Parola «Vallauri» [ Frequenza = 17 ]

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 Vallauri, dottore, priore della Compagnia di S. Luigi.

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 Vallauri Rosa, nata Racca.


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 Vallauri damigella Teresa.

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 Vallauri vedova Teresa, n.

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 Vallauri Elisabetta, n.


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 Quando si tratta di una scrittura del Vallauri stimiamo superfluo il dire che in essa sono svolti i principii della più sana morale, e sono fatte segno a libèralissimi frizzi certe utopie e certe magagne dei nostri tempi, le quali non possono essere infrenate dal rigor delle leggi.

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 A questo modo il professore Vallauri, mentre insegna dalla cattedra colla gravità e serietà che gli sono naturali, nelle novelle combatte col ridicolo i vizi che non di rado s'abbarbicano anche alle cose migliori del mondo.

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 Tutti sanno oramai che le Novelle di Tommaso Vallauri sono frizzanti satire, in cui egli morde certe taccherelle della nostra età, e quelle massimamente che si riferiscono all'educazione della gioventù.

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 Già più volte parlando noi di queste Novelle pubblicate dal Vallauri alla spicciolata, ne abbiamo lodato il fare festivo, brioso ed il dettato elegantissimo.

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 Questo giudizio, che il professore Berrini reca intorno al Vallauri come novelliere, come storico, come filologo e scrittore latino, mostra ad un tempo l'acume del valoroso critico e l'affetto del discepolo pel suo antico maestro.

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 Questa, che annunziamo, è preceduta da una lettera all'illustre archeologo G. Fiorelli, la quale mostra nel Vallauri l'uomo gentile e giusto estimatore del merito altrui.

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 Tutti sanno oramai come il Vallauri scriva le sue Novelle.

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 Uno dei più ingegnosi e più dotti alunni del Vallauri, che è il professore Osvaldo Berrini, nella stupenda prefazione che pose in fronte alla quinta edizione delle Novelle del suo maestro

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 In {145 [145]} questo egli fece suo pro degli scritti immortali di A. Stefano Morcelli, del Boucheron e segnatamente del suo venerato maestro Tommaso Vallauri, al quale, com'ei si esprime nella prefazione, «nessuno negherà il vanto di sapere più avanti che ogni altro in significare colla lingua di Livio e Cicerone i trovamenti delle arti e della odierna coltura».

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 Contro i metodi tedeschi, nati fatti per isfibrare le menti giovanili e renderle inette ad ogni bella ed elevata applicazione, i nostri lettori sanno quanto già disse e stampò quel giudice competente in siffatta materia che è H professore Tommaso Vallauri.


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 In queste scritture, dice il Vallauri, vi è ad un tempo l' abbondanza di Livio, l'acume e la robustezza di Tacito.


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 Il dottor Vallauri, di felice memoria, che era uno {101 [251]} dei benemeriti consulenti, pieno di ammirazione: che perla preziosa, disse, è mai questo giovinetto!.





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