| don bosco-vita del sommo pontefice s. urbano i.html | 
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        Almacchio che credevasi non esservi consolazione al mondo, se non ne' piaceri {56 [350]} della terra, non sapeva darsi ragione della gioia che que' santi confessori palesavano in volto; perciò pieno di dispetto si dimenava sopra la sedia e sotto voce andava dicendo: Costoro sono per tal modo imbevuti dell'arte magica che in nessuna maniera si possono indurre ai nostri comandi.  | 
  
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        Mentre si dimenava per liberarsi volse lo sguardo al Santuario, e colle lacrime e co' sospiri invocò s. Urbano così: {97 [391]} Glorioso s. Urbano, vi prego per pietà.  |