Parola «Cugini» [ Frequenza = 14 ]


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 04.html
  A004001481 

 I miei conterranei, e specialmente mia madre, i miei cugini ed amici, mi dicevano di aver sempre visto nella fanciullezza del giovanetto Bosco alcunchè di straordinario che lo distingueva da' suoi coetanei e che il suo portamento, modestia e dolcezza rivelavano un giovane più che virtuoso.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 07.html
  A007006668 

 Fra queste notiamo il Marchese Ignazio Pallavicini [69] e la Contessa Alessandrina di Camburzano la quale [840] in data dei 26 Dicembre 1864 da Fossano avvisava D. Bosco che verrebbe a visitarlo uno de' suoi cugini desideroso viva - mente di conoscerlo [70]..


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 08.html
  A008007808 

 Quando Maria SS. ed alcuni suoi cugini, che la Scrittura chiama suoi fratelli, ed altri suoi parenti, non potendo avvicinarsi a Lui per la turba che lo circondava gli fecero dire che la sua madre e i suoi fratelli lo cercavano per parlargli, Egli rispose: - Chi è questa mia madre? Chi sono questi miei fratelli?.

  A008009261 

 Un giorno mentre si intratteneva con l'Arcivescovo Monsignor Emilio Francesco Cugini per affari della sua Pia Società, Monsignore si lamentava con lui della mancanza di vocazioni in diocesi e di mezzi per promuoverle:.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 09.html
  A009005748 

 Intanto la malattia della vecchia precipitava verso la fine ed ecco venire due suoi cugini a far visita a Don Bosco.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 10.html
  A010012737 

 La signora restò stupita a tal dichiarazione, sapendo che nello scrigno del defunto, oltre il testamento olografo, v'erano alcuni valori i quali consistevano in due titoli del Debito Pubblico della rendita di L. 50 caduno, più un pacco di altre cartelle del reddito di L. 500, altre carte valori, e danari: nonché [1157] un registro delle spese e riscossioni, e le carte per far valere un suo credito di L. 15 mila verso i cugini germani, e i documenti e le scritture atte a ripetere dai medesimi gli interessi e il capitale rappresentante il patrimonio ecclesiastico del defunto, e del già premorto fratello Teologo Agostino, e finalmente la corrispondenza di famiglia..

  A010012745 

 Egli è perciò che mi addusse a ritentare la prova presso il prefato sig. D. Begliati, ed a seguito d'incalzanti premure, e della riprodotta conoscenza di quanto possedeva il suo Superiore, ebbe a dichiarare che le carte, e danaro, consistente quest'ultimo in due distinti involti l'uno di 25 marenghi col motto mio obolo al Santo Padre: e l'altro di 15, come sopra, e la scritta a Pio Nono, furono consegnati a S. E. Monsignore Arcivescovo a seguito degli ordini suoi, ed anche il conto, parecchie carte di famiglia, la carta d'obbligo dei miei cugini, la corrispondenza coi medesimi.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 11.html
  A011001649 

 Venne sua Madre Maria con alcuni suoi cugini e parenti, che in ebraico venivano chiamati fratelli.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 12.html
  A012003007 

 Partì con i predicatori, che furono il prelodato monsignor Scotton e il teologo Ascanio Savio., fratello di Don Angelo salesiano, cugini di Domenico..

  A012005582 

 Un giorno predicava Gesù ad una moltitudine di popolo e lo vennero a trovare sua madre e i suoi fratelli, ossia cugini, per parlargli ed egli non badava loro.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 15.html
  A015003947 

 Esigenze di parentela non esistevano, poiché aveva soltanto dei cugini; quindi si spiega come sull'ultimo largheggiasse al punto che suor Guiot, figlia di Maria Ausiliatrice, ricorda d'aver spedito una volta in suo nome a Don Albera cinquantamila franchi..


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 18.html
  A018000559 

 Nel giardino una lunga tavola accolse i giovani, presieduti dai figli di Don Luis e dai loro cugini, nella sala da pranzo a una mensa con cinquanta coperti sedettero gli altri.

  A018002021 

 Questi signori erano tre cugini, che desideravano studiare sul posto l'Opera di Don Bosco.

  A018002579 

 Testimonio oculare della prodigiosa guarigione fu quel cileno Barros, venuto a Torino con monsignor Cagliero in compagnia di due suoi cugini e ritornato qui con essi il giorno della morte.





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