Parola «Ponzone» [ Frequenza = 32 ]

don bosco-biografie. confratelli chiamati da dio alla vita eterna nell-anno 1880.html
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 Il signor Parroco di Ponzone che ebbe la cortesia, di comunicarci varie delle suesposte informazioni conchiude così: "Io ho potuto dir poco, e solo in succinto intorno alla vita dell'ottimo Antonio Giuliano, avendolo conosciuto particolarmente solo nei tre anni che dimorai a Ciglione, e che furono gli ultimi da lui passati in famiglia, ma posso aggiungere che in detta epoca ebbi a ravvisarlo come un vero modello {13 [17]} di virtù straordinaria; e che tutto Ciglione ammirava ed encomiava la vita esemplarissima del Giuliano.


don bosco-notizie storiche intorno al santuario di nostra signora della pieve in vicinanza di ponzone.html
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 E per tacere di ben tanti altri motivi, i natali, che la P. V. Rev. ma trasse dalle terre dei celebri Marchesi di Ponzone per Lei con dotti scritti illustrate, ci offrono un nuovo e graditissimo titolo alla nostra scella, e ci sono insieme di un'arra sicura del particolare di Lei interessamento per accrescere {7 [431]} il lustro, e lo splendore di questo antico e devoto Santuario, che è il più bel monumento dell'avita pietà Ponzonese.

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 Ed eccomi aperta la via a descrivere il Santuario di N. S. della Pieve di Ponzone

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 [2], e tra queste privilegiò anche il nostro Santuario, che tuttavia si nomina la Madonna della {20 [444]} Pieve di Ponzone.

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 Coll'andare degli anni il titolo di Parrocchia, di cui si fregiava un tempo, venne trasferito ad un'altra chiesa dedicata a s. Andrea, e poscia a quella di s. Michele in Ponzone per essere questa in mezzo alla terra, e però più commoda alla maggior parte dei popolani.

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 Trovasi il Santuario al mezzo d'un alto monte sul ripiano d'un poggio, e verso levante guarda Ponzone posto in Capo al monte: verso ponente prospetta la valle del torrente Erro.

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 Alle dieci pure del mattino il piissimo Prelato recossi di nuovo in chiesa accompagnato da una eletta schiera di Parrochi e di Sacerdoti, dall'onorando Municipio di Ponzone, da varie Confraternite, e da un'on a strabocchevole di popolo accorso da ogni parte.

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 Deliberata dagli amministratori del Santuario la benedizione delle cappelle, affine di rendere il rito più solenne e maestoso, intesa la cosa col signor Arciprete di Ponzone, e col Municipio, supplicarono S. E. Reverendissima Monsignor Modesto Contratto Veseovo d'Acqui a degnarsi di onorare la festa colla sua presenza.

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 L'ottimo Pastore, benignamente annuendo al comun voto, si recò a Ponzone il 26 settembre 1858 in mezzo all'esultanza d'una calca immensa, e quello fu pel Santuario uno dei giorni più fausti, più memorabili.

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 La seconda festa che si celebra cade nella quinta domenica dopo Pasqua, in cui i venerandi confratelli dell'Oratorio di Ponzone sogliono per consuetudine antichissima recarsi in processione al Santuario per ivi fare in corpo la Via crucis, ed assistore alle funzioni parrocchiali, che in tal giorno è solito tenervi il molto Reverendo signor Arciprete di Ponzone.

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 Da ultimo non tacerò che la Madonna della Pieve di Ponzone circondata com'è da parecchi villaggi e terre divenne per quegli abitanti l'affetto, il sospiro, la delizia, la speranza di tutti i cuori.

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 Avendo la SS. Vergine con un duplice prodigio eccitati gli abitanti di Ponzone ad erigere in onor suo il {43 [467]} Santuario, di cui parliamo, dimostrò Ella in modo assai luminoso quanto le premesse ricever qui gli omaggi del novello suo popolo, e come le tardasse rimeritarlo delle sue grazie più singolari.

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 Intanto per dar cominciamento all'esame dei fatti prodigiosi recati già a sua conoscenza, diede incarico quando al suo Vicario generale il Rev. mo sig. Canonico Visca, quando al suo Cancelliere Rev. mo sig. Canonico Bicuti, di recarsi a Ponzone per tale intento {51 [475]} e vi si recò qualche volta egli stesso in persona.

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 Ora è debito dello storico esporre, che nei primi anni del secolo decimo settimo il molto Reverendo D. Biagio Fatuto Arciprete di Ponzone, inteso che molti infermi essendosi raccomandati alla Madonna della Pieve, avevano, mediante Lei, ottenuto in modo straordinario la guarigione, divotissimo qual era di Nostra Signora, si recò a dovere di raccogliere i particolari delle più insigni di queste grazie tenute comunemente per prodigiose coll'animo di sottoporle all'esame ed al giudizio dei {50 [474]} Superiori Ecclesiastici.

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 Qui però giova premettere ancora un'altra osservazione, ed è che essendo in gran numero le grazie avvenute per intercessione di N. S. delle Pieve, mentre reggeva la Parrocchia di Ponzone il sunnominato Arciprete Fatuto, questi non sottopose all'esame del suo Prelato, che alcune delle principali, come apparisce chiaro da una' supplica, che è riferita in parte qui sotto

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 Premendo al misero di liberarsi da un malore si orribile, chiese ed ottenne di entrare in un ospedale di Genova, dove stette per sette mesi all'incirca sotto assidua cura dei medici; ma visto che per quanti rimedi adoprasse, il male non si rimetteva, uscito dall'ospedale si portò con sua madre a Ponzone per occuparsi in qualche lavoro, e così campare la vita, poichè mancava di tutto.

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 Chi non ammira qui la singoiar bontà e potenza di Maria, che guarisce quasi istantaneamente un'inferma da quattro anni affetta e tormentata da un male gravissimo, e dichiarato incurabile, e guarisce fatto appena il voto di onorarla, ed accompagnatavi, come depose ella stessa, una viva fiducia d'essere esaudita? Ah! ben giustamente una guarigione sì fuori d'ogni speranza apparve prodigiosa non solo all'Arciprete di Ponzone, ai due farmacisti di esso {59 [483]} luogo, e ad altri testimoni giurati, ma e lo stesso chirurgo di Ponzone non esitò a riconoscervi un miracolo.

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 Alla prima alba i genitori si portarono al Santuario per implorare la guarigione della figliuola senza passar prima a visitarla, ed oh! che gaudio, che festa fu per essi trovare al ritorno già levata per se stessa di letto, tutta giuliva in volto, e guarita perfettamente la loro Marietta! Lascio a voi, divoti {62 [486]} lettori, immaginare la meraviglia e la consolazione, che si destò in tutto Ponzone alla nuova, ed alla vista d'una sì strepitosa guarigione.

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 Nè fu meno insigne la grazia toccata a certa Gratarola Maria figlia di Domenico di Ponzone, giovanetta decenne.

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 E seguitando nominerò Capra Giuseppe del quondam Olivero nato a Ponzone d'anni 12.

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 Se non che il 29 novembre vigilia di s. Andrea dopo d'aver digiunato ad onor suo, risolse, così inspirata, di tornarsene a Ponzone, e lo fece nel dì successivo.

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 Veduto che ogni tentativo riusciva infruttuoso, l'Arciprete congedò l'inferma, raccomandandole di non perdere la fiducia in Maria, verso cui erasi dimostrata tanto divota nel tempo della sua dimora in Ponzone fino a visitarla ogni giorno nel suo Santuario, non ostante il variare del cielo, e il disagio per lei più grave di quel cammino.

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 Anche gli abitanti di Caldasio villa di Ponzone ebbero ad ammirare una guarigione prodigiosa avvenuta mercè N. Signora della Pieve in un Cresta Giovanni d'anni dieci figliuolo di Andrea.

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 » E questo egregio Arciprete di Ponzone ben era degno, che nella sua avanzata età di presso a settant'anni, la SS. Vergine lo liberasse da quel suo male in modo straordinario, stantechè oltre all'essere tenerissimo di N. S. della Pieve, si adoprò con ogni zelo e premura a raccogliere le grazie avvenute per sua intercessione, ed appoggiarle con autentici documenti, mirando a questo, che fiorisse ogni giorno più nel diletto suo gregge la divozione di Maria, si propagasse attorno la fama del suo Santuario, e la memoria di tante sue grazie pervenisse fino ai più tardi posteri.

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 Gli abitanti di Ponzone e dei luoghi circonvicini tremando al presentimento di questo flagello, si studiarono di piegare a clemenza il cuor di Dio, e impetrare così la pioggia sospiratissima, alternando a tal uopo preghiere, penitenze, novene e processioni.

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 Il cielo era pienamente sereno; ma oh misericordia ineffabile di Maria! Rivolto alla gran Vergine, protesta il Pastore piissimo colle lagrime agli occhi di non volersi staccare dai piedi della sua Signora e Madre, se prima non sia fatta la grazia: il cuore gli dice che egli è esaudito; ed ecco al primo uscire che fa di chiesa la processione, comparisce sull'estremo orizzonte una nuvoletta; in men che' l dico si avanza per le vie dell'aria, si dilata, si addensa mano mano che la processione nel suo corso procede verso Ponzone, e non rientra ancora nella chiesa parrocchiale la moltitudine col suo Pastore, che già si scioglie il cielo in dirottissima pioggia, giubilandone tutti come d'una benedizione singolarissima dovuta al benigno interporsi di Lei, che è speranza e {78 [502]} conforto del popolo cristiano.

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 Qui rivolse a tutti una calda esortazione l'Arciprete zelantissimo di Ponzone D. Aurelio Costa di sempre cara e venerata memoria; riconoscessero, diceva, in quella siccità sì ostinata il castigo dei loro peccati; doversi placare con frutti sinceri di penitenza la collera di Dio, ed invocare {77 [501]} a questo fine la mediazione dell'augusta Imperatrice del cielo e della terra Maria, che mai non abbandona chi in Lei confida; pietà, pietà da Lei implorassero, e la grazia da tanto tempo sospesa di pioggia amica.

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 Un certo De Guidi Domenico da Ponzone d'anni 87 circa, più e più volte attestò egli stesso, che all'età di sei anni, essendo per una naturale debolezza inabile ancora a camminare, i suoi pii genitori lo raccomandarono di cuore alla Madonna della Pieve, e tosto con grande ammirazione di quanti lo conoscevano, {80 [504]} acquisto il necessario vigore per muoversi liberamente.

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 Ma più non la finirei, se tutte volessi qui trascrivere le grazie innumerevoli ricevute anche in questi ultimi tempi da ogni sorta di persone, le quali attestano, che in occorrenza di malattie, di pericoli, di grandi sofferenze e di altre siffatte tribolazioni essendosi rivolte con preghiere e voti a N. S. della Pieve, ebbero sollievo, guarigione e salvezza, Mi restringerò a far cenno d'una sola grazia avvenuta in questi ultimi anni sotto gli occhi di tutto il popolo di Ponzone.

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 {84 [508]} In questo mentre il sig. D. Viazzi Carlo cugino del prefato D. Cervetti incontrata in Ponzone la serva del Cappellano di N. S. della Pieve, la spedisce con tutta fretta al Santuario, perchè fosse data subito la benedizione colla reliquia della Madonna.





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