di quelle regioni gli ha ultimamente inviato un dono, simile a quello che avea fatto presentare al Gran Sultano per la protezione accordata a'cattolici di Turchia.

 «Havvi al mondo più di un Papa: il Gran Sultano, lo Czar, il Re di Prussia, la Regina {342 [392]} d'Inghilterra,» dice il Figaro, de'quali descrive i caratteri, i costumi e la parte che sostengono come capi della religione del loro paese.

 Iddio peraltro non volle lasciare impunito si colpevole acciecamento, poichè l'anno 1453, tredici anni appena dopo la violata unione, Maometto II gran sultano alla testa di un feroce esercito di Turchi prese Costantinopoli di assalto, e in tre giorni di saccheggio vi fece commettere le più enormi crudeltà.

 Lo stesso patriarcato di Costantinopoli è affatto dipendente dal gran Sultano, ossia l'Imperatore dei Turchi.

 Lo stesso patriarcato di Costantinopoli è affatto dipendente dal gran Sultano, ossia dall'Imperatore dei Turchi.

 Lo spedì quindi in Turchia con una missione straordinaria presso il Sultano Abdul-Medijd, per ringraziarlo degli omaggi presentati da quel Sovrano al Papa in occasione della sua elezione.

 Ma da principio nè al patriarca nè ai vescovi era concesso di entrare in carica se prima non erano stati autorizzati dal sultano, e per avere questa autorizzazione era necessario sborsare danaro.

 E come seppero che il sultano, ossia il re de' Turchi, aveva radunato il suo esercito intorno alle mura di Nicea (quella città, dove si celebrò il primo concilio ecumenico), lo andarono ad assalire.

 Colà il sultano alla testa di una grossa schiera di cavalieri Arabi devastò il paese ove dovevano passare i crociati, i quali di mano in mano che si avanzavano, trovavano distrutte le messi, arse le città ed i villaggi, otturati i pozzi, sicchè andarono ben tosto soggetti alla fame, alla sete, ai disagi, alle malattie d'ogni genere.

 Il gran Sultano, ovvero il sovrano dei Turchi si oppose a questo protettorato ed in breve si venne ad una guerra aperta.

 Perciò risolsero di portare aiuto al Sultano a fine d'impedire la troppa grandezza dei Russi e in pari tempo conservare l'integrità dell'impero Ottomano.

 A quella vista tutti i guerrieri latini fremettero di sdegno, e come seppero che il Sultano, ossia re dei Turchi, aveva radunato il suo esercito intorno alle mura di Nicea (città dove si celebrò il primo Concilio ecumenico), lo andarono ad assalire.

 Il sultano alla testa di numerose schiere di cavalieri arabi devastò tutto il paese, ove dovevano passare i crociati, i quali di mano in mano, che avanzavansi, trovavano distrutte le messi, arse le città ed i villaggi, otturati i pozzi: tanto che andarono ben tosto soggetti alla fame, alla sete, a disagi e malattie di ogni genere.

 Il gran Sultano, ovvero il re dei Turchi, si oppose a siffatto protettorato, ed in breve si venne ad una guerra aperta.

 Perciò risolsero di portare aiuto al Sultano a fine d'impedire la troppa grandezza de' Russi, e in pari tempo conservare l'integrità dell'impero Ottomano.

 Colla speranza di liberar Terra santa ricaduta in potere dei Turchi, andò con numeroso esercito in Egitto per attaccare il sultano nel suo paese.

 Iddio per altro non lasciò impunito quel colpevole accecamento, poichè l'anno 1453, tredici anni dopo la violata unione, Maometto II, gran sultano, alla testa di formidabile esercito assediò e prese Costantinopoli di assalto, e in tre giorni di saccheggio vi fece commettere le più enormi crudeltà.

 In seguito chiamarono Porta lo stesso palazzo, la corte e la potenza del Sultano.

 Si dice Porta Ottomana o Sublime perchè la maggiore porta del palazzo del Sultano a Costantinopoli è quella che dà 1'adito alla sala del trono ed agli altri appartamenti della regia.