- Non fatemi alcun male, rispose la donna, io sono una povera ed infelice orfanella, vittima della sventura.

 Ecco il momento, disse allora a Maria, nel quale mi farete questa grazia; tutti pregano per me, fate conoscere a tutti la grande vostra potenza e misericordia; non avete da dir altro a Gesù che un voglio, e subito è fatto, e andava ripetendo: Vergine Santissima, fatemi guarire, fatemi guarire, con altre simili invocazioni.

 Fatemi grazia di poter appartenere a Lei come figliuolo, e di averla per Madre in tutto il tempo della mia vita mortale su questa terra.

 Voi mi vedete il cuore; io vorrei lavorare non a modo mio, ma secondo la vostra volontà, {124 [474]} fatemi adunque conoscere che cosa volete da me, come e dove la volete, eccomi senza riserva, senza eccezioni ai vostri cenni: loquere, Domine, quia audit servus tuus.

 E che mi gioveranno le altre grazie, se non mi accorderete questa; che sarò mai, se non sarò umile? Io vi dirò: se mi volete santo, fatemi umile, se mi desiderate ancor più santo, fatemi ancor più umile.

 - Son più contento dei due anni che ho passato in questa casa, che di tutto il resto di mia vita; e se il Signore mi concedesse di vivere, ma di vivere come prima, io gli direi: no; fatemi morir subito.

 Appena l'ebbe veduto, Caterina si prostrò a terra, ed incrocicchiate le braccia esclamò: « O bone Jesu, o sposo mio dolce, o salute dell'anima mia!» Allora il benigno Signore pigliandola per la mano l'alzò da terra dicendole: «Che vuoi tu da me, sposa mia? Caterina: {33 [33]} «Fatemi la grazia che io ad onore e gloria vostra possa superare tutti gli assalti de' miei nemici.» Gesù soggiunse: «Tutto supererai colla virtù della pazienza.» E così dicendo le presentò una grossa croce.

 Deh! Madre del buon Consiglio, fatemi risuonare all' orecchio una voce, che allontani ogni dubbiezza dalla mente mia.

 Fatemi vedere che G. C. abbia dato agli Apostoli la facoltà di rimettere i peccati, e tutte le difficoltà sono sciolte.

 Comprendo, signor rettore, ma io voglio farmi cattolica, non fatemi difficoltà; abbandoniamo questo affare alla divina provvidenza, il Signore aggiusterà tutto.

 Per carità, vi prego, non fatemi perdere il tempo, andatevene, non fatemi parlare.

 Ma per pietà fatemi la grazia, che io possa essere uno di quelli che sono benedetti dal vostro eterno Padre in vita, in morte e dopo morte.

 Si mio Dio, io vi ringrazio di tutti i beneficii che mi avete fatti e che ogni giorno andate facendo; vi fui sconoscente per lo passato, ma ora vi amo con tutto il mio cuore, mi pento d'avervi oltraggiato, mi rincresce più di avervi offeso che qualunque male avessi potuto incorrere; deh illuminatemi o bontà infinita, fatemi conoscere la mia grande ingratitudine;ah non vi avessi {37 [107]} mai offeso! o Gesù mio perdonatemi e fate che da oggi avanti io non ami altri che voi, viva solo per voi, che siete morto per me.

 «No, no, di grazia, tenete, fatemi questo piacere.

 Ma ohimè! presto, signor ministro, mi manca il respiro, andatemi a chiamare un prete: ohimè! Fatemi... questa... carità... non siate tanto crudele... Queste furono le ultime parole dell'infermo, il quale tosto perdette l'uso dei sensi e della ragione.

 Fatemi compire quaggiù tutta la mia penitenza, affinchè più niente me ne resti a fare nell'altra vita.

 Fatemi concepire, o Signore, un salutare timore de' miei peccati, che io reputo {140 [148]} leggieri, e che Voi punite con tanto rigore in quelle anime, alle quali sta preparato il regno celeste.

 Fatemi la grazia, mio buon Gesù, che io desideri di vivere, soffrire e morire per voi.

 Ah Gesù! Ah Maria! fatemi sentire un vero dolore de' miei peccati, onde io li pianga finchè viva e meriti d'incontrarvi pietosi alla mia morte.

 Le vostre misericordie sono grandi; fatemi da ora in poi aver grande tenerezza di cuore, affinchè io con tutti pratichi la carità, che è il vincolo della perfezione.

 Mostratemi qual sia la vostra volontà perchè la compia, fatemi conoscere me medesimo perchè mi umilii e mi disprezzi, e infine fatemi vedere nell'eternità il vostro bel volto, affinchè vi ami, e non mi separi più dall'amor vostro.

 Quanto a me, Signore, fatemi compiere la mia penitenza in questa vita, affinchè non mi resti più nulla da espiare nell'altra.

 O Gesù, che siete morto per amor mio, fatemi la grazia che io muoia per amor vostro.

 Ecco, Gesù diletto, il mio cuore è preparato, io voglio ciò che volete voi; fatemi solo conoscere la vostra volontà e datemi grazia di eseguirla.

 Fatemi crescere ogni giorno in virtù o in grazia presso di voi, e presso gli uomini, {631 [639]} sull'esempio di Gesù vostro divin Figliuolo, del quale bramo imitare la santa infanzia, a fine di partecipare poi un giorno alla sua gloria per tutti i secoli.

 O mio Dio, fatemi ricorrere spesso alla mente questi santi pensieri; essi mi sono necessari per sostenermi rassegnato nella povertà, nella miseria, in cui mi tocca passare i miei giorni.

 Fatemi ben comprendere come sia sempre una viltà, un disonore lasciarsi vincere dalle proprie passioni, e come non siavi vittoria più gloriosa di quella che si riporta sopra di se medesimo.

 O Gesù mio, che m'inspirate queste sante risoluzioni fatemi la grazia di poterle adempiere esattamente.

 Un giorno mentre accompagnava un ecclesiastico alla porta di san Lazzaro, una povera donna credendo apparentemente di fargli la corte, gli disse Monsignore, fatemi elemosina.

 Vedrete coi vostri proprii occhi, che cosa sia mai la vita nostra sopra la terra! Povero il Galantuomo! Io vivo per nient'altro che per far del bene, eppure sotto il sole non si trova un uomo più misero di me! tutti dicono che io ho buon cuore, tulli sanno che io sono 1'uomo della pace, e intanto osservate quanti sono gli empi che mi si scagliano contro e mi calunniano, quanti sono i tristi che mi fanno la guerra! Vedete a che punto mi hanno {10 [476]} ridotto i nemici del bene! Chi può contemplarmi in tale stato e non piangere!? Ma immensa è la forza che dà la religione al buon cristiano; e Voi, o venerati amici miei, fatemi il piacere, non vi affannate per me, anzi ridete pure e rallegratevi, poichè non ostante le terribili persecuzioni, non si è diminuito per nulla il mio antico coraggio.

 Postivi pertanto ginocchioni direte: Mio Dio, mi pento con tutto il cuore di avervi offeso, fatemi la grazia di ben conoscere le verità che io sono per considerare.

 Tu mi servisti, ora goderai in eterno: Intra in gaudium Domini lui, Gesù mio, fatemi la grazia che io possa essere uno di quelli benedetti; Vergine Santissima, ajutatemi voi, proteggetemi in vita ed in morte, e specialmente quando mi presenterò al Divin vostro Figlio per essere giudicato.

 Ogni dannato farebbe questo patto con Dio: Signore, accrescete quanto vi piace questa mia pena, fatemi stare in questi tormenti per quanto tempo vorrete, basta che mi diate la speranza che finiranno una volta.

 Pietosissimo s. Luigi, fatemi santo, e rendetemi un di partecipe della vostra gloria in Paradiso.

 Pel decorso del giorno: Vergine Maria, Madre di Gesù, s. Luigi Gonzaga, fatemi santo.

 Signor mio Gesù Cristo, io vi offerisco questo santo sacrifizio a vostra maggior gloria ed a bene spirituale dell'anima mia, fatemi la grazia che il mio cuore e la mia mente ad altro più non pensino che a voi.

 Vi ringrazio, Gesù mio, di questo eccellente modello di preghiera che mi deste, fatemi la grazia che io la possa recitare colla divozione e coli' attenzione che ai merita.

 Oh quanto mi spiace di avervi offeso, fatemi la grazia, che non vi offenda mai più per l'avvenire.

 Ah Gesù! Ah Maria! fatemi sentire un vero dolore de' miei peccati, onde io li pianga finché viva e meriti d'incontrarvi pietosi alla mia morte.

 Deh! Madre del buon Consiglio, fatemi risuonare agli orecchi una voce, che allontani ogni dubbiezza dalla mia mente.

 Signore, vi ringrazio del cibo, che mi avete dato, fatemi grazia di servirmene sempre in bene.

 Fatemi la grazia che il mio cuore e la mia mente ad altro più non pensino che a Voi.

 Vi ringrazio, Gesù mio, di questo eccellente modello di preghiera che mi deste; fatemi la grazia, che io la possa recitare colla divozione e coll'attenzione che si merita.

 Oh quanto mi spiace d'avervi offeso! Fatemi la grazia che non v'offenda mai più per l'avvenire.

 Ah Gesù! Ah Maria! fatemi sentire un vero dolore de' miei peccati, onde io li pianga finchè vivo e meriti d'incontrarvi pietosi alla mia morte.

 Vergine Maria Madre di Gesù, s. Luigi Gonzaga, fatemi santo.

 Fatemi la grazia che il mio cuore e la mia mente ad altro più non pensino che a voi.

 Vi ringrazio, Gesù mio, di questo eccellente modello di preghiera che mi deste; fatemi la grazia, che io la possa recitare colla divozione e coll'attenzione che si merita.

 Oh! quanto mi spiace d'avervi offeso, fatemi la grazia che non vi offenda mai più pel l'avvenire.

 Ah Gesù! Ah Maria! fatemi.

 Deh! Madre del buon Consiglio, fatemi risuonare agli orecchi una voce che allontani ogni dubbiezza della mente mia.

 Ma per pietà, fatemi la grazia, che io possa essere uno di quelli che sono benedetti dal vostro eterno Padre in vita, in morte e dopo morte.

 Gesù mio, fatemi la grazia che con una santa vita io mi possa preparare per quel teribile momento, in cui dovrò presentarmi al vostro Divin tribunale.

 Fatemi, o Gesù, un po' parte della Messa del corrente mattino.

 Vi ringrazio, o Signore, dei cibi che mi avete dato, fatemi grazia onde io me ne possa servire in bene.

 Signor mio Gesù Cristo, io vi {46 [46]} offerisco questo santo sacrifizio a vostra maggior gloria ed a bonte spirituale dell'anima mia, fatemi la grazia che il mio cuore e la mia mente ad altro più non pensino che a voi.

 Vi ringrazio, Gesù mio, di questo eccellente modello di preghiera che mi deste: fatemi la grazia che io la possa recitare colla divozione e coll'attenzione che si merita.

 Oh quanto mi spiace di avervi offeso, fatemi la grazia, che non vi offenda mai più per l'avvenire.

 Ah Gesù! Ah Maria! fatemi sentire un vero doloro de' miei peccati, onde io li pianga finchè viva e meriti di {97 [97]} incontrarvi pietosi alla mia morte.

 - Gesù mio, fatemi grazia che io possa essere una di queste benedette.

 Ogni dannato farebbe questo patto con Dio: Signore, accrescete quanto vi piace questa mia pena, fatemi stare in questi tormenti per quanto tempo vorrete, basta che mi diate la speranza che finiranno una volta.

 Vi ringrazio, Gesù mio, di questo eccellente modello di preghiera, che mi deste; fatemi la grazia, che io la possa recitare colla divozione e coll'attenzione che si merita.

 {95 [273]} Oh! quanto mi spiace d'avervi offèso, fatemi la grazia che non vi offenda mai più per l'avvenire.

 Cuore umilissimo di Gesù, fatemi parte della vostra umiltà.

 Ah Gesù! Ah Maria! fatemi sentire un vero dolore de' miei peccati, onde io li pianga finchè vivo e meriti d'incontrarvi pietosi alla mia morte.

 Deh! Madre del buon Consiglio, {170 [348]} fatemi risuonare agli orecchi una voce che allontani ogni dubbiezza della mente mia.

 Deh! liberatemi dal peccato e dalle insidie dei miei nemici spirituali e temporali; allontanate da me i castighi, che mi sono meritato colle mie colpe; fatemi in ogni mio bisogno provare gli effetti del vostro amore, e del vostro potere.

 Altrimenti... Per bacco... non fatemi saltare la stizza.

 Venite, o figli, ella va dicendo, fatemi ghirlande di fiori, circondatemi di frutti, perchè io languisco d'amore per voi: fulcite me floribus, stipate me malis, quia amore tangueo

 Appena potè parlare, santo Padre, disse, fatemi dono del vostro ritratto.

 Fatemi la carità, dissi al Direttore, di andare dal nostro curato, chiedetegli scusa, perchè non l'ho accolto.

 Gesù e Maria siate voi sempre gli amici miei; ma per pietà fatemi morir piuttosto che mi accada la disgrazia di commettere un solo peccato.