| don bosco-vita e martirio dei sommi pontefici san lucio i e santo stefano i.html | 
| A220000141 | 
        Nemesio disse: Io credo di tutto cuore, e credo che lo stesso Signor Gesù Cristo è Dio.  | 
  
| A220000142 | 
        Alla sera di quel giorno il santo Pontefice benedisse dell' acqua, come noi facciamo al fonte battesimale, di poi battezzò Nemesio, dicendo: Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo.  | 
  
| A220000142 | 
        Santo Stefano, contento delle buone disposizioni di Nemesio e di Lucilla, sua figliuola, li mandò a poca distanza alla chiesa detta del Pastore, ove li instrui egli medesimo nelle verità della fede.  | 
  
| A220000143 | 
        Fatte queste cose, il Pontefice si Tolse alla figliuola di Nemesio e disse: Lucilla, credi tu in Dio padre onnipotente?.  | 
  
| A220000152 | 
        Nemesio poi divenne un fervoroso cristiano; santo Stefano, vedendolo fermo nella pietà, lo ammaestrò ancora qualche tempo nelle scienze ecclesiastiche, ed infine lo ordinò diacono.  | 
  
| A220000153 | 
        Benchè Nemesio sapesse che si andava in cerca di lui, tuttavia, risoluto di affrontare ogni pericolo e di dare anche la vita per la fede, girava per quelle vaste catacombe e per la città, affine di portare soccorso a que' cristiani che avesse trovato in bisogno.  | 
  
| A220000154 | 
        Nemesio, vedendo creature ragionevoli dimenticar il loro Creatore per sacrificare ai demonii, ne fu profondamente addolorato.  | 
  
| A220000155 | 
        Egli si alza spaventato, corre qua e là gridando: Me infelice: Nemesio mi ha precipitato in un orribile incendio; le sue preghiere mi cagionano terribili dolori.  | 
  
| A220000156 | 
        Atterriti i compagni, escono dal tempio, osservano ove sia Nemesio, e vistolo appena, gli si avventano, lo incatenano e lo coprono di battiture e di maledizioni.  | 
  
| A220000156 | 
        Ma mentre sfogano così la loro rabbia contro di Nemesio, Massimo, mandando urla strazianti, viene strozzato dal demonio, e muore disperato.  | 
  
| A220000157 | 
        Disse pertanto a Nemesio: Io sono maravigliato a quanto mi raccontano di te.  | 
  
| A220000157 | 
        Dove andò quella tua sagacità e prudenza tanto da me conosciuta nel dar consiglio e nel maneggio degli affari più gravi? Forse noi non sappiamo che cosa sia bene, che cosa sia male? Ascoltaci, o Nemesio, appigliati al mio consiglio, io dirò quello che è più utile a te; e a te farai cosa utile se, conosciuta la verità, continuerai a venerare quegli Dei, che fin dalla tua infanzia hai onorati.  | 
  
| A220000157 | 
        I compagni di Massimo invece di aprire gli occhi alla verità, che Dio voleva far loro risplendere, divennero più ostinati, e volendo in qualche maniera vendicarsi conducono Nemesio da Valeriano perchè sia da lui medesimo giudicalo.  | 
  
| A220000158 | 
        Nemesio fu commosso al sentirsi ricordare i falli della sua vita passata nell'errore onde colle lacrime agli occhi rispose: Pur troppo, o Valeriano, in passato ho avuto la disgrazia di sprezzare la verità e fare spargere il sangue degli innocenti cristiani.  | 
  
| A220000159 | 
        Dette tali parole, senza {81 [227]} nulla attendere diè ordine che Nemesio fosse condotto in prigione.  | 
  
| A220000160 | 
        Chiuso Nemesio in prigione, l'imperatore die ordine di ricercare Sinfronio creditario, cioè economo ed amministratore delie sostanze di Nemesio.  | 
  
| A220000160 | 
        Portaci qua tutte le sostanze di Nemesio, fa un sacrifizio ai nostri Dei.  | 
  
| A220000161 | 
        Sinfronio rispose: se tu cerchi le sostanze di Nemesio mio padrone, è inutile ogni fatica; perciocchè egli nella persona dei poveri le ha già date tutte a Gesù Cristo che ne è il vero padrone.  | 
  
| A220000165 | 
        Cerchiamo quel Dio che illuminò la figlia del tribuno Nemesio e che disperse il simulacro di Marte, egli certamente ci proteggerà.  | 
  
| A220000165 | 
        Sulla sera giunse a casa la moglie di Olimpio, che chiamavasi Esuperia, cui egli con premura raccontò quanto era succeduto nella guarigione della figlia di Nemesio e nel simulacro di Marte; e come tutto fosse avvenuto alla semplice invocazione del nome di Gesù Cristo.  | 
  
| A220000167 | 
        In fine illuminati da Dio si recarono da Sinfronio e gli dissero: noi abbiamo ora conosciuto che Gesù Cristo è Dio vero, figlio di Dio, il quale aprì gli occhi della figlia di Nemesio.  | 
  
| A220000175 | 
        Nemesio, dopo aver con maravigliosa fortezza assistito al martirio della figlia, fu condotto fuori di Roma tra la via Appia e la via Latina, dove gli venne troncata la testa il giorno 24 luglio l'anno 259.  | 
  
| A220000176 | 
        Il giorno seguente al martirio di Lucilla e di Nemesio, Valeriano mandò a prendere Sinfronio per tenere con lui pubblica udienza.  |