Parola «Ponziano» [ Frequenza = 37 ]

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 In essa subirono segnalato martirio s. Barbara, e i due Pontefici s. Antero, e s. Ponziano.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
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 I ss. Ponziano, Antero e s. Barbara.

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 Quindi principale vittima del furore di Massimino fu il papa s. Ponziano.

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 Papa s. Ponziano stabilì che si cantassero i salmi nella chiesa e che si recitasse nel principio della messa il Confiteor.


don bosco-una famiglia di martiri.html
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 Udite queste parole andarono di notte con s. Pastore in quel luogo, raccolsero il corpo di s. Cirino e lo portarono a seppellire nel Cimitero di s. Calisto nella cripta o camera di s. Ponziano, così detta dal nome di questo Pontefice che fu ivi sepolto.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. ponziano s. antero e s. fabiano.html
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 Ora siamo a san Ponziano, che ne è il diciannovesimo.

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 Aveva già lavorato molto sotto ai Papi suoi antecessori, e quando S. Urbano fu coronato del martirio, i principali membri del Clero di Roma, che ora diciamo cardinali, si radunarono ed elevarono Ponziano alla Sede Pontificia.

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 Ponziano era figliuolo di Calpurnio.

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 Due cose occuparono specialmente san Ponziano nel suo pontificato, e sono la riforma di alcune cose riguardanti alla disciplina della Chiesa ed il sostenimento della fede durante la sesta persecuzione.

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 A S. Ponziano si attribuisce l'istituzione del Confiteor che è una specie di confessione che si fa specialmente sul principio della Messa.

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 Di modo che nei tempi di san Ponziano avvenivano spesso alcune variazioni ne diversi paesi, sebbene il senso fosse ovunque lo stesso.

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 S. Ponziano mentre si occupava per far rifiorire la disciplina ecclesiastica, guadagnava molti alla fede.

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 Fra i gentili ricevuti alla fede da san Ponziano fu S. Ponzio.

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 Andava una volta di buon mattino a scuola e giunto ad un punto della via, udi le voci di una moltitudine di cristiani che insieme radunati cantavano lodi al Signore e loro presiedeva S. Ponziano.

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 A quel battere e ribattere, alcuni si fauno ad una finestra guardando chi fosse, poscia dicono a S. Ponziano: avvi un giovanetto che batte alla porta, vuoi che andiamo ad aprirgli? Il Papa disse: sì, andate pure ad aprirgli e lasciale ch'egli venga tra noi, imperciocchè di questi tali è il regno de' cieli.

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 S. Ponziano con bontà paterna prese ad istruirlo così: figliuol mio.

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 S. Ponziano ascoltò con vera compiacenza il discorso di Ponzio e fu grandemente maravigliato che dalla bocca di un giovanetto di così tenera età uscissero così sublimi sentimenti.

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 S. Ponziano rispose: Figliuol mio, non ti maravigliare; vedrai ben altre cose maggiori di queste: sappi che il nostro maestro G. C. insegnò che noi tutti dobbiamo trattarci ed amarci come fratelli, e che ciascheduno deve fare al suo simile ciò che egli ragionevolmente desidera che sia fatto {13 [421]} a lui.

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 Quindi partì tosto e andò a raccontare ogni cosa a Ponziano.

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 Marco, siccome abbiamo detto, era Senatore Romano, e quando seppe che Ponziano era il capo dei cristiani, lo ricevette coi più grandi segni di stima e di rispetto.

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 Queste cose avvenivano in tempo che l'Imperatore Alessandro meditava di mandare in esilio S. Ponziano.

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 Onde egli pensò di prendere un temperamento col mandare Ponziano in esilio.

  A202000038 

 Ponziano aveva con tranquillità governata la Chiesa alcuni anni; l'Imperatore, da che era ritornato a Roma vittorioso dalle guerresche sue imprese, lasciò qualche tempo i cristiani in pace.

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 Da quest'isola S. Ponziano scrisse due lettere che contengono ammaestramenti molto utili ai cristiani.

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 Scritta il 21 gennaio sotto al consolato di Quinziano e Severo personaggi chiarissimi: cioè l'anno 237 quinto del pontificato di S. Ponziano.

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 L'Imperatore Alessandro per assicurarsi che S. Ponziano non fuggisse dall'isola Tavolara e nel tempo stesso per rendergli più sensibili le pene dell'esilio, aveva posto guardie intorno alla sua persona onde continuamente lo custodissero.

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 Ma la principale vittima del furore di C. Massimino fu S. Ponziano.

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 Erano adunque già trascorsi due anni da che S. Ponziano pativa la fame, la sete ed altri mali che sono la conseguenza di un esilio in luogo inospite e selvaggio.

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 Intanto Ponziano sfinito dalle fatiche e consumato dai patimenti, nulla più gli mancava, se non la corona del martirio che gli era vicino.

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 Le sue reliquie furono portate nella via Appia nelle catacombe di S. Callisto, in una diramazione che da questo pontefice fu di poi detta cimitero di S. Ponziano.

  A202000071 

 Tre anni dopo il Pontefice san Fabiano, di cui avrò presto a parlarvi, fece trasportare le ceneri di S. Ponziano a Roma con grande solennità.

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 Alcuni scrittori, specialmente protestanti, poco attenti alla verità storica, dicono che a S. Ponziano succedette un Papa di nome Marco, il quale dopo un anno di pontificato vi rinunziò per accompagnare S. Orsola {45 [453]} e le sue compagne in Colonia, ove riporto seco loro la palma del martirio.

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 Inoltre S. Orsola che visse oltre ducento anni dopo (S. Orsola fu martirizzata il 21 ottobre dell'anno 453), come mai potè intraprendere quel pellegrinaggio col successore di S. Ponziano? Noi pertanto diciamo che l'immediato successore di S. Ponziano nella Sede pontifìcia fu S. Antero che è il ventesimo nella serie dei Sommi Pontefici.

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 La sua {46 [454]} scienza però, la sua virtù, i suoi miracoli non poterono rimanere nascosti, e quando fu condotto al martirio S. Ponziano, si radunò tosto quella parte del clero Romano che si potè in quell'Isola medesima ed unanimi elessero il solitario S. Antero

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 Da due anni l'imperatore Massimino perseguitava fieramente i cristiani; S. Ponziano, S. Antero e molti altri erano stati vittima delle barbarie di lui, e forse andava meditando di mettere a morte il novello Pontefice, quando la divina provvidenza, che attenta vigila sul bene della {55 [463]} Chiesa, le venne in aiuto in due modi: togliendo dal mondo il motore della persedizione, e facendo salire sul trono un imperatore che conobbe la santità della fede cristiana, professandone i precetti.


don bosco-vita del sommo pontefice s. urbano i.html
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 Egli era nato in Roma; ed apparteneva ad una delle più ricche e nobili famiglie: suo padre appellavasi Ponziano.





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