Parola «Plenilunio» [ Frequenza = 15 ]

don bosco-conversione di una valdese.html
  A036000119 

 Il cielo era sereno, le stelle brillavano d'una luce più pura, e la luna, che era nel suo plenilunio, rendeva uno splendor tale, che diradando le tenebre della notte, discopriva i colli e le valli vicine.


don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067000460 

 La cosa fu deferita a S. Vittore Romano Pontefice; e appena egli decise, che la festa di Pasqua fosse celebrata nella domenica consecutiva al plenilunio di marzo, ogni dubbio fu sciolto, tutti i fedeli si sottomisero.

  A067000460 

 Sul fine del secondo secolo della Chiesa insorse grave questione sul giorno, in cui si dovesse celebrare la Pasqua; se nel giorno del plenilunio (luna piena) di marzo, oppure nella domenica immediatamente dopo questo plenilunio.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000128 

 Aniceto sebbene desiderasse l'uniformità per tutta la Chiesa, nulla di meno credette bene di non dispiacere ai vescovi dell'Asia, e tollerare in que'paesi la celebrazione della Pasqua nel detto plenilunio.

  A190000128 

 Venne anche a trattare della Pasqua: cioè se questa si doveva celebrare nella domenica che segue il plenilunio di marzo, come erasi celebrata fin dal tempo degli apostoli, oppure nello stesso plenilunio, cioè nel decimo quarto giorno della luna di marzo, come si usava in certe chiese dell'Asia.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. aniceto s. sotero s. eleutero s. vittore e s. zeffirino.html
  A200000016 

 È bene di notare che fin dal tempo degli Apostoli solevasi celebrare la Pasqua nella domenica che segue il plenilunio di {12 [216]} marzo, e che tale istituzione fu confermata con un decreto di Papa Pio I. Ma non era stato definito come verità di fede; perciò il Papa poteva pel bene della pace permettere a s. Policarpo e ad altri vescovi dell'Asia che giudaizzassero; cioè celebrassero la Pasqua nel plenilunio di marzo siccome chiedevano e dimostravano di voler osservare alcuni vescovi, alcuni sacerdoti e molti fedeli dalla religione giudaica venuti al Vangelo.

  A200000069 

 Abbiamo osservato nella vita di s. Pio I come egli abbia stabilito che la Pasqua si dovesse celebrare la domenica seguente al plenilunio della {48 [252]} luna di marzo.

  A200000095 

 La conclusione del concilio Romano era espressa cosi: Per l'avvenire la Pasqua non sia più celebrata nel giorno decimo quarto della luna di marzo, ma si dovrà celebrare nella domenica che seguirà il plenilunio della medesima luna siccome fu insegnato dagli Apostoli.


don bosco-vita di s. ireneo vescovo di lione e martire.html
  A211000027 

 Imperocchè ve ne erano di coloro, i quali invece di solennizzare la Pasqua nella prima domenica dopo il plenilunio di marzo, siccome avevano insegnato i santi Apostoli Pietro e Paolo e i sommi pontefici, la celebravano nel giorno stesso del plenilunio, qualunque fosse il dì della settimana in cui questo cadeva.

  A211000030 

 {72 [168]} In esso fu prescritto sotto pena di scomunica, che si dovesse celebrare la Pasqua nella prima domenica dopo il plenilunio di marzo.


don bosco-vita di s. policarpo.html
  A215000023 

 Arrivato a Roma si portò dal Vicario di Gesù Cristo, e trattò con lui lungamente sul giorno, che i cristiani avevano da celebrare la Pasqua: e quantunque la questione per allora non potesse ricevere lo scioglimento che poi ricevette nell' anno 325, quando il Concilio di Nicea decretò che la Pasqua aveva da essere solennizzata da tutti la prima domenica dopo il plenilunio di marzo; tuttavia s. Policarpo ottenne da papa Aniceto, che non venissero scomunicati quei che osservavano una pratica diversa; e che per questo punto di disciplina ecclesiastica, la Chiesa non avesse ad essere turbata da scismi.





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