Parola «Marcellino» [ Frequenza = 38 ]

don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html
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 Rimasto a Roma, Pio Nono, per rimunerarlo de' suoi servigi, lo creò e pubblicò {180 [180]} Cardinale dell'Ordine dei preti nel Concistoro del 13 marzo 1868, conferendogli il titolo di San Pietro e Marcellino.


don bosco-il pontificato di s. marcellino e di s. marcello papi e martiri.html
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 Ma prima che la religione cristiana potesse liberamente esercitare il suo impero dovette ancora sostenere la più sanguinosa delle battaglie nella {27 [27]} terribile persecuzione di Diocleziano, mentre appunto la Chiesa di Gesù Cristo era governata da s. Marcellino.

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 Poco dopo la esaltazione di s. Marcellino al pontificato vennero a Roma i soldati della legion Tebea guidati da s. Maurizio.

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 Ripigliando poscia il loro cammino giunsero a Roma, come si disse, pochi mesi dopo la elezione di s. Marcellino.

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 Grisogono o Crisogono era un nobile e ricco cittadino di Roma che sotto al pontificato di s. Marcellino impiegava le sue sostanze e le sue fatiche in favore della religione.

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 Quando s. Marcellino seppe le belle opere di carità che si compievano li chiamò a sè, si rallegrò con loro, lodò Trasone del suo distacco dalle ricchezze, lodò ed incoraggiò gli altri a continuare nella loro carità.

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 Godette molto s. Marcellino {50 [50]} all'arrivo di que' fervorosi campioni della fede, e dopo di aver amministrato ad Approniano il sacramento della Cresima, celebrò la santa Messa infra cui amministrò a tutti il Corpo di nostro Signor Gesù Cristo.

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 Il santo Pontefice Marcellino faticava giorno e notte a favore della fede.

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 Abbiamo negli atti che si conservano nei codici vaticani, che s. Marcellino mentre era condotto al martirio ordinò, che il suo corpo fosse deposto in una cripta, ovvero in un cubicolo del cimitero di s. Priscilla nella via Salaria presso al corpo di s. Crescentone.

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 Il corpo di s. Marcellino fu portato a seppellire nel luogo da lui a s. Marcello ordinato.

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 Alcuni parlando di questo santo Poutefice hanno fatto un nome solo tra Marcellino e Marcello, che ne fu il successore quasichè il primo sia nome diminutivo del secondo.

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 La festa di s. Marcello si celebra ai 16 gennaio, quella di s. Marcellino ai 26 aprile.

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 Allora Marcellino ritornò a Roma agitato dai rimorsi, presentossi all' Imperatore, lo rimproverò intrepidamente della sua crudeltà, e così ottenne il martirio.

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 Altra cosa si suol notare di s. Marcellino ed è una supposta caduta nell' idolatria.

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 La caduta di Marcellino, egli dice, è una favola inventata dai Donatisti in odio del Papa.

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 Teodoreto chiama Marcellino uomo forte che nella persecuzione si condusse maravigliosamente.

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 Inoltre in tempo della terribile persecuzione di Diocleziano come era mai possibile poter venire a concilio 300 vescovi? I dotti scrittori, Pagi, Tillemont, Berti e Benedetto XIV vanno d' accordo nell' asserire essere una vera favola l' apostasia di s. Marcellino

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 S. Agostino parla di questo fatto rispondendo all' eretico Petiliano come segue: «Che bisogno avvi di confutare le accuse portate da Petiliano contro {58 [58]} ai vescovi di Roma che egli copre di calunnie e d' imposture con un accanimento incredibile? Egli accusa Marcellino di aver consegnato i libri santi ai gentili e offerto incenso agli idoli; ma un rimprovero che è fondato sopra niente, può egli stabilire a suo favore la colpa di quello? Petiliano assicura che egli è stato sacrilego, ed io rispondo che esso è innocente.

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 Quando s. Marcellino era condotto al martirio avendo incontrato Marcello gli indirizzò queste parole: Non temere i sanguinosi decreti di Diocleziano, temi soltanto Iddio, egli sarà sempre con te.

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 Inoltre durante la persecuzione avveniva che non si poteva dare la sepoltura ai cristiani a segno, che spesso i corpi degli stessi martiri giacevano delle settimane e talvolta dei mesi senza che si potessero seppellire, siccome {68 [68]} avvenne del corpo di s. Marcellino e dei suoi compagni, s. Marcello consacrò certi siti e li destinò ad uso di cimiteri; uno specialmente fu edificato nella via Salaria destinato ad accogliere i corpi di coloro che morivano per la fede.

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 Di essi abbiamo già parlato nella vita di s. Marcellino, qui daremo ancora un cenno sulla loro preziosa morte.


don bosco-l-unita cattolica (1864-1888).html
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 D. Marcellino Giannini, L. 15.


don bosco-societa di s. francesco di sales. anno 1872.html
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 Scagliola Marcellino coad.


don bosco-storia ecclesiastica.html
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 In un sol giorno contansi diciasette mila cristiani coronati della palma del martirio, {89[247]} tra quali s. Marcellino Papa, che intrepido incoraggì gli altri a durarla ne' tormenti sinché ebbe respiro.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000263 

 Quel sacerdote era s. Marcellino che gli succedette nella santa sede.

  A190000263 

 S. Marcellino e la Legione tebea.

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 In quei supremi momenti il papa Marcellino si circondò di uomini valenti nel predicare con zelo e fermezza anche a fronte dei pericoli, e con essi ei lavorò indefesso finchè ebbe tronca la testa il 26 aprile nel 304.

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 - Questo papa fu eletto a successore di s. Marcellino.


don bosco-una famiglia di martiri.html
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 Fino dall'anno 826, nove anni dopo che Pasquale I le aveva estratte dalle catacombe, porzione di esse fu trasportata da Roma a Mulinheim, ora Seligenstadt, città della Diocesi di Magonza, unitamente ai corpi dei Ss. Martiri Marcellino e Pietro.

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 Scrisse egli tra le molte cose la storia della traslazione delle reliquie dei Ss. Marcellino e Pietro, e di altri Ss. martiri, fra le quali vi era anche parte di quelle dei Ss. martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco.

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 Il viaggio di Ratleico, lo scoprimento dei corpi de' Ss. Marcellino e Pietro martiri, {50 [106]} il trasporto delle loro reliquie, ed i miracoli che furono operati lungo il cammino formano l'oggetto della citata storia della traslazione delle reliquie dei Ss. martiri Marcellino e Pietro.

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 Nel rimetterle a Ratleico lo avvertì, come queste reliquie dovessero tenersi nella stessa venerazione che quelle dei Ss. Marcellino e Pietro, perchè gli uni e gli altri di questi santi, erano di egual merito presso a Dio; e che facilmente Eginardo vi avrebbe creduto, quando i nomi ne avesse conosciuto.

  A194000102 

 Riguardo ai Ss. martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco è da ricordare, come al momento in cui Ratleico stava per partire da Roma con seco i corpi de' Ss. Marcellino e Pietro, il Diacono Deusdona gli consegnò un involto, contenente altre reliquie di santi martiri, destinate pure ad Eginardo.

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 Cresceva ogni giorno il concorso; e siccome era più sovente discorso dei Ss. Marcellino e Pietro, dei quali si conoscevano le reliquie, che non degli altri, volle Iddio con uno speciale miracolo addimostrare, che egli si compiaceva pur anche della venerazione alle reliquie dei Ss. martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco, che, come sopra si narrò, erano state portate da Roma insieme coi corpi di S. Marcellino e Pietro.

  A194000108 

 «Queste reliquie, che io ancora non conosceva, erano quelle del B. Mario martire, di sua moglie e figli, cioè di Marta, Audiface ed Abaco, che erano bensì stati portati coi corpi dei Ss. Marcellino e Pietro, ma non erano nemmeno conosciute da quella stessa persona che le aveva portate, perchè colui che me le mandò, aveva promesso di recarsi in persona presso di me e di svelarmi egli stesso i nomi dei santi a' quali appartenevano quelle reliquie, come fece dappoi.





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