Parola «Nunziatura» [ Frequenza = 13 ]

don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html
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 Molte e preziose memorie Monsignor Pecci lasciò nel Belgio nei tre anni circa di sua Nunziatura; ed al suo apostolato pur si deve se in quel regno i Cattolici mostraronsi ognora ferventi nella religione e coraggiosi in ogni ben operare.

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 Fu uditore di nunziatura in Torino nel 1844, ed il conte Solaro della Margarita nel suo Memorandum, a pagina 310, lo chiama "Prelato distinto per tante sue belle qualità.

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 Ricevette la porpora finita la nunziatura, sostenuta lodevolmente alla Corte di Napoli, creato e riservato in petto nel Concistoro dei 22 gennaio 1844, e pubblicato in quello del 21 aprile 1845, col titolo di Santo Stefano a Montecelio.

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 Pio IX di S. M. nel 1853 lo promosse all'Arcivescovato di Tarso in partibus infidelium, destinandolo alla Nunziatura in Baviera, che tenne per oltre a due anni con piena soddisfazione del Papa e del Re Massimiliano II. L'anno 1856 fu trasferito da questa all'altra più importante presso Sua Maestà Reale Imperiale di Vienna.

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 Nel 1849 abbracciò lo stato ecclesiastico, ed in breve divenne arcidiacono di Burgos ed uditore di Rota del tribunale supremo della Nunziatura apostolica in Madrid.

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 I quali suoi meriti lo designavano assai prima al Cardinalato, ma forse la convenienza di lasciare la Nunziatura di Parigi in mani di persona, che godeva in Francia di grandissima autorità, fece procrastinare questa promozione.

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 Sostenne con dignità e splendore il suo uffizio, e, sempre eguale a se stesso, vide, durante la sua Nunziatura, la caduta dell'Impero, i Prussiani in Parigi, gli orrori della Comune.

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 Reduce a Roma dalla nunziatura di Spagna, vi si fermò qualche tempo e nel 1871 fu spedito a Costantinopoli in {190 [190]} qualità di ambasciatore straordinario per appianare la controversia sorta in occasione dello scisma armeno.

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 La nunziatura di Monsignor Giannelli in Napoli segna una pagina gloriosa nella storia ecclesiastica di quel Regno, essendosi, mercè l'opera del cardinale Riario Sforza e de' suoi colleghi nell'Episcopato, ottenuto dal re Ferdinando II vari provvedimenti, i quali ridonarono alla Chiesa la sua libertà inceppata dalle teorie del Tannucci, fino a quel giorno prevalenti nei Consigli della Corona.

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 Nominato da Pio IX suo Prelato domestico, fu uditore di nunziatura a Lisbona, e nel 1853 delegato apostolico della Nuova Granata {201 [201]} e vi dimorò 5 anni.

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 Le difficoltà della Nunziatura erano grandi assai, ma, grazie alla sua accortezza ed alla sua prudenza, monsignor Simeoni seppe vincerle onorevolmente, e ottenere che una gran parte delle diocesi restate prive dei loro Pastori fossero provviste di Vescovi.

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 Nel 1847 fu uditore di Nunziatura a Madrid.

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 Quindi l'eminentissimo Simeoni, creato Cardinale, resse in qualità di pro-Nunzio la Nunziatura di Madrid, ed alla morte del cardinale Antonelli del 1876, divenne Segretario di Stato di Sua Santità, prefetto dei sacri palazzi apostolici e della Sacra Congregazione Lauretana.





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