Eppure il quaresimalista siciliano Di Pietro, che aveva predicato a Torino e nel passaggio alloggiò al Sacro Cuore, ottenne subito l'udienza il 25 per mezzo del Macchi.

 Questa udienza gli fu fatta sospirare alquanto, Ne aveva presentata domanda scritta a monsignor Macchi fin dal 23 aprile.

 Nulla vedendo arrivare dal Vaticano, il 29 spedì un messo a monsignor Macchi per sapere se giorno e ora dell'udienza fossero almeno già fissati; ma la risposta fu negativa e Monsignore ripetè che a suo tempo egli avrebbe scritto al Sacro Cuore.

 Ma Don Lemoyne angustiato scriveva ancora il 5 maggio a Don Rua: "In quanto al Vaticano, Monsignor Macchi dopo una settimana e mezzo non ha ancora risposto.

 - Non in piedi, rispose' il Papa, ma seduto, - E gli accennò una sedia, che fece portate avanti da monsignor Macchi.

 Monsignor Macchi non si era ancor mosso di là.

 Intanto il Papa, che, dotato di temperamento assai nervoso, sentiva il bisogno di cambiar posizione e sedia, si alzò e chiamò monsignor Macchi.

 State comodo! Monsignor Macchi farà.

 Intanto, chiamato monsignor Macchi, fece consegnare la nota a lui, perchè se ne occupasse.

 - A un colpo di campanello, entrò monsignor Macchi, a cui ordinò d'introdurli..

 Monsignor Macchi fu con lui la gentilezza in persona; alla sua domanda di essere ammesso all'udienza rispose che, trattandosi d'affari di tanta importanza, si poteva, anzi si doveva passar sopra alle formalità consuete.

 Pensava fra sè che sarebbe stato difficilissimo avvicinare il Santo Padre, perchè monsignor Macchi avrebbe sollevato un mondo di ostacoli per impedirgli l'udienza.

 Dopo le benevole espressioni del Santo Padre e l'ordine dato a monsignor Macchi, sembrava che tutto fosse bell'e concluso; invece, trascorso già un mese, tutto restava da fare.

 Macchi, fa di richiamare a memoria come a metà dell'udienza datami il 9 maggio dal S. Padre, esso lo chiamò e gli disse di ricevere la nota con promemoria sui cinque decorandi favoriti da S. S.; e che queste memorie fossero, anzi furono, consegnate nelle mani del caritatevole Pontefice.

 Credo che forse il S. Padre voglia evitare certe pratiche d'ufficio, ma è bene che si facciano sacrifizii di qualunque genere, ma si prenda il filo di Mons. Macchi e si continui..

 Macchi perchè a lui fossero rimesse le singole memorie preparate.

 Ora se Mons. Macchi o Boccali conservano le carte in proposito, come Ella mi accenna potrebbe fare interpellare i due suddetti Prelati, perchè diano corso all'affare, altrimenti perchè le riterrebbero?.