| don bosco-i papi da s. pietro a pio ix.html | 
| A066000020 | 
        L'ultimo rampollo della dinastia di Teodosio erasi {22 [348]} fuggito tutto tremante da Ravenna, e cercava un asilo nell'orgogliosa Roma, la patria di Fabrizio, la quale non aveva altri ripari, nè altri difensori che il suo augusto Pontefice.  | 
| don bosco-la storia d-italia.html | 
| A139000191 | 
        I Romani non potevano darsi pace della battaglia perduta, e incoraggiti dal senatore Fabrizio rifiutarono i regali e le proposte di Pirro dicendo, che avrebbero trattato di pace quando egli avesse sgombrato l'Italia.  | 
  
| A139000192 | 
        Gaio Fabrizio era povero, ma commendevolissimo per probità, frugalità e valore.  | 
  
| A139000193 | 
        Ma egli da magnanimo francamente rispose: «Se mi reputate uomo onesto, perchè tentate di corrompermi? Se mi credete capace di tradire i miei doveri, che volete far di me?» Il Re pieno di stupore, volendo mettere ad esperimento il coraggio di Fabrizio, gli fece venire vicino un elefante che minacciava di percuoterlo; pose in opera altri artifizi per atterrirlo.  | 
  
| A139000194 | 
        Intanto i Romani ristorate le loro perdite, crearono console il valoroso Fabrizio, il quale di buon grado si pose alla testa di un nuovo esercito per tentare un'ultima volta di respingere Pirro.  | 
  
| A139000195 | 
        La proposizione di quel traditore mosse a sdegno lo intemerato Fabrizio, che scrisse immediatamente una lettera a Pirro per avvisarlo di non fidarsi di quell'uomo malvagio, e conchiudeva: «punisci questo traditore, {62 [62]} e da questo fatto impara quali siano i tuoi amici, e quali i nemici.» Il re si accertò del fatto, e scoperta la verità, nell'eccesso dello stupore «ammirabile Fabrizio, esclamò: è più facile far cangiare direzione al sole, che deviar te dalla via dell'onore.» Volendo poi in qualche maniera compensare la generosità di Fabrizio, gli mandò tutti i soldati che poc'anzi aveva fatti prigionieri.  | 
| don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html | 
| A140000202 | 
        Ma i Romani non potevano acquietarsi di quella battaglia perduta, e incoraggiati dal senatore Fabrizio rifiutarono i regali e le proposte di Pirro, dicendo che avrebbero trattato di pace quando egli avesse sgombrata l'Italia.  | 
  
| A140000203 | 
        Caio Fabrizio era povero, ma commendevolissimo per probità, frugalità e valore.  | 
  
| A140000204 | 
        Intanto i Romani, ristorate le loro perdite, crearono console il valoroso Fabrizio, il quale di buon grado si pose alla testa di un nuovo esercito per tentare con ogni sforzo di respingere Pirro.  | 
  
| A140000205 | 
        La proposizione di quel traditore mosse a sdegno l'intemerato Fabrizio, il quale scrisse immediatamente una lettera a Pirro per avvisarlo di non fidarsi di quell'uomo malvagio e conchiudeva: «Punisci questo traditore, e da questo fatto impara quali siano i tuoi amici e quali i nemici.» Il re si accertò del fatto e, scoperta la verità, nell'eccesso dello stupore, «ammirabile Fabrizio, esclamò, è più facile far cangiare direzione al sole, che deviar te dalla via dell'onore.» Volendo poi in qualche maniera compensare la generosità di Fabrizio, gli mandò tutti i soldati che poco prima aveva fatti prigionieri.  |