In quella guisa quando D. Bosco arrivava all'oratorio, avea appena seco alcuni giovani che gli facevano compagnia.

 Arrivava colassù non solo tutto trafelante, ma affatto inzuppato di sudore, stanco da cadere per la fatica, senza più aver figura di uomo; ma ciò per lui era nulla, contento come si sentiva d'aver esercitata la carità verso i suoi compagni.

 La sua grande carità verso i compagni si facea specialmente vedere quando arrivava un giovane nuovo nella casa.

 Arrivava pertanto all'Oratorio di Torino nell'autunno del 1878, ove subito trovò quanto gradiva il suo cuore.

 La malattia intanto arrivava agli estremi.

 Nel giorno in cui era succeduto un forte combattimento tra gli Americani del Sud e del Nord, il generale Smith dell' esercito di una parte belligerante, arrivava troppo tardi per sapere quale era la parola d' ordine, o come dicono il segno di passaggio.

 Messe, tridui, novene in varie chiese, in diversi luoghi, da molte persone celebrate, si succedevano, e la sospirata grazia non arrivava.

 In quella guisa quando il direttore arrivava all'Oratorio aveva appena seco alcuni giovani che {48 [48]} gli facevano compagnia.

 Arrivava colà non rare volte molto inzaccherato pel fango e per la neve, o trafelante di sudore per la premura; pure non mancava mai, e fatto {49 [363]} con ardore il suo catechismo, nuovamente rifaceva i tre chilometri con gran premura, per arrivare in tempo alla scuola del dopo mezzodì.

 Intanto arrivava il giorno 6 marzo 1877, il quale doveva essere l'ultimo della sua vita.

 Quest'uomo straordinario, non che avere la vita abbreviata dalle penitenze, arrivava sino ai novant'anni.

 Oh quanto erano dolci allora le emozioni del buon vecchio nel contemplare il viso raggiante di Gesù! Quando arrivava il Sabato, giorno di riposo e consacrato al Signore, Giuseppe prendendo per le mani il fanciullo, ne guidava i {57 [337]} primi passi con una sollecitudine veramente paterna.