Parola «Silla» [ Frequenza = 17 ]

don bosco-il cristiano guidato alla virtu ed alla civilta.html
  A073000307 

 Leonardo di Chaume nella casa di Filippo Emanuele de Gondi conte de Joigny generate delle Galere di Francia, direttore di Francesca Margherita contessa di Silla, dama di gran virtù, aio illuminato dei tre loro figliuoli di cui il primo Duca e Pari di Francia, il secondo Cardinal di s. Chiesa, muore il terzo in età di undici anni; regio elemosiniere delle Galere di Luigi XIII, cui assiste in morte, limosiniere della Regina vedova Anna D'Austria, {282 [496]} suo consigliere per gli affari ecclesiastici, fondatore e primo superiore generale della congregazione de' preti secolari della missione e delle figlie della carità serve dei poveri, di varie compagnie di dame, di donne, di fanciulle in servizio degl'infermi, primo promulgatore del Vangelo nell' Isola di Madagascar per mezzo de' suoi Sacerdoti, instancabile operarlo nella vigna del Signore, manda i suoi a predicare per la Francia, Italia, Polonia, Scozia, Irlanda, Inghilterra, Barbaria e le Indie, ristoratore zelantissimo dell'onor del Sacerdozio di Gesù Cristo ristabilisce il decoro dei Clero di Francia, ripara l'ecclesiastica disciplina, fonda, promuove, dirige Seminari per li Chierici, apre scuola di Riti Sacri in s. Lazzaro di Parigi, instituisce gli esercizi spirituali per gli ordinandi e conferenze per gli Ecclesiastici, gli promuove per ogni sorta dì persone cui vuole aperte le case di sua congregazione, acerrimo oppugnator del vizio e dell'errore, difende con zelo i principi della fede e della morale dei vangelo, ha in orrore le nuove nascenti eresie, sempre sommesso all'autorità della Chiesa e dei suo Capo successor di s. Pietro, ne difende i diritti, rispetta i Vescovi, ubbidisce ai loro decreti, padre comune de'poveri, vero amico de miserabili per cui soccorso spende oltre le molte limosine segrete piú {283 [497]} di ventotto millioni e ottocento mila lire di Francia, fonda grandiosi Spedali dentro e fuori del Cristianesimo, cinque in Parigi per gli, esposti, per li forzati, per gli artisti per li mendici, per li discoli e pazzarelli, uno per li pellegrini nella terra di s. Regina diocesi d'Autun, uno in Marsiglia per li forzati, uno nella città d'Algeri per gli schiavi cristiani, promuove e coopera alla fondazione di vari Ospizi pel ricovero di fanciulle, provede di vitto cotidiano quindici mila poveri in Parigi e per trent'anni di medicine e di alimenti a moltitudine grande d'infermi in Francia, in Savoia, in Italia e in altre Provincie più rimote, rifugio di Ecclesiastici, di Religiose, di Dame, di Cavalieri costretti per amor della fede di abbandonare la Scozia, l'Irlanda, l'Inghilterra, a tutti provede ricovero vitto e vestito.


don bosco-la storia d-italia.html
  A139000290 

 Era costui Giunio Cornelio Silla d'indole ostinata ed audace, e nemico implacabile di Mario.

  A139000291 

 Tuttavia l'accusa di Silla fu creduta giusta da molti, e Mario di età già avanzata, di sanità cagionevole, fu costretto a fuggire e nascondersi in una palude, donde fu tratto e condotto in prigione.

  A139000294 

 A tale annunzio Silla marciò con un esercito per punire l'atrocità di quel barbaro.

  A139000294 

 Intanto un avvenimento inaspettato obbligò Silla a portare la guerra contro a Mitridate, padrone di un regno dell'Asia Minore, detto Ponto.

  A139000294 

 Mario credendosi sicuro tornò senza indugio a Roma alla testa di una truppa di schiavi e pastori, ed unendosi al console Cinna, malvagio al par di lui, commisero la più infame azione, facendo morire senza pietà tutti gli amici di Silla.

  A139000295 

 Silla, sazio di sangue cittadino, si abbandonò a due vizi turpissimi, all'intemperanza e alla dissolutezza, la quale cosa gli cagionò una malattia assai crudele, e finì coll'essere rosicato vivo dai vermi.

  A139000296 

 Così finirono Mario e Silla, ambidue salvatori, flagelli e carnefici della patria.

  A139000301 

 Mentre queste cose succedevano, avvenne che Mitridate, re del Ponto, già stato sconfitto da Silla, tentò nuovamente la sorte delle armi contro ai Romani.


don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html
  A140000287 

 Era costui Giunio Cornelio Silla, d'indole ostinata ed audace, e nemico implacabile di Mario.

  A140000287 

 Tuttavia l'accusa di Silla fu creduta giusta da molti, e Mario di età già avanzata, di sanità cagionevole, fu costretto di fuggire e nascondersi in una palude, donde venne tratto e condotto in prigione.

  A140000289 

 A quell'annunzio Silla si portò coll'esercito in Asia per punire le atrocità del barbaro Mitridate.

  A140000289 

 Intanto un avvenimento inaspettato obbligò Silla a portare la guerra contro a Mitridate, padrone di un regno dell'Asia minore detto Ponto.

  A140000289 

 Mario allora credendosi sicuro tornò senza indugio in Roma alla testa di una truppa di schiavi e di pastori; ed unitosi al console Cinna, malvagio al pari di lui, commisero la più infame {79 [79]} delle azioni, facendo morire senza pietà tutti gli amici di Silla.

  A140000289 

 Mentre commettevansi tante barbarie, Silla ritornava col suo esercito vittorioso, non già per difendere la patria, ma per esserne il flagello.

  A140000290 

 Disfatti così i suoi avversari, Silla si fece nominare dittatore perpetuo, e riunì in sua mano i poteri civile e militare.

  A140000291 

 In tale modo finirono Mario e Silla, ambidue salvatori, flagelli e carnefici della patria.





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