Mot «Grazia» [4 fréquence]


18-Oeuvres de Saint Francois de Sales-Tome XVIII-Vol.8-Lettres.html
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 Et per moverli maggiormente a fargli la grazia, gli ha monstrato una lettera missiva del nostro Padre precedente Generale, per la quale egli rimetteva tutto questo negozio in petto di detto Monsignor R mo, atteso il singolare affetto che sempre ci ha monstrato in tutte le occasioni; il quale all'hora non eseguì secondo la rimissione fattagli, parte per causa delle sue molte occupazioni che lo tirarono fuori della sua diocesi, parte ancho perché vedeva che alcuni de nostri Padri di Annessi lo facevano tanto mal volentieri che non ne restavano contenti, et sperando detto Monsignore, o di fare contentare li detti Padri di S. Domenico che non ricercassero detto sito da noi, overo di sforzarsi di disporre in modo tale la fabrica di detto monastero acciò non havesse bisogno di detto sito.

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 Di più, essendo noi giunti in Torino, fu ricercato detto nostro Padre Provinciale dal Serenissimo Prencipe Cardinale di Savoia et della Serenissima Infante Margarita, Duchessa di Mantova, alla quale detto R. Padre parlò, et di propria bocca lo pregò instantemente di fare tutto quello che potrà, et pregarne da parte di Loro Altezze Serenissime la Sua Molto R. P. aciò per ogni modo sia fatta la grazia a dette Monache, delle quali ella è la protettrice et il Serenissimo Prencipe Maggiore protettore, alle quali sono affezionatissime Loro Altezze per la molta bontà di dette Monache, a beneficio de quali in questa parte dice che impiegarà il favore del Serenissimo Ducca suo padre, se farà di bisogno, et de tutti suoi fratelli li Serenissimi Prencipi..

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 Per il che, havendo inteso le suddette et seguenti cose, nostro R. Padre Provinciale et io insieme, di comune concerto, scriviamo questa alla S. M. R. P., et la nostra opinione, sottoposta però a quella di S. M. R. P., che non si può negare questa grazia: poichè quando habbiamo opposto che nel contratto ch'habbiamo fatto con la città d'Annessi v'è scritto che non alienaremo li beni di detto Collegio; et di più, che alcuni della città m'hanno detto che più presto litigaranno con noi che permettere che sia fatta alcuna alienazione, Loro Altezze Serenissime hanno risposto che quando i loro sudditi sapranno che tale è la loro volontà, nessuno d'essi contradirà, perchè essendo necessario detto sito per la fabrica di detto monastero, vogliono che per ogni modo li sia rimesso; atteso che il sito del Collegio è grandissimo et questa parte non è di necessità per la fabrica nostra, et che si esibisce ampia sodisfazione, rilevandosi d'ogni indennità, anzi facendo detta alienazione in nostra utilità: si che gli pare che concorrendo la necessità di dette Monache, et un poco di nostra commodità, la charità et una certa equità vole che tal cosa si faccia; et per tanto, che si contentiamo noi solamente, che faranno [436] bene contentare li altri che si volessero opporre.

  A018004199 

 Quanto a me, id est Don Giusto, altre volte è stato contrario a questo, perchè temevo che alcuni de nostri boni amici d'Annessi non s'inimicassero; ma hora che vedo che tutto questo si farà senza perdere l'amicizia loro, et non facendolo forsi che perderessimo quella delli Serenissimi Prencipi et Prencipesse, che pure più importano, sono di parere che si faccia la grazia, perchè non facendola perdaremo più di quello che vale tal sito; et anche farla per charità, più principalmente..





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