«Tutti i pensieri, dice il cronista di Monza, tutti i cuori dei cattolici erano rivolti al giorno nel quale il Santo Padre celebrerebbe il suo Giubileo Pontificale, vale a dire 1'anno ventesimoquinto del pontificato.

 ( Fin qui dal Cronista di Monza ).

 Il diadema passò da Costantino ai Romani Pontefici e S. Gregorio Magno papa ne fece dono alla pia Teodolinda, e costei la presentò alla Basilica di S. Giovanni Battista in Monza.

 Questa corona si conserva gelosamente in Monza, città distante dieci miglia da Milano.

 Ma egli era appena stato coronato a Monza colla corona di ferro, che fu gridato re un altro famoso guerriero di nome Guido, duca di Spoleto.

 Con questa corona s'incoronarono i re Longobardi; poi quasi tutti i sovrani che si chiamarono re d'Italia: e si conserva gelosamente in Monza, città distante dieci miglia da Milano.

 Il diadema passò da Costantino ai romani pontefici; e s. Gregorio Magno papa ne fece dono alla pia Teodolinda, la quale lo presentò alla basilica di s. Giovanni Battista in Monza.

 Ma appena coronato a Monza colla corona di ferro, fu gridato re un altro famoso guerriero di nome Guido, duca di Spoleto.

 Ma per consiglio e per opera di s. Carlo Borromeo loro grande protettore cominciarono a stabilirsi a Monza, a Vercelli e quindi in molte città d'Italia.