| don bosco-biografia del sacerdote giuseppe caffasso.html | 
| A013000091 | 
        Un gran Calvario a toga d' argento dominava tutta la chiesa dall'alto del coro; l'altare maggiore presentavasi tutto coperto a bruno e sormontato dal crocifisso in mezzo ad argentati cancellieri, una tomba ricca, di buon gusto, e circondata da gran quantità di torchie, sorgeva a pochi passi dalla balaustra, e lungo la chiesa i lampadari posti in mezzo a grandiosi cortinaggi mandavano una luce, che diceva assai bene {52 [402]} nel vasto aere ombreggiato artisticamente.  | 
| don bosco-biografie dei salesiani defunti negli anni 1883 e 1884.html | 
| A016000178 | 
        « Il mesto rito che oggi per sentimento di cristiana pietà, si celebra in questo tempio, le nere gramaglie che velano questo feretro, i flebili rintocchi dei sacri bronzi, che lenti lenti sento echeggiare nell'aere, e che dolorosi scendono nel mio cuore, mi ricordano questa mattina, diletti {99 [107]} miei compagni, la repente ed immatura morte del nostro compagno ed ottimo giovine Francesco Zappelli.  | 
| don bosco-cenni istruttivi di perfezione.html | 
| A027000217 | 
        Tuttochè lo studio di perfezione e l'impegno alle lettere abbiano, nel decorrere del seminario, gettate sode radici nel cuor d'un Levita, raro è però, che un sì pregiato innesto non torni ad inselvatichire, esposto ancor tenero alle crudezze d'un aere libero, siccome quello delle ferie autunnali.  | 
| don bosco-l-armonia (1849-1863).html | 
| A125000030 | 
        Usciti dal Tempio, un drappello di milizia cittadina allevata nello stesso Oratorio, la quale aveva presieduto al buon ordine della funzione, eseguiva alcune evoluzioni militari; un coro di giovani scioglieva col canto un inno di grazie all'immortale Pontefice, mentre il resto faceva echeggiar l'aere di lieti evviva, e portava alle stelle il nome venerato del Vicario di Gesù Cristo.  | 
| don bosco-notizie storiche intorno al santuario di nostra signora della pieve in vicinanza di ponzone.html | 
| A154000024 | 
        La prima delle feste si è l'Annunziazione di Maria, e benchè una tal festa sia tra le soppresse, e ricorra {34 [458]} in una stagione, in cui ordinariamente l'aere è tuttavia inclemente, e le strade sogliono essere assai disagiate, massime in quelle parti; ciò non di meno fa meraviglia il vedere le circostanti popolazioni partirsi dalle lor case talvolta anche nel cuor della notte, non ostante la neve ed i ghiacci, per condursi a festeggiare il memorabile annunzio di Gabriele alla gran Vergine di Nazaret, e seco rallegrarsi dell'ineffabile dignità di Madre diDio, toccata all'umile Ancella del Signore, e adorare un mistero, che fu pel genere umano principio della sua redenzione.  | 
  
| A154000026 | 
        Comecchè questa novena cada in un tempo poco a proposito sia per la gente civile, correndo i calori del sollione, sia per la gente di bassa mano, dovendo attendere ai {37 [461]} lavori di campagna, ciò non di meno attrae al Santuario anche di lontano ogni genere di persone a gran numero, e non può dirsi con quanta avidità ascoltino la divina parola, con qual raccoglimento assistano all'incruento sacrifizio, con quale trasporto riempiano l'aere di lodi ed inni, e quanto s'affollino ai confessionali per disporsi a celebrar con vero spirito di pietà il glorioso trionfo di Maria assunta al cielo.  |