Parola «Costantino» [ Frequenza = 285 ]

don bosco-breve notizia sullo scopo della pia societa salesiana e dei suoi cooperatori.html
  A020000022 

 Costantino LEONORI di Roma: Brevi cenni sulla Pia Società Salesiana.


don bosco-fatti ameni della vita di pio ix.html
  A059000300 

 «Costantino per misericordia di {149 [199]} Dio vescovo d'Albano ecc.


don bosco-favori e grazie spirituali concessi dalla santa sede alla pia societa di s. francesco di sales.html
  A061000209 

 La Congregazione degli Eminentissimi Cardinali Costantino Patrizi, Giuseppe Bizzarri, Tommaso Martinelli, Antonino De Luca a questo specialmente convocata, deliberò: Doversi supplicare S. Santità, perchè si degni dichiarare le Case della Pia Società di S. Francesco di Sales, in cui abitino almeno sei Soci, secondo la forma delle Costituzioni della medesima Società al capo X, n.


don bosco-i concili generali e la chiesa cattolica.html
  A065000023 

 Perciò durante tutta quell'epoca, cioè dal principio della Chiesa sino a Costantino il grande, il primo tra gli imperatori romani che abbia abbracciata e professata la religione di Gesù Cristo, sebbene siansi celebrati circa quaranta concili particolari, molti dei quali anche numerosissimi, niun principe pensò mai d'immischiarsene.

  A065000027 

 v'intervenne bensì l'imperatore Costantino, ma non già per sedervi e definire qual vescovo.

  A065000122 

 Il concilio fu convocato dal papa s. Silvestro, aiutato in ciò dall'imperatore Costantino il grande.

  A065000122 

 Il concilio si aprì il 22 maggio l'anno 325, e vi assistette anche Costantino con tutta la pompa dell'imperiale maestà.

  A065000137 

 Poco tempo dopo Costante era ucciso da un servo mentre lo serviva in un bagno, ed ebbe a successore suo figlio Costantino, detto il Pogonato, principe {95 [95]} buono e sinceramente cattolico.

  A065000141 

 Questa eresia produsse molti mali, perchè protetta e sostenuta dagli imperatori greci, Leone Isaurico, Costantino Copronimo e Leone IV, i quali per diffonderla vie maggiormente rinnovarono contro ai cristiani le crudeltà dei Neroni.


don bosco-i papi da s. pietro a pio ix.html
  A066000011 

 Gli Imperatori successori del grande Costantino, lungi dall'imitare la pietà del loro padre, e la sua figliale sommissione alla Chiesa, erano divenuti i fautori dichiarati dell'eresia, che all'ombra di questa possente protezione si estendeva sempre maggiormente, facendosi numerosi partigiani.


don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067000296 

 Le persecuzioni mosse contro dei cristiani durarono orribilmente sanguinose per lo spazio di trecent anni, finchè l'imperatore Costantino, conosciuta la divinità della Cristiana Religione, ordinò che cessassero le violenze contro ai cristiani.

  A067000461 

 Valga per tutti l'esempio dell' Imperator Costantino.

  A067000681 

 Comincerò da Policdorfio, dotto professore di Teologia, che visse sul finire del secolo decimoterzo: ascoltate ciò che il ministro Bert nel suo libro gli fa dire: Trecent' anni dopo Costantino il Grande sorse un tale del paese Valdis, il quale insegnò la povertà e fu propagatore della sella valdese.

  A067000710 

 [17] e gli altri {86 [392]} ministri Valdesi gli fanno dire: «secondo il parere de più, essi traggono la loro origine da un tale Leone, uomo religiosissimo dei tempi di Costantino il Grande », invece questo Prelato dice tutto il contrario: ascoltate, io vi leggo in italiano quanto egli scrive in latino sull'origine de' Valdesi.

  A067000712 

 «Ciò nonostante ALCUNI volendo farla da campioni, nel difendere quest' eresia, per procacciarsi il favore del volgo che non sa {87 [393]} d'istoria, FAVOLEGGIANO che questa setta derivi da un certa Leone, uomo religiosissimo che viveva sotto Costantino Magna.


don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html
  A068000308 

 P. Le persecuzioni mosse contro dei Cristiani continuarono orribilmente sanguinose per lo spazio di ben trecento anni, finchè l'imperatore Costantino, conosciuta la ragionevolezza e la divinità della cristiana Religione, ordinò che si cessasse dal combatterla.

  A068000674 

 Ponete mente a ciò che il Bert nel suo libro gli fa dire: « Trecent'anni dopo Costantino il grande sorse un tale del paese Valdis, il quale insegnò la povertà e fu propagatore della setta Valdese.

  A068000704 

 [27] e gli altri ministri Valdesi gli fanno dire: « Secondo il parere dei più essi traggono la loro origine da un tale Leone, uomo religiosissimo dei tempi di Costantino il Grande.

  A068000707 

 Ciò nonostante Alcuni volendo farla da campioni nel difendere siffatta eresia, a fine di procacciarsi il favore del volgo, il quale non sa nulla d'istoria, Favoleggiano che questa setta derivi da un certo Leone, uomo religiosissimo che viveva sotto Costantino Magno.


don bosco-il centenario di s. pietro apostolo.html
  A070000255 

 L'urna che racchiudeva il sacro deposito era larga, alta e lunga cinque piedi, sopra fu {182 [198]} posta una gran croce d'oro purissimo del peso di libbre cento cinquanta in cui erano incisi i nomi di s. Elena e del suo figlio Costantino.

  A070000255 

 Ma quando Costantino divenne padrone del romano impero e pose fine alle persecuzioni, allora ognuno potè liberamente mostrarsi seguace di Gesù Cristo, e la tomba di s. Pietro divenne il santuario del mondo cristiano, dove da ogni angolo venivasi per venerare le reliquie del primo Vicario di G. C. Lo stesso imperatore professava pubblicamente il Vangelo, e fra molti segni di attaccamento alla cattolica religione uno fu quello di aver fatto edificare varie chiese, e fra le altre quella in onore del principe degli apostoli conosciuta sotto al nome di Basilica costantiniana.

  A070000255 

 Nel giorno in cui l'Imperator Costantino voleva dar principio alla santa impresa depose il diadema imperiale e tutte le regie insegne, quindi si prostrò a terra e sparse molte lacrime per divota tenerezza.

  A070000255 

 Pertanto l'anno 319 Costantino e per suo impulso e ad invito di s. Silvestro stabili che il sito della nuova chiesa fosse a' piedi del Vaticano con disegno che racchiudesse tutto il piccolo {181 [197]} tempio edificato da s. Anacleto e che fino a quell'epoca era stato l'oggetto della comune venerazione.

  A070000256 

 Costantino donò molte sostanze pel {183 [199]} decoro e conservazione di quell'augusto edificio.

  A070000257 

 Calatovi dentro il lume ravvisò la croce d'oro sovrapostavi da Costantino e da s. Elena sua madre.


don bosco-il galantuomo del 1871.html
  A076000012 

 Ma quando Costantino divenne padrone dei romano impero e pose fine alle persecuzioni, allora ognuno potè liberamente mostrarsi seguace di Gesù Cristo, e la tomba di s. Pietro divenne il santuario del mondo cristiano, dove da ogni angolo venivasi per venerare le reliquie del primo Vicario di G. C. Lo stesso imperatore professava pubblicamente il vangelo, e fra {26 [390]} molti segni di attaccamento alla cattolica religione uno fu quello di aver fatto edificare varie chiese, e fra le altre quella in onore del principe degli apostoli conosciuta sotto il nome di Basilica Costantiniana.

  A076000012 

 Nel giorno in cui lo imperatore Costantino voleva dar principio alla santa impresa, depose il diadema imperiale e tutte le regie insegne, quindi si prostrò a terra e sparse molte lacrime per divota tenerezza.

  A076000012 

 Pertanto l'anno 319 Costantino e per suo impulso e ad onore di s. Silvestro stabilì che il sito della nuova chiesa fosse ai piedi del Vaticano con disegno che racchiudesse tutto il piccolo tempio edificato da s. Anacleto e che fino a quell'epoca era stato l'oggetto della comune venerazione.

  A076000013 

 L'urna che racchiudeva il sacro deposito era largo, alla e lunga cinque piedi; sopra fu posta una gran croce d'oro purissimo del poso di libbre 150, in cui erano incisi i nomi di sant'Elena e del suo figlio Costantino.

  A076000015 

 Costantino donò molte sostanze pel decoro {28 [392]} e conservazione di quell'augusto edificio.

  A076000016 

 Calatovi dentro il lume ravvisò la croce d'oro sovrapostavi da Costantino e da s. Elena sua madre.


don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html
  A113000009 

 Costantino il Grande, dopo aver data la pace alla Chiesa, eresse delle Basiliche; onorò la dignità del Vicario di G. C. e gli donò il sontuoso Palazzo Laterano, assegnandogli copiose rendite per sostenere il decoro della sublime sua dignità.

  A113000035 

 La sua origine rimonta ai tempi di Costantino, che la diede a s. Silvestro in segno di onore.

  A113000035 

 Perciò vuoisi che Costantino l' abbia data a s. Silvestro, appunto per indicare che la Chiesa cessava di essere schiava e tiranneggiata dai persecutori, e cominciava ad essere libera nei suoi spirituali esercizi.

  A113000150 

 Si crede comunemente che s. Silvestro sia stato il primo ad essere incoronato con una tiara donata da Costantino il Grande.

  A113000336 

 Nel settembre del 1857 conseguì la laurea dottorale in teologia, e pochi mesi prima (il 17 maggio) il cardinale Costantino Patrizi, vicario generale di S. S., l'ordinava prete.


don bosco-il pontificato di s. marcellino e di s. marcello papi e martiri.html
  A117000123 

 A tale effetto andò nottetempo, ma invece di Costantino mise a morte uno sciagurato eunuco postovi {63 [63]} in luogo del genero.

  A117000123 

 Ma tramando insidie contro il suo genero Costantino il grande fu rinchiuso in una prigione.

  A117000123 

 Nell' atto che consumava il suo delitto, Costantino apparve attorniato dalle sue guardie, fece imprigionare l' assassino con facoltà di eleggersi qual genere di morte volesse.

  A117000125 

 Costanzo per evitare la guerra civile approvò i novelli Cesari; ma poco dopo esso essendo morto, le sue truppe si radunarono ed innalzarono al trono suo figlio Costantino il grande.

  A117000185 

 A Dronero presso Cuneo nella valle di Macra vennero a rifugiarsi s. Costanzo, Vittorio, Costantino, Dalmazzo e Ponzio ove furono martirizzati.


don bosco-il pontificato di san sisto ii e le glorie di san lorenzo martire.html
  A118000098 

 L'Imperatore Costantino nell'anno 330 a richiesta di s. Silvestro Papa ha fatto innalzare questa Basilica.


don bosco-la chiesa cattolica e la sua gerarchia.html
  A131000132 

 L'imperatore Costantino avendo abbracciata la Religione cristiana, veduto che non gli sarebbe stato possibile mantenere il decoro imperiale in Roma accanto al Papa da tutto il mondo riverito e venerato qual Vicario di Gesù Cristo, pensò di trasferire altrove la capitale dell'impero.

  A131000146 

 Queste dalla città di Roma si estesero poi nelle campagne, e poscia in tutta la Chiesa, e al tempo di Costantino il Grande trovavansi già stabilite le parochie e i parochi in molte parti.

  A131000149 

 Ebbe origine fin dai tempi di Costantino, il quale la diede al papa s. Silvestro in segno di onore.

  A131000149 

 Perciò vuolsi che Costantino l'abbia data a s. Silvestro, {135 [319]} appunto per indicare che la Chiesa cessava di essere schiava e tiranneggiata dai persecutori, e cominciava ad essere libera nei suoi spirituali esercizi.


don bosco-la pace della chiesa ossia il pontificato di s. eusebio e s. melchiade.html
  A135000017 

 Il famoso Panteon sussiste tuttora, come già dissi, e deve la sua conservazione prima all' Imperatore Costantino, che non permise si distruggesse; poi all' Imperatore Onorio, il quale vietò la demolizione degli antichi edifizi.

  A135000017 

 La cupola ed il portico erano coperti di tegole di bronzo dorato, ma nel 363 furono tolte dall' Imperatore Costantino per portarle a Costantinopoli.

  A135000024 

 Egli è Costantino soprannominato il grande, figlio di Costanzo Cloro e di s. Elena.

  A135000025 

 In questo modo il padre di Costantino faceva due beni al suo regno; conservava i cristiani che pregavano per lui e per lo stato il supremo Creatore del cielo e della terra, e conservava i più fedeli sudditi e i più corraggiosi soldati all' esercito.

  A135000025 

 Quando Diocleziano associò all' impero Costanzo Cloro, e gli affilò il governo delle Gallie e della gran Brettagna, Costantino andò col padre a dimorare nella città di Iork in Inghilterra.

  A135000026 

 Costantino per tanto da Iork si portò in Nicomedia e passò parecchi anni alla corte imperiale.

  A135000026 

 Costantino, diceva a Galerio, è d' indole amabile, ornato di virtù, e promette un governo ancor migliore di quello di suo padre.

  A135000026 

 Diocleziano voleva che Costantino fosse almeno eletto Cesare, cioè dovesse succedere a Galerio nel trono.

  A135000026 

 Esso doveva succedere a Diocleziano nel trono e pel timore che Costantino guadagnasse l' animo di quel monarca a suo danno lo costrinse ad abdicare all' Impero nel 304.

  A135000026 

 Ma quanto più risplendevano le virtù di Costantino in mezzo al fasto mondano, altrettanto cresceva l' invidia da parte del superbo Galerio.

  A135000026 

 Quando Diocleziano eleggeva Cesare Costanzo Cloro dimandò Costantino in {23 [195]}

  A135000027 

 Costantino continuò a dimorare presso Galerio con grande inquietudine del suo avvenire.

  A135000027 

 Costantino sospettando una trama parli nottetempo affinchè niuno potesse inseguirlo e ad ogni stazione faceva storpiare ed anche ammazzare i cavalli dopo essersene servito.

  A135000027 

 Finalmente Galerio finse di concedere a Costantino di recarsi da suo padre ammalato che desiderava vedere il figlio prima di morire.

  A135000027 

 Tutto fu indarno; quegli agguati riuscirono tutti a vergogna di Galerio e a gloria di Costantino.

  A135000028 

 Costantino passò nella Palestina, quindi con felice viaggio arrivò nella città di Bologna in Francia dove ebbe il piacere di incontrare suo padre.

  A135000028 

 Galerio aveva dato ordine che Costantino non partisse se non al mattino e prendesse i suoi ultimi comandi prima della partenza; ma per dar tempo a compiere le trame stette a letto fino a mezzogiorno.

  A135000029 

 Morto il padre Costantino conoscendo le gravi difficoltà che si incontrano nel governo de' popoli voleva fuggire per non essere innalzato al trono.

  A135000031 

 Costantino condusse le sue schiere contro a molti popoli barbari e ne riportò gloriose vittorie; la più importante per altro fu quella riportata contro Massenzio.

  A135000031 

 Da tutte parti s' invocava il nome di Costantino.

  A135000032 

 Costantino quando partì dalla Gallia aveva novantamila fanti ed ottomila cavalli di cui soltanto quarantamila potè condurre contro Massenzio; la sproporzione delle sue forze con quelle del nemico coronò in Costantino qualche timore.

  A135000034 

 Costantino comunque vivesse in mezzo ai cristiani aveva non di meno si poca cognizione del Cristianesimo che non comprese qual cosa significasse quella croce.

  A135000034 

 Marciando coll' esercito dopo mezzodì quando il giorno cominciava a declinare, Costantino vide nel cielo al disopra del sole una croce luminosa che portava la iscrizione: In hoc vince.

  A135000034 

 destato Costantino chiamò degli artisti ai quali comunicò l' immagine che gli era rimasta in mente, ne fece delineare il disegno e comandò che lo eseguissero.

  A135000035 

 Costantino sostituendo sul labarum il nome di G. C. alle immagini del paganesimo, ritraeva i soldati da un culto empio, e gli induceva senza sforzo a prestar le loro adorazioni a colui, al quale sono dovute.

  A135000035 

 Sulla parte inferiore della Croce sotto alla corona ed al monogramma, Costantino fece collocare il suo busto in oro e quelli de' suoi figliuoli.

  A135000035 

 trofeo della Croce divenne lo stendardo imperiale di Costantino.

  A135000036 

 Assicurato della protezione del cielo Costantino col suo esercito si portò.

  A135000037 

 Prodigi di valore da ambe le parti, ma in fine la vittoria tornò compiuta a Costantino; i Torinesi chiusero le porte della loro città in faccia al nemico e le aprirono con gioia al magnanimo Costantino.

  A135000038 

 Costantino con poca resistenza acquistò Milano, Brescia con molte città {32 [204]} che tutte si abbandonarono alla sua clemenza onde egli potè senza gravi contrasti avanzarsi fino alle porte di Roma.

  A135000039 

 Quando per altro venne assicurato che Costantino a grandi passi marciava alla volta di Roma, si scosse, mise in piede un forte esercito e lo inviò accamparsi al di là del Tevere.

  A135000040 

 Questo ponte, diceva, può servire di passaggio a me ed a' miei soldati specialmente in caso di ritirata, ma se Costantino tenterà di passarlo, io tolgo i legami, il ponte si divide, e Costantino co' suoi cadranno nel Tevere.

  A135000041 

 - Egli interpretò il vaticinio a suo favore pensando che Costantino fosse appunto il nemico del popolo romano.

  A135000043 

 - Si combattè con valore e con accanimento da ambe le parti; ma in fine la vittoria si dichiarò per Costantino.

  A135000043 

 I romani liberati da quel tiranno accolsero con gioia il vincitor Costantino.

  A135000043 

 Pieno di fiducia nel Signore Costantino andò coraggiosamente all' attacco del nemico, che di gran lunga superiore in numero credeva sicura la vittoria.

  A135000044 

 Ora che vi ho raccontato le principali azioni del prode Costantino passiamo a parlare de' sommi Pontefici che in tempo di queste guerre dovettero in Roma sopportar ogni genere di patimenti.

  A135000065 

 Il corpo di questo Pontefice rimase {47 [219]} per qualche tempo sepolto in Sicilia, ma poco dopo, quando Costantino concedette pace alla Chiesa, fu trasportato a Roma e sepolto nel cimitero di s. Callisto.

  A135000066 

 Siamo a s. Melchiade, trentesimo terzo pontefice da s. Pietro, trionfatore e superstite della decima persecuzione, glorioso per molti titoli ma specialmente per aver accolto in Roma Costantino il grande.

  A135000070 

 Compievasi il primo anno del pontificalo di Melchiade, quando succedette {50 [222]} la disfatta e morte di Massenzio, la grande vittoria e la trionfale entrata di Costantino in Roma.

  A135000070 

 Di più l' imperatore Costantino divenuto padrone di Roma, non solo favorì i cristiani, ma cominciò egli stèsso una vita da buon credente, proibì la persecuzione, richiamò gli esigliati, liberò i carcerati, riparò i danni a coloro che erano stati spogliati.

  A135000072 

 Egli aveva fatto fabbricare un magnifico edifizio sul monte Celio, che dopo lui servì sempre di abitazione agli imperatori fino a Costantino.

  A135000073 

 Più tardi il medesimo Costantino lo donò per intiero ai pontefici e fece accanto di esso innalzare la grande basilica di San Giovanni in Laterano che suole chiamarsi la madre e il capo delle chiese di Roma e di tutto il mondo: Ecclesiarum urbis et orbis mater et caput.

  A135000076 

 I disordini crebbero a segno, che risolsero di appellarsi non al sommo Pontefice da cui temevano di essere condannati, ma all' imperatore Costantino il quale essendo di recente venuto al vangelo e non ancora molto istrutto nelle cose ecclesiastiche, sarebbesi forse lasciato trarre al loro partito.

  A135000078 

 Mentre compievansi gli ordini di Costantino in Affrica e gli invitati si preparavano alla partenza per Roma {55 [227]} egli scrisse una lettera a s. Melchiade che qui trascrivo voltata in lingua italiana.

  A135000080 

 Ricevuta questa lettera Melchiade si diede sollecitudine di preparare quanto era necessario pel concilio e affinchè ogni cosa fosse con profondità discussa e la sentenza avesse giudici competenti, oltre a tre vescovi mandati da Costantino dalla Gallia, chiamò a Roma altri quindici principali vescovi d' Italia.

  A135000086 

 Respinti così i Donatisti dovettero almeno per qualche tempo tacere; ma affinchè niuno fosse insidiosamente tratto in inganno, Costantino indirizzò una lettera a tutti i vescovi {61 [233]} cattolici del suo impero manifestando l' appello fatto dagli eretici e la ripulsa che loro aveva dato protestando che in cose di religione egli doveva essere giudicato e non mai giudicare.

  A135000100 

 Costantino comandò che dal 1 settembre 312 cessasse il computo delle olimpiadi e dei lustri e fosse introdotta l' indizione che è un periodo di tre lustri o quindici anni dopo cui si fa ritorno al numero uno.

  A135000100 

 Costantino vuole che questo circolo di anni cominciasse dal settembre 312 giorno in cui si crede gli sia apparsa la prodigiosa croce che gli presagi la vittoria coatro Massenzio.

  A135000102 

 Si danno alcune ragioni per cui Costantino scelse il numero quindici a preferenza di un altro.


don bosco-la persecuzione di decio e il pontificato di san cornelio i papa.html
  A137000087 

 I loro nomi sono Massimiano, Malco, Martino, Giovanni, Dionigi, Serapione e Costantino.


don bosco-la storia d-italia.html
  A139000485 

 Il primo fu Costanzo Cloro, principe commendevole e degno per le sue virtù di essere il padre di Costantino il Grande; il secondo fu Galerio, uomo superbo, intrattabile e di pessima condotta.

  A139000490 

 Ma le morti funeste di quei tiranni fecero sì, che più bello e più luminoso comparisse l'impero del Grande Costantino, per la cui opera il cristianesimo doveva godere una pace non mai per lo innanzi provata.

  A139000492 

 Queste doti presero sempre maggiore incremento in Costantino, attesochè avendo egli fin dalla giovinezza avversione all'ozio, con assiduità erasi applicato allo studio, seguendo le massime del suo maestro.

  A139000492 

 Questi due coniugi si diedero ogni cura per far ben allevare il loro figlio Costantino, e lo affidarono ad un savio maestro cristiano, chiamato Lattanzio.

  A139000494 

 Invano i fuggiaschi cercavano di ricoverarsi in Torino, questa città loro chiuse le porte, e non le aprì che a Costantino.

  A139000494 

 La pietà ch'egli sentiva pei Romani, ed il sapere che Massenzio disegnava di muovergli guerra, indussero Costantino a calare in Italia, traversando il Monginevro.

  A139000494 

 Nè guari andò che per la sua crudeltà incontrò l'odio dei Romani, i quali perciò si volsero a Costantino, che allora stava nelle Gallie.

  A139000495 

 Costantino allora s'inoltrò sin sotto Roma, donde Massenzio non si era mai attentato di uscire, perchè i suoi astrologhi gli avevano predetto che, se ne usciva, sarebbe perito.

  A139000495 

 Egli confidava nel suo esercito di gran lunga superiore a quello del rivale, confidava che coll'oro avrebbe corrotte le genti di Costantino; ma erano differenti i disegni di Dio, che voleva omai liberare la sua Chiesa dalle persecuzioni.

  A139000495 

 In questa città si erano raccolte quelle soldatesche di Massenzio, che andavano ritirandosi a misura che Costantino si avanzava.

  A139000496 

 Posto in tal cimento Costantino, che più non credeva alla follia del paganesimo, ma non era ancora fermo credente in Cristo, si rivolse, come egli disse dappoi, al Dio creatore del cielo e della terra con vivo desiderio di conoscerlo.

  A139000496 

 Tosto Costantino fece porre sopra uno stendardo il monogramma, ossia la cifra, di Gesù Cristo, e con questo animosamente ingaggiò battaglia centra il tiranno.

  A139000497 

 Costantino fece inoltre innalzare una statua ordinando che fosse posta nel luogo più bello di Roma.

  A139000497 

 Per questa vittoria il Senato ed il popolo Romano innalzarono un arco trionfale, che tuttora sussiste, in onore di Costantino; e l'iscrizione ivi apposta dice precisamente che la vittoria è dovuta alla potenza di Dio.

  A139000499 

 Costantino fu uno di quegli uomini singolari, che rare volte compariscono al mondo.

  A139000502 

 Costantino si accordò con S. Silvestro Papa perchè fosse convocato un concilio ecumenico, ossia generale, ch'è una grande assemblea di Vescovi Cattolici assistiti dal Papa.

  A139000503 

 L'imperatore Massimiano suocero di Costantino, il quale era stato costretto da Galerio a rinunciare al trono, tentò più volte di ritornarne al possesso con aperte ribellioni.

  A139000503 

 Non potendovi riuscire altrimenti, aveva deliberato in vano di assassinare Costantino suo genero.

  A139000504 

 Costantino gli mosse guerra e lo sconfisse.

  A139000504 

 Un altro competitore di Costantino era Licinio, il quale governava l'impero nelle parli d'Oriente.

  A139000505 

 Malgrado tante buone qualità, Costantino era tacciato d'indole impetuosa, la qual cosa gli fece commettere azioni di cui fu dolentissimo per tutta la vita.

  A139000507 

 L'essere stata questa città riedificata con grande magnificenza da Costantino le fece cangiare l'antico nome in quello di Costantinopoli, vale a dire città di Costantino.

  A139000507 

 Tutte queste avversità resero a Costantino fastidiosa la dimora di Roma, e lo risolsero a stabilire altrove la capitale dell'impero.

  A139000508 

 Costantino trasportando la sede imperiale a Costantinopoli lasciò libero il primato di Roma al sommo Pontefice.

  A139000509 

 Costantino, compiuto il gran lavoro della nuova capitale, chiamò da ogni parte gli uomini più dotti.

  A139000513 

 Costantino mal contento della prefettura delle Gallie toccatagli in sorte nella divisione dell'impero, mosse guerra al fratello e peri in un'imboscata.

  A139000513 

 Dopo la morte di Costantino i suoi tre figli Costante, Costanzo e Costantino il giovane seguendo la volontà del padre divisero tra di loro l'impero.

  A139000514 

 Quindi creò Cesare il giovanetto Giuliano nipote del gran Costantino.

  A139000521 

 Alle quali parole tutti ad una voce risposero: «Non temete, o principe, voi comandate a cristiani, i più vecchi tra noi sono stati ammaestrati dal gran Costantino, e gli altri da' suoi figli.

  A139000731 

 Nell' anno 327 Sant'Elena, madre dell' imperatore Costantino, trovò sul monte Calvario la croce ed i chiodi, con cui fu crocifìsso il nostro Salvatore; con due di essi fece formare un diadema, ossia una corona, e un freno, mandando l'uno e l'altro in dono a suo figlio.

  A139000732 

 Il diadema passò da Costantino ai Romani Pontefici e S. Gregorio Magno papa ne fece dono alla pia Teodolinda, e costei la presentò alla Basilica di S. Giovanni Battista in Monza.

  A139000751 

 Quindi a poco passò pure da questa vita Leone Isaurico, ch'ebbe per successore Costantino Copremmo suo figliuolo, peggiore del padre.

  A139000758 

 Quando poi Costantino riconobbe la verità della religione cristiana, egli stesso, come nuovo e ricco fedele, faceva del proprio edificare sacri templi, li ornava e donava copiose limosine.

  A139000759 

 Ed i Papi? Di trentadue, che si contano anteriori a Costantino, trentadue morirono per la fede, di cui ventinove soffrirono il martirio, e martiri furono molti vescovi e sacerdoti.

  A139000760 

 Cosicchè da Costantino in poi gl'imperatori, i re, i principi non vennero più a Roma se non come viaggiatori, e Roma divenne la sede del Sommo Pontefice, la stanza del principe dei cattolici.

  A139000760 

 Viene Costantino e riconosce la religione cristiana come discesa da Dio per la salvezza degli uomini; ad un tempo riconosce e venera S. Silvestro come principe dei pastori, e centro della religione, e supremo monarca del regno spirituale.

  A139000987 

 Allora {277 [277]} i crociati vedendosi padroni della gran città di Costantino, proposero a Dandolo di salire sul trono imperiale, ma il vecchio doge se ne scusò a cagione della sua grave età, asserendo che amava meglio essere doge di Venezia e finire i suoi giorni nell'amore de' suoi cittadini, che venire imperatore di Costantinopoli, e in sua vece fu eletto Baldovino conte di Fiandra, provincia di Francia.

  A139001040 

 Le belle arti, miei cari amici, cioè la pittura, la scultura e l'architettura, che dopo Costantino erano andate in decadimento, cominciarono a ristorarsi in Roma, {293 [293]} grazie ai bisogni che occorrono pel culto religioso.

  A139001174 

 Ma non potevano avanzarsi verso l'Europa, senza prima impadronirsi di Costantinopoli, quella famosa e forte città fondata da Costantino il grande.

  A139001176 

 Dal canto suo l'imperatore di Costantinopoli, che si chiamava Costantino Paleologo, si preparava pure alla più valida difesa.

  A139001178 

 Così nell'anno 1453, duemila cento cinquanta cinque anni dalla fondazione di Roma, mille cento ventitre dacchè Costantino il Grande vi trasferi la sede dell'impero, mentre regnava un altro Costantino cadde la città di Costantinopoli: caduta terribile che trasse le più belle nazioni del mondo in tetra barbarie, sicchè coloro i quali non vollero conoscere la legittima autorità del successore di s. Pietro dovettero sottomettersi alla barbara oppressione ed alla dura schiavitù degli infedeli che la fecero da tiranni.

  A139001301 

 Costantino imperatore, sino dall'anno 324, avea innalzata una chiesa in onore del principe degli apostoli.

  A139001793 

 Alessandria, capitale dell'Egitto, seconda citta dell'impero, primachè Costantinopoli fosse a questo grado da Costantino innalzata.

  A139001843 

 Bisanzio, città situata sul Bosforo Tracio; dopochè Costantino la ingrandì e la fece capitale dell'impero, fu detta Costantinopoli.


don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html
  A140000449 

 Il primo fu Costanzo Cloro, principe commendevole e degno per le sue virtù di essere il padre di Costantino il Grande; il secondo fu Galeno, uomo superbo, intrattabile e di pessimi costumi.

  A140000454 

 Ma la vita e la morte funesta di quei tiranni fece sì, che più bello e più luminoso comparisse l'impero del grande Costantino, per la cui opera il cristianesimo doveva godere di una pace non mai per lo innanzi provata.

  A140000455 

 Questi due consorti si diedero ogni cura per ben allevare il loro figliuolo Costantino, e lo affidarono ad un savio maestro cristiano, chiamato Lattanzio.

  A140000455 

 Siffatte doti presero sempre maggiore incremento in Costantino, perchè aveva egli fin dalla giovinezza avversione all'ozio, e con assiduità erasi applicato allo studio, seguendo le massime del maestro.

  A140000457 

 Costantino allora s'inoltrò fin sotto Roma, donde Massenzio non era mai uscito, perchè i suoi astrologhi gli avevano predetto, che se ne usciva, sarebbe perito.

  A140000457 

 Egli confidava nel suo esercito, di gran lunga superiore a quello del rivale; confidava nell'oro, con cui sperava di poter corrompere le genti di Costantino; ma erano diversi i disegni del Cielo, che voleva finalmente liberare la sua Chiesa dalle persecuzioni.

  A140000457 

 In questa città si erano raccolte quelle soldatesche di Massenzio, che andavano ritirandosi coll'avanzarsi di Costantino.

  A140000457 

 Invano i fuggiaschi cercavano di ricoverarsi in Torino; questa città loro chiuse le porte, e non le aprì che a Costantino.

  A140000457 

 La pietà ch'egli sentiva pei Romani, ed il sapere che Massenzio disegnava di muovergli guerra, indussero Costantino a calare in Italia, traversando il Monginevra.

  A140000457 

 Ma per la sua crudeltà cadde in odio ai Romani, i quali perciò si volsero a Costantino, allora dimorante nelle Gallie.

  A140000458 

 Allora Costantino fu dal senato e dal popolo accolto con grande onore e fra mille applausi condotto trionfalmente in città.

  A140000458 

 Posto in tale cimento Costantino, che più non credeva alla follia del paganesimo, ma non era ancora fermo credente in Cristo, si rivolse, come egli disse di poi, al Dio creatore del cielo e della terra con vivo desiderio di conoscerlo.

  A140000458 

 Tostamente Costantino fece porre sopra uno stendardo il monogramma, ossia la cifra di Gesù Cristo così fatta Ж (PX) e con questo animosamente ingaggiò battaglia contro al tiranno.

  A140000459 

 Costantino fece innalzare una statua, ordinando fosse posta nel luogo più bello di Roma.

  A140000459 

 Quest'arco fu innalzato dal senato e dal popolo romano in memoria della segnalata vittoria riportata da Costantino sopra Massenzio.

  A140000459 

 Se mai, o giovani, vi accadrà di recarvi a Roma, a poca distanza da un maestoso monumento detto Colosseo, voi troverete un alto e magnifico arco trionfale, appellato Arco di Costantino.

  A140000460 

 Costantino fu uno di quegli uomini singolari che rare volte compariscono nel mondo.

  A140000463 

 Costantino si accordò con s. Silvestro papa, perchè fosse convocato un concilio ecumenico, ossia generale, che è una grande radunanza di Vescovi cattolici assistiti dal Papa.

  A140000464 

 L'imperatore Massimiano, suocero di Costantino, il quale era stato costretto da Galerio a lasciare il trono, brigava per ritornare al possesso con aperte ribellioni.

  A140000464 

 Non potendovi riuscire altrimenti, aveva tentato invano di assassinare Costantino suo genero.

  A140000465 

 Costantino gli mosse guerra e lo sconfisse.

  A140000465 

 Un altro competitore di Costantino era Licinio, il quale governava l'impero nelle parti d'Oriente.

  A140000466 

 Malgrado tante buone qualità Costantino era tacciato di indole impetuosa, la quale di vero gli fece commettere azioni, di cui fu dolentissimo per tutta la vita.

  A140000467 

 La quale città, perchè da lui riedificata con grande magnificenza, venne detta Costantinopoli, vale a dire città di Costantino.

  A140000467 

 Tutte queste avversità rendettero a Costantino fastidiosa la dimora in Roma, pel che risolse di stabilire altrove la capitale dell'impero.

  A140000468 

 Costantino trasportando altrove la sede imperiale lasciò libero il primato di Roma al sommò Pontefice.

  A140000469 

 Mentre Costantino erigeva Costantinopoli a capitale dei suoi stati, divideva l'impero in due parti: impero d'Oriente e impero d'Occidente.

  A140000470 

 Costantino, compiuto il grande lavoro della nuova capitale, chiamò da ogni parte gli uomini più dotti.

  A140000473 

 Costantino, malcontento della prefettura delle Gallie toccatagli in sorte nella divisione dell'impero, mosse guerra al fratello, e perì in una imboscata.

  A140000473 

 Dopo la morte di Costantino i suoi tre figliuoli Costante, Costanzo e Costantino il giovane, seguendo la volontà del padre, si divisero fra di loro l'impero.

  A140000474 

 Quindi creò Cesare il giovinetto Giuliano, figliuolo di un fratello del gran Costantino.

  A140000480 

 Alle quali parole tutti ad una voce risposero: «Non temete, o principe, voi comandate a cristiani; i più vecchi di noi furono ammaestrati dal grande Costantino, e gli altri da' suoi figliuoli.

  A140000672 

 Nell' anno 326 santa Elena, madre dell' imperatore Costantino, scoprì sul monte Calvario la croce ed i chiodi, con cui fu crocifisso il nostro Salvatore.

  A140000673 

 Il diadema passò da Costantino ai romani pontefici; e s. Gregorio Magno papa ne fece dono alla pia Teodolinda, la quale lo presentò alla basilica di s. Giovanni Battista in Monza.

  A140000693 

 Di lì a poco passò ancora di questa vita Leone Isaurico, che ebbe per successore Costantino Copronimo suo figliuolo, peggiore del padre.

  A140000699 

 Quando poi Costantino riconobbe la verità della religione cristiana, egli stesso, come buono e ricco fedele, faceva del proprio edificare sacri templi, li ornava, loro offerendo pei medesimi copiose limosino.

  A140000700 

 Gesù Cristo perchè lo annunziava con piena libertà fu posto in croce: gli Apostoli perchè lo bandivano con massima franchezza sostennero tutti il martirio, ed i Papi? di trentadue che si contano anteriori a Costantino, trentadue morirono per la fede, e martiri furono molti vescovi e molti sacerdoti.

  A140000701 

 Così che da Costantino in poi gli imperatori, i re e principi non vennero più a Roma se non come viaggiatori, e Roma divenne la sede del sommo Pontefice, la stanza del Capo dei cattolici.

  A140000701 

 Viene Costantino, il quale riconosce la religione cristiana come discesa da Dio per la salvezza degli uomini; ad un tempo riconosce e venera san Silvestro come principe dei pastori e centro della religione, e supremo monarca del regno spirituale.

  A140000930 

 Le belle arti, ed in ispecie la pittura, la scultura e l'architettura, che dopo Costantino erano andate in decadimento, cominciarono a ristorarsi in Roma, pigliando vita ed inspirazione dal cristianesimo, servendo ai bisogni del culto religioso.

  A140001058 

 Ma non potevano avanzarsi verso l'Europa, senza prima impadronirsi di Costantinopoli, di quell'illustre capitale dell'impero d'Oriente, che il nome ebbe e lo splendore da Costantino il grande.

  A140001060 

 Dal canto suo l'imperatore d' Oriente, che era Costantino XII Paleologo, si preparava alla più valida difesa.

  A140001062 

 Così, nell'anno 1453, duemila cento cinquantacinque anni dalla fondazione di Roma, mille cento ventitrè dacchè Costantino il grande vi trasferi la sede dell'impero, regnando un altro Costantino, cadde la seconda capitale dell'impero Romano.

  A140001166 

 Costantino imperatore fino dall'anno 324 aveva innalzala una chiesa in onore del Principe degli Apostoli.


don bosco-maraviglie della madre di dio.html
  A149000097 

 Costantino Copronimo, figliuolo di Leone Isaurico salì al trono paterno al tempo del sommo Pontefice s. Zaccaria (741-75).

  A149000099 

 Costantino Copronimo venne punito con vergognose infermità, con ulceri che si cangiarono in pustole infuocate, che gli facevano mandare alte grida, mentre un' ardentissima febbre lo divorava.

  A149000197 

 Agostino; direttore dell'Oratorio di san Francesco il sacerdote Bosco Giovanni; alla presenza di S. A. R. il Principe Amedeo di Savoia, Duca d'Aosta; del conte Costantino Radicati Prefetto di Torino; della Giunta Municipale rappresentata dal Sindaco di questa città Lucerna di Rorà marchese Emanuele, e dalla Commissione promotrice di questa chiesa

  A149000325 

 S. Marcello I, creato l'anno 304, consagrò la chiesa di s. Lucina, come racconta il Papa s. Damaso, Vero è per altro che la solennità della pompa, con cui si {147 [339]} compie oggidì la consacrazione, si aumentò in progresso di tempo, dopo che Costantino nel ridonare la pace alla Chiesa fabbricò sontuose basiliche.


don bosco-maria ausiliatrice col racconto di alcune grazie.html
  A150000111 

 Gli ornati in chiaroscuro furono eseguiti dal sig. Felli Costantino.

  A150000642 

 Costa Costantino sen ritornava il giorno 2 luglio dal campo recando sulle spalle un grosso covone di grano.


don bosco-massimino.html
  A151000137 

 Da Costantino fino ai nostri giorni, fatte poche eccezioni, i papi dimorarono ed esercitarono il loro sacro ministero in Laterano, al Quirinale oppure al Vaticano.

  A151000137 

 Nel palazzo annesso alla chiesa abitava Costantino quando venne a Roma.

  A151000227 

 Costantino, dopo la, vittoria conseguita l' anno 312 contro il cognato Massenzio, abitò il palazzo Lateranese, destinandone una parte a dimora di Fausta sua moglie.


don bosco-nove giorni consacrati all-augusta madre del salvatore.html
  A156000045 

 Costantino è colto da vergognosa infermità; nel suo corpo si formano ulceri e pustole infuocate che gli fanno mandare alte grida, mentre un'ardentissima febbre lo divora.

  A156000045 

 Nell'ottavo secolo Costantino {32 [284]} Copronimo bestemmia ancor egli la Beatissima Vergine; ma Gesù Cristo non lascia impunito il bestemmiatore di sua Madre.


don bosco-severino.html
  A177000173 

 Amedeo Bert, per dare credito al suo racconto cita un certo Policdorfio celebre professore {69 [69]} di teologia, e gli fa dire: Trecento anni dopo Costantino il Grande sorse un tale del paese Valdis il quale insegnò la povertà e fu propagatore della setta Valdese.

  A177000182 

 In un libro intitolato disputa centro gli errori dei Valdesi Bert lo fa parlare così: « Secondo il parere dei più essi traggono la loro origine da un tale Leone uomo religiosissimo ai tempi di Costantino il Grande.

  A177000183 

 Comincia la storia dei Valdesi con Pietro Valdo, di poi continua in questo modo: « Ciò non ostante alcuni volendo farla da campioni nel difendere questa eresia, per procacciarsi il favore del volgo che non sa di storia favoleggiano, fabulantur, che questa setta discenda da un certo Leone che viveva ai tempi di Costantino.


don bosco-storia ecclesiastica.html
  A189000187 

 ° la conversione dell'imperatore Costantino.

  A189000191 

 Egli andò la notte, e mise a morte uno sciagurato eunuco postovi in luogo del suo genero; e in quella che consumava il suo delitto Costantino apparve intorniato dalle sue guardie, fece imprigionar l'assassino, con facoltà d' eleggersi qual genere di morte voleva.

  A189000191 

 R. Massimiano dopo d' aver in varie guise disonorata la sua imperial dignità coll'attentato di far assassinar il proprio suo figlio, qual forsennato andava vagando dall'Italia nella Gallia e viceversa; si voltò pure contro Costantino il Grande suo generoso genero, ma rimase vinto, e cadde nelle di lui mani.

  A189000197 

 R. Massenzio degno figlio di Massimiano fuggiva armato in Roma per sottrarsi dall'esercito di Costantino che temerariamente aveva assalito; ma giunto sopra un ponte che egli aveva fatto fare sul Tevere ad insidia dei nemici; gravato dalla calca infinita di fuggiaschi si ruppe il ponte, cadde nell'acqua dove annegò.

  A189000210 

 Massenzio tiranno fattosi padrone di Roma, disputava la corona imperiale a Costantino.

  A189000210 

 Poco dopo il mezzodì marciando Costantino in capo al suo esercito, essendo il tempo tranquillo e sereno, vide in mezzo al cielo una croce raggiante di

  A189000210 

 R. La conversione di Costantino il Grande, figliuolo di Cloro Augusto, contribuì efficacemente a donar la pace alla Chiesa, a dilatar il Vangelo, e dar l'ultimo crollo al paganesimo.

  A189000210 

 Roma tosto apri le porte a Costantino, il quale d'allora in poi ebbe in grand' onore la vera fede, e la protesse pubblicamente.

  A189000211 

 D. Quali furono i primi tratti di Costantino a favor de' cristiani?.

  A189000214 

 R. L'imperatore Licinio tradita la fede che aveva dato a Costantino di non più perseguitare i cristiani, fece ancora molti martiri, tra i quali s. Biagio Vescovo di Sebaste nell'Armenia, assai chiaro per miracoli, e specialmente pei due che avvennero quando era condotto al martirio.

  A189000224 

 Il giorno della pubblica seduta essendo giunti tutti i Vescovi, si radunarono in una gran sala, dove Costantino volle entrare l'ultimo, dando così gran segno di rispetto verso quel venerando consesso.

  A189000231 

 D. Qual fu la morte di Costantino?.

  A189000235 

 R. Costanzo figliuolo e successore di Costantino s' allontanò dalle orme del padre, e favorì l'arianesimo, tutto occupandosi onde farlo trionfare, e con tal disegno radunò un concilio a Rimini.

  A189000283 

 L'imperatore volle assistere egli in persona alla sesta sessione, dichiarando però ad esempio di Costantino, che esso non era entrato in questa santa adunanza, se non per confermar e difendere colla sua imperial autorità le decisioni del concilio.

  A189000319 

 R. Il santo legno della Croce nel 326 era già stato prodigiosamente ritrovato da s. Elena madre di Costantino, la quale ne avea mandato una parte a Roma, e parte aveva fatto onorificamente riporre {176[334]} in una chiesa eretta sul monte Calvario.

  A189000329 

 E poichè il suo empio parlare eccitava orrore ne' fedeli, egli adoprando la forza mandò il suo Scudiere Giovino, che infrangesse un insigne e prodigioso crocifisso posto dal Gran Costantino nel vestibolo del Real palazzo.

  A189000330 

 Costantino Copronimo successore di Leone proseguiva con maggior ardore la nefanda impresa.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000009 

 La prima epoca comincia dalla fondazione della Chiesa di Gesù Cristo l'anno 30 e si estende fino alla conversione dell'imperatore Costantino l'anno 312.

  A190000010 

 La seconda dalla conversione di Costantino alla fondazione del Maomettismo l'anno 622.

  A190000250 

 Colà esso fu seppellito, ed ivi poscia Costantino fece sorgere una basilica che ancora esiste.

  A190000279 

 Ma in Italia e specialmente in Roma, dove comandava Massenzio, la persecuzione continuò ad infierire sino a che piacque alla divina provvidenza di dare pace alla sua Chiesa e farla risplendere e trionfare per mezzo di Costantino il Grande.

  A190000281 

 L'istituzione di s. Pietro non si potè ridurre in pratica generale fino ai tempi di Costantino.

  A190000293 

 - Costantino era figlio di Costanzo Cloro e di s. Elena.

  A190000293 

 Costantino il grande.

  A190000295 

 Pel vizio dell'avarizia e della crapula costui era divenuto dispregievole in faccia a tutti i buoni, così che da tutte parti s'invocava il nome di Costantino che venisse a liberarli da quel tiranno, e Costantino non si rifiutò di prendere le armi per abbattere il nemico dell'umanità e della religione.

  A190000296 

 Costantino soltanto quarantamila.

  A190000296 

 La sproporzione delle forze cagionava in Costantino qualche timore, del quale Iddio si servi per distaccarlo dal culto degli dei impotenti, trarlo da quel pericolo e condurlo alla cognizione della vera religione.

  A190000297 

 Costantino non comprese qual cosa significasse quella croce.

  A190000297 

 Costantino si diede pronta sollecitudine per farlo eseguire, dando a questo stendardo il nome di Labaro.

  A190000297 

 Ecco come esso viene esposto da vari storici di quel tempo, fra i quali Eusebio di Cesarea, amico di Costantino.

  A190000297 

 Marciando coll'esercito dopo mezzodì Costantino di pieno giorno vide declinare nel cielo al di sopra del sole una croce luminosa che portava la iscrizione: In hoc vinces.

  A190000298 

 Costantino poi sostituendo sul Labaro il nome di G. C. alle immagini del paganesimo ritrasse i soldati da un culto empio, e gli indusse senza sforzo a prestar adorazione al vero Dio.

  A190000298 

 Sulla parte superiore della croce sotto alla corona ed al monogramma vi era collocato il busto in oro di Costantino e di due suoi figliuoli.

  A190000299 

 - Assicurato dalla protezione del cielo Costantino col suo esercito si portò coraggiosamente dove le truppe di Massenzio si erano accampate.

  A190000299 

 Entrata di Costantino in Roma.

  A190000299 

 Uno scontro era già succeduto a Susa; più grave combattimento avvenne nella vasta pianura, che giace tra Rivoli e Torino, ove Costantino rimase vittorioso.

  A190000300 

 Massenzio allora mandò contro di lui il suo esercito al di là del Tevere, sul quale fece un ponte levatoio di legno diviso in due parti, che potevansi con facilità congiungere e tenere ferme con due grossi cavicchi: e ciò allo scopo, che se Costantino avesse tentato di passarlo, tolti i legami, il ponte si sarebbe diviso ed esso co'suoi cadrebbero nel fiume e perirebbero.

  A190000302 

 Costantino all'opposto preparava i suoi soldati colla preghiera, e pieno di fiducia nel Signore andò coraggiosamente all'attacco.

  A190000302 

 Si combattè con valore da ambe le parti; ma infine la vittoria si dichiarò per Costantino.

  A190000303 

 I romani liberati da quel tiranno accolgono con gioia il vincitore Costantino che entra in città, ringrazia Iddio delle vittorie riportate e comanda che la croce, pegno della protezione del cielo, sia portata per la città ed inalberata sul Campidoglio per annunziare al mondo il trionfo di Dio crocifisso.

  A190000304 

 - La gloriosa ventura di ricevere in Roma il gran Costantino toccò al pontefice s. Melchiade.

  A190000305 

 Costantino divenuto padrone di Roma richiamò i cristiani esigliati, liberò i carcerati, riparò i danni a coloro che erano stati spogliati.

  A190000306 

 - La prima abitazione, che i pontefici ebbero da Costantino, fu il palazzo Laterano.

  A190000307 

 Egli l'aveva fatto fabbricare sul monte Celio, e divenne proprietà degli imperatori fino a Costantino, il quale vi aveva pure fissata la sua dimora.

  A190000308 

 Più tardi il medesimo Costantino lo donò per intiero ai pontefici e fece accanto ad esso innalzare la grande basilica di s. Salvatore in Luterano, appellata poscia di s. Giovanni, e che suole chiamarsi la madre e il capo delle chiese di Roma e di tutto il mondo: Ecclesiarum urbis et orbis mater et caput.

  A190000309 

 I disordini crebbero a segno, che i Donatisti risolsero di appellarsi a Costantino che allora era nella Gallia.

  A190000310 

 - Mentre compievansi gli ordini di Costantino in Africa e gli invitati si preparavano alla partenza per Roma egli scrisse a s. Melchiade una lettera in cui diceva: «Da parecchie lettere inviatemi da Anolino mio proconsole in Africa venni a conoscere che Ceciliano, vescovo di Cartagine, è da'suoi colleghi accusato di molti delitti.

  A190000310 

 Lettera di Costantino a s. Melchiade.

  A190000311 

 Ricevuta questa lettera, Melchiade si diede sollecitudine di preparare quanto era necessa¬rio pel Concilio, e affinchè ogni cosa fosse con profondità discussa e la sentenza avesse giudici competenti, oltre ai tre vescovi mandati da Costantino dalla Gallia, chiamò a Roma altri quindici vescovi d'Italia.

  A190000314 

 Costui aveva promesso a Costantino di lasciarli in pace, ma poi mentì alla parola.

  A190000314 

 Egli ebbe la sorte di prendere il governo della Chiesa mentre Costantino la proteggeva: ma ebbe pure il dolore di vedere i cristiani tuttora perseguitati dall'imperatore Licinio che regnava in Oriente.

  A190000316 

 - Costantino a fine di dare splendore al cristianesimo costrusse molte chiese, tra cui è celebre quella di s. Giovanni in Laterano, quella di s. Paolo fuori di Roma, e la Basilica di s. Pietro in Vaticano, così detta dal colle alle radici del quale fu edificata.

  A190000316 

 Nel giorno in cui si diede principio alla santa impresa Costantino {143 [143]} depose il diadema imperiale e le altre regie insegne, quindi si prostrò a terra facendo umile preghiera.

  A190000316 

 Nel mezzo del coperchio dell'urna fu posta una croce d'oro del peso di libbre cento cinquanta in cui erano incisi i nomi di s. Elena e del suo figlio Costantino.

  A190000323 

 Costantino temendo di qualche falsità: «Se mentisci, gli disse, sia Dio vendicatore del tuo spergiuro; frattanto riavrai la tua carica:» e diede ordine che egli potesse rientrare nell'esercizio del suo ministero a Costantinopoli.

  A190000324 

 - L'imperatore Costantino, che alla Croce attribuiva meritamente le sue vittorie, desiderava ardentemente di dare speciali segni di venerazione a quella su cui il Salvatore aveva dato la vita per aprirci la porta del cielo.

  A190000324 

 Ebbra di gioia la santa donna staccò una parte della vera croce per mandarla in dono a suo figlio imperatore, e rinchiuse l'altra in una cassa d'argento, consegnandola nelle mani del vescovo Macario, perchè la deponesse nella chiesa che Costantino aveva ordinato d'innalzare sul santo sepolcro.

  A190000324 

 Elena non sopravvisse molto al suo viaggio in Gerusalemme, che colma di meriti innanzi a Dio ed agli uomini breve tempo appresso spirava in Roma fra le braccia di Costantino e venne onorata dalla Chiesa come santa.

  A190000325 

 Morte di Costantino.

  A190000325 

 Prima di morire aveva diviso l'impero tra'suoi figliuoli Costantino, Costanzo e Costante.

  A190000327 

 - Costanzo figliuolo e successore di Costantino in Oriente favorì disgraziatamente l'arianesimo, e per farlo trionfare radunò un concilio a Rimini.

  A190000332 

 Egli era figlio di un fratello del grande Costantino, ed alla morte di Costanzo, divenuto padrone di tutto l'impero, diede mano a tutti i mezzi che potè per ristabilire il culto degli idoli.

  A190000389 

 Questo diritto era stato riconosciuto dall'imperatore Costantino e dagli imperatori cristiani suoi successori.

  A190000393 

 In questo stesso giorno già si soleva celebrare una festa in onore della santa Croce, forse per essere stato questo il dì in cui il segno augusto della Croce apparve a Costantino.

  A190000394 

 Tuttavia il papa è imprigionato, strascinato vergognosamente a Costantinopoli e cacciato in esiglio nel Chersoneso, ove nel 655 finiva i suoi giorni martire della fede di G. C. Poco tempo dopo Costante ricevette da Dio la meritata pena, poichè venne ucciso da un servo, mentre lo serviva in un bagno, ed ebbe a successore suo figlio Costantino, detto Pogonato, principe buono e sinceramente cattolico.

  A190000397 

 Quest'eresia produsse molti mali perchè protetta e sostenuta dagli imperatori greci, Leone Isaurico, Costantino Copronimo e Leone IV. Costoro per viemaggiormente diffonderla rinnovarono contro ai cristiani inudite crudeltà.

  A190000403 

 I Papi anteriori a Costantino morirono tutti per la fede.

  A190000404 

 Costantino il Grande, appena conobbe il Cristianesimo, fu tosto persuaso che i Romani Pontefici dovevano essere liberi nell'esercizio dell'apostolico loro ministero; perciò loro somministrò mezzi materiali per vivere, fece dono al Papa del palazzo Laterano e di amplissime possessioni.

  A190000642 

 Dopo che fu donata la pace alla Chiesa dal Grande Costantino, l'imperatore Costante II, protettore degli eretici Monoteliti, fu il primo degli imperatori che da Roma abbia con violenza rapito il sommo pontefice; Napoleone il secondo.

  A190000881 

 Costantino il Grande avendola ricostrutta, la fe' c.

  A190001185 

 Indizione, periodo di 15 anni introdotto da Costantino il Grande l'anno 312, di cui si valevano una volta tutte le cancellerie, ed ora solo la romana sugli atti pubblici.

  A190001342 

 Nicomedia, città della Bitinia sul Mar di Marmara, ove morì l'imperatore Costantino; o. Isnikmid.


don bosco-storia sacra [10a edizione].html
  A192000539 

 Dopo il terzo secolo dell'éra cristiana l'imperatore Costantino abbracciò la religione di Cristo, fondò chiese in Roma, le forni di dote.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. anacleto s. evaristo s. alessandro i.html
  A199000056 

 Ai tempi di Costantino il grande un certo Conte Giuseppe usò l'acqua benedetta per vincere le insidie del demonio, e l'effetto ne fu favorevolissimo.


don bosco-vita di s. paolo apostolo.html
  A214000246 

 Al tempo di Costantino il grande fu fabbricata una basilica superba ad onore e sopra il sepolcro del nostro apostolo.


don bosco-vita di san martino vescovo di tours.html
  A216000012 

 In quel medesimo tempo Costantino era divenuto padrone di tutto il Romano impero, e dopo aver fatto cessare le persecuzioni contro ai Cristiani, egli stesso professava pubblicamente il Cristianesimo.

  A216000017 

 Giuliano, soprannominato l'Apostata, perchè aveva rinnegato la propria religione, e che divenne di poi imperatore e gran persecutore del Cristianesimo, fu mandato dall'imperatore Costantino a combattere quei nemici dell'impero.





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