Nella prima riunione di Cardinali, tenuta in Vaticano dal regnante Sommo Pontefice Leone XIII, il Cardinale Borromeo dimise il titolo diaconale dei Santi Vito e Modesto e passò nell' Ordine dei Preti col titolo di Santa Prassede, vacante per la morte dell'eminentissimo Vannicelli, Arcivescovo di Ferrara, ed anche esso già posseduto da san Carlo.

 Per ordinario i papi dei primi secoli {50 [172]} a motivo delle persecuzioni dimoravano nelle catacombe, tuttavia siamo assicurati che hanno qualche tempo dimorato nella chiesa di s. Pudenziana, di s. Prassede, di s. Cecilia sino alla fine del terzo secolo.

 I papi successori di s. Pietro fino a s. Melchiade abitarono nella casa di s. Pudente, di santa Prassede, di s. Cecilia.

 In essa leggesi quanto segue: «In nome dei Signore Iddio Salvator nostro Gesù Cristo ai tempi del santissimo e beatissimo Apostolico signore Pasquale Papa furono introdotti in questa santa e venerabile Basilica della Beata Vergine di Cristo {42 [98]} Prassede i corpi di molti santi martiri, che il predetto Pontefice avendo tolti dai cimiteri e dalle catacombe, dove giacevano, colle proprie mani, con somma diligenza ripose sotto questo sacrosanto altare.

 Parte di esse fu collocata nella Basilica di s. Prassede, come si ricava dalla lapide marmorea che in essa chiesa fu posta, e che si appella tavola di s. Pasquale.

 Di più i nomi delle vergini, e delle vedove Prassede, ecc... Marta....

 Fatta la consacrazione di quel tempio s. Pio fece costruire nel medesimo luogo un vasto battisterio, dove battezzò s. Prassede, novantasei persone di servizio con moltissimi altri.

 La sorella di questi fervorosi cristiani, che era s. Prassede, {43 [43]} pregò il santo pontefice a voler dedicare al divin colto una parte di quel vasto edifizio.