Parola «Era» [ Frequenza = 8421 ]

don bosco-angelina.html
  A002000003 

 Pietro era il nome del capo della fortunata famiglia.

  A002000005 

 Era questo un terreno di parecchie are, che Pietro seminava di fagiuoli e di fave.

  A002000007 

 Era qualche volta avvenuto che alcuni de'ricoverati corrispondendo in modo indegno alla carità usata, fuggivano di notte portando seco quanto potevano rubare.

  A002000008 

 Oltre ad intervenire ai vespri, alla benedizione, alla Messa cantata, era anche riuscito a farsi una scelta di giovanetti di buona voce e di ferma volontà, ai quali aveva egli stesso insegnato il canto.

  A002000009 

 Era capo del coro, cassiere di molte opere di beneficenza, consigliere comunale e fu qualche volta sindaco.

  A002000009 

 Tutto il paese aveva in Pietro piena confidenza, e non era mai dimenticato negli impieghi che soglionsi affidare alle persone più probe ed oneste.

  A002000011 

 La divina provvidenza gli aveva fatto trovare una moglie, che al pari di lui amava la religione, l'economia, la carità; così che gli affari domestici erano diretti da Cecchina (tale era il nome di lei, così detto in modo vezzeggiativo da Francesca).

  A002000012 

 Cecchina era potentemente coadiuvata da una fedele e virtuosa domestica, che l'aiutava ad aver cura delle cose temporali, specialmente dei crescenti figliuoli.

  A002000012 

 Era in questo stato la famiglia di Pietro quando un incidente venne a turbarne la pace.

  A002000014 

 È bene di notare che la casa di Pietro era circa un chilometro distante dal paese, e per venire alla chiesa Cecchina doveva passare accanto al cimitero.

  A002000037 

 - Povera me! Voi non sapevate che quell'edifizio era il cimitero.

  A002000053 

 - Gecchina era stata molto attenta a quel discorso, e osservando il bel garbo, le belle espressioni e più ancora i pensieri religiosi, con cui condiva il discorso, giudicò di poterla mettere alla prova e in qualità di giornaliera.

  A002000088 

 Egli li accolse molto volentieri presso di sè perciocchè in quel paese non vi era pubblico ospedale.

  A002000088 

 Ma quale non fu l'imbarazzo quando venne ad accorgersi che quel militare non era cattolico?.

  A002000088 

 Qui nacque un grave incaglio per l'amministrazione dei Sacramenti a motivo che la lingua francese era fra que'buoni terrazzani affatto sconosciuta: e sebbene il prevosto la conoscesse alquanto sui libri, non aveva per altro mai avuto occasione nè di scriverla nè di parlarla, sicchè non era in grado di tenere un discorso di cose importanti quali sono {26 [196]} i santi Sacramenti.

  A002000099 

 Di fatto Angelina andò dal prevosto, il quale assicuratosi delle buone disposizioni del Miret, era il nome dell'infermo, diede carico a lei medesima di continuare ad istruirlo nella fede.

  A002000100 

 Fino allora la nostra orfanella era giudicata una buona cristiana, una contadina di buona volontà che affezionata a'suoi padroni nulla risparmiava per fare del bene a chi poteva.

  A002000101 

 Taluno diceva avere una scienza rivelata dal Signore; altri che la supposta orfanella era qualche alto personaggio, che in espiazione de'suoi peccati si era condannato a quella vita di contadino.

  A002000112 

 - Mio padre era assai ricco e le sue sostanze gli permettevano di spendere quattro mila scudi, oltre a venti mila franchi per settimana.

  A002000112 

 Era intenzione dei miei genitori che io dimorassi colà solamente alcune settimane; ma osservando che io ci stava molto volentieri, deliberarono di lasciarmi pel tempo necessario agli studi letterarii, che difficilmente si possono fare in famiglia.

  A002000113 

 - Allora imparava quelle cose per diporto, ma mi riuscirono poi utilissime specialmente quando sono venuta nella casa di Pietro, il quale mosso da carità e dalla varietà de'lavori, di cui era capace, mi accolse per sua domestica.

  A002000113 

 L'infermeria era del pari un sito dove io andava spesso a trattenermi o per consolare le compagne inferme o prestare loro qualche servizio.

  A002000113 

 Ma {38 [208]} la mia delizia era passare alcune ore in camera per apprendere non solo la nomenclatura, ma eziandio il vero modo pratico di confezionare vari generi di minestra, di vivande, intingoli, manicaretti, a segno che in occasione di villeggiatura le mie maestre per compiacermi davanmi facoltà di preparare da sola le pietanze e quanto occorreva per pranzo e per cena.

  A002000114 

 Il rimanente era occupato nei vari uffizi domestici.

  A002000114 

 Se era richiesto di qualche carità, per lo più sclamava che aveva molte spese, molte imposte, diminuzione di {42 [212]} entrate e simili.

  A002000115 

 Rispose egli che questo era consiglio, ma non precetto.

  A002000115 

 Se non facevansi profondi inchini, pubblici e ripetuti ringraziamenti, o se non si dava in qualche modo pubblicità alle offerte, per lo più quella offerta era l'ultima; nè più avrebbesi potuto cavargli un soldo sotto allo specioso pretesto che quel tale era un ingrato, ma in realtà perchè non aveva suonata la tromba ai quattro venti.

  A002000122 

 Era questi s. Girolamo, che la Chiesa proclama il massimo dottore nello interpretare le sante scritture.

  A002000136 

 Mio fratello mercè un matrimonio aveva quasi raddoppiate le molte sostanze di cui era già padrone.

  A002000139 

 Camminando sulla punta dei piedi per non fare rumore ritornai sulla strada primiera e feci ancora alcune ore di cammino finchè non potendo più reggermi decisi di sedermi presso un cespuglio ch'era accanto alla strada.

  A002000139 

 Colsi l'occasione in cui questi era fuori di casa per qualche giorno, sola mi recai da una rigattiera, comperai abiti da fantesca, me li indossai invece de'miei, dicendo alla negoziante di tener questi presso di sè finchè io fossi ritornata.

  A002000139 

 Era notte oscura, e doveva camminare una strada deserta in cui non appariva nè orma di uomini, nè segni che anche a qualche distanza abitasse anima viva.

  A002000139 

 Già mi era seduta, quando a poca distanza scorgo un lume.

  A002000141 

 Lo scopo della mia fuga era di svincolarmi dal mondo e allontanarmi dalle domestiche agiatezze in cui ravvisava un pericolo di eterna perdizione.

  A002000142 

 La sua condotta morale era un modello per tutti.

  A002000142 

 Qualunque uffizio, qualunque lavoro era colla massima alacrità adempiuto.

  A002000147 

 Pietro poi ne era contentissimo, e le disse più volte di non darsi alcuna pena se per attendere alla religione doveva differire od anche ommettere qualche lavoro domestico.

  A002000150 

 In questa guisa Angelina era divenuta l'ammirazione di tutti; e chi voleva indicare una persona virtuosa, caritatevole, additava l'orfanella di Pietro.

  A002000151 

 Angelina era divenuta come la regina del paese e diceva in cuore suo che Dio la ricompensava troppo largamente nella presente vita.

  A002000151 

 Nella casa del suo padrone era venerata come un idolo, e Pietro considerandola come propria figlia, la faceva padrona della casa a segno che ella poteva in casi particolari allontanarsi {62 [232]} per assistere infermi, fare catechismo a povere ragazze, prepararle a fare la loro confessione e comunione.

  A002000152 

 Finalmente la nostra Orfanella doveva ella pure abbandonare l'esiglio del mondo per volare a quella patria celeste che era stato l'oggetto costante del suo cuore e di ogni suo pensiero.

  A002000156 

 - Ho pensato di troncare ogni difficoltà, non badando più a nulla di quanto era nel mondo e così lasciare che i morti seppellissero i morti.


don bosco-angelina [v.13].html
  A003000002 

 La virtuosa fanciulletta si era ben fissa in mente questa risoluzione; la mia giornata con Maria! E voleva dire, che ella in tutti i giorni avrebbe fatto le sue azioni con quei pensieri ed affetti, con quella diligenza, in quel modo, che le ha fatte Maria SS. Come aveva proposto, così fece; e così le sue azioni mai non ismentirono il nome che le fu dato al fonte battesimale.

  A003000007 

 Marietta era tutta sollecitudine, perchè la sua Angelina facesse la sua prima comunione colle migliori disposizioni d'animo e di cuore compatibili colla sua età.

  A003000008 

 Un giorno di festa questa buona madre era ritornata dal far la santa comunione.

  A003000009 

 Qual fede vivissima nella verità del sacramento! quanta umiltà, ardore, e desiderio! qual corredo di virtù le più eroiche ne adornava la mente ed il cuore sacratissimo! Maria SS. era tempio vivente dello Spirito Santo, giardino di delizie del suo Celeste Sposo, più santa di tutti gli Angeli e di tutti i Santi insieme, quindi di tutti loro più degna d'accogliere nel suo seno il Santo de' santi, il suo Divin Figlio.

  A003000011 

 Ah! voi» dunque aiutatemi, perchè la mia mente» e il mio cuore siano pieni di quella fede» vivissima, di quella ferma speranza, di» quell'arditissima carità ed umiltà» profondissima, delle quali era tutto penetrato» ed animato il vostro Cuore SS.» Allora il vostro Divin Figlio riconoscendo» in me un'immagine vivente della Madre» sua troverà le sue delizie nel venirci la» prima volta sacramentato, e darsi tutto» a me in cibo.

  A003000055 

 Una parola, un gesto, uno scherzo bastano a cambiare il cuore, a guastano; bastano a far sì che un'anima, la quale prima era figliuola di Dio, diventi preda infelice del demonio.

  A003000070 

 La città di Torino innalzava questo monumento nel 1835, quando era liberata da micidiale choleramorbus, che orribilmente infestava lo vicine contrade.

  A003000079 

 S. Luigi negli ultimi momenti di sua vita, confortato da Maria, non solo non temeva la morte, ma era pieno di contentezza di mano in mano che si faceva più vicina l'ultima ora di sua vita.


don bosco-apparizione della beata vergine sulla montagna di la salette.html
  A004000009 

 - Massimino non sapeva altro che il Pater e l'Ave; Melania ne sapeva poco più, tanto che per la sua ignoranza non era ancora stata ammessa alla s. Comunione.

  A004000009 

 Massimino, figlio di Pietro Giraud, falegname del borgo di Corps, era un fanciullo di 11 anni: Francesca Melania figlia di poveri parenti, nativa di Corps era una giovinetta di anni 15.

  A004000011 

 La giornata era bella e serena il sole brillante.

  A004000011 

 La sera di quel giorno, nel far ritorno a casa col bestiame, Melania disse a Massimino: «Domani chi sarà il primo a trovarsi sulla Montagna?» E all'indomani, 19 settembre, che era un sabato vi salivano insieme, conducendo ciascuno quattro vacche ed una capra.

  A004000011 

 Verso il mezzogiorno udendo suonare la campana dell' Angelus, fanno breve preghiera col segno della s. Croce; di poi prendono le loro provvisioni di bocca e vanno a mangiare presso una piccola sorgente, che era a sinistra d'un ruscelletto.

  A004000015 

 Essa era in mezzo a noi due, e ci disse piangendo tutto il tempo che ci parlò (ho veduto benissimo le sue lagrime): «Se il mio popolo non si vuole sottomettere, sono costretta dì lasciar libera la mano di mio Figlio.

  A004000038 

 Ed io gli dissi: E se ci fosse ancora? Allora Massimino slanciò la mano per raggiungere un poco del chiarore, ma tutto era scomparso.

  A004000038 

 «Dissi a Massimino: È forse una gran santa? Massimino mi rispose: Oh! se avessimo saputo ch'era una gran santa, noi le avremmo detto di condurci con essa.

  A004000041 

 Aveva una catenella, alla quale era appesa una croce col suo Cristo: a diritta una tanaglia, a sinistra un martello; all'estremità della Croce un'altra gran catena pendeva, come le rose intorno al suo fazzoletto da collo.

  A004000050 

 La fontana, presso alla quale erasi riposata la Signora, cioè la V. Maria, era come dicemmo, asciutta; e, a detta di tutti i pastori e paesani di quei contorni, non dava acqua se non dopo abbondanti pioggie e dopo lo scioglimento delle nevi.

  A004000065 

 «Un ragazzo di 11 anni, era occupato a pestare la biada pel suo cavallo in compagnia di suo padre in un granaio del borgo.

  A004000080 

 «Nel mentre che si recitavano le Ave Maria, le stelle si moltiplicavano sulla veste di Maria, era al dire dei fanciulli, come un formicaio di scintillette dorate.

  A004000088 

 Un Crocifisso più rosso era collocato sulla Croce ed al posto dell'iscrizione {36 [436]} INRI si trovava in lettere lunghe di 10 centimetri: Iésus Christ.

  A004000094 

 Lo stato dell'infelice era veramente miserevole.

  A004000100 

 Rivoltasi quindi alla superiora, signora madre, le disse, guardi Vittoria è in ginocchio, che le era prima del tutto impossibile.

  A004000104 

 Ora chi ponga mente a tutte le circostanze onde venne preceduto ed accompagnato il fatto in discorso e segnatamente alle sì diverse condizioni della Vittoria prima e dopo la visita al Santuario d'Oropa, per cui mentre da più di 20 anni era inabile a muoversi ora cammina, come attestano i due dottori nella accennata loro relazione, non potrà a meno di affermare che il dito di Maria è qui manifesto.

  A004000110 

 I cristiani conobbero la maravigliosa apparizione quando terminata la processione udirono i Turchi uomini e donne che andavano con premura dicendo: Quanto era bello quel Bambino che il P. Giuseppe portava in processione? Dove lo ha trovato? - Ma il padre Giuseppe non portava alcun Bambino! Loro si rispondeva.

  A004000114 

 Ma un suo figlio che si era già fatto cristiano scorgendo inutile ogni mezzo umano, mosso da viva fede, madre, le disse, Se credi in Gesù Cristo, riacquisterai la salute.

  A004000116 

 La provincia di Ho-Nan (Cina) nella quale predicava il Missionario Ungaro era infestata orribilmente dai briganti i quali riuniti in eserciti sterminati scorrazzavano ovunque, saccheggiando, uccidendo, rovinando tutto ciò che loro si parava innanzi.

  A004000119 

 - In tutti i villaggi vicini non vi era più anima viva, che tutti erano fuggiti ed i cristiani tranquilli aspettavano gli eventi.

  A004000120 

 La Pasqua era passata, ma egli non avea potuto o voluto accostarsi ai Sacramenti.

  A004000122 

 Una parente dell'infermo, che più volte era stata a visitarlo, mossa a compassione del suo stato ne parlò con una sua amica divota di s. Giuseppe e detto fatto.

  A004000123 

 Passava le notti recitando la corona ed altre orazioni e quando era stanco si lamentava colla madre di non poter pregare più a lungo.

  A004000125 

 Ed oh sorpresa! Dopo qualche momento manda un profondo sospiro,... apre gli occhi lordi di sangue,... li fissa nell'immagine del santo che le era stata posta a fianco,... pronuncia distintamente con voce animata le tre giaculatorie: Gesù, Giuseppe e Maria ecc.

  A004000125 

 Il paroco parti di là onde nascondere le lagrime di consolazione che gli pioveano dagli occhi, e non aveva ancor messo piede nella casa parochiale, che la figlia era fuori di letto e reggendosi da sè camminava e diremo saltava di gioia lodando Iddio e ringraziando s. Giuseppe pel segnalato benefizio che le aveva ottenuto dall'immensa bontà divina

  A004000125 

 La voce corse tosto pel paese che ella era morta.

  A004000127 

 Fra i molti incqmmodi che travagliavano la cagionevole sanità di quel buon Pastore era la sordità, che lo rendeva inetto agli affari più importanti della parochia, specialmente 1'assistenza agli infermi e l'ascoltare le Confessioni dei fedeli.

  A004000131 

 Ma il pensiero dominante era di dare a quel fatto tutta la pubblicità possibile affinchè fosse ovunque glorificata l'Augusta Madre del Salvatore ad esempio di chi, trovandosi in gravi tribolazioni, volesse fare a lei ricorso.

  A004000134 

 Disceso il vicecurato gli raccontò come la Madonna gli avesse ottenuta la grazia e come era suo fermo proposito di recarsi all'Oratorio di s. Francesco di Sales, ossia alla chiesa di Maria Ausiliatrice per ringraziarla.

  A004000134 

 In confermazione di quanto sopra il sacerdote Savio Ascanio, allora viceparoco di Castelnuovo d'Asti, aggiugne quanto segue: La sordità del nostro prevosto era giunta a tal segno, che non udiva più il suono gagliardissimo del campanone.

  A004000134 

 Quando parti dalla casa parochiale per recarsi a celebrar la s. Messa, il giorno della festa degli Angeli Custodi, era afflittissimo ed aveva fatto piangere la fantesca perchè credeva parlasse espressamente a bassa voce per fargli dispetto, mentre ella gridava con quanta ne aveva in gola per farsi capire sebbene inutilmente.

  A004000141 

 Era un sabato di maggio 1869, quando in sulla sera io veniva a mano condotta alla chiesa di Maria Ausiliatrice in Torino.

  A004000164 

 La mia zia poi asserisce che da lungo tempo pativa un violento reumatismo nella spina dorsale, con dolori al braccio destro e mal di capo, per cui era divenuta inabile ai lavori campestri.

  A004000169 

 12 ), era Nostro desiderio sin dallo scorso settembre parteciparvi un prodigioso avvenimento, con cui Dio volle ancora una volta illustrare il famoso santuario del nostro s. Patriarca in Soriano di Calabria.

  A004000172 

 «Il prodigioso avvenimento, come era ben naturale, colla rapidità del lampo si diffuse, ed in men che non si dice, l'intiera popolazione abbandonata ogni domestica faccenda trasse in folla al santuario, cosicchè ben duemila persone poterono essere spettatrici del prodigioso movimento del santo simulacro, che perdurò lo spazio di un'ora e mezza incirca.

  A004000180 

 Io era, ella dice, da tre anni travagliata da una pustola maligna al naso, che i medici qualificavano cancro-erpetico.


don bosco-associazione dei divoti di maria ausiliatrice.html
  A009000002 

 Era appena in costruzione la chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice in Torino, e già si facevano ripetute dimande perchè venisse iniziata una pia associazione di divoti, i quali uniti nel medesimo spirito di preghiera e di pietà facessero ossequio alla gran Madre del Salvatore invocata col bel titolo di Aiuto dei Cristiani.

  A009000014 

 Il Romano Pontefice, che allora era s. Pio V, nel timore che i Turchi, se fossero riusciti vittoriosi, avrebbero portato fra i Cristiani desolazione e rovina, pensò di impegnare la potente intercessione di Colei che santa Chiesa proclama terribile come un esercito ordinato a battaglia: Terribilis ut castrorum acies ordinata.

  A009000022 

 Il sommo Pontefice, che allora era Innocenzo XI, pensò di fare ricorso ai principi cristiani eccitandoli a venire in soccorso della Cristianità minacciata.

  A009000023 

 Era Giovanni Sobiescki re di Polonia, che quasi solo fra i principi cristiani, cedendo all'invito del Pontefice, veniva co' suoi prodi in aiuto degli assediati.

  A009000023 

 Già la città di Vienna era ridotta ad un mucchio di rovine quando, il giorno della Natività di Maria, i Cristiani {14 [352]} raddoppiando le loro preghiere come per miracolo ricevettero avviso di vicino soccorso.

  A009000026 

 Essendo poi persuaso che una vittoria così inaspettata era totalmente dovuta alla protezione di Maria, fece portare nella chiesa maggiore lo stendardo che si era trovato nella tenda del Gran Visir.

  A009000027 

 La Chiesa era {17 [355]} già in certo modo intervenuta coll'approvazione delle confraternite, delle preghiere e di molte pratiche di pietà cui sono annesse le sante Indulgenze, e che per tutto il mondo proclamano Maria Auxilium Christianorum.

  A009000028 

 Una cosa mancava ancora ed era un giorno dell'anno stabilito per onorare il titolo di Maria Ausiliatrice, che è quanto dire, una festa con rito, Messa, Officio dalla Chiesa approvalo, e si fissasse il giorno di tale solennità.

  A009000031 

 Mentre il Capo della Chiesa gemeva prigioniero, separato da' suoi consiglieri ed amici, ai Cristiani altro più non rimaneva che imitar i fedeli della Chiesa primitiva, quando s. Pietro era in prigione, pregare.

  A009000035 

 Fu scelto quel giorno perchè appunto in esso l'anno 1814 egli era stato fatto libero e potè ritornare a Roma fra i più vivi applausi dei Romani.

  A009000037 

 L'anno 1817 era compiuto un dipinto che doveva essere collocato in Roma nella Chiesa di s. Maria in Monticelli, diretta dai Sacerdoti della Dottrina Cristiana.

  A009000039 

 Quel celebre porporato era assai divoto di Maria, e morendo lasciò per testamento che il cuore, qual pegno più caro di sè stesso, fosse deposto in una cassa {25 [363]} e collocato nel muro a destra dell'altare

  A009000041 

 Fatti certi i Torinesi che il ricorso a Maria Ausiliatrice era un mezzo efficacissimo per ottenere grazie dal Signore, cominciarono ad aggregarsi alla confraternita di Monaco che annoverava già confratelli di ogni età e condizione per tutta Europa.

  A009000044 

 L'augurio e la benedizione del supremo {27 [365]} Gerarca conseguirono il loro effetto e proteggendo la santa Vergine l'opera sua, nello spazio di circa tre anni fu condotta a termine e nel giorno 7 di giugno 1868 con grande solennità era consacrata al divin culto dal nostro veneratissimo arcivescovo di Torino monsignor Alessandro Riccardi.

  A009000052 

 «Noi abbiamo provata quasi la medesima gioia che tu e gli imitatori del tuo zelo avete provato, quando ci fu {29 [367]} dato di conoscere che era stato condotto a termine in cotesta nobilissima città, e che era già stato a Dio consacrato il nuovo tempio dedicato al nome della beatissima Vergine Aiuto dei Cristiani.

  A009000260 

 Tre, sette, dieci, sino a quindici e vent'anni di digiuni in pane ed acqua, di privazioni e di umiliazioni, talvolta per tutta intiera la vita, ecco ciò che la Chiesa imponeva per un solo peccato; ed essa non credeva che quelle soddisfazioni sorpassassero la misura di cui il peccatore era debitore alla giustizia di Dio.

  A009000264 

 Nel primo secolo dell'era volgare abbiamo il fatto accennato; nel secondo secolo leggiamo che nel tempo della persecuzione, quando qualche peccatore faceva ritorno alla Chiesa, prima era obbligato a confessare i suoi peccati, quindi gli si imponeva un tempo fra cui, se esercitavasi con fervore in opere di penitenza, avrebbe ottenuto indulgenza, vale a dire gli sarebbe abbreviato il tempo della penitenza.

  A009000271 

 Per esempio, dicendo: Gesù mio misericordia, si guadagnano cento giorni di Indulgenza; vale a dire si acquista il merito che corrisponde a cento giorni della rigorosa penitenza canonica che anticamente era inflitta ai peccatori.


don bosco-avvisi ai cattolici.html
  A011000008 

 La sola Chiesa protestante, non molto dopo la sua fondazione, era già divisa in più di dugento sette.

  A011000018 

 Egli è poco tempo che un giovinotto ben educato fu da alcuni suoi compagni deriso perchè andava a confessarsi e si asteneva dalle carni il venerdì e sabbato, adducendo, che in questi tempi tutto era permesso.


don bosco-biografia del giovane mazzarello giuseppe.html
  A012000002 

 Era l'anno 1845.

  A012000002 

 Era meta di questo pio pellegrinaggio {80 [362]} ora il monte dei Cappuccini, ora la Madonna di Campagna, Stupinigi, Sassi, Soperga ed altri luoghi circonvicini.

  A012000002 

 Era per altro molto adattata all'infaticabile Teologo Giovanni Borelli, che, essendo di assai bassa statura, vi si accomodava a maraviglia, e faceva ogni sera dei giorni festivi una predica con molto zelo e con molta soddisfazione dei giovanetti, che numerosi intervenivano ad ascoltarlo.

  A012000002 

 In un angolo di essa era una cattedra sopra cui però non tutti potevano stare per predicare.

  A012000002 

 La funzione era incominciata: quando il vescovo {82 [364]} salì all'altare, e dovendo secondo il rito mettersi la mitra, ne fu impedito perchè urtava nella volta della chiesa.

  A012000004 

 Quando esso era stanco {83 [365]} di parlare, ripigliava la musica ora vocale ora istrumentale.

  A012000005 

 Un suo desiderio era per essi un comando.

  A012000007 

 Avutala, sicome non vi era refettorio, andavamo a sederci sui muricci e sulle {87 [369]} zolle del prato e mangiavamo col miglior appetito del mondo.

  A012000007 

 D. Bosco era solo, non aveva collaboratori, ma non si sgomentò.

  A012000007 

 Eran per noi giorni di trionfo, perchè fummo i primi fanciulli che cantassero sulle orchestre; cosa che per 1'avanti non si era veduta.

  A012000009 

 Intanto la casa che prima era solo in affitto potè essere comprata coll'aiuto di persone benefattrici, e poscia si incominciò a fabbricare; le scuole e i laboratori furono costrutti, ed i giovani non dovettero più andare fuori di casa per imparare il mestiere.

  A012000009 

 Ma crescendo sempre i fabbricati e il numero dei giovani essendo già di 800, anche la nuova chiesa non era più sufficiente e si dovevano escludere dalle funzioni quasi tutti gli esteri per mancanza di posto.

  A012000009 

 Per questo motivo, e perchè nel popolassimo borgo di Valdocco vi era {89 [371]} mancanza di chiesa, D. Bosco progettò di fabbricarne una annessa al suo oratorio dedicandola a Maria sotto il titolo di Ausiliatrice.


don bosco-biografia del sacerdote giuseppe caffasso.html
  A013000001 

 La perdita di questo insigne benefattore fu con gran dolore sentita tra noi, e sebbene fossero già state fatte speciali preghiere con varii uffizi di cristiana pietà in suffragio dell'anima di lui; era tuttavia nel desiderio di tutti il tributargli un atto di pubblica riconoscenza con un funerale sontuoso per quanto comporta la povera nostra condizione.

  A013000002 

 Ciascuna delle inscrizioni del feretro era accompagnata da figure allusive agli insigni suoi meriti.

  A013000002 

 Tra i nostri giovani e parecchi distinti personaggi amici o ammiratori del Defunto la chiesa era piena di gente.

  A013000003 

 Non era mia intenzione di dare tali scritti alle stampe, essendo questi semplici e famigliari discorsi {6 [356]} indirizzati specialmente ad una radunanza di amici e di giovanetti, che godo poter chiamare miei cari figliuoli nel Signore; ma le replicate dimando fattemi da persone autorevoli mi hanno determinato di pubblicarli.

  A013000009 

 Fortunati adunque coloro che poterono godere della carita di Don Caffasso quando {10 [360]} era sopra la terra, ma assai più fortunati essi e quelli tutti che ora lo riconoscono protettore presso Dio in Cielo.

  A013000013 

 Egli era di piccola corporatura, ed il suo corpo era quasi tutto nella voce; perciò ognuno al rimirare quel volto angelico, quella bocca da cui uscivano parole e discorsi cotanto superiori a quella età, andava pieno di maraviglia esclamando colle parole proferite da quelli che rimiravano il fanciulletto San Giovanni Battista: chi mai sarà questo fanciullo? Quis putas puer iste erit?.

  A013000013 

 La cosa caratteristica fin da quella giovanile età era la sua ritiratezza congiunta ad una propensione quasi irresistibile a fare del bene al prossimo.

  A013000015 

 Era l'anno 1827, ed in Murialdo, che è borgata di Castelnuovo d'Asti, si festeggiava la Maternità di Maria SS. che era la solennità principale fra quegli abitanti.

  A013000015 

 Ognuno era in faccende per le cose di casa, o di chiesa, mentre altri erano spettatori o prendevano parte a giuochi o a trastulli diversi.

  A013000016 

 Egli era appoggiato alla porta della Chiesa.

  A013000016 

 Un solo io vidi lungi da ogni spettacolo; ed era un chierico, piccolo nella persona, occhi scintillanti, aria affabile, volto angelico.

  A013000017 

 Egli mi fe' grazioso cenno di avvicinarmi, e prese ad interrogarmi sulla mia età, sullo studio, se io era già stato promosso alla Santa Comunione, con che frequenza andava a confessarmi, ove andava al Catechismo e simili.

  A013000021 

 Seppi che egli era il chierico Giuseppe Caffasso studente del 1° anno {16 [366]} di Teologia, di cui più volte aveva già udito a parlare come di uno specchio di virtù.

  A013000022 

 Se mai avessi tempo di venire ad un minuto racconto delle virtù luminose che egli fece risplendere negli anni del suo chiericato, sia quando viveva in patria, sia quando viveva in seminario a Chieri, quanti curiosi edificanti fatti vorrei esporvi! Dico solo che la carità verso i compagni, la sommessione ai superiori, la pazienza nel sopportare i difetti degli altri, la cautela di non mai offendere alcuno, la piacevolezza nell'accondiscendere, consigliare, favorire i suoi compagni, l'indifferenza negli apprestamenti di tavola, la rassegnazione nelle vicende delle stagioni, la prontezza nel fare catechismo ai ragazzi, il contegno ovunque edificante, la sollecitudine nello studio e nelle cose di pietà sono le doti che adornarono la vita clericale di D. Caffasso; doti che praticate in grado eroico fecero diventar familiare a' suoi compagni ed amici il dire, che il chierico Caffasso non era stato affetto dal peccato originale.

  A013000025 

 Questo spirito ardente di carità cominciò a mettere in pratica quando era {19 [369]} semplice borghese, e continuò quando fu cherico e con zelo raddoppiato fece vie più risplendere quando fu sacerdote.

  A013000042 

 Egli era sempre pronto a ricevere, consolare, consigliare, e confessare nella medesima sua camera.

  A013000042 

 Nondimeno era sempre sereno in volto, affabile nelle parole, senza mai lasciare trasparir una parola, un atto, che desse alcun segno d'impazienza.

  A013000042 

 Ogni momento libero dalle occupazioni del sacro ministero era impiegata nella prolungata udienza, che si può dire illimitata.

  A013000042 

 Talvolta era stanco a segno che non poteva più far sentire il suono della voce e non di rado egli doveva trattare con gente rozza che nulla capiva, o di m'Ha mostravasi appagata.

  A013000045 

 Nel salire o discendere le scale, nell'andare o venire dal visitare gli infermi o i carcerati, per lo più era sempre accompagnato da qualcheduno con cui trattava di cose del sacro ministero, o dava parole di conforto a persone che in altra guisa non avrebbero potuto parlare con lui.

  A013000046 

 E questo era il tempo della maravigliosa scuola di D. Caffasso.

  A013000047 

 Perciò nelle più piccole cose, nelle pratiche di pietà, nel trovarsi per le conferenze, alle ore della meditazione, della mensa, egli era come una macchina, che il suono del campanello portava quasi istantaneamente all'adempimento di quel determinato dovere.

  A013000049 

 Il sabato era con rigoroso digiuno dedicato {29 [379]} a Maria SS. Ma che vo dicendo del digiuno del sabato, mentre che ogni settimana, ogni mese, l'anno intero erano per lui un rigido e spaventevole digiuno? Da prima egli diminuì il numero delle refezioni e si ridusse a mangiare una sola volta al giorno, e il suo vitto era una minestra ed una piccola pietanza.

  A013000049 

 Non accavallava mai un ginocchio sull' altro; a mensa non diceva mai: questo mi piace più o meno; tutto era di suo gusto.

  A013000050 

 Lo stare immobile cosi lungo tempo anche {30 [380]} quando il freddo è essai crudo faceva sì, che uscendo egli per recarsi in sacrestia traviava e doveva appoggiarsi di banco in banco per non cadere, e talvolta a metà della chiesa era costretto ad inginocchiarsi o porsi a sedere.

  A013000053 

 Era alieno da ogni specie di divertimenti, a trentadue anni che io conobbi non lo vidi mai a prendere parte a giuoco di carte, tarocchi, scacchi, bigliardo od altro trastullo.

  A013000056 

 Oltre il mortificare costantemente i sentimenti del corpo, era nimicissimo di ogni abitudine anche la più indifferente.

  A013000058 

 Egli era da dieci anni al convitto ecclesiastico, era già prefetto di conferenza, e.

  A013000059 

 Onde nel crudo freddo di inverno, anche quando pativa malori di stomaco, di capo, di denti, per cui a stento reggevasi in piedi, egli prima delle quattro del mattino era già in ginocchio a pregare, a meditare, o disimpegnare qualche sua particolare occupazione.

  A013000059 

 Sebbene soggetto a molti incommodi non volle prolungare un momento l'ordinario suo riposo, che era di sole cinque scarse ore ogni notte.

  A013000065 

 Egli era solito di aggiustare i suoi affari ogni giorno come se si trovasse alla vigilia di sua morte.

  A013000066 

 Fu però osservato che il suo modo di confessare non era il Consueto.

  A013000068 

 La malattia era un'affezione ai polmoni con corso di sangue allo stomaco.

  A013000072 

 Una singolarità era da tutti notata, ed era il ricevere colla solita bontà chiunque si avvicinasse al suo letto; ma dopo alcuni minuti dava segno che se ne partissero.

  A013000077 

 Il sabato era giorno tutto di Maria.

  A013000077 

 Lo passava in rigoroso digiuno; ogni cosa chiestagli in quel giorno era con prontezza conceduta.

  A013000085 

 La mattina del 25 chiuso nella sua cassa era trasportato nella chiesa di S. Francesco.

  A013000085 

 Per tutta la funzione e ancor più finite le esequie era un accalcarsi continuo di gente intorno alla funebre bara, una pressa ad avvicinar più che si potea la cassa, un baciar di quel drappo mortuario, un versar di lacrime, un sospirar forte, un deporre di fiori e gigli così bene esprimenti le virtù ed il candore del perduto sacerdote.

  A013000085 

 Questo commovente spettacolo metteva tutta l'anima in preda a teneri sentimenti, così che il piangere era un bisogno, un conforto, un misto di religioso dolore e di affettuose espansioni.

  A013000086 

 Questo decoroso accompagnamento, che pur era imponente, acquistava una insolita pompa pel concorso di migliaia e migliala di persone, che lungo le vie attendevano coll'eloquente loro presenza a dare un tributo di onore e di ossequio alla salma del defunto.

  A013000087 

 Si giunse in fine alla parochiale dei Santi Martiri, e quella chiesa ampia assai era stipata di fedeli, che agognavano di assistere alle rituali preci, alla messa cantata presente cadavere, alle solenni esequie.

  A013000088 

 La piccola chiesa del torinese cimitero non potè contenere la moltitudine che seguiva quelle venerande spoglie; compartita l'assoluzione funebre, era trasportato in una camera mortuaria, ove fu una gara nel dividersi i fiori soprastanti alla cassa, quasi preziose memorie e del defunto sacerdote e della pietosa funzione.

  A013000090 

 Era bello il vedere come a questo pietoso scopo il povero deponeva il suo obolo col rincrescimento di non poter fare di più, e l'agiato signore largiva con piena soddisfazione l'oro o l'argento.

  A013000090 

 Intanto si approssimava il dì trigesimo della morte del sacerdote D. Caffasso, e il Convitto gli apprestava tutto quel maggiore onore che gli era consentito dai disponibili mezzi.

  A013000091 

 Tutto l'interno della gran croce della chiesa, come pure la cupola e la volta, era coperto di drappi a frangie d'oro; ma quel che più colpì si fa quel costante intreccio del bianco e del nero, così che simile apparato veniva a mescere al lugubre pensier della morte il lieto pensier della immortalità, e mentre ti chiamava al suffragio, secondo lo spirito della Chiesa, elevava lo spirito al cielo, ove ti pareva contemplar l'anima del caro estinto.

  A013000093 

 Si notò con gran compiacenza che un gran numero di comunioni ebbero luogo in quel mattino, e questa divota espressione del principale spirilo ammiratore del funerale, mostrò la vivezza della cattolica fede nel porgere al defunto il precipuo suffragio dopo quello del sacrifizio incruento, anzi, se non era il timore di esigere troppo, e insieme il non volere introdurre novità di sorta, quelle comunioni si sarebbero riservate all'ora della messa solenne.

  A013000097 

 Però il finir della funzione, uscir di quella chiesa non equivalse a smettere {57 [407]} la ricordanza di ciò che si era là dentro passato, e l'anima al lasciar quel luogo santo sperimentava vivo rincrescimento che troppo presto si fosse involato quel mattino, troppo presto si fosse cessato dall'attestare in faccia al mondo la riconoscenza del cuore all'uomo di Dio.

  A013000107 

 Questi maravigliosi semi di virtù non diminuirono, anzi crebbero col crescere degli anni, e nel dodicesimo di sua età essendo andato a proseguire i suoi studi a Chierì non era altrimenti da' suoi compagni chiamato se non col nome di novello S. Luigi.

  A013000108 

 Perciò andavano talvolta esprimendo il loro stupore con dire che nel cherico Caffasso non era passato il peccato originale.

  A013000111 

 Una difficoltà presentavasi, ed era quella dei mezzi materiali, perciocchè gli alunni per lo più stanchi dalle spese sostenute nelle classi percorse, difficilmente potevano pagarsi una regolare pensione.

  A013000112 

 Questo sacerdote, o Signori, era D. Caffasso Giuseppe.

  A013000115 

 La qual cosa faceava che ognuno andasse a gara per ascoltarlo, e più erano prolungate le sue conferenze ed i suoi colloquii, più grande era la soddisfattone che ognuno sentiva, provando rincrescimento allorchè la conferenza era terminata.

  A013000117 

 Non parlava molto al confessionale, ma' quel poco era chiaro, esatto, classico e per modo adattato al bisogno, che un lungo ragionamento non avrebbe ottenuto migliore effetto.

  A013000118 

 Il suo zelo, il desiderio di guadagnare anime a Dio, l'avrebbero trasportato a predicare, dettare tridui, spirituali esercizi in tutte le parti del mondo, siccome ne era ad ogni momento richiesto.

  A013000127 

 Altra rarità in D. Caffasso era l'inspirare grande confidenza in chi pareva disperato.

  A013000127 

 Egli aveva il dono di cangiare la disperazione in viva speranza ed infiammato amor di Dio; eppsrciò avvenendo che taluno volesse darsi in preda alla disperazione ed anche uccidersi, dopo aver parlato col santo sacerdote era tutto gioia e solo desiderava di consegnare la vita in mano ai carnefici per farne offerta a Dio in penitenza de' suoi peccati.

  A013000129 

 In vista della bontà e della carità che gli era usata, tutto commosso l'infelice dopo essere entrato in se stesso, dicevagli: o D. Caffasso, D. Caffasso, credete voi che con tante scelleratezze io possa ancora salvare l'anima mia? Non solo io lo credo possibile, rispose, ma lo credo certo: e chi mai potrà togliervi dalle mie mani? Se voi foste già nell'anticamera dell'inferno e vi restasse fuori ancor un capello, ciò mi basterebbe per istrapparvi dalle unghie del demonio e trasportarvi al Paradiso.

  A013000130 

 Il coraggio cristiano che D. Caffasso sapeva infondere nei cuori più induriti non era limitato ai soli detenuti.

  A013000131 

 Il cuore di D. Caffasso era come una fornace piena del fuoco di amor divino, di viva fede, di ferma speranza e d'infiammata carità.

  A013000139 

 , era stanco dal predicare, andava a pregare, quando era stanco di scrivere, recavasi a visitare gli ammalati, o andava a confessare nelle carceri o altrove.

  A013000139 

 Egli non prendevasi mai trastullo per sollevarsi lo spirito, non una facezia o parola inutile: l'unico {93 [443]} solazzo per lui era il cangiamento di occupazione, quando era oppresso dalle fatiche.

  A013000139 

 Il terzo segreto per fare molte cose era l'esatta e costante occupazione del tempo.

  A013000140 

 Fin da giovanetto fu così sobrio nel mangiare e nel bere, che dopo il cibo egli era in grado d'intraprendere qualsiasi occupazione scientifica o letteraria.

  A013000141 

 Egli era solito a dire che un uomo di chiesa deve una sola volta svegliarsi lungo la notte.

  A013000141 

 La sera poi era sempre l'ultimo a coricarsi.

  A013000145 

 Egli non era quasi mai stato ammalato.

  A013000145 

 Manda a chiamare un sacerdote con cui era stato inteso di dettar gli esercizi spirituali, dicendogli che esso non vi poteva più andare.

  A013000145 

 Sebbene di gracile complessione e vivesse in azion continua, tuttavia questa era per lui ancora buona età che gli lasciava godere sufficiente sanità, scevro d'incomodi.

  A013000147 

 Era il sabato del 9 giugno, dell'anno corrente, e D. Caffasso sebbene già di sanità alterata, si porta al confessionale.

  A013000152 

 Il suo male era un'affezione ai polmoni con un corso di sangue allo stomaco.

  A013000153 

 Egli era fermo nel pensiero, che le pene di questa malattia sarebbero state il suo purgatorio, sicchè separandosi l'anima sua rial corpo sarebbe tosto volata al cielo.

  A013000153 

 Medicine, bibite di qualunque gusto, operazioni dolorose e diverse, tutto era da lui accolto con egual piacere.

  A013000153 

 Un altro domestico, che serviva a tavola, ne' primi giorni della malattia disse al suo padrone: io era incerto se doveva anche mettere la tovaglia al suo posto.


don bosco-biografie. confratelli chiamati da dio alla vita eterna nell-anno 1880.html
  A014000001 

 Era allora sul nascere il piccolo clero, scelto fra i giovanetti studenti più esemplari.

  A014000001 

 Uno dei primi e più lodati era appunto il giovanetto Alfonso, che, considerando seriamente quella congregazione religiosa, si impegnava per eseguirne con inappuntabile esattezza tutti gli obblighi.

  A014000004 

 Era contento di avere nome Alfonso, perchè il gran Vescovo di Sant'Agata de' Goti, S. Alfonso de Liguori aveva fatto tanto per diffondere la divozione di Maria Santissima.

  A014000004 

 La comunione era quasi quotidiana.

  A014000004 

 La sua divozione a Maria SS. era proprio bella ed esemplare.

  A014000004 

 Libro suo prediletto era quello di questo dottore della Chiesa intitolato appunto a decantarne le Glorie.

  A014000005 

 Della nostra Congregazione era amantissimo, come anche de' suoi superiori.

  A014000005 

 Era infaticabile nei lavori che gli si affidavano, specialmente nel surrogare maestri ammalati od assenti.

  A014000005 

 Il giovane clero era educato da lui mirabilmente.

  A014000005 

 Mentre faceva scuola era pur destinato all'uffizio di catechista.

  A014000005 

 Messo a fare scuola in quel Collegio medesimo non si dimenticava che il vero mezzo per ottenere disciplina e profitto era insinuare la pietà nei suoi scolari.

  A014000005 

 Ogni loro osservazione era per lui un vero comando, e vi si adattava con iscrupolo di coscienza.

  A014000007 

 Una sera d'inverno, racconta un suo superiore, io mi era ritirato un po' tardi in camera, e distolto dai molti affari del Collegio, allora soltanto poteva incominciare la recita del s. Uffizio.

  A014000010 

 Intanto l'orologio della casa batteva le undici ore! L'accommiatai coll'assicurarlo che aveva dimenticato ogni cosa, perchè era certo che egli in quel momento aveva parlato per amore del bene e per la salute delle anime, e che anzi lo ringraziava della sua carità.

  A014000011 

 La sua condizione era alquanto delicata, perchè doveva surrogare un confratello che aveva sollevati gli animi a tante speranze.

  A014000011 

 Sul principio ne fu come sbigottito, poi umiliato perchè {7 [11]} i suoi superiori avessero destinato lui a reggere, mentre si trovava così bene nell'ubbidire alle disposizioni di chi èra messo da Dio a comandargli.

  A014000011 

 Una cosa sola lo inquietava, ed era il dover comandare, mentre avrebbe voluto dipendere dagli altri.

  A014000012 

 Era pena al suo cuore il temere disordini per causa di sua trascuranza.

  A014000012 

 La sua vita era di edificazione a tutti; e il suo zelo predicava assai più che la sua parola.

  A014000019 

 Nelle ore che aveva libere dalle occupazioni della campagna, se non era in chiesa, il che avveniva il più delle volte, era in sua camera a leggere buoni libri od a fare qualche lavoro per casa.

  A014000019 

 Questo suo amore alla penitenza ed alla ritiratezza non lo rendeva per niente malinconico in se stesso o rozzo cogli altri; anzi egli era costantemente allegre e talvolta venendo in casa sua alcuni buoni compagni {12 [16]} a veglia giuocava con essi, si mostrava allegro quando dicevano cose da ridere ed egli stesso sapeva trovare motti e facezie da tenere allegra la brigata; ma passata una mezz'ora o tutt'al più un'ora, chiestone permesso si ritirava secondo il solito nella sua camera.

  A014000023 

 Con questo tenor di vita era arrivato ai 26 anni.

  A014000025 

 Era la viola nascosta fra le erbe, era un braciere d'amor divino coperto dal cenere dell'umiltà.

  A014000026 

 Fervoroso nella divozione, assiduo ai Sacramenti, inappuntabile nelle sue relazioni coi compagni, era l'esempio di ciascuno, il modello dei novizii.

  A014000026 

 Il rispetto ai superiori era così grande e la sua umiltà così sincera che talvolta si mostrava quasi trepidante innanzi a loro.

  A014000028 

 Il buon Giuliano che tutto era nel desiderio di passare gli esami, per esser presto amine ammesso a fare i suoi voti, non voleva far caso dello sua debolezza, e quasi superiore al male non se ne dava per inteso, e non ne faceva motto con chicchessia.

  A014000030 

 Arrivato tardi nell'Oratorio, puf finalmente aveva potuto emettere i voti di Salesiano e conscio com'era che l'emissione dei voti equivale ad un secondo battesimo, la sua bell'anima giunta a questo momento di rinnovata innocenza, dovette pensare che quello sarebbe stato il momento di far passaggio alla Eternità.

  A014000033 

 Era sua prima cura fin da piccino, di accorrere per tempissimo alla Chiesa sua Parrocchiale por servire quante Messe poteva, ed era esempio commovente il vederlo con quanto impegno vi si adoperasse a ben compiere questo ufficio.

  A014000037 

 Dopo due anni di chiericato passati nell'Oratorio di Torino, venne destinato alla Casa di San Pier d'Arena a farla da insegnante e da sorvegliante, come poteva richiederlo il bisogno là ove il personale era appena sufficiente.

  A014000037 

 Pronto a tutto ei soddisfece con alacrità e zelo ai diversi compiti che gli venivano assegnati, e se era esigente affinchè i giovani che gli erano affidati nulla negligentassero di ciò che spetta allo studio cui essi erano tenuti, era poi anche l'anima delle ricreazioni, mettendosi fra di essi il primo, a correre saltare e sollazzarsi quando ne era il tempo.

  A014000038 

 Deciso di ascriversi alla Congregazione Salesiana, si era sobbarcato senza difficoltà ai diversi impegni che gli erano stati affidati, e tutti aveva adempiuti con soddisfazione e sua, e de' Superiori.

  A014000040 

 Questa tentazione del demonio era specialmente diretta a distorlo dall'emettere i voti di rimanersene nella Congregazione.

  A014000045 

 Per non inquietarlo, quasi a fargli credere che il suo male fosse troppo aggravato coll'ordinargli quel riposo che gli era indispensabile, si prese il mezzo termine di traslocarlo a Torino, ove rimasto senza impiego fisso potesse meglio curare la sua salute.

  A014000048 

 Tutto era in calma, quando un attacco improvviso lo sorprese, ed in breve fu ridotto a fin di vita.

  A014000052 

 La mamma nel vederselo venir su obbediente ed affezionato fin dai primi anni, ne concepì care speranze, quindi pose ogni studio nel tenerlo lontano dà quanto potesse guastargli la mente ed il cuore; cosicchè il nostro Giovannino era nella casa paterna il gioiello più caro della famiglia.

  A014000054 

 Durante il corso ginnasiale non ebbe mai a metterli in angustie, e se una qualche volta gli venne di trascorrere in alcuna mancanza, ciò fu piuttosto effetto di giovanile leggerezza, che di male tendenze, e dotato com'era di carattere docile si rimetteva facilmente sulla buona via ascoltando con sommessione gli avvisi che gli venivan dati.

  A014000062 

 Umile, cordiale, affabile e sincero si era guadagnato la stima de' suoi superiori, e l'affetto di tutti a tal che trovandosi nella Congregazione come nel suo naturale elemento, venne senza gran fatica ad acquistare quel distacco dal secolo e dalla famiglia che è lo scoglio ove pur troppo s'infrangono molte vocazioni.

  A014000063 

 Avvicinandosi il termine del noviziato i superiori trovandolo sì ben disposto alla vita di religione gli concessero di fare la sua professione, ed egli vi si preparò con tutto lo slancio di cui era capace l'anima sua.

  A014000065 

 Senonchè vedendo che la sua salute s'era alquanto alterata, s'astennero dal fargliene un comando.

  A014000073 

 Fu segnalato favore per lui che al primo attacco avuto in S. Pier d'Arena gli si erano amministrati i ss. Sacramenti, e solito com'era ad accostarvisi ogni otto giorni, non era gran tempo che ne aveva ricevuto la grazia; e che colla sua vita esemplare si trovasse da lungo tempo preparato ad incontrare la morte con animo tranquillo.


don bosco-biografie 1881.html
  A015000011 

 Addetto alla cura del giardino che gli era stato affidato, lo si vedeva continuamente occupato alla coltivazione di esso; e ciò faceva con tanta diligenza, che non avrebbe potuto far di più chi vi si fosse applicato per proprio conto.

  A015000020 

 Così ben disposto a comparire d'innanzi all'Eterno Giudice ebbe ancora un pensiero al suo dovere ed all'incarico che gli era stato affidato.

  A015000026 

 Rassegnato e tranquillo il Sac. Stefano Albano era spirato fra le mani del suo Superiore e padre.

  A015000028 

 Nato in Verolengo il 24 Dicembre del 1852, da Domenico Albano e Veronica Ponzetti, docile e tranquillo qual'era ei fu sempre la gioia e la consolazione de' suoi parenti, che lo amavano d'un affetto ben meritato.

  A015000029 

 Di carattere gioviale e franco, egli seppe farsi amare da tutti i compagni; paziente, diligente ed operoso era pure la soddisfazione dei Superiori; a tutti poi d'eccitamento al lavoro ed allo studio.

  A015000029 

 Ma ciò non era che una parte delle sue aspirazioni.

  A015000029 

 Nel 1872 già aveva ottenuta la patente di maestro di scuola elementare superiore, e nel 1874 quella di maestro di scuola tecnica: di modo che quando nel 1875, addì 12 Marzo, entrava negli Ordini Minori, era già abilitato a coprire diverse cattedre.

  A015000030 

 A misura che si abilitava nelle varie scienze egli venne impiegato a far quelle scuole cui era autorizzato.

  A015000030 

 Nell'anno stesso alli 18 del mese di Giugno era consacrato Suddiacono e saliva al Diaconato addì 18 Dicembre, per essere finalmente insignito del grado sacerdotale nel susseguente anno 1876, nel giorno 1° Aprile.

  A015000033 

 I Superiori ne furono sempre soddisfattissimi, ed altro non hanno a ripetere che amante dell'obbedienza, ed esatto in ogni dovere era pronto a sobbarcarsi ad ogni ufficio che gli venisse richiesto, abilissimo ad insegnare, come anche peritissimo nel sorvegliare ed educare i giovani alunni.

  A015000034 

 Egli era amantissimo di Gesù e di Maria, e colle sue parole e col suo esempio inspirava a tutti il desiderio di seguirli ed imitarli.

  A015000034 

 L'ora del suo trapasso dalla terra al cielo era già decretata, ed il Signore che lo voleva con se, gli aveva mandato da circa un anno una febbre insistente e quotidiana, accompagnata da tosse ostinata, che lo rendeva in qualche mese incapace a proseguire nel suo ufficio di far scuola.

  A015000034 

 Modello di maestro e modello di institutore, era poi specialmente modello di religiosa condotta.

  A015000034 

 Questo sentimento di soda pietà che traspariva da tutti i suoi atti era forse quello che convincendo i giovani delle sue virtù esercitò più di tutto l'influenza sua sopra dei loro cuori.

  A015000034 

 Tanta era la consolazione ch'ei provava nel celebrare, che anche negli ultimi tempi del suo vivere, sebbene oppresso da massima spossatezza, non ne sospese la celebrazione, se non negli ultimi giorni che gli mancarono affatto le forze.

  A015000034 

 {14 [400]} Uso a sovente visitarli nella chiesa, era talvolta circondato da non pochi de' suoi scuolari, che eccitati dal suo esempio lo venivano seguendo, quando terminata la scuola o lo studio, poteva dare a quella visita alcuni momenti della venuta ricreazione.

  A015000035 

 Era l'indomani della festa di S. Giovanni cui preso aveva parte per onorare l'onomastico del Superiore.

  A015000035 

 Era l'ora della cena, ed alla riunione nel refettorio glie ne venne fatto motto, non tanto perchè vi si credesse fretta, ma solo affinchè potesse soddisfarlo dopo della cena.

  A015000035 

 Era più stanco, e gli amici lo consigliavano di riposarsi in letto.

  A015000035 

 Era un presentimento, era grazia specialmente del Signore? Egli è ben certo che n'era proprio il tempo.

  A015000035 

 Terminati gli atti di ringraziamento a Gesù, di cui si era cibato, parve che nulla più lo ritenesse su questa terra.

  A015000037 

 Aggiunge ancora: la sua virtù non era di quelle appariscenti, ma tanto più soda e sincera, guanto maggiore era l'umiltà su cui poggiava, che fu sempre la principale delle virtù da lui praticate.

  A015000040 

 Un amico e compagno che venne assai tardi a conoscere la causa, e la antica esistenza degli incomodi suoi, ammirandone la nascosta virtù se ne addolora e scrive: Dovetti convincermi, che ciò che da noi era creduto fiacchezza di ardore nelle preghiere, era frutto di soda virtù; e se questa mia asserzione desterà meraviglia in alcuni che non l'hanno ben apprezzato, ciò non toglie nulla alla verità della cosa che, da me conosciuta, credo mio debito di render palese.

  A015000045 

 Nel che riesci va egregiamente, perocchè oltre allo zelo e la fermezza, era egli fornito di un sano criterio e di una rara prudenza direttrice, condizioni ambedue indispensabili per esercitare con frutto questo sacro ministerio.

  A015000045 

 Prefetto per due anni nel Collegio di Alassio e per uno a Magliano Sabino, lavorava con tale sollecitudine che era certamente mirabile, massime per chi conosceva gli sforzi che doveva fare con sì debole salute.

  A015000047 

 Allietato da cordiale accoglienza, prendeva possesso della bella e spaziosa chiesa annessa al grandioso locale che era stato allestito per i Salesiani.

  A015000047 

 Egli era tutto a tutti, mentre con naturale giovialità sapeva farsi piccolo coi piccoli, venendo in ricreazione a trattenersi con discorsi facili e giocherellare con ragazzetti, non badando punto al suo grado di Direttore, si adattava ad ogni sorta d'ufficio quando ne fosse il bisogno.

  A015000047 

 Nell'assisterli sia in iscuola, sia in ricreazione, tale era la sua affabilità ed amorevolezza che tutti lo ricambiavano di sincera ammirazione e tenera dimestichezza.

  A015000047 

 Questa sua destinazione gli fu fatta palese nel mese di Settembre del 1879, e chi gli era stato assegnato a compagno, ricorda con compiacenza la grata impressione che gli avea fatto il primo colloquio che ebbe con Lui, che gli doveva esser Direttore in quella nuova casa.

  A015000047 

 Umile come era si sentì dapprima assai sconfortato ed oppresso; senonchè sempre pronto a far la volontà dei Superiori, vi si adattò fiduciosamente pensando, che nulla da sè, ma tutto unicamente da Dio doveva aspettarsi l'esito della riescita.

  A015000049 

 Questo spirito di mortificazione aveva forse un altro motivo che, col pretesto d'economia, celando l'amore alla penitenza, tendeva a conservare in se medesimo la più bella delle virtù, di cui come si disse più sopra egli era amante e geloso al sommo.

  A015000051 

 Il suo confratello e collega nella direzione della casa di Cremona parlando della pazienza e rassegnazione nelle varie vicende ch'ebbe ad incontrare il nostro D. Chicco, massime nel primo anno del suo ufficio di Direttore, esce in queste parole: Io ne fui buon testimonio per quasi un anno e mezzo, e troppe cose potrei dire a prova di ciò; ma mi basta poter attestare a lode del caro D. Chicco, che se anche qualche volta lo trovai abbattuto e quasi prostrato dalla tribolazione, era cosa del momento, perchè ricorrendo a Maria sapeva ben presto rialzarsi, e scambiare {23 [409]} quasi ad un tratto il gemito dell'afflizione col canto dell'allegrezza.

  A015000056 

 Prima di morire ebbe la consolazione di avere l'assistenza d'un suo Superiore e di essere stato visitato dallo stesso D. Bosco, che partito da Torino, venne a confortarlo a Cremona d'un ultimo abbraccio; visita assai preziosa, che valse a prepararlo al sacrificio della vita che già tutta era stata consecrata al nostro buon Dio.

  A015000057 

 Il nostro caro D. Stefano non è più; egli se ne volò al cielo stanotte alle ore 11, 35 (era la sera dell'ottava della Natività di Maria SS.).

  A015000058 

 Circa le 9 pomeridiane si allontanava l'ottimo nostro Vicario che era venuto a visitarlo, e nel partire mi esternò il forte timore che non dovesse passare la notte; e così fu pur troppo.

  A015000061 

 Un lontano desiderio egli nutriva, ed era quello di abilitarsi allo studio del latino, ed ove il Signore lo avesse chiamato, farsi strada al sacerdozio per rendersi utile alle missioni di quelle terre lontane.

  A015000064 

 Di tanto in tanto per timore di troppo stancarlo gli chiedeva se volesse che {29 [415]} sospendessi le preghiere per lasciarlo alquanto in riposo; ma sentii rispondermi che avrei potuto continuare, tanta era la consolazione ed il sollievo che ne provava.

  A015000064 

 Era l'11 del mese di Dicembre del 1881, ed il suo Direttore scriveva a D. Bosco che, essendo fatto chiamare presso l'infermo, ebbe ad accorgersi che poteva essere il caso di un prossimo pericolo.

  A015000064 

 Ma ciò che più lo consolava in questi ultimi momenti era il pensiero che, come membro della nostra Congregazione, sarebbe partecipe di quante opere buone, e di quanti sacrificii vedeva sostenersi dai Missionari Salesiani in quelle regioni.

  A015000065 

 L'esserne stato testimonio così dappresso, e poter calcolare su una buona porzione anche a proprio spirituale vantaggio, era per lui un immenso conforto.


don bosco-biografie dei salesiani defunti negli anni 1883 e 1884.html
  A016000010 

 E Giovannino corrispondeva mirabilmente: fin da quegli anni sua delizia consisteva nell'andare alla Chiesa o nel pregare fervorosamente in casa, anche lungo il giorno mentre da nessuno era osservato.

  A016000013 

 Fu tosto notato da tutti pel contegno che teneva in chiesa: e nel servire la messa era di tanta edificazione a quei buoni terrazzani, che ancora presentemente {3 [11]} molti lo ricordano con molto piacere e ne parlano con ammirazione.

  A016000020 

 Scorgendo qualche grave mancanza, si struggeva dal dispiacere, e prima che si propagasse, si adoperava per distruggerne, se era possibile, i cattivi effetti; e più d'una volta lo si vide accusato innocentemente senza che si prendesse il pensiero di scolparsi, contento di risparmiare una sgridata al compagno colpevole.

  A016000021 

 Arata, che conosceva questo, s'era proposto di star sempre degli ultimi per aver campo ad esercitare la sua carità, e questa volta gli si presentò l'occasione.

  A016000022 

 Arrivava colassù non solo tutto trafelante, ma affatto inzuppato di sudore, stanco da cadere per la fatica, senza più aver figura di uomo; ma ciò per lui era nulla, contento come si sentiva d'aver esercitata la carità verso i suoi compagni.

  A016000022 

 Il nostro Arata, dimenticando la pochezza delle sue forze, la stanchezza prodottagli dal lungo cammino già fatto, il digiuno perfetto in cui era, poichè voleva far la sua S. Comunione al Santuario, ricordandosi solo della carità che in cuore tanto lo animava, si toglie in collo il compagno, se lo adagia alla meglio, e su se lo porta per tutto il tratto che ancora lo divideva dal Santuario, sebbene il cammino fosse ancora assai ben lungo.

  A016000023 

 Cattivo com'era, riuscì, prima di andarsene, a rubacchiare qua e là varii oggetti, con intenzione di venderli poi e farsi alcuni soldi.

  A016000023 

 Era quello che Arata voleva; poichè appena fu solo alla presenza del superiore subito raccontò la cosa con tutta precisione: nè al direttore era bisogno di alcuna parola di scusa poichè conosceva con chi parlava e lo aveva in quel conto che sopra abbiamo detto.

  A016000023 

 Il più difficile si fu nell'ottenere il perdono per il colpevole; ma Arata era deciso di non uscir di là senza aver ottenuto anche quello: Se v'è bisogno di qualche castigo, soggiungeva, ecco, son qui io; accetto qualunque pena mi si voglia infliggere, ma si lasci salvo il compagno.

  A016000023 

 In quell'istante medesimo il nostro buon Giovanni usciva di Chiesa, dove si era più a lungo fermato a pregare; vede il compagno, e s'accorge che vuol fuggire: capisce d'altronde che quell'involto contiene roba non sua: sa che lo sventurato fuggiasco, monello come era ed orfano, senza avere alcuno che pensi a lui, con questa fuga sarebbe certamente andato contro ad irreparabile rovina; solo la prigione sarebbe d'allora in poi la sua dimora.

  A016000023 

 Non voleva che persona alcuna venisse a scoprire il fallo del compagno: era risoluto salvargli la riputazione, dargli le opportune ammonizioni e tenere il segreto.

  A016000023 

 Una domenica adunque, presentataglisi l'occasione, perchè il portinaio si era allontanato per un momento dalla portieria, col suo involto sotto il braccio, furtivamente se ne scappava.

  A016000025 

 Valendosi egli della stima che aveva tra i compagni, ed era molta, animatissimo nelle ricreazioni non lasciava di penetrare col suo sguardo nei crocchi dove era qualche pericolo, e fissato colui che gli pareva principal fonte di male, gli era tosto ai panni, e senza far parola con altri, dicendo avere bisogno del suo aiuto, lo conduceva un po' discosto, e quivi gli dava qualche buon avviso o gli diceva qualche infuocata parola, che gli pareva più opportuna: e poi insieme tornavano al giuoco senza che altri se ne accorgesse.

  A016000026 

 Non è che in lui si scorgesse nulla di straordinario, no; poichè la virtù sua era di quelle bensì grandi, ma non molto appariscenti; ma l'esattezza assoluta con cui osservava le regole anche più minute, la frequenza con cui si vedeva andare in chiesa, il contegno che in essa vi teneva, la costante ilarità del volto, unita ad una gravità contegnosa che in ogni suo atto appariva, erano cose che lo fecero prendere subito in gran concetto e dai superiori e dai compagni.

  A016000026 

 Quivi si conosceva da molti per fama, e si stava osservando se avesse corrisposto alla riputazione che di lui era sparsa.

  A016000028 

 Era si bello e garbato il modo da lui tenuto in queste bisogna che tutti si recavano a dovere di compiacerlo come meglio potessero.

  A016000028 

 Nelle ricreazioni poi non voleva discorrere di cose inutili {13 [21]} e frivole, ma cercava i compagni migliori della scuola per farsi spiegare da loro quelle cose che non aveva capito nello studio; tirava fuori il suo bigliettino dove s'era notato quanto non capiva, ed insisteva o dall'uno o dall'altro finchè ogni difficoltà non fosse superata.

  A016000028 

 Veramente nella scuola non riusciva tra i primi, egli che avea fatto solo poco più di un anno e mezzo di latino, e che per soprappiù era stato durante quel tempo occupato in uffizi domestici e varie settimane avea passate nell'infermeria.

  A016000030 

 Gesù nel SS. Sacramento gli si era dato a conoscere, già fin da quando giovinetto serviva la messa ad Arenzano; ed il suo amore per Lui si era ben conosciuto nella dimora che fece nell'Ospizio di S. Pier d'Arena.

  A016000032 

 Appena conobbe la Compagnia dell'Immacolata Concezione vi si fece ascrivere e vi operava da vero campione: e del giardinetto di Maria poi era così zelante, che giovanetto com' era ne fu eletto vicepresidente.

  A016000032 

 Arata era solito dare alla B. Vergine il nome di Mamma cara: avea in lei una confidenza al tutto straordinaria.

  A016000032 

 Le giaculatorie « Maria auxilium Christianorum, ora pro me » « Maria aiutatemi » gli erano continuamente sulle labbra come gli erano stampate nel cuore, e tanta ne era la foga che non poteva a meno di farla apparire.

  A016000033 

 Un solo non si vide a porgere la mano: era il nostro Giovanni.

  A016000036 

 D'inverno era travagliato da' geloni nelle mani, i quali gli si screpolavano arrecandogli dolore non ordinario.

  A016000036 

 Egli pazientemente se li copriva, {17 [25]} tolleravali, cercava medicarli; ma non s'udiva mai lamentarsene, anzi a chi glie li avesse tocchi e inasprito il male, era tutto pronto a dire: Oh! è nulla, è nulla!.

  A016000041 

 Dal momento che era entrato nelle case della Congregazione, non cercò più di andare a casa sua, poichè diceva incontrarvi troppi pericoli, mentre esso chiamavasi fortunato di poter star allegro senza trovarsi nei pericoli del mondo.

  A016000042 

 Anche questo tempo per lui era santificato.

  A016000042 

 Un suo compagno di vendemmia ci racconta di lui, che, essendo andato a Chieri per vendemmiare, e non essendovi alla cascina alcuna capella, Arata si era fatto un piccolo altarino, avanti al quale faceva le sue preghiere, cantava lodi sacre; e quelle volte in cui non vi era molto da fare, cantavano anche il Vespro od il Mattutino della B. Vergine.

  A016000043 

 Sapeva che in queste cose la voce del proprio confessore era da tener siccome voce di Dio.

  A016000052 

 Dissi essere questo effetto della preghiera, poiche, {25 [33]} se lo spirito d'orazione nel nostro Giovanni era già grande, e direi continuo, più grande lo fu in questi esercizi nei quali pareva proprio non potersi staccare dalla Chiesa non solo di giorno ma neppure di notte.

  A016000052 

 Un'altra cosa accresceva la sua gioia, ed era che con questa poteva vestire l'abito ecclesiastico, ed esercitarsi ognora più nelle cerimonie ecclesiastiche tanto da lui amate.

  A016000053 

 Anche prima la sua vita era sempre stata buona, ma da questo tempo in poi si può dire che facesse progressi da gigante: sicut gigas ad currendam viam.

  A016000053 

 Egli già l'avea praticata in tutto il corso della sua vita, non solo perchè ricchezze non avea, ma perchè fin da fanciullo cercò distaccare il suo cuore dalle cose di questa terra, e non desiderò ricchezze nè stato agiato; anzi come di una grazia segnalata era solito ringraziare Iddio d'averlo fatto nascere povero, perchè, diceva, se fossi nato ricco, ora forse non mi troverei chierico ed ascritto Salesiano: forse mi troverei invischiato ne' vizii, e malcontento ed infelice per tutta l'eternità.

  A016000055 

 A questo fine custodiva gelosamente gli occhi, ben sapendo che per lo più il demonio si serve di queste finestre per entrare nell'animo di molti giovani; moderava e mortificava la sua curiosità; non volle mai leggere libro senza essere prima dai Superiori assicurato che in esso non v'era pericolo per l'anima sua.

  A016000055 

 Chi lo vedeva, avrebbe detto questa virtù essergli naturale, e non avergli costato alcuno sforzo; ma chi il conobbe addentro, sapeva come per natura propendesse molto al male, e che tutto quanto compariva era tutto sforzo di virtù.

  A016000055 

 Era anche con questo fine che voleva occupar così ad usura il tempo, tanto da non perderne pur un briciolo; perchè, diceva, basta un momento in cui non lavori io, per dar agio al demonio di lavorare esso.

  A016000055 

 Era sempre non solo parco, ma molto mortificato nei cibi; e tutte le preghiere, le giaculatorie, gli atti della presenza di Dio, i digiuni, le Comunioni, le visite a Gesù Sacramentato erano dirette a poter ottenere dal Signore la grazia di conservare questa virtù.

  A016000055 

 Quando udì spiegare che il mezzo efficacissimo per conservare questa virtù era la pratica esatta dei consigli del confessore, specialmente per chi già avesse cattive abitudini, non solamente si pose di tutto cuore ad eseguire detti consigli; ma per ricordarsene meglio, volta per volta che andava a confessarsi, si scriveva in un librettino riservato, che non mostrava mai ad alcuno, e che solo gli si trovò dopo morte, i consigli avuti ed i proponimenti pratici per metterli in esecuzione.

  A016000056 

 Era solito chiamare questa virtù la via compendiata per andare in Paradiso; e aveva sempre sulle labbra quel detto della Sacra Scrittura, in cui si dice che l'uomo obbediente riporta sempre vittoria.

  A016000056 

 L'ubbidienza era la virtù sua.

  A016000056 

 Si era preso la massima ad ogni volta che suonava la campana di dire « Il Signore mi chiama, » e correva subito dove la campana chiamava: era così puntuale in questo, che correva in proverbio tra i compagni: essere puntuale come Arata.

  A016000056 

 Stava bene attento agli avvisi che ad ogni sera dopo le orazioni si è {30 [38]} solito dare quando sono tutti i giovani radunati insieme; ed egli si era imposto per legge di tenere come fatto a lui solo qualunque raccomandazione o avviso si facesse in pubblico.

  A016000057 

 Al mattino era così esatto che non veniva mai trovato in letto un minuto di più.

  A016000057 

 Era solito, come abbiamo detto, studiare in tempo di ricreazione per tenere dietro a' compagni più avanti di lui.

  A016000057 

 Per lui il tocco della levata, il fare il segno della Santa Croce e balzare dal letto era la stessa cosa.

  A016000058 

 Nè ciò gli bastava: sapeva che S. Luigi era riuscito a fare ordinariamente la sua ora di meditazione senza provare distrazione di sorta, ed egli rammaricavasi dicendo: « Mi rincresce che non posso imitarlo: sono varie meditazioni in cui resto anche distratto per due o tre minuti »: e pareagli cotesta gran distrazione, ed ebbe a confessare che in certi mesi in cui si sentiva maggior fervore neanco ciò gli avveniva ordinariamente.

  A016000060 

 Di tutto si mostrava contento, e la buona stima in cui era, ed i favori che riceveva, tutto attribuiva alla bontà altrui: egli si credeva immeritevole di ogni cosa.

  A016000060 

 Di una cosa sola si lamentava, cioè di non potersi fare più buono; e questo, come manifestò più volte, era l'unico suo cruccio.

  A016000060 

 Era così desideroso di essere conosciuto, per poter essere ben diretto, che avrebbe con chiunque e pubblicamente fatta la sua confessione generale.

  A016000060 

 Il posto che toccava a lui in dormitorio, refettorio, studio, per lui era sempre troppo bello: le cure che si prendevano per la sua sanità, troppo grandi.

  A016000060 

 Lo credeva da principio di poco ingegno, invece m'accorgo ognor più che io era in errore.

  A016000062 

 Infervorato dalle molte preghiere e slanci d'amore che in questi esercizi fece, e confermato dai santi proponimenti, qual altro piccolo Mosè risplendente la faccia dall'aureola dell'infiammata carità, discendeva dal monte dove era asceso per vincolarsi con Dio e si preparava a quei {35 [43]} lavori che la sua età ed i suoi studii comportavano.

  A016000065 

 Ne venne mutamento e fervore sì nella preghiera che nei Sacramenti e la sua si chiamò camerata di S. Luigi, perchè chi ne era assistente aveva molto bene imitato le virtù di quel Santo.

  A016000068 

 Trovavasi verso l'esame finale: era anche stato invitato dai superiori a prepararsi agli esami di metodo per divenire maestro elementare e continuava nell'assistenza del laboratorio, dormitorio, chiesa e ricreazione.

  A016000069 

 Per accudire nel tempo stesso agli altri suoi doveri, scelse a quell'uopo l'ora più opportuna; rimandava ad altro tempo le cose che non premevano tanto e sacrificava pure buona parte della ricreazione, dicendo che l'istruire quei ragazzi era per lui la migliore ricreazione del mondo.

  A016000070 

 Egli era un giovane di preghiera; pregava molto, pregava costantemente e con gran fede.

  A016000070 

 » Ma queste sue penitenze speciali dalla sua sagace umiltà per la maggior parte ci furono tenute nascoste; solo sappiamo che tra i proponimenti che fece negli Esercizi spirituali e che ad ognimese rileggeva facendo l'esercizio della buona morte, vi era questo: « Terrò sempre celati i miei patimenti.

  A016000071 

 Arata mai s'allontanava da' suoi cari fanciulli e ciò nulla ostante tutti gli erano affezionatissimi, e sempre conservava su di loro quell'influenza che era necessaria per educarli al bene.

  A016000071 

 Era passato poco più che un anno, dacchè il nostro Giovanni con tanto zelo si occupava nell'assistenza degli artigiani; quando il direttore del collegio di Lanzo, sentendo il bisogno di avere un buon maestro per la prima classe elementare, si rivolse direttamente al Superiore della Congregazione per averne uno che corrispondesse al gran bisogno che ne aveva.

  A016000071 

 Era tanta l'affezione che loro portava che non li curava solo in iscuola, ma anche in chiesa e quando andavano a fare le passeggiate, e mai li perdeva di vista quando ricreavansi nel cortile.

  A016000071 

 Fu proprio sventura per quei piccolini vederselo sì presto chiamato da questa terra! Insegnava a leggere e a scrivere, ma non dimenticava mai di raccontare qualche bell'esempio di virtù; tanto diceva quanto era necessario per imprimere la verità che voleva insegnare in quelle piccole menti.

  A016000071 

 Nella scuola era pazientissimo; e quando voleva avvisar qualcuno, con tutta carità lo prendeva appresso di sè, e il castigo ordinario era il dire, che se continuasse nel mal fare, scemerebbe l'amor {41 [49]} suo verso di lui.

  A016000072 

 Povero Arata! Tanto era il desiderio di vedere quei ragazzi a cibarsi delle divine carni di G. C, che s'affaticò tanto straordinariamente da ritrarne fiera malattia: ed in quel di in cui i suoi scolari, mediante le sue sollecitudini, facevano santamente la loro prima comunione, egli trovavasi in letto colpito da grave polmonite.

  A016000073 

 Grato e soave spettacolo era il vedere quei giovanetti chiedere il permesso di andare a trovare il loro maestro.

  A016000073 

 Il Direttore accortosi che al male già grave della testa e della febbre era unito un forte dolore al petto, mandò tostamente pel medico; il quale, ordinatogli di mettersi a letto, scorse il bisogno di cavargli sangue; lo che ripetè per quattro volte.

  A016000074 

 Alcuni non poterono frenare le lacrime: sul volto de' suoi scolari era dipinta una tristezza che mai la maggiore.

  A016000074 

 Sapendosi la sua gran divozione alla Beata Vergine, gli si die' più volte a baciare la sua immagine; e ciò faceva con tanta divozione, che era una vera consolazione a vederlo.

  A016000074 

 Solito come era a confessarsi dal suo Direttore accuratamente ogni settimana, non ci volle molto a prepararvisi.

  A016000074 

 Verso le cinque era agli estremi; perduta la parola, dava segno di vita solo quando era chiamato ad alta voce.

  A016000075 

 Era una maraviglia al vederli! Venivano volentieri, e sempre partivano soddisfatti.

  A016000075 

 Lorchè seppero della sua morte, se ne dolsero e dicevano: era veramente un angelo.

  A016000076 

 » In questo diceva appunto che in cuor suo bramava di essere sempre inchiodato dal mondo, sicchè era disposto a morire le mille volte anzichè acconsentire alle sue brame.

  A016000081 

 Era nato in Novello, diocesi d'Alba, alli 4 di Ottobre del 1856.

  A016000082 

 Era assiduo alla Chiesa, pigliava gusto nell'assistere alle sacre funzioni, ed in cuore diceva spesso: con quanto piacere mi farei anch'io sacerdote! Pareva che ciò non dovesse accadere; poichè, e per la povertà della famiglia, e per la mancanza di benefattori, non ostante il buon desiderio di tutti, gli anni passavano, e pel nostro aspirante al santuario non v'era mai nulla di nuovo.

  A016000083 

 Era assai umile; pel che s'intratteneva volontieri coi più piccoli, coi più meschini, e molte volte attirava ai giuochi (ed in seguito, con questo mezzo, al Signore), i giovanetti più ritrosi.

  A016000083 

 Ma un desiderio era sempre come alla cima de' suoi pensieri, ed era il pensiero del Sacerdozio.

  A016000085 

 Bastava che io gli domandassi se desiderava che gli fosse portato il Signore perchè egli mi rispondesse subito: Oh sì, sì! Ed era poi consolante il vedere con quali sentimenti di pietà riceveva il suo Gesù Sacramentato.

  A016000085 

 Ma ciò fu per breve tempo; perchè dopo alcuni mesi dacchè era giunto colà, fu di nuovo soprappreso dall'antica malattia che finì per ridurlo alla tomba.

  A016000088 

 Era nato il primo giorno di Marzo dell'anno 1851 in Strambino, diocesi d'Ivrea.

  A016000089 

 Il suo assistente era solito dire che se fossero stati tutti pari a lui si sarebbe sentito di assisterne mille dormendo 12 ore al giorno, o andando a spasso continuamente.

  A016000091 

 Esattissimo nell'ubbidienza, era pronto a qualsiasi ordine gli venisse dato.

  A016000092 

 Era esattissimo nell'osservanza delle pratiche di pietà prescritte dalle regole, e, se non poteva talvolta intervenire a quelle che si facevano in comune, vi suppliva in privato.

  A016000094 

 Il portamento aveva sempre umile e modesto; si teneva per l'ultimo della casa; di tutto era contento, anche del suo male medesimo, che pur non gli dava quasi più speranza di volerlo abbandonare.

  A016000101 

 Pregava volentieri, era ubbidiente ed aveva somma cura di non offendere Iddio.

  A016000102 

 Scrive di lui un suo antico compagno: « Era presente con esemplare compostezza a tutte le funzioni di Chiesa, amava l'orazione, interveniva ogni giorno alla S. Messa, ascoltava e ripeteva con mirabile precisione a' suoi di casa le prediche che vi si facevano, e fattosi più grandicello, aggiunse alle altre lodevoli pratiche la visita al SS. Sacramento.

  A016000103 

 Il suo buon maestro era stato eletto dal Vescovo alla cura di una importante parrocchia della diocesi ed era venuto in Sangiano un altro sacerdote più giovane sì, ma di non minor zelo del primo.

  A016000104 

 Dopo qualche tempo la risoluzione era presa: il buon giovane voleva farsi sacerdote.

  A016000106 

 Era un degno alunno del Santuario.

  A016000106 

 Non era d'uopo che l'animassero ad occupare saggiamente il tempo, che non nè perdeva un sol minuto: non allo studio, che anzi dovevan limitargliene le ore; non alle pratiche di pietà, perchè ne era osservantissimo.

  A016000113 

 Io ne era tocco vivamente in cuore e ne ringraziava il Signore.

  A016000114 

 La vocazione allo stato ecclesiastico e religioso, di cui aveva date prove non dubbie nell'anno di noviziato, non fu già trascurata da lui, ma colla ottima condotta la fece ogni dì più viva, e se una cosa egli bramava, si era di divenire perfetto Salesiano e santo Sacerdote.

  A016000115 

 Due giorni dopo il suo paese natio era tutto composto a festa, e parenti e amici e conoscenti del nostro D. Vincenzo accorrevano alla Chiesa parrocchiale per assistere alla Messa del prete novello.

  A016000119 

 Pareva che il nostro D. Vincenzo, fatto finalmente sacerdote, dovesse gustare a lungo le dolcezze del nuovo stato a cui era giunto: invece un anno e pochi mesi dopo la prima sua Messa doveva abbandonarci per salire al Cielo.

  A016000121 

 Aveva perduto già la speranza di guarire, perchè il male, che da alcuni mesi lo travagliava, era già stato dichiarato incurabile; volle tuttavia sapere dal medico, senza ambagi, quanto avrebbe ancor potuto vivere.

  A016000121 

 Il medico gli fè {63 [71]} travedere in parte lo stato grave a cui già era giunto.

  A016000123 

 Avutili intorno al letto, incominciò con dire ch'egli, come vedevano, era in viaggio per l'eternità e che quindi li lasciava col Signore e colla Madonna Maria Ausiliatrice.

  A016000129 

 Egli era nato in Casalgrasso, in quel di Saluzzo, a' 21 d'Aprile dell'anno 1864 da Francesco Fauda e da Bernocco Laura.

  A016000130 

 Ben voluto da' compagni, amato da' superiori, egli compiva lo studio elementare ed era ammesso al ginnasio.

  A016000133 

 Ma perchè ciò non l'aveva mai portato a gravi disordini, egli, contento di non essere cattivo, non si era dato a nessun lavorio speciale di perfezionamento di se stesso.

  A016000134 

 E tanto fu in conclusione l'impegno che vi mise e tante furono le violenze che si usò che riuscì a rendersi padrone di se stesso; per cui non cessando d'essere l'anima della ricreazione {68 [76]} sempre affabile e scherzevole con tutti, era poi osservante d'ogni regola benchè minima ed animato grandemente nello spirito di pietà, di carità e mansuetudine.

  A016000135 

 Basti l'essere stato visto più volte a privarsi di oggetti anco di qualche valore, perchè vedeva che alcuno dei compagai ne difettava o non a-vrebbe potuto procacciarselo altrimenti; oltre di che nel prestare servigi ai compagni tanto era il contento che provava, che il più delle volte, anzichè aspettare d'esserne richiesto, li preveniva.

  A016000139 

 Essa tutta contenta acconsentiva, movendo solo la difficoltà {71 [79]} della spesa da farsi, a cui era affatto impossibilitata.

  A016000140 

 Era ascritto alle varie piccole compagnie in vigore nei nostri collegi e godeva nel prendere parte al piccolo clero facendo così corona in veste e cotta a Gesù nelle Sacre funzioni.

  A016000142 

 La S. Comunione che già durante il ginnasio era stata da lui frequentata, qui poco alla volta divenne quotidiana: le visite in chiesa si fecero più frequenti e fervorose; e tra i proponimenti che fece cominciando l'anno 1883 troviamo che egli le distribuiva nel seguente modo: subito dopo la colezione, facendo la visita in chiesa, metteva l'intenzione di onorare specialmente il S. Cuore di Gesù: in quella che faceva dopo pranzo, il SS. Sacramento: in quella che faceva nella ricreazione della merenda S. Giuseppe, S. Francesco di Sales, S. Luigi e nell'ultima, che si era proposto di fare dopo cena, Maria SS..

  A016000142 

 Non vi era cosa, per minima che fosse, ch'egli trascurasse o non facesse per ispirito di dovere; ogni suo sforzo poi era diretto a rendersi degno di diventare effettivo religioso Salesiano.

  A016000145 

 Ma ciò non ostante le cose non riuscendo in modo che il professore avesse a chiamarsi contento di lui, egli se ne accorava grandemente ma pure continuava e cresceva la violenza che faceva a sè, e sentendosi necessitoso di qualche sfogo, non che di consiglio, molto con frequenza era dal direttore a chiamargli che dovesse fare; ed al suo consiglio si atteneva.

  A016000147 

 Lo mandarono dapprima nel collegio di Lanzo per vedere se a quell'aria di montagna il suo fisico si rinforzasse; ed in vero dopo un poco parve di vedere in lui miglioramento; ma in fine ci accorgemmo che quell'aria era già troppo forte per lui.

  A016000149 

 Sperando quindi conforto dall'aria nativa, dietro insistenza della madre e del medico, lo si lasciò andare ed egli edificò tutto il paese nativo colle sue virtù; ma disgraziatamente per la sanità questa andata a casa non gli giovò; poichè vissuto pressochè sempre nello stesso stato per circa un mese dovette, indebolito com' era, porsi a letto e dopo poco tempo, munito di tutti i conforti di nostra S. Religione, mandava l'anima sua a Dio.

  A016000154 

 All'età di tre anni io doveva lasciarlo solo in casa per andare ad assistere alla S. Messa della parrocchia nei giorni festivi; ed essendo paesi di campagna non ve n'era che una; ei non muoveva lamento; anzi nel ritornare in casa, io lo trovava sempre nella medesima posizione che gli avevo ordinata.

  A016000154 

 Cade qui pure assai in acconcio il riportare un brano di relazione rilasciatoci dal vice Parroco della parrocchia, che era l'insigne Collegiata di S. Emiliano in Trevi.

  A016000154 

 Fatto grandicello di sei od otto anni, avendo io dei figli più piccini, nei medesimi giorni festivi me ne partiva tranquilla perchè ero sicura che egli adoperava tutta la carità che le sue deboli forze potevano somministrargli; quando io tornava mi raccontava pieno d'ilarità, come se l'era passata.

  A016000155 

 Fra i libri che questi faceva usare nella scuola uno ve n'era assolutamente cattivo.

  A016000155 

 Frequentava egli le scuole tecniche: era direttore un uomo che avea rinnegata la sua religione.

  A016000155 

 Il maestro del villagio {79 [87]} era poi così contento della sua condotta, e dell'esattezza nello studio, che lo mostrava per modello agli altri.

  A016000155 

 Ma in questa occasione anche meglio si conobbe la squisita bontà di Francesco, il quale non osò fare il minimo lamento nè verso la madre che era stata la causa, nè verso il professore che ingiustamente si era sfogato contro di lui.

  A016000155 

 » Era anche dotato di grande ingegno, cosicchè sempre primeggiava fra i compagni, sebbene la sua umiltà e l'indole sua naturalmente quieta e taciturna lo facesser comparire quasi zotico a chi non l'osservava attentamente; e tutti gli anni riportò il premio, meno uno, che fu l'ultimo che passò nelle scuole pubbliche; ma la causa per la quale fu privato di tale onore, assai più di cento premii fece vedere la sua saviezza e virtù.

  A016000156 

 La madre sentiva bensì grave il lasciar partire un sì caro figlio, ma vinse in lei il desiderio di vederlo crescere buono e timorato di Dio: anche al figlio rincresceva l'abbandonare il grembo di così buona mamma accanto a cui avea sempre vissuto; ma lo fece partire, non solo rassegnato ma anche esultante, il desiderio che fin d'allora era in lui prepotente della scienza, e più ancora quello di poter frequentare con comodo le cose di pietà.

  A016000157 

 Anche fu notevole in questo per la sua perseveranza, poichè avviene con frequenza, che varii frequentino le cerimonie ed il clero, con gran fervore per un po' di tempo, mentre sono nelle scuole inferiori e poi si lascino prendere {83 [91]} dal rispetto umano e si svoglino e lascino tutto: egli fu costante fino al fine ed era bello il vederlo anche durante l'anno di 5 a ginnasiale, mentre già i gravi studii lo occupavano, non credere che fosse perduto il tempo che dava per prepararsi al perfetto servizio dell'altare.

  A016000157 

 Fra i confratelli del SS. Sacramento i più esemplari si scelgono per far corona in veste talare e cotta all'altare nelle più solenni funzioni che si celebrano nel santuario di Maria SS. Ausiliatrice: di questi era pure il nostro Francesco, ed era bello il vedere l'impegno col quale cercava di ben apprendere e compire le sacre cerimonie, sebbene ne avesse poca naturale attitudine.

  A016000157 

 Ma chi osservava a fondo le sue azioni, ed i suoi Superiori in particolare, non tardavano ad accorgersi della straordinaria puntualità in tutto ciò che era suo dovere e della perfezione colla quale faceva riflessivamente tutti i suoi atti e come già fin d'allora possedeva le virtù anche più difficili per un giovane.

  A016000157 

 Maria SS. Ausiliatrice se lo prese sotto il suo manto; e quegli che in casa era stato un buon figliuolo, all'Oratorio fu un allievo modello a tutti, sebbene la sua umiltà sapesse tanto nascondere le virtù onde era fornito, che presso i compagni non dimostrò nulla di straordinario e generalmente poco si badava a lui.

  A016000157 

 Un'altra cosa che ci fa capire a qual grado elevato arrivasse la sua pietà, si è che al termine di ogni anno invece di agognare alle vacanze, come dai giovanetti si suole, egli desiderava di abbreviarle per quanto era possibile.

  A016000159 

 Con tutti era carissimo amico ed affabile coi più cattivi come coi più buoni, coi più avanti nello studio come coi più {84 [92]} indietro; questi poi con ogni sollecitudine cercava di aiutare, ed egli stesso ogni qualvolta poteva si esibiva; ma con sì bel modo che pareva non lui insegnasse, bensì volesse egli medesimo essere aiutato e soleva dire: in due ci si vede meglio; ciò che uno non sa o non ricorda, lo sa o lo ricorda l'altro.

  A016000160 

 Con una condotta così edificante passò e terminò i suoi studii ginnasiali all'Oratorio di Torino; ma non è a pretermettere il come impiegasse quel po' di tempo che passava in famiglia, secondo che ci racconta la sua buona mamma: « Le vacanze le passava ritirato in casa, senza divertimenti e senza compagni, ed i suoi discorsi cadevano sempre in lode dei Superiori dell'Oratorio e della bellissima vita che vi si mena; nè saziavasi di raccontare del bello e del buon andamento dell'Istituto, della bella chiesa di Maria Ausiliatrice e delle grandiose funzioni che in essa si fanno, delle mirabili opere di D. Bosco e di cento altre cose per cui era compreso di venerazione.

  A016000160 

 Oh sì, Francesco, io allora non lo sapeva e neppure me lo immaginava: quella fu l'ultima volta che ti vidi; era il Signore che istintivamente mi fece inginocchiare ai tuoi piedi, per farmi capire sempre più che tu eri un santo! ».

  A016000163 

 Avuto notizia che era stato accettato, oh quanto giubilo, oh quanti ringraziamenti al Signore! Solo il buon Dio lo sa! Più volte palesò anche ai compagni la grande grazia {87 [95]} che teneva di aver ricevuta da Dio in tale occasione, e per questo pensiero si fu che non mai si permise la pia piccola trascuranza nei doveri suoi in tutto il tempo che rimase tra noi sia come ascritto sia come professo, e soleva dire che temeva sempre di dover dopo morte dar conto a Dio di qualche mancanza dopo una grazia così segnalata che Dio gli aveva fatto nel chiamarlo allo stato religioso.

  A016000163 

 In certi tempi in cui era permesso stare nello studio da chi voleva, per lo più egli si stava nel suo posto tutto intento a ben compiere un lavoro; pure, richiedendolo alcuno dei compagni di qualche schiarimento, fu osservato fino a troncar la parola per volgersi con faccia ilare a soddisfarlo.

  A016000163 

 Ma qui era venuto il tempo di fare la scelta dello stato e vedere qual via avrebbe dovuto seguire per tutta la sua vita.

  A016000164 

 Per riguardo alle pratiche di pietà poi, tale era il raccoglimento suo in esse che tutti ne erano edificati e ciò principalmente quando cessavano le preghiere in comune, ed egli a suo piacimento si abbandonava nelle braccia di Gesù ed entrava nel suo dolcissimo Cuore, di cui era specialmente divoto.

  A016000165 

 Così pure altra volta essendosi recati in altra casa a passare le vacanze autunnali, ciascuno si fece sollecito nel dormitorio a cercarsi un letto e un luogo adattato e comodo; egli nulla di tutto questo: aspettò che gli altri si fossero accomodati; e poi con tutta allegria prese per sè il primo che trovò il quale non era certo troppo adattato alla sua persona molto alta essendo un letto assai {89 [97]} corto; eppure vi dormì contento per tutto il tempo di vacanza.

  A016000165 

 Già molto inoltrati nella stagione fredda un compagno si accorse che era ancora vestito da estate e chiesto perchè non si coprisse di più, rispose che il freddo non lo tormentava ancora molto e che c'erano altri più bisognosi di lui; eppure tanto dalle sue parole di altre volte, come dall'essere originario di paese più caldo ognun di noi sapeva che molto lo molestava il freddo.

  A016000167 

 Vi si era con grande fervore preparato per tutto l'anno di prova, menando la vita sopra descritta; ma in quegli ultimi giorni raddoppiò ancora le preghiere e la puntualità nei suoi doveri e la vigilanza nel far bene tutte le sue azioni.

  A016000169 

 È vero che in parte era in lui disposizione di natura quella placidità che lo distingueva; ma anche in buona parte fu per l'impegno e per lo sforzo fattosi.

  A016000171 

 Terminata la seconda filosofia, dopo essersi corroborato e rinfuocato coi ss. Spirituali Esercizi, partiva per la nuova sua destinazione; poichè essendovi bisogno d'un buon maestro nel collegio di Alassio si era giudicato di mandar lui.

  A016000173 

 Come era santamente bello contemplarlo in quell'estatica unione con Gesù! E ben se lo meritava questo dono ineffabile, ove si consideri quell'angelica purità che l'accompagnò fino alla tomba o meglio al paradiso.

  A016000173 

 Io non lo conobbi che poco tempo, ma in questo poco mi parve davvero ammirabile in questa virtù, la cui pratica non costituiva già più per lui uno sforzo, ma era divenuta una seconda natura.

  A016000173 

 Ma dove appariva sopratutto a qual alto grado di perfezione fosse già arrivato pure in sì giovane età era in quello spirito di fede e di raccoglimento, che lo guidava ne' suoi esercizii di pietà e nel candor di purità la più delicata che gli traspariva persin dal volto.

  A016000174 

 Era egli da poco arrivato, quando un giorno mi si avvicina in giardino e domanda di far il suo rendiconto non già di un mese soltanto, ma di tutta la vita.

  A016000174 

 Ma pur troppo il male vi era e abbastanza grave, benchè egli per virtù {95 [103]} lo nascondesse.

  A016000174 

 Prevedeva di dover perdere una gemma di confratello che per le sue virtù era per me d'esempio e di conforto.

  A016000174 

 Questo timore poi era anche accresciuto in me dopo la visita del medico parendomi di veder in lui un non so che di moral agitazione.

  A016000175 

 Compieva allora il ventesimo anno; battezzato il dì di Maria Immacolata del 1863, questa tenerissima Madre, di cui era tanto divoto, se lo pigliava con sè nel giorno della medesima festa del 1883.

  A016000175 

 Questo sentimento crebbe e si estese anche più dopo la guarigione straordinaria del giovane Gentile Giulio, avvenuta alcuni giorni dopo, ed annunziata nel Bollettino Salesiano di Febbraio ultimo scorso, guarigione ottenuta dal Sacro Cuore di Gesù per intercessione del caro Zappelli, che della divozione del Sacro Cuore era stato così tenero e zelante promotore.

  A016000175 

 Si fecero tosto preghiere e comunioni e si celebrarono messe per l'anima sua; ma era comun sentimento di quanti lo conobbero che di nulla omai più abbisognasse l'anima sua già partecipe dei gaudii del paradiso.

  A016000177 

 Ora ci sia ancor lecito in forma quasi di appendice recare qui due documenti: il primo è una piccola orazione funebre che un suo antico compagno di scuola, quando Francesco era ancor a suo paese, disse in presenza degli altri suoi compagni, la quale ci fa vedere in quanta venerazione fosse sempre stato tra loro; il secondo è una lettera del suo ultimo direttore indirizzata al signor D. Bosco dove si racconta d'una grazia straordinaria ottenuta dal Sacro Cuore di Gesù per intercessione del nostro Zappelli, lettera già pubblicata nel Bollettino Salesiano del Gennaio 1884.

  A016000184 

 La vista degli spasimi da cui era straziato quel caro giovane, il pensiero del dolore che ne {102 [110]} provava l'ottimo suo padre, a cui facevamo noto ogni giorno l'andamento della malattia, mi opprimevano in modo tale, che davvero non so come non ne ammalassi.

  A016000184 

 Vedendo svanire omai ogni umana speranza ricorsi al S. Cuore di Gesù, di cui siamo soliti fare ogni anno una solennissima festa, ed a cui il giovane Gentile era particolarmente divoto, e lo esortai a porre tutta la sua fiducia in Lui, pregando e facendo pregare.

  A016000185 

 Mi alzo, percorro frettoloso il corridoio, vado al balcone che prospetta l'orto e rivolto con gli occhi e le mani al cielo profondamente agitato esclamo: Dolce Zappelli, se sei in Paradiso dimostralo {103 [111]} coll'ottenermi dal S. Cuor di Gesù, di cui tu eri tanto divoto, la guarigione del caro Giulio - AmatissimoSig. D. Bosco, se io ricorreva al Zappelli in quel doloroso frangente vi era incoraggiato dal pensiero dell'angelica sua vita e della santa sua morte.

  A016000185 

 Mi viene allora alla mente che nella camera vicina era spirato undici giorni innanzi il nostro chierico Zappelli.

  A016000185 

 Questo stato di cose continuava il mercoledì, ed umanamente parlando non vi era dubbio alcuno che il moribondo non avrebbe più veduto l'alba del giovedì seguente.

  A016000186 

 Si temeva tuttavia che fosse il migliormento che precede la morte, tanto era grave il suo stato, ma il miglioramento si mantenne e continuò.

  A016000194 

 Era poi di una pietà così esemplare che oltre a fare con grande raccoglimento e fervore le pratiche di pietà comuni nella casa faceva ancora tutti i giorni immancabilmente varie volte la visita al SS. Sacramento ed a Maria Santissima e frequentò con sì gran fervore la S. Comunione, che, trovandoci un gusto straordinario ed un profitto grande, chiamò ed ottenne di poterla far quotidiana e non lasciò poi mai più di farla fino all'ultimo giorno della sua vita.

  A016000195 

 Erano bensì venute le ore di sconforto e di tentazione; ma considerando viemmaggiormente in una muta di ss. Esercizi, che appositamente volle fare, i pericoli del mondo e lo stato di maggior perfezione della vita religiosa, troncata ogni esitazione fece domanda ed ottenne di essere accettato come ascritto a quella Congregazione, alla quale si era ben prima aggregato il suo amico Vigliocco, cui si sentiva un impulso di voler sostituire; {108 [116]} a quella Congregazione che già con tanta amorevolezza l'aveva aiutato nei suoi studii e che aveva attirate da tempo tutte le sue simpatie.

  A016000195 

 Nei due anni del ginnasio aveva sempre pensato, aveva sempre pregato e si era più volte consigliato col direttore dell'anima sua.

  A016000196 

 Il suo desiderio per le missioni però era perfettamente regolato poichè diceva: partire o non partire questo deve lasciarsi nelle mani dei Superiori; sono essi che ci debbono comunicare la volontà di Dio; se la vita nostra non sarà consumata in America od in Africa ma bensì in Europa, questo è lo stesso; l'importante si è che sia consumata per il Signore.

  A016000199 

 Ebbe da prima un sogno in cui gli parve che {110 [118]} sarebbe morto in breve, e tra le particolarità del sogno che raccontò egli stesso con precisione ad un compagno vi era che sua mamma sarebbe venuta a trovarlo, ma che arrivata tardi l'avrebbe veduto già cadavere; cosa che precisamente avvenne: poichè non avendo potuto partir subito che ebbe la notizia dell'aggravarsi della malattia di lui arrivò che da due ore aveva spirata l'anima.

  A016000201 

 Fece anche subito chiamar il Direttor della casa e volle confessarsi; e poi gli ripetè che aveva offerto la sua vita per quella di D. Bosco e che credeva proprio essere esaudito, che perciò era persuaso di avere la morte vicina.

  A016000202 

 L'ultima notte poi bisogna che qualche cosa di affatto sorprendente e miracoloso sia avvenuto in lui; poichè mentre il male era cresciuto in modo da non lasciargli più respiro, esso al mattino si mostrò tanto allegro e tranquillo che pareva venisse da nozze.

  A016000216 

 - Vedrai se questa sera io vi sarò ancora!... Oh mi sento tutto rallegrare... Mi sento ringiovanire... Voi siete ben contenti, non è vero?... ed intanto cominciò a recitare giaculatorie tenerissime e in quel momento entrò il medico che si era espressamente fatto venire da Torino per fare consulto.

  A016000217 

 Dopo poco arrivarono anche due suoi fratelli a visitarlo; vedendo che il caso era grave, non poterono trattenersi dal piangere; ma egli tutto festevole, appena salutatili disse loro: « perchè piangete? {114 [122]} perchè v'addolorate? dovreste esser contenti perchè vado in paradiso.

  A016000219 

 Questo so, che in quei momenti la faccia e tutto il suo sembiante era tanto composto ad allegria e quasi splendente che io non lo vidi mai così.

  A016000224 

 Era egli nato nella città di Savona nel dicembre del 1864.

  A016000224 

 In così tenera età già era capace di comprendere quanto fosse grave la disgrazia che aveva colpito la sua famiglia e più volte fu veduto piangere pensando allo stato di suo padre e dell'ultimo suo fratello.

  A016000226 

 Fin dai giorni antecedenti si era raccomandato alle preghiere de' suoi maestri e de' suoi compagni più buoni onde poter ricavare molto profitto da quella Comunione.

  A016000228 

 Altra volta si accorse che qualche compagno gli si era troppo affezionato.

  A016000228 

 Era voce in collegio che Repetto fosse il più buon giovane della casa.

  A016000232 

 A S. Benigno poi crebbe ancora in questa virtù: non era piacere che potesse fare ad un compagno che non lo facesse con ogni graziosità; non vi era lavoro a cui potesse prender parte per aiutare altri che non lo intraprendesse; non vi era dispiacere che da altri ricevesse che subito non dimenticasse e che nol rimunerasse con preghiere speciali in pro dell'offensore.

  A016000232 

 Egli era il brio delle conversazioni; ma appena qualche parola pareva volgesse a lamento o mormorazione egli la correggeva o troncava introducendo altri discorsi.

  A016000232 

 Era occupatissimo nelle sue cose di studio; ma appena poteva porgere qualche schiarimento ad un compagno e così essergli di aiuto e di consolazione non intralasciava di farlo.

  A016000232 

 La sua carità non aveva limiti quando sapeva che taluno era afflitto; a molti fu un vero angelo consolatore quando o per disgrazie di fortuna o perdita {122 [130]} di parenti avevano bisogno di consolazione.

  A016000232 

 Quanti buoni avvisi diede! quante lagrime asciugò! quante amicizie raffermò quanto aiuto prestò ai compagni nei loro studii! Egli era l'anima della ricreazione, ma appena sorgeva qualche alterco era il paciere tra i compagni.

  A016000232 

 Un inverno per timore che alcuno de' suoi compagni rimanesse privo di pastrano non ne volle alcuno esso stesso e ad un cotale che lo consigliava a procacciarsene uno per tempo perchè gracile come era, non venisse a soffrirne: Vedi bene, rispose, che io giuoco come un disperato; posso quindi tener lontano il freddo; e poi ho già provato troppe delicatezze quando da bambino aveva ancora la madre: è ben giusto che almeno adesso impari a soffrire qualche cosa per il Signore che tanto ho io co' miei peccati fatto soffrire.

  A016000233 

 Di quei giorni scrisse una bellissima lettera al Direttore dell'Ospizio di S. Pier d'Arena che era stato il primo Padre dell'anima sua.

  A016000234 

 Sapendo poi che per divenire un perfetto religioso il mezzo più facile e il migliore si è l'osservanza esatta di tutte le regole (per quanto alcune sembrino di poco momento), applicossi con tutto l'animo ad osservarle puntualmente, e neanche quando era infermo, si permise alcuna licenza od arbitrio senza prima intendersela bene col direttore della casa.

  A016000235 

 Egli stimandola un semplice e leggero raffreddore avrebbe voluto disprezzarla; ma i Superiori ai quali stava troppo a cuore la sua salute lo fecero attentamente visitare dal medico e sgraziatamente si trovò che era colpito da un principio di consunzione, malattia della quale erano già morti altri suoi parenti.

  A016000235 

 Ma era appena incominciato l'anno scolastico 1883-84 quando si manifestò nel nostro caro Lorenzo una piccola tosse.

  A016000236 

 Nei nove mesi e più che fu travagliato dal morbo fatale non diede mai il minimo segno d'impazienza o di malcontento per il male da cui era tormentato.

  A016000236 

 Non potendo più esercitar l'ubbidienza coll'assistere alla classe ed attendere ai doveri scolastici, prese ad ubbidire all'infermiere come un bambino alla madre sua; ed in questo tempo era divenuto così delicato di coscienza che, anche in quei giorni in cui era già molto spossato ed a stento poteva camminare da solo, non lo si {124 [132]} poteva capacitare a fermarsi in cortile quando i suoi compagni erano dai loro doveri chiamati altrove, temendo d'esser loro di cattivo esempio; e tutto carità verso degli altri diceva: I miei compagni poveretti sono sempre occupati ed io che faccio più nulla fermarmi ancora in ricreazione in tempo di ritiro!... mi pare che non vada bene.


don bosco-biografie dei salesiani defunti nel 1882.html
  A017000006 

 La nobile sua famiglia, originaria di Nizza Marittima, presso cui un dì possedeva molti feudi, tra cui quel di Giletta, era già rinomata e fiorente sin dall'anno 1066.

  A017000009 

 Nel Collegio-Convitto del Carmine in Torino, sotto la saggia direzione dei Padri Gesuiti, il nobile giovanetto per ingegno, studio e pietà segnalossi tra i primi, e l'unico suo competitore era il Conte Gloria, col quale disputava ora il primo, ora il secondo posto nella scuola.

  A017000012 

 Nelle visite che ei faceva nei miseri e spesso luridi loro tugurii egli con soccorsi materiali, con avvisi, conforti ed ammonizioni era sempre quale un angelo di salute e di pace.

  A017000017 

 La perquisizione venne eseguita il 9 di febbraio del 1862; fu sequestrato tutto il suo carteggio, ed esaminato minutamente linea per linea; ma con quell'atto anticostituzionale il Governo lungi dal trovare cosa, che potesse interessare le sue viste e porgere il menomo sospetto di cospirazione contro l'attuale ordine di cose, fece per l'opposto splendidamente constare che il sant'uomo nelle opere sue non era uscito mai dal campo della carità per entrare in quello della politica, e pose fuori d'ogni dubbio che si può essere fervoroso Cattolico senza cessare di essere savio e prudente cittadino.

  A017000019 

 Si era nel mese di Maggio e stava per incominciare la novena di Maria Ausiliatrice.

  A017000021 

 Anche l'anticamera di D. Bosco era piena di gente.

  A017000022 

 Da qualche tempo soggetta a terribili convulsioni la povera fanciulla era rimasta paralitica; non poteva più reggersi in piedi, aveva perduto il moto della mano destra, e da circa un mese anche la parola.

  A017000022 

 Era già da un buon pezzo che con altri egli attendeva {13 [127]} il suo torno per essere ricevuto da Don Bosco, quando entra nella camera d'aspetto una signora di Torino, la quale, anzi che menare, parte strascinava e parte portava una sua figliuoletta di circa 10 anni, per nome Giuseppina Longhi.

  A017000023 

 - Tutti gli astanti aderirono di buon grado, ed appena uscito chi parlava in quel momento con D. Bosco, la signora si presentò colla figliuola, che come cascante era sostenuta di tutta forza.

  A017000025 

 - Quella vista e queste parole produssero una commozione indescrivibile: tutti attorniarono la fanciulla, e chi piangeva, chi pregava, chi esclamava: Oh gran Dio! Oh Maria! Oh che miracolo! Oh! fortunata figliuola! Lo stesso D. Bosco {16 [130]} era così impressionato, che ne tremava da capo a piedi.

  A017000025 

 Insomma la guarigione era ottenuta perfettamente, e in modo prodigioso.

  A017000025 

 Ma questo non era il tutto: rimaneva ancora a provare se potesse stare in piedi e camminare senza sostegno.

  A017000026 

 - Entrato poco dopo nella camera di Don Bosco, se la sbrigò in poche parole: - Era venuto per conchiudere con lei, disse, e prendere una definitiva risoluzione; aveva ancora qualche dubbio; ma la Madonna me ne liberò affatto; - e, raccontatagli la condizione apposta ed avveratasi, soggiunse: - Se D. Bosco mi accetta, io sono Salesiano.

  A017000027 

 Era poi una edificazione il vederlo alla tavola comune.

  A017000027 

 Siccome i giovani, che facevano prova per essere definitivamente ascritti alla pia Società Salesiana, mangiavano in un refettorio a parte, così il nostro conte dopo alcuni giorni abbandonò la compagnia di D, Bosco, che gli era carissima, e andò ad unirsi con essi per tutto il tempo richiesto, dando così un grande esempio di mortificazione, di umiltà e di perfetta osservanza.

  A017000028 

 Or bene, dopo alcune settimane che era in Comunità la emicrania gli scomparve affatto, e alla noia del cibo successe un appetito singolare, onde soleva dire: A casa non avrei mai voluto scendere a tavola; e qui mi tarda sempre l'ora del pranzo e della cena.

  A017000029 

 Per la qual cosa quanto più erasi mostrato restìo ad incoraggiarlo allo stato religioso avanti che egli vi si risolvesse, altrettanto più s'industriò ad animarlo dopo che vi si era deciso: prima così voleva la prudenza; dopo così esigeva la carità.

  A017000030 

 - Or bene, una mattina nel recarsi in Chiesa il sig. Conte, passando nella sacrestia, vede quella fortunata giovanetta, che accompagnata da'suoi genitori era venuta a portare una offerta ad onore della celeste sua Benefattrice.

  A017000033 

 Mentre era ancora nel secolo, ed allora specialmente quando fungeva l'uffizio di membro e poi di Presidente della Società di San Vincenzo de'Paoli, il nobile uomo si adoperava con tanto zelo a vantaggio corporale e spirituale del prossimo, che pareva già un apostolo.

  A017000036 

 Ora sta compiendo i suoi studii teologici; e siccome era già uomo di vasta scienza e di perspicace ingegno, così fa progressi maravigliosi, e non andrà molto che sarà ammesso agli Ordini Sacri.

  A017000036 

 » E così era di fatto.

  A017000037 

 Per amore di brevità tacciamo parimenti il divoto preparamento, che egli premetteva ad ognuna di queste sacre Ordinazioni: diciamo solo che gli ordinandi andavano lieti di avernelo a compagno, perchè la sua preghiera, la sua conversazione, il suo raccoglimento, la sua divozione era quella di un santo, e comunicava loro un grande fervore.

  A017000044 

 » Quindi era bello il vedere quell'amabile vegliardo trastullarsi, discorrere, faceziare coi fanciulli, raccontare esempi edificanti, e così instillare nei loro teneri cuori amore alla virtù ed abborrimento al vizio.

  A017000046 

 Al vedere il gentiluomo, presso che settuagenario, non ritirarsi mai dal lavoro, quando trattavasi della gloria di Dio, oppure di fare l'obbedienza, {31 [145]} era impossibile che i più giovani non si sentissero fortemente animati a sacrificare, ad esempio suo, piaceri, comodità e vita.

  A017000046 

 Chi sa quanti altri avranno fatto altrettanto, non conosciuti che da Dio solo! Era per altro cosa singolare! Il nostro D. Carlo e per lo studio fatto, e per la conoscenza del cuore umano riusciva un eccellente maestro di spirito; e malgrado di ciò, la sua umiltà lo teneva ognora in angustia pel timore di non far bene.

  A017000046 

 Era già da qualche tempo che il nostro Confratello esercitava l'ufficio di Direttore nella Casa di Challonges, quando con grande suo rammarico si {30 [144]} vide come soldato posto fuori del campo di battaglia.

  A017000046 

 Fra gli altri vi fu un negoziante, il quale assicurò di se stesso, che un mattino d'inverno del 1882, entrato nella Chiesa di Maria Ausiliatrice, e veduto quel Prete al freddo, che aspettava gente a confessarsi, ne provò da principio un senso di ammirazione; indi riflettendo sopra se stesso, ed accortosi che {32 [146]} non era troppo bene con Dio, si accostò al confessionale, ed aggiustò le partite dell'anima, con grande soddisfazione del suo cuore.

  A017000046 

 Nei giorni feriali poi, non essendovi sì grande concorso di fedeli, egli confessava come alla spicciolata e a più riprese; ma finito che aveva di udire questo e quell'altro, egli non si partiva tosto di là, ma ripostosi ginocchioni, se era tuttavia oscuro, riaccendeva il suo cerino e recitava il Breviario, o faceva la meditazione, o s'intreteneva in pie letture, finchè altri si appressasse al confessionale.

  A017000048 

 Da circa un anno il nostro D. Carlo Cays era travagliato da inappetenza, e talvolta pure da insonnia per buona parte della notte, indizio che il suo corpo si andava indebolendo e come disfacendosi, per lasciare libera di volare a Dio la bell'anima, che quale prigioniera lo abitava.

  A017000049 

 E merita pure menzione il suo amore al lavoro e lo zelo pel bene delle anime, giacchè malgrado la sanità cagionevole, egli continuava ad occuparsi in qualche opera, che gli era stata commessa mentre trovavasi ancora in prospera salute; ed inoltre molto di buon grado prestavasi nel ministero delle confessioni in aiuto del Parroco del paese.

  A017000049 

 Fu necessario che chi faceva le veci di D. Bosco, allora assente, lo andasse a trovare per tranquillarlo e persuaderlo che quel soggiorno in famiglia non era punto contrario alla professione religiosa, intervenendovi il pieno consenso anzi il consiglio dei Superiori.

  A017000050 

 - Egli però era impaziente di ritornare all'Oratorio, e parevagli ogni giorno mille, pel che anticipando la sua partenza ritornò tra noi ancor prima del breve tempo prefissosi.

  A017000054 

 - Era questa la santa reliquia che tonevasi pure indosso, quando Deputato si trovava al Parlamento, perchè soleva dire che in quell'aula si aveva appunto da fare colle partes adversae, che si devono mettere in fuga col segno della Croce, secondo quelle parole della sacra Liturgia: Ecce Crucem Domini, fugite partes adversae.

  A017000059 

 Intanto il figlio era andato in cerca del celebre Dott.

  A017000059 

 Questo avveniva al Sabato, giorno in particolar modo dedicato alla Vergine SS., di cui il nostro D. Carlo era divotissimo.

  A017000061 

 Inteso che anzi era ben fatto, se tale dimanda partiva dal desiderio di unirsi con Dio senza pericolo di più non perderlo, e che S. Paolo stesso diceva: Cupio dissolvi et esse cum Christo, egli si tranquillò, e prese {39 [153]} a sfogare la sua ansia di presto morire.

  A017000064 

 Per tranquillarlo era necessario richiamargli alla memoria come stante la sua avanzata età tale riguardo eragli stato imposto dall'ubbidienza, e perciò non aveva motivo di rammaricarsi.

  A017000065 

 Don Rua era passato a trovarlo alle 5 ½ per riconciliarlo in preparazione alla S. Comunione, che doveva essergli amministrata alle 7.

  A017000066 

 Il Crocinsso, che da due giorni teneva sul letto, era sovente da lui rimirato con alta compiacenza, e fra le piaghe di quello e la reliquia del santo Legno andava egli alternando teneri baci, mentre le sue labbra frequentemente pure si schiudevano ad invocare ora Gesù, ora la sua dolce Mamma Maria ed i santi suoi protettori.

  A017000070 

 Stette pure a fargli compagnia il Barone Alberto Della Torre nipote dell'illustre infermo, a cui era carissimo, non solo pei vincoli di sangue, ma per lunga ed intima comunanza di affetti, sentimenti di religiosa pietà, e premurosa carità verso il prossimo; il quale dal momento che aveva avuto sentore della sua malattia più non aveva abbandonato, se non per brevi intervalli, l'affezionatissimo zio.

  A017000073 

 Ma l'ora della sua dipartita era suonata, ed egli tenendo colla mano destra il Crocifisso sul cuore rese la sua bell'anima a Dio.

  A017000084 

 Senonchè non era peranco giunta l'ora della sua chiamata all'eternità.

  A017000087 

 Era solito dire che la Meditazione ed il S. Rosario sono pratiche indispensabili al Religioso ed al Sacerdote, e che difficilmente chi non vi è fedele può perseverare nella sua vocazione.

  A017000087 

 Nè mai tralasciava la visita al SS. Sacramento; ed era bello vederlo bene spesso attorniato da una corona di giovani che egli conduceva con sè ai piedi di Gesù in Sacramento, avvalorando così coll'esempio le sue esortazioni.

  A017000089 

 Al 17 Maggio 1881 riceveva la tonsura ed i quattro ordini minori, il domani il Suddiaconato; ai 24 Settembre veniva promosso al Diaconato, ed infine ai 17 Dicembre era assunto al Sacerdozio.

  A017000090 

 Cedendo alle più vive istanze fattegli dal già mentovato suo zio D. Gio. B. Caraglio, priore di Roccasparvera, si era recato in patria dopo ben cinque mesi a celebrar la sua Messa nuova.

  A017000092 

 Era il mattino del 17 Maggio 1882, tornato a casa dopo aver celebrata la S. Messa in una cappella poco distante dal collegio, D. Caraglio si sentì alquanto indisposto.

  A017000092 

 Se il Signore voleva ancor conservarlo in vita, egli era contento per poter fare ancora un po' di bene; ma se Egli aveva stabilito altrimenti, si rassegnassero ai divini voleri e pregassero per lui affinchè potesse disporsi al grande passaggio.

  A017000097 

 E già egli aveva rinunziato al mondo, e scelto di servire a Dio nella Congregazione Salesiana, cui si era inscritto dall'anno 1871.

  A017000097 

 Era il giorno di Maria Ausiliatrice dell'anno 1872; nell'Oratorio tutto era festa splendida ed allegria; e suoni e canti crescevano la gioia di quel giorno, in cui i giovani dell'Oratorio sogliono spendere in trastulli ed in libri i pochi denari meritatisi colla buona condotta.

  A017000097 

 Tale era Don Amerio all'età di 16 anni.

  A017000098 

 Ma se era infermo il corpo, quanto all'anima fu piuttosto degno d'invidia e di ammirazione.

  A017000098 

 Poi l'anno appresso, il di 20 settembre 1872, quando appena s'era riavuto dalla malattia e sperava di {56 [170]} ristabilirsi bene in salute, fece la sua prima professione religiosa coi voti triennali; un mese dopo vestiva l'abito clericale.

  A017000098 

 Tranquillo e rassegnato in ogni tempo, pure ringraziava continuamente Iddio e la Madonna di averlo chiamato nella nostra Congregazione; e non potendo occuparsi, come era suo volere, al bene delle anime, offriva i suoi patimenti e le sue preghiere al Signore per ottenerne la benedizione sulle fatiche dei Superiori e dei confratelli Salesiani.

  A017000099 

 Essendosi proposto di aver sempre innanzi l'osservanza delle regole, era assiduo alla s. meditazione ed alla visita al SS. Sacramento.

  A017000099 

 Un giorno un confratello sacerdote lo esortò ad usarsi più riguardi per la sua inferma salute, dicendogli che per questa non era obbligato a tutte le regole.

  A017000101 

 Alla fine di aprile dovè mettersi in letto; e nonchè impaurirlo, il pensiero della morte lo faceva sorridere, come chi era certo delle promesse di Dio, e della protezione di Maria Ausiliatrice, nel cui mese doveva morire.

  A017000101 

 Ma chi gli era compagno nell'ufficio di prefetto attesta, che specialmente nei tre ultimi anni di vita la pazienza di D. Amerio fu proprio ammirabile; che egli soffriva spasimi acerbissimi di petto, e che non di meno non fu mai visto turbarsi nè lamentarsi per dolore che sentisse; solo a volte si udiva esclamare: O Vergine santa, aiutatemi; e rispondeva {59 [173]} a chi voleva incoraggiarlo: Ma che vuoi che faccia io? Il Signore mi manda questo male: il padrone è Lui; sia fatta la volontà sua.

  A017000101 

 Tanta virtù era frutto del suo amore a Gesù ed alla Madonna; tanta rassegnazione e pazienza erano il premio della divozione singolare con cui diceva ogni dì la santa Messa.

  A017000101 

 Vi premetteva sempre una lunga preparazione, con iscrupolo ne osservava le cerimonie, di cui era studiosissimo; e dopo offerto il S. Sacrifizio non si allontanava mai dalla chiesa prima di essersi intrattenuto una mezz'ora.

  A017000102 

 Ma quando in pubblico si annunziò la sventura onde era stato colpito l'Oratorio in quel giorno, fu mirabile l'accordo con cui tutti esclamarono: Felice D. Amerio! così umile, così paziente, quanto ha sofferto! Ma le spine e le angustie del mondo gli circondano ora il capo di gloria in cielo.

  A017000102 

 Si era perduto un sacerdote esemplare, un amico affettuoso, un superiore amorevole e pieno di carità verso tutti.

  A017000111 

 Della celeste Madre nostra, Maria Santissima, egli era devoto oltre modo.

  A017000112 

 Travagliato da lento malore al petto con infinite noie e dolori, pure fu sempre di un carattere gioviale, sempre contento, sicchè per le piacevoli facezie, le arguzie festose e l'amena sua conversazione, la compagnia del nostro Luigi era per tutti gratissima, da tutti ricercata.


don bosco-breve ragguaglio.html
  A021000002 

 Essi memori di quanto facevasi per s. Pietro quando era detenuto in carcere, offerivano umili preghiere all'Altissimo Iddio affinchè volesse ridonare la pace alla Chiesa e restituirne il Capo sull'augusta sua Sede, che i malevoli e i miscredenti avevangli fatto abbandonare.

  A021000003 

 L'Esule illustre, sebbene venerato in Gaeta come Capo della Chiesa universale, tuttavia per la fretta con cui dovette fuggire di Roma, spoglio d'ogni suo avere era privo dei mezzi, necessaria per sopperire alla moltiplicità delle spese, che le relazioni col mondo cattolico fanno indispensabili.

  A021000007 

 e di S. Luigi fecero anche essi spontaneamente una colletta e stimando a loro alta ventura il poter dare un segno di venerazione al capo della Chiesa, si privarono di ciò che loro era quasi indispensabile al proprio sostentamento per {4 [96]} concorrere col loro obolo a recar soccorso al comun padre dei credenti.

  A021000024 

 Quest'anno era proprio quello delle benedizioni celesti per questi Oratorii.

  A021000038 

 Era la domenica da 21 luglio, tutti i giovani si radunarono all'Oratorio di S. Francesco di Sales, come Oratorio primario.

  A021000038 

 Fra le altre cose diceva: « sapete perchè, o giovani, Pio IX vi mandò questo rogalo? Velò dirò: Pio IX è tutto tenerezza por là gioventù; e quando non era ancor Papa si occupava in più guise per educarla, inntruirla, avviarla alla virtù.

  A021000039 

 Era cm movente spettacolo il vedere giovani e vecchi, di bassa e di alta condizione, chierici e sacerdoti accostarsi con tutta venerazione e stimarsi grandemente fortunati di poter avere con nè un oggetto regalato dal Vicario di Gesù Cristo.

  A021000058 

 La brevità di un articolo non ci permette di tenere dietro alle moltissime cose da lui discorse, segnatamente allora quando entrava a trattare del tema suo prediletto, la divozione alla Divina Madre, e per invogliarli ad amarla viemeglio, loro ricordava l' esempio dell' adorato Pontefice, in quale fin dagli anni più teneri ne era vissuto divotissimo.

  A021000059 

 Bello {26 [118]} era il veder come avutola non finivano mai di baciarla, e stringerla al cuore.

  A021000059 

 Tenero spettacolo era mirar tanti giovani pendere attentissimi dal labbro dei facondo dicitore, e bevere avidamente ogni parola; sensibilissima era la commozione, {25 [117]} che un tal dire destava iu que' vergini cuori, massime allorchè toccando l'oratore del modo, col quale essi dovvano rispondere a tanta premura del Santo Padre lor diceva: amor si paga con amore: pensate ora all'amore che vi portò Pio IX, mentre fra tanti figliuoli, che novera di dove nasce fin dove tramonta il sole, fra tante occupazioni che assediano continuamente quel cuore pensò a voi, operò per voi: vedete per.


don bosco-brevi biografie dei confratelli salesiani [1876].html
  A022000008 

 Aveva qualche idea in confuso dell'Oratorio di s. Francesco di Sales e di D. Bosco, che ne era Direttore, e colà si rivolse per essere ricevuto.

  A022000015 

 Sebbene male in salute quando gli si proponeva di predicaree era sempre per lui un piacere grande.

  A022000017 

 Era il giorno 30 di Marzo 1874 quando costretto solo dall'obbedienza si mise a letto.

  A022000021 

 Ad un compagno che lo invitava di venire a Torino per unirsi con altri confratelli a laurearsi in Teologia, rispondeva Voi avete troppo buona opinione di me; non mi stimo capace di tanto, farei topica e sarei causa di disonore per l' Oratorio: ed era da tutti stimato per uno dei più idonei.

  A022000025 

 A suo padre, che andò a trovarlo, agli altri di sua famiglia ed amici a cui scriveva non aveva altro a dire se non che era veramente contento della presente sua posizione.

  A022000028 

 Nel corso della vita era spesso travagliato dal timore di non essere capace a disimpegnare abbastanza bene gli uffizi che gli venivano affidati.

  A022000028 

 Questo pensiero era quello che lo spingeva a tale esattezza ne' suoi doveri, che non rade volte giungeva allo scrupolo.

  A022000031 

 Divotissimo del SS. Sacramento si era fatto una raccolta di libri, che ne trattavano, e li leggeva con molta avidità, ancorché tormentato da un quasi continuo mal di capo.

  A022000031 

 Era difficile che al mattino lasciasse la santa Comunione, e quando non lo si vedeva alla sacra mensa, si era certi che ne era impedito dalla malferma sua sanità.

  A022000031 

 Ill chierico Luigi Ghione, egli scriveva, era un modello di pietà, e come tale veniva stimato non solamente dai suoi confratelli, ma dagli stessi convittori che n' erano edificati.

  A022000033 

 Visse una vita breve, ma piega di molte opere buone, sicché l'anima sua era divenuta oggetto dì compiacenza al cospetto di Dio, che la volle chiamare per torla dai pericoli della vita, e, come fondatamente speriamo, metterla al possesso dei veri godimenti del cielo.

  A022000038 

 Amava tutti, faceva del bene a tutti, e da tutti era grandemente riamato; così che poteva chiamarsi il vero amico del popolo.

  A022000038 

 Don Pestarino Domenico era amato ed ubbidito da quella buona gioventù come tenero padre.

  A022000038 

 Era tutto a tutti, ma pel bene della gioventù aveva un trasporto speciale.

  A022000038 

 Li radunava tutti in casa sua, preparava a sue spese l'occorrente per trattenerli in diversi giuochi onesti, e poi bottiglie, confetti e tutto c'he era necessario ad una cordiale ma lecita allegria; e D. Pestarino era sempre fra loro.

  A022000038 

 Mi ricordo di essermi trovato in quel paese in occasione che D. Domenico si era messo a confessare alla sera, continuò tutta la notte ed alle dodici meridiane egli era tuttora assiso nello stesso luogo.

  A022000039 

 Poco dopo si consacrò totalmente a questa congregazione, ed era uno dei confratelli esemplari.

  A022000040 

 A ciò era naturalmente necessario avere delle maestre per l'istruzione religiosa e letteraria, per la disciplina e per la civile educazione.

  A022000040 

 Era comune desiderio di fare un collegio per fanciulli, ma per non opporsi al consiglio del vescovo diocesano, pensò meglio di aprire un educandato per giovanette.

  A022000040 

 Suo desiderio era di stabilire qualche buona istituzione che ricordasse ai suoi cari patrioti, anche {20 [186]}dopo la sua morte, quanto affetto loro portava, e di accordo colle autorità locali e col consenso di D. Bosco pose le fondamenta ad un edifizio da destinarsi al pubblico vantaggio.

  A022000042 

 Egli era ricco, e per amor del Signore si era fatto povero; ed il Signore, che suole premiare la virtù e non le ricchezze, lo ha certamente fatto ricco di eterna gloria.

  A022000042 

 Era il 15 Maggio 1874 quando dopo aver celebrato la santa Messa, colto da violento ed improvviso {21 [187]} malore, volossene a godere il premio delle sue fatiche e de' suoi sacrifizi in età di 57 anni.

  A022000045 

 Così in breve tempo ebbe la consolazione di vedere raggiunto il suo scopo, che si era di dare lode a Dio, ed alla Vergine Immacolata, e togliere intanto i suoi compagni dal brutto vezzo di andar ripetendo indegne canzoni per le vie del paese e nelle campagne.

  A022000047 

 Era poi ubbidientissimo; non si aveva che da aprir bocca che tosto egli ubbidiva.

  A022000047 

 Verso tutti era umile e dolce, attingendo dalla frequente comunione la sua pazienza e la mansuetudine in mezzo alle contrarietà.

  A022000049 

 Era ben poco il tempo che la sua condizione gli permetteva di applicare allo studio; ma occupandone ogni ritaglio, e pur vegliando di notte, fece sì grande profitto, che i suoi condiscepoli ne erano maravigliati.

  A022000049 

 Ma la natura non potè reggere a tanto strapazzo; ed ecco infatti dopo alcuni minuti, che già stava al suo, banco, il povero giovine,,da infiammato qual era nel volto, impallidisce, e cade svenuto.

  A022000049 

 Un {25 [191]} giorno chela neve era caduta in molta quantità, invece di rimanersene a casa, egli volle tuttavia recarvisi.

  A022000049 

 doveva percorrere cinque chilometri a fine di recarsi a scuola; sicché il suo viaggio quotidiano era di 20 chilometri.

  A022000050 

 Alla gratitudine unendo poscia i sentimenti della più grande umiltà, u io penso, soggiunse, che il nostro Superiore conoscesse che io doveva tra poco morire; del resto non avrebbe fatto a me una grazia così segnalata, che n'era immeritevole.

  A022000050 

 Diligente, esatto nei suoi doveri, fervoroso nelle pratiche di pietà, di una obbedienza a tutta prova, era il modello non solo dei novizi, ma degli stessi professi.

  A022000051 

 Ma egli era ormai maturo pel cielo, e a lui già potevansi applicare le parole dello Spirito Santo, cioè, che in breve tempo egli aveva accumulati tesori sì grandi di meriti, che altri giungerebbero appena ad acquistare in lunghi anni di vita, brevi vivens tempore eaplevit tempora multa.

  A022000053 

 Nè ci fu cura, rimedio, assistenza, che non siasi adoperato; ma era scritto nei decreti di Dio, che quel fiore fosso tolto dalla terra, e trapiantato nel cielo.

  A022000055 

 Domando poscia il SS. Viatico, che ricevette con tanto trasporto di divozione e dì contentezza, che ognuno degli astanti n' era intenerito sino alle lagrime.

  A022000057 

 Attesta il suo paroco, che ancor giovanetto era segnalato per la ritiratozza; e con esemplare contegno ascoltava la parola di Dio, usava molto alla chiesa anche da solo fuori del tempo delle sacre funzioni, e con tutta regolarità frequentava i ss. Sacramenti.

  A022000057 

 Balzato in piedi misurò coll'occhio l'altezza spaventosa da cui era caduto, e riconoscendo da Gesù e da Maria la liberazione da sì grande pericolo, si sentì riempiere il cuore di gratitudine, e disse fra sè stesso: Questa vita, che ho conservato per grazia di Gesù e di Maria, tutta voglio impiegarla a loro, servizio.

  A022000058 

 Che se per caso nei principii qualche cosa fosse sfuggita alla sua attenzione, bastava dirglielo una volta, e si {34 [200]} era certi che non se ne dimenticava più.

  A022000058 

 Ed egli di buon grado vi si adattò, e diede sì buona prova che dopo circa due mesi fu mandato come coadiutore nella casa di Marassi, poi trasportata a San Pier d'Arena; qui egli era di edificazione a tutti col suo aspetto sempre sereno, colla sua cieca obbedienza, e particolarmente colla sua pietà.

  A022000058 

 Trattava con molta carità e bel garbo con qualsiasi persona esterna si fosse presentata alla sacrestia per qualunque affare; ed era voce comune in casa e fuori che difficilmente sarebbesi potuto trovare altro sagrestano così attento e compito in ogni suo dovere, come Lanteri.

  A022000058 

 Un giorno lavorando in chiesa corse grave pericolo di cadere dall' alto Interrogato che pensasse in quel momento, rispose: io mi sarei creduto troppo fortunato di morire lavorando nella casa di Dio: mi era confessato e comunicato in quel mattino: di quale cosa poteva temere?.

  A022000059 

 Tuttavia non tralasciava mai di fare ciò che gli era imposto dall'ubbidienza per darsi a pratiche religiose di suo gradimento; bensì procurava di supplirvi con frequenti giaculatorie e, visite a Gesù Sacramentato e a Maria SS. nelle ore di ricreazione e talvolta anche di riposo.

  A022000060 

 Ma il male era mopito, non guarito; poco dopo pel freddo si rinnovarono i dolori di stomaco, ed egli dovette mettersi a letto.

  A022000065 

 Una cosa in cui desiderava molto di occuparsi, e che disimpegnava con mirabile profitto, era di fare il catechismo ai ragazzi e specialmente ai più rozzi ed ai più poveri.

  A022000067 

 Era parco nel mangiare e nel bere, e gli si dovette far comando di nutrirsi i più, affinchè la sua sanità non ricevesse nocumento.

  A022000068 

 Caro Defendente! il tuo desiderio era buono, era al certo acceto al Signore; ma già il Signore aveva disposto altrimenti di te! {38 [204]} Aveva appena passati alcuni mesi del suo noviziato allorquando un' antica debolezza di stomaco con tosse ostinata ricomparve in lui.


don bosco-cenni istruttivi di perfezione.html
  A027000023 

 Ma il nostro novello chierico che in mente aveva fresco il monitorio ribaditogli le tante volte da' religiosissimi suoi precettori nel secolo, e da lui in ogni tempo osservato, di sommamente guardarsi da'mali compagni; quivi medesimo fu circospetto nel trattar co'suoi pari, schivandosi se non dagli apertamente scorretti, di che non v'era occasione, al certo da quelli che nel far loro non dimostrassero ecclesiastico spirito.

  A027000024 

 Che se con bel garbo sapea cessarsi dal far lega co' non esemplari, era poi accortissimo nel far scelta di qualche sozio, di cui le doti gliel presentassero un vero amico secondo Dio; il qual procedere non è già fomentare certa particolare amicizia, che, perchè {99 [9]} fondata solo in natura, condannasi in chi vive collegialmente; ma sì procacciar l'amicizia stessa di Dio, che per sì fatto vincolo di cristiana carità perfezionasi, e cui niuno riprova, dicendo lo Spirito Santo: Qui timet Deum, ceque habebit amicitiam bonam

  A027000032 

 E poco appresso, descritta per minuto la condotta irreprensibile di lui, vien detto, che «fossero poi o non fossero presenti i superiori, il pio procedere di lui era invariabilmente lo stesso, poiché ben si può dire che ambulabat coram Deo ».

  A027000047 

 {106 [16]} Siccome ancora, in quel suo voler utilizzare su'tempi stessi, che ad onesto ricreamento sono concessi, ne' quali, se già non era entrato in materie spirituali, immancabilmente studiavasi di elaborare a vicenda, con qualche sozio, l'ingegno, svolgendo alcun punto di scuola.

  A027000048 

 Anzi, era ito tant'oltre questo suo desiderio di compiere, il meglio che in sè fosse, uno scopo tanto precipuo del seminario, quello d'avvantaggiar nelle lettere, che tolse a frodare dagli occhi il necessaro riposo per consacrarlo alle veglie sopra i Trattati; nel che, a dir vero, fu più incauto che consigliato; nè è già, che quest'ultimo suo trovato si rechi in mezzo ad esempio, che anzi, siccome una menda, lo condanniamo, perciocchè dannoso, non che alla salute, all'esito felice ed abbondante dello studio medesimo.

  A027000053 

 Giacche non era in lui quella mania degli infingardi, di rimandar alla prossimità degli esami, l'attuarsi di proposito ne' gravi studii, da'quali poi, per la immaturità loro, non traggono che paglia inutile, capace forse ad illudere col suo volume, non già ad arricchire, perché vuota nelle spighe di solide grana.

  A027000054 

 Il suo studiare non era a salti, ma continuato, e sebbene al principio dell'anno si corrucciasse alquanto dal vedersi non affatto veloce, quanto avrebbe {108 [18]} desiderato, nel percorrer lo stadio de' filosofici studii, non però si smarriva, ma si implorava con più d'ardore l'aiuto dall'Alto, d'onde, più che dagli umani sforzi, ne può derivare il dono della sapienza ed intelligenza.

  A027000056 

 «Sollecito quant' altri mai ne' doveri di studio, grandemente li amava, e faceva ogni suo possibile per profittarvi; impiegava tutto gelosamente il tempo dedicato a'medesimi, non vagando mai sopra altri libri, che non fossero quelli di scuola: volontieri partecipava a' circoli, ossia esercizii scientifeci della sua classe, e li animava del suo concorso; dove nelle dispute, se era commendevole per l'amore ed ansia che manifestava della verità, lo era anche più per quella discreta e rispettosa moderazione che osservava nel sostenerla.

  A027000058 

 Nello studio comune non si vedea mai neghittoso (giacche l'ozio gli era affatto sconosciuto).

  A027000064 

 Ad eccitare quest' ultima, era a lui di mestieri {111 [21]} la pratica non interrotta de' mezzi a pietà, a così risvegliare, e tener ognor viva e desta la fiamma d'un santo fervore; ad una tal pratica egli generosamente si attenne, e questa noi vedremo sotto un triplice aspetto; il primo nel governo di se medesimo, il secondo nel tratto col prossimo, ed il terzo nell'unione con Dio.

  A027000070 

 In questo particolar genere di mortificazione nel comandar a se stesso, rompendo in ogni occasione le voglie della natura, si rese sopra modo distinto il nostro Giuseppe, mentre tale e si fatta era la premura, la puntualità, la costanza, unitamente a certa amenità e grazia, con che ogni articoletto del regolamento ed ogni particella de' suoi doveri adempiva, che non solo (qual s'esprime il rettore di quel venerando seminario) giammai non porse argomento minimo a'superiori di dispiacenza; che anzi, di questi, con quella sua esattezza e soavità di maniere, avea provocato una speciale attenzione e benevolenza, per modo, che ne gioivano dentro, preconizzandolo giovane delle più liete speranze, da dover riuscire col tempo un ministro ottimo del santuario.

  A027000073 

 Era pe'colleghi un punto notato di edificazione ugualmente e di maraviglia, vederlo sempre uguale a se stesso, allegro e sereno, senza una parola mai di lamento o corruccio, sia intorno all'esigenza de' superiori, ovvero alla lunghezza degli studii, o alla moltiplicità degli atti pietosi; siccome nè mai del poco solazzo, oppure delle vivande, quasi fossero scarse o non bene ammannite.

  A027000080 

 E quando era tempo da poter parlare, sapea contenersi con quei modi che or ora vedremo della sua modestia.

  A027000083 

 Segnalatissimo ei si rese per questa parte; di fatti, venendoci descritta la sua modestia, s'incontrano a questo proposito le seguenti parole: « Notevole sopra modo era la sua modestia degli occhi in qualunque circostanza; massime uscendo fuori del seminario per la passeggiata o altro: ma in chiesa poi, o nelle processioni l'avresti detto un angelo, per quel suo semplice e divoto contegno degli occhi ».

  A027000086 

 Ed in prima, per ciò che è degli abiti, era egli assai positivo; che, anche questo, al dire dello Spirito Santo, è un presagio delle qualità buone o ree dell'uomo.

  A027000088 

 E questa composizione di tutto sè, non solo in chiesa o in tempi di funzioni, ma nello studio osservava, e fin nella propria camera (quand'era a casa).

  A027000090 

 «Era nel tratto cortese ed amorevole con tutti, ma succedendo che qualcheduno, per quelle sue graziose fattezze, volesse fargli de' vezzi sopra le spalle od il volto, egli tutto adontato, lasciami, dicea, lasciami stare, e intanto subito spiccavasi di colà».

  A027000118 

 Tanto più, che attendendo egli così diligentemente alle cose sue, non era poi di quegli aristarchi dall'occhio torvo, che le azioni altrui vanno guatando, e talora malignamente frugando, e quando ancora, con dispettose maniere criticando e mordendo; che anzi, vivendo quasi che isolato fra molti, non parea aver occhi, fuor solo per incontrare alcun che di buono, che in altri fosse, e così a foggia di ape industre farne copia per sè, e intanto lui esser cieco a tutto, che non tornasse di sua piena edificazione.

  A027000120 

 Nè per ciò si vedea in lui ombra di caricatura, anzi grande cordialità e schiettezza, per cui mentre formava la gioia de' superiori, rapiva l'ammirazione degli stessi seminaristi, e per me lo confesso {125 [35]} che per l'attrattiva del suo modesto trattare, per la candidezza del suo parlare, che mostrava la sincerità e purezza dell'anima sua, io dico, mi sentii più volte portato ad avvicinarlo, e trattenermi con lui, tuttochè un notabile intervallo di studio e di età ci separasse, giacchè io era allora sul finire del corso di teologia.

  A027000120 

 «Una virtù poi, così egli, che segnalatamente lo distingueva, era la sua modestia, così rara e compita, che io non la saprei esprimere fuorché chiamandola una modestia più celeste che umana.

  A027000121 

 Notevole sopra modo (continua il medesimo) era cc la custodia degli occhi suoi in ogni qualunque circostanza, massime uscendo fuori del seminario per la passeggiata, o altro, ma in chiesa poi, o nelle processioni, l'avresti detto un angelo, per quel suo semplice e divoto contegno degl' occhi; in somma, non sembrami alcuna esagerazione il dire, che nel Burzio si vedea effigiata quella modestia, con tutti i suoi atti descritta, e caldamente a' chierici raccomandata dal Tridentino in quel noto decreto Sic decet omnino clericos etc.

  A027000124 

 Con tutti, che avesse a trattare, era Giuseppe affabile, mansueto, garbato, presto sempre ad apportar loro aiuto, quando non venisse per ciò dalle sue obbligazioni stornato.

  A027000125 

 Ma, guarda mai, che l'umanissimo suo tratto tralignasse un pochissimo in troppa dimestichezza; scintilla capace talora a risvegliar grand' incendio; anzi, quest'una era la volta, come già notammo, ch' ei mettevasi sopra se stesso, quando abusando altri, per avventura, delle graziose di lui maniere, si fosse ardito di menargli sopra, carezze o altrettali modi leziosi, che ancor di lontano s'opponessero alla santità e riservatezza di chi s'è addetto agli altari.

  A027000126 

 Tutt'al più si vedea lui non esser di bronzo, in quel tignersi d'un primo moto d'involontario rossore; ma tale era il governo ottenuto su le proprie passioni, che i limiti della ragione e virtù non valicavano mai.

  A027000128 

 Vi fu tempo nell'anno, che la specchiata bontà del Burzio, che non potea non vedersi e non essere da tutti notata, trassegli addosso, unitamente a certo suo compagno, con cui era solito usare nelle ricreazioni, l'invidia e l'astio di alcun malevolo, che forse, in si savia condotta, leggeva un troppo cocente rimprovero alla sua.

  A027000134 

 In questo mezzo tempo, il compagno gli disse: che era da doversi andar, eglino stessi, da' superiori, e così premunirsi da ulteriori sinistri, invocando, ed attestando la propria innocenza; ma Giuseppe a lui, con prudente non meno che avveduto consiglio: «Se noi ci farciamo da' superiori a trattar nostra causa, avranno allora gli avver sani nostri un argomento alle mani in pro loro, e noi più non potremo, come finora, affermare che giammai non furono per noi fatti de'rapporti a'superiori, a conto de'nostri compagni; e poi vi {129 [39]} è altro: che, scoprendosi la verità, i caporioni della trama ne avrebbero, certo, una punizione esemplare; il meglio è, che lasciamo ogni cosa in mano alla Providenza, e ricordiamoci in fine che Gesù Cristo ha patito qualcosa di più».

  A027000149 

 Se la pietà di Giuseppe si segnalò, come vedemmo, nel governo di se medesimo, e nell'usare co' prossimi; più che altro era ciò effetto di quel suo impegno incessante di procacciare l'unione con Dio, nella cui amicizia e pace solo è che sia dato ad uomo il trovar requie all'anima sua, e la vena dischiudere della verace carità verso il prossimo.

  A027000150 

 Fanciullo ancora, se ci ricorda, prevenuto qual era dal Cielo con ogni benedizione di soavità e dolcezza, già ponea, dal canto suo, ogni opera, onde innalzarsi, colla sua corrispondenza alla grazia, a più stretta unione con Dio; chierico, non è da dire, quanto più intendesse all'adesione perfetta di quel Signore, cui s'era eletto ad unica porzione in eterno.

  A027000152 

 In pari modo lo spirito di orazione che all' nom di chiesa è necessario, giusta l'Angelico, e con lui san Vincenzo di Paolo, quale al combattente la spada, e senza cui altri non potrà lusingarsi, secondo l'illuminatissimo d'Avila, di poter esser nato al ministero degli altari, formava a lui, quasi non dissi, il respiro, tanto le era cordialmente affetto.

  A027000155 

 Una, di que' tempi, a lui assai famigliare, era il prorompere: Paradiso, quanto sei bello! Dal che si par par chiaro, che, stando li suoi sensi fissi ne' suoi {134 [44]} doveri in terra, la mente sua spesso s'ergeva a conversare nel cielo.

  A027000160 

 Quinci era, d'onde {135 [45]} fontalmente derivava al suo cuore quella piena d'interno spirito, che, come per altrettanti rigagnoli, si riversava a santificare tutte le cose sue.

  A027000171 

 Ad ogni modo, ciò che eccitava spesso in me un sentimento di particolar maraviglia, era il notare, com' egli fosse impegnatissimo, non solo ad iscansare nelle sue azioni ogni cosa menomamente disdicevole ad un chierico, ma ben più nel compierle con certa prontezza, grazia e ilarità, che innamorava.

  A027000174 

 Adunque, non fu mai, che alle pratiche religiose egli si portasse, o vi attendesse con aria d'indifferenza, o per ispirito di costumanza; al contrario, era mirabile per la contentezza e desiderio, che ne mostrava nel volto; anzi, appena cominciava qualche sacra funzione, od esercizio consueto, per esempio, della preghiera, o della meditazione, o pur solamente metteva il piede in cappella, componeva subito ad una santa apprensione tutti i suoi sensi, pel qual suo divoto contegno, ognun ben vedeva quanto vi partecipasse il suo cuore, e quanto fosse lo spirito di fede, che lo animava.

  A027000174 

 Fossero poi, o non fossero presenti li superiori, il pio procedere del Burzio era invariabilmente lo stesso, poichè ben si può dire di lui, che ambulabat coram o Deo.

  A027000176 

 Oltre le pratiche religiose, comuni a tutti, e da lui con gran fervore eseguite, potei accorgermi, e dalle parole e da' fatti, eh' egli era divotissimo di Gesù sacramentato e della Madonna, a' quali, se alcun tempo di sopravvanzo gli rimaneva, consacrava tosto in affetti di amore e di gratitudine.

  A027000182 

 Indizio adunque apertissimo di ecclesiastico spirito fu in lui la cura sollecita di serbar illibata la purezza del cuore; per ciò era, che atteneasi forte e costante a tutti i mezzi in proposito, tanto di fuga da qualunque pericolo, come di amminicoli preservativi, quali sono la mortificazione de' sensi, l'orazione, {141 [51]} lo spesso accostare della Penitenza ed Eucaristia.

  A027000183 

 Parimente, quell'assidua composizione di tutto sè, cui già vedemmo dicendo della sua modestia, era tutto una conseguenza di questo suo amore alla celestial purità.

  A027000183 

 Siccome ancora n'era un segnacolo quel cotidiano frenare degli occhi, massimamente nel pubblico, con che ogni specie, anche fugace, di voluttà tenea dall'animo suo lontana.

  A027000184 

 Ci venne osservato da' parenti medesimi di Giuseppe, ch'egli era ito tant' oltre nel contegno degli occhi, che, novello Luigi, trovandosi in casa, non alzavali nè a rimirar sua madre, del che fu notato da' famigliari come eccessivo; quantunque tal eccesso, in pari suo, più presto fosse di lode, che non di riprension meritevole.

  A027000185 

 La sorella maggiore, che in altri tempi era usa a tosto ricevere i riscontri alle lettere che inviava al fratello, per incitarsi a vicenda nelle cose di spirito, non vedendosi {142 [52]} corrisposta di quelle che indirizzavagli al seminario, prese a menar seco lui non poche doglianze, perché l' avesse così col silenzio dimenticata.

  A027000189 

 Si è detto più cose della esteriore di lui modestia; ma questa era nulla a petto di quella, che dentro coltivava nel cuore.

  A027000190 

 L'esser fatto carico d'incombenti di chiesa, talora abietti agli occhi degli uomini, era cosa che a lui tornava di gusto non meno che di onore.

  A027000190 

 Questo spirito di fede ingrandivagli in mente, il concetto delle anche menome appartenenze della vocazione, cui, se in quel seminario, per esser nuovo, non ebbe troppe occasioni di esercitare, ben dimostrollo ne'tempi autunnali, mentre, come vedremo nel capo seguente, il poter catechizzare, il servir agli altari, era per lui una sempre nuova delizia.

  A027000191 

 In proposito ci affermò il fratello di Giuseppe, che in Moransengo, luogo della dimora paterna, il sacrestano di quella parochia riguardava Giuseppe siccome un angelo, e tale il nominava, tant'era la riverenza, la prontezza, la facilità con che entravagli a parte nello spacciare checchè occorresse di servigi di chiesa.

  A027000192 

 Lo stesso paroco di Moriondo, stato già suo maestro, {144 [54]} notò in lui primaticcio questo spirito di cui parliamo, mentre in una sua lettera de'18 luglio 1842, tra le altre cose, manifesta compiacimento che era il suo, nel vederlo (sono sue parole) intento «a ripulire le imagini in chiesa, gli altari, le pareti, ed a preparare le suppellettili, avendo sempre dato a conoscere un'industria particolare per lo decoro della casa di Dio».

  A027000196 

 Con lo zelo della propria, quello accordava della edificazione altrui, Il virtuoso suo tratto n' era un {145 [55]} indizio parlante.

  A027000198 

 «Sceltisi, cosi ci viene attestato, sceltisi due o tre colleghi del medesimo corso, e del medesimo genio, con questi procurava di trattenersi, ed animarsi a vicenda nello stato intrapreso, ed il loro parlare, se già non era in materie scolastiche, era subito in cose spirituali appartenenti al fine sublime della vocazione ecclesiastica, e massime circa la fuga del mondo, e lo zelo delle anime.

  A027000207 

 Non era lettera, ch' ei vergasse, di quel seminario (e parecchie ci fu dato di poter ràccogliere), in cui {148 [58]} non facesse tosto calar alla penna il nettare di qualche bel pensiero cristiano.

  A027000209 

 In fine, sensibilissimo qual egli era, agl' interessi della gloria di Dio, facea quel poco, ch'era in man sua, non solo perchè nelle patrie terre venisse dilatato il regno di Dio ne' cuori, ma e perchè appo gli infedeli portato ne fosse il felicissimo annunzio.

  A027000214 

 «Io lessi la presente lettera del sig. sacerdote D. Bosco, intorno alla condotta irreprensibile del fu sig. chierico Burzio, e dico contenere la verità, anzi dico aver detto, a mio parere, molto meno di quel che realmente ne era.


don bosco-cenni storici intorno alla vita della b. caterina de-mattei.html
  A028000009 

 Caterina De-Mattei nacque in Racconigi l'anno di nostra salute 1486, mentre governava la santa Chiesa papa Innocenzo VIII. Suo padre era un semplice fabbro, di nome Giorgio, sua madre si chiamava Bilia.

  A028000011 

 La madre non avendo latte a sufficienza, nè potendo pagare una nutrice, era costretta a mettere la povera bambina in collo ad un fratello, affinchè la portasse in cerca di latte presso alle donne che fossero in grado di poterne somministrare.

  A028000012 

 All'età di soli cinque anni la sua divozione era già ammirabile.

  A028000013 

 Cresceva Caterina con queste belle disposizioni ed era la consolazione dei suoi genitori.

  A028000024 

 Egli era di amabilissimo aspetto, vestito di una veste candidissima.

  A028000028 

 Si volse quindi alla Madre e le disse che era suo volere che prendesse Caterina per sua figliuola, e ne avesse {12 [12]} cura speciale.

  A028000033 

 Gesù Cristo si era fatto con lei molto famigliare.

  A028000038 

 Caterina fu grandemente addolorata, e pianse quasi fino al mattino, {20 [20]} che era il primo giorno di quaresima.

  A028000038 

 Caterina gli narrò quanto era avvenuto in sua casa.

  A028000038 

 Essendo poi essa sola in casa, perchè la madre si era ritirata presso di un suo fratello, giunta l'ora del pranzo voleva mettersi a mangiare, ma le grosse lagrime, che le cadevano dagli occhi, la impedivano.

  A028000039 

 D'allora in poi in memoria di questo fatto, ella per quanto le era possibile, non mai tagliava il pane, ma sempre lo rompeva colle mani.

  A028000039 

 Il giovanetto ossia Gesù che in quella forma le era apparso per confortarla vie maggiormente, fattosi vicino alla mensa, la benedisse; quindi prese colle sante sue mani un pane, lo ruppe e con volto sereno ed allegro invitò Caterina {21 [21]} a mangiare.

  A028000040 

 Di nove anni le accadde di fare limosina, senza conoscerla, a s. Caterina da Siena, la quale a lei si era presentata sotto sembianza di una giovine mendicante.

  A028000040 

 Era un giorno di sabato, e Caterina secondo il suo solito aveva digiunato in onore di Maria Santissima.

  A028000040 

 Ritrovata che l'ebbe le disse: «Sorella mia, perdonatemi; io sono stata molto crudele con voi: ecco ora il pane che mi avete domandato per amore di Dio; volentieri io ve lo do per amor suo.» Allora quella fanciulla ne ruppe un tozzo, e le restituì il rimanente dicendo: «Io ricevo questo poco per amor di Dio, e cotesto ti restituisco per lo stesso amore.» In quel punto Caterina provò una dolcezza celeste mangiando quel pane; e seppe {23 [23]} poi essere santa Caterina da Siena, che le era apparsa in quella forma.

  A028000044 

 Quel medesimo sacerdote raccontò questo fatto ad un suo amico, il quale venuto da Caterina la pregò che gli dicesse il modo con cui si era introdotta in quel luogo.

  A028000046 

 Era sui tredici anni allorachè trovandosi sola in casa vide stare all'uscio un bellissimo giovane.

  A028000046 

 Faceva grande freddo, ed egli era scalzo, e adosso non aveva che una misera veste senza maniche.

  A028000053 

 La notte appresso le apparve s. Caterina da Siena circondata di viva luce, tenendo in mano due bellissime rose, una bianca e l'altra ressa, e l'assicurò che il suo voto molto era piaciuto a Gesù ed a Maria, i quali l'avrebbero sempre aiutata a conservare il suo cuore casto e vergine.

  A028000054 

 Il conversare colla gente le era venuto in tanto fastidio, che ella lo fuggiva con ogni suo potere, eccetto che l'onore di Dio ed il bene del prossimo l'avessero costretta a fare altrimenti.

  A028000057 

 In fine gli diceva che era molto tormentata dai demonj; che avrebbe piuttosto desiderato di morire che di avere ancora a vivere in mezzo a tanti pericoli e di anima e di corpo.

  A028000062 

 Per meglio custodire la bella virtù della purità desiderava di vestire presto l'abito di religiosa, come le era stato predetto da Maria Santissima nei suoi primi anni.

  A028000069 

 Alcune volte poi era sì copioso il sangue che le usciva, che ne rimaneva bagnata non solamente la sottana, ma anche la tonaca bianca.

  A028000073 

 Una volta avendo passato il giorno di San Michele oppressa dai dolori, e la notte seguente stando a meditare la passione di Gesù Cristo, se le presentarono due angeli risplendenti, i quali portavano in mano una stola {46 [46]} bianca, la quale era per ogni parte coperta di croci.

  A028000074 

 Tanta era la sua sollecitudine di questa mondezza di cuore, che si poteva vedere anche nella cura e diligenza, che ella usava nel tenere ogni cosa pulita così negli abiti, come nella casa.

  A028000075 

 Venne il sacerdote; ma vedendo che Caterina per niun modo cangiava colore nel volto, anzi era così vivace, come se avesse nessun male, fu pieno {49 [49]} di maraviglia, e sospettò che l'infermità procedesse da ben altra cagione.

  A028000077 

 Con grandi mortificazioni e penitenze cercava Caterina di perdere quella bellezza, che aveva ricevuto dalla natura, ma nulla valeva; tanta era la bellezza dell'anima sua che sul volto ancora le traspariva.

  A028000079 

 Ma con grande suo rincrescimento vedendo Caterina che la sua bellezza era altrui occasione di peccato pregò di cuore il Signore che gliela volesse far perdere.

  A028000082 

 Era il dì 11 aprile, allorquando Caterina cominciò {55 [55]} provare insolite tentazioni per sette giorni continui contro la virtù della modestia.

  A028000085 

 Era adunque il mese di novembre, la {59 [59]} campagna era coperta di brina, e Caterina non ancora ben risanata da una lunga malattia si alzò alle quattro del mattino all'insaputa di sua madre per mandare ad effetto il suo disegno.

  A028000087 

 In quel tempo l'Italia era agitata da guerre spaventose, le quali mandavano molte anime alla perdizione.

  A028000087 

 Per la qual cosa Caterina non era quasi mai allegra, che anzi molte volle si vedeva piangere di dolore.

  A028000089 

 Allora quegli cominciò a dirle che era venuto a lei mosso dalla fama delle sue virtù, e quindi passò a fare il dottore e maestro di spirito, parlando a lungo degli inganni del demonio, e come molti per non essersi guardati fossero già caduti nelle sue reti.

  A028000089 

 In questo modo quegli che era venuto a Caterina qual lupo malvagio, se ne partì qual mansueto agnello.

  A028000095 

 Ma fu con novella rivelazione assicurata che quella promessa veniva da Dio e che ogni cosa sarebbe avvenuta siccome a lei era stata annunziata e che presto sarebbesi fondato in Racconigi un convento dei frati di s. Domenico.

  A028000097 

 Ma a Caterina non piacevano questi principe perchè non era quello il sito, che le era stato mostrato da Gesù Cristo.

  A028000098 

 Molte calunnie furono perciò inventate e scagliate contro questi religiosi, il che tutto era già stato preveduto da Caterina.

  A028000104 

 Ritornata a casa le parve d'essere divenuta altra persona che non era prima; ed in quel nuovo abito postasi innanzi a Dio, gli rese infinite grazie di questo insigne favore, e di nuovo gli fece di se stessa mille offerte.

  A028000107 

 Durante la sua preghiera egli rivolgeva nella sua mente quello che aveva sentito di Caterina, e diceva tra se stesso, che non c'era poi tanto fondamento di credere a tutte quelle cose, che bisognava andare a rilento in siffatte credenze, ed altre cose simili in disfavore di Caterina.

  A028000107 

 Mentre la sua mente era da que' pensieri occupata sente un battere della mano contro al muro, che separava lui da Caterina, e dirsi: «Ora non è tempo di pensare a queste cose.» Rimase allora pieno di stupore che il suo pensiero fosse stato da Caterina {78 [78]} scoperto, e ardeva di desiderio di presto poterle parlare.

  A028000110 

 Vedeva l'acqua profonda cotanto limpida, che non v'era si piccola cosa che non si potesse facilmente vedere, e sebbene nuotassero a galla alcune foglie e pagliuzze, tuttavia nel fondo vedeva molte e varie pietre preziose di colore e qualità diverse.

  A028000111 

 Era di quando in quando rapita in {83 [83]} estasi a vedere le pene del purgatorio, e per questa vista si confortava a patire dolori per amor di Dio, ed era provocata a soccorrere con orazioni le anime che in quel luogo si purificano.

  A028000111 

 Un giorno che era travagliata da una gran febbre, contemplando le pene del purgatorio diceva a se medesima: «Ora che sarebbe di me, se fossi là dentro a soffrire tante pene? altro che una piccola febbre!» Intanto sente una voce che le dice: «Ben fai a pensare a quelle pene; tuttavia perchè meglio tu le conosca assaggia un poco di quel fuoco.» Subito sentesi colpita da una scintilla di fuoco nella guancia sinistra.

  A028000112 

 Intorno a questo tempo un sacerdote disse a Caterina che dubitava della eterna salute di un suo fratello, il quale era stato abbruciato nella propria casa.

  A028000113 

 Grandemente addolorata per timore che in essa venisse offeso l'onor di Dio, e tante anime andassero in rovina, Caterina pregava incessantemente che la vendetta di Dio cadesse sopra del suo corpo, ma non potè ottenere {85 [85]} che si risparmiasse tanto sangue, sì grande era l'ostinazione di colui, che era cagione di quella guerra.

  A028000113 

 Toccava Caterina i trent'anni dell'età sua quando era imminente una terribile guerra.

  A028000115 

 Avendo dunque inteso non essere ancora venuto il tempo di andare in cielo, dov'era il suo divino Sposo, lo pregava che volesse almeno portare con lui il suo cuore.

  A028000118 

 Stando una volta a ragionare con una signora per nome Donnetta, la quale era venuta a Racconigi per visitarla, accadde che un gran fuoco si appiccò ad una vicina casa.

  A028000120 

 Tante volte al sapere che qualcuno era caduto in grave peccato si metteva a piangere di dolore, e spesso di pura afflizione si ammalava e doveva rimanere a letto.

  A028000120 

 Tanto era {90 [90]} l'amore che portava a Dio ed al prossimo, che niun'altra cosa più l'affliggeva, che il pensare all'offesa di Dio, ed alla rovina delle anime.

  A028000124 

 Era il 21 marzo quand'ella, conosciuto il danno che soprastava a questo collegio, si mise a pregare Gesù e Maria SS. che lo soccorressero.

  A028000125 

 Trovandosi piena di afflizioni Iddio le fece vedere il motivo per cui era sdegnato coi giovani di quel collegio.

  A028000132 

 Anche in questioni teologiche ella era consultata e a tutti rispondeva nel modo che agli uditori si conveniva, sciogliendo i loro dubbi e licenziandoli soddisfatti.

  A028000132 

 Ed in vero la sua saviezza era maravigliosa.

  A028000134 

 Quando questi ragionavano con lei, non l'avrebbero mai licenziata, tanto {98 [98]} era il piacere che ne sentivano.

  A028000137 

 Continuando poscia il discorso gli narrò la verità di quel che era accaduto, cioè che per ministero del suo angelo le monete erano state rimesse al loro posto.

  A028000137 

 Datele al marito, corse tosto {101 [101]} al convento dei padri Domenicani narrando al priore ciò che le era accaduto.

  A028000137 

 Ma Caterina sapendo in ispirito che queste monete gliele aveva date in custodia il marito, che era assai stizzoso, e perciò temendo che ne dovesse poi derivare discordia per sua cagione, ricusava di accettarle.

  A028000138 

 Dopo essere stata benignamente ascoltata, e con dolci parole ammonita ed ammaestrata intorno al modo, in cui si doveva regolare per l'avvenire, andò a confessarsi e ritornata a casa, diede tanto migliore esempio, quanto era stato peggiore lo scandalo del tempo passato.

  A028000140 

 Ciò era sempre per la sua grande volontà di patire ogni tormento pei peccatori, contro ai quali vedeva sdegnatissimo il Signore.

  A028000143 

 Era in quel tempo stato imprigionato un giovane, che si prendeva poco pensiero dell'anima sua.

  A028000145 

 Antonio Cisone di Racconigi era venuto al caso di morte, e perciò sua madre andò da Caterina perchè pregasse per lui.

  A028000145 

 Ella senza mettere tempo in mezzo si portò al letto dell'infermo, che non era molto lontano dalla sua casa, e trovò che il sacerdote gli raccomandava l'anima.

  A028000146 

 Un sacerdote che era stato a parte del fatto così lasciò scritto: «Avendo io visitato Claudio signore di Racconigi il quale aveva io inteso in quei giorni aver molto male ad un occhio per cui era obbligato a tenersi in letto, fui sorpreso di trovarlo in piedi appoggiato al davanzale della finestra.

  A028000147 

 Era venuta a Racconigi una gentildonna da Moncalieri per far visita al signore del paese col quale era molto famigliare.

  A028000147 

 Già quasi al tutto era perduto il polso, e solamente nel petto era rimasta una lenta palpitazione.

  A028000148 

 Rincrescendo a Caterina di rimandarlo ad un'altra volta, e per altro canto essendo cosa insopportabile con febbre e dolori di tal {111 [111]} sorta dimorare sotto la sferza di quel sole, poichè era il mese di giugno, piena di fiducia in Dio alzò gli occhi al cielo ed impetrò che una piccola nuvoletta si venisse a porre dinanzi agli ardori del sole coprendo lei, il sacerdote ed eziandio le compagne da lei un poco distanti.

  A028000149 

 Annunziato questo pericolo a Caterina, che era inferma, tosto si alzò e fattasi alla finestra fece contro alle nubi un segno di croce.

  A028000149 

 Si era un giorno levato in un tratto un ferribile rumoreggiar di tuoni e soffiar di venti, per cui molti paventavano grandine alle biade ed immenso danno alla campagna.

  A028000150 

 Una volta che giaceva inferma di gran {112 [112]} febbre e dolori udì che si era appiccato fuoco alle case vicine.

  A028000154 

 Il privato tenore di vita di Caterina era questo.

  A028000159 

 Quel medesimo anno ella disse ad un sacerdote suo lamigliare, che era volontà di Dio, che le grazie a lei concesse fossero manifestate nella sua Chiesa, e che sarebbero ordinate e scritte da due persone, delle quali allora una sola ne conosceva.

  A028000159 

 È questi era il conte Pico della Mirandola; l'altro fu poi il suo confessore p.

  A028000160 

 Questo procedeva da umiltà, la quale era in lei sì grande, che quando andava all'orazione soleva dire: «O santi, nascondetevi dalla puzza di chi viene per andare dal suo padre celeste.» E chiamava se stessa verme peloso, e spiegando poi queste parole diceva a chi la interrogava: «Siccome un verme peloso strascinandosi porta seco ogni immondezza che è per terra, a quel modo fo io pure, che coll'affetto mi attacco facilmente ad ogni cosa, ed aggiungo imperfezioni ad imperfezioni.

  A028000161 

 Sentendo un'altra volta a lodare una giovine {119 [119]} vedova per la sua grande innocenza e modestia, Caterina non potè tenersi dalle lagrime, paragonando se stessa a quella donna, la quale con minori aiuti era così perfetta.

  A028000163 

 Ella insomma era così umile, che {121 [121]} non solo le altre virtù, ma eziandio la stessa umiltà cercava di nascondere.

  A028000163 

 Essendo già circa otto anni che non riteneva più cibo di sorta, eccetto nel giorno della santa comunione, due dei suoi famigliari le dissero, essere meglio che non pigliasse più cibo alcuno, {120 [120]} atteso la subita restituzione non senza sua pena, e atteso ancora che questo cibo era sprecato, ed ella avrebbe dovuto astenersene per amor dei poveri.

  A028000165 

 Questa santità non era utile a lei sola, ma molti furono per lei ridotti a penitenza come già si vide, e si vedrà ancora per lo innanzi.

  A028000166 

 Intorno al tempo di cui parliamo era un giovane nella città di Saluzzo condannato alla morte.

  A028000167 

 Conosciuto adunque Caterina che pel suo benefattore non v'era più speranza di guarigione, pregò il Signore che almeno si salvasse l'anima sua.

  A028000168 

 Stando adunque l'infermo in estremo ella si portò al suo castello, che non era molto lontano, e quivi tanto pregò per lui che meritò dal Signore questa risposta: «Cara figliuola, io ti concedo quest'anima.».

  A028000169 

 E questa verità è manifesta, poichè di tante migliaia d'uomini, eziandio di quelli che hanno vissuto santamente, niuno è ritornato mai a portare nuove dall'altro mondo, ed a consolare gli amici, la qual cosa non avrebbero mancato di fare, se le anime fossero veramente immortali.» A queste solenni e diaboliche menzogne Caterina spinta da santo sdegno rispose «O brutta bestia, come osi fare così l'impostore con me? con me che so per isperienza che le anime sono immortali? Non hai tu ancora imparato a tua confusione, che le anime beate di molti che furono in corpo mortale sono venute a darmi aiuto quando io era da te oltraggiata? Siccome tu pure {126 [126]} sei immortale, così immortale è ciascun anima degli uomini, creata a somiglianza di Dio.

  A028000174 

 Le disse che non si rattristasse per quello che il suo superiore male informato faceva contro di lei, assicurandola che quella persecuzione era a guisa d'un martello, che percuotendo una massa d'argento, quanto più la batte altrettanto la fa dilatare e risplendere.

  A028000176 

 Già molti anni prima che ella vestisse l'abito di s. Domenico le era stato dimostrato che nell'avvenire doveva abitare in Caramagna, terra discosta circa due miglia da Racconigi, la casa dove avrebbe dimorato, e il bando che le sarebbe dato dalla sua patria.

  A028000176 

 Poco dopo essere stata vestita dell'abito seppe che per opera de' suoi avversari essa sarebbe perqualche tempo abbandonata dai frati del suo ordine, è che padre Agostino di Reggio, il quale era stato a lei dato per confessore, sarebbe stato tolto da quest'uffizio, come si avverò puntualmente.

  A028000178 

 Avendo saputo Caterina come quel superiore trovavasi in Racconigi, e sapendo che non le era proibito di venire di quando in quando alla sua patria, ma solamente di fermarsi per lungo tempo, si portò da lui per ossequiarlo.

  A028000179 

 In questo intervallo, che era abbandonata dai frati del suo ondine, le venne una forte tentazione che la esortava a porre fine alla sua vita, giacchè Gesù Cristo ed i suoi padri l'avevano abbandonata.

  A028000181 

 Disse che in prima le appariva innanzi agli occhi uno splendore di viva fiamma, quindi si sentiva sollevare coll'anima in modo, che le pareva non avesse più il corpo, ed allora di tal luce restava illuminata per modo la sua mente, che le era impossibile di prendere sbaglio.

  A028000181 

 Non fu ancor soddisfatto, e pregatala che le volesse dire la vera cagione, seppe che era la corona di spine che invisibilmente portava in capo, la quale le cagionava alle volte acutissimi dolori.

  A028000181 

 Perciò interrogatala di che qualità fesse questo lume per cui poteva discernere il vere dal falso, e se non le fosse mai accaduto di sbagliare, rispose che non si era mai ingannata quando aveva cotal lume, e quindi per via di somiglianza disse varii modi di questa luce divina, che in certe occasioni le irradiava la mente.

  A028000184 

 Ella da dieci anni pativa flusso di sangue, ed era già stata spedita dai medici.

  A028000186 

 Un frate era stato preso da una gran febbre.

  A028000187 

 Un figliuolo di Signorino Gambolaro passò due anni in grande infermità, {140 [140]} sicchè non v'era più speranza di guarigione, anzi suo padre lo teneva già come morto.

  A028000189 

 In quel frangente, ricordandosi di Caterina, la fama della cui santità era giunta fino a lui, con grande confidenza cominciò a pregarla che lo aiutasse.

  A028000189 

 Questo dono di essere trasportata in modo straordinario era per lei così frequente, che ella da' suoi paesani era chiamata la masca di Dio, vale a dire strega, imperocchè mosche sono dette in Piemonte le streghe.

  A028000190 

 Questo confessore seppe poi che era stata Caterina la sua consigliera, alla quale egli qualche tempo prima aveva raccomandato un suo penitente.

  A028000190 

 Viveva in Alba un cotale che si era posto in cuore di fare una cosa giudicata dal suo confessore colpa mortale, ma che egli non poteva risolversi a credere tale.

  A028000198 

 Circa questo tempo le apparve Bilia sua madre, che era già morta e le disse: «Sta in orazione, o figliuola mia, imperciocchè sono vicine grandi tribolazioni di guerre orribili, di fame e di pestilenze.

  A028000201 

 Il conte maravigliato di questo fatto, ricordandosi del costume di Caterina, cioè che per carità s'addossava le altrui malattie, dopo qualche tempo la interrogò se voleva dirgli la verità di una cosa, di cui egli ancor dubitava, e della quale essa era certa.

  A028000204 

 Il secondo desiderio di quel pio religioso era di conoscere famigliarmente i doni sopranaturali di Caterina, non già per curiosità, ma per sua edificazione, e per aver sempre maggior motivo di glorificare Iddio, mirabile nei suoi santi.

  A028000205 

 Ciò non bastò, perche {153 [153]} quello dei due mariti ch'era infermo fuor d'ogni speranza guarì, e l'altro ebbe dal cielo molti benefizi.

  A028000205 

 Il marito dell'una era barbiere ed aveva un'infermità incurabile.

  A028000207 

 Un parente di questo stesso Morelli era venuto da Garessio a visitare Caterina in Caramagna, e con lei parlare delle cose dell'anima.

  A028000209 

 Si persuasero allora le due pie donne che ella era sparita.

  A028000215 

 Non di rado venendo alla sua cassetta, che già da lungo tempo era vuota, Caterina vi trovava quanto le faceva bisogno.

  A028000217 

 In quel tempo il padre Morelli aveva un nipote di tre anni, il quale era così malconcio nelle gambe, che in niun modo poteva reggersi in piedi, ed inoltre andava sempre di giorno {161 [161]} in giorno perdendo la parola.

  A028000218 

 Il ponticello, essendo stretto e sdrucciolo per la pioggia testè caduta, la povera donna cadde giù nel fondo, donde non era più possibile uscire da se stessa, sia per la profondità del fosso, sia per l'avanzata sua età, e nessun soccorso poteva sperare essendo lontana dalle abitazioni.

  A028000218 

 Una donna attempata, di nome Camilla Cavaletta, era andata una volta {162 [162]} ad una cappella di campagna.

  A028000221 

 Queste celesti visioni le avvenivano specialmente nel tempo della sua orazione, la quale era tanto frequente, che ordinariamente non istava che una mezz'ora o al più un'ora, che non si mettesse a pregare, e nell'età più verde e più gagliarda occupava nella preghiera anche una gran parte della notte.

  A028000222 

 Caterina rispose, che l'ultimo non era ancora {165 [165]} giunto, ma era per altro ben vicino.

  A028000223 

 - La contessa Francesca di Cocconato era tormentata da gravissimi dolori di fianco.

  A028000224 

 Un uomo era già da parecchi anni travagliato da mal caduco.

  A028000226 

 Ma era ormai tempo, che Iddio la togliesse a tanti patimenti, o la chiamasse al godimento dell'eterna sua gloria.

  A028000228 

 Oh qual dolcezza ella provò mai nel ricevere per l'ultima volta quell'amabile Gesù, quel Gesù, che in tutto il tempo di sua vita era stato il suo sposo, la sua dolce speranza.

  A028000233 

 Tre mesi dopo la morte di Caterina una donna di nome Dalmatina, infermatasi per continua febbre, era al punto, che non pigliando più alcun cibo, ed avendo già perduto l'uso dei sensi, era tenuta come morta.

  A028000243 

 Circa l'anno 1834 rincrescendo a quei di Racconigi che nel luogo, in cui ella era nata, e molto tempo vissuta, non si avesse alcuna chiesa edificata in suo onore, eccetto quella stretta camera, che era stata da lei abitata, il sacerdote D. Piasco Domenico, priore della parochia di s. Giovanni Battista, risolse di por mano alla costruzione di una chiesa.

  A028000246 

 Si grande era la vancrazione in cui la {179 [179]} tenevano, che dopo la sua morte subito convertirono la sua cameretta in divoto oratorio, dove cominciò a celebrarsi il sacrifizio della santa messa.

  A028000247 

 {180 [180]} Esprimere non si potrebbe l'allegrezza e là gioia da cui era inondato il loro cuore.

  A028000249 

 Sebbene l'oste non ponesse mai piede nella santa cameretta, tuttavia era comune e grande il dispiacere nel veder soggetto a quella profanazione il rimanente della casa.

  A028000252 

 Discesi alla casa della Beata salirono alla Cappella, dove fecero divota preghiera a Colei, che in ogni tempo era stata oggetto d'affettuosa venerazione dei loro maggiori.


don bosco-cenni storici sulla vita del chierico luigi comollo.html
  A029000005 

 Con questo tenor di vita mentre edificava i suoi compagni, era l'ammirazione delle persone provette, le quali stupivano a tanta virtù in un giovanetto di prima età.

  A029000005 

 Questo gli procurò la stima, e la venerazione dei coetanei in guisa, che, lui presente, niuno ardiva prorompere in parole sconcie, o men che oneste, il che se inavvedutamente avveniva, tosto l'un l'altro avvertiva: «zitto che c'è Luigi che sente » sopraggiungendo egli, ogni discorso men buono era interrotto.

  A029000007 

 Più {8[8]} volte il vidi, mi afferma una persona che fu con lui allevata, mangiare in fretta, sbrigarsi di alcune occupazioni impostegli, e mentre altri godevano un pò di ricreazione, sotto qualche pretesto andarsi a nascondere in fosso da vite se era in campagna, sul fenile se era in casa, per ivi trattenersi in preghiere vocali, o leggere libretti di meditazione.

  A029000007 

 Qualora al sopravvenire di qualche siccità, grandine, o perdita di bestiami i suoi parenti mostravansi afflitti, Luigi era colui che li confortava a prendere come favor del Signore quanto accadeva; «anche di questo avevamo bisogno, egli diceva, ogni qualvolta la mano del Signore ci tocchi son sempre tratti di sua bontà, è segno che si ricorda di noi, e vuole che noi pure ci ricordiamo di lui.» Non era mai che si allontanasse da' suoi genitori senza l'espressa loro licenza, di cui ne era tanto geloso osservatore, che una volta essendo andato a visitare certi parenti con limitata licenza, essi, (allettati dall'amabilità del suo edificante parlare) non permettendogli di partirsene per tempo, si ritirò in disparte a piangere nel vedersi a disubbidienza costretto, e come giunse a casa, tosto dimandò perdono della disubbidienza suo malgrado commessa.

  A029000007 

 Singolare era l'obbedienza verso i suoi genitori; sempre pronto, e attento a quanto veniva da loro ordinato, da ogni lor cenno pendeva anzioso, studiandosi con tutta {7[7]} sollecitudine di prevenire anzi i comandi che gli dovevano imporre.

  A029000009 

 Non correva solennità, non si faceva catechismo, o predica, non si dava benedizione, nè altra funzione facevasi in Chiesa a cui egli non intervenisse con animo allegro, e contento a prestar quei servizi di cui era capace.

  A029000009 

 {10[10]} Spesso era mandato in Chiesa a far quelle cose di cui suo zio Prevosto gli dava incumbenza, spesso egli medesimo visi recava sotto pretesto avervi che fare, ma non ne usciva mai senza prima trattenersi alquanto col suo Gesù, e raccomandarsi alla cara sua madre Maria.

  A029000010 

 L'essere il Comollo alieno affatto dalle bambolinaggini che son proprie di quell'età, sofferente, e tranquillo a cheecchè potessegli accadere, affabile cogli uguali, modesto, e rispettoso con chiunque gli fosse superiore, ubbidiente, tutto dato alla divozione, prontissimo nel prestare quei servigi che in Chiesa gli erano permessi; tutto questo insieme era bel presagio che il Signore lo voleva a stato di maggior perfezione.

  A029000012 

 Egli è consueto costume degli studenti di passare il tempo d'ingresso in ischerzi, giuochi, e salti, alle volte anche pericolosi; a ciò pure era invitato il Comollo; ma esso sempre si scusava col dire che non era pratico, non aveva destrezza; nulla meno un giorno un suo compagno gli si avvicinò, e colle parole, e con importuni scuotimenti voleva costringerlo a prender parte di quei salti smoderati che nella scuola si facevano; «no, mio caro, dolcemente rispondeva Luigi, non sono esperto, mi espongo a far topica.

  A029000012 

 Erano già più giorni che io vedeva uno studente (senza saperne il nome) che tanta compostezza, e modestia dimostrava camminando per le contrade, tanto affabile, e cortese con chi gli parlava, che io ne {13[13]} era del tutto maravigliato.

  A029000012 

 Io raccapricciai a tal vista, e siccome l'oltraggiatore era d'età, e di forze inferiore all'oltraggiato, attendeva che gli fosse resa la pariglia; ma fu ben altro lo {14[14]} spirito del Comollo; egli rivolto a chi l'avea percosso si contentò di dirgli «se sei pago di questo, vattene pure in pace che io ne son contento ».

  A029000014 

 Coltivò con ammirabile diligenza lo studio, e la pietà, e sempre si mostrò attentissimo ad ogni insegnamento, ed era così scrupoloso, e vigilante nell'adempimento del suo dovere, che non mi ricordo di averlo mai avuto a rimproverare della benché menoma negligenza.

  A029000014 

 Egli poteva essere proposto ad esemplare ad ogni giovane per la intemerata sua condotta, per l'ubbidienza, per la docilità; onde io meco stesso m'aveva fatto un ottimo augurio allorchè seppi che era entrato nella carriera Ecclesiastica.

  A029000014 

 « Benchè il carattere, e l'indole dell'ottimo giovane Comollo possano essere meglio conosciuti a V. S. che l'ebbe per condiscepolo, e potè più da vicino osservarlo, di quello che non lo siano a me stesso, tuttavia assai di buon grado le mando in questa lettera il giudicio che io me n' era formato infin d'allora quando l'ebbi a scolare pel corso de' due anni 1835, e 1836 nello studio dell'Umanità, e della Rettorica nel Collegio di Chieri.

  A029000017 

 Non minore era l'impegno per le osservanze religiose, e per la vigilanza in tutto ciò che riguardava alle cose di pietà: ecco quanto scrive il signor Direttore spirituale delle scuole, che di certo potè intimamente conoscerlo.

  A029000018 

 Quindi il suo andare, e venire dalla scuola era tutto raccoglimento, e modestia, nè mai andava qua, e là vagando o collo sguardo, o colla persona; eccettochè per prestare il debito rispetto {21[21]} ai Superiori, alle Chiese, a qualche immagine, o pittura della B. V., dinanzi cui non fu mai che passasse, senzachè con rispetto non si traesse il capello.

  A029000019 

 Alcune mie circostanze vollero che per più mesi ad {22[22]} ora determinata mi recassi al Duomo, e questa era appunto l'ora che il Comollo andava a trattenersi col suo Gesù.

  A029000019 

 Aveva il suo orario per la preghiera, lettura spirituale, visita a Gesù sacramentato, e ciò era scrupolosamente osservato.

  A029000019 

 Era ormai sul finir del corso di Rettorica, che io l'interrogava sulle cose più curiose, o sui monumenti più ragguardevoli della Città, ed egli rispondeva di non ne essere punto informato, come se fosse stato del tutto forestiero.

  A029000019 

 Non di rado mi occorreva che compiuto quello che toccavami fare, voleva invitarlo che meco venisse per essere da lui accompagnato a casa; pel che aveva bel far cenno col capo, passandogli vicino, o tossire perchè egli si movesse, ma era sempre lo stesso, finché io non mi accostava toccandolo; e allora quasi si risvegliasse dal sonno tutto si scuoteva, e sebbene a mal in cuore aderiva al mio invito.

  A029000019 

 Quanto più poi era alieno dalle vicende, e occupazioni temporali, tanto più era informato, e instrutto delle cose di Chiesa.

  A029000019 

 Serviva molto volentieri alla santa Messa anche ne'giorni di scuola quanto poteva, ma nei giorni di vacanza servirne quattro o cinque era cosa ordinaria.

  A029000021 

 Aveva un compagno di special confidenza per conferire di cose spirituali, il trattare, e parlare delle quali gli era di grande consolazione.

  A029000021 

 Parlava con trasporto dell'immenso amor di Gesù nel darsi a noi in cibo nella santa Comunione: quando discorreva della Madonna, tutto si vedeva compreso di tenerezza, e dopo d'avere raccontato, o udito raccontare qualche grazia concessa dalla Madonna a favore del corpo, egli sul finir tutto rosseggiava in volto, e alle volte rompendo anche in lagrime esclamava: se Maria cotanto favorisce questo miserabile corpo, quanti non saranno i favori che sarà per concedere a pro delle anime di chi la invoca? {24[24]} Tanta era la stima che aveva delle cose di religione, che non solo non poteva patire se ne parlasse con disprezzo, ma nemmeno con indifferenza; a me stesso una volta accadde che scherzando, mi servii di parole della sacra scrittura, e ne fui vivamente ripreso, dicendomi non doversi faceziare colle parole del Signore.

  A029000024 

 Aveva letto nella vita di sant' Alfonso, come esso aveva fatto quel gran voto di non perdere mai tempo, la qual cosa era al Comodo motivo di alta ammirazione, e studiavasi con tutto l'impegno d' imitarlo; perciò fin dal suo primo entrare nel Seminario, s' appigliò con tal diligenza alle cose di studio, e di pietà, che di tutte le occasioni, e di tutti i mezzi {27[27]} approffittava, che al suo scopo tendessero, all'esatta occupazione del tempo.

  A029000024 

 Non parlo dei Superiori, ai quali ubbidiva ciecamente senza mai dimandar conto, o ragione di ciò che gli era ingiunto; ma agli stessi colleghi assistenti, anche agli uguali mostravasi attento, docile ad ogni loro ordine, e consiglio non altrimenti che ai Superiori medesimi.

  A029000024 

 Suonato il campanello subito interrompeva checchè facesse per rispondere alla voce di Dio (così chiamava il suono del campanello) che lo chiamava al suo dovere, e m'accertò più volte, che dato un tocco il campanello gli era impossibile il continuare ciò che aveva fra le mani, perchè rimaneva tutto confuso, e non sapeva più che si facesse.

  A029000024 

 Tanto radicata era in lui la virtù dell'ubbidienza.

  A029000028 

 Bensì il mattino al primo tocco del campanello tosto si alzava da letto, e aggiustato quanto era di dovere, recavasi un quarto d'ora prima degli altri in Chiesa a preparare l'anima sua per l'orazione.

  A029000030 

 Da ciò ognun vede chiaramente come il Comollo fosse avvanzato nella via della perfezione, giacché quei movimenti di tenera commozione, di dolcezza, di contento per le cose spirituali sono un effetto di quella fede viva, e carità infiammata, che altamente gli era radicata nel cuore, e costantemente lo guidava in tutte le sue azioni.

  A029000030 

 Pregava, ma ne era interrotto da singhiozzi, interni gemiti, e lagrime, nè poteva acquetare i trasporti di tenera commozione, se non quando terminata la Messa si cominciava il canto del mattutino.

  A029000031 

 Modesto qual era negli occhi spesso gli avveniva di far passeggiate in giardini, o ville, senza che egli avesse menomamente veduto quello di più rimarchevole che tutti gli altri aveano osservato; non vagava mai qua e là collo sguardo, ma cominciato col suo compagno qualche buon discorso, attento il continuava, non mai badando a checché occorresse, e tal volta accadde, che dopo il passeggio interrogato dal compagno se avesse veduto suo padre, che pur gli era passato vicino, e l'aveva salutato, rispose di non averlo veduto.

  A029000031 

 Sovente era visitato da alcune sue cugine di Chieri, e questo {34[34]} gli era un grave cruccio, dovendo trattare con persone di diverso sesso, onde appena detto quello che la stretta convenienza, e il bisogno voleva, raccomandando loro con bella maniera di venirlo a trovare il meno possibile, tosto da loro si licenziava.

  A029000032 

 Era assueffatto d'incroccicchiar l'una coll'altra le gambe e di appoggiarsi col gomito quando gli veniva bene fosse a tavola, nello studio, o in iscuola.

  A029000033 

 Egli era gradevole nel parlare, epperciò chiunque fosse in tristezza, conversando con lui ne rimaneva consolato; modesto, edificante nelle parole, e nei tratti sì che anche i più indiscreti erano obbligati riconoscere in lui uno specchio di modestia, e di virtù, e un suo compagno ebbe a dire, che il Comollo era per lui una continua predica; che era un mele che raddolciva i cuori, e gli umori anche i più bizzarri.

  A029000034 

 Assiduo nella frequenza dei Ss. Sacramenti, nell'esercizio delle sacre funzioni, nel fare il Catechismo ai ragazzi in Chiesa, (il che faceva già sin da quando era ancora vestito da laico) ed anche per le vie quando gli avveniva d' incontrarne.

  A029000034 

 Il tempo di vacanza per lui in quanto alla morale sua condotta era quello stesso del Seminario.

  A029000036 

 Affezionatissimo qual era a tutte quelle cose che riguardavano l'ecclesiastico ministero, godeva molto quando vi si poteva occupare, sicuro segno che il Signore lo chiamava allo stato a cui aspirava.

  A029000039 

 Il suo zio disse che vedeva l'opera di Dio manifestata nel suo nipote: predica da santo, mi diceva taluno; oh, diceva un'altro pareva un angelo da quel pulpito, tanto era modesto, e franco nel ragionare! altri: che bella maniera di predicare... ciò dicendo ripetevano alcuni sentimenti e per fino le stesse parole che fisse ancora avevano nella memoria.

  A029000040 

 Tale appunto era l'aspettazione del vecchio suo zio, tale la speranza dei genitori, tale pure il desiderio di tutti i suoi compatriotti, de'suoi superiori, de'suoi {41[41]} compagni; se non che Iddio già lo vedeva abbastanza maturo per lui, e perchè la malizia del mondo non venisse a cangiare il suo intelletto, volle compensare la sua buona volontà e chiamarlo a godere il frutto dei meriti già acquistati, e di quelli che vieppiù bramava di acquistare.

  A029000043 

 Era nostro piacere grande che si fosse trattenuto ancora qualche tempo con noi, ma ei se ne volle assolutamente partire.

  A029000051 

 Ahi che sarà del peccatore se anche le anime buone temono pur cotanto al doversi presentare al cospetto del divin Giudice a rendere conto dell'operato! Era il mattino del 25 marzo 1839, {49[49]} giorno della SS. Annunziata, che io nell'andare in Capella lo

  A029000051 

 Locchè sin dal primo giorno di malattia manifestò anche a {51[51]} più altri suoi colleghi nell'occasione che da loro era stato visitato.

  A029000051 

 Terminate che furono le funzioni di Capella mi recai a visitarlo nella propria {50[50]} camerata, dove appena mi vide tra gli astanti, fece segno che gli m'approssimassi e fattomi chinare il capo, come se avesse a manifestarmi cosa di grande importanza, così prese a dire «Mi diceste; che era cosa remota e che eravi ancor tempo a prepararmi prima d'andarmene, ma non è così; so certo che debbo presentarmi presto al cospetto di Dio; poco tempo mi resta a dispormi; vuoi che ti dica di più? Abbiamo da lasciarci » Io lo esortava tuttavia a non inquietarsi, e non affannarsi con tali idee; non m'inquieto, interrompendomi disse, nè m'affanno, solo penso che debbo andare al gran Giudizio, e Giudizio inappellabile, e questo agita tutto il mio interno.

  A029000051 

 Un'anima sì pura, e di sì belle virtù adorna qual era quella del Comollo, direbbesi nulla dover paventare, alt' avvicinarsi l'ora della morte.

  A029000053 

 A tale dimanda mostrossi dapprima imbrogliato a rispondere, poscia rivolto qua, e là lo sguardo se da nissuno fosse udito, prese a parlare sotto voce con uno degli astanti: « fin ora paventai di morire pel timore dei Giudizi Divini; questo tutto m' atterriva, ma ora sono tranquillo, e nulla più temo per le seguenti cose, che in amichevole confidenza ti racconto; mentre era estremamente agitato pel timore del giudizio divino, parvemi in un istante essere stato trasportato in una profonda, ed ampia valle, in cui lo squilibrio dell'aria, e le bufere del vento furioso toglievano ogni forza, e vigore a chiunque colà capitava.

  A029000053 

 Nel centro di questa valle v'era un profondo abisso a guisa di fornace, onde uscivano fiamme avvampanti....

  A029000053 

 Non v'era altro passaggio che salire su quella scala, a salire la quale non osava inoltrarmi, temendo essere da {55[55]} que'serpenti divorato; quivi abbattuto dalle angustie, e dagli affanni, privo di forze già veniva meno, quando una donna che io giudico essere la comune nostra Madre, vestita nella più gran pompa, mi prese per mano, fecemi rizzare in piedi e dicendomi di andare con lei s'incamminava qual guida su per quella scala.

  A029000054 

 Checchè se ne voglia dire dell'esposizione del sovraesposto racconto, il fatto fu che quanto grande era prima lo spavento, e il timore di comparire innanzi a Dio, altrettanto più allegro mostravasi di poi, e desideroso che giugnesse un tal momento; {56[56]} non più tristezza, o malinconia in volto, ma un aspetto tutto ridente, e gioviale, in guisa che sempre voleva cantare salmi inni, o laudi spirituali.

  A029000055 

 Terminata {57[57]} la confessione, fatta la preparazione per ricevere il SS. Viatico, già il signor Direttore, che ne era il ministro, seguito dai Seminaristi entrava nella camera d'infermeria; al suo primo comparire, l'infermo tutto turbato, cangia colore, muta d'aspetto, e pieno di santo trasporto esclama: «oh bella vista... giocondo vedere...! Mira come risplende quel sole! Quante belle stelle gli fanno corona! Quanti prostrati a terra l'adorano e non osano alzar la chinata fronte, deh! lascia che io vada inginocchiarmi con loro, e adori anch'io quel non mai veduto sole».

  A029000062 

 Di quando in quando si metteva a cantare con voce ordinaria, e così sostenuta, che l'avresti detto nel perfetto suo essere di salute; il suo canto era il Miserere, le litanie della Madonna, l'Ave Maris Stella, laudi spirituali.

  A029000064 

 Amministrati così tutti i santi sacramenti non pareva più un infermo, ma uno che stesse in letto per riposo; era del tutto consapevole di se stesso con animo pacato, e tranquillo, tutto allegro, altro non faceva che fervorose giaculatorie a Gesù Crocifisso, a Maria Santissima, ai Santi; perlocchè il signor Rettore ebbe a dire che non abbisognava che altri gli raccomandasse l'anima essendo sufficiente per se medesimo.

  A029000064 

 Un' ora dopo la mezzanotte del 2 aprile, dimandò ad uno degli astanti, quanto tempo v' era ancora: gli fu risposto: v'è ancor mezz'ora.

  A029000066 

 Parrebbe sulle prime che un' anima buona, sì cristianamente vissuta qual si era quella del Comollo, non avrebbe dovuto paventare tanto i giudizi divini; ma se ben si osserva, questa è la condotta ordinaria ehe tiene Iddio co'suoi eletti, i quali all'idea di doversi presentare al rigoroso {71[71]} Tribunale ne rimangono pieni di timore, e spavento; ma esso corre in loro soccorso, e in vece che lo spavento del peccatore continua in agitazioni rimorsi, e disperazione, quello dei giusti si cangia in coraggio, confidenza, e rassegnazione che produce nel loro cuore la più dolce allegrezza; e questo è veramente il punto in cui Iddio comincia a far gustare al giusto il centuplicato compenso delle opere buone che egli ha fatto secondo la promessa del Vangelo, con raddolcire le amarezze della morte per via di una pacatezza, e tranquillità d'animo, di un contento, e gaudio interno che ravviva la loro fede, conferma la speranza, infiamma la carità, a segno che il male per dir così, rallenta il suo rigore, e vi sottentra un saggio anticipato del godimento di quel bene che Iddio sta per compartir loro in eterno; il che solo, parmi dovrebbe stimarsi guiderdone sufficiente pei travagli di tutta la vita, confortarci a tollerarli con rassegnazione e regolare tutte le azioni nostre a seconda dei divini precetti.

  A029000076 

 Una persona molto impegnata pel servizio di Dio era da lungo tempo tentata: quando con un mezzo, quando con un altro aveva sempre riuscito a vincere la tentazione; un giorno poi fu sì gagliarda, che pareva omai essere sgraziatamente vinta, e quanto più cercava d'allontanare le cattive idee dalla sua fantasia, tanto più vi correvano.

  A029000077 

 Là giunto lo trovai veramente qual erami stato detto; era privo dell'uso dei sensi, e della ragione, aveva gli occhi acquosi, le labbra dure, e bagnate di freddo sudore, le arterie sfinite, e mancanti sì, che avresti detto a minuto dovesse mandare l'ultimo respiro; lo dimandai più volte, ma senza pro.

  A029000078 

 Nel decorso di questo ragguaglio poco si parlò della virtù della modestia che era appunto quella, che in modo particolare caratterizzava il Comollo.


don bosco-cenni sulla vita del giovane luigi comollo [2a edizione].html
  A030000002 

 » Sopraggiungendo egli ogni discorso men buono era interrotto.

  A030000015 

 Con questo tenor di vita mentre edificava gli altri col buono esempio era l'ammirazione delle persone provette, le quali stupivano a tanta virtù in un giovanetto di prima età.

  A030000017 

 Era la consolazione e la gioia della casa paterna.

  A030000017 

 Quando al sopravvenire di qualche siccità, grandine o perdita di bestiami i suoi parenti mostravansi afflitti, Luigi era colui che li confortava a prendere come favore del Signore quanto accadeva.

  A030000017 

 Singolare era l'obbedienza verso i suoi genitori.

  A030000018 

 Non era mai che si allontanasse dai suoi genitori senza l'espressa loro licenza, di cui era gelosissimo osservatore.

  A030000019 

 « Più volte il vidi, mi afferma una persona che fu con lui allevata, mangiare in fretta, sbrigarsi di alcune occupazioni impostegli, e mentre altri godevano un po' di ricreazione, sotto qualche pretesto andarsi, a nascondere in un fosso da vite, se era in campagna, sul fenile, se era in casa, ed ivi trattenersi in preghiere vocali, o leggere libretti divoti ed imparare racconti edificanti, che egli leggiadramente ripeteva ai suoi amici.

  A030000025 

 Spesso era mandato in chiesa a far quelle cose di cui gli si dava incombenza, spesso egli medesimo vi si recava sotto pretesto di avervi che fare, ma non ne usciva mai senza prima trattenersi alquanto col suo Gesù, e raccomandarsi alla cara sua madre Maria.

  A030000032 

 Con un aspetto angelico, sempre allegro, sempre attento ai suoi doveri, era la delizia di tutti in ricreazione, modello di studio e di moralità in ogni cosa; ma la sua sobrietà non era di un fanciullo bensì di una persona attempata e consumata nella virtù.

  A030000035 

 Erano già più giorni da che io cedeva uno studente (senza saperne il nome) {21 [21]} che dimostrava tanta compostezza nella persona, tale modestia camminando per le vie, e tanta affabilità e cortesia con chi gli parlava, che io ne era del tutto maravigliato.

  A030000036 

 A ciò pure era invitato il modesto giovanetto; ma esso si scusava sempre con dire che non era pratico, non aveva destrezza.

  A030000036 

 Io raccapricciai a tal vista, e {22 [22]} siccome l'oltraggiatore era d'età e di forze inferiore all' oltraggiato, attendeva che gli fosse resa la pariglia.

  A030000037 

 Coltivò con ammirabile diligenza lo studio della pietà, e sempre si mostrò attentissimo ad ogni insegnamento, ed era così scrupoloso e vigilante nell' adempimento del suo dovere, che non mi ricordo di averlo mai avuto a rimproverare della benchè minima negligenza.

  A030000037 

 Egli poteva essere proposto per esemplare ad ogni giovane per la intemerata sua condotta, per l'ubbidienza, per la docilità; onde io meco stesso m'aveva fatto un ottimo augurio, allorchè seppi che era entrato nella carriera Ecclesiastica.

  A030000037 

 [2]: {23 [23]} « Benchè il carattere e l'indole dell' ottimo giovane Comollo possano essere meglio noti a V. S. che l'ebbe per condiscepolo, e potè più da vicino osservarlo, tuttavia assai di buon grado le mando in questa lettera il giudizio ch'io me n' era formato infin d'allora, quando l'ebbi a scolare pel corso dei due anni 1835 e 1836 nello studio dell' Umanità e della Retorica nel Collegio di Chieri.

  A030000040 

 Non minore era V'impegno per le osservanze religiose, e per la vigilanza in tutto ciò che riguardava alle cose di pietà.

  A030000044 

 Il suo andare e venire dalla scuola era tutto raccoglimento e modestia, nè mai andava qua e là vagando o collo sguardo o colla persona, eccetto che per prestare il dovuto rispetto ai superiori, alle chiese, a qualche immagine o pittura della Beata Vergine.

  A030000045 

 Era ormai sul finir del corso di Retorica, quando io l'interrogava sulle cose più curiose, o sui monumenti più ragguardevoli della città, {30 [30]} ed egli rispondeva di non ne essere punto informato, come se fosse forestiero.

  A030000046 

 Pel che aveva un bel far cenno col capo, passandogli vicino, o tossire, perchè egli si movesse; era sempre lo stesso, finchè io non mi accostava scuotendolo.

  A030000046 

 Quanto più il Comollo era alieno dalle curiosità e occupazioni temporali, tanto più era informato ed istruito delle cose di Chiesa.

  A030000046 

 Serviva molto volentieri alla santa Messa anche nei giorni di scuola, quando poteva; ma nei giorni di vacanza servirne quattro o cinque era per lui cosa ordinaria.

  A030000046 

 {31 [31]} Aveva il suo orario per la preghiera, lettura spirituale, visita a Gesù Sacramentato, e ciò era scrupolosamente osservato.

  A030000047 

 Benchè fosse così concentrato nelle cose di spirito non vedevasi mai rannuvolato in volto {32 [32]} o tristo, ma sempre ilare e contento, colla dolcezza del suo parlare rallegrava tutti quelli con cui trattava, ed era solito a dire che gli piacevano grandemente le parole del profeta David: Servite Domino in laetitia: Servite il Signore in santa allegrezza.

  A030000049 

 Tale era la stima che aveva delle cose di religione, che non solo non poteva patire che se ne parlasse con disprezzo, ma nemmeno con indifferenza.

  A030000050 

 Ciò fece specialmente conoscere nell'onomastico del suo professore di Umanità o quarta ginnasiale, che nel 1835 era il Dottore Giovanni Bosco.

  A030000052 

 Era nascosto presso la vicina cappella tra un cespuglio ed un pilastro della medesima.

  A030000052 

 Si temeva di lui qualche disgrazia, tanto più che pochi giorni prima era morto un giovane, annegato nelle acque della fontana Rossa a pochi passi {35 [35]} distante di colà.

  A030000061 

 Luigi lo prese, ma giunto a casa trovò che sebbene non fosse libro assolutamente proibito era tuttavia certamente dannoso all' inesperta gioventù.

  A030000068 

 Esso, da quell'uomo prudente che era, potè così sempre guidarmi con sicurezza.

  A030000075 

 Ti sembrava buono, noi tutti lo giudicavamo tale e ci siamo tristamente accorti che era un lupo da fuggire.

  A030000077 

 Mi accertò più volte, che, dato un tocco del campanello, gli era impossibile continuare ciò che aveva fra le mani, perchè rimaneva tutto confuso e non sapeva più che si facesse.

  A030000077 

 Tanto radicata era in lui la virtù dell'ubbidienza.

  A030000078 

 Non parlo dei superiori, ai quali ubbidiva con tutta prontezza e giovialità, senza mai dimandar conto o ragione di ciò che gli era ingiunto.

  A030000079 

 Il compagno, dimenticando che era pur chierico, non badando che la carità comanda di sopportare i difetti altrui, e di non oltraggiare il nostro simile, montò in collera e rispose con voce alterata, con parole offensive e minacciose.

  A030000083 

 Era bello a vedersi come il Comollo, dato il segno della preghiera o di altra sacra funzione, accorreva immantinente colla più esatta diligenza, e, composto nella persona e con edificante raccoglimento di tutti i suoi sensi, compieva le pratiche religiose; nè mai in lui si ravvisò il minimo rincrescimento nel portarsi in cappella, o in altro luogo ad assistere a' suoi religiosi doveri.

  A030000083 

 Il mattino al primo tocco di campanello si alzava di letto, e, aggiustato quanto era di dovere, recavasi un quarto d'ora prima degli altri in chiesa a preparare l' anima sua per l'orazione.

  A030000085 

 Pregava, ma ne era interrotto da singhiozzi, da interni gemiti e da {51 [51]} lagrime; nè poteva acquetare i trasporti di tenera pietà, se non quando, terminata la Messa, si cominciava il canto del mattutino.

  A030000086 

 Modesto qual era negli occhi spesso gli avveniva di far passeggiate in giardini o in ville, senza che egli avesse minimamente veduto le cose più notevoli, che tutti gli altri avevano ammirato.

  A030000086 

 Sovente era visitato da alcune sue cugine di Chieri, e questo gli era di grave cruccio, dovendo trattare con persone di altro sesso; onde appena detto quello che la {53 [53]} convenienza e il bisogno volevano, raccomandando loro con bella maniera di venirlo a trovare il meno possibile, tosto da loro si licenziava.

  A030000086 

 Talvolta accadde che dopo il passeggio interrogato se avesse visto suo padre, che pur gli era passato vicino, e l'aveva salutato, rispondesse di non averlo veduto.

  A030000087 

 Era assuefatto d'incrocicchiar l'una coll'altra le gambe e di appoggiarsi col gomito, quando gli veniva bene a mensa o nello studio o nella scuola.

  A030000088 

 A mensa era parco al sommo: beveva poco vino, e quel poco adacquato.

  A030000088 

 Le mortificazioni circa il cibo erano quotidiane: d'ordinario quando più sentivasi bisogno di far colezione, era appunto allora che se ne asteneva.

  A030000088 

 Talvolta lasciava pietanza e vino, contentandosi di mangiare pane inzuppato nell'acqua, sotto lo specioso pretesto che gli tornava meglio per la corporale sanità, ma in realtà era per ispirito di mortificazione.

  A030000090 

 Egli era piacevole nel parlare, perciò chiunque avesse tristezza alcuna, conversando con lui ne rimaneva consolato.

  A030000090 

 Era così modesto, edificante nelle parole e nei tratti, che anche i più indiscreti erano obbligati a riconoscere in lui uno specchio di modestia e di virtù.

  A030000090 

 Un altro disse più volte che voleva adoperarsi a tutta possa per farsi santo, e per riuscirvi avea deliberato di seguire le tracce del Comollo; e benchè si vedesse di gran lunga indietro {56 [56]} la quel modello di virtù, nulladimeno era assai contento di quel tanto che veniva in sè ricopiando.

  A030000090 

 Un suo collega soleva dire, che il Comollo era per lui una continua predica; che era un miele, il quale raddolciva i cuori, e gli umori anche i più bizzarri.

  A030000091 

 Il tempo di vacanza per lui in quanto alla morale, sua condotta era quello stesso del Seminario.

  A030000094 

 Affezionatissimo quale era a tutte quelle cose, che riguardavano l'ecclesiastico ministero, godeva molto quando vi si poteva occupare, chiaro segno che il Signore lo chiamava allo stato, a cui aspirava.

  A030000098 

 Oh, esclamava un altro, pareva un angelo da quel pulpito, tanto era modesto e franco nel ragionare! Altri: Che bella maniera di predicare... - Ciò dicendo ne ripetevano alcuni sentimenti e perfino le stesse parole, che fisse ancora avevano nella memoria.

  A030000099 

 Tale era l'aspettazione del vecchio suo zio, tale la speranza dei genitori, tale il desiderio de' suoi compatrioti, de' suoi superiori, de' suoi compagni.

  A030000113 

 Era nostro piacere grande che si fosse trattenuto ancora qualche giorno con noi, ma ei se ne volle assolutamente partire.

  A030000118 

 Finite queste ultime vacanze e messosi in via per recarsi in Seminario, era giunto a un luogo, ove progredendo perdeva di vista il suo paese.

  A030000122 

 Per ciò fare era d'uopo perdere la ricreazione e la colezione; ma egli si sottometteva di buon grado a queste privazioni, giudicandosi assai bene ricompensato dalla comunione che comodamente faceva nel servir la S. Messa.

  A030000130 

 È pur bene di notare che un'anima innocente e adorna di tante virtù, quale era quella del Comollo, direbbesi nulla dover paventare l'avvicinarsi dell'ora della morte.

  A030000131 

 Appena mi vide fra gli astanti, fece segno che me gli appressassi, come se avesse a manifestarmi cosa di grande importanza, e così prese a dire: « Mi dicesti, che era cosa remota, e che eravi ancor tempo a prepararmi prima d'andarmene, ma non è così; sono certo che debbo presentarmi presto al cospetto di Dio; poco tempo mi resta a dispormi; vuoi che tel dica chiaramente? Abbiamo da lasciarci.

  A030000131 

 Era il mattino del 25 marzo 1839, giorno della SS. Annunziata, quando io nell'andare in cappella incontrai pei corridoi il Comollo, che mi stava aspettando.

  A030000131 

 Lo che sin dal primo giorno di malattia manifestò anche {72 [72]} a più altri suoi colleghi nell'occasione, che da loro era stato visitato.

  A030000132 

 Mottura, scorgendo l'infermo camminare di male in peggio, mi concedette assai volentieri che passassi presso di lui la notte, che era quella del 30 marzo precedente al solenne giorno di Pasqua.

  A030000133 

 Eppure non v'era altro passaggio che quello, ed io non osava avanzarmi temendo essere da quei serpenti divorato.

  A030000133 

 Mentre era estremamente agitato pel timore dei giudizi divini, parvemi in un istante essere trasportato in una profonda ed ampia valle, in cui l'agitazione dell'aria e le bufere di un vento furioso toglievano forza e vigore a chiunque colà capitava.

  A030000133 

 {75 [75]} Nel centro di questa valle era un grande abisso a guisa di larga e profonda fornace, onde uscivano fiamme avvampanti.

  A030000134 

 Checchè se ne voglia dire del sovraesposto racconto, il fatto fu che quanto grande era prima il suo timore di comparire innanzi a Dio, altrettanto di poi manifestavasi il suo desiderio che giugnesse quello istante.

  A030000138 

 Terminata la confessione, fatta la preparazione per ricevere il SS. Viatico, già il signor Direttore, che ne era il ministro, seguito dai seminaristi, entrava nella infermeria; quando al suo primo comparire l'infermo tutto commosso cangia colore, muta d'aspetto, e pieno di santo trasporto esclama: « Oh bella vista... Giocondo vedere...! Mira come isplende quel sole! Quante belle stelle gli fanno corona! Quanti prostrati a terra l'adorano e non osano alzare la chinata fronte! Deh! lascia {80 [80]} che io vada ad inginocchiarmi con loro, e adori anch'io quel non mai veduto sole.

  A030000141 

 Non era scritto così nei santi e sempre adorabili voleri del Signore.

  A030000148 

 Queste parole furono pungenti strali al cuore dell'addolorata sua madre, la quale tanto amava un figlio così amabile, e da cui ella pure era tanto amata.

  A030000161 

 Il suo canto era il Miserere, le litanie della Madonna, l' Ave maria Stella e laudi spirituali.

  A030000163 

 Amministrati così tutti i conforti di nostra santa cattolica religione, non pareva più un infermo, ma uno che stesse in letto per riposo; era pienamente consapevole di se stesso, con animo pacato e tranquillo; tutto allegro ad ogni momento innalzava fervorose giaculatorie a Gesù Crocifisso, a Maria Santissima, ai Santi; onde il signor Rettore ebbe a dire: « Egli non abbisogna che altri gli raccomandi l'anima, essendo sufficiente per se medesimo.

  A030000163 

 Era tanto assorto in se stesso e traspariva dal suo volto tale un'aria di paradiso da sembrare un angiolo.

  A030000163 

 Un' ora dopo la mezzanotte del 2 aprile dimandò ad uno degli astanti, quanto tempo vi era ancora; gli fu risposto: - Vi è ancor mezz'ora.

  A030000186 

 Nel decorso di questo ragguaglio poco si parlò della virtù della modestia che era appunto quella, la quale in modo particolare caratterizzava il Comollo.

  A030000187 

 Questa visita straordinaria venne fatta ad un compagno, col quale {104 [104]} esso Comollo era stato in amicizia mentre viveva.

  A030000188 

 Il suo avvicinarsi non era sensibile in modo da potersi misurare il diminuirsi delle distanze, ma lasciava un' incertezza quale lascia una vaporiera, della quale talora non si può conoscere il punto ove si trova nella sua corsa, se si è costretti a giudicare dal solo fumo che si stende per l'aria.

  A030000188 

 « Era la notte del 4 aprile, notte che seguiva il giorno della sua sepoltura, ed io riposava cogli alunni del corso Teologico in quel dormitorio che dà nel cortile a mezzodì.

  A030000189 

 Io era impietrito dal timore.

  A030000191 

 I compagni balzati di letto fuggirono senza saper dove; si raccolsero alcuni in qualche angolo del dormitorio, si strinsero altri intorno al prefetto di camerata, che era D. Giuseppe Fiorito da Rivoli; tutti passarono la notte, aspettando ansiosamente il sollievo della luce del giorno.

  A030000195 

 Costei molto impegnata pel servizio di Dio era da lungo tempo tentata: ora con un mezzo, ed ora con un altro era sempre riuscita a vincere la tentazione.


don bosco-cenno biografico sul giovanetto magone michele.html
  A031000004 

 In questa di Magone noi abbiamo {4 [158]} un giovanetto che abbandonato a se stesso era in pericolo di cominciar a battere il tristo sentiero del male; ma che il Signore invito a seguirlo.

  A031000007 

 Già suonavano le ore sette, il tempo era nuvoloso, una densa nebbia risolvevasi era minuta pioggia.

  A031000007 

 Ma tra quelle grida rendevasi notabile una voce che distinta alzavasi a dominare tutte le altre; era come la voce di un capitano, che ripttevasi da compagni ed era da tutti seguita quale rigoroso comando.

  A031000043 

 Ricevuta la lettera di accettazione il nostro candidato era impaziente di venire a Torino.

  A031000058 

 Il giuoco che noi diciamo barrarotta era a lui prediletto e in esso era celeberrimo.

  A031000058 

 Ma un bel momento di vederlo era quando il campanello dava il segno del fine di qualche dovere, cui teneva dietro la ricreazione! Sembrava che uscisse dalla bocca di un cannone; volava in tutti gli angoli del cortile; ogni trastullo ove fosse stata impiegata destrezza corporale, formava la {15 [169]} sua delizia.

  A031000059 

 Il nostro Michele era da un mese nell'Oratorio, e di ogni occupazione servivasì come di mezzo a far passare il tempo; egli era felice purchè avesse avuto campo a faro salti e star allegro, senza riflettere che la vera contentezza deve partire dalla pace del cuore, dalla tranquillità di coscienza.

  A031000084 

 «Giunto poi alla metà del tempo stabilito pel riposo, io era così pieno di contentezza, di commozione e di affetti diversi, che per dare qualche sfogo all'animo mio mi alzai, mi posi ginocchioni, e dissi più volte queste parole: Oh quanto mai sono disgraziati quelli che cadono in peccato! ma quanto più sono infelici coloro che vivono nel peccato.

  A031000100 

 Quando venne in questa casa lo stare in chiesa era per lui fatica appena sopportabile; alcuni mesi dopo provava grande consolazione per le funzioni religiose comunque prolungate.

  A031000103 

 O ragazzo, ragazzo, tu sei come io era una volta, rispose; tu non conosci le cose utili.

  A031000104 

 Egli era talmente attento, raccolto e composto nella persona che pareva insensibile ad ogni cosa esterna.

  A031000108 

 Era maraviglioso il vedere colui che era l'anima della ricreazione e teneva tutti in movimento, come se fosse portato da una macchina, trovarsi il primo in que' luoghi ove il dovere lo chiamava.

  A031000109 

 Ebbi per altro non poco a maravigliarmi del suo totale cangiamento si nel fisico che nel morale; ed una cotale insolita gravità mista ad un'aria che lo faceva comparire nella fronte e nello sguardo piuttosto serio; la quale cosa indicava che il cuore di lui era in grave pensiero.

  A031000109 

 Michele Magone era tra i primi di costoro.

  A031000109 

 Non mi ricordo di averlo dovuto sgridare mai per la sua indisciplina; ma placidissimo era egli nella scuola, malgrado la sua grande vivacità, dì cui dava splendido saggio nel cortile in tempo di ricreazione.

  A031000109 

 Questa sola cosa basta a farci conoscere che il progresso fatto non era ordinario.

  A031000113 

 Nell'adempimento dei suoi doveri era in ogni cosa esemplare.

  A031000119 

 Ogni mattina poi era suo primo pensiero di portare lo sguardo sopra il piccolo quadernetto, e più volte lungo il giorno il leggeva e rinnovava la promessa di volersi regolare ottimamente.

  A031000122 

 Un giorno gli fu regalata un'immagine della B. V. nel cui fondo era scritto: Venite, filii, audite me, timorem Domini docebo vos; cioè: Venite, o figliuoli, ascoltatemi, io vi insegnerò il santo timor di Dio.

  A031000123 

 Ogni domenica faceva la s. Comunione per quell'anima del Purgatorio che in terra era stata maggiormente divola di Maria Santissima.

  A031000125 

 Prima di mettersi a studiare, a scrivere in camera o nella scuola, tirava fuori da un libro un'immagine di Maria nel cui margine era scritto questo verso:.

  A031000131 

 Il direttore rispose che non era ancora all'età di fare voti di quella importanza.

  A031000134 

 Lo aprii ed era di questo tenore: Cinque ricordi che s. Filippo Neri dava ai giovani per conservare la virtù della purità.

  A031000142 

 Così il 1° consiglio era congiunto colla considerazione della prima allegrezza che gode Maria in cielo, e questo era per la domenica.

  A031000142 

 Il 2° alla seconda allegrezza, ed era pel lunedi; e così del resto.

  A031000146 

 Se poi giungeva a conoscere la causa di quell'afflizione procurava di confortarlo con qualche buon consiglio, e se era il caso facevasi di lui mediatore presso ai superiori o presso di chi l'avesse potuto sollevare.

  A031000147 

 Che cosa poteva fare di più un giovanetto di quella età? Di carattere focoso come era, non di rado lasciavasi trasportare ad involontari impeti di collera; ma bastava il dirgli: Magone, che fai? È questa la vendetta del cristiano? Ciò bastava per calmarlo, umiliarlo così, che andava egli stesso a domandare scusa al compagno pregandolo di perdonarlo e non prendere scandalo dal suo villano trasporto.

  A031000150 

 Un suo compagno assai divagato era più volte stato causa di dispiacere ai superiori.

  A031000167 

 Era un giorno in conversazione co' suoi compagni, quando alcuni introdussero discorsi che un giovane cristiano e ben educato debbe evitare.

  A031000168 

 A quelle parole parve tratto fuori di senuo; più non riflettendo nè al luogo nè al pericolo, con due salti vola sul bestemmiatore, gli dà due sonori schiaffi dicendo: È questo il modo di trattare il santo nome del Signore? Ma il monello che era più alto di lui, senza badare al riflesso morale, irritato dalla baia de' compagni, dall'insulto pubblico, e dal sangue che in copia gli colava dal naso, si avventa arrabbialo sopra Magone; e qui calci, pugni e schiaffi non lasciavano tempo nè all'uno nè all'altro da respirare.

  A031000178 

 Magone era di quando in quando visitato da un antico compagno che egli desiderava di guadagnare alla virtù.

  A031000182 

 Egli ci somministrò quanto occorreva pegli abiti; di poi ci apprestò una refezione che se da una parte era da signore dall'altra trovò un appetito corrispondente.

  A031000188 

 Ma verso i suoi benefattori era sensibilissimo.

  A031000190 

 Fu eziandio mentre era a Morialdo che ho notato un bell'atto di virtù che parmi degno di essere riferito.

  A031000196 

 Egli era di corporatura piuttosto piccola, ma sano e robusto.

  A031000196 

 Egli le praticava con allegria, con disinvoltura, e senza scrupoli: di modo che per pietà, studio e affabilità era amato e venerato da tutti; mentre per vivacità e belle maniere era l'idolo della ricreazione.

  A031000196 

 In quanto alla pietà egli era giunto ad un grado che nella sua età io non avrei saputo quale cosa aggiungere o quale cosa {65 [219]} togliere per fare un modello alla gioventù.

  A031000208 

 Giunta intanto la sera dell'ultimo giorno dell'anno il superiore della casa raccomandava a tutti i giovani della casa di ringraziare il Signore pei benefizi da lui ricevuti nell'anno che era per terminare.

  A031000208 

 Mentre diceva queste cose teneva la mano sopra il capo di colui che gli era più vicino, e il più vicino era Magone.

  A031000210 

 Dopo le solite preghiere e la solita lettura, dati quei ricordi che sembravano più adatti al bisogno, uno dei compagni prende il taschino dei fioretti ovvero dei bigliettini sopra cui era scritta una {69 [223]} massima da praticarsi lungo la settimana.

  A031000219 

 Solamente nel dopo pranzo del mercoledì lo vidi che stava sul balcone a rimirare gli altri a trastullarsi, senza che andasse a prendervi parte; cosa affatto insolita, e indizio non dubbio che egli non era nello stato ordinario di sanità.

  A031000220 

 La sera del mercoledì (19 gennaio 1859) gli ho dimandato che cosa avesse, ed egli rispose aver niente; sentirsi alquanto incomodato dai vermi, che era la sua solita malattia.

  A031000221 

 Il pericolo cominciò a manifestarsi alle due dopo mezzodì allora che andatolo a vedere mi accorsi che alla difficoltà del respiro erasi aggiunta la tosse, e che lo sputo era tinto di sangue.

  A031000221 

 Ma io mi accorsi che la malattia aveva cangiato aspetto ed era divenuta seria assai.

  A031000234 

 Egli era impaziente di ricevere quel Gesù che da molto tempo riceveva con frequenza esemplare.

  A031000236 

 Ma indi a pochi minuti con aria ilare, e quasi in forma di scherzo fe' cenno di essere ascoltato e disse: Sul biglietto di domenica vi era un errore.

  A031000241 

 Era appena in camera, quando mi sento a dire di fare presto ritorno all'infermo perchè pareva avvicinarsi all'agonia.

  A031000242 

 Era proprio così; il male precipitava terribilmente, quindi gli fu amministrato l'olio santo dal sacerdote Zattini Agostino.

  A031000242 

 L'infermo era in piena cognizione di se stesso.

  A031000245 

 Compiuta la sacra funzione dell'Olio Santo, gli dissi se desiderava che avessi chiamata sua madre, che era andata a riposarsi alquanto in una camera vicina, persuasa ella pure che il male non fosse cotanto grave.

  A031000247 

 Era cosa che riempiva di stupore chiunque lo rimirasse.

  A031000247 

 Questo pensiero era quello che gli faceva soffrire tutto con gioia; anzi quel male, che per via ordinaria cagionerebbe affanni ed angustie, in lui produceva gioia e piacere.

  A031000266 

 Fattosi giorno la buona genitrice di Michele voleva recarsi nella camera del figliuolo per averne notizie; ma quale non fu il suo dolore quando fu prevenuta che egli era morto! Quella donna cristiana stette un momento immobile senza proferire parola, nè dare un sospiro, quindi proruppe in questi accenti: Dio grande, voi siete padrone di tutte le cose... Caro Michele, tu sei morto... io piangerò sempre in te la perdita di un figliuolo; ma ringrazio Dio che ti abbia concesso di morire in questo luogo con tale assistenza; di morire di una morte così preziosa agli occhi del Signore.

  A031000267 

 Egli era molto conosciuto per le sue morali e fisiche qualità, ed era molto stimato e venerato per le rare virtù che fregiavano l'animo di lui.

  A031000269 

 Era un giorno di sabato, e si doveva dare un lavoro dei posti.

  A031000269 

 Io era profondamente commosso; i giovani erano costernati, e nel silenzio generale non fu possibile pronunziare altra parola che: È {86 [240]} morto, e tutta la scuola in un dirottissimo pianto.

  A031000269 

 Tutti l'amavano; e chi non avrebbe amato un fanciullo adorno di tante belle virtù? La grande reputazione di pietà che egli si era acquistata presso i compagni si fece conoscere dopo la sua morte.

  A031000270 

 Per dare un segno esterno del grande affetto che da tutti portavasi all'amico defunto, fu fatta una sepoltura solenne quanto era compatibile coll'umile nostra condizione.

  A031000272 

 Dopo di aver esposto in forma oratoria le principali virtù di cui era ricco l'animo del defunto, invitava i dolenti e commossi compagni a non dimenticarlo; anzi a spesso ricordarsi di lui, e per confortarlo colla preghiera, e per seguirlo nei begli esempi che ci lasciò nella sua vita mortale.


don bosco-cenno istorico sulla congregazione di s. francesco di sales [1874].html
  A032000001 

 Dal 1841 al 1848 si praticavano già alcune regole secondo lo spirito di questa Congregazione, ma non vi era vita comune.

  A032000002 

 Mentre gli istituti religiosi si andavano così disperdendo; i preti erano vilipesi, taluni messi in prigione, altri mandati a domicilio coatto, come mai umanamente parlando era possibile coltivare lo spirito di vocazione?.

  A032000004 

 Tuttavia, benedicendo Iddio l' opera sua, nel 1852 si era già riuscito a formare un nucleo di parecchi giovanetti, che in pubblico ed in privato prestandosi a molte opere di carità erano ben veduti da ogni classe {4 [234]} di persone.

  A032000011 

 Appoggiato sopra le basi suggerite dal S. Padre, avutane speciale benedizione, ho tosto dato mano ad uniformare le costituzioni scritte e da parecchi anni praticate in Torino con quello che mi era stato proposto.

  A032000015 

 Al prelodato Decreto erano annesse tredici animadversioni, sopra cui io era invitato a fare le mie osservazioni intorno al modo e alla possibilità di inserirle al posto opportuno.

  A032000016 

 Con lettera firmata da Monsignor Svegliati si aggiugneva che, alcune di' esse, segnatamente la quarta che spettava alle dimissorie, si erano fatte, perchè la Congregazione Salesiana non era ancora definitivamente approvata.


don bosco-chi e d. ambrogio.html
  A033000001 

 - Parlò il barbiere, parlarono i signori, il discorso era animatissimo.

  A033000001 

 Questo teologo era un amico del barbiere, si erano allevati insieme, ed avevano imparato a leggere da fanciulli alla stessa scuola.

  A033000007 

 - Falsissimo, ed io tel posso dire con certezza, giacchè l' ho conosciuto che era ancor chierico.

  A033000015 

 - Oibò! fu sospeso per la sua condotta scandalosa; la questione del Te Deum nacque quando egli era già sospeso: del resto lo fu non una, ma più volte sospeso e per vari motivi.

  A033000021 

 Se in quel paese vi era un ubbriacone, uno che non andasse a messa, un altro che non facesse pasqua, oppure mangiasse grasso nei giorni proibiti; in una parola se nel paese vi era un cattivo cattolico, costui era tosto quello cui piaceva questo predicatore, che lo lodava, lo applaudiva.


don bosco-congregazione particolare dei vescovi e regolari.html
  A034000006 

 Quand'io era a Saluzzo, un mio diocesano fu ordinato in questa Congregazione, il quale brevissimo tempo dopo fu cacciata via perchè scoperto infetto di intemperanza nel bere: e tale esso è ancora presentemente.

  A034000023 

 Si era dichiarato (Animadv.

  A034000026 

 Si era; prescritto (Animadvers.

  A034000027 

 Si era detto (Animadvers.

  A034000028 

 Si era dichiarato (animadvers.


don bosco-conversazioni.html
  A035000012 

 Egli aveva letto e studiato quanto è necessario ad un cristiano; accudiva i suoi affari, amava tutti e da tutti era amato.

  A035000012 

 Sua prima cura era di educare la sua famiglia nel timore di Dio.

  A035000018 

 Follia e contraddizione quando ci penso! perciocché se la confessione era buona per quelli, era eziandio buona per me.

  A035000019 

 Il buon Curato osservando che il numero di quelli che avevano adempiuto al dovere pasquale era assai minore del numero dei parrocchiani, deliberò di andar egli stesso in cerca delle pecore che non volevano fare ritorno all'ovile.

  A035000020 

 Perciò era un piacere per tutta la famiglia quando eravamo da lui visitati.

  A035000032 

 Tempo fa era anch'io assiduo alla confessione.

  A035000050 

 Il fariseo di cui parla il Vangelo, non era egli un uomo onesto?.

  A035000058 

 In tempo di mia giovinezza, quando era soldato, ho udito a raccontare che un generale si faceva condurre innanzi i soldati imputati di qualche mancamento, e se scorgeva nel loro volto qualche cosa che gli spiacesse: fucilateli sull'istante, diceva, di poi giudicheremo la loro colpa.

  A035000060 

 Instrutto e giudicioso qual era non tardò a provare in se medesimo il gran vuoto che lascia nel cuore umano la mancanza di religione.

  A035000066 

 Anche in ciò non havvi alcun dubbio; perchè G. C. come Dio poteva, anzi era il solo che potesse perdonare i peccati, siccome leggiamo aver più volte fatto nel Vangelo.

  A035000087 

 2 o Il Vangelo nota chiaramente che San Tommaso uno dei dodici non era presente quando apparve Gesù.

  A035000111 

 Egli era Dio e perciò infinitamente sapiente; quindi conosceva ogni segreta azione, ogni più nascosto pensiero.

  A035000146 

 Se gli antichi Padri parlano della confessione come un mezzo necessario per riconciliarsi con Dio, se espongono il modo con cui i Penitenti devono confessare le loro colpe, ed i Sacerdoti impartire l'assoluzione; è certo ed evidente che la confessione era praticata, altrimenti avrebbero date norme inutili e intorno a cose non esistenti.

  A035000155 

 Pure questo era l'uso costante de' primi Cristiani.

  A035000161 

 Racconta inoltre che una donna caduta eziandio in peccato dichiarò in confessione tutto l'avvenuto, anche ciò che era passato nel suo interno vale a dire i peccati di pensiero.

  A035000162 

 E lo stesso S. Ireneo ci fa notare che la confessione era distinta, vale a dire si confessavano i peccati di opere e di pensieri.

  A035000165 

 Egli medesimo era confessore molto benigno e accoglieva con gran bontà i penitenti.

  A035000167 

 Un dotto scrittore ecclesiastico di quei tempi, di nome Socrate, dopo di avere a lungo lodato lo zelo di questo santo, asserì che egli era solito d'incoraggiare i peccatori dicendo: ancorchè abbi peccato le mille volte accostati a confessarti.

  A035000170 

 S. Agostino era egli confessore ed incoraggiva i cristiani a non differire la penitenza dicendo fra le altre cose queste precise parole: Se il peccatore sarà ostinato fino all'ultimo della vita, non so se potrà ricevere la penitenza e confessare i suoi peccati a Dio, e al Sacerdote.

  A035000174 

 Ambrogio, di cui vi ho poco fa parlato, era assiduo nell'udire le confessioni dei fedeli.

  A035000191 

 Venticinque anni fa la giustizia fra di noi era amministrata?.

  A035000193 

 Il modo di amministrare la giustizia era quello stesso d'oggidì!.

  A035000197 

 Prima di questo codice era amministrata la giustizia?.

  A035000224 

 Si legge pure che un certo Lisandro essendo andato a consultare un oracolo, che era una divinità dei gentili, il sacerdote che aveva cura del tempio gli comandò di confessare tultte le ingiustizie che egli aveva commesso nelle sue azioni.

  A035000228 

 Se la Confessione dei Gentili era cosa naturale fra gli uomini, pare che avrebbe dovuto essere maggiormente praticata presso agli Ebrei, i quali avevano i libri sacri contenenti la divina Rivelazione.

  A035000241 

 Però la legge antica essendo una figura di quanto dovea compiersi alla venuta del Messia, era perciò riserbato a G. C. l'innalzare la confessione alla dignità di Sacramento; col quale Sacramento applicando alle anime nostre i meriti della sua passione e morte, ci ha somministrato un mezzo assai facile per ottenere il perdono dei peccati e conseguire la vita eterna.

  A035000247 

 Ho sentito {76 [220]} più volte uomini a dire che il giorno più bello, più felice di loro vita era stato quello in cui avevano aggiustate le cose di loro coscienza.

  A035000290 

 Appunto a questo riguardo era solito a dire il dotto Silvio Pellico con un suo amico: «sono immensi i vantaggi» spirituali e temporali che apporta la» confessione! Quante famiglie rappacificate!» quanti giovani ricondotti a' loro genitori!» {85 [229]} quante risse impedite, quanti» furti riparati! e ciò tutto in grazia della» confessione.».

  A035000295 

 Non dico che il confessore provi con solazione per le colpe commesse, ma prova la più grande consolazione nel vedere un'anima che rompe i legami con cui era vincolata dal demonio, vede che ritorna a Dio, vede che si prepara un abitatore di più pel paradiso, e gode nell'animo suo perchè egli è l'istrumento di cui la Provvidenza si serve per compiere un'azione così avventurosa.

  A035000304 

 Anzi io son sicuro che il medesimo autore del vostro libro, che pure era prete e confessore, egli stesso non abbia mai rivelato, e spero che non verrà a tal punto di depravazione di rivelare alcuna cosa udita in confessione.

  A035000304 

 Che più? lo stesso Lutero che pure era confessore, ed altri ecclesiastici che sgraziatamente apostatarono e rinunciarono al cattolicismo, sebbene costoro abbiano scritto e detto cose nefande contro alla religione, e contro alla confessione medesima, non mai giunsero a violare il segreto di questo sacramento.

  A035000312 

 Mi ricordo pure d'un prete, mio compagno di scuola, che era andato a fare il vice-curato; e quello era veramente un buon prete! Quasi tutti andavano a confessarsi da lui.

  A035000349 

 Questo dimostra che la conversione non era sincera.

  A035000375 

 Ciò era incompatibile coi voti solenni che aveva fatto e collo stato sacerdotale.

  A035000377 

 All'epoca che egli passò al protestantismo, quando (se ciò si può dire) era tutto infervorato per la novella religione, scrisse il famoso libro intitolato Saggio Dogmatico Storico intorno alla confessione.


don bosco-conversione di una valdese.html
  A036000097 

 Ma, per bacco, e prima di lal tempo dov'era la nostra chiesa? Non se n'è mai parlato?.

  A036000098 

 14-15) che ella non esisteva, e la sua fede era quella della chiesa universale.

  A036000098 

 Se poi noi gli domandiamo che cosa egli intende per {23 [281]} Chiesa universale, ci risponde, che tale Chiesa era la cattolica, quella medesima che ebbe sempre ed ha tuttora per capo il Sommo Pontefice, successore di S. Pietro, stabilito da Gesù Cristo suo vicario in terra.

  A036000098 

 Se voi interrogate il vostro ministro Bert, dove era la vostra setta prima del secolo nono, egli vi risponde nel suo Libro di famiglia (pag.

  A036000103 

 Prima era afflitta, perchè non poteva godere la pace di cuore che godono le mie compagne; adesso lo sono assai più, perchè i vostri discorsi mi fanno vie più dubitare della verità di mia religione.

  A036000107 

 Costui era giusto, pregò il Signore, ed egli lo esaudì in una maniera straordinaria, mandandogli S. Pietro a battezzare lui e tutta la sua famiglia.

  A036000119 

 Il cielo era sereno, le stelle brillavano d'una luce più pura, e la luna, che era nel suo plenilunio, rendeva uno splendor tale, che diradando le tenebre della notte, discopriva i colli e le valli vicine.

  A036000129 

 Mentre io voleva ancora fare altre domande, i miei parenti bussano la porta della camera, ed allora solamente mi accorsi che era passata la notte e fattosi giorno.

  A036000132 

 Io non so che dirmi, andava esclamando la madre, questa mia Giuseppa era tutto brio e vivacità, ora non la veggo più a fare un sorriso, e non sa o non vuol dir nulla; i medici non sanno che dire, e intanto la sua sanità se ne va peggiorando ogni giorno più: io temo che qualcuno l'abbia maleficata.

  A036000185 

 Una volta ella disse al Curato, che difficilmente avrebbe potuto ritornare, perchè un suo vicino l'aveva veduta a parlare con lui, e che la cosa era in procinto di venire a notizia dei suoi parenti; che perciò le desse qualche particolare ricordo.

  A036000187 

 Quel ministro era stato qualche tempo in Torino, ed aveva letto, studiato, e veduto quanto si pratica col magnetismo, e se n'era già altre volte con buon esito servito per divertimento e ricreazione.

  A036000232 

 Prima di Pietro Valdo, che cosa era dei Valdesi?.

  A036000270 

 A queste ultime parole il ministro si accorse, che Giuseppa era stanca: perciocché un magnetizzato deve fare molta fatica, per sostenere un interrogatorio alquanto prolungato, e tanto più che questa era la prima volta che Giuseppa era magnetizzata.

  A036000278 

 Quelle medesime ragazze, con cui ella era solita ad andare a trastullarsi, quelle stesse le ficcarono in capo di farsi cattolica; vedete quanto è cosa perniciosa, che i valdesi trattino coi cattolici!.

  A036000289 

 Giuseppa era nella più grande agitazione, perchè si accorse che le cose sue divenivano serie assai.

  A036000290 

 Sebbene l'oscurità del luogo, la scarsezza del cibo e la privazione delle persone dessero non lieve fastidio a Giuseppa, tuttavia ella provò una certa consolazione, perchè aveva maggior tempo di pregare, di meditare quanto aveva già studiato nel Catechismo; anzi godeva assai, perchè vedeva già in parte avverate le parole del buon curato, allorché le disse: «Se tu sei decisa di farti cattolica, preparati a soffrir molto, perchè il demonio farà tutti i suoi sforzi per non {52 [310]} lasciarti sfuggire dalle sue unghe.» Di modo che, la sua prigionia era per lei piuttosto un conforto, che una punizione.

  A036000317 

 Il padre, sebbene fosse tuttora alterato, {58 [316]} tuttavia si era già alquanto calmato.

  A036000320 

 Tutti accondiscesero al suggerimento del ministro, il quale, cruciato di quanto era avvenuto, si ritirò immediatamente a sua casa.

  A036000321 

 Cominciando da {60 [318]} Lutero che violò i voti sacri, e solenni per ammogliarsi pure con una monaca legata dai voti sacri; possiamo venire da un apostata ad un altro, fino al famoso De-Sanctis, il quale, prima di apostatare era già promesso con una protestante, che difatti dopo la sua apostasia sposò e con cui vive presentemente con orribile scandalo, quale si è quello che dà un sacerdote cattolico, che abbandona quella religione, che per voto e per giuramento, qual ministro, dovea difendere, per abbracciarne un'altra, che gli permettesse una vita libera e licenziosa.

  A036000321 

 Dal discorso del prefato ministro, ognuno può di leggieri conoscere che egli cercava solo di metter in campo difficoltà, senza voler rispondere alle osservazioni, che Giuseppa gli faceva; alle quali osservazioni, sebbene semplici e facili, era impossibile il trovare una risposta che davvero le combattesse.

  A036000325 

 D'altro canto la condotta di Giuseppa era pure un mistero per i suoi parenti.

  A036000349 

 D'altro canto era talmente occupata dal pensiero di farsi cattolica che sarebbesi presentata a qualsiasi atroce martirio per riuscirvi.

  A036000349 

 Giuseppa, da quanto potè comprendere da sua madre, dalle sue sorelle e dalle altre persone di casa, si accorse che per lei non c'era speranza di avere il consenso de'genitori per effettuare i suoi disegni.

  A036000350 

 La fuga era l'unico mezzo a Giuseppa per riuscire a farsi cattolica, e si risolse di volerla effettuare a qualunque costo, abbandonandosi a quanto la divina Provvidenza avrebbe disposto di lei: ciò che non le era possibile di giorno, il fece di notte.

  A036000350 

 Un mezzo le pareva che potesse condurla {71 [329]} al sospirato intento, ed era il fuggire di casa; ma come ciò fare, se era sempre invigilata di giorno, e con maggior cautela chiusa e custodita di notte? Altronde dove andare fuggendo? nel Catecumenato sarebbe stata cercata dai parenti, i quali avrebbero menato tal rumore da non potersi dir più.

  A036000352 

 Era un'ora dopo mezzanotte, il cielo oscuro e procelloso, ed ella doveva avviarsi alla volta di Pinerolo e percorrere la distanza di parecchie miglia e per una strada poco a lei conosciuta.

  A036000352 

 Il passo più difficile era fatto, ma Giuseppa non aveva punto badato ai pericoli a cui si esponeva.

  A036000370 

 Inoltre poco tempo prima era avvenuto un fatto analogo a questo, per cui fu menato un rumore senza fine, mettendo in movimento le autorità civili ed ecclesiastiche.

  A036000372 

 In casa io era realmente in castigo e chiusa in una camera, ma solo perchè voleva farmi cattolica.

  A036000383 

 Allorché io posi piede nel Catecumenato, mi parve, dice Giuseppa, di entrare in un paradiso terrestre; era quale persona che, sbattuta da furioso temporale, giunge in sicuro domicilio; qual persona che, dopo aver corso molto tempo per oscura selva, giunge in ameno giardino; qual persona che, uscendo da oscura e profonda voragine, giunge a rimirar la luce del mezzodì.

  A036000384 

 Subito indovinarono quanto era avvenuto, cioè che ella fosse fuggita a Pinerolo, ed affine di prendere su ciò una deliberazione non precipitata, andarono a chiedere consiglio al loro ministro.

  A036000390 

 Giunto all'altare maggiore si inginocchiò sul primo gradino, e dietro a lui, a poca distanza era Giuseppa, vestita colla massima modestia, ginocchioni, e con una torcia accesa in mano (simbolo della fede, di cui doveva infiammarsi il suo cuore), accanto a lei erano due testimonii, indi seguiva tutto il popolo in ginocchione, e con divoto atteggiamento.

  A036000444 

 È vero che il Battesimo cancella il peccato originale ed attuale, se vi è, perciò non sarebbe stato bisogno di confessarsi dei peccati commessi prima del Battesimo; ma siccome il Battesimo ricevuto era solamente dubbio, quindi la Chiesa Cattolica, che comanda di trascurar niente di quanto può contribuire alla salute eterna de'fedeli, si accerta del Battesimo col farlo amministrare sotto condizione; e si assicura della remissione dei peccati col Sacramento della Penitenza.

  A036000449 

 Qual cosa, le chiese il prelato, vi tornò di maggior gradimento di quanto si fece questa mattina? Tutto mi piacque, rispose Giuseppa, ma ciò, che supera ogni altra cosa fu la contentezza che provai dopo la confessione; credetelo, Monsignore, quando il sacerdote mi assicurò che io era in grazia di Dio, che ogni più piccola colpa mi era stata rimessa, allora cessarono tutte le mie inquietudini e tutti i miei affanni.


don bosco-corona dei sette dolori di maria.html
  A039000177 

 Ah! Quali ambasce avrà provato il cuore di Maria nel sentire le dolorose parole, con cui le era predetta dal Santo vecchio Simeone l'acerba passione e l'atroce morte del suo dolcissimo Gesù: mentre {27 [27]} in quello stesso punto si affacciarono alla di lei mente gli affronti, gli strapazzi e le carnificine che gli empi Giudei avrebbero fatto del Redentore del mondo.

  A039000214 

 Considera che mortale sospiro mandò l'afflitto cuore di Maria quando vide posto nella tomba il suo amabile Gesù! Oh che pena, che cordoglio provò il suo spirito allorchè fu alzata la pietra con cui si dovea chiudere quel sagralissimo monumento! Non era possibile distaccarla dall'orlo del sepolcro, mentre il dolore era tale, che la rendeva insensibile ed immobile, non cessando mai di rimirare quelle piaghe e quelle crudeli ferite.


don bosco-daniele e i tre suoi compagni in babilonia.html
  A041000010 

 Oh a proposito quasi me ne era dimenticato: aspetto lo spazzacamino, che venga a nettare il camino della cucina che è tutto pieno di fuligine.

  A041000029 

 Io corro là vicino, monto una scala, entro in una camera piena di gente, mi dicono di salire sul tetto, ed io cavo la mia giacchetta, la lascio là, e corro su per l'opera mia; aveva nelle sacoccie il mio guadagno di otto giorni: ( si mette a singhiozzare ) almeno lo avessi dato a mio padre come era solito ogni domenica!.

  A041000091 

 D. Sì, ma era un po' lunghetta, tuttavia l'ho imparata, perchè....

  A041000092 

 A. Qual era questa lezione?.

  A041000093 

 D. Nessuna, perchè il maestro si era scordato d'assegnarmela.


don bosco-deliberazioni del capitolo generale della pia societa salesiana tenuto in lanzo torinese.html
  A042000001 

 A questo fine si era già pubblicata una lettera, che si fece precedere alla prima pubblicazione delle nostre Regole in lingua italiana.

  A042000001 

 Ciò era riservato al primo Capitolo Generale tenuto nel settembre 1877.

  A042000008 

 Intanto parecchi ricoverati, terminati gli studi, {6 [382]} od imparata la professione, si determinarono di rimanere con noi ed aiutarci ne' molti o svariati lavori; ma, siccome non si facevano voti e non era ancora la Congregazione approvata, molte volte il Superiore rimaneva solo nelle sue imprese.

  A042000013 

 Alcuni articoli delle regole non erano che organici: era necessario che si riducessero alla pratica uniformemente per tutta la Congregazione.

  A042000020 

 Lo schema era preceduto dalle seguenti avvertenze:.

  A042000091 

 Tra i primi fedeli, dei quali era un sol cuore ed un' anima sola, tutte le cose erano in comune, siccome sta registrato negli Atti degli Apostoli (cap.


don bosco-deliberazioni del secondo capitolo generale della pia societa salesiana.html
  A043000027 

 Tra i primi fedeli, dei quali era un sol cuore ed un'anima sola, tutte le cose erano in comune, siccome sta registrato negli Atti degli Apostoli (capo IV, vers.


don bosco-deliberazioni del terzo e quarto capitolo generale della pia societa salesiana.html
  A045000027 

 Lo spirito del nostro santo Protettore era di farsi tutto a tutti, omnibus omnia factus; e questo spirito medesimo, se deve essere l'anima di tutti i Salesiani, deve esserlo in modo speciale di colui, che è chiamato a reggere una parrocchia.


don bosco-dialogi intorno all-istituzione dal giubileo.html
  A047000024 

 Giull - Prima di tutto avrei bisogno che Ella mi dicesse in modo facile e chiaro che cosa voglia dire la parola Giubileo e quale senso diano i cattolici alla medesima, perchè quando sgraziatamente era protestante ne udiva dite di tutti i generi contro al Giubileo e contro alle Indulgenze.

  A047000027 

 S. Gerolamo ed altri dicono la parola Giubileo derivare da Iubal inventore degli istrumenti musicali, oppure da Iobel che significa corno perchè l'anno del Giubileo presso agli Ebrei era pubblicato con una tromba fatta a foggia di corno di ariete.

  A047000040 

 Presso gli Ebrei succedeva ogni cinquantanni, presso ai cristiani in principio era ogni cento anni, di poi ogni cinquanta ed ora ogni venticinque.

  A047000048 

 Apriamo insieme la Bibbia e leggiamo qui nel libro del Levitico al capo XXV, e troveremo l'istituzione del Giubileo come era praticato presso agli Ebrei.

  A047000059 

 - Procurerò di ritenere a mente come il Giubileo era praticato presso agli Ebrei, e come esso sia sorgente di celesti benedizioni in tempi determinali.

  A047000062 

 Dalle quali parole, o Giuliano, voi conoscete come il Salvatore ricorda il Giubileo antico che era tutto materiale e lo nobilita in senso morale dicendo che egli annunziava il vero anno della retribuzione, anno gradevole in cui co' suoi miracoli colla sua passione e morte avrebbe data la vera libertà ai popoli schiavi del peccato coll' abbondanza di grazie e di benedizioni che si hanno nella cristiana religione.

  A047000064 

 Dalle quali parole e da altri fatti del nuovo testamento veniamo a conchiudere: 1° che il Giubileo antico il quale era tutto materiale passò difatto nella legge nuova tutto spirituale.

  A047000066 

 Siccome l' anno del Giubileo {34 [108]} presso agli Ebrei era un anno di remissione e di perdono, così fu anche istituito l' anno del Giubileo presso i cristiani, in cui si concedono grandissime indulgenze, ossia remissione e perdono dei peccati.

  A047000068 

 Si vuole che il primo Giubileo sia stato concesso dagli stessi santi Apostoli nell' anno 50 dell' era volgare

  A047000069 

 I primi Pontefici, che succedettero a S. Pietro nel governo della Chiesa, continuarono a mantenere viva tale pratica religiosa, concedendo grandi favori a quelli che in determinati tempi si recassero in Roma a visitare la chiesa, dove era sepolto il corpo di S. Pietro

  A047000070 

 Imperciocché fu sempre persuasione presso ai cristiani anche de' primi secoli che in determinati tempi visitando la chiesa di S. Pietro in Vaticano, dove era stato sepolto il corpo di quel principe degli apostoli, si guadagnassero Straordinari favori spirituali che noi ora chiamiamo indulgenze.

  A047000072 

 S. Gregorio Magno, desiderando di secondare lo spirito religioso ne' fedeli cristiani, e volendo nel tempo stesso regolare il frequente loro concorso a Roma, nel secolo sesto stabili che ogni cento anni si potesse guadagnare l' Indulgenza plenaria, ovvero Giubileo da tutti quelli, che nell' anno secolare, detto anche anno santo, si portassero a Roma per visitare la basilica vaticana dove era stato sepolto il Principe degli Apostoli.

  A047000081 

 - Mi fate opportuna osservazione; e a questo proposito vi dirò che il Giubileo, secondo la Bolla di papa Bonifacio, doveva avere luogo ogni cento anni; ma siccome tale spazio di tempo è troppo lungo, e troppo breve è la {42 [116]} vita dell' nomo, perchè tutti ne possano approfittare, così da un Papa di nome Clemente VI fu ridotto ad ogni cinquant' anni, come appunto era quello egli Ebrei.

  A047000093 

 Tre, sette, dieci, sino a quindici e vent' anni di digiuni in pane ed acqua, di privazioni e di umiliazioni, talvolta per tutta intiera la vita, ecco ciò che la Chiesa imponeva per un solo peccato; ed essa non credeva che quelle soddisfazioni sorpassassero la misura di cui il peccatore era debitore alla giustizia di Dio.

  A047000111 

 Nel primo secolo dell' era volgare abbiamo il fatto accennato; nel secondo secolo leggiamo che nel tempo della persecuzione, quando qualche peccatore faceva ritorno alla Chiesa, prima era obbligato a confessare i suoi peccati, quindi gli s' imponeva un tempo fra cui, se esercitavasi con fervore in opere di penitenza, avrebbe ottenuto Indulgenza, vale a dire gli sarebbe abbreviato il tempo della penitenza.

  A047000152 

 Ma gli sarà risposto: e non udisti quella predico, non leggesti in quel libro, in occasione del Giubileo, ove ti era significato che io ti avrei chiesto un conto rigoroso delle azioni di tutta la tua vita? L' anima si raccomanderà alla misericordia di Dio, e la misericordia non è più per lui, perchè colla morte finisce il tempo del perdono.

  A047000154 

 Eterno divin Giudice, io vi ringrazio di tutto cuore, che non mi abbiate chiamato al giudizio quando io era in peccato.


don bosco-dramma. una disputa.html
  A048000063 

 Io era uno de'migliori commercianti della città

  A048000067 

 Ieri l'interrogai se era deciso di farsi anch'esso protestante, osservandogli, che con ciò si sarebbe procurato un pezzo di pane: ciò gli dissi più volte, ed egli rideva e non più.

  A048000082 

 Già da molto tempo mio padre conduceva sempre cattiva gente in casa, e questo era cagione di gravi dissapori con mia madre.

  A048000082 

 Se aveva danaro, era sempre ubbriaco, se non ne aveva, faceva il matto e batteva quei di casa.

  A048000086 

 Mia madre addusse che l'ora era tarda, e che era alquanto ammalata, e che tal cosa ci avrebbe messi in burla presso a tutti i nostri {20 [120]} vicini.

  A048000086 

 Mia madre tollerò fin che potè; una sera poi egli venne a casa mezzo ubbriaco, e noi eravamo stati tutto il giorno con un po'di pane; era un'ora dopo mezzanotte, quando giunse insieme con alcune persone di bel tempo e con uno che suonava un organino.

  A048000098 

 Egli non fece altro che montare sulle furie e dire, che la migliore di tutte le religioni era il Protestantismo; che egli non era in caso di sostenere questioni, perche aveva fatto poco studio; ma era inteso col suo ministro, che sarebbe {22 [122]} venuto a fare le sue parti in qualunque luogo, e con qualsiasi persona.

  A048000098 

 Giunto in casa del sig. Ferdinando, esso cercava di persuaderlo a lasciare in libertà la sua famiglia a professare la religione, in cui egli stesso era nato, ed in cui era stato educato.

  A048000190 

 Voi mi dite che la vera Chiesa di G. C. è visibile, e soggiugnete: la Chiesa Riformata esiste da che esiste il Vangelo: ora ditemi, prima di Calvino e di Lutero, dov'era questa vostra Chiesa?.

  A048000192 

 Questa società d' uomini giusti e retti, di cui parlate, era visibile od invisibile?.

  A048000193 

 Vi pensate forse ch'io resti intoppato? Caro mio! Questa società d'uomini giusti e retti era visibile, altrimenti non avrebbe formato una società d'uomini.

  A048000194 

 Se la società di questi uomini era visibile, ditemi il loro nome, patria, successione; il tempo in cui vissero; il loro culto, liturgia, dommi, morale, disciplina.

  A048000196 

 Voi mi dite, che la Chiesa di Gesù Cristo deve essere visibile: mi dite che la Chiesa Riformata esiste da che esiste il Vangelo; io vi domando: dove era la vostra Chiesa prima di Calvino e di Lutero? Voi non vi accorgete, che mi date due estremità di una medesima catena, senza badare che questa catena è rotta nel mezzo, e mancante di anelli.

  A048000199 

 Intanto che il sig. Gozan mio ministro prende un po'di respiro, io stimo bene di osservare che prima dei mentovati personaggi, Calvino e Lutero, la vera Chiesa era visibile ma non molto ella serbavasi nella società di alcuni pochi fervorosi cristiani, i quali, strettamente uniti in un cuor solo ed in un'anima sola, conservarono lo spirito della Chiesa primitiva fino ai tempi di Calvino e di Lutero, i quali diedero maggiore sviluppo alla dottrina del Vangelo

  A048000200 

 Di grazia, o che non era visibile, e non'era più la Chiesa di G. C.; o che era visibile, e ditemi dove era questa visibilità.

  A048000200 

 Voi mi dite che la Chiesa Riformata prima di Calvino e di Lutero era visibile, ma non molto.

  A048000202 

 Prescindo per ora di entrare nella vera intelligenze di questo testo del Vangelo: vi domando soltanto: questo piccolo gregge dove era prima di Calvino e di Lutero?.

  A048000209 

 Mi pare, che poco importi il sapere, dove fosse la Chiesa Riformata prima di Calvino e di Lutero, purchè si abbia la certezza, che la Chiesa Riformata professa la religione della Bibbia, che era il punto principale della nostra quistione, e basta questo per provare, che la nostra Riforma discende da Gesù Cristo.

  A048000220 

 Ora ditemi: questa Chiesa Cattolica era la vera Chiesa di Gesù Cristo?.

  A048000224 

 Dunque la Chiesa Romana allora era la vera Chiesa, e continuò ad essere la vera Chiesa di Gesù Cristo.

  A048000226 

 Da quanto voi mi concedete si può conchiudere: 1° che se il corpo della cristianità formavà la vera Chiesa di Gesù Cristo, questa cristianità era la Chiesa Cattolica; ma i Riformatori partendo da questa Chiesa, non portarono via altro che la Bibbia; dunque la Chiesa Cattolica continuò ad essere la vera Chiesa.

  A048000228 

 Se voi, sig. Vatson, e gli onorevoli vostri opponenti avessero aspettato, avrei direttamente risposto alla fatta difficoltà, ed era mestieri premettere quanto dissi per farmi strada all'argomento.


don bosco-due conferenze intorno al purgatorio.html
  A049000006 

 Si tratta di istruire e di raffermare i buoni nei principii del cattolicismo, di {2 [22]} illuminare e attirare con quella affabilità, con quella dolce carità che era propria e caratteristica del nostro divino Maestro, i traviati alla pratica dei doveri religiosi.

  A049000057 

 Il secolo presente è il tempo trascorso fino {20 [56]} alla venuta del Messia; il seeolo futuro era il tempo del Messia, in cui gli uomini avrebbero potuto più facilmente ottenere il perdono dei loro peccati.

  A049000060 

 Non sarebbe poi affatto ridicolo che il Salvatore chiamasse secolo futuro il tempo che in parte era già trascorso, e che tuttora trascorreva sotto gli occhi suoi?.

  A049000072 

 Vedete, signor Teologo, costui era cattolico: adesso si è fatto Riformato.

  A049000086 

 Il concilio terzo Cartaginese confermando quanto era prima stabilito intorno alla Bibbia, tra i libri canonici annovera anche questo de' Maccabei: questi sono i libri, dicono gli atti di quel Concilio, che i nostri padri ci hanno insegnato a leggere nella Chiesa sotto il titolo di Scritture divine e canoniche.

  A049000090 

 Di più le loro preghiere erano dirette ad ottenere il perdono dei peccati pei defunti, i quali perciò non erano creduti trovarsi nel seno di Abramo ove niente d'impuro era ammesso; tanto meno all' inferno, dove non c'è più nè speranza nè perdono.

  A049000090 

 Ora per certo non pregavano per coloro che erano nel seno di Abramo ove nulla più era bisogno; neppure pregavano per quelli che erano all' inferno, dove sono inutili le preghiere.

  A049000091 

 Io non era molto avverso al purgatorio anche prima di questo trattenimento; perchè dopo aver letto attentamente la spiegazione che si suol dare tra di noi a parecchi testi della Bibbia, io era poco soddisfatto.

  A049000097 

 S. Ambrogio vescovo di Milano nel quarto secolo, nell'occasione ch'era morto suo.

  A049000105 

 Noi riformati concediamo che è molto antica la credenza del Purgatorio; e si dice comunemente che cominciò a propagarsi dugento anni dopo l'era volgare: prima non si è mai parlato di ciò.

  A049000106 

 Voi, signor Ministro, mi concederete che nel primo secolo della Chiesa era conosciuta la dottrina del purgatorio: perchè abbiamo veduto essere ciò chiaro {36 [72]} nel vangelo, proposto dagli Apostoli e chiaramente predicato da s. Paolo.

  A049000126 

 Vorrei che mi parlaste delle liturgie delle altre società cristiane che si sono separate dalla chiesa Romana, imperciocchè se esse nella loro prima separazione {42 [78]} conservarono l'uso di far preghiere e sacrifizi pei defunti, è segno manifesto che tale pratica era riconosciuta d'instituzione divina.

  A049000158 

 Il primo era lo stato di vera felicità che le anime sante godevano eternamente in cielo.

  A049000158 

 Il secondo era di quelli che vissero assolutamente trascurati ( come dice Plutarco ) e che pei loro misfatti soffrono supplizi eterni, in un luogo di tormenti che solevano eziandio chiamare inferno.

  A049000158 

 Il terzo stato, intermedio tra il cielo e l'inferno, era quello delle anime che senza aver meritato i castighi eterni erano ancor debitrici alla giustizia divina.

  A049000183 

 Cosi quel Capo Riformatore, mentre negava una verità, era dall' evidenza costretto a professarla.

  A049000200 

 Il compagno che era tuttora rimasto a fianco del ministro non aveva mai parlato; fu qualche momento che pareva voler chiedere la parola, ma non venne mai all'atto.

  A049000204 

 L'ora di fatti era assai avanzata.

  A049000205 

 Io era ansioso che i miei oppositori ritornassero, per sentire le difficoltà che sarebbonsi ancora potute fare da' più dotti protestanti contro al dogma del purgatorio.

  A049000205 

 Mi era già altra volta accaduto simile giuoco, cioè di cominciar discussioni di tal genere, e troncarle per metà sotto allo specioso pretesto di ripigliarle altra volta, senzachè niuno si lasciasse vedere: temeva lo stesso nel caso presente.

  A049000274 

 Osservo inoltre che anticamente tali offertori od antifone proferivansi durante l'agonia dell' infermo quando egli era ormai per rendere l' ultimo respiro.

  A049000282 

 Sua madre era moria in Ostia, ed egli dopo aver innalzato a Dio molte preghiere e versato intorno al letto di lei molte lagrime, così continua: Trattenuto il pianto prese Evodio il salterio e intonò il salmo 100 che comincia con queste parole: Signore e Dio mio,col canto io ringrazierò la vostra misericordia.

  A049000286 

 Dio fece conoscere a quel suo servo le gravi pene che soffrono le anime del Purgatorio, epperciò egli desideroso, quanto era in lui, di portar soccorso a quelle anime, nell'anno 998 ordinò a tutti i suoi monaci di consacrare ogni anno il secondo giorno di novembre a sollievo delle anime purganti, e si adoperò in ogni maniera possibile per sollevarle.

  A049000286 

 Era esso abate di Clugny città della Francia, e superiore di molti monasteri.

  A049000306 

 E siccome la fede che la Chiesa professa nella sostanza è la stessa che era professata nell'antico testamento; così non è da stupire se tra le varie costumanze religiose che la Chiesa ha istituito, ne stabilì alcune conformi a quelle che erano state prescritte da Mosè; come sono gli altari, i candelabri, i turiboli, le vesti sacerdotali e simili.

  A049000310 

 Si sa che l'uso della Chiesa primitiva era di offerire i Santi Misteri sopra la tomba e sopra le reliquie dei martiri.

  A049000312 

 Comunque sia, io vi faccio questa semplice dimanda: o che san {104 [140]} Giovanni ha rappresentato la gloria del cielo sotto all'immagine della liturgia cristiana, o che con quella pomposa solennità Dio voleva dare una norma di ciò che era da farsi nella Chiesa.

  A049000316 

 Ciò era molto facile stantechè dovevano usarle tutti i giorni, ma erano persuasi che nulla in quelle potevasi cangiare.

  A049000316 

 Era questo un segreto che si voleva celare ai pagani che cercavano d'informarsi de' riti cristiani unicamente per metterli in ridicolo.

  A049000316 

 Le medesime ragioni che provano, che la liturgia non era stata prima posta in iscritto, provano eziandio che ella fu diligentemente conservata per tradizione in ciascuna chiesa, e fedelmente trasmessa dai vescovi a quelli che essi innalzavano al {106 [142]} sacerdozio.

  A049000319 

 Per esempio fu aggiunta la parola consustanziale, con cui era condannata l'eresia degli Ariani, e veniva con maggior chiarezza ad esprimersi la vera fede, e ciò fu dopo il Concilio Niceno.

  A049000323 

 Egli scrisse in greco, che allora era parlato in Egitto; di là derivò che tale liturgia fu indifferentemente chiamata, ora di s. Marco, ora di s. Cirillo.

  A049000327 

 Ma e gli uni e gli altri conservarono la medesima liturgia, comunemente della liturgia di S. Giacomo, perchè era specialmente seguita in Gerusalemme e nelle chiese che dipendevano da quel patriarcato e da quello di Antiochia.

  A049000332 

 La seconda si attribuisce a San Giovanni Grisostomo, ma è quella stessa che era in uso nella chiesa di Costantinopoli, conosciuta sotto il nome di liturgia degli Apostoli.

  A049000347 

 Non avrei più alcuna cosa da osservare; io non era molto alieno dal credervi prima; ma in seguito a quanto mi avete detto, io non trovo alcuna difficoltà di credere coi cattolici all'esistenza del Purgatorio.


don bosco-episodi ameni e contemporanei.html
  A054000002 

 Giunto a casa, all' ora di mettersi a mensa, secondo che era stato ammaestrato, egli fa il segno della santa Croce e la solita preghiera che i buoni cristiani sogliono fare prima e dopo il {3 [119]} cibo.

  A054000003 

 - Come tu, o Francesco, (tale era il nome di quell' allievo), tu che sei andato a scuola e che pretendi saperne tanto, ti lasci ancora dominare da questi pregiudizi?.

  A054000013 

 I compagni sono sbalorditi, la stessa vedova madre, che pure era assai trascurata nelle cose di religione, non sapeva che dire e mandò tosto pel medico.

  A054000014 

 Egli era stato soffocato dalle convulsioni e da una rottura al petto.

  A054000014 

 Giunsero poco dopo quasi contemporaneamente il Parroco ed il Medico; ma Domenico era già cadavere.

  A054000017 

 Fino all' età d' anni sedici l' occupazione sua principale era lo studio di essa ed in modo speciale della Sacra Bibbia, che anche oggidì nell' anno suo trigesimo terzo sa in gran parte a memoria.

  A054000018 

 Di tali ed altre belle doti d' animo era fregiato, fedele nel suo servizio, leale, incapace d' ingannare, superiore e indipendente da certi rispetti umani, che fanno piegare l' animo di alcuni miserabili di sua condizione a seguir l' impulso de' libertini che li conducono all' empietà.

  A054000018 

 Egli era tuttora in queste disposizioni d' animo, allora che parti dal Vallese per recarsi a Domodossola.

  A054000018 

 Enrico di ciò lieto proseguiva cantarellando il suo cammino, quando s' imbattè in un povero che fattoglisi innanzi chieselo di elemosina, a cui rispose dolcemente e ridendo, che mal si era abbattuto; lui non avere un soldo.

  A054000018 

 Gio. Enrico benchè un po' sdegnoso era adorno di belle naturali virtù.

  A054000018 

 Questo uomo rattiepiditosi a poco a poco dal primo fervore si era dato in balìa al vizio dell' ubbriachezza, e ad altro vizio più abbominevole che Enrico non mai volle nominare.

  A054000027 

 Esposti i primi pregiudizi, dei quali era stato dall' infanzia imbevuto e nei quali era in questi ultimi tempi confermato dai cattivi cattolici, e convinto della loro futilità ed insussistenza, si fece ad esaminare dietro le spiegazioni dategli, i caratteri ed i segni della vera Religione.

  A054000027 

 La mancanza di unità nella Fede per le continue variazioni da diversi capi riformatori introdotte, la privazione di un capo supremo, che visibilmente regga la chiesa riformata, furono gli argomenti più convincenti che l' indussero a rigettare come falsa la Chiesa luterana e tutte le altre nate da lei, e a credere più che mai fermamente che la vera Chiesa di Cristo era la Cattolica Romana, che unica possiede l' unità della fede, unica ha un capo supremo nel successore di s. Pietro, il Romano Pontefice, Vicario di Gesù {22 [138]} Cristo sulla terra.

  A054000028 

 Chi sa esprimere la commozione di quell' anima quando sentì a riposare sopra il cuore il caro suo Gesù! Per più giorni egli non sapea fare altro che lodare e benedire quel Dio che si era degnato di venirlo a visitare.

  A054000028 

 L' allegrezza sua era tale, che bisognato sarebbe leggergliela in cuore, che non sapeva esprimerla a parole.

  A054000029 

 La lettera era commovente, piena di testi della sacra Scrittura, co' quali asseriva la verità de' dogmi cattolici e notava la falsità de' Protestanti nella interpretazione de' testi sacri.

  A054000042 

 Studiò ancora per qualche tempo quella religione che rendeva così forte il sesso chiamato debole, vide che era divina ed alla fine si deliberò di abiurare gli errori della sua setta.

  A054000044 

 Con tuttociò si separarono da buoni amici; ma il cuore retto e sincero di questo personaggio ne era stato {31 [147]} colpito.

  A054000044 

 Fece ritorno di lì a pochi giorni; era commosso, la sua anima era agitata: il bene, ed il male si combattevano terribilmente.

  A054000051 

 Detto questo egli ascende alla sua biblioteca con la moglie e la figlia, e quanto vi era veramente di cattivo viene portato da essi e dai domestici giù a basso, e gettato sul fuoco.

  A054000054 

 Il motto era cosi naturale, e così furbesco, che il Sacerdote ne restò incantato nel sentirlo, epperciò gli diede per la seconda volta l' elemosina.

  A054000059 

 Poco dopo il cielo era tutto in fuoco; dal seno dei neri nuvoloni, che parevano toccare la terra, partivano senza posa dei lunghi lampi che infiammavano l' orizzonte; e il rumore del tuono ripetuto dall' eco delle montagne congiunto al frastuono del vento, gettavano {36 [152]} il terrore nell' animo dei più coraggiosi abitanti di questo paese.

  A054000066 

 Il fratello la sostiene col braccio, si sforza a strascinarla, ma le sue forze mancando al suo coraggio cadde; ed era cosa disperata per questi coraggiosi fanciulli.

  A054000076 

 Ma la casa di costui trovavasi lontano dal paese, la strada in detta stagione era impraticabile per una vettura e di più facevasi notte.

  A054000080 

 Eravamo dieci soldati, quando ci presentammo al Papa: io era maresciallo di alloggio, ed io fui il primo a mettere le mani adosso al Pontefice.

  A054000084 

 E ne era ben degno; poichè se l' abbracciare lo stato ecclesiastico vuol dire sacrificare intieramente se stesso per procurare la gloria di Dio e la {48 [164]} felicità del nostro prossimo niuno più del giovine Cottolengo sentiva potente in cuor suo questo spirito, dirò meglio questo bisogno di sacrifizio.

  A054000084 

 Era la provvidenza che lo spingeva ed egli ubbidiva alla voce che lo chiamava, ignaro di ciò che Ella dimandasse da {51 [167]} lai ma determinato di far sempre in tutto la volontà del Signore sicuro essere questa l' unica via per fare vero bene e molto bene.

  A054000087 

 E ben a ragione rispose il suo direttore di spirito ad alcuni suoi amici che gli si erano presentati perchè lo distornasse dall' agglomerar tanta gente senza aver mezzi sicuri per alimentarla, che il Cottolengo si doveva lasciar libero nella sua azione, perocchè tanta era la sua fede da superare quella di lutti i Torinesi insieme.

  A054000088 

 Quando stretto dalle maggiori angustie pei bisogni de' suoi ricoverati il Cottolengo non aveva più una moneta da dare in elemosina agli estranei che accorrevano del continuo ad implorarla da lui, egli (mirabile confidenza nell' aiuto divino) distribuiva loro gli oggetti che primi gli capitavano sotto le mani; ed allora pensava agli ingrandimenti {56 [172]} quando maggiore era il difetto di mezzi pecuniarii.

  A054000090 

 Imperciocchè la santità della sua vita, l' esercizio eroico delle virtù, l' efficacia delle sue preghiere che spesso provarono mentre era in vita eccitarono fedeli cristiani ad invocarlo dopo morto {58 [174]} con gran frutto.

  A054000091 

 Nel giorno in cui era succeduto un forte combattimento tra gli Americani del Sud e del Nord, il generale Smith dell' esercito di una parte belligerante, arrivava troppo tardi per sapere quale era la parola d' ordine, o come dicono il segno di passaggio.

  A054000109 

 Coloro che raccontarono questo fatto erano persuasi che quell' uomo era il buon Angelo del negoziante che gli servì di guardia, e che Dio rendè visibile {66 [182]} ai ladri affinchè non eseguissero il loro colpevole progetto.

  A054000113 

 Nel principio di detto anno Paolo che era il più giovane dei tre figliuoli, che i pii genitori cristianamente educavano era tormentato dalle febbri intermittenti, da cui non poteva liberarsi, essendo riusciti inutili ogni sorta di rimedii.

  A054000115 

 Io ne era convinto.

  A054000115 

 La febbre era scomparsa, il male che erasi fatto quasi periodico, cessò affatto: il fanciullo restò perfettamente sanato nel primo giorno del mese di Maria sua Madre amorosissima.

  A054000119 

 Invano intrepidi operai saliti sulle {71 [187]} travi infocate con la morte sotto i piedi si sforzavano d' impedirne la comunicazione; ogni sforzo sembrava inutile, e il seminario intiero trovavasi nel più grande pericolo, quando il superiore, l' abbate Dalin, mosso senza dubbio da divina ispirazione corre in cerca dello scettro' d' argento, di cui più sopra si fece menzione; e cadendo in ginocchio supplica Maria ss. di rammentarsi, che Ella è la Regina della casa, che era giunto il momento di far vedere, non portare invano Ella un tal titolo; e, pieno di confidenza, getta lo scettro nel luogo ove il fuoco dominava con più violenza.

  A054000120 

 Si trovò intatto, solo era divenuto nero, ma non parve mai cosi bello, come in quel giorno; tutti accorrevano a baciarlo, e venne portato in processione con vera ebbrezza.

  A054000124 

 La Chiesa era piena zeppa di gente per l' ora indicata.

  A054000126 

 Era questo il dono d' una delle più piccole e più povere parecchie della città d' Orlèans.

  A054000128 

 Io mi avanzava senza ad altro pensare che al piacere di trovarmi in aperta campagna, sciolto dalle mie fatiche, e cure quotidiane; andai sino al bosco, ed in esso penetrai onde riposarmi all' ombra delle piante, giacchè il sole si era di molto avanzato durante la lunga mia passeggiata.

  A054000129 

 Io era del loro stesso sentimento: quando un medico della vicina città, che stava raccogliendo erbe medicinali poco lungi, giunse quasi insieme con me, e dichiaro, che il taglialegna benchè ferito mortalmente, viveva però ancora.

  A054000129 

 L' albero era caduto, ma ad onta di tutte le precauzioni prese; nella sua caduta venne a colpire il vecchio.

  A054000134 

 Ebbi per altro la fortuna, prima ancora di entrare nel paese, d' incontrare quello, il cui ministero andava cercando; gli narrai in poche parole quanto era accaduto, gl' indicai la strada che doveva tenere, e mentre egli con tutta sollecitudine se ne andò, io mi posi in cerca dei diversi oggetti, di cui il dottore aveva bisogno.

  A054000145 

 Queste semplici parole prendevano un certo non so che di sì affettuoso per le circostanze in cui erano prònunciate {83 [199]} e per l' espressione con cui erano accompagnate, che mi sentiva venir le lagrime agli occhi, e la voce del sacerdote era commossa, quando rispose:.

  A054000148 

 Sentendo suo zio a parlare con tanta libertà di spirito, il povero giovane si lusingava di sua guarigione; ma senza dubbio il dottore lo disingannò, giacche {84 [200]} ritornando presso il vecchio era pallido come la morte.

  A054000154 

 Ascoltò con un rispetto misto di gioia le esortazioni del ministro di Dio, le quali finite, una giovinetta, che era venuta dietro al prete, e che si era tenuta in disparte, s' avanzò al letto.

  A054000184 

 Non isvenne ad onta di tante percosse, e del sangue che grondava da ben cinque gravi ferite, tre delle quali nella testa; potè ancora recarsi a casa, ed in mezzo allo smarrimento dei congiunti egli solo era calmo e sereno.

  A054000184 

 Per rabbia un di quei scellerati prende la {100 [216]} pistola, e percuote con tanta forza a replicati colpi la fronte scoperta del Zanone da rompere il calce della medesima che pure era di legno di noce sanissimo.

  A054000200 

 «Il Santo Padre, dice la Semaine religieuse, visitando l' ospedale di s. Giacomo vide una donna di mala vita, la quale era moribonda.


don bosco-esercizio di divozione alla misericordia di dio.html
  A056000016 

 Poichè le indulgenze altro non sono che il valore delle soddisfazioni del Salvatore che furono sovrabbondanti ed infinite, ed altresì di Maria Ss., de' Martiri, e di altri Santi, a cui non era necessaria per l'espiazione delle loro colpe.

  A056000024 

 Lo stesso viene dimostrato dal nostro Salvatore, il quale nel mistero ineffabile dell'Incarnazione avrebbe dovuto avere particolar riguardo alle anime giuste che da tanto tempo l'aspettavano; pure egli medesimo ci assicura che non è venuto a prendere umana carne e operare quanto nel S. Vangelo leggiamo per i giusti, ma per i peccatori, non veni vocare justos sed peccatores, ed altrove: io sono venuto a salvare ciò che era perduto: veni salvum facere quod perierat.

  A056000038 

 Penso qual era un dì.

  A056000107 

 Questa donna datasi ad una vita licenziosa era divenuta lo scandalo pubblico di un'intiera città.

  A056000107 

 Se poi osserviamo la condotta del nostro Divin Salvatore nel Vangelo, oh come risplende la sua Misericordia per l'uomo peccatore! Ora si rassomiglia ad una donna che mette sossopra la casa cercando la moneta smarrita; ora si figura qual pastore afflitto che lascia camminare insieme novantanove pecorelle, e va per valli e rupi in cerca di una sola che era stata smarrita, la quale trovata {60 [130]} se la indossa al collo e festoso la porta all'ovile.

  A056000110 

 S. Pietro era stato ricolmo di segnalatissimi favori, ciò non ostante per tre volte lo nega; ma come si pente, tosto ne riceve il perdono.


don bosco-esposizione alla s. sede dello stato morale e materiale della pia societa di s. francesco di sales.html
  A057000002 

 Questa Congregazione nel 1841 non era che un Catechismo, un giardino di ricreazione festiva, cui nel 1846 si aggiunse un Ospizio pei poveri artigianelli, formando un Istituto privato a guisa di numerosa famiglia.

  A057000085 

 Allorchè fu presentato il Catalogo della nostra Pia Società era anche notato l'Istituto di M. Ausiliatrice, fondato in Mornese, Diocesi di Acqui, nel 1873.


don bosco-esposizione del sacerdote giovanni bosco agli eminentissimi cardinali della sacra congregazione.html
  A058000007 

 È da premettersi che S. E. Rev. ma Monsignor LORENZO GASTALDI quando era soltanto Canonico ed eziandio quando divenne Vescovo di Saluzzo si dimostrò costantemente amico dell'opera degli Oratorii, perciò della Congregazione Salesiana.

  A058000017 

 Dice pure quivi che non pochi di essi usciti di Congregazione andavano a dar lagnanze nelle loro Diocesi; mentre fino a quel tempo niuno dei Salesiani era uscito dalla Congregazione, eccetto il P. Federico Oreglia, che si fece Gesuita per continuare i suoi studi pel sacerdozio, ed ora lavora con molto zelo nella Compagnia di Gesù.

  A058000022 

 4° Il perchè non si presentò all'Ordinazione quando questa era amministrata dall'Arcivescovo.

  A058000038 

 Qui segnaliamo che a motivo di una sua pastorale fatta stampare nella nostra tipografia di Torino l'Arcivescovo era citato davanti ai tribunali; e Don Bosco per liberarlo da questa molestia, come Direttore della tipografia si assunse ogni responsabilità per lui, facendosi condannare in contumacia e pagando la multa imposta.

  A058000084 

 D. Bosco accondiscende, assicurando però Monsignore che fino a quel tempo non ve n'era alcuno.

  A058000090 

 A noi basta solo osservare, che questi tali non cercarono mai di esimersi dalla sua autorità; e poi avremmo noi forse dovuto cacciarli in mezzo ad una strada? Ed ancorchè non intendessero di legarsi con voti perpetui, non era forse loro permesso di legarsi coi voti triennali, secondo le stesse Costituzioni approvate dalla Santa Sede?.

  A058000097 

 Al principio di questo medesimo anno (1875) rifiutò la facoltà di predicare a due nostri Sacerdoti; di cui uno, Don Domenico Milanesio (oggidì Missionario in Patagonia), era Direttore delle Scuole gratuite degli esterni e dell'Oratorio festivo di S. Francesco di Sales; e l'altro, D. Pietro Guidazio (presentemente Direttore del Collegio di Randazzo in Sicilia) Professore di quinta Ginnasiale nel detto Oratorio Salesiano pei giovani interni.

  A058000098 

 Similmente verso il fine dell'anno, cioè nel mese di Dicembre, rifiutò la medesima facoltà a due altri nostri Sacerdoti, di cui uno, Don Giovanni Branda, era Prefetto, e l'altro, D. Angelo Bordone, Professore nel nostro CollegioConvitto di Valsalice, e ciò senza mai darne ragione alcuna.

  A058000108 

 D. Santo Masnini, in ossequio all'autorità era andato prima per chiederne il permesso, ma non potè avere udienza.

  A058000123 

 Gli si rispose che quella era relazione senza fondamento, e che dal 24 Maggio 1875 (epoca della proibizione) sino al 2 Agosto 1876 (giorno in cui si rispose), non vi fu più musica istrumentale nella nostra Chiesa di Maria SS. Ausiliatrice.

  A058000128 

 Tale era l'accoglienza che egli faceva ad un documento della Santa Sede in favore di un Associazione, di cui erasi pronunziato Capo lo stesso Sommo Pontefice.

  A058000131 

 {28 [76]} Intanto con quelle parole egli non solo biasimava quello che era degno di lode, ma dimostrava di tenere in niun conto il grande servizio che la nostra Congregazione prestava alla sua Archidiocesi, alla quale aveva già dato la maggior parte del suo Clero.

  A058000141 

 Tra quelli v'era Monsignor Pietro Lacerda Vescovo di Rio Janeiro e due suoi Preti.

  A058000143 

 " Si risponde a tutto affermativamente, ma che vi era come aspirante alla Congregazione.

  A058000151 

 " Dovevano dunque i Salesiani dimandargli perdono per avergli obbedito? Tuttavia nella fiducia di mettere il suo animo in pace abbiamo allontanato dalla nostra Casa il Sac. Perenchio, che era stato causa o pretesto di quelle vertenze.

  A058000156 

 Il Sac. Angelo Rocca Salesiano nativo di Rivara, ed oggidì Direttore delle nostre scuole di Spezia, era stato invitato dal suo Paroco di recarsi in patria a celebrare e a predicare nella solennità di S. Giovanni Battista.

  A058000161 

 Egli non cessò di molestarle, finchè non gli venne scritto che l'Associazione dei Cooperatori Salesiani era canonicamente eretta con Decreto speciale dall'Arcivescovo di Genova nella sua Archidiocesi, e che il medesimo ne aveva pure stabilito il centro nell'Ospizio Salesiano di S. Vincenzo in Sampierdarena.

  A058000165 

 Dacchè la controversia era stata da Vostra Eccellenza deferita a Roma, non era forse più opportuno che colà si fosse aggiustata? La Sacra Congregazione vedrà se veramente questa pubblicazione sia giunta a proposito.

  A058000218 

 Il giorno stesso si presenta pure il Conte chierico Cays, e si risponde che egli era ammesso, ma gli altri due no.

  A058000224 

 Questa pubblicazione fu come una scintilla che cagionò grande incendio, e quel foglio, che era noto a pochissimi, fu con ansietà ricercato, letto e fatto tema di ogni sorta di giornali, facendosi falsamente supporre uscito dalla penna dei Salesiani, giusta il desiderio dell'Arcivescovo.

  A058000246 

 Al che mi rispose che non era ancora il caso di questo, e che toccava a lui di vedere il tempo ed il modo: che intanto vi erano ancor molte cose da regolare.

  A058000255 

 Era questa una cosa affatto insussistente, e lontana le mille miglia da quello che egli supponeva.

  A058000263 

 Noi domandiamo: Perchè Monsignore ricusò tante volte di venire a fare funzioni nella nostra Chiesa, ed anche ad amministrare la Cresima quando era invitato, e poi viene al teatro senza invito alcuno?.

  A058000264 

 La cosa gravissima era la faccenda di Don Bonetti, al quale per certe lettere venutegli da Roma aveva da prima fatto dire, che gli restituiva assolutamente la facoltà di ascoltare le Confessioni, ma poscia gli notificava che era tuttora sospeso per Chieri, facendolo credere colpevole nel campo stesso dei suoi sudori.

  A058000269 

 Esaminata ogni cosa e tenuto calcolo che la stessa offerta era già stata fatta ad altre Corporazioni religiose, che non l'avevano accettata, e che la Congregazione Salesiana, già mancante di personale e di mezzi, non era in grado di aprire una nuova Casa coi pesi voluti con sole L. 300 annue, quali risultano dall'offerta di L. 6,000, FU RISPOSTO, che per allora non era nella possibilità di sobbarcarsi agli oneri risultanti da tale esibizione.

  A058000269 

 Non andò guari che egli, dimentico di queste intelligenze, ne mosse querela al Card. L. Nina nostro benevolo Protettore, e, per disporlo contro dei suoi protetti, gli dice che la detta offerta era stata accolta dai Salesiani con molta freddezza, e stava tuttora in attesa di una definitiva risposta.

  A058000287 

 Ma diciamo: Il Collegio era proprietà dei Fratelli delle Scuole Cristiane; come poteva dunque l'Arcivescovo offerire quello che non era suo?.

  A058000303 

 1° Perchè D. Bosco in quel tempo era fuori di Torino, e nulla sapeva della malattia della Suora, perciò non potè mandarvi da Torino alcun Sacerdote Salesiano ad amministrarle gli ultimi Sacramenti;.

  A058000319 

 Monsignor Pampirio risponde all'Arcivescovo che non avrebbe più fatto alcuna sacra funzione, ma solo il Panegirico della Madonna alla sera, il quale era già stato annunziato; altrimenti badasse allo scandalo che ne sarebbe avvenuto, se la cosa si fosse divulgata tra l'immenso popolo di divoti accorso a quella solennità.

  A058000322 

 Dopo un lungo colloquio, D. Bosco credendo alla lealtà e sincerità delle promesse del Colomiatti, fu stabilito verbalmente che l'Arcivescovo rivocherebbe tutti i reclami spediti a Roma contro D. Bonetti, contro D. Bosco e contro tutta la Congregazione Salesiana in mille modi infamata; {61 [109]} e che D. Bonetti sarebbe sciolto da ogni molestia o sospensione, come era prima del 12 e 14 febbraio 1879, e come pure era già stato concesso dall'Arcivescovo la sera del 26 Maggio dell'anno medesimo.

  A058000340 

 Quello scritto era confidenziale pel signor avvocato fiscale Can.

  A058000345 

 - Don Bosco a questa sorpresa capisce vie più il giuoco dell'avvocato fiscale, e quindi lo licenzia, promettendogli che penserebbe ancora qualche giorno prima di rompere affatto le trattative; imperocchè, se erasi scritto e telegrafato a Roma, era solo per impedire i temuti equivoci, ma non per chiudere ogni via ad un ulteriore accomodamento.

  A058000355 

 Colomiatti osò scrivere che il fine delle trattative era di ottenere che Monsignore togliesse a D. Bonetti la sospensione, e non già la proibizione di confessare a Chieri, e per mostrare ciò compone una tela di sofismi.

  A058000355 

 Dunque il fine delle trattative era di togliere questa proibizione che ancora esisteva, e teneva tuttora disonorato ingiustamente il Salesiano, e non quella sospensione che non esisteva più.

  A058000370 

 Domandata in Questura ragione di queste vessazioni, il Questore disse che non ne sapeva nulla; ma chi avrebbe potuto darne schiarimenti era la Curia dell'Arcivescovo.

  A058000370 

 Poscia fece chiamare lui medesimo al suo uffizio, lo sottopose ad un crudele esame, e lo minacciò di processi e di prigione, se non diceva ciò che non era.


don bosco-fatti ameni della vita di pio ix.html
  A059000004 

 Il conte Mastai-Ferretti, padre del vivente pontefice, era gonfaloniere, o sindaco di Sinigaglia, nel tempo dell'invasione francese verso la fine del secolo passato.

  A059000004 

 Suo padre era il conte Girolamo Mastai, la cui famiglia è una delle più antiche e meritamente più stimate del paese.

  A059000006 

 Il giovane sacerdote era ciò, che Pio IX non cessò mai di essere: l'amico dei poveri, il padre degli infelici.

  A059000009 

 Egli stesso era molto allegro e stimavasi felice di procurare qualche piacere e un poco di felicità a que'poveri piccini abbandonati.

  A059000009 

 L'abate Mastai era per essi un vero padre: spendeva tutti i suoi danari per procurar loro vesti migliori, un nutrimento più sano, ed eziandio piacevoli ricreazioni ed innocenti gioie.

  A059000009 

 L'istituto era stato cominciato da un virtuoso muratore Tata Gioanni (padre Giovanni) dal che gli venne tal nome, e conteneva circa cento piccoli orfanelli.

  A059000010 

 Dopo un soggiorno di sette anni in questo ospizio l'abate Mastai doveva lasciarci, perchè era stalo destinato a far parte di una missione in America.

  A059000010 

 Era la sera di un giorno d'estate.

  A059000010 

 Noi non lo sapevamo neanco ed il momento della partenza già era arrivato.

  A059000012 

 Ma gli antichi danari avevano fruttificato, e Bako era divenuto ricco.

  A059000013 

 La vettura adunque del cardinale, che andava a Roma, e che poteva divenir Papa era un vero avvenimento.

  A059000015 

 Ciascuno gridava: Viva, Evviva, ei sarà Papa, ed era un'ebbrezza di gioia indicibile.

  A059000016 

 Pochi giorni dopo, l'elezione del cardinale Mastai e 1'amnistia rivelarono a tutti gli spettatori di quella {16 [66]} scena maravigliosa, che Pio IX era veramente il pontefice della colomba.

  A059000017 

 La sera l'intendente el palazzo, che non era a parte del segreto di quella buona opera, dopo molte infruttuose ricerche, prese la risoluzione di annunziare al suo padrone con un'aria costernata, che nella casa eranvi de'ladri, poichè un piatto d'argento era sparito.

  A059000024 

 L'orefice comprese che vi era un mistero.

  A059000030 

 Al terzo scrutinio che ebbe luogo il 16 alle ore nove, il nome di Lambruschini non era stato proclamato che undici volte, Mastai invece aveva ottenuto 27 voti.

  A059000032 

 Da una parte era l'ansietà delle classi illuminate che un nome era o per rassicurare o per costernare, da un'altra l'astuta e sottile curiosità che si preparava ad indovinare l'esito del conclave.

  A059000032 

 Finalmente era anche la curiosità del popolo, che aspettava il suo primo pastore ed il suo sovrano.

  A059000033 

 Per due giorni consecutivi la grande processione del clero romano era andata dalla chiesa de'Santi Apostoli al palazzo Quirinale, indirizzando agli uditori della Rota solennemente riuniti nella cappella quell'importante domanda: Habemus ne Pontificem?.

  A059000034 

 Due volte la processione se ne era ritornata cantando il Veni Creator, e mostrando così che il Conclave aveva {22 [72]} bisogno del soccorso e de'lumi dello Spirito Santo.

  A059000035 

 Per la terza volta le schede erano state bruciate, ed il popolo romano riunito in faccia al Quirinale vedeva innalzarsi una leggiera colonna di fumo, che annunziava che lo scrutinio era nullo, e che la segreta volontà di Dio non erasi ancora manifestata.

  A059000038 

 I cardinali incaricati andarono ancora a raccogliere i voti di qualche infermo: essi unironsi coi primi; lo scrutinio era dunque compiuto e lo spoglio delle schede stava per incominciare.

  A059000038 

 In questo momento il silenzio di quell'augusta assemblea, che era già così solenne, si crebbe ancora.

  A059000040 

 Egli era ritto presso la tavola dell'estrazione, ove la sorte lo aveva destinato per quel giorno, a'suoi fianchi trovavansi eziandio gli altri due scrutatori.

  A059000040 

 L'uno aveva per uffizio di presentargli le schede, che egli doveva leggere ad alta voce, e l'altro era incaricato di verificarle e di scriverle.

  A059000041 

 Tuttavia bisognava ubbidire... Il nome di Mastai era scritto sul primo bollettino, era scritto sul secondo, sul terzo... Lo scrutatore dovette proclamarlo diciassette volte di seguito senza interruzione... La sua mano tremava e poteva appena sostenere le schede che gli erano presentate... La sua voce tremava più ancora e quando sul diciottesimo biglietto vide ancora il suo nome, i suoi occhi si oscurarono, un turbamento divino si {25 [75]} impadronì di lui, la parola spirò sulle sue labbra.

  A059000041 

 Un pallore, frutto di una grande emozione, era sparso su tutta la sua figura: il risultato della prova del mattino aveva spaventato la sua modestia, e quantunque avesse passato in preghiere l'intervallo di tempo fra i due scrutinii, tuttavia non aveva potuto riuscire a calmare quella grande apprensione, che gli agghiacciava il cuore.

  A059000043 

 L'estrazione finì lentamente ed all'ultima {26 [76]} scheda egli aveva letto il suo nome trentasei volte... L'elezione era dunque stata fatta dai voti, essa fu confermata dalle acclamazioni.

  A059000043 

 La prova era stata troppo forte, egli non aveva potuto sopportarla.

  A059000043 

 Nel momento in cui Mastai finiva di leggere l'ultima scheda, tutti i cardinali si alzarono di uno slancio comune, ed una sola voce risuonava sotto le volte della Cappella Paolina: era il nome di Mastai che tutti insieme proclamavano, tanto coloro che lo avevano inscritto nelle loro schede, quanto quelli che sino a quel punto gli avevano rifiutati i loro voti, i quali commossi da tutto ciò che avevano veduto in quel tesoro di modestia, di sensibilità, e di umiltà della sua propria grandezza nell'eletto de'loro confratelli volevano unirsi ad un'elezione così santa e darle il loro consenso con un atto così autentico e solenne.

  A059000046 

 Quel santuario era a Lui più bello di tutte le basiliche: era la basilica de'suoi poverelli.

  A059000048 

 Sino a quel giorno 1'Abate Mastai era stato a quei fanciulli indigenti di {28 [78]} Tata-Giovanni un dolce e caritatevole consigliere.

  A059000054 

 Il conte Spaur se n'era andato accanto allo staffiere.

  A059000060 

 La madre che Iddio assegnò al suo servo era eccellente nella pratica delle virtù le più solide, e soprattutto per una tenera divozione alla Regina delle vergini.

  A059000062 

 Correa la fine dell'anno 1799, quando il giovine Mastai-Ferretti, oggi Pio IX, era nell'ottavo anno.

  A059000062 

 {36 [86]} Pio VI di pia memoria sedeva sulla sede pontificale, e in conseguenza dell'inconcussa fermezza da lui mostrata nel propugnare i privilegi del suo trono, e la libertà della Chiesa, il Santo Pontefice era in preda alle più amare vessazioni per parte degli uomini empii che a quei giorni teneano in Francia il supremo potere.

  A059000064 

 Non ricordi la storia di Gesù che ti raccontai? Il divin Salvatore era la stessa bontà e nondimeno quanti nemici egli non ebbe? Un giorno gli si posero le mani sopra e dopo avergli fatti soffrire i più atroci tormenti lo condussero a morire.

  A059000064 

 Sgherani armati si sono impadroniti di Pio VI; egli è prigioniero, e si vuol condurlo lontan da Roma.» A queste parole, il fanciullo che sino allora era stato ascoltando con tenerezza sua madre, si pose a piangere insiem con lei e incrociando le sue manine, pregò con tutto il fervore di un angelo.

  A059000064 

 Una sera, al momento di recitare il Pater-Ave che era lor d'uso, la contessa piangendo abbracciò il figliuolo edissegli: «Bambino mio, Oh! qual bisogno di pregare con fervore in questa sera pel Santo Padre! Le sventure che si temeano per lui, ecco sono omai giunte.

  A059000076 

 Appena il papa ritornò da Gaeta alla sua sede da tutte parli gli giunsero i suffragi dei vescovi che attestavano generale credenza, che Maria fosse stata sempre preservata dal peccato originale, e che era ferventissimo desiderio dei loro diocesani che questa verità fosse dogmaticamente definita.

  A059000125 

 Era già cominciato il bacio del piede, e il Papa avea in ginocchio dinanzi a sè un alunno che dovea ritornare in Russia, quando fu udito un orribile scricchiolio.

  A059000125 

 Il Papa era seduto su una poltrona, e i cardinali cogli altri invitati, erangli assistenti {54 [104]} al fianco.

  A059000125 

 La trave maestra del pavimento si era spaccata in mezzo e le 140 o 150 persone che riempivano la sala erano precipitate confusamente.

  A059000131 

 Così a Nèpi fe'dono del calice di che si era servito nell'altare, al tesoro della Cattedrale: così a Bologna per vago ornamento alla miracolosa immagine della Vergine {58 [108]} di s. Luca, fece omaggio di elegante e splendida corona che di propria mano Egli volle porre sul capo della divota Immagine di Nostra Donna.

  A059000131 

 Prima di partirsi dai santuarii nei quali avea celebrata la s. Messa, non era mai che non vi lasciasse qualche ricca memoria.

  A059000138 

 Il medesimo Pontefice provò molta consolazione quando ebbe la notizia che il tempio era compiuto, concedette molte indulgenze da lucrarsi dai fedeli che si recano a visitarlo.

  A059000140 

 Sul suo passaggio un poverello tenendo per la mano un grazioso fanciullo erasi inginocchiato, e il putto svincolatosi dalle braccia dell'uomo era corso vicino al papa, e il papa avendo fermato il fanciullo colle stesse sue mani lo accarezzò in fronte, indi lo benedisse.

  A059000140 

 Un giorno Pio IX erasi recato a Monte Pincio: era l'ora della passeggiata e una gran folla lo accompagnava.

  A059000141 

 E vorrei pure averli anch'io come li hanno i miei compagni, giacchè ho voglia di studiare e d'istruirmi.» Il papa abbracciò il giovinetto e gli pose in mano una doppia (circa venti franchi di moneta nostra) e avendo saputo la sera stessa da una persona di confidenza, cui disse di andar dietro ai passi dello scolaro, che infatti era andato ad un libraio e avea comprati i libri che gli facean bisogno, il papa gli fece tener due scudi per lui e due por la madre sua.

  A059000142 

 Era sceso già di carrozza, quando per un sentiero solitario gli venne scorto un giovinetto che portava sulle spalle un pesante fardello di legne.

  A059000144 

 Poco dopo fu presentata al Santo Padre una leggiadra bambina: era la minore delle figlie del conte di Trapani.

  A059000145 

 Un povero ragazzino del popolo, udendo parlare della bontà del Santo Padre, in preda come era alla più squallida miseria, immaginò di scrivere una lettera per fargli nota la sua posizione.

  A059000156 

 Un altro giorno ancora un ragazzo piangeva alla porta del Quirinale nel momento stesso che il Papa era per salire in carrozza.

  A059000161 

 Giunti al Vaticano fummo introdotti in un'ampia sala dove era un gran numero di persone.

  A059000161 

 Il papà disse al Santo Padre, che io era per fare la prima comunione: allora io gli chiesi la sua benedizione.

  A059000162 

 Con quella chiave, che era bellissima, il Santo Padre aperse la propria camera, e voleva che io entrassi il primo, ma io mi ritirai.

  A059000162 

 Trasse poi fuori una chiave dalla sua tasca ch'era così profonda da poterci introdurre il braccio sino a non veder più il gomito.

  A059000169 

 «Dopo questo udii dirmi dal papa: «Maurizio, tenete dietro a questo signore, egli vi ricondurrà presso i vostri genitori.» Era un ufficiale che io avrei preso anche per un generale.

  A059000176 

 {83 [133]} Mi recai poscia al sacro Cuore, ordinario mio rifugio, e dove io era stata accolta colla maggiore bontà dalle nostre madri.

  A059000177 

 Erano tanto immedesimate della solennità dell'atto che andavano a compiere, che suo padre ne era intenerito sino alle lagrime.

  A059000177 

 Il loro desiderio di unirsi al Signore era sì grande, che io mi vedea strascinata malgrado mio.

  A059000177 

 La sera della vigilia, era un tempo oscurissimo, {84 [134]} si diceva che il Santo Padre non potrebbe andare a s. Agnese.

  A059000178 

 In quella che temevamo tolta ogni possibilità di farci strada tra la folla, Monsignor Bedini ci vide (bisogna dire che Monsignor Bedini, durante la sua Nunciatura agli Stati Uniti era stato perseguitato dai protestanti e che era la famiglia della signora Fisher, che lo aveva salvato mettendo a sua disposizione una bellissima casa di campagna, con servi; cavalli, domestici ecc.

  A059000178 

 Terminata ancor la seconda, il Santo Padre, i cardinali e dignitarii uscirono; noi pure eravamo per far lo stesso, quando Monsignor Bacon, vescovo americano, venne a noi dicendo: «Il Santo Padre vuole vedere le vostre bimbe.» Io le cedea quasi a malincuore, ma Monsignore, prendendole per mano ci disse: «Voi pure siete attesi dalla Santità Sua.» Fummo condotti in un appartamento dov'era il Santo Padre seduto a tavola.

  A059000186 

 Il cardinal di Reisach portò così al Santo Padre una busta contenente le medaglie degli alunni, colla descrizione di quanto era avvenuto.

  A059000186 

 La distribuzione era terminata, quando all'ultima medaglia, un alunno si spicca dai compagni e incomincia a declamar versi sulle tribolazioni del Santo Padre.

  A059000188 

 Due o tre giorni prima la persona benefattrice venne per un'altra volta a visitare le sue protette e a partecipar loro una lettera che avea ricevuta da Roma, nella quale era parola delle strettezze e angustie del Sovrano Pontefice.

  A059000188 

 Quelle povere fanciulle non aveano mai goduto d'un tale diletto, e la corsa era fissata per la dimane del primo giorno dell'anno.

  A059000191 

 Il nobile bambolino era sì bello, rittettea si bene sulla sua fronte i dolci lumi dell'innocenza, che facilmente lo si avrebbe preso per uno di quei vividi cherubini che i pittori del suo paese seppero con tant'arte disporre intorno alle loro Beate Vergini.

  A059000191 

 Quante volte trastullandosi con altri piccoli suoi compagni sotto gli occhi della propria madre fu visto arrestarsi tutto improvviso e porsi in disparte, levando gli occhi al cielo e inclinando lievemente la testolina come avesse udito dall'alto una voce d'angelo che gli dicesse: Fratello mio! Quante volte, dopo il pranzo in famiglia, {95 [145]} invece d'abbandonarsi senz'altro attendere a'suoi balocchi, si appartava furtivamente nell'oratorio materno, piegando le ginocchia e giugnendo le mani dinanzi un'immagine del glorioso bambin Gesù, cui gli si era insegnato ad imitar così bene, o davanti una statuetta dell'augusta Vergine che gli avean dipinta come il più bel tesoro della terra e del cielo! Alle soavi inspirazioni di questi due amori tutto celesti debbono 1'origine loro quelle virtù che pullularono sino dai primi anni del Santo nostro Pontefice, anni troppo rapidi, benedetti da tutto il mondo, ma sopratutto dagli infelici.

  A059000191 

 «Quando vedeva un mendico, dice l'Alyoni, il suo cuoricino era preso da compassione, e correa ad additarlo alla calda e pura carità di sua madre a fine di ottenere di soccorrere quell'infelice.» {96 [146]}.

  A059000210 

 Era l'amico che va sempre sull'orme dei propri amici, il padre che vuol sempre i suoi figli, il benefattore dal cuore e dalla mano sempre larghi di consolazioni e di aiuti.

  A059000211 

 Anzi tutto volle trovarsi in mezzo alle famiglie povere e tribolate, senza lasciarne pur una dimenticata, fra le vedove, fra gli orfani, fra i vecchi infermi ed abbandonati, e dopo di tutto ciò vedendo così là, come a Roma molto male accanto a molto bene, tratto come era sempre a diminuire la moltiplicità dei dolori e delle lacrime che incontravansi co'suoi sguardi, si mise in opera a prima giunta di porre le fondamenta di un ospizio in favore di tutti i miseri della sua diocesi.

  A059000213 

 L'esposizione dei fatti era pur troppo giusta.

  A059000213 

 Un giorno, senza altra compagnia che un suo cameriere, era salito in una delle più squallide casipole di Roma, ricovero di una povera famiglinola di miserabile vedova, di {104 [154]} due fanciulle di quattordici anni, e di due garzoncelli.

  A059000217 

 Il Papa giudicò che l'idea era eccellente, e al pover'uomo fece tosto consegnare un cavallo colla giubta di due pezzi d'oro, coi quali potesse dare un po'di sesto ai proprii affari.

  A059000218 

 Papa Sisto V a que'dì, in che egli era non più che un semplice religioso, avea stretta amicizia con un giovine avvocato motlo erudito, e di esemplari costumi, nè la loro amicizia fu intralasciata per la promozione del religioso al cardinalato.

  A059000220 

 Figuratevi come rimase il Porti! «dov'è, disse, l'insalata che vi ha mandata il Papa? «Eccola, disse l'avvocato, segnandogli un canestrino, me l'ha portata appunto il giardiniere del Papa.» Il medico la guardò con un viso di non curante, e aggiunse: Quello non è un rimedio atto a guarire una malattia quale era la vostra.

  A059000223 

 Il suo male era effetto delle fatiche eccessive dovute durare per sostentare la famiglia che avea numerosissima, era uomo di conosciuta probità e che godeva della stima universale.

  A059000224 

 Il dottor Corpi capì subito che quello era un elisire da portare un salutevole effetto, e senza por tempo in mezzo andò all'avvocato.

  A059000226 

 Il duca vi si recò con tutta la sua famiglia, e Pio IX era puntuale all'ora posta.

  A059000237 

 Avea corso a piedi la maggior parte del lungo viaggio e si riposava dalle fatiche in una stanzina che gli era stata assegnata.

  A059000237 

 Le acclamazioni degli abitanti nell'Ospizio gli davano a capire che era poco lontano il Papa.

  A059000237 

 Precisamente in quel giorno era arrivato un povero prete di Prussia, chiamato Teodoro Lauvensen.

  A059000242 

 La sua intenzione era di recarsi anche allo spedale dei Santi Domenico e Sisto; ma l'avidità fu sì grande che dovè dar fondo alle provvisioni in Sant'Andrea.

  A059000243 

 Era il figlio del contabile cui ricolmò di ringraziamenti con un'emozione che in quel momento iva crescendo in tutta la forza del sentimento paterno.

  A059000247 

 Udito che sì, entrò nella sala delle colerose; non v'era che una donna sola già all'ultimo estremo di vita.

  A059000249 

 Io era quasi appieno risanato, e non guardava nemmen più il letto.

  A059000254 

 «Io mi era tratto alla porta della prima sala coi computisti, gl'inservienti dello spedale e con altri impiegati.

  A059000268 

 «Un povero muratore era caduto da un'armatura in Trastevere nel momento {130 [180]} stesso che per avventura passava Pio IX.

  A059000274 

 In una visita allo Spedale di Santo Spirito in Sessia, Pio IX dopo essersi soffermato al letto dei più aggravati e aver loro compartite parole di conforto e di coraggio era per ritirarsi.

  A059000289 

 Egli era stato vescovo, vescovo in tempi difficili e in congiunture delicate, vescovo totalmente dedito alla cura del proprio gregge....

  A059000322 

 Il popolo era perduto dell'animo, e uno dei nostri predecessori, San Leone il grande, obbedendo allo spirito che assiste i Papi, gli si fece incontro, e lo distolse dal suo disegno.

  A059000332 

 Il giorno 13 voi predicate a s. Andrea, cedetemi il vostro turno, ma tenetemi il segreto.» Era più di un secolo che il Sovrano Pontefice non avea concionato in pubblico.

  A059000333 

 Roma fu testimone d'uno spettacolo che non le era stato dato di veder mai più dai tempi di Gregorio VII

  A059000339 

 Era un momento da stare in guardia.

  A059000346 

 Ora Fontainebleau non era altro, che una prigione, ma Sant'Elena fu una tomba.

  A059000355 

 Correndo la festa di s. Pietro, Pio IX tornava da una visita alla Basilica di s. Paolo, dove era andato per ammirare quel superbo edificio rinato dalle sue ceneri come l'antica fenice.

  A059000370 

 «Il suono delle campane, egli dice, m'entrava per le griglie della finestra; l'anima mia avrebbe voluto volar nelle chiese ad udirvi la Santa Messa, e non m'era concesso godere altro che gli schiamazzi de'miei carcerieri.

  A059000372 

 Anzi a Michele si restituiva e lettera e libro e l'imitazion di Cristo e il suo borsellino, alleggerito però di un qualche dramma del {187 [237]} proprio peso, ed era anche prima pur tanto leggiero! Michele è Polacco, è cristiano, è contadino, tre qualità che riunite gli danno un santo destino ed egli nuovamente si mette sul cammino di Roma.

  A059000372 

 E il denaro? Era poco, ma gli fu espilato.

  A059000403 

 Il grande Pontefice si ricordò che pochi giorni ancora lo separavano dal giorno che Colui ond'egli era il Vicario era stato egualmente proclamato re d'Israele, cogli osanna, coi plausi e colle voci {197 [247]} d'allegrezza del popolo di Gerusalemme e dal giorno eziandio che l'avea quel medesimo popolo crocifisso sul Calvario, come il più gran malfattore.

  A059000410 

 «Era il giorno della festa del Corpus Domini nel 1862, e il Papa in mezzo alla folla calcata tratto sulla sedia gestatoria teneva fra le mani il fìgliuol di Dio e di Maria, passava sotto la cupola della Basilica Vaticana.

  A059000417 

 Non vi ora pagina che non fosse macchiata, annerita, e attestante, così era logora, un uso lunghissimo.

  A059000433 

 Ciò che ci segnalò più lo spettacolo cui fummo testimonii in quei beatissimi giorni, fu che la cupa {213 [263]} figura dei mali presenti in qualche modo si designava sopra uno splendido quadro, che era la gloria dei Santi.».

  A059000433 

 «Quali incoraggiamenti non abbiam ricevuti quando nel dì anniversario della sua incoronazione, il Santo Padre portando gli occhi sull'ampio cerchio dei Vescovi dai quali era circondato, degnò assicurarli, «che se molte perle preziose eran cadute dal suo sacro diadema, il suo cuore trovava un compenso in quella corona vivente, dove ogni diocesi aveva il proprio nome e il proprio emblema.» In questi privati conversari ci consolava delle sue pene con altrettanta affabilità, quanto con altrettanta maestà ci si era dato a vedere nelle pompe della canonizzazione.

  A059000438 

 Cominciava a farsi notte, e la basilica era avvolta in una semioscurità.

  A059000438 

 Era un giovane che in conseguenza d'una rissa aveva ricevuto un colpo di stiletto.

  A059000438 

 Genuflesso a'piè dell'altare sul quale era esposta la Santa Eucaristia, Monsignor Mastai era da buon pezzo assorto in ardente preghiera; e offriva a Dio un'ammenda onorevole per tutti i peccati de'suoi diocesani.

  A059000438 

 L'infelice col favor delle tenebre, aveva potuto involarsi alle mani da'suoi assassini, ed era venuto cercare un asilo nella casa del Signore, sfinito, derelitto e quasi esanime era caduto a due passi dalla sacra soglia.

  A059000442 

 L'altro, a bocca piena com'era, si stette pago a chinar del capo un tantino di alto in basso e poi tirar di lungo.

  A059000445 

 «Nel giorno 27 Pio IX, uscendo dal Vaticano, si era avviato in carrozza sui poggi di monte Mario, e poichè fu smontato per fare due passi, seguito dai prelati della propria casa, da'suoi domestici e scortato da sei guardie nobili, passò davanti alle osterie, ove il basso popolo mischiato {222 [272]} co'borghesi di Roma, si porta a frotte in questi ultimi giorni dell'Ottobre per bere e ballare.

  A059000469 

 Nel corso dell'anno 1862 Pio IX essendo andato a Marino, una donna presso che centenaria si adoperava a rompere la folla sul passaggio del nostro Signore, gridando con tutto lo spirito: «Che tu sii il benvenuto, Santo Padre, Iddio ti doni lunga vita.» Secondo lei, era nata sotto il pontificato di Papa Braschi; avea visto {232 [282]} trafugare Pio VI e Pio VII, il ritorno di quest'ultimo, e Pio IX traversare Albano, tornato che Egli fu dall'esilio di Gaeta.

  A059000471 

 Ella stessa parla con lode di una fra le sue religiose, la quale era tanto faceta da far ridere tutta la comunità.

  A059000471 

 S. Romualdo nutrito come loro infra i deserti era sì gaio alla sua età di centovent'anni, che al suo apparire nascca la gioia in tutti.

  A059000471 

 San Francesco di Sales era così portato alla gioia, che i suoi nemici gliene facevano un delitto, e gli avversari della sua dottrina metteano sempre in cattiva mostra le facezie e i motti, che a quando a quando si permettea.

  A059000472 

 Tutti i biografi di s. Francesco di Sales sono unanimi nel confessare, che esso era amabilissimo e dava diletto a tutti; così che la gioia, la serenità, {234 [284]} la bontà, la modestia, erano sempre insieme sul suo volto, e che fu sempre di sua natura dolce, gentile, grazioso, compassionevole, benefico.

  A059000490 

 Ora il prete, non curante della persona, si era presentato al Vaticano senza essersi fatto radere la barba poco avvezzo come egli v'era.

  A059000495 

 Fu fatto osservare, che era un regalo fatto per loro e non poi Papa.

  A059000498 

 No, questo danaro noi voglio più, sarebbe un rubarlo; questo franco non è più mio, è del Santo Padre.» La povera donna (senza saperlo) era eloquente nelle sue istanze, e si mise a piangere.

  A059000503 

 - Santo Padre, voi siete del torto; la statuina era troppo bella, perchè dovesse essere regalata.

  A059000525 

 In sostanza quella tabacchiera era di tutto suo gusto.

  A059000538 

 Già era stato trappolato in una cospirazione, e il suo più gran piacere era quello di vedere rovesciato il trono del Pontefice Romano, e con lui la cattolica religione.

  A059000538 

 La sua fede era oramai perduta nello straboccamento dei vizi e l'anima sua sembrava abbandonata.

  A059000540 

 Forse era stato l'angelo di sua madre che gliel'avea inspirato dal cielo.

  A059000540 

 Un di fra gli altri, nei quali avea pregato con tutta la foga del suo spirito, le venne in mente un pensiero, da lei con ogni amore carezzato, dicendo a se stessa di avere omai trovato il mezzo di salvare la persona, che era le la più cara del mondo.

  A059000566 

 Gli si dovè spiegare come era in costume di farsi; egli vide dello spreco, e rimandando tutto quel corredo, si fece portare un coltello e un arancio, il cui sugo spremette egli stesso in un bicchiere, raccomandandosi che in avvenire ogni volta che {264 [314]} volesse una bibita non gli si venisse più innanzi con tutto quel treno di roba.

  A059000566 

 Prima di Lui era costume nei grandi calori d'estate, di tener pronte guantiere di sorbetti.

  A059000588 

 Il General M... era alla vigilia di partirsi da Roma e suo desiderio era di presentare i proprii omaggi al Santo Padre e ricevere un'ultima benedizione; ma lo {271 [321]} teneva uno scrupolo.

  A059000596 

 Il Papa era occupato; tuttavia a forza di istanze e di suppliche il giovane soldato ottenne il favore desiderato.

  A059000596 

 Nel corso dell'anno 1855 e 1856 un giovane soldato che, per quanta sembra, non era molto innanzi in fatto di formalità e cerimoniale per essere ricevuto alla sacra udienza, si presentò al Vaticano, dicendo avere un affare importante da comunicare a Pio IX.

  A059000601 

 Fin prima di essere sublimato alla suprema dignità di Sovrano Pontefice da lui occupata con tanta gloria, splendore ed ammirazione dell'universo, Pio IX era stato annunciato come l'eletto da Dio per essere uno dei {278 [328]} più illustri e santi successori di s. Pietro, vero Vicario di Gesù Cristo sulla terra.

  A059000604 

 Che il futuro Pontefice era allora semplice prete e fuori dello Stato, in paesi remotissimi (Infatti l'abate Mastai era ancora semplice prete e addetto alla nunciatura del Chili).

  A059000612 

 Credettero che gli avesse dato volta {283 [333]} il cervello; ma quale non fu la loro maraviglia e dell'intiera città come udirono che la profezia si era verificata?».

  A059000616 

 Una dama straniera era afflitta da {284 [334]} mali acuti, ai quali la medicina non sapea trovare nè una spiegazione nè un rimedio; e siccome la dama è vera cristiana, ne avea dedotto che il demonio l'avesse tolta a perseguitare, ponendo sua stanza nel corpo di lei e orribilmente gliel tormentasse.

  A059000617 

 La dama forestiera trovandosi dunque a Roma sollecitò un'udienza da Pio IX, e si gettò a'suoi piedi narrandogli de'suoi dolori, civile tentazioni, e degli atti da disperata, ai quali era in preda.

  A059000621 

 Era da quasi ventisei giorni da che non potea mandar giù bricciolo di roba.

  A059000624 

 L'infelice pativa deliquii e convulsioni ed era venuta a tale magrezza alla parte dritta del suo capo, che parea una specie di scheletro coperto di pura pelle.

  A059000629 

 Al dire di due medici e di quattro preti, non escluso il nostro vescovo accorso in questa occasione, il moribondo era all'ultimo suo fine.

  A059000636 

 L'ostinatezza di quella malattia lo ridusse agli estremi, ed ogni speranza di guarigione era svanita.

  A059000639 

 In questa occasione i giovani dell'Oratorio di s. Francesco di Sales e di s. Luigi fecero anche essi spontaneamente una colletta e stimando a loro alta ventura il poter dare un segno di venerazione al Capo della Chiesa, si privarono di ciò che loro era quasi indispensabile al proprio sostentamento per venire col loro obolo in soccorso al comun Padre dei credenti.

  A059000660 

 Egli vi mandò una corona, perchè ancora semplice secolare era {308 [358]} grandemente divoto di Maria ed io lo vidi più volte in pubblico ed in privato a dare segni non ordinarii di divozione verso la gran Madre di Dio.

  A059000660 

 Era la domenica del 21 luglio, tutti i giovani si radunarono all'Oratorio di S. Francesco di Sales, come Oratorio primario.

  A059000660 

 La chiesa era accalcata, sebbene un buon numero rimanesse fuori per l'incapacità del luogo.

  A059000660 

 Pio IX è tutta tenerezza per la gioventù; e quando non era ancor Papa si occupava in più guise per educarla, istruirla, avviarla alla virtù.

  A059000661 

 Era commovente spettacolo il vedere giovani e vecchi, di bassa e di alta condizione, chierici e sacerdoti accostarsi con tutta venerazione e stimarsi grandemente fortunati di poter avere con sè un oggetto regalato dal Vicario di Gesù Cristo.

  A059000666 

 V'era poi a temere, che invecchiando ripullulasse il morbo {311 [361]} antico o ne risentisse gli effetti tra gli acciacchi della vecchiaia.

  A059000669 

 Solamente l'Apostolo s. Pietro P aveva toccato; e Pio IX era il primo fra 257 papi che doveva cominciare l'anno ventesimosesto di pontificato.

  A059000680 

 Un giorno recatosi ad un convento, udì per caso il nome del paese ond'era il giovane della supplica, e tanto bastò perchè Egli si facesse tosto a chiedere se alcuno di que'religiosi conoscesse un giovane di tal nome e cognome.

  A059000680 

 Un giovine forestiere erasi condotto a Roma per cercarvi lavoro, ma non avendone trovato, e ridotto presto all'indigenza, risolvette di scrivere alla meglio una supplica, e così piena di spropositi, come era, la indirizzò a Pio IX e la mise in posta.

  A059000681 

 Era appunto quello il {323 [373]} tempo d'importunare con racconti di privati infortunii il buon Pio! Con tutto ciò Egli ebbe non solo la degnazione di leggere quella lettera, ma di riporla tra le sue carte: e quando un ecclesiastico del luogo onde era venuta quella lettera, fu per caso dal santo Padre, la prima domanda che gli diresse fu s'egli conosceva un tale di cui gli recitò il nome, e udito che sì, gli consegnò duecento lire, perchè le facesse avere al supplicante, aggiungendovi queste parole: «Ditegli che per ora non posso mandargli di più, ma se Iddio provvederà, gli manderò qualche altra cosarella.» E come disse, così fece: dopo circa tre mesi gli inviò per le mani della stessa persona niente meno che cinquecento lire.

  A059000686 

 L'aveva colto un accidente, e per lui tutto era finito!.

  A059000686 

 L'oste esultava banchettando cogli amici, e le più fiere bestemmie ed imprecazioni si scagliavano contro il Santo Padre, aggiungendosi agli accidenti la soddisfazione diabolica che tutto era finito pel papato! Giusto giudizio di Dio! Questa stessa imprecazione ripetutamente scagliata contro il Sommo Pontefice colpiva lui medesimo.

  A059000686 

 Sul far della notte si corse a svegliarlo, ma egli era già freddo cadavere.

  A059000688 

 Accorse il sacerdote, {329 [379]} ma si avvide che quel miserabile era stato colto da uno stravaso di sangue, che gli usciva per le narici e per le orecchie.

  A059000688 

 Il principale tra i chiassosi declamatori era un vetturino troppo ben conosciuto in Roma.

  A059000688 

 Un sacerdote che era là vicino fu pregato a venir ad assistere un infelice che all'improvviso era rimasto come stupido.

  A059000689 

 Egli allora montato in furia gridò: «Che Madonna! che Madonna! Domani si lavorerà e chi non vuol lavorare se ne vada.» Poco stante salito su un ponte, mentre con maggior ira ripeteva le stesse invettive, messo un piede in fallo, improvvisamente precipitò a terra, riportando tali lesioni, che pochi minuti appresso non era più che un freddo cadavere.

  A059000698 

 Altra volta il suo maggiordomo era nella stessa penuria: e questa volta il Vescovo d'Imola convitava il suo confratello di Spoleto.

  A059000714 

 Il maresciallo era solito di dire, «Come io non voglio lasciar prendere la mia vigna nel Dipartimento della Còte «d'or, così il Papa ha ancora il diritto di non «lasciarsi strappare il suo dominio temporale.» Egli stesso scrisse qualche volta al cardinal Antonelli ed agli altri Prelati, e ricevette le risposte più amichevoli.

  A059000714 

 È noto che il maresciallo Randon era protestante, ma galantuomo, ed amico del retto e della giustizia.

  A059000717 

 Mi chiamano (scrisse egli una volta al Cardinale {337 [387]} Antonelli, quando ancora era protestante) clericale, ma assicuro vostra eminenza che colla lingua francese più scioccamente non potrebbesi scrivere che dare nome di clericale ad un protestante, perchè vuole la giustizia.

  A059000745 

 Questo Pontefice, sempre grande nelle opere sue, benchè perseguitato, spogliato, povero e ridotto a vivere delle limosine de'suoi figli, veduto lo stato lagrimevole della Chiesa di Costantinopoli per gli enormi debiti, ond'era per diverse circostanze aggravata, ha inviato a quella Sede, per mezzo del suo straordinario Ambasciatore presso la Porta, Monsignor Franchi più di un milione di lire, perchè sieno pagati immediatamente tutti debiti di quel Vicario Apostolico.

  A059000747 

 Non v'era d'uopo di tanto a commuovere il cuore del S. Padre, pronto sempre ad accorrere dove è un'opera grande da compiere, sventure da consolare; ò perciò, che per mezzo del Cardinale Antonelli indirizzò al Direttore {347 [397]} dell'Unità Cattolica, in data 10 Ottobre 1868 il seguente viglietto.


don bosco-fatti contemporanei.html
  A060000049 

 Ho stimato bene di darvi un cenno sul mio tenore di vita, per farvi comprendere che io non era fervoroso cattolico, quando caddi nel laccio dei Protestanti.

  A060000050 

 Finito il servizio militare, mi posi a lavorare di mia professione per campare la vita; ma in mezzo alle dure fatiche del corpo, sentiva in me stesso un'ansietà, una inquietudine: non era bisogno {11 [61]} di cibo nè di bevanda, e non sapendo quale cosa potesse appagare questo bisogno, io mi trovava qual uomo che vive, ma così languido e sfinito, che la vita gli torna piuttosto di peso, che di conforto.

  A060000052 

 Quivi era la gran difficoltà: non sapeva a qual partito appigliarmi, nemmeno quale religione professare.

  A060000056 

 La prima era, che in ogni predica risuonavano sempre espressioni accanite contro il Papa e contro ai Cattolici, quasichè preti e papi fossero altrettanti gonzi, e che tutta la scienza fosse nelle saccocce dei ministri protestanti; la seconda era, che avendo fatto alcune difficoltà, mi furono spiegate in una maniera che non ho potuto comprendere cosa alcuna; ed io aveva sempre sentito a dire che ne' loro catechismi tutte quante le difficoltà i preti cattolici spiegano così chiaramente che qualsiasi uomo rozzo e privo d'istruzione potrebbe capirle.

  A060000059 

 Nissuna formalità: mi dimandarono semplicemente se era persuaso che {13 [63]} il Protestantismo fosse la vera religione di Gesù Cristo: ed io sciaguratamente risposi che credeva di sì.

  A060000066 

 Aveva già più volte sentito a dire che la predica più potente dei Protestanti era il danaro, e non l'aveva mai potuto credere, finchè n'ebbi prova di fatto.

  A060000067 

 Quante grazie, vi rendo, o grande Iddio, che mi avete cavato fuori da quell'abisso di miserie in cui io era sgraziatamente caduto; senza un tratto di vostra infinita misericordia, io era eternamente perduto.

  A060000069 

 Prima di accennarvi la strada providenziale, che il Signore mi aprì {15 [65]} per condurmi nuovamente al Cattolicismo, voglio farvi notare che io era niente affatto contento della mia nuova religione: l'incertezza e l'inquietudine crescevano tutti i giorni.

  A060000071 

 Perchè mi pareva impossibile che fosse buona una religione che era così malamente osservata.

  A060000077 

 Almeno nelle loro chiese ci fosse qualche oggetto che potesse inspirare divozione, come era quello degli Ebrei! perciocchè io leggeva nella Bibbia che nel tempio di Salomone tutti si prostravano dinanzi all'Arca ivi accolta: colà un magnifico vaso per l'acqua benedetta, due belle statue di Cherubini a' fianchi di un magnifico altare, per modo che quel tempio dava un aspetto di Paradiso.

  A060000082 

 Intanto io era più che mai assiduo alle prediche ed alla lettura di libri protestanti, per provare se mi riusciva di riconoscere la verità in quella religione cui mi era ascritto.

  A060000085 

 Ed io ve lo racconterò minutamente: un mio nipote un giorno portò a casa un libro così intitolato: AVVISI AI CATTOLICI, ed era l'introduzione alle Letture Cattoliche.

  A060000092 

 Era la Confessione.

  A060000120 

 Quando era sano, badava a divertirmi e non pensava all'anima; ora mi trovo sul finire della mia vita, e voglio usare tutti i mezzi per conseguire la mia eterna salvezza: voglio confessarmi, ricevere il Viatico, ricevere l'Olio Santo, ricevere la Benedizione Papale.

  A060000165 

 Egli era così buono, che io lo proponeva per esemplare agli altri compagni.

  A060000198 

 O sig. Curato: sa bene che io era il suo Luigi, e che appena mi comandava qualche cosa, avrei dato la vita per farla, vuole che mi rifiuti in questo caso che mi domanda con tanta sollecitudine?.

  A060000211 

 Chi era quel compagno, che Li condusse colà?.

  A060000212 

 Quel compagno era un figlio non {40 [90]} tanto cattivo, ma l'aveva sempre coi libri e coi giornali; adesso è un giovine sventurato.

  A060000214 

 In quel medesimo giorno, eravi colà una grande adunanza, ed uno, mettendosi a predicare, non fece altro che dire imprecazioni contro ai preti e contro al Papa; conchiudendo che era tempo di finirla coi preti e coi frati, e pronunciò tali cose che mi fanno ancora tremare adesso e che io non oso proferire.

  A060000216 

 Qui cominciò: quel mio compagno lungo la settimana mi era sempre attorno; nei giorni festivi mi conduceva dove voleva, ma non mai in chiesa: adesso conosco che egli era uno scapestrato; egli dimorava in casa con sua madre vedova, le tolse quello che potè e si mise a vivere da sè.

  A060000218 

 Lunedì quel mio compagno, invece di andare al lavoro, il passò nei divertimenti; sulla sera egli era senza danaro; nè avendo più di che pagare quello che aveva mangiato all'osteria, cercò di rubare un utensile al proprio padrone.

  A060000218 

 Un altro compagno che era pure con noi, ne fece tante, che fu cacciato di casa, e lunedì, non essendosi recato al lavoro, il padrone non l'ha più voluto accettare.

  A060000232 

 Con tutto questo però quel giovine lavorante, che era la sola cagione di questo miglioramento, non si mostrava guari soddisfatto della nuova condizione in cui si trovava.

  A060000232 

 Egli era stato ben instrùito nella Dottrina Cristiana, ed aveva coltivato una soda pietà; quindi soffriva molto di dover vivere colla gente di quella corrotta fabbrica.

  A060000232 

 Malgrado però tanta miseria era questa una di quelle famiglie, {46 [96]} nelle quali la religione è praticata fedelmente, ed i genitori danno ai loro figli l'esempio di tutte le cristiane virtù.

  A060000232 

 Una cosa rafforzava il loro coraggio, ed era di veder entrare il primogenito dei figli in una fabbrica per farvi alcun guadagno.


don bosco-favori e grazie spirituali concessi dalla santa sede alla pia societa di s. francesco di sales.html
  A061000069 

 In quel tempo, a motivo di dover scrivere contro ai Protestanti, era indispensabile una facoltà illimitata, quale si è chiesta e concessa dal S. Padre.

  A061000069 

 La facoltà di leggere e ritenere libri proibiti era già stata prima concessa con restrizione.

  A061000082 

 La casa degli Artigianelli di Genova, proprietà materiale del sig. D. Francesco Montebruno, era in quel tempo sotto la dipendenza morale e direttiva del sac. Gio. Bosco.

  A061000109 

 È questa la prima approvazione dell'Istituto in genere, cui mercè era stabilito il Superiore a vita, e la durata di dodici anni in carica pel successore.


don bosco-fondamenti della cattolica religione.html
  A062000029 

 La sola Chiesa protestante, non molto dopo la sua fondazione, era già divisa in più di dugento sette.

  A062000031 

 Prima di Enrico VIII non si era mai parlato di Anglicanismo; prima di Pietro Valdo niuno mai nominò i Valdesi; prima di Calvino e Lutero non si era mai menzionato protestantesimo o riforma, luteranismo {11 [513]} o calvinismo.

  A062000046 

 Maometto, il quale disseminò i suoi errori sul principio del secolo settimo dell'Era Cristiana.

  A062000052 

 Lutero, frate apostata che uscì dal convento, commise i più gravi disordini fra cui quello di sposare una monaca legata dai voti, mentre egli pure era legato da voti solenni e perpetui.

  A062000078 

 Cioè Pietro era sicuro in quel punto della sincerità de'suoi affetti, ma non lo era egualmente per l'avvenire.

  A062000096 

 Se tutti i fedeli già credevano alla infallibilità del Sommo Pontefice, che necessità vi era di definirla?.

  A062000105 

 Finalmente il S. P. il giorno 8 dicembre 1854 definì che tale credenza era appoggiata sopra la Sacra Scrittura, sopra la tradizione, e perciò doversi credere e tenere per verità {27 [529]} di fede.

  A062000109 

 Diffatto prima di questa definizione per isciogliere le questioni di religione, con autorità infallibile e condannare gli errori, secondo {28 [530]} alcuni era necessaria la sentenza di un concilio generale o di tutta la Chiesa insegnante dispersa.

  A062000132 

 Enrico IV re di Francia, era capo del partito dei calvinisti, quando salì sul trono; ma Iddio lo illuminò col fargli conoscere la vera religione.

  A062000150 

 Egli è poco tempo che un giovinotto ben educato era deriso perchè andava a confessarsi e si astenava dalle carni il venerdì e il sabato.

  A062000150 

 I maligni compagni adducevane che in questi tempi tutto era permesso.

  A062000152 

 La storia ci racconta, come nei tempi andati alcuni sovrani abusando del loro potere spogliarono il Papa, dispersero, imprigionarono vescovi e cardinali, il Capo della Chiesa era condotto errante di città in città, chiuso in prigione.


don bosco-i concili generali e la chiesa cattolica.html
  A065000030 

 Ma sai chi era costui? Un persecutore, un carnefice dei cristiani.

  A065000043 

 [9], nelle quali tra le altre cose dicevasi, che la decisione presa dal concilio era da attribuirsi allo Spirito Santo: Parve allo Spirito {30 [30]} Santo e a noi»: Visum est Spiritui Sancto et nobis

  A065000066 

 2° Quando Gesù Cristo diede tale potere agli altri, apostoli vi era pure s. Pietro, il quale perciò, oltre di avere ricevuto una speciale potestà quale capo supremo, ne ricevette pur un'altra comune a tutti, e per questa ragione Pietro fu papa e vescovo.

  A065000067 

 Difatto Gesù Cristo assicurò questa infallibilità prima al solo Pietro, e perchè? perchè si conoscesse che il papa era il mezzo col quale comunicavasi l'infallibilità alla Chiesa tutta.

  A065000097 

 Ma prima di questa solenne definizione questa verità già si trovava nella Chiesa, e dai cristiani già si credeva con trasporto di gioia; anzi da più secoli si era già stabilita la festa dell'Immacolata {66 [66]} Concezione, in vari paesi eransi già erette compagnie in onore di Maria Immacolata, e le intere università facevano voto di credere, professare, difendere questa dottrina sebbene fosse dalla santa Chiesa ancora lasciata libertà di crederla o non crederla.

  A065000113 

 Dopo costoro ascolta un certo Hoffman: «I decreti dei concili sono nella Chiesa cattolica riguardati come inspirati dallo Spirito Santo, e le loro decisioni come altrettante verità divine.» - Un altro, Molan, parla così: «Quanto ai concili ecumenici, se Gesù Cristo è per tutti i secoli colla sua Chiesa, non ha mai potuto permettere {78 [78]} che in tali assemblee sia stata una decisione contraria alla fede.» - Pierre Leroux scrive: «La tradizione era incerta, ed i concili l'hanno spiegata; l'idea era dubbia, e i concili l'hanno formulata; opinioni contradittorie eransi elevate, ed i concili hanno scelta la vera.

  A065000113 

 Il Cristianesimo non era che un germe, e crebbe pei concili.

  A065000122 

 Fu celebrato specialmente per condannare gli errori di un certo Ario, eretico di Alessandria d'Egitto, il quale negava la divinità di Gesù Cristo, affermando che il divin Verbo, cioè il Figliuolo di Dio, non era eguale al Padre.

  A065000126 

 Era allora imperatore Teodosio il grande e reggeva la Chiesa il papa {83 [83]} s. Damaso.

  A065000131 

 Era costui superiore di un monastero vicino a Costantinopoli, ed essendosi levato con ardente zelo a combattere l'eresia di Nestorio, cadde disgraziatamente nell'errore {88 [88]} contrario.

  A065000135 

 Il primo di questi Capitoli riguardava gli scritti e la persona di Teodoro di Mopsuesta, dal {91 [91]} quale Nestorio aveva attinto la sua falsa dottrina; il secondo riguardava gli scritti di Teodoreto, vescovo di Ciro, contro di s. Cirillo; il terzo era una lettera d'Iba vescovo di Edessa ad un eretico di Persia di nome Mari, ancora essa infetta di nestorianesimo.

  A065000137 

 Poco tempo dopo Costante era ucciso da un servo mentre lo serviva in un bagno, ed ebbe a successore suo figlio Costantino, detto il Pogonato, principe {95 [95]} buono e sinceramente cattolico.

  A065000137 

 Questi desideroso di riparare ai gravi mali da suo padre cagionati alla Chiesa scrisse al papa s. Agatone, il quale era succeduto a s. Martino nella sede di Roma, e lo pregò che volesse colla sua autorità suprema convocare un concilio nella città di Costantinopoli, promettendogli tutti gli appoggi e aiuti necessari.

  A065000153 

 L'imperatore domandò di essere sciolto dalla scomunica da cui era stato colpito, si sottomise pienamente alla Chiesa, e giurò di non più ingerirsi nelle elezioni dei prelati, neppur nelle investiture spirituali, lasciando così alla Chiesa la sua piena libertà nello sciegliere i suoi ministri.

  A065000160 

 Era questa eresia un mostruoso complesso di tutte le eresie insorte nei secoli anteriori.

  A065000166 

 Cotesto ordine militare instituito a Gerusalemme al tempo delle Crociate ebbe questo nome dall'abitazione che avevano preso i suoi membri vicino al tempio di nostro Signore, e loro uffizio era quello di difendere la Terra santa.

  A065000172 

 La riunione della Chiesa greca colla latina ottenuta nel concilio di Lione era stata poco durevole: i Greci erano poco dopo ricaduti negli antichi errori.

  A065000183 

 Questo è anche uno dei motivi, per cui da tanto tempo non si era più convocato alcun concilio ecumenico.

  A065000206 

 Esso stesso disse loro che tutto quello che era necessario a sapersi l'aveva manifestato: Omnia feci nota vobis.


don bosco-i papi da s. pietro a pio ix.html
  A066000003 

 Questa città capitale del mondo pagano, era come il centro dell'universo, in cui eransi radunati {5 [331]} tutti gli errori, e di qui la luce della Verità doveva risplendere a tutte le nazioni, e poteva più facilmente apparire e spargere i benefici suoi raggi per tutte le parti della terra.

  A066000018 

 Già altre città in cui questo feroce vincitore si era presentato avevano dovuto la conservazione ai loro vescovi; toccava a s. Leone salvare la capitale del mondo cristiano.

  A066000019 

 Attila si era diffuso in minaccie contro Roma; esacerbato dalla collera dopo la sconfitta di Chàlons, furioso delle sue perdite piombò sopra l'Italia deciso di apportarle l'ultimo colpo; ma egli ignorava che là appunto Dio lo aspettava per vincerlo colla sola presenza del suo Vicario.

  A066000020 

 Aquileia, Milano, Pavia, Verona, tutta l'alta Italia era già in potere dei barbari, e le popolazioni disperse si nascondevano nelle lagune dalle quali doveva sorgere Venezia.

  A066000020 

 La città non era più riconoscibile, era un deserto, i romani aspettavano immobili e sbalorditi il colpo di morte che li minacciava.

  A066000020 

 Questo era lo stesso pretesto che aveva cagionato la ruina dei Tarquinii.

  A066000021 

 Egli restò ciò non di meno sempre inconsolabile del grave carico, che gli era stato imposto, di portare il quale era certamente più che ogni altro degno.

  A066000021 

 La sua ultima speranza essendo nell'Imperatore, da cui era amato, gli scrisse nel modo il più proprio a guadagnarselo, e gli suggerì uno spediente altrettanto semplice quanto sicuro, di non approvare la sua elezione.

  A066000024 

 Ecco ciò che era accaduto: {28 [354]} Passando un giorno il santo sul mercato di Roma fu colpito dalla bianchezza straordinaria e dalla bellezza di qualche schiavo Inglese esposto in vendita.

  A066000024 

 Il sommo Pontefice inviò prontamente corrieri per far ritornare Gregorio, e questi non lo raggiunsero che a tre giornate dalla città, {29 [355]} tanta era la fretta che egli aveva di avanzare il cammino, temendo ciò che davvero accadeva.

  A066000026 

 Un giorno parecchi giudei di Cagliari vennero a lamentarsi a Roma perchè uno di essi recentemente convertito si era reso padrone della loro sinagoga, il domani del suo battesimo.

  A066000027 

 Il suo' amore pel suo popolo era senza limiti.

  A066000028 

 La carità di questo gran Papa era inesauribile.

  A066000028 

 Si custodiva nel palazzo di Laterano un grosso volume contenente il nome, l'età e lo stato di tutti i poveri che era solito ad assistere tanto in Roma che nei dintorni, ed anco nelle lontane provincie.

  A066000030 

 Il Papa era crudelmente tormentato dalla podagra, estenuato da un flusso di ventre che non lo lasciò mai, e sprovvisto di tutto.

  A066000034 

 Era verso la metà del secolo VIII, quando Gregorio III salì sul trono di s. Pietro.

  A066000044 

 Nei secoli del medio evo, la Chiesa sola possedeva le scienze, le arti e le lettere, ella era l'unica scuola dell'universo.

  A066000050 

 Gregorio VII mostrava agevolmente che l'autorità di sciogliere e di legare era stata data agli Apostoli generalmente, senza ammettere distinzione di persone, e che essa comprendeva tanto i principi quanto i loro sudditi.

  A066000050 

 Questa deposizione dei principi pell'autorità pontifìcia, era il diritto pubblico riconosciuto allora in tutta Europa.

  A066000050 

 Questo santo Papa era divorato dallo zelo per la casa di Dio; ciononostante i più empi scandali, cagionati sopratutto dai re, affliggevano la Chiesa.

  A066000051 

 Quante tribolazioni non ebbe a soffrire Papa Gregorio da questi empii pel suo zelo a distrurre il vizio, ed a far regnare la virtù! Enrico per vendicarsi della sua scomunica, aveva fatto eleggere un antipapa di nome Guiberto, arcivescovo di Ravenna, che era stato anch'egli scomunicato per i suoi delitti, e che prese il nome di Clemente III. L'Imperatore volendo mettere ad ogni costo il suo antipapa sul trono di Pietro, marciò contro Roma con un esercito e forzò Gregorio ad uscire dalla città eterna, donde non potè fuggire che con pena.

  A066000055 

 Niente era più comune che vedere i re nei loro trattati, sottomettersi alla censura ed alla correzione dei Papi.

  A066000057 

 Un nuovo Tiberio era impossibile, Roma l'avrebbe schiacciato.

  A066000059 

 « Il re di Allemagna era fin dall'età di diciotto anni un uomo dei più empi.

  A066000060 

 Egli s'informò dal suo ospite, che era cristiano, e da parecchi altri fedeli, non solo della loro miseria presente, ma ancora di quella che avevano sofferto i loro antenati da più secoli, e andò a conferirne con Simeone, patriarca di Gerusalemme; dipingendogli la potenza ed il valore dei principi d'Europa e lo zelo e l'autorità del paese, gli disse che se avesse implorato il loro soccorso eglino avrebbero certamente rotto il duro giogo sotto al quale gemevano, Simeone ringraziò grandemente {54 [380]} Pietro e gli diede lettere pel sommo Pontefice, sollecitando per suo intervento il soccorso dei principi cristiani.

  A066000060 

 {53 [379]} Era un uomo di grande virtù e che viveva in un'estrema povertà; era piccolo di statura, magro e negletto nel suo esterno; camminava coi piedi scalzi, non era coperto che di una misera tunica e non aveva altra cavalcatura che quella di un asinello.

  A066000066 

 Gregorio XIII alla fine del secolo XVI riformò, in seguito alle osservazioni de' sapienti ch'egli aveva a questo fine riuniti a Roma, il calendario detto di Giulio Cesare, che era difettoso, e fece usare il calendario nuovo chiamato dal suo nome Gregoriano, che noi adoperiamo oggidì, e che rende importanti servizii alla società, fissando colla maggior precisione possibile il tempo della rivoluzione annuale del nostro pianeta intorno al sole.

  A066000071 

 Il santo Padre lo benedì con quella solennità che era dovuta alla grandezza dell'impresa e dedicò queste spoglie del paganesimo a Colui che colla sua croce ne ha rovesciato l'impero.

  A066000073 

 Al borgo di Montaldi, di cui aveva portato il nome prima di essere Papa, vicino alla povera grotta dove era egli nato, fece lavorare con molto ardore alla costruzione di una nuova città, intorno a cui erano occupati ogni giorno più di cinquecento operai senza contare gli {64 [390]} abitanti del luogo.

  A066000074 

 Si attribuì questo successo alle preghiere del Papa ed egli stesso protestava che questa vittoria era dovuta all'intercessione della gloriosa Madre di Dio.

  A066000077 

 Eglino si chiamarono anche protestanti, perchè in un'assemblea in cui vi era disparità di opinioni sopra l'Eucarestia tra i Luterani ed i Calvinisti, essi protestarono gli uni contro degli altri e quindi è col nome di protestanti che la setta viene comunemente indicata.

  A066000084 

 Allora uno scrittore filosofo era ammirato quando diceva: « La ragione mi ha distolto da tutti i legami con qualsiasi religione... l'uomo si disgusterà delle religioni.

  A066000084 

 Egli era applaudito dalla moltitudine degli scrittori di quell'epoca.

  A066000084 

 In una parola era il secolo XVIII. Voltaire colle sue buffoneggiate gettava il ridicolo a piene mani sopra il clero, sopra il Papa, sopra la Chiesa, sopra le instituzioni religiose, e sopra tutto ciò che v'ha di più sacro; e vociferava il suo famoso grido: Schiacciamo l'infame.

  A066000084 

 Nei giorni di empietà era in uso di scrivere contro la Religione ed i costumi.

  A066000085 

 Ed oh! che degno pontefice era egli mai!.

  A066000086 

 A coloro che tentavano di distoglierlo da quest'idea rappresentandogli che egli comprometteva il sua potere e la sua dignità, egli rispondeva che il suo destino era di sembrare insensato per Gesù Cristo.

  A066000086 

 Giuseppe II era uno de' più avversi alla Chiesa.

  A066000091 

 Però la burrasca si preparava sopra il Capo del persecutore della Chiesa che sino a quel punto era stato costantemente felice.

  A066000092 

 Per tal carità dovette il santo Padre sostenere rimproveri da qualcuno, ma Esso rispondeva che era il Vicario di Gesù e che era padre di tutti gl'infelici.

  A066000100 

 Laonde avvenne che i fedeli tripudiassero nell'animo di santa gioia al gran fatto, e che cavandone motivo di maggior confidenza in Maria per essere stati i bene avventurati nell'aver udita dalla cattedra suprema del Vaticano profferita la gran sentenza che era durata nel desiderio dei trascorsi secoli, dovunque si accesero di maggior fervore ad onorarla.


don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067000009 

 Che era necessaria una rivelazione; che questa rivelazione Dio l'ha fatta agli uomini, e che il Messia in essa promesso invano è aspettato dagli Ebrei, perchè egli è già venuto da mille ottocento {5 [199]} cinquanta tre anni, ed è Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo;.

  A067000063 

 P. Veramente così: i Romani adoravano que' Dei, che favorivano i loro vizi, fossero anche sozzi animali, talmente che non vi era delitto, per quanto abbominevole fosse, che non avesse qualche divinità protettrice.

  A067000130 

 F. Come poteva essere tolto da Giuda {33 [227]} questo scettro, mentre noi leggiamo nella Storia Sacra, che Giuda allora era un semplice pastore.

  A067000131 

 È vero, cari figli, Giuda allora era un semplice pastore, tuttavia già cominciava ad esercitare una speciale autorità sopra le altre tribù, finchè salì sul trono Davidde, la cui reale e suprema autorità si conservò in questa tribù fino alla venuta del Salvatore.

  A067000156 

 Malachia annunzia, che la venuta dei Messia era vicinissima.

  A067000163 

 Erode non era della stirpe de' Giudei? {42 [236]}.

  A067000164 

 Erode detto il Grande (nome che solamente gli conveniva per le sue empietà) non apparteneva alla nazione degli Ebrei, era Idumeo.

  A067000182 

 Quegli Ebrei che non volevano riconoscere Gesù Cristo per Messia avrebbero contrastato alla verità dei fatti pubblicati dagli Evangelisti, dove si proclamava altamente che Gesù Cristo era il Messia predetto dai Profeti.

  A067000198 

 Il cadavere di un giovane era portato alla sepoltura; Gesù Cristo comandò a quelli che lo portavano di fermarsi, e disse: {52 [246]} «Giovane, alzati, sono io, che tel dico,» e nel momento stesso quel giovane si alza pieno di vita.

  A067000200 

 Si, Gesù Cristo ha detto e fatto più cose per dimostrare che era Dio.

  A067000200 

 «Io, diceva, ed il mio Celeste Padre siamo un solo; chi ascolta me ascolta il mio Celeste Padre, che mi ha mandato.» Questa verità era tanto conosciuta e palese, che le turbe il volevano mettere a morte perchè egli si proclamava costantemente per vero Dio.

  A067000221 

 Vi ho già in più circostanze spiegato come la religione giudaica, data da Dio a Mosè, era una preparazione alla religione cristiana.

  A067000227 

 Nel Vangelo poi leggiamo, che Gesù Cristo alla vista della ostinazione, con cui gli Ebrei rifiutavano dì riconoscere i miracoli straordinari che egli operava, alla vista dell'enorme deicidio che quel popolo si preparava a commettere sopra la persona di chi era venuto per salvarlo, predisse, che gli Ebrei sarebbero assediati in Gerusalemme, ridotti a gravissime strettezze, distrutta la città, incendiato il tempio, tutto il popolo disperso: e che tali cose sarebbero avvenute prima che altri succedesse alla viveste generazione.

  A067000236 

 Una porta del tempio, che riguardava all'oriente, era di bronzo e di un peso sì enorme, che ci volevano venti uomini per chiuderla.

  A067000237 

 Dopo ciò vennero i Romani i quali senza saperlo, fatti strumenta dell'ira divina, cooperarono ad avverare quanto era scritto nel Vangelo riguardo alla distruzione degli Ebrei.

  A067000255 

 Non ha gran tempo che un, ebreo, fattosi istruire nella religione cristiana, era dispostissimo a farsi cristiano, mediante che gli fosse sborsata una grossa somma di danaro.

  A067000256 

 Un altro a somigliante interrogazione aggiunse, che un buon pranzo era per lui un Messia.

  A067000283 

 Da per tutto l' idolatria era religione dello stato; ed era severamente proibito lo introdurne un'altra.

  A067000283 

 Grande ostacolo (chi nol vede!) era l'idolatria che si doveva schiantare da tutta quanta la terra, per piantarvi in sua.

  A067000284 

 Dite adunque se, senza un miracolo, senza il dito di Dio; era possibile introdurre questa religione in mezzo ad uomini così mal disposti.

  A067000286 

 Quando Iddio nel giorno della Pentecoste mandò lo Spirito Santo, la Chiesa di Gesù Cristo era composta di pochi credenti.

  A067000290 

 Il farsi cristiano era lo stesso che esporsi alle burle, agli insulti, alle persecuzioni.

  A067000290 

 No certamente: il mondo non era annoiato dell'idolatria, perchè favoriva le passioni degli uomini; nemmeno la novità accrebbe il numero dei fedeli; perciocchè la novità può bensì talvolta accrescere il numero de' seguaci, ma soltanto quando si presenta in aspetto piacevole o almeno sotto le apparenze di qualche utilità; la qual cosa non ebbe luogo nel nostro caso.

  A067000292 

 ricchi e poveri, dotti ed ignoranti si presentassero intrepidi ai carnefici, e patissero con gioia i più spietati tormenti per la fede a segno che, quanto più erano accanite e sanguinose le persecuzioni, tanto più grande diveniva il numero dei cristiani; onde si andava dicendo che il sangue de' martiri era seme fecondo di novelli cristiani.

  A067000293 

 Forse, quando cominciarono a perseguitare il Cristianesimo, era già troppo dilatato per poterlo impedire?.

  A067000299 

 1° Il Vangelo era proibito, e veniva predicato pubblicamente.

  A067000305 

 Tutto spirante minacce e stragi contro ai cristiani era già pervenuto alla metà del cammino che da Gerusalemme conduce a Damasco: quando ad un tratto lo circonda una luce più risplendente di quella dei sole, mentre {83 [277]} una voce gli dice: «Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti? Io son Gesù Cristo, tu perseguitando i miei discepoli perseguiti me stesso.» Saulo percosso da queste parole come da un colpo di fulmine fu prosteso a terra e con voce tremante, «Signore, disse, che volete che io faccia?» «Alzati, ripiglia la voce, entra in città, e là ti sarà insegnato ciò che hai da fare.» Saulo, che fu di poi detto Paolo, si rialza; ma egli era divenuto cieco, e fu costretto a farsi condurre per mano da' suoi compagni in Damasco.

  A067000311 

 Era sommamente necessario, miei teneri figli, il farvi capire, che tra le varie società, le quali si vantano cristiane, una sola conserva la religione di Gesù Cristo, e questo per farmi strada ad indicarvi i caratteri o segni che ce la fanno chiaramente conoscere in mezzo a tutte le altre, che si vantano di appartenere a Gesù Cristo.

  A067000328 

 2° Pietro divinamente inspirato dice: Tu sei Cristo, ed era lo stesso che dire: tu sei il Messia promesso da Dio, venuto a salvare gli uomini: Figlio di Dio vivo, per significare che Cristo non era figliuolo di Dio, come lo erano le divinità dei pagani fatte dalle mani o dal capriccio degli uomini, ma figlio di Dio vivo, cioè figlio del Padre Eterno, Creatore e Supremo Padrone di tutte le cose, seconda persona della Santissima Trinità.

  A067000347 

 Anche nelle cose di massima importanza sono talmente tra di loro divisi, che, come osserva il dottissimo Bossuer, i Protestanti, due secoli dopo la loro fondazione, non una Chiesa, ma ne avevano più di dugento con sistemi tra di loro contrari per modo che gli uni insegnavano una cosa, la quale era rigettata dagli altri.

  A067000365 

 Qui voglio farvi osservare, che la Chiesa di Gesù Cristo fin da' primi tempi era già distinta dalle altre società col nome di Cattolica.

  A067000449 

 Ho voluto raccontarvi questi fatti della Chiesa primitiva a preferenza di moltissimi altri posteriori, perchè gli stessi eretici ammettono tali fatti, e convengono coi cattolici, che in quel tempo (nei tre primi secoli) la Chiesa Romana era l'unica vera Chiesa di Gesù Cristo.

  A067000460 

 La questione era divenuta seria a segno che parecchi Vescovi non andavano più d'accordosu tal punto di disciplina.

  A067000493 

 Prima di tal tempo la Chiesa di questi eretici non era visibile?.

  A067000522 

 Siccome S. Pietro era uomo, e come tale doveva morire, era necessario che altri gli succedessero nel governo della Chiesa.

  A067000529 

 Queste ragioni mi paiono certamente buone, e non ho dubbio alcuno che Gesù Cristo abbia stabilito S. Pietro capo della Chiesa, a cui era di tutta necessità che altri succedessero per governare la Chiesa; ma i Protestanti non potrebbero dire, che dopo S. Pietro, essendo il Vangelo predicato e conosciuto, non facesse più bisogno di alcun capo per la Chiesa?.

  A067000582 

 Egli era così astuto che seppe approfittare delle sue infermità e della sua ignoranza {51 [357]} per fondare una religione.

  A067000584 

 Egli alteramente rispondeva che i miracoli erano stati operati da Gesù Cristo, e che egli era suscitato da Dio a ristabilire la religione colla forza.

  A067000584 

 Maometto non poteva fare alcun miracolo in conferma della sua religione, perchè non era mandato da Dio.

  A067000586 

 Appunto per questo si sparse la fama che egli era un impostore, e come perturbatore della pubblica tranquillità, i suoi concittadini volevano imprigionarlo e porlo a morte.

  A067000593 

 Questa mi par bella: se Maometto era ignorante, nè fece alcun miracolo, come potè propagare la sua religione.

  A067000604 

 Fin dal secolo quinto, quando Costantinopoli era divenuta capitale del Romano Impero, di quando in quando gl'Imperatori stimolavano i Vescovi di quella città a costituirsi capi della Chiesa: il che essendo un ribellarsi alla Chiesa Cattolica Romana, non mai vi fu chi abbia osato di farlo apertamente.

  A067000605 

 Costui (nel secolo nono) era segretaro dell'Imperatore, perciò laico: nè mai erasi dato allo studio delle cose ecclesiastiche, tanto meno alla pratica delle virtù necessarie a chi aspira alla sublime dignità di sacerdote.

  A067000605 

 Tuttavia, ambizioso qual era, si adoperò perchè fosse cacciato dalla sua sede Ignazio, uomo {57 [363]} esemplarissimo in tutte le cose che possono formare un gran prelato.

  A067000606 

 Fu allora che Fozio, sì perchè il Papa non voleva approvare il modo illegittimo con cui era stato fatto Vescovo, sì per ambizione di costituirsi capo della Chiesa, ricusò ogni relazione col Romano Pontefice.

  A067000633 

 Pietro Valdo era un ricco mercante di Lione, il quale, del caso di un compagno caduto morto a' suoi piedi, fu tanto atterrito, che vendette tutte le sue sostanze per condurre una vita povera, e praticare quello che il Salvatore disse ad un giovane: Se vuoi essere perfetto, va, vendi tutte le tue sostanze, donale ai poveri, e seguimi.

  A067000634 

 Fino allora occupato nel commercio, Valdo aveva fatto poco studio, e perciò era in gravissima difficoltà di far ricevere dai popoli nuove dottrine.

  A067000648 

 «Un uomo ricco nella città di Lione, per nome Valdo, udendo leggere il Vangelo, siccome colui che era poco letterato, nè poteva intendere che cosa volesse significare, bramoso di saperlo, fece patto coi due predetti sacerdoti di pagare una somma all'uno, perchè glielo recasse di latino in volgare, all'altro che scrivesse {69 [375]} quel che il primo dettava.

  A067000658 

 Più volte fu dimandato ai ministri valdesi: ove era la vostra Chiesa prima di Pietro Valdo?.

  A067000685 

 Il ministro fa dire, che il priore di Luserna chiama i Valdesi Apostolici, e lo fa conchiudere con queste parole: « Della loro origine non si può avere certezza; nel secolo nono e decimo non era setta nuova; sempre e ad ogni tempo esistette essa setta nella valle d' Angrogna.

  A067000711 

 Valdo, come ognun dice, si appellava ed era cittadino di Lione, donde, come dalla sua primiera sorgente derivò il contagio di questa pestifera setta.

  A067000774 

 Era ben naturale, che costoro spalleggiassero di tutta la loro potenza una setta che così saziava l' ingorda loro fame, li arricchiva delle spoglie della Chiesa, e che avevano tutto l'interesse di sostenere, persuasi che i ministri della Chiesa ridotti a povertà, non possono più far {104 [410]} fronte a quelle spese che sono indispensabili al decoro della Religione.

  A067000780 

 Era costui un uomo per tutti i rapporti stravagante.

  A067000780 

 Fin da fanciullo manifestò un carattere, un'indole sì perversa, che molti scrittori della sua vita asserirono che era figlio del demonio medesimo.

  A067000782 

 Un uomo così pieno di vizi come era Lutero, un uomo che non erasi mai dato alla pratica della virtù, nè tampoco a istruirsi delle cose di Chiesa, pareva niente chiamato da Dio allo stato ecclesiastico.

  A067000784 

 Un giorno mentre era in campagna, un suo compagno di scuola fu colpito dal {106 [412]} fulmine e cadde morto a' suoi piedi; onde egli ne rimase così spaventato, che fece voto di farsi monaco, e di fatti abbracciò l'Ordine degli Agostiniani.

  A067000785 

 Lutero allora si tolse la maschera, gittò l'abito religioso, fuggì dal convento, il che fu nell'anno 1617, e si pose a predicare contro a quella Religione in cui era nato, in cui era stato educato; alla cui difesa erasi consacrato con voto solenne.

  A067000785 

 Ma infine i suoi superiori conobbero ch'egli era un orgoglioso, un insolente, un disobbediente a tutti, perciò venne licenziato dal chiostro.

  A067000792 

 A Filippo, sovrano d'Assia, per indurlo ad accordargli protezione, permise di avere ad un tempo due mogli, Cristina, principessa di Sassonia, che era la prima legittima, e Margarita di Saal, che era stata damigella d'onore della medesima.

  A067000795 

 Egli si era già abbandonato ai suoi vizi, e nella sua superbia divenne più ostinato.

  A067000795 

 religione in cui era stato da Dio creato, e che egli conosceva essere l'unica vera, l'unica che presenti i caratteri della divinità.

  A067000798 

 Ma Lutero non era in buonafede, o almeno non rnostravasi fermo in quello che predicava agli altri? {111 [417]}.

  A067000800 

 Tanto dotto, come vantavasi Lutero, era così incostante nella sua dottrina? diteci di queste sue perpetue incertezze e contraddizioni.

  A067000801 

 Egli asseriva che il voto era una promessa fatta a Dio, da mantenersi inviolabile; e con tale persuasione fece i voti di povertà, castità ed obbedienza.

  A067000811 

 O che egli era pazzo, o che è proprio vero quello che dicono di lui, cioè che egli fosse figlio del demonio.

  A067000812 

 Lutero era vissuto nella piu tremenda incertezza, perchè vedeva la verità della Religione Cattolica, e allacciato da' suoi vizi, accecato nel suo orgoglio, seguiva la menzogna.

  A067000813 

 Andare al Concilio non voleva, perchè non sentivasi di sostenere la sua eretica dottrina in faccia a tanti dottori; rifiutarsi era un condannar se stesso alla presenza di tutti i suoi seguaci.

  A067000816 

 Vi ho già fatto notare che il desiderio di vivere secondo le proprie passioni, era stata la cagione principale per cui Lutero e tanti suoi seguaci si allontanarono dalla Chiesa Cattolica.

  A067000818 

 Lutero in mezzo alle sue stranezze quando noti era trasportato da spirito diabolico, e parlava nella calma del cuore, diceva che non poteva esservi ragione, comunque siasi importante, la quale possa dar diritto di rompere l' unione colla Chiesa Romana.

  A067000823 

 Fra i più dotti discepoli di Lutero, fu un certo Filippo Melantone, uomo assai erudito {120 [426]} e, diciamolo ad onor della verità, meno vizioso degli altri Luterani; e perchè era affezionatissimo a Lutero suo maestro, non potè mai risolversi ad abbandonarlo, sebbene sia vissuto nella persuasione che la Chiesa Cattolica era migliore della Riformata.

  A067000824 

 I più accreditati autori di sua vita scrivono che, stando egli moribondo, sua madre gl'indirizzò queste parole: Figlio mio, io era Cattolica; tu mi hai fatto mutar religione, ora che stai vicino a render conto di tua vita a Dio, dimmi quale religione è migliore per salvarsi? è la Cattolica o la Luterana? In quel momento estremo di vita, momento in cui cessando di parlare le passioni, ciascuno colla bocca dice quello che ha nel cuore, Mater, rispose Filippo, haec plausibilior; illa securior;•cioè la Luterana è più piacevole al senso, la Cattolica è più sicura per conseguire la salute eterna.

  A067000826 

 Imperciocchè egli non era Vescovo per poterne ordinare, e non gli veniva fatto di trovar dei Vescovi, che gliene volessero ordinare.

  A067000826 

 Voi vedete adunque, che, a voler conservare la dottrina cattolica intorno il Sacramento dell'Ordine, e intorno i ministri della religione, egli si sarebbe trovato in un grave imbarazzo; giacchè era inevitabile che, morto lui e qualche monaco sfratato, che aveva {122 [428]} potuto guadagnare, non vi fossero più preti nella sua setta, la quale così si sarebbe spenta da se stessa.

  A067000841 

 In un concilio di Alessandria furono dichiarate nulle tutte le ordinazioni fatte da un certo Collato, perchè egli non era Vescovo.

  A067000851 

 Calvino Giovanni era nato in Noyon, città della Piccardia, che è una provincia della Francia.

  A067000852 

 Egli era figlio d'un povero sellaio, che divenne poi notaio.

  A067000853 

 Il padre di Calvino fece assai male i proprii all'ari, ed incorse varie condanne: la madre era donna di cattiva fatua.

  A067000853 

 Processato, convinto e condannato per un delitto abbominevole (mi astengo dal nominarlo), fu marchiato di fordaliso sul dorso con un ferro ardente, e ciò per grazia singolare del Vescovo e dei magistrati, giacchè il rogo era l'ordinaria pena di tal delitto; gravi scrittori di lui contemporanei si accordano ad affermare, ch'egli fu bandito dalla patria a cagione della depravazione della sua vita.

  A067000853 

 Recatosi a studiare in Orléans, e poi a Bourges, fu in questa città discepolo di {130 [436]} tal Volmaro, ch'era seguace della setta di Lutero, e che seppe sì destramente insinuare i proprii errori nell'animo di Galvino, che lo perverti, inducendolo ad abbracciare l'eresia.

  A067000861 

 Allora il Canonico l' esortò con modi i più persuasivi a fare ritorno alla Chiesa Cattolica, e non abbandonare quella religione in cui era stato allevato, e che egli stesso aveva fino allora praticata e conosciuta per vera.

  A067000862 

 Che uomo era mai costui: irreligioso, perturbatore, ah! un uomo di questa fatta doveva perpetuamente chiudersi in prigione.

  A067000873 

 Andò a Ginevra poco dopo il 1548 e pubblicamente apostatò dalla Chiesa Cattolica, e si tolse a moglie Clandina Donosse, mentre tuttor vivea il di lei marito, che era un onesto sarto.

  A067000873 

 Beza rispose, che lo stimava pel suo merito e per la sua dottrina, ma che gli dispiaceva di vederlo impiegato in una causa così debole qual era quella della Chiesa Romana.

  A067000875 

 S. Francesco prese da ciò motivo ad interrogarlo, se era persuaso che l'uomo non potesse salvarsi nella Chiesa Romana.

  A067000884 

 Enrico quarto Re di Francia, era capo del partito dei calvinisti quando sali sul trono, ma Iddio lo illuminò col fargli conoscere la vera Religione.

  A067000898 

 Enrico che era buon cattolico non si è sottomessa alla voce del Romano Pontefice?.

  A067000899 

 Ma egli era dominato dal vizio della disonestà; vizio che accieca l'uomo e lo abbassa e lo rende simile a' più vili giumenti: jumentis insipientibus comparalus est.

  A067000902 

 Egli era vecchio e a cagione de' patimenti sofferti per la dura prigionia di oltre un anno era sfinito di forze, perciò dovette servirsi di un bastone onde appoggiarsi.

  A067000905 

 Luigia, (tale era il nome di sua moglie) se io, rispose Tommaso, se io rinunzio alla mia Religiose e compiaccio il Re, quanti assi potrò ancora godere de' beni e delle grandezza che tu mi accenni? Soggiunse la moglie: voi potete ancora vivere vent'anni.

  A067000909 

 Fattosi capo supremo della religiose, creò un certo Cromvello, che era semplice laico, per vicario generale e giudice nelle controversie religiose e preside a tutti i Vescovi, qualora si fossero radunali in concilio.

  A067000910 

 Poveri Inglesi! non era meglio ubbidire e stare uniti al Romano Pontefice, che li governava come padre, e li istruiva a nome di Dio, piuttosto che ubbidire ad un uomo laico, non mandato da Dio, dato a tutti i vizi.

  A067000911 

 Egli aveva spogliato le {149 [455]} Chiese e si era appropriato tutti i beni ecclesiastici; e quando fu sazio di sacrificare i cattolici, si diede alla crapula, il' qual vizio generalmente va unito a quello della disonestà.

  A067000911 

 Egli era nell'età di 55 anni, quando si accorse di essere al fine della vita.

  A067000911 

 Ridotto a non potersi più muovere, somigliava ad una bestia feroce incatenata: di crudele era divenuto anche furioso.

  A067000914 

 Ed aveva ben motivo a dire che ogni cosa era perduta per lui, perciocchè un uomo il quale, unicamente per secondare i suoi vizi, erasi separato da una religione che, prima della perversità del suo cuore, aveva conosciuta, praticata, difesa come unica vera religione di Gesù Cristo; un uomo che, dopo essere stato il carnefice di gran numero de' suoi sudditi, aveva colla forza costretto il rimanente a separarsi dall'unità cattolica; un uomo che in mezzo ai più sensibili rimorsi tuttavia muore impenitente, quest'uomo, dico, aveva, pur troppo, fondato motivo per dire che ogni cosa, fin l'anima propria, era eternamente perduta.

  A067000930 

 Ciò premesso, possiamo dire: la Santa Cattolica Religione fu in molti paesi e da molti abbandonata per tre particolari motivi: 1° perchè le religioni che, furono predicate e proposte invece della Religione Cattolica, favorivano le passioni degli uomini; era perciò naturale, che più favorevolmente fossero accolte e seguite dai libertini.

  A067000944 

 Giunto in vicinanza della casa, dove era preparata la scena, sente le grida e gli urli della moglie, che a maraviglia rappresentava il dolore e la disperazione.

  A067000944 

 L'impostore dimandando: che cosa c'è? entra in casa, cade ginocchioni con tutto il suo seguito, e prega Dio ad alta voce di mostrare la sua potenza col render la vita a quell'uomo, e di far così risplendere la sua gloria agli occhi di tutto il popolo, ed attestare clic esso (Calvino) era realmente da Dio inviato per riformare la Chiesa.

  A067000951 

 In secondo luogo, che i pastori della Chiesa Cattolica continuarono a governare le rispettive loro Chiese tutte unite a quella di Roma, la quale continuò pure ad essere, come era da 1500 anni, la sede del Vicario di Gesù Cristo.

  A067000963 

 In verità, trattandosi di un fatto, qual si è il cambiamento di religione, e di un fatto sensibilissimo e pubblico, giacchè {170 [476]} la Fede cristiana era professata pubblicamente, e da una grandissima parte del mando, pare che niuna cosa dovrebb' essere ne libri e monumenti storici più chiara e lampante di cotesta variazione di dommi, imputata dai Protestanti alla Chiesa Cattolica.

  A067000981 

 Tanto si era l'attaccamento dei Concilii e dei Papi alla dottrina antica! E notate che questo Concilio fu tenuto sul finire del settimo secolo, tempo in cui, giusta i Protestanti, si lavorava a corrompere la fede primitiva.

  A067000996 

 Sapete quel che voleva significare con ciò? Egli voleva significare che, ben lungi di trovare S. Agostino cogli altri Padri, e la dottrina universalmente tenuta nella Chiesa primitiva, favorevoli alla sua pretesa riforma, era invece persuaso che favorivano la Chiesa Romana da lui disertata e combattuta; e che perciò non ne faceva alcun caso.

  A067001005 

 Intanto ecco lo stesso Calvino confessare, che quello era già creduto dai dottori più antichi, allorchè la Chiesa era tutta Santa ed Apostolica.

  A067001006 

 Ora Calvino, nella suddetta opera, attesta che 1300 anni addietro, vale a dire nei tre primi secoli della Chiesa, era già invalso l'uso di pregare e offrir sacrificii pei defunti; ma, soggiugne colla solita audacia, che tutti gli antichi eran caduti in errore.

  A067001016 

 Lutero adunque, per odio del Papa, era pronto a rinnegar Gesù Cristo.

  A067001050 

 , ammesse alla beata visione di Dio, ovvero debbano aspettare la risurrezione dei corpi; e che poi la Chiesa definì essere valido il battesimo debitamente dato dagli eretici; e che le anime giuste e monde da ogni colpa vanno subito dopo morte al Paradiso: voi ben intendete che queste due cose erano nel numero delle verità rivelate da Dio, e che perciò la definizione della Chiesa altro non fece che allontanare l' oscurità in cui era avvolta la loro rivelazione, e che diede occasione all'errore di quelli che prima le contrastavano.

  A067001051 

 Supponete ancora che il Papa, col voto dell'Episcopato cattolico, definisse quandochessia l' immacolata Concezione di Maria SS., sarebbe forse questo un nuovo articolo di fede? No; ma si riconoscerebbe {206 [512]} qual domma antico come tutti gli altri creduti finora; con questa sola differenza, che prima della definizione solenne del Pontefice cotesto domma non era sì manifesto da produrre in tutti una assoluta certezza; dopo la definizione, ogni oscurità, ogni incertezza sarebbe sgombrata, e niun cattolico più potrebbe rivocarlo in dubbio senz' eresia.

  A067001134 

 Calvino poi, il secondo padre del Protestantismo, presso a poco era santo come Lutero.

  A067001136 

 Era cattolico di nascita e di educazione; ma tra lo avvilimento grande in che vedeva la Religione Cattolica tenuta dal governo protestante, e per alcuni pregiudizi da {242 [548]} lui contratti, conversando coi Protestanti, e leggendone i libri, entrò nella sconsigliata deliberazione di farsi protestante l'anno 1829, al qual passo anche lo sospingeva la vista d'un ricchissimo maritaggio che la sua apostasia gli avrebbe fruttato.

  A067001136 

 Era in Irlanda un giovine gentiluomo, di nome Tommaso Moore, poeta assai illustre, ma scarso anzichenò di sostanze.

  A067001150 

 Costui era una persona giusta e timorata di Dio, ed era andato in Gerusalemme per adorare il vero Dio, e ritornando in patria nella sua vettura leggeva per istrada la Bibbia.

  A067001158 

 Ed {250 [556]} io voglio compiacervi in questo dicendovelo in italiano: la terra poi era vana e vuota, e lo Spirito di Dio era portato sopra le acque.

  A067001183 

 Piuttosto io direi: se gli uomini carnali sono incapaci di capire il vero senso della Bibbia; se Lutero, Calvino, Enrico Ottavo ed {259 [565]} altri capi-riformatori erano uomini scostumati dati ai più brutti vizi, io direi che niuno di costoro era in grado di poter intendere la Bibbia per sè e spiegarla agli altri.

  A067001192 

 E poichè la sinagoga antica era in decadimento ed i dottori ebrei tenevano una cattiva condotta, il Salvatore disse alle turbe di son badare alle loro azioni, ma considerarli come destinati a sedere sopra la cattedra di Mosè, perciò doversi ascoltare i loro ammaestramenti e non seguire i malvagi, loro esempi.

  A067001194 

 È poi del tutto maraviglioso il fatto di una donna che era andata ad ascoltare la predica del Salvatore.

  A067001234 

 Era un re, il quale fece stampare un codice ben corretto e spiegato; ivi era notata la ricompensa per i sudditi fedeli, la pena per i trasgressori della legge.

  A067001285 

 - Li presero alle buone, li condussero a casa; e siccome era Sabbato Santo, così il padre fece una buona parlata a tutti quei di casa, si, pentì d'essere andato alle prediche de' Protestanti, mise sul fuoco la Bibbia eretica, ed al dì seguente, di buon mattino, andarono marito, moglie e figli a fare la loro Pasqua.

  A067001292 

 Tale asserzione era un contraddire a tutta la Bibbia, che dice: La fede senza opere e una fede morta; che perisce eternamente chi non fa opere di penitenza; che al tribunale di Dio ci sarà dimandato conto strettissimo di tutte le opere buone e cattive fatte nel decorso della vita.

  A067001292 

 Vi parlerò soltanto di una delle molte aggiunte fatte da Lutero per sostenere i suoi errori, e dare ad intendere agl' ignoranti che la sua dottrina era appoggiata sulla Bibbia.

  A067001294 

 I Cattolici, i quali invigilano diligentissimamente perchè non sia guastato il testo originale de' sacri libri, conobbero che la parola SOLA era stata aggiunta da Lutero.

  A067001300 

 Richiamatevi per un momento alla memoria l'autore dello scisma anglicano quell'Enrico Ottavo, il quale a forza di bere e mangiare era divenuto tanto grasso, che fu soprannominato il maiale.

  A067001303 

 Ed ecco una donna la più scaltra e la più viziosa, che fece decapitare l'infelice regina Maria Stuarda, ed emulò i più fieri tiranni, carica perciò di enormi delitti, e che nemmeno era capace d'insegnare il catechismo ai ragazzi, porsi alla testa di sedici mila ecclesiastici, che tal numero in allora se ne trovava in tutto il regno d'Inghilterra.

  A067001311 

 Appena usciva alcuno ad insegnare novita nella Chiesa, subito, secondo il coniando di S. Paolo, ne era allontanato, affinchè il rio veleno dell'errore non si comunicasse agli altri fedeli.

  A067001313 

 Ne' tempi di Lutero la nuova Riforma era già divisa in trenta e più sette con sistemi di Religione diversi e contrari.

  A067001329 

 Se non che, essendosi i Valdesi anche uniti con Calvino, furono obbligati a credere che anche l'Ordine era un sacramento.

  A067001335 

 Asserivano che la costruzione delle chiese era cosa inutile e superstiziosa, le chiamavano tettoie e granai, affermando fare miglior cosa chi prega in una stalla, in una camera, anche sdraiato in un letto, che in una chiesa; perciò biasimavano vivamente quelli che fondavano chiese o facevano legati a favore delle medesime.

  A067001335 

 [57] che era massima ed usanza dei Valdesi beffarsi de Cattolici, perchè fabbricavano chiese per celebrarvi i divini uffizi.

  A067001371 

 Dimandiamo nuovamente: Questa Bibbia che voi avete ricevuto dai Cattolici, era giusta o falsata?.

  A067001372 

 e noi tosto loro diciamo: se questa Bibbia era giusta, non alterata, dunque la Chiesa Romana allora era la vera Chiesa; perchè dunque abbandonarla?.

  A067001373 

 Altri più furbi rispondono: La Bibbia {312 [618]} era stata alterata, e noi ci siamo occupati per correggerla.

  A067001385 

 Incontrano gravi difficoltà a risponderci: perchè noi dimandiamo loro: questa Chiesa o era visibile, e mostrateci un uomo solo che prima dei vostri eresiarchi abbia professato il Protestantismo d'oggidì; oppure ci dicono che era invisibile: e sarebbe lo stesso che dire: la Chiesa dei Protestanti fu per 1500 anni visibile, ma andò viaggiando dalle stelle al sole, dal sole.

  A067001399 

 Era quello il libro del mentovato Trivier, quel libro, le cui menzogne e calunnie superano il numero delle parole.

  A067001446 

 Questo ridicolo sistema de' Calvinisti era generalmente insegnato dai Calvinisti al tempo di S. Francesco di Sales: ci dovette dunque confutarlo.


don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html
  A068000081 

 Di sorta che non vi era delitto, per abbominevole che fosse, il quale non avesse qualche divinità protettrice.

  A068000081 

 Nessuna compassione, nessuna carità vi era verso i deboli, i poveri, gli infelici.

  A068000145 

 Come poteva essere tolto da Giuda lo scettro, di cui parla {50 [50]} Giacobbe, mentre noi leggiamo nella Storia Sacra, che Giuda in quel tempo era un povero pastore?.

  A068000146 

 P. Sta in fatto, cari figli, che Giuda in quel tempo era un semplice pastore; ciò non di meno già cominciava ad esercitare una qualche autorità sopra le altre tribù, finchè un Davidde di lui discendente salì sul trono, e cinse la corona reale, che dopo di lui si conservò nella tribù di Giuda fino alla venuta del Salvatore.

  A068000166 

 Malachia annunzia che la venuta del Messia era vicinissima; Michea, che sarebbe nato in Betlemme; ed altro profeta prenunziò che alla sua nascita comparirebbe una fulgida stella.

  A068000168 

 Quest'autorità sovrana si andò estinguendo man mano coll'avvicinarsi del tempo fissato per la venuta del Messia: onde dalla schiavitù babilonica la tribù di Giuda non ebbe più Re di sua stirpe, ma continuò a mantenere la propria sovranità colla elezione dei Principi, dei Capitani ed anche dei Re, secondo che dai bisogni della nazione era richiesto.

  A068000170 

 F. Erode non era egli della stirpe dei Giudei?.

  A068000189 

 Quegli Ebrei, che non volevano riconoscere Gesù Cristo per Messia, avrebbero senz'altro, ove si fosse loro presentato il destro, contrastata {64 [64]} la verità dei fatti pubblicati dagli Evangelisti, dove si proclamava altamente che Gesù Cristo era il Messia predetto dai Profeti.

  A068000204 

 Il cadavere di un giovane, come testè abbiam ricordato, era portato a seppellire: Gesù comanda al corteo funebre di fermarsi; ed al giovane defunto: « Alzati, son io che tel dico, » e nel momento stesso il giovane sorge dal cataletto pieno di vita.

  A068000206 

 P. Sì, Gesù Cristo disse e fece più cose per dare a conoscere che era Dio.

  A068000206 

 » Questa verità era tanto diffusa e conosciuta, che i Giudei minacciavano di lapidarlo, perchè si proclamava costantemente per vero Dio.

  A068000214 

 Nè s. Pietro nè s. Giovanni vennero al sepolcro di Gesù, se non quando furono assicurati che egli era risuscitato.

  A068000227 

 P. Già in più luoghi ho spiegato come la Religione giudaica, data da Dio a Mosè, non era che una preparazione alla Religione cristiana.

  A068000233 

 Nel Vangelo poi leggiamo che Gesù Cristo alla vista della ostinazione degli Ebrei nel non voler credere i miracoli straordinari da Lui operati; conoscendo l'enorme deicidio che si preparavano a commettere sopra la persona di Chi era venuto per salvarli, predisse che eglino stati sarebbero circondati d'assedio in Gerusalemme e ridotti a gravissime strettezze; distrutta la città, incendiato il tempio, tutto il popolo disperso; e che tali cose avrebbero avuto compimento prima che passasse la vivente generazione.

  A068000241 

 Una porta del tempio, che riguardava all'oriente, era di bronzo e di un peso sì enorme, che ci bisognavano venti uomini a chiuderla.

  A068000242 

 Vennero in appresso i Romani, i quali fatti strumenti dell'ira divina cooperarono ad avverare quanto era stato scritto nel Vangelo riguardo alla distruzione degli Ebrei.

  A068000259 

 V'ebbe chi, dimandato se credeva nel Messia, rispose: Il mio Messia è il danaro della borsa; e chi a somigliante interrogazione aggiunse che un buon pranzo era per lui un vero Messia! Che cosa volete mai rispondere a persone siffatte?.

  A068000289 

 Solamente l'anno 1879 in Torino che cosa non hanno fatto per ricondurre {92 [92]} a casa una giovane Israelita, la quale si era rifugiata in un ospizio risoluta di rendersi Cristiana? E la poverina dovette darsi per vinta

  A068000295 

 Da per tutto l'idolatria consideravasi come religione dello stato; e sotto pena di morte era proibito l'introdurne un'altra.

  A068000295 

 Grande ostacolo (chi nol vede?) era l'idolatria che si doveva sbarbicare da tutta la terra, per piantarvi in sua vece la nuova religione di Cristo.

  A068000298 

 La vostra fede, scriveva con gioia s. Paolo ai cristiani di Roma, viene celebrata pel mondo tutto; ed ai Colossesi, che il Vangelo di Gesù Cristo era pervenuto per tutto il mondo e fruttificava e cresceva maravigliosamente.

  A068000298 

 Nel giorno di Pentecoste, quando Iddio mandò lo Spirito Santo, la {96 [96]} Chiesa di Gesù Cristo era composta di assai pochi credenti.

  A068000302 

 Il farsi cristiano era la stessa cosa che esporsi alle scene, agl'insulti, alle persecuzioni.

  A068000302 

 P. No certamente: il mondo non era punto annoiato dell'idolatria, perchè assecondava le passioni degli uomini; e nemmeno la novità accrebbe il numero dei fedeli; chè la novità può bensì talvolta {97 [97]} accrescere il numero de'seguaci di una religione, ma allora soltanto quando questa si presenti in aspetto piacevole o almeno sotto le apparenze di qualche vantaggio; la quale cosa non avvenne nel nostro caso.

  A068000304 

 Onde si andava dicendo che il sangue dei martiri era seme fecondo di novelli cristiani.

  A068000305 

 F. Forse quando si cominciarono a perseguitare i Cristiani il Vangelo era già troppo dilatato da poterlo impedire?.

  A068000311 

 1° Il Vangelo era proibito, e veniva predicato pubblicamente.

  A068000317 

 Tutto spirante minacce e sangue era pervenuto a poca distanza da Damasco; allorquando ad un tratto è investito da una luce più risplendente di quella del sole, ed una voce gli dice: - Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti? Io son Gesù Cristo; tu, perseguitando i miei discepoli, perseguiti me stesso.

  A068000326 

 F. Ma come mai s. Pietro uscì a dire che Gesù era il figlio di Dio vivo? V'ha qualche dubbio che Dio sia morto?.

  A068000327 

 Aggiunse poi le altre parole: Figliuolo di Dio vivo, a significare che Gesù non era figliuolo di Dio a somiglianza degli idoli gentili, fatti di ferro, di legno o di pietra, inventati dal capriccio e lavorati dalla mano dell'uomo.

  A068000329 

 Ed era questo un chiaro segno che il voleva innalzare a dignità sublime.

  A068000346 

 E siccome s. Pietro era uomo, e come tale doveva morire, era mestieri che altri gli succedessero nel governo della Chiesa e fossero come lui il fondamento di quella religione che doveva durare sino alla fine dei secoli.

  A068000377 

 Grande era la dottrina e la santità de' Padri Niceni.

  A068000382 

 Se tali luminose verità di nostra santa Religione fossero un po' più conosciute, molti Cattolici mostrerebbero per sicuro maggior rispetto e venerazione verso l'autorità della Santa Romana Chiesa: autorità fondata da Gesù Cristo, trasmessa a s. Pietro ed a' suoi Successori, i quali, l'uno all'altro sottentrando al governo della Chiesa, tutti costantemente la esercitarono: autorità attestata e venerata dai più dotti e dai più santi personaggi che vissero dal principio della Chiesa di Gesù Cristo fino ai nostri giorni: autorità proclamata in tutti i Concili ecumenici, e possiamo dire, in tutti i Concili particolari che in ogni tempo nella Chiesa furono celebrati: autorità, infine, che gli stessi Protestanti di buona fede confessarono, e per cui un grande numero di essi si risolvettero di abbandonare i loro errori per fare ritorno alla Chiesa dei loro antenati, che era ed è la Chiesa Cattolica.

  A068000410 

 F. Prima di questo tempo la Chiesa di questi eretici era dessa forse visibile?.

  A068000461 

 Anche nelle cose di massimo momento sono tra di loro grandemente divisi; e, come osserva il dotto Bossuet, i Protestanti due secoli dopo la loro fondazione non una chiesa, ma ne avevano già più di dugento, con sistemi tra di loro contrari per modo, che gli uni insegnavano una cosa, la quale era onninamente rigettata dagli altri.

  A068000486 

 Qui voglio farvi avvertire che la Chiesa di Gesù Cristo era già nei primi tempi distinta dalle altre società col nome di Cattolica; tanto che se uno, come già diceva s. Agostino, entrando in una città avesse chiesto quale fosse la Chiesa dei Cattolici, gli sarebbe stato di subito risposto essere quella che ha sede in Roma ed ha per Capo supremo il Papa, Vescovo di quella città eterna.

  A068000573 

 P. Ebbe il suo principio da Maometto, che lo predicò nel secolo settimo dell'Era Volgare.

  A068000576 

 Egli era astuto senza paragone, e seppe valersi delle sue infermità e della sua propria ignoranza per fondare una religione.

  A068000576 

 Il padre di lui era gentile, la madre ebrea; e nacque l'anno 570 alla Mecca, città poco distante dal Mar Rosso.

  A068000578 

 P. Maometto non poteva fare alcun miracolo in confermazione della sua religione, perchè non era mandato da Dio, solo autore dei veri miracoli; siccome però vantavasi superiore a Gesù Cristo, ben tosto fu richiesto che al pari di lui operasse miracoli.

  A068000580 

 Appunto per questo si divulgò la fama che egli era un ribaldo ciurmadore; e fu quindi, come perturbatore della pubblica tranquillità e profanatore della religione dello Stato, condannato a morte.

  A068000580 

 Questa fuga di Maometto a Medina addimandasi EGIRA, parola che appunto viene a dire fuga; d'onde comincia l'Era Mussulmana che corrisponde all'anno di Cristo 622.

  A068000588 

 F. Questa è bella! se Maometto era ignorante, nè fece miracolo di sorta, come mai gli fu dato di propagare la sua religione?.

  A068000590 

 F. Canaglia! Sono questi gli argomenti da usare per convertir la gente? Senza dubbio ignorante qual era Maometto avrà cosparso l'Alcorano di ben grossi errori!....

  A068000594 

 Egli fu sepolto in una tomba scavata di sotto al letto in cui era morto.

  A068000605 

 Fin dal secolo quinto, quando Costantinopoli era tuttora capitale del Romano Impero, di quando in quando gli Imperatori stimolavano i Vescovi di quella città a costituirsi Capi della Chiesa: il che essendo un ribellarsi alla Chiesa Cattolica Romana, non mai vi fu chi abbia osato di fare apertamente.

  A068000606 

 Ciò nondimeno, ambizioso qual era, si adoprò perchè fosse cacciato dalla sua sede s. Ignazio, uomo esemplarissimo in tutte le cose, che possono formare un grande prelato.

  A068000606 

 Costui (nel secolo nono) era semplice laico e segretario dell'Imperatore, nè mai erasi dato allo studio delle cose ecclesiastiche, nonchè all'acquisto delle virtù necessarie in chi aspira alla sublime dignità di sacerdote.

  A068000607 

 Fatto questo, Fozio, sì perchè il Papa non voleva approvare il modo illegittimo con cui era stato creato Vescovo, sì per l'ambizione di costituirsi capo della Chiesa, ruppe ogni relazione col Romano Pontefice.

  A068000630 

 P. Pietro Valdo era un ricco mercatante di Lione, il quale, atterrito dal caso di un suo compagno cadutogli morto ai piedi, vendette tutte le sue sostanze per condurre vita povera, e praticare quello che il Salvatore disse ad un giovine: Se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che hai, donalo ai poveri, e tienmi dietro.

  A068000632 

 Allora i Valdesi levatisi la maschera ricusarono di ubbidire; e in quella vece si posero a decantare che la Chiesa Cattolica era caduta in errore.

  A068000644 

 Un uomo ricco della città dì Lione, per nome Valdo, udendo leggere il Vangelo, siccome colui che era poco letterato, nè poteva intendere che cosa volesse significare, bramoso di saperlo, fece patto coi due predetti sacerdoti di pagare una somma all'uno, perchè glielo recasse di latino in volgare; all'altro che scrivesse quel che il primo dettava.

  A068000653 

 Più volte fu dimandato ai ministri Valdesi: Ove era la vostra Chiesa prima di Pietro Valdo?.

  A068000678 

 P. Il nostro ministro assevera che il priore di Luserna chiama i Valdesi Apostolici; e lo fa conchiudere con queste parole: « Della loro origine non si può avere certezza; nel secolo nono e decimo non era setta nuova; sempre e ad ogni tempo esistette essa setta nella valle d'Angrogna.

  A068000706 

 Valdo, come ognuno dice, si appellava ed era cittadino di Lione, donde, come da primiera sorgente derivò il contagio di queta pestifera setta.

  A068000768 

 Sia che il facessero per avarizia o per invidia verso il clero, la cui autorità era in grande venerazione, sia che sentissero astio maligno contro la Religione medesima, il fatto è questo che non pochi principi agognavano avidamente alla spogliazione delle Chiese.

  A068000776 

 Un uomo tanto scostumato, quale era Lutero, un uomo che non erasi mai posto alla pratica della virtù, nè tampoco a istruirsi delle cose di Chiesa, pareva non dovesse punto essere chiamato da Dio allo stato ecclesiastico.

  A068000778 

 Lutero allora tolse giù la maschera, svestì l'abito religioso, e fuggito di convento posesi a predicare contro a quella Religione in cui era nato, su cui basava la sua prima educazione, e alla cui difesa aveva consacrati i suoi giorni con voto solenne.

  A068000778 

 Ma a corto andare i suoi superiori conobbero ch'egli era un orgoglioso, un arrogante, un disobbediente a tutti, e come pessimo il licenziarono dal chiostro.

  A068000784 

 Come fondamento delle sue dottrine ponendo la libera interpretazione delle Sacre Carte, diessi a predicare che ciascuno era padrone di intendere la Bibbia a modo suo; e quindi farsi una religione quale meglio gli talentasse.

  A068000786 

 Scrisse a lui e ad altri diverse lettere piene di carità e di benevolenza; da Roma inviò legati in Germania, affinchè lo persuadessero a non allontanarsi da quella Religione, in cui era stato da Dio creato, istruito, e che egli aveva insegnato essere la sola vera, l'unica che presenti i caratteri della divinità.

  A068000789 

 F. Ma Lutero non era in buona fede? o per lo {238 [238]} meno non mostravasi persuaso di quello che predicava agli altri?.

  A068000790 

 Egli per esempio asseriva che il voto era una promessa fatta a Dio, da doversi mantenere inviolabile; e con una tale persuasione aveva fatto i voti di povertà, castità ed obbedienza.

  A068000790 

 Tuttavia ne' momenti di calma era costretto a proferire spesso verità importanti.

  A068000796 

 Leone X esaminò e fece esaminare la dottrina di Lutero, e la condannò con una Bolla, cioè con uno scritto, dove erano notati 41 errori in cui era caduto, e gli concedeva sessanta giorni a condannarli; che ove in tale spazio di tempo non si fosse ravveduto sarebbe stato giudicato eretico.

  A068000798 

 F. Un uomo, che si gloria d'aver avuto il demonio a maestro, è il fondatore della Chiesa Protestante? Ah! noi non sappiamo pensare altro se non che o il cervello gli dava volta, o che era veramente figlio del demonio.

  A068000799 

 Ma ciò egli fece perchè era persuaso che un tale Concilio non avrebbe potuto aver luogo.

  A068000799 

 P. Lutero era vissuto nella più tremenda incertezza, perchè vedeva la verità, e accecato dai vizi e dall'orgoglio seguiva la menzogna.

  A068000804 

 P. La domanda gli fu fatta più volte; e appunto per questo, esso meditando il suo nuovo sistema di dottrina, era astretto di esclamare: « Dopo aver fatto tacere e vinto tutte le altre considerazioni, io non posso vincere, se non a gran pena, quella che mi si dice essere cosa necessaria di ascoltare la Chiesa.

  A068000807 

 Affezionatissimo al suo maestro non potè mai risolversi ad abbandonarlo, tuttochè fosse persuaso che la Chiesa Cattolica era migliore della Riforma.

  A068000807 

 Gli autori di sua vita narrano come stando egli presso a morire, la madre gli volgesse queste parole: Figlio, io era Cattolica, e tu mi hai fatto mutar di religione; ora che stai per comparire al cospetto di Dio a rendergli conto della tua vita, dimmi, quale religione tu pensi migliore per salvarsi; forse la Cattolica ovvero la Luterana? E Filippo a lei ansiosa rispondesse: Mater, haec plausibilior; illa securior; Madre, la Luterana è più piacevole e soddisfa i sensi, ma la Cattolica è più sicura per conseguire la salute eterna.

  A068000823 

 In un concilio di Alessandria poi furono dichiarate nulle tutte le ordinazioni fatte da un certo Collato, perchè esso non era Vescovo.

  A068000825 

 Ma dopo alcun tempo fugli recata la trista novella, che col buon frumento era cresciuta in mezzo la zizzania, specie di erba nociva, la quale dilatatasi per tutto il campo aveva cagionato gran danno.

  A068000831 

 Giovanni Calvino aveva sortito i natali in Noyon, città della Piccardia, provincia della Francia; e suo padre era un povero sellaio che salì poscia ad esercitare il notariato.

  A068000832 

 Il padre di Calvino per aver fatto male i suoi affari incorse in varie condanne; e la madre sappiamo che era donna di cattiva fama.

  A068000832 

 Processato, convinto e condannato per un delitto abbominevole (mi astengo dal nominarlo) fu marchiato di fiordaliso sul dorso con un ferro rovente; e ciò solo per grazia singolare del Vescovo e dei magistrati, giacchè il {253 [253]} rogo era l'ordinaria pena del suo delitto.

  A068000835 

 Allora il Canonico si provò d'incoraggiarlo di fare ritorno alla Chiesa Cattolica, nè di più allontanarsi da quella religione in cui era stato allevato, e cui egli stesso aveva fino allora praticata e conosciuta per vera.

  A068000836 

 F. Che uomo era mai costui! un uomo di tal fetta avrebbe dovuto essere perpetuamente rinchiuso tra i ferri di una prigione.

  A068000841 

 P. Calvino pel suo pessimo portamento cacciato da varie città era riuscito tuttavia ad impadronirsi di Ginevra, cui tiranneggiò per oltre vent'anni.

  A068000846 

 Beza rispose che lo stimava pel suo merito e per la sua dottrina; ma che gli dispiaceva di vederlo affaticarsi in una causa così debole quale era quella della Chiesa Romana.

  A068000848 

 P. S. Francesco di Sales da questo prese cagione di interrogarlo se era persuaso che l'uomo non potesse salvarsi nella Chiesa Romana.

  A068000857 

 Enrico quarto Re di Francia era capo dei Calvinisti quando salì sul trono.

  A068000867 

 P. Il Papa gli ebbe risposto che in coscienza non poteva contentarlo, perchè il matrimonio essendo indissolubile, a niuno dei due coniugi era lecito passare a seconde nozze fino alla morte dell'uno o dell'altro.

  A068000870 

 F. Enrico che era buon Cattolico non si è sottomesso alla voce del Romano Pontefice?.

  A068000871 

 P. Miei figli, se quel Re fosse stato irretito da altra passione, avrebbe certamente piegato la testa all'autorità del Supremo Gerarca della Chiesa; ma egli era dominato dal vizio della disonestà, il quale vizio accieca l'uomo e lo abbassa, rendendolo somigliante a vili giumenti, secondo il detto della Scrittura Santa: jumentis insipientibus comparatus est.

  A068000874 

 Egli era vecchio e a cagione dei patimenti sofferti nella dura prigionia di oltre un anno era assai sfinito di forze; pel che dovette servirsi di un bastone per appoggiarsi.

  A068000876 

 Tommaso le rispose: Luigia, (tale era il nome della moglie) se io rinuncio alla mia Religione e compiaccio al Re, quanti anni potrò ancora godere de' beni e delle grandezze che tu mi accenni? Soggiunse la moglie: voi potete ancora vivere un vent'anni.

  A068000880 

 Costituitosi giudice supremo nelle cose di religione, deputò un certo Cromvello, che era semplice laico, a vicario generale, definitore nelle controversie religioso e preside di tutti i Vescovi, qualora si fossero radunati in concilio.

  A068000881 

 F. O poveri Inglesi! non era meglio ubbidire al Romano Pontefice, che li governava come padre {270 [270]} e li istruiva a nome di Dio, che sottomettersi all'ubbidienza di un uomo laico, non mandato da Dio e dato a tutti i vizi? Altro non sappiamo dire che: poveri Inglesi! Ma come finì poi quell'Enrico?.

  A068000882 

 Di crudele che era divenne eziandio furioso; e toccava solamente i 55 anni, quando si accorse di essere al fine della vita.

  A068000882 

 Egli aveva spogliato le chiese e si era appropriato tutti i beni del clero; e quando fu sazio di impoverire e sacrificare i cattolici, si abbandonò alla crapula senza ritegno.

  A068000884 

 Il meschino aveva ben motivo di dire che ogni cosa per lui era perduta.

  A068000905 

 P. Avrebbero dovuto operarne; ma siccome il miracolo può solamente compiersi da Dio in conferma {279 [279]} della verità, non era possibile di certo che fosse operato dai predicatori protestanti in conferma dei loro errori.

  A068000911 

 Giunto in vicinanza della casa, dove era preparata la scena, ode le grida e le urla della moglie, che a maraviglia rappresentava disperato dolore.

  A068000948 

 F. Trattandosi di un fatto qual è il cambiamento di religione, di un fatto cioè pubblico, giacchè la Fede cristiana era, come è, professata pubblicamente, e da una grandissima parte del mondo, pare che niuna cosa nei libri e nei monumenti storici dovrebbe essere più chiara e lampante di cotesta variazione di dommi che si imputa dai Protestanti alla Chiesa Cattolica.

  A068000964 

 Tanto era l'attaccamento dei Concilî e dei Papi alla dottrina antica! E notate che questo Concilio fu tenuto sullo scorcio del settimo secolo, nel qual tempo giusta i Protestanti si lavorava a corrompere la fede primitiva.

  A068000981 

 Sapete quel che voleva dire con questo? Egli voleva significare che, ben lungi dal trovare s. Agostino, gli altri Padri e la dottrina universalmente tenuta nella Chiesa primitiva favorevoli alla sua pretesa riforma, era invece persuaso che favorivano la Chiesa Romana da lui disertata e combattuta; e che perciò non ne faceva alcun caso.

  A068000989 

 Intanto ecco lo stesso Calvino confessare che il Purgatorio era già creduto dai dottori più antichi, allorchè la Chiesa era tutta Santa ed Apostolica.

  A068000990 

 Ora Calvino nella suddetta opera attesta che 1300 anni addietro, vale a dire nei tre primi secoli della Chiesa era già invalso l'uso di pregare e offrir sacrifizi pei defunti; ma colla solita audacia soggiugne che tutti gli antichi erano caduti in errore.

  A068001031 

 Trovate poscia che la Chiesa definì essere valido il battesimo debitamente dato dagli eretici; ed ascendere le anime giuste e monde da ogni colpa subito dopo morte al paradiso, quindi voi tosto intendete che queste due verità erano già nel novero delle verità rivelate da Dio, e che perciò la definizione della Chiesa altro non fece che allontanare l'oscurità, in cui era avvolta la loro rivelazione, e che aveva data occasione all'errore di quelli che prima le contrastavano.

  A068001035 

 Il quale certo era in essi scusabile perchè viveano in buona fede ed errarono senza malizia e senza ostinazione.

  A068001115 

 A tal passo era anche spinto dalla speranza di un ricchissimo matrimonio, che la sua apostasia gli avrebbe fruttato.

  A068001115 

 Era cattolico di nascita e di educazione; ciò non di meno, tra per l'avvilimento grande in che vedeva la Religione Cattolica tenuta dal governo protestante, e i pregiudizi che contrasse in conversando coi Protestanti e leggendone i libri, prese l'anno 1829 la sconsigliata deliberazione di rendersi protestante.

  A068001130 

 Costui era persona giusta, timorata di Dio, e venuta fino a Gerusalemme a fine di adorare il vero Dio.

  A068001133 

 F. Quante ragioni, e come buone e convincenti! Tuttavia ci pare che quel poco di Bibbia da noi letto finora non sia poi tanto oscuro; anzi ci pare di avere capito quanto da noi era letto.

  A068001138 

 P. Dunque voi cominciate primieramente ad aver bisogno che qualcuno vi spieghi la Bibbia, o ve la traduca almeno dall'ebraico o dal greco o dal latino in italiano! Ed io voglio compiacervi in questo voltandovi le sopra esposte parole in semplice italiano: la terra poi era vana e vuota, e lo Spirito di Dio era portato sopra le acque.

  A068001166 

 E perchè la Sinagoga antica era in decadimento, ed i dottori ebrei tenevano una cattiva condotta, il Salvatore diceva alle turbe di non badare punto alle costoro azioni, ma di considerare essi come destinati a sedere sopra la cattedra di Mosè; e quindi di ascoltare i loro ammaestramenti e di non ricopiare i malvagi loro esempi.

  A068001168 

 È poi del tutto maraviglioso il fatto di una donna che era andata ad ascollare la predica del Salvatore.

  A068001173 

 Egli aveva molto letto, studiato, meditato la Sacra Scrittura, e non era giunto ad altro che a divenire un feroce persecutore dei cristiani.

  A068001218 

 1) {388 [388]} Il dottore le fece varie osservazioni; ma vedendo che tutto era indarno, le disse in fine di essere a così parlare inspirato dallo Spirito Santo.

  A068001262 

 P. Per non far lungo vi dirò soltanto di una fra le molte aggiunte introdotte da lui per sostenere i suoi errori, e dare ad intendere agli inoruditi che la sua dottrina era appoggiata sulla Bibbia.

  A068001262 

 Siffatta sua dottrina era in contraddizione con tutta la Bibbia che dice chiaramente che la fede senza le opere buone è cosa morta in se stessa; che perisce eternamente chi non fa opere di penitenza; e che al tribunale di Dio ci sarà domandato conto strettissimo di tutte le cattive opere fatte nel decorso della vita.

  A068001264 

 I Cattolici, i quali vegliano diligentissimamente per impedire che non si guasti il testo originale de' sacri libri, conobbero tosto che la parola sola era stata intrusa da Lutero.

  A068001270 

 Richiamatevi per un momento alla memoria l'autore dello scisma anglicano; io dico quell'Enrico Ottavo, il quale a forza di mangiare e bere era divenuto sformatamente grasso e grosso tanto da muovere a schifo.

  A068001279 

 Non appena usciva alcuno ad insegnare novità nella Chiesa, tostamente, secondo {404 [404]} il comando di s. Paolo, ne era allontanato, affinchè il reo veleno dell'errore non si comunicasse agli altri fedeli.

  A068001281 

 Nei tempi di Lutero la nuova Riforma era già divisa in trenta e più sétte con sistemi di Religione diversi e contrari.

  A068001297 

 Se non che essendosi i Valdesi eziandio uniti con Calvino, furono obbligati a credere che anche l'Ordine era un sacramento.

  A068001303 

 Asserivano che la costruzione delle chiese era cosa inutile, anzi superstiziosa; e chiamavano i templi tettoie e granai; affermando essere miglior cosa che uno preghi in una stalla, dentro una camera, anche sdraiato in un letto, che non in una chiesa.

  A068001374 

 Domandiamo nuovamente: Questa Bibbia, che voi avete ricevuto dai Cattolici, era giusta, intatta o falsata?.

  A068001375 

 Alcuni rispondono che era giusta; e noi loro tosto di rimando: se questa Bibbia era giusta e non alterata, dunque la Chiesa Romana, che allora la possedeva e continuò a possederla in appresso, continuò eziandio ad essere la Chiesa di Gesù Cristo.

  A068001376 

 Altri più furbi rispondono: La Bibbia era stata alterata, e noi ci siamo occupati a correggerla.

  A068001387 

 Alcuni escono a dire che allora il Protestantismo era invisibile; e con ciò, come abbiamo trattato altrove, vengono ad asserire che la Chiesa Protestante fu per 1500 anni invisibile, e che in tutto quello spazio di tempo la vera Chiesa andò viaggiando dalle stelle al sole, dal sole alla luna, finchè giunse a trovarsi un nido, una tana, od una casa ove abitare....

  A068001400 

 Era quel libro del mentovato Trivier; quel libro, le cui menzogne e calunnie superano di {431 [431]} gran lunga il numero delle parole.

  A068001408 

 Dall'Ebraico e dal Greco fu voltata in lingua latina in acconcio delle nazioni presso {434 [434]} cui era in uso questa lingua, che era la lingua parlata e scritta dai Romani.

  A068001442 

 Questo ridicolo sistema dei Calvinisti era generalmente insegnato al tempo di s. Francesco di Sales; onde egli dovette accingersi a confutarlo.


don bosco-il cattolico provveduto per le pratiche di pieta.html
  A069000036 

 In ultimo raccomandò a Dio la santa Chiesa, e disceso nella tomba che si era fatta preparare, si fece il segno della santa croce, e spirò l'anima sua.

  A069000046 

 Quelle poche che seguono, fino alle parole Santa Maria, furono proferite da santa Elisabetta nell'atto di salutare Maria SS., che spinta dalla sua carità era venuta a visitarla per portarle in casa il Redentore del mondo e con esso ogni sorta di grazie e doni celesti.

  A069000047 

 I vescovi in numero di 200 e più radunati, come dissi, in Efeso dichiararono, che la Beata Vergine era veramente e doveva chiamarsi Madre di Dio.

  A069000047 

 Imperocchè in quel tempo era sorto un eresiarca di nome Nestorio, il quale fra i molti suoi errori opposti alla fede diceva eziandio che Maria Vergine non era, nè si poteva chiamare Madre di Dio.

  A069000051 

 Ma a che avrebbe giovato la sua passione e morte, se con un novello miracolo non avesse dimostrato al mondo che egli era veramente figliuolo di Dio? Ed ecco che ad onta de' crudeli suoi nemici il terzo giorno, siccome aveva predetto, risorse glorioso e trionfante; e dopo avere in ogni punto di fede ammaestrato e confermato i suoi apostoli ritornò al seno del suo divin padre, dove ci promise di prepararci un luogo.

  A069000056 

 Sì grande era la fama della santità di questo insigne dottore della Chiesa, che tutti desideravano di vederlo.

  A069000065 

 » Era questo il giorno della Pentecoste, che ogni anno fu dagli Ebrei celebrato in memoria della legge ricevuta.

  A069000078 

 Nei primi secoli della Chiesa i cristiani assistavano {59 [67]} tutti i giorni alla santa Messa, sovente anche con pericolo della vita: sì fervida era allora la divozione a questo augusto Sacrificio! Ma quel fervore in seguito si diminuì, e in taluni si raffreddò sino al punto da lasciar passare anche un tempo notabile senza assistervi.

  A069000089 

 Ma da gran tempo è cessata affatto la obbligazione dell'astinenza nel mercoledì, che era in vigore in certi luoghi.

  A069000102 

 Fra i ss. Padri che parlano di questo sacrifizio s. Ireneo, il quale fiorì nel secondo secolo della Chiesa, dice: Cristo prese ciò che in virtù di sua creazione era pane, rese grazie e disse: questo è il mio Corpo, e similmente il Calice....

  A069000110 

 Noi vi troviamo 1° la benedizione, la preghiera di lode e di ringraziamento a Dio datore di ogni bene; 2° la immolazion della vittima: cioè nella conversione separata in virtù delle parole di Cristo, del pane nel Corpo e del vino nel Sangue, vi troviamo se non reale, una mistica separazione del sangue dal corpo, e con ciò uno stato di vittima; 3° la partecipazione al sacrifizio, che era pure una delle condizioni dell'olocausto pacifico.

  A069000139 

 Di fatto noi leggiamo nella Bibbia {115 [123]} che Giacobbe eresse in altare la pietra, sulla quale aveva posato il capo la notte, in cui era stato favorito della celeste visione di una scala misteriosa.

  A069000139 

 La croce, posta sull'altare in mezzo ai candelieri, significa il trionfo che l'Agnello divino riportò sopra il mondo non col ferro, ma col legno, come era stato predetto dai profeti, cioè coi meriti della sua passione e morte sull'albero della croce.

  A069000146 

 4° Il manipolo anticamente era un piccolo fazzoletto che teneva luogo della stola, quando questa era divenuta un semplice ornamento e serviva, come già la stola, ad asciugare il sudore e le lagrime.

  A069000147 

 Questo indumento sacerdotale che lega il collo e viene a incrocicchiarsi sul petto del sacerdote, mentre celebra la s. Messa, rappresenta pure al vivo la fune da cui era legato Gesù Cristo quando saliva al Calvario.

  A069000148 

 6° La pianeta, detta in latino casula (casella), è così chiamata, perchè nell'antica sua forma era una cappa che aveva la figura di una capanna e copriva tutta la persona del sacerdote dal collo in giù, con una sola apertura al di sopra per entrarvi il capo.

  A069000149 

 In certe sacre funzioni il sacerdote veste {126 [134]} il piviale che anticamente era una specie di mantello, il quale soleva portarsi in tempo piovoso, e per questo aveva attaccato un capuccio da coprire il capo.

  A069000149 

 Oggidì tra la dalmatica e la tunicella non è differenza di forma: ma anticamente la prima era assai più ampia e più lunga e più ornata della seconda.

  A069000164 

 Ma anticamente {135 [143]} la Messa da Requiem si celebrava sempre dopo un'altra, nella quale tutto il clero già si era comunicato, perciò non c'era più bisogno di questa mostra esteriore di mutuo perdono nella Messa pei morti.

  A069000371 

 Quanto era commendevole e salutare la pratica, che una volta era assai generale, ed ora conservasi soltanto in qualche famiglia, che il capo di casa, specialmente nelle lunghe serate invernali, leggeva o faceva leggere qualche libro edificante a tutto il circolo, facendovi sopra qualche utile osservazione.

  A069000422 

 L'oggetto della divozione al sacratissimo cuore di Gesù ci viene esposto da Gesù Cristo medesimo, il quale facendosi vedere più volte alla B. Margherita Alacoque ed ordinandole di propagare questa divozione {242 [250]} le fece intendere che era suo desiderio si onorasse la sua ardente carità verso gli uomini, che lo spinse a tutto patire, persino la morte per la loro salvezza; che gli si offerisse il maggior possibile risarcimento per li innumerevoli insulti che ha ricevuto e riceve: e si studiassero, imitassero e venerassero tutte le virtù di cui la sua anima umana è adorna.

  A069000429 

 La divozione e la venerazione al Sacro cuore di Gesù si può dire che era nel cuore della Chiesa fin dagli antichi tempi, poichè non appena venne proposta in modo formale e distinto, subito per tutta la Chiesa e dai Vescovi e dai Sacerdoti e dai fedeli fu accolta e con zelo particolare promossa.

  A069000473 

 Considera, anima mia, come Gesù sottopose le sue spalle alla croce, la quale era {269 [277]} aggravata da' tuoi moltissimi ed enormi peccati.

  A069000695 

 Ed era ben {365 [373]} giusto, che il mese di maggio, il quale è il più delizioso dell'anno, ed è il mese dei fiori, fosse consacrato a Maria, la quale dopo Dio è la delizia del cielo e della terra ed è il fiore delle Vergini.

  A069000755 

 Il misero mentre si sentiva avvilito da un servizio così abbietto, era ancora tormentato dalla fame in guisa che desiderava di mettersi in bocca le ghiande destinate a quegli animali, ma gli era vietato di farlo.

  A069000826 

 Perciò quando ci accostiamo a questo divin Sacramento, riflettiamo un momento che andiamo a ricevere quel medesimo Bambino Gesù che Maria stringeva al suo cuore, e sopra il cui volto divino stampava i più affettuosi baci; quel Gesù che era sì bello nell'aspetto, sì affabile e grazioso che si guadagnava il cuore di tutti; quel Gesù che di soli dodici anni fece stupire nel tempio i dottori della legge; quel medesimo Gesù che trattava così famigliarmente co' suoi discepoli, che riempì la Giudea della fama de' suoi miracoli; quel medesimo Gesù che, messo a morte dalla Sinagoga, risuscitò dal sepolcro glorioso e trionfante, e salì al Cielo, dove forma la delizia degli angeli e dei santi tutti; quel Gesù, per amor del quale tanti milioni di martiri soffersero i più atroci tormenti, pel quale tante castissime vergini in mezzo alle lusinghe del mondo serbarono illeso il loro verginal candore; quel Gesù che è pure oggidì la gioia di tutte le anime pie; quel Gesù che ci ama con amore sì grande che {445 [453]} da mente umana immaginare non si può; quel Gesù in fine che ci attende pietoso onde coronarci di gloria e di onore nel suo regno.

  A069000852 

 Se nell'antica legge era d'uopo essere puro e santificato per mangiare i pani esposti sulla mensa del vostro tempio, i quali non erano che l'ombra del mistero {471 [479]} eucaristico, come mai io essendo così privo di santità oserò mangiare il pane degli Angeli? Voi avete comandato, o Signore, che si mangiasse l'agnello pasquale con pane senza lievito e con lattughe; posso io accostarmi a mangiare il vero agnello in tal modo? Sono io un pane senza lievito di malizia? Ho io una vera contrizione significata per l'amarezza di quelle erbe? Ah! io temo ed ho ragion di temere nell'accostarmi alla vostra mensa essendo sì lontano dall'aver cotali disposizioni.

  A069000857 

 Me infelice! Sì fu un tempo (oh! piaccia alla vostra misericordia che più non duri), in cui il cuor mio era occupato di tutt'altro che di Voi; un tempo, in cui io più stimava la polvere di questa terra che i tesori della vostra grazia.

  A069001079 

 Voi, mio Gesù, durante la vostra vita mortale avete mostrato un grande amore ai fanciulli: voi dicevate ai vostri Apostoli: lasciate venire a me questi piccoli affinchè io li benedica; vi siete degnato {596 [604]} di prenderli tra le vostre braccia e di colmarli delle vostre benedizioni, dicendo che solamente ad essi ed a quelli che nella semplicità e nell'innocenza loro rassomigliano, era riservato il vostro regno.

  A069001081 

 Oh quanto mi è doloroso il pensare alla mia ingratitudine verso di voi, mio amabile e celeste padre, mio tenero e generoso benefattore! Ah! se potessi ritornare a' primi giorni della mia infanzia quando l'anima mia era per anche così pura da attrarre pienamente i vostri sguardi! Pur troppo vi ho offeso, e mi guarderò bene dallo scusare li miei peccati innanzi a voi, nè dinanzi al vostro ministro nel tribunale della penitenza.

  A069001101 

 Egli nota che questa era pure la pratica dei primi cristiani, secondo che attesta s. Gregorio Nazianzeno.

  A069001223 

 Ci serva di esempio la risposta di un Generale che era stato invitato ad un gran pranzo in giorno di venerdì.

  A069001620 

 La sola Chiesa protestante, non molto dopo la sua fondazione, era già divisa in più di dugento sette.

  A069001635 

 R. Maometto, il quale disseminò i suoi errori sul principio del secolo settimo dell'era cristiana.

  A069001659 

 Enrico IV, re di Francia, era capo del partito dei Calvinisti quando salì sul trono; ma Iddio lo illuminò col fargli conoscere {751 [759]} la vera religione.


don bosco-il centenario di s. pietro apostolo.html
  A070000018 

 Alcuni lo pongono nel 64 dell'era volgare, altri nel 65, altri nel 66, 67, 68, e alcuni finalmente nel 69.

  A070000018 

 In tale diversità di opinioni, quella che ha maggiore probabilità è quella che assegna a tal glorioso avvenimento l'anno 67 dell'era cristiana.

  A070000020 

 Durante la prima persecuzione contro ai cristiani mossa da Nerone accusati di aver dato fuoco alla città, mentre n'era l'imperatore stesso l'autore, erasi recato a Roma Simon mago con animo di affrontare di nuovo il Principe degli apostoli col suo collega s. Paolo.

  A070000020 

 Ora Nerone, secondo le affermazioni dello storico Tacito, era partito di Roma per l'Acaia sulla fine dell'anno 66, correndo il consolato di C. Svetonio Paolino, e C. Lucio Telesino; non fece ritorno a Roma se non quando era principiato l'anno 68 sotto il consolato di C. Silio Italico, e M. Galerio Tracalo; e morì nei primi giorni di giugno di quell'anno medesimo.

  A070000020 

 Resta dunque come fuori di ogni dubbio, e per le {XV [15]} testimonianze storiche di s. Girolamo e di Tacito e di s. Clemente, inoltre di altri ancora, che l'epoca del martirio dei ss. apostoli Pietro e Paolo è l'anno 67 dell'era volgare.

  A070000022 

 de' riti col titolo: Se l'anno LXVI1 dell'era volgare sia l'anno del martirio de' gloriosi Principi degli apostoli Pietro e Paolo.

  A070000023 

 Era s. Pietro di nascita Giudeo e figlio di un povero pescatore di nome Giona ossia Gioanni, il quale abitava in una città della Galilea detta Betzaide.

  A070000024 

 Egli esercitava il mestiere di suo padre che era pescatore; aveva un temperamento robusto, ingegno vivace e spiritoso, pronto nel rispondere e di cuore buono e tutto pieno di riconoscenza verso chi lo beneficava.

  A070000025 

 Era in quel tempo invalso il pensiero nella mente di tutti, che fosse imminente la venuta del Messia; anzi taluno andava dicendo che era già nato fra gli Ebrei.

  A070000025 

 La qual cosa era cagione, che s. Pietro usasse la massima diligenza per venirne in cognizione.

  A070000025 

 Siccome Tiberiade era situata ove il Giordano sbocca nel mare di Galilea, perciò molto adattata alla pesca, così {2 [18]} s. Pietro colà stabili la sua ordinaria dimora e continuò ad esercitare il solito suo mestiere.

  A070000026 

 S. Andrea fratello {3 [19]} di Simone era de' suoi più fervorosi discepoli.

  A070000033 

 Dalla sinagoga Gesù andò alla casa di Pietro dove la suocera di lui era travagliata {9 [25]} da gagliardissima febbre.

  A070000038 

 Già si avanzava la notte, ed erano ormai giunti al lido, quando levossi una burrasca così terribile, che la nave agitata dalle onde e dal vento era in procinto di affondarsi.

  A070000040 

 A quelle parole niuno degli Apostoli ardi parlare; soltanto Pietro, e per l'impeto del suo amore verso Gesù, e per accertarsi che non era un'illusione, Signore, disse, se siete veramente voi, comandate che io venga a voi camminando sopra le acque.

  A070000043 

 Dalla città di Cafarnao Gesù era andato nei contorni di Cesarea di Filippo, città non molto distante dal fiume Giordano detta di poi Panea.

  A070000043 

 In parecchie occasioni il Divin Salvatore aveva fatto palesi i disegni particolari che aveva sopra la persona di s. Pietro; ma non si era ancora spiegato così chiaramente, come noi siamo per vedere nel fatto seguente, che si può dire il più memorabile della vita di questo grande Apostolo.

  A070000046 

 Pietro divinamente inspirato dice: Voi siete Cristo ed era lo stesso che dire: voi siete il Messia promesso da Dio venuto a salvare gli uomini: siete figlio di Dio vivo, per significare che G. C. non era figliuolo di Dio, come erano le divinità degli idolatri fatte dalle mani o dal capriccio degli uomini, ma figlio di Dio vivo e vero, cioè figlio del Padre eterno, perciò con Lui Creatore e supremo Padrone di tutte le cose, con che veniva a confessarlo per la seconda persona della SS. Trinità.

  A070000051 

 [3] ma questa facoltà fu loro data dopo s. Pietro per indicare che esso era il Capo destinato a conservare l'unità di fede e di morale.

  A070000053 

 Pietro pel grande amore che nutriva verso il suo divin maestro inorridì all'udire i mali cui era per essere esposta la sacra di lui persona, e trasportato dall'affetto che un tenero figlio ha, per suo padre, lo trasse in disparte, e prese a persuaderlo, che si recasse lontano da Gerusalemme, per evitare quei mali e conchiuse: lungi da voi, Signore, cotesti mali.

  A070000054 

 Pietro allorchè giunse sul monte, forse stanco dal viaggio, si era posto a dormire cogli altri due; ma tutti in quel momento destandosi videro la gloria del loro divino Maestro.

  A070000055 

 Era un trasporto d'amore pel suo Maestro e un vivo desiderio della felicità.

  A070000055 

 Pietro, come ci attesta il Vangelo, era fuori di se e parlava senza sapere qual cosa dicesse.

  A070000060 

 Come lo vide il Salvatore, cui ogni cosa era manifesta, lo chiamò a se e gli disse: Dimmi, o Pietro, chi sono quelli che pagano il tributo, sono i figliuoli del re ovvero gli estranei alla famiglia reale? Pietro rispose: Sono gli estranei.

  A070000060 

 L'apostolo eseguì quanto gli era stato comandato, e dopo qualche intervallo di tempo ritornò pieno di stupore colla moneta indicatagli dal Salvatore.

  A070000063 

 Si volse pertanto a Gesù, e, Maestro, gli disse, e se il nemico ci facesse sette volte ingiuria, e sette volte mi venisse a dimandare perdono, dovrei sette volte perdonare? Gesù il quale era venuto per mitigare i rigori della legge antica colla santità e purezza del Vangelo, rispose a Pietro che non solamente doveva perdonare sette volte, ma settanta volte sette se tante fossero le offese.

  A070000063 

 Un giorno il divin Salvatore si pose ad ammaestrare gli Apostoli circa il perdono dei nemici, e avendo detto che si doveva sopportare qualunque {32 [48]} oltraggio e perdonare qualsiasi ingiuria, Pietro rimase pieno di stupore; perciocchè egli era prevenuto, come tutti gli Ebrei, in favore delle tradizioni giudaiche, le quali permettevano alla persona offesa d'infliggere una pena all'offensore

  A070000064 

 Abbiamo fatto quello che avete comandato, quale adunque sarà il premio che a noi darete? Il Salvatore gradì la domanda di Pietro e mentre lodò il distacco degli Apostoli da ogni terrena sostanza notò che loro era riserbato un premio particolare, perchè dopo di aver lasciate le loro sostanze lo avevano seguito.

  A070000065 

 Uscito quindi Gesù dalla città e passando vicino ad una pianta di fico, che era stata da lui maledetta, Pietro si maravigliò e avverti il divin Maestro che quella pianta era divenuta arida e secca.

  A070000066 

 Era quello il giorno primo della Pasqua degli Ebrei che doveva {35 [51]} durare sette giorni e che suole chiamarsi degli azimi.

  A070000066 

 La virtù per altro che Cristo voleva profondamente radicare nel cuore degli Apostoli era l'umiltà e di questa in molte occasioni diede loro luminosi esempi e specialmente la vigilia di sua passione.

  A070000067 

 Giunta la sera di quella notte, che era l'ultima della vita mortale del Salvatore, volendo egli instituire il Sacramento della Eucaristia premise un fatto che dimostra la purezza d'anima con cui ogni cristiano si deve accostare a questo sacramento del divino amore e nel tempo stesso serve a frenare la superbia degli uomini fino alla fine del mondo.

  A070000067 

 Mentre era a mensa co' suoi discepoli, verso il fine della cena, il Signore si leva da tavola, piglia uno asciugatojo, se lo cinge ai fianchi, versa dell'acqua in un catino, mostrando {36 [52]} di voler lavare i piedi agli Apostoli che seduti e maravigliati stavano aspettando qual cosa volesse fare il loro Maestro.

  A070000070 

 Essi poi riamavano il loro Salvatore col più intenso affetto ed erano stretti tra di loro dai vincoli di specialissima amicizia, della quale il medesimo Redentore mostrò di compiacersi perchè era fondata sulla virtù.

  A070000070 

 Si è già potuto osservare come il divin Redentore portava speciale affetto a questi due Apostoli; ad uno per la sublime dignità cui era destinato, all'altro {38 [54]} per la santità e candidezza dei costumi.

  A070000071 

 Mentre adunque Gesù era a mensa co' suoi Apostoli, alla metà della cena predisse che uno di essi lo avrebbe tradito.

  A070000071 

 Questo diletto apostolo aveva preso posto vicino a Gesù, e la situazione era tale che appoggiava il suo Capo sul seno di lui; e il Capo di Pietro appoggiavasi su quello di Giovanni.

  A070000072 

 Dopo l'ultima cena quando Gesù era per uscire dal cenacolo si volse ai suoi Apostoli e disse: Questa notte è assai dolorosa per me e di gran pericolo per tutti voi: avverranno di me tali cose che voi rimarrete scandalizzati, {40 [56]} e non vi parrà più vero quello che avete conosciuto e che ora credete di me.

  A070000076 

 Giunto ad una parte di quel monte detto Getsemani, dove era {43 [59]} solito a ritirarsi per far orazione, si allontanò dagli apostoli un tiro di pietra.

  A070000076 

 Pietro, vedutili appena, corse loro incontro per allontanarli, e vedendo che facevano resistenza mise mano alla spada, che era un grosso e lungo coltello, e vibrando un colpo alla ventura tagliò l'orecchio ad un servo del pontefice chiamato Malco.

  A070000078 

 Gesù era dentro nelle mani {45 [61]} degli Scribi e Farisei che lo avevano accusato a quel tribunale.

  A070000085 

 Mentre il divin Salvatore era strascinato nei varii Tribunali e di poi condotto sul Calvario a morire in croce, Pietro certamente non lo perdette di mira, perchè desiderava di vedere dove andasse a finire quel luttuoso spettacolo.

  A070000085 

 Se non che questa sua umiliazione era appunto quella che tirava sopra di se la benignità di Gesù.

  A070000086 

 Con tutto ciò egli non ebbe ardire di entrare, ed inchinatosi alquanto all'imboccatura vide i pannolini in cui era stato avvolto il corpo di Gesù.

  A070000086 

 Poco dopo sopraggiunse anche Pietro, il quale, fosse per l'autorità maggiore che sapeva di godere, fosse perchè era di un carattere più risoluto e pronto, senza fermarsi al di fuori, discese dentro, lo esaminò in tutte le sue parti, tastò ancora da per tutto, ma altro non vide che i medesimi pannolini ed il sudario avviluppato in disparte.

  A070000086 

 Sull'esempio di Pietro entrò di poi anche Gioanni, il quale fatto il medesimo esame e vedute le medesime cose rimase al pari di lui persuaso che il corpo di Gesù era stato tolto come, altri avevano detto.

  A070000091 

 Pietro che in ogni cosa era il più pronto ed ubbidiente, udito quell'ordine salì subitamente nella nave, e da se solo tirò a terra la rete piena di 153 grossi pesci.

  A070000093 

 Le quali parole vennero a significare che Pietro era {56 [72]} sicuro in quel punto della sincerità de' suoi affetti, ma non lo era egualmente per l'avvenire.

  A070000104 

 Ora osserviamo come egli cominciò ad esercitare l'autorità di Sommo Pontefice di cui era stato investito da Gesù Cristo.

  A070000105 

 Dopo l'ascensione del Salvatore, s. Pietro cogli altri Apostoli si ritirarono nel cenacolo, che era un'abitazione situata sopra la parte più elevata di Gerusalemme detta monte Sion: Qui dunque in numero di circa 120; con Maria Madre di Gesù, passavano {63 [79]} le giornate in orazione attendendo la venuta dello Spirito Santo.

  A070000105 

 Egli al par di noi era stato eletto al medesimo ministero, ma egli prevaricò, e col prezzo della sua iniquità fu comperato un campo; ed egli s'impiccò, e crepandosi per mezzo, versò le viscere sopra la terra.

  A070000107 

 e riempi così il duodecimo posto che era rimasto vacante.

  A070000108 

 L'abbondanza di questa forza, di cui Pietro abbisognava per una sì grande impresa, era riserbata ad una grazia speciale da infondersi mercè i doni dello Spirito {66 [82]} Santo, che dovevano illuminare l'anima sua e infiammarla del fuoco del santo amor di Dio.

  A070000108 

 Noi abbiamo considerato in Pietro una fede viva, umiltà profonda, ubbidienza pronta, carità fervente e generosa; ma queste belle qualità erano ben lontane dal metterlo in grado di esercitare l'alto ministero, cui era destinato.

  A070000109 

 Quello strepitoso avvenimento è dai sacri libri riferito come segue: Era il giorno di Pentecoste, cioè cinquantesimo dopo la risurrezione di G. G. decimo da che Pietro era nel cenacolo in orazione cogli altri discepoli quando improvvisamente all'ora terza, circa le nove ore del mattino, si udi sopra il monte Sion un grande strepito, simile al rumoreggiar del tuono accompagnato da un vento gagliardissimo.

  A070000115 

 Tale predicazione di Pietro avrebbe dovuto inasprire gli animi de' suoi uditori, a cui rimproverava l'enorme delitto commesso contro la persona del divin Salvatore; Ma era Iddio che parlava per bocca del suo ministro, e perciò la predicazione di Pietro produsse effetti maravigliosi.

  A070000118 

 Non potendosi reggere, esso era colà trasportato per vivere chiedendo limosina a quelli che venivano al tempio.

  A070000118 

 Tutta la gente che era stata testimonio del fatto e vedeva lo storpio a camminare da se, non durava fatica a ravvisare in quella guarigione un vero miracolo.

  A070000119 

 È questo il primo miracolo, che dopo l'ascensione di Cristo venisse operato {75 [91]} dagli Apostoli, ed era conveniente che s. Pietro ne fosse il primo strumento, perciocchè egli tenea fra tutti la prima dignità nella Chiesa.

  A070000129 

 Come poi ebbero udito il racconto di quanto era avvenuto, ognuno rese grazie a Dio pregandolo a voler loro dare forza e virtù di predicare la divina parola a fronte di qualsiasi pericolo.

  A070000131 

 Molti seguendo l'esempio di lui andavano a gara per dar segno del loro distacco dalle cose terrene, di maniera che in breve quei fedeli formavano una {84 [100]} sola famiglia, di cui s. Pietro era capo.

  A070000131 

 Per le prediche di s. Pietro e per lo zelo degli altri Apostoli il numero dei fedeli era grandemente cresciuto.

  A070000134 

 Pietro ebbe speciale rivelazione dell'inganno, ed appena Anania comparve al suo cospetto, senza dargli tempo di proferir parola, con tuono autorevole e formidabile, si fece a rimproverarlo così: Perchè ti sei lasciato sedurre dallo spirito di satana, fino a mentire allo Spirito Santo, fraudando una porzione del prezzo di quel tuo campo? Non era esso in tuo potere prima di venderlo? e dopo di averlo venduto non era a tua disposizione tutta la somma ricavata? Perchè dunque hai dato ricetto a questo reo disegno? {86 [102]} Devi perciò sapere che hai mentito non agli uomini ma a Dio.

  A070000135 

 Una pena così esemplare era necessaria per insinuare venerazione pel cristianesimo a tutti quelli che venivano alla fede e procacciare rispetto al principe degli Àpostoli, come eziandio per dare a noi {87 [103]} un esempio del modo terribile con cui Dio punisce lo spergiuro, e in pari tempo ad ammaestrarci ad essere fedeli alle promesse fatte a Dio.

  A070000136 

 Era tale la fiducia che tutti i fedeli avevano in lui e nelle sue virtù, che da tutte le parti, anche da paesi lontani, venivano in Gerusalemme per essere spettatori de' suoi miracoli.

  A070000136 

 Perciò portavano gl'infermi sopra i pagliaricci nelle pubbliche piazze e nelle strade in modo che passando di colà s. Pietro, almeno l'ombra del suo corpo giungesse a toccarli: la qual cosa era bastante per far guarire ogni genere di {88 [104]} infermità.

  A070000136 

 Sant'Agostino assicura che un morto, sopra del quale era passata l'ombra di Pietro, immantinente risuscitò.

  A070000136 

 Talvolta avveniva che egli era attorniato da tal quantità di storpii e da tanti ammalati, che non era più possibile di potersegli avvicinare.

  A070000136 

 Un ammalato, che fosse stato in contatto col corpo degli Apostoli, era tosto guarito.

  A070000142 

 » Quivi Pietro ripetè quello che altre volte aveva detto intorno alla vita, passione e morte del Salvatore; conchiudendo sempre che {92 [108]} loro era impossibile di tacere quelle cose che secondo gli ordini ricevuti da Dio dovevano predicare.

  A070000143 

 Ma ne furono distolti da un certo Gamaliele, che era uno dei dottori della legge cólà radunati.

  A070000145 

 Tal cosa era cagione di malcontento presso ad alcuni fedeli, quasi che fossero tenuti in poca considerazione o disprezzati.

  A070000147 

 E fu allora che si conobbe come la provvidenza di Dio non permetta alcun male senza ricavarne del bene, perciocchè si servi della persecuzione per ispargere il Vangelo in altri luoghi, e si può dire che ciascun {96 [112]} fedele era un predicatore di G. C. in tutti que' paesi ove andava a ricoverarsi.

  A070000148 

 Bestemmiando diceva che egli era la virtù di Dio e quello stesso Spirito Santo, che era disceso sopra gli Apostoli.

  A070000150 

 Codeste parole sembrano dimostrare che egli fosse pentito, ma non lo era; non pregò gli Apostoli di impetrargli da Dio misericordia, bensì di tenere da lui lontano il flagello.

  A070000150 

 Simone temendo forse che accadesse a lui ciò che era accaduto ad Anania e Saffira tutto spaventato rispose: È vero: pregate eziandio voi per me onde in me non si verifichi cotale minaccia.

  A070000154 

 Quando Pietro voleva dar principio alla predicazione in quella città incontrava grave ostacolo per parte del governatore che era un principe di {101 [117]} nome Teofilo.

  A070000154 

 Volle per altro venire a disputa con lui intorno alla fede che predicava, e sentendolo a dire che G. C. per amore degli uomini era morto in croce, disse: Costui è matto, non bisogna più ascoltarlo.

  A070000155 

 Già ti aveva detto che si era fatto uomo, ed essendo uomo non dovevi tanto maravigliarti {102 [118]} che egli fosse morto, poichè il morire è proprio dell'uomo.

  A070000159 

 S. Paolo che era stato convertito alla fede con uno strepitoso miracolo, sebbene fosse stato instruito da Gesù Cristo e da lui stesso mandato a predicare il Vangelo ai gentili, tuttavia volle recarsi da s. Pietro, per venerare in lui il Capo della Chiesa, e da lui ricevere quegli avvisi e quelle istruzioni che fossero state a proposito.

  A070000160 

 S. Pietro era stato dal divin Salvatore deputato a conservare nella fede tutti i fedeli cristiani, e siccome molte chiese si andavano fondando or qua or là dagli Apostoli, dai Diaconi e da altri discepoli, così s. Pietro e per mantenere l'unità della fede, e per usare della podestà suprema conferitagli dal Salvatore, mentre teneva la sua ordinaria dimora in Antiochia andava a visitare personalmente le chiese che in quel tempo erano già state fondate o si andavano fondando.

  A070000162 

 Costui era attratto e tutto immobile nelle membra e da otto anni non si era più mosso dal suo lettuccio.

  A070000163 

 Qui dimorava una vedova cristiana di nome Tabita, la quale e per le sue limosine e per molte altre opere di carità era universalmente chiamata la madre dei poveri.

  A070000166 

 Grandissimo fu il giubilo che si levò in tutta la casa; da tutte parti piangevano di allegrezza, parendo a quei buoni cristiani di aver riacquistato un tesoro in quella sola donna, che veramente era la consolazione di quella città.

  A070000168 

 La sacra Scrittura gli fa un elogio {111 [127]} dicendo, che egli era un uomo religioso e pieno di timor di Dio.

  A070000168 

 Le quali parole vogliono dire che egli era gentile, ma che aveva lasciata l'idolatria nella quale era nato, adorava il vero Dio, faceva molte limosine ed orazioni, viveva religiosamente secondo il dettame della retta ragione.

  A070000170 

 Stanco dalle sue fatiche il santo apostolo in quel giorno era venuto a casa del suo ospite per ristorarsi, e secondo il solito si portò prima in una camera posta nel piano superiore per fare orazione.

  A070000173 

 Pietro pieno di umiltà lo rialzò immantinenti avvisandolo che egli era al par di lui un semplice uomo.

  A070000177 

 Dipoi espose minutamente quanto era avvenuto in casa di Cornelio e come in presenza di molti era disceso visibilmente lo Spirito Santo.

  A070000177 

 Giunto in Gerusalemme, alcuni si presentarono a lui parlandogli arditamente così: Perchè sei tu andato da uomini non circoncisi, ed hai mangiato con essi? Pietro alla presenza di tutti i fedeli radunati, senza far conto di quella interrogazione, {118 [134]} diede loro ragione di quanto aveva fatto, cominciando dalla visione avuta in Ioppe del vaso ripieno di ogni sorta d'animali immondi, dell'ordine ricevuto da Dio di cibarsi di essi; della ripugnanza che mostrò di ubbidire per timore di contraddire alla legge, e della voce che si fece di nuovo udire di non più chiamare immondo quello che era stato da Dio purificato.

  A070000177 

 Per la qual cosa egli giudicò bene di recarsi in quella città per disingannare gl'illusi e far conoscere che quanto aveva operato era ordine di Dio.

  A070000178 

 Mentre la parola di Dio predicata con santo zelo dagli Apostoli e dai discepoli produceva frutti di vita eterna fra gli Ebrei e fra i Gentili, la Giudea era governata da Erode Agrippa nipote di quell'Erode che aveva comandato la strage degl'innocenti.

  A070000182 

 Erode, vedendo che la morte di s. Giacomo era piaciuta ai Giudei, pensò di procacciar loro un più dolce spettacolo col far imprigionare s. Pietro, per poi lasciarlo in balìa del loro cieco furore.

  A070000184 

 Considerato poi bene il luogo dove era, andò difilato alla casa di certa Maria, madre di Giovanni, soprannominato Marco, dove {125 [141]} molti fedeli stavano radunati in orazione supplicando Iddio che si degnasse di venire in soccorso del Capo della Chiesa.

  A070000184 

 Egli era tutto rassegnato alle divine disposizioni, egualmente preparato a vivere e a morire per la gloria del suo Signore; perciò nel buio di quell'orrida prigione dimorava colla maggior tranquillità dell'animo suo.

  A070000184 

 Era già la notte precedente al giorno fissato per la morte di Pietro.

  A070000184 

 Era mezzanotte, ogni cosa in cupo silenzio, quando improvvisamente una luce sfolgoreggiante illumina tutto quel carcere; mentre un angelo mandato da Dio scuote Pietro, lo risveglia dicendogli: Presto, levati su.

  A070000185 

 Ma ella continuava ad asserire che era veramente desso.

  A070000186 

 Allora Pietro per appagarli tutti, fallo cenno colla mano che stessero in silenzio, raccontò per ordine quanto era avvenuto coll'angelo, e come lo aveva cavato di prigione.

  A070000186 

 Ciò li mosse a correre in fretta ad aprire, e conobbero che era veramente Pietro.

  A070000190 

 Per alcuni affari politici da Gerusalemme egli era andato nella città di Cesarea, e mentre si pasceva degli applausi, con cui il popolo follemente lo adulava chiamandolo Dio, in quell'istante medesimo fu colpito {128 [144]} da un Angelo del Signore; venne portato fuori della piazza, e fra indicibili dolori rosicato dai vermi spirò.

  A070000191 

 Dicevansi fedeli perchè venivano a professare {129 [145]} la vera fede; cristicoli, o cultori di Gesù Cristo, perchè riconoscevano in Gesù Cristo il salvatore di tutti gli uomini; nazareni, perchè seguaci del Salvatore la cui patria era Nazareth; santi, perchè l'abbracciare il Vangelo voleva dire professare con perfezione la virtù, e camminare per la via della santità.

  A070000193 

 Era, dice s. Leone, un pelago immenso d'iniquità, una sentina di tutti i vizi, una selva di bestie frementi.

  A070000193 

 Il demonio medesimo era adorato con nefande sozzure; le azioni più vergognose reputavansi atti di virtù.

  A070000195 

 La fama per altro delle virtù e dei miracoli di Gesù Cristo era già ivi pervenuta.

  A070000195 

 Sì grande era il numero di quelli che chiedevano il Battesimo, che Pietro aiutato da altri suoi compagni lo amministrava sulle rive del Tevere nella stessa guisa che s. Giovanni Battista lo amministrava su quelle del Giordano.

  A070000203 

 Laonde da quanto aveva udito nelle prediche e nei famigliari colloquii dal suo maestro, ed in modo tutto speciale illuminato e inspirato dallo Spirito Santo, era realmente in grado di appagare i pii desiderii di quei fedeli.

  A070000204 

 Così la città di Roma, capitale di tutto l'impero, la città di Alessandria che era la prima dopo Roma, quella di Antiochia, capitale di tutto l'Oriente, ebbero per fondatore il principe degli Apostoli, e divennero perciò le tre prime sedi patriarcali, tra cui fu per più secoli ripartito il dominio del mondo cattolico, salva sempre la dipendenza dei patriarchi Alessandrino ed Antiocheno dal Pontefice Romano Capo di tutta la Chiesa, pastore universale, centro di unità.

  A070000205 

 Roma era ordinaria dimora del principe degli Apostoli, ma le sue vigilanze dovevano estendersi a tutti i fedeli cristiani.

  A070000213 

 S. Pietro era certamente persuaso che le cerimonie della legge di Mosè non l'ossero più obbligatorie pei Gentili, tuttavia quando trovavasi cogli Ebrei mangiava all'uso giudaico, temendo di disgustarli se avesse praticato altrimenti.

  A070000213 

 S. Pietro ignorava le dicerie che avevano luogo sopra questo fatto, S. Paolo accorgendosi che tale condotta di Pietro poteva generare scandalo nei fedeli, pensò di correggerlo pubblicamente dicendo: Se tu essendo Giudeo hai conosciuto per la fede di poter vivere e vivi di fatto come i gentili, e non come i giudei, perchè col tuo esempio vuoi costringere i gentili all'osservanza della legge giudaica? S. Pietro fu molto contento di tale avviso, perciocchè con quel fatto veniva pubblicato in faccia a tutti {148 [164]} i fedeli, che la legge cerimoniale di Mosè non era più obbligatoria, e come colui che ad altri predicava l'umiltà di Gesù Cristo, seppe praticarla egli medesimo, non dando il minimo segno di risentimento.

  A070000213 

 Tale condiscendenza era cagione che molti Gentili si raffreddassero nella fede: quindi nasceva avversione tra gentili ed ebrei, e veniva a rompersi quel vincolo di carità che forma il carattere dei veri seguaci di Gesù Cristo.

  A070000214 

 Bisogna tuttavia qui notare coi Ss. Padri che quanto faceva s. Pietro non era male in se, ma somministrava ai cristiani motivo di discordia.

  A070000215 

 Nella sua crudeltà Nerone aveva fatto mettere a morte un virtuoso filosofo di nome Seneca, che era stato suo maestro.

  A070000216 

 Era morto un giovane di nobile famiglia e parente dell'imperatore.

  A070000219 

 Così fu fatto, e colui che prima era estinto seguitava a giacere qual sasso privo di spirito e di moto.

  A070000220 

 Al comando di questa voce, cui la morte era avvezza ad ubbidire, lo spirito tornò prontamente a vivificare quel {153 [169]} freddo corpo; e perchè non sembrasse un'illusione, si alzò in piedi, parlò, camminò e gli fu fatto prender cibo.

  A070000220 

 Quella buona donna non sapeva come esprimere la sua gratitudine verso il santo, e lo pregò umilmente a non partire dalla sua casa, perchè non fosse abbandonato chi era risorto per le sue mani.

  A070000221 

 Rimaneva ora che il Mago fosse condannato a morte, e già una turba di popolo era pronta ad opprimerlo sotto un nembo di pietre, se l'Apostolo, mosso a pietà di lui, non avesse dimandato che fosse lasciato in vita, dicendo essere per lui castigo assai grande la vergogna che aveva provato.

  A070000222 

 Con questo pensiero si portò un giorno da Nerone, e gli disse come egli era disgustato de' Galilei, cioè dei cristiani, e che aveva risoluto di abbandonar il mondo, e che per dare a tutti una prova infallibile della sua divinità voleva salire da se stesso al Cielo.

  A070000223 

 A Nerone piacque assai la proposta; e poichè desiderava trovar sempre nuovi pretesti onde perseguitare i cristiani, fece avvisar s. Pietro, il quale {155 [171]} secondo lui passava per un gran conoscitore di magìa, e lo sfidò a fare altrettanto e mostrare che Simone era un bugiardo; che se ciò non avesse fatto, veniva egli stesso giudicalo bugiardo ed impostore, e come tale condannato al taglio della testa.

  A070000223 

 Il giorno in cui facevansi queste pratiche religiose era sabato, e di qui è venuto il digiuno del sabato, che ai tempi di s. Agostino praticavasi ancora in Roma in memoria di questo avvenimento.

  A070000224 

 Immensa folla di popolo era radunata nella gran piazza di Roma.

  A070000224 

 Mentre si diffondeva in pomposi discorsi, improvvisamente apparve in aria un carro di fuoco; (era tutto illusione diabolica e giuoco di fantasia) e ricevutovi dentro il mago alla vista di tutto il popolo il demonio lo levò di terra, e lo trasportò su per l'aria.

  A070000225 

 Ma colui che da lungo tempo faceva professione di disprezzare le grazie del Signore, era troppo difficile che si arrendesse anche in questo caso che Iddio abbondava nella sua misericordia.

  A070000227 

 Nerone per altro al vedere una moltitudine di persone abbandonare il profano culto {160 [176]} degli dei per professare la religione predicata da s. Pietro, ed essendosi accorto che il santo Apostolo colla predicazione era riuscito a guadagnare persone da lui molto favorite e quelle stesse che in corte erano strumento di iniquità; sentissi raddoppiare la sua rabbia contro ai cristiani.

  A070000228 

 In mezzo al furore di quella persecuzione Pietro era indefesso nell'animare i fedeli ad essere costanti nella fede fino alla morte, e nel convertire nuovi gentili, sicchè il sangue dei martiri ben lungi dall'atterrire i cristiani e diminuirne il numero, era un seme fecondo che ogni giorno li moltiplicava.

  A070000231 

 Da quelle parole conobbe Pietro che era imminente la propria crocifissione, poichè sapendo che il Signore non poteva più essere nuovamente crocifisso per se medesimo, doveva esserlo nella persona del suo Apostolo.

  A070000237 

 Finalmente era giunto il momento in cui si dovevano compiere le predizioni fatte da Gesù Cristo intorno alla morte del suo Apostolo.

  A070000239 

 Era un mattino quando Pietro vide aprirsi la carcere.

  A070000241 

 Così celebrava eziandio la cerimonia del trionfo ed offeriva se stesso in olocausto al Signore fuori della porta di Roma siccome fuori di Gerusalemme era stato crocifisso il suo divin Maestro.

  A070000242 

 L'intrepido atleta giunto al luogo del patibolo quando vide la croce, sopra cui era condannato a morire, pieno di coraggio e di gioia esclamò: Salve, o croce, salvezza delle nazioni, stendardo di Cristo, o croce carissima, salve, o conforto dei cristiani.

  A070000242 

 Sull'alta vetta del monte nella parte risguardante la palude era il luogo destinato al martirio del più grande uomo del mondo.

  A070000242 

 [11] ed il Vaticano {172 [188]} era una valle dove raccogliendosi delle acque formavasi una palude.

  A070000244 

 Era stato accompagnato al luogo del supplicio da una turba infinita di cristiani e d'infedeli.

  A070000246 

 S. Pietro riportava sopra la croce così nobil trionfo il 29 giugno, l'anno settantesimo di Gesù Cristo e sessantesimo settimo dell'êra volgare.

  A070000247 

 Così mentre era imminente la distruzione della città santa di Gerusalemme, e doveva essere arso il suo tempio, Roma che era la capitale e la padrona di tutte le nazioni, diventava per mezzo di quei due apostoli la Gerusalemme della nuova alleanza, la città eterna; e tanto più gloriosa della vecchia Gerusalemme, quanto la grazia del vangelo e il sacerdozio della nuova alleanza sono più grandi del sacerdozio, di tutte le cerimonie e figure della legge antica.

  A070000248 

 S. Pietro era martirizzato in età di anni 86, dopo un pontificato di 35 anni, 3 mesi e 4 giorni.

  A070000250 

 Ma conoscendo che sarebbe stato inutile il cercare di comperarle con danaro, pensarono di rubarle quasi come cosa loro propria e riportarle in quei luoghi donde il santo era venuto.

  A070000251 

 Quando pertanto quegli Orientali andarono per compiere il loro disegno, si sollevò un temporale con un turbine sì gagliardo, che pel rumoreggiare de' tuoni, pel saettare dei fulmini furono costretti a lasciarlo nel luogo stesso ove era stato riposto.

  A070000252 

 Si accorsero dell'avvenuto i cristiani di Roma ed in gran folla usciti dalla città ripigliarono il corpo del s. Apostolo, e lo portarono nuovamente sul monte Vaticano donde era stato tolto.

  A070000254 

 Ma l'anno 255 il papa s. Cornelio a preghiera ed istanza di s. Lucina e di altri cristiani riportò il corpo di s. Paolo nella via di Ostia nel sito dove' era stato decapitato.

  A070000255 

 Il concorso fu straordinario; la solennità fu maestosa, ed era la prima consacrazione che si faceva pubblicamente con riti e cerimonie tali quali si praticano ancora oggidì nella consacrazione dei sacri edifizi.

  A070000255 

 L'urna che racchiudeva il sacro deposito era larga, alta e lunga cinque piedi, sopra fu {182 [198]} posta una gran croce d'oro purissimo del peso di libbre cento cinquanta in cui erano incisi i nomi di s. Elena e del suo figlio Costantino.

  A070000255 

 Pertanto l'anno 319 Costantino e per suo impulso e ad invito di s. Silvestro stabili che il sito della nuova chiesa fosse a' piedi del Vaticano con disegno che racchiudesse tutto il piccolo {181 [197]} tempio edificato da s. Anacleto e che fino a quell'epoca era stato l'oggetto della comune venerazione.

  A070000257 

 Fece tosto di ogni cosa relazione al Papa, che nel 1594 era Clemente VIII, il quale in compagnia {185 [201]} dei cardinali Bellarmino e Antoniano, si portò sulla faccia del luogo e trovò quanto aveva riferito l'architetto.

  A070000275 

 Neppure ignoriamo che Giuseppe Flavio non parla di questa venuta di s. Pietro a Roma; come neppure parla di s. Paolo; ma che importava a lui di parlare de' cristiani? Suo scopo era di scrivere la storia del popolo ebreo e della guerra giudaica, e non i fatti particolari altrove avvenuti.


don bosco-il cristiano guidato alla virtu ed alla civilta.html
  A073000004 

 Questa donna, certamente da Dio inspirata, era curiosa di sapere quali fossero i misteri e la morale, che professavano i cristiani, prendeva le sue ore, e di quando in quando veniva dove lavorava il Santo, il cui ordinario impiego era di coltivare la terra.

  A073000010 

 Era con essi tanto benigno ed affabile, che quei poveri carcerati andavano a gara di confessarsi da lui.

  A073000015 

 Era poi questo venerabile Sacerdote estremamente nemico d'ogni lode, applauso, e stima, anzi se qualcheduno ne dava indizio, sapeva subito contrapporvi parole, ed azioni d'umiliazione e di disprezzo di se medesimo.

  A073000024 

 II suo temperamento era bilioso e sanguigno, e la sua complessione molto robusta.

  A073000024 

 La sua statura era mediocre ma ben proporzionata, aveva il capo grosso, la fronte ampia, gli occhi vivaci, lo sguardo dolcissimo, il portamento grave e un'aria di affabilità sortita dalla natura ma abbellita dalla virtù.

  A073000028 

 In generale il suo carattere era alieno dalle singolarità, dalle imitazioni o dalle novità.

  A073000029 

 Da ciò nasceva in lui un talento singolare per discernere gli spiriti, e una sì {18 [232]} grande penetrazione per cogliere le buone o le cattive qualità di coloro de'quali era obbligato a rendere ragione, che il signor Tellier cancelliere di Francia, non ne parlava che con ammirazione.

  A073000030 

 Vincenzo conducevasi in modo da far dire di lui ch'era esatto osservatore d'ogni maniera di giustizia.

  A073000030 

 Zelante per la riputazione del prossimo, se qualche volta era costretto d'udir parlare degli altrui difetti, aveva una santa destrezza per cancellarne l'impressione, dicendo della persona colpevole tutto il bene che era a sua cognizione.

  A073000031 

 Quel servo d'Iddio non era simile a quei favoriti che fanno commercio e mettono a profitto le grazie del Principe, vendendo ben caro ciò che nulla loro costa.

  A073000031 

 il Governatore d'una città ragguardevole lo pregò di fargli qualche buon ufficio alla corte, e gli promise, per impegnarvelo che sosterrebbe i Missionari del luogo, lo stabilimento de' quali era contraddetto da persone assai potenti.

  A073000032 

 Allegava tutto ciò ch'era favorevole per la parte contraria, senza nulla omettere, e faceva risaltare le lor ragioni tanto bene, e forse assai meglio di quel che avrebbe fatto lo stesso avversario.

  A073000032 

 Diceva che un litigio era un boccone di dura digestione, e che il migliore non vale un accomodamento.

  A073000032 

 La sua condotta era ammirabile nelle liti.

  A073000032 

 Riguardava le sollecitazioni quali mezzi poco conformi all'equità; diceva che un giudice che teme Dio non ha alcun riguardo; ch'egli stesso quand'era nel consiglio della Regina non faceva nessun conto delle raccomandazioni, e si contentava d' esaminare sela cosa richiesta era giusta o no.

  A073000032 

 «Noi litighiamo il meno che possiamo, scriveva ad un de'suoi che spontaneamente si era inoltrato in un affare ch'era ito a male; e quando noi siamo costretti a litigare, ciò avviene dopo aver preso consiglio e al di {20 [234]} dentro e al di fuori; amiamo meglio perdere del nostro, che scandalizzare il prossimo.» Dio ciò non ostante ha permesso ch'egli avesse alcune liti, ne guadagnasse, e ne perdesse, ma la Provvidenza voleva formare di lui un modello per tutti gli stati; e quello de'litiganti ha bisogno di grandi esempi.

  A073000033 

 Per ultimare il suo ritratto basterà aggiungere, ch'egli si era proposto Gesù Cristo a modello; attingeva nel Vangelo tutta la sua {21 [235]} morale, tutta la sua civiltà, tutta la sua politica, e,coloro che l'hanno frequentato di più riguardarono come per sua insegna particolare quelle parole che un eccesso d'amore gli fece una volta pronunziare: non trovo cosa che mi piaccia se non in Gesù Cristo.

  A073000033 

 Tale era, a giudizio di coloro che al suo tempo eran più tenuti in pregio e più in grado di ben conoscerlo, l'Institutore della congregazione della Missione; e benchè grande sia l'idea che ne abbiam dato, si vedrà in seguito nel corso di quest'opera, non aver noi fatto altro che tenuemente accennare il complesso di sue virtù.

  A073000034 

 Lo esprimeva ne' consigli ch'era obbligato di dare, procurando di non darne alcuno che il Figlio di Dio potesse disapprovare; l'esprimeva colla sua fermezza, calpestando l'amor proprio ed il timore di vedere riprovata la sua condotta da coloro che amano la gloria degli uomini più di quella di Dio; colla sua sottomissione, ricevendo il bene ed il male con perfetta indifferenza; col suo zelo per la salvezza delle {23 [237]} anime, risoluto di correre, e di far correre in traccia della pecorella smarrita per sino alle porte dell' inferno, se poteva sperare di riacquistarla; colle sue mortificazioni sempre coll'attenzione rivolta a quel Dio penitente a cui ne' suoi giorni mortali mancò una pietra ove posare il capo.

  A073000035 

 Un celebre Dottore avendo dimandato a qualcuno che aveva conosciuto particolarmente il Santo, quale era stata la sua propria e particolare virtù, rispose, ch' era l' imitazione di Gesù Cristo, che il Divin Salvatore era stato la sua regola eterna, ed il libro da lui consultato in tutte le sue azioni.

  A073000036 

 O Gesù, ripigliò quel monarca cristianissimo, e spirò con questi buoni sentimenti fra le braccia del nostro Santo, il giorno nel qual trenta anni addietro era salito sul trono.

  A073000036 

 Quel principe il quale vedeva con occhio intrepido approssimarsi l'ultimo suo momento, dimandò al nostro Santo quale era il miglior modo di prepararsi alla morte: {25 [239]} «Sire, rispose Vincenzo, si è d' imitare quello con cui Gesù Cristo si preparò alla propria, e di sottomettersi interamente e perfettamente, come egli fece, alla volontà del Padre celeste.» Non mea voluntas sed tua fiat.

  A073000043 

 Gli abitanti di una città non potendo uscire dalle loro case si trovano ridotti ad estremi tanto più grandi, quanto che non possono spedire alcuno a chiedere soccorso, ma Vincenzo, mediante la conoscenza che aveva della situazione di quel villaggio, previde quel che era pur troppo accaduto, e, {31 [245]} senza aspettare avvisi più certi, spedì sul momento una carretta carica di pane; fece lo stesso il dì seguente, e finchè durò lo straripamento, continuò ad inviar loro dei soccorsi; intantochè due de'suoi missionari, esponendosi sopra alcuni batelli, andavano in tutte le strade di quel paese distribuendo i viveri agli abitanti, i quali dalle finestre delle loro case ricevendo i soccorsi rendevano al Signore grazie solenni.

  A073000043 

 Per altro non aveva egli imitato la condotta de' prudenti del secolo, che hanno costume di riserbar qualche somma per gli accidenti imprevisti; avrebbe creduto diffidare della divina Provvidenza, e quando aveva tutto dato, il suo unico spediente era di prendere ad imprestito per proseguire la buon'opera.

  A073000043 

 Sta scritto del Santo Giobbe, «che giammai ricusò a' poveri ciò che desideravano; che non fece invano aspettar lungo {30 [244]} tempo la vedova, non mangiò mai da solo il suo pane, il quale divise coll' orfanello; nè trascurò di soccorrere colui, il quale non avendo abiti moriva di freddo, nè il povero era privo di vestimenti.» È questo il ritratto di Vincenzo.

  A073000044 

 Allorchè trovava de' poveri sdraiati nelle strade, li metteva nella carrozza, di cui era costretto a servirsi per le molte sue infermità, e li conduceva a qualche albergo.

  A073000044 

 Quindi ben con ragione era chiamato Padre de'poveri, potendosi dire di lui come si disse di {34 [248]} Giobbe: «ch'egli ricolmava di consolazione il cuore della vedova, e che colui il quale era sul punto di perire, lo colmava di benedizioni.» Questo titolo conveniva a Vincenzo non solamente per la prontezza, per l'estensione e per la perseveranza della sua carità, ma anche poi i sentimenti di tenerezza e di umiltà con cui l'accompagnava.

  A073000044 

 » Tale era la sua compassione verso de' poveri, e si può benissimo non essere sorpresi di trovarla in un uomo, che faceva tanto per loro; ma non si potrà sentire senza sorpresa, che Vincenzo de' Paoli sopraccaricato di all'ari, e non camminando che con pena, sia disceso dalla sua camera per distribuire l'elemosina ad alcune povere donne, alle quali aveva promesso di mandarla, e che si sia inginocchiato dinanzi a loro, pregandole a perdonargli per averle dimenticate per qualche tempo.

  A073000045 

 Il più vivo de'suoi desideri era, che Dio fosse più conosciuto, servito, adorato in ogni luogo, da ogni creatura.

  A073000045 

 La vita di lui era un continuo sacrifizio che faceva a Dio degli onori, dei piaceri del mondo e delle sue affezioni.

  A073000047 

 «Io era assai giovane, diceva Monsignore di Brienne nella sua lettera al Sommo Pontefice (13 novembre 1703), quando cominciai a conoscere quel vecchio venerando, il quale aveva molta benevolenza per la mia famiglia, e ciò nulladimeno aveva fin d'allora al pari degli altri un'idea tanto grande di sua santità, che una lunga serie d'anni non bastò {39 [253]} a farmi dimenticare i suoi discorsi.

  A073000047 

 «Non vi era, dice l' Arcivescovo di Vienna nella sua lettera a Clemente IX (10 gennaio 1676), nè discorso, nè letura di divozione, che producesse tanta impressione, quanta ei ne faceva su coloro che avevano la sorte d'intrattenersi con lui.» I fanciulli stessi che facilmente s'annoiano de' seri ragionamenti, avevano piacere d'ascoltarlo.

  A073000048 

 Il servo di Dio parla a quell' inveterato infermo di spirito, lo incalza, lo scuote, lo confonde, ed ha la consolazione di veder cadere dagli occhi una parte di quella benda ond'era accecato.

  A073000057 

 Benchè i bisogni de'poveri della campagna fossero il grande oggetto dello zelo di san Vincenzo, non limitavasi per altro a questi; tuttociò che portava l'impronto della miseria era di sua pertinenza.

  A073000063 

 Quando altri affari, di cui era sopraccaricato, lo chiamavano altrove, ne lasciava la cura a due virtuosi ecclesiastici dal medesimo spirito animati.

  A073000063 

 il suo tesoro era in mezzo di questa terra nuovamente dissodata, il suo cuore vi era incessantemente richiamato.

  A073000067 

 Egli era presente dovunque; guadagnò a Dio un maomettano, il quale fu sempre sì riconoscente alla grazia che il sant'Uomo gli avea procurata, che l'onorava come padre.

  A073000068 

 Si adoperò di maniera che da quando in quando si facessero delle missioni, soprattutto allorchè {55 [269]} essi erano in punto d'essere condotti alle galere, vale a dire precisamente in quel tempo, in cui essi avevano maggior bisogno di rassegnazione, ed in cui era più opportuno il disporli a fare un sant'uso delle loro pene.

  A073000072 

 Il disegno de' Missionari nel rendere solenne quell'azione, era di scuotere qualche altro turco, che sembrava esitare.

  A073000072 

 La conversione di questi dieci musulmani era scala preceduta da quella di altri sette battezzati dal Vescovo di Marsiglia.

  A073000073 

 Occupato come era de' suoi affari Vincenzo non si divertiva a rintracciare i {60 [274]} diffetti di coloro, di cui non era incaricato; non vedeva que'difetti se non quando colpivano gli occhi.

  A073000074 

 Nulladimeno il suo amore per lo stato monastico non era debole nè cieco.

  A073000078 

 Così quando alcune Abadesse, sotto pretesto di età o d'infermità dimandavano per coadiutrici le loro sorelle, le loro nipoti, od altre parenti, per le quali avevano troppo attaccamento, il Sant'Uomo, nemico dichiarato di tenerezze affatto mondane non badava se non alla gloria d'Iddio e al bene della comunità, e qualunque cosa si fosse fatta o detta era irremovibile su questo particolare.

  A073000084 

 Colà il numero de'poveri era somigliante ad un esercito d'infelici.

  A073000087 

 La moglie di questo era maomettana; ma scorgendo nella modestia e nella pazienza dello schiavo qualche cosa di grande, a cui non era assuefatta, andava frequentemente a vederlo alla campagna ove lavorava, e gli faceva mille dimande sulla religione de' cristiani, sui loro usi e sulle loro cerimonie.

  A073000087 

 Questo padrone impiegava Vincenzo a' lavori della terra, ed il Santo doveva naturalmente credersi assai lontano dal riacquistare la sua libertà, ciò nulladimeno era questo più vicino che noi pensasse; vale a dire per mezzo della conversione del suo padrone e della sua padrona.

  A073000087 

 Un uomo colmo dello spirito de' salmi, si rammentò senza pena di quelle commoventi parole, dal dolore dettate a' figli d'Israele, allorchè erano prigionieri in Babilonia, come era egli schiavo in Barberia.

  A073000090 

 Il penitente alleggerito da un peso enorme, che l'opprimeva da parecchi anni, trasportato dalla gioia esclamava: «io era dannato se non avessi fatto una confessione generale a causa de' più gravi peccati, de' quali non aveva osato farne la confessione.» Egli dovette questi buoni sentimenti al servo di Dio, e la sua morte edificò molto coloro che ne furono testimoni.

  A073000090 

 Quel disgraziato aveva la coscienza aggravata da più peccati mortali, che un falso rossore gli aveva sempre impedito di manifestare, e animato dalla dolcezza, colla {72 [286]} quale era trattato dal suo Direttore, si fece coraggio e gli scoprì que'falli secreti i quali non aveva giammai avuto la forza di palesare ad alcuno.

  A073000091 

 Quell'abito di penitenza gli sembrò più glorioso di tutte le dignità, di cui era stato rivestito.

  A073000092 

 Era questi un giovine signore, a cui i suoi parenti avevano trasmesso e i loro errori ed un considerabile patrimonio, e perciò una grande facilità d' immergersi in ogni sorta di disordini, egli ne usava senza riguardo.

  A073000093 

 Il loro padre era uno de' più zelanti partigiani della religione pretesa riformata, il cangiamento di Reinier {76 [290]} suo cognato lo aveva irritato, ma quando s' avvide che si disingannarono anche i suoi figli, allora più non ebbe ritegno.

  A073000094 

 Ascoltava con pazienza le loro obbiezioni e le scioglieva con quella precisione ch'era propria del suo talento, il che è oggetto tuttora d'ammirazione nelle sue lettere, e nelle sue conferenze.

  A073000095 

 Questi sebbene di spirito e di talento era uno di coloro i quali colgono con avidità tutto ciò che sembra favorire le loro prevenzioni, e non si degnano di ascoltare quanto potrebbe loro aprire gli occhi; hanno molta sagacità per moltiplicare le obbiezioni, ma non bastanti lumi per discernere il falso, anche quando questo si fa conoscere; finalmente che s' immaginano la loro condotta essere superiore ad ogni attacco, perchè vedono ciò che v'ha di difettoso nella condotta altrui.

  A073000095 

 Tale era l'uomo col quale Vincenzo ebbe a trattare; si credeva di molto ingegno, pretendeva dogmalizzare, viveva assai male.

  A073000098 

 Sparsasi la voce per tutto quel paese, il nostro eretico prese ad esaminare con tutta l'attenzione d'un uomo prevenuto gli esercizi che vi si facevano; assistè alle prediche ed a' catechismi; vide la cura che si prendevano d'insegnare a chi era nell' ignoranza delle verità necessarie alla salvezza; ammirò la carità colla quale si addattavano alla debolezza ed alla incapacità de' più grossolani per rendere loro intelligibile ciò {81 [295]} ch'essi dovevano credere, e far loro bene intendere quanto dovevano porre in pratica.

  A073000098 

 Una risposta tanto giusta avrebbe dovuto soddisfare colui al quale era fatta; pure egli non si arreso e sostenne sempre l'ignoranza de'popoli e il poco zelo de' preti essere una prova infallibile che la Chièsa romana non era guidata dallo spirito di Dio.

  A073000100 

 Fu il Santo soddisfatto delle risposte di lui, e riconobbe con gioia che egli aveva ritenuto ciò che gli si era insegnato.

  A073000100 

 Il nostro santo Sacerdote per assicurarsi vie più dell'integrità della fede del suo proselito lo interrogò sovra alcuni articoli che sono controversi fra noi ed i protestanti, e sopra quelli sui quali era sembrato più lontano.

  A073000100 

 La radunanza era numerosa, perchè il popolo era stato avvisato {82 [296]} della cerimonia; ognuno ringraziava Iddio del ritorno della pecorella smarrita, rallegrandosi di vederla correre da se stessa all'ovile; ma questa gioia santa venne turbata da un accidente impensato.

  A073000101 

 Il Santo rispose che la Chiesa non insegnava già vi fosse qualche virtù in quelle immagini materiali; che Dio poteva bensì loro comunicarne, e loro ne comunicava di tempo in tempo, come l'aveva fatto altre volte alla verga di Mosè che operava tanti miracoli, ma che per se stesse non avevano forza, nè potere; del resto questo dogma della nostra fede era sì conosciuto nella Chiesa, che i fanciulli stessi potevano spiegarglielo.

  A073000101 

 L'ordine ed i particolari di questa conversione restarono sempre profondamente impressi nella memoria del nostro Santo, perchè la cura che si prendeva d'istruire gli abitanti della campagna n'era stato il principale motivo.

  A073000103 

 Nato bilioso e con uno spirito vivace era naturalmente inclinato alla collera.

  A073000105 

 Diceva che nelle contestazioni vive, colui contro del quale si disputa, e che da principio è persuaso di ciò che dice, si voglia prendere il dissopra e prevalere su di lui; allora si prepara non già a riconoscere la verità, ma a combatterla; questa disputa in vece di entrare nel suo spirito chiude ordinariamente la porta del suo cuore, mentr la dolcezza e l'affabilità l'avrebbero aperta; che l'esempio di s. Francesco di Sales era una prova palpabile di questa verità, poichè quel.

  A073000106 

 Il servo di Dio era altresì persuaso potersi soltanto colla dolcezza ricavar del frutto dalle missioni di campagna.

  A073000107 

 due principi; l' uno era la parola e l'esempio del Salvatore, e l'altro la conoscenza dell'umana debolezza.

  A073000112 

 La dolcezza, la quale alletta ovunque, aveva presso il sant'uomo un non so che di schietto, di spiritoso e di saggio ch'era difficile il resistervi.

  A073000116 

 Leggiamo che egli, superiore a tutte le regole della prudenza umana, andò a trovare un padre, non per felicitarlo sulla nomina di suo figlio all' Episcopato, ma per scongiurarlo a non permettere elio quel figlio occupasse una dignità di cui non era degno.

  A073000116 

 Leggiamo che ricusò a signore di prima distinzione ed anche a principesse l' ingresso nel monastero delle figlie di cui era Superiore; che accettava volentieri sopra di se tutto ciò che questi rifiuti hanno d'odioso, perciò esponendosi a tutti i risentimenti.

  A073000117 

 La sua modestia, il tuono con cui proferiva le parole che rammentano al sacerdote i propri falli e la propria dignità; la serenità del suo volto allorchè si volgeva al popolo per annunziargli la pace e la benedizione del Signore; in una parola tutto ciò che si vedeva in lui quanto all'esteriore, era proprio a far impressione sopra coloro, cito ne sono meno capaci; sembrava di veder un Angelo all'altare.

  A073000118 

 Fu veduto quel venerabile vecchio all'età di più dì settantacinque anni, ed in un tempo in cui molto faticoso gli era il camminare, farsi un onore di coprire in questa occasione le funzioni di accolito.

  A073000119 

 Quando andava in città, salutava avanti la sua partenza il padrone della casa ( era {101 [315]} questa le sua espressione), ed allorchè era di ritorno, lo salutava di nuovo; e queste pratiche le ha lasciate a' suoi.

  A073000122 

 La sua affezione per S. Giuseppe era assai simile a quella che ebbe santa Teresa per quel degno Sposo della Madre di Dio.

  A073000122 

 Si felicito col Superiore di Genova perchè era ricorso alla mediazione di quel glorioso Patriarca, onde procurarsi degli operai capaci di coltivare la vigna del Signore.

  A073000127 

 Un vescovo trovandolo così umile, così disposto a rendere servigio a tutti coloro che abbisognavano di lui, come lo era avanti d'essere chiamato alla corte, lo dipinse con queste due parole che racchiudono un gran senso: il signor {108 [322]} Vincenzo è sempre il signor Vincenzo.

  A073000127 

 molte delle sue case non avendo altre rendite che quelle stabilite sopra i sussidi, i carri ed altri fondi simili, si veniva a dirgli ch'era stato ritagliato talvolta uno o due quadrimestri, talvolta un' annata intera: veniva a sapere che un podere era stato saccheggiato; inoltre la morte gli mieteva sette od otto de'suoi operai, e ciò ne'paesi ove era difficile ed anche impossibile il sostituirne degli altri.

  A073000128 

 Un signore che era andato a chiedergli per suo tiglio un benefizio quale non aveva potuto ottenere, lo trattò molto male sulla soglia della sua casa in presenza di tutti coloro che ivi si trovavano: «Avete ragione, signore, gli disse il sant' Uomo gettandoglisi a' piedi; io sono un disgraziato ed un peccatore.» Quel signore sorpreso di un passo a cui non si attendeva, fece un salto e gettossi nella sua vettura.

  A073000130 

 Riguardava gli onori a lui resi come una di quelle piaghe colle quali Dio colpisce i suoi nemici; perciò ben lungi dal giustificarsi quando era accusato, si metteva subito dalla parte de' suoi censori; aveva l'arte di trovarsi colpevole allorchè era innocentissimo; condannava i suoi più leggieri difetti con maggior rigore di quello che gli altri non condannavano i loro più gravi disordini.

  A073000130 

 Se a questi tratti che lo caratterizzano già abbastanza, si aggiunge {112 [326]} che Vincenzo preferiva un merito comune ad un merito brillante; ch'era sua regola di non farsi conoscere altro che dal lato più debole, e di scegliere sempre fra due pensieri il più comune ed il meno proprio a farlo risaltare, sarà difficile di non riconoscere che, per trovare la vera umiltà sulla terra, bisognava cercarla in Vincenzo de'Paoli.

  A073000131 

 «Oh donna mia, le rispose Vincenzo, mi conoscete, assai male, perchè io non sono che il figlio di un povero contadino.» Un'altra avendogli detto collo stesso fine, ch'essa era stata fantesca della signora sua madre, il Santo rispose d' innanzi a tutti coloro che erano presenti: «Mia buona donna, voi mi prendete per un altro; mia madre non ebbe mai domestica, avendo ella stessa servito, ed {113 [327]} essendo la moglie, come io sono il figlio, di un povero contadino.».

  A073000134 

 Uno de'suoi avendogli scritto, che il superiore ch'egli aveva spedito in una delle sue case non era bastantemente civilizzato pel luogo della sua destinazione, Vincenzo, dopo avergli molto lodato quel superiore, la cui solida virtù valeva assai più della urbanità di molti altri, non tralasciò di mettere se stesso alla censura.

  A073000138 

 S. Paolo pubblicò in tutta la terra che aveva avuto la disgrazia di bestemmiare contro Dio, e di perseguitare la sua Chiesa: sant'Agostino palesò í peccati segreti della sua gioventù; Vincenzo aggiungeva che coloro, cui Dio preservò da cadute sì vergognose, non furono perciò meno umili; che s. Francesco di Sales parlava del mondo qual uomo che ne disprezza tutte le vanità; che il signor Cardinale di Bérulle costumava dire essere molto bene il tenersi bassi; gli stati più abbietti essere i più sicuri, e trovarsi un non so che di maligno nelle condizioni alte e distinte; perciò appunto i Santi aver sempre sfuggito le dignità, e che nostro Signore disse, parlando di se stesso, ch'era venuto al mondo per servire, non per essere servito.

  A073000140 

 L' alta idea che aveva della fede lo induceva a comunicarla, per quanto era in lui, a coloro soprattutto che n'erano maggiormente mancanti.

  A073000140 

 «Il Padre Eudes, diceva egli, quel buon Padre, con alcuni altri sacerdoti che aveva seco condotti dalla Normandia, è venuto a Parigi a dar una missione che ha fatto molto strepito e molto frutto: il concorso era grandissimo....

  A073000141 

 Che fede! che umiltà! diciamo pure l'una e l'altra, poichè quando la fede è tanto viva, come lo era in Vincenzo, non va mai disgiunta da una profonda umiltà.

  A073000142 

 Era convinto, che se gli affari di Dio riescono talvolta a male.

  A073000142 

 Un disegno autorizzato da ragioni d'una saggia politica non era di suo gradimento se non autorizzato dalle massime del Vangelo, o non poteva riferirsi ad un fine soprannaturale.

  A073000144 

 Tale era la fede del sant'uomo: per meglio giudicarne non si ha che a gettare uno sguardo sulle altre sue virtù, e dall'eccellenza e dalla moltiplicità de' frutti si conoscerà la forza ed il vigore della radice che li produsse.

  A073000148 

 Allora sia che l'evento riuscisse o no favorevole, era tranquillo, appoggiato sulla dottrina de' Padri, i quali insegnano che il saggio non deve giudicare delle cose dal successo, aia dall' intenzione e dalla proporzione de' mezzi; e che un affare ben combinato può riuscire male, mentre che un altro azzardato temerariamente finisce talora in bene.

  A073000148 

 Il Santo dalla maggior delle precipitazioni; e soleva dire che la celerità nelle deliberazioni conduce a' passi i più falsi, ma quando aveva deciso era tanto pronto nell'esecuzione, quanto era stato lento e circospetto nell'esame.

  A073000149 

 La dottrina del Vangelo era l'unica regola della sua vita.

  A073000153 

 Il distogliere qualcheduno da un ordine, al quale era chiamato, parevagli un furto, un sacrilegio.

  A073000153 

 La grande massima del Santo intorno alla vocazione era, che spetta a Dio solo di scegliersi i suoi Ministri, e che le vocazioni prodotte dall'artifizio, e mantenute da una specie di mala fede, disonorano il gregge moltiplicandole.

  A073000154 

 Il servo d' Iddio fece intendere a quel religioso l' idea, da cui era inebbriato, essere una tentazione del demonio: e dopo avergli testificato l'alta stima che professava al suo ordine e a lui particolarmente, gli disse che col successo con cui onorò le sue funzioni Dio aveva manifestato di volerlo appunto nello sfato da lui abbracciato.

  A073000162 

 Il segretaro del Re era stato schiavo in Algeri e sapeva che Vincenzo eralo stato in Tunisi.

  A073000163 

 Quella specie d'indifferenza che sembrò avere per i suoi parenti era in lai l'effetto della più viva e della più perseverante mortificazione.

  A073000163 

 Un suo amico gli diede cento doppie per i suoi parenti: l'uomo di Dio non le rifiutò, ma disse al benefattore che la sua famiglia poteva vivere com'era vissuta fin allora; quel nuovo soccorso non servirebbe a renderla più virtuosa, anzi credeva che una buona missione fatta nella loro parrocchia avrebbe maggior valore al cospetto di Dio e degli uomini.

  A073000166 

 Al suo svegliarsi si disciplinava: un fratello, la cui stanza era attigua alla sua, assicurò non aver mai tralasciato questo esercizio in dodici anni che fu suo vicino.

  A073000166 

 Del resto, a caso soltanto si scopri il grado e la misura della sua penitenza, perchè era tanto premuroso di tenerla occulta, quanto ardente in praticarla.

  A073000166 

 Vincenzo non si coricava quasi mai che verso mezzanotte, perchè i grandi e moltiplico affari de'quali era sopraccaricato non gli permettevano di farlo prima.

  A073000167 

 Allorchè trovavasi alla seconda mensa, si frammischiava a' domestici perchè gli fossero {145 [359]} dati come ad essi gli avanzi della prima; se giungeva dopo ch'erasi sparecchiato, e che si era levato il suo vino, mai ne dimandava e si contentava d'acqua pura, malgrado non vi fosse chi avesse maggior bisogno di lui di acquistare delle forze.

  A073000167 

 Oltre i digiuni prescritti dalla Chiesa, e da' quali giammai si dispensò, digiunava ordinariamente due volte per settimana, nè le sue infermità, nè la sua vecchiezza poterono fargliene tralasciare l'abitudine: il suo nutrimento fu sempre dei più comuni; non vi era alcuna differenza fra lui e l'ultimo de'suoi nè per la quantità, nè per la qualità de' cibi; sceglieva sempre a preferenza nella sua porzione il meno appetente, e per timore di allettare la sensualità, quale s'insinua dovunque, spargeva di tempo in tempo sugli alimenti una polvere amara che rendevali disgustosi.

  A073000169 

 La sua regola era di chiudere l'orecchio alle vane curiosità, alle notizie inutili, e molto più a quelle che potevano intaccare la carità.

  A073000173 

 Vincenzo che si riguardava qual servo inutile era talmente occupato da mattino a sera, che la sua vita era una continuazione di opere buone.

  A073000174 

 Non ci rimane più che una piccola parte delle lettere che scriveva in Francia, in Italia, in Barberia e ne' paesi ancor più lontani, ed esse sono nulladimeno in sì gran numero, che fa spavento la loro moltitudine, e la varietà delle materie, sulle quali era obbligato a rispondere.

  A073000176 

 Nel tempo stesso in cui Vincenzo trovavasi distratto dalle persone famigliari e straniere, era totalmente occupato da una moltitudine d'opere sante e penose.

  A073000177 

 Durante sua vita la casa di san Lazzaro tu sempre quella ch'era al tempo degli ultimi giudici d'Israello la casa del Profeta: era come un oracolo a cui tutte le persone.

  A073000177 

 Oltre le assemblee ordinarie, alle quali assisteva esattamente tre volte per settimana, era frequentemente chiamato per elezioni di prelati, di dottori, di superiori di comunità e di altre persone d'ogni condizione, sia per fermare il corso di qualche grave disordine, sia all'oggetto di stabilire un buon governo, sia per ricondurre la pace in un monastero o in una famiglia.

  A073000179 

 Faceva per le altre compagnie, delle quali era incaricato, quanto faceva per la {155 [369]} sua propria congregazione.

  A073000180 

 Era l'ultimo di tutti nell'andare al riposo notturno, e durante il giorno era quasi sempre occupato a pregare, a ricevere o a dare consigli, a formare deliberazioni o ad esequirle.

  A073000180 

 Finalmente, quantunque accordasse a coloro che gli parlavano, e soprattutto agli stranieri, il comodo per dirgli tutto ciò che era d'uopo, era per altro attentissimo ad eliminare ì discorsi inutili: evitava le digressioni fino nelle assemblee di divozione, alle quali interveniva per li poveri.

  A073000183 

 Questa massima era sì altamente radicata nel cuor di Vincenzo che languiva di afflizioni quando non aveva tribulazioni nella propria persona o in quella de'suoi figli.

  A073000185 

 Vincenzo era soggetto ad una leggera febbre, che durava anche quattro o cinque giorni, e qualche volta quindici e più, e sebbene in questo frattempo patisse assai, pure continuava ad occuparsi de' suoi esercizi e de' suoi affari.

  A073000186 

 Si profittò di quella occasione per fare che alloggiasse in una camera col fuoco, perchè lino allora non era stato possibile di determinarnelo.

  A073000188 

 A queste infermità abituali se ne aggiunse un'altra, la quale lo tormentò sì crudelmente, che era costretto esclamare con S. Bernardo; «Signore, se trattate cosi i vostri {164 [378]} amici nel tempo stesso della misericordia, che farete mai a' vostri nemici nel tempo che destinate alle vostre vendette?» In meno di quattro mesi la morte gli tolse tre persone ch'erano il sostegno della sua vecchiezza.

  A073000189 

 Lo stato in cui il Santo era ridotto gli fece bastantemente conoscere che il termine della sua carriera non era molto lontano, tuttavia non si osservava in lui per ciò che concerne lo spirito nè decadimento, nè alterazione.

  A073000190 

 Il secondo principio che rendevalo sì tranquillo in mezzo alle più violenti prove era, da un lato, che le pene non ci accadano {166 [380]} se non per volontà di Dio, secondo l' espressione di un Profeta: Si est malum in civitate, quod non fecerit Dominus; dall'altro, che Dio non affligge i suoi servi se non perchè ha su di essi de' disegni di misericordia.

  A073000191 

 Finalmente l' ultimo suo principio era quello di s. Paolo: cioè Dio non permette mai che siamo afflitti o tentati al di là delle nostre forze; ma ci aiuta colla sua grazia {167 [381]} a cavar frutto dalle pene e dalle contraddizioni, che noi dobbiamo sopportare.

  A073000193 

 Era sua regola prendere per se ciò che vi ora di più cattivo; portava i suoi abiti per tanto tempo quanto poteva valersene, ovvero prendeva quelli di già usitati da altri all' incirca {169 [383]} della sua statura onde averne de' nuovi il meno che fosse possibile.

  A073000193 

 Il cardinale Mazzarino prendendolo un giorno per la cintura ch'era alquanto lacera: «Vedete, disse al circolo della regina, come il signor Vincenzo vien vestito alla corte, e la bella cintura che porta.» Forse al punto di sua morte questo ricco ministro avrebbe voluto poter cangiare anima e fortuna con quel povero prete.

  A073000194 

 Egli era contento quando mancavagli qualche cosa, e poteva pranzare cogli avanzi e col rifiuto di un altro.

  A073000194 

 Teneva una simile condotta nelle sue malattie; infermo com'era, credevasi proibito ciò che non era permesso {170 [384]} a' suoi fratelli; l'esempio di s. Francesco Saverio che mendicava il pane, gli sembrava ammirabile.

  A073000195 

 Il suo alloggio era il più semplice che si possa immaginare: una camera senza camino, un letto senza cortine, un pagliericcio senza materazzo, una tavola senza tappeto, mura senza alcun drappo, due sedie di paglia, una sola immagine di carta, un crocifisso di legno, ecco tutti i mobili della stia stanza.

  A073000197 

 Questi consigli appoggiati ai grandi esempi di chi li suggeriva fecero un'impressione sì grande sul cuore do' suoi figli che, generalmente parlando, non v'era sulla terra cosa alcuna che gli attirasse.

  A073000200 

 Ascoltava quindi con molta {176 [390]} attenzione ciò che gli si proponeva, lo pesava a suo bell'agio, ed affinchè niuna circostanza gli sfuggisse, davasi premura di farsene informare quando era necessario.

  A073000200 

 Dopo di ciò facevasi legge di due cose: di custodire sotto il sigillo d' una segretezza inviolabile ciò su cui era stato consultato, e di restar fermo nelle risoluzioni che aveva preso.

  A073000200 

 Era contentissimo che si prendesse consiglio da altri; lo dimandava egli stesso molto volentieri e pregiava assai l'altrui parere, perchè la giustizia e la carità vogliono sempre essere unite.

  A073000200 

 Finalmente quando era costretto a dire il proprio sentimento, lo faceva in un modo sì giudizioso e sì lontano dallo stile decisivo, che facendo tutto ciò che giudicava più a proposito, lasciava alle persone la libertà di determinarsi da per se stesse.

  A073000200 

 Per operare in conseguenza di questi principi, il Santo, allorchè era consultato sopra un affare, sollevava il suo spirito a Dio per implorare la sua assistenza: invitava pure coloro che ricorrevano per consiglio ad unirsi a lui, perchè Dio facesse conoscere la sua volontà sulle cose intorno a cui dovevasi deliberare.

  A073000201 

 Conformandosi a regole così giuste, era ben difficile che un uomo dotato d'altronde {177 [391]} di buon senso facesse de'passi falsi; perciò fu sempre riguardato fino alla sua morte come l' uomo il più prudente del suo secolo.

  A073000202 

 Fu la riputazione di questa medesima prudenza che indusse Luigi XIII a chiamarlo presso di se, in tempo in cui era molto essenziale l'essere ben consigliato.

  A073000206 

 Aggiungeremo a questa testimonianza quella di quattro insigni personaggi, i quali deposero nel processo verbale della Canonizzazione che Vincenzo era un uomo che aveva uno spirito assai esteso, e che era molte abile nel maneggio degli affari; che appunto per questo un gran numero di persone qualificate inducevansi a ricorrere a lui per avere i suoi consigli; che la sua bontà e la sua umiltà lo rendevano eguale con tutti coloro coi quali trattava; che i più dotti nol trovavano inferiore a loro quando discutevano con lui gli affari i più importanti.......

  A073000208 

 Malgrado ciò, era sì vigilante, sì timido, come se avesse veduto a'suoi fianchi {183 [397]} l'angelo di Satana, che schiaffeggiava san Paolo.

  A073000209 

 La prima era di non far visita ad alcuna donna, fosse anche delle signore della sua assemblea, se non quando lo esigeva la gloria di Dio.

  A073000210 

 Oltre l'essere assai conciso ne' trattenimenti ch'era obbligato di avere colle persone del sesso femminile, era estremamente modesto.

  A073000210 

 Una nobile signora avendogli fatto visita a s. Lazzaro, quegli che era incaricato {184 [398]} di venire con lui al parlatorio si ritirò per rispetto e chiuse la porta; il Santo lo richiamò, al momento stesso, gli fece conoscere il suo fallo e gli proibì di allontanarsi: lo stesso fece in molte occasioni consimili.

  A073000211 

 «Voglio credere, diceva, parlando d' una lettera troppo tenera, sulla quale era stato consultato, voglio credere che la persona, la quale vi scrisse così teneramente, non pensa esservi male; ma bisogna confessare che la sua lettera è capace di colpire un cuore, che vi fosse disposto e meno forte del vostro.

  A073000212 

 un soffio leggero {185 [399]} appanna lo splendore, era sì circospetto nelle sue conversazioni, che non poteva esserlo di più.

  A073000218 

 La protezione che Dio accorda alla sua Chiesa, a' suoi pastori ed a coloro che lavorano per moltiplicarne i figli: i frutti che producono nel suo seno le comunità ben regolate, il felice successo de' ritiri, delle conferenze, dei seminari e delle missioni: la prosperità de' Re e dei Principi cristiani; la estinzione de' nemici {192 [406]} della Religione, in una parola ogni avvenimento atto a procurare la gloria di Dio e l' utilità della cattolica Religione era l'argomento ordinario della sua gratitudine.

  A073000219 

 Qualunque fosse il profitto che si ritraeva nell'intrattenersi con liti, era grato a coloro che andavano a ritrovarlo.

  A073000219 

 Un fanciullo che gl'indicasse la strada, un fratello che gli accendesse la lucerna o facesse ancor meno per lui, era sicuro di esserne ringraziato.

  A073000220 

 Appena giunto a casa sua trovò delle contraddizioni, alle quali non era preparato, e delle croci non prevedute.

  A073000220 

 Il Santo che diffidava della conversione d'un uomo volubile, gli rappresentò la pazienza che si era usata verso di lui, il poco conto che ne aveva fatto, ed i giusti motivi di temere che si pentisse di bel nuovo del suo pentimento stesso, e conchiuse che non si doveva ricevere.

  A073000220 

 lo dominava era la sola cosa capace di fargli dimenticare l'austerita delle regole prescrittesi.

  A073000223 

 Quando la Sede apostolica era vacante non cessava di chiedere e di far chiedere a Dio che si degnasse {197 [411]} di destinare a capo del suo gregge un uomo secondo il suo cuore.

  A073000224 

 Finalmente era verso di loro qual servo che va e viene, secondo gli è ordinato di andare o di venire.

  A073000224 

 La sub massima era di fare del bene a tutti, e di non far male ad alcuno; ma quando si trattò de'ministri di Dio, la estese per quanto gli fu possibile.

  A073000224 

 Relativamente a Vescovi non vi era per lui cosa impossibile se trattavasi di ubbidir loro; era sì assuefatto ad onorare nelle loro persone il potere e la maestà di Colui di cui tengono luogo, che non vedeva in essi se non ciò che poteva renderli rispettabili a' suoi occhi.

  A073000224 

 Secondo lui la cattedra di verità era fatta per inveire contro ai disordini non già del pastore, che ciò facendo s'inasprisce senza convertirsi, ma contra il popolo, che si nasconde nella folla, e che sente meno l'amarezza del calice, perchè la divide con molti.

  A073000224 

 {199 [413]} Chiunque era rivestito del sacro carattere e per fino chiunque portava i segni esteriori del chericato, era sicuro di trovare appo di lui un'accoglienza favorevole, un sollievo alle sue pene, una mano sempre pronta a rasciugare le sue lagrime.

  A073000227 

 La sua memoria vi era benedetta e ovunque risuonavano le sue lodi.

  A073000227 

 Se Giuseppe fu riguardato qual salvatore dell' Egitto, Vincenzo fu riguardato qual salvatore de'pastori e de' preti; la cosa era talmente conosciuta che quando, per la infelicità dei tempi, ce n'era una prodigiosa quantità.

  A073000227 

 Un missionario, percorrendo la Sciampagna, incontrò in un borgo il parroco del luogo che gli dimandò chi era.

  A073000229 

 Era uno spettacolo il vedere nello stesso refettorio signori della prima sfera, ed uomini del più infimo stato; laici e persone vincolate nel chericato; magistrati e semplici artigiani; padroni e domestici; finalmente vecchi che accorrevano a piangere stai passato, e giovani che venivano a cercare di preservarsi contra i pericoli dell'avvenire.

  A073000229 

 Esortavano i fedeli a pesare tutte le loro azioni sulla bilancia della verità ed a riflettere profondamente sull' eternità che si avanza celeremente, ma era riserbato a Vincenzo di procurar loro in questo particolare delle felicità che non avevano ancora avuto, e togliere a' non facoltosi, cioè al maggior numero, i pretesti o reali o immaginari di cui sogliono servirsi onde velare la loro negligenza e la loro insensibilità.

  A073000233 

 «Andando in questo modo, dissegli un giorno il fratello incaricato della spesa, la casa soccomberà perchè ammettete un numero troppo grande di esercitandi.» Il sant' Uomo ali rispose: «Mio fratello, questo faccio, perchè essi voglion salvarsi.» Un altro gli rappresentò che in quella moltitudine di esercitandi ve n'erano alcuni che non lo facevano per profittarne; e che altri vi venivano in cerca del nutrimento del corpo piuttosto che di quello dell' anima; ma quel degno imitatore della carità di Gesù Cristo gli rispose, essere già molto agli occhi della fede e della religione che una parto degli esercitandi ritraesse dal ritiro il frutto che se ne deve ricavare; e che il nudrire un uomo, il quale si trova nel bisogno, e {210 [424]} sempre una elemosina gratissima a Dio; che, se all'oggetto di non essere sorpresi da coloro le cui mire non sono pure, si facessero troppe difficoltà nell'ammettere coloro che si presentano, si respingerebbe qualcuno sul quale lo Spirito Santo ha dei disegni di misericordia, e che finalmente, a forza di voler penetrare i motivi che li facevano agire, si soffocherebbe in molti le primizie della grazia Divina che li chiama a fui; si spiegò su di questo in una maniera sì precisa, che fu facile lo scorgere non solamente che era deciso, ma che v' era, si può dire, strascinato da un impulso superiore.

  A073000235 

 L'aspetto di tanti beni era quello, e rendeva il Santo sì fermo a non permettere innovazioni nella sua casa circa i ritiri.

  A073000235 

 non ebbe tosto stabiliti in Genova, ev' era arcivescovo, i preti della missione, {212 [426]} che volle esperimentare se avessero fatto tanto bene riguardo agli ecclesiastici, quanto n' avevano fatto nelle campagne riguardo a' popoli della sua diocesi.

  A073000239 

 Se, come succedeva qualche volta, dopo d' essersene incaricato, altre cure più pressanti gliela facevano perdere di vista; semplice ed umile ad un tempo diceva che la sua miseria era tale, che non vi aveva più pensato.

  A073000241 

 La semplicità nelle istruzioni che si fanno al popolo era un articolo sul quale insisteva sovente.

  A073000242 

 Vincenzo inviando uno de'suoi preti in una certa provincia: «Voi andate, gli disse, in un paese, in cui dicesi che gli abitanti sono per la maggior parte fini ed astuti: se ciò è vero, il miglior mezzo di essere loro utile si è quello d' agire {218 [432]} con essi con una grande semplicità: perchè le massimo del Vangelo sono interamente opposte a'modi di agire del mondo: e andando voi pei servizio di nostro Signore, dovete altresì condurvi seconda il suo spirito, ch'è uno spirito di semplicita e di rettitudine.» Quel missionario re isolò la stia condotta sulla scorta di un parere così saggio, e la popolazione incantata del candore di lui offeri al nostro Santo un bellissimo stabilimento: fu questo accettato perchè v'era luogo a fare del bene.

  A073000244 

 La provvidenza di Dio era il suo conforto, e questo Dio fedele nette sue promesse giammai gli mancava.

  A073000244 

 potevano farlo riuscire; ma era ben diverso da quelli che i mettono in moto, e vi mettono tutti coloro che incontrano La filosofia dell' uomo di Dio era più placida, perchè veniva da una sorgente più elevata; lasciava operare Dio per quanto il poteva, ed aspettava da fui il Brade ed il momento del successo.

  A073000247 

 Era si persuaso che questa confidenza in Dio deve essere una delle principali virtù di un missionario, che ne fece il soggetto di molte conferenze spirituali; propose in esse l'esempio d'Abramo, a cui Dio aveva promesso di popolare tutta la terra per mezzo d'un figlio che gli aveva dato, e che gli ordinava nulladimeno d'offerire in sacrifizio.

  A073000248 

 Non è questa una prova sensibile colla quale Dio fa conoscere che voi siete a lui care? Oh! mie figlie, siate sicuro che quando conserviate ne' vostri cuori la santa confidenza Dio vi conservera in qualunque siasi luogo possiate trovarvi.» Vincenzo fece un giorno una piccola riprensione ad una persona la quale, nell'idea in cui era che la compagnia delle sue figlie non potesse sussistere senza di lui, si era mostrata alquanto inquieta per una malattia da cui era stata {225 [439]} colta.

  A073000248 

 «Ah! mie figlie, diceva il Santo in occasione che una di esse era rimasta salva in mezzo alle rovine di un edifizio, qual motivo non avete voi onde confidare in Dio? Leggiamo nell' istoria che un uomo fu ucciso in mezzo ad una campagna per la caduta d'una testuggine che un' aquila lasciò cadere sul suo capo; e vediamo in oggi una figlia della carità uscire senza lesione alcuna di sotto ai rottami di una casa rovesciata fino da' suoi fondamenti.

  A073000251 

 Dal mattino alla sera sembrava dire con S. Paolo: Signore, che volete voi ch'io faccia? e in qual maniera devo io farlo? La malattia e la sanità, la vita o la morte; a libertà e la schiavitù, il guadagno e la perdita, il disprezzo,:Ili obbrobri, tutto gli era uguale, purchè Dio fosse contento.

  A073000252 

 Più di una volta fu visto, come i giusti di cui parla s. Paolo, nell' indigenza, nell' oppressione, nella miseria e fra le catene; malgrado questo la sua tranquillità era sempre {229 [443]} la stessa.

  A073000252 

 Questa conformità alla volontà di Dio era necessaria al Santo per sopportare le croci che Dio gli preparava, sia nella propria persona, sia in quella de'suoi figli.

  A073000257 

 Nulla intraprendeva senza ricorrere a Dio per mezzo di fervide preghiere; volentieri ascoltava e secondava il sentimento degli altri; consultava i suoi inferiori, quando ciò che doveva fare era di tal natura da poter {234 [448]} essere comunicato.

  A073000257 

 Questa legge che il Santo s'era imposta di deliberare.

  A073000257 

 Vincenzo al declinare de'suoi giorni era tanto timido e riserbata come all'età di quaranta anni.

  A073000257 

 di consultare, di ponderare lungo tempo il pro ed il contro, lo rendeva alquanto lento a determinarsi; ma quando una risoluzione era presa, non vi era modo a variarla: riguardava qual tentazione ogni pensiero di abbandonare un progetto saggiamente concertato.

  A073000258 

 Egli era nemico dichiarato di tutto ciò che sentiva di presunzione, meno amava di rispondere prima di aver preso tempo onde riflettere su ciò che venivagli proposto.

  A073000258 

 La grazia di dare un addio eterno alla propria famiglia, a'più teneri amici, non era accordata che a quelli che la sollecitavano per molto tempo e con ardore, ed e perciò che il Santo giudicava prudentemente che un uomo chiamato da Dio fa maggior frutto di molti altri, la Vocazione de'quali è meno libera e meno pura.

  A073000258 

 Quando la forza delle circostanze l'obbligava a deridere senza dilazione, implorava il Divino soccorso, e non dava ordinariamente alcuno scioglimento che non avesse per appoggio la Sacra Scrittura, o qualche azione del Salvatore; ne trovava sempre qualcheduna che aveva relazione col soggetto su cui era consultato.

  A073000259 

 Se ricusava qualche cosa, era sempre con pena, e ciò non già perchè egli fosse il padrone, ma unicamente {237 [451]}.

  A073000259 

 Severo per se stesso era tutto bontà verso gli altri, e procurava di contentarli in tutto ciò che potevano ragionevolmente aspettarsi da lui.

  A073000260 

 La maniera colla quale s' insinuava nelle pene di coloro elle soffrivano era propria ad inspirar loro coraggio.

  A073000261 

 La disubbidienza era il difetto che meno perdonava ad un seminarista, {240 [454]} e se non si emendava, per quante altre buone qualità ei possedesse, lo congedava.

  A073000262 

 Desiderava che tutti i missionari avessero tanta scienza, quanta n'ebbe S. Tommaso, perchè {241 [455]} avessero ancora l' umiltà di quel santo Dottore; diceva che l'orgoglio perde i grandi ingegni come ha perduto gli Angeli, che la scienza senza l'umiltà era sempre stata perniciosa alla Chiesa.

  A073000262 

 La conclusione de' suoi consigli era che si mettesse la gioventù in grado di essere utile al prossimo.

  A073000272 

 Che risponderemo a Dio, proseguiva il Santo, se per colpa nostra accadesse che qualcheduna di quelle povere anime morisse e si dannasse? Non avrebbe forse ragione di rimproverarci esser noi in qualche modo la causa di sua perdizione per non averla assistita quando era in nostro potere di farlo?E non avremmo forse motivo di temere che Dio ce ne chiedesse conto all'ora di nostra morte? All'opposto se corrispondiamo fedelmente alle obbligazioni a della nostra vocazione, non avrem forse ragion di sperare che Dio aumenterà di giorno in giorno sopra di noi te sue grazie, {249 [463]} benedirà i nostri lavori, e finalmente tutte quelle anime, le quali col mezzo del nostro ministero avran conseguita l'eterna salvezza, renderanno testimonianza a Dio della fedeltà nell' adempimento delle nostre funzioni?».

  A073000277 

 In primo luogo il suo zelo fu saggio, non mai violento; correggeva coloro che si trovavano sotto la sua guida perchè era obbligato di farlo; ma nelle sue riprensioni non si ravvisava quell' amarezza che svela il capriccio e la parzialità.

  A073000278 

 Lo zelo di Vincenzo era pur anche illuminato.

  A073000280 

 Se un parroco ricco offeriva la sua mensa, era proibito di accettarla.

  A073000281 

 Sciolto dallo spirito di gelosia, contro di cui molli, che percorrono la stessa carriera, non stanno sempre in guardia, il suo zelo era simile a quello di Mosè.

  A073000286 

 Malgrado queste sicurezze Vincenzo non volle appellarsi: «Quantunque siamo assicurati, scriveva al succitato amico, di essere ben fondati a col provvederci in appello, noi non posa siamo risolverci ad interporlo; perchò otto a avvocati che abbiamo consultati congiuntamente e separatamente prima della sentenza che ci ha spossessati, ci avevano sempre assicurati che il nostro diritto era infallibile; ciò non ostante la corte ha giudicato diversamente: tanto è vero che le opinioni sono vario, e che non bisogna mai a appoggiarsi sui giudizi degli uomini.

  A073000286 

 Sparsa la novella della sentenza, un gran numero de'più insigni avvocati impegnarono il sant'Uomo ad interporre l'appello; uno fra gli altri l'assicurò ch'esso era infallibile, e si {261 [475]} offerse non solamente a patrocinare senza retribuzione, ma ancora ad indennizzare la casa di s. Lazzaro se avesse per la seconda volta la disgrazia di soccombere.

  A073000287 

 Egli ha fatto più opere buono in Francia a riguardo della religione e della Chiesa, a che qualunque altro a mia cognizione; ma ho particolarmente osservato che al consiglio di coscienza, ov'era egli l'agente principale, non mai si parlò de'suoi interessi, nè di quelli della sua congregazione, e nemmeno di quelli delle cose ecclesiastiche che aveva stabilite.

  A073000287 

 Impiegava il suo credito in favore di tutti coloro che ne credeva degni; e quanto a lui si era tolto dal catalogo di chi poteva sperar qualche grazia.

  A073000287 

 Sovente fu sollecitato a favorire i suoi nipoti; rispose sempre ch'egli amava meglio vederli vangar la terra, che vederti a beneficiari.» Il che ha fatto dire che secondo le idee del mondo, nell' essere ci' che era stato alla corte, aveva perduto più di quello avesse guadagnato.

  A073000288 

 ti procuratore regio in, una delle più grandi città del regno gli diede, avanti d' entrare nella sua congregazione, una possessione di cui era padrone; ma Vincenzo la restituì a'suoi parenti perchè questa donazione non era stata da loro gradita.

  A073000293 

 Egli trovavasi alla fine de' suoi giorni con una vita condotta nell' innocenza e nella pratica delle più elevate virtù Era sfinito di forze, ma forze tutte consumate in opere di carità, forze consumate nelle prigioni, negli ospedali, nelle carceri, nel predicare; confessare, catechizzare; poteva egli dire ciò che diceva s. Metro al suo divin maestro: ho fatto quanto mi comandaste, perciò qual premio ora volete darmi? Nell'accorgersi che si andava vicinando l'ora sua, ne parlava con umiltà e con desiderio di andar presto a vedere il suo Dio.

  A073000294 

 Era maturo pel cielo.

  A073000300 

 Laddove il calvinismo era riuscito a rendersi preponderante, vedevansi rovinato le chiese, rovesciati gli altari, fugati i sacerdoti, oppure barbaramente scannati, vilipesi e indegnamente calpestati i nostri più santi misteri, abolito il santo sacrifizio degli altari.

  A073000301 

 Non e' era bisogno che sfuggisse alla immensa carità dei sant' Uomo, ed affinchè non mancasse cosa alcuna all' eroismo di opere così grandi, alla cura delle anime quella ancora riuniva de' corpi.


don bosco-il cristiano guidato alla virtu ed alla civilta [2a edizione].html
  A074000009 

 Questa donna, certamente da Dio inspirata, era curiosa di sapere quali fossero i misteri e la morale dei cristiani, e di quando in quando veniva dove il Santo lavorava coltivando la terra.

  A074000014 

 Era con essi tanto benigno ed affabile, che quei poveri carcerati andavano a gara di confessarsi da lui.

  A074000019 

 Era poi estremamente nemico d'ogni lode, applauso e stima, e se qualcheduno ne dava { [12]} indizio, sapeva subito contrapporvi parole, ed azioni d'umiliazione e disprezzo di se medesimo.

  A074000027 

 Il suo temperamento era bilioso e sanguigno, e la sua complessione molto robusta.

  A074000027 

 La sua statura era mediocre ma ben proporzionata, avea il capo grosso, la fronte ampia, gli occhi vivaci, lo sguardo dolcissimo, il portamento grave e un'aria di affabilità sortita dalla natura ma abbellita dalla virtù.

  A074000030 

 Il sant'Uomo era nemico del parlare ambiguo e tortuoso, diceva le cose come le pensava, ma la sua sincerità nulla aveva che ferisse la prudenza.

  A074000031 

 In generale il suo carattere era { [18]} alieno dalle singolarità, dalle imitazioni e dalle novità, Egli aveva per principio che, quando le cose vanno bene, non bisogna cangiarle facilmente sotto pretesto di migliorarle.

  A074000032 

 Da ciò nasceva in lui un talento singolare per discernere gli spiriti, e una si grande penetrazione per cogliere le buone e le cattive qualità di coloro de'quali era obbligato a rendere ragione, che il signor Tellier, cancelliere di Francia, non ne parlava che con ammirazione.

  A074000033 

 Vincenzo conducevasi in modo da far dire di lui ch'era esatto osservatore d'ogni maniera di giustizia.

  A074000033 

 Zelante per la riputazione del prossimo, se qualche volta era costretto udir parlare degli altrui difetti, aveva una santa destrezza per cancellarne l'impressione, dicendo della persona colpevole tutto il bene che era a sua cognizione.

  A074000034 

 Il Governatore d'una città ragguardevole lo prego di largli qualche buon ufficiò alla corte, e gli promise, per impegnarvelo che sosterrebbe i Missionari del luogo, lo stabilimento dei quali era contraddetto da persone assai potenti.

  A074000034 

 Quel servo d'Iddio non era simile a quei favoriti, che fanno commerciò e mettono a profitto le grazie del Principe, vendendoben caro ciò che nulla loro costa.

  A074000035 

 Allegava tutto ciò ch'era favorevole per la parte contraria, senza nulla omettere, e faceva risaltare le lor ragioni tanto bene, e forse assai meglio di quel che avrebbe fatto lo stesso avversario.

  A074000035 

 Diceva che un litigio era un boccone di dura digestione, e che il.

  A074000035 

 La sua condotta era ammirabile nelle liti.

  A074000035 

 Riguardava le sollecitazioni quali mezzi poco conformi all'equità; diceva che un giudice il { [21]} quale tema Dio non ha alcun riguardo; che egli stesso quando era nel consiglio della Regina non faceva nessun conto delle raccomandazioni, e si contentava di esaminare se la cosa richiesta era giusta o no.

  A074000035 

 "Noi litighiamo il meno che possiamo, scriveva ad un de'suoi che spontaneamente si era inoltrato in un affare ch'era ito a male; e quando noi siamo costretti a litigare, ciò avviene dopo aver preso consiglio tal di dentro e al di fuori; amiamo meglio perdere del nostro, che scandalizzare il prossimo.

  A074000036 

 Tale era, a giudizio di coloro che al suo tempo eran più tenuti in pregio e più in grado di ben conoscerlo, e benchè grande sia l'idea che ne abbiam dato, si vedrà in seguito nel corso di quest'operetta, non aver noi fatto altro che tenuemente accennare il complesso di sue virtù.

  A074000036 

 ch'egli si era proposto Gesù Cristo a modello; attingeva nel Vangelo tutta la sua morale, tutta la sua civiltà, tutta la sua politica.

  A074000038 

 Lo esprimeva ne'consigli ch'era obbligato di dare, procurando di non darne alcuno cho il Figlio di Dio potesse disapprovare; Pesprimeva colla sua fermezza, calpestando l'amor proprio ed il timore di vedere riprovata la sua condotta da coloro, che amanola gloria degli uomini più di quella di Dio; colla sua sottomissione, ricevendo il bene ed il male con perfetta indifferenza; col suo zelo per la salvezza delle anime, risoluto di correre, e di far correre in traccia della pecorella smarrita per sino alle porte dell'inferno, se poteva sperare di riacquistarla;{ [23]} colle sue mortificazioni e colla sua povertà sempre coll'attenzione rivolta a quel Dio pendente, a cui ne'suoi giorni mortali mancò una pietra ove posare il capo.

  A074000039 

 Un celebre Dottore avendo dimandato a qualcuno che aveva conosciuto particolarmente il Santo, quale era stata la sua propria, e particolare virtù, rispose, ch'era l'imitazione di Gesù Cristo, che il Divin Salvatore era stato la sua regola inconcussa ed il libro da lui consultato in tutte le sue azioni.

  A074000040 

 O Gesù, ripigliò quel monarca cristianissimo, e spirò con questi boni sentimenti fra le braccia del nostro Santo, il giorno in cui trenta anni addietro era salito sul trono.

  A074000040 

 Quel principe, il quale vedeva con occhio intrepido approssimarsi l'ultimo suo momento, dimandò al nostro Santo quale era il miglior modo di prepararsi alla morte: "Sire, rispose Vincenzo, si e d'imitare quello con cui Gesù Cristo si preparò alla propria, e di sottomettersi interamente e perfettamente, come egli fece, alla volonta del Padre celeste.

  A074000047 

 Ma Vincenzo, mediante la conoscenza che aveva della situazione di quel villaggio, previde quel che era pur troppo accaduto, e, senza aspettare avvisi più certi, spedì sul momento una carretta carica di pane.

  A074000047 

 Per altro non aveva egli imitato la condotta { [31]} de'prudenti del secolo, che hanno costume di riserbar qualche somma per gli accidenti imprevisti; avrebbe creduto diffidare della divina Provvidenza, e quando aveva tutto dato, il suo unico spediente era di prendere ad imprestito per proseguire la buon'opera.

  A074000047 

 Sta scritto del Santo Giobbe, "che giammai ricusò a'poveri ciò che desideravano; che non fece invano aspettar la vedova, non mangio mai da solo il pane, il quale divise coll'orfanello; ne trascuro di soccorrere colui, che non avendo abiti moriva di freddo, ne il povero era privo di vestimenti.

  A074000048 

 Allorche trovava de' poveri sdraiati nelle strade, li metteva nella carrozza, di cui era costretto a servirsi per le molte sue infermità, e li conduceva a qualche albergo.

  A074000048 

 Quindi ben con ragione era chiamato Padre de ۥ poveri.

  A074000048 

 " Tale era la sua compassione verso de'poveri, e si può benissimo non essere sorpresi di trovarla in un uomo, che faceva tanto per loro; ma non si potrà sentire senza sorpresa, che Vincenzo de'Paoli sopraccaricato di affari, e non camminando che con pena, sia disceso dalla sua camera per distribuire l ۥ elemosina ad alcune povere donne, alle quali aveva promesso di mandarla, e che si sia inginocchiato dinanzi a loro, pregandole a perdonargli per averle dimenticate per qualche tempo.

  A074000050 

 Era egli a questo riguardo di una vigilanza tale che a detta di coloro i quali l'osservarono più da vicino, per mancarvi meno di lui bisognava non esser uomini.

  A074000050 

 Il più vivo dei suoi desideri era, che Dio fosse più conosciuto, servito, adorato in ogni luogo da ogni creatura.

  A074000050 

 La vita di lui era un continuo sacrifizio che faceva a Dio degli onori, dei piaceri del mondo e delle sue affezioni.

  A074000051 

 "Io era assai giovane, diceva Monsignore di Brienne nella sua lettera al Sommo Pontefice (13 novembre 1705), quando cominciai a conoscere { [36]} quel vecchio venerando, il quale aveva molta benevolenza per la mia famiglia, e ciò nulladimeno aveva fin d'allora al pari degli altri un'idea tanto grande della sua santita, che una lunga serie d'anni non basto a farmi dimenticare i suoi discorsi.

  A074000051 

 "Non vi era, dice l'Arcivescovo di Vienna nella sua lettera a Clemente IX (10 gennaio 1676), ne discorso, ne lettura di divozione, che producesse tanta impressione, quanta ei ne faceva su coloro che avevano la sorte d'intrattenersi con lui.

  A074000052 

 Il servo di Dio parla a quell'inveterato infermo di spirito, lo incalza, lo scuote, lo confonde, ed ha la consolazione di veder cadere dagli occhi una parte di quella benda ond'era accecato.

  A074000061 

 Benchè i bisogni de'poveri della campagna fossero il grande oggetto dello zelo di san Vincenzo, non limitavasi per altro a questi; anzi può dirsi che quanto aveva l'impronta della miseria era di sua pertinenza.

  A074000066 

 Il suo tesoro era in mezzo di questa terra nuovamente dissodata, il suo cuore vi era incessantemente richiamato.

  A074000066 

 Quando altri affari, di cui,era sopraccaricato, lo chiamavano altrove, ne laseiava la cura a due virtuosi ecclesiastici dal medesimo spirito animati.

  A074000070 

 Egli era presente dovunque; guadagno a Dio un maomettano, il quale fu sempre si riconoscente alla grazia che il { [49]} sant'Uomo gli avea procurata, che l'onorava come padre.

  A074000071 

 Si adopero grandemente afflnche di quando in quando si facessero delle missioni, soprattutto quando essi erano in punto d'essere condotti alle galere, vale a dire precisamente in quel tempo, in cui essi avevano maggior bisogno di rassegnazione, ed in cui era più opportuno il disporli a fare un sant'uso delle loro pene.

  A074000077 

 S. Paolo pubblicò in tutta la terra che aveva avuto la disgrazia di bestemmiare contro Dio, e di perseguitare {104 [104]} la sua Chiesa: sant'Agostino palesò i peccati segreti della sua gioventù; Vincenzo aggiungeva che coloro, cui Dio preservò da cadute si vergognose, non furono perciò meno umili; che s. Francesco di Sales parlava del mondo qual uomo che ne disprezza tutte le vanità; che IlSig. Cardinale di Bérulle costumava dire essere molto bene il tenersi bassi; gli stati più abbietti essere i più sicuri, e trovarsi un non so che di maligno nelle condizioni alte e distinte; perciò appunto i Santi aver sempre sfuggite le dignità, e che nostro Signore disse, parlando di se stesso, ch'era venuto al mondo per servire, non per essere servito.

  A074000080 

 L'alta idea che aveva della fede lo induceva a comunicarla, per quanto era in lui, a coloro sopratutto che n'erano maggiormente mancanti.

  A074000080 

 "Il Padre Eudes, diceva egli, quel buon Padre, con alcuni altri sacerdoti che aveva seco condotti dalla Normandia, è venuto a Parigi a dar una missione, che ha fatto molto strepito e molto frutto: il concorso era grandissimo... Noi non abbiamo parte alcuna a questo bene, perchè siam dedicati al povero popolo della campagna: abbiamo soltanto la consolazione di vedere che i nostri piccoli lavori hanno eccitato l'emulazione d'una quantità di buoni operai, che li esercitano con maggior grazia di noi.

  A074000081 

 Che fede! che umiltà! diciamo pure l'una e l'altra, poichè quando la fede e tanto viva, come lo era in Vincenzo, non va mai disgiunta da profonda umiltà.

  A074000082 

 Era convinto che se gli affari di Dio riescono talvolta a male o a poco, egli è perchè coloro, i quali ne sollecitano l'esecuzione, si appoggiàno troppo sopra ragioni umane.

  A074000082 

 Un disegno autorizzato da ragioni d'una saggià politica non era di suo gradimento se non autorizzato dalle massime del Vangelo, o non poteva riferirsi ad un fine soprannaturale.

  A074000088 

 Allora, sia che l'evento riuscisse o no favorevole, era tranquillo, appoggiato sulla dottrina de'Padri, i quali insegnano che il saggio non deve giudicare delle cose dal successo, ma dall'intenzione e dalla proporzione de'mezzi; e che un affare ben combinato può riuscire male, mentre che un altro azzardato temerariamente finisce talora in bene.

  A074000088 

 Il santo era nemico delle precipitazioni; e soleva dire che la celerità nelle deliberazioni conduce a'passi i più falsi; ma quando aveva deciso era tanto pronto nell'esecuzione, quanto era stato lento e circospetto nell'esame.

  A074000089 

 La dottrina del Vangelo era l'unica regola della sua vita.

  A074000093 

 Il distogliere qualcheduno da un ordine, al quale era ehiamato, parevagli un furto, un sacrilegio.

  A074000093 

 La grande massima del Santo intorno alla vocazione era, che spetta a Dio solo il scegliersi i suoi Ministri, e che le vocazioni prodotte dall'artifizio, e mantenute da una specie di mala fede, disonorano il gregge {114 [114]} moltiplicandole.

  A074000094 

 Il servo di d'Iddio fece intendere a quel religioso l'idea, da cui era inebbriato, essere una tentazione del demonio: e dopo avergli testificato l'alta stima che professava al suo ordine e a lui particolarmente, gli disse che col successo con cui onorò le sue funzioni Dio aveva manifestato di volerlo appunto nello stato da lui abbracciato, e non esservi apparenza che volesse farnelo uscire: che se Dio lo destinava all'episcopato avrebbe saputo trovare i mezzi di farvelo pervenire, senza ch'egli lo prevenisse.

  A074000100 

 Il Segretario del Re era stato schiavo in Algeri e sapeva che Vincenzo eralo stato in Tunisi.

  A074000101 

 Quella specie d'indifferenza che sembrò avere pei suoi parenti era in lui l'effetto della più viva e della più perseverante mortificazione.

  A074000101 

 Un suo amico gli diede cento doppie per i suoi parenti: l'uomo di Dio non le rifiutò, ma disse al benefattore che la sua famiglia poteva vivere com'era vissuta fin allora; quel nuovo soccorso non servirebbe a renderla più virtuosa, anzi credeva che una buona missione fatta nella loro parrocchia avrebbe maggior valore al cospetto di Dio e degli uomini.

  A074000104 

 Al suo svegliarsi si disciplinava: un fratello, la cui stanza era attigua alla sua, assicurò non aver mai tralasciato questo esercizio in dodici anni che fu suo vicino.

  A074000104 

 Del resto, a caso soltanto si scoprì il grado e la misura della sua penitenza, perchè era tanto premuroso di tenerla occulta, quanto ardente in praticarla.

  A074000104 

 Vincenzo non si coricava quasi mai che verso mezzanotte, perchè i grandi e molteplici affari de'quali era sopraccaricato non gli permettevano di farlo prima.

  A074000105 

 Allorchè trovavasi alla seconda mensa, si frammischiava a'domestici perchè gli fossero dati come ad essi gli avanzi della prima; se giungeva dopo che erasi sparecchiato, e che si era levato il vino, non mai ne dimandava e si contentava d'acqua pura, malgrado non vi fosse chi avesse maggior bisogno di lui di acquistare delle forze.

  A074000105 

 Il suo nutrimento fu sempre dei più comuni; non vi era alcuna differenza fra lui e l'ultimo de'suoi nè per la quantità, nè per la qualità dei cibi; sceglieva sempre a preferenza nella sua porzione il meno appetente, e per timore di allettare la sensualità, la quale s'insinua dovunque, spargeva sugli alimenti una polvere amara che rendevagli disgustosi.

  A074000105 

 Per {127 [127]} quanto tardi ritornasse in casa per pranzare, fossero anehe due o tre ore pomeridiane, era sempre digiuno.

  A074000107 

 La sua regola era di chiudere l'orecchio alle vane curiosità, alle notizie inutili, e molto più a quelle che potevano offendere la carità.

  A074000111 

 Vincenzo che si riguardava qual servo inutile era talmente occupato da mattino a sera, che la sua vita era una continuazione di opere buone.

  A074000112 

 Non ci rimane più che una piccola parte delle lettere che scriveva in Francia, in Italia, in Barberia e ne'paesi ancor più lontani, ed esse sono nulladimeno in sì gran numero, che fa spavento la loro moltitudine, e la varietà delle materie, sulle quali era obbligato a rispondere.

  A074000113 

 Durante sua vita la casa di san Lazzaro fu sempre quella ch'era al tempo degli ultimi giudici d'Israello la casa del Profeta: era come un oracolo a cui tutte le persone {133 [133]} che meditavano intraprendere qualche buona opera, accorrevano da ogni parte per attignere ne'lumi dell'Uuomo di Dio i consigli di cui abbisognavano.

  A074000113 

 Oltre le assemblee ordinarie, alle quali assisteva esattamente tre volte per settimana, era frequentemente chiamato per elezioni di prelati, di dottori, di superiori di comunità e di altre persone d'ogni condizione, sia per fermare il corso di qualche grave disordine, sia all'oggetto di stabilire un buon governo, sia per ricondurre la pace in un monastero o in una famiglia.

  A074000114 

 Era l'ultimo di tutti nell'andare al riposo notturno, e durante il giorno era quasi sempre occupato a pregare, a ricevere o a dare consigli, a formare deliberazioni o ad eseguirle.

  A074000114 

 Faceva per le altre compagnie, delle quali era incaricato, quanto faceva per la sua propria'congregazione.

  A074000114 

 Finalmente, quantunque accordasse a coloro che gli parlavano, e sopratutto agli stranieri, il comodo per dirgli tutto ciò che era d'uopo, era per altro attentissimo ad eliminare i discorsi inutili: evitava le digressioni fino nelle assemblee di divozione, alle quali interveniva per li poveri.

  A074000117 

 Questa massima era {137 [137]} sì altamente radicata nel cuor di Vincenzo che languiva di afflizioni quando non aveva tribulazioni nella propria persona o in quella de'suoi figli.

  A074000118 

 Vincenzo era soggetto ad una leggera febbre, che durava anche quattro o cinque giorni, e qualche volta quindici e più, e sebbene in questo frattempo patisse assai, pure continuava ad occuparsi de'suoi esercizi e de'suoi affari.

  A074000119 

 Si profittò di quella occasione per fare che alloggiasse in una camera col fuoco, perchè fino allora non era stato possibile di determinarvelo.

  A074000121 

 A queste infermità abituali se ne aggiunse un'altra, la quale lo tormentò sì crudelmente, che era costretto esclamare con S. Bernardo: Signore, se trattate così i vostri amici nel tempo stesso della misericordia, che farete mai a'vostri nemici nel tempo che destinate alle vostre vendette?.

  A074000122 

 Lo stato in cui il Santo era ridotto gli fece bastantemente conoscere che il termine della sua camera non era molto lontano {142 [142]} tuttavia con si osservava in lui per ciò che concerne lo spirito nè decadimento, nè alterazione.

  A074000122 

 {143 [143]} Il secondo principio che rendevalo si tranquillo in mezzo alle più violenti prove era, da un lato, che le pene non ci accadono se non per volontà di Dio, secondo l'espressione di un Profeta: Si est malum in civitate, quod non fecerit Dominus; dall'altro, che Dio non affligge i suoi servi se non perchè ha su di essi de'disegni di misericordia.

  A074000123 

 Finalmente l'ultimo suo principio era quello di s. Paolo: cioè Dio non permette mai che siamo afflitti o tentati al di la delle nostre forze; ma ci aiuta colla sua grazia a cavar frutto dalle pene e dalle contraddizioni, {144 [144]} che noi dobbiamo sopportare.

  A074000125 

 Era sua regola prendere per se ciò che vi era di più cattivo portava i suoi abiti per tanto tempo quanto poteva valersene, ovvero prendeva quelli di già usitati da altri all'incirca della sua statura, onde averne de'nuovi il meno che fosse possibile.

  A074000125 

 Il cardinale Mazzarino prendendolo un giorno per la cintura ch'era alquanto lacera: Vedete, disse al circolo della regina, come il signor Vincenzo vien vestito alla corte, e 1a bella cintura {146 [146]} che porta.

  A074000126 

 Egli era contento quando mancavagli qualche cosa, e poteva pranzare cogli avanzi e col rifiuto di un altro.

  A074000126 

 Teneva una simile condotta nelle sue malattie; infermo com'era, credevasi proibito ciò che non era permesso a'suoi fratelli; l'esempio di s. Francesco Savesrio che mendicava il pane, gli sembrava ammirabile.

  A074000127 

 Il suo alloggio era il più semplice che {147 [147]} si possa immaginare: una camera senza camino, un letto senza cortine, un pangliericcio senza materasso, una tavola senza tappeto, mura senza alcun drappo, due sedie di paglia, una sola immagine di carta, un crocifisso di legno, ecco tutti i mobili della sua stanza.

  A074000130 

 Questi consigli appoggiati ai grandi esempi di chi li suggeriva fecero un'impressione sì grande sul cuore de'suoi figli che, generalmente parlando non v'era sulla terra cosa alcuna che gli attirasse.

  A074000133 

 Ascoltava quindi con molta attenzione ciò che gli si proponeva, lo pesava a suo bell'agio, ed affinchè niuna circostanza gli sfuggisse, davasi premura di ben conoscere quanto era necessario.

  A074000133 

 Dopo di ciò facevasi legge di due cose: di custodire sotto il sigillo d'una segretezza inviolabile {152 [152]} ciò su cui era stato consultato, e di restar fermo nelle risoluzioni che aveva preso.

  A074000133 

 Era contentissimo che si prendesse consiglio da altri; lo dimandava egli stesso molto volentieri e pregiava assai l'altrui parere, perchè la giustizia e la carità vogliono sempre essere unite.

  A074000133 

 Finalmente quando era costretto a dire il proprio sentimento, lo faceva in un modo sì giudizioso e sì lontano dallo stile decisivo, che facendo tutto ciò che giudicava più a proposito, lasciava alle persone la libertà di determinarsi da per stesse.

  A074000133 

 Per operare in conseguenza di questi principii, il Santo allorchè era consultato sopra un affare, sollevava il suo spirito a Dio per implorare la sua assistenza: invitava pure coloro che ricorrevano per consiglio ad unirsi a lui, affinchè Dio facesse conoscere la sua volontà sulle cose intorno a cui dovevasi deliberare.

  A074000134 

 Conformandosi a regole così giuste, era ben difficile che facesse de'passi falsi; perciò fu sempre riguardato fino alla sua morte come l'uomo il più prudente del suo secolo.

  A074000135 

 Fu la riputazione di questa medesima prudenza che indusse Luigi XIII a chiamarlo presso di sè, in tempo in cui era molto essenziale l'essere ben consigliato.

  A074000139 

 Aggiungeremo a questa testimonianza quella di quattro insigni personaggi, i quali deposero nel processo verbale della Canonizzazione che Vincenzo era un uomo di spirito assai esteso, e molto abile nel maneggio degli affari; che appunto per questo un gran numero di persone illustri inducevansi a ricorrere a lui per avere i suoi consigli; che la sua bontà e la sua umiltà lo renderano eguale con tutti coloro coi quali trattava; che i più dotti nol trovavano inferiore a loro quando discutevano con lui {156 [156]} gli affari i più importanti....


don bosco-il divoto dell-angelo custode.html
  A075000010 

 Qualora poi insorgeva qualche inconveniente nella comunità l'Angelo suo custode era colui, che le suggeriva le maniere, onde correggere i difetti altrui; e in simil guisa divenne gran santa.

  A075000028 

 Egli ottenne la liberazione di una nipote che era invasata dal demonio, il suo figlio fu liberato da molti pericoli incorsi in un viaggio; venne arricchito di molte sostanze.

  A075000037 

 Una sola sua occhiata mi strapperrebbe dal petto l'anima ed il cuore » Durò l'infermità di Liduina oltre trentotto anni, il di lei corpo era tutto roso dai vermi, e pressochè disfatto, ma ai rincoramenti del suo Angelo che le porgeva ognor sott'occhio la dolorosa passione del Salvatore, il premio eterno che a tali patimenti seguirebbe, tutto coraggiosamente soffrì, e tutte le tribolazioni, tutti i suoi dolori non {37[123]} servirono che a farla diventar più pura e santa.

  A075000048 

 La seguente {49[135]} notte il suo Angelo custode oltremodo dolente dello stato infelice in cui si trovava l'anima di lui, con una terribile visione gli fece conoscere, che se egli non confessava quel peccato, che aveva tacciuto in confessione, il paradiso non era più per lui, e se ne andrebbe eternamente perduto.

  A075000054 

 Quante incessanti insinuazioni del nostro buon Angelo e nell'età più fresca, e nella più florida adolescenza, e negli anni maturi? Ora lo sperimentare di continuo la di lui beneficenza verso di noi anche dopo tante e sì enormi ingratitudini non accenderà una volta l'amor nostro per sì costante e degno protettore? Mosè certamente meritò sempre l'amore di quel protervo popolo, cui per divina ordinazione fu posto a guidar nel deserto, attesa la cura amantissima che sempre ne ebbe, ma più che mai se lo meritò, allorchè Iddio giustamente sdegnato contro quel popolo che con orribile sacrilegio era trascorso ad adorar il vitello d'oro, già era sul punto di farne un generale macello, e ancora si contenne per le violenti preghiere del buon Mosè.

  A075000061 

 Nabucodonosor alla vista di tal prodigio liberò immantinente i tre fanciulli, rese loro grandi onori, e stabilì con legge, che chiunque avesse bestemmiato il loro Dio, fosse reo di morte, perché quello era il vero Dio.


don bosco-il galantuomo del 1871.html
  A076000001 

 Era di una timidezza straordinaria, tremava come una {4 [382]} foglia al colpo di un fucile, e dava in convulsioni un mese prima che si sparasse il cannone, parendogli sempre di sentirsi fischiare all'orecchio una palla che 15 anni addietro gli aveva strappato il codino.

  A076000001 

 Vestitosi delle migliori sue vestimenta, profumatosi bene il codino, che già gli era ben cresciuto, si presentò in mezzo ai due belligeranti, e con eloquenza da Demostene e da Cicerone, tentò farli desistere dal brutto pensiero di guerreggiare.

  A076000002 

 A questo progetto, che forse non era mai venuto in testa ad uomo da che mondo è mondo, avrebbero dovuto battere le mani, caricar l'autore di medaglie, menarlo in trionfo come una delle prime teste del mondo.

  A076000007 

 Ma conoscendo che sarebbe stato inutile il cercare di comprarle con danaro, pensarono di rubarle quasi come cosa loro propria e riportarle in quei luoghi donde il santo era venuto.

  A076000009 

 Quando pertanto quegli orientali andarono per compiere il loro disegno, si sollevò un temporale con un turbine sì gagliardo, che pel rumoreggiare dei tuoni, pel saettare dei fulmini furono costretti a lasciarlo nel luogo stesso ove era stalo riposto.

  A076000009 

 Si accorsero dell'avvenuto i cristiani di Roma ed in gran folla, usciti dalla città ripigliarono il corpo del santo apostolo, e lo riportarono nuovamente sul monte Vaticano donde era stato tolto.

  A076000011 

 Ma l'anno 225 il papa s. Cornelio a preghiera ed istanza di s. Lucina e di altri cristiani riportò il corpo di s. Paolo nella via di Ostia, nel sito dove era stato decapitato.

  A076000012 

 Pertanto l'anno 319 Costantino e per suo impulso e ad onore di s. Silvestro stabilì che il sito della nuova chiesa fosse ai piedi del Vaticano con disegno che racchiudesse tutto il piccolo tempio edificato da s. Anacleto e che fino a quell'epoca era stato l'oggetto della comune venerazione.

  A076000013 

 L'urna che racchiudeva il sacro deposito era largo, alla e lunga cinque piedi; sopra fu posta una gran croce d'oro purissimo del poso di libbre 150, in cui erano incisi i nomi di sant'Elena e del suo figlio Costantino.

  A076000014 

 Il concorso fu straordinario; la solennità fu maestosa, ed era la prima consacrazione che si faceva pubblicamente con riti e cerimonie tali quali si praticano ancora oggidì nella consacrazione dei sacri edifizi.

  A076000016 

 Fece tosto di ogni cosa relazione al papa, che nel 1594 era Clemente VIII, il quale in compagnia dei cardinali Bellarmino e Antoniano, si portò sulla faccia del luogo e trovò quanto aveva riferito l'architetto.


don bosco-il galantuomo pel 1855.html
  A078000030 

 Io confessarmi? Oibò... ci andava una volta, e veramente non provava tante furie dentro di me... Ma mi hanno poi detto che la confessione era {102 [16]} stata inventata dai preti... e moltissime altre storie... ed io non ne ho più voluto sapere.

  A078000053 

 La confessione pertanto impedisce un suicidio, conserva una madre a sei o sette figliuoli, e ricompone nella pace una famiglia che era lo scandalo del paese e il vitupero del parentado.


don bosco-il galantuomo pel 1856.html
  A079000002 

 Mentre si cominciava il mille ottocento cinquantacinque era in discussione la legge contro ai frati, alle monache ed ai preti.

  A079000002 

 Poveri frati, che hanno dato tante scodelle di minestra a' miei ragazzi, e vennero tante volte a vedermi quando era stato ammalato! Ma! sia che il Signore volesse punirci con questa legge, o per altri motivi a noi sconosciuti, fatto sta che i mali si moltiplicarono.

  A079000002 

 È vero che molti si consolavano dicendo: abbiamo perduto due benefattrici in terra, ma avremo due protettrici in cielo: tuttavia era voce unanime che diceva: Sono morte le madri dei poveri; il mondo diveniva troppo perverso, e non meritava di avere dite Regine tanto buone.

  A079000003 

 Poco tempo dopo un figlio del Re era pure portato alla tomba.

  A079000006 

 Io mi trovava ridotto alle più gravi strettezze, e non sapeva più dove voltarmi per aver soccorso, perchè Monsignor Arcivescovo, finchè era qui a Torino, mi dava quasi tutte le settimane qualche sussidio, e l'hanno mandato in esilio; i frati mi davano qualche piatto di minestra, e trattavasi di mandarli tutti a casa.

  A079000019 

 Io era ansioso di vedere quel mare, e mi pensava proprio che fosse nero; ma ho veduto che l'acqua è simile a quella degli altri luoghi, e mi fu detto, che si dice mar Nero per la grande oscurità che rappresenta nella sera, ed anche per le dense ed oscure nebbie, da cui è coperto buona parte dell'anno.

  A079000036 

 Ma presto ognuno potè convincersi {53 [501]} che era veramente il colera.

  A079000036 

 Pertanto mi sono messo di buona volontà a servire il mio padrone, ed anche a prestare agli infermi quell'aiuto che a me era possibile.

  A079000037 

 Immaginatevi! Da quella parte dove era io, non si avea altro rimedio, che sale di canale.

  A079000039 

 Immaginatevi trista condizione! Io era solo di servizio, due compagni erano già morti per la medesima malattia; dovetti acconciare il cadavere del mio padrone; e poi senza preti, senza accompagnamento alcuno, me lo presi tra le braccia e avviluppatolo in una grossa coperta, lo sotterrai io medesimo in una fossa scavata a poca distanza dalla nostra tenda.

  A079000040 

 Aveva eseguito gli ordini lasciatimi dal mio povero padrone; la partenza era fissata al 2 luglio, ed eravi favorevole congiuntura {56 [504]} per un bastimento che veniva in Piemonte.


don bosco-il galantuomo pel 1861.html
  A084000011 

 Ma i buoni si consolerannno perchè dopo una spaventevole catastrofe di fatti, si cesserà dallo spargimento di sangue, le cose ripiglieranno ordine, e comincierà l'era di pace.


don bosco-il galantuomo pel 1862.html
  A085000023 

 Vi era uno che aveva l'altra estremità del filo; ma adesso egli non sa più dove fissarne la parte opposta.

  A085000025 

 Farà stupire che nel 1861 sia cominciata l'èra di pace; pure è così.

  A085000026 

 Sebbene sia cominciata l'era di pace, tuttavia lo stato delle cose del 1861 non è altro, come vi dissi, che l'indice di quanto avverrà nel 1862.


don bosco-il galantuomo pel 1865.html
  A086000002 

 Crudeli! e si che l' anno scorso si era raccomandato che nessuno venisse a fargli dei visacci che ei era facile ad impaurirsi e avrebbe potuto morirsene di dolore.

  A086000002 

 Dopo che il buon vecchio {4 [440]} ebbe raccontato quanto gli era stato detto a proposito del Lunario, vedi, gli disse, lasciando i complimenti a parte tu faresti meglio ad occuparti a piantare cavoli ed a seminar carote piuttosto che a fabbricar almanacchi.

  A086000002 

 Era in sul finire del passato dicembre, e il Galantuomo se ne stava rannicchiato accanto al fuoco con un paio d' occhiali madornali sul naso, leggendo un antico zibaldone del mille due e mezzo, quando sente al di fuori un picchiar ripetuto come d' uomo che ha molta fretta e che non vuole aspettare.

  A086000002 

 Era un suo vecchio amico che veniva dalla città, ove aveva sentito molto a discorrere dell' almanacco del Galantuomo, un buon uomo sappiate, un uomo che ama la tranquillità e la pace oltre ogni dire.

  A086000002 

 Era, come vedete, un modo di parlare orrendamente, tremendamente chiaro.

  A086000002 

 Ma la causa era appunto perchè costoro non leggevano l' almanacco del Galantuomo, e per conseguenza ignoravano e il modo di vivere, e il giorno ed il tempo in cui vivevano.

  A086000003 

 Che volete: gli vennero a dire che quel coso non era più a seconda dei tempi, che era un volerla rompere colle idee moderne, un voler comparire retrivo, retrogrado, oscurantista e che so io! Povero Galantuomo gli fecero aprire un paio d' occhi che sembravano due lune piene, gli fecero tenere il naso arricciato per mezza ora.

  A086000003 

 E siccome era appunto in quel frattempo che gli era stata fatta la proposta di andar a coltivar patate, e ritirarsi dalla vita pubblica, così questo valse a maggiormente raffermarlo nel suo divisamente.

  A086000003 

 Politica! diceva fra se, politica! che cosa la è questa politica, se mi avessero parlato di questo quando era piccino avrei creduto che fosse la scienza di far la polenta, ma adesso conosco troppo bene che la politica non ha da far niente colla polenta, cioè sì la politica potrebbe qualche volta far diminuire la polenta, ma insomma io non mi sono mai occupato di questo, e di politica me ne intendo un {10 [446]} corno, ed è bella che il mio codino ne sappia più di me.

  A086000004 

 Buon per voi, miei cari lettori, che capitato io appunto in quel torno in casa sua gli feci osservare che era ridicolo rendersi talmente schiavo delle dicerie di alcuni sfaccendati, e che dal momento che egli non si occupava, nè voleva occuparsi di politica doveva viversene tranquillo, e lasciar gracchiar le rane e cantare le passere.

  A086000008 

 Mercede di tanto era vedere quelle anime aprirsi alla luce del vero e credere amando.

  A086000009 

 Chi fu mai che all' educazione della gioventù sacrificasse tutto se stesso più che s. Filippo Neri prete cattolico anch' esso? Egli pe' suoi meriti, per le sue virtù reputato dal sommo Pontefice degno della porpora passa la vita fra i fanciulli scherzando, trastullandosi con essi, ma dirigendo sapientemente il tutto all' educazione dei loro cuori, e per quanto chiasso facessero, dice di lui il Montanari, mai non li doleva, e a chi lo interrogava, come potete voi, padre Filippo, sopportare tanto fracasso, rispondeva: Sarei contento mi tagliassero le legna addosso a patto che {15 [451]} fossero buoni e virtuosi: egli stesso era sovente il primo ad incominciare i giuochi e mettevasi con essi giuocando, e per far loro piacevoli burle non gli gravava interrompere sue orazioni e scendere giù dalle camere, e partecipare a quelle beffe, e non se ne ritraeva finchè non avesse veduto che tutti vi prendevano parte.

  A086000014 

 La cultura delle anime fu sempre il colmo delle cose ed il gusto dei Savii; ma da che Iddio si è fatto uomo per coltivarla egli stesso, dacchè l' Artista eterno quaggiù comparve, e le nostr' anime sono il campo che egli inafllia, il marmo ch' egli scolpisce, il santuario che edifica, la città che prepara, {18 [454]} il mondo che dispone pel suo e nostro Padre, la cura delle anime ch' era già si grande, è divenuta un amore che tutti supera gli altri, ed una paternità che non la più rivale.

  A086000016 

 Siccome al suo arrivo aveva detto di voler tosto ripartire per Soreze, uno de' suoi più antichi, de' suoi più teneri amici lo volle ritenere un giorno di più per un motivo importante e delicato, la canditatura accademica del Lacordaire vi era direttamente interessata.

  A086000016 

 Un anno prima della sua morte egli, il padre Lacordaire, era venuto a Parigi.


don bosco-il galantuomo pel 1866.html
  A087000013 

 Erano le due dopo mezzodì S. E. Monsignor Oddone vescovo di Susa era pontificalmente vestito per compiere il sacro rito.

  A087000024 

 Hai ragione, caro Benvenuto, hai ragione, questo era nostro comune desiderio.

  A087000025 

 Appunto per ricevere degnamente questo nostro amato Principe pochi giorni or sono ci siamo tutti radunati per trattare quanto era da farsi in un giorno cotanto solenne.

  A087000055 

 La chiesa di cui ci siamo finora serviti era specialmente destinata ai giovanetti esterni che intervenivano nei giorni festivi.

  A087000056 

 Era pertanto necessaria una chiesa abbastanza spaziosa per accogliere i fanciulli, e che somministrasse anche spazio per gli adulti.


don bosco-il galantuomo pel 1868.html
  A088000001 

 Ha già chi parlava così ne era interessato.

  A088000001 

 La mia immaginazione era già grande, ma l'effetto fu superiore.

  A088000001 

 S'accorse che non era tanto famoso.

  A088000001 

 Si diceva che non v'era più posto; ed avrebbero ancora trovato alloggio quasi quasi altrettanti forestieri, e notate che erano 460 mila, e concorsi da tutte le parti del globo.

  A088000005 

 Sentii pure la voce del Papa; come era sonora, piena, robusta! E pensare che quella voce era poi tanto potente e presso gli uomini e più ancora presso Dio! tutte le bellezze di Roma le visitai studiosamente.

  A088000006 

 Lasciar Roma è presto detto, ma il pensiero doloroso era che non vi sarei più tornato.


don bosco-il galantuomo pel 1870.html
  A090000001 

 Con tanti mali era dunque necessario che i medici si dessero una parola di convegno per trovare il modo di guarire tutto il mondo, ridotto quasi agli estremi.

  A090000001 

 L'aveva già detto tante volte che il mondo era ammalato e che avrebbe avuto bisogno di un buon medico per guarire.


don bosco-il galantuomo pel 1872.html
  A091000001 

 Per paura di ratireddarsi se {3 [469]} ne stava esso tutto avviluppato in un nero ed ampio mantello, di modo che non lo ho potuto vedere in faccia, nè parlargli come avrei desiderato, ma dalla sua grossezza straordinaria mi accorsi abbastanza che esso era anno bisestile, epperciò sono subito corso a voi per darvene la nuova, pregandovi in pari tempo dei piacere di dare poi 29 giorni al mese di Febbraio.


don bosco-il galantuomo pel 1873.html
  A092000007 

 S. Pietro era in prigione in Gerusalemme, e Iddio mandò un Angelo a {10 [10]} liberarlo miracolosamente dalle mani dei suoi nemici.

  A092000008 

 Quando era giovane, o amici miei, io aveva una agilità straordinaria; prendeva le lepri al corso, e faceva dei salti come i caprioli, ora che sono vecchio le gambe mi servono più poco, ma ho la testa piena di esperienza e di cognizioni, e voglio impiegare il restante della vita che Dio mi concede nel fare del bene a tutti voi, e nel darvi buoni consigli.

  A092000010 

 Abborriva talmente tale genia, che non voleva assistere a nessun pranzo o brigata ove vi fosse stato un maldicente; alla porta della stanza ove esso mangiava, aveva fatto scrivere a grossi caratteri su di un cartellone, che il pane della sua tavola non era fatto pei denti dei mormoratori.

  A092000010 

 Il non saper aprir bocca, intavolare un discorso, o terminarlo, senza sparlare del terzo o del quarto assente, è segno, dice l'Abate Goussault, di un cuore maligno, vile, traditore ed assassino, di testa sventata e leggi era, di carattere incostante, di superbia e di grande invidia, doti tali che disonorano chi le possiede.


don bosco-il galantuomo pel 1883.html
  A101000007 

 Il nome di mio padre era Giandoja.


don bosco-il galantuomo pel 1884.html
  A102000012 

 La volete sapere? La mia malattia era la lettura di giornali.

  A102000018 

 Era andato a... dove in quei giorni vi era un (come lo dicono) sciopero degli operai dell'arte mia.

  A102000022 

 Oltrecchè quel tal compagno mi menava più presto ai teatri che alle Chiese, all'osteria che a casa, sicchè io non era quasi più io.


don bosco-il giovane provveduto.html
  A105000013 

 Lo stesso diciamo del figliuolo di Tobia, il quale ancor molto giovane già era ubbidiente, sommesso in tutto alla volontà de' suoi genitori, morti i quali, continuò a vivere virtuosamente fino alla morte.

  A105000091 

 Quantunque si possa dire che s. Luigi non abbia mai commesso peccato, tuttavia pianse amaramente ciò che egli riputava colpa; ed era, che in età di quattro in cinque anni trovandosi tra soldati tolse un po' di polvere da fuoco per isparare un pezzetto di artiglieria, e proferì altra volta alcune parole men dicevoli udite da' soldati medesimi, ma da lui non capite.

  A105000097 

 Anzi andò tant'oltre l'ardore di penitenza in Luigi, che essendo moribondo chiese con lagrime al suo superiore di essere in quell'ora estrema senza compassione flagellato da capo a' piedi, il che non ottenuto, supplicò di essere {58 [238]} almeno gettato sulla nuda terra, e cosi morire da vero penitente per amore di Chi era morto per lui sopra un duro legno di croce.

  A105000106 

 Ma siccome egli era in mezzo alle grandezze, epperciò il suo cuore in pericolo di affezionarsi a' beni terreni; così egli abbandonò il principato, i parenti, gli amici, e dopo moltissimi contrasti da parte degli amatori del mondo si fece religioso nella Compagnia di Gesù, dove pervenne al più alto grado di cristiana perfezione.

  A105000111 

 Fin da fanciullo era sì paziente agl'insulti, agli oltraggi, alle villanie de' compagni, che ben lontano dal mostrarsi offeso gioiva e vedevasi tutto allegro, e chi più lo disprezzava, più da lui era amato.

  A105000111 

 Questa carità era molto più ardente per li bisogni dell'anima.

  A105000116 

 Era poi singolare il suo amore per Gesù Crocifisso.

  A105000116 

 Tanto ne era acceso, che al pensare o udir parlare delle cose del Signore quasi cadeva di sfinimento.

  A105000128 

 Questi doni e queste virtù sublimi, di cui era adorno s. Luigi, bisogna dirli anche fratto delle sue preghiere.

  A105000129 

 A quattro anni si assentava dalla presenza altrui e, fatto cercare dalla madre, veniva trovato in qualche nascondiglio, ove a terra genuflesso, colle sue manine giunte dinanzi al petto fervorosamente pregava; e quantunque forte chiamato, con difficoltà poteva udire ciò che da lui si voleva, tanto era il diletto che provava in trattenersi con Dio.

  A105000134 

 San Luigi niente di ciò aveva a temere; la sua vita era stata un continuo pensare alla morte, e la considerava come unico mezzo per finire l'esilio di questo mondo, e andare al possesso di que' beni celesti che tanto desiderava.

  A105000139 

 Onde non è maraviglia che santa Maddalena de' Pazzi, la quale rapita a contemplare la felicità de' beati vide la gloria di s. Luigi, abbia esclamato che se veduto non {72 [252]} avesse, non avrebbe mai creduto essere tanta gloria in Paradiso, quanto quella di cui era adorno s. Luigi.

  A105000139 

 Ora se in Cielo si tiene conto di un bicchiere di acqua dato per Dio, che sarà di tanto sangue che Luigi sparse ancora fanciullo flagellandosi più volte al giorno da rimanere gli abiti insanguinati? Che diremo del levarsi di notte a pregare genuflesso sul gelido terreno agghiacciandosi al freddo? Che de' digiuni sì austeri? Che di tanto invenzioni di flagelli, con cui macero le sue 'carni innocenti? Tutto questo quale gloria avrà meritato a s. Luigi in Cielo! La sua carità verso Dio e verso del prossimo era così intensa, che tutto il viver suo dal primo uso di ragione fino alla morte fu un continuo esercizio di carità verso il prossimo e d'amor verso Dio.

  A105000173 

 S. Benedetto un giorno prima di mettersi a tavola fatto secondo il solito il segno della croce, con gran rumore vide spezzarsi un bicchiere entro cui era messo il veleno.

  A105000177 

 S. Isidoro che era servo di campagna si levava di buon mattino per andar alla santa Messa, e trovavasi a tempo debito a fare quelle cose che dal suo padrone gli venivano comandate.

  A105000219 

 Egli stesso quando era su questa terra sebbene invitasse chiunque a seguirlo, tuttavia mostrava una benevolenza speciale a' pii ed innocenti fanciulli, dicendo: lasciate che questi parvoli vengano a me, e non impediteli: e dava loro la benedizione.

  A105000303 

 Considera, anima mia, come Gesù sottopose le sue spalle alla Croce, la quale era aggravata da' tuoi gravissimi peccati.


don bosco-il giovane provveduto [1885-101a edizione].html
  A107000069 

 Gloria al Padre, e al Figlio e allo Spirito Santo, siccome era da principio, ed è, e sarà sempre per tutti i secoli dei secoli.

  A107000136 

 Sant' Isidoro, che era servo di campagna, si levava di buon mattino per andare alla santa Messa, e trovavasi a tempo debito a fare {87 [215]} quelle cose, che dal suo padrone venivangli comandate.

  A107000202 

 Nell'atto stesso che mi vedo colmare di consolazione al pensiero di ciò che era prima e di ciò che ora sono, mi sento, o mio Dio, un odio grande contro al peccato, e col più vivo sentimento dell'anima prometto di non offendervi mai più.

  A107000322 

 La madre l'educò santamente; lo conduceva seco in chiesa, gl'inspirava un profondo rispetto per tutte le cose di religione; gli leggeva talora le vite dei Santi; e quando ella visitava i {133 [262]} poveri, voleva che egli l'accompagnasse e che facesse loro l'elemosina e quei piccoli servigi di cui era capace.

  A107000323 

 Il demonio gli rappresentava alla mente che quanto faceva per rendersi caro a Dio, tutto era inutile; che la sua irreparabile perdizione era decisa; che il suo nome era già scritto nel numero dei dannati.

  A107000511 

 Considera, anima mia, come Gesù sottopose le sue spalle alla Croce, la quale era aggravata dai tuoi moltissimi ed enormi peccati.

  A107001949 

 La sola Chiesa protestante, non molto dopo la sua fondazione, era già divisa in più di dugento sette.

  A107001951 

 Prima di Enrico VIII non si era mai parlato di Anglicanismo; prima di Pietro Valdo niuno mai nominò i Valdesi; prima di Calvino e Lutero non si era mai menzionato protestantismo o riforma, Luteranismo o Calvinismo.

  A107001966 

 R. Maometto, il quale disseminò i suoi errori sul principio del secolo settimo dell'Era Cristiana.

  A107001972 

 Lutero, frate che uscì dal convento, commise i più gravi disordini fra cui quello di sposare una monaca legata dai voti, mentre egli era pure legato da voti solenni e perpetui.

  A107001997 

 Cioe Pietro era sicuro in quel punto della sincerità de' suoi affetti, ma non lo era egualmente per l'avvenire.

  A107002015 

 D. Se tutti i fedeli già credevano alla infallibilità del Sommo Pontefice, che necessità vi era di definirla?.

  A107002024 

 Finalmente il S. Padre il giorno 8 dicembre 1854 definì che tale credenza era appoggiata sopra la Sacra Scrittura, sopra la tradizione, e perciò doversi credere e tenere per verità di fede.

  A107002028 

 Difatto prima di questa definizione per isciogliere le questioni di religione con autorità infallibile e condannare gli errori, secondo alcuni era necessaria la sentenza di un concilio generale o di tutta la Chiesa insegnante dispersa.

  A107002051 

 Enrico IV re di Francia era capo del partito dei Calvinisti, quando salì sul trono; ma Iddio lo illuminò {436 [564]} col fargli conoscere la vera religione.

  A107002068 

 Egli è poco tempo, che un giovinotto ben educato era deriso perche andava a confessarsi e si asteneva dalle carni il venerdì e il sabato.

  A107002068 

 I maligni compagni adducevano, che in questi tempi tutto era permesso.

  A107002070 

 La storia ci racconta, come nei tempi andati alcuni sovrani abusando del loro potere spogliarono il Papa, dispersero, imprigionarono vescovi e cardinali, il capo della Chiesa era condotto errante di città in città, chiuso in prigione.


don bosco-il giovane provveduto [42a edizione].html
  A108000006 

 Egli era nato in Castiglione di Lombardia; suo padre era Ferdinando Gonzaga, marchese di quella città, strettamente congiunto coi Gonzaga duchi di Mantova e di Monferrato.

  A108000008 

 Dall'età di sette anni cominciò ad avere le sue ore determinate per l'orazione; e ne era così esatto osservatore, che in una febbre quartana di diciotto mesi, la quale avevalo molto indebolito, non ommise mai l'orario stabilito.

  A108000013 

 Andava spesso in un luogo, senza saper dire come era fatto; noti faceva riflessione a quanto mangiava, se non per scegliere sempre quanto fosse più contrario al suo gusto: il mortificarsi nel cibo era il miglior suo condimento.

  A108000015 

 Era suo desiderio dare la vita per amore di Gesù Crocifisso.

  A108000020 

 Da tutte le parti si udivano ripetere queste parole: Era un vero santo.

  A108000026 

 Il che non ottenuto, supplicò almeno di essere gettato sulla nuda terra, e così morire da vero penitente per amore di chi era morto per lui sopra il duro legno della croce.

  A108000036 

 Ma in mezzo alle grandezze il suo cuore era in pericolo di affezionarsi a'beni terreni; laonde egli abbandonò il principato, i parenti, gli amici, e dopo moltissimi contrasti da parte degli uni e degli altri abbracciò lo stato religioso, in cui pervenne al più alto grado di cristiana perfezione.

  A108000041 

 Fin da fanciullo era sì paziente agli insulti, agli oltraggi, alle villanie dei compagni, che ben lontano dal mostrarsi offeso gioiva, e chi più lo disprezzava più da lui era amato.

  A108000041 

 Questa carità era molto più ardente pei bisogni dell'anima.

  A108000046 

 Era poi singolare il suo amore per Gesù Crocifisso.

  A108000046 

 Tanto ne era acceso, che al pensare, o udir parlare delle cose del Signore quasi cadeva di sfinimento.

  A108000058 

 I doni e le virtù sublimi, di cui era adorno s. Luigi, bisogna dire che erano anche frutto delle sue orechiere.

  A108000059 

 A quattro anni si assentava dalla presenza altrui, e, fatto cercare, veniva trovato in qualche nascondiglio, ove a terra genuflesso colle sue mani giunte dinanzi al petto fervorosamente pregava; e quantunque forte chiamato con difficoltà poteva udire ciò che da lui si voleva, tanto era il diletto che provava in trattenersi con Dio.

  A108000065 

 S. Luigi niente di ciò aveva a temere; la sua vita era stata un continuo pensare alla morte che egli considerava come unico mezzo per finire l'esiglio di questo mondo, e andare al possesso dei beni celesti.

  A108000070 

 Onde {77 [77]} non è maraviglia che s. Maddalena de' Pazzi, rapita a contemplare la felicità dei Beati, vedendo la gloria di s. Luigi abbia esclamato, che se veduto non avesse, non avrebbe mai creduto essere tanta gloria in Paradiso, quanto quella di cui era adorno a.

  A108000070 

 Ora se in Cielo si tiene conto di un bicchiere d'acqua fresca dato per amor di Dio, che sarà di tanto sangue, che Luigi sparse ancor fanciullo flagellandosi più volte al giorno da rimanere gli stessi abiti suoi insanguinati? Che diremo del levarsi di notte a pregare genuflesso sul gelido terreno, agghiacciandosi al freddo? Che dei digiuni sì austeri I Che di tante invenzioni di flagelli, con cui macerò le sue carni innocenti 4 Tutto questo quale gloria avrà meritato a s. Luigi in Cielo? La sua carità verso Dio e verso del prossimo era così intensa che tutto il viver suo, dal primo uso di ragione fino alla morte, fu un continuo esercizio di amore verso Dio, e di carità verso il suo simile.

  A108000130 

 S. Isidoro che era servo di campagna si levava di buon mattino per andare alla santa Messa, e trovavasi a tempo debito a fare quelle cose che dal suo padrone gli venivano comandate.

  A108000200 

 Nell'atto stesso che mi vedo colmare di consolazione al pensiero di ciò che era prima e di ciò che ora sono, mi sento, o mio Dio, un odio grave contro al peccato, e col più vivo sentimento dell'anima prometto di non offendervi mai più.

  A108000312 

 Considera, anima mia, come Gesù sottopose le sue spalle alla Croce, la quale era aggravata da' tuoi moltissimi ed enormi peccati.


don bosco-il giubileo.html
  A109000023 

 Apriamo insieme la Bibbia e leggiamo qui nel libro del Levitico al capo XXV, e troveremo l'istituzione del Giubileo come era praticato presso agli Ebrei.

  A109000036 

 Alcuni con S. Girolamo dicono la parola Giubileo derivare da Jubal, primo inventore della cetra e degli organi, oppure da Jobel, che significa corno di ariete, perchè l'anno del Giubileo era pubblicato con una tromba fatta a foggia di corno di ariete.

  A109000039 

 Procurerò di ritenere a mente come il Giubileo era praticato presso agli Ebrei, e come esso sia sorgente di celesti benedizioni in tempi determinati; ma il Giubileo, che celebriamo noi, parmi che non sia simile a quello degli Ebrei; perciò mi dica come questa pratica religiosa sia passata nella Chiesa Cattolica.

  A109000040 

 Siccome l'anno del Giubileo presso agli Ebrei era un anno di remissione e di perdono, così fu anche istituito l'anno del Giubileo presso i cristiani, in cui si concedono grandissime indulgenze, ossia remissione e perdono dei peccati.

  A109000042 

 Era comune persuasione, che colla visita di tal chiesa in determinati tempi i cristiani potessero guadagnare favori straordinari.

  A109000042 

 Essa consiste in una grande venerazione avuta dai fedeli per una Chiesa di Roma dedicata a S. Pietro, principe degli Apostoli, ove era sepolto il corpo di questo Santo.

  A109000042 

 Si vuole che il primo Giubileo sia stato concesso dagli stessi Santi Apostoli nell'anno 50 dell'era volgare

  A109000043 

 I primi Pontefici, che succedettero a S. Pietro nel governo della Chiesa, continuarono a mantenere viva tale pratica religiosa, concedendo grandi favori a quelli che in determinati tempi si recassero in Roma a visitare la chiesa, dove era sepolto il corpo di S. Pietro

  A109000047 

 Sul cominciar del mese di gennaio eravi tanta gente per le vie di quella città, che appena era possibile il poter camminare.

  A109000048 

 Uno scrittore di que'tempi, famigliare col Pontefice Bonifazio, assicura aver udito quel Papa a dire, che egli era'stato spinto a pubblicare la sua Bolla dalla credenza divulgata e ammessa in tutto il mondo cristiano, cioè che fin dalla nascita di Cristo solevasi concedere una grande Indulgenza in ogni anno secolare

  A109000052 

 Mi fate opportuna osservazione; e a tal proposito vi dirò che il Giubileo, secondo la Bolla di Bonifazio doveva avere luogo ogni cento armi; ma siccome tale spazio di tempo è troppo lungo, e troppo breve è la vita dell'uomo, perchè tutti ne possano approfittare, così da un Papa di nome Clemente Sesto fu ridotto ad ogni cinquant'anni, come appunto era quello degli Ebrei.

  A109000062 

 Tre, sette, dieci, sino a quindici e ventanni di digiuni in pane ed acqua, di privazioni e d'umiliazioni, talvolta per tutta intiera la vita, ecco ciò che la {33 [511]} Chiesa imponeva per un solo peccato; ed essa non credeva che tali soddisfazioni sorpassassero la misura di cui il peccatore era debitore alla giustizia di Dio.

  A109000080 

 Nel primo secolo dell'era volgare abbiamo il fatto accennato; nel secondo secolo leggiamo che nel tempo della persecuzione, quando qualche peccatore faceva ritorno alla Chiesa, prima era obbligato a confessare i suoi peccati, quindi gli s'imponeva un tempo fra cui, se esercitavasi con fervore in opere di penitenza, avrebbe ottenuto Indulgenza, vale a dire gli sarebbe abbreviato il tempo della penitenza.

  A109000111 

 Ma gli sarà risposto: e non udisti quella predica, non leggesti in quel libro, in occasione del Giubileo, ove ti era significato che io ti avrei chiesto un conto rigoroso delle azioni di tutta la tua vita? L'anima si raccomanderà alla misericordia di Dio, e la misericordia non è più per lui, perchè colla morte finisce il tempo del perdono.

  A109000114 

 Eterno divin Giudice, io vi ringrazio di tutto cuore, che non mi avete chiamato al giudicio quando io era in peccato.


don bosco-il giubileo del 1875.html
  A110000007 

 Senonchè proseguendo ancora {8 [194]} il corso di tristissimi tempi, ecco incominciar l'anno settantesimo quinto dopo il diciottesimo secolo dell'èra cristiana, l'anno cioè che segna quel sacro spazio di tempo che la santa consuetudine dei nostri maggiori e le ordinazioni dei Pontefici nostri predecessori consecrarono a celebrare la solennità dell'universale Giubileo.

  A110000037 

 - Prima di tutto avrei bisogno, che ella mi dicesse in modo facile e chiaro, che cosa voglia dire la parola Giubileo e quale senso diano i cattolici alla medesima, perchè quando sgraziatamente era protestante ne udiva dire di tutti i generi contro al Giubileo e contro alle Indulgenze.

  A110000040 

 S. Girolamo ed altri dicono la parola Giubileo derivare da Iubal, inventore degli istrumenti musicali, oppure da Iobel che significa corno, perchè l'anno del Giubileo presso agli Ebrei era pubblicato con una tromba fatta a foggia di corno di ariete.

  A110000051 

 Presso gli Ebrei succedeva ogni cinquanta anni, presso ai cristiani in principio era ogni cento anni, di poi ogni cinquanta ed ora ogni venticinque.

  A110000059 

 Apriamo insieme la Bibbia e leggiamo qui nel libro del Levitico al capo XXV, e troveremo l'istituzione del Giubileo, come era praticato presso agli Ebrei.

  A110000070 

 - Procurerò di ritenere a mente come il Giubileo era praticato presso agli Ebrei, e come esso sia sorgente di celesti benedizioni in tempi determinati.

  A110000073 

 o Giuliano, voi conoscete come il Salvatore ricorda il Giubileo antico, che era tutto materiale e lo nobilita in senso morale, dicendo, che egli annunziava il vero anno della retribuzione, anno gradevole nel quale coi suoi miracoli, colla sua passione e morte avrebbe data la vera libertà ai popoli schiavi del peccato coll'abbondanza di grazie e di benedizioni, che si hanno nella cristiana religione (V. MARTINI in San Luca ).

  A110000075 

 Dalle quali parole e da altri fatti del Nuovo Testamento veniamo a conchiudere: 1° Che il Giubileo antico, il quale era tutto materiale, passò di fatto nella legge nuova tutto spirituale.

  A110000077 

 - Siccome l'anno del Giubileo presso agli Ebrei era un anno di remissione e di perdono, così fu anche istituito l'anno del Giubileo presso i cristiani, in cui si concedono grandissime indulgenze, ossia remissione e perdono dei peccati.

  A110000079 

 Si vuole che il primo Giubileo sia stato concesso dagli stessi santi Apostoli nell'anno 50 dell'èra volgare

  A110000080 

 I primi Pontefici, che succedettero a s. Pietro nel governo della Chiesa, continuarono a mantenere viva tale {58 [254]} pratica religiosa, concedendo grandi favori a quelli che in determinati tempi si recassero in Roma a visitare la chiesa, dove era sepolto il corpo di s. Pietro

  A110000081 

 Imperciocchè fu sempre persuasione presso ai cristiani, anche dei primi secoli, che in determinati tempi visitando la chiesa di S. Pietro in Vaticano, dove era stato sepolto il corpo di quel principe degli Apostoli, si guadagnassero straordinari favori spirituali, che noi chiamiamo indulgenze.

  A110000083 

 S. Gregorio Magno, desiderando di secondare lo spirito religioso nei cristiani, e volendo nel tempo stesso regolare il frequente loro concorso a Roma, nel secolo sesto stabilì che ogni cento anni si potesse guadagnare l'Indulgenza plenaria, ovvero Giubileo da tutti quelli, che nell'anno secolare, detto anche anno santo, si portassero a Roma per visitare la Basilica Vaticana, dove era stato sepolto il principe degli Apostoli.

  A110000087 

 Uno scrittore di quei tempi, famigliare col Pontefice Bonifacio, assicura aver udito quel Papa a dire, che egli era stato mosso a pubblicare la sua Bolla dalla credenza divulgata e ammessa in tutto il mondo cristiano, cioè che fin dalla nascita di Cristo si soleva concedere una grande Indulgenza in ogni anno secolare

  A110000092 

 Papa di nome Clemente VI fu ridotto ad ogni cinquant'anni, come appunto era quello degli Ebrei.

  A110000101 

 Tre, sette, dieci, sino a quindici e vent'anni di digiuni in pane ed acqua, di privazioni e di umiliazioni, talvolta per tutta intiera la vita; ecco ciò che la Chiesa imponeva per un solo peccato, ed essa non credeva che quelle soddisfazioni sorpassassero la misura di cui il peccatore era debitore alla giustizia di Dio.

  A110000107 

 S. Gregorio Magno in una lettera scritta al Re dei Visigoti mandò una piccola chiave che aveva toccato il corpo di san Pietro, ed aveva entro di, sè un po' di limatura delle catene con cui era stato legato quel santo Apostolo, affinché, dice il Papa, ciò che aveva servito a legare il collo dell'Apostolo quando andava al martirio, vi assolva da tutti i vostri peccati.

  A110000140 

 Affinchè poi ognuno fosse persuaso che la severità del suo comando era motivata dall'abuso che molti ne fanno e per cui corrono grave rischio di perdersi eternamente; volle aggiugnere queste altre parole: É più facile che un gammello passi pel loro di un ago, che un ricco si salvi, condannando così i vani pretesti con cui i possessori di sostanze temporali studiano di esimersi dal dare il superfluo ai poveri.


don bosco-il mese di maggio consacrato a maria ss. immacolata.html
  A111000025 

 Il Divin Salvatore era in croce {14 [308]} e pativa i dolori della più penosa agonia.

  A111000041 

 Dieci volte erasi presentato alla porta di lui, e dieci volte gli era stato proibito l'ingresso dai domestici secondo gli ordini dati dal padrone.

  A111000041 

 Dio che avea creato quell'anima per sè, e l'andava aspettando; Maria era la Madre di misericordia che doveva condurla a Gesù suo figlio.

  A111000041 

 Egli era divenuto cieco, infermo, e l'anima sua era sulle soglie dell'eternità.

  A111000044 

 Era solito a dire essere noi sommamente obbligati a santificare il mese di marzo, perchè in tal tempo il Divin Verbo con ineffabile degnazione erasi abbassato a vestirsi di umana carne per amor nostro nel seno purissimo di Maria.

  A111000054 

 Affezionatissimo alla sua religione, era nemico implacabile dei cristiani, specialmente da che un suo fratello aveva abbracciata la fede.

  A111000054 

 Era già sul ponto di partire da questa città, quando andò a prendere congedo dal Barone Bussiere, da protestante convertito al cattolicismo.

  A111000054 

 Era il 20 gennaio 1842, allorchè Alfonso lasciato per breve tempo io una chiesa dove era entrato per curiosita, tutto ad un tratto gli scomparve dagli occhi l'edifìzio, ed una piena di luce si riversa sopra di lui e riempie il luogo ove si trova.

  A111000054 

 Vi si apparecchiò undici giorni, e il 31 gennaio dell'anno medesimo egli era rigenerato a Cristo, e Maria aveva un figliuolo di più.

  A111000058 

 Era questi presidente del Concistoro protestante a Sciaffusa nella Svizzera, e passava come uno de' migliori predicatori e professori del Calvinismo.

  A111000064 

 Il fatto avvenuto a s. Romano quando era condotto ai martirio, può darci norma della risposta che possiamo dar noi quando siamo interrogati intorno ai motivi della nostra credenza.

  A111000076 

 Egli era molto frequente alla Chiesa, cioè interveniva volentieri ad ascoltare la parola di Dio, era frequente alla s. confessione e comunione e agli altri esercizii di cristiana pietà; pure pareva che Iddio moltiplicasse i suoi beni temporali.

  A111000076 

 L'altro faceva il contrario, vale a dire era sollecito di guadagni temporali non curandosi di andare alla Chièsa e pensare all'anima.

  A111000076 

 Vivevano nella città di Alessandria di Egitto due calzolai; uno aveva numerosa famiglia, ma mentre si occupava per mantenerla era assai sollecito delle {58 [352]} cose dell'anima seguendo il consiglio di Cristo che disse: cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e delle altre cose Iddio vi provvederà.

  A111000093 

 Il gran Tobia fra gli insegnamenti che dava al suo figliuolo, uno era questo: figlio mio, in tutti i giorni di tua vita, abbi ognor presente il tuo Dio.

  A111000103 

 S. Francesco Zaverio era in Parigi applicato a pensieri del mondo, quando udì S. Ignazio a dirgli: che giova all'uomo guadagnare tutto il mondo se perde l'anima? S. Francesco ascoltava con profondo silenzio, e s. Ignazio gli soggiunse: pensa o Francesco, che il mondo è un traditore.

  A111000107 

 Lucifero era il più bell'angelo del paradiso.

  A111000118 

 Ma l'amico gli disse che vi era un gran difetto.

  A111000121 

 Il venerabile Ancina Vescovo di Saluzzo, ogni volta che accadevagli di udir a parlare del giudizio di Dio era sorpreso dal più grave spavento.

  A111000133 

 Allora il Re, cioè il Giudice Eterno dirà a quelli che sono alla destra: venite o Benedetti dal Padre mio, venite al possesso del regno preparato a voi fin dal principio del mondo; (leggi attento o cristiano) imperocchè io ebbi fame, e voi mi deste da mangiare, io ebbi sete e voi mi deste da bere, {105 [399]} fui pellegrino e mi accoglieste in casa vostra; io era ignudo, e mi avete rivestito; era ammalato e mi avete visitato; era in carcere, e siete venuti a vedermi.

  A111000134 

 Era pellegrino e non mi avete dato ricovero; era nudo o non mi avete rivestito; era ammalato e carcerato, e non mi avete visitato.

  A111000136 

 Dio permise che quel ricco potesse alzare gli occhi dal mezzo dei tormenti e vedesse di lontano Abramo e con esso il medesimo Lazzaro che era presso di lui glorioso.

  A111000136 

 Era un uomo ricco (Epulone), il quale si vestiva di porpora e di altri abiti di gran lusso.

  A111000136 

 Ma oh beata {110 [404]} morte! Gli angeli portarono l'anima di lui nel seno di Abramo, ovvero nel limbo, che era il luogo ove riposavano le anime dei giusti morti prima della venuta del Salvatore.

  A111000136 

 Sua delizia grande era di preparare ogni giorno sontuosi pranzi per lui e pe' suoi amici.

  A111000138 

 S. Policarpo Vescovo di Smirne quando era condotto al martirio, disse al proconsole che facesse pur venire contro di lui le fiere.

  A111000139 

 Egli però era molto dotto, ed un giorno cominciò a pensare se i dannati nell'inferno dovessero dopo mille anni essere liberati; e rispose a questo suo pensiero di no.

  A111000142 

 Che più? Il Salvatore giunse a dire che egli non era venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori: non veni vocare iustos, sed peccatores.

  A111000147 

 Ciò che ancora gli stava a cuore, era il ravvedimento di coloro che aveva co' suoi scandali trascinati al male.

  A111000147 

 La sera stessa in cui era stato raccomandato, viene il giovine a casa, e senza dire nulla, contro il suo solito, se ne va a riposo.

  A111000147 

 Un giovanetto della città di Montmirail nella Francia era vissuto cristianamente fino all'età di quindici anni, quando ebbe la sventura di frequentare cattivi compagni.

  A111000154 

 Quasi nel momento stesso ch' egli cessava di proferire queste parole, l'anima sua volava al cielo certamente, accompagnata da Maria di cui in vita era stato fervoroso divoto.

  A111000156 

 Non era ancora giunto a casa, quando una persona di servizio lo chiama con gran premura che ritorni dall'inferma che voleva confessarsi.

  A111000156 

 Rovinata così nelle cose dell' anima, lo fu ben presto nelle cose del corpo; e caduta in grave malattia era quasi in punto di morte.

  A111000166 

 Egli fin da giovanetto era così riserbato, che quando le persone di {153 [447]} servizio andavano per aiutarlo a vestirsi, non osava neppure lasciarsi vedere i piedi nudi; era così modesto negli occhi che non mai aveva fissato in faccia la propria genitrice.

  A111000177 

 Lo stimarono essi un sogno, ma perchè il termine prefisso era breve, stavano attendendo l'esito.

  A111000177 

 Onde che sarà mai il godere per sempre la compagnia di Lei in cielo? Racconta s. Gregorio Magno che una fanciulla di nome Musa era molto divota di Maria: aveva però il difetto di trattenersi volentieri colte sue compagne in leggerezze.

  A111000193 

 Era questa un'eresia che mirava ad abbattere tutti i principii di nostra santa religione.

  A111000194 

 A mano a mano che la processione si avanzava il morbo contagioso si allontanava da quelle contrade, finchè giunta al luogo ove era il monumento dell'imperatore Adriano (che per questo fu chiamato Castel Sant'Angelo), comparve sopra di esso un angelo in forma umana.

  A111000194 

 Egli riponeva nel fodero la spada insanguinata in segno che l'ira divina era placata, e che per {173 [467]} l'intercessione di Maria era per cessare il terribile flagello.

  A111000205 

 S. Luigi Gonzaga negli ultimi momenti di sua vita, confortato da Maria, non solo non temeva la morte, ma era pieno di contentezza di mano in mano che si faceva più vicina l'ultima ora di vita.

  A111000206 

 Andato egli in Chiesa, e preso seco il ss. Viatico, s'incammino verso al luogo ove era l'iuferma.

  A111000218 

 Fin dal secolo X era in uso l'astinenza dalle carni in tal giorno in onore di Maria.


don bosco-il pastorello delle alpi ovvero vita del giovane besucco francesco d-argentera.html
  A112000009 

 Era poi una delizia il vedere con quanta gioia tutte le feste prima del vespro si unisse cogli altri fedeli a cantar le lodi a Maria e a Gesù.

  A112000015 

 Quando poi era giunto a comprenderla diceva: Adesso la recito con maggior divozione.

  A112000018 

 Se talvolta era alquanto malinconico, e volevasi rallegrare, bastava parlargli di cose spirituali, o del profitto, che poteva ricavare nel frequentare la scuola.

  A112000019 

 La sua ubbidienza agli ordini dei genitori, dice il Paroco, era così pronta che sovente ne preveniva i desideri in modo, che non ebbero mai ripulsa dal medesimo, e nemmeno ravvisarono la più piccola indolenza nell' eseguire i loro comandi.

  A112000020 

 Era poi tutto dolcezza ed amore verso i fratelli e le sorelle, non mai offendendosi quantunque fosse dai medesimi rimproverato.

  A112000021 

 Cinque anni fa essendo partito pel servizio militare il suo maggior fratello Giovanni, il nostro Francesco non cessava di dargli santi avvertimenti per sua norma, affinchè si mantenesse buono come era in casa.

  A112000024 

 Raramente dopo il pranzo usciva di casa a divertimento e se n' era quasi intieramente dimenticato alcuni mesi prima che venisse all' Oratorio.

  A112000025 

 Che se alcuno più giovane di lui lo richiedeva di istruzione fuori della scuola, era sua passione il prestarsi di buon cuore, animandolo ancora a richiederlo ben sovente.

  A112000028 

 Prestavasi inoltre con gran piacere a far leggere i più piccoli e ciò faceva con sì bel garbo e con tanta amorevolezza che era da loro assaissimo amato e rispettato.

  A112000030 

 La qual cosa era tanto vera, che ricevendo qualche piccolo regaluzzo, o guadagnando qualche moneta per servizi ad altri prestati, giunto a casa, o rimetteva il guadagno nelle mani dei genitori, oppure ne faceva parte ai fratelli ed alle sorelle dicendo: Vedete quanto io vi amo! Vegliando la sera nella propria stalla, da cui usciva rarissimamente, per non associarsi con altri compagni, impiegava il tempo divertendosi coi famigliari, studiava le sue lezioni, oppure compieva qualche altro suo dovere scolastico.

  A112000030 

 Pel che era da loro tanto amato, che sembrava troppo molesto il tempo in cui non l' avevano in loro compagnia.

  A112000032 

 Che se gli cadeva tra le mani la vita di qualche pio giovanetto, oh! allora questo era il suo caro libro, che diventava il soggetto de' suoi discorsi e della sua imitazione.

  A112000034 

 Appena ne fu capace era dai medesimi condotto a confessarsi.

  A112000034 

 Fanciullino ancora era già da' suoi genitori condotto alla chiesa; gli prendevano le mani, lo ajutavano a far bene il segno della s. Croce, gli additavano il modo ed il luogo, in cui doveva inginocchiarsi, e l' assistevano colla massima amorevolezza.

  A112000036 

 Ad essi tanto più nei primi anni raccomandavasi, affinchè gli insegnassero a confessarsi bene, interrogavali, come essi facevano a conoscere le mancanze commesse, e a ricordarsi dei peccati in sì lungo spazio di tempo, che era circa un mese.

  A112000036 

 Passava intanto quella giornata in un santo raccoglimento e per quanto gli era possibile in chiesa.

  A112000036 

 Un semplice consiglio od anche un solo desiderio esternato dal suo Padrino era per lui un comando, checon gioia premurosamente eseguiva.

  A112000040 

 Non mai si vide dar segni di vanagloria per la stima, in cui era tenuto dai genitori, conoscenti, e dal Paroco.

  A112000043 

 La sera cantava da solo il vespro, recitava la terza parte del rosario, ed era per lui grande festa, quando poteva trovar compagni, che lo ajutassero a lodare Iddio.

  A112000044 

 Quello era per me uno de' più cari momenti, imperciocchè io cantava e l' eco degli antri della montagna ripeteva la mia voce, ed io godeva come se gli angeli del paradiso mi aitassero a cantar le glorie della grande madre di Dio.

  A112000047 

 Non mancava mai di farsi il segno della s. Croce e recitare qualche preghiera ogni volta che passava avanti a {46 [288]} qualche chiesa, e molto più se vi era il SS. Sacramento.

  A112000049 

 Nelle conversazioni e ricreazioni coi compagni egli era gioviale quanto altri {47 [289]} mai.

  A112000050 

 Ebbene io mi rifarò di questa mortificazione, diceva ai compagni, dimani verrò io il primo, e l' era quasi sempre.

  A112000052 

 Era suo costume non solo d' intervenire ogni giorno per le funzioni parochiali, ma bensì tutti i giorni faceva la visita al SS. Sacramento.

  A112000053 

 Questa sua mortificazione per attendere alle opere di pietà era divenuta così abituale, che gli stessi parenti usavano molta attenzione per non darci causa.

  A112000054 

 Grande era la frequenza, e tutti ammiravano la straordinaria divozione che spiccava nel nostro Francesco.

  A112000054 

 Se il Paroco abbisognava di particolari ajuti {55 [297]} nel disimpegno del suo dovere, o per animare qualche infermo alla confessione, o prepararlo a ricevere il Viatico, raccomandava ogni cosa alle preghiere di Francesco ed era sicuro del favorevole risultato.

  A112000055 

 Per questo già da tre anni era dal Paroco {56 [298]} trascelto a fare il catechismo in numerosa classe nella quaresima.

  A112000057 

 Costui era tanto amante delle pratiche di divozione, che la sua perdita fu sentita in tutto il paese.

  A112000057 

 Radunai allora, {57 [299]} dice il Paroco, vari giovanetti e gli interpellai, se vi era alcuno, che si sentisse di sottentrare nella diligenza e nella pratica dei religiosi esercizi di chiesa al compianto pio giovanetto.

  A112000061 

 Per questo il mondo maligno non lo amava, perchè Francesco era distaccato dal mondo.

  A112000068 

 Da quel tempo accostavasi ogni mese al Sacramento della penitenza: alla Comunione poi si accostava quando dal confessore gli era permesso.

  A112000069 

 Il giorno della Comunione era da lui passato unicamente in casa ed in Chiesa, ove invitava anche altri compagni a recarvisi la sera per compier bene quella solenne giornata.

  A112000069 

 Il suo cuore era vuoto delle cose del mondo, e Iddio lo riempiva delle sue grazie.

  A112000071 

 Essi un giorno gli dimandarono, se quella era penitenza impostagli dal confessore.

  A112000073 

 Il buon Francesco esultò a quell' invito dell' amato suo Padrino e col consenso dei genitori cominciò a frequentare quella scuola con nuovo vigore, e con nuova diligenza, onde corrispondere al favore che gli era fatto.

  A112000076 

 {74 [316]} Egli mi era eziandio stato raccomandato dal signor Eysautier luogotenente delle guardie reali, e me lo aveva raccomandato come un modello per istudio e per condotta morale.

  A112000077 

 Era sì grande la sua persuasione d' aver udita questa risposta, che la confermò molte volte anche in presenza di tutta la famiglia, e senza alcuna variazione.

  A112000078 

 - La riconoscenza era una delle prerogative di questo grazioso fanciullo.

  A112000087 

 Suo padre nel licenziarsi da lui era commosso fino alle lagrime, ma Francesco lo confortò dicendo: Non datevi alcuna pena per me; il Signore non mancherà di ajutarci: lo pregherò ogni giorno per tutta la nostra famiglia.

  A112000089 

 Un giorno io era in mezzo ai giovani di questa casa, che faceva ricreazione, quando vidi uno vestito quasi a foggia di montanaro, di mediocre corporatura, di aspetto rozzo, col volto lentichioso.

  A112000120 

 Quindi continuò bensì a premiere volentieri parte alla ricreazione, ma con grande riserbatezza; anzi quando il tempo libero era alquanto prolungato soleva interromperlo per trattenersi con qualche compagno più studioso, per informarsi delle regole e della disciplina della casa, farsi spiegare qualche difficoltà scolastica, ed anche per recarsi a compiere qualche esercizio di cristiana pietà.

  A112000126 

 Quivi poi era bello il vederlo continuamente raccolto, studiare, scrivere colla avidità di chi fa cosa di grande suo gusto.

  A112000127 

 Uno de' suoi grandi timori era che gli avvenisse contro sua volontà di trasgredire le regole; perciò specialmente nei primi giorni sovente chiedeva se si potesse fare questa o quell' altra cosa.

  A112000134 

 Quello che dissi intorno alla diligenza di Besucco in materia di studio si deve estendere a tutti gli altri doveri anche più minuti: egli era esemplare in tutto.

  A112000134 

 {98 [340]} Era stato incaricato di scopare il dormitorio.

  A112000136 

 Discorreva un giorno con un compagno intorno ai propri studi ed intorno al fine per cui ciascuno era venuto nella casa.

  A112000143 

 Il Besucco era stato da' suoi parenti e dal suo Prevosto animato ed ammaestrato intorno al modo di comunicarsi sovente e con frutto.

  A112000143 

 Mentre era ancora in patria soleva già accostarsi ogni settimana; di poi in tutti i giorni festivi, ed anche qualche volta lungo la settimana.

  A112000144 

 Le sue apprensioni crebbero da che una persona venuta in questa casa disse al Besucco, che era meglio accostarsi più di rado per accostarsi con più lunga preparazione e con maggior fervore.

  A112000159 

 Era poi cosa veramente edificante l' industria con cui egli studiava di condurre seco in chiesa qualche {110 [352]} compagno.

  A112000159 

 Il compagno, che era tutto affacendato nei trastulli, rispose che non ci voleva andare.

  A112000160 

 Ma quale non era la mia sorpresa, quando mi accorgeva aver urtato nel divoto Besucco, che in un nascondiglio dietro, ma vicino all' altare in mezzo alle tenebre della notte pregava l' amato Gesù a favorirlo de' celesti lumi per conoscere le verità, farsi ognor più buono, farsi Santo? Serviva eziandio molto volentieri la s. Messa.

  A112000160 

 Quelli che lo hanno osservato ad assistere alla s. Messa od alla benedizione della sera vanno d' accordo nell' asserire, che era impossibile il mirarlo senza sentirsi commossi ed edificati pel fervore che dimostrava nel pregare, {112 [354]} e perla compostezza della persona.

  A112000161 

 Era poi ansiosissimo di leggere libri, cantare canzoncine che riguardassero il SS. Sacramento.

  A112000161 

 Fra le molte giaculatorie, che egli recitava lungo il giorno, la più famigliare era questa: Sia lodato e ringraziato ogni momento il SS. e divinissimo Sacramento.

  A112000163 

 Egli non era abituato a meditare, ma faceva molte preghiere vocali.

  A112000164 

 Per lo più era l' ultimo ad uscire di chiesa, perchè soleva sempre fermarsi un po' di tempo davanti alla statua di Maria SS. Per questo motivo spesso gli accadeva di perdere la colezione con molto stupore di quelli che vedevano un giovinetto sui quattordici anni sano e robusto dimenticare il cibo corporale pel cibo spirituale della preghiera.

  A112000165 

 Nei giorni di Venerdì, se gli era possibile, faceva od almeno leggeva la via crucis, che era la sua pratica di pietà prediletta.

  A112000166 

 Egli era così amante della preghiera, ed erasi cotanto ad essa abituato, che appena rimasto solo o disoccupato qualche momento si metteva subito a recitare qualche preghiera.

  A112000175 

 Il fare commissioni a' suoi compagni, portare loro acqua, nettare le scarpe, servire anche a tavola quando gli era permesso, scopare in refettorio, nella camerata, trasportare la spazzatura, portare fagotti, bauli, purchè il potesse, erano cose, che egli faceva con gioia e colla massima sua soddisfazione.

  A112000177 

 Prendendo egli letteralmente ciò che se gli era detto di sopportare con pazienza il freddo delle stagioni, egli lasciò inoltrare la stagione invernale senza vestirsi come conveniva.

  A112000177 

 Un giorno lo vidi tutto pallido nella faccia, e chiedendogli se era male in salute, No, disse, sto benissimo.

  A112000184 

 Ne' suoi discorsi era assai riservato, ma gioviale {124 [366]} e faceto.

  A112000187 

 Egli era sempre contento delle disposizioni dei superiori; nè mai lamentavasi dell' orario della casa, degli apprestamentidi tavola, degli ordini scolastici e simili.

  A112000202 

 Nelle lettere poi era assai facondo, ed io credo di fare cosa grata coll' inserirne alcune, il cui originale mi fu graziosamente comunicato da coloro cui erano state dirette.

  A112000215 

 Da che era stato visitato dal suo padrino, desiderava ardentemente di ricevere da lui qualche lettera.

  A112000227 

 Un favore per altro debbo dimandarti ed è che in questo inverno tu faccia la Via Crucis dopo le sacre funzioni come io faceva, quando era in patria.

  A112000241 

 Mia cara madre, vi ho dati tanti fastidii quando era a casa, e ve ne do ancora presentemente; ma procurerò di compensarvi colla mia buona condotta e colle mie preghiere.

  A112000252 

 - Oh niente...quando Gesù pendeva {149 [391]} in croce non era meglio coperto di me.

  A112000253 

 Si conobbe tosto, che il male del Basucco non era leggiero, laonde fu immediatamente portato nell' infermeria.

  A112000306 

 Alle orecchie: 0 mio Dio perdonatemi tutto quello che ho sentito con queste orecchie, e che era contrario alla vostra santa legge.

  A112000312 

 Per appagare questo suo ardente desiderio uopo era che vi fosse qualcheduno che recitasse preghiere, o almeno giaculatorie accanto al suo letto.

  A112000314 

 In quell' istante la faccia di lui appariva vegeta e rubiconda più che non era nello stato regolare di sua sanità.

  A112000321 

 Anzi quando era bene in sanità non apparve mai in lui sintomo di quella straordinaria bellezza.

  A112000321 

 La voce comune che correva fra tutti era che egli fosse volato al cielo.

  A112000323 

 Giunta poi la notizia della sua morte la sera del giorno tredici corse tosto di bocca in bocca, ed in meno di un' ora Francesco era presentato dalla maggior parte dei genitori a modello delle loro rispettive {175 [417]} famiglie.

  A112000334 

 Nei giorni dal 9 al 14 novembre il cielo era nuvoloso, poi cadde grande {184 [426]} pioggia e neve; ma il benedetto crocifisso fu sempre asciutto senza verun indizio di sudore sofferto.

  A112000338 

 Prese quindi per la briglia il cavallo che senza difficoltà si levò su e lasciossi senza opposizione condurre alla porta della chiesa, ove il Generale entrato prostrossi con grande ammirazione dei circostanti innanzi al Crocifìsso che in allora era collocato sopra un' alta trave in mezzo alla chiesa.

  A112000339 

 Persuasa {188 [430]} che la camera in cui era stato riposto il Crocifisso sarebbe stata risparmiata dai saccheggiatori; vi trasportò tutti gli altri mobili della casa.

  A112000340 

 Anzi così grande era ed è giornalmente la loro certezza di ottenere la desiderata pioggia che quasi tutti vengono alla {189 [431]} visita muniti d' ombrelli.


don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html
  A113000010 

 L' amministrazione di queste cose era affidata al Vicedomino, ovvero Camerlengo.

  A113000016 

 Como lo vide il Salvatore, al quale ogni cosa era manifesta, lo chiamò a sè {12 [12]} e gli disse: Dimmi, o Pietro, chi sono quelli, che pagano il tributo? Sono i figliuoli del re, oppure gli estranei alla famiglia reale? Pietro rispose: Sono gli estranei.

  A113000024 

 Come ognuno vede, era necessario mettere un argine a queste lamentabili pretensioni.

  A113000025 

 Era pure necessario escluderne il popolo romano, perchè non potendo talora andare d' accordo col Clero, dava occasione a gravi subbugli.

  A113000025 

 Questo diritto di elettori era tuttora riserbato indistintamente a tutto il Clero di Roma, il quale essendo molto numeroso, e fra i suoi membri non andandosi sovente d' accordo nella persona da eleggersi, succedevano ancora spesso disordini perniciosi alla Chiesa.

  A113000026 

 Era ben conveniente che fosse ai soli Cardinali riserbata la facoltà di eleggere il Pontefice, perciocchè essi nella Gerarchia della Chiesa godono il primo posto.

  A113000035 

 Era fatto a forma del Pileo dei Romani, berretto, che u-savano solamente i liberi e non gli schiavi.

  A113000036 

 Quest' ornamento da prima portava una sola corona, ed era detto Regno.

  A113000038 

 La Mitra era già adoperata dal Sommo Sacerdote degli Ebrei nell' antica legge.

  A113000040 

 Nell' antica legge era figurato nel sopraumerale che indossava il Sommo Ponteflce degli Ebrei.

  A113000045 

 I Papi lo adoperano a fine di mantenere viva l' idea, che era un pescatore quegli, a cui Gesù Cristo diede la supremazia sututtala Chiesa, e del quale essi sono i legittimi successori.

  A113000056 

 La Sedia gestatoria era già usata al tempo dei Romani Imperatori.

  A113000057 

 La Cattedra di S. Pietro ha pure gli anelli ai due lati, i quali fanno vedere che quella era una sedia gestatoria.

  A113000060 

 Questo uso era più che necessario nei primi tempi della Chiesa, allorchè si faceva ancora al popolo la Comunione sotto le specie del vino.

  A113000066 

 Non era scritto così in cielo.

  A113000066 

 Pio IX, maraviglia del secolo decimonono, toccava l' anno trentaduesimo del pontificato, e l' ottantesimosesto di sua età; e sebben per due mesi avesse tenuto il letto per seria malattia, si era ciò nondimeno felicemente ristabilito, e già cominciava camminare {47 [47]} per le sale del Vaticano, già avea ripigliate le ordinarie sue udienze, e il mondo Cattolico giubilava perchè l' amato padre scampato dal pericolo faceva presagire ancora più anni di vita.

  A113000067 

 Quella trista notizia, che non si voleva credere, madie tutti temevano, era una realtà.

  A113000068 

 Il cardinale Vicario ordinò immediatamente che in tutte le chiese di Roma fosse esposto il SS. Sacramento, da tutte parti si pregava; era un affaccendarsi generale; chi andava al Vaticano, chi veniva; ad ogni passo l' uno interrogava l' altro di ciò ch' era o non era.

  A113000069 

 Alle quattro {48 [48]} del mattino del 7 chiamò monsignor Marinelli e volle fare la sua confessione; alleotto ricevette il SS. Viatico;alte dieci l' Olio Santo; alle tre pomeridiane entrava in agonia, alle cinque e quaranta Pio IX non era più.

  A113000069 

 Subito telegrammi, lettere e giornali, portarono come un lampo in tutto il mondo la dolorosa notizia che Pio IX era morto.

  A113000073 

 Perciò ai pietosi fedeli non era concesso che un momento per dare uno sguardo alla venerata salma, e poi andarsene per dare posto ad altri che affollati si avanzavano.

  A113000087 

 L' impresa era importante, urgente e di massima premura.

  A113000089 

 Chi dirigeva tutti quei lavori era un uomo già assai conosciuto per la sua rara pietà e per la sua singolare attitudine nel maneggio de' grandi affari.

  A113000089 

 Quell' uomo era il Camerlengo di S. Romana Chiesa, era il Cardinale Gioachino Pecci.

  A113000105 

 {59 [59]} Osservate pertanto tutte le formalità, la mattina di questo giorno che era il primo del mese consacrato a san Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale, gli Eminentissimi Cardinali alle ore dieci e mezzo si sono riuniti nella Cappella Paolina.

  A113000114 

 Innanzi a ciascun seggio era una piccola tavola con l' occorrente per iscrivere in una cartella i moduli delle schede; e dalla parte anteriore della tavola pendeva lo stemma del Porporato.

  A113000114 

 La Cappella Sistina era destinata, come si disse, alle riunioni generali dei Cardinali per lo scrutinio dei voti.

  A113000137 

 Tutti aspettavano con santa impazienza che allo scoccare delle ore 4 ½, come ne era corsa voce, il Santo Padre si affacciasse a dare per la prima volta la sua benedizione Apostolica.

  A113000146 

 "Io era fra i pochi ch' erano rimasti ritti in piedi, ma se si stava ancora lì un minuto, l' atmosfera vinceva anche me, e mi inginocchiavo anch' io....

  A113000149 

 Per questo motivo il Card. Pecci, che era Arcivescovo, fu soltanto coronato.

  A113000154 

 Questa grande funzione dovendosi fare nella Cappella Sistina era forza di limitare il numero di coloro che affollatichiedevano di essere ammessi.

  A113000155 

 Il corteggio era aperto dalle guardie Svizzere e dalla Croce papale.

  A113000157 

 Sua Santità, scesa dal secondo piano delle Loggie, entrava nell' Aula dei paramenti, ove dai due primi {80 [80]} Cardinali Diaconi era rivestita dei sacri indumenti, e, coperto il capo della Mitra d' oro, faceva il suo ingresso nella sala Ducale, preceduto dai Penitenzieri della Patriarcale Basilica Vaticana, dagli Arcivescovi e Vescovi in piviale bianco liscio e mitra, tra i quali il Diacono e Suddiacono Greci, che si tenevano al fianco del Prelato funzionante da Suddiacono nel Pontificale; e finalmente dagli EminentissImi Cardinali, dei quali i Diaconi vestivano la tonacella, i Preti la pianeta, gli Arcivescovi e Vescovi il piviale bianco ricamato in oro, tutti colla mitra bianca sul capo.

  A113000161 

 Quindi l' Em. mo Mertel, primo Diacono, presente alla ceremonia colla Ferola in mano, si alzava, ed allora, dopo cantato il Procedamus in pace, si riformava il corteggio e moveva nello stesso ordine col quale era venuto, aggiungendosi ad esso, dopo la Croce, gli Avvocati Concistoriali e, prima dei Cardinali, il Principe Ruspoli, maestro del Sagro Ospizio, e gli Abati mitrati.

  A113000162 

 E qui ci è grato ricordare che la Sedia gestatoria sulla quale era portato il Sommo Pontefice è quella che fu donata dai Cattolici Napolitani al compianto e venerato Pio IX.

  A113000167 

 In essa era già riunita una folla di personaggi che ne occupavano tutte le tribune.

  A113000167 

 Nelle altre, a sinistra dell' ingresso, era il Corpo Diplomatico cogli addetti alle rispettive Ambasciate e Legazioni, e una rappresentanza del Sovrano Ordine Gerosolimitano e dei Cavalieri di Calatrava, tutti in grande uniforme e decorazioni.

  A113000169 

 Indi dall' Era.

  A113000179 

 Era questo difatto il punto più bello e più solenne della grandiosa cerimonia, e non poteva non produrre un effetto vivissimo nel cuore di tanti figli devoti ed affezionati alla nostra santissima religione.

  A113000198 

 La messa della Incoronazione era un capolavoro del Maestro Fazzini ad otto voci, e venne eseguita dai Cappellani Cantori, in modo superiore ad ogni elogio, cioè con inappuntabile precisione ed effetto, dando in questa solenne circostanza un ulteriore splendido attestato di quella grande rinomanza, che tanto meritamente si acquistò la Cappella Pontifìcia.

  A113000198 

 {95 [95]} Il Benedictus qui venit, etc. a cinque voci concertato, era una religiosa e felicissima ispirazione del Maestro Mustafà, direttore perpetuo dei Concerti della Cappella Pontificia.

  A113000205 

 Il suo tavolino era il suo mondo; 1'approfondarsi nelle scienze la sua delizia.

  A113000207 

 Saggio e pio qual era, considerate le ragioni prò e contro, e preso consiglio col direttore dell'anima sua, egli deliberò di accogliere il grazioso invito del Re del Cielo, e intraprese lo studio della teologia.

  A113000213 

 In questa condizion di cose è inutile il dire che non vi era più sicurezza nè di notte, nè di giorno; la paura regnava pressochè in tutte le famiglie; quindi da ogni parte si reclamava un efficace provvedimento.

  A113000213 

 La provincia di Benevento, soggetta al mite dominio del Capo della Chiesa, era da qualche tempo travagliata da grave sciagura.

  A113000213 

 Ma era d'uopo di un uomo di mente perspicace da avvisare i mezzi opportuni, e di un carattere energico {108 [108]} da metterli impavidamente all'opera.

  A113000218 

 In Perugia capoluogo di provincia, e che conta 20 mila abitanti, accadde {112 [112]} un giorno che le prigioni rimasero vuote affetto; non v'era un detenuto.

  A113000219 

 Ormai non v'era più dubbio che ad una somma dottrina Monsignor Pecci non congiungesse una ben rara accortezza nel maneggio degli affari più difficili e delicati.

  A113000223 

 Era questo il più bello elogio che il Nunzio ne potesse riscuotere; poichè era il re stesso, che testimoniava aver egli egregiamente rappresentato appresso di lui ed i suoi sudditi il Capo della Chiesa, e fatto bene ogni cosa.

  A113000228 

 Quindi all'annunzio che il Cardinale Pecci era stato assunto al trono di s. Pietro, il clero di Perugia ne godette altamente; ma pel grande affetto che gli portava, non sapendosi rassegnare a non averlo più per suo particolar Pastore, domandò ed ottenne per sommo favore che egli da Papa continuasse tuttavia ad essere Vescovo di Perugia, e ne fu esaudito.

  A113000228 

 Tanta era l'affezione che nutriva per essi che talora li faceva assidere alla sua mensa, come figli intorno al proprio padre.

  A113000234 

 Ma Colui che era riguardato siccome la gemma più fulgida, e meritevole di brillare sul primo trono del mondo, sentiva così bassamente di se da credersi indegnissimo di {133 [133]} essere sollevato a tanta altezza, e nel Conclave scorgendo la probabilità che ciò avvenisse, ne impallidì, tremò, e pianse.

  A113000238 

 " {135 [135]} Alla sua volta il Cardinale Bonnechose, Arcivescovo di Rouen, parlando nella sua Metropolitana, disse le seguenti parole, che ci sono riferite dalla Semaine Religieuse di quella città: "Il Cardinale Pecci, sul quale nella vigilia erasi concentrato il maggior numero dei voti, era in quella mattina di Mercoledì pallido e addolorato.

  A113000239 

 " Egli obbedi, e tosto il numero dei suffragi a lui dati avendo oltrepassato i due terzi delle voci, era nominato Papa.

  A113000251 

 Nel settembre del 1843, quando era Legato a Ravenna, poco mancò che non fosse fatto prigioniero dagli insorti capitanati da Ignazio Ribotti.

  A113000252 

 Il cardinale Amat, inoltrato negli anni, ebbe due assalti di apoplessia, ed anzi sul finire del 1871 se ne era già annunziata la morte, e tutti i giornali ne pubblicarono la necrologia, tributando al suo nome i più splendidi elogi, tanto più sinceri, perchè si credeva di tributarli ad un defunto.

  A113000254 

 A Monaco si segnalò col suo zelo contro l'illuminismo e la frammassoneria e promosse l'Assemblea dei Vescovi bavari a Wursburgo, dove furono gettate le prime basi del Concordato conchiuso nel 1855 tra Pio IX e Francesco Giuseppe I. A Parigi sostenne con dignità e fermezza il suo ufficio in mezzo ai tranelli diplomatici ed alle doppiezze di Napoleone III. Dicono che, nato il Principe imperiale, gli augurasse di poter essere sempre sordo alle adulazioni dei cortigiani, come nei primi giorni in cui era venuto alla luce del mondo.

  A113000256 

 Era consultore della Congregazione del Santo Uffizio, e dicono che la Santità di Pio Nono lo abbia incaricato di estrarre dalle sue Allocuzioni ed Encicliche le proposizioni condannate nel Sillabo.

  A113000260 

 L'antico ministro di Francesco II delle Due Sicilie, commendatore Caraffa, era suo fratello.

  A113000263 

 " Era una consolazione per lui di moltiplicare i luoghi di adorazione, e quando poteva piantare una croce, non importa su quale fabbrica, era sicuro di farne o tardi o tosto una chiesa od una cappella.

  A113000264 

 Nel novembre 1876 una schiera di Missionari Salesiani dovevano imbarcarsi a quel porto per salpare le acque verso l'Uruguai e la Repubblica Argentina, ma a motivo del cattivo tempo giunsero troppo tardi, quando cioè il loro battello era già partito.

  A113000273 

 Nel 1847 era internunzio all'Aia, e Pio IX nel Concistoro dei 4 ottobre 1847 lo preconizzò Arcivescovo di Sida, consacrandolo egli stesso il 10 di quel mese nella cappella Paolina del palazzo apostolico del Quirinale.

  A113000275 

 Quando re Alfonso XII riannodò colla Santa Sede le antiche relazioni, che già esistevano col Governo della regina Isabella sua madre, si pensò a provvedere di un titolare la Chiesa arcivescovile di Toledo, la prima fra le sedi di Spagna; e la scelta cadde su Giovanni Ignazio Moreno, che fino dal 13 di marzo 1868 era stato creato Cardinale del titolo {182 [182]} di Santa Maria della Pace.

  A113000275 

 Suo padre era consigliere nella Corte d'appello di Madrid.

  A113000277 

 Monaco se la sua carica era a vita o cessava alla morte del Pontefice.

  A113000283 

 Ed egli tornossene in Roma ed il Santo Padre, per dimostrare che se egli cessava di rappresentare la Santa Sede in Portogallo, non era per nessun demerito, lo creò e pubblicò Cardinale nel Concistoro del 22 dicembre 1873, dandogli il titolo di Santa Anastasia, e nominandolo prefetto della Sacra Congregazione delle indulgenze e sacre reliquie.

  A113000284 

 Nel Concistoro {195 [195]} del 22 febbraio 1867 veniva promosso all'arcivescovato diStrigonia, e sei anni dopo al 22 dicembre 1873, era creato e pubblicato Cardinale del titolo di S. Bartolomo all'Isola.

  A113000286 

 Clemente XI dichiarava nel 1719 il capo della famiglia Mattei, che già era insignita del titolo di Duchi di Giove, principe romano.

  A113000286 

 Il Cardinale {198 [198]} Roggero Antici-Mattei, di cui scriviamo, nacque in Recanati addì 23 marzo del 1811, ed era canonico decano e prima dignità nel Capitolo della patriarcale basilica Vaticana, prelato domestico di Sua Santità, protonotario apostolico soprannumerario, e segretario della sacra Congregazione concistoriale e del Sacro Collegio, allorchè il Santo Padre Pio Nono, nel Concistoro dell'otto gennaio 1866, lo preconizzò patriarca di Costantinopoli.

  A113000290 

 Era una splendida conquista che Dio aveva accordato alle cure incessanti del cardinale Wiseman nel promuovere in Inghilterra il ritorno alla Chiesa di Roma.

  A113000296 

 Fra i principali citiamo le sue dissertazioni sull'antico tempio di Salomone in Gerusalemme, il nuovo volgarizzamento poetico di Giona, la sua illustrazione della canonizzazione dei martiri giapponesi, quella della statua di bronzo del Principe degli Apostoli nella Basilica Vaticana, quella dell'anno LXVII dell'era volgare, in occasione del centenario di San Pietro, gli Atti del martirio di Santa Cecilia, ecc.

  A113000297 

 Fu quindi nominato professore di teologia e lingua ebraica nello stesso seminario, mentre era già canonico teologale nella collegiata della sua patria.

  A113000297 

 {215 [215]} Monsignor Bartolomeo D'Avanzo era già celebre per le sue Lettere pastorali e i suoi discorsi accademici.

  A113000298 

 Zelantissimo per la gloria di Dio, nelle diocesi di Castellaneta e di Calvi e Teano fondò quasi di pianta i seminari, spendendovi le rendite delle mense e le sue, e con bellissimo disegno fece restaurare elegantemente il duomo di Teano, la cui facciata, cominciata da 130 anni, era stata poi abbandonata.

  A113000300 

 Mentre era Vescovo di Siguenza, monsignor Benavides dimostrò {220 [220]} spesso il suo affetto al Santo Padre Pio IX, e nella sua lettera del 12 luglio 1859 gli offeriva se stesso, la sua casa e tutte le cose sue in testimonianza del rispetto dovuto alla sacra sua persona, e di "intima adesione e cordiale sommessione alla Cattedra di San Pietro, ed ossequiosa obbedienza al Vicario di Gesù Cristo.

  A113000308 

 In giovane età era già referendario della Segnatura di giustizia e consultore della Congregazione speciale di Propaganda per gli affari di rito orientale, allorchè nel 1872, ai 22 di giugno, il Santo Padre lo preconizzò Arcivescovo di Neo Cesarea ed assegnollo a suffraganeo al cardinale Nicola Clarelli Paracciani, vescovo suburbicario di Frascati.

  A113000308 

 Ma una tale promozione non era che foriera di più grande onorificenza.

  A113000310 

 Conseguì più tardi un benefizio in seguito a concorso, e nel 1845, era redattore dell' Eco della Religione, che vedeva la luce in Valenza.

  A113000316 

 Si recò a Roma in occasione della festa per la canonizzazione dei martiri giapponesi, e vi sottoscrisse il celebre indirizzo che i Vescovi colà congregati presentarono al Santo Padre, nel quale era in così splendida guisa reso omaggio all'infallibile suo magistero, e vi ritornò in occasione del Concilio Vaticano, facendosi ammirare per la sua devozione all' autorità del Papa.

  A113000317 

 Era una nomina meritata e fu accolta con plauso universale.

  A113000329 

 Il Card. Giuseppe Milhalovitz nacque il 16 gennaio 1814 in Tarda, diocesi di Czanad in Ungheria, e fatto sacerdote,dopo aver compiuto lodevolmente varii uffizi ecclesiastici, era notaio e direttore della cancellaria vescovile ed abbate di S. Martino di Vaska, allorchè fu sollevato all'onore dell'episcopato a proposta dell'imperatore Francesco Giuseppe.

  A113000329 

 Non taceremo dell'affetto vivissimo che l'Arcivescovo di Zagabria nutriva verso la persona del Santo Padre Pio Nono, e come nello scorso anno prendesse parte attivissima LL costituzione di un Comitato, che si era incaricato di festeggiare solennemente in Croazia il Giubileo peiscopale del venerando Pontefice.

  A113000338 

 Era bensì stato promosso a quella sede monsignor Ferrè, Vescovo di Crema:, ma la cessazione del Governo austriaco in Lombardia fece sì che quella nomina non potesse aver effetto.

  A113000338 

 Era così prenunziare la sua prossima nomina a Cardinale.

  A113000349 

 Allorchè nel 1860, il cardinale Cagiano de Azevedo, vescovo di Frascati, fu nominato penitenziere maggiore per la morte del cardinale Gabriele Ferretti, vescovo di Sabina, che era rivestito di tale carica, il S. P. Pio IX nominò il cardinale Caterini prefetto della Sacra Congregazione del Concilio, ed ancora oggidi, nonostante la grave età, ne esercita le attribuzioni {252 [252]} molteplici insieme con quelle di prefetto della Congregazione speciale perla revisione dei Concilii provinciali.


don bosco-il pontificato di s. caio papa e martire.html
  A114000001 

 Dicesi poi era dei Martiri pel grande numero di fedeli di ogni età e condizione, che diedero la vita per la fede; per le studiate atrocità che furono poste in opera dai persecutori, ed infine pel coraggio sovrumano con cui i Cristiani sostennero tanti e così prolungati patimenti.

  A114000001 

 L'eroismo cristiano in questa ultima persecuzione andò tant'oltre, che il martirio non era più considerato quale oggetto di affanno, ma piuttosto di giubilo e di piacere.

  A114000001 

 Questa si appella {4 [366]} persecuzione di Diocleziano, ovvero l'era dei Martiri.

  A114000002 

 Iddio soltanto era colui che colla sua grazia poteva infondere nel cuore di tutti quel coraggio e quella fermezza, {6 [368]} per cui spesso paurosi fanciulli, timide donne diventarono invincibili in faccia ai più formidabili tiranni.

  A114000002 

 Ora quale fu mai la cagione per cui uomini di tanto diverse condizioni andavano a gara per sacrificare la propria vita? Chi mai potè infondere tanto coraggio nel loro cuore? La risposta ce la dà chiaramente la storia degli stessi martiri: la sola cagione del martirio era il confessare in vista delle più gravi minacce, e dei più gravi supplizi che la vera religione era quella di Gesù Cristo e che Gesù Cristo era vero figliuolo di Dio fatto uomo.

  A114000003 

 Ma loro ordinaria dimora era l'esilio, oppure le catacombe.

  A114000006 

 Qui cominciò a trattar con Cristiani, lesse i loro libri, e innamorato delle bellezze della fede ricevette il battesimo {9 [371]} mentre era ancora in giovanile età.

  A114000008 

 Esso è il ventesimonono nella serie dei pontefici dopo Gesù Cristo; la sua elezione succedeva il 16 dicembre del 283 mentre era Caro imperatore.

  A114000008 

 Quando s. Cajo intraprese il governo della Chiesa Universale non vi era alcun {10 [372]} decreto speciale che comandasse di perseguitare i cristiani; ma si lasciavano in vigore varie leggi per cui potevano essere favoriti o perseguitati, secondo la bontà o la malvagità dei giudici e dei governatori.

  A114000010 

 Spesso avveniva che quando un cristiano era accusato non altro scampo gli rimaneva che sottoporsi alla sentenza, giusta od ingiusta che fosse.

  A114000027 

 Come si è detto costui era zio di s. Cajo, e con lui aveva passata la sua giovinezza.

  A114000027 

 Di qui cominciò la decima persecuzione sotto a Diocleziano, comunemente appellata l'era dei Martiri

  A114000028 

 [4] che era un {21 [383]} prode generale e dei più confidenti el medesimo imperatore.

  A114000030 

 Mandò egli un giorno a chiamare Cromazio che era uomo ricchissimo e già divenuto fervoroso cristiano.

  A114000035 

 Policarpo, che era uomo di grande virtù, sebbene gli rincrescesse di rinunziare alla palma del martirio che già gli pareva tenere in mano, tuttavia per ubbidire al s. Padre e per amore di que' fedeli di buon grado si arrese e si apparecchiò alla partenza.

  A114000037 

 Per essere da poco tempo battezzato ed in età molto giovanile il Pontefice non giudicava di ritenerselo seco a Roma e voleva mandarlo col padre fuori di pericolo; ma altro era l'animo ed il coraggio del giovane.

  A114000037 

 Questo Tiburzio era figliuolo del Prefetto Cromazio.

  A114000044 

 Tiburzio ringraziò Iddio e voleva andarsene, ma i buoni genitori lo ritennero dicendogli: Questo {32 [394]} nostro figliuolo era morto ed ora vive per opera tua; egli è cosa tua; ricevilo per tuo servitore e con lui noi ti diamo tutte le nostre sostanze; anzi ci offriamo noi medesimi per tuoi servi.

  A114000047 

 Poco dopo Tranquillino era condannato a morire sotto una pioggia di pietre che gli furono scagliate addosso.

  A114000049 

 Il sostegno di quei valorosi, l'animo per così dire di quei confessori della Fede era Sebastiano.

  A114000051 

 Sebastiano che era coraggioso soldato ed intrepido Cristiano con fermezza prese a rispondere così: Della tua vita, o Principe, non hai più caldo e tenero sostenitore di me; l'onore ch'io rendetti e che rendo tuttora a Gesù Cristo riguarda alla tua salute e a quella dell'impero: non ho adorato nè posso adorare i tuoi Dei, perchè ho creduto e credo essere da pazzo il porre speranza in sassi lavorati dalla mano degli uomini.

  A114000052 

 Ma che? trovò che era vivo.

  A114000052 

 Piena di maraviglia il condusse a casa sua, che era quella del fervoroso Castulo di lei marito.

  A114000053 

 Ma Sebastiano non era uomo da parlargli di fuga, o di salvare la vita.

  A114000056 

 Questo giovinetto era nato in Sinnada città della Frigia nell'Asia Minore.

  A114000056 

 Suo scopo era di poter meglio amministrare i beni che Pancrazio possedeva pressola capitale del Romano Impero, ed anche procurare al medesimo maggior comodità d'instruirsi nelle scienze.

  A114000057 

 Per soddisfare ad una innocente curiosità risolsero di andar anch'essi {41 [403]} a vedere quell'uomo che èra divenuto l'oggetto dell'ammirazione di tutti i buoni.

  A114000062 

 Ma quando Cajo giunse a spiegare come il Battesimo era la chiave che chiudeva loro le porte dell'inferno ed apriva quelle del paradiso, facendoli veri figli di Dio, ed eredi di una felicità infinita si sentirono ardere del più vivo desiderio di riceverlo al più presto possibile.

  A114000067 

 Siccome erano anche già abbastanza instruiti nelle verità della fede, e da un altro canto vi era pericolo da un momento all'altro di essere messi a morte; così fu loro amministrato il Sacramento della Cresima, e il Sacramento {47 [409]} dell'Eucarestia che ricevettero con ammirabile fervore.

  A114000072 

 Pochi giorni dopo mentre veniva dall'abitazione del Pontefice, una turba di birri si accorsero che egli era cristiano.

  A114000073 

 Pieno della gioja che provano quelli che sono vicini a conseguire il più gran bene del mondo si prostrò ginocchioni e baciò il terreno dicendo: O fortunato Campidoglio (tale era il nome del luogo del suo martirio) o fortunato Campidoglio! Eccomi finalmente giunto a godere, in te la gloria del trionfo.

  A114000075 

 Compose alcuni libri contro i pagani, a segno che in Roma era {54 [416]} riputato fra i più dotti nelle scienze divine ed umane.

  A114000075 

 S. Gabinio era stato educato con s. Cajo nella casa paterna nella città di Salona.

  A114000076 

 Essa era eziandio molto celebrata per le sue doti di animo e di corpo, ed in Roma il nome di Susanna era quello di una delle più illustri letterate.

  A114000076 

 Sua grande cura era d'instruire nella scienza e nella virtù sua figliuola.

  A114000080 

 Il Pontefice usci dai {56 [418]} suoi nascondigli e si recò a casa di Gabinio che gli narrò quanto era passato tra lui e Claudio.

  A114000123 

 Gli fu detto che era trattenuto in casa da infermità.

  A114000123 

 L'Imperatore per averne giuste novelle mandò a lui un certo Massimo, che era conte ovvero amministratore del patrimonio privato della casa imperiale.

  A114000133 

 Davanti al medesimo estendevasi un gran porticato noi cui mezzo era una spaziosa piazza detta foro di Sallustio.

  A114000133 

 In una parte di questo locale vi era un edifizio straordinario, detto palazzo di Sallustio.

  A114000158 

 Costui era stato instruito nella fede da s. Cajo molti anni prima, ed il medesimo Pontefice lo aveva battezzato.

  A114000158 

 Egli era un pubblicò impiegato, perciò poteva vendere e comperare senza essere notato.

  A114000163 

 A quelle parole Susanna conobbe che Serena era cristiana, quindi piena di contentezza esclamò: Sia ringraziato Dio che in ogni luogo è padrone, ed in ogni luogo ha degli adoratori.

  A114000164 

 Diocleziano stava aspettando un buon risultato in rapporto a Susanna; ma quando seppe che la cosa era riuscita al contrario montò in furore.

  A114000176 

 Diocleziano dopo aver fatto morire Claudio, Massimo, Susanna, Gabinio e altri suoi parenti, esitò alquanto a condannare colui che era stato il custode della sua infanzia, che egli stesso conosceva per uomo di grande virtù e che aveva sempre amato e venerato.

  A114000176 

 In fine per giungere al pazzo intento di annullare la religione cristiana pensò disfarsi del Capo che era Cajo.

  A114000182 

 Esso era nato in Lentopoli città di Egitto.

  A114000182 

 Non ammetteva tra suoi seguaci se non vergini e quelli che amavano la vita solitaria, condannava il Sacramento del matrimonio e negava la risurrezione della carne, insegnava che Melchisedecco era lo Spirito Santo.

  A114000183 

 La sua audacia lo portò sino a sfidare il celebre s. Macario che era capo di molti eremiti.

  A114000183 

 Percorreva i paesi, le città, i deserti ed era già riuscito a guadagnarsi alcuni solitari che facevano vita santa nei deserti.

  A114000185 

 Gerace colla sua loquacità era riuscito a sedurre molti religiosi della Tebaide, e tentò perfino di guadagnare s. Macario che ne era capo.

  A114000186 

 A quella cupa e sotterranea voce corrono, gli astanti sull'orlo della tomba, porgono le mani al cadavere già fetente e ritornato a vita, lo traggono fuori, gli tolgono di dosso i cenci di cui era coperto e lo conducono da s. Macario.

  A114000186 

 Ciò detto proferì il nome di uno che da qualche tempo era stato sepolto.

  A114000188 

 Grisanto era egiziano.

  A114000189 

 Ma Daria (tale era il nome della Vestale) conobbe tosto la santità della cristiana religione e ricevette anche essa il battesimo.

  A114000192 

 Lo ricondussero in prigione legato con molte catene, che tosto si ridussero in polvere come era già avvenuto altra volta.

  A114000193 

 Ma i manigoldi pigliando le verghe in mano si accorgevano che divenivano morbide come bambagia, nè era più possibile dare colpo alcuno.

  A114000199 

 Quei coraggiosi cristiani vedendo {103 [465]} avvicinarsi la morte fecero celebrare la santa Messa da un sacerdote di nome Teodoro, che era tra essi.

  A114000204 

 Secondo il loro disegno, i Santi fratelli si resero così celebri nella cognizione della natura e della medicina, che in quei paesi non vi era infermo il quale ricorrendo ad essi non ricuperasse la sanità.

  A114000206 

 La loro alienazione dall'interesse era tanto perfetta e tanto nota che i Greci li hanno denominati Anargiri, cioè senz'argento, perchè esercitavano gratuitamente la loro professione.

  A114000207 

 Furono accusati come cristiani, e come tali condotti davanti al governatore di nome Lisia, che era stato inviato in quei paesi da Diocleziano a fine di perseguitare i cristiani.

  A114000214 

 Questa bestemmia fu subito punita; due spiriti maligni lo assalirono, lo batterono {110 [472]} tanto, che era per spirare sotto ai colpi, se i nostri santi mossi a compassione non si fossero posti in orazione, e nel nome di Gesù Cristo non avessero liberato.

  A114000217 

 Così se la lettera non era salita materialmente in cielo, era per altro stata realmente ricevuta da uno de' suoi angeli.

  A114000217 

 Poveri fanciulli! Per altro fra questi v'era una fanciullina, la quale andava alla scuola, ma che in quel giorno si era fermata nel povero abituro per dare da bere ai due infermi.


don bosco-il pontificato di s. dionigi.html
  A115000001 

 Egli era greco di nascita, ovvero nato nella città di Turriano, che è nelle parti più meridionali d'Italia, oggidì detta Calabria.

  A115000005 

 Il capo di quelle maravigliose famiglie chiamavano abate, dalla parola ebraica abba che vuol dire padre; perciocchè egli era realmente considerato come il padre di tutti, e i sudditi lo ubbidivano, come altrettanti figliuoli, che perciò dicevansi frati o fratelli.

  A115000006 

 Con grande zelo impiegò la sua vita pel bene della religione durante il pontificato di s. Stefano e di s. Sisto II. Allora che quest'ultimo venne coronato del martirio fu unanime il pensiero di eleggere Dionigi successore, come colui che per santità, dottrina e prudenza era da tutti ammirato.

  A115000007 

 S. Dionigi fu consacrato papa da S. Massimo vescovo di Ostia, che era una celebre città distante circa quindici miglia da Roma, edificata alla foce del Tevere, cioè in quel luogo dove il Tevere versa le sue acque nel mar Mediterraneo.

  A115000008 

 S. Dionigi era eletto papa il dodici settembre del dugento sessantuno, dopo che la Santa Sede era stata vacante trentacinque giorni mentre governavano il romano impero Valeriano e Gallieno.

  A115000016 

 S. Cipriano rimase un anno intiero nel suo esiglio, poi fu ricondotto a Cartagine per esservi nuovamente giudicato da un altro proconsole che era succeduto a Paterno.

  A115000017 

 Ma il santo gli rispose: A che giova addolcire i mali che stanno per finire? Il proconsole appena lo vide gli domandò se era colui che chiamavasi Cipriano, ed egli rispose: Son io appunto.

  A115000017 

 Tutto il popolo vi concorse; anzi temendo i cristiani che fosse fatto morire nella stessa notte {9 [261]} la passarono intera alla porta della casa, ove egli era custodito.

  A115000022 

 Era stato scelto per, luogo del martino una piazza fiancheggiata da grandi alberi a poca distanza della città.

  A115000022 

 Quindi prendendo {10 [262]} la tavoletta su cui era scritta la sentenza, la lesse ad alta voce in questi termini: Ordiniamo che a Cipriano sia troncata la testa.

  A115000026 

 Il santo prelato parlando di que' mali si esprime {16 [268]} così: Era un bruno universale.

  A115000026 

 Non vi era casa che non piangesse qualche persona estinta, tutta la città echeggiava di gemiti.

  A115000026 

 Questa malattia era per tutti i pagani la più terribile delle calamità, e pei cristiani un'occasione di esercitare la carità più eroica essendo essi soli che avessero il coraggio di soccorrere i malati.

  A115000027 

 Nel 263 l'anno terzo del pontificato di s. Dionigi, mentre tutto il mondo era oppresso dai flagelli mandati da Dio agli uomini per vendicare il disprezzo della religione, l'eresia di Sabelio continuava a turbare la Chiesa di Gesù Cristo.

  A115000036 

 Marino rispose che la scelta era fatta e che volentieri per amor di Gesù egli dava questa misera vita temporale per guadagnarne un'altra eterna.

  A115000040 

 Quella statua era un monumento parlante della vittoria di Gesù Cristo sopra tutte le potenze infernali.

  A115000041 

 Era vescovo di Antiochia quando salì sul trono di Siria la famosa Zenobia comunemente detta regina d'Oriente.

  A115000041 

 Questo errore era simile a quello di Sabellio, già condannato dalla Chiesa.

  A115000042 

 Ma quando egli conobbe l'abisso in cui era caduto, invece di umiliarsi e trarsene fuori adoperassi a tutt'uomo per giustificare la sua condotta.

  A115000054 

 Ora debbo notarvi che la città di Roma era già stata divisa in più parochie fin dai primi pontefici; ma le persecuzioni, specialmente quella di Valeriano, misero tutto sossopra.

  A115000059 

 Dicesi scuola greca perchè qui era un ginnasio dove la gioventù era istruita nelle lettere greche; nominasi poi bocca della verità da un'ara che anticamente ivi esisteva presso cui erano condotti quelli che con giuramento asserivano la verità di qualche cosa.

  A115000064 

 A Berito, città della Fenicia, era in {38 [290]} que' tempi una famosa scuola per lo studio delle leggi romane.

  A115000064 

 Di ottimo cuore qual era ben presto si unì coi vincoli di una stretta amicizia a questo nuovo maestro, il quale colla sua benevolenza e tenerezza gli fece dimenticare fino la propria patria.

  A115000066 

 Sebbene non fosse ancora battezzato, tuttavia menava già una vita così pura e casta, che si era guadagnata la stima e la venerazione di tutti.

  A115000070 

 Gregorio vedendo che quella era la volontà di Dio si sottopose al giogo, e colle dovute cerimonie fu consacrato vescovo.

  A115000072 

 Gli soggiunse che egli aveva il potere di scacciarli da qualunque luogo egli volesse e di farli anche ritornare dove stimasse a proposito, tanta era la sua confidenza in Dio.

  A115000074 

 Di tanti beni che aveva posseduto in quel luogo di sua nascita, Gregorio non si era riserbato neppure una stanza per dimorarvi.

  A115000075 

 Essa era posta nel luogo più alto della città, e fu considerato come un continuo miracolo, che abbia resistito a molti terremoti, i quali coll'andare del tempo distrussero quasi tutta Neocesarea.

  A115000080 

 Lo chiama, ma l'altro non risponde; lo chiama di nuovo, lo scuote, ma non si muove, perchè era morto davvero.

  A115000082 

 Gli fu domandata la cagione di questi improvvisi suoi cambiamenti, ed egli rispose che nel tempo in cui pregava, un giovane di nobile famiglia, di nome Tronde, era stato presentato al governatore, e che dopo molti tormenti aveva riportato la palma del martirio.

  A115000083 

 Grandissimo era il concorso dei cittadini e delle persone accorse dai luoghi vicini.

  A115000083 

 Si grande insomma era il numero dei morti, che i vivi non bastavano più a seppellirli.

  A115000084 

 Tosto il popolo idolatra corse al vescovo, la cui sola presenza aveva scacciato il male da alcune case dove era entrato.

  A115000085 

 Prima di morire ordinò che non si comperasse alcun luogo per dargli sepoltura affinchè i posteri sapessero che Gregorio non aveva posseduto un palmo di terra nè prima nè dopo la sua morte, e che per seppellirlo gli era bisognato il sepolcro d'un altro.

  A115000086 

 Egli era chiarissimo per la sua erudizione, non meno che per la singolarità del suo genio.


don bosco-il pontificato di s. felice primo e di s. eutichiano papi e martiri.html
  A116000010 

 Cinque giorni dopo, cioè l'ultimo di quell'anno medesimo gli succedeva Felice I. Esso era di nascita Romano.

  A116000010 

 Era assunto alla sede pontificia sul principio del 273, l'anno terzo dell'impero di Aureliano.

  A116000010 

 Felice risplendeva tra i suoi compagni qual sole ed era reputato come il modello del Clero.

  A116000010 

 In quella specie di Seminario la gioventù era educata nella morale, nella virtù e in modo speciale coltivata nella scienza delle cose ecclesiastiche.

  A116000011 

 Era egli al momento di sottoscrivere l'editto fatale quando gli cadde ai piedi il fulmine che lo atterrì per modo che sospese il sanguinoso progetto.

  A116000021 

 Era questi figliuolo di un ricco e nobile signore di nome Fausto.

  A116000021 

 La virtù di questo giovanetto era così conosciuta che volendosi radicare un cristiano di grande bontà di vita segnavano a dito s. Sinforiano.

  A116000021 

 Ma appunto per la sua esemplarità egli fu conosciuto per cristiano e come tale accusato presso di Eraclio che da Aureliano {17 [355]} era stato creato governatore di Autun.

  A116000021 

 Questa divinità era così appellata da Berecinto monte di Frigia, ove la medesima riceveva culto speciale.

  A116000029 

 Incoraggiato dalle parole della madre, {21 [359]} confortato dalla divina grazia, animato dal premio immenso che Dio gli teneva preparato, patì con gioia ogni genere di tormenti fino all'ultimo respiro e gli era troncata la testa il giorno 22 di agosto l'anno 273 quasi tre mesi dopo la morte di S. Reveriano vescovo.

  A116000032 

 Esso era stato ordinato lettore da s. Sisto papa, faticò molti anni pel bene della Chiesa: dopo di aver guadagnato molte anime a Gesù Cristo finalmente fu accusato presso all'Imperatore che lo condannò a morte.

  A116000042 

 Mentre era assorta nella preghiera, le apparve l'angelo del Signore per confortarla.

  A116000043 

 Ma quale non fu la sorpresa quando seppe che ella era tuttora sana ed allegra come prima.

  A116000055 

 Mentre essa era sottoposta a spietati tormenti ordinò che i cinquanta soldati, che poco prima avevano ricevuto il Battesimo, fossero condotti a morte.

  A116000057 

 Bonosa intanto era sottoposta a crudele carnificina: più volte fu condotta in carcere, più volte ricondotta al Governatore, ma ella confessò sempre con virile coraggio la fede di Cristo.

  A116000057 

 Nei maggiori patimenti era sempre festante pensando che i mali della vita presente le aprivano le porte al premio eterno che Gesù Cristo le teneva preparato in cielo.

  A116000071 

 Leggesi a questo proposito che s. Anacleto memoriam beati Petri construxit, cioè che quel Pontefice costrusse una piccola chiesa sopra la tomba di s. Pietro per conservare la memoria del luogo ove il principe degli apostoli era stato sepolto.

  A116000077 

 Questo luogo io l'aveva destinato per me, essendo cosa convenevole che ivi sia sepolto il Sacerdote, dove fu solito ad offerire il Sacrifizio; ma cedo alle sacre vittime la parte destra; questo luogo era dovuto ai martiri.» E per questo altare terreno viene a significarsi l'altare del Cielo, dove pienamente riposano le anime dei martiri.

  A116000079 

 Egli era nato in Luni città della Liguria; suo padre chiamavasi Morino.

  A116000088 

 Egli era di nascita persiano e dicevasi Curbico prima che fosse comprato da una ricca vedova della città di Ctesifonte.

  A116000090 

 Col capo pieno di queste stravaganze Manete si pose a predicare che egli era un gran profeta, anzi che era lo stesso Spirito Santo.

  A116000092 

 Avendo inteso che il figliuolo del re di Persia era gravemente ammalato, egli divisò di andarlo a visitare e farlo guarire.

  A116000096 

 La pelle poi, in cui' era stata racchiusa la malvagità dell'eresiarca, ordinò che a guisa di sacco fosse sospesa alla porta della città.

  A116000105 

 La prima era destinata alle spese di culto, cioè alla costruzione e riparazione delle chiese, a provvedere paramentali, vasi sacri, lumi e simili.

  A116000105 

 La terza parte era impiegata a nutrire e a sollevare i poveri, le vedove, gli orfani, gl'infermi, i prigionieri ed anche a riscattare gli schiavi.

  A116000114 

 Quindi non vi era eccesso nel mangiare, nel bere, nè altra oscenità che da quegli eretici non venisse ammessa e tollerata nella pazza ed empia supposizione {59 [397]} di venerare il principio cattivo.

  A116000123 

 Finalmente dopo d' aver tenuta la sede pontificia otto anni, sei mesi, era coronato del martirio il giorno 8 dicembre nel 283 sotto al regno di Caro, e andava ad unirsi alle anime de' martiri, cui egli aveva dato onorevole sepoltura.

  A116000128 

 Egli beneficava tutti colle sue sostanze, co' suoi consigli; ma quando sapeva che alcuno era in pericolo della fede egli coraggioso affrontava ogni fatica, disprezzava ogni cosa a fine di aiutarlo.

  A116000146 

 Era questo un mezzo molto sensibile per tormentare i cristiani; perciocchè a forza di sferzate rendevano livide la pelle e la carne stessa, di modo che la persona del paziente diventava una sola maccatura.

  A116000147 

 - Mentre il forte confessore era così {69 [407]} flagellato, il governatore fece sospendere per un momento le battiture per indurlo a dare qualche segno di debolezza.

  A116000151 

 Il santo niente altro rispondeva che egli era pronto a patire ogni male piuttosto che fare o dire cosa contraria alla santa legge del Signore.

  A116000154 

 Gemeva da più mesi fra le catene, dicono gli atti del martirio di s. Caritone, quando Iddio venne in aiuto della sua Chiesa togliendo dal mondo {72 [410]} con fine terribile chi era cagione primaria di tanti mali.

  A116000155 

 Aureliano era trucidato da' suoi soldati.

  A116000158 

 Era questo una vasta pianura circondata da alte montagne dove non abitavano se non uomini che vivevano di rapina.

  A116000158 

 Partì egli adunque da Iconio per quel lungo e penoso viaggio e già era pervenuto ad un deserto detto Faran o Faro, sei miglia da Gerusalemme.

  A116000160 

 Il Santo rimasto solo alzò gli occhi al cielo, fece di nuovo a Dio un sacrifizio della sua vita, e lo pregò a volerlo aiutare a far la sua santa volontà e gradire que' patimenti a cui era esposto.

  A116000162 

 Quindi si portò sopra un tavolo di pietra su cui era un vaso di vino.

  A116000169 

 Ricchi e poveri, dotti ed ignoranti, ognuno era stupefatto nel vedere un uomo che poneva ogni studio per conformare la sua vita a quella di Gesù crocifisso; che reputava grande delizia ogni cosa {80 [418]} che tendesse alla virtù della continenza.

  A116000185 

 Quella rupe era spaccata nel mezzo e formava una specie di spelonca; questa fu scelta da s. Caritone per sua regolare abitazione.

  A116000185 

 Siccome non molto lungi di là Mosè aveva percossa una pietra donde ne era uscita acqua abbondante, così alla preghiera del servo di Dio si vide da un angolo del suo antro scaturire una fonte freschissima e limpidissima, la quale servì a dissetare il nostro santo e a provvederlo di quanto gli era necessario per la vita.


don bosco-il pontificato di s. marcellino e di s. marcello papi e martiri.html
  A117000007 

 - Roma antica era fondata sopra sette colli i quali giaciono sulla riva sinistra del Tevere.

  A117000009 

 Tale per appunto era l'aspetto che presentava questo colle e la città dello stesso nome.

  A117000015 

 - Abbiamo già notato che il Campidoglio era la rocca di Roma antica e ne formava la fronte verso il Campo Marzio;quindi è chiaroche da quella parte non solo non si poteva salire, ma a maggior sicurezza si fecero lavori onde potesse resistere a qualunque assalto.

  A117000016 

 La salita sacra era eziandio quella per la quale il trionfatore dal foro andava al Campidoglio.

  A117000016 

 Spettacolo orrendo cui dovettero subire alcuni Imperatori stessi! La seconda scala era chiamata Clivo Capitolino, la quale terminava nel solco che suole dai moderni appellarsi Intermonzio.

  A117000017 

 Fra queste scale ed il Clivo Sacro era il carcere di cui parliamo, che oggi ancora {11 [11]} in parte esiste cangiato in cappella perchè fu santificato dai Ss. Apostoli Pietro e Paolo, fu teatro dei miracoli e strepitose conversioni da loro operate.

  A117000020 

 Questo principalmente, come il Baratro in Atene ed il Ceada in Isparta, era destinato ai rei di Stato, che non potevansi per politica punire pubblicamente, come anche ai re e condottieri delle nazioni vinte portati in trionfo.

  A117000021 

 Nei pavimento di questo vi era un altro buco pel quale venivano calati nell'inferiore.

  A117000026 

 La sua {14 [14]} vera etimologia viene da Esculus, eschio albero che porta una specie di ghiande, che un tempo ne copriva le cime ed era sacro principalmente a Giove.

  A117000032 

 Su questa cima dove vi era il tempio di Quirino ora esiste una chiesa dedicata al vero Dio.

  A117000032 

 Un'altra era chiamata Salutare dall'altare della Dea Salute.

  A117000033 

 Una terza cima era detta la Marzia dall'altare di Marte.

  A117000045 

 L'anno in cui rovinò l'anfiteatro di Statilio non è certo, ciò deve essere accaduto {18 [18]} dopo il secolo quarto dell'era volgare.

  A117000046 

 Il nome di Citorio probabilmente derivò da Tauro di cui era l'anfiteatro, o da citare; perchè su di esso convocavasi il popolo a fare le votazioni.

  A117000052 

 Questo era stato edificato da Ottaviano Augusto in nome del suo nipote Marcello che gli diede il nome.

  A117000057 

 Credevasi che questo Dio aprisse la bocca ai bambini; siccome la prima voce che mandano fuori è la sillaba va da cui deriva la parola vagire, così quel nume o genio era chiamato vagitano.

  A117000057 

 Secondo Gellio questo colle era stato così chiamato dai vaticinii che i pagani credevano ricevere sopra quel monte da un loro Dio.

  A117000059 

 Notiamo a questo riguardo, che il luogo dove l'anno 750 prima dell'era volgare fu edificata Roma, era molti anni addietro occupato dal Mediterraneo.

  A117000063 

 Diocleziano era nato in Salona città della Dalmazia, siccome abbiamo già altrove raccontato.

  A117000063 

 In questo modo era assicurata la successione al trono, e alla morte di un imperatore gli doveva per legge succedere chi dal defunto era stato designato per successore creandolo Cesare.

  A117000066 

 Il sassolino era la santa ed umile religione di Gesù Cristo che doveva abbattere la colossale monarchia del romano impero e con esso tutta la idolatria per fare posto alla Sede del Vicario di Gesù Cristo e così dilatare liberamente il cristianesimo per tutti i paesi della terra.

  A117000067 

 Alla morte di lui la s. Sede rimase vacante soli undici giorni, dopo cui con universale gradimento fu eletto il nostro Santo, che presso tutti era grandemente stimato per dottrina, per zelo, santità e pei suoi miracoli.

  A117000067 

 Era egli di nascita romano e suo padre si chiamava Projetto.

  A117000067 

 Ma prima che la religione cristiana potesse liberamente esercitare il suo impero dovette ancora sostenere la più sanguinosa delle battaglie nella {27 [27]} terribile persecuzione di Diocleziano, mentre appunto la Chiesa di Gesù Cristo era governata da s. Marcellino.

  A117000069 

 Questa legione era così appellata perchè i soldati, che la componevano, solevano coscriversi e radunarsi in Tebe celebre città dell'Egitto.

  A117000069 

 {29 [29]} Dovendosi intraprendere una grande guerra contro ad alcuni popoli della Gallia, detti Bagaudi, Massimiano fece venire dall'Oriente quella legione che fra le milizie romane era tenuta per la più forte, la più coraggiosa e la più fedele.

  A117000073 

 La intera legione, che era composta di circa 6666 soldati, fu tutta condannata a perir di spada.

  A117000074 

 Costui era idolatra ed acerrimo nemico dei cristiani, ma la sua moglie, di nome Anastasia, era fervorosa cristiana.

  A117000074 

 Grisogono o Crisogono era un nobile e ricco cittadino di Roma che sotto al pontificato di s. Marcellino impiegava le sue sostanze e le sue fatiche in favore della religione.

  A117000075 

 Dall'oscurità della carcere Anastasia scrisse una stupenda lettera a s. Grisogono, in cui esponeva i patimenti, a cui era condannata, e si raccomandava di pregare perchè o convertisse suo marito, o almeno gli impedisse di proferire bestemmie contro al santo nome di Gesù Cristo.

  A117000083 

 Era l'anno 302 il 24 novembre giorno in cui la Santa {37 [37]} Chiesa ne celebra la festa.

  A117000084 

 Erano già trascorsi diciott'anni del regno di Diocleziano e di Massimiano, durante i quali i cristiani furono sempre perseguitati, ma quella persecuzione fino allora non era stata con legge comandata e si può dire che si eseguivano soltanto con rigore le leggi emanate dagli altri imperatori contro ai cristiani: leggi che tendevano piuttosto a farli prevaricare che a distruggere la loro religione.

  A117000084 

 Per la qual cosa le stragi fatte dei cristiani nei primi diciott'anni dell'impero di Diocleziano si possono appellare una preparazione al terribile decreto di quella persecuzione che di tutte le antecedenti fu più crudele, più {38 [38]} sanguinosa e che fece appunto chiamare quell'epoca era dei martiri.

  A117000085 

 Diocleziano era di età avanzata, e sebbene anche egli detestasse la cristiana religione, tuttavia egli aveva dovuto più volte ammirare e provare la fedeltà dei cristiani.

  A117000085 

 Era eziandio recente il fatto della Legion Tebea, martirizzata dal suo collega Massimiano.

  A117000085 

 Sul finire dell'anno 302 Diocleziano era con Galerio Cesare in Nicomedia.

  A117000091 

 Un terzo decreto era diretto contro i Vescovi ed i Sacerdoti, i quali dovevano di preferenza essere cercati e messi a morte.

  A117000093 

 Di poi gli vennero appressati carboni accesi, e una graticola sulla quale fu fatta arrostire ogni parte del corpo una per volta, e per rendere lungo questo orribile tormento era allontanato ad intervalli dal fuoco per essere indi a poco di bel nuovo rimesso.

  A117000093 

 Spogliato esso de' suoi abiti fu appeso ad una macchina che alzavalo in alto e poi di piombo era lasciato cader sul suolo.

  A117000094 

 Questo lavoro era faticosissimo, dove in breve tempo quasi tutti lasciavano la vita.

  A117000098 

 Egli aveva passata una lunga vita nell'esercizio delle virtù e di opere di carità; ma per l'età sua avanzata non poteva più sostenere gravi fatiche e spesso cadeva sotto gli enormi pesi da cui era gravato.

  A117000114 

 Abbiamo negli atti che si conservano nei codici vaticani, che s. Marcellino mentre era condotto al martirio ordinò, che il suo corpo fosse deposto in una cripta, ovvero in un cubicolo del cimitero di s. Priscilla nella via Salaria presso al corpo di s. Crescentone.

  A117000114 

 Egli era coronato del martirio il 26 aprile 304, dopo aver governata la santa Sede otto anni meno sette giorni.

  A117000116 

 La sepoltura fu fatta solenne, e vi prese parte tutto il clero Romano portando lumi in mano, cantando inni sacri al Signore e facendo preghiere certamente in suffragio dell' anima di lui, che per altro era già volata al cielo.

  A117000121 

 Inoltre in tempo della terribile persecuzione di Diocleziano come era mai possibile poter venire a concilio 300 vescovi? I dotti scrittori, Pagi, Tillemont, Berti e Benedetto XIV vanno d' accordo nell' asserire essere una vera favola l' apostasia di s. Marcellino

  A117000125 

 Esso per altro si contentò del titolo di Cesare, mentre Severo era proclamato imperatore.

  A117000126 

 Quando s. Marcellino era condotto al martirio avendo incontrato Marcello gli indirizzò queste parole: Non temere i sanguinosi decreti di Diocleziano, temi soltanto Iddio, egli sarà sempre con te.

  A117000127 

 La Sede pontificia era stata vacante circa sette mesi ed il 21 novembre del 304 fu innalzato alla santa Sede mentre tuttora infuriava la persecuzione ordinata da Diocleziano.

  A117000128 

 Era speciale ufficio di essi amministrare il sacramento della penitenza e della santa Eucaristia; celebrare la santa Messa, conferire il battesimo a quelli che erano sufficientemente instruiti; instauro i fanciulli; aver cura delle vedove e degli orfani; far conoscere il vangelo ai gentili; soccorrere e confortare quelli che si trovavano in bisogno od erano condotti al martirio.

  A117000128 

 Già s. Evaristo aveva divisa Roma in venticinque rioni o quartieri, a ciascuno dei quali deputò un sacerdote incaricato della cura dei cristiani e dei gentili che avessero abbracciato la fede; ma quei sacri ministri erano stati o mandati in esilio o martirizzati, le loro abitazioni atterrate, i libri abbruciati; sicchè non appariva quasi più traccia di quanto aveva quel Pontefice stabilito, s. Marcello approfittando del tempo in cui il Romano impero era agitato per l' abdicazione degli imperatori Massimiliano e Diocleziano e per le discordie insorte tra i varii pretendenti, si occupò colla massima sollecitudine in quel tratto di tempo almeno in apparenza pacifico per consolidare la disciplina ecclesiastica e riordinare le cose o distratte {67 [67]} o sconvolte dalla persecuzione.

  A117000133 

 S. Emidio era nato in Germania in una città vicina la fiume Reno.

  A117000149 

 Il coraggioso Pontefice rimproverò l' Imperatore della crudeltà usata contro ai servi di Dio osservando che, quanto egli ed i cristiani facevano, era tutto scevro di colpa e diretto al pubblico bene; perciò nessuna minaccia, nessun male del mondo avrebbegli fatto rinunziare al glorioso titolo di vescovo di Roma, e di vicario di Gesù Cristo.

  A117000150 

 Il suo vitto era pane ed acqua, il suo letto un puro pavimento, il suo vestito un sacco con cilicio.

  A117000151 

 Cosi egli consumato dalla fame, dalla sete, dalle infermità, dalle vigilie, dai digiuni il 16 gennaio 309 lasciava la stalla cui era stato condannato e volava a godere la gloria del paradiso, e invece di animali andava a godere la compagnia degli Angeli e dei Santi per tutti i secoli dei secoli.

  A117000153 

 Gli atti che riferiscono il martirio di s. Marcello, di s. Ciriaco e dei suoi compagni, dopo di avere esposto i loro patimenti e la loro morte gloriosa, raccontano la trista fine di Carpasio vicario di Roma, che con inudito accanimento si era studiato di tormentare i servi del Signore.

  A117000153 

 Questa casa era stata donata alcuni anni prima al nostro Santo dall' imperatore Diocleziano perchè aveva liberato Artemia sua figlia da mortale infermità.

  A117000160 

 Aveva costei soltanto la somiglianza umana, del resto era tutta attratta in modo che tra mani, piedi e il resto del corpo faceva una specie di gomitolo.

  A117000161 

 Era un fanciullo di sette anni muto dalla nascita, ed era come senza lingua.

  A117000161 

 La madre piena di fede lo condusse presso l' urna che era portata processionalmente.

  A117000167 

 La città di Agauno era passata sotto il dominio dei Principi di Savoia quando il Re di Francia mosse guerra a Carlo Emanuele padre di Emanuele Filiberto.

  A117000174 

 Vicino al sito dove fu martirizzato s. Besso era già accaduto il martirio di un altro soldato Tebeo, s. Secondo.

  A117000184 

 Alla distanza di due miglia circa da Fossano è situato un villaggio che appellavasi Urbano ed era città considerabile dei popoli Vagienni.

  A117000186 

 Tutto era disposto per la traslocazione; ma gli abitanti di Grisolo si opposero.

  A117000190 

 Qui era il luogo in cui doveva ricevere la corona a benefìzio di quei di Bergamo che ora lo venerano patrone; fu decapitato il giorno 26 agosto.


don bosco-il pontificato di san sisto ii e le glorie di san lorenzo martire.html
  A118000003 

 Egli era nato in Atene, celebre città della Grecia.

  A118000007 

 Questo fatto compievasi l'anno 200 il 24 agosto in giorno di sabato, dopo che la Santa Sede era stata vacante 22 giorni.

  A118000009 

 Era costui di Tolemaide, e cominciò a predicare i suoi errori l'anno 250.

  A118000009 

 Fra le altre cose diceva che non eravi distinzione alcuna tra le persone della SS. Trinità, epperciò che il Padre era morto sulla croce come il Figliuolo e lo Spirito Santo.

  A118000012 

 È vero che s. Stefano avea già deciso che non si introducesse innovazione alcuna su tale materia, cioè che il battesimo amministrato dagli eretici era valido, purchè fosse conferito colle parole e colla materia stabilita da Gesù Cristo.

  A118000017 

 Egli era nato nella città di Cesaraugusta ovvero Saragozza, nella Spagna.

  A118000019 

 S. Valerio, vescovo di quella città, era loro guida spirituale, e dopo di averli istruiti nelle scienze ecclesiastiche, li promosse ai sacri ordini.

  A118000020 

 Mentre s. Lorenzo era tutto zelo per guadagnare anime al Signore, e colle sue virtù traeva in ammirazione la città di Saragozza, passò colà s. Sisto che, come abbiamo detto, ritornava dal concilio di Toledo.

  A118000021 

 S. Lorenzo giungeva con s. Sisto a Roma quando la Chiesa era orribilmente travagliata dalla persecuzione, dall'eresia e dagli idolatri.

  A118000022 

 Noi possiamo dire che l'arcidiacono della Chiesa Romana, se è permesso usare parole profane ad esprimere cose sacre, era come il ministro di finanze di un sovrano.

  A118000023 

 Ma la virtù, che rendeva s. Lorenzo caro al santo Pontefice, era la castità che luminosamente risplendeva nelle sue parole e in tutte le più piccole sue azioni.

  A118000023 

 Predicava egli con zelo la parola di Dio; era attento nel portare soccorsi spirituali ed anche temporali agli infermi, ai carcerati.

  A118000024 

 Le sue parole erano per lui un balsamo, ogni sguardo un conforto, ogni conversazione era una sublime istruzione.

  A118000025 

 Valeriano sul principio del suo regno era favorevole ai cristiani, ma dipoi, come si è detto, ingannato da un mago egiziano e dai sacerdoti degli idoli, cominciò ad averli in avversione, a perseguitarli, e in fine a condannarli a morte.

  A118000041 

 I soldati fedeli esecutori degli ordini imperiali prendono il santo Pontefice e legatolo con catene lo conducono al tempio che era fuori della porta Capena lungo la via Appia.

  A118000044 

 S. Lorenzo da qualche distanza aveva attentamente osservato l'amato suo maestro e quando vide che era menato in prigione, spinto dal desiderio di andarlo ad assistere {19 [287]} nel carcere e di essergli compagno nella gloria del martirio, si fe' strada in mezzo alla gente che intorniava il santo Pontefice, e appena gli fu vicino ad alta voce prese a parlargli così: Dove andate, o padre santo, senza di me vostro figliuolo? Dove volete andare, o santo sacerdote, senza di me vostro diacono? Voi non foste mai solito a far sacrificio senza ministro.

  A118000046 

 Con queste parole il santo Pontefice prediceva a s. Lorenzo che a lui era riserbato un martirio più doloroso, e che questo avrebbe avuto luogo tre giorni dopo.

  A118000049 

 Era costei una ricca signora rimasta vedova in giovanile età.

  A118000049 

 Era questo un grande atto di carità e di umiltà che i cristiani primitivi solevansi prestare vicendevolmente nel farsi visite.

  A118000066 

 Le maraviglie accompagnavano ovunque s. Lorenzo, e, mentre era tenuto in prigione, Iddio compiacquesi di operare molti miracoli sia per far conoscere la sua potenza agl'infedeli, sia per glorificare il suo santo nome nella persona de' suoi martiri.

  A118000066 

 Nella casa del carceriere Ippolito, cui era stato consegnato s. Lorenzo, eravi un uomo di nome Lucillo, cieco di ambi gli occhi.

  A118000075 

 Mentre il nostro santo era in quella maniera flagellato, egli portava il pensiero alla flagellazione del Salvatore, e andava con gioia esclamando: Io godo un gran contento nell'anima mia, e rendo grazie al mio Dio che si è degnato di associarmi co' suoi servi.

  A118000077 

 Il santo martire, mentre era così flagellato, si rivolse intrepido all'imperatore e disse: Ecco, o miserabile, almeno adesso tu conoscessi che io riporto compiuto trionfo pe' tesori che ho distribuiti in onore di Gesù Cristo; tu mi dici che invano confido in essi ed io ti assicuro che fin d'ora ne ricevo la nercede, perciocchè io sono insensibile a' tuoi tormenti.

  A118000082 

 Il suo corpo era tutto livido dalle battiture o scorticato da' flagelli o abbrustolito dalle lamine ardenti, tuttavia fu disteso sopra una catasta di legno e di nuovo battuto {35 [303]} cogli scorpioni.

  A118000090 

 Mentre era così battuto, come se quei tormenti fossero per lui una delizia, egli andava dicendo: io ti ringrazio, o Signor mio Gesù Cristo, perchè tu sei il solo Dio padrone di tutte le cose.

  A118000091 

 In fine fu colà portata una specie di lettiera il cui fondo era fatto a mo' di graticola.

  A118000095 

 Ma Iddio, che era già stato in tanti modi glorificato nel suo servo, voleva porre un termine a tanti patimenti.

  A118000096 

 Il luminoso martirio di questo eroe cristiano compievasi la notte del 10 agosto l'anno 261 sopra un colle di Roma detto Viminale, dai vimini ovvero giunchi onde era coperto quando si cominciò sopra di esso la costruzione delle case.

  A118000096 

 Ma sul far del giorno vennero s. Ippolito e s. Giustino, che spargendo molte lagrime presero il corpo del Santo, lo unsero di aromi ed avvoltolo in un lenzuolo il portarono in un podere di s. Ciriaca, vale a dire di quella Matrona Romana che era stata da s. Lorenzo guarita da un acuto mal di capo.

  A118000101 

 Questo orciuolo era di bronzo e conservasi ancora oggidì fra le reliquie di questa chiesa.

  A118000115 

 Dice pertanto il santo Pontefice: Al tempo dell'invasione de' Longobardi era stato incendiato un tempio dedicato a s. Lorenzo.

  A118000115 

 In fine gli avanzi raccolti superavano di gran lunga quanto era state portato in principio.

  A118000115 

 Ma il suo cuore era {49 [317]} grandemente angustiato perchè non sapeva dove prendere il cibo che loro prometteva.

  A118000115 

 Mentre andava qua e là cercando qualche cosa, capitò ad un forno in cui il giorno avanti era stato cotto pane.

  A118000116 

 Era un tempio, egli dice, in cui vennero portate alcune reliquie di san Lorenzo.

  A118000120 

 Curioso è pure il miracolo operatosi nella città di Milano; esso è raccontato {53 [321]} dal citato s. Gregorio di Tours nel modo seguente: In una insigne basilica, egli dice, dedicata a s. Lorenzo nella città di Milano, conservavasi un calice di cristallo tenuto in grande venerazione, perchè era stato usato da s. Eusebio vescovo di Vercelli.

  A118000121 

 Quel principe, egli dice, era stato colpito dalla cecità, e niuna cura dell'arte, niuna medicina poterono recargli sollievo di sorta.

  A118000123 

 Per nascondere l'inganno era stato disposto che niuno si avvicinasse all'Imperatore se non sapesse con purezza e speditamente parlare latino.

  A118000125 

 Quel calice era sempre usato alla Messa che celebravasi nella regia cappella.

  A118000126 

 L'autore della sua vita si esprime così: L'imperatore erasi accampato vicino ad una chiesa che dai nemici era stata rovinata.

  A118000130 

 Come già un angelo avea rotte le catene da cui s. Pietro era legato in prigione, cosi egli sentissi spezzare le catene ed i ceppi.

  A118000130 

 Fatto così libero, corse in fretta alla finestra della torre, guardando se avesse potuto senza pericolo saltare fino a terra, {61 [329]} ma egli era a grande altezza.

  A118000136 

 Era la vigilia della festa del santo, ed aveva già raccolto la maggior parte della sua messe.

  A118000140 

 Il giorno dopo la festa il medesimo servo andò per ricondurre il carro a casa, persuaso di vederlo tutto inzuppato dalla pioggia che era caduta dirottamente ed aveva bagnato tutti i covoni vicini.

  A118000142 

 Assai più terribile fu il castigo di un contadino, che nel giorno festivo a s. Lorenzo era andato nel campo a caricar biade.

  A118000145 

 Quel giorno la processione era più {67 [335]} numerosa, e quando fu per entrare nel santuario, non si scorgeva traccia di nubi nel firmamento.

  A118000146 

 Il miracolo era pubblico, ed i notai della Chiesa Romana ne fecero atto pubblico.

  A118000150 

 Ma potè soltanto iniziarlo, e la gloria di compierlo era riserbata ad un suo successore ed ai medesimi torinesi, che con generose oblazioni vi presero parte.


don bosco-l-amico della gioventu (1848).html
  A122000009 

 O gioventù, adunque va pur di te stessa fastosa, che per te la vita non è un mar di afflizioni, ma una sorgente feconda di gioia, un'era verace di felicità!.

  A122000019 

 Tutto il rimanente della penisola sino alle Alpi era distinto col nome di Gallia Cisalpina.

  A122000022 

 Era una festa esclusivamente di Trastevere, ed aveva una fisionomia particolare.

  A122000024 

 Che religioso spettacolo! Il pontefice benediceva il suo popolo, ed il popolo benediceva il suo re: il pontefice era commosso, ed il popolo in gran parte piangeva... Oh! come era facile in quel momento indovinare ciò che passavasi nel gran cuore di Pio e nel cuore del buon popolo di Roma, cui la più raffinata arte non è giunta a corrompere!.

  A122000040 

 Lo stato era in triste condizione; le Finanze esauste, l'Esercito affranto dalle fatiche, la Nazione avvilita.

  A122000059 

 Per la moltiplicazione nel sistema antico eravamo mancanti di prova propriamente detta; era bensi da alcuni usata la regola del 9, ma la varietà delle frazioni la rendevano impraticabile.

  A122000085 

 Fra queste meritano special menzione le cose che il pio e dotto autore, per mai era di dialogo, discorre in quindici capitoli intorno iti fondamenti della cattolica religione.

  A122000089 

 Sua Santità degnossi di ricevere in privata udienza il capo dei novelli missionari, sacerdote teologo Giovanni Cagliero, il quale esprimeva vivi sentimenti di gratitudine pei benefìzi grandi recati alla nuova Congregazione, e facsvagli nota la grande affezione di tutti i figli di Don Bosco verso la Santità Sua, la quale, accordate le grazie e gli speciali favori richiesti, passava nell'attigua sala, ove era sspettato dal piccolo drappello dei Salesiani.

  A122000092 

 Per sito opportuno a queste scuole fu scelto l'Ospizio di San Vincenzo in San Pierdarena, dove però potè soltanto raccogliersi un numero limitato, perchè non era ancora terminato l'edilizio a quest'uopo messo in costruzione.

  A122000099 

 Conchiuse col dimostrare come questa impresa dovesse riuscire a buon porto, aiutata come era in modo speciale dalla approvazione e dai soccorsi pecuniari dell'immortale Pio IX, che, nelle strettezze in cui si trova, mandò lire cinquemila per la nuova missione, e dalla benedizione del nostro amatissimo Arcivescovo che confortò con parole veramente paterne coloro che prima di partire erano andati a visitarlo.

  A122000116 

 Era questo un dispendio a danno dei fanciulli ricoverati; tuttavia si ubbidì e furono stabiliti e dati in nota al signor Provveditore i cinque professori patentati, in data 15 novembre 1878.

  A122000124 

 Presentemente era andato a Lilla, colà chiamato dai cattolici del Nord, per erigervi un Istituto analogo a quelli, che già lo riconoscono per fondatore.

  A122000135 

 O gioventù, adunque va pur di te stessa fastosa, che per te la vita non è un mar di afflizioni, ma una sorgente feconda di gioia, un'era verace di felicità!.

  A122000145 

 Tutto il rimanente della penisola lino alle Alpi era distinto col nome di Gallia Cisalpina.

  A122000148 

 Era una festa esclusìvamenle di Trastevere, ed aveva una fisionomia particolare.

  A122000150 

 Che religioso spettacolo! Il pontefice benediceva il suo popolo, ed il popolo benediceva il suo re: il pontefice era commosso, od il popolo in gran parte piangeva....

  A122000150 

 Oh! come era facile in quel momento indovinare ciò che passavasi nel gran cuore di Pio e nel cuore del buon popolo di Roma, cui la più raffinata arte non è giunta a corrompere!.

  A122000166 

 Lo stato era in triste condizione; le Finanze esausto, l'Esercito affranto dalle fatiche, la Nazione avvilita.


don bosco-l-arca dell-alleanza.html
  A123000002 

 I Filistei udirono queste grida e dissero; "Qual rumore e schiamazzo grande è quello che si sente nel campo degli Ebrei?" E intesero come era arrivata l'Arca del Signore negli alloggiamenti.

  A123000002 

 L'Arca santa, composta del prezioso legno di Setim, fasciata di lamine d'oro purisssimo, contenente le tavole della legge, ombreggiata dalle ali stese di due Cherubini, essi pure di oro, che inginocchiati sul propiziatorio stavano in atto di adorazione, era una stupenda figura di Maria SS. Essa infatti a più pura, la più bella, la più santa fra tutte le Vergini racchiuder dovea nel suo seno l'autore della legge, ed era destinata a Regina degli Angeli.

  A123000002 

 Ma l'Arca era pur quella che guidava il popolo alla terra promessa, fermava la corrente del Giordano preparando agli Ebrei un passaggio miracoloso, era difesa ed aiuto ai figli di Abramo nelle pubbliche e private calamità.

  A123000002 

 {3 [93]} Quando Samuele era ancor giovanetto, i Filistei aveano sconfìtto Israele, e per la seconda volta l'esercito Ebreo si era schierato per la riscossa dinanzi a' suoi nemici.

  A123000003 

 Così l'Arca era da tutti riconosciuta come il validissimo presidio del popolo Ebreo.

  A123000010 

 Contrarre un'imprestito era fabbricarsi la propria rovina, poichè non l'avrebbero trovato a facile condizioni, e sarebbero state poi nell'impossibilità di togliersi quell'onere gravoso.

  A123000010 

 Il loro patrimonio era aggravato di un debito, e non avevano mezzi per poterlo pagare.

  A123000021 

 Essa teme non tanto di essere privata del figlio, quanto di veder rovinata in un giorno, quella cara virtù, che a lei era costata venti anni di ansia amorosa.

  A123000022 

 Esso era il sostegno della famiglia.

  A123000022 

 Ma grande era la sua confidenza in Maria Ausiliatrice, perciò verso il finire dell'anno 1875 facea celebrare una messa nel santuario di Valdocco, all'altare della Madonna, acciocchè la Madre di Dio si degnasse consolarla.

  A123000024 

 Il sacerdote meravigliato potè lasciarlo subito, poichè era divenuta superflua la sua presenza.

  A123000024 

 Un cotale era moribondo a Bolzena.

  A123000025 

 Perciò mentre era perduta ogni speranza umana, inginocchiato ai piedi del letto, si raccomandò più colle lagrime che colla parola alla Madonna, facendo voto di andare a Torino e presentare un'offerta nella nostra Chiesa.

  A123000026 

 Dopo ventiquattro ore essa era fuor di pericolo.

  A123000028 

 Invano tornarono le visite e i rimedi proposti dai medici, e la fistola, che era sorgente dei mali, si andava ogni giorno facendo più maligna, e rendendo più perniciose le funeste conseguenze sopranotate.

  A123000029 

 Io era già decisa di recarmi a Felizzano, per sottomettere mio figlio ad una dolorosa operazione.

  A123000032 

 Chi non si moverà a compassione vedendo un povero giovanetto, attaccato dal vaiuolo? Inchiodato in un letto, chi prima era tanto vivace, deturpato da mille pustole puzzolenti quel volto prima cosi fresco, vaneggiale, senza più riconoscere neppur suo padre e sua madre, chi prima di essi era l'unica delizia e conforto! Ecco un poveretto, affetto da questo {21 [111]} male maligno e mortifero, negli ultimi giorni di quell'espulsione, che lo ricopre da capo a' piedi.

  A123000033 

 Il padre Giuseppe Relazzo vedendo che non vi era più umana speranza di guarigione, fece voto di far celebrare tre messe all'altare di Maria Ausiliatriee, se otteneva la bramata grazia.

  A123000033 

 In tale stato era un figliuoletto di anni 13 per nome Atanasio, del paese di Canelli.

  A123000035 

 Talora era costretta a stare tre o quattro giorni senza poter attendere a lavoro alcuno, soffrendo forti ed acerbi dolori, con gran pena della vita.

  A123000041 

 Essa aveva un figliuoletto, che era la pupilla degli occhi suoi, ma scappatello e stizzoso, sovente la faceva sospirare pensando all'avvenire.

  A123000044 

 Ogni sorgere d'aurora era nunzio di una giornata tempestosa, benchè il cielo fosse sereno.

  A123000050 

 La guarigione era riserbata a Maria {31 [121]} Ausiliatrice.

  A123000051 

 Il padre desolato corre a lui, che non solo era immobile, ma neppur respirava.

  A123000051 

 Un fanciullo era salito sovra di una pianta fino all'altezza di docidi metri dal suolo.

  A123000060 

 Ogni speranza di vita era perduta.

  A123000073 

 Era un'infiammazione al ventricolo, che mi cagionava spasimi in tutto la persona, con vomiti quotidiani e violenti.

  A123000081 

 Io era travagliato da più di un anno con tentazioni di bestemiare, uniti da impeti interni di rabbia, cosicchè non passava un minuto in pace.

  A123000081 

 La preghiera era per me cosa tanto arida e ripugnante, che senza una ferrea volontà, non avrei pregato mai.

  A123000081 

 Quando riusciva ad abbandonarmi a brevi sonni ecco subito visioni le più contrarie alla mia coscienza che mi svegliavano di sopprassalto, e più non mi era dato di chiudere gli occhi al riposo.

  A123000086 

 Se lungo la settimana era prostrato di forze, nel sabbato poi attendendo a maggiori occupazioni, sentivasi robusto di piena vigoria.

  A123000088 

 Da quasi vent'anni era stata incominciata {51 [141]} la costruzione di una Chiesa, e non si potevano mai superare le difficoltà, le quali impedivano, che questa venisse aperta al pubblico.

  A123000090 

 "Da un anno un mio appartamento era rimasto spigionato e pronto per potervi collocare nuovi inquilini.

  A123000092 

 Era appena il quarto giorno della novena, ed ecco due religiose della Congregazione di S. Giuseppe battere alla mia porta, {53 [143]} in cerca di me.

  A123000093 

 Ed io pure sono al quarto giorno della mia! E loro narrai per disteso il perchè io pure era ricorsa a Maria.

  A123000097 

 La Signora N. N. era da lungo tempo travagliata dal Verme solitario.

  A123000114 

 Io sottoscritto Ozzola Luigi, del fu Francesco, nativo di Mottariana di Borgonovo, ed abitante a Gragnano Trebbienze provincia di Piacenza, dichiaro che da tre anni era affetto da alterazione organica alle pareti delle artene, {63 [153]} la quale malattia da' varii medici erami stata dichiarata incurabile: che dal momento in cui mi raccomandai a Maria SS. Ausiliatrice mi sono sentito subito migliorare, ed in brevissimo tempo ricuperai la mia sanità di prima.

  A123000117 

 Lisa Domenica di anni 5 da Cambiano, presa da espulsione di sangue da due anni era impotente a reggersi ed a camminare.

  A123000119 

 Era vicina la festa d'Ogni Santi, e la figliuola poteva già qualche poco reggersi sulle gambe.

  A123000122 

 Ma il figlio non era disposto a fare simile {68 [158]} ricorso e rifiutò il buon consiglio del padre suo.

  A123000122 

 Un contadino in età di anni 35, da lungo tempo travagliato da una sciatica, per cui aveva già sofferto assai, era ridotto a tale stato, da essere inetto a qualsiasi lavoro di campagna.

  A123000123 

 Non fu vana la sua speranza, poichè al termine della novena il suo male era affatto scomparso, e si trovava in grado di applicarsi di nuovo ai lavori della campagna, come se nulla fosse stato.

  A123000124 

 Era di più oppressa da una grave tribolazione di famiglia, che ad ogni momento si temeva avesse un esito cattivo, come pur troppo avvenne.

  A123000124 

 Non potendo più nutrirmi di nessuna cosa, perchè il mio stomaco era logoro, tutto rigettava.

  A123000124 

 Qualunque rimedio era inutile.

  A123000124 

 SS. Ausiliatrice, e con fede viva la invocai, e le promisi di incominciare una novena in quel medesimo giorno, che era appunto il primo giorno della novena solenne che precede la sua festa.

  A123000134 

 {76 [166]} Finita la novena esso era guarito, ma non totalmente.

  A123000138 

 Nel quarto di questi venerdì, si aspettava da tutti la morte o la grazia della guarigione, la quale attendevasi precisamente da Maria SS. Ausiliatrice, che si venera in Torino alla quale nel giorno addietro si era ricorso in modo speciale.

  A123000140 

 Ma non appena la lettera entrava in Torino, prima ancora che D. Bosco l'avesse letta, prima che fosse celebrata quella Messa, la grazia era fatta.

  A123000144 

 Era un piangere continuo.

  A123000144 

 Un mio figlio, dell'età di anni due, era da circa sei mesi tormentato da un terribile mal d'occhi, che minacciava togliergli la vista.

  A123000156 

 Noi riteniamo essere una vera grazia ottenuta per l'intercessione di Maria SS. Ausiliatrice, perchè ci fu detto da molte persone di esperienza, che era cosa difficilissima il ritrovarle, stante il lungo tempo già trascorso.

  A123000157 

 Era un anno che io soffriva per una sciatica alla parte destra, che {92 [182]} permettevami però di lavorare alla campagna.

  A123000161 

 Erano circa 18 mesi che per varie cagioni la mia salute andava deperendo, di guisa che nei primi giorni dello scorso giugno il mio stomaco era ridotto al punto di non poter lavorare il benchè minimo e più leggiero alimento, e quindi ne veniva una grandissima difficoltà nella respirazione.

  A123000168 

 Ahi che si manifestarono i sintomi di morte vicina! Al venerdì le cose andarono di male in peggio, e stante il continuo profondo sonno, era impossibile confessarla.

  A123000168 

 Nei giorni seguenti non si alzò; però non vi era ombra di pericolo.

  A123000172 

 Nicolò Giuseppe di questa parrocchia, della quale io sono Economo spirituale, aveva un nipotino per nome Edoardo di mesi undici, che era travagliato da una gastrica verminosa, che lo portò all'orlo della tomba.

  A123000174 

 Talora si metteva vicino alla sedia ove era seduta sua madre, senza mai proferir parola per due o tre ore.

  A123000177 

 Alla mia povera mamma era stata amputata la gamba destra, or son due {105 [195]} anni, per esserle venuta una cancrena spontanea.

  A123000181 

 Infatti l'inferma era così grave, che se anche avesse acquistata la primiera salute per arte medica, non avrebbe potuto non avere una molto lunga convalescenza.

  A123000182 

 Ed ecco che la quindicina dei giorni fissati per la preghiera era sullo spirare, quando l'inferma si trovò in grado di attendere a tutti i suoi faticosi lavori {108 [198]} ed alla cura della sua famiglia.

  A123000184 

 La mia sordità era quasi un mutolismo, ed i famigliari erano costretti a gesticolare per farmi capire.

  A123000184 

 Lo {110 [200]} stato in cui mi trovava era compassionevole, non tanto per il morale come pel materiale, sia per non poter più adempiere alle mie funzioni di geometra, come per essere tesoriere di una congregazione.

  A123000189 

 Ci fu assai facile conoscere che la causa di tutte queste così irreligiose opinioni era la solita, l'immoralità.

  A123000189 

 Da Campana non si potè partire che, all'indomani giorno 8, e questa fermata ci diede occasione di conoscer con qual sorta di viaggiatori ci toccava far questo tragitto, poichè la vista di quattro preti (con noi c'era anche il Padre Savino, Lazzarista Italiano) svegliò presto molle questioni polemiche e religiose.

  A123000190 

 (Era la terza dopo Pasqua, festa del Patrocinto di S. Giuseppe).

  A123000190 

 Ci cadde il timore d'esserci sbagliati ed aver preso un vapore per un'altro, ma ci si disse che a cagione delle poche acque di questo braccio del Paranà si indiettreggiava solo una cinquantina di miglia, per entrare in un'altro braccio del medesimo in cui l'acqua era assai più alta.

  A123000191 

 Era pur troppo vero; una forte tromba marina l'aveva schiantato, come sapemmo più tardi dal capitano.

  A123000191 

 Ma arrivata l'ora dei Vespri la scena era cambiata, è cominciava la parte tragica, del nostro viaggio.

  A123000191 

 Ma questo era solo l' Initium dolorum, il principio dei nostri dolori.

  A123000192 

 Ed anche senza di ciò, resisterà molti giorni, ma poi mancheranno i viveri, verrà meno il carbone alla macchina, e allora che faremo senza vele e senza timone? Con questi riflessi mi ritirai in camera e ci facemmo coraggio l'un l'altro, pensando che quella morte accettata volentieri dalla mano del Signore sarebbe stata grato sacrificio a Dio, che anzi era quella urta morte invidiabile, e che forse Dio in premio del nostro sacrificio, avrebbe conceduto alle missioni dei nostri fratelli un frutto più copioso.

  A123000194 

 Un timone provvisorio che si era messo al bastimento era sparito sull'attimo, e lo sbigottimento seguiva {124 [214]} generale.

  A123000195 

 Intanto un altro timone era stato, preparato, e già l'onda che continuava a flagellare orribilmente l'aveva tornato a rompere.

  A123000196 

 Ma il tempo della prova era presso a finire, e la Vergine Ausiliatrice stava per dimostrarci un altra volta, che non indarno l'avevamo invocata.

  A123000320 

 Uno formola di benedizione era già piamente usata nella Chiesa stessa, ma il sacerdote Bosco, desiderando che ogni cosa si praticasse secondo, i riti e l'approvazione della Santa Sede, espose tale formola alla Sacra Congregazione dei Riti, che, esaminatala attentamente, parola per parola, a nome di S. Santità Leone XIII l'approvò nel modo seguente:.


don bosco-l-aritmetica ed il sistema metrico [7a edizione].html
  A124000001 

 Questo trattatello più volte stampato era assai diffuso; ma essendo esauste le varie edizioni non se ne curò più la ristampa.

  A124000066 

 R. Per fare la prova dell'addizione si sommano nuovamente le poste, ma in modo inverso, cioè cominciando dal basso se prima si era cominciato dall'alto, oppure dall'alto, se si era cominciato dal basso.

  A124000202 

 2° Un giovane soleva ricevere dal padre pei suoi minuti piaceri ogni domenica fr, 1, 60; egli morigerato qual era, conservava tutto per comperarsi abiti, e darne parte ai poveri; quanto risparmio in un anno contando 52 domeniche all'anno?.

  A124000415 

 3° Tizio vendette la sua casa a L. 4568 ma coll'aumento dei 2 ⁄20 di quanto costava ad esso: quanto gli era costata?.


don bosco-l-armonia (1849-1863).html
  A125000013 

 Per la moltiplicazione nel sistema antico eravamo mancanti di prova propriamente detta; era bensì da alcuni usata la regola del 9, ma la varietà delle frazioni la rendevano impraticabile.

  A125000028 

 La brevità di un articolo non ci permette di tenere dietro alle moltissime cose da lui discorse, segnatamente allora quando entrava a trattare del tema suo prediletto, la divozione alla divina Madre, e per invogliarli ad amarla viemeglio, loro ricordava l'esempio dell'adorato Pontefice, il quale fin dagli anni più teneri le era vissuto divotissimo.

  A125000029 

 Tenero spettacolo era mirar tanti giovani pendere attentissimi dal labbro del facondo dicitore, e bevere avidamente ogni parola; sensibilissima era la commozione, che un tal dire destava in que' vergini cuori, massime allorchè toccando l'oratore del modo, col quale essi dovevano rispondere a tanta premura del Santo Padre lor diceva: amor si paga con amore: pensate ora all'amore che vi portò Pio IX, mentre fra tanti figliuoli, che novera di dove nasce fin dove tramonta il sole, fra tante occupazioni che assediano continuamente quel cuore, pensò a voi, operò per voi: vedete perciò di amarlo, ma di amarlo tanto! chè chi è con lui è con Cristo; promettete perciò, giurategli fedeltà, amore sino alla morte.

  A125000029 

 {16 [16]} Impartitasi la benedizione del Venerabile, ricevevano ai pie dell'altare la corona regalata da Pio IX, e bello era il veder come avutala non finivano mai di baciarla, e stringerla al cuore.

  A125000032 

 L'allegria, la gioia, la serenità era scolpita sul volto di quella numerosa gioventù, che con rincrescimento lasciava quel festevole soggiorno.

  A125000096 

 Questo giovane, di nome Avandetto, era nato a Torre di Luserna.

  A125000103 

 Il sig. marchese Domenico Fassati era pattino; la pia di lui consorte marchesa Maria nata De Maistre ne era mattina.

  A125000105 

 Si sa parimente che il teatro principale delle sue tutt'altro che gloriose gesta era il villaggio di Viariggi.

  A125000112 

 I settari principali fecero la loro abiura, e diedero a' missionari le più consolanti prove, che il ravvedimento era proprio opera del Signore.

  A125000122 

 Era una consolazione dolcissima vedere lo zelante Prelato giu-gnere da Ivrea verso le 7 1/2 del mattino, e giunto appena, benchè stanco di un viaggio di oltre a quattro ore, vestire le sacre paramenta, incominciare la funzione, e non riposarsi mai finchè non l'ebbe terminata, locchè fu verso mezz'ora dopo il mezzogiorno.

  A125000122 

 Era una consolazione il vedere quella chiesa modesta sì, ma decente assai, nè manchevole di certi ornamenti piuttosto bellini (fra gli altri una statua della Madonna Assunta, regalata, non ha guari, dal marchese Fassati), che da pochi anni sorge, ove prima lo spirito immondo teneva impunemente le sue tresche, e sorgere per accogliervi ogni dì, e specialmente nei giorni festivi, tante centinaia di giovani, che altrimenti crescerebbero rotti a ogni vizio, e andrebbero a gremire cerceri ed ergastoli; e accanto a quella chiesa alzarsi un bell'edilìzio (che ora sta ampliandosi), quale albergo d'ogni virtù, e testimonio visibile della carità (e chi non la vuole chiamare carità, la chiami filantropia) dei sacerdoti della Chiesa Cattolica.

  A125000122 

 Era una consolazione il vedere tanta gente venuta da' paesi circonvicini, accalcarsi nella chiesa per ricevere i doni dello Spirito Santo, e fornirsi della virtù necessaria a sostenere gli assalti di Satanasso in questo tempo, che meritamente deve appellarsi tempo di persecuzione per la Chiesa.

  A125000122 

 Era una consolazione infine vedere quel sant'uomo di D. Bosco, con la sua semplicità evangelica sul volto, affaccendarsi continuamente per tenere in ordine sì gran calca di popolo, e tuttavia, nel mezzo del suo affaccendarsi, conservare la sua calma e la sua dolcezza; e poi quel suo degno compagno D. Allasonati, anch'egli tutto zelo, e insieme con esso alcuni membri della Società di S. Vincenzo, tutti intenti a promuovere la buona riuscita della solenne cerimonia; e poi vari Fratelli delle Scuole Cristiane, che vegliavano sui giovani, ch'essi avevano condotto; erano tutte cose, che ti rassicuravano sul mantenersi della fede cattolica in Piemonte, anche a dispetto di tutti gli assalti dei protestanti.

  A125000124 

 E quindi era una meraviglia, ed un'edificazione il vedere quei giovani musici stare con tanto raccoglimento, e sentirli a cantare con tanto affetto.

  A125000124 

 Nel che dovete osservare, che se la musica in se stessa era eccellente, fu però a meraviglia eseguita, perchè quei bravi giovani col loro contegno, colla loro modestia, col loro divoto atteggiamento, davano a divedere, che sentivano in fondo del cuore ciò che esprimevano col suono della voce.

  A125000124 

 Nella chiesa, piena zeppa di gente, credo che non vi sia stato alcuno che non {34 [34]} siasi accostato alla S. Mensa; e quel che è più importante, vi era sì grande numero di uomini, che di essi erano pieni il coro, tutti gli angoli vicini alla sacristia, e la sacristia stessa.

  A125000126 

 Come in casa, così nella scuola, sia coi compagni, sia coi superiori, era con tutti affabile, rispettoso, compiacente, allegro.

  A125000128 

 Fatto sacerdote, non poteva più contenere il suo zelo a dettare esercizi spirituali, tridui, missioni, novene, era sempre pronto.

  A125000129 

 Insomma egli era tutto a tutti per guadagnare tutti a Cristo.

  A125000129 

 Prediche, catechismi, istruzioni, confessioni, avvisi, correzioni, tutto era in opera pei giovani di quest'oratorio.

  A125000132 

 In tutto il suo operare teneva il cuore rivolto a Dio; a lui si era consacrato, per lui avea lavorato, da lui aspettava la ricompensa; quindi egli mirava il fine della vita come principio della vera felicità.

  A125000164 

 Era l'ombra di Vinciguerra, e l'esecutore il già lodato Tomatis, pittore.

  A125000190 

 Egli prendeva il nome di Tommaso, Luigi, Maria; il duca Tommaso Scotti erane padrino; la marchesa Maria Fassati era madrina.

  A125000190 

 Il suo contegno, la franchezza della sue risposte, la gioia ed il raccoglimento dimostravano che egli era giunto ad appagare un vivo desiderio da lungo tempo nu-drito.

  A125000191 

 - Il Conte Cays, deputato, era il padrino pei giovani della Cresima.

  A125000197 

 E vi assistè con quella giovialità che è figlia di tranquilla coscienza, cercando di trar frutto da quelle ore d'ozio involontario col fare a' poliziotti qualche opportuno e cristiano riflesso, e mostrare agli avvocati che non era molto gloriosa l'impresa a cui attendevano.

  A125000198 

 Ma si venne a scoprire ch'era una sentenza di Marco Aurelio! Nell'altra contenevasi un Breve del Papa al sacerdote Bosco, ma trovossi che quel Breve era già stato pubblicato per le stampe!.


don bosco-l-oratorio di s. francesco di sales ospizio di beneficenza.html
  A126000044 

 La Commissione non accontentossi di quanto veniva esposto dal Petizionario; e, benchè avesse già conoscenza di sì salutare Istituzione, nondimeno procurossi maggiori cognizioni, e risultolle che oltre i doveri religiosi che vi si praticano nei dì festivi a vantaggio di tali giovanetti, ai quali eziandio porgesì la necessaria istruzione, i benemeriti fondatori altro scopo si erano prefisso, e quello si era di insegnar loro, oltre le cose già dette, il disegno lineare, la Storia Sacra, la Storia Patria e le nozioni della legge adatte al popolo, cui si sarebbe aggiunta la Ginnastica, giuochi di destrezza, corse, ecc.

  A126000055 

 Dunque se il Governo era disposto a mantener questa educazione, può benissimo anche ora sopperire alle spese a ciò necessarie, senza entrare nella teoria della carità legale.

  A126000085 

 già Capo Usciere presso questo Ministero, fu di recente colpito dalla disgrazia di perdere anche la madre che era l'unico sostegno della sua famiglia.

  A126000108 

 Non potendo nelle massime assentate acconsentire il condono dei diritti stabiliti per la spedizione del permesso, che la S. V. Molto Illustre e Molto Rev.da avrebbe dovuto ritirare prima di far intraprendere la costruzione della Chiesa che ne era l'og getto, ho provveduto per la gratuita spedizione, facendo reintegrare la Cassa con fondi destinati alla beneficenza, avuto riguardo alla pia destinazione, cui è rivolto quel provvedimento.


don bosco-l-unita cattolica (1864-1888).html
  A127000032 

 La cosa in cui i periti dell'arte si accordavano era questa: se il male veniva in suppurazione, locchè già si riconosceva inevitabile, sarei morto istantaneamente, altrimenti avrei dovuto fra breve egualmente soccombere alla violenza del male.

  A127000032 

 Una parte del capo e la guancia sinistra era venuta preda del morbo vorace.

  A127000035 

 L'allegrezza si spande per tutta la famiglia, ed in breve, potrei dire istantaneamente, mi trovo perfettamente guarito; e mi trovai guarito da un malore che a detta dei medici era incurabile e qualora anche si fosse trovato metodo di cura, avrebbe richiesti mesi ed anni di dolorosa e difficile convalescenza.

  A127000045 

 E non era la sola curiosità che affollasse tanta gente, che lo spirito di divozione compariva in sul volto di tutti; nel mattino in modo particolare si vedeva la divozione dei Torinesi verso Maria Ausiliatrice, poichè, cominciando dall'aurora fino verso il mezzogiorno, era continua la frequenza ai santissimi sacramenti: dal calcolo che si è potuto fare, si può affermare senza pericolo di esagerazione che le comunioni fatte nella nuova chiesa in detto ottavario oltrepassarono il numero di dodici mila.

  A127000045 

 Il concorso fu più che straordinario, la chiesa era sempre piena zeppa di gente; specialmente poi nel giorno del Corpus Domini e nella domenica seguente, pareva che tutta la popolazione della città si fosse riversata in Valdocco; per le vie che conducono alla chiesa, a stento potevano passare le vetture, tanto erano esse occupate continuamente dalla divota popolazione che alla chiesa in folla accorreva.

  A127000045 

 Quanto era stato annunziato nel programma tutto fu eseguito colla più grande esattezza e grandiosità.

  A127000046 

 I Vescovi, che presero parte a tanta solennità, furono monsignor Riccardi vescovo di Torino, monsignor Ferrè vescovo di Casale, monsignor Balma vescovo di Tolemaide, monsignor Ghilardi vescovo di Mondovì, monsignor Gastaldi vescovo di Saluzzo, monsignor Galletti vescovo d'Alba; era aspettato anche monsignor Rota, vescovo di Guastalla, a porre il termine a tanta solennità, ma nel giorno istesso, in cui aveva stabilito di partire dalla sua diocesi, venne disturbato dall'apostata Gavazzi.

  A127000067 

 In questa guerra accanita che si muove ogni giorno contro i buoni, guerra che ornai cagionò tanti mali a quelle medesime famiglie, le quali prima mantenevansi così salde nella fede e ne' costumi, era pur necessario che vi fosse chi, accingendosi a porvi qualche rimedio, pigliasse a svellere il male dalla radice, educando e santificando colei, {98 [98]} cui Dio diede la maggior influenza nella famiglia.

  A127000068 

 E, tutto fumo e boria, non faceva mai fine al millantarsi, talchè era di noia insopportabile a chiunque l'udiva.

  A127000110 

 Questa Biblioteca, che era già nel desiderio di molti, si fece indispensabile oggi, che, risolta da profondissimi pensatori la grave quistione intorno all'insegnamento dei classici nelle scuole, la Santità di Pio IX degnossi di apporvi, come disse, il suggello, inculcando, secondo l'uso costante della Chiesa, il promiscuo studio degli autori pagani e degli ottimi scrittori sacri, e impromettendosene grande frutto.

  A127000117 

 Sua Santità degnossi di ricevere in privata udienza il capo dei novelli missionari, sacerdote teologo Giovanni Cagliero, il quale esprimeva vivi sentimenti di gratitudine pei benefizi grandi recati alla nuova Congregazione, e facevagli nota la grande affezione di tutti i figli di Don Bosco verso la Santità Sua, la quale, accordate le grazie e gli speciali favori richiesti, passava nell'attigua sala, ove era aspettato dal piccolo drappello dei Salesiani.

  A127000120 

 Giovedì, 11 corrente, siccome già si era annunziato, avveniva la partenza dei missionari salesiani per la Repubblica Argentina nell'America Meridionale.

  A127000131 

 Marsiglia, l'antica Massalia o Massilia, fondata dai Focesi 600 anni prima dell'era volgare, la più antica città della Francia, la rivale di Bisanzio e di Alessandria pel commercio coll'Oriente, i cui pesci salati erano così lodati da Plinio, e la cui famosa Accademia le meritò da Cicerone il titolo di Atene delle Gallie, Marsiglia è di presente una bellissima città di trecento mila abitanti, fra cui 20 mila Piemontesi.

  A127000140 

 Né la previsione era tanto fuor di proposito, se si pensi che nei giorni addietro i telegrammi annunziavano naufragi e disgrazie, e la stessa Savoie avea dovuto appoggiare al Capo Corso per diciotto ore a fine di ripararsi dall'infuriar dei venti e delle onde nel suo tragitto da Napoli a Genova.

  A127000141 

 Voltatici ad Oriente, ci si parò innanzi un altro faro, ma era della costa africana; perdemmo di vista anche questo, e ci accorgemmo di essere entrati nell'Oceano Atlantico; avevamo passato le famose Colonne d'Ercole, che in sostanza non sono altro che due enormi massi di roccie di 400 a 470 metri d'altezza, chiamati Abyla e Calpe, separati tra di loro dallo Stretto, non più largo di 22 chilometri.

  A127000142 

 Alla domenica mattina, 21, per tempo, era un affaccendarsi dell'equipaggio o personale di servizio per preparare una cappella sul ponte, acciocché tutto l'equipaggio ed i passeggeri potessero ascoltare la santa messa; così avevamo combinato col comandante, sempre con noi gentilissimo, e per giunta buon cristiano.

  A127000142 

 Il mattino seguente contemplavamo le coste dell'Africa, e precisamente del Marocco, e vedemmo ad occhio nudo la bella città del Mazagan con le mura di altra città più sotto, e ciò in grazia del bel tempo che avevamo, poiché diversamente i marinai tengono più il largo; ed un viaggiatore diceva che di sette viaggi fatti era quella la prima volta che vedeva le coste del Marocco.

  A127000143 

 La cappella improvvisata era così ben adorna che non lasciava nulla a desiderare.

  A127000144 

 Era una vera consolazione pei padri e per le madri di famiglia il vederci tanto interessati pel bene dei loro figliuoli.

  A127000157 

 La cappella improvvisata dai marinai era pavesata di tutti i segnali di bordo, essendosi omesse le bandiere, per evitare ogni suscettibilità di primato che ognuno pretendeva possedere.

  A127000159 

 Fino a questo punto si era veduto a nuotare gagliardamente, - ma quando giunse la barca egli era scomparso, divorato dai pesci.

  A127000160 

 La sera antecedente in un momento di lucido intervallo egli era venuto a confessarsi da D. Cagliero.

  A127000168 

 Quando entrammo nella basilica, essa era parata a festa per il battesimo di un Principe imperiale neonato.

  A127000185 

 Uno era quello della Società, nell'altro trovavasi il grande nostro amico dottor Ceccarelli, che veniva ad invitarci a scendere con lui per andare in città, dove eravamo ansiosamente aspettati.

  A127000189 

 - Immaginatevi che tanto era vivo ed universale il desiderio che prendessimo possesso di detta chiesa, che la Confraternita degli Italiani già aveva stabilito di venire in numero di parecchie centinaia al porto per condurci di là alla chiesa processionalmente, e non fu che dietro più prudente consiglio del signor don Ceccarelli che si limitò a venirvi la sola Commissione.

  A127000189 

 Ben più! Mentre noi ci pensavamo di passare a Buenos-Ayres, e di là recarci alla nostra destinazione di S. Nicolas de los Arroyos, trovammo che durante il nostro viaggio si era qui combinato e disposto tutto perché al nostro arrivo noi ci assumessimo il servizio della chiesa di nostra Signora della Misericordia detta anche l' iglesia de los Italianos, i quali nella Repubblica Argentina sorpassano i trecento mila, di cui trenta mila nella sola città di Buenos-Ayres.

  A127000196 

 I giornali pubblicarono che Don Cagliero in quel dì avrebbe predicato, e la domenica, 19 dicembre, la chiesa era gremita di folla incredibile di gente, la maggior parte Italiani.

  A127000201 

 La seconda cosa che formava l'oggetto della venuta era di fare la prova di penetrare nella Patagonia e per questo andiamo preparando terreno.

  A127000206 

 Suo padre, recatosi in Inghilterra per ragione di commercio, era stato incaricato da quella nazione di fare diversi viaggi, discoperte di terre incognite, del che era allora una mania presso tutti i Governi, visto il buon esito dei viaggi di Colombo.

  A127000216 

 L'esportazione va sempre aumentando: nel 1870 era di 150 milioni di lire; nel 1873 era già di 250 milioni.

  A127000225 

 Era una meraviglia! I salici piangenti sulla sponda parevano inchinarsi al nostro passaggio e lambivano leggermente l'orlo del nostro battello.

  A127000238 

 Ma baie! era un puledro vispo ed irrequieto che, appena mi sentì in groppa, die' due sbalzi, che poco mancò non rotolassi a terra, poi si die' al galoppo pei campi nitrendo e ridendosi di me e delle mie paure.

  A127000239 

 Venuta la sera, io era ansioso di sapere dove avrei messo a riposo le mie stanche membra, che ancor si risentivano della cavalcata del mattino; ma, per quanto girassi l'occhio, stanza o letti in libertà non ne vedeva.

  A127000240 

 Esco fuori a vedere che fosse; era la cosa la più naturale del mondo.

  A127000244 

 Stava per partire quando incontrai un signore a cavallo che, sentendomi avviato a Ramallo, mi invitò a passare la notte in casa sua, dicendomi che Ramallo era troppo distante, e che l'indomani mattina mi vi avrebbe fatto accompagnare.

  A127000245 

 Al mattino mi alzai alle quattro, e salutato il mio padrone, che s'era già levato, ripartii alla volta di Ramallo.

  A127000245 

 Diedi il segnale della messa - sempre coi razzi - ed alle 10 la chiesuola era piena.

  A127000245 

 Era Michele Ricardini da Romano Canavese, che fu antico allievo del nostro Oratorio in Torino.

  A127000245 

 Era il farmacista del luogo.

  A127000248 

 Il violoncello era toccato nientemeno che dal primo magistrato della Corte d'assisie.

  A127000249 

 Don Francisco Benitez ne era fuor di sé per la gioia.

  A127000254 

 Due altri giovinetti, dei quali D. Cagliero si era guadagnato la stima colla sua amena conversazione, gli dissero: - Così ci piace; almeno lei non è un gesuita.

  A127000257 

 Vi potemmo vedere che, mentre noi qui cuocevamo dal caldo, la pianura di Torino era coperta da un tappeto di neve alto 70 centimetri.

  A127000261 

 La poverina aveva ancora le piaghe dei ferri onde era stata avvinta, e narrava cose da far pietà.

  A127000261 

 Pochi giorni fa don Cagliero fu chiamato al letto d'una inferma che era appunto caduta nelle mani de' selvaggi, e che di notte aveva avuto la fortuna di fuggire dalle loro mani.

  A127000265 

 Aveva fatto i suoi studi in Roma, ed era stato in tutte le parti d'Europa.

  A127000265 

 Essendo molto istruito e di una rara eloquenza, ottenne in breve d'essere fatto canonico, ed era già quasi sul punto di diventare Vescovo, mentre non era neppur chierico! Ma la grazia di Dio inopinatamente gli toccò il cuore.

  A127000265 

 Un frammassone di 33 anni, chiamato Escudero di cognome e Agostino di nome, fu ricevuto ieri l'altro dall'Arcivescovo nella comunione cattolica da cui era scomunicato.

  A127000267 

 Uno di noi andò a trovarla, lo ricevette, disposta a confessarsi, ma non a fare quello che in coscienza era tenuta a fare per aggiustare le partite dell'anima sua.

  A127000273 

 Hanno però, se non andiamo errati, le lettere all'amico questo vantaggio sopra quelle scritte al fratello, che còl suo Luigi egli, a conti fatti, doveva quasi sempre toccare la medesima corda, a fine di distornarlo dalla abituale e grande melanconia ond'era tormentato; laddove col Feraudi, «uomo di ingegno, di brio, di saviezza e di grazia» (lettera 94 a ), egli nella effusione dell'amicizia potea liberamente spaziare pel campo delle lettere, della filosofia pratica, ed anche della politica, di cui amendue quei due valenti, ritirati dal mondo, conosciuto avevano gli orpelli, le malizie e i danni.

  A127000292 

 Il capitano del vapore, Primero Argentino, era di Genova, il commissario {170 [170]} di Milano, un servo di Torino sotto la parrocchia di S. Margherita.

  A127000293 

 Certo: questi non hanno da ridere, dovendo insegnar in una lingua che poco fa era ad essi sconosciuta.

  A127000296 

 Per verità questa inaugurazione già era stata fissata al 19, festa del grande San Giuseppe e onomastico del nostro Giuseppe Francesco Benitez; ma, per godere della presenza di Monsignor Arcivescovo, l'abbiam trasportata al 25.

  A127000302 

 L'inaugurazione solenne del nuovo Collegio era fissata pel giorno della SS. Annunziata.

  A127000303 

 A causa di una tromba di acqua sopravvenuta (cosa frequente qui nella stagione di autunno in cui ci troviamo) non poterono trovarsi né le autorità né il popolo; sicché fu necessario avvisare per giornale che la inaugurazione era trasferita al giorno dopo.

  A127000303 

 Al mattino del 25 tutto era preparato: una grande tolda avanti alla cappella del Collegio k ingrandiva in modo da sembrare una piccola Basilica.

  A127000303 

 Fu allora che dopo undici anni di riposo tornai sagrestano! Eh, sì che feci vedere che l'antico valore non era ancor morto!.

  A127000306 

 La sorpresa era grande per noi medesimi in veder tanto abbondante il frutto delle nostre prime sollecitudini inverso dei giovani americani.

  A127000308 

 E se non fossi per gloriarmi, direi che Monsignore mi ha fatto gli elogi, tanto era sbrigato nella lingua di Don Chisciotte.

  A127000309 

 Non devo tacere che poco prima del pranzo ci arrivò dalla estancia (casa pastorizia del signor Don Benitez) un piatto il più raro e squisito d'America, El asado con cuero; era un intiero vitello, dei più teneri, cotto sotto e con la sua pelle, locché dà alla carne un sapore e una fragranza sconosciuti in Europa.

  A127000311 

 Al mattino del 26 marzo il cielo dava ad intendere che avremmo avuto una buona giornata, e pegno ne era un'auretta placida, la quale invitava ad uscire per godere dei freschi madrugali di settembre (al qual mese corrisponde qui il marzo), cosicché alle otto già era un affollarsi di vetture a due, a quattro cavalli dinanzi al collegio, e un andirivieni di gente che cercava posto sotto il gran padiglione.

  A127000314 

 Là trovammo i nostri giovani, che, malgrado una dirotta pioggia, stavano in fila insieme ad una compagnia di soldati, che era stata mandata qua! presidio d'ordine e di onore all'inaugurazione, per salutare {176 [176]} Monsignore al suo passaggio.

  A127000322 

 Si avvicinava la domenica di passione, e già era un affaccendarsi nelle sartorie e nelle famiglie affine di preparare la veste di duolo per le signore americane, le quali in veste nera vanno alle chiese ed alle sacre funzioni in questa circostanza.

  A127000323 

 Nelle chiese parimente era un lavorìo assiduo per preparare i santi sepolcri, che in verità si fanno quivi più belli, più grandi e degni dell'altissimo mistero che rappresentano.

  A127000332 

 A notte il popolo era accorso numerosissimo ad udire il discorso della istituzione del Santissimo Sacramento, annunciato dal diario America del Sud, fatto dal Padre don Baccino.

  A127000333 

 Il venerdì santo passò pure in religiosa mestizia; il sole stesso, coperto di un cupo velo, pareva rammentasse quel dì nel quale si era del tutto oscurato.

  A127000334 

 Nella nostra chiesa tutti aspettavano la predica delle tre ore di agonia, ed era pieno il piazzale e gli anditi laterali.

  A127000336 

 Il tempo, che nei giorni precedenti era stato coperto, si presentava allora festoso con un bellissimo sole.

  A127000337 

 La Cattedrale colle sue tre grandi navate era piena zeppa di fedeli, il suo grande atrio, sorretto da dodici colossali colonne, e la sottostante piazza della Vittoria rigurgitava di popolo.

  A127000338 

 La truppa era schierata ai lati e tre bande militari con flebili melanconiche note destavano nella numerosa moltitudine che le ascoltava pensieri salutari.

  A127000342 

 Il giorno di Pasqua la nostra chiesa italiana era stipata di uomini e di donne per compiere il precetto pasquale, e quattro confessori ebbero da lavorare buona parte della notte, tutto il mattino, e, direi, tutta la giornata.

  A127000344 

 Alle 8 della mattina era stabilita la comunione generale; alle 11 messa solenne con assistenza di monsignor Arcivescovo e discorso in lode di S. Luigi, presenti tutti i canonici e parrochi della città con tutto il clero secolare e regolare.

  A127000344 

 Era uno spettacolo commovente fin dal mattino vedere i tramways da tutte parti portare gratis (favore concesso dalla Società dietro domanda di Monsignor Arcivescovo) alla cattedrale i numerosi istituti maschili e femminili; lunghe file di giovani collegiali passare frammezzo ad immensa moltitudine che moveva alla piazza della Vittoria, e di lì al vasto tempio! Spettacolo più commovente ancora, volgere l'occhio attorno alla grande Basilica, e vederla gremita nel mezzo da migliaia di giovanetti e giovanette, e le navate laterali piene zeppe di migliaia di parenti accorsi ad unire i loro voti a quelli dei loro cari bimbi! Era un solo il voto di tutti: invocare la protezione divina e dell'angelico san Luigi, sopra dell'angelico Pio Nono! Oh, le molte comunioni di questi innocenti cuori come sono state accette al Cuore di Gesù, qui pascitur inter lilia! Le molteplici preghiere di più migliaia di fedeli salirono certo al trono di Dio, perché ci conservi ad multos annos questo miracolo dì Pontefice.

  A127000347 

 Alle 6 di sera (notte, perché siamo nella stagione invernale) era un affluire di gente senza fine che restava colpita alla bella illuminazione che brillava all'esterno del vasto tempio! E qui stupite... fatta a spese del Municipio! I vostri Municipii farebbero altrettanto pel Papa?... A cento erano i doppieri ed a centinaia i loro lumi, che imparadisavano l'interno delle tre navate.

  A127000357 

 Questo era lo scopo dai Salesiani premeditato quando si recarono ad aprire una casa in Buenos-Ayres ed un'altra in San Nicolas per così avere alcuni centri di comunicazione tra l'Europa e l'America, e tra i selvaggi e popoli inciVIIIti della stessa America.

  A127000366 

 Per sito opportuno a queste scuole fu scelto l'Ospizio di San Vincenzo in San Pierdarena, dove però potè soltanto raccogliersi un numero limitato, perché non era ancora terminato l'edifizio a quest'uopo messo in costruzione.

  A127000375 

 Una giovanetta americana, ma di padre italiano, novella Giovanna d'Arco per virtù e coraggio, piena di entusiasmo per questa missione, sellato da se stessa il suo cavallo, vi siede sopra, afferra le briglie e via al galoppo da un luogo all'altro e da una cascina all'altra ad avvertire che il missionario italiano da tanti anni sospirato era venuto e li aspettava della stessa sera! Per lo stesso fine due vivacissimi giovanetti divorano le leghe sopra due fieri cavallini in direzione opposta.

  A127000377 

 Alla prima predica non erano molti; ma poi, scossi dalla voce e dall'accento della lingua patria, invogliarono altri e poi altri, sicché al secondo giorno la chiesa era letteralmente stivata di gente, ed io rimasi altamente meravigliato in vedere tanti Italiani in questo paese.

  A127000378 

 Sarebbesi certamente raccolto frutto ancora più copioso, se avessi avuto meco altri missionari, ma io era solo, e per soprappiù, essendo già stato impegnato in altra predicazione, non poteva protrarre oltre nove giorni la mia dimora in quelle terre che ricevevano la parola di Dio come il terreno arsiccio riceve la pioggia del cielo in tempo estivo.

  A127000390 

 Si presentarono otto altri ancora e sostennero un dialogo animato in quattro idiomi, latino, francese, italiano e spagnuolo, il cui contesto era: quale delle scienze umane procuri più felicità all'uomo e a quale debba egli dare la preferenza ne' suoi studi.

  A127000398 

 Conchiuse col dimostrare come questa impresa dovesse riuscire a buon porto, aiutata come era in modo speciale dalla approvazione e dai soccorsi pecuniari dell'immortale Pio IX, che, nelle strettezze in cui si trova, mandò lire cinquemila per la nuova missione, e dalla benedizione del nostro amatissimo Arcivescovo che {195 [195]} confortò con parole veramente paterne coloro che prima di partire erano andati a visitarlo.

  A127000398 

 Traversando la chiesa stipata di popolo, si recarono alle vetture che attendevanli, poiché l'ora era tarda, e salutati da vivi applausi furono alla stazione di Porta Nuova, donde partirono alla volta di Roma per ossequiare il Sommo Pontefice e ricevere l'apostolica benedizione.

  A127000407 

 Furono impiegati due giorni ad ultimare le pratiche e mettere ordine a quanto era mestieri per l'imbarco dei bagagli, quindi della partenza.

  A127000412 

 Egli pertanto si trovava non poco impacciato per questa seconda spedizione; anzi era in procinto di doverla differire, se il Capo dei credenti non gli fosse venuto generosamente in aiuto.

  A127000412 

 Fin dal principio Sua Santità applaudì alla pia e ardita impresa, e fin d'allora se n'era seriamente occupato, ma questa seconda spedizione di 24 missionari meritò certamente assai più seria attenzione e il concorso della inesauribile di lui carità.

  A127000416 

 In detta festa la chiesa era troppo piccola e non poteva contenere che una decima parte di quelli che erano andati alla funzione.

  A127000416 

 Nelle domeniche passate si celebrava con pompa e magnificenza la festa titolare della chiesa di Nostra Signora della Misericordia, apparsa ai Savonesi l'anno 1576; per loro era una festa non solo religiosa, ma anche patriotica, come ricordo dei molti e straordinari favori con cui la SS. Vergine ha sempre distinto l'Italia e protetto gl'Italiani.

  A127000418 

 La statua della Vergine, opera veramente artistica di un Genovese, era portata da 16 giovani dai 20 ai 25 anni, come pure i due colossali crocifissi e lo stendardo di Maria.

  A127000427 

 Prestamente tratte su le poche robe nostre, dovemmo in fretta dare addio al console Gazzolo, nel quale abbracciai per l'ultima volta un amico italiano su terra europea! Io, che aveva già accompagnato a bordo i nostri confratelli a Genova, mi maravigliai fortemente nel vedere in questo bastimento, che è inglese, tutto diverso dalle idee che colà mi era formato.

  A127000428 

 Il cielo era oscurissimo, solcato da spessi lampi, accompagnato dal rombo quasi continuo di un cupo e spaventoso tuono.

  A127000428 

 Qui cominciarono subito i venti e le tempeste! Il mare era furiosamente adirato; scosse continue si succedevano, ed in poco d'ora tutti i viaggiatori furono costretti a ritirarsi e chiudersi nelle loro stanzette o cabine per isdraiarsi sui loro letti, essendo questa la posizione in cui meno si patisce il male di mare.

  A127000430 

 A Don Fassio era assegnata quella che sovrasta alla mia.

  A127000430 

 Creda, era un tumulto di lai e di ruggiti.

  A127000432 

 Così fra i denti e la bava mi soggiunse che era certo Roba Giuseppe di San Remo, negoziante in liquori e zuccaro, che teneva famiglia e negozio in Valparaiso.

  A127000432 

 L'infelice era là colla testa penzoloni fuori del suo letto coi capelli e la barba scarmigliati e gocciante sudore.

  A127000433 

 Dopo un'ora era spirato!.

  A127000434 

 La mia celletta era divisa dalla sua non per altro che per una paretina di assi, ed in fondo traforata in modo di ringhiera per cambio dell'aria, dovendo io riceverla dalla sua finestra; passai quella notte come Dio volle, tanto più che, ripartito il bastimento, ricominciarono le tempeste e gli orribili sbattimenti.

  A127000434 

 Sul far del giorno ci siamo accorti che tutto l'equipaggio versava in grave pericolo, ed il capitano giudicò che per salvarci era mestieri ripararci ad altra baia detta di Vigo.

  A127000438 

 Ma, a cagione dei tempi che corrono, e per le incessanti domande che si facevano in varii ospedali per avere dei Concettini, non si era potuto stabilire {206 [206]} un vero noviziato, e quindi nemmeno una regolare osservanza delle loro costituzioni.

  A127000488 

 - Il desiderio che presto sia posta la prima pietra per innalzare la nuova chiesa era unanime e fervente, e tale sarà finché non sarà desso appagato.

  A127000502 

 Il Padre ci disse che vivendo noi dispersi per la campagna ed a grandi distanze, era impossibile poterci civilizzare, e dare educazione ai nostri figliuoli, e che pertanto sarebbe necessario, diceva il Padre, che noi ci riunissimo e formassimo una città, dove avremmo la nostra chiesa e la nostra scuola.

  A127000507 

 Questo apostolo prediletto del Salvatore non avendo ancora in Torino alcuna chiesa, era ben giusto che a lui venisse innalzato un edifizio vicino al tempio valdese, che follemente vogliono chiamare evangelico o degli evangelisti.

  A127000523 

 Alle ore 4 1/2, entrati nella chiesa di Maria Ausiliatrice i nuovi missionari, si prostrarono nel presbitero su banchi appositamente apparecchiati; intanto si cantarono i vespri solenni, dopo i quali il reverendissimo D. Bosco, loro superiore, salito in pulpito, rivolse la parola alla numerosa folla di devoti che era accorsa ad assistere alla commovente funzione, ed ai giovani dell Oratorio, i quali pendevano dal suo labbro.

  A127000544 

 La commozione, che già si era di tutti impadronita all'aspetto del funebre apparato, maggiore a mille doppi fu quando incominciarono le mestissime aromonie della messa di D. Cagliero.

  A127000544 

 Non si era ommessa alcuna cura perché i giovani la imparassero proprio bene.

  A127000548 

 Tale era l'eloquenza di san Francesco d'Assisi, tale il predicare miracoloso di sant'Antonio di Padova; e non altra deve essere appunto la legittima e profittevole maniera di evangelizzare il popolo e dotto ed ignorante.

  A127000556 

 Una formula di benedizione era già piamente usata nella chiesa stessa, ma il sacerdote Bosco, desiderando che ogni cosa si praticasse secondo i riti e l'approvazione della Santa Sede, espose tale formola alla Sacra Congregazione dei Riti, che, esaminatala attentamente, parola per parola, a nome di Sua Santità Leone XIII l'approvò nel modo seguente:.

  A127000580 

 Passando poscia a rispondere a quelli che ripetutamente gli domandavano perché non apra pur anche in Roma una Casa di arti e mestieri, egli disse che a molti dei poveri giovanetti di Roma e de' suoi dintorni si era finora provveduto coll'accoglierli nell'Oratorio di Torino od in altri Ospizi, in cui presentemente se ne trova un centinaio; che tuttavia desiderava di aprire in Roma altresì un simile Instituto, e coll'aiuto di Dio e col concorso dei benevoli cooperatori e cooperatrici, sperava che ciò si sarebbe tra non molto effettuato.

  A127000594 

 Era questo un dispendio a danno dei fanciulli ricoverati; tuttavia si ubbidì e furono stabiliti e dati in nota al signor Provveditore i cinque professori patentati, in data 15 novembre 1878.

  A127000596 

 È da notarsi come don Bosco, che ama quei giovanetti come la pupilla degli occhi suoi, ignaro tuttora del famoso decreto, ma subodorando la trama, si presentasse più volte al prefetto, di poi al Provveditore, ripetendo verbalmente e per iscritto che egli voleva essere ossequioso alla legge, e che, se non si voleva permettere la libertà di orario, egli era disposto a cangiare l'andamento dell'interna sua amministrazione e fare in modo che i suoi professori titolari fossero stabilmente in classe a qualunque orario si volesse fissare, invocando la cortesia del prefetto a volerlo appoggiare presso al Consiglio scolastico provinciale ed anche presso il ministro dell'istruzione pubblica.

  A127000598 

 Dal 23 al 30 giugno, togliendo il giorno della comunicazione quello della {249 [249]} partenza e due giorni festivi, come era possibile eseguire l'inesorabile comando contro circa trecento giovanetti, di cui gran parte sono di lontani paesi, e avrebbero dovuto essere inviati in Francia, in Inghilterra e Polonia? E poi a chi consegnarli, se la maggior parte non hanno più persona che prenda cura di loro? Questo decreto poi è illegale, perché, secondo la legge Casati, non si può far chiudere un istituto se non quando è compromesso l'ordine morale, l'ordine sociale, la salute degli allievi (art.

  A127000610 

 «La legge! Gran che! Anche poco fa certi paladini del professore e ministro Coppino sostenevano che il titolo di professore emerito dato a questo modello di insegnante, che si pappò sempre lo stipendio senza fare la scuola, era titolo conferitogli in conformità della legge; ma quando si fece loro conoscere quale fosse lo spirito e il testo della legge da loro invocata, smisero il loro zelo legale e si ridussero a poco onorevole silenzio, dopo che avevano per compassione sorriso di quelli che, ignorando la legge a tale riguardo, parlavano senza sapere che si dicessero! Lo stesso crediamo sia presentemente, e lo ha già dimostrato il citato scritto.

  A127000618 

 In secondo luogo, egli dava l'elenco dei professori di cui si era servito negli anni passati, ed un avviso a stampa non era indizio sufficiente che fossero mutate a suo riguardo le disposizioni dei superiori; ed infine egli sottoponeva l'elenco de' suoi professori al giudizio dell'autorità competente.

  A127000619 

 - E a chi doveva far motto, ed a che prò? Se le autorità scolastiche gli avevano concesso di starsene in pace per quell'anno, e pensare solamente a provvedersi di professori per l'anno vegnente, era bisogno ch'egli facesse motto ad alcuno? - Troppo fuor di proposito adunque afferma il signor Provveditore che D. Bosco non si desse premura di obbedire a chi per dovere lo richiamava all'osservanza della legge.

  A127000620 

 Ebbe perciò (Don Bosco) in risposta che il Governo non poteva fare eccezioni alla legge e che questo solo era causa che la sua domanda non poteva essere esaudita.

  A127000621 

 Le scuole erano state legittimamente aperte per 30 anni, e finora non si era fatto nessun decreto di chiusura, e qual è quel moralista che volesse obbligare D. Bosco a un passo di quella natura? - E con questo finisce la storia dei delitti di D. Bosco esposta dal signor Provveditore; che quel che segue o fu già esaminato nella lettera precedente o non ha che fare col nostro proposito.

  A127000661 

 La sua fisonomia era perfettamente inalterata.

  A127000681 

 La perquisizione riuscì a sfolgorare sempre più l'inettezza dei ministri italiani, i quali, tormentando uomini intemerati, lasciavano impunemente compromettere la dignità del Regno, ma il conte Cais, generoso, perdonò a chi gli aveva fatto simile oltraggio ed era glorioso d'aver potuto soffrire qualche cosa per la causa di Gesù Cristo e del suo Vicario in terra.

  A127000698 

 Presentemente era andato a Lilla, colà chiamato dai cattolici del Nord, per erigervi un Istituto analogo a quelli, che già lo riconoscono per fondatore.

  A127000724 

 Come era stato annunziato, il giorno 10 del corrente partirono da Torino 20 Salesiani e 12 Suore di Maria Ausiliatrice per le missioni della Patagonia.

  A127000732 

 Egli esordì manifestando il contento, col quale negli anni passati assisteva alla Conferenza dei cooperatori di Roma, e dicendo che ora il suo giubilo era di gran lunga maggiore, perché a Roma egli assisteva alla Conferenza come confratello, in Torino invece vi poteva assistere e presiedere come padre.


don bosco-la casa della fortuna.html
  A128000001 

 A' pie' delle alpi, a poca distanza dal Moncenisio, viveva una onesta ed agiata famiglia, Zaffiri ne era il padre.

  A128000004 

 Giustina era la figliuola primogenita: Ottavio ed Ernesto chiamavansi i due fratelli.

  A128000004 

 La figliuola moriva di colera l'anno 1854; pochi giorni dopo la stessa madre era eziandio involata dal morbo micidiale.

  A128000032 

 Ho voluto qualche volta giuocare di testa ma le spalle e l'appetito mi avvisarono che era meglio mettere testa a partito, e d'allora in poi ho imparato tutte le altre cose del catechismo.

  A128000052 

 Il nostro Salvatore era anche povero, ed era il più santo di tutti.

  A128000098 

 Saranno essi vivi o morti? Parmi di ravvisare in questi ragazzi certi modi di parlare, certe piegature di labbra, che ricordano la mia Lucrezia quando era fanciulla.

  A128000105 

 Dette appena queste parole Ottavio lo rimproverò e chiamandolo ignorantaccio lo fece tacere, e disse che il cognome di sua madre era Farinelli.

  A128000138 

 Ma ditemi ancora: il cognome di vostra famiglia era forse Buonafine?.

  A128000180 

 Ditemi adunque: Qual era il cognome di vostro padre?.

  A128000194 

 Io l'ho condotto nella stalla, l'ho {51 [51]} ristorato tra poco col mio rattafià Gli ho puliti gli abiti, lavata la faccia; egli era tutto insanguinato.

  A128000204 

 Per mia somma ventura io non era morto, giacché que' colpi di coltello colla punta andarono tutti a passare sopra questa medaglia della S. Vergine che per mia grande fortuna portava in dosso.

  A128000222 

 Mio marito era stato animato di recarsi colà da alcuni che si dicevano protestanti, promettendogli lucrosi impieghi e vistosi sussidi in danaro.

  A128000228 

 Sul fare della notte ella non era più.


don bosco-la chiave del paradiso.html
  A129000059 

 Il Cristiano deve essere {20 [20]} accessibile, come lo era Gesù Cristo, ai poveri, agli ignoranti, ai fanciulli.

  A129000064 

 Il vero Cristiano nel mangiare e nel bere deve essere come era Gesù C. alle nozze di Cana di Galilea e di Befania, cioè sobrio, temperante, attento ai bisogni altrui, e più occupato del nutrimento spirituale che delle pietanze di cui nutrisce il suo corpo.

  A129000065 

 Il buon Cristiano deve essere coi suoi amici, siccome era G. C. con S. Giovanni e S. Lazzaro.

  A129000175 

 S. Isidoro, che era servo di campagna, si levava di buon mattino per andare alla santa Messa, e trovavasi a tempo debito a fare quelle cose che dal suo padrone gli venivano comandate.

  A129000266 

 Nell'atto stesso che mi sento colmare di consolazione al pensiero di ciò che era prima e di ciò che ora sono, mi sento, o mio Dio, un odio veemente contro al peccato, e col più vivo sentimento dell'anima prometto di non offendervi mai più.

  A129000338 

 Considera, anima mia, come Gesù {95 [95]} sottopose le sue spalle alla Croce, la quale era aggravata da' tuoi gravissimi peccati.


don bosco-la chiesa cattolica e la sua gerarchia.html
  A131000038 

 La sola chiesa protestante, non molto dopo la sua fondazione, era già divisa in più di dugento sette le une contrarie alle altre.

  A131000050 

 È nel Papa solamente che risiede ogni autorità; è solo il Papa che dà il privilegio alla Sede di Roma di essere la prima Sede del mondo, la Sede apostolica; perciò allorquando il Papa dimorava in Avignone, in Avignone trovavasi la Sede apostolica; quando Pio IX {34 [218]} esulava in Gaeta, in Gaeta era la Sede apostolica.

  A131000052 

 Indispettito perchè alla morte di s. Fabiano non avevano eletto lui alla dignità papale, si fe' creare vescovo, si cercò degli aderenti, e con essi si distaccò dalla comunione di Cornelio, che era stato eletto a vero successore di s. Pietro.

  A131000052 

 Nei primi tempi della Chiesa, cioè l'anno 254, avvenne lo scisma di Novaziano, così detto dal suo autore che era un ecclesiastico di Roma.

  A131000063 

 Lutero avendo proclamato che ognuno era libero d'interpretare la Sacra Scrittura a suo talento senza doversi assoggettare all'autorità della Chiesa, i suoi seguaci non tardarono a dividersi in più partiti.

  A131000067 

 Il solo dire che la Chiesa aveva errato nella sua dottrina, e aver quindi bisogno di riforma, era fare un'ingiuria a Gesù Cristo medesimo, quasi che Egli non avesse mantenuta la promessa di assistere la sua Chiesa fino alla fine del mondo, ma di averla lasciata cadere nell'errore.

  A131000070 

 Costui era laico, e in sei giorni lo si fece ascendere per tutti i gradi fino a quello di vescovo e di patriarca.

  A131000072 

 Convennero pertanto che lo Spirito Santo procede dal Padre e {56 [240]} dal Figliuolo; riconobbero che il Papa per divina istituzione è successore di s. Pietro e Capo Supremo di tutta la Chiesa; ammisero pure che era valida la consacrazione fatta in pane azimo, e così di altri punti.

  A131000074 

 Ma si era fatto un'ultima prova per ricondurre sulla buona strada cotesta chiesa infedele rimasta ostinata.

  A131000075 

 Ma da principio nè al patriarca nè ai vescovi era concesso di entrare in carica se prima non erano stati autorizzati dal sultano, e per avere questa autorizzazione era necessario sborsare danaro.

  A131000078 

 Questa chiesa da principio era soggetta al patriarca di Costantinopoli.

  A131000080 

 Ma siccome l'opera sua era parte divina, parte umana, così Gesù nel continuare e compiere {64 [248]} il suo stupendo lavoro volle associarsi degli uomini, i quali perciò per divina degnazione possono dirsi eziandio fondatori della Chiesa, avendo pel suo innalzamento pur cotanto faticato.

  A131000086 

 [31]: ma quella ancora che era necessaria per essere il Capo di tutta la Chiesa, il primate, il principe, il maestro degli apostoli stessi, il pastore dei pastori.

  A131000100 

 {89 [273]} Come lo vide il Salvatore, al quale ogni cosa era manifesta, lo chiamò a se e gli disse: Dimmi, o Pietro, chi sono quelli che pagano il tributo? sono i figliuoli del re, oppure gli estranei alla famiglia reale? Pietro rispose: Sono gli estranei.

  A131000105 

 Come ognuno vede, stando così le cose, era più che necessario mettere un argine a queste lamentabili pretensioni.

  A131000106 

 Era pure necessario escluderne il popolo romano, perchè non potendo {97 [281]} talora andare d'accordo col clero, dava occasione a gravi subbugli.

  A131000106 

 Questo diritto di elettori era ancora riserbato indistintamente a tutto il clero di Roma, il quale essendo molto numeroso, e fra i suoi membri non andandosi sovente d'accordo nella persona da eleggersi, succedevano ancora spesso disordini perniciosi alla Chiesa.

  A131000119 

 Questa è la ragione per cui nei primi secoli nessun vescovo era fatto cardinale, ed anche al presente i cardinali vescovi sono in minor numero che i cardinali preti e diaconi.

  A131000129 

 Perciò il Papa non solo è il primo, ma è il patriarca dei patriarchi in quella guisa che Roma non solo era la metropoli dell'occidente, ma di tutto il mondo.

  A131000130 

 Era poi cosa naturale che maggior giurisdizione venisse a riserbarsi ai vescovi delle due altre principali città.

  A131000130 

 Era quindi più che conveniente che qualcuno dei vescovi di quelle parti godesse una più ampia giurisdizione concessagli dal Capo della Chiesa, e così potesse a nome di questo giudicare le cause di maggior rilievo, sciogliere i dubbi, invigilare sugli altri, vescovi, e di ogni cosa tenere informato lo stesso romano Pontefice.

  A131000131 

 Poco estesa era però la giurisdizione di questo patriarca.

  A131000137 

 - Nel romano impero la città principale di una provincia era chiamata metropoli, parola greca che significa città madre, dalla quale dipendono altre città di minore importanza.

  A131000138 

 - Degli arcivescovi e metropolitani ampia era in antico la giurisdizione sui loro suffraganei, i quali perciò nelle cose di grande importanza nulla potevano decidere senza il consenso di quelli; anzi l'arcivescovo {127 [311]} aveva tanta autorità nella elezione dei vescovi, che nessuno poteva esserne instituito se egli prima non lo decretava.

  A131000138 

 Era perciò di competenza dell'arcivescovo l'esaminare gli eletti alla dignità episcopale, consacrarli, vegliare sopra di loro.

  A131000138 

 Ma siccome la giurisdizione che i metropolitani godevano sui vescovi loro dipendenti era solo di diritto ecclesiastico, così essa per molte ed ottime ragioni fu loro in parte tolta, in parte diminuita dalla Santa Sede, da cui essi l'avevano ricevuta, ed alla quale tutti gli ordini della sacra gerarchia sono soggetti.

  A131000140 

 Il loro potere per altro è soggetto a quello del Papa, come il potere degli apostoli era subordinato a quello di s. Pietro, fonte di ogni giurisdizione.

  A131000140 

 Questo di meno {129 [313]} hanno i vescovi a paragone degli apostoli: ciascuno degli apostoli per ispeciale privilegio di Gesù Cristo era infallibile nelle cose di fede e di morale.

  A131000144 

 Anticamente era piuttosto chiamato decano.

  A131000145 

 Gli antichi romani chiamavano col nome di paroco colui che era incaricato di somministrare le cose necessarie agli ambasciatori.

  A131000149 

 Era fatto a forma del Pileo dei romani, berretto, che usavano solamente i liberi e non gli schiavi.

  A131000150 

 Quest'ornamento da prima portava una sola corona, ed era detto regno.

  A131000158 

 Ma è poi da tutti ammesso che l'uso ne era già introdotto al tempo di s. Marco papa (anno 336).

  A131000161 

 I Papi lo adoperano a fine di mantenere viva l'idea, che era un pescatore quegli, a cui Gesù Cristo diede la supremazia sopra tutta la Chiesa, e del quale essi sono i legittimi successori.

  A131000170 

 In quel tempo era usanza che coloro, i quali tenevano le prime dignità, e gli stessi imperatori, in segno di onore venissero portati in sedia gestatoria, come si usa ancora oggidì presso alcune nazioni.

  A131000172 

 La cattedra di s. Pietro ha pure gli anelli ai due lati, i quali fanno vedere che quella era una sedia gestatoria.

  A131000175 

 Questo uso era più che necessario nei primi tempi della Chiesa, allorchè si faceva ancora al popolo la comunione sotto le specie del vino.


don bosco-la figlia cristiana provveduta [4a edizione].html
  A132000012 

 Di tre morti risuscitati due erano molto giovani, cioè la figlia di Giairo e il figlio della vedova di Naim, e il terzo, che fu Lazzaro, era pure in età giovanile.

  A132000012 

 Quanti segni di speciale benevolenza non diede il divin Salvatore alla gioventù! Le guarigioni più segnalate si operarono particolarmente nei giovani; tale fu quella del figlio di quel Re che era vicino a rendere l'ultimo spirito, di quella figliuola che era tormentata dal demonio, il servo del Centurione e la figlia della Cananea.

  A132000015 

 Chi più affabile e più gioviale di s. Luigi Gonzaga? Chi più lepido e più allegro di s. Filippo Neri? E s. Teresa non solo era sempre ilare in mezzo alle ardue penitenze, ma voleva ancora che le sue compagne mostrassero quella dolce e costante contentezza che ai mondani inspira l'idea di gustare la virtù.

  A132000017 

 San Giuseppe da Copertino amava tanto questa virtù che voleva esser condotto a guisa di un cieco ed era pronto a morire piuttosto che non obbedire.

  A132000024 

 Perciò ricevete con venerazione quegli avvisi, che vi danno; e non permettete mai che alla vostra presenza si sparli di loro, tenendo a memoria quello che era solito a ripetere un pio giovinetto: Dei sacerdoti o parlar bene o tacere affatto.

  A132000026 

 Una buona giovinetta, che era solita ogni dì trattenersi in simili letture, leggendo una sera la meditazione {15 [193]} sul giudizio universale ad alcuni muratori, cooperò alla conversione di uno di loro, che fu poi s. Serafino.

  A132000035 

 Santa Francesca Romana soleva chiamare tempo perduto quello che non era impiegato ad onore di Dio, e s. Francesco di Sales era solito a dire: Nulla senza Dio; nulla contro Dio; nulla che non si possa offerire a Dio.

  A132000093 

 Era poi così desiderosa della gloria goduta, che ogni volta che udiva battere le ore dell'orologio esultando diceva: Lodato Iddio, un'ora di meno e poi in Paradiso.

  A132000105 

 Il che non ottenuto, supplicò di essere almeno gettato sulla nuda terra, e così morire da vero penitente per amore di chi era morto per lui sopra il duro legno della croce.

  A132000116 

 Fin da fanciullo era sì paziente agli insulti, agli oltraggi, alle villanie dei compagni, che, ben lontano dal mostrarsi offeso, gioiva; e chi più lo disprezzava più da lui era amato.

  A132000116 

 Questa carità era molto più ardente pei bisogni dell'anima.

  A132000120 

 Era poi singolare il suo amore per Gesù Crocifisso.

  A132000120 

 Tanto ne era acceso, che al pensare o udir parlare delle cose del Signore quasi cadeva di sfinimento.

  A132000130 

 I doni e le virtù sublimi, di cui era adorno s. Luigi, bisogna dire che erano anche frutte delle sue preghiere.

  A132000131 

 A quattro anni si assentava dalla presenza altrui, e, fatto cercare, veniva trovato in qualche nascondiglio, ove a terra genuflesso colle sue manine giunte dinanzi al petto fervorosamente pregava; e quantunque forte chiamato, con difficoltà poteva udire ciò che da lui si voleva, tanto era il diletto che provava in trattenersi con Dio.

  A132000135 

 S. Luigi niente di ciò aveva a temere; la sua vita era stata un continuo pensare alla morte, che egli considerava come unico mezzo per finire l'esilio {73 [251]} silio di questo mondo e andare al possesso dei beni celesti.

  A132000139 

 Onde non è maraviglia che s. Maddalena de'Pazzi, rapita a contemplare la felicità dei Beati, vedendo la Gloria {75 [253]} di s. Luigi, abbia esclamato, che se veduto non avesse, non avrebbe mai creduto essere tanta gloria in Paradiso, quanto quella, di cui era adorno s. Luigi.

  A132000139 

 Ora se in Cielo si tiene conto di un bicchiere di acqua fresca dato per amor di Dio, che sarà di tanto sangue, che Luigi sparse, ancor fanciullo, flagellandosi più volte al giorno da rimanere gli stessi abiti suoi insanguinati? Che diremo del levarsi di notte a pregare genuflesso sul gelido terreno, agghiacciandosi al freddo? Che dei digiuni si austeri? Che di tante invenzioni di flagelli, con cui macerò le sue carni innocenti? Tutto questo quale gloria avrà meritato a san Luigi in Cielo? La sua carità verso Dio e verso del prossimo era così intensa, che tutto il viver suo dai primo uso di ragione fino alla morte fu un continuo esercizio di amore verso Dio, e di carità verso i suoi simili.

  A132000173 

 S. Isidoro, che era servo di campagna, si {88 [266]} levava di buon mattino per andare alla santa Messa, e trovavasi a tempo debito a fare quelle cose che dal suo padrone venivano comandate.

  A132000247 

 Nell'atto stesso che mi vedo colmare di consolazione al pensiero di ciò che era prima e di ciò che ora sono, mi sento, o mio Dio, un odio grave contro al peccato, e col più vivo sentimento dell'anima prometto di non offendervi mai più.

  A132000295 

 Imitiamo in ciò i Santi, che furono tutti divotissimi di Maria e tra gli altri imitiamo santa Teresa e s. Francesca Romana, che al solo nominare la Vergine SS. pigliavano un'aria di paradiso e rimanevano come estatiche, tanto {129 [307]} era il gaudio da cui veniva inondato il loro cuore al solo nome di Maria.

  A132000395 

 Considera, anima mia, come Gesù sottopose le sue spalle alla Croce, la quale era aggravata da' tuoi moltissimi ed enormi peccati.

  A132001752 

 La sola Chiesa protestante, non molto dopo la sua fondazione, era già divisa in più di dugento sette.

  A132001754 

 Prima di Enrico VIII non si era mai parlato di Anglicanismo; prima di Pietro Valdo niuno mai nominò i Valdesi; prima di Calvino e Lutero non si era mai menzionato protestantismo o riforma, Luteranismo o Calvinismo.

  A132001770 

 R. Maometto, il quale disseminò i suoi errori sul principio del secolo settimo dell'Era Cristiana.

  A132001776 

 Lutero, frate che uscì dal convento, commise i più gravi disordini fra cui quello di sposare una monaca legata dai voti, mentre egli era pure legato da voti solenni e perpetui.

  A132001802 

 Cioe Pietro era sicuro in quel punto della sincerità de' suoi affetti, ma non lo era egualmente per l'avvenire.

  A132001823 

 Enrico IV re di Francia era capo del partito dei Calvinisti, quando salì sul trono; ma Iddio lo illuminò col fargli conoscere la vera religione.

  A132001840 

 Egli è poco tempo, che un giovinotto ben educato era deriso perche andava a confessarsi e si asteneva dalle carni il venerdì e il sabato.

  A132001840 

 I maligni compagni adducevano, che in questi tempi tutto era permesso.

  A132001842 

 La storia ci racconta, come nei tempi andati alcuni sovrani abusando del loro potere spogliarono il Papa, dispersero, imprigionarono vescovi e cardinali, il capo della Chiesa era condotto errante di città in città, chiuso in prigione.


don bosco-la forza della buona educazione.html
  A133000013 

 Dopo questo trattenimento la buona madre col cuore angustiato prende per mano il ragazzo e s'incammina verso la casa dove era la fabbrica dei zolfanelli.

  A133000022 

 Quest'ultimo che parlava così era il più vecchio della squadra.

  A133000034 

 La signora Boccardi ne era contenta, il padre trovava suo pro nel ricevere i suoi ventiquattro soldi per settimana, che da valent'uomo sapeva spendere in un'ora.

  A133000034 

 Ma che fare? il suo gusto per l'osteria era divenuto più potente che mai, gli altri ragazzi {13 [287]} divenivano più grandicelli, la spesa crescerà, nissuno dei fanciulli era capace di guadagnare un soldo.

  A133000040 

 Colà, qual fanciullo che si abbandoni nelle braccia di suo padre, gli espone tutti i crucci da cui era oppresso il suo cuore, lo supplica di inspirarle un buon pensiero e le norme che doveva seguire per ben guidare il suo ragazzo durante quell'anno cotanto importante {14 [288]} per la prima comunione.

  A133000045 

 La sua casa era tenuta con gran nettezza; non un granello di polvere sopra la tavola, il pavimento era sempre bene scopato, il letto o piuttosto il pagliericcio smosso e coperto con una coperta di cenci, è vero, ma puliti {16 [290]} e ben rappezzati.

  A133000047 

 La povera donna, di cui parliamo, persuasa di questa verità faceva ogni cosa per rendere dolce la vita della famiglia al suo marito; ma quante sollecitudini ella non dovette darsi per procacciargli quanto gli era necessario! Quale economia nel maneggio degli affari, quante privazioni per lei, quante veglie prolungate intorno ad un lavoro ingrato e poco lucroso, e ciò tutto per poter offerire all'indomani a suo marito una minestra ch'ella non poteva più prendere sul franco che egli le rimetteva ciascun giorno!.

  A133000049 

 I suoi compagni lo burlavano a cagione della sua buona condotta; parecchi di loro dovevano eziandio fare la prima comunione in quell'anno medesimo, ma ciò era per loro e pei loro genitori una cosa di cui bisogna sbrigarsi.

  A133000058 

 Questi si gloriava dal canto suo di avere un ragazzo assai migliore che non erano quelli di parecchi suoi vicini; egli non ignorava che le buone qualità del figlio erano dovute alla religione che sua moglie era riuscita sì bene a far praticare dal suo primogenito.

  A133000059 

 Egli era solito a confessarsi molto sovente e da quattro anni frequentava il medesimo confessore a cui aveva sempre aperto ogni segreto del suo cuore, nè mai aveva taciuto cosa alcuna in confessione; perciò la sua confessione sarebbe stata facilmente spedita.

  A133000062 

 Difetti ogni sua cura era diretta ad eccitarsi ad un vivo pentimento, a praticare ogni piccola virtù di sua età.

  A133000064 

 Ma la povera donna non aveva mezzi onde fare grandi spese a comprare vestimenta, e se il Curato non fosse venuto in suo aiuto, il buon Pietro avrebbe corso {24 [298]} rischio di non essere vestito che di un semplice e quasi cencioso soprabito; ma là sotto a quelle umili vesti menta che anima bella vi abitava! Questo pensiero era la grande consolazione della madre.

  A133000075 

 Il padre si avvicina e contempla sul suo povero letto di paglia l'aspetto del caro ragazzo sul quale era scolpita l'innocenza e la felicità; la sua faccia serena, un mezzo sorriso gli davano un aspetto di un Angelo.

  A133000081 

 In quel momento Pietro non è più figlio di un povero artigiano; egli era un angelo.

  A133000089 

 Prima di porsi a letto Pietro aprì una finestra che guardava verso la Chiesa, e indirizzando ancora un dolce affetto a Colui che al mattino si era dato a lui, disse: Vi saluto ancora una volta, o mio buon Gesù, fate che io sia tutto vostro ora e {37 [311]} sempre.

  A133000090 

 La sua moglie molto inquieta osservava i passi di lui, e fu profondamente afflitta, quando seppe che egli non era più andato a lavorare.

  A133000091 

 Un compagno lo aveva strascinato suo malgrado, ed egli era di già all'osteria.

  A133000092 

 Che hai tu, gli dice quel compagno, qual cosa ti fa sembrare così tristo? Forse tua moglie ti ha battuto! Questo colpo lanciato con uno scroscio di riso risvegliò in lui la memoria di quanto era passato in cuor suo il giorno innanzi.

  A133000101 

 Giovanni intanto rientra nell'osteria, ma sembra stupido; il suo compagno se ne accorge e prende a parlargli così: te l'ho ben detto, o amico, che era il tuo ragazzo che ti faceva girar la testa.

  A133000104 

 Ma Giovanni era uscito e più non entrò.

  A133000106 

 Da lungo tempo egli era colà assorto nelle sue meditazioni, quando si sente a tirare pel vestito dal direttore della chiesa.

  A133000106 

 I suoi passi lo dirigono irresistibilmente verso l'altare dov'egli era stato testimonio della felicità di suo figlio; macchinalmente si mette in ginocchio.

  A133000116 

 Il sacrifizio dell'amor proprio era fatto, il rispetto umano era superato.

  A133000119 

 Ci vorrebbe un volume per esporre la felicità di questa famiglia riunita da che il suo capo ebbe cangiato condotta ed era entrato in grazia con Dio per mezzo dell'assoluzione de' suoi peccati, e ch'egli ebbe ricevuto nel suo cuore un Dio che aveva sì lungo tempo oltraggiato.

  A133000119 

 Non è possibile esprimere la commozione della povera moglie, e la contentezza di Pietro nel sapere che suo padre aveva dato un assoluto addio al giuoco ed all'osteria, era andato alla chiesa e si era confessato.

  A133000141 

 - Era pure perseverante a leggere ogni giorno qualche poco di un libro di divozione; e poichè spesso gli mancava tempo, portava in saccoccia il Giovane provveduto, e andando o ritornando dal lavoro ne leggeva qualche tratto, che egli studiavasi di ritenere a memoria per darlo a mangiare a' suoi pensieri, come egli soleva dire, e qualche volta anche per raccontarlo a' suoi compagni.

  A133000141 

 Mentre era con quel padrone, come mai Pietro potè praticare i doveri di religione? Chi desidera veramente di fare il bene, trova il tempo a farlo.

  A133000143 

 E poichè mediante l'assiduità alla scuola serale, Pietro era giunto ad imparare assai bene l'aritmetica ed il sistema metrico cogli elementi della lingua italiana, il suo padrone lo stimò capace di tenere il registro del lavoro di un determinato numero di compagni, con carico d'invigilare che non succedessero alterchi, nè si facesse guasto di cosa alcuna nel filare o nel tessere il cotone.

  A133000146 

 Un giorno festivo, era giorno di S. Pietro, alcuni compagni lo invitarono ad andare seco loro a fare una partita.

  A133000154 

 Quei compagni pel piacere di aver seco loro Pietro, che era di compagnia molto piacevole, mentre era pur tale il desiderio dei parenti di ciascun di loro, andarono ai vespri, alla predica, alla benedizione.

  A133000163 

 Pietro, lascia pur tutto sulla mia coscienza; una volta sì, che era proibito, ma adesso ne mangiano tutti.

  A133000177 

 Vedendo ciò un compagno si fa a dire: se Pietro mangia così voglio seguirlo anch'io; e lasciando a parte pollastro e salame, che spartito era già nel piatto, prende una fetta di formaggio.

  A133000178 

 Era ridotto a tre il numero di quelli che eransi messi a mangiar grasso.

  A133000178 

 Finita la merenda Pietro ricreò molto i suoi amici con alcune lepidezze ed alcuni innocenti trastulli; perciocchè Pietro sebbene fosse riserbatissimo nel parlare, tuttavia era molto gaio e lepido nel conversare, e quando era con altri si poteva chiamare l'anima della brigata.

  A133000178 

 Pietro non poteva capire la gioia in suo cuore in vedere che era riuscito ad impedire che i suoi compagni offendessero il Signore.

  A133000186 

 Il suo cuore era sì buono ed affettuoso, che provava la più tenera e sensibile impressione {64 [338]} nel sentire a ragionare di cose spirituali.

  A133000188 

 Laonde in tempo di predica era solito a restarsi vicino alla porta della chiesa.

  A133000188 

 Per questo motivo se mi accorgeva che egl'era presente alla predica, procurava di temperare le mie espressioni; ma bastava profferire la parola peccato mortale con un pò di emozione, e tosto balzava dal banco e fuggiva.

  A133000191 

 Nell'andata o ritorno dal lavoro, nel fare commissioni in luoghi alquanto appartati, se era solo, davasi a pregare.

  A133000192 

 Costui era Pietro.

  A133000194 

 - Non tanto, sono andato a fare una commissione pel mio padrone, porto il cilindro di una macchina che si era guastata, e che ora fu fatta aggiustare.

  A133000199 

 Povero me!, andava esclamando l'infermiccio genitore, io mi avvicino alla vecchiaia; la robustezza, la sanità partirono da me; sono incapace di guadagnarmi il vitto; l'unico sostegno era il mio Pietro.

  A133000212 

 II mattino seguente prima di partire Pietro radunò tutti i suoi fratelli e sorelle intorno al letto di suo padre, il quale perchè di salute cagionevole era ancora coricato, e colla solita sua affabilità raccomandò caldamente a tutti la santificazione delle feste, ai fratelli poi raccomandò di guardarsi bene dalle cattive compagnie e dalle bestemmie.

  A133000216 

 Contento Pietro di vedere i suoi parenti rassegnati ai divini voleri, parti per andarsi ad unire a quel reggimento a cui era destinato.

  A133000224 

 Ma la maraviglia sta qui: alcuni compagni che per puro rispetto umano non facevano le loro preghiere, cominciarono a poco a poco a seguire l'esempio di lui e non erano ancora trascorsi tre mesi dacchè Pietro era tra di loro, che l'intiera camerata, dove egli dormiva, faceva regolarmente la preghiera.

  A133000224 

 Quando era l'ora di mangiare o di porsi {77 [351]} a letto egli faceva regolarmente il segno della santa croce colle solite preghiere, e i dileggiatori diminuirono a segno, che tra pochi giorni quelli stessi che lo burlavano divennero suoi ammiratori.

  A133000230 

 Hanno messo insieme dodici franchi; è questo il regalo che io era incaricato di farvi.

  A133000243 

 Questa lettera e questo sussidio non giunsero più a tempo per soccorrere il padre; egli era morto da tre giorni.

  A133000245 

 Da quattro anni egli andava soggetto a molti incomodi; da tre mesi era immobile nel letto; egli pati molto, ma la rassegnazione fu sempre con lui.

  A133000245 

 Egli era morto il giorno sei di questo mese.

  A133000260 

 Allora la buona madre piuttosto rassegnata, che consolata mi diede carico di scrivergli una lettera; in cui gli raccomandassi caldamente di guardarsi bene dall'offesa di Dio; che a lei sarebbe stato men doloroso il sapere {92 [366]} che era morto in battaglia, che sapere che egli avesse macchiata l'anima sua col peccato.

  A133000260 

 Io mi sono adoperato per consolarla osservando che suo figlio era addetto a scrivere e perciò quando fosse andato tra nemici difficilmente sarebbe venuto con loro alle mani, che si consolasse perchè aveva un figlio sì coraggioso e sì virtuoso.

  A133000262 

 Si, caro D. B...., le dirò schiettamente, che il mio cuore è tale come era nei dodici anni che Ella l'ha conosciuto.

  A133000270 

 Non ho potuto udirli a parlare perchè era proibito di allontanarsi dal bastimento.

  A133000270 

 Poterono confessarsi da un frate che avevamo insieme, ma non comunicarsi, perchè non c'era il Sacramento.


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  A134000001 

 Era questo un giusto castigo contro al popolo infedele, che aveva abbandonato il culto del vero Dio per darsi all'adorazione di false divinità.

  A134000001 

 Ogni filo d'erba, ogni virgulto e pianta era intieramente bruciata dai roventi raggi del sole; la campagna presentava l'aspetto di un vasto deserto.

  A134000008 

 Ed oh! quale non fu la mia gioia quando lo udii a rispondermi tutto contento e sereno: «Ho passata una notte buona; se va cosi, io sono guarito: oh! dunque io esclamai, la Madonna ci ha fatto la grazia! Cosi era di fatto, e in breve tempo mio padre fu perfettamente ristabilito.

  A134000008 

 Era il mese di Maggio dell'anno 1876 quando il vecchio mio genitore venne colpito da una malattia, la cui guarigione, al dire del medico stesso, era impossibile ad ottenersi in una persona {9 [457]} còsi attempata.

  A134000008 

 Intanto era venuta la vigilia della sempre dolcissima festa del SS. Sacramento, e il giulivo suono delle cam-ane che l'annunziavano destava nell'animo mio ognor più viva la speranza, che il domani io sarei stata esaudita.

  A134000011 

 A questo punto era ridotta la mia salute, e la fine dei giorni miei si avanzava a gran passi.

  A134000011 

 Affatto scomparso era il mio mal di {15 [463]} gambe, libero il respiro, e un appetito, anzi una fame tale mi si faceva sentire, quale da parecchi mesi più non aveva provato.

  A134000022 

 Era la sera del quattro di Agosto 1875, e la mia consorte, terminati i lavori della giornata, erasi posta a riposo, quand'ecco sentirsi improvvisamente male.

  A134000023 

 Che più? Alla sera di quel giorno stesso ella già si divertiva, ed accarezzava i suoi teneri bimbi, ed era mori da ogni pericolo di vita.

  A134000030 

 Il giorno dopo che io mi era raccomandato a questa Regina di pace ogni cosa veniva terminata con {22 [470]} soddisfazione di ambe le parti.

  A134000033 

 «Da parecchi anni, ella scrive, dacchè io era sposa mi mancava tuttavia la consolazione di essere madre, e n'era molto dolente.

  A134000036 

 Già fin dall'anno 1871 mio fratello era molestato da gravi malanni in seguito ad una costipazione negligentata, quando il 10 Marzo 1876 agli antichi aggiungendosi nuovi malori fummo costretti a tenerlo in letto per alienazione di mente.

  A134000040 

 Grande potenza e bontà di Maria! Non era ancora terminata la novena, che l'inferma aveva già incominciato a migliorare, ed ora colei, che già spedita ed abbandonata dai medici stava per mandare l'ultimo sospiro, trovasi perfettamente guarita.

  A134000040 

 Non credei per allora il caso di dargliene; ma in quella vece la consigliai di fare piuttosto una novena a Maria Ausiliatrice, di cui era imminente la festa.

  A134000049 

 Là novena non era ancora giunta al quarto giorno, che mio figlio era perfettamente guarito, e continua ancora oggidì a godere ottima salute.

  A134000049 

 Mio figlio Pietro, dell' età di anni tre, da diciotto mesi era travagliato da ostinata febbre, che lo andava consumando irreparabilmente.

  A134000056 

 Queste ed altri molti favori inaspettati, che ad ogni tratto riceviamo non possono non eccitare nel nostro cuore i sentimenti più vivi di sincera gratitudine verso {35 [483]} Maria Àusiliatrice, che in quei terribili frangenti era stata invocata e che noi non cesseremo giammai di amare ed invocare, affinchè continui a coprirci col materno suo manto, e a far piovere sopra di noi le sue grazie e le sue benedizioni.

  A134000059 

 Era stata colta da grave malattia la cara mia consorte Francesca, resasi ostinata ad ogni rimedio.

  A134000072 

 Periglia Maria da Carignano era nell'anno 1874 da quindici giorni gravemente inferma con forti dolori di capo, cieca, sorda, e per istrazianti contrattivi spasimante.

  A134000072 

 Siffatta colluvie di mali l'aveva naturalmente portata sull'orlo della tomba; quindi era già stata munita dei conforti di nostra SS. Religione.

  A134000074 

 Una persona dei dintorni di Busca fece non ha guari a Lei ricorso per ottenere la buona armonia in una famiglia, ove tra marito e moglie era penetrato il genio della discordia.

  A134000077 

 Felici quelle madri di famiglia, che, persuase di questa verità^affidano la loro figliuolanza alla protezione di Maria Ausiliatrice! Uno dei miei figli, scrive una signora, trovavasi gravemente infermo per sinoco o febbre tifoidea, ed era già spedito dai medici.

  A134000081 

 Ed oh! quale portento stava mai per operare Maria a mio favore! ah! ne fossi stato almeno più degno! Era il secondo giorno djella novena, quand' ecco in un istante mi sento nel corpo come una scossa elettrica, che ad un tempo mi infonde la forza, e la volontà di alzarmi.

  A134000081 

 In quel momento una persona amica entrò in mia casa per assistermi negli estremi, e al vedermi invece giubilante a camminare pieno di sanità {50 [498]} e di forza fu invasa da un sacro terrore, come se avesse veduto un morto risorto, ed esclamò: «Dio mio, questo è un vero miracolo.» E un miracolo era difatto.

  A134000081 

 In somma colui, al quale parecchi mesi di malattia mortale non avevano lasciato che un filo di vita; colui, che pochi minuti prima pareva uno scheletro, ed un'ombra di morte, era stato da Maria subitamente e perfettamente guarito.

  A134000093 

 Il fanciullo Stardero Francesco del vivente Michele, da Vinovo, travagliato da acuti dolori intestini, era ridotto a grave pericolo della vita.

  A134000109 

 Alla fine di febbraio io era perfettamente guarito.

  A134000109 

 Dopo tutte le prescrizioni di tre dottori, che mi curarono, eravamo giunti al 20 Gennaio, e la mia infermità non faceva che andare di male in peggio, nè v'era per me speranza di un prossimo miglioramento.

  A134000109 

 La grazia era stata dunque ottenuta, e io avrei dovuto sciogliere la fatta promessa mandando tosto la mia offerta a cotesta Chiesa.

  A134000109 

 Pareva che Maria non mi volesse più ascoltare, ma noil era così.

  A134000119 

 Essendo caduto gravemente malato, eravi tutta la probabilità che egli morisse come era vissuto; e diffatto sebbene stesse assai male, egli non dava alcun indizio di volersi riconciliare con Dio, ed aggiustare le partite dell'anima.

  A134000134 

 A poco a poco svanirono i sintomi della morte e cessarono i dolori, e sul far della sera mia madre era fuori di ogni pericolo.

  A134000134 

 Era la mattina del 22 Marzo 1874, quando mia madre colpita da gravissima infermità si trovava all'estremo.

  A134000134 

 La famiglia tutta era in costernazione ed in pianto, perchè la perdita della madre era per noi una grande sventura.

  A134000140 

 In questo deplorabile stato io mi raccomandai a Maria Aiuto dei Cristiani, facendo una novena; ma senza alcun miglioramento, sicchè la morte non mi era più lontana che di pochi passi.

  A134000156 

 Sebbene, come sogliono i cattivi, vari si ridessero della nostra buona fede, il concorso era numerosissimo specialmente per parte degli Italiani clic qui formano la maggioranza della popolazione.

  A134000159 

 Ed in vero la cosa era al punto che, se le locuste si fossero anche solo fermate un paio di giorni, non si sarebbe più trovata foglia d'albero o filo d'erba in tutto il territorio della città.

  A134000159 

 Quelli che si erano burlati degli estranieros pel triduo, se ne ridevano anche maggiormente per l'invasione delle locuste e quasi accagionavano noi della quantità straordinaria, enormemente {82 [530]} superiore a quella, che si era veduta negli anni antecedenti.

  A134000161 

 Il giorno dopo, quando meno era da {83 [531]} aspettarselo, la funesta compagnia in gran parte riprese il volo e lasciò le nostre terre.

  A134000168 

 Un certo C S. (di cui per degni riguardi si tace qui il nome e la patria), soldato di non comune abilità, era giunto sino al grado di tenente d'artiglieria.

  A134000173 

 E poi esprimendosi ognor più chiaramente non disse Egli forse che quel pane era appunto la sua carne? Il Pane, che io vi darò, è la mia carne.

  A134000175 

 Volendomi da lui licenziare lo assicurai che per salvargli l'anima io era disposto a qualsiasi sacrifizio; che perciò in qualunque momento egli avesse creduto di servirsi del mio ministero per riconciliarsi con Dio non esitasse punto di farmi chiamare, che sarei volato alla sua voce.

  A134000189 

 Il giorno dopo svegliandosi si sentì meglio, e al finire della novena era perfettamente guarito.


don bosco-la pace della chiesa ossia il pontificato di s. eusebio e s. melchiade.html
  A135000001 

 Ad un lato essa era chiusa con figura serpeggiante dal Tevere, ed al lato opposto dai dorsi del Pincio, del Quirinale e del Campidoglio.

  A135000001 

 Questa valle era stata da Romolo, primo {3 [175]} re di Roma, riservata per appannaggio, cioè pel mantenimento della famiglia reale.

  A135000001 

 Quindi la sua ammirabile grandezza, le fabbriche da cui era circondato, l' erba che perennemente coprivalo, e le colline, che lo coronavano nella parte opposta {4 [176]} al fiume, porgevano uno spettacolo dal quale difficilmente un forestiero poteva distaccarsi.

  A135000007 

 Anch' esso era immensamente spazioso, a doppia linea di colonne che si fanno ascendere al numero di 270.

  A135000008 

 Per tutti questi assalti molto soffri il teatro di Marcello che era il centro del potere de' Pier Leoni.

  A135000012 

 Quelle fiere affamate da più giorni talvolta rispettavano i Santi martiri e per un miracolo straordinario andavano mansueti a lambire i loro piedi: altra volta assalivano i custodi e li sbranavano, e si ponevano alle difese dei cristiani; quando poi non era conveniente l' operare un miracolo, o perchè inutile, o perchè quegli atleti avevano già troppo meritata la corona, le fiere aprivano loro la via del cielo divorandoli.

  A135000012 

 Statilio Tauro era comandante dell' esercito sotto l' imperatore Ottaviano, ed il primo che abbia fatto innalzare un edifizio di simil genere da durare anche in tempo che non si davano spettacoli.

  A135000015 

 Così rimase chiuso fino all' anno 409 dell' era volgare, quando Alarico condottiero dei Goti, popoli delle regioni settentrionali, concepì l' audace disegno di impadronirsi di Roma e dell' impero.

  A135000015 

 Dopo tale avvenimento non si trova più menzione del celebre mausoleo di Augusto fino al secolo XII in cui ne era padrona la famiglia Colonna.

  A135000017 

 Nel mezzo sta l' altare maggiore, nel quale ergevasi la statua di Giove ultore, cui era principalmente dedicato il tempio.

  A135000024 

 Era nato nel 274 in Nizza città che ora appartiene alla Turchia Europea.

  A135000024 

 Mentre s. Eusebio e s. Melchiade erano al governo della Chiesa, la provvidenza sollevò al trono quel grande Imperatore che facendo cessare lo spargimento del sangue umano diede ai cristiani quella sospirata pace che da tre secoli invano si era cercata.

  A135000026 

 ostaggio che era una garanzia di rispetto e di sommessione alla suprema sua autorità.

  A135000028 

 Quando seppe che egli era partito saltò sulle furie, die tosto ordine di seguirlo; ma i cavalli di posta {25 [197]} non essendo atti al servizio fu mestiere di rinunciare alla speranza di raggiungerlo.

  A135000030 

 Egli non era ancora istruito nella fede, ma amava molto i cristiani, e ne aveva più volte esperimentata la fedeltà perciò diede tosto ordine che si cessasse da qualsiasi persecuzione contro di loro, che ogni cristiano fosse considerato come ogni altro cittadino dell' Impero.

  A135000031 

 Era questi figliuolo di Massimiano, e succedendo al padre nel trono aveva la sede a Roma.

  A135000034 

 destato Costantino chiamò degli artisti ai quali comunicò l' immagine che gli era rimasta in mente, ne fece delineare il disegno e comandò che lo eseguissero.

  A135000035 

 Gli imperatori Romani avevano {30 [202]} sempre avuto il loro stendardo proprio, che si chiamava labarum, il quale carico d' immagini di false divinità era oggetto di religiosa venerazione per le armate.

  A135000035 

 Questa preziosa insegna era affidata a 50 guardie dell' imperatore scelte fra i più gagliardi e prodi e pii, che dovevano attorniarla, difenderla e prendersela successivamente sugli omeri secondochè il portatore se ne trovava stanco.

  A135000035 

 Una lunga picca ricoperta d' oro era ad una certa altezza traversata da un pezzo di legno, che formava una croce, ella parte superiore, che s' innalzava al disopra delle braccia, era sodamente attaccata una corona risplendente per l' oro e per le gioie, nel cui mezzo compariva il monogramma di Cristo formato da due lettere greche le quali che si incrociavano nella maniera a tutti nota.

  A135000041 

 Offeriva donne, fanciulli, e mentre {33 [205]} era tuttora fumante il sangue della vittima, egli cercava follemente nelle viscere di quegli infelici il presagio del suo destino.

  A135000043 

 Era tempo che l' oppressore del genere umano {34 [206]} cessasse dalle barbarie.

  A135000043 

 Questo degno monarca senza insuperbirsi fece la sua solenne entrata in città, ringraziò Dio delle vittorie cha per suo aiuto riconosceva aver riportate e in fine volle che la croce, la quale era stata pegno della protezione del cielo, fosse collocata in cima al suo diadema, portata in trionfo per la città ed inalberata sul campidoglio quasi per annunziare al mondo tutto trionfo di un Dio crocifìsso.

  A135000044 

 Era già molto avanzato negli anni con una vita impiegata nel bene della Chiesa, e quando s. Marcello (16 gennaio 309) fu condotto al martirio non si trovò persona che per zelo, dottrina e santità fosse di lui più degna di salire al pontificato.

  A135000044 

 La sua {36 [208]} elezione avveniva il cinque febbraio dopo che la santa Sede era rimasta vacante venti giorni.

  A135000044 

 Nato nella Grecia egli era venuto a Roma per istruirsi maggiormente nella fede.

  A135000044 

 Negli ultimi anni di Massenzio la Chiesa di Gesù Cristo era governata da s. Eusebio che è il trentesimo secondo pontefice dopo s. Pietro.

  A135000045 

 L' imperatore Galerio, che si era fino allora adoperato per distruggere la fede cristiana, venne colto da un male che dimostrava chiari i segni della divina vendetta.

  A135000048 

 Mentre infieriva la persecuzione contro ai cristiani Eusebio si occupò con tutte le forze a propagare la fede e {39 [211]} sostenerla ne' paesi dove era già conosciuta; e mentre non risparmiava fatiche per sollevare gli oppressi e confortare i perseguitati si adoperava eziandio con zelo per far rifiorire la disciplina della Chiesa.

  A135000053 

 Esso era nato in Sardegna nella città di Cagliari.

  A135000056 

 Nella persecuzione dell' imperatore Diocleziano avvenne che alcuni cristiani atterriti dalla lunghezza ed atrocità dei tormenti, non confidando nella grazia del Signore, e non più badando al premio eterno che loro {43 [215]} era preparato, rinnegarono miseramente la fede, facendo sacrifizi agli idoli.

  A135000058 

 La Chiesa per altro non assolveva quei delitti se non dopo lunga e grave penitenza che era più o meno lunga secondo la gravità del peccato.

  A135000060 

 Che egli come capo della Chiesa era soltanto ministro delle divine leggi, ma non distruttore.

  A135000060 

 Il santo Pontefice fece loro osservare che essendo stato pubblico lo scandalo; era indispensabile che se ne facesse pubblica penitenza prima di essere assolti.

  A135000064 

 Qui il Pontefice ebbe a soffrire gravi patimenti finché consumato dagli stenti e dalle fatiche cessò di vivere nel mondo per andare a godere il premio celeste che colla santità della vita, col suo zelo, co' suoi patimenti si era guadagnato.

  A135000066 

 Questo pontefice, di nascita affricano, aveva già impiegato molti anni nella predicazione del vangelo ed era stato più volte esposto ai mali delle carceri, dell' esilio, e quasi del martirio.

  A135000067 

 S. Agostino loda molto la prudenza ed accortezza di s. Melchiade fin da {48 [220]} quando era semplice sacerdote.

  A135000069 

 Siccome sul finire del suo regno Massenzio era divenuto una furia infernale contro ai Cristani, cosi il novello pontefice dovette moltissimo faticare sia per provvedere ai bisogni spirituali e temporali dei fedeli, sia per dare sepoltura ai medesimi corpi di coloro che morivano per la fede.

  A135000075 

 Era questi molto commendevole per scienza e virtù ma aveva eziandio non pochi nemici.

  A135000076 

 L' imperatore era allora nella Gallia e per farsi un' idea chiara della quistione chiese una minuta relazione {54 [226]} dal suo governator d' Affrica, di poi radunò tre vescovi a fine di conoscere bene lo stato delle cose.

  A135000080 

 Ricevuta questa lettera Melchiade si diede sollecitudine di preparare quanto era necessario pel concilio e affinchè ogni cosa fosse con profondità discussa e la sentenza avesse giudici competenti, oltre a tre vescovi mandati da Costantino dalla Gallia, chiamò a Roma altri quindici principali vescovi d' Italia.

  A135000081 

 Capo {57 [229]} del concilio era Melchiade; i nomi dei véscovi Gallicani erano Reticio, Materno, e Marino.

  A135000081 

 Quel venerando concilio, che è il primo concilio tenutosi nel palazzo Laterano, era composto dei seguenti personaggi: Ceciliano con dieci vescovi difensori.

  A135000091 

 Aggiustate le cose riguardanti i Donatisti Melchiade volse le sue sollecitudini alla disciplina ecclesiastica che per la lunga persecuzione di Diocleziano era stata molto sconvolta.

  A135000092 

 Là Domenica (dies dominica ) che vuol dire giorno del Signore fu sempre tenuto dai cristiani per giorno solenne, e fin dai primitivi tempi della Chiesa era dai cristiani santificato con opere di pietà e di religione in memoria della risurrezione del Salvatore.

  A135000096 

 Questo pane era da fedeli portato al Sacerdote dopo il vangelo e dicevasi offerta, donde, ne venne la parola offertorio.

  A135000098 

 Una lettera che leggesi indirizzata si vescovi di Spagna dimostrava che egli era persona di grande dottrina.

  A135000100 

 I greci solevano computare gli anni per olimpiadi che era {69 [241]} un periodo di cinque anni così detto dai giuochi che in ogni cinque anni si facevano in onore di Giove nella città di Olimpia con staordinario concorso di popoli di tutta la Grecia.

  A135000103 

 La regola per trovare l' anno dell' Indizione romana negli anni dell' era volgare è espressa coi seguenti due versi:.


don bosco-la perla nascosta di s.e. il cardinale wiseman arcivescovo di westminster.html
  A136000040 

 Se non era di quell'imbecille di Eusebio, io li avrei persuasi a mettere il fuoco alla {31 [55]} casa, godendo ad un tempo la vendetta, e valendomi pure della confusione per mettermi in salvo.

  A136000041 

 - Ti cercava appunto, Bibolo, per darti questo foglio che mi era stato consegnato per te ( gli dà un foglio ).

  A136000052 

 - Ebbene, il vecchio Ennio non era poi un balordo, quando diceva che « tra tutti i mestieri dell'Italia, il migliore è quello del mendicante, » per la ragione che ei può sedersi e riposarsi quando è stanco.

  A136000055 

 Era là al momento che il padrone stava per uscire; in men che non si dice ha saputo insinuarsi nelle buone grazie di lui, ed eccolo a bere, a mangiare, a dormire in questa cosa; sì, proprio in questa easa.

  A136000085 

 I vostri occhi mi fanno risovvenire dei suoi, si celesti e dolci, simili a quelli di una colomba; ma la sua pelle era bianca come il marmo di Frigia, venato di rosso, tuttavia il viaggio potrebbe averlo abbronzato con nerastro colore siccome siete voi di presente.

  A136000101 

 - Io n'era sicuro; così vi ho preso in parola senza saperlo.

  A136000132 

 - Quando io deposi la tazza, su questa tavola, era pura come la rugiada del cielo.

  A136000170 

 - Era la mia!.

  A136000192 

 - Egli era quel desso e mille volle più.

  A136000203 

 Quanto godrei di vedere, prima di morire, il mio futuro erede! Una sola volta lo vidi quando egli era ancor fanciullo.

  A136000257 

 Non vi faccio un rimprovero; la vostra intenzione era buona, senza dubbio, ed io non meritava di meglio.

  A136000470 

 Davo - Era un ladro.

  A136000488 

 ( pensieroso ) - Si rinvenne pure la tazza di Giuseppe nel sacco di Beniamino, e nondimeno egli non era il ladro; alcun altro può aver messi colà i sacchi.

  A136000489 

 La porta era chiusa a chiave di dentro, nessuno ha potuto uscire.

  A136000514 

 Quel gran secreto aveva uno scopo; in questo cuore vi era nascosto un mistero di virtù!...... ( tocca il petto di Alessio ).


don bosco-la persecuzione di decio e il pontificato di san cornelio i papa.html
  A137000003 

 Il capo visibile della Chiesa era rappresentato dal clero di Roma, che, come dice s. Cipriano, ne assunse provvisoriamente il governo.

  A137000006 

 Perciocchè in quei calamitosi tempi di prevaricazione il solo cibarsi di tali cose era dai gentili reputato indizio di aver negata la fede.

  A137000011 

 Altri poi pagava danaro per ottenere un libretto, ossia un certificato, in cui egli era lasciato in libertà come se avesse rinnegato, mentre egli non aveva nè fatto nè detto cosa alcuna contro alle verità della fede.

  A137000020 

 Era Acacio vescovo di una città delta Antiochia nell'Asia minore; diversa da Antiochia capitale della Siria.

  A137000066 

 La gloriosa martire santa Vittoria era nata a Tivoli città non molto distante da Roma.

  A137000066 

 Siccome questi era eziandio pagano, così Anatolia si rifiutava, perciocchè oltre di aver fatto il voto di verginità, temeva le cattive conseguenze che sogliono derivare dalla frequenza di un marito che professa una religione contraria alla cristiana.

  A137000066 

 Volevano darle uno sposo di nome Eugenio, ricco signore di Roma, il quale era bensì dotato di buone qualità morali, ma era pagano.

  A137000069 

 Egli portava sulla sua testa un diadema d'oro; era vestito di porpora e di pietre preziose.

  A137000070 

 Mi accorgo adesso che la speranza della conversione di uno sposo pagano era un laccio che il demonio mi tendeva.

  A137000090 

 Senza che lo sapesse Decio aveva con lui due servitori cristiani, i quali per conservare la memoria di quel fatto scrissero sopra alcune piastre di piombo tutto il caso, come era passato, e lo misero in una cassa di metallo che chiusero, sigillarono e nascosero segretamente tra le pietre messe a chiudere l'entrata della grotta.

  A137000091 

 In quei tempo, cioè circa l'anno 448, era padrone del monte Oclon, dove era la grotta de' sette dormienti, un uomo chiamato Adoglio, possessore di molto {32 [32]} bestiame che conduceva al pascolo su quelle alture.

  A137000092 

 Risvegliati che furono, perchè era di buon mattino, si diedero l'un l'altro il buon giorno sembrando di aver dormito solamente una notte, perchè, sono parola degli atti di questo racconto, le loro carni, i loro abiti non avevano fatto variazione alcuna, come se non fosse passato che un sol giorno.

  A137000093 

 Giunto in piazza senti uno che giurava pel nome di Gesù Cristo; della qual cosa egli stupito diceva: che novità è questa mai? Ieri la croce stava nascosta perchè era perseguitata, oggi sta sopra le porte della città.

  A137000093 

 Ieri era condannato a morte chi si chiamava cristiano, oggi il nome di Gesù Cristo si sente in bocca di ognuno per le piazze.

  A137000093 

 La moneta era d'argento e aveva l'immagine di Decio.

  A137000093 

 Taluno andava pensando che quell'uomo, che era vestito da mendicante, doveva aver qualche tesoro.

  A137000093 

 Tosto gli si fa attorno un cerchio di gente, e Malco assai più si maravigliava, vedendo che il giorno innanzi, come egli si immaginava, era conosciuto da tutti, ed allora nessuno più lo conosceva.

  A137000094 

 Domandarono di poi a Malco: di che paese sei, e chi ti ha data questa moneta? Egli rispose, che era nato in quella città, e in essa avea padre e fratelli; in quanto poi alla moneta, {35 [35]} egli soggiunse, non so perchè cotanto vi maravigliate, perciocchè è moneta ordinaria che si spende in questa città.

  A137000094 

 Egli comandò che quel forestiero fosse condotto alla sua presenza, e quando il governatore ed il vescovo lo videro, fattasi mostrare la moneta che aveva, conobbero che era stata coniata al tempo di Decio.

  A137000098 

 Eglino raccontarono chiaramente quello che con Decio era loro occorso.

  A137000098 

 Quando era per entrare il vescovo, lasciando andare lo sguardo sopra le pietre che erano state smosse, vide la cassetta di metallo, entro cui era lo scritto della storia dei santi giovani, che quivi si chiamavano martiri.

  A137000101 

 Per la qual cosa fu sottoposto a tale eccesso di tormenti che era sul punto di rendere l'anima.

  A137000103 

 Questo uomo maraviglioso era altissimo di corpo e portava in mano un bastone proporzionato alla sua statura.

  A137000108 

 Cristoforo stese subito la mano, e se lo pose sulle spalle; ma giunto alla metà del fiume, sentissi aggravare per modo il dorso, che era per essere oppresso e sommerso nelle onde.

  A137000112 

 Dopo lunghi e crudeli tormenti egli era gettato giù da un' alta rupe, da cui essendo stato miracolosamente liberato fu di poi decapitato con molti altri.

  A137000114 

 Esso era caduto in odio presso ai pagani, perchè essendo nato idolatra erasi fatto cristiano, e quel che è più, usava il suo grande ingegno a svelare le nefandità dell'idolatria.

  A137000114 

 La persecuzione si riaccese pure in Africa, e particolarmente in Cartagine, ove era vescovo s. Cipriano.

  A137000114 

 La sua scienza, le sue ricchezze, la sua vita, tutto era impiegato a favore del suo popolo.

  A137000121 

 Questa Chiesa, il cui governo era provvisoriamente amministrato dal clero, fu in ogni tempo la maestra della verità.

  A137000123 

 Tale si era la Chiesa Romana.

  A137000124 

 Ma per avere una regola sicura nelle verità di fede fece una raccolta di tutti i suoi scritti, ed unendovi una lettera speciale, mandò tutto a Roma perchè ogni cosa fosse esaminata, se era consentanea ai principii della Chiesa cattolica.

  A137000125 

 Era questo il punto di dottrina intorno a cui s. Cipriano consultava la Chiesa di Roma.

  A137000125 

 La questione che stava maggiormente a cuòre a s. Cipriano era quella dei caduti.

  A137000128 

 E l'Apostolo s. Paolo non avrebbe detto {54 [54]} che la nostra fede era venerata per tutta la terra, se fin da quel tempo non avesse già poste forti radici.

  A137000131 

 S. Cipriano ci racconta minutamente le belle doti di cui il novello pontefice era adorno.

  A137000131 

 Sì, Cornelio fu fatto vescovo della chiesa di Roma per giudizio di Dio e del suo figliuolo Gesù Cristo, per testimonio di tutto il clero, per suffragio del popolo presente, e in mezzo ai ministri più anziani e più santi, quando niun altro era stato eletto prima di lui, quando in luogo di Fabiano, vale a dire in luogo {59 [59]} di Pietro, la cattedra pontificale era vacante.

  A137000134 

 In tempo di sua giovinezza era stato posseduto dal demonio, ed essendone stato liberato per opera degli esorcisti deliberò di abbracciare la fede.

  A137000134 

 Mentre era catecumeno e facevasi istruire nelle verità del vangelo cadde ammalato e pareva senza speranza di guarigione.

  A137000134 

 Novaziano era un prete romano assai versato nella filosofia dei gentili, molto eloquente ma vanissimo e superbo.

  A137000141 

 I vescovi ed i fedeli di ogni paese andavano a gara per conoscere la verità e sapere chi fosse il vero pontefice, ma s. Dionigi vescovo di Alessandria conobbe che in un uomo in cui regnava la maldicenza non potesse esservi lo spirito del Signore, perciò rispose a Novaziano in questi termini: se è vero, che ti abbiano ordinato tuo malgrado, come dici, tu mostralo cedendo volontariamente; perchè era conveniente di soffrire piuttosto ogni male che dividere la Chiesa di Dio.

  A137000142 

 Scrisse pure Novaziano, ma la sua lettera era piena di calunnie e di infamie contro a s. Cornelio.

  A137000143 

 S. Cipriano, fattasi un po' di calma nella Chiesa, aveva potuto ritornare alla sua sede, ed a fine di essere aiutato intorno a quanto era da farsi, radunò un concilio di vescovi.

  A137000144 

 Tuttavia nel desiderio di essere pienamente informato di quanto era avvenuto nella elezione di s. Cornelio, ed essere così in {67 [67]} grado di dare sicure risposte a' suoi colleghi, mandò alcuni sacerdoti a Roma affinchè riportassero autentiche testimonianze dei fatti.

  A137000144 

 Veduto poi che lo scritto di Novaziano era un libello infamatorio volle nemmen leggerlo nè comunicarlo ai vescovi suoi colleghi.

  A137000147 

 Capo di questa legazione era un certo Felicissimo nemico ostinato di s. Cipriano e autore di molti disordini.

  A137000167 

 Ma là era il luogo fissato dalla divina giustizia per fargli pagare il fio delle crudeltà usate contro a' cristiani e specialmente contro al vicario di Gesù Cristo.

  A137000168 

 S. Pietro principe degli Apostoli {81 [81]} era stato sepolto sul monte Vaticano; dopo la sua morte, s. Anacleto aveva fatto costruire una piccola chiesa sopra la tomba di lui.

  A137000174 

 Mentre era a Civitavecchia ebbe la consolazione di ricevere una lettera dal suo amico s. Cipriano.

  A137000179 

 Il nemico dell'uman genere era uscito con violento furore per seminare il disordine.

  A137000186 

 L'ordine era di metterli tutti a morte se avessero esitato a far sacrifizio agli Dei.

  A137000192 

 Da molti suole invocarsi la protezione di questo Santo contro gli accidenti di paralisia: questo pare fondato sulla guarigione ottenuta a s. Sallustia mentre esso era condotto al martirio.

  A137000200 

 Quando Mosè era per partire dall'Egitto alla testa del popolo di Israele trasportò le reliquie dei patriarca {102 [102]} Giuseppe, perchè fossero con grande onore seppellite nella Palestina.

  A137000201 

 Leggesi che alcuni ebrei mentre portavano un morto alla sepoltura, per timore de' ladri si nascosero in una caverna, ove era stato sepolto il corpo di Eliseo.


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  A138000002 

 Cesare, che era ornato d' ingegno e di buona volontà, progredì ben presto ne' suoi studi, e nelle scuole primeggiava sempre.

  A138000006 

 Si segnalava talmente in questo impiego che a 26 anni era già segretario di prima classe e poco dopo nominalo direttore delle Regie Poste del Piemonte.

  A138000014 

 Temeva, al cambiar metodo di vita, di averne a soffrire; invece migliorò la sua sanità che era sempre stata gracile.


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  A139000003 

 Questa storia è divisa in quattro epoche particolari; la prima comincia dai primi abitatori d'Italia e si estende fino al principio dell'Era volgare, quando tutto l'impero Romano passò sotto la dominazione di Augusto.

  A139000023 

 Parecchi anni erano già trascorsi dopo il diluvio, e niun popolo era ancora venuto nel fertile paese, nell'ameno clima dell'Italia.

  A139000023 

 Sicchè i fiumi si versavano ovunque senza alcun letto regolare; le colline e le montagne erano ingombre da folte selve, da oscure foreste; la superficie delle valli e delle pianure era coperta da acque stagnanti, da paludi e da fanghiglia.

  A139000033 

 Giove era riconosciuto per padre degli Dei e degli uomini e lo chiamavano {13 [13]} Giove Statore, Salvatore, secondochè a quella buona gente pareva di aver ricevuto questo o quell'altro beneficio.

  A139000034 

 Giunone, sposa di Giove, era la Dea sovrana ed universale cui davasi talvolta il nome di Giunone Sospita o Salvatrice, Moneta o Consigliera.

  A139000039 

 Laonde questo Dio non solo era adorato con feste particolari dette terminali, ma di più quelli che avevano terreni limitrofi, si radunavano sui confini e presso ai segni divisori dei loro poderi facevano offerte e sacrifizi, ed amichevolmente banchettando riconosceva ciascuno i termini del suo campo.

  A139000047 

 Cresciuti in età ed informati della loro origine reale si unirono ad altri pastori ed assalirono improvvisamente il Re di Alba detto Amulio, che era appunto colui, il quale aveva dato ordine che appena nati fossero affogati nel Tevere.

  A139000049 

 Nel bollore della rissa Romolo, trasportato dalla collera, gettò sul capo di Remo uno strumento di ferro di cui era armato, e l'uccise sull'istante.

  A139000050 

 In mezzo al recinto della città v'era una vasta piazza detta Foro, dove il popolo si radunava per deliberare intorno agli affari pubblici.

  A139000055 

 Il restante popolo, cioè l'infima plebe non aveva pressochè alcun diritto; era bensì convocato nel foro, ma non dava quasi mai voto alcuno, solamente udiva ad esporre i partiti presi dai patrizi, serviva nella milizia, esercitava le arti ed i mestieri.

  A139000057 

 Ogni cittadino era soldato; ma fra i cittadini Romolo ne prese cento di ciascuna tribù, i quali servissero a cavallo, epperò furono denominati Cavalieri.

  A139000069 

 Egli era molto erudito nella dottrina degli Etruschi, e da questa aveva imparato ad essere benefico e giusto verso di tutti, ond'era da tutti amato.

  A139000070 

 Egli era nel quarantesimo anno della sua età quando si presentarono due messaggieri ad offerirgli la dignità reale a nome del popolo e del senato di Roma.

  A139000070 

 Fu estrema la gioia in Roma, allorchè si seppe che Numa era Re dei Romani.

  A139000072 

 Egli era persuaso essere impossibile frenare i disordini senza di essa.

  A139000072 

 Fece innalzare un tempio a Giano, le cui porte rimanevano sempre aperte in tempo di guerra, e solo chiudevansi quando vi era la pace.

  A139000075 

 Numa morì in età d'anni 84 dopo aver fatto molto bene al suo popolo, e fu molto compianto perchè era giusto e benefico.

  A139000081 

 Dopo di che Tullo decise di distruggere la città d'Alba, e ne diede incarico al famoso Orazio, che era rimasto superstite nella tenzone contro ai Curiazi.

  A139000084 

 Giunti sulla frontiera del paese dei Latini si fermarono e presero a gridare ad alta voce: «Udite, o dei del cielo, della» terra e degli inferni, noi vi chiamiamo in testimonio» che i Latini sono ingiusti, e siccome essi oltraggiarono» il popolo Romano, così il popolo Romano e noi» dichiariamo loro la guerra.» Dette queste cose gettarono alcune freccie, la cui punta era stata intrisa di sangue, sul territorio nemico, e si ritirarono senza che nessuno osasse arrestarli.

  A139000087 

 Un cittadino di Corinto, per nome Demarato, era venuto a stabilirsi in Tarquinia città dell' Etruria, donde il suo figliuolo non tardò a recarsi a Roma cangiando il suo primo nome di Lucumone in quello di Tarquinio.

  A139000091 

 La battaglia era loro supremo diletto, e tanto erano bramosi di vincere l'avversario col solo valor personale, che spesse volte nel calor della mischia gittavano l'elmo e lo scudo e combattevano nudi.

  A139000091 

 Questa era la nazione cui la sventurata Italia con immenso suo danno doveva dar ricetto.

  A139000092 

 Circa sette secoli avanti l'era volgare, questi barbari moltiplicati a sterminato numero, non avendo più di che campare nei proprii paesi, stabilirono una migrazione verso l'Italia, vale a dire una parte di quella nazione risolse di trasferirsi dal proprio paese in Italia.

  A139000100 

 Dietro al Campidoglio eravi la rocca Tarpea, così detta da quella fanciulla che sotto questa rupe era stata uccisa, e donde venivano precipitati i traditori della patria.

  A139000100 

 La fortezza del Campidoglio era fabbricata nel centro di Roma per servire a difesa della città.

  A139000102 

 Il peggiore de' figli di Tarquinio era Sesto.

  A139000105 

 Però il dominio dei Romani si estendeva solo sopra una piccola parte della nostra penisola, il resto dell'Italia era in pace, si coltivavano le campagne, promuovevansi il commercio e l'industria: i popoli erano {36 [36]} governati da un capo, cui davano il nome di Re.

  A139000107 

 I due magistrati prendevano il nome di Consoli da una parola latina, che significa provvedere, poichè il loro uffizio era appunto di provvedere alla salute della repubblica, parola che significa gli affari pubblici o comuni.

  A139000113 

 Quelli che stavano alla guardia di quel ponte fuggirono, e soli rimasero a contrastarne il passo tre romani, uno dei quali appellavasi Orazio, soprannominato Coclite, perchè era cieco d'un occhio.

  A139000113 

 Trovavasi sul Tevere un ponticello di legno, pel quale era facile penetrare nella città.

  A139000114 

 Come poi si accorse che era tagliato il ponte, si gettò nel Tevere, e fra i dardi dei maravigliati nemici passò nuotando all'altra sponda.

  A139000121 

 Esso era eletto dai due consoli, e la sua carica non poteva protrarsi oltre sei mesi.

  A139000126 

 Essi duravano un anno nella loro carica; la loro persona era inviolabile, ed avevano il potere di modificare le deliberazioni dei consoli e del Senato, di approvare o rigettare qualunque legge.

  A139000130 

 Dove noi vediamo ora la Campagna di Roma, era anticamente paese dei Volsci, popoli che furono lungo tempo formidabili ai Romani, e fecero loro toccare molte sconfìtte.

  A139000130 

 Vedendo questi che il romano esercito era quasi interamente disfatto, con ammirabile prodezza si oppose al nerbo dell'esercito dei Volsci, li sconfìsse e s'impadronì di Coriolo loro capitale, onde gli venne dato il glorioso nome di Coriolano.

  A139000131 

 Era questi un giovane amante della patria, e segnatamente conosciuto pel grande rispetto che egli aveva per sua madre.

  A139000140 

 Voi mi domanderete che cosa vuol dire passare sotto al giogo? Passare sotto al giogo era una pena umiliantissima che si dava a quei prigionieri di guerra che avessero vilmente cedute le armi.

  A139000142 

 Era il trionfo l'onore più grande che si potesse dare ad un generale.

  A139000151 

 Dionigi non era nato per essere Re, ma a forza di astuzie e di frodi riuscì a farsi obbedire da tutti, or facendo morire segretamente coloro che gli resistevano, or accarezzando quelli che potevano favorirlo.

  A139000152 

 Poco geloso di farsi amare, purchè fosse temuto, quando compariva in pubblico era sempre accompagnato dalle feroci sue guardie, le quali, attente ad ogni suo cenno, trucidavano senza pietà gl'infelici che avevano la mala sorte di cadere in disgrazia di lui.

  A139000153 

 Un giorno chiamò a sè uno che non era adulatore, di nome Filossene, e lo richiese del suo parere intorno ad alcuni versi che egli pretendeva esser bellissimi.

  A139000156 

 Era giunto il giorno fissato pel ritorno di Damone, e niuno il vedeva comparire.

  A139000159 

 Damocle era fuor di sè per la gioia, e sembravagli trovarsi in un vero paradiso, quando alzando gli occhi vide sopra il suo capo la punta di una spada, la quale, attaccata al soffitto da un tenue crine di cavallo, al più leggiero urto sarebbe caduta sul suo capo.

  A139000162 

 Tuttavia non potendo calmare le sue noie ed i suoi terrori provò di abbandonarsi agli eccessi del mangiare e del bere, sicchè fatta una grave indigestione morì in età di 63 anni nell'anno 360 prima dell'era volgare.

  A139000163 

 Egli non era tanto malvagio come suo padre; ma era tanto indolente ed incostante che ogni giorno cangiava i suoi progetti.

  A139000164 

 Dionigi era impaziente dell'arrivo di quel filosofo, e per alcuni mesi provò sommo diletto nell'udirne le lezioni, e parve che volesse adottare le massime di saviezza di quell'illustre maestro.

  A139000165 

 Si dice che quando passava per le vie di Corinto, coperto di un mantello di grosso panno, egli {53 [53]} che prima aveva portato abiti splendenti d'oro e di gemme, il popolo il beffeggiava ed ingiuriavalo, non già perchè era povero, il che sarebbe stato biasimevolissimo, ma perchè è degno di disprezzo chi pe' suoi vizi è cagione della sua miseria.

  A139000175 

 Mentre Brenno incalzava l'assedio, intese che il valoroso Camillo invitato da' suoi veniva per salvare la patria e che con forte esercito era giunto alle porte di Roma.

  A139000180 

 Egli teneva per certa la vittoria, ma questa volta avvenne il contrario; imperciocchè colto da uno stratagemma si lasciò condurre tra due montagne in un passo sì angusto che era impossibile ad un esercito muoversi e combattere.

  A139000187 

 Giovane intrepido, ma vago di gloria, Pirro erasi già segnalato con molte vittorie; ed era sommamente ansioso di misurare le sue forze con quelle dei Romani.

  A139000192 

 Gaio Fabrizio era povero, ma commendevolissimo per probità, frugalità e valore.

  A139000201 

 Ciascuna nave era armata di uno sperone di ferro o di rame detto Rostro (parola latina che significa becco ), il quale ne' combattimenti talvolta serviva a squarciare con un urto violento le galere nemiche.

  A139000202 

 La loro capitale era Cartagine, città fondata due secoli prima di Roma: ricca, potente, guerriera, {64 [64]} floridissima pel suo commercio, per le arti ed i mestieri, posta dirimpetto all'Italia e da essa divisa soltanto per un tratto del Mediterraneo, era considerata quasi come la padrona del mare.

  A139000203 

 In Siracusa era salito sul trono un re chiamato Gerone, successore di Dionigi il tiranno, il cui nome credo che non avrete ancora dimenticato.

  A139000205 

 Capo di quella spedizione era il console Regolo, uomo abile, coraggioso, e assai commendato per probità.

  A139000205 

 Era questa la prima volta che le armi Romane uscivano dai confini d'Italia.

  A139000209 

 Giunti gli ambasciatori a Roma furono accolti in Senato, e ciascuno era disposto a dare il voto per la pace; soltanto Regolo rinunziando all'utile proprio, pieno di amor di patria, asserì che non dovevasi accettare alcuna condizione di pace se non quando Cartagine avesse ceduto a Roma.

  A139000215 

 Cartagine indebolita come era accettò queste dure condizioni, e così dopo 24 anni di combattimenti ebbe termine la prima delle tre grandi guerre de' Romani co' Cartaginesi, dette guerre puniche da una parola latina che vuol dire Cartaginesi.

  A139000231 

 Alle prerogative di un gran capitano Scipione accoppiava un'insigne onestà, ed era così affabile e benevolo, che vinceva colla dolcezza quelli che non poteva vincere colla forza.

  A139000249 

 Gerone re di quella città era morto, ed alcuni Siracusani uccisero Geronimo suo nipote.

  A139000252 

 Questi durante il saccheggio, mentre la città era tutta a ferro ed a fuoco, stava inteso con tutto l'animo a considerare alcune figure di geometria, quando d'improvviso gli si fa innanzi un soldato ordinandogli di seguitarlo e di recarsi dal generale Romano.

  A139000257 

 Questa carica durava cinque anni; l'uffizio annessovi era di tener il registro dei cittadini romani, del loro patrimonio e inoltre il registro de' cavalieri, e de' senatori.

  A139000258 

 Ma quando quel console diede ordine di uscire dalla città dicendo francamente che egli era venuto per abbruciarla e distruggerla, i Cartaginesi montarono in tanto furore che risolsero di difendersi sino alla morte.

  A139000262 

 Questo discorso semplice, ma espressivo piacque molto al senato Romano, il quale fece scrivere la risposta sopra tavole di bronzo, affinchè restasse presso a quel popolo in perpetuo monumento di pace ed amicizia; {78 [78]} era del tenor seguente: Vengano tutti i beni ai Romani, alla nazione dei Giudei, per mare e per terra in eterno: le armi nemiche siano sempre da loro lontane.

  A139000266 

 Abbandonato così alla disoccupazione, la plebe cominciava ad invidiare la sorte dei ricchi, desiderosa di porre le mani sopra i loro averi, il che era un vero ladroneccio; perchè colui, il quale con giusti mezzi e titoli ha acquistato sostanze, è giusto che se le goda.

  A139000274 

 Di aspetto feroce, alto della persona, bruttissimo nella faccia, era di complessione forte e robusta, siccome quello che aveva passato la gioventù nei lavori della campagna.

  A139000283 

 Il diritto di cittadinanza Romana era una qualità di gran pregio.

  A139000286 

 Il centro dei confederati era la città di Corfìnio ora S. Pellino situata tre miglia alla destra del fiume Aterno o Pescara.

  A139000289 

 D'allora in poi quando si radunavano i comizii, la folla del popolo che accorreva da tutte le parti dell'Italia era sì grande, che, non potendo essere contenuta nel campo di Marte o nel Foro, un gran numero di que' nuovi Romani salivano sui tetti dei templi e delle case, per veder almeno da lontano ciò che si faceva.

  A139000290 

 Era costui Giunio Cornelio Silla d'indole ostinata ed audace, e nemico implacabile di Mario.

  A139000299 

 Spartaco, nativo di Tracia, era schiavo nella città di Capua, donde fuggito, si mise alla testa di altri uomini audaci e risoluti al par di lui, e in breve si trovò capitano di oltre sessantamila combattenti.

  A139000302 

 Era appena terminata la guerra di Mitridate, allorchè Catilina, nobile romano, pose a rischio la patria medesima.

  A139000302 

 Il loro disegno era di uccidere i consoli, la maggior parte dei senatori, impadronirsi dell'erario pubblico, appiccare il fuoco a' quattro angoli della città, e così, sotto il pretesto di libertà, mettere Roma a sangue e a fuoco.

  A139000304 

 Egli era nato in Arpino, città del regno di Napoli, e ancor giovane fu fatto questore, quindi edile e pretore, e finalmente console, e sotto al suo consolato {89 [89]} scoprì e dissipò la congiura di Catilina.

  A139000305 

 Egli era d'intrepido coraggio, parlava con somma eleganza, ma era ambizioso e desiderava di far parlare di sè, e di acquistarsi onore e gloria.

  A139000307 

 Amico di Cesare e di Pompeo era Crasso, celebre per le sue ricchezze, e già conosciuto pel valore dimostrato nella guerra degli schiavi.

  A139000307 

 Crasso era bensì un valente capitano, ma il più avaro dei Romani.

  A139000308 

 Vi stupirete, o giovani cari, come due amici così intimi siano così presto divenuti rivali enemici: ma ciò avvenne da questo, che la loro amicizia era solamente appoggiata sull'ambizione, e voi dovete ritenere, che la vera amicizia non può durare, se non è fondata sulla virtù.

  A139000313 

 Egli era appena entrato, quando parecchi senatori si gettarono sopra di lui e lo trafissero coi loro pugnali.

  A139000313 

 Quel grand'uomo tentò sulle prime di difendersi, ma nel vedere Bruto avanzarsi per ferirlo gli disse: anche tu, o Bruto, figliuol {92 [92]} mio! Quindi osservando che era attorniato da nemici armati, si coprì il volto colla toga e cadde morto dopo di aver ricevuti ventitre colpi di pugnale.

  A139000316 

 Dal 61 all' anno 1 dell'era volgare.

  A139000318 

 Antonio luogotenente di Cesare era allora console, e dopo la morte di questo, per tutto il tempo del suo consolato esercitò in Roma un'assoluta autorità.

  A139000321 

 Creder si può che i rimorsi da cui era agitato Bruto per l'uccisione del suo amico e benefattore, gli rappresentassero all'immaginazione siffatti fantasmi, poichè i rimorsi sono i più crudeli carnefici dei malvagi.

  A139000325 

 Quando poi s'accorse che Antonio per la disonorevole sua condotta era caduto in dispregio presso ai Romani, marciò contro di lui conducendo una flotta, vale a dire un'armata navale, di circa trecento galere.

  A139000327 

 Siccome il nome di Dittatore era venuto in dispregio, egli prese il modesto titolo d'Imperatore, vale a dire comandante; titolo col quale i soldati per ordinario salutavano i loro capi dopo la vittoria.

  A139000329 

 D'ora innanzi noi computeremo gli anni dall'era volgare la quale comincia quattro anni prima della nascita di Cristo.

  A139000331 

 Finora abbiamo considerato l'Italia nel suo rapporto colla repubblica Romana, e abbiamo veduto questa potenza sorgere da umili principii, e crescere a segno che ai tempi di cui qui intendo di parlarvi era divenuta padrona di quasi tutto il mondo in que' tempi conosciuto.

  A139000341 

 Era anche presente Mecenate, il quale tentò di avvicinarsi a lui per fargli cangiar proposito; e non potendosegli avvicinare per la gran quantità di gente, scrisse in un biglietto: alzati, o manigoldo, e lo gettò ad Augusto.

  A139000341 

 In un trasporto di zelo un giorno era in procinto di proferire una sentenza, con cui parecchi cittadini erano condannati a morte.

  A139000343 

 {101 [101]} Fu pertanto tramata una congiura che tendeva a dare la morte all'imperatore, e ne era capo un certo Cinna già condannato a morte e graziato dallo stesso Augusto.

  A139000353 

 Tutta Roma trovavasi nella massima costernazione, e lo stesso Augusto profondamente addolorato, si vestì a lutto, si lasciò crescere la barba ed i capelli, il che era il maggior segno di cordoglio che dar potesse un Romano; e qua e là correndo come un forsennato, esclamava: Varo, rendimi le mie legioni.

  A139000356 

 Dal 44 al 41 dell'Era volgare.

  A139000358 

 Egli pertanto dopo aver riportate molte vittorie cadde ammalato nella città di Antiochia, e in breve s'accorse che gli era stato dato il veleno.

  A139000358 

 Le ceneri di lui vennero portate a Roma, e quando furono deposte nel sepolcro di Augusto, si fece d'improvviso un cupo silenzio, ed i magistrati, i {105 [105]} soldati e il popolo, si posero a gridare che la repubblica era perduta.

  A139000360 

 Il Senato, offeso perchè non era stato il primo a fare questa proposta, rigettò la dimanda del principe.

  A139000360 

 Per darsi in preda ad ogni sorta di stravizi, negli ultimi anni di sua vita, Tiberio ritirossi nell'isola di Capri, dove alfine indebolito dalle sue infami dissolutezze, essendo svenuto, un certo Macrone, abituato ne' delitti, gli gettò un guanciale sulla faccia, e lo soffocò nell'anno 37 dell'era volgare.

  A139000361 

 Esso era figliuolo del prode Germanico, ma era privo affatto della virtù del padre.

  A139000362 

 La dignità di pontefice era tra le prime di Roma.

  A139000363 

 Affinchè poi nessuno strepito turbasse il sonno di quella bestia preziosa, faceva stare guardie intorno alla stalla lungo la notte; aveva destinati parecchi servi e domestici, i quali erano incaricati di provvedere quanto poteva occorrere al magnifico Incitato; tale era il nome dato dall'imperatore {107 [107]} a quell'animale.

  A139000363 

 Qualunque personaggio fosse andato a fargli visita, era lautamente trattato.

  A139000364 

 Tenete il riso se potete: un giorno l'imperatore invitò quel cavallo alla sua tavola, ove era apparecchiato un sontuoso pranzo; gli fece porre innanzi dell'orzo dorato, che probabilmente non gli piacque tanto quanto il suo solito cibo; gli versò egli stesso del vino in una coppa d'oro, nella quale bevette poi egli stesso.

  A139000369 

 Era pertanto di somma necessità che venisse un maestro, che colla santità di sua dottrina insegnasse ai regnanti il modo di comandare, ai sudditi quello di ubbidire.

  A139000369 

 Richiamatevi qui a memoria la famosa visione di Nabuccodonosor, con cui Dio rivelava a quel principe quattro grandi monarchie, delle quali l'ultima doveva superare tutte le altre in grandezza e magnificenza; questa era l'impero Romano.

  A139000370 

 Questa monarchia eterna da fondarsi sopra le rovine delle quattro antecedenti, era la Religione Cattolica, la quale doveva dilatarsi per tutto il mondo, per modo che la città di Roma, già capitale del Romano impero, diventasse gloriosa sede del Vicario di G. C. del Romano Pontefice.

  A139000371 

 Egli aveva già {109 [109]} tenuto sette anni la sede apostolica nella città di Antiochia: l'anno quarantesimo secondo dell'Era Cristiana venne a stabilirsi in Roma, città in quel tempo data in preda ad ogni sorta di vizi, perciò niente disposta a ricevere una Religione che è tutta virtù e santità.

  A139000380 

 Se non che subito s'accorse che il suo asilo era intorniato dai soldati che lo cercavano a morte.

  A139000384 

 Sì grande era il desiderio di combattere che in tre giorni seguirono tre grandi battaglie sempre vantaggiose ad Ottone, finchè Valente e Cecina famosi generali di Vitellio, unendo insieme le loro forze, diedero nel tempo stesso un generale attacco alle genti nemiche.

  A139000387 

 Da abile generale egli aveva già soggiogato colle armi tutto quel paese; solo rimanevagli ad impadronirsi di Gerusalemme, quando gli eserciti Romani di Oriente sdegnosi di servire ad un crapulone quale era Vitellio, veggendo che Vespasiano era uomo coraggioso, abilissimo in fatto d'armi, affabile e cortese con tutti, perciò amato da tutti quelli che lo conoscevano, lo proclamarono imperatore.

  A139000387 

 Vespasiano fin dai tempi di Nerone era stato spedito in Palestina per acquetare alcuni tumulti insorti tra i Giudei, i quali or per un motivo or per un altro ribellavansi contro ai Romani.

  A139000392 

 I Giudei persuasi che quello era il secolo, nel quale secondo le profezie doveva venire il Messia, e credendo eziandio che il regno di quell'aspettato Liberatore fosse temporale, si ostinavano a difendersi contro ai Romani.

  A139000392 

 Inoltre prestavano fede a varii impostori che di quando in quando si andavano spacciando per Messia, e quando udivansi a dire che il Messia era già venuto e che era Gesù {115 [115]} Cristo da loro condannato e messo in croce, vie più si sdegnavano.

  A139000397 

 Sempre intento a far del bene era grandemente afflitto quando non aveva occasione di far qualche buona azione.

  A139000401 

 Per osservare da vicino quel terribile fuoco, mentre tutta la gente fuggiva, egli si avanzò verso il luogo ove maggiore era il pericolo, ma la sua curiosità gli costò la vita, e rimase soffocato dall'odore del zolfo e dalle ceneri.

  A139000402 

 Così la pietà del figlio era dalla Provvidenza ricompensata colla salvezza della madre e del figlio medesimo.

  A139000411 

 Domiziano era stato trucidato nel proprio palazzo.

  A139000411 

 Fu creduto pazzo dagli astanti, ma la cosa era proprio avvenuta così.

  A139000420 

 La sua memoria era così prodigiosa, che letto un libro, di subito ripetevalo da un capo all'altro.

  A139000421 

 Mentre passava per una pubblica piazza, una donna si era rivolta a lui per ottenere un favore che credeva giusto, ed essendo stata aspramente ributtata dall'imperatore, arditamente ella esclamò: perchè dunque siete nostro principe? Tali parole fermarono Adriano, il quale tornando indietro, ascoltò con pazienza la buona donna, e le concedette quello che dimandava.

  A139000426 

 Marco Aurelio era degno successore del saggio Antonino di cui era figlio adottivo.

  A139000428 

 Per buona ventura era in questo esercito una legione di cristiani, vale a dire un reggimento di circa seimila soldati cristiani.

  A139000429 

 A questo inaspettato prodigio tutti levarono la faccia {125 [125]} all'insù ricevendo così l'acqua a bocca aperta; tanto era ardente la loro sete.

  A139000430 

 Le truppe cristiane, alle cui preghiere era attribuito questo celeste favore, ricevettero il nome di legione fulminante.

  A139000434 

 Comodo era figlio di Marco Aurelio e gli succedette nel trono.

  A139000434 

 Così la crudeltà tornò a danno di chi n'era l'autore.

  A139000435 

 Egli si era pe' suoi meriti sollevato ai primi gradi della milizia.

  A139000439 

 Il tiranno follemente si pensava di distruggere il cristianesimo, e all'opposto ne moltiplicava i fedeli, perchè il sangue de' martiri era feconda semente di novelli cristiani.

  A139000442 

 Egli aveva {129 [129]} condannato a morte il prefetto delle guardie pretoriane, di nome Macrino, il quale accertato che era destinato a morte spietata, fece trucidare lo stesso Caracalla in età di anni ventinove.

  A139000443 

 Poco tempo Macrino potè godere dell'impero, perciocchè fu dagli stessi suoi soldati ucciso, e venne posto sul trono un giovanetto chiamato Bassiano, più conosciuto sotto il nome di Eliogabalo, ossia sacerdote del sole, così denominato, perchè introdusse in Italia il culto del sole, di cui esso era gran sacerdote, il che in lingua siriaca dicesi Elagabalo.

  A139000444 

 Aveva altresì fatto costruire una torre, ai cui piedi era un pavimento di pietre preziose, acciocchè, occorrendo, avesse la soddisfazione di precipitarsi giù e rompersi il capo nella più splendida maniera che gli fosse possibile.

  A139000448 

 Eliogabalo avevalo adottato per successore, ma perchè era di ottimi costumi e da tutti amato, ne ebbe gelosia e tentò di farlo ammazzare.

  A139000451 

 Egli era affabile con tutti, e perdonava facilmente a chiunque lo avesse personalmente offeso.

  A139000451 

 Inoltre in una guerra accorgendosi che Ovinio era stanco, gli offerì il proprio cavallo, camminando egli stesso a piedi.

  A139000454 

 La venerava egli stesso, e voleva che dagli altri fosse rispettata; nelle feste, nei pubblici spettacoli la voleva sempre con lui; anzi in tempo di guerra, nelle più pericolose battaglie, erale sempre accanto, ed ella era abbastanza coraggiosa e virtuosa da non iscostarsi mai dall'amato figlio.

  A139000455 

 Era allora nel Romano esercito un soldato barbaro, chiamato Massimino, di una statura gigantesca.

  A139000456 

 Nella sua gioventù era stato pastore sulle montagne della Tracia, oggidì Romania, ed aveva dato saggio d'incredibile valore contro alle bestie feroci, e contro ai masnadieri.

  A139000460 

 Al vedere, o giovani, l'imperatore nominato ora dai pretoriani, ed ora dagli eserciti; quando dal senato e quando dal popolo, forse direte: non vi era una legge che determinasse la successione all'impero e così prevenisse tanti mali? Presso ai Romani mancava proprio una tal legge: presso di noi è legge che il figlio primogenito succeda nel regno al padre defunto; questa successione si chiamò legittima: imparate a rispettarla.

  A139000464 

 L'impero di Decio è segnato da una crudele persecuzione da lui eccitata contro ai cristiani, ed è la settima tra le dieci persecuzioni sanguinose suscitate nei tre primi secoli dell'era volgare contro alla religione cristiana.

  A139000465 

 Nel raccontarvi la spedizione di Varo in Germania vi ho già fatto osservare che quel paese era nella maggior parte coperto da folte selve, e che parecchi uomini abitavano, altri in mezzo alle selve, nelle tane come le volpi, altri nelle spelonche delle montagne a guisa di orsi, altri poi dimoravano in capanne sulle riviere dei laghi e dei fiumi.

  A139000471 

 Roma, la quale per tanto tempo era stata capitale del vastissimo romano impero, si preparava a divenire la città eterna e la capitale del mondo cattolico.

  A139000476 

 Questa città era la sede di Zenobia, donna di eroico valore, la quale per molte conquiste da lei fatte, si gloriava del titolo di regina d'Oriente.

  A139000476 

 Questa regina era di nascita e di religione ebraica, e quando ebbe cognizione del Vangelo, favorì molto il cristianesimo, e desiderava di farsi istruire per abbracciarlo; ma sgraziatamente cadde in cattive mani, cioè ebbe a maestro un eretico, il quale invece di guidarla alla verità, la condusse all'errore.

  A139000478 

 Aureliano nei primi anni del suo regno non era contrario ai cristiani, ed aveva gran rispetto pel sommo pontefice.

  A139000484 

 Erano ormai scorsi tre secoli da che il cristianesimo era da tutte le parti del Romano impero terribilmente combattuto.

  A139000485 

 Mentre l'Italia era bagnata di sangue cristiano, l'impero fu assalito dai barbari, e perturbato da sollevazioni di parecchi sudditi; perciò furono creati due Cesari, cioè due eredi dei due imperatori.

  A139000488 

 Il suo corpo era una sola piaga che gettava vermi continuamente, e nell'eccesso del suo furore faceva strozzare tutti i suoi medici.

  A139000492 

 Invece di perseguitare i Cristiani, come Galerio e Diocleziano, egli si era loro mostrato sempre favorevole, animato a ciò da sua moglie Elena.

  A139000495 

 Costantino allora s'inoltrò sin sotto Roma, donde Massenzio non si era mai attentato di uscire, perchè i suoi astrologhi gli avevano predetto che, se ne usciva, sarebbe perito.

  A139000496 

 La battaglia era inevitabile, e doveva decidere a chi rimarrebbe l'impero.

  A139000496 

 Posto in tal cimento Costantino, che più non credeva alla follia del paganesimo, ma non era ancora fermo credente in Cristo, si rivolse, come egli disse dappoi, al Dio creatore del cielo e della terra con vivo desiderio di conoscerlo.

  A139000497 

 In mano alla statua era vi una gran croce con questa iscrizione: «per questo segno di salute, stendardo della vera potenza, ho liberato la vostra città dall'oppressione dei tiranni e ristabilito il Senato ed il popolo nell'antico loro splendore.» Finalmente abolito il supplizio della croce, volle che invece di essere segno di infamia, fosse segno ili onore sul diadema imperiale.

  A139000499 

 Egli cominciò dal pubblicare un editto, in forza di cui era proibito di perseguitare i cristiani; richiamò quelli che erano stati mandati in esiglio per la fede, e fece loro restituire i beni, di cui erano stati spogliati.

  A139000503 

 L'imperatore Massimiano suocero di Costantino, il quale era stato costretto da Galerio a rinunciare al trono, tentò più volte di ritornarne al possesso con aperte ribellioni.

  A139000504 

 Un altro competitore di Costantino era Licinio, il quale governava l'impero nelle parli d'Oriente.

  A139000505 

 Malgrado tante buone qualità, Costantino era tacciato d'indole impetuosa, la qual cosa gli fece commettere azioni di cui fu dolentissimo per tutta la vita.

  A139000521 

 Fervoroso cristiano e valoroso capitano appena proclamato imperatore chiamò intorno a sè l'intiero esercito e disse, che egli era cristiano, nè voleva comandare se non a soldati cristiani.

  A139000523 

 Questi preso da impeto d'indignazione alla presenza dello stesso Giuliano tagliò il pezzo che era stato bagnato dall'acqua, e diè una ceffata al sacerdote.

  A139000528 

 Graziano, che stava a Milano, dove era vescovo S. Ambrogio, mantenne l'editto, mosso a ciò anche dall'eloquenza del Santo.

  A139000534 

 Teodosio era cristiano, ed in sè univa le più belle {155 [155]} doti di cui un uomo possa essere adorno.

  A139000540 

 In un'altra occasione la clemenza di Teodosio venne meno, poichè mentre esso era in Milano, gli abitanti di Tessalonica, città dell'Illirio, si rivoltarono contro al governatore, lo uccisero, atterrando in pari tempo una statua che Teodosio aveva fatto innalzare a suo padre.

  A139000544 

 Questo Valentiniano era fratello del pio Graziano e trovavasi allora in assai giovanile età per opporsi a quel ribelle generale.

  A139000545 

 Teodosio, che da alcuni affari era stato chiamato a Costantinopoli, a queste notizie, raccoglie un esercito, e dall'Oriente ritorna in Italia contro di Massimo.

  A139000549 

 Sul finire del terzo e sul principiar del quarto secolo dell'era cristiana la nostra Italia fu invasa da un grandissimo numero di barbari, i quali la ridussero ad uno stato deplorabile forse non mai veduto.

  A139000559 

 Quella gran capitale, miei cari, dal tempo in cui era stata saccheggiata dai Galli guidati da Brenno, non aveva più veduto alcun nemico alle sue porte, perciò tutti i cittadini furono immersi nella più grave costernazione.

  A139000559 

 Roma assediata al di fuori, agitata da parecchi barbari che quali schiavi si trovavano nell'interno della città, era sul punto della sua rovina.

  A139000562 

 Tuttavia Alarico ebbe gran rispetto per la cristiana religione, e barbaro qual era comandò a' suoi soldati di non inseguire quelli che si fossero nelle chiese ricoverati.

  A139000563 

 Io non ho forza da difenderli dalla tua violenza, ma se mai li tocchi la pena del sacrilegio ricadrà sopra di te.» A queste parole il capitano compreso di religioso rispetto richiuse tosto con gran cura la sala che conteneva quel tesoro, e si affrettò d'informare Alarico di quanto gli era successo.

  A139000569 

 Ezio era un gran capitano e profondo politico che ritardò alquanto la caduta dell'impero d'Occidente.

  A139000569 

 Ma egli era d'indole altera, e molto dominato dall'invidia, perciò voleva dominar solo.

  A139000570 

 Bonifacio era al par di lui abile e valoroso, però più giusto, più moderato, più generoso, e per questo appunto venne in invidia al suo rivale che tentò di perderlo.

  A139000572 

 Godeva egli in farsi soprannominare il flagello di Dio, nome a lui ben dovuto a motivo delle devastazioni, onde il suo cammino era dapertutto segnato.

  A139000586 

 L'Impero d'Occidente che prima comprendeva la metà del mondo, al tempo di cui vi parlo era quasi affatto caduto in mano de' barbari che lo divisero in una quantità di piccoli regni.

  A139000590 

 Malgrado gli onori onde era colmo l'ambizioso Ricimero non poteva vedere l'Italia in pace e tentò di muovere i barbari a tumulto.

  A139000592 

 Di nazione barbaro egli era già stato ministro del feroce Attila.

  A139000595 

 Le guardie però che avevano cooperato all'elezione di Augustolo pretendevano che in compenso fosse loro data una parte delle terre d'Italia; al che Oreste non volle acconsentire, perchè era un vero latrocinio.

  A139000601 

 Il suo potere era a vita, e alla morte di lui il Senato ne eleggeva un altro, ed il popolo lo riconosceva.

  A139000602 

 Il Senato era il consiglio supremo dello Stato i Senatori avevano il potere di far le leggi, e di deliberare intorno ai più gravi affari.

  A139000602 

 La prima dignità dello stato instituita dallo stesso Romolo e conservata fino alla caduta del romano impero, era il senato, così detto dalla parola latina senex che vuol dire vecchio, perchè quelli che lo componevano dovevano essere di gran senno, e non vi erano ammessi se non ad un'età alquanto avanzata.

  A139000603 

 Niuno era annoverato tra i cavalieri, se non constava che egli avesse un determinato reddito per mantenersi un cavallo.

  A139000607 

 Era questa una dignità che conferivasi in circostanze straordinarie e soltanto per sei mesi.

  A139000608 

 Il Consolato era una carica che durava un anno.

  A139000610 

 Il numero dei pretori non era fisso; il loro principale incarico era di rendere giustizia, e fare le veci dei consoli, quando questi si trovavano alla testa degli eserciti.

  A139000613 

 La loro persona era sacra ed inviolabile, e avevano il diritto di sospendere colla semplice parola veto proibisco, le ordinanze e i decreti del senato.

  A139000615 

 La prima tra esse era Giove, al quale si sacrificavano diverse specie di animali.

  A139000616 

 Capo della gerarchia del Paganesimo era il pontefice, la cui persona era sacra ed aveva autorità sopra tutte le cose di religione.

  A139000616 

 Il capo dei medesimi pontefici era chiamato Pontefice Massimo.

  A139000616 

 La dignità dei Pontefici era in si grande venerazione che loro si dava la precedenza sopra tutti gli altri magistrati e non davano conto ad alcuno delle loro azioni in cose di religione.

  A139000620 

 I Curioni erano in numero di trenta, il primo di loro era detto Curione Massimo, ed eleggevasi dal popolo radunato.

  A139000624 

 Tra le feste era celebre quella di Saturno che celebravasi nel mese di dicembre.

  A139000627 

 Dicevansi giorni festivi, dies festi, quelli in cui era proibito ogni lavoro, e tutti dovevano esclusivamente occuparsi in opere di religione: ad sacrificia diis offerenda.

  A139000627 

 Giorni di lavoro, dies profesti, quelli in cui era permesso anzi comandato il lavoro.

  A139000627 

 Il giorno dividevasi in dodici ore più o meno lunghe secondo la stagione, nel modo che era praticato dagli Ebrei.

  A139000627 

 Nei primi tempi di Roma non eravi misura fissa del tempo; solamente verso la fine della prima guerra punica, cioè dugento cinquanta anni prima dell'era volgare, fu recato a Roma dalla Sicilia il primo orologio a sole, che era una specie di meridiana.

  A139000627 

 Per un'usanza altrettanto incomoda, quanto bizzarra, i giorni si indicavano contando non già quanti giorni del mese erano passati, come si fa presso di noi, ma quanti giorni rimanevano per arrivare ad uno dei sopraddetti giorni, cioè calende, none e idi; laonde per indicare il 20 gennaio per es, dicevasi il dodicesimo avanti le calende di febbraio, perchè il 20 di gennaio trovavasi dodici giorni innanzi al primo di febbraio, che era il giorno delle calende; per indicare il 2 di febbraio dicevasi il quarto avanti le none di febbraio; il 9 di marzo il settimo avanti gli idi di marzo.

  A139000627 

 Un secolo dopo cioè cento cinquant'anni prima dell'era volgare comparvero le clessidre che sono orologi ad acqua od a polvere.

  A139000628 

 A quel segnale, ammogliati e senza moglie, purchè fossero in istato di portar armi, si assembravano divisi in tribù nel luogo a bella posta indicato, che d'ordinario era il campo Marzio.

  A139000629 

 La legione era composta di circa {176 [176]} cinque mila uomini di fanteria e di trecento a cavallo.

  A139000629 

 La legione era divisa in dieci coorti ossia compagnie di circa 500 uomini, e comandata da sei tribuni militari che davano gli ordini per turno: i subordinati ai tribuni erano i CENTURIONI, che erano ufficiali di una compagnia composta di 100 uomini.

  A139000630 

 L'arma comune a tutti i soldati romani era una corta spada a due tagli, e ben aflilata.

  A139000630 

 La forza di queste macchine era meravigliosa.

  A139000632 

 Il tamburo non era conosciuto; usavano soltanto delle trombe di bronzo di differente grandezza.

  A139000634 

 Chiunque in una marcia si fosse allontanato a segno di non udire il suono della tromba, era considerato come disertore.

  A139000634 

 Falli più lievi erano puniti col bastone, con la privazione del soldo, con comparire in pubblico sotto vestimento donnesco; e quest'ultimo castigo era riservato ai vili.

  A139000634 

 I soldati pranzavano ritti in piedi e assai frugalmente; la loro cena era un poco migliore, e negli ultimi tempi della repubblica furono provvisti di sale, di legumi e di lardo.

  A139000636 

 Ciò che faceva pregiare ai Romani queste corone era la solennità della distribuzione che facevasene dal generale alla presenza di tutto l'esercito.

  A139000639 

 Il denaro era d' argento e valeva cinque decimi di franco ossia cinquanta centesimi.

  A139000640 

 Il sesterzio era la quarta parte del danaro, corrispondente a due assi e mezzo ossia due soldi e mezzo.

  A139000642 

 Il peso ordinario era la libbra, che valeva dieci oncie e mezzo delle nostre corrispondente a 323 grammi.

  A139000643 

 La principal misura pei liquidi era l' anfora, che conteneva ottanta libbre di acqua o di vino che corrispondono a 25 litri.

  A139000643 

 La principal misura pei solidi era il moggio o staio la cui capacità era il terzo dell'anfora, poco più di otto litri.

  A139000644 

 Il passo era lungo cinque piedi: il piede quattro palmi; il palmo quattro dita.

  A139000646 

 Ogni miglio era indicato sulle strade da una pietra su cui era scritto la distanza di quel luogo dalla capitale del regno.

  A139000647 

 Pei combattimenti navali l'acqua era portata nell'interno del circo da acquedotti a bella posta scavati e vi formavano una specie di lago.

  A139000647 

 Questi giuochi si facevano ordinariamente in un luogo detto circo, che era un vastissimo recinto intorno a cui potevano stare molte migliaia di spettatori.

  A139000648 

 Un altro genere di spettacolo non meno atroce e non meno gradito al popolo romano era quello dei gladiatori.

  A139000649 

 Il più bel teatro di Roma poteva capire sino a 80,000 spettatori ed era costrutto di marmo all'aria aperta.

  A139000652 

 Presso i Romani non era così: sempre occupati in guerre poco badavano alle arti ed al commercio.

  A139000655 

 L'abito dei Romani era indusium o camicia, la tunica ossia sopraveste e la toga.

  A139000655 

 L'abito del soldato di fanteria ed anche del viaggiatore era il sago, sagum; per ripararsi dalla pioggia portavano un cucullus ossia cappuccio che copriva la testa e le spalle.

  A139000655 

 La toga era una veste lunga da ogni parte chiusa, senza maniche, la quale avviluppava tutto il corpo, lasciando solamente scoperto il capo e il braccio destro.

  A139000655 

 La tunica era una veste corta che scendeva fino al ginocchio che serravano alla vita con una cintura quando volevano camminare.

  A139000655 

 Quando il fanciullo era giunto ad una certa età, specialmente se di nobile condizione, era vestito di una toga detta pretesta orlata di rosso.

  A139000655 

 Quel giorno il giovane era condotto da un gran numero di amici sulla pubblica piazza; e da quel giorno cominciava ad essere considerato quale cittadino romano.

  A139000657 

 A mensa stavano adagiati sopra letti, disposti intorno a certe tavole aggiustate nel triclinio che era la sala da pranzo, così chiamata perchè intorno alla tavola ordinariamente erano tre di questi letti, (tre-clini, ossia letti).

  A139000658 

 Costui ordinava le libazioni, i brindisi, il numero di tazze che ciascuno doveva vuotare, e chiunque non adempiva quegli oidini era condannato a tracannarne una tazza di più.

  A139000659 

 Chi avesse preso fiato nell'atto di bere era condannato a berne una altra tazza fosse pure già alterato dal vino od anche ubbriaco.

  A139000659 

 Presso i Romani il pasto principale era la cena, la quale facevasi verso il tramonto del sole.

  A139000661 

 Tale era la vita de' romani degenerati.

  A139000662 

 Quando un Romano era per esalare l'ultimo fiato, i parenti più prossimi stavano intorno al suo letto per ricevere l'ultimo suo respiro e chiudergli gli occhi.

  A139000664 

 Consumato dalle fiamme il cadavere, le ceneri e le ossa, versandovi sopra latte e vino, erano chiuse dentro di un'urna, e l'urna era collocata in una tomba.

  A139000664 

 Il cadavere era processionalmente portato sopra un feretro pomposo e circondato da gran numero di fiaccole accese e deponevasi nel foro, dove il figliuolo del morto o qualche altro de' suoi più stretti parenti saliva sulla tribuna e ne recitava l'orazione funebre.

  A139000669 

 Vi ho già raccontato come Odoacre, quell'antico ministro del feroce Attila, era venuto in Italia con molte schiere di barbari, ed erasi fatto riconoscere per primo re d'Italia nel 476, e poichè il nome d'imperatore era caduto in discredito in occidente, egli si contentò del titolo di re, dignità che corrisponde a quella di dittatore.

  A139000672 

 Egli andò a lui sotto le più modeste sembianze, penetrò nella grotta, dove il santo era come sepolto.

  A139000672 

 L'entrata ne era tanto bassa, che il principe barbaro, di altissima statura, fu astretto a starvi a capo chino per non urtare nella volta.

  A139000675 

 Odoacre era divenuto pacifico re dell'Italia, quando un capo barbaro, di nome Teodorico, con gran moltitudine di Ostrogoti, andando in cerca di paesi da conquistare, minacciava le frontiere.

  A139000677 

 Il suo esercito era numeroso, ma dopo le conquiste lo aveva lasciato in ozio, da cui nacquero molti vizi, onde i soldati di Odoacre furono piuttosto pronti a fuggire, che a combattere.

  A139000680 

 Teodorico gli accordò quanto gli era chiesto, promettendo di dividere con lui l'impero d'Italia.

  A139000683 

 Conquistò pure diversi paesi confinanti con l'Italia; cacciò varie torme di barbari che cercavano d'invadere i suoi stati; l'agricoltura, il commercio, la pubblica tranquillità ricomparvero in questo paese, già da un secolo divenuto teatro delle invasioni nemiche; per le quali cose l'Italia era divenuta molto scarsa d'abitatori e perciò incolta.

  A139000684 

 Egli era ariano, ma rispettava molto i papi e la cattolica religione; sicchè i cattolici durante quasi tutto il {188 [188]} suo regno godettero pace, e poterono liberamente professare la loro religione.

  A139000687 

 Creato console da Teodorico si era lealmente adoperato a vantaggio del regno; ma poi accusato di tener segrete pratiche con Giustino per ridonare la libertà ai Romani, incontrò, sebbene innocente, lo sdegno del sospettoso Teodorico e fu per ordine di lui posto in carcere, dove capo a sei mesi venne ucciso.

  A139000687 

 Era a quei tempi insigne in Italia Severino Boezio, uomo dedito alle lettere, alla filosofia, ed alla teologia, il quale applicando alla verità cattolica i suoi studi filosofici {189 [189]} aveva scritto contro le eresie di Ario e di Eutiche.

  A139000688 

 Suocero di Boezio era Simmaco, uomo patrizio, senatore, e venerato per le sue virtù e pel suo sapere.

  A139000693 

 Ciò vedendo i Goti, accorgendosi che Teodato era incapace di governarli, si crearono re un altro valoroso capitano di nome Vitige, e misero a morte Teodato.

  A139000696 

 Egli era duca di Frioli, vale a dire di quella provincia della Venezia posta tra le alpi Giulie e l'Adriatico, ed erasi già segnalato in molti fatti d'armi sotto al regno di Ildebaldo, suo zio, e di Erarico.

  A139000696 

 Totila solo era l'uomo capace di regnare e di sostenere alquanto il vacillante trono dei Goti.

  A139000697 

 Totila (541) era giovane prudente e coraggioso; niun pericolo rallentava le sue imprese; ma per le vittorie di Belisario e per le intestine discordie il suo regno era ridotto ai paesi racchiusi tra le Alpi ed il Po.

  A139000702 

 L'ufficiale e tutti quelli che lo accompagnavano si prostrarono riverenti al santo, e non si rialzarono se non per correre ad annunziare al re quanto era accaduto.

  A139000706 

 Totila rispose che non accettava altro che la guerra, e che era preparato a vincere o morire.

  A139000710 

 Vuolsi che Sofia imperatrice di Costantinopoli invidiosa della gloria di Narsete lo richiamasse alla corte con parole ingiuriose, dicendogli, che qual vecchio non era più buono ad altro che a filare con le donne, e che Narsete le rispondesse che col suo filo avrebbe ordito una tela, da cui difficilmente ella avrebbe saputo sbarazzarsi; e che perciò invitasse i Longobardi a discendere in Italia.

  A139000712 

 Il loro re era un guerriero feroce ed intrepido di nome Alboïno.

  A139000716 

 Alboïno prima di venire in Italia aveva ucciso il re de' Gepidi, chiamato Cunegondo, il quale era padrone di una parte della Germania, e poi aveva sposato Rosmonda figliuola di lui.

  A139000726 

 Essa era {201 [201]} cattolica; i Longobardi altri erano ariani, vale a dire seguaci dell'eresia di Ario, altri erano pagani; pure tre anni da lei passati con Autari bastarono a conciliarle gli animi di tutti; sicchè Autari essendo morto in Pavia nel cinquecento novanta senza lasciar prole, i Longobardi proposero a Teodolinda, che si eleggesse un marito quale a lei gradisse, ed eglino l'avrebbero tenuto per loro re.

  A139000744 

 Essa era bensì sottomessa a un governatore Greco, ma questo nè per dignità, nè per ricchezze, nè per soccorsi poteva competere col sommo Pontefice.

  A139000750 

 Leone accortosi omai che così andava perdendo quella parte d'Italia che era sua, offrì a Liutprando di cedergli molti castelli e terre, a patto ch'egli movesse contro Roma, per ristabilirvi il dominio imperiale.

  A139000763 

 Avvenendo un'usurpazione, il consiglio giudicava e condannava il reo; se questi ricusava di ubbidire era scomunicato, e tutti lo potevano ammazzare.

  A139000763 

 Infatti l'oracolo di Delfo, rinomatissimo in tutta l'antichità, era Cattolico presso i greci, perchè da tutti venerato, e da tutte le parti andavano a visitarlo, a consultarlo; ma affinchè fosse libero, i Greci vollero che la città ed il contado di Delfo fossero indipendenti dagli stati della Grecia, epperò che l'oracolo risiedesse in paese suo.

  A139000764 

 Come l'oracolo religioso era cosa cattolica, ossia universale per tutti i Greci, così la città, il contado, il tempio e le ricchezze di Delfo non appartenevano ai cittadini di Delfo, ma all'intera nazione greca.

  A139000775 

 Pipino, figliuolo di Carlo Martello, era succeduto a suo padre nel governo de' Franchi, e dimorava in campagna quando gli venne annunziato essere giunto il Pontefice a visitarlo.

  A139000781 

 Adelchi, (era questo il nome del figliuolo di Desiderio) con una mazza in mano correva a cavallo in mezzo ai nemici facendo terribile strage di Franchi.

  A139000787 

 Perciò l'Italia era quasi tutta occupata dai Longobardi, la Gallia dai Franchi, la Spagna dai Visigoti e poi dagli Arabi, tutti popoli barbari, ma forti guerrieri, che studiavano di fondare stabili regni nei paesi conquistati colla forza.

  A139000788 

 Quel grand'uomo era degno di far cangiare l'aspetto al mondo, ed il suo regno che fu lungo e glorioso, è certo il più ragguardevole di tutto il medio - evo, poichè in esso prese principio la maggior parte degli stati che vediamo presentemente in Europa.

  A139000789 

 Se non che, mentre Carlomagno aggiungeva quasi tutta l'Italia al suo regno, ed era intento a rendere stabile la potenza de' Papi, altri nemici più formidabili dei Longobardi tentarono di scacciare i Franchi dalla Germania, di cui erano antichi abitatori.

  A139000790 

 Le nazioni Slave, popoli pure della Germania, avevano osato minacciare l'Italia mentre Carlomagno era occupato a combattere i Sassoni, ma soggiacquero alla medesima sorte, e furono costretti a venerare la fede cristiana, e a rispettare la potenza di Carlomagno.

  A139000791 

 Carlo, giunto ad un'età avanzata, pareva all'apice della gloria e della potenza, poichè regnava ad un tempo sulla Germania fino al fiume Elba, su tutta la Gallia, su gran parte della Spagna, su parecchie isole del Mediterraneo e sull'Italia; solo gli mancava ancora il titolo di imperatore, che si riguardava in quel tempo come superiore a quello di tutti i re della terra, tanto era ancora viva la memoria degli imperatori romani, che furono per si lungo tempo i padroni del mondo.

  A139000792 

 Era il giorno di Natale, che, come sapete, è una delle più grandi solennità della Chiesa Cattolica; il {220 [220]} Pontefice celebrava la messa, e Carlomagno l'assisteva co' due suoi figli Carlo e Pipino.

  A139000797 

 Era intrepido in guerra, ed amava la religione.

  A139000798 

 Era semplice di costume, sobrio, instancabile; in tempo di mensa si faceva leggere le storie antiche, oppure un libro di S. Agostino intitolato la Città di Dio.

  A139000800 

 Il primo avendo ereditato la parte di Carlo, rimase il vero imperatore; Bernardo era re d'Italia, ma vassallo, ovvero dipendente dell'imperatore.

  A139000806 

 Lodovico, che per la sua bontà, altri dicono dabbenaggine, era soprannominato il Bonario, aveva nella Dieta ovvero adunanza generale de' suoi Stati, e nell'anno 817, dichiarato Imperatore e suo collega nello impero Lottano suo figliuolo primogenito.

  A139000808 

 Lottano era il quarto re d'Italia di stirpe Franca, {223 [223]} dopo Carlomagno, Pipino e Bernardo, e poichè era primogenito di Lodovico ricevette il titolo d'Imperatore; gli altri due fratelli presero solamente quello di Re.

  A139000812 

 Nel tempo di cui parliamo la Sicilia era ancora governata da' Greci.

  A139000818 

 Questi fu l'ultimo imperatore e re d'Italia de' discendenti di Carlomagno; ma egli era piuttosto capace di rovinare un regno anzi che governarlo; perciò popoli e signori tutti si volsero contro di lui, e lo deposero l'anno 888.

  A139000820 

 Nello scioglimento dell'impero d'Occidente nacquero varii regni, alcuni piccoli, altri più grandi, e mentre tali regni si andavano formando cogli avanzi dell'impero de' Franchi, ciascuno di questi regni era diviso in piccoli stati, che si distinguevano col titolo di ducati o contee secondochè appartenevano a duchi o a conti.

  A139000824 

 Questo nuovo ordine di cose ebbe il nome di feudalismo o feudalità, vale a dire fede data, perchè era strettissimo dovere di ciascuno di mantenersi fedele agli obblighi scambievoli.

  A139000828 

 Ma egli era appena stato coronato a Monza colla corona di ferro, che fu gridato re un altro famoso guerriero di nome Guido, duca di Spoleto.

  A139000832 

 Berengario era valoroso ed accorto guerriero, e di cuore molto generoso, e assai propenso a perdonare qualsiasi grave ingiuria.

  A139000834 

 Un signore lombardo chiamato Flamberto, che era stato ricolmo di favori da Berengario, e il quale aveva tenuto un figliuolo di lui al fonte battesimale, corrotto da' nemici di quel principe, per eccesso d'ingratitudine e di nefandità, giunse a concepire il reo disegno di dargli la morte.

  A139000835 

 Flamberto rimase confuso; ma era troppo scellerato perchè facesse la debita stima di tanta generosità.

  A139000836 

 La sera medesima di quel giorno invece di ritirarsi, come era solito, nelle stanze del suo palazzo, dove per ordinario dormiva attorniato dalle sue guardie, l'imperatore volle andare a passar quella notte in un padiglione isolato in mezzo a' suoi giardini, da cui allontanò anche le solite guardie, per far vedere a tutti che non serbava la minima diffidenza.

  A139000836 

 Sul far del giorno di quella medesima notte quando Berengario era per uscire dal suo padiglione per recarsi in chiesa, Flamberto si presentò a lui accompagnato da una frotta di armati, e nel momento in cui il principe si avanzava per abbracciarlo amorevolmente, il ribaldo lo trafisse con una pugnalata, e lo stese morto al suolo.

  A139000838 

 In questo intervallo Berengario II si era rifuggiate nel suo marchesato d'Ivrea, ma poi determinato di riconciliarsi con Ottone si recò in Germania col figlio Adalberto, ed alla presenza dei signori di Germania e d'Italia entrambi inginocchiati davanti ad Ottone, lo riconobbero come vero e solo re d'Italia, e come tale prestarono il dovuto omaggio, ricevendo da lui l'investitura di questo regno.

  A139000842 

 Da più di tre secoli i papi ne erano legittimi padroni, ma spessissimo risorgevano rivoluzioni, per cui il Papa stesso era talvolta costretto a fuggire dalla sua capitale.

  A139000847 

 Era questi Enrico secondo, successore di Ottone, e detto il Santo per la sua grande pietà, e perchè come tale è venerato dalla Chiesa.

  A139000850 

 {236 [236]} Il loro capo era nominato barone, il che voleva dire uomo libero.

  A139000851 

 Ciò era più che bastante per destare nei Normanni il genio delle avventure e de' viaggi lontani, ed in breve si videro drappelli d'uomini di quella nazione, con indosso un abito lungo, in mano un bastone, lasciar le loro belle campagne per incamminarsi verso Gerusalemme.

  A139000851 

 Era in quel tempo una credenza generalmente diffusa nel Cristianesimo, che col finire del secolo decimo dovesse avvenire la fine del mondo, ed ognuno pensavasi di far cosa a Dio sommamente gradita, andando a visitare la Palestina ed i luoghi santi, ove Gesù Cristo era morto sulla croce per espiare i peccati degli uomini.

  A139000862 

 A poca distanza da Salerno e sulle sponde del Mediterraneo era una città detta Amalfi, i cui abitanti erano allora assai noti pel loro genio al commercio ed all'industria.

  A139000862 

 Mentre 1'Europa era quasi interamente occupata a respingere le invasioni dei barbari, gli Amalfitani avevano approfittato della situazione del loro porto per allestire vascelli, co' quali andavano a Costantinopoli, in Palestina e in Egitto a cangiare le biade, i vini, le tele d'Italia co' preziosi tessuti dell'Asia, colle gemme della Persia e cogli aromi dell'Arabia.

  A139000864 

 Tale impresa, miei cari giovani, era ingiustissima, come voi medesimi potete giudicare; perciocchè l'assalire gente che vive in pace è un'azione da ladro e da assassino.

  A139000871 

 Coll'aiuto de' loro vascelli egli s'impossessò di Salerno, poi del ducato di Benevento; e tale conquista pose fine a quel principato, che era stato fondato cinquecent'anni prima.

  A139000880 

 Questo Pontefice era nato in Toscana da un legnaiuolo, e chiamavasi Ildebrando.

  A139000885 

 Di più in quei tempi era pure massima universalmente considerata giusta e necessaria

  A139000891 

 Ma era ancora in vita il Normanno Guiscardo e fedele alle fatte promesse, come ebbe notizia della calamità, cui era ridotto il Romano Pontefice, si mosse in soccorso di lui, e obbligò l'imperatore a tornare in Germania lasciando l'Italia in disordine.

  A139000896 

 Per molti secoli i luoghi santi erano stati in custodia dei cristiani, e ciascuno era libero di andar a visitare il santo Sepolcro del Salvatore.

  A139000899 

 Alla vista delle profanazioni di quei santi luoghi, al vedere stalle fabbricate in quello stesso luogo dove era stato collocato il santo Corpo del Salvatore, Pietro fu vivamente commosso, e come giunse in Italia si presentò al Romano Pontefice, che allora era Urbano II, e prostrandosi a' suoi piedi gli fece così viva pittura dello stato deplorabile di quei santi luoghi, che il Papa intenerito fino alle lagrime gli permise di eccitare i popoli dell'Europa ad intraprendere la liberazione di Gerusalemme.

  A139000903 

 Boemondo era figlio di Roberto Guiscardo, duca della Puglia e della Calabria, uomo di un'abilità e di un coraggio {251 [251]} impetuoso, e che alcune volte degenerava in ferocia, ma veramente adatto a somiglianti imprese di ventura.

  A139000903 

 Tancredi era Siciliano e cugino di Boemondo.

  A139000904 

 Quel maraviglioso esercito era composto di parecchie centinaia di migliaia d'uomini, parte de' quali combattevano a piedi, armati di lancie, di spade, di pesanti mazze di ferro, di cui un solo colpo bastava ad accoppare un uomo; altri erano armati di fìonde colle quali scagliavano molto destramente pietre o palle di piombo; alcuni portavano balestre, specie d'archi, che lanciavano a gran distanza acute frecce, la cui ferita spesso era mortale; finalmente la maggior parte dell'esercito era un buon numero di prodi cavalieri, tutti eccellenti per forza, virtù e coraggio, i quali si erano legati a Dio con voto di dare la propria vita per liberare quei santi luoghi dalle mani degl'infedeli.

  A139000910 

 Era nella massima impazienza l'esercito latino che spuntasse l'aurora di quel giorno, che doveva appagare i loro lunghi desiderii, quando sul far del giorno, dall'alto delle montagne su cui si erano fermati, videro sorgere dinanzi ai loro occhi quella città, per cui avevano affrontato tanti pericoli.

  A139000912 

 Era egli il pio ed intrepido Tancredi, il quale dalla cima di quella santa montagna, contemplava a' primi chiarori dell'alba il monte Golgota o Calvario, e la cappella del santo Sepolcro.

  A139000913 

 Cotesto esempio di valore non era, che il foriere di quei fatti gloriosi, che l'esercito cristiano doveva compiere sotto le mura di Gerusalemme.

  A139000913 

 Il guerriero tutto immerso nella sua ammirazione era ancora prostrato dinanzi la città santa, allorchè cinque soldati Musulmani, i quali stavano a guardia della montagna, l'assalirono d'improvviso e gagliardamente: ma il suo braccio non aveva perduto nulla di vigore, e mentre coloro si tenevano sicuri di dargli la morte, egli coraggioso li assale, tre ne uccide e costringe gli altri a fuggire.

  A139000918 

 Frattanto il pio Goffredo, che non aveva voluto spargere senza necessità neppure una goccia di sangue umano, entrato appena in città si era spogliato delle sue armi e co' piedi scalzi seguito da tre soli servi, si era recato nella cappella del santo Sepolcro, ove si prostrava col maggior rispetto.

  A139000919 

 Pochi giorni dopo la presa di Gerusalemme i crociati risolvettero di comune accordo di rialzare il trono che era stato un tempo occupato da David e da Salomone.

  A139000924 

 Era questa la città di Pisa in Toscana, famosa per un porto che allora aveva sul Mediterraneo ed in ispecie per la sua magnifica torre inclinata, abbellita da più che trecento colonne di diverso colore, assai mirabile a motivo della sua inclinazione straordinaria, la quale fa parere a coloro che la vedono, che ella sia vicina a cadere.

  A139000926 

 Se non che i Pisani ingelositi per la prosperità degli Amalfitani colsero motivo per muovere loro guerra nell'occasione che quelli di Amalfi eransi dichiarati contro a Ruggero re di Sicilia, di cui Pisa era alleata.

  A139000930 

 Da molto tempo questo volume era andato smarrito, come accadeva spesso in quelle frequenti invasioni di popoli barbari, per cui un gran numero di libri rari furono smarriti o distrutti.

  A139000931 

 Per farvi conoscere l'importanza di quella scoperta sarà bene che io vi faccia notare il modo strano con cui era amministrata la giustizia presso a quei popoli d'origine Germanica o Tedesca, Franchi, Goti, Sassoni, Lombardi, che alla caduta dell'impero romano in occidente erano successivamente venuti in Italia.

  A139000933 

 Così quando due uomini credevano di avere motivo di lagnarsi 1'uno dell'altro, si presentavano dinanzi al loro barone per far valere le proprie ragioni, ed assoggettarsi al suo giudizio; ma quel signore, che il più delle volte non era altro che un gagliardo guerriero e non sapeva nè leggere nè scrivere, ordinava che i due litiganti venissero a battaglia in sua presenza, finchè uno di essi rimanesse morto sul campo o si confessasse vinto; persuasi che la ragione dovesse essere dalla parte del vincitore.

  A139000934 

 A questa crudel maniera di rendere giustizia si dava il nome di duello giudiziario perchè egli era ordinato dal giudice.

  A139000939 

 Egli era un giovane di belle forme, prode, magnanimo, ed anche prudente, qualora non si abbandonava agli impeti di quell'orgoglio che lo fecero abbonito in tutta l'Italia.

  A139000943 

 I Milanesi però avevano saputo farsi rispettare; tutta la gioventù era corsa all'armi; e poichè i preparativi di guerra avevano vuotato le casse pubbliche, si videro con una specie di entusiasmo a somministrarsi da ogni ordine di cittadini quanto faceva bisogno.

  A139000944 

 La resistenza che parecchie città italiane avevano fatto all'imperatore l'avrebbe dovuto consigliare a non più ritornarvi; ed al contrario egli si era ostinato di volerle a qualunque costo soggiogare.

  A139000946 

 Federico intimò severamente ai Cremaschi di separarsi dai Milanesi e di sottoporsi a lui; cui intrepidamente risposero: «noi siamo pronti a seppellirci piuttosto sotto alle rovine delle nostre case, che mancare all'amicizia giurata ai nostri fratelli di sventura.» Questa coraggiosa risposta non era a tempo, e non fece altro che indispettire vie più l'irritato sovrano.

  A139000947 

 Non minore era l'orrore dell'interno della città; nelle strade, nelle piazze si vedevano persone e bestie morte di fame; solo campava chi sapeva procurarsi coll'astuzia o colla violenza qualche cibo grossolano.

  A139000950 

 Egli era sormontato da un'antenna, che aveva sulla cima un pomo dorato con due stendardi, sicchè si poteva vedere da tutto un esercito.

  A139000950 

 Era il carroccio un carro sacro a somiglianza dell'arca degli Ebrei che un vescovo di Milano, di nome Ariberto, nel 1039 aveva inventato affinchè servisse di centro di riunione, e tenesse in ordine la milizia specialmente in tempo di guerra.

  A139000950 

 Il carro era pesante, tirato da buoi coperti di gualdrappe, sulle quali vedevasi dipinto o tessuto lo stemma della città.

  A139000950 

 Nel mezzo era l'immagine del crocifisso.

  A139000950 

 Ogni guerriero riponeva il suo onore e la salvezza nel carroccio; nelle marcie e sul campo di battaglia il carroccio era in mezzo alle file de' combattenti, e si diceva che 1'onore era salvo, se il carroccio non cadeva nelle mani dei nemici.

  A139000959 

 Siccome la fretta era grande, e mancavano i materiali, furono i tetti di quelle case coperti in gran parte di paglia, talchè alla città venne il nome di Alessandria della paglia.

  A139000960 

 Tutti i passaggi che di Germania conducevano in Italia erano valorosamente difesi dagli Italiani; nè gli {269 [269]} era aperto il passo che dalle parti di Susa.

  A139000961 

 Spesso avveniva che egli un giorno vinceva il nemico, e l'indomani ne era egli medesimo sconfitto.

  A139000962 

 Lo stesso Federico cadde combattendo presso al carroccio, e a stento potè fuggire solo e sconosciuto fino a Pavia, dove già era creduto morto.

  A139000963 

 Questi colpi di avversa fortuna fecero conoscere a Federico che sarebbero tornati inutili tutti i suoi sforzi, sicchè decise di conciliarsi a qualunque costo col romano Pontefice, e venire a trattative colla lega lombarda; perciò spedì deputati al Papa per dimandargli pace e assoluzione della scomunica, promettendo che sarebbesi allontanato dall'antipapa, che egli follemente si era creato.

  A139000965 

 Il Papa avendoli tutti radunati nella chiesa di S. Giorgio, ove accorse pure innumerevole popolo, tenne loro il seguente discorso: «Ben vi è nota, cari miei «figli, la persecuzione che la Chiesa ha sofferta per «parte del principe, che più d'ogni altro era obbligato «a difenderla; e senza dubbio voi gemete sul saccheggio «e sulla distruzione delle chiese, sugli incendii, «sugli omicidii, sul diluvio dei delitti che sono la «inevitabile conseguenza della discordia e dell'impunità.

  A139000977 

 La flotta veneziana aveva già sciolto le vele per la Palestina, e strada facendo aveva ridotto ad obbedienza Zara, città della Dalmazia, che si era ribellata alla repubblica, quando un principe greco, chiamato Alessio e soprannominato l' Angelo, in età di soli dodici anni, andò a presentarsi ai crociati supplicandoli a dargli aiuto.

  A139000978 

 Fortunatamente Alessio potè fuggire dalla reggia travestito, e gli riuscì di giungere a Zara, dove era allora raccolto 1'esercito de' crociati.

  A139000978 

 Quel giovane Alessio, miei cari, era figlio di un imperatore di Costantinopoli detto Isacco l'Angelo, cui un crudele fratello aveva avuto la barbarie di far cavare gli occhi, chiuderlo in una profonda prigione, per mettersi egli stesso al possesso del trono.

  A139000984 

 Ma la storia ci ammaestra come i Greci fossero quasi sempre di mala fede, ed Isacco, udendo l'impegno che suo figlio si era preso coi Latini, rifiutò di mantenere promesse cotanto sacre.

  A139000987 

 Murzulfo, (tale era il nome dell'omicida usurpatore), scorgendo inutile ogni resistenza si dà alla fuga.

  A139000995 

 E poichè comune era il pericolo, comune fu altresì giudicata la difesa: ma il Papa vedendo che trattavasi di venire a grave spargimento di sangue tra soldati e soldati italiani, si adoperò per modo che riuscì a sedare gli animi a condizioni vantaggiose e per l'imperatore e per le città alleate.

  A139001002 

 Il giovane Corradino poi era allevato in Germania e viveva tuttora sotto gli occhi di sua madre, quando si sparse la voce che il real fanciullo era morto di malattia.

  A139001003 

 A tal notizia i Ghibellini incoraggirono Manfredi a prendere il titolo di re delle due Sicilie; ed egli, che sommamente desiderava quel titolo pomposo, vi acconsentì; ma appena fu incoronato, ebbe notizia che la voce sparsa della morte di Corradino era falsa, ed anzi erano giunti ambasciatori in Napoli, chiedendo istantemente che a Corradino fosse restituito lo scettro che aveva appartenuto a suo padre.

  A139001003 

 Ma i superbi colgono volentieri le occasioni che possono esaltarli, e rifuggono {282 [282]} tutto ciò che potrebbe umiliarli; perciò Manfredi fece venire gli ambasciatori tedeschi al suo cospetto e rispose che egli era salito sul trono, e non voleva più discenderne per cedere il posto a suo nipote; che però dopo la sua morte avrebbe lasciato Corradino unico erede de' suoi stati.

  A139001006 

 Carlo d'Angiò era un principe valoroso, che desiderava acquistarsi gloria, perciò di buon grado deliberò di trasferirsi in Italia per sedare il tumulto cagionato dai Ghibellini, e così impadronirsi del regno di Napoli.

  A139001009 

 Corradino stesso era ansioso di assicurarsi il regno, cui giudicava avere diritto.

  A139001009 

 La madre di Corradino era desiderosa di vedere un giorno più corone sul capo di suo figlio.

  A139001011 

 Corradino acconsentì, e i più potenti signori della Germania corsero sotto le sue bandiere ed un gran numero di guerrieri a circondarlo de' loro formidabili squadroni; ma fra tutti era distinto Federico duca di Austria, già segnalato in molte guerresche imprese.

  A139001012 

 La notizia di quella immensa rivolta empiè di spavento Carlo d'Angiò, il quale era stato colto quasi all'improvviso, essendosi eseguiti tali preparativi di guerra colla massima segretezza.

  A139001013 

 Corradino si avanzò a Roma, d'onde il Papa era partito a precipizio per ricoverarsi in una città vicina.

  A139001013 

 Questo disprezzo per la religione, miei cari giovani, era un tristo presagio; e vorrei che stesse ben impresso nelle vostre menti come il disprezzo della religione ci tira addosso l'ira del cielo.

  A139001017 

 Per 17 anni aveva regnato Carlo sugli abitanti delle due Sicilie, e per altrettanti anni quei popoli erano stati avviliti o spogliati dai commissarii reali; cosicchè il giogo straniero era divenuto insopportabile.

  A139001019 

 Egli era un dotto e nobile cittadino di Palermo, il quale, sdegnato di vedere i popoli di Sicilia oppressi dalla tirannia dei Francesi, eccitò {286 [286]} Pietro re di Aragona, che aveva sposato una figlia del famoso Manfredi, e lo risolse a venire alla conquista del regno di Sicilia.

  A139001024 

 La città di Genova, miei cari, era già molto rinomata al tempo dei Romani.

  A139001024 

 Nei tempi antichi non era ancora inventato l'uso delle monete, ma fra i primi uomini, come vi ho raccontato nella storia sacra, gli uni si diedero a coltivare la terra, altri a custodire le greggi, od alla caccia degli animali selvaggi.

  A139001031 

 Pisa era al colmo dei mali.

  A139001036 

 Era impossibile che un uomo reo di tante nefandità potesse regnare, anzi potesse vivere.

  A139001036 

 Ugolino colle sue prepotenze s'era inimicato i più ragguardevoli Pisani, fra cui 1'arcivescovo Ruggieri.

  A139001043 

 Egli era di Vespignano, villaggio non molto distante da Firenze.

  A139001043 

 Suo padre, che era contadino, mandava Giotto all'età di dieci anni a pascere le pecore; e il buon fanciullo le conduceva qua e là nei prati; ma invece di starsene oziosamente sdraiato come pur troppo mal usano molti pastorelli, prendeva diletto a delineare sull'arena o sulle pietre i contorni delle cose naturali che più gli ferivano la fantasia.

  A139001046 

 Gli uomini più ragguardevoli della città, e tra questi l'insigne poeta Dante Allighieri, trattarono con lui domesticamente ed era universalmente ammirato per 1'acutezza e piacevolezza del suo ingegno.

  A139001046 

 Il giovane era così attento e docile agli ammaestramenti di Cimabue, che presto diventò il primo pittore de' suoi tempi.

  A139001048 

 Giotto, che era garbatissimo, prese un foglio, ed in esso con un pennello tinto di rosso, fece senza compasso un tondo perfetto.

  A139001053 

 Giotto era nato contadino, eppure collo studio e colla virtuosa sua condotta si acquistò molti onori in vita ed una fama immortale.

  A139001063 

 Era dotato d'ingegno riflessivo, parlava poco, ma diceva parole pesanti.

  A139001063 

 Poneva nello studio grandissima attenzione; e nessuna cosa valeva a distorlo quando era assorto in esso.

  A139001068 

 Era costui un furbo scellerato, che fingeva di amare il popolo, e in realtà non cercava che di opprimerlo per {301 [301]} arricchire se stesso.

  A139001069 

 A tale abuso di autorità il popolo cominciò a lagnarsi e si accorse, che colui, il quale era venuto per difenderlo, era divenuto un vero e crudele tiranno.

  A139001080 

 Cessò quel numero straordinario di forestieri, che in varii tempi dell'anno si recano in quella grande {305 [305]} città per visitare il Capo visibile di tutta la cristianità, la qual cosa era sorgente di molte ricchezze.

  A139001084 

 Tutto era in rivolta; discordie e guerre le più accanite ardevano tra città e città e tra cittadini della medesima città.

  A139001092 

 Amico di Dante e di Boccaccio era Francesco Petrarca nato in Arezzo di Toscana.

  A139001094 

 L'incoronazione d'alloro, miei cari, era la più gran dimostrazione di stima e di onore che si potesse dare ad un uomo; e corrispondeva quasi al trionfo degli antichi Romani.

  A139001095 

 Prima che un poeta fosse incoronato, gli scritti di lui dovevano essere formalmente esaminati, per giudicare se ne era degno.

  A139001099 

 Di là tornò a casa Colonna, ove era apparecchiata una lauta cena.

  A139001100 

 Tuttavia in mezzo a tanta gloria il Petrarca era sempre afflittissimo, e per i mali cui andava soggetta la sua patria, e perchè i Papi erano tuttora costretti a dimorare nella città di Avignone siccome vi ho raccontato.

  A139001104 

 In fine della vita quando voi apparirete dinanzi al tribunale di Gesù Cristo, che risponderete al principe degli Apostoli, quando dimanderà a voi d'onde venite? Considerate, se in quel momento vi piacerebbe scontrarvi ne' vostri provenzali, o negli apostoli Pietro e Paolo! Oh Iddio concedesse che in questa medesima notte che io vi scrivo, (era la vigilia di S. Pietro) foste presente ai divini uffizi nella Basilica del santo Apostolo, di cui tenete il seggio! Quale dolcezza non sarebbe per noi! quali momenti a voi deliziosi! Non mai di simile ve ne procurerà il vostro soggiorno in Avignone: perocchè non il godimento dei sensibili diletti, ma l'unzione della pietà conduce alla suprema letizia.».

  A139001109 

 la sua esultanza: solamente a sera giunse nella chiesa di san Pietro, al cui ingresso era aspettato {314 [314]} con immenso numero di fiaccole e dentro cui si erano accese più di ottomila lampade

  A139001113 

 Questo tratto di paese, che oggidì è chiamato Savoia, anticacamente era abitato da popoli conosciuti sotto il nome di Allobrogi.

  A139001116 

 Era fra questi Umberto, detto Biancamano, il quale era conte della Svizzera vicino al lago Lemano, ed inoltre della Savoia e della valle d'Aosta.

  A139001117 

 La valle {316 [316]} di Susa anticamente era una vera marca, perchè posta ai confini d'Italia, e quindi il conte era veramente un marchese; ma pel matrimonio di Adelaide con Amedeo I, la marca di Susa essendosi aggregata alla Savoia, il titolo di marchese, trapassò nei conti di Savoia, anche dopochè il paese cessò d'essere una marca.

  A139001118 

 S. Pier Damiano, che a quei tempi era venuto a Torino come legato del Papa, ci conservò nelle sue lettere memorie della pietà di Adelaide, e singolarmente si compiacque di registrare le seguenti parole di mirabile umiltà, che udì dalla bocca della marchesa: che maraviglia, o padre, che Iddio a me sua vilissima ancella abbia dato una qualunque podestà fra gli uomini, egli che, in uno spregevole fil d'erba ripone spesso miracolosa virtù.

  A139001123 

 Mentre le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini, come vi ho raccontato, si facevano guerre sanguinose, la potenza dei conti di Savoia si andava consolidando, e Tommaso I (1188-1233 ) per dare al suo Stato una capitale degna di un principe, fece abbellire e fortificare la città di Ciamberì, la quale prima era un piccolo borgo.

  A139001125 

 Fra questi e la città d'Asti si era a quel tempo accesa la guerra e gli Astigiani erano con tutto il loro sforzo venuti presso Moncalieri dove sconfissero i Ghieresi alleati del conte, e quindi disegnavano d'inoltrarsi verso Torino nella quale avevano partigiani.

  A139001128 

 Morì nel 1329 senza prole maschia, epperò gli succedette il fratello Aimone, il quale pose gran cura nel riparare i mali che derivarono dai debiti, in cui Edoardo si era profondato.

  A139001132 

 Questa città, miei cari amici, fin dal 1250 non era più governata in forma di repubblica.

  A139001133 

 La rinomanza, a cui questo principe era salito, lo rese arbitro d'intricatissime contese insorte tra vari principi d'Europa.

  A139001135 

 Egli era un buon principe, e perciò alla sua morte fu compianto da tutti; era valoroso, ma pio assai, e nutriva special divozione verso la Beata Vergine.

  A139001138 

 Questa città era già stata eretta in marchesato sul principio del secolo XIII, e fu patria di molti personaggi illustri per virtù, scienza e valore guerriero, tra cui si annovera Francesco Bussone, più conosciuto nella storia sotto al nome di conte Carmagnola.

  A139001141 

 Si affaticò per prenderla, ma era così valorosamente difesa da' suoi cittadini, che tutti gli sforzi riuscirono inutili.

  A139001144 

 Immaginatevi lo sdegno di un capitano che si vede rimosso dalla carica, interrotto a metà delle sue guerresche imprese, separato dai proprii soldati, da cui era teneramente amato! Partì egli immediatamente per Milano per abboccarsi col duca e discolparsi.

  A139001145 

 Il conte Amedeo era nipote del Conte Verde; prode della persona e savio reggitore dei suoi popoli.

  A139001146 

 Il conte di Carmagnola prima di partire volle andare ad abbracciar il vecchio suo genitore, e in quella occasione dimostrò che era un buon cittadino pieno del vero amor di patria.

  A139001148 

 Il nome di que' prodi era Francesco Sforza, Piccinino, Angelo della Pergola, e Guido Rorello.

  A139001153 

 La Chiesa cattolica era allora travagliata da gravi discordie a segno che molti prelati e cardinali, radunati a concilio in Basilea, città della Svizzera, elessero sommo Pontefice il duca Amedeo mentre un altro papa di nome Eugenio IV regnava a Roma.

  A139001159 

 I suoi modi violenti, il suo coraggio, la sua gagliardia gli acquistarono il soprannome di SFORZA che passò a suoi figli; e quel Francesco Sforza che erasi segnalato nella battaglia di Maclodio contro al conte di Carmagnola, era figlio di Muzio.

  A139001159 

 La città era ben difesa da altri condottieri di ventura, tra i quali un certo Muzio soprannominato Sforza venuto in soccorso di quella.

  A139001163 

 Questi, siccome era arditissimo, un bel dì s'inoltrò fra le prime squadre venete, che stavano a guardia delle mura, e colla lancia alla mano alcuni ammazza, altri pone in fuga, e s'apre strada fin dentro la città.

  A139001164 

 Giacomo Piccinino conosciuto nel Colleoni il generale in capo invocò la sua magnanimità, perchè non dal valore dei soldati, ma dalla sorte era stato preso.

  A139001169 

 Colà per esercizio di corpo camminava due ore ogni mattina, e ancorchè vecchio non dormiva giammai dopo sorto il sole; il suo vitto era totalmente frugale.

  A139001169 

 La sua casa era sempre aperta ai poverelli, e si compiaceva molto nel conversare con loro.

  A139001171 

 Così ebbe fine la famosa compagnia Braccesca, così detta, perchè in origine era stata ordinata e capitanata da Braccio conte di Montone.

  A139001173 

 Un monaco di Magonza città della Germania, chiamato Roggero Bacone, trovò che questa polvere già in uso presso alcuni popoli era composta di zolfo, di carbone e di salnitro (specie di sale grigiastro che si forma sulle muraglie dei luoghi umidi), e vide, che questa faceva un combustibile atto a produrre effetti maravigliosi.

  A139001174 

 Costoro poco per volta eransi già resi padroni di parecchi regni, e quasi tutto l'antico impero romano di Oriente era caduto nelle loro mani.

  A139001181 

 Ma tutti sapevano che tale fuga era un presagio di nuova invasione e che in maggior numero sarebbero presto ritornati ad invadere quei paesi, donde erano stati cacciati; sicchè ognuno tremava per l'incertezza del futuro suo destino.

  A139001181 

 Questo timore era accresciuto da segni insoliti che {339 [339]} or qua or là si rendevano manifesti, e parevano presagire qualche terribile flagello.

  A139001183 

 Allora la costernazione fu universale; non vi era più chi ardisse opporsi a sì formidabile nemico.

  A139001183 

 Lo stesso romano Pontefice voleva prepararsi a fuggire in Francia, quando il cielo venne in soccorso dell'Italia e della religione, togliendo dal mondo chi era la cagione di tanti mali.

  A139001186 

 Il primogenito della famiglia de' Medici si chiamava Cosimo ed era un uomo affabile cogl'inferiori, gentile verso gli eguali, benigno e generoso con tutti coloro a' quali poteva fare servigi.

  A139001188 

 Cosimo trovavasi sul fine della vita, ed i suoi figli l'avevano tutti preceduto nella tomba ad eccezione di uno, il quale era sì gracile ed infermo, che prometteva brevissimo tempo di vita.

  A139001188 

 Tuttavia la Provvidenza dispose che Pietro, tale era il nome del superstite figlio di Cosimo, governasse la repubblica con onore dopo la morte del padre.

  A139001189 

 Ma il primogenito della famiglia de' Pazzi, chiamato Francesco, era vivamente roso da invidia perchè vedeva primeggiare la famiglia de' Medici, e piuttosto di rimanere in patria andò ad accasarsi a Roma, ove il seguì la maggior parte de' suoi parenti.

  A139001189 

 Ora, miei cari, dovete sapere che fra le famiglie riguardevoli che nutrivano in cuore odio e gelosia contro ai Medici una era quella dei Pazzi, che Cosimo aveva trattato sempre coi riguardi dovuti ad una delle più antiche e più rispettabili case della repubblica.

  A139001190 

 In quei tempi, cari giovanetti, nulla era tanto ordinario in Italia quanto il vedere odii profondi e scambievoli durare per anni ed anni tra due famiglie e loro aderenti e sfogarsi d'improvviso con qualche atto terribile di vendetta e di furore, il che era contrario alla santa legge del Vangelo.

  A139001191 

 Francesco Pazzi capo di quella congiura era persuaso che, quando i Medici fossero trucidati, il popolo applaudirebbe alla loro morte e si unirebbe co' loro uccisori, poichè i ribelli si pensano e si adoperano sempre di avere il popolo nel proprio partito.

  A139001205 

 Inoltre nel 1260 un monaco di Magonza, città di Germania, di nome Roggero Bacone, scoprì di quali sostanze era composta la polvere da cannone, e poco dopo vennero in uso le bombe e mortari.

  A139001215 

 Egli era nato in un villaggio vicino a Genova da uno scardassiere di lana, e suo padre voleva ammaestrarlo nell'arte che egli stesso esercitava

  A139001215 

 Ma Colombo era dalla Provvidenza destinato a cose più grandi; e all'età di soli 14 anni diede prova di essere un bellissimo ingegno.

  A139001217 

 Le sue belle maniere e le sue cognizioni gli procacciarono l'amicizia di alcuni mercanti suoi paesani, i quali lo provvidero di quanto era necessario per dimorare in quella città.

  A139001225 

 Ma scorsa una settimana e non vedendosi ancora altro che cielo ed acqua, le doglianze si cambiarono in minacce, la ciurma passando dai detti ai fatti era in procinto di gettar nel mare il condottier ostinato per rivolgere la prora verso la Spagna.

  A139001227 

 Non era ancora giunta la mezzanotte quando parve a Colombo di scoprire di lontano un lumicino, e lo accennò a due ufficiali spagnuoli che gli stavano dappresso.

  A139001228 

 Era venerdì il giorno 12 ottobre 1492.

  A139001238 

 Il bastimento che rimaneva non era più capace di portar tutta la sua gente.

  A139001252 

 Gli contendevano essi il merito delle sue scoperte, dicendo che nulla era vi di più facile mediante un poco di audacia e molta fortuna.

  A139001253 

 Colombo soffre, tace, ubbidisce, non si sgomenta: - Egli era puro di ogni delitto.

  A139001255 

 Colombo venne in fatti al cospetto dei Sovrani di Spagna, e parlò eloquentemente in sua difesa, perchè era uomo istruito e sapeva far valere la sua ragione.

  A139001256 

 Due anni per altro visse Colombo trascurato dalla corte dimandando invano di essere investito della dignità di vicerè delle terre scoperte, com'era stato pattuito.

  A139001257 

 Egli era istrutto nell'astronomia, vale a dire conosceva il moto ed il corso degli astri, e la relazione che essi hanno colla terra; e dovendo in quel tempo succedere un'ecclissi della luna, predisse che fra breve sarebbe avvenuto un terribile oscuramento.

  A139001264 

 Ma quel Ludovico il Moro era un uomo ambizioso e crudele.

  A139001265 

 Il re di Francia accettò con premura tale offerta; tanto più che il Moro prometteva di aiutarlo a conquistare il regno di Napoli, ove allora regnava un principe di nome Ferdinando I. Ed ecco tra breve un ben agguerrito esercito francese, traendosi dietro gran numero di cannoni, l'uso dei quali era divenuto assai praticato in guerra, guidato dal medesimo Carlo VIII giunse in pochi giorni alle porte di Milano, ove era aspettato con impazienza.

  A139001266 

 Ma per mala sorte quel re era leggiero e cupido solamente d'oro, perciò appena uscito di Pavia, dimenticò le promesse, e nel giorno seguente si sparse la voce che Giovanni Galezzo era morto, avvelenato da suo zio che fecesi promulgare sul medesimo istante duca di Milano.

  A139001267 

 Ma a lui era succeduto suo figlio di nome Pietro, il quale attonito dalle crudeltà che i Francesi esercitavano, diede loro gran somma di danaro facendoli padroni delle fortezze dello Stato.

  A139001270 

 Così la città di Milano cadde in potere dei Francesi, e lo stesso Lodovico, che per ambizione era divenuto sì colpevole, fu mandato in Francia.

  A139001270 

 Si aggiunse che Lodovico il Moro, per l'uccisione di Giovanni Galeazzo, era divenuto in odio a' suoi sudditi; perciò quasi abbandonato da' suoi, tentò invano di difendere il suo ducato.

  A139001271 

 Gran folla di gente lo seguiva ovunque, e da molti era proclamato uomo santo e profeta.

  A139001273 

 La prova del fuoco, miei cari, consisteva nell'accendere un gran rogo ossia un gran fuoco, in mezzo a cui offerivasi di passare l'accusato; il quale se veniva risparmiato dalle fiamme, era reputato innocente.

  A139001276 

 Venezia, miei cari, in quel tempo era divenuta la più famosa repubblica dell'Italia, perchè era sempre stata governata dagli ottimati e non era mai caduta nelle mani del popolo; siccome avvenne alle repubbliche di Firenze e di Genova.

  A139001284 

 La vittoria, che si dichiarò alla fine pei Francesi, costò la vita a quindicimila Svizzeri; e gli avanzi del loro esercito guadagnarono a precipizio le loro montagne, senza che i vincitori si dessero briga d'inseguirli, giacchè il loro esercito era pure quasi disfatto.

  A139001288 

 Coi poverelli era benefico, affabile con tutti.

  A139001289 

 Mentre l'intera Europa era ancor rozza ed ignorante, gli artisti italiani, protetti dal romano Pontefice, producevano quadri, statue e monumenti, i quali doveano servire di modello a tutte le altre nazioni del mondo.

  A139001290 

 Fra le vittime di quel disastro, si trovò un fanciullo appena di 10 anni, il quale, avendo ricevute profonde ferite nel capo, era rimasto per morto sulla soglia della casa, ove i suoi parenti erano stati tutti sgozzati.

  A139001292 

 Lo scolaro vi faceva tali progressi, che il maestro medesimo era stupito.

  A139001292 

 Tuttavia il padre di lui volendo secondare il genio del figliuolo, risolse di porlo a studiare la pittura sotto ad un maestro chiamato Grillandio, che era il pittore più stimato in Firenze.

  A139001294 

 La grande abilità e lo straordinario ingegno di Michelangelo furono in breve conosciuti in tutte le parti della Italia; e nell'età di soli 15 anni Lorenzo il Magnifico, che allora viveva ancora, lo ricevette in sua casa, provvedendolo di quanto gli era necessario come se fosse stato suo figlio.

  A139001295 

 Intorno a quel tempo medesimo l'antecessore di papa Leone, che si chiamava Giulio II, nel desiderio di rendere Roma la più bella città del mondo, come essa era già la più celebre, determinò di fare un grande edifizio.

  A139001297 

 Esso era un genio affatto maraviglioso: era pittore, poeta, architetto, scultore, geometra, meccanico, ballerino e musico; era peritissimo in tutti gli esercizi del corpo e dello spirito, ed era ugualmente abile a domare il più focoso cavallo, quanto a scolpire in marmi una statua, od a rappresentare sulla tela un quadro dipinto coi più vivi colori.

  A139001297 

 Per questi suoi rari talenti Leonardo era ricercato da tutti i principi e signori d'Italia.

  A139001298 

 Giunto in Parigi, fu accolto con onore da quel sovrano, che era quel Francesco I, di cui poc'anzi ho parlato; e visse colà fino ad una onorata vecchiaia.

  A139001307 

 Ancora in giovanile età si era acquistato nome tra i migliori artisti, epperciò fu invitato dal papa Leone ad ornare con pitture e stucchi le loggie che attorniano un cortile del palazzo Va ticano, detto il cortile di S. Damaso.

  A139001307 

 Questo quadro riputato come il primo del mondo era stato dai Francesi nel 1797 trasportato in Francia, ma dopo il 1814 fu restituito a Roma.

  A139001308 

 Il gran Raffaele era giunto all'età migliore della vita umana, quando cadde in grave malattia, che presto fece temere di sè.

  A139001308 

 Morì il venerdì santo nel 1520, il dì stesso in cui era nato, in età d'anni 37.

  A139001309 

 Tutti quelli che accorsero per vedere l'ultima volta il maravigliosoRaffaele quando erano nella sala funebre, si sentivano scoppiare il cuore scorgendo morto l'artefice di un'opera immortale, siccome appunto era quell'incomparabile dipinto.

  A139001311 

 Era questi un frate, il quale uscì dalla religione per secondare i suoi vizi.

  A139001316 

 Allorchè ricevette la corona imperiale, assunse il nome di Carlo V, perchè egli era infatti, da Carlomagno in poi, il quinto principe di tal nome che fosse stato imperatore.

  A139001319 

 Egli era Contestabile del regno, vale a dire generale in capo di tutti gli eserciti francesi.

  A139001319 

 Il monarca francese alla testa de' più prodi e famosi capitani del suo tempo era già pervenuto al passaggio delle Alpi, quando scoperse che il duca di Borbone, di nome Carlo, suo strettissimo parente, avevagli tramato una congiura.

  A139001321 

 Ma siccome Pavia era valorosamente difesa da' suoi cittadini, così l'esercito imperiale condotto da un generale di nome Lanoia, e dal traditore Borbone, ebbe il tempo di giungere in suo soccorso.

  A139001324 

 Egli obbedì puntualmente a quell'ordine severo; imperciocchè colui che aveva tradito il suo re, era certamente capace di tradire la propria religione e dare al mondo lo spettacolo di un principe cristiano che minacciava il successore di San Pietro.

  A139001325 

 Da per tutto contrassegnava il suo passaggio con guasti e rapine: niente era sacro per quei ribaldi; le città, i villaggi e le più povere capanne venivano saccheggiate,e gl'infelici abitanti ne erano infamemente trucidati.

  A139001325 

 Ora convien che vi dica come l'esercito spagnuolo era divenuto a guisa di quegli avventurieri, i quali posti in ozio si danno in preda a mille disordini, e disonorando la nobile professione delle armi fanno dell'uomo di guerra un vero masnadiere.

  A139001326 

 Quel giorno, il Contestabile, per essere meglio veduto dalle sue genti, si era indossata un'armatura bianca, e non cessava di incitare i soldati a combattere, promettendo loro il saccheggio di quella gran capitale.

  A139001329 

 Lo stesso Carlo, che allora era in Spagna, quando fa informato dell'infamia di cui i suoi soldati macchiavano le sue bandiere, non potè trattenersi dall'arrossire degli enormi delitti, che avevano commesso in suo nome.

  A139001330 

 Il Pontefice credendolo realmente pentito dimenticò tutto il male di cui egli era l'autore e ingannato dalle sue promesse, lo accolse nuovamente in grembo della Chiesa.

  A139001332 

 Un piacere per quel monarca, che non poteva rimanere in ozio neppure un momento, era quello di raccogliere nella sua stanza gran quantità di orologi da tasca, che allora appunto si cominciavano a fabbricare in varii paesi dell'Europa, e di esaminare se il loro movimento fosse in tutti perfettamente uguale.

  A139001337 

 Per suscitare tumulti egli andava dicendo che i nobili ed i potenti, come era il Doria, erano gli oppressori del popolo.

  A139001339 

 Era eziandio dai ribelli fatta promessa di dare il ducato {392 [392]} di Milano a Pier Luigi Farnese duca di Parma e Piacenza.

  A139001340 

 Da tutte parti i ribelli gridavano: viva Fieschi e la libertà! Intanto il Fieschi persuaso di un esito felice della sua impresa, saltava da una barca all'altra per farsi vedere e inspirare coraggio a tutti; quando nell'atto che da una barca saltava in un'altra, mise un piede in fallo, e caduto nell'acqua subito sprofondò nelle onde trascinato dal peso della armatura di ferro di cui era vestito.

  A139001344 

 Debbo però dirvi che quell'Alessandro de' Medici non era degno di quella dignità; egli fu un principe avaro e crudele; perciò venne trucidato da un suo parente nel 1537.

  A139001350 

 Già spiegavano le vele per Cipro, quando giunse la trista nuova che l'eroe Bragadino dopo di aver fugato, vinto, ucciso centocinquantamila Turchi, ridotto senza cibi, e quasi senza soldati, era caduto nelle mani dei Turchi, i quali contro alla fede data lo scorticarono vivo.

  A139001350 

 L'anima di quella grande impresa era un veneziano di nome Sebastiano Venieri.

  A139001351 

 Quei due eserciti s'avventarono l'unocontro l'altro; ogni vascello volgendosi d'improvviso tra' vortici di fiamme e di fumo pareva che vomitasse il fulmine da cento cannoni di cui era armato.

  A139001353 

 Il senato di Genova e di Venezia decretarono che il dì 7 ottobre fosse giorno solenne e festivo in perpetuo, perchè in tal giorno nell'anno 1571 era succeduta quella grande battaglia, di {399 [399]} cui non erasi mai veduta alcuna nè più grande, nè più sanguinosa.

  A139001360 

 Era un lacrimevole spettacolo! Spesso avveniva che una brigata di amici si mettessero insieme a tavola, e nel meglio del pranzo {401 [401]} parecchi rimanevano colti dalla peste, cangiando così quell'allegria in funerale.

  A139001362 

 Egli aveva dovuto sostenere gravi persecuzioni da parte del governatore di quella città, perchè volendosi costui immischiare in cose di religione, il santo vescovo gli si oppose, ed era già sul punto di doversi allontanare dalla sua diocesi, quando si manifestò la peste.

  A139001364 

 Ma l'epidemia era così crudele ed incuteva tanto terrore, che il santo rimase fin privo di persone di servizio.

  A139001365 

 Fra le molte cose che si raccontano di questo prelato fu un pellegrinaggio fatto da Milano a Torino a pie scalzi per visitare la SS. Sindone, cioè il lenzuolo in cui era stato avvolto il corpo del Salvatore dopochè fu deposto dalla croce.

  A139001366 

 Ma più esatte osservazioni fecero conoscere che mancano 11 minuti a compiere il suddetto numero di 365 giorni e 6 ore; il quale divario produce un giorno di più nello spazio di 130 anni; perciò col giro dei secoli era già avvenuto che le stagioni e le solennità dell'anno si anticipassero di dieci giorni.

  A139001368 

 La repubblica di Venezia, miei cari, possiamo dire essere stata in ogni tempo molto affezionata alla cattolica religione, e di buon accordo col Romano Pontefice; e mentre quasi tutta l'Europa era inaffiata di sangue umano sparso per le guerre eccitate dai protestanti, i Veneziani vivevano in pace, solo badando a promuovere il commercio e portare i prodotti della loro industria nelle varie parti del mondo.

  A139001369 

 Era questa un'azione da riprovarsi altamente: in tal modo operando egli cagionava, come di fatto avvenne, grave danno alla sua patria.

  A139001369 

 Quel senato aveva con legge proibito agli ecclesiastici l'alienazione dei loro beni, e la costruzione di nuove chiese; nemmeno era loro permesso di vendere i loro stabili a persone del clero; e quindi fece mettere in prigione alcuni ecclesiastici senza alcuna partecipazione all'autorità della Chiesa.

  A139001370 

 Questo procedere era anticattolico, perciocchè i buoni cattolici non stabiliscono leggi intorno a cose ecclesiastiche, senza l'accordo colle autorità della Chiesa, il coi capo è il Romano Pontefice.

  A139001371 

 Il senato di Venezia sempre instigato dall'ostinato Paolo Sarpi non diede ascolto alle paterne ammonizioni del Papa: e come una cosa ottima se si corrompa diventa pessima: così il Sarpi, uomo d'ingegno, ribellandosi al capo della propria religione, era divenuto un vero istrumento di iniquità.

  A139001372 

 Comandarono al clero di fare egualmente le sacre funzioni, al che rifiutandosi i veri ecclesiastici, perchè era un tradire la propria coscienza, si venne ad un'aperta persecuzione, e molti sacerdoti e varie corporazioni religiose rifiutandosi di ubbidire furono mandati in esiglio (1616).

  A139001379 

 A quell'epoca, l'ambasciatore di Filippo III re di Spagna, era un uomo scaltro e di perduta coscienza, chiamato il marchese di Bedmar.

  A139001379 

 Fin da quel tempo, miei cari, si usava, come si usa oggidì, che ogni potenza tenesse un ambasciatore presso a quelli stati, coi quali era in pace.

  A139001381 

 Fra gli stranieri, che per fine di spasso, o per cagione di commercio si recavano sempre in gran numero a Venezia, v'era un vecchio capitano francese, chiamato Renault, il quale aveva fama di essere un uomo capace delle imprese più ardite e rischiose.

  A139001382 

 L'unione di tali uomini fu sempre perniciosa e nocevole; ed il loro numero era assai più abbondante a Venezia, dove accorrevano stranieri d'ogni parte.

  A139001383 

 Niuna rea impresa era mai stata ideata con tanta scelleratezza e temerità.

  A139001384 

 Tutto era pronto, già era fissata la notte stessa in cui la congiura doveva essere effettuata.

  A139001392 

 Bedmar principale autore della rivolta, che era riuscita così funesta a tutti coloro che vi avevano preso parte, protetto dalla qualità d'ambasciatore di Spagna, potè liberamente partire dalla città e ritornare al suo re.

  A139001397 

 Eransi costoro pochi anni prima impadroniti del marchesato di Saluzzo, e in tempo che la Francia era agitata dalla guerra cagionata dagl'Ugonotti, ovvero protestanti, contro ai cattolici, pensò di poter riacquistare quella parte di dominio, di cui suo padre era stato spogliato.

  A139001397 

 La ragione si era che il Saluzzese, oltre all'essere un paese sommamente fertile, univa con sè la barriera delle Alpi, restando così impedito il passaggio per cui i Francesi solevano passare per venire in Italia.

  A139001401 

 Francesco Gonzaga, duca di Mantova e di Monferrato, era morto senza erede; e il duca di Savoia per motivi di parentela pretendeva di avere quell'amena e vasta provincia.

  A139001405 

 Era solito a dire: «Le più belle prerogative di un principe sono dare e perdonare.».

  A139001406 

 A Carlo Emanuele succedette Vittorio Amedeo I. In mezzo a tanti mali cagionati dalla guerra e dalla peste era vi necessità di una tregua, con cui i popoli potessero ristorare le loro forze, ripigliare la coltivazione delle campagne, e risarcire l'erario.

  A139001409 

 I letterati e molti principi d'Italia decretarono d'incoronarlo di alloro come si era fatto del Petrarca.

  A139001415 

 Era religioso e caritatevole assai; perciò istruiva con ammirabile pazienza i giovani volonterosi di studiare, e col suo proprio {420 [420]} denaro sovveniva gli scolari poveri acciocchè potessero continuare i loro studi.

  A139001415 

 Questo grand'uomo era d'indole focosa e proclive alla collera come il Tasso; ma egli sforzavasi di vincerne gli impeti senza lasciar trascorrere la lingua ad ingiurie.

  A139001416 

 Quest'opinione era già stata manifestata ed insegnata cent'anni prima da un filosofo prussiano di nome Copernico (canonico); nè mai se gli era fatto rimprovero, perchè egli insegnava tali cose come ipotesi ovvero supposizioni sue proprie senza mischiarvi cose di religione.

  A139001417 

 Era vi in quei tempi un tribunale ecclesiastico detto inquisizione, da una parola latina, che vuol dire cercare, perchè aveva per iscopo di cercare ed esaminare quelli che dicevano {421 [421]} o scrivevano cose contrarie alla religione.

  A139001417 

 Galileo però volle andare più avanti, e pretese di provare che il suo sistema era fondato sulla Bibbia, la qual cosa veniva a conchiudere essere tale la mente del Creatore nel creare questi astri: onde cangiava in verità di fede una semplice opinione.

  A139001417 

 Trovato qualcuno che fosse colpevole, e che non si volesse emendare veniva denunziato alle autorità civili da cui era giudicato secondo le leggi penali di ciascuno stato.

  A139001419 

 Egli rifiutò di assoggettarsi al giudizio dell'inquisizione, e solamente si sottomise quando fu minacciato di essere consegnato alle autorità civili; ed era già in procinto di doverne subire la pena se avesse protratto più a lungo la sua emendazione.

  A139001421 

 Finalmente in età di settant'otto anni, cadde ammalato e accortosi che era alla fine de' suoi giorni, qual uomo savio e buon cristiano, chiese di ricevere i conforti della cattolica religione, indi spirò nel 1642.

  A139001428 

 Assai più trista era la situazione dei Napolitani per la grande smania che il vicerè spagnuolo aveva di far danaro per arricchire se stesso e mandarne in Spagna.

  A139001428 

 Campi, case, suppellettili, persone, ogni sorta di animali, ogni sorta di commestibili era aggravata da tali pesi, che quasi tutto il provento delle terre cedevasi ai gabellieri.

  A139001429 

 Certo Alessio di Salerno, capitale della Sicilia, di {425 [425]} professione battiloro, cioè artefice che riduceva l'oro e l'argento in foglie molto sottili, aveva tentato di scuoter il grave giogo, ed era riuscito a guadagnarsi il popolo, i nobili ed essere proclamato primo capitano e re di Sicilia.

  A139001430 

 Un certo Tommaso Aniello di Amalfi, comunemente detto Masaniello, pescivendolo, cioè venditore di pesci, non potendo più vivere esercendo il solito mestiere, si era posto a fare il fruttaiuolo ossia venditore da frutta nella città di Napoli.

  A139001431 

 Accorrono a squadre i soldati armati, ma non sono più a tempo, perchè il numero degl'insorti era divenuto immenso, e da tutte {426 [426]} parti acclamano Masaniello per loro capo, e arditamente respingendo i soldati reali, in poche ore diventano padroni della città.

  A139001431 

 Era questi un bel giovane, gagliardo e di forza tale che con un sol pugno gettava a terra un uomo dei più robusti.

  A139001432 

 Quel Masaniello, miei cari, era un rozzo negoziante, privo di lettere, senza pratica di milizia o di governo, tuttavia il suo genio, la sua probità, il suo disinteresse e il desiderio di fare del bene, di sollevare la povera sua patria, fecero che egli seppe sostenere le parti di principe e di capitano trattando con maravigliosa attitudine i più gravi affari.

  A139001434 

 Venne il generale francese, e quando era già quasi assoluto padrone di Napoli, sopraggiunse un forte esercito di Spagnuoli, i quali entrando in città se ne impadronirono.

  A139001437 

 II duca di Savoia era un buon principe, amava molto i suoi sudditi, da cui era del pari amato.

  A139001437 

 Vittorio tutto compassione ed amore pe' suoi sudditi, distribuì quel denaro che gli restava, poi trattosi una collana d'oro tempestata di gemme (era il collare della SS. Annunziata), la spezzò e la diede a quei poveri contadini.

  A139001440 

 Da una parte era la Francia, la Spagna e quella parte d'Italia che apparteneva al re di Spagna; dall'altra vi era l'imperatore di Germania, l'Inghilterra, il Portogallo, il duca di Savoia con altri regni di Alemagna.

  A139001443 

 Vittorio Amedeo aveva concentrate le sue forze in questa sua capitale, che era assai ben fornita di munizioni.

  A139001449 

 Ma quella non era ancora fornita dell'artifizioso apprestamento, onde l'accenditore avesse tempo di scampare.

  A139001449 

 Mentre queste cose avvenivano, la cittadella era al punto di cadere in mano ai Francesi; e già una schiera di granatieri francesi di notte tempo erano riusciti ad aprirsi un passaggio nel fosso della cittadella senza essere nè veduti nè osservati, e pian piano si avvicinavano alla porta di un sotterraneo che metteva nell' interno della fortezza.

  A139001449 

 Niun soldato era in quello; un solo minatore biellese per nome Pietro Micca stava con un ufficiale attendendo colà ad apparecchiare una mina.

  A139001456 

 Era questo un fatto ripugnante alla natura, e lo stesso Carlo tremava nel sottoscrivere il decreto che condannava il proprio padre alla prigione, nè mai vi si potè arrendere, se non quando tutti i suoi ministri gli fecero conoscere essere questo l'unico mezzo per impedire gravi disordini nel suo regno.

  A139001460 

 In Polonia, gran regno posto tra l'Alemagna e la Russia, era vi consuetudine che i re fossero fatti per {438 [438]} elezione.

  A139001461 

 La Francia pretendeva che fosse rieletto un certo Stanislao che era già stato re nel principio di quel secolo.

  A139001461 

 Nel 1733 era morto il re di Polonia di nome Federico, e i grandi del regno erano discordi per la elezione di un successore.

  A139001463 

 Nel 1740 era morto Carlo VI imperatore d'Austria senza lasciare altri eredi, che una figliuola di nome Maria, la quale, in forza di una legge, detta prammatica sanzione, doveva essere considerata come erede dell'impero, e succedere al trono paterno.

  A139001467 

 I difensori alla vista di quegli inaspettati assalitori, che a guisa di capre si arrampicavano in mezzo ai frantumi ed alle screpolature dei macigni, ne furono spaventati, tanto più che il numero dei nemici era tre volte maggiore, e copriva tutto l'intorno delle montagne.

  A139001469 

 Queste condizioni erano veramente durissime ed era come spogliare quella florida repubblica e renderne schiavi gli abitanti.

  A139001478 

 Allora l'Alberoni comprese che si era dato al maneggio di affari non adatti alla sua vocazione; perciò tutto confuso si ritirò in Roma, dove nell'afflizione finì i suoi giorni nel 1752, insegnando come le umane grandezze siano il bersaglio degli uomini, e come in un momento rendano infelice chi il giorno prima si trovava al colmo della prosperità.

  A139001478 

 Ma la politica era quella che aveva portato l'Alberoni all'apice della {445 [445]} gloria, e la politica doveva precipitarlo.

  A139001482 

 Mangiava appena quel tanto che era necessario per sostentare la vita; non giaceva in letto più di cinque ore, si poneva allo studio di buon mattino e durante il giorno non perdeva mai un momento di tempo.

  A139001483 

 All'età di soli vent'anni il Muratori era già riputato {447 [447]} fra gli uomini dotti.

  A139001489 

 Egli era figlio di un povero mercante di Roma, il quale per mancanza di mezzi non poteva mandare a scuola il figliuoletto; ma un certo avvocato di nome Gravina sentendolo un giorno a recitare alcune rime all'improvviso, lo prese con sè e lo ammaestrò nelle lettere greche, latine e italiane.

  A139001490 

 Egli stesso in età alquanto avanzata conobbe il male che avrebbero fatto i suoi scritti; ne era dolentissimo, e diceva che desiderava di poter cancellare col proprio sangue molti concetti sparsi ne' suoi libri.

  A139001491 

 In punto di morte nell'atto che gli era amministrato {450 [450]} il Viatico, pieno di viva fede, espresse gli affetti del suo cuore coi seguenti versi che furono gli ultimi di sua vita:.

  A139001528 

 Esso era nato in Bosisio villaggio di Lombardia.

  A139001528 

 Suo padre era un povero artigiano.

  A139001529 

 Il Parini era mal disposto della persona, gobbo e storpio.

  A139001529 

 Quando seppe chi era, l'imperatore ordinò che gli fosse dato uno stipendio maggiore e la carica di prefetto degli studi, onde potesse avere una carrozza a sua disposizione.

  A139001529 

 Un giorno l'imperatore Leopoldo II, che prima era stato granduca di Toscana, e che era successo a Francesco I suo padre, vide quell'uomo venerando che camminava strascinandosi, dimandò chi fosse.

  A139001531 

 Una volta era adirato con un giovanetto perchè aveva commesso grave mancanza; ma avendolo un giorno incontrato nell'atto che sosteneva un vecchio e gridava contro di alcuni mascalzoni, da cui questi era stato urtato, Parini ammirò sì bella azione, e si unisce con lui a gridare a quei discoli, e dimenticando la mancanza del giovane, amorevolmente lo abbraccia e gli dice: un momento fa, io ti credeva perverso, ora che sono testimonio della tua pietà pei vecchi, ti giudico capace di molte virtù.

  A139001536 

 In Toscana eravi un granduca, il quale era fratello dell'imperatore d'Austria.

  A139001539 

 Napoleone, o miei cari, era coraggioso, accorto e attento ad ogni suo dovere; perciò passando in breve di grado in grado pervenne ai primi posti della milizia, e meritò che fosse affidata a lui l'impresa della conquista d'Italia.

  A139001539 

 Questo uomo era nato in Aiaccio, principale città dell'isola di Corsica, da famiglia originaria della Toscana.

  A139001541 

 È vero che Napoleone non era di quei perfidi che volessero la distruzione dei popoli e {457 [457]} della religione, ma per appagare i suoi soldati avidi di rapina e di vendetta, ed anche per incutere terrore ai popoli soggiogati, non volle o non potè impedire che i ladronecci, il sangue, la strage, la profanazione delle chiese e mille sacrilegi accompagnassero quasi sempre le sue conquiste.

  A139001542 

 Ma quando i Francesi comandati dal generale Berthier ebbero tra le ingorde mani il chiesto denaro, entrarono in Roma, pubblicarono che il Papa era decaduto dal suo potere temporale, allontanarono le guardie romane e in luogo di quelle vi misero soldati francesi.

  A139001542 

 Quindi il Piemonte perduto il suo re, fu ridotto a repubblica detta subalpina; Milano fu la capitale della repubblica denominata cisalpina, e così l'esercito francese avanzandosi era giunto presso Roma.

  A139001544 

 - Il Papa gliene diede uno dicendo: «non posso darvi quest'altro perchè deve passare a' miei successori.» Era questo l'anello detto pescatorio, che serve di sigillo a tutti iPapi.

  A139001547 

 Durante la dimora del Papa in quel convento fu visitato da parecchi sovrani e fra gli altri dal re di Sardegna Carlo Emanuele IV. Questo principe sfortunato dopo di aver opposta forte resistenza ai repubblicani, era stato costretto di abdicare al trono e di abbandonare gli Stati di terraferma in mano dei nemici per recarsi in Sardegna.

  A139001547 

 Quando giunse colà, il corpo di lui era già morto per metà e dopo un mese di penosa prigionia, morì il 29 agosto 1799.

  A139001553 

 Cadde allora Napoli sotto al dominio francese, e così tutta l'Italia era soggiogata; il Belgio, l'Olanda già erano state occupate dalle armi francesi, e queste dominavano già una parte dell'Egitto.

  A139001554 

 Si era già fatto creare console con altri due colleghi, poi solo console a vita prima ancora di venire la seconda volta in Italia.

  A139001555 

 Intanto era stato dato un successore a Pio VI, morto prigioniero a Valenza.

  A139001556 

 In simile guisa quando Napoleone chiese al Papa di recarsi a Parigi per andarlo a coronare imperatore era tranquillo possessore di Roma.

  A139001560 

 Perciocchè se si può appellare ladroneccio lo spogliare un sovrano del suo Stato, che diremo di Napoleone monarca cattolico, che osò detronizzare, e mandare in carcere il sommo Pontefice capo della cattolica religione, dal quale aveva ricevuto tanti servigi, ed a cui era debitore della sua consacrazione imperiale, tanto più che Roma in confronto de' molti regni da lui conquistati era poca cosa? Ma l'ambizione conduceva Napoleone a tali eccessi, e questa medesima ambizione servì molto ad alienargli i buoni, sicchè fin d'allora si potè prevedere che la sua potenza non sarebbe durevole.

  A139001565 

 Dopo alcune scaramuccie ed una sanguinosa battaglia, egli giunse ad impadronirsi della città di Mosca, che era la più grande e la più antica di quell'impero.

  A139001565 

 Napoleone non ignorava che tale impresa era difficilissima, {466 [466]} perciò pose in piedi un esercito di oltre quattrocentomila combattenti.

  A139001566 

 Altro formidabile nemico si avvicinava ed era l'inverno.

  A139001569 

 Allora Napoleone comprese che ogni resistenza era divenuta inutile; e al cospetto dell'Europa intera armata contro ad un solo uomo acconsentì di rinunziare per sempre all'impero, e si diede nelle mani de' suoi nemici.

  A139001573 

 Egli era figlio di un povero scarpellino, e rimasto privo di padre in fresca età fu affidato alle cure di un suo avo, che per tempo lo mise al mestiere del padre.

  A139001574 

 In mezzo alle vicende politiche la scultura era decaduta; ed egli si adoperò coll'ingegno, coll'arte e collo studio a far progredire quest'arte maravigliosa.

  A139001577 

 Nell'anno 1798 essendo Roma invasa dalle soldatesche della repubblica francese, non v'era più chi volesse spendere danaro in quadri, statue e architettura: quindi le arti languivano e la miseria era generale.

  A139001590 

 La commissione era difficile, perciocchè i Francesi tenevano in gran pregio quei rari monumenti dell'antichità.

  A139001594 

 Il Canova era di un'indole soavissima; fu vero amico coll'amico, sincero e rispettoso coi grandi, modesto con tutti.

  A139001597 

 Era quello il segnale della rivolta.

  A139001597 

 Nella mattina del 2 luglio 1820 uno squadrone di cavalleria stanziato a Nola inalberò lo stendardo dei carbonari, che era nero, vermiglio ed azzurro.

  A139001600 

 Si {477 [477]} accorsero ben tosto che la rivoluzione di Napoli era un torrente che nuovamente minacciava di sconvolgere tutta l'Italia e forse l'intera Europa; e a fine di concertare sui mezzi da adottarsi per porvi un argine, invitarono il re Ferdinando ad intervenire egli stesso a Lubiana.

  A139001608 

 Alcuni studenti dell'Università di Torino fecero chiasso per diverse sere al teatro, ed una sera (undici di gennaio 1821) quattro v'intervennero con berrettino rosso, che era il segno distintivo di coloro che erano i più caldi per la rivoluzione francese.

  A139001609 

 Dicesi che i costituzionali proponessero a Carlo Alberto, allora soltanto principe di Carignano, di mettersi egli stesso alla testa della sommossa, con promessa di farlo re dell'Italia, e che egli da prima lusingato da tale speciosa promessa acconsentisse; ma riflettendo poi al giuramento di fedeltà dato al legittimo sovrano, e sospettando di ciò che era realmente, che tal proposta venisse fatta dai carbonari, pensò meglio di rifiutarsi.

  A139001609 

 Egli era buono e contando sulla fedeltà de' suoi soldati sperava di poter reprimere gl'insorti, che difatti sul principio non erano in gran numero.

  A139001610 

 Nella stessa capitale tutto era in disordine.

  A139001611 

 Il municipio di Torino intimorito da tali grida spedì al principe una deputazione, con cui partecipava, che in vista dei gravi ed imminenti pericoli era indispensabile la costituzione.

  A139001618 

 Il piano era di fare una repubblica sola di tutta l'Italia, e perciò allontanare il Papa da Roma e detronizzare tutti i re d'Italia.

  A139001619 

 Per dar principio ad un'impresa di questa fatta era necessario prendere le armi e combattere.

  A139001619 

 Pio IX era stato eletto alla sede Pontificia l'anno innanzi; egli aveva conceduto una amnistia, vale a dire un perdono a tutti quelli che per essersi ribellati alle leggi dello stato erano stati mandati in esilio.

  A139001620 

 Alla testa dell'esercito Piemontese era Carlo Alberto re di Sardegna, di cui è bene che vi parli alquanto di proposito.

  A139001621 

 Ogni sua cura, ogni suo pensiero era intento a far rifiorir l'ordine e la moralità ne' suoi stati.

  A139001624 

 Vi fu un momento, in cui l'Austria si vide a mal partito, perchè mentre la Lombardia si era sollevata e vi stavano le armi Piemontesi, anche a Vienna e nella Boemia il popolo si era rivoltato, e voleva novità.

  A139001626 

 Moschetteria, artiglieria ed ogni arma da fuoco era in opera.

  A139001627 

 Io non posso più rendere servigi alla patria, alla cui felicità consacro da diciotto anni la mia vita, rinunzio volontariamente alla corona per deporla sulla fronte di mio figlio.» Era momento solenne! Diritto ed alto dinanzi alla maestà della sventura, Carlo Alberto circondato dai due figli e da' suoi principali ufficiali, i quali tutti tentavano di farlo desistere dal suo proposito, egli restò irremovibile nel voler suo.

  A139001635 

 Fare un governo provvisorio, miei cari, era un ribellarsi contro al legittimo sovrano, calpestare tutte le leggi per formare un regno, o una repubblica, o qualsiasi altra specie di governo fosse saltata in capriccio ai capi dei ribelli.

  A139001637 

 Era di spirito penetrante, retto, giudizioso e facondo.

  A139001637 

 Era esso nato a Carrara città del ducato di Modena.

  A139001645 

 Il conte Rossi non era ignaro di quel tristo progetto e sapeva il conflitto esistente tra lui e le società secreto, conflitto che finisce quasi sempre coll'assassinio.

  A139001656 

 Era quello il segnale.

  A139001656 

 Vi dico schiettamente, o miei cari, che il conte Rossi avrebbe dovuto esaminare la realtà del pericolo e ritardare di presentarsi alle camere; ma egli fidavasi dei carabinieri e di altri soldati posti per mantenere l'ordine; altronde maneggiando la causa della giustizia era disposto a dare anche la vita per sostenerla.

  A139001657 

 Una parte dei deputati era complice di quel misfatto.

  A139001660 

 Monsignor Palma, che era in una camera vicina a quella del Papa, è colpito da una palla di moschetto, per cui cade morto sull'istante.

  A139001662 

 Compromesso negli affari politici del 1831 si ritirò in terra straniera, donde ritornava dieci anni dopo per promuovere una cospirazione, il cui scopo era, dicevasi, la morte del Sommo Pontefice Gregorio XVI..

  A139001662 

 Egli era figlio di un barbiere di Bologna, città degli Stati Romani.

  A139001668 

 Se non possiamo servircene per difendere e salvare il nostro sovrano, siamo risoluti di morire piuttosto che consegnarle in altre mani fuorchè nelle sue; e se Pio IX ce le richiede, le deporremo agli augusti suoi piedi.» Difatti mantenendo {497 [497]} la parola non si sottomisero se non quando furono accertati essere tale la volontà del Papa; il quale era deciso di esporsi a qualsiasi ventura piuttosto di permettere che per lui si versasse una sola stilla di sangue umano.

  A139001672 

 Quelli che erano indifferenti rimasero stupidi perchè non s'immaginavano un fatto di tal genere; e fuvvi chi disse fin d'allora, che l'aver costretto il Papa a fuggire da Roma era un costringere le potenze straniere a venirlo a restituire sul suo trono.

  A139001676 

 Così il buon Pio IX era spogliato del trono da colui che fra mille spergiuri a' suoi piedi si offeriva pronto a dare le sostanze e la vita pel suo sovrano; colui che alla bontà di Pio IX doveva la libertà e la vita.

  A139001677 

 Quest'uomo singolare fu accolto con gran giubilo dagli altri ribelli, e poichè la repubblica era stata proclamata e i capi dovevano essere tre, egli fu nominato triumviro con Armellini e Saffi.

  A139001677 

 Tosto il nuovo governo impose tributi, poi ordinò un imprestito forzato in guisa che ogni cittadino era costretto {501 [501]} a portare una parte delle proprie sostanze a quelli che si dicevano capi del governo.

  A139001678 

 Che più? Si appropriarono i beni delle Chiese, gli oggetti d'oro e d'argento, o che racchiudevano cose di qualche pregio, calici, pissidi, raggi od altre cose sacre, tutto era involato per fare denaro.

  A139001682 

 Il Santo Padre profondamente {503 [503]} commosso dai segni di venerazione, di cui era ricolmo, si affrettò ad alzare da terra i membri della real famiglia, dopo aver loro data la pontificale benedizione.

  A139001682 

 Roma era tutta in disordine.

  A139001688 

 Solamente i Francesi camminarono verso Roma che era il centro dove erano radunati i nemici.

  A139001690 

 Tuttavia io debbo confessarvi che i francesi, volendo per quanto era possibile risparmiare lo spargimento del sangue, malgrado il loro coraggio e il loro valore dovettero combattere circa tre mesi sotto alle mura di Roma prima di poter entrare in città.

  A139001722 

 Questa notizia tornava al Santo Padre tanto più grata, in quanto che le cose eransi pure calmate in Piemonte, ove era salito al trono il Re Vittorio Emanuele II, mentre gli Austriaci dopo aver combattuto i ribelli in varie città degli Stati romani, erano pur riusciti a reprimerli, cacciarli dalla Toscana e ricondurre sul trono il Granduca Leopoldo.

  A139001724 

 Quando giunse a Pio IX la notizia che Roma era stata liberata, ne fu commosso fino alle lagrime.

  A139001725 

 Sparsa la notizia che Pio IX era per far ritorno a Roma, tutte le città de' suoi Stati si preparavano ad una gran festa; moltissimi illustri personaggi dai vari paesi della cristianità si recarono a Roma che divenne ingombra di carrozze e di forestieri, tutti là accorsi per assistere e cooperare alla grande solennità.

  A139001727 

 Era somma l'allegrezza degli abitanti: il loro contento sembrava un delirio, tanto era grande il trasporto di gioia che provavano all'aspetto del venerato sovrano.

  A139001728 

 Pareva che colà si fossero aperte le porte del cielo, tanto grande era il concorso della gente.

  A139001728 

 Pio IX giunge... smonta dalla carrozza, e piangendo per tenerezza tocca col piede la terra della patria da cui era stato costretto per quasi un anno e mezzo a vivere lontano.

  A139001728 

 Tutto era ornato a festa; e gli sguardi d'ognuno erano rivolti là donde era aspettato il Santo Padre.

  A139001734 

 Interrogato se non aveva potuto conoscere l'assassino, rispose: «Quella figura non è parmigiana: sono tre giorni che mi perseguita; l'ho veduto starmi da fronte, di dietro e da lato: ma io gli perdono di cuore; e qualora egli venisse scoperto, non voglio che abbia altro castigo che l'esilio; sia fatta la volontà di Dio: io ricevo la morte in penitenza de' miei peccati.» Udito poscia che non vi era più speranza di vita, convocò intorno al suo letto tutti i signori della corte, co' suoi servi e loro chiese perdono dei dispiaceri e dello scandalo che per avventura avesse loro arrecato.

  A139001741 

 Fu pure notato che la tranquillità di spirito era mezzo efficace per tenerlo lontano ed anche diminuirne l'intensità in quelli che ne erano colpiti.

  A139001743 

 Erano comunemente chiamate le madri dei poveri e non vi era infortunio che presso di quelle non trovasse conforto; non vi erano infelici che a quelle ricorrendo non avessero sollievo.

  A139001744 

 Alcuni mesi prima era già morto un figlio del re, e poco dopo un altro pure fu portato alla tomba.

  A139001754 

 Gli apparati erano veramente formidabili da ambe le parti; e siccome la fortezza meglio difesa era Sebastopoli, posta al mezzodì di quell'isola, così l'impeto della guerra fu tutto rivolto colà.

  A139001755 

 Il terreno era disputato a palmo a palmo, ed ogni palmo costava migliaia d'uomini.

  A139001799 

 Ammone, ove era l'antico tempio di Giove Ammone, oggidì Barca nell'Africa.

  A139001864 

 Calabria, quella regione che una volta era abitata dai Bruzi.

  A139001866 

 Caldea, contrada dell'Asia verso il dorso del Tigri e dell'Eufrate, la cui capitale era Babilonia, og.

  A139001922 

 Dardani, popolo della Dardania, che era parte della Mesia superiore, og.

  A139001937 

 Ercolano, antica città della Campania, stata distrutta dall'eruzione del Vesuvio nell'anno 72 dell'era volgare, scoperta alla metà del secolo scorso presso Portici, villa reale del regno di Napoli.

  A139001945 

 Falisci, popolo Etrusco, la cui città era Faleria, e il territorio era lungo il Tevere verso ai Sabini.

  A139001957 

 Frigia, regione dell'Asia Minore, sull'Egeo verso l'Ellesponto, o stretto de' Dardanelli, dove una volta era Troia.

  A139002090 

 Phenicia, oggi parte della Siria, ove era Tiro e Sidone.

  A139002192 

 Troia ed anche Ilio, città della Frigia, distrutta più di mille anni prima dell'Era volgare.


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  A140000017 

 La prima comincia da' più antichi abitatori d'Italia e si stende fino al principio dell' Era Volgare, quando tutto il Romano impero passò nella dominazione di Augusto.

  A140000018 

 La seconda dal principio dell' Era volgare va sino alla caduta del Romano impero in Occidente nel 476; ed io la chiamai Italia cristiana, perchè appunto in quello spazio di tempo il cristianesimo fu propagato e stabilito in tutta l'Italia.

  A140000038 

 Laonde i fiumi si versavano qua e colà senza alcun letto regolare; le colline e le montagne erano ingombre da folte selve, da oscure foreste; la superficie delle valli e delle pianure era coperta da acque stagnanti, da paludi e da fanghiglia.

  A140000038 

 Molti anni erano già trascorsi dopo il diluvio, e niun popolo ancora era venuto nel fertile paese, nell'ameno clima dell'Italia.

  A140000038 

 Quando un popolo discendente da Tiras, figlio di Giafetto, venne a stabilirsi in quelle regioni dell'antica Italia, ove oggidì presso a poco trovasi la Toscana, che perciò anticamente era detta Tirrenia.

  A140000048 

 Giove era riconosciuto per padre degli Dei e degli uomini, e chiamato Giove Feretrio, Statore, Salvatore, secondochè a quella buona gente pareva di aver da lui ricevuto questo o quell'altro beneficio.

  A140000049 

 Giunone sposa di Giove era la Dea sovrana ed universale, {18 [18]} cui davasi talvolta il nome di Giunone Sospita o Salvatrice, di Moneta o Consigliera.

  A140000054 

 Laonde questo Dio non solo era adorato con feste particolari dette terminali, ma di più quelli che avevano terreni limitrofi si radunavano sui confini, e presso ai segni divisori dei loro poderi facevano offerte e sacrifizi, ed amichevolmente banchettando riconosceva ciascuno i termini del suo campo.

  A140000063 

 Nel bollore della rissa Romolo, trasportato dalla collera, gettò sul capo di Remo uno strumento di ferro, di cui era armato e lo uccise sull' istante.

  A140000064 

 In mezzo al recinto della città era una vasta piazza detta Foro, dove il popolo si radunava par deliberare intorno agli affari pubblici.

  A140000065 

 Tito Tazio loro re era tenuto poi più valoroso guerriero del suo tempo.

  A140000069 

 Era vi dunque un senato, che proponeva le leggi e consigliava quanto fosse a farsi.

  A140000069 

 Il restante popolo, cioè l'infima plebe non aveva pressochè alcun diritto; era bensì convocato nel Foro, ma non dava quasi mai voto alcuno, solamente udiva ad esporre i partiti presi dai Patrizi, serviva alla milizia, esercitava le arti ed i mestieri.

  A140000071 

 Ogni cittadino era soldato; ma fra i cittadini Romolo ne prese cento di ciascuna tribù, i quali servivano a cavallo, perciò denominati Cavalieri.

  A140000077 

 Era solito di non accettare alcun allievo in iscuola se prima in confidenza non gli faceva una dichiarazione, ossia una specie di confessione delle azioni di tutta la vita.

  A140000077 

 Tale austerità di vita era per altro temperata dal passeggio, dal canto, dal suono, dalla Ginnastica e dalla lettura dei poeti, ossia da una specie di piccolo teatro.

  A140000078 

 Chi avesse detto o fatto oltraggio a Dio od alla religione era immantinente cacciato dalla sua scuola.

  A140000084 

 Era nel quarantesimo anno dell' età quando si presentarono due messaggieri ad offrirgli la dignità reale a nome del popolo e del senato di Roma.

  A140000084 

 Fu grandissima la gioia in Roma, allora che si seppe che Numa era re dei Romani

  A140000086 

 Qual degno allievo di Pitagora, egli era persuaso essere impossibile frenare i disordini senza di essa.

  A140000087 

 Fece innalzare un tempio a Giano, le cui porte rimanevano sempre aperte in tempo di guerra, e solo chiudevansi quando vi era pace.

  A140000090 

 Come egli aveva ordinato, il suo corpo fu deposto entro un'urna di pietra, ed a suo fianco in un altro sepolcro {29 [29]} furono collocati 24 grossi libri, dove era scritta la storia delle cerimonie da lui instituite in onore degli Dei, ai quali aveva innalzati templi.

  A140000090 

 Numa morì in età di anni 84 dopo aver fatto molto bene al suo popolo, e fu assai compianto, perchè era giusto e benefico.

  A140000094 

 Dopo il che Tullo ordinò la distruzione della città d'Alba, e ne diede incarico all' Orazio, che era rimasto superstite nella tenzone contro ai Curiazi.

  A140000101 

 Un cittadino di Corinto per nome Demarato era venuto a stabilirsi in Tarquinia, città dell'Etruria, donde Lucumone suo figliuolo recossi a Roma, cangiando il nome in quello di Tarquinio.

  A140000106 

 La battaglia era per essi supremo diletto, e tanto erano bramosi di vincere l'avversario col solo valore personale, che spesse volte nel calore della mischia gittavano l'elmo e lo scudo, e combattevano nudi.

  A140000106 

 Questa era la nazione cui la sventurata Italia ad immenso suo danno doveva dare ricetto.

  A140000107 

 Circa sei secoli avanti l'era volgare questi barbari pel loro gran numero non avendo più di che campare nei propri paesi stabilirono una migrazione verso l'Italia; vale a dire una parte di quella nazione risolse di trasferirsi dal proprio paese in Italia.

  A140000114 

 Dietro al Campidoglio era la rocca Tarpea, così nominata da quella fanciulla, che ai tempi di Romolo era ivi stata uccisa; da essa venivano precipitati i traditori della patria.

  A140000114 

 La fortezza del Campidoglio era fabbricata sulla sommità del colle, che trovandosi nel centro di Roma poteva servire a difesa della città.

  A140000115 

 Il peggiore di que' figli era Sesto.

  A140000119 

 Il resto dell' Italia era in pace.

  A140000120 

 I due magistrati prendevano il nome di Consoli da una parola latina, che significa provvedere; poichè il loro officio era appunto di provvedere alla salute della repubblica, vocabolo con cui sono indicati gli affari pubblici o comuni.

  A140000125 

 Come poi si accorse che era tagliato il ponte, si gettò nel Tevere e fra i dardi dei maravigliati nemici passò nuotando all'altra sponda.

  A140000125 

 Quelli che stavano alla guardia del ponte fuggirono, e soli rimasero a contrastarne il passo tre Romani, uno dei quali appellavasi Orazio soprannominato Coclite, perchè era cieco di un occhio.

  A140000125 

 Trovavasi sul Tevere un ponticello di legno, pel quale era facile penetrare nella città.

  A140000133 

 Esso era eletto dai due consoli e la sua carica non poteva protrarsi oltre a sei mesi.

  A140000138 

 Essi duravano in carica un anno; la loro persona era inviolabile, ed avevano il potere di modificare le deliberazioni dei consoli e del senato, di approvare o rigettare qualunque legge.

  A140000141 

 Dove noi vediamo ora la campagna di Roma, era anticamente il paese dei Volsci, popoli che furono molto tempo formidabili ai Romani, e fecero loro toccare molte sconfitte.

  A140000142 

 Era egli un giovane amante della patria, e segnatamente conosciuto pel grande rispetto che nutriva per sua madre.

  A140000146 

 Affinchè cessassero i tumulti fu creato dittatore un uomo molto virtuoso chiamato Cincinnato, che era tutto inteso alla coltivazione della campagna.

  A140000146 

 Essa era stata proposta da un console chiamato Spurio Cassio, il quale sperava di guadagnarsi per simil modo il favore della plebe e giugnere al supremo potere.

  A140000148 

 Un console di nome Minuzio andò loro incontro con poderoso esercito, combattè con valore, ma si lasciò rinchiudere coi suoi fra due colli, donde non si poteva più uscire che dalla parte occupata dal nemico; nè era via di mezzo tra il morire di fame o rimaner trucidato.

  A140000150 

 Voi mi dimanderete: Che cosa vuol dire passare sotto il giogo? Passare sotto al giogo era una pena umiliantissima, la quale si dava a quei prigionieri di guerra, che avessero vilmente cedute le armi.

  A140000152 

 Ciò era per avvisarlo che nulla sono le grandezze del mondo senza la virtù, e che si guardasse bene dal lasciarsi entrare nell'animo punto d'orgoglio tra l'ebbrezza dell'onore.

  A140000152 

 Era questo l'onore più grande che si potesse dare ad un generale.

  A140000155 

 Era in Roma una virtuosa fanciulla di nome Virginia.

  A140000156 

 Capo dei decemviri in quei dì era Appio, il quale abusando del supremo potere voleva di Virginia fare una schiava, che era quanto dire: comperar quella giovane come si comprerebbe un giumento in pubblico mercato.

  A140000162 

 Dionigi non era nato di famiglia reale, ma a forza di astuzie e di frodi riuscì a farsi obbedire da tutti, ora facendo morire segretamente coloro, che gli resistevano; ora accarezzando quelli che potevano favorirlo.

  A140000163 

 Poco geloso di farsi amare, purchè fosse temuto, quando compariva in pubblico era sempre accompagnato dalle feroci sue guardie, le quali attente ad ogni suo cenno trucidavano senza pietà gl'infelici, che avessero la mala sorte di cadere in disgrazia di lui.

  A140000164 

 Un giorno ebbe a se uno, che non era adulatore, di nome Filossene, e lo richiese del suo parere intorno ad alcuni versi che egli pretendeva essere bellissimi.

  A140000167 

 Era giunto il giorno fissato pel ritorno di Damone e niuno il vedeva comparire.

  A140000170 

 Damocle era fuor di se dalla contentezza e sembravagli di trovarsi in un vero paradiso, quando alzati gli occhi vide sopra il suo capo la punta di una spada, la quale attaccata al soffitto per un tenue crine di cavallo al più leggiero urto sarebbe caduta sul suo capo.

  A140000172 

 Tuttavia non potendo calmare le noie ed i terrori, provò di abbandonarsi agli eccessi del mangiare e del bere; sicchè, fatta una grave indigestione, morì in età di 63 anni, nel 360 prima dell'era volgare.

  A140000173 

 Egli non era cosi malvagio come il padre, ma era tanto indolente ed incostante, che ogni giorno cangiava di propositi.

  A140000174 

 Dionigi era impaziente dell'arrivo di sì esimio filosofo, e per alcuni mesi provò sommo diletto nell'udirne le lezioni, anzi parve che volesse mettere in pratica le massime di saviezza di quel celebre maestro.

  A140000185 

 Mentre Brenno {54 [54]} incalzava l'assedio, intese che il valoroso Camillo, invitato da'suoi, veniva per salvare la patria e che con forte esercito era giunto alle porte di Roma.

  A140000190 

 Era questi il più valoroso ed il più esperto capitano del suo tempo.

  A140000192 

 Siccome questo popolo nei costumi era molto somigliante ai Romani, così ad evitare la confusione, che avrebbe potuto nascere nelle battaglie, fu da' Romani imposta la pena di morte a chi fosse uscito dalle file.

  A140000192 

 Stava incerta la vittoria, quando gli auguri mandarono a dire, che per vincere era mestieri che il capitano dell' ala, che avrebbe cominciato a cedere, si fosse sacrificato agli Dei infernali.

  A140000199 

 Giovane intrepido e vago di gloria erasi Pirro già segnalato con molte vittorie; ed era sommamente ansioso di misurare le sue forze con quelle de' Romani.

  A140000203 

 Caio Fabrizio era povero, ma commendevolissimo per probità, frugalità e valore.

  A140000211 

 Ogni nave era armata nella parte anteriore di uno sperone di ferro o di rame detto rostro da una parola latina che significa becco.

  A140000212 

 La loro capitale era Cartagine, fondata due secoli prima di Roma.

  A140000212 

 Ricca, potente, guerriera, floridissima pel suo commercio, per le arti e pei mestieri, posta dirimpetto all' Italia e da essa divisa soltanto per un tratte del Mediterraneo, era considerata quale padrona del mare.

  A140000213 

 In Siracusa era salito sul trono un re chiamato Gerone, successore di Dionigi il tiranno, il cui nome credo non avrete ancora dimenticato.

  A140000215 

 Capo di quella spedizione era il console Regolo, uomo abile, coraggioso e assai commendato per probità.

  A140000215 

 Era questa la prima volta che i romani uscivano dei confini d'Italia.

  A140000220 

 Infatto i Cartaginesi, sdegnati perchè quella trattazione era tornata inutile, presero Regolo, gli tagliarono le palpebre, lo esposero alla sferza di ardente sole, e per saziare la loro barbarie il posero in una cassa orrida di acute punte di ferro, le quali, ovunque il misero si volgesse, lo trafiggevano; e quivi morì.

  A140000226 

 Cartagine, indebolita come era, accettò queste dure condizioni, e cosi dopo 24 anni di combattimenti ebbe termine la prima delle tre grandi guerre dei Romani coi Cartaginesi dette guerre puniche da una parola latina che vuol dire cartaginese.

  A140000227 

 Un illustre generale cartaginese di nome Amilcare erasi reso assai celebre nella prima guerra punica, ed in parecchi combattimenti era stato vincitore contro ai Romani.

  A140000240 

 Alle prerogative di grande capitano Scipione accoppiava una rara onestà, ed era cosi affabile e benevolo, che vinceva colla dolcezza quelli, che non poteva vincere colla forza.

  A140000240 

 Emulo del generale cartaginese, il quale per battere i Romani in Italia era andato ad assalirli nella Spagna, egli pure colà, all'età di soli ventiquattro anni, assalì i Cartaginesi già fattisi padroni di quel vasto regno.

  A140000240 

 Suo padre era stato ucciso dai Cartaginesi nella Spagna, e ciò eragli sprone al coraggio.

  A140000258 

 Gerone re di quella città era morto, ed alcuni Siracusani avevano ucciso Geronimo suo nipote.

  A140000258 

 Per la qual cosa Siracusa era di nuovo caduta in potere de'Cartaginesi.

  A140000261 

 Questi, durante il saccheggio, mentre la città era tutta a ferro e a fuoco, stava inteso con tutto l' animo a considerare certe figure di geometria; quando all'improvviso gli si fa innanzi un soldato ordinandogli di seguitarlo e di recarsi dal generale romano.

  A140000264 

 Questa carica durava cinque anni; l'uffizio annessovi era di tenere il registro de'cittadini romani, del loro patrimonio, ed inoltre il registro de'cavalieri e dei senatori.

  A140000264 

 Viveva in quel tempo in Roma un uomo di vita rigida ed austera, di nome Porzio, soprannominato Catone, vale a dire astuto; nome che assai gli conveniva perchè era tenuto {71 [71]} pel più scaltro degli uomini del suo tempo.

  A140000265 

 Ma quando quel console diede ordine di uscire dalla città, dicendo francamente che era venuto per appiccarvi il fuoco e distruggerla, i Cartaginesi montarono in tanto furore, che vollero difendersi fino alla morte.

  A140000268 

 Era del tenore seguente: «Vengano tutti i beni a' Romani ed alla nazione de' Giudei per mare e per terra in eterno: le armi nemiche siano sempre da loro lontane.

  A140000271 

 Così disoccupata la plebe cominciava ad invidiare la sorte dei ricchi, desiderosa di porre le mani sopra i loro averi; ciò era un vero ladroneccio, perchè colui, il quale con giusti mezzi e titoli ha acquistato sostanze, è giusto che se le goda.

  A140000275 

 Aderbale (era questo il nome del cugino superstite), temendo non potersi difendere da tale nemico, implorò l'aiuto del Senato romano, il quale divise il regno tra i due cugini; ma Giugurta macchiandosi di un novello omicidio s'impadronì anche della parte, che era stata assegnata ad Aderbale.

  A140000275 

 Di aspetto feroce, alto della persona, bruttissimo nella faccia, era di complessione forte e robusta.

  A140000275 

 Egli era nato da poveri contadini in Civernate presso Arpino, e durante la sua giovinezza lavorò la terra a giornata per altri.

  A140000281 

 Fortunato lui se si fosse dimostrato in pace, quale era stato in guerra! Ma egli si lasciò trasportare dalla superbia, vizio abbominabile che cagiona la rovina degli uomini e delle nazioni.

  A140000283 

 Il diritto di cittadinanza romana era una qualità di grande pregio.

  A140000286 

 D'allora in poi, quando si radunavano i comizi, la folla del popolo, che accorreva da tutte le parti dell'Italia a Roma, era si grande, che non potendo essere contenuta nel campo di Marte o nel Foro, in gran numero salivano sui tetti de' templi e delle case per vedere almeno da lontano ciò che si faceva.

  A140000287 

 Era costui Giunio Cornelio Silla, d'indole ostinata ed audace, e nemico implacabile di Mario.

  A140000293 

 Spartaco, nativo di Tracia, era tenuto schiavo nella città di Capua.

  A140000294 

 Il loro disegno era di uccìdere i consoli e la maggior parte dei senatori, impadronirsi dell'erario.

  A140000295 

 La fortuna non gli fu propizia; le sue soldatesche vennero sbaragliate; ed egli, che pur coraggioso era, restò trafitto combattendo.

  A140000296 

 Egli era nato nella città di Arpino, e ancora giovane fu fatto questore, quindi edile e pretore, e finalmente console; e fu nel suo consolato che scoprì e dissipò la congiura di Catilina.

  A140000297 

 Era molto frugale nel mangiare e nel bere.

  A140000297 

 Rideva poco; era fermo nelle sue risoluzioni: non poteva tollerare nessuna adulazióne.

  A140000298 

 Amico di Catone era pure in Roma altro personaggio, che divenne ancor più celebre di Pompeo e di Cicerone, e fu Giulio Cesare.

  A140000298 

 Egli era d'intrepido coraggio, parlava con somma eleganza, ma era ambizioso senza paragone e desiderava di far parlare di sè e di acquistarsi onore e gloria.

  A140000299 

 Amico di Cesare e di Pompeo era Crasso, celebre per le sue ricchezze, e già conosciuto pel valore dimostrato nella guerra degli schiavi.

  A140000299 

 Crasso era bensì un valente capitano, ma il più avaro dei Romani.

  A140000300 

 Ciò avvenne perche la loro amicizia era solamente appoggiata sull'ambizione; e voi dovete ritenere, che la vera amicizia non può durare, se non si fonda sulla virtù.

  A140000300 

 In quel momento Cesare trovandosi nelle Gallie si mosse col suo esercito contro di Pompeo, il quale era in Roma.

  A140000307 

 Antonio luogotenente di Cesare era allora console, e dopo la morte di questo, per tutto il tempo del suo consolato, esercitò in Roma un'assoluta autorità.

  A140000309 

 Si può credere che i rimorsi, da cui era agitato Bruto per l'uccisione del suo amico e benefattore, gli rappresentassero all'immaginazione que' fantasmi, poichè i rimorsi sono i più crudeli carnefici dei colpevoli.

  A140000313 

 Quando poi si accorse che Antonio per la disonorevole sua condotta era caduto in disistima, marciò contro di lui dopo allestita una flotta, vale a dire un'armata di circa trecento navi.

  A140000315 

 Siccome il nome di Dittatore era venuto in dispregio, egli prese il modesto titolo d'Imperatore, vale a dire comandante, titolo col quale i soldati d'ordinario salutavano il loro capitano dopo la vittoria.

  A140000317 

 Finora abbiamo considerato l'Italia nelle sue relazioni colla repubblica Romana, e veduto questa potenza sorgere da umili principii, crescere a segno che ai tempi, di cui qui intendo di parlarvi, era divenuta padrona di quasi tutto il mondo in quei tempi conosciuto.

  A140000327 

 Era anche presente Mecenate, il quale tentò di avvicinarsi a lui per fargli cangiar proposito; ma non potendosegli avvicinare per la grande quantità di gente, scrisse in un biglietto: Alzati, o manigoldo, e lo gettò ad Augusto.

  A140000327 

 In un trasporto di zelo un giorno era in procinto di proferire una sentenza, con cui parecchi cittadini erano condannati a morte.

  A140000330 

 Fu pertanto tramata una congiura, che tendeva a dare la morte all'imperatore, e ne era capo un certo Cinna, già condannato a morte e graziato dallo stesso Augusto.

  A140000337 

 Quest'uomo, ambizioso ed ingordo di danaro, era stato spedito al governo della Germania.

  A140000339 

 Roma trovavasi sommamente costernata, e lo stesso Augusto senza fine addolorato si vestì a lutto, si lasciò crescere la barba ed i capelli, il che era segno del maggior cordoglio che dare potesse un Romano, e qua e là correndo come forsennato, esclamava: Varo, rendimi le mie legioni!.

  A140000343 

 Egli pertanto dopo aver riportate molte vittorie cadde ammalato nella città di Antiochia, e in breve si accorse che gli era stato propinato il veleno.

  A140000343 

 Le ceneri di lui vennero portate a Roma, e quando furono deposte nel sepolcro di Augusto, si fece all'improvviso un cupo silenzio ed i magistrati, i soldati ed il popolo si posero a gridare, che la repubblica era perduta.

  A140000345 

 Allora un certo Macrone, abituato nei delitti, gli gittò un guanciale sulla faccia, e lo soffocò nell'anno 37 dell'era volgare.

  A140000346 

 Il Senato, offeso perchè non era stato il primo a fare tale proposta, rigettò la dimanda del principe.

  A140000347 

 Esso era figliuolo del prode Germanico, ma privo affatto delle virtù del padre.

  A140000348 

 La dignità di pontefice era tra le prime di Roma; ed egli volle che sua moglie e di poi il suo cavallo fossero sommi pontefici.

  A140000349 

 Aveva destinati parecchi servi e domestici, i quali erano incaricati di provvedere quanto poteva occorrere al magnifico Incitato, che cosi addimandavasi il cavallo idolatrato; e qualunque personaggio fosse andato a far visita ad Incitato era lautamente accolto.

  A140000350 

 Trattenete il riso, se potete! Un giorno l'imperatore invitò quel cavallo alla sua tavola, ove era apparecchiato un sontuoso pranzo; gli fece porre innanzi dell'orzo dorato, che probabilmente non gli piacque tanto quanto il solito cibo; gli versò egli stesso del vino in una coppa d'oro, nella quale bevette lo stesso imperatore.

  A140000353 

 Egli era poco atto al governo; tuttavia in principio del suo regno mandò ad effetto alcune belle opere, per cui {97 [97]} fece concepire al popolo romano buona speranza di sè; ma lasciandosi di poi guidare da cattivi consiglieri, commise molti delitti.

  A140000354 

 Era pertanto di somma necessità che venisse un Maestro, il quale colla santità della dottrina insegnasse ai regnanti il modo di comandare, ed ai sudditi quello di ubbidire.

  A140000354 

 Richiamatevi qui a memoria la famosa visione di Nabuccodonosor, con cui Dio rivelava a quel principe quattro grandi monarchie, delle quali l'ultima doveva superare tutte le altre in grandezza e magnificenza; questa era il Romano impero.

  A140000355 

 Questa monarchia eterna, da fondarsi sopra le rovine delle quattro antecedenti, era la religione Cattolica, la quale doveva dilatarsi per tutto il mondo in modo, che la città di Roma, già capitale del Romano impero, diventasse gloriosa sede del Vicario di Gesù Cristo, del Sommo Pontefice.

  A140000356 

 Egli, che aveva già tenuto sette anni la sede apostolica nella città di Antiochia, l'anno quarantesimo secondo dell'Era Cristiana venne a stabilirsi in Roma, città in quel tempo data in preda ad ogni sorta di vizi, perciò niente affatto disposta a ricevere una religione che è tutta virtù e santità.

  A140000363 

 Ma subito si accorse che il suo asilo era circondato dai soldati, i quali cercavanlo a morte.

  A140000365 

 Sì grande era nei due eserciti il desiderio di combattere, che in tre giorni seguirono tre grandi battaglie sempre vantaggiose ad Ottone, finchè Valente e Cecina, famosi generali di Vitellio, unendo insieme le loro forze, diedero nel tempo stesso un generale attacco alle schiere nemiche.

  A140000367 

 Da abile generale egli aveva già soggiogato colle armi tutto quel paese; e solo rimanevagli ad impadronirsi di Gerusalemme, quando gli eserciti Romani di Oriente, sdegnosi di servire ad un crapulone quale era Vitellio, proclamarono imperatore Vespasiano, universalmente conosciuto per uomo coraggioso, abilissimo nel fatto delle armi, affabile e cortese con tutti, perciò amato da tutti.

  A140000367 

 Vespasiano fino dai tempi di Nerone era stato spedito in Palestina per acquetare alcuni tumulti insorti tra i Giudei, i quali, ora per un motivo, ora per un altro ribellavansi ai Romani.

  A140000371 

 Quando udivano a dire, che il Messia era già venuto, e che era Gesù Cristo da loro condannato e messo in croce, viepiù si sdegnavano.

  A140000374 

 Sempre intento a fare del bene era grandemente afflitto quando non aveva occasione di esercitare qualche buona azione.

  A140000378 

 Per osservare da vicino quel terribile fuoco, mentre tutta la gente fuggiva, egli si avanzò verso del luogo, ove maggiore era il pericolo; ma la sua curiosità gli costò la vita; che rimase soffocato dall'odore dello zolfo e dalle ceneri.

  A140000379 

 Così la pietà del figliuolo era dalla Provvidenza ricompensata colla salvezza della madre e di se medesimo ( V. Plinio, lib.

  A140000386 

 Domiziano era stato allora trucidato nel proprio palazzo.

  A140000386 

 Fu creduto pazzo dagli astanti, ma la cosa era proprio avvenuta così.

  A140000395 

 Egli riedificò la città di Gerusalemme sotto il nome di Elia per ricordare il nome di sua famiglia, che era Elio; ma proibì per sempre agli Ebrei di andare colà per abitarvi.

  A140000395 

 La sua memoria era così prodigiosa, che letto un libro, di subito ripetevalo da un capo all'altro.

  A140000399 

 Marc'Aurelio era degno successore del saggio Antonino, di cui era figliuolo adottivo.

  A140000401 

 All'inaspettato prodigio tutti levarono la faccia all' insù ricevendo cosi l'acqua a bocca aperta; tanto era ardente la loro sete.

  A140000401 

 Le schiere cristiane, alle cui preghiere era attribuito questo celeste favore, ricevettero il nome di legione fulminante.

  A140000404 

 Cosi la crudeltà tornò a danno di chi n'era l'autore.

  A140000405 

 Egli si era pei suoi meriti sollevato ai primi gradi della milizia.

  A140000409 

 Il tiranno follemente si argomentava di poter distruggere il cristianesimo, e all' opposto ne moltiplicava i fedeli, perchè il sangue de' martiri era feconda semente di novelli credenti.

  A140000412 

 Egli aveva condannato a morte il prefetto delle guardie pretoriane di nome Macrino, il quale accertatosi che era destinato a morte spietata, fece trucidare lo stesso Caracalla in età di anni ventinove e gli succedette nel governo.

  A140000413 

 Egli fu cosi denominato, perche introdusse in Italia il culto del sole, di cui esso era grande sacerdote, che in lingua siriaca dicesi Eliogabalo.

  A140000414 

 Aveva altresì fatto costruire una torre, ai cui piedi era un pavimento di pietre preziose, acciocchè, occorrendo, avesse la soddisfazione di precipitarsi giù e rompersi il capo nella più splendida maniera, che gli fosse possibile.

  A140000417 

 Eliogabalo l'aveva adottato per successore; ma perchè era di ottimi costumi e da tutti amato, ne ebbe gelosia, e tentò {114 [114]} di farlo ammazzare.

  A140000419 

 Che più? in una guerra accorgendosi che Ovinio era stanco, gli offerì il proprio cavallo, camminando egli stesso a piedi.

  A140000419 

 Egli era affabile con tutti, e perdonava facilmente a chiunque lo avesse personalmente offeso.

  A140000422 

 La venerava egli stesso, e voleva che dagli altri fosse rispettata; nelle feste, nei pubblici spettacoli la voleva sempre seco; anzi in tempo di guerra, nelle più pericolose battaglie erale sempre accanto, ed ella era abbastanza coraggiosa e virtuosa da non iscostarsi mai dall'amato figliuolo.

  A140000423 

 Questo principe era d'indole e di cuore assai buono, ma troppo attaccato al culto degli Dei.

  A140000424 

 Egli era un semplice soldato barbaro, di statura e forza gigantesca.

  A140000424 

 In gioventù era stato pastore sulle montagne della Tracia, oggidì Rumania, ed aveva dato saggio d'incredibile valore contro alle bestie feroci ed ai masnadieri.

  A140000428 

 Al vedere, o giovani, l'imperatore nominato ora dai pretoriani ed ora dagli eserciti, quando dal Senato e quando dal popolo, forse direte: Non vi era una legge, che determinasse la successione all'impero e che così prevenisse tanti mali? Presso ai Romani mancava veramente questa legge.

  A140000431 

 L'impero di Decio è segnato da una crudele persecuzione, da lui eccitata contro ai cristiani, ed è la settima tra le dieci sanguinose suscitate nei tre primi secoli dell'era volgare.

  A140000432 

 Nel raccontarvi la spedizione di Varo in Germania vi feci osservare, che quel paese era nella maggior parte coperto da folte selve, e che parecchi uomini vi abitavano, altri in mezzo alle selve, nelle tane come le volpi, altri nelle spelonche delle montagne a maniera di orsi, altri poi dimoravano in capanne sulle riviere dei laghi e dei fiumi.

  A140000441 

 Era costei di nascita e di religione ebraica, e quando ebbe cognizione del Vangelo favori molto il cristianesimo, e volea farsi istruire per abbracciarlo; ma sgraziatamente cadde in cattive mani, cioè ebbe a maestro un eretico di nome Paolo di Samosata, il quale invece di guidarla alla verità, la trasse all'errore.

  A140000441 

 Questa città era la sede di Zenobia, donna di eroico valore, la quale per molte conquiste fatte si gloriava del titolo di regina d'Oriente.

  A140000443 

 Aureliano nei primi anni del suo regno non era contrario ai cristiani, ed aveva gran rispetto pel sommo Pontefice.

  A140000448 

 Questo principe di basso legnaggio soltanto per via delle armi era giunto a conseguire il trono.

  A140000449 

 Mentre l'Italia era bagnata di sangue cristiano, l'impero fu assalito dai barbari, e perturbato da sollevazioni di parecchi sudditi; perciò furono creati due Cesari, cioè due luogotenenti ed eredi dei due imperatori.

  A140000452 

 Il suo corpo era una sola piaga, che metteva vermi continuamente, e nell'eccesso del furore faceva strozzare tutti i suoi medici.

  A140000455 

 Invece di perseguitare i cristiani, come Galerio e Diocleziano, egli si era loro mostrato sempre favorevole, animato a ciò da Elena sua moglie.

  A140000455 

 Suo padre morendo lo aveva eletto successore, e tutto l'esercito con unanimi applausi approvò e riconobbe il novello imperatore, il quale allora era in età di anni trentadue.

  A140000457 

 Costantino allora s'inoltrò fin sotto Roma, donde Massenzio non era mai uscito, perchè i suoi astrologhi gli avevano predetto, che se ne usciva, sarebbe perito.

  A140000458 

 La battaglia era inevitabile, e doveva decidere a chi rimarrebbe l'impero.

  A140000458 

 Posto in tale cimento Costantino, che più non credeva alla follia del paganesimo, ma non era ancora fermo credente in Cristo, si rivolse, come egli disse di poi, al Dio creatore del cielo e della terra con vivo desiderio di conoscerlo.

  A140000460 

 Egli cominciò dal pubblicare un editto, in forza di cui era proibito di perseguitare i cristiani; richiamò quelli, che erano stati mandati in esilio per la fede, ordinando fossero loro restituiti i beni, di cui erano stati spogliati.

  A140000464 

 L'imperatore Massimiano, suocero di Costantino, il quale era stato costretto da Galerio a lasciare il trono, brigava per ritornare al possesso con aperte ribellioni.

  A140000465 

 Un altro competitore di Costantino era Licinio, il quale governava l'impero nelle parti d'Oriente.

  A140000466 

 Malgrado tante buone qualità Costantino era tacciato di indole impetuosa, la quale di vero gli fece commettere azioni, di cui fu dolentissimo per tutta la vita.

  A140000469 

 Di poi suddivise queste due grandi parti del romano impero in quattro prefetture; la 1 a era la prefettura d'Oriente divisa in cinque diocesi, ovvero Provincie, Oriente, Egitto, Asia, Ponto e parte della Tracia.

  A140000469 

 La 2 a era la prefettura d'Illirio, che comprendeva due diocesi, la Macedonia e l'altra parte della Tracia.

  A140000473 

 Costante, che era rimasto padrone di tutto l'impero d'Occidente, fu ucciso da un suo generale di nome Magnenzio, che lo stesso imperatore aveva salvato da morte in una sedizione.

  A140000480 

 Fervoroso cristiano e valente capitano, come fu proclamato imperatore, chiamò intorno a sè l'intiero esercito, e disse che egli era cristiano, nè voleva comandare se non a soldati cristiani.

  A140000482 

 Questi preso da indignazione alla presenza dello stesso Giuliano tagliò il pezzo, che era stato spruzzato dall'acqua, e diede una ceffata al sacerdote.

  A140000492 

 Teodosio era cristiano, ed in sè riuniva le più belle doti, di cui uomo possa andare adorno.

  A140000497 

 In altra occasione la clemenza di Teodosio venne meno; poichè, mentre egli era in Milano, gli abitanti di Tessalonica, città dell'Illirio, si rivoltarono contro al governatore, lo uccisero, e atterrarono in pari tempo una statua, che Teodosio aveva fatto innalzare al proprio padre.

  A140000501 

 Questo Valentiniano era fratello del pio Graziano, e trovavasi allora in assai giovanile età per opporsi a quel ribelle generale.

  A140000502 

 Teodosio, che era stato da alcuni affari chiamato a Costantinopoli, a siffatte notizie raccoglie un esercito, e dall'Oriente ritorna in Italia contro di Massimo.

  A140000505 

 Sullo scorcio del quarto ed al principio del quinto secolo dell'era cristiana la nostra Italia fu invasa da un grandissimo numero di barbari, i quali la ridussero ad uno stato deplorabile, forse non mai più veduto.

  A140000507 

 Il giovane Onorio, che risiedeva in Milano, era di grande pietà, ma poco abile nelle cose di Stato e di guerra.

  A140000513 

 Quella grande capitale, miei cari, dal tempo in cui era stata saccheggiata dai Galli guidati da Brenno, non aveva più veduto alcun nemico alle sue porte; laonde tutti i cittadini furono immersi nella più grave costernazione.

  A140000513 

 Roma assediata al di fuori, agitata da parecchi barbari, che tenuti come schiavi si trovavano nell'interno della città, era sul punto della sua rovina.

  A140000516 

 Io non ho forza per difenderli dalla tua violenza, ma se mai li tocchi, la pena del sacrilegio ricadrà sopra di te.» A queste parole il capitano, compreso di religioso rispetto, rinchiuse tosto con grande cura la sala, che conteneva quel tesoro, e si affrettò ad informare Alarico di quanto gli era successo.

  A140000516 

 Tuttavia Alarico ebbe grande rispetto per la cristiana religione; e, barbaro quale era, comandò a' suoi soldati di non inseguire quelli, che si fossero nelle chiese ricoverati.

  A140000522 

 Egli era d'indole altera e molto dominato dall'invidia che il portava a voler comandare da solo.

  A140000522 

 Ezio era un grande capitano ed un profondo politico, che contribuì a ritardare alquanto la caduta dell'impero d'Occidente.

  A140000523 

 Bonifacio era al pari di lui abile e valoroso, ma più giusto, più moderato, più generoso, e per questo appunto venne in odio al suo rivale, che tentò di perderlo.

  A140000525 

 Godeva egli di farsi soprannominare flagello di Dio; nome a lui ben dovuto a motivo delle devastazioni, onde il suo cammino era dappertutto segnato.

  A140000534 

 Costui, goto di nascita, fin dalla prima gioventù si era reso celebre per valore, ed era giunto rapidamente ai primi gradi della milizia.

  A140000534 

 L'impero d'Occidente, che prima comprendeva la metà del mondo allora conosciuto, al tempo di cui vi parlo era quasi affatto caduto in mano de' barbari, i quali lo divisero in una quantità di piccoli regni.

  A140000536 

 Malgrado gli onori onde era colmo l'ambizioso Ricimero non poteva vedere l'Italia in pace, e tentò di muovere i barbari a tumulto.

  A140000538 

 Era da più anni ministro del feroce Attila quando dal Norico, vastissima provincia della Germania, che oggidì dicesi Austria, scese in Italia alla testa di que' suoi venturieri.

  A140000539 

 Ma alle guardie che avevano cooperato alla elezione di Augustolo in compenso fu data una parte delle terre d'Italia; al che Oreste non volle acconsentire, perchè era un vero latrocinio.

  A140000543 

 Il Re stringeva in sè il supremo potere militare e civile, ed esercitava anche il pontificato, cioè era anche capo delle cose di religione.

  A140000543 

 Il suo potere era a vita, e alla morte di lui l'esercito e talvolta il popolo radunato ne eleggevano il successore.

  A140000543 

 Nei primi tempi di Roma il Re era eletto dal Senato e riconosciuto dal popolo.

  A140000544 

 Era cosi detto dalla parola latina senex, che vuol dire vecchio, perchè quelli che lo componevano dovevano essere di gran senno, e non vi erano ammessi se non ad un'età alquanto avanzata.

  A140000544 

 Il Senato era il consiglio supremo dello Stato: i Senatori avevano il potere di far leggi, e di deliberare intorno ai più gravi affari.

  A140000544 

 SENATO. - La prima dignità dello Stato, instituita dallo stesso Romolo, e conservata fino alla caduta del romano impero, era il Senato.

  A140000545 

 Niuno era annoverato fra i cavalieri, se non constava ch'egli avesse un determinato reddito per almeno mantenersi un cavallo, che riceveva dai censore e in tempo di guerra dal capitauo supremo dell'esercito.

  A140000551 

 IL CONSOLATO era una carica che durava un anno.

  A140000554 

 Il numero dei pretori non era fisso; loro principale uffizio era di rendere giustizia e fare le veci dei consoli, quando questi si trovavano alla testa degli eserciti.

  A140000557 

 QUESTURA. - Questura si dice da quaerere, ovvero cercare, perchè era cura speciale del questore di provvedere alle finanze della repubblica.

  A140000558 

 La loro persona era inviolabile, e avevano il diritto di sospendere colla semplice parola veto (proibisco), le ordinanze e i decreti del Senato, dei dittatori e dei consoli.

  A140000560 

 La prima di queste divinità era Giove, quasi pater iuvans, padre che aiuta, cui sacrifica-ransi diverse specie di animali.

  A140000561 

 Il capo dei pontefici era detto Pontefice Massimo.

  A140000561 

 La persona del pontefice era sacra, ed aveva autorità sopra tutte le cose di religione.

  A140000562 

 I tre più cospicui presiedevano uno col titolo di Flamen Dialis al culto di Giove, il secondo era dedicato a Marte e dicevasi Martialis, il terzo a Romolo dicevasi Quirinalis.

  A140000565 

 Il primo di loro era detto Currione Massimo, ed eleggevasi dal popolo radunato.

  A140000569 

 Tra le feste era celebre quella di Saturno, che celebravasi nel mese di dicembre.

  A140000571 

 Era l' anno di Roma.

  A140000571 

 Il primo era marzo, indi aprile, maggio, giugno, quintile, sestile, settembre, ottobre, novembre, dicembre; questi componevano un anno di 304 giorni.

  A140000577 

 Per un'usanza altrettanto incomoda, quanto bizzarra indicavano i giorni, contando non già quanti giorni del mese erano passati, come facciamo noi, ma quanti giorni rimanevano per arrivare ad uno de'suddetti giorni, cioè calende, none ed idi; laonde per indicare il 20 gennaio, dicevasi: il decimoterzo avanti le calende di febbraio, perchè il 20 gennaio trovavasi tredici giorni innanzi al primo di febbraio, che era il giorno delle calende: per indicare il 2 febbraio dicevasi il quarto avanti le none di febbraio; il 9 di marzo, settimo avanti gli idi di marzo.

  A140000578 

 Dicevansi giorni festivi, dies festi, quelli in cui era proibito ogni lavoro, e tutti dovevano esclusivamente occuparsi in opere di religione; ad sacrificia diis offerenda.

  A140000578 

 Giorni di lavoro, dies profesti, quelli in cui era permesso, {152 [152]} anzi comandato il lavoro.

  A140000579 

 ORE DEL GIORNO. - Il giorno dividevasi in dodici ore più o meno lunghe, secondo la stagione, nel modo che era praticato dagli Ebrei.

  A140000581 

 OROLOGI. - Ne' primi tempi di Roma non eravi misura fissa del tempo; solamente verso la fine della prima guerra punica, cioè ducento cinquant'anni prima degl'era volgare, fu recato a Roma dalla Sicilia il primo orologio a sole, che era una specie di meridiana.

  A140000581 

 Un secolo dopo, cioè centocinquantanni prima dell'era volgare, comparvero le clessidre, che sono orologi ad acqua od a polvere.

  A140000582 

 A quel segnale ammogliati e senza moglie, purchè fossero in istato di portare armi, si assembravano divisi in tribù nel luogo indicato, che d'ordinario era il Campo Marzio.

  A140000583 

 Così che ogni legione era composta di 31 manipoli e 60 centurie; l'intera legione era di sei mila uomini.

  A140000583 

 La legione era comandata da sei tribuni militari, che davano gli ordini alternativamente; i subordinati ai tribuni erano i centurioni, ovvero ufficiali di una compagnia composta di 100 uomini.

  A140000584 

 ARMI DELLA FANTERIA. - Arma comune a tutti i soldati romani era una corta spada a due tagli e bene affilata.

  A140000586 

 La forza di queste macchine era maravigliosa.

  A140000587 

 Il tamburo non era conosciuto: usavano soltanto delle trombe di rame di varia grandezza.

  A140000589 

 Chiunque in una mossa si fosse allontanato a segno di non udire il suono della tromba, era considerato come disertore.

  A140000589 

 Falli più lievi punivansi col bastone, colla privazione del soldo, con comparire al pubblico in vestimento donnesco; e quest'ultimo castigo era riserbato ai vili.

  A140000589 

 La loro cena era un poco migliore, e negli ultimi tempi della repubblica furono provveduti di sale, di legumi e di lardo.

  A140000593 

 Il denaro era d'argento, notato colla lettera X e valeva dieci assi, ossia cinquanta centesimi.

  A140000594 

 Il sesterzio era la quarta parte del danaro, corrispondente a due assi e mezzo, ossia due soldi e mezzo.

  A140000595 

 La Zecca delle monete era nel tempio di Giunone Moneta, onde moneta fu eziandio appellato il danaro.

  A140000597 

 PESI. - Il peso ordinario era la libbra, corrispondente a 327 grammi.

  A140000599 

 - La principale misura pei liquidi era l' anfora, detta anche cado di ventisei litri.

  A140000599 

 La misura comune era il congio, che corrisponde a circa tre litri e quattro decilitri.

  A140000599 

 La principal misura pei solidi era il moggio o staio, la cui capacità era il terzo dell'anfora, poco più di otto litri.

  A140000600 

 MISURE DI LUNGHEZZA. - L'unità di misura di lunghezza era il dito, spessore del dito ordinario di un uomo; il pollice, ossia la larghezza del pollice; il palmo, o tre pollici, o la larghezza della mano; {156 [156]} il piede, o dodici pollici, ossia centimetri 34; palmipiede, la larghezza di un palmo e di un piede, cioè quindici pollici; cubito, ossia un braccio corrispondente ad un piede e mezzo, ossia centimetri 50; il passo, o cinque piedi, corrisponde a m.

  A140000601 

 Il miglio era indicato sulle strade da una pietra miliaria, su cui era scritta la distanza di quel luogo dalla capitale del regno.

  A140000602 

 MISURE DI SUPERFICIE. - La misura ordinaria di superficie era il iugero, così detto, perchè era quanto in un giorno potesse arare un bue; comprendeva quattrocento quaranta piedi in lunghezza e centoventi in larghezza.

  A140000603 

 Pei combattimenti navali l'acqua era portata nell'interno del circo da acquedotti a bella posta scavati, e vi formavano una specie di lago.

  A140000603 

 Questi giuochi si facevano ordinariamente in un luogo detto circo, che era un vastissimo recinto, intorno a cui potevano stare molte migliaia di spettatori.

  A140000604 

 GLADIATORI. - Un altro genere di spettacolo non meno barbaro, non meno gradito al popolo romano, era quello dei gladiatori.

  A140000605 

 Il più bel teatro di Roma poteva capire sino a 80,000 spettatori, ed era costruito di marmo all'aria aperta.

  A140000606 

 Per lo spazio di circa duecento cinquant'anni la volontà del Re era legge presso ai Romani.

  A140000608 

 Presso i Romani non era così; sempre occupati in guerra, poco badavano alle arti ed al commercio.

  A140000609 

 L'alfabeto però era composto di sole lettere maiuscole; le minuscole furono introdotte più tardi a comodità di chi scrive.

  A140000610 

 Fu invece trovato che la corteccia di due alberi, detti Tisia e Fisira, era più forte e più duratura.

  A140000610 

 Ma questo genere di scrittura, sebbene assai più facile che sopra la pietra, non era tuttavia di molta durata.

  A140000611 

 Per iscrivere adoperavano, come sui mattoni, un punzone, detto stilo, il quale aveva un'estremità appuntata per segnare le lettere; l'altra parte era piatta e serviva ad appianare le incisioni quando occorreva fare qualche correzione.

  A140000612 

 Era cosi chiamata perchè fu inventata a Pergamo, città dell'Asia Minore.

  A140000612 

 In questa città vi era una biblioteca, fondata da Eumene, che conteneva duecento mila volumi scritti su questa carta.

  A140000613 

 PAPIRO. - Il papiro era una canna selvatica dall' Egitto, dove cresceva fino all'altezza di cinque metri.

  A140000614 

 Questa scienza era già conosciuta presso ai Greci, presso gli Ebrei e presso gli antichi Italiani; ma consisteva soltanto in alcune lettere o abbreviazioni convenzionali, come per es.

  A140000615 

 Ai tempi di Augusto la lingua Osca era ancora da molti parlata.

  A140000616 

 LINGUA LATINA. - La lingua Latina era quella che anticamente era parlata in quella parte d'Italia, che appellavasi Lazio.

  A140000618 

 ABITI. - L'abito de'Romani era l' indusium o camicia, la tunica ossia sopraveste e la toga.

  A140000618 

 L'abito del soldato di fanteria ed anche del viaggiatore era il saio ( sagum ): per ripararsi dalla pioggia portavasi un cucullus, ossia cappuccio, che copriva la testa e le spalle.

  A140000618 

 La toga era una veste lunga da ogni parte chiusa senza maniche, la quale avviluppava tutto il corpo, lasciando solamente scoperto il capo ed il braccio destro.

  A140000618 

 La tunica era una veste corta che scendeva fino al ginocchio, e serravasi alla vita con una cintura.

  A140000618 

 Quando il fanciullo giungeva ad una certa età, specialmente se di nobile condizione, era vestito di una toga detta pretesta, orlata di rosso A diciassette anni deponeva la pretesta per indossarne un'altra detta toga virile.

  A140000618 

 Quel giorno il giovine era condotto da un grande numero di amici sulla pubblica piazza, e da quel giorno cominciava ad essere considerato quale cittadino romano.

  A140000621 

 Costui ordinava le libazioni, i brindisi, il numero di tazze, che ognuno doveva vuotare, e chiunque non adempiva quegli ordini era condannato a tracannarne una tazza di più.

  A140000622 

 Chi avesse preso fiato bevendo il suo vino era condannato a berne un'altra tazza, ancorchè fosse alterato dal vino od anche ubbriaco.

  A140000622 

 Presso ai Romani il pasto principale era la cena, la quale facevasi verso il tramonto del sole.

  A140000624 

 Questa era la vita dei Romani degenerati.

  A140000625 

 Quando un romano era per esalare l'ultimo fiato, i parenti più prossimi attorniavano il suo letto per ricevere l'ultimo suo respiro e chiuder pietosamente gli occhi al medesimo.

  A140000627 

 Consumato dalle fiamme il cadavere, le ceneri e le ossa, versandovi sopra latte e vino, erano chiuse dentro di un'urna, e l'urna era collocata in una tomba.

  A140000627 

 Il cadavere era processionalmente portato sopra un feretro pomposo e circondato da grande numero di fiaccole accese, e deponevasi nel foro, dove il figliuolo del morto, o qualche altro de' suoi più stretti parenti saliva sulla tribuna e ne recitava l'orazione funebre.

  A140000629 

 Già vi raccontai come Odoacre, quell'antico ministro del feroce Attila, era venuto in Italia con molte schiere di barbari, ed erasi fatto riconoscere per primo re d'Italia nel 476.

  A140000629 

 Poichè il nome d'imperatore era caduto in discredito in Occidente, egli si contentò del titolo di patrizio di Roma, che ottenne dall'imperatore d'Oriente.

  A140000631 

 Vi andò sotto modeste sembianze, penetro nella grotta dove il santo era come sepolto.

  A140000633 

 Odoacre era divenuto pacifico re d'Italia, quando un capo barbaro di nome Teodorico con una moltitudine di Ostrogoti, andando in cerca di paesi da conquistare, minacciava le frontiere.

  A140000634 

 Il suo esercito era numeroso, ma dopo le conquiste lo aveva lasciato in ozio, da cui nacquero molti vizi, di modo che que' soldati erano piuttosto pronti a fuggire, che a combattere.

  A140000638 

 Per le quali cose l'Italia era divenuta molto scarsa d'abitatori.

  A140000639 

 Teodorico era ariano, ma rispettava molto i Papi e la cattolica religione; sicchè i cattolici durante quasi tutto il suo regno godettero pace, e poterono liberamente praticare {167 [167]} la loro fede.

  A140000641 

 Creato console da Teodorico, si era lealmente adoperato a vantaggio del regno; ma poi accusato di tener segrete pratiche con Giustino per ridonare la libertà ai romani incontrò, sebbene innocente, lo sdegno del sospettoso Teodorico, che lo fece porre in carcere, dove in capo a sei mesi venne ucciso.

  A140000641 

 Era a quei tempi insigne in Italia Severino Boezio, uomo dedito alle lettere, alla filosofia ed alla teologia, il quale applicando alla verità cattolica i suoi studi filosofici aveva scritto contra l'eresie di Ario e di Eutiche.

  A140000642 

 Suocero di Boezio era Simmaco, discendente da famiglia patrizia, senatore venerato per virtù e sapere.

  A140000645 

 Allora l'imperatore Giustiniano per vendicare la morte della sua alleata mandò in Italia Belisario, generale di alto grido, che già si era segnalato in una guerra gloriosamente terminata in Africa.

  A140000649 

 Egli era duca del Friuli, vale a dire di quella provincia della Venezia, che giace tra le Alpi Giulie e l' Adriatico, ed erasi già segnalato in molti fatti d' arme sotto al regno di Ildebaldo suo zio, e di Erarico.

  A140000649 

 Totila solo era l' uomo capace di regnare e di sostenere alquanto il vacillante trono dei Goti.

  A140000650 

 Totila (anno 541) era giovine prudente e coraggioso; niun pericolo rallentava le sue imprese; ma per le vittorie di Belisario e per le intestine discordie il suo regno era ridotto ai paesi racchiusi tra le Alpi ed il Po.

  A140000654 

 Totila rispose che non altro accettava che la guerra, e che era preparato a vincere o a morire.

  A140000657 

 Vuolsi che Sofia imperatrice di Costantinopoli, invidiosa della gloria di Narsete, dall'Italia lo richiamasse alla corte con parole ingiuriose, dicendo che quel vecchio non era più buono se non a filare colle donne, e che egli rispondessele che col suo filo avrebbe ordita una tela, da cui difficilmente ella avrebbe saputo disbrigarsi, e che perciò invitasse i Longobardi a calare in Italia.

  A140000658 

 Il loro re era un guerriero feroce ed intrepido di nome Alboino.

  A140000662 

 Alboino prima di venire in Italia aveva ucciso il re doi Gepidi, chiamato Cunimond o, il quale era padrone di una parte della Germania, e poi aveva sposato Rosmunda figliuola di lui.

  A140000664 

 Sotto agli Sculdasci erano i Decani, ossia capi di 12 famiglie; ogni famiglia poi era ancora retta da un capo, detto arimano

  A140000665 

 Ogni uomo atto a portare le armi era obbligato a servire in guerra, ed ogni giovane appena decorato delle armi diventava capo-famiglia, e veniva designato col nome sopra detto di Arimanno o Esercitale, cioè atto a servire negli {176 [176]} eserciti.

  A140000665 

 Tutto lo Stato poi era governato dal re e dall'assemblea.

  A140000669 

 Teodolinda divenuta regina dei Longobardi ebbe grande e benefica parte nelle vicende d'Italia: essa era cattolica, dei Longobardi altri erano ariani, vale a dire seguaci dell' eresia di Ario, altri pagani.

  A140000679 

 Quando poi gli era chiesta una figliuola a nozze, il richiedente doveva pagargli il mundio pel diritto che egli acquistava sopra la promessa consorte.

  A140000682 

 Chi in sua difesa adduceva più testimonii o sacramentali che giurino per lui, vinceva la lite; se dall'un lato e dall'altro era pari il numero dei giuranti, allora si veniva alla prova del giudizio di Dio.

  A140000682 

 La religione cristiana non tardò a farli accorti che la Faida era una mostruosa barbarie in sè; e che privare i deboli, i minorenni e le donne delle sostanze paterne per ciò solo che non potevano maneggiar la spada, era grave ingiustizia.

  A140000682 

 Quanto al modo di amministrare la giustizia i Longobardi sceglievano fra gli arimani i più onesti, e a questi buoni uomini (che tale era il loro nome) affidavano le loro cause nel distretto del Ducato e della centuria a cui appartenevano.

  A140000686 

 Fra queste città si novera Roma, la quale era bensì sottomessa a un governatore greco, ma questi nè per dignità, nè per ricchezze, nè per soccorsi poteva competere col sommo Pontefice.

  A140000692 

 Leone accortosi ornai che così andava perdendo quella parte d'Italia, che era sua, offrì a Liutprando molte castella e terra a condizione che egli movesse contra Roma per ristabilirvi il dominio imperiale.

  A140000693 

 Costoro erano quel popolo che, come già vi dissi, venuto dalla Germania si era impadronito della Gallia.

  A140000703 

 Avvenendo un'usurpazione, il consiglio giudicava e condannava il reo; se questi avesse ricusato di ubbidire, era scomunicato, e tutti lo potevano ammazzare.

  A140000703 

 Infatti l'oracolo di Delfo, rinomatissimo in tutta l'antichità, era cattolico presso i Greci, perchè da tutti venerato, e da tutte le parti andavasi a visitarlo e consultarlo: ma affinchè fosse libero i Greci vollero la città ed il contado di Delfo indipendenti dagli Stati della Grecia, e per conseguenza l'oracolo risiedesse in paese suo.

  A140000704 

 Come l'oracolo religioso era cosa cattolica, ossia universale per tutti i Greci, così la città, il contado, il tempio e le ricchezze di Delfo non appartenevano punto ai cittadini di Delfo, ma all'intera nazione greca.

  A140000714 

 Pipino, figliuolo di Carlo Martello, era succeduto al padre nel governo dei Franchi, e dimoravasi in campagna, quando gli venne annunziato essere giunto il Pontefice a visitarlo.

  A140000718 

 Adelchi (era questo il nome del' figliuolo di Desiderio) con una mazza in mano correva a cavallo in mezzo ai nemici, facendone terribile strage.

  A140000724 

 Perciò l'Italia era quasi tutta occupata dai Longobardi, la Gallia dai Franchi, la Spagna dai Visigoti e poi dagli Arabi: tutti popoli barbari, ma forti guerrieri, che studiavano {193 [193]} di fondare stabili regni nei paesi conquistati colla forza.

  A140000725 

 Questo grande uomo era degno di far cangiare l'aspetto al mondo, ed il suo regno, che fu lungo e glorioso, è certo il più ragguardevole di tutte le signorie del medio-evo; poichè in esso presero principio molti di quegli Stati, che vediamo presentemente in Europa.

  A140000727 

 Questo nuovo ordine di cose ebbe il nome di vassallaggio o feudalità, vale a dire fede data, perchè era strettissimo dovere di ciascuno di mantenersi fedele agli obblighi scambievoli.

  A140000729 

 Se non che, mentre Carlomagno aggiungeva quasi tutta l'Italia al suo regno ed era intento a rendere stabile la potenza dei Papi, altri nemici più formidabili dei Longobardi tentavano di scacciare i Franchi dalla Germania, di cui erano antichi abitatori.

  A140000730 

 Le nazioni Slave, popoli anche della Germania, avevano osato minacciare l'Italia, mentre Carlomagno era occupato a combattere i Sassoni; ma soggiacquero alla medesima sorte, e furono costretti a venerare la fede cristiana e a rispettare la potenza di Carlomagno.

  A140000731 

 Mancavagli soltanto il titolo d'imperatore, che in quel tempo riguardavasi come superiore a quello di tutti i re della terra; tanto era ancora viva la memoria dogli imperatori romani, che furono per lungo tempo {195 [195]} i padroni del mondo.

  A140000732 

 Era l'anno 800 ed il giorno di Natale, che, come sapete, è una delle più grandi solennità della Chiesa cattolica.

  A140000734 

 Era intrepido in guerra.

  A140000734 

 Era semplice di costumi, sobrio, instancabile; dormiva poco; in tempo di mensa facevasi leggere le storie antiche, oppure un libro di s. Agostino, intitolato la Città di Dio.

  A140000735 

 Il primo, avendo ereditato la parte di Carlo, rimase il vero imperatore; Bernardo era re d'Italia, ma vassallo, ovvero dipendente dell'imperatore.

  A140000743 

 Intanto, mentre Bernardo regnava in Italia, Lodovico, che per la sua bontà (altri dicono dabbenaggine) era soprannominato Bonario, aveva nella dieta, ovvero adunanza generale dei suoi Stati, nell'anno 817, dichiarato imperatore e collega nell'impero Lottano, suo figliuolo primogenito.

  A140000745 

 Lottario era il quarto re d'Italia, di stirpe franca, dopo Garlomagno, Pipino e Bernardo, e poichè era primogenito di Lodovico ricevette il titolo d'imperatore; gli altri due fratelli presero solamente quello di re.

  A140000750 

 Nel tempo di cui parliamo la Sicilia era ancora governata dai Greci.

  A140000754 

 Questi fu l'ultimo imperatore e re d'Italia, discendente da Carlomagno; ma era piuttosto capace di rovinare un regno, anzi che governarlo: perciò popoli e signori tutti si rivolsero contro di lui e lo deposero l'anno 888.

  A140000758 

 Mentre Carlomagno era ancora in vita aveva scelto alcuni generali, cui aveva affidata, come vi raccontai, la guardia degli stati posti sulla frontiera della Germania e dell'Italia col titolo di marchese, giacchè i paesi di frontiera si chiamano Marche.

  A140000761 

 Berengario era ralente ed acc irto guerriero, di cuore molto generoso e assai propènso a perdonare qualsiasi ingiuria.

  A140000762 

 Saputa la trama ordita da quel ribaldo, l'imperatore avrebbe potuto con una parola farlo uccidere; ma credendo di potersi guadagnare il cuore di quel colpevole col perdono, lo chiamò in un gabinetto del suo palazzo di Verona, ove allora abitava, e dopo avergli rammentata l'antica loro amicizia e i molti favori che gli aveva compartito, gli fece inoltre vedere quanto fosse orrendo il misfatto macchinato; poi gli presentò una tazza d'oro, lo costrinse ad accettarla, dicendogli: «Questa tazza sia fra noi pegno di una riconciliazione sincera; ogni qual volta ne farete uso, vi rammenti l'affezione del vostro imperatore, ed il perdono che egli vi ha ora conceduto.» Flamberto rimase confuso, ma era troppo scellerato, perchè facesse la debita stima di tanta bontà.

  A140000763 

 In questo intervallo Berengario II si era rifugiato nel suo marchesato d'Ivrea; ma volendosi riconciliare con Ottone, si recò anch'esso in Germania col figlio Adalberto, ed alla presenza dei signori di Germania e d'Italia entrambi inginocchiati davanti ad Ottone, lo riconobbero come vero e solo re d'Italia, gli prestarono il dovute omaggio, ricevendo da lui l'investitura di questo regno.

  A140000766 

 Da più di tre secoli i papi ne erano legittimi padroni, ma spessissimo risorgevano ribellioni, per cui il Papa stesso era costretto a fuggire dalla sua capitale.

  A140000766 

 Questi era console di Roma e capo di quel senato, che aveva in suo potere la fortezza di Castello Sant'Angelo.

  A140000770 

 Era questi Enrico II, successore di Ottone, e detto il Santo per le sue virtù e perchè come tale è venerato dalla Chiesa.

  A140000773 

 Il loro capo era nominato barone, il che voleva dire uomo libero.

  A140000774 

 Ciò era più che bastante per destare nei normanni il genio delle avventure e dei viaggi lontani; sì che in breve si videro drappelli di uomini di quella nazione con indosso Un abito lungo, in mano un bastone, lasciando le loro belle campagne, incamminarsi verso Gerusalemme.

  A140000774 

 Era credenza generalmente diffusa nel cristianesimo, che col terminare del secolo decimo dovesse avvenire la fine del mondo.

  A140000774 

 Perciò ognuno pensa vasi di far cosa a Dio sommamente gradita, andando a visitare la Palestina ed i luoghi santi, ove Gesù Cristo era morto sulla croce per espiare i peccati degli uomini.

  A140000777 

 Il principe di Salerno, che era Guaimaro III, si avvide tosto che, qualora possedesse uomini di quella fatta, non avrebbe più avuto nulla a temere dai suoi nemici.

  A140000782 

 Mentre l'Europa era quasi interamente occupata a respingere le invasioni dei barbari, gli Amalfitani avevano approfittato della situazione del loro porto per allestire vascelli, coi quali andavano a Costantinopoli, in Palestina e in Egitto a cangiare le biade, i vini, le tele d'Italia, coi preziosi tessuti dell'Asia, eolle gemme della Persia e cogli aromi dell'Arabia.

  A140000782 

 Quella impresa, miei cari giovani, era ingiustissima, perciocchè l'assalire gente che vive in pace è un'azione da ladro e da assassino, Tuttavolta quei cittadini acconsentirono di cedere una parte di ciò, che possedevano all'avido Guaimaro, ed a conferirgli il titolo di duca d'Amalfi.

  A140000788 

 Codesta conquiste pose fine a quel principato che era stato fondato dai Longobardi cinquecento anni prima.

  A140000795 

 Questo Pontefice era nato in Toscana da un legnaiuolo, e chiamavasi Ildebrando.

  A140000797 

 Di più, in quei tempi era pur massima universalmente considerata giusta e necessaria

  A140000802 

 Ma era ancora in vita il normanno Guiscardo; il quale fedele alle date promesse, come ebbe sentore delle calamità, coi era ridotto il romano Pontefice, si mosse in soccorso di Ini, ed obbligò Enrico a tornarsi in Germania, lasciando l'Italia in disordine.

  A140000808 

 Per molti secoli i Luoghi santi erano stati in custodia dei cristiani, e ciascuno era libero di andar a visitare il Sepolcro del Salvatore.

  A140000810 

 Alla vista delle profanazioni di quei venerandi luoghi, ai mirare stalle fabbricate in quello stesso sito, dove era stato collocato il corpo del Salvatore, Pietro fu vivamente commosso; e, come giunse in Italia, si presentò al romano Pontefice, che allora era Urbano II. Prostrandosi ai suoi piedi gli fece così viva pittura dello stato deplorabile di quei santi luoghi, che il Papa intenerito fino alle lagrime gli permise di eccitare i popoli dell'Europa ad imprendere la liberazione di Gerusalemme.

  A140000813 

 Alla testa di quelle formidabili soldatesche era l'illustre francese Goffredo di Buglione, conte di Lorena, e dopo lui Baldovino suo fratello, conte di Fiandra, Roberto soprannominato coscia corta, duca di Normandia, e Raimondo, conte di Tolosa.

  A140000813 

 Questi era figliuolo di Roberto Guiscardo, duca della Puglia e della Calabria, uomo di un'abilità e di un coraggio impetuoso, e che alcune volte degenerava in ferocia, ma veramente adatto a somiglianti imprese di ventura.

  A140000814 

 Quel maraviglioso esercito era composto di parecchie centinaia di migliaia d'uomini, parte dei quali combattevano a piedi, armati di lance, di spade, di pesanti mazze di ferro, di cui un solo colpo bastava ad accoppare un uomo; altri erano armati di fionde, colle quali scagliavano molto destramente pietre o palle di piombo; alcuni portavano balestre, specie d'archi che lanciavano a gran distanza acute frecce, la cui ferita spesso era mortale.

  A140000820 

 Era egli il pio ed intrepido Tancredi, il quale dalla cima di quella santa montagna veniva contemplando sui primi chiarori dell'alba il monte Golgota o Calvario, e la cappella del santo Sepolcro.

  A140000821 

 Cotesto esempio di valore non era che il foriere dei fatti gloriosi, che l'esercito cristiano doveva compiere sotto le mura di Gerusalemme.

  A140000821 

 Il guerriero tutto immerso nella sua ammirazione era ancora prostrato dinanzi la città santa, allora che cinque soldati musulmani, posti a guardia della montagna, l'assalirono d'improvviso e gagliardamente.

  A140000824 

 Frattanto il pio Goffredo, che non avrebbe voluto spargere senza necessità neppure una goccia di sangue umano, entrato appena in città, si era spogliato delle sue armi, e coi piedi scalzi seguito da tre soli servi recavasi nella cappella del santo Sepolcro, ove si prostrava col maggior rispetto.

  A140000825 

 La scelta di tutti i baroni cadde su Goffredo di Buglione, il quale si arrese a' loro voti, ma non volle cingere corona là, dove Gesù Cristo era stato coronato di spine; e in vece del titolo di re prese quello di Difensore del santo Sepolcro.

  A140000825 

 Pochi giorni dopo la presa di Gerusalemme i crociati risolvettero di rialzare il trono che era stato un tempo occupato da Davide e da Salomone.

  A140000830 

 Se non che i Pisani, ingelositi della prosperità degli Amalfitani, movessero loro guerra, perchè quelli di Amalfi eransi dichiarati contraili a Ruggero re di Sicilia, di cui Pisa era alleata.

  A140000833 

 Da molto tempo questo volume era andato smarrito, come accadeva spesso in quelle frequenti invasioni di barbari, per cui un gran numero di libri rari furono smarriti o distrutti.

  A140000834 

 Per farvi conoscere l'importanza di tale scoperta sarà bene che vi ricordi il modo strano, con cui era amministrata la giustizia presso di quei popoli d'origine Germanica o Tedesca, quali eranom i Franchi, i Goti, i Sassoni, i Longobardi, che alla caduta del Romano impero in Occidente successivamente avevano l'atto dimora in questi nostri paesi.

  A140000836 

 A questa crudele maniera di cercare giustizia si dava il nome di duello giudiziario, perchè era ordinato dal giudice.

  A140000836 

 Ma quel signore, che il più delle volte era un gagliardo guerriero che non sapeva nè leggere, nè scrivere, ordinava i due litiganti venissero a battaglia in sua presenza, finchè uno di essi rimanesse morto sul campo, o si confessasse vinto; tanto erano persuasi clic la ragione dovesse essere dalla parte del più forte.

  A140000840 

 Egli era un giovane di belle forme, prode, magnanimo, prudente, e sarebbe riuscito a buon segno qualora non si fosse abbandonato agli impeti di quell'orgoglio, che lo fecero abbonito in tutta Italia.

  A140000843 

 I Milanesi per altro avevano saputo farsi rispettare; tutta la gioventù era corsa all'armi, e, poichè i preparativi di guerra avevano vuotate le casse pubbliche, si videro con una specie di entusiasmo somministrarsi da ogni ordine di cittadini quanto faceva di mestieri.

  A140000844 

 La resistenza di parecchie città italiane avrebbe dovuto consigliare l'imperatore a non più ritornarvi; ma egli si era ostinato di volerle a qualunque costo soggiogare.

  A140000846 

 La coraggiosa risposta non era a tempo, e non fece altro che inasprire viepiù l'irritato sovrano.

  A140000847 

 Non minore era l'orrore dell'interno della città; nelle strade, nelle piazze si vedevano persone e bestie morte di fame; da cui solo campava chi sapeva procurarsi coll'astuzia o colla violenza qualche cibo grossolano.

  A140000849 

 Era il dì 7 marzo 1162; i Milanesi si avviavano a Lodi per giurare fedeltà all'imperatore; la gente camminava divisa in turbe, secondochè erano divisi i quartieri della città.

  A140000850 

 Era il carroccio un carro sacro a somiglianza dell'arca degli Ebrei, che Ariberto vescovo di Milano nel 1039 aveva inventato, affinchè servisse di centro di riunione, e {228 [228]} tenesse in ordine la milizia, specialmente in tempo di guerra.

  A140000850 

 Era sormontato da un'antenna, che aveva sulla cima un pomo dorato con due stendardi, sicchè potevasi vedere da tutto un esercito; nel mezzo campeggiava l'immagine del Crocifisso.

  A140000850 

 Il carro era pesante e tirato da buoi coperti di gualdrappe, sulle quali vedovasi dipinto o intessuto lo stemma della città.

  A140000850 

 Uno stuolo dei più forti soldati stava attorno al carroccio per fargli guardia; ogni guerriero riponeva il suo onore e la sua salvezza nel carroccio; nelle mosse e sul campo di battaglia il carroccio stava in mezzo alle file dei combattenti, e si diceva che l'onore era salvo, se il carroccio non cadeva nelle mani dei nemici.

  A140000857 

 Durante l'assenza dell'imperatore dall'Italia, un esercito guidato da un suo luogotenente assediò Ancona, che si era posta sotto la protezione dell'impero d'Oriente; ma avendo Ancona ricevuto rinforzo, i Tedeschi dovettero partirsene dopo un lungo assedio, in cui gli assediati uomini e donne, diedero luminose prove di valore, benchè ridotti agli estremi dalla fame.

  A140000858 

 Siccome la fretta era grande, e mancavano i materiali, cosi furono i tetti di quelle case coperti di paglia, pel che alla città venne il nome di Alessandria della paglia.

  A140000859 

 Tutti i passaggi, che di Germania conducevano in Italia, erano validamente ditesi dagl'Italiani: nè gli era aperto il passo fuori che dalla parte di Susa.

  A140000860 

 Per cinque anni egli combattè e si affaticò, a fine di soggiogare i coraggiosi Italiani; ma erano troppi ed ostinati gli avversari, che aveva a combattere qua e là; e spesso avveniva che un giorno vinceva il nemico, e l'indomani ne era egli medesimo sconfitto.

  A140000861 

 Dopo ostinatissimo combattimento la vittoria fu compiuta a favore degli alleati; lo stesso Federico cadde combattendo presso al carroccio, e a stento potè fuggire solo e sconosciuto fino a Pavia, dove già era creduto morto.

  A140000862 

 Pertanto spedì deputati al Papa, a fine di chiedergli pace e assoluzione della scomunica, promettendo che sarebbesi allontanato dall'antipapa, che egli follemente si era creato.

  A140000864 

 Avendoli tutti radunati nella chiesa di s. Giorgio, ove era accorso anche innumerabile popolo, il Papa tenne loro il seguente discorso: «Ben vi è nota, cari miei figli, la persecuzione che la Chiesa ha sofferto per parte del principe, che più d'ogni altro era obbligato a difenderla; e senza dubbio voi gemete sopra il saccheggio e sulla distruzione delle {232 [232]} chiese, sugli incendi, sugli omicidi, sul diluvio dei delitti, che sono inevitabile conseguenza della discordia e dell'impunità.

  A140000875 

 La flotta veneziana aveva già sciolto le vele per la Palestina, e strada facendo aveva ridotto ad obbedienza Zara, città della Dalmazia, che si era ribellata alla repubblica, quando un principe greco, di nome Alessio, e soprannominato l' Angelo, in età di soli dodici anni, andò a presentarsi ai crociati, supplicandoli di dargli aiuto.

  A140000876 

 Fortunatamente Alessio potè fuggire dalla reggia travestito e giungere fino a Zara, dove era allora raccolto l'esercito dei crociati.

  A140000876 

 Il giovane Alessio era figliuolo di un imperatore di Costantinopoli, detto Isacco l'Angelo, cui un crudele fratello aveva avuta la barbarie di far cavare gli occhi e rinchiudere in una profonda prigione per mettere sè al possesso del trono.

  A140000882 

 Ma la storia ci ammaestra come i Greci siano quasi sem pre stati di mala fede; ed Isacco udendo l'impegno che suo figliuolo si era preso coi Latini, rifiutò di mantenere promesse cotanto sacre.

  A140000884 

 In sua vece fu eletto Baldovino, conte di Fiandra, che era allora una provincia di Francia.

  A140000884 

 Marzuflo (tale era il nome dell'omicida usurpatore) scorgendo inutile ogni resistenza si dà alla fuga.

  A140000894 

 E poichè comune era il pericolo, comune fu altresì la difesa.

  A140000901 

 Il giovane Corradino poi era allevato in Germania e viveva tuttora sotto gli occhi di sua madre, quando si sparse la voce che il real fanciullo era morto di malattia.

  A140000902 

 Ma appena incoronato ebbe notizia che la voce sparsa della morte di Corradino era falsa; anzi erano giunti ambasciatori in Napoli, chiedendo istantemente che a Corradino fosse restituito lo scettro di suo padre.

  A140000902 

 Ma i superbi colgono volentieri le occasioni che possano esaltarli, e rifuggono da tutto ciò che li potrebbe umiliare; perciò Manfredi fece venire gli ambasciatori tedeschi al suo cospetto, e rispose come egli era salito sul trono, e non ne voleva altrimenti discendere per cederlo a suo nipote, se non dopo morte.

  A140000904 

 Carlo d'Angiò era un principe valoroso, che desiderava acquistarsi gloria; perciò di buon grado acconsentì di trasferirsi in Italia, a fine di sedare il tumulto cagionato dai Ghibellini, e cosi impadronirsi del regno di Napoli.

  A140000906 

 La madre di Corradino era desiderosa di vedere un giorno la corona sul capo del figliuolo; Corradino stesso non vedeva l'ora di assicurarsi il regno, cui giudicava avere diritto.

  A140000907 

 Corradino acconsentì; i più potenti signori della Germania ed un grande numero di illustri guerrieri corsero sotto le sue bandiere per aiutarlo coi loro formidabili squadroni; ma fra tutti era insigne Federico, duca d'Austria, già segnalatosi in molte guerresche imprese.

  A140000908 

 La notizia di quella immensa rivolta empiè di spavento Carlo d'Angiò, il quale era stato colto quasi all'improvviso, essendosi eseguiti i preparativi da guerra colla massima segretezza.

  A140000909 

 Corradino si avanzò a Roma, d'onde il Papa era partito precipitosamente per ricoverarsi in una città vicina.

  A140000909 

 Questo modo di operare, miei cari giovani, era un tristo presagio; e vorrei che stesse ben impresso nelle vostre menti come il disprezzo della religione sempre ci tiri,addosso l'ira del cielo.

  A140000913 

 Da 17 anni regnava Carlo sugli abitanti delle Due Sicilie, e per altrettanti anni quei popoli gemevano avviliti e spogliati dai commissari reali; cosicchè il giogo straniero era divenuto insopportabile.

  A140000914 

 {244 [244]} Egli era un dotto e nobile cittadino che altamente sdegnato di vedere i popoli di Sicilia oppressi dalla tirannia dei Francesi, eccitò Pietro re di Aragona, che aveva sposata una figliuola di Manfredi, e lo risolvè a venire alla conquista del regno di Sicilia.

  A140000915 

 Nel giorno 30 marzo del 1282, che era la seconda festa di Pasqua, un soldato francese fu tanto insolente e villano da porre le mani addosso ad una fanciulla, che si avviava modestamente alle nozze; il fidanzato, ossia lo sposo, venuto alle mani col francese, lo uccise.

  A140000919 

 Genova era già molto rinomata al tempo dei Romani, e mediante l'operosità dei suoi cittadini essa divenne poco per volta una città importantissima.

  A140000926 

 Pisa era al colmo dei mali: priva di uomini, di navi, di danaro e di commercio, aveva eccitati contro di sè tutti i Guelfi di Toscana, cioè i Fiorentini, i Pavesi, i Lucchesi ed {248 [248]} altri popoli, istigati massimamente dai Genovesi.

  A140000928 

 Era impossibile che un uomo reo di tante nefandità potesse a lungo regnare, anzi vivere.

  A140000932 

 Egli era di Vespignano, villaggio non molto distante da Firenze.

  A140000932 

 Suo padre, che era contadino, lo mandava all'età di dieci anni a pascere le pecore, e il buon fanciullo le conduceva qua e là nei prati; ma invece di starsene oziosamente sdraiato, come pur troppo male usano molti pastorelli, prendeva diletto a delineare sull'arena o sulle pietre i contorni delle cose naturali, che più gli ferivano la fantasìa.

  A140000934 

 Gli uomini più ragguardevoli della città, e tra questi l'insigne poeta Dante Alighieri, usarono con lui domesticamente, ed era universalmente ammirato per l'acutezza e piacevolezza del suo ingegnò.

  A140000934 

 Il giovane era così attento e docile agli ammaestramenti del maestro, che presto diventò il primo pittore dei suoi tempi.

  A140000936 

 Giotto, che era garbatissimo, prese un foglio ed in esso con un pennello tinto di rosso fece senza compasso un circolo perfetto.

  A140000939 

 Nell'anno 1316 Giotto si restituì alla patria carico di doni preziosi e di onori; ma non gli fu possibile di fermarsi molto in Firenze, perchè in tutte le città era chi invitavalo per avere a qualunque prezzo dei suoi lavori.

  A140000940 

 Giotto era nato contadino, e pure collo stadio e colla virtuosa sua condotta si acquistò molti onori in vita ed una fama immortale.

  A140000940 

 Ma l'anno 1336, poco dopo che era tornato dalla Lombardia a Firenze, munito dei soccorsi divini passò da questa a miglior vita nel sessantesimo di sua età.

  A140000943 

 Giunto a quella età, in cui ognuno deve contribuire all'utile della patria, volle abilitarsi alla carriera dei pubblici impieghi; ma poichè in quei tempi niuno poteva aspirare ad un pubblico uffizio, se prima non era ascritto ad una classe di artigiani, così Dante si fece ascrivere in quella degli speziali.

  A140000944 

 In premio degli importanti servigi prestati alla patria venne creato priore, che era una delle prime cariche in Firenze.

  A140000947 

 Sebbene Dante fosse d'indole bizzarra e vendicativa, aveva tuttavia di molte buone qualità; era dotato d'ingegno riflessivo, parlava poco, ma diceva parole pesanti, poneva nello studio grandissima attenzione, e nessuna cosa valeva a distorlo quando era assorto in esso.

  A140000950 

 Era costui un furbo scellerato, che fingeva di amare il popolo, e in realtà non cercava che opprimerlo per arricchire se stesso.

  A140000950 

 abuso di autorità il popolo cominciò a lagnarsi, e si accorse che colui, il quale era venuto per difenderli, erasi fatto un vero e crudele tiranno.

  A140000952 

 Gl'infimi di essa, detti Ciompi, eccitati specialmente da una famiglia chiamata Ricci, che era una delle principali della città, scorrevano le vie schiamazzando contro i signori, ed infine acclamarono gonfaloniere

  A140000958 

 Filippo mandò un suo generale chiamato Nogaret, il quale dopo di aver costretto il romano Pontefice a fuggire nella città di Anagni, si recò colà armata mano alla testa d'iniqua sbirraglia, mandando insane grida contro al Papa, che era Bonifacio VIII. Se gli presentò quel generale innanzi, e in tuono minaccioso a nome della corte di Francia {258 [258]} imposegli o di accondiscendere a quanto desiderava il re (che pretendeva cose illecite), o di acconciarsi ad esser trascinato in Lione per essere ivi deposto.

  A140000961 

 Cessò quel numero straordinario di forestieri, che in vari tempi dell'anno sogliono recarsi in quella grande città per visitare il Capo visibile di tutti i cristiani, la qual cosa era sorgente di molte ricchezze.

  A140000965 

 Frattanto formossi una lega di Guelfi, a cui non potendo resistere i Ghibellini invocarono l'aiuto dell'imperatore di Germania, che allora era Lodovico IV. Venne esso in Italia, e per farsi danaro ed amici vendette a Gastruccio il titolo di duca; e da lui accompagnato se ne andò a Roma, ove si fece incoronare a dispetto del Papa.

  A140000974 

 Amico di Boccaccio era Francesco Petrarca, nato in Arezzo di Toscana.

  A140000975 

 La incoronatone di alloro era la più grande dimostrazione di stima e di onore, che si potesse dare ad un nomo, e corrispondeva quasi al trionfo degli antichi Romani.

  A140000976 

 Prima che un poeta fosse incoronato, gli scritti di lui dovevano essere da persone intelligenti formalmente esaminati per giudicare se ne era degno.

  A140000977 

 Inchinatolo rispettosamente, gli misero indosso la veste donatagli dal re Roberto, la quale era di velluto, tempestata di pietre preziose; in capo una mitra d'oro; al collo una catena con appesa una lira, strumento musicale; ai piedi i coturni, calzatura dei tragici antichi; e gli posero molti altri ornamenti bizzarri, ma che avevano qualche onorevole significato.

  A140000980 

 Qui depose sopra l'altare il suo alloro, che divenne ornamento di quel tempio; e quindi tornò a casa Colonna, ove era apparecchiata una lauta cena.

  A140000981 

 Tuttavia in mezzo a tanta gloria il Petrarca era sempre afflittissimo, e pei mali cui andava soggetta la sua patria, e perchè i Papi erano tuttora costretti a dimorare nella città di Avignone, come vi ho sopra raccontato.

  A140000982 

 Ma il pontefice Urbano V desiderava ardentemente di ristabilire in Roma la residenza pei sommi Pontefici, e questo suo desiderio era vivamente {265 [265]} manifestato da tutto il cristianesimo.

  A140000984 

 In fine della vita, quando voi apparirete dinanzi al tribunale di Gesù Cristo, che risponderete al principe degli Apostoli, quando dimanderà a voi donde venite? Considerate se in quel momento vi piacerebbe scontrarvi nei vostri Provenzali, o negli apostoli Pietro e Paolo! Oh Iddio concedesse che in questa medesima notte che io vi scrivo (ed era la vigilia di s. Pietro) foste presente ai divini uffizi nella Basilica del santo Apostolo, di cui tehete il seggio! Quale dolcezza non sarebbe per noi! Quali momenti a voi deliziosi! Non mai di simile ve ne procurerà il vostro soggiorno in Avignone; perocchè non il godimento dei sensibili diletti, ma l'unzione della pietà conduce alla suprema letizia.» {266 [266]}.

  A140000987 

 Solamente a sera giunse nella chiesa di s. Pietro, al cui ingresso era aspettato con immenso numero di fiaccole, e dentro cui si erano accese ben più di ottomila lampade.

  A140000989 

 Marino Faliero era un uomo violento e superbo, che pel suo ingegno e pel valore riuscì a farsi proclamare doge nel 1354.

  A140000989 

 Ogni cosa era pronta, e non mancava che un solo dì alla sollevazione, in cui tutti i nobili dovevano essere trucidati, quando uno de' congiurati svelò tutto al Consiglio.

  A140000991 

 Rivale di Venezia era la repubblica di Genova, che era considerata come la padrona del Mediterraneo.

  A140000995 

 Sfornita di vettovaglie, di navi, di marinai, di danaro, questa non si era mai trovata in più grande pericolo; onde, confusa, scorata, mandò ambasciatori al Doria, chiedendo pace; ma egli superbamente rispose: «Non ascolterò patti, fin che non abbia messo il freno a'cavalli di San Marco.».

  A140000996 

 Quest'arrogante risposta scosse i Veneziani, e memori di {269 [269]} colui, che tante volte li avera condotti alla vittoria, corsero tumultuariamente alla sua prigione gridando: Viva Vittor Pisani! Quel prode, udendo da' sotterranei del palazzo ducale migliaia di voci acclamare al suo nome, trascinossi alla ferriata, Fermatevi, Veneziani! esclamò, voi non dovete gridar altro che Viva San Maico! Era il grido della repubblica, con cui solevasi invocare la protezion di quel santo nelle pubbliche calamità e specialmente in tempo di guerra.

  A140000999 

 Questo tratto di paese, che oggidì si appella Savoia, anticamente era abitato da popoli conosciuti sotto al nome di Allobrogi.

  A140001002 

 La valle di Susa anticamente era una vera marca, perchè posta ai confini d'Italia, e quindi il conte era veramente un marchese; {271 [271]} ma pel matrimonio di Adelaide con Oddone la marce di Susa essendosi aggregata alla Savoia, il titolo di marchese passò nei conti di Savoia, eziandio dopo che il paese cessò di essere una marca.

  A140001003 

 S. Pier Damiano, che a quei tempi era venuto in Torino come legato del Papa, nelle sue lettere ci conservò memorie della pietà di Adelaide, e singolarmente si compiacque di registrare le seguenti parole di mirabile umiltà, che udì dalla bocca della marchesa: Che maraviglia, o Padre, che Iddio a me, sica vilissima ancella, abbia dato una qualunque podestà fra gli uomini; egli, che in uno spregevole fil d'erba ripone spesso miracolosa virtù? La pietà di Adelaide è altresì confermata dalle molte liberalità che andava facendo alle chiese.

  A140001007 

 Mentre le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini, come di sopra fu detto, si facevano guerre sanguinose, la potenza dei conti di Savoia si andava consolidando; e Tommaso I (1188-1233), per dare al suo stato una capitale degna di un principe, fece abbellire e fortificare la città di Giamberì, la quale prima era un piccolo borgo.

  A140001008 

 Fra questi e la città d'Asti si era a quel tempo accesa la guerra, e gli Astigiani erano con tutte le loro forze venuti presso Moncalieri, dove sconfissero i Ghieresi alleati del conte, e quindi inoltravansi verso Torino, nella quale avevano partigiani.

  A140001012 

 Ma egli era troppo bollente ed arrischiato; generoso e largo donatore, sovente si trovò ridotto a grandi strettezze, così che fu soprannominato il Liberale.

  A140001012 

 Morì nel 1329, senza prole maschia; perciò gli succedette il fratello Aimone, il quale pose grande cura nel riparare i mali derivati dai debiti, in cui Edoardo si era profondato.

  A140001017 

 Questa città fin dal 1250 non era più governata a maniera di repubblica Una famiglia detta dei Visconti la dominò per lo spazio di trecento anni.

  A140001018 

 La rinomanza, a cui questo principe era salito, lo rese arbitro d'intricatissime contese insorte tra i vari principi di Europa.

  A140001020 

 Egli era buon principe, perciò la sua morte fu compianta da tutti: era valoroso, ma pio assai, e nutriva special divozione verso la Beata Vergine.

  A140001023 

 Questa città era già stata eretta in marchesato sul principio del secolo XIII, e fu patria di molti personaggi illustri per virtù, scienza e valore guerriero, tra cui si annovera Francesco Bussone, più conosciuto nella storia sotto il nome di Conte di Carmagnola.

  A140001027 

 Nel suo cammino passò per Savona, che assalì con tutte le sue forze; ma era così gagliardemente difesa da' suoi cittadini, che tutti gli sforzi riuscirono inutili.

  A140001027 

 Ridotta la Lombardia sotto il dominio del duca Filippo, Francesco, vago com'era di maggior gloria, radunò una forte banda di fuorusciti, e si mosse verso Genova, che reputa-vasi la più potente repubblica di quei tempi.

  A140001029 

 Immaginatevi lo sdegno di un capitano, che si vede rimosso dalla carica, interrotto a metà delle sue imprese guerresche, separato dai propri soldati, da cui era teneramente amato! Partì immediatamente alla volta di Milano per abboccarsi col duca e per discolparsi; ma non gli fu possibile avere udienza; di che pieno d'ira e di rammarico venne in Piemonte, si presentò al duca di Savoia, ch'era Amedeo VIII. Dimostrandogli i pericoli che gli sovrastavano dall'ambizione del duca di Milano, lo persuase dell'opportunità di unirsi con Venezia e con Firenze, a fine di opporsegli e di atterrarlo.

  A140001030 

 Il conte Amedeo, nipote del Conte Verde, era prode della persona e savio reggitore dei suoi popoli.

  A140001031 

 Il Carmagnola prima di partire dal Piemonte volle andare ad abbracciare il vecchio suo genitore, e in quella occasione dimostrò che era un buon cittadino pieno del vero amor di patria.

  A140001037 

 La Chiesa cattolica era allora travagliata da gravi discordie a segno, che molti prelati e cardinali, radunatisi a concilio in Basilea, città della Svizzera, elessero a sommo Pontefice il duca Amedeo, mentre un altro papa di nome Eugenio IV regnava a Roma.

  A140001042 

 La città era ben difesa da altri condottieri di ventura, e tra questi da un certo Muzio detto lo Sforza, venuto in soccorso di quella.

  A140001042 

 nella battaglia di Maclodio contro al conte di Carmagnola, era figliuolo di Muzio.

  A140001043 

 Ladislao Durazzo era riuscito a cacciare Lodovico II; ma nel mezzo dei suoi trionfi mori lasciando il regno a Giovanna sua figliuola, la quale si adottò per successore Alfonso re di Aragona.

  A140001046 

 In quel tempo si continuava la guerra tra i Veneziani ed i Milanesi; e mancando ai Veneziani il Carmagnola, che avevano fatto crudelmente decapitare, affidarono il governo delle loro genti ad un certo Bartolomeo Colleoni, già compagno d'armi di Braccio da Montone, il quale da lui era passato al servizio di un altro generale assai reputato, di nome Giacomo Caldora.

  A140001048 

 Questi, siccome era arditissimo, un bel dì s'inoltrò fra le prime squadre venete, che, stavano a guardia delle mura, e colla lancia in mano, altri ammazza, altri pone in fuga, e si apre la strada fin dentro la città.

  A140001049 

 Giacomo Piccinino conosciuto che ebbe nei Colleoni il generale in capo, invocò la sua magnanimità, {285 [285]} perchè non dal valore dei soldati, ma dalla sorte era stata preso.

  A140001053 

 Il suo vitto era senza paragone frugale: la sua casa sempre aperta ai poverelli, coi quali egli si compiaceva molto di conversare.

  A140001055 

 Così ebbe fine la famosa compagnia detta Braccesca, perchè in origine era stata ordinata e capitanata da Braccio da Montone.

  A140001057 

 Un monaco di Magonza, città della Germania, chiamato Ruggero, trovò che questa polvere già in uso presso alcuni popoli era composta di zolfo, di carbone e di salnitro, e vide che questa era un combustibile atto a produrre effetti maravigliosi.

  A140001057 

 Un nuovo genere di combattere i nemici in guerra e di atterrare le più robuste mura era stato ritrovato mercè l'uso della polvere da fuoco.

  A140001058 

 Costoro poco pei volta eransi già resi padroni di parecchi regni, e quasi tutto l'antico romano impero d'Oriente era caduto nelle loro mani.

  A140001060 

 Dal canto suo l'imperatore d' Oriente, che era Costantino XII Paleologo, si preparava alla più valida difesa.

  A140001066 

 Il timore era pur anco accresciuto da segni insoliti, che ora qua, ora là si rendevano manifesti, e parevano presagire un qualche grande flagello.

  A140001068 

 Lo stesso romano Pontefice voleva prepararsi a fuggire in Francia, quando il Cielo venne in soccorso dell'Italia e della religione, togliendo dal mondo chi era cagione di tanti mali.

  A140001069 

 Egli era valoroso in guerra, liberale in pace.

  A140001071 

 Il primogenito della famiglia de' Medici si chiamava Cosimo; ed era uomo affabile cogli inferiori, gentile verso gli eguali, generoso con tutti.

  A140001072 

 Tuttavia la Provvidenza dispose che Pietro (questo era il nome del superstite figliuolo di Cosimo) governasse la repubblica con onore dopo la morte del padre.

  A140001073 

 Ma il primogenito della famiglia dei Pazzi, chiamato Francesco, era vivamente roso da invidia, perchè vedeva la famiglia de' Medici tenersi il primato; e piuttosto di rimanere in patria, andò ad accasarsi in Roma, ove lo seguì la maggior parte de' suoi parenti.

  A140001073 

 Ora, miei cari, dovete sapere che fra le famiglie riguar-devoli, che nutrivano in cuore odio e gelosìa contro ai Medici, una era quella dèi Pazzi, cui Cosimo aveva trattato sempre coi riguardi dovuti ad una delle più antiche e più rispettate case della repubblica.

  A140001074 

 In quei tempi nulla era tanto ordinario in Italia quanto il vedere odii profondi e scambievoli durare per anni ed anni tra due famiglie ed i loro aderenti, e sfogarsi all'improvviso con qualche atto terribile di vendetta e di furore, in onta della santa legge del Vangelo.

  A140001076 

 Era dì festivo e solenne: Lorenzo e Giuliano erano al tempio accompagnati da un grande numero di signori, e la folla degli astanti attendeva con raccoglimento al rito divino; quando nel momento, in cui il campanello dava il segno della elevazione della santissima Ostia, i congiurati, i quali non aspettavano se non l'istante in cui le loro vittime chinassero il capo per l'adorazione, si gittarono con violenza sui due principi e trafissero a pugnalate Giuliano, il quale cadde morto sul fatto.

  A140001088 

 Inoltre nel 1216 il monaco Ruggero Bacone scoprì di quali sostanze era composta la polvere da cannone, e poco dopo vennero in uso le bombe ed i mortai.

  A140001099 

 Egli era nato vicino a Genova, da uno scardassiere di lana, e suo padre voleva ammaestrarlo nell' arte, che egli stesso esercitava.

  A140001099 

 Ma Colombo era dalla Provvidenza destinato a condizione di vita più grande; e all'età di soli quattordici anni diede prova di essere un bellissimo ingegno.

  A140001100 

 Le sue belle maniere e le sue cognizioni gli procacciarono l'amicizia di alcuni mercanti suoi compaesani, i quali lo provvidero di quanto era necessario per dimorare in quella città.

  A140001104 

 Tutto allegro additò l'insetto e gli uccelli ai malcontenti, e parvero alquanto rincorati; ma scorsa una settimana e non vedendosi ancora altro che cielo ed acqua, le doglianze si cambiarono in minacce, e la ciurma passando dai detti ai fotti, era in procinto di gittar nel mare il condottiere ostinato, a fine di rivolgere la prora verso la Spagna.

  A140001105 

 Non era ancora mezza notte, quando parve a Colombo di intravedere da lontano un lumicino, e lo accennò a due ufficiali spagnuoli, che gli Stavano dappresso.

  A140001106 

 Era venerdì giorno 12 ottobre 1492.

  A140001113 

 Di tre navi, che Colombo aveva condotto dalla Spagna, due erano perdute: quella, che rimaneva, non era più capace di portare tutta la sua gente; fu perciò costretto a dividere gli Spagnuoli in due compagnie.

  A140001122 

 Gli contendevano essi il merito delle sue scoperte dicendo, che nulla era di più facile mediante un poco di audacia e molta fortuna.

  A140001123 

 Egli era puro d'ogni delitto.

  A140001125 

 Colombo venne di fatto al cospetto del sovrano di Spagna, e parlò eloquentemente a sua propria difesa, perchè era uomo istruito e sapeva far valere la sua ragione.

  A140001126 

 Ciò non di meno Colombo passò due anni trascurato dalla corte, dimandando invano di essere investito della dignità di vicerè delle terre scoperte, come era stato pattuito.

  A140001127 

 Egli era istruito nell'astronomia vale {309 [309]} a dire conosceva il moto ed il corso degli astri e la relazione ehe essi hanno colla terra.

  A140001132 

 Carlo accettò con piacere questa offerta, tanto più che il Moro prometteva di aiutarlo a conquistare quel regno, ove allora regnava un principe di nome Ferdinando I. Ed ecco in breve un agguerrito esercito Francese con mille quattro cento cannoni, guidato dal medesimo Carlo VIII, giungere in pochi giorni alle porte di Milano, ove era aspettato con impazienza.

  A140001133 

 Carlo parve commosso a quelle lacrime, la rialzò con bontà, e promise di non abbandonarli; ma per mala sorte quel re era leggiero e cupido solamente d'oro, perciò appena uscito di Pavia dimenticò le promesse.

  A140001133 

 Nel giorno seguente si sparse la voce che Giovanni Galeazzo era morto avvelenato dallo zio, il quale fecesi proclamare nel medesimo istante duca di Milano.

  A140001134 

 Per andare a Napoli il re di Francia doveva passare per la Toscana, Ivi incontrò gravissime difficoltà, e se fosse ancora stato in vita il valoroso Lorenzo dei Medici, forse avrebbe avuto la pèggio; ma a lui era succeduto suo figliuolo di nome Pietro, il quale atterrito dalle crudeltà che i Francesi esercitavano, diede loro grande somma di danaro, e li fece padroni delle fortezze dello stato.

  A140001137 

 Così la città di Milano cadde in potere dei Francesi, e lo stesso Lodovico, che per ambizione era divenuto sì colpevole, fu mandato in Francia, dove dopo dieci anni di penosa prigione morì miserabilmente.

  A140001137 

 Si aggiunse che Lodovico il Moro, per l'uccisione di Giovanni Galeazzo, era caduto in odio a' suoi sudditi, e perciò quasi abbandonato dai soldati, tentò invano di difendere il suo ducato.

  A140001138 

 Grande folla di gente lo seguiva da per tutto, e da molti era proclamato uomo santo e profeta.

  A140001140 

 Se costui veniva risparmiato dalle fiamme, era reputato innocente.

  A140001142 

 Già era giunto a vincerli tutti, quando rientrati nello stesso tempo ciascuno nei proprii dominii, il nuovo regno fu interamente disfatto; e lo stesso Valentino, dopo di essere stato prigioniero del papa Giulio II, fuggì a Napoli.

  A140001143 

 Venezia, miei cari, in quel tempo era divenuta la più potente repubblica dell'Italia, perchè era sempre stata governata dagli ottimati, e non era mai caduta nelle mani della plebe, come avvenne alle repubbliche di Firenze e di Genova.

  A140001151 

 La vittoria, che si dichiarò alla fine pei Francesi, costò la vita a ben quindicimila Svizzeri: e gli avanzi del loro esercito guadagnarono a precipizio le montagne, senza che i vincitori si dessero briga d'inseguirli; giacchè il loro esercito era altresì quasi disfatto.

  A140001155 

 Coi poverelli era benefico, affabile con tutti.

  A140001155 

 Il suo nome era Giovanni; ma avendo egli scelta la carriera ecclesiastica, fu eletto Papa sotto il nome di Leone X.

  A140001156 

 Quando l'Europa era ancora rozza ed ignorante, gli artisti Italiani, protetti dal romano Pontefice, producevano quadri, statue e monumenti, i quali servivano di modello a tutte le altre nazioni.

  A140001157 

 Fra le vittime di quel disastro si trovò un fanciullo appena di dieci anni, il quale per le profonde ferite ricevute nel capo era rimasto come morto sulla soglia della casa, ove i suoi parenti erano stati tutti sgozzati.

  A140001159 

 Lo scolaro vi faceva tali progressi, che il maestro medesimo era stupito.

  A140001159 

 Tuttavia il padre non volendo attraversare il genio del figliuolo, risolvette di porlo a studiare pittura sotto ad un maestro chiamato Ghirlandaio, che era il pittore più stimato in Firenze.

  A140001161 

 Intorno a quel tempo medesimo l'antecessore di papa Leone, che era Giulio II, desideroso di rendere Roma la più bella città del mondo, come essa ne era già la più celebre, determinò di innalzare un grande edifizio.

  A140001161 

 La grande abilità e lo straordinario ingegno di Michelangelo furono in breve conosciuti in tutte le parti dell'Italia, e nell'età di soli quindici anni Lorenzo il Magnifico lo ricevette in sua casa, provvedendolo di quanto gli era necessario, come se fosse stato suo figliuolo.

  A140001163 

 Esso era un genio affatto maraviglioso.

  A140001163 

 Per queste sue rare qualità Leonardo era ricercato da tutti i principi e da tutti i signori d'Italia.

  A140001163 

 Pittore, poeta, architetto, scultore, geometra, meccanico, ballerino e musico, peritissimo in tutti gli esercizi del corpo e dello spirito; era egualmente abile a domare il più focoso cavallo, come a scolpire in marmo una statua, od a rappresentare sulla tela delle figure coi più vivi colori.

  A140001164 

 Giunto in Parigi, fu accolto ad onore dal sovrano, che era quel Francesco I, di cui poch'anzi vi ho parlato, e visse colà fino ad una onorevole vecchiaia.

  A140001171 

 Questo quadro riputato come il primo del mondo era stato dai Francesi nel 1797 trasportato insieme con molti altri capolavori in Francia; ma dopo il 1814 venne restituito a Roma.

  A140001171 

 Àncora in giovanile età si era acquistato nome tra i migliori artisti, e perciò fu invitato dal Papa ad ornare con pitture e stucchi le logge che attorniano un cortile del palazzo Vaticano, detto cortile di san Damaso.

  A140001172 

 Il gran Raffaele era giunto all'età migliore della vita umana, quando per un disordine cadde in grave malattia.

  A140001172 

 Morì il venerdì santo nel 1520, il dì stesso, in cui era nato, nella florida età di anni trentasette.

  A140001176 

 Era questi un frate, il quale uscì dal chiostro per secondare i suoi vizi.

  A140001180 

 Questi, ricevuta la corona imperiale, prese il nome di Carlo V, perchè egli era infatto da Carlomagno in poi il quinto principe di questo nome, che fosse stato imperatore.

  A140001181 

 Fra le altre cose egli seppe colla sua prudenza rendersi assoluta l'autorità regia, mentre prima questo paese era governato quasi a modo di repubblica.

  A140001182 

 Questo re era molto amante dello grandi imprese, ed aveva già sostenuto molte guerre, in cui si resero celebri parecchi capitani.

  A140001183 

 Quando adunque Francesco ricevette la notizia che Carlo V era stato a lui preferito, ne provò tale dispiacere, che risolse di muovergli guerra.

  A140001185 

 Il monarca Francese alla testa dei più prodi e più insigni capitani era già pervenuto al passaggio delle Alpi, quando scoprì che il duca di Borbone, di nome Carlo, suo strettissimo parente, avevagli tramata una congiura.

  A140001185 

 Questi era contestabile del regno, vale a dire generale in capo di tutti gli eserciti Francesi.

  A140001187 

 Ma siccome Pavia era valorosamente difesa {327 [327]} da' suoi cittadini, cosi l'esercito imperiale condotto da un generale di nome Lanoia e dal traditore Borbone, ebbe tempo di giungere in suo soccorso.

  A140001189 

 Era molto affezionato a Leone X e gli prestò i suoi servigi finchè visse.

  A140001189 

 Si nota di questo capitano, che era modesto nel vestire, parco nel mangiare, tremendo in battaglia, affabilissimo in trattenimenti domestici.

  A140001190 

 Questi obbedì prontamente a quest'ordine severo; imperocchè colui, che aveva tradito il suo re, era certamente capace di tradire la propria religione, e dare al mondo lo spettacolo di un principe cristiano, che minaccia il successore di s. Pietro.

  A140001191 

 Ora convien che io vi dica come l'esercito Spagnuolo era divenuto somigliante a quegli avventurieri, i quali posti in ozio si danno in preda a mille disordini, e disonorando la nobile professione delle armi fanno dell'uomo di guerra un masnadiere.

  A140001193 

 Quel giorno il Contestabile, per essere meglio veduto dalle sue genti, si era messo indosso un'armatura bianca, e non cessava di eccitare i soldati a combattere, promettendo loro il saccheggio di quella grande capitale.

  A140001195 

 Lo stesso Carlo, che allora era nella Spagna, quando fu informato della infamia, di cui macchiavansi le sue bandiere, non potè non arrossire degli enormi delitti commessi in suo nome.

  A140001196 

 Il Pontefice credendolo realmente pentito, dimenticò tutto il male, di cui egli era autore, e, ingannato dalle sue promesse, lo accolse nuovamente in grembo della Chiesa.

  A140001198 

 Un piacere per quel monarca, che non poteva rimanere in ozio neppure un momento, era di raccogliere nella sua camera grande quantità di orologi, e di esaminare se il movimento di essi fosse in tutti perfettamente uguale.

  A140001199 

 In un assalto dato dai Turchi, che si erano collegati coi Francesi, Caterina Segurana combattendo sulla breccia prostese morto un alfiere dei nemici, il quale già era riuscito a piantare la bandiera sulle mura; e colla voce e coli' esempio incoraggiò gli altri per modo, che ributtarono gli assalitori, facendone grande strage.

  A140001199 

 Nel principio di questa guerra il nostro paese era governato dal duca Filiberto II, che seppe mantenere la pace ne* suoi stati.

  A140001201 

 Non avrete certamente dimenticato, miei cari amici,,come il conte di Carmagnola aveva acquistata la città di Genova a Filippo Maria Visconti duca di Milano, di cui egli era generale.

  A140001204 

 Era eziandio dai ribelli fatta promessa di dare il ducato di Milano a Pier Luigi Farnese, duca di Parma e di Piacenza.

  A140001205 

 Da tutte parti i ribelli gridavano: Viva Fieschi e la libertà! Intanto il Fieschi, persuaso dell'esito felice della sua impresa, saltava da una barca all'altra per farsi vedere e per inspirare coraggio a tutti, quando, messo un piede in fallo, cadde nell'acqua e incontanente profondò nelle onde strascinato dal peso dell'armatura di ferro, di cui era vestito.

  A140001209 

 Da bassa condizione col suo valore egli erasi innalzato fino al grado di capitano, ed il suo nome era divenuto {335 [335]} celebre per molte vittorie riportate combattendo per la patria.

  A140001209 

 Devo tuttavia dirvi che Alessandro de' Medici non era degno di quella dignità; egli fu un principe avaro e crudele, e perciò venne trucidato da un suo parente nel 1537.

  A140001212 

 Rialzò le fortificazioni, pose nuovamente in piedi la milizia, diminuì in grande parte il feudalismo, che era quella specie di governo, per cui i più deboli, quasi come schiavi, erano obbligati a servire ai più potenti; ristorò l'erario, riordinò l'amministrazione della giustizia, e promosse con ardore le scienze e le arti.

  A140001214 

 In capo de' Cattolici era il duca di Guisa, alla testa de' Protestanti il principe di Condè.

  A140001215 

 Era questi un Italiano molto destro ed astuto, che amministrò la Francia durante la minorità di Luigi XIV. In questo spazio di tempo, essendo egli invidiato dai principali della corte, dovette andarsene in esilio per cinque anni, dopo cui ritornò alla sua carica, e vi durò ancora parecchi anni.

  A140001217 

 E già spiegavano le vele per Cipro, quando giunse la trista nuova che l'eroe Bragadino, dopo di aver fugato, vinto, ucciso centocinquanta mila Turchi, ridotto senza cibi e quasi a non aver più soldati, era caduto nelle mani dei Turchi, i quali contra alla fede data lo scorticarono vivo.

  A140001218 

 I due eserciti si avventarono l'uno contro l'altro; ogni vascello volgendosi d'improvviso tra vortici di fiamme e di fumo pareva che vomitasse il fulmine da cento cannoni, di cui era armato.

  A140001220 

 Il senato di Genova e di Venezia decretarono, che il di sette ottobre fosse giorno solènne e festivo in perpetuo, perchè in cotal giorno appunto dell'anno 1571 era succeduta questa grande battaglia.

  A140001226 

 Era un lagrimevole spettacolo! Spesso avveniva che una brigata di amici si metteva insieme a tavola, e nel meglio del pranzo parecchi rimanevano colti dal male, cangiando così quell'allegria in funerale; spesso i padri e le madri al mattino andavano per chiamare i loro figliuoli, e li trovavano morti o moribondi.

  A140001228 

 Egli aveva dovuto sostenere gravi persecuzioni da parte del governatore di quella città, perchè volendosi costui immischiare in cose di religione, il santo vescovo gli si opponeva; ed era già sul punto di doversi allontanare dalla sua amata diocesi, quando si manifestò la peste.

  A140001230 

 Ma l'epidemìa era così crudele ed incuteva tanto terrore, che il santo rimase eziandio privo di persone di servizio.

  A140001231 

 Fra le molte cose che si raccontano di questo Prelato fu un pellegrinaggio fatto da Milano a Torino a pie scalzi, per visitare la santissima Sindone, cioè il lenzuolo, in cui era {344 [344]} stato avvolto il corpo del Salvatore dopo che fu deposto dalla croce.

  A140001232 

 Perciò col giro de' secoli era già avvenuto che le stagioni e le solennità dell'anno si anticipassero di dieci giorni.

  A140001233 

 Innalzatosi co' suoi meriti fino al Pontificato, dimostrò che era ben degno di tanta dignità.

  A140001234 

 Mentre quasi tutta Europa era inaffiata di sangue umano sparso per le guerre eccitate dai Protestanti, i Veneziani vivevano in pace, solo badando a promuovere il commercio e a portare i prodotti della loro industria nelle varie parti del mondo.

  A140001235 

 Era questa un'azione da riprovarsi altamente; poichè così operando, egli cagionava, come di fatto avvenne, un grave danno a'suoi concittadini.

  A140001235 

 Esso aveva con leggi proibito agli ecclesiastici l' alienazione dei loro beni e la costruzione di nuove chiese; nemmeno era loro permesso di vendere i proprii stabili a persone del clero.

  A140001236 

 Questo procedere era anticattolico, perciocchè i buoni cattolici non istabiliscono leggi intorno a cose ecclesiastiche, senza il consenso delle autorità della Chiesa, di cui è Capo il romano Pontefice.

  A140001237 

 Comandarono al Clero di fare ad ogni costo le sacre funzioni; al che rifiutandosi i veri ecclesiastici, perchè era un tradire la propria coscienza, si venne ad un' aperta persecuzione; {347 [347]} perchè molti sacerdoti e varie corporazioni religiose furono mandati in esilio (1616).

  A140001241 

 A quell'epoca l'ambasciatore di Filippo III, re di Spagna, era il marchese di Bedmar, uomo scaltro e di perduta coscienza.

  A140001241 

 Già da quel tempo, come si costuma oggidì, ogni potenza teneva un ambasciatore presso a quelli stati, coi quali era in pace.

  A140001243 

 Fra gli stranieri, che per passatempo o per cagione di commercio si recavano sempre in buon numero a Venezia, v'era un vecchio capitano francese, chiamato Renanlt, il quale aveva fama d'uomo capace delle imprese più ardite e rischiose.

  A140001244 

 L'unione di questi uomini fu sempre perniciosa, e il loro numero era assai abbondante in Venezia, dove accorrevano stranieri d'ogni parte.

  A140001246 

 Tutto era pronto, e già era fissata la notte, in cui la congiura doveva essere effettuata.

  A140001254 

 Eransi costoro pochi anni prima impadroniti del marchesato di Saluzzo, e in tempo che la Francia era agitata dalla guerra promossa dagli Ugonotti, ovvero protestanti contro ai cattolici, pensò di poter riacquistare quella parte di dominio, di cui suo padre era stato spogliato.

  A140001254 

 La ragione si era che il Saluzzese, oltre ad essere un paese sommamente fertile, univa con sè la barriera delle Alpi, restando così impedito il passaggio, per cui i Francesi solevano venire in Italia.

  A140001260 

 Era solito di dire: Le più belle prerogative di un principe sono dare e perdonare.

  A140001261 

 A Carlo Emanuele succedette Vittorio Amedeo I. In mezzo a tanti mali cagionati dalla guerra e dalla peste era necessaria {354 [354]} una tregua, perchè i popoli potessero ristorare le loro forze, ripigliare la coltivazione delle campagne, e risarcire l'erario.

  A140001264 

 Era dotato di grande ingegno; ma aveva un difetto notevolissimo, poichè non sapeva frenare l'impeto della collera.

  A140001265 

 I letterati, molti principi, lo stesso Pontefice gli offerirono la corona di alloro, come si era fatto al Petrarca.

  A140001266 

 Era a' suoi tempi grande protettore delle scienze e delle lettere Ferdinando {356 [356]} I, gran duca di Toscana.

  A140001269 

 Era religioso e caritatevole assai; perciò istruiva eoo ammirabile pazienza i giovani volenterosi di studiare, e col suo proprio danaro sovvenne più d'una volta gli scolari poveri, acciocchè potessero continuare i loro studi.

  A140001269 

 Questo grand'uomo era d'indole focosa e proclive alla collera al pari del Tasso, ma sforzavasi di vincerne gl'impeti senza lasciar trascorrere la lingua ad ingiurie.

  A140001270 

 Questa opinione era già stata manifestata ed insegnata cento anni prima dal canonico Copernico, filosofo prussiano, nè mai se gli era fatto rimprovero, perchè egli insegnava queste cose come ipotesi, ovvero supposizioni sue proprie senza mischiarvi la religione.

  A140001271 

 Era vi in quei tempi un tribunale ecclesiastico detto inquisizione, da una parola latina, che vuol dire cercare, perchè aveva per iscopo di cercare ed esaminare quelli, i quali dicevano o scrivevano cose contrarie alla religione.

  A140001271 

 Ma Galileo volle andare più avanti, e pretese di provare che il suo sistema era fondato sulla Bibbia; colla quale asserzione veniva a conchiudere essere tale la mente del Creatore nel creare questi astri; onde cangiava in verità di fede una semplice opinione.

  A140001271 

 Trovato che si fosse alcuno colpevole, il quale non volesse emendarsi, veniva denunziato alle autorità civili, da cui era giudicato secondo le leggi penali di ciascun regno.

  A140001273 

 autorità civili; ed era già in procinto di dovere subire la pena, se avesse protratto più a lungo la sua emendazione.

  A140001281 

 Case, campi, suppellettili, persone, ogni sorta di animali e di commestibili era aggravata da tali pesi, che quasi tutto il provento delle terre cedevasi ai gabellieri.

  A140001281 

 Trista era la sorte del Piemonte nella occupazione delle armi Spagnuole e Francesi; ma assai più tristo era lo stato dei Napolitani e Siciliani per la grande smania, che il vicerè aveva di far danaro, arricchire se stesso, e mandarne in Ispagna.

  A140001282 

 Il vicerè di Napoli, chiamato conte Arcos, uomo insaziabile, per avere una grossa somma da spedire alla Spagna, come ne era stato richiesto, non sapendo su che cosa imporre ancora un balzello, stabilì una tassa particolare sulle frutta, che colà sono principale nutrimento della povera gente.

  A140001283 

 Accorrono a squadre i soldati colle armi, ma non sono più a tempo, perchè era divenuto immenso il numero degli insorti; i quali da tutte parti acclamando per capo Masaniello, arditamente respingono i soldati reali e in poche ore diventano padroni della città.

  A140001283 

 Era questi un bel giovine, gagliardo della persona, e di forza tale, che con un pugno poteva gittare a terra un uomo dei più robusti.

  A140001283 

 Un cèrto Tommaso Aniellò di Amalfi, comunemente detto Masaniello, pescivendolo, non potendo più vivere del suo mestiere, si era posto a fare il fruttaiuolo nella città di Napoli.

  A140001284 

 Quel Masaniello, miei cari, era un rozzo negoziante, privo di lettere, senza pratica di milizia o di governo; tuttavia il suo acume di mente, la sua probità, il suo disinteresse e il desiderio di sollevare la povera sua patria da tante angherie fecero sì, che egli potesse sostenere le parti di principe e di capitano, trattando con maravigliosa attitudine i più gravi affari.

  A140001286 

 Altri continuarono a sostenere le parti di Masaniello, finchè alcuni malcontenti chiamarono in soccorso il duca di Guisa, discendente da Carlo d'Angiò, che allora era a Roma.

  A140001286 

 Venne egli prestamente, e già era quasi assoluto padrone di Napoli, quando un forte esercito Spagnuolo, entrato in città, se ne impadronì.

  A140001297 

 Daniello Bartoli era nato in Ferrara l'anno 1608.

  A140001301 

 Questi era nato a Roma nel 1673, apparteneva pure alla Compagnia di Gesù, e moriva a Sinigalia il 1713.

  A140001303 

 Il duca di Savoia era un buon principe; oppose valida resistenza, ma non potè impedire che i Francesi invadessero i suoi stati e vi facessero immensi guasti.

  A140001303 

 Vittorio tutto commosso loro distribuì il danaro che gli restava; poi trattasi una collana d'oro tempestata di gemme (era il collare della SS. Annunziata) la spezzò e la diede a que'poveri sudditi.

  A140001305 

 Da una parte era la Francia, la Spagna e quella parte d'Italia, che apparteneva alla Spagna; dall'altra l'imperatore di Germania, l'Inghilterra, il Portogallo, il duca di Savoia con altri regni di Alemagna.

  A140001313 

 Ma questa non era ancora fornita dell'artifizioso apprestamento, si che l'accenditore avesse campo a salvarsi.

  A140001313 

 Mentre queste cose avvenivano, la cittadella era al punto di cadere in mano degli assedianti; e già una mano di granatieri nemici notte tempo erano riusciti ad aprirsi un passaggio per un fosso senza essere punto veduti.

  A140001313 

 Niun soldato era colà, tranne un minatore Biellese, per nome Pietro Micca, il {371 [371]} quale stava con un ufficiale apparecchiando una mina.

  A140001318 

 E bene qui di farvi notare che Venezia non era più quella florida e formidabile potenza de' secoli trascorsi.

  A140001320 

 Era questo un fatto ripugnante alla natura, e lo stesso Carlo tremava nel sottoscriverne il decreto; nè mai vi si potè arrendere, gè non quando i suoi consiglieri gli fecero conoscere essere questo l'unico mezzo per impedire gravi disordini.

  A140001325 

 In Polonia, gran regno allora tra l'Alemagna e la Russia, era consuetudine che i re fossero fatti per elezione.

  A140001325 

 La Francia pretendeva che fosse rieletto un certo Stanislao Lezinski, che era già stato re nel principio di quel secolo.

  A140001326 

 Nel 1740 era morto Carlo VI, imperatore d'Austria, lasciando erede una figliuola di nome Maria Teresa, moglie, come abbiamo detto, di Francesco di Lorena.

  A140001329 

 I difensori alla vista di quegli inaspettati assalitori, che si arrampicavano in mezzo ai frantumi ed alle screpolature dei macigni, furono spaventati, tanto pia che il numero de'nemici era tre volte maggiore e copriva tutta la montagna intorno.

  A140001338 

 Allora l'Alberoni comprese che si era dato al maneggio di affari non adatti alla sua vocazione; si ritirò da ogni cura profana, insegnando col proprio esempio come le umane, grandezze siano il bersaglio degli uomini, e come in un momento rendano infelice chi il giorno prima si trovava al colmo delle prosperità.

  A140001338 

 Ma la politica era quella che aveva portato l'Alberoni all'apice della gloria, e la politica doveva precipitamelo.

  A140001342 

 Mangiava appena quanto era necessario per sostentare la vita, non giaceva in letto più di cinque ore, si poneva allo studio di buon mattino, e durante il giorno non perdeva mai un momento.

  A140001343 

 All'età di vent'anni il Muratori era già riputato fra gli uomini dotti.

  A140001348 

 Egli era figliuolo di un povero mercante di Roma, il quale per mancanza di mezzi non poteva mandare a scuola il figliuoletto; ma un valente avvocato di nome Gravina, udendolo un giorno recitare alcune rime all'improvviso, lo prese con sè e lo ammaestrò nelle lettere greche, latine e italiane.

  A140001349 

 Egli stesso in età alquanto avanzata conobbe il male, che avrebbero prodotto i suoi scritti; ne era dolentissimo e diceva che desiderava di poter cancellare col proprio sangue molti concetti sparsi ne' suoi libri.

  A140001350 

 In punto di morte, nell'atto che gli era amministrato il Viatico, pieno di fede, espresse gli affetti del cuore coi seguenti versi, che furono gli ultimi di sua vita:.

  A140001355 

 Giuseppe Parini era nato l'anno 1729 in Bosisio, terra del Milanese presso il lago Pusiano.

  A140001355 

 Suo padre era povero artigiano.

  A140001356 

 Il Parini era dalla nascita gracile, cagionevole, e mal disposto della persona, cioè gobbo e storpio.

  A140001356 

 Quando seppe chi era ordinò gli fosse dato uno stipendio maggiore e la carica di prefetto degli studi, affinchè potesse avere una carrozza a sua disposizione.

  A140001356 

 Un giorno l'imperatore Leopoldo I, che prima era stato granduca della Toscana, e che era succeduto a Giuseppe II suo fratello, vide quest'uomo venerando camminare strascinandosi per istrada, e dimandò chi fosse.

  A140001361 

 Nei vari stati d'Italia la forma di governo, che era ai tempi di Carlo V, salvo poche eccezioni, durò sino al 1796.

  A140001362 

 In Toscana era un granduca, fratello dell'imperatore d'Austria.

  A140001365 

 In quel regno a Luigi XIV era succeduto un suo nipote, che prese il nome di Luigi XV (anno 1715).

  A140001365 

 Quando salì sul trono questo re, gl'impieghi e i beni dello stato erano mal compartiti, gravi imposte pesavano sul popolo, in alcuni luoghi la giustizia era male amministrata, e.

  A140001365 

 Questo re aveva dato di sè le più belle speranze; ma attorniato da cattivi cortigiani, si era in appresso ingolfato nei piaceri, trascurando gli affari dello stato e ponendo in non cale le miserie del popolo.

  A140001368 

 Napoleone, miei cari, era coraggioso, accorto ed attento ad ogni suo dovere; perciò passando in breve di grado in grado pervenne ai primi posti della milizia, e meritò che a lui fosse affidata l'impresa della conquista d'Italia.

  A140001368 

 Questo uomo era nato in Aiacio, città di Corsica (anno 1769), da famiglia originaria della Toscana.

  A140001371 

 Napoleone certamente non era uno di que' perfidi, che volessero la distruzione de' popoli e della religione; ma per appagare i suoi soldati avidi di rapina e di vendetta, {391 [391]} ed anche per incutere terrore nelle contrade soggiogate, non volle o non potò impedire che i ladronecci, il sangue, la strage, la profanazione delle chiese e mille sacrilegi accompagnassero quasi sempre le sue conquiste.

  A140001372 

 Ma quando i Francesi, comandati dal generale Berthier, ebbero il chiesto danaro, entrarono in Roma, pubblicarono che il Papa era decaduto dal potere temporale, allontanarono le guardie Romane e in luogo di esse misero soldati Francesi.

  A140001372 

 Milano diventò la capitale della repubblica denominata Cisalpina; e cosi l'esercito Francese avanzandosi era giunto presso Roma.

  A140001374 

 Era questo l'anello detto pescatorio, che serve di sigillo a tutti i Papi.

  A140001377 

 Quando vi giunse, il suo corpo era già morto per metà, e dopo un mese di dolorosa prigionia, cessò di vivere il 29 agosto 1799.

  A140001377 

 Questo principe sfortunato, dopo di aver opposta forte resistenza ai repubblicani, era stato costretto a rinunciare al trono ed abbandonare gli stati di terra ferma in mano dei nemici, per recarsi in Sardegna.

  A140001378 

 In quel tempo stesso in Verona, città già occupata dagli eserciti di Napoleone, era avvenuto qualche subbuglio contro ai Francesi.

  A140001378 

 Inoltre un vascello Francese, avendo tentato di introdursi nelle lagune di Venezia, era stato assalito dai Veneziani, che le difendevano.

  A140001385 

 Cadde allora Napoli sotto al dominio francese, e cosi tutta l'Italia era soggiogata; il Belgio, l'Olanda ed una parte dell'Egitto furono occupati dalle armi francesi.

  A140001386 

 Si era già fatto creare console con altri due colleghi, poi solo console a vita, prima ancora di venire la seconda volta in Italia.

  A140001388 

 Intanto era stato dato un successore a Pio VI, morto prigioniero a Valenza.

  A140001389 

 In simile guisa, quando Napoleone chiese al Papa di recarsi a Parigi per incoronarlo imperatore, Pio Settimo era tranquillo possessore di Roma.

  A140001391 

 Ma in mezzo a tante vittorie una potenza era specialmente presa di mira da Napoleone.

  A140001391 

 Questa era l'Inghilterra.

  A140001392 

 e gloria pari a quella di Garlomagno; e poichè quell'imperatore era stato incoronato re d'Italia, così l'anno seguente alla prima sua incoronazione imperiale egli si recò in Italia e fecesi cingere il capo a Milano colla corona di ferro, con cui solevano essere fregiati gli antichi re Longobardi.

  A140001394 

 Perciocchè, se si può appellare ladroneccio lo spogliare un re del suo stato, che diremo di Napoleone, sovrano cattolico, il quale osò togliere dal trono, mandare in carcere il sommo Pontefice capo della cattolica religione, da cui aveva ricevuto tanti servigi ed a cui era debitore della sua consacrazione imperiale? E poi, che cosa era Roma in confronto dei tanti regni da lui conquistati? Ma l'ambizione aveva acciecato Napoleone e il conduceva a cosiffatti eccessi, i quali sempre più servirono ad alienargli i buoni, di sorte che fin d'allora si potè presagire la sua potenza non sarebbe stata duratura.

  A140001400 

 Napoleone non ignorava, che tale impresa era difficilissima; perciò pose in piedi un esercito di oltre a quattrocentomila combattenti.

  A140001401 

 Altro formidabile nemico si avvicinava, ed era l'inverno.

  A140001405 

 Allora Napoleone comprese che ogni resistenza era divenuta inutile; ed al cospetto dell'Europa intera armata contro ad un solo, acconsentì di rinunciare per sempre all'impero e si diede nelle mani de' suoi nemici.

  A140001408 

 Era quello il segnale della rivoluzione.

  A140001408 

 Nel mattino del due luglio 1820 uno squadrone di cavalleria stanziato a Nola inalberò lo stendardo dei carbonari, che era nero, vermiglio ed azzurro.

  A140001410 

 Si accorsero ben tosto che la rivoluzione di Napoli era un torrente, che di bel nuovo minacciava di sconvolgere tutta Italia e forse l'intera Europa; sicchè a fine di provvedere ai mezzi efficaci ad arrestarlo invitarono il re Ferdinando ad intervenire egli stesso a Lubiana.

  A140001416 

 Alcuni studènti dell'università di Torino per più sere fecero chiasso al teatro, ed una sera (11 gennaio 1821) quattro v'intervennero con berrettino rosso, che era il distintivo dei più caldi per la rivoluzione.

  A140001418 

 Vuoisi che i costituzionali proponessero a Carlo Alberto, in allora soltanto principe di Carignano, di mettersi egli stesso alla testa della sommossa con promessa di proclamarlo Re d'Italia, e che egli da prima lusingato da così speciosa proposta acconsentisse; ma riflettendo poscia al giuramento di fedeltà dato al legittimo sovrano, e sospettando di ciò, che era realmente, che quella fosse opera dei carbonari, risolvesse di rifiutarsi.

  A140001419 

 Il municipio di Torino, intimorito da tali grida, spedì al principe una deputazione, con cui ponevagli sott'occhio, che a scongiurare gli imminenti pericoli era indispensabile la costituzione.

  A140001419 

 Nella stessa capitale tutto era in disordine.

  A140001422 

 L'intendimento era sempre di fare un solo regno, oppure una repubblica sola di tutta Italia, e perciò di allontanare il Papa da Roma e sbalzare dal trono tutti i re della penisola.

  A140001423 

 Per dare principio ad una impresa di tal fatta era necessario prendere le armi e combattere.

  A140001423 

 Pio IX era stato eletto alla Sede pontificia l'anno innanzi; egli aveva conceduto un' amnistia, vale a dire un perdono a tutti quelli, che, per essersi ribellati alle leggi dello stato, erano stati puniti coll'esilio.

  A140001424 

 Alla testa dell'esercito Piemontese era Carlo Alberto, re di Sardegna, di cui è bene vi parli alquanto di proposito.

  A140001425 

 Ogni sua cura, ogni suo pensiero era intento a far rifiorire l'ordine e la morale ne'suoi stati.

  A140001429 

 Fu un momento, in cui l'Austria si vide a mal partito; perchè, mentre la Lombardia si era sollevata e vi stavano le armi piemontesi, anche in Vienna e nella Boemia il popolo si era rivoltato e voleva novità.

  A140001430 

 Moschetteria, artiglieria ed ogni arma da fuoco era in opera.

  A140001431 

 Io non posso più rendere servigi alla patria, alla cui felicità ho da diciotto anni consacrata la vita; rinunzio volontariamente alla corona per deporla sulla fronte di mio figlio.» Carlo Alberto era circondato dai due suoi figliuoli e dai principali ufficiali, che tutti tentavano di farlo desistere dal suo proposito; ma egli restò irremovibile nel suo volere.

  A140001435 

 Già vi accennai che appena Pio IX, salito sulla sede pontificia, potè far conoscere al mondo cattolico la sua bontà, la sua sapienza, il suo coraggio, non vi era più paese, ove il nome del gran Pontefice non echeggiasse di evviva.

  A140001438 

 Fare un governo provvisorio, miei cari, era un ribellarsi contro al legittimo sovrano, calpestare tutte le leggi per formare un regno, o una repubblica, o qualsiasi altra specie di governo fosse saltata in capriccio ai capi ribelli.

  A140001446 

 Ciò non ostante nulla si sgomento: {415 [415]} perocchè, fin da quando si era arreso all'invito di Pio IX, aveva fatto sacrifizio della propria vita.

  A140001446 

 Il conte Rossi non era del tutto ignaro di questo tristo divisamente; e, come colui che s'era messo in opposizione colle società segrete, ben si aspettava di essere da occulto pugnale quandochessia trafitto.

  A140001457 

 Era quello il segnale.

  A140001457 

 Giunto al palazzo della cancelleria, ove si radunavano i deputati, contro agli ordini dati vide che non si trovava alcun carabiniere, per fare da guardia alla porta, e in loro vece vi era una compagnia di guardie civiche.

  A140001458 

 Una parte dei deputati era complice di quel misfatto.

  A140001462 

 Egli era figliuolo di un barbiere di Bologna.

  A140001462 

 Vistosi in pericolo a cagione degli affari politici del 1831, si ritirò in terra straniera, donde ritornava dieci anni dopo, per promuovere una cospirazione, il cui scopo era, dicevasi, la morte del sommo Pontefice Gregorio XVI..

  A140001463 

 Per commutazione di pena era stato rinchiuso nelle prigioni degli Stati romani, allora che l'amnistia di Pio IX gli concedette la libertà.

  A140001467 

 Se non possiamo servircene per difendere e salvare il nostro sovrano, siamo risoluti di morire, piuttosto che consegnarle in altre mani fuorchè nelle suo; e se Pio IX ce le richiede, le deporremo agli augusti suoi piedi.» Difatto, mantenendo la parola, non si sottomisero se non quando furono accertati essere questa volontà di Pio IX, il quale era deciso di esporsi a qualsiasi ventura, piuttosto che permettere che per lui si versasse una sola stilla di sangue.

  A140001470 

 I buoni furono addolorati, perchè, sebbene sperassero che egli sarebbe presto ritornato a Roma, tuttavia temevano le conseguenze di quella precipitosa partenza; quelli, che erano indifferenti, rimasero stupiti, perchè non s'immaginavano un avvenimento di quel hi fatta; e fu chi disse fin d'allora, che l'aver costretto il Papa a fuggire da Roma era un costringere le potenze cattoliche di venirlo a ristabilire sul trono.

  A140001474 

 Così il buon Pio IX era spogliato del trono da colui, che poco prima fra mille spergiuri a'suoi piedi erasi offerto pronto a dare le sostanze e la vita pel suo sovrano; colui che alla bontà di Pio IX doveva la libertà e la vita.

  A140001475 

 Quest'uomo singolare fu accolto con giubilo dagli altri ribelli; e poichè la Repubblica era stata proclamata, e i capi dovevano essere tre, egli fu nominato triumviro con Armellini e Saffi.

  A140001475 

 Tosto il nuovo governo impose tributi, poi ordinò un imprestito forzato, in guisa che ogni cittadino era costretto a portare una parte delle proprie sostanze a quelli che si dicevano capi del governo.

  A140001476 

 Che più? Si appropriarono i beni delle chiese, gli oggetti d'oro e d'argento o che racchiudevano cose di qualche pregio; calici, pissidi, ostensori ed altri vasi sacri, tutto era involato.

  A140001479 

 Il santo Padre profondamente commosso dai segni di venerazione, di cui era ricolmo, si affi etto ad alzarli da terra dopo aver loro data la pontificale benedizione.

  A140001479 

 Roma era tutta in disordine.

  A140001485 

 Solamente i Francesi camminarono verso Roma, che era il centro dove erano radunati i nemici.

  A140001487 

 Tuttavia io devo confessarvi che i Francesi volendo, per quanto era possibile, risparmiare lo spargimento del sangue, malgrado il loro coraggio e il loro valore, dovettero combattere circa tre mesi sotto alle mura di Roma prima di poter entrare in città.

  A140001519 

 Tale notizia tornava al santo Padre tanto più gradita, in quanto che le cose eransi eziandio calmate in Piemonte, ove era salito sul trono il figlio primogenito di Carlo Alberto, il re Vittorio Emanuele II, mentre gli Austriaci, dopo aver combattuto i ribelli in molte città degli Stati romani, erano pur riusciti a reprimerli nella Toscana e ricondurre al potere il granduca Leopoldo.

  A140001520 

 Quando giunse a Pio IX la novella che Roma era stata liberata, ne fu commosso fino alle lagrime.

  A140001522 

 Da ogni parte era un affollarsi di popolo sulla via che doveva percorrere l'augusto Pontefice; uomini e donne, vecchi e fanciulli da ogni angolo spuntavano colla gioia sul volto e colle benedizioni sulle labbra a contemplare il sembiante di un sovrano, che seco portava la fortuna del mondo.

  A140001522 

 Sparsa la notizia che Pio IX era per far ritorno alla sua sede, tutti i suoi stati si prepararono ad una grande festa; moltissimi illustri personaggi da vari paesi della cristianità si recarono in quella santa città, che divenne ingombra di carrozze e di forestieri, tutti là accorsi per assistere e cooperare alla grande solennità.

  A140001524 

 Era somma l'allegrezza degli abitanti; il loro contento sembrava un delirio.

  A140001525 

 L'entrata di Pio IX nella sua capitale era fissata, alle quattro dopo mezzodì del dodici aprilo.

  A140001525 

 Pareva che colà si fossero aperte le porte del cielo; tanto grande era il concorso della gente.

  A140001525 

 Pio IX giunge... smonta dalla carrozza, e piangendo per tenerezza tocca col piede la terra della patria, da cui era stato costretto per quasi un anno e mezzo di vivere lontano.

  A140001525 

 Tutto era ornato a festa, e gli sguardi d'ognuno erano rivolti là donde si aspettava il santo Padre.

  A140001531 

 Sia fatta la volontà di Dio; io ricevo la morte in penitenza dei miei peccati.» Udito poscia che non vi era più Speranza di vita, convocò intorno al suo letto tutti, e signori e servi della corte, loro chiese perdono dei dispiaceri e dello scandalo che aveva loro arrecato.

  A140001534 

 Fu eziandio notato che la tranquillità di animo era mezzo efficace per tenerlo lontano ed anche per diminuirne la veemenza in quelli che ne fossero già infetti.

  A140001537 

 Alcuni mesi prima era già morto un figliuolo del re, e poco dopo un altro veniva eziandio portato alla tomba.

  A140001544 

 Gli apparati erano veramente formidabili da ambe le parti; e siccome Sebastopoli era la città più importante e meglio difesa, così l'impeto dei collegati fu tutto colà rivolto.

  A140001545 

 Il terreno era disputato a palmo a palmo, ed ogni palmo costava migliaia d'uomini.

  A140001549 

 Napoleone I facendo condurre il Papa lontano da Roma ed appropriandosi i suoi dominii, si scavò la fossa, in cui rovinò; al contrario Napoleone III, quand'era solamente presidente della repubblica francese, essendosi adoperato a ricondurre il Papa a Roma, fu dal Cielo benedetto, divenne imperatore dei Francesi, e finchè protesse la Chiesa ebbe gloria e prosperità nel suo impero.

  A140001552 

 Quelli che non rimasero sepolti sotto le rovine spaventati si diedero a precipitosa fuga; ma quando si trovarono in salvo, riavutisi alquanto dal terrore, pensando alle persone loro care, si arrischiarono di ritornare alle proprie abitazioni, tentando di porgere soccorso ai feriti e liberare chi era ancora vivo sotto alle macerie; o almeno di cavarne fuori i cadaveri dai rottami.

  A140001558 

 Nell'anno 1680 se ne era veduta un'altra, la quale spiegava uno strascico o coda, che giungeva alla lunghezza di 41 milioni di leghe.

  A140001559 

 Essa non era preveduta, perciò niuno l'aspettava.

  A140001559 

 Gli astronomi assicurano che la sua lunghezza era di ben circa 58 milioni di leghe, che corrispondono quasi a dugento milioni di chilometri; lunghezza questa assai maggiore della distanza che esiste ira il sole e la terra.

  A140001559 

 La sua chioma era straordinariamente lunga.

  A140001564 

 I migliori generali di quella guerresca nazione guidavano i corpi d'armati, che numerosi scendevano in Italia; Napoleone era alla testa de' suoi.

  A140001568 

 Questa posizione era formidabile per chi volesse attaccarla, e gli alleati, tuttochè vincitori, giudicarono bene di venire ad una sospensione d'armi per dare la sepoltura ai morti, curare i feriti e riparare ai, guasti toccati in quella memoranda giornata.

  A140001569 

 Così una guerra, che pareva dover durare assai tempo, fu terminata quando meno era da aspettarsi, e l'iride di pace tornò a balenare sui nostri stati.

  A140001571 

 Ogni momento di tempo era per lui un tesoro.

  A140001574 

 Carlo Denina era di mediocre statura, ma agile della persona; occhio penetrante, pronto a parlare, energico nel ragionare; sino all'ultima vecchiaia sempre in lui apparve una mente risoluta ed operatrice.

  A140001575 

 Suo patire era presidente nel Senato di Savoia.

  A140001576 

 Mentre tutta Europa era in rivolta il De-Maistre fu mandato in qualità di ministro plenipotenziario a Pietroburgo presso l' imperatore della Russia.

  A140001577 

 Egli era mimicissimo dell'ozio, e in mezzo alla moltitudine delle sue occupazioni trovò tempo di scrivere molte opere di sublime erudizione, che lo fecero chiamare il santo Padre della filosofia.

  A140001579 

 Era ministro di Stato, aveva ricevuto una grande decorazione dal suo re, quando nel 26 febbraio 1821, munito dei conforti della religione, tutto lasciava in terra per andare a ricevere il premio dei buoni nella patria dei beati.

  A140001580 

 Egli era figliuolo di un povero scarpellino di Possagno.

  A140001582 

 In mezzo alle vicende politiche, che sopra hovvi narrato, la scultura era decaduta; ed egli si adoperò coli' ingegno, col sudore e collo studio a far progredire quest'arte mara-vigliosa.

  A140001585 

 Nel 1798, essendo Roma stata invasa dalle soldatesche francesi, non vi era più chi volesse spendere danaro in quadri, statue od architettura; perciò le arti languivano e la miseria era generale.

  A140001600 

 La commissione era difficile, perciocchè i Francesi tenevano in grande pregio quei rari monumenti dell' antichità.

  A140001604 

 Il Canova era d'indole soavissima; fu vero amico coll'amico, sincero e rispettoso coi grandi, modesto con tutti.

  A140001605 

 Ma l'uomo che sembrò dato dalla Provvidenza per riformare la lingua del nostro paese e portarla in fiore come era nel 300, fu il celebre Antonio Cesari.

  A140001605 

 Vittorio Alfieri si era occupato a richiamarla alla sua purezza in quella parte di poesia che si appella tragedia; e Carlo Denina vi aveva assai lavorato per quanto riguarda la storia.

  A140001606 

 Aveva un'indole buona, ed era costantemente esatto nell'obbedienza e negli altri suoi doveri.

  A140001606 

 L'udire qualcheduno a censurare la Divina Commedia e farlo montare sulle furie era tutt'uno.

  A140001606 

 Ma se di queste lingue egli era innamorato, pote-vasi dire spasimante dell' italiana.

  A140001611 

 Egli era fornito di grandi virtù, ma è principalmente lodata la sua mansuetudine, per cui non mai nutrì rancore di sorta nemmeno con quei suoi nemici, che cercavano di screditare lui e le sue opere; anzi a questi medesimi cercava di fare tutto il bene che poteva.

  A140001612 

 Ogni risparmio, i premi di scuola, talvolta anche una parte del suo alimento dava ai poveri; ed era per lui un vero giubilo il permettergli di distribuire la limosina agl'indigenti che numerosi si affollavano alla sua casa paterna.

  A140001613 

 Era allora legato di Ferrara il cardinale Borghese, che, conosciuta la bella indole del giovine poeta, il prese a proteggere; e perchè avesse le comodità necessarie per istudiare, seco lo condusse a Roma col titolo di suo segretario.

  A140001614 

 Mentre era in Roma conóbbe il conte Alfieri d'Asti, le cui tragedie si rappresentavano in quella città con molto saccesso.

  A140001615 

 Era questi un incaricato della repubblica francese spedito a Roma per propagare idee rivoluzionarie.

  A140001619 

 Costui aveva una madre inferma, cinque figliuoli chiedenti pane, ed egli era sfinito dalla stanchezza.

  A140001621 

 Qui eziandio diede opera a correggere una cantica intitolata: La Mascheroniana, cui aveva dato principio mentre era in Francia.

  A140001623 

 Vi basti il sapere che egli era amato da tutti i dotti pel suo sapere, ed ammirato da tutti i buoni per le sue virtù.

  A140001626 

 Egli apparteneva ad una famiglia poco agiata; suo padre era maravigliato dei progressi che il figliuolo faceva nelle scuole, tuttavia voleva fargli tralasciare gli studi per dedicarlo ad una carriera che gli porgesse più pronto guadagno.

  A140001627 

 Ma quale non fu la loro sorpresa, quando conobbero che ognuno aveva parlato colla medesima persona? E che un uomo solo conosceva tutti quei diversi linguaggi? Questi era il sacerdote Mezzofanti.

  A140001629 

 «Io era in viaggio per andare a vedere una maraviglia nel cielo (diceva dipoi il nobile straniero nel recarsi l'anno 1822 a Genova per osservare un'eclissi annidare del sole), ed {463 [463]} un fenomeno mi presentò la terra non meno stupendo nella.

  A140001630 

 Era poi frugale a segno, che per accennare un uomo veramente temperante dice vasi: Costui ha il vitto di Mezzofanti.

  A140001630 

 La sua vita era costantemente regolare; non usciva mai di casa, se non per andare alla chiesa o alla sua cattedra di professore di lingua, o per qualche opera di carità.

  A140001633 

 Era un ameno spettacolo quando visitava in Roma il collegio di Propaganda.

  A140001636 

 Consumato dalla età e dalle fatiche, in mezzo ai conforti di quella religione che aveva con zelo professata, terminava i suoi giorni il 15 marzo 1849 quando il Romano Pontefice era esule a Gaeta.

  A140001637 

 Quest' uomo era Silvio Pellico, Egli aveva sortito i natali in Saluzzo, ridente città posta quasi ai piedi del Monviso, distante 20 miglia da Torino, il 24 giugno 1789.

  A140001640 

 Caldo promotore di queste funeste congreghe era un certo Pietro Maroncelli venutovi a bella posta da Napoli.

  A140001641 

 Un mattino, era il 21 febbraio 1822, il carceriere venne ad annunziargli che si doveva leggergli la sentenza.

  A140001643 

 Parlando più tardi dello Spielberg egli soleva dire: «Delle passate sciagure e della contentezza presente, come di tutto il bene e di tutto il male che mi era serbato sia benedetta la Provvidenza, della quale gli uomini e le cose, {469 [469]} si voglia o non si voglia, sono mirabili strumenti che ella ga adoperare a fini dègni di sè.».

  A140001644 

 Quale non fu il suo contento allora che dopo si lunga assenza e dopo tante pene potè rivedere e riabbracciare padre, madre, fratelli e sorelle! «Renduto, così diceva egli, a quei tenerissimi oggetti della mia tenerezza, io era divenuto il più fortunato dei mortali.».

  A140001644 

 Questo pensiero lo turbò: li troverò ancora sulla terra, diceva fra sè, saranno già passati all'altra vita? Partì tosto, e colla massima prestezza andò a raggiungere la famiglia, che da parecchi anni era ritornata a Torino.

  A140001645 

 «Negli ultimi anni della mia prigionia, così egli, una delle mie più grandi consolazioni era stata l'avere per direttore di coscienza un sacerdote di molto merito.

  A140001654 

 Nella sua disgrazia Silvio fu tuttavia fortunato; il marchese e la marchesa di Barolo gli offrirono onorevole ospitalità in casa loro, che egli accettò con riconoscenza, perchè gli era nota la bontà delle persone da cui era invitato.

  A140001656 

 Egli era pio, e colla massima assiduità coltivava gli studi più severi.

  A140001656 

 Era edificante spettacolo il vedere un giovinetto dai dodici ai quindici anni star lontano dai pubblici spettacoli, privarsi dei trastulli, fare in tutti i modi dei risparmi a fine di aver danaro da largire in limosino ai poverelli.

  A140001656 

 Questo profonda conoscitore del cuore umano lo esaminò, lo pose a molte prove, ma fini con assicurare che tale era il volere di Dio sopra di lui.

  A140001656 

 Rosmini lesse e studiò in Rovereto i principali sistemi di filosofia che correvano in quei tempi in Italia e in Francia; e disgustato di tutti, gli era già balenato quell' uno che stringe insieme la ragione e la fede.

  A140001658 

 L'opuscolo era del Rosmini stesso, che interrogato del suo parere, non potò far sì che il Papa non si accorgesse del curioso impaccio di lui, e non si rallegrasse coll'autore riconosciuto.

  A140001658 

 Venuto di nuovo a Roma, udì una seconda volta la voce del supremo Gerarca, che allora era Pio VII, il quale lo esortò a proseguire nell'impresa incominciata.

  A140001663 

 Carlo Boucheron era nato in Torino nel 1773.

  A140001663 

 Le cose più difficili in sua bocca divenivano facili, chiare, popolari; la stessa locuzione latina gli era divenuta cosi famigliare, che tanto nella scuola quanto fuori la parlava popolarmente e speditamente come fosso stata sua lingua domestica.

  A140001663 

 Tutti quelli che ebbero la sorte di udirlo asseriscono che ogni lezione di lui era un tesoro di scienza.

  A140001668 

 Il 17 aprile 1832 apponevasi la firma reale al decreto di sua nomina a Professore di eloquenza italiana nella R. Università di Torino, affermandosi in esso ch'era chiamato a sì onorevole posto per la distinta scienza accoppiata alle più lodevoli qualità religiosa e morali.

  A140001671 

 Ma però se si mostrava tenero padre in mezzo a' suoi allievi, era poi severissimo nel fatto di moralità e di religione.

  A140001672 

 Pier Alessandro Paravia era uomo onesto e religioso, stava volentieri d'innanzi al SS. Sacramento orando; e quando parlava della sublimità del Cristianesimo, i suoi occhi brillavano d'un' insolita luce.

  A140001674 

 Ed era ben conveniente che in Italia eziandio si desse assidua opera a quegli studi critici, sì coltivati altrove, e così s'impedisse che stranieri poco coscienziosi venissero a toglierci o a guastarci il grande patrimonio de'nostri avi.

  A140001677 

 Il cardinale Angelo Maj dopo molte ricerche era riuscito a trovare, l'anno 1822, nell'Ambrosiana biblioteca, con maraviglia di tutta Europa, un'opera intiera di Cicerone, creduta sino allora affatto perduta.

  A140001679 

 Diede eziandio alla luce la grammatica Copta per compiere quel grande apparato d'insegnamento da lui costrutto con tanto maggior merito di lode, quanto più arido e disgustoso ne era il lavoro.

  A140001679 

 Fin dagli anni giovanili egli si era occupato di questa lingua, di cui l' abate Caluso aveva mezzo secolo prima pubblicati i principii; ma poi awevala tralasciata, nò la riprese se non per incitamento del Champollion, il quale desiderava vedersi preparato un potente mezzo per la spiegazione de' geroglifici Egiziani.

  A140001679 

 Nè era in minore venerazione presso a' suoi cittadini, perciocchè mentre già decrepito si aggirava per le vie di Torino ognuno lo faceva segno alla pubblica ammirazione e rispetto: poi quando morì gli fu collocato un modesto ma bel monumento nella R. Università degli studi.

  A140001680 

 Perduto il genitore in tenera età, fu allevato dalla madre, che era figlia del marchese Cesare Beccaria.

  A140001681 

 Arse egli di sdegno e con quella eloquenza, che gli era propria, e con profonda dottrina seppe in quella conferenza, ed in parecchie altre tenute nei giorni seguenti, sì bene ribattere le infami calunnie di quei liberi pensatori, che li ridusse al silenzio.

  A140001681 

 Dovendo egli passare in Parigi buona parte dell'anno, era stato come connazionale raccomandato alla famiglia Manzoni, che lo ricevette amorevolmente.

  A140001681 

 Nell'anno medesimo era stato nominato da Napoleone membro del Corpo Legislativo il conte Gio. Battista Somis, decoro della magistratura e delle lettere piemontesi, cattolico fervente e coraggioso.

  A140001688 

 Continuando ad abitare in Milano lontano dai pubblici affari ed amico ai più dotti non solo d'Italia, ma di tutta l'Europa, era anche di buon escni -pio per la sua cristiana maniera di vivere.

  A140001891 

 - La Liguria era compresa tra il Mediterraneo, il Varo, le Alpi, il Po, la Trebbia, e la Magra.

  A140001898 

 L'Italia centrale era divisa in sei contrade: cioè l' Etruria, il Lazio e la Campania poste verso il mar Tirreno; e l' Umbria, il Piceno ed il Sannio verso l'Adriatico.

  A140001899 

 - L'Etruria era compresa tra la Magra, gli Apennini, il Tevere ed il mar Tirreno.

  A140001899 

 Inoltre era Luca che ritiene ancora lo stesso nome, Pisae (Pisa), Pistorium (Pistoia), Fesulae (Fiesole), Sena Iulia (Siena).

  A140001902 

 - La Campania era compresa tra il fiume Garigliano, gli Apennini, il Sele, il paese dei Sanniti e il mar Tirreno.

  A140001903 

 - Fra le contrade dell'Italia centrale che si distendono verso l'Adriatico era la prima l'Umbria, che comprendeva il paese posto fra il Rubicone, gli Apennini, il Tevere, il Lazio, il fiume Esino e l' Adriatico.

  A140001904 

 - Il Piceno era compreso fra l'Umbria, gli Apennini, il fiume Pescara e l'Adriatico.

  A140001905 

 - Il Sannio era compreso tra il fiume Pescara, il Lazio, il Volturno, il Fortore e l'Adriatico.

  A140001905 

 Il Sannio era abitato da piccole tribù, fra cui i Marrucini, colla città di Teate (Chieti), i Peligni con Sulmo (Sulmona), i Marsi con Alba Marsorum (Alba presso al lago Celano), i Frentani con Anxanum (Lanciano), e gli Hirpini con Beneventum (Benevento).

  A140001913 

 - In mezzo al mar Tirreno trovasi la Sardegna, detta anticamente Sardinia ed anche Ichnusa, la cui città principale era, ed è tutt'ora Caralis o Calaris (Cagliari).

  A140001914 

 La città principale della Corsica era Aleria,ora Leria, situata sulla costa Orientale dell'Isola; Adjacium (Aiaccio) ne è ora la capitale.


don bosco-le due orfanelle.html
  A141000003 

 Dovevasi varare, cioè mettere in mare, un bastimento nuovo della {82 [290]} portata di 200 tonnellate vale a dire 20000 Miriagrammi che era proprietà di certo Alessandro Accetta.

  A141000003 

 La discesa per cui il bastimento doveva entrare in mare era molto inclinata e tutto era preparato in modo da doverne ottenere il varamento senza difficoltà.

  A141000003 

 Una gran moltitudine era accorsa ad assistere a questa operazione per cui si faceva una festa.

  A141000004 

 Era giunto il tempo di comandare il varamento e l'empio proto gridò: Morte al Papa! ed i lavoranti con forza e d'accordo giù diedero il tratto alla grossa e nuova fune.

  A141000007 

 Ciò nondimeno quella accostossi alla Comunione, e se la sua persona non era ben ornata {88 [296]} al di fuori, la sua anima fu assai più abbellita ed onorata dal celeste sposo che la venne a visitare.

  A141000008 

 Un venti minuti dopo quel cadavere si fece nero come di un moro, ed un'ora appena di poi era già così fetente che nessuno poteva sopportare la vicinanza.


don bosco-le scuole di beneficenza dell-oratorio di s. francesco di sales in torino.html
  A143000028 

 Ricevuto questo decreto il Sacerdote Bosco si rivolgeva al Ministero facendogli osservare che {13 [461]} quel decreto non aveva fondamento legale, sia perchè essendo il suo un Istituto di beneficenza, non era tenuto a porre nelle classi professori titolati, già perchè, come si richiede negli istituti privati, i diversi insegnamenti erano affidati a professori patentati, i quali, quando siano impediti dal far lezione, possono farsi supplire da altri insegnanti; sia ancora perchè non vi era nessuna delle gravi cagioni indicate dall'articolo 242 della legge per la chiusura di un istituto.


don bosco-lettera del sacerdote d. giovanni bosco al p. alessandro checcucci d.s.p..html
  A144000001 

 Ma riavutomi alquanto da quello sbigottimento, nel ripensare alle provvide istituzioni ed all'eccellente disciplina, che regolava il vostro Collegio: come pure ponendo mente alle sue gloriose tradizioni, ed alle tanto savie ed amorevoli leggi, onde era governato, sta per la parte educativa, sia per la scentifica, ebbi buone ragioni di racconsolarmi, ed al timore successe tosto la speranza di un più lieto avvenire.


don bosco-maniera facile per imparare la storia sacra.html
  A148000063 

 Il giorno di riposo dagli Ebrei era detto sabbato, e dai Cristiani è detto Domenica in memoria della risurrezione del Salvatore.

  A148000092 

 Che cosa era il Paradiso terrestre?.

  A148000093 

 Il Paradiso terrestre era un giardino pieno di delizie e di ogni sorta di frutti.

  A148000162 

 Che cosa era l'arca di Noè?.

  A148000163 

 Quell'arca era una specie di barca che Dio aveva ordinato a Noè di costruire.

  A148000201 

 La capitale di que' paesi era Gerusalemme.

  A148000202 

 Chi era in quel tempo re di Gerusalemme?.

  A148000203 

 Quando Abramo andò nella Cananea in Gerusalemme comandava Melchisedecco, il quale era re di Gerusalemme e sacerdote del vero Dio: cioè capo del popolo nelle cose spirituali e nelle cose temporali.

  A148000225 

 Perchè Lot era un uomo giusto e timorato di Dio.

  A148000278 

 Come dimostrò che era mandato da Dio a liberare il suo popolo?.

  A148000307 

 Si nutrirono della manna che era un cibo il quale Iddio faceva piovere dal cielo.

  A148000341 

 In luogo di Saulle il Profeta Samuele consacrò Davidde, che era un semplice pastore della città di Betlemme della tribù di Giuda.

  A148000366 

 Di quali tribù era composto il regno di Giuda?.

  A148000367 

 Il regno di Giuda era composto della tribù di Giuda e di quella di Beniamino.

  A148000390 

 Dove Dio era adorato da' Giudei?.

  A148000391 

 Il vero Dio era adorato dai Giudei nel tempio di Gerusalemme, che il re Salomone aveva fatto edificare.

  A148000423 

 Furono guidati da Zorobabele che era un principe di sangue reale della tribù di Giuda.

  A148000433 

 Malachia predisse che la nascita del Messia era molto vicina.

  A148000467 

 Perchè era per comparire al mondo Colui, in cui dovevano avere compimento le profezie dei Patriarchi e dei Profeti.

  A148000491 

 Fu la Circoncisione del Salvatore, che era una figura del Battesimo, in cui gli fu imposto il nome di Gesù, siccome un Angelo aveva comandato a Maria prima che Egli nascesse.

  A148000505 

 La vergine e S. Giuseppe dimorarono in Egitto finché furono nuovamente avvisati da un Angelo che era morto Erode, allora ritornarono con Gesù nella Galilea ed abitarono nella città di Nazaret.

  A148000511 

 Gesù a Nazaret si occupava nei lavori di artigiano, ed era ubbidiente alla Vergine e a S. Giuseppe.

  A148000516 

 Chi fu mandato ad annunziare agli uomini che il Messia era per dare principio alla sua predicazione?.

  A148000527 

 Perchè Egli era scelto ad essere capo degli Apostoli e pietra fondamentale della Chiesa.

  A148000531 

 La parola Evangelo significa buona nuova, perchè con esso era annunziato agli uomini il mezzo di conseguire la salute eterna.

  A148000541 

 G. C. ha fatto tutti questi miracoli per dimostrare che la sua dottrina era divina, e che Egli era figlio di Dio.

  A148000561 

 Egli diceva che era il figliuolo unico di Dio, e il Salvatore promesso agli uomini venuto dal cielo in terra per insegnar loro la strada della salute.

  A148000575 

 Disse che il suo corpo era un vero cibo, il suo sangue una vera bevanda, e che egli era il vero pane vivo disceso dal cielo.

  A148000593 

 I Giudei dimandarono la sua morte con grandi grida, e gli preferirono Barabba che era un assassino.

  A148000595 

 Lo accusarono di aver detto che Egli era figlio di Dio.

  A148000606 

 Che cosa disse mentre era in croce?.

  A148000611 

 Con queste parole Egli voleva significare che la sua missione era compiuta.

  A148000612 

 Quale era il principal fine di sua missione?.

  A148000613 

 Era di espiare i nostri peccati e di aprirci il cielo.

  A148000620 

 Che cosa era il limbo?.

  A148000621 

 Il limbo era un luogo ove riposavano le anime dei giusti che erano morti prima di G. C..

  A148000840 

 Ivi era una deliziosissima pianura in cui trovavansi le cinque città di Sodoma, Gomorra, Adama, Seboim e Segor.

  A148000843 

 ASSIRIA, oggidì Cusistan, nel regno di Persia; era compresa tra l'Armenia, la Mesopotamia, il Tigri, la Susiana e la Media.

  A148000846 

 {77 [125]} Oggidì è affatto distrutta, ed era edificata sulle rive dell'Eufrate in vicinanza dell'odierna Bagdad.

  A148000847 

 CALDEA, contrada dell'Asia verso il corso del Tigri e dell'Eufrate, la cui capitale era Babilonia: oggidì Irach-Arabi, cioè paese abitato dagli Arabi.

  A148000850 

 CHANANEA, o CANANEA, la terra santa prima che gli Ebrei ne prendessero il possesso era così appellata da Canaan figlio di Cam che ne fu il primo abitatore; oggidì Soria.

  A148000860 

 GIUDEA; così era chiamata quella porzione della Palestina che è tra il mar Morto o lago Asfaltide, ed il Mediterraneo.

  A148000862 

 MESOPOTAMIA, parola formata da due voci greche esprimenti tramezzo ai fiumi: era infatti una regione dell'Asia, confinante al settentrione coll'Armenia, e racchiusa da tutti gli altri lati dai fiumi Eufrate e Tigri: oggi è detta Diarbecto.

  A148000874 

 SION, monte della città di Gerusalemme su cui era una fortezza.

  A148000875 

 SIRIA, oggidì Sorìa, così detta da Sirus che anticamente ne era re.


don bosco-maraviglie della madre di dio.html
  A149000007 

 Così il vero Dio era invocato Dio di Abramo, Dio d'Isacco, Dio di Giacobbe e tale appellazione era diretta ad invocare la divina misericordia a favore di tutto Israele e Dio godeva di essere in questa guisa pregato, e portava pronto soccorso al suo popolo nelle afflizioni.

  A149000012 

 Or bene Maria, l'augusta Madre del Salvatore, vero aiuto dei cristiani, era un benefizio troppo grande perchè non {9 [201]} venisse pronunziata parimenti con figure che rappresentassero agli uomini i diversi favori che ella avrebbe fatti al mondo.

  A149000045 

 Con queste parole lo Spirito Santo per bocca {26 [218]} di Elisabetta esaltò Maria al di sopra di ogni altra fortunata donna, volendo con questo insegnare che Maria era stata benedetta e favorita da Dio eleggendola a recar agli uomini quella benedizione, che perduta in Eva erasi sospirata per quaranta secoli, quella benedizione che togliendo la maledizione doveva confonder la morte e darci la vita sempiterna.

  A149000045 

 Santa Elisabetta secondando l'inspirazione dello Spirito Santo, di cui era stata ricolma, ricambiò a Maria il saluto dicendole: Benedicta tu inter mulieres: Benedetta fra le donne.

  A149000051 

 In Cana di Galilea vi fu uno sposalizio ed era quivi la madre di Gesù.

  A149000054 

 Imperocchè è proprio della misericordia il reputar nostro il bisogno altrui, giacchè la parola misericordioso vuol quasi dire cuore fatto pei miseri, per sollevare i miseri, e cita qui il testo di s. Paolo ai Corinti: Quis infirmatur et ego non infirmor? Chi è infermo, che non sia io infermo? Or siccome Maria era piena di misericordia, voleva provvedere alla necessità di questi ospiti e perciò dice il Vangelo: Mancando il vino, lo disse la Madre di Gesù a lui.

  A149000059 

 Insegnò finalmente la prudenza colla misericordia, poichè disse ai servi che facessero qualunque cosa avesse loro detto affinchè quando avessero inteso l'ordine di Gesù di riempir d'acqua le idrie, non lo avessero imputato una ridicolaggine: era proprio d'una misericordia somma e prudente il prevenire che altri cada nel male (P. Silveira tom.

  A149000068 

 Gesù sulla croce non era una semplice vittima della malignità dei Giudei, era un Pontefice universale che operava come riparatore a pro di tutto il genere umano.

  A149000072 

 Avendo però trovato i pannilini in cui era stato avvolto, i quali esalavano un odore soavissimo, chiusero il tumulo.

  A149000072 

 S. Tommaso, che non erasi trovato cogli altri Apostoli alla morte di Maria, giunse al terzo giorno e avendo manifestato vivissimo desiderio di venerare quel corpo che era statò l'abitazione di un Dio, gli Apostoli che là ancor si trovavano, apersero il sepolcro, ma in nessuna parte il sacro corpo di lei poterono rinvenire.

  A149000072 

 Sommamente maravigliati di quel miracolo questo solo poterono conchiudere, che Colui, a cui era piaciuto di prender carne da Maria Vergine, farsi uomo e nascere quantunque fosse Dio, il Verbo ed il Signore della gloria e che dopo il parto serbò intatta la verginità di lei, abbia pure voluto che il corpo immacolato di essa dopo la morte, conservatolo incorrotto, fosse {44 [236]} onorato colla traslazione al cielo prima della risurrezione comune ed universale (fin qui s. Giovanni Damasceno).

  A149000079 

 Sebbene la santa Vergine Maria siasi in ogni tempo dimostrata aiuto dei cristiani in tutte le necessità della vita, tuttavia sembra che abbia voluto in {49 [241]} modo particolare far palese la sua potenza quando la Chiesa era attaccata nelle verità di fede o dall'eresia o dalle armi nemiche.

  A149000080 

 Essendo morto il vescovo di Neocesarea sua patria, s. Fedimo Arcivescovo di Amasea, da cui quella era dipendente, pensava di elevare a quel vescovado s. Gregorio.

  A149000081 

 Gregorio pertanto pregò Fedimo a dargli qualche tempo per meglio istruirsi nei sacri misteri, e passava intere le notti nello studio e nella meditazione, raccomandandosi alla SS. Vergine che è la madre della sapienza, e di cui era assai divoto.

  A149000081 

 Intanto udiva la donna, che era la Santa Vergine, chiamar quel vecchio col nome di Giovanni Evangelista, ed invitarlo a spiegare a lui i misteri della vera religione.

  A149000081 

 S. Giovanni rispondeva che era prontissimo a farlo, poichè così piaceva alla Madre del Signore.

  A149000082 

 Gli spiegò che vi era un Dio solo in tre persone, Padre, Figliuolo, e Spirito Santo, che tutte tre sono perfette, invisibili, incorruttibili, immortali, eterne; che al Padre si attribuisce specialmente la potenza e la creazione di tutte le cose; che al Figliuolo si attribuisce {52 [244]} specialmente la sapienza, e che si fece veramente uomo, ed è uguale al Padre quantunque generato da lui; che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figliuolo ed è la fonte di ogni santità; Trinità perfetta senza divisione o disuguaglianza, che è sempre stata e sarà sempre immutabile ed invariabile.

  A149000094 

 Ma alcuni nemici di Cristo vollero sostenere che la mano non si era tagliala a lui, ma ad un suo servo, e dicevano: non vedete che Giovanni sta in casa sua cantando e sollazzandosi come se si celebrasse un festino da nozze? Fu adunque nuovamente arrestato Giovanni e condotto al principe.

  A149000097 

 Ma il suo odio era specialmente rivolto contro la Santa Vergine.

  A149000097 

 Per confermare quanto diceva era solito di prendere in mano una borsa piena di monete {59 [251]} d'oro, e la mostrava ai circostanti dicendo: Quanto vale questa borsa? Molto, dicevan quelli.

  A149000097 

 Rispondendo essi che niente valeva, così tosto ripigliava quell' empio, cosi è della Madre di Dio; per quel tempo, che aveva Cristo in sè, era grandemente da onorarsi, ma dal punto che lo diede in luce niente più differisce dalle altre donne.

  A149000102 

 Narsete suo generale era avvisato da Maria quando doveva scendere in campo e non prendeva mai le armi senza i cenni di lei.

  A149000103 

 Eraclio imperatore riportò una gloriosa vittoria contro i Persiani e s'impadronì delle ricche loro spoglie, riferendo il prospero esito delle sue armi alla Madre di Dio cui si era raccomandato.

  A149000110 

 Lo stendardo poi su cui era impressa l'immagine di Maria, che aveva trionfato dei nemici, si conserva tuttora nella chiesa di Toledo.

  A149000115 

 Riconoscente di tanto trionfo a Maria, le innalzò un tempio e quivi appese tutte le armi di cui si era servito in quel conflitto.

  A149000129 

 Il Romano Pontefice, che allora era s. Pio V, nel timore che i Turchi se fossero riusciti vittoriosi avrebbero portato fra i cristiani desolazione e rovina, pensò di impegnare la potente intercessione di colei che santa Chiesa proclama terribile come un {72 [264]} esercito ordinato a battaglia: Terribilis ut castrorum aeies ordinata.

  A149000131 

 Ogni vascello volgendosi d'improvviso tra vortici di fiamme e di fumo pareva che vomitasse il fulmine da cento cannoni di cui era armato.

  A149000132 

 Il senato di Genova e di Venezia decretarono che il dì 7 ottobre fosse {74 [266]} giorno solenne e festivo in perpetuo perchè in cotal giorno nell'anno 1571 era succeduta quella grande battaglia.

  A149000133 

 Il Sommo Pontefice, che allora era Innocenzo XI, pensò di fare ricorso ai principi cristiani eccitandoli a venire in soccorso della cristianità minacciata.

  A149000134 

 Il principe Carlo di Lorena, che a stento aveva potuto raccogliere trenta mila tedeschi, era riuscito di entrare in città per tentarne in qualche modo la difesa.

  A149000134 

 Intanto a Vienna la costernazione {76 [268]} era generale, il popolo temendo di cadere nelle mani degli infedeli usciva dalla città, ed ogni cosa abbandonava.

  A149000136 

 Era Gioanni Sobieschi re di Polonia, che quasi solo fra i principi cristiani, cedendo all' invito del Pontefice, veniva coi suoi prodi in soccorso.

  A149000136 

 La città era un mucchio di rovine, quando il giorno della natività di Maria V. i cristiani raddoppiando le loro preghiere ricevettero come per miracolo avviso di vicino soccorso.

  A149000138 

 L'imperatore Leopoldo, udita la disfatta dei Turchi, tornò a Vienna in quello stesso giorno, fece cantare un Te Deum colla più grande solennità, e riconoscendo poi che una vittoria così inaspettata era totalmente dovuta alla protezione di Maria, fece portare nella chiesa maggiore lo stendardo che si era trovato nella tenda del Gran Visir.

  A149000140 

 Il duca di Baviera, che aveva avuto il comando d'una parte dell' esercito cristiano, mentre il re di Polonia ed il duca di Lorena comandavano il rimanente della milizia, per secondare quanto si era fatto nella sua capitale, chiese al sommo Pontefice Innocenzo XI l'erezione della suddetta Confraternita.

  A149000145 

 Questi fatti cotanto gloriosi alla Santa Vergine facevano desiderare l' intervento espresso della Chiesa a dare il limite e il modo con cui Maria potesse invocarsi col titolo di aiuto dei cristiani, e la Chiesa era già in certo modo intervenuta coll' approvazione delle confraternite, delle preghiere e di molte pratiche di pietà cui sono annesse le sante indulgenze, e che per tutto il mondo proclamano Maria Auxilium Christianorum.

  A149000146 

 Una cosa mancava ancora ed era un giorno dell'anno stabilito per onorare il titolo di Maria Ausiliatrice, che è quanto dire, una festa con rito, Messa, Officio dalla Chiesa approvato, e si fissasse il giorno di tale solennità.

  A149000149 

 Mentre il Capo della Chiesa gemeva prigioniero separato da' suoi consiglieri ed amici, ai cristiani altro più non rimaneva che imitar i fedeli della Chiesa primitiva quando s. Pietro era in prigione, pregare.

  A149000153 

 Fu scelto quel giorno perchè appunto in esso l'anno 1814 Egli era stato fatto libero e potè ritornare a Roma fra i più vivi applausi dei Romani

  A149000154 

 L'anno 1817 era compiuto un dipinto che doveva essere collocato in Roma nella chiesa di s. Maria in Monticelli diretta dai Sacerdoti della dottrina cristiana.

  A149000156 

 Del resto da oltre a memoria d'uomo era questo luogo totalmente dimenticato, ed era ridotto a covile di rettili e particolarmente di serpi.

  A149000158 

 Questi avvenimenti richiamarono a memoria e a discussione fra quei terrazzani la sopita voce del sopraccennato fanciullo, al quale non si era dato naturalmente, come dovevasi, alcun credito ed importanza.

  A149000175 

 Questo principe era fervoroso divoto di Maria Ausiliatrice, e siccome vivendo faceva sovente l'offerta del cuore alla sua celeste Madre, così morendo lasciò per testamento che appunto il cuore, qual pegno più caro di se stesso, fosse deposto in una cassa e collocato nel muro a destra dell'altare

  A149000181 

 Ma un motivo tutto speciale della costruzione di questa chiesa era un bisogno {107 [299]} comunemente sentito di dare un segno pubblico di venerazione alla B. Vergine Maria, che con viscere di Madre veramente misericordiosa aveva protetto i nostri paesi scampandoci dai mali cui tanti altri soggiacquero.

  A149000194 

 vescovo di Susa era incaricato di fare la funzione religiosa mentre il Principe Amedeo di Savoia collocava a suo posto la pietra angolare, e vi metteva sopra la prima calce.

  A149000195 

 Il tempo era sereno, una moltitudine di gente, la prima nobiltà torinese ed anche non torinese era intervenuta.

  A149000203 

 Poco dopo l'Ingegnere era decorato della croce de' santi Maurizio e Lazzaro.

  A149000205 

 Quando la statua venne collocata al suo posto era semplicemente bronzata: la qual cosa rilevava assai bene i lavori dell'arte, ma a qualche distanza diveniva appena visibile, laonde si giudicò bene di indorarla.

  A149000223 

 Qui da una parte vi era certezza che quell' edifizio era di maggior gloria di Dio, dall' altra contrastava l'assoluta mancanza di mezzi.

  A149000233 

 La fantesca mi apre e con gioia mi annunzia che la sua padrona era perfettamente guarita, aveva già fatte due passeggiate ed era già andata in chiesa per ringraziare il Signore.

  A149000236 

 Male di capo cessato, febbri vinte, piaghe ed ulceri cancrenose sanate, reumatismi cessati, convulsioni risanate, male d'occhi, di orecchi, di denti, di reni istantaneamente guariti; tali sono i mezzi di cui servissi la misericordia del Signore per somministrarci quanto era necessario a condurre a termine questa chiesa.

  A149000426 

 Hai ragione, caro Benvenuto, hai ragione, questo era nostro comune desiderio.

  A149000427 

 A fine di ricevere degnamente questo nostro amato Principe, pochi giorni or sono ci siamo tutti radunati per trattare quanto era da farsi in un giorno cotanto solenne.

  A149000436 

 Quindi giocare, ridere, saltare, correre, cantare, suonare, trombettare, battere i tamburri era il nostro trattenimento.

  A149000456 

 La chiesa di cui ci siamo finora serviti era specialmente destinata ai giovanetti esterni che intervenivano nei giorni festivi.

  A149000457 

 Era pertanto necessaria una chiesa abbastanza spaziosa per accogliere i fanciulli, e che somministrasse anche spazio per gli adulti.

  A149000467 

 In questi dolorosi frangenti si fece in prima ricorso ai periti dell'arte i quali non stettero molto a dichiarare che la malattia era pericolosissima.

  A149000467 

 Vedendo io che il male molto più s'aggravava, e che a poco o nulla giovavano i rimedii umani, suggerii alla mia compagna che si raccomandasse a Maria Ausiliatrice, e che ella certamente le avrebbe conceduto la salute se era necessaria per quella dell'anima; aggiunsi {170 [362]} nello stesso tempo la promessa che se avesse ottenuto la sanità, appena terminata la chiesa, che si sta facendo in Torino, di portarci ambidue a visitarla e farvi qualche oblazione.

  A149000471 

 Questo nostro paese, come tanti altri, era tristamente travaglialo dalla crittogama che da oltre venti anni divorava quasi tutto il raccolto dell'uva che è la nostra ricchezza principale.

  A149000477 

 Sfidato così delle speranze umane il buon Sacerdote si rivolse al cielo, pregando che se non era suo volere che il giovanetto vivesse, almeno gli concedesse un po' di tempo per confessarsi e comunicarsi.

  A149000478 

 Che stato deplorabile era mai questo suo! Continuò così per qualche tempo; ma alla sera delli 29 aprile il male parve diventar furiosissimo.

  A149000478 

 Ma tanto era il furore del male, che egli sebben obbedientissimo, non potè cessare il lamento; dicendo che non sapeva se pur anche nell' inferno stesso si potevano soffrire {177 [369]} più crudeli dolori.

  A149000478 

 Onde il povero giovane era a tal punto di esacerbazione ridotto, che destava la pietà in tutti quelli che lo sentivano.

  A149000483 

 Il suo male era giunto a tal segno, che quando il mentovato sacerdote le dava la benedizione, il marito di lei dovette alzarle la mano, affinchè potesse fare il segno della santa croce.

  A149000483 

 Nel giorno stesso, in cui terminavasi la novena, la inferma era libera da ogni male, e potè ella medesima compilare la narrazione del suo male, in cui leggo quanto segue:.


don bosco-maria ausiliatrice col racconto di alcune grazie.html
  A150000022 

 Che se un esercito cristiano era talvolta costretto a scendere in campo per difesa della fede o per una qualche giusta causa, oh quante volte invocando Maria SS. videsi coronato di vittoria e di trionfo! Basta svolgere la Storia Ecclesiastica per trovarne esempi ad ogni pagina.

  A150000042 

 Già la battaglia durava da un'ora e la vittoria era indecisa, quando cade morto il generale dei Turchi.

  A150000042 

 Il loro imperatore Selimo II già si era impadronito dell'isola di Cipro, facendo passare a fil di spada nella sola città di Nicosia ben 20 mila cristiani, e di là stava per precipitarsi sull'Italia.

  A150000043 

 Colla più grande solennità si cantò il Te Deum nella cattedrale, ove fa portato lo stendardo che si era trovato nella tenda del gran Visir, mentre lo stendardo di Maometto, più ricco ancora, fu mandato al Papa.

  A150000043 

 Con un pugno di prodi egli penetra in Vienna, che oramai era divenuta un mucchio di rovine.

  A150000045 

 Già la Chiesa aveva approvato ed arricchita d'indulgenze la Confraternita di Maria Ausiliatrice in Monaco, ed altre che vi si erano ascritte; ma una cosa mancava ancora, ed era che un giorno dell'anno fosse espressamente stabilito per onorare la beata Vergine sotto il titolo di Maria Ausiliatrice, vale a dire, {21 [325]} che s'istituisse una festa con rito, Messa ed officio dalla Chiesa approvato.

  A150000047 

 Sommo Pontefice, che allora era Pio VII, a cedergli formalmente i suoi dominii temporali, da prima glieli tolse colla forza, poscia cacciò di Roma cardinali, vescovi, preti e frati, privandoli parimente dei loro beni.

  A150000053 

 Napoleone che si era riso delle scomuniche del Papa, dicendo che non avrebbero fatto cader le armi di mano a' suoi soldati, vide compirsi la cosa alla lettera.

  A150000053 

 Un freddo così intenso, che mai non s'era visto l'eguale, irrigidiva le membra de' suoi soldati, le armi cadevano loro di mano; sfiniti di forze perivan per le strade, o rimanevano sepolti nelle nevi.

  A150000054 

 E intanto Pio VII, ridonato alla libertà, poté rientrare in Roma, dove fu accolto con indicibile entusiasmo, e ripigliata l'amministrazione della Chiesa e de' suoi dominii, per rendere perpetua la memoria della prodigiosa liberazione sua, dei cardinali e dei vescovi e della libertà ridonata alla Chiesa, istituì la festa di Maria auxilium Christianorum, da celebrarsi ogni anno al giorno 24 maggio; giorno, in cui egli nel 1814 libero e trionfante era rientrato in Roma.

  A150000056 

 Questa città era stata una delle prime ad aggregarsi alla Confraternita di Monaco, di cui parlammo nel capo precedente; ma pel numero stragrande dei Confratelli si era dovuto istituire nella chiesa di S. Francesco da Paola una Confraternita speciale che Pio VI con rescritto 9 febbraio 1798 aveva approvata ed arricchita di molte indulgenze {26 [330]} e favori spirituali.

  A150000056 

 marmo prezioso, era stata fatta costrurre e dedicare a Maria Ausiliatrice nella stessa chiesa di S..

  A150000059 

 Era ivi uno spazio estesissimo coperto di case abitate da oltre 35000 persone, tra cui non esisteva alcuna {28 [332]} pubblica chiesa, fuori quella di Borgo Dora posta all'estremità, che d'altronde non può contenere più di 1000 persone.

  A150000060 

 Evidente era dunque il bisogno di una chiesa in quel territorio per comodità degli abitanti; ma un motivo tutto speciale ne consigliava la costruzione, ed era il bisogno di dare un segno pubblico di gratitudine a Maria SS., che in modo tanto visibile aveva in questi ultimi tempi scampato i nostri paesi dai mali, cui tanti altri erano andati soggetti.

  A150000068 

 Nel nostro caso monsignor Odone di felice memoria vescovo di Susa era incaricato di fare la funzione religiosa e il Principe Amedeo di Savoia di collocare a suo posto la pietra angolare e di mettervi sopra la prima calce.

  A150000069 

 {33 [337]} Il tempo era sereno, una moltitudine di gente, la prima nobiltà torinese ed anche non torinese era intervenuta.

  A150000077 

 Essa è di rame battuto, e quando venne collocata al suo posto era semplicemente bronzata; ciò faceva rilevare assai bene i lavori dell'arte, ma a qualche distanza rendeva la statua appena visibile; laonde si giudicò bene di indorarla.

  A150000142 

 Una delle grandi difficoltà era quella di regolare il tempo musicale in tale distanza che parecchi non potevano vedere il maestro principale, il quale doveva colla battuta dar norma e guida a tutti i cantori.

  A150000153 

 Qui da una parte vi era certezza che quell' edilizio era di maggior'gloria di Dio, dall'altra contrastava l'assoluta mancanza di mezzi.

  A150000155 

 La fantesca mi apre e con gioia mi annunzia che la sua padrona era perfettamente guarita, aveva già fatte due passeggiate ed era già andata in chiesa per ringraziare il Signore.

  A150000158 

 Male di capo cessato, febbri vinte, piaghe ed ulceri cancrenose sanate, reumatismi cessati, convulsioni risanate, male d'occhi, di orecchi, di denti, di reni istantaneamente guariti; tali sono i mezzi di cui servissi la misericordia del Signore per somministrare quanto era necessario onde condurre a termine questa chiesa.

  A150000164 

 Quando si era sul più bello della costruzione, la miseria facendosi in modo eccezionale sentire dappertutto, noi pure andavamo rallentando i lavori per attendere tempi migliori alla continuazione dei medesimi; se non che altri mezzi provvidenziali ci vennero in soccorso.

  A150000168 

 Compiva fedelmente il suo voto e voleva che sopra il calice fosse ricordato il celeste favore da lui ricevuto con queste parole: Familiae Tancioni Romanae votum MDCCCLXVII. Sopra il calice era una elegante e ricca palla ovvero animetta colli immagine del Redentore.

  A150000173 

 Nè le maraviglie della bontà del Signore vennero meno in provvedere tutto ciò che era necessario ad onesto sostentamento di que'giorni.

  A150000174 

 Ma la povera nostra condizione ci rendeva incapaci di provvedere quanto era necessario per tanti illustri personaggi.

  A150000175 

 Un venerando prelato, osservando la provenienza delle cose che imbandivano la nostra mensa, ebbe ad esclamare commosso: «Chi dicesse che gli oblatori di tante e svariate offerte non siano stati mossi dallo spirito del Signore, negherebbe la luce del sole in pieno mezzodì.» Era questi monsig. Ghilardi vescovo di Mondovì di sempre cara memoria.

  A150000180 

 ' dolorosi frangenti si fece in prima ricorso ai periti dell'arte, i quali non stettero molto a dichiarare che la malattia era pericolosissima.

  A150000180 

 Vedendo io che il male molto più si aggravava, e che a poco o nulla giovavano i rimedi umani, suggerii' alla mia compagna che si raccomandasse a Maria Ausiliatrice, che ella certamente le avrebbe conceduto la salute se era necessaria per quella dell'anima; aggiunsi nello stesso tempo la promessa che se avesse ottenuto la sanità, appena terminata la chiesa in Valdocco ci saremmo {85 [389]} portati ambidue a visitarla e a farvi qualche oblazione.

  A150000184 

 Questo {87 [391]} paese, come tanti altri, era trista mente travagliato dalla crittogama, che da oltre venti anni divorava quasi tutto il raccolto dell'uva che ne è la ricchezza principale.

  A150000192 

 Sfidato così delle speranze umane, il buon sacerdote si rivolse al cielo, pregando che se non era il suo volere che il giovanetto vivesse, almeno gli concedesse un po' di tempo per {95 [399]} confessarsi e comunicarsi.

  A150000193 

 Che stato deplorabile era mai il suo! Continuò così per qualche tempo; ma alla sera delli 29 aprile il male parve diventar furiosissimo.

  A150000193 

 Ma tanto era il furore del male, che egli, sebben obbedientissimo, non poté cessare il lamento; dicendo che non sapeva se pur anche nell'inferno stesso si potevano soffrire più crudeli dolori.

  A150000193 

 giovane era a tal punto di esacerbazione ridotto, che destava la pietà in tutti quelli che lo sentivano.

  A150000195 

 Questa oblazione per altro era soltanto da farsi a grazia ottenuta.

  A150000197 

 Il suo male era giunto a tal segno, che quando il mentovato sacerdote le dava la benedizione, il marito di lei dovette alzarle la mano, affinché potesse fare il segno della santa croce.

  A150000197 

 Nel giorno stesso, in cui terminavasi la novena, la inferma {101 [405]} era libera da ogni male, e potè ella medesima compilare la narrazione del suo male, in cui leggesi quanto segue:.

  A150000205 

 Alla metà della novena mio figlio era fuori di pericolo ed ora gode ottima salute.

  A150000212 

 A quel giorno la mia Rosa era perfettamente guarita.

  A150000220 

 Mia moglie era ammalata da lungo tempo, e malgrado ogni cura dell'arte medica ella trovavasi all'estremo della vita.

  A150000228 

 Io era affetta da una pericolosa enfiagione ai piedi, e fatta la novena a Maria Ausiliatrice, ne fui perfettamente guarita.

  A150000230 

 Era una giovanetta in sui venti anni che dalla città di Fossano era qua condotta nella speranza di guarire da una paralisia, per cui aveva come morto un braccio colla metà del corpo.

  A150000244 

 La novena non era ancora terminata e il mio figlio era guarito.

  A150000251 

 Pieno di fiducia, di tutto cuore recitando la piccola preghiera, tosto il suo male cominciò notabilmente a diminuire, così che non era ancora terminato il giorno prefisso, che egli, si poteva già dire pienamente ristabilito.

  A150000252 

 Non era ancora finita la novena e la vedova si trovava guarita dal suo tumore.

  A150000252 

 Una sua nipote, Gastaldi Giuseppa, era anche essa colpita da vari malori per tutta la persona, per cui nulla giovarono i ritrovati dell'arte umana, anzi rimanendo in letto immobile il suo corpo per la violenza del male veniva attratto e contorto.

  A150000253 

 Un giovanetto da Chieri era travagliato da una piaga.

  A150000257 

 «Io era stata colpita da un colpo di paralisia che uri lasciò morta per metà con minaccia di ulteriori attacchi.

  A150000263 

 «Col giorno 29 corrente mese si compirà l'anno in cui io fui improvvisamente colpito da una malattia che mi privò d'ogni senso e che fu giudicata mortale dai sig. medici i quali subito nei primi giorni andavano dicendo che per guarirla era necessario un miracolo.

  A150000266 

 Di poi segue la relazione fatta dal direttore spirituale, che dà ragione di quanto era avvenuto e come egli sia appositamente venuto a fare un offerta alla chiesa di Maria Ausiliatrice.

  A150000268 

 Il 29 maggio ultimo, venerdì, fu chiamato per la povera inferma, spasimante fra' suoi dolori, il sacerdote per confessarla a letto, poiché a suggerimento del medico stava in pericolo della vita, attesa specialmente l' estrema debolezza a cui la sofferente giovane era ridotta.

  A150000272 

 La novena non era ancora terminata, che ella era in perfetta sanità.

  A150000272 

 Scrivono da Carignano: «Erano trascorsi ormai cinque mesi da che la mia cara genitrice era travagliata da acutissimi dolori di capo.

  A150000276 

 Chi lo crederebbe? La notte stessa del primo giorno della novena potei riposare assai bene, cosa che da più mesi non mi era più avvenuta.

  A150000276 

 Da oltre un anno io era {135 [439]} travagliata da convulsioni e da sfinimenti così frequenti, che mi ridussero all'estremo della vita.

  A150000276 

 Quel miglioramento fu tale, che nel giorno seguente io era perfettamente guarita.

  A150000276 

 Tale era la mia debolezza, che poteva nemmeno più inghiottire un cucchiaio d'acqua.

  A150000279 

 Da lì ad alcuni mesi, quando veduta l'inutilità dei rimedi temporali, si era totalmente affidata alla protezione della SS. Vergine, appunto nell'epoca, che, secondo le previsioni dei medici, doveva aver fine la vita, cominciò sentirsi meglio, e tale miglioramento continuò.

  A150000279 

 Sebbene non fosse costretta a tenere il letto, tuttavia dai dottori e professori di medicina il suo male era giudicato tale da non lasciarle più che alcuni mesi di vita.

  A150000281 

 Avendo saputo che quella donna era guarita, volle farsi raccontar ogni cosa a puntino.

  A150000297 

 Il mio Carlo, dopo seria malattia, era a quel punto che chiamasi l' estremo della vita.

  A150000304 

 Ella stessa ha voluto fare l' esposizione, che letteralmente trascriviamo {146 [450]} Io era, ella dice, da tre anni travagliata da una pustola maligna al naso, che i medici qualificavano cancro-erpetico.

  A150000304 

 Mi era stato detto che ognuno soleva ricorrere facendo una novena di preghiere con promessa di qualche limosina pel decoro della chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice {147 [451]} in Torino, dove ogni giorno hanno luogo particolari esercizi di cristiana pietà.

  A150000311 

 Fra i molti incomodi che travagliavano la cagionevole sanità di quel buon Pastore era la sordità che lo rendeva inetto agli affari più importanti della parrocchia, specialmente l'assistenza agli infermi e l'ascoltare le confessioni dei fedeli.

  A150000315 

 Ma il pensiero dominante era di dare a quel fatto tutta la pubblicità possibile, affinché fosse ovunque glorificata l'Augusta Madre del Salvatore a stimolo di chi, trovandosi in gravi tribolazioni, volesse fare a lei ricorso.

  A150000318 

 Disceso il vicecurato, gli raccontò come la Madonna gli avesse ottenuta la grazia e come era suo fermo proposito di recarsi all'Oratorio di s. Francesco di Sales, ossia alla chiesa di Maria Ausiliatrice per ringraziarla.

  A150000318 

 In confermazione di quanto sopra, il sacerdote Savio Ascanio, allora viceparroco di Castelnuovo d'Asti, aggiugno quanto segue: La sordità del nostro prevosto era giunta a tal segno, che non udiva più il suono gagliardissimo del campanone.

  A150000318 

 Quando parti: dalla casa parrocchiale per recarsi a, celebrare la s. Messa, il giorno della festa degli Angeli Custodi, era affittissimo ed aveva fatto piangere la fantesca perchè credeva parlasse espressamente a bassa voce per fargli dispetto, mentre ella gridava con quanta ne aveva in gola per farsi capire, sebbene inutilmente.

  A150000326 

 Era un sabato di maggio 1869, quando in sulla sera io veniva a mano condotta alla chiesa di Maria Ausiliatrice in Torino.

  A150000356 

 La mia zia poi asserisce che da lungo tempo pativa un violento reumatismo nella spina dorsale, con dolori al braccio destro e mal di capo, per cui era divenuta inabile ai lavori campestri.

  A150000361 

 In una domenica del maggio 1873, la signora Vaschetta Maria non avendo potuto per i suoi incomodi portarsi {162 [466]} in Chiesa alle funzioni, era rimasta sola in casa pregando vicino al fuoco.

  A150000361 

 La povera signora in quel frangente, alzate le mani supplichevoli verso quella statua, così esclamò: «Ma vorrete voi permettere, o Maria Ausiliatrice, che una vostra serva divota muoia in questa misera maniera?» (Era essa stata una delle pie benefattrici che avevano concorso alla edificazione di quella chiesa).

  A150000369 

 A nulla erano valse tutte le cure, ed egli vedendosi deperire ogni giorno di più era venuto da lui nella speranza di ottener esso pure, come tanti altri, la guarigione.

  A150000381 

 Era scorsa appena un' ora e l'uffiziale faceva ritorno a passi frettolosi, ma tutto raggiante in volto.

  A150000383 

 Il direttore saputo che era domandato {168 [472]} con tanta insistenza, si recò dall'ufficiale.

  A150000384 

 - Appena uscito di qui io era corso a casa: oh! prodigio, mia moglie ch'io aveva lasciata morente in letto, d'un tratto sentitasi cessare i dolori e ritornare le forze, aveva chiesto le sue vesti, e quando entrai mi venne incontro debole sì, ma affatto guarita.

  A150000387 

 La lettera ebbe appunto tempo a giungere al suo indirizzo, e il bue cominciò a migliorare, e l'8 dicembre 1873 giungeva l'offerta promessa da quell'onesto contadino, colla {170 [474]} conferma che l'animale era perfettamente guarito con sorpresa di tutti e del veterinario specialmente.

  A150000388 

 La buca di questo scavo era coperta con piccoli pezzi di tavola.

  A150000388 

 Vicino vi era un mucchio di' mattoni.

  A150000389 

 Essendo vostro abbonato ho letto più volte le grazie e uditi i grandi favori concessi dalla gran Madre di Dio Maria Ausiliatrice, e per questo io era solito a recitare qualche Ave, o Salve, Regina.

  A150000393 

 Ed oh portento divino! l'ultimo giorno della novena lo stato di mia sorella d'un subito migliorò, cadde prima in dolce assopimento, e svegliatasi sentissi meglio, chiese da mangiare, e dopo alcuni giorni di convalescenza, ell'era guarita perfettamente.

  A150000393 

 Ma la Vergine Santissima non si era così presto dimenticata, e dopo alcuni mesi mia sorella ricadeva nella malattia primitiva accompagnata dagli stessi spasimi, dai {174 [478]} medesimi dolori; sicchè il medico ne designò imminente la morte, e segretamente disse che quel giorno dovea essere l'ultimo di vita di mia sorella.

  A150000424 

 Avevo già compilato questo scritto per mandarlo a V. S. Rev ma quando capitò a casa mia un individuo lagnandosi grandemente d'una lunga e noiosa infermità che molestava un suo figlio, che perciò era di soverchio peso alla famiglia indigente.

  A150000428 

 «Erano trascorsi ormai ventisei anni da che io, per essere stata colpita da un colpo di paralisia, era debolissima per una metà del corpo e minacciata da ulteriori attacchi.

  A150000432 

 La sig. Marietta Guzzetti da Milano era travagliata da forte male d'occhi in modo da non poter avere un po' di sollievo nè di nè notte.

  A150000433 

 Questo malanno si era già impossessato siffattamente di me, che più nessuna speranza mi rimaneva di guarigione.

  A150000433 

 «Da dieci anni e più io era soggetto all'epilessia, o mal caduco.

  A150000434 

 Ma l'ora mia non era per anco venuta, e Iddio pei suoi fini adorabili mi lasciava in questa valle di lagrime, ma sempre soggetto al mio male.

  A150000442 

 Un giorno il fratello della misera, favellando con un suo amico, gli raccontò tutto, esternandogli il dolore che ne provava per la perdita della cara {189 [493]} sorella, tanto più che la medesima era madre di numerosa famiglia.

  A150000445 

 Fu messo in prigione, ed era tenuto da tutti come morto.

  A150000447 

 Era ali' estremo della vita.

  A150000447 

 Lucia sua sorella era travagliata da grave infiammazione, reumatismi con tosse.

  A150000449 

 Di più durante la malattia gli si era rattratta una gamba che rimase quattro dita più corta dell'altra.

  A150000449 

 Inoltre il figlio che prima dii quella caduta era di sanità assai cagionevole, riacquistò complessione perfettamente sana e robusta.

  A150000455 

 E già l'arte medica si era vista seccare l'ultima foglia della sua speranza, e ne riteneva pressochè {195 [499]} impossibile la guarigione.

  A150000455 

 Oltre poi all'essere resa immobile per tali piaghe, era da più d'un mese travagliata da dolorosissima artritide che, unita ai dolori detti di sopra, rendeano impossibile di neppur sorreggerla, senza rinnovarle più acerbi i dolori, per lo stirare de' nervi che dal collo corrispondeano alle ferite ed alle altre parti delle membra.

  A150000457 

 Era il 16 novembre 1866.

  A150000473 

 Rientrato appena nell'Oratorio, era già colà persona che aspettava per il pagamento della somma, che con maraviglia del Prefetto e degli altri superiori dell'Oratorio, potè tosto essere pagata.

  A150000480 

 Viene introdotto: era il sig. Comma Cotta, che guarito contro l'aspettazione di tutti e con somma maraviglia della famiglia e dei conoscenti, veniva a soddisfare la prima rata della sua promessa.

  A150000482 

 Difatto il medico ed il chirurgo non sapevano più qual rimedio ordinargli per far cessare od almeno diminuire il grande affanno e mancamento di respiro, da cui era oppresso e travagliato da tre giorni continui, e che di quando in quando cresceva; di più il chirurgo soggiungeva, che la notte seguente sarebbe morto sicuramente, ed io pure {206 [510]} era del medesimo parere appoggiato agli apparenti sintomi del!' ammalato.

  A150000488 

 Ausiliatrice, ad un uomo che da alcuni giorni era male in salute, diedi il consiglio di rivolgersi a Maria Auxilium Christianorum mercè una novena di preghiera ad onore di Lei e qualche oblazione per la chiesa a Lei dedicata e recentemente eretta in Torino, se avesse ottenuto qualche miglioramento alla stia sanità.

  A150000494 

 Maria Castello di Villastellone, di anni 65, da ben tre anni era affetta da cancrena al naso.

  A150000495 

 Rosa Boero era tormentata da mal di gola in modo tale da non poter più nè parlare, nè inghiottire cosa alcuna.

  A150000524 

 Tanto era il dolore che le cagionava che ben poco la lasciava riposare; sicchè stanca degli inutili rimedi de' medici e del chirurgo, udendo da altre sorelle le grazie ottenute per mezzo della medaglia miracolosa di M. Ausiliatrice, animata da viva fede, se ne applicò una sopra il suo male, promettendo, {222 [526]} se guariva, un lavoretto a beneficio della chiesa a lei dedicata in Torino.

  A150000525 

 La sua madre era inconsolabile.

  A150000534 

 Con questo pensiero nella mente mi avvicinai al letto dell'infermo, lo animai dolcemente a volersi rassegnare alla volontà di Dio, a soffrir con pazienza il male, e che se per caso avesse in mente qualche mancamento dimenticato nella confessione già fatta, me lo manifestasse; poi lo esortai a confidare {227 [531]} e a ricorrere al valido e potentissimo patrocinio di Maria Santissima Aiuto dei Cristiani, all'onor della quale si era eretta e consacrata di fresco una chiesa in Valdocco di Torino con oblazioni per grazie ricevute.

  A150000534 

 Finita la messa, partii immantinente, e quando entrai nella stanza dove giaceva a letto, restai colpito da grave timore di sua vita, tanto era grave la malattia; ciò non ostante feci gran violenza alla viva mia sensazione e coraggio a me stesso, mi richiamai in allora alla mente le molte grazie di recente ottenute da Maria Santissima Ausiliatrice a tanti altri infermi, e mi si destò vivissimo desiderio di ricorrere a Lei.

  A150000534 

 Il 13 agosto 1869 mi venne annunziato che mio fratello trovavasi in grave {226 [530]} pericolo e che se desideravo vederlo ancora vivo non c'era tempo da perdere.

  A150000534 

 Soggiunsi che giovedì della stessa settimana, 7 gennaio, sarei ritornato a vederlo, ed anche io per ugual tempo avrei praticate le stesse divozioni ed aggiunta la recita della corona per un tal fine, e nel ritornarmene nello stesso giorno {228 [532]} a questa mia destinazione, promisi di mandare a V. S., pel fine suindicato, L. 3 se guariva, ma qual non fu la mia contentezza, quando ritornato da mio fratello lo vidi fuori di ogni pericolo, e rispondere liberamente alla mia domanda che egli non si sentiva più alcun male, e che era perfettamente guarito!.

  A150000538 

 Era semimorta, rigettava il più piccolo nutrimento, persino una mezza tazza di caffè la vomitava, dava appena qualche segno di vita.

  A150000539 

 Aveva difficile il respiro, il colore cadaverico, era insomma a mal partito.

  A150000539 

 Ma che? nell'aprile 1871 la mia figlia peraltra malattia era nuovamente in pericolo di vita, fece il 29 di quel mese una passeggiata fino al giardino, e giunta a casa si preparò per porsi a letto senza speranza di nuovamente alzarsi, perchè aveva uno sfinimento tale che {231 [535]} si credeva più morta che viva.

  A150000548 

 Fusero Sebastiano di Caramagna, di anni 32, era affetto da carbonchio così violento che dalla bocca dilatandosi nella gola lo aveva fatto gonfiare internamente per modo che stava per mancargli il respiro.

  A150000548 

 Lucrezia sua moglie era travagliata da febbri perniciose che la portarono all'estremo della vita.

  A150000550 

 La novena non era ancora finita ed egli era già perfettamente guarito.

  A150000550 

 Paolo Ranzacini di Roma era travagliato da oppressione di petto che gli rendeva penosissimo il respiro.

  A150000553 

 Tutti i ritrovati dell'arte furono inutili; il mio figlio era per mandare l'ultimo respiro.

  A150000570 

 Inspirata a fare una novena a Maria Vergine, cominciò il miglioramento; e finita la novena, essa era perfettamente guarita.

  A150000573 

 Io era travagliato da forte mal di testa che mi portava fuori di me stesso; e oltre a questo male, ero travagliato da infiniti scrupoli, e tentazioni d' ogni sorta contra tutte le virtù, e più di tutto contro la fede.

  A150000575 

 Un giorno per gran fortuna capitò in casa mia un mio amico, il'quale, come tutti gli altri, mi suggerì qualche divozione; ed io che non potevo pregare in nessun modo, e che era come muto e sordo a tutti i buoni consigli, questa volta mi arresi e lo ubbidii.

  A150000576 

 Il consiglio datomi era di fare una novena a Maria Ausiliatrice, recitando almeno tre Ave Maria ogni dì, coll'invocazione di Maria aiuto dei cristiani pregate per noi, e di mandare l'elemosina di una Messa da celebrarsi all'altare di Maria Ausiliatrice, e di accostarmi in questa novena a ricevere i santi Sacramenti.

  A150000578 

 La grazia era ottenuta.

  A150000584 

 Loca Cristina di S. Secondo di Pinerolo, travagliata da bronchite cancrenosa, era ridotta a non poter più inghiottire alimento o bibita di sorta alcuna.

  A150000587 

 inguine da 8 mesi, era giunta a tale che il suo male malgrado ogni operazione dell'arte era ormai divenuto incurabile, anzi mortale.

  A150000589 

 Da oltre un anno io, povera donna, venni assalita da un male asciatico alla gamba sinistra, ed era travagliata da dolori e da sfinimenti così frequenti, che non poteva riposare nè giorno nè notte.

  A150000589 

 Il giorno dopo lo apro dietro una buona inspirazione; lo leggo, ed era appunto il di 15, in cui cominciava la novena che visi indicava da farsi ad onore di Maria Auxilium Christianorum.

  A150000589 

 Tale era la mia debolezza, che non poteva camminare.

  A150000589 

 Vedendo io che il male molto s' aggravava, e che a nulla più giovavano i rimedi umani, era già quasi disperata.

  A150000593 

 Il 16 gennaio del corrente anno 1870 io era tormentato giorno e notte da acutissimi dolori in una gamba.

  A150000596 

 I medici lo aveano dato per ispacciato, onde la costernazione della famiglia era somma, attese le speciali circostanze della medesima.

  A150000596 

 Mio fratello Giuseppe era travagliato da una ostinata atonia allo stomaco, prodottavi in seguito a febbri mortifere e maligne.

  A150000602 

 Ed ecco che, grave com'era, dato subito volta il male, poté incominciare la promessa Novena; terminata la quale, oggi stesso, 24 maggio sacro a Maria Auxilium Christianorum, ha potuto alzarsi di letto, scendere per la prima volta in chiesa a fare la santissima Comunione, e poi scrivere questa lettera, nella qual.

  A150000609 

 Più portentosa fu l'instantanea guarigione della detta Viglietti Teresa, la quale da molti anni addolorata senza che alcun rimedio la potesse refrigerare, e da alcuni mesi gonfiata spaventosamente in una gamba, tanto da non potersi muovere, era stata abbandonata dal medico come incurabile, sì che ella rassegna La alla volontà di Dio, attendea la morte vicina.

  A150000614 

 in Fontanile e tre volte dal signor Martini medico in Nizza; ma tutto inutilmente, perché, applicati li prescritti rimedi interni ed esterni, il povere paziente era sempre a zero {261 [265]} coi, suoi dolori; consigliato al sacerdote p.

  A150000618 

 Nel segreto della mia stanza mi gettai ai piedi della sua imagine, la supplicai perla salute del mio fratello, se era per la gloria di Dio; promisi, ottenendo la grazia, un'offerta per questa chiesa, promisi di fare pubblicare la grazia ricevuta, e cominciai sin d' allora a fare {263 [567]} una novena.

  A150000618 

 era grande, maggiormente perchè questo morbo faceva qui da noi grande strage, e pochi giorni prima avea reso cadaveri due altri miei cugini.

  A150000619 

 Moreno di Enrico e di Ida nata Andreis di Torino, era per disgrazia caduto dal 3° al 2° piano rompendosi il femore superiore.

  A150000623 

 Una giovanetta di Canale da molto tempo era affetta, anzi travagliata {267 [571]} da artritide che la rendeva si debole di forze da non potersi reggere in piedi: a stento poteva fare qualche passo colle grucce.

  A150000633 

 Da più di cinque mesi io era stata presa da fortissima tosse, la quale mi ridusse lo stomaco in istato sì deplorabile da non poter quasi più prender alimento.

  A150000638 

 Essa non osava lasciarmi andare da nessuna parte e nè manco in chiesa: poichè, quando io veniva assalita, io andava fuor di me e parlava forte; e sebben cosa di un momento, recava però non lieve disturbo agli astanti; puoi dunque immaginarti il dispiacere che era anche per la mamma.

  A150000638 

 Sappi che {276 [580]} la nostra buona mamma piangeva continuamente al vedere come sovente, e sempre lungo il giorno, io era sorpresa dal mal caduco e tutte le volte ognor più forte.

  A150000642 

 Il prof. Bruno, medico di S. M., vide pure l'inferma, e tutti dicevano che era inutile ogni cura, perchè non riuscivano a scoprir la spina.

  A150000642 

 Ma quanto essa fu mal ricambiata! Una resta staccatasi dalle mature spighe le cadeva nell'occhio e s'internava in modo che più non era possibile di vederla.

  A150000645 

 Ma questa domanda di aiuto era accompagnata dalla promessa per parte di mia moglie di fare qualche cosa a vantaggio o piuttosto in onore della Madonna.

  A150000649 

 Chè non era capace di coniugare il verbo semplice Gli aggettivi poi non li conosceva affatto, dell'aritmetica non ricordava nemmeno più le 4 prime operazioni.

  A150000649 

 Quando era.

  A150000651 

 Era già arrivato all'ottavo giorno {286 [590]} della novena, e nessun miglioramento sia ne' suoi affari, sia nella sua salute.

  A150000653 

 Di fatto le mie condizioni di salute male andata non potevano fauni sperare nuova prole, e a detta di rinomati professori, io non era più in grado di essere consolata con altra figliuolanza, a meno di un miracolo.

  A150000653 

 Fu allora (maggio 69) che da persona amica mi venne suggerito di implorare il soccorso di Maria santissima Ausiliatrice, al cui onore era stata edificata una chiesa in Torino.

  A150000653 

 Le cure sino allora praticate a questo scopo non avevano sortito alcun esito, e l'abbattimento morale, veramente straordinario, al quale ogni {288 [592]} giorno io vieppiù mi abbandonava, era un ostacolo insuperabile al buon risultato di quelle che ancora in seguito continuai a praticare.

  A150000654 

 Io non aveva mai inteso parlarne, e spinta dal desiderio di trovare un conforto ai mei mali, scrissi alla S. V. Rev. ma, chiedendole se avessi potuto sperare dalla pietà della santa Vergine ciò che niun mezzo umano era stato valevole a procurarmi.

  A150000654 

 La mia fede per altro era si debole che, essendo trascorsi parecchi mesi senza sentirmi affatto migliorata in salute, giunsi al maggio dell'anno susseguente con pochissima confidenza in un migliore avvenire.

  A150000660 

 Borgarello Margarita, moglie di Bartolomeo da Cambiano, da 6 mesi era travagliata da malattia nervosa {292 [596]} specialmente nella testa, e si trovava in uno stato deplorabile.

  A150000660 

 Rinacque allora la fiducia in Maria Ausiliatrice, e si incominciò una seconda novena al detto altare il venerdì 9 ottobre 1874, ed alla domenica l'inferma era guarita.

  A150000660 

 Si sentì l'appetito, che da molto tempo aveva perduto, riacquistò le forze e si pose a camminare speditamente senza provare incomodo di sorta; era perfettamente libera dal suo male.

  A150000669 

 tempo chiesi ed ottenni per mezzo del Direttore dell'Oratorio la benedizione del Santo Padre, ed il male si spiegò; ma il miglioramento di questo tumore fu di poca durata, poiché era il foriero della malattia di spina dorsale, che s'avanzava a gran passi; non poteva digerire nulla e poco per volta la paralisi si manifestò intieramente e mi ridusse all'assoluta incapacità di reggermi e servirmi delle mani, e nemmeno di fare il più piccolo movimento del mio corpo, mentre pur rimasi quasi priva di vista per alcune settimane.

  A150000669 

 «Affetta da un principio di malattia alla spina dorsale, che da alcuni anni si manifestava di tanto in tanto, ma che però era presto mitigata con qualche cavata di sangue, in questo {296 [600]} anno poi (1874) di ritorno da un viaggio di divozione al santuario di N. S. di Lourdes (in Francia) si inasprì fortemente un malore interno che già prima mi molestava.

  A150000674 

 Allora accorgendosi che un sacerdote era libero gli fe' cenno, che gli si avvicinasse ed ebbe luogo questo discorso.

  A150000695 

 Così dicendo prese la stampella di cui poco prima si era servito, se la mise contro le spalle a foggia militare e come se avesse riportata una grande vittoria, e se ne partì senza nemmeno salutare alcuno degli astanti.

  A150000717 

 La signora C. era venuta a Torino per prender parte alla festa della consacrazione della chiesa di Maria Ausiliatrice.

  A150000726 

 La sig. S. Paola N. di Bra da lungo tempo era travagliata da sordità.


don bosco-massimino.html
  A151000001 

 Massimino era nato in una città poco distante da Roma.

  A151000002 

 L'ansietà di sapere, conoscere, vedere, interrogare era così naturale {3 [125]}nel nostro giovanetto, che spesso i genitori erano obbligati ad imporgli silenzio per poter discorrere dei loro affari.

  A151000003 

 Era così fisso in quanto leggeva, che spesso dimenticava l'ora del pranzo.

  A151000004 

 Nel teatrino rappresentava con tal gusto e così bene, che non di rado era interrotto dagli applausi prolungati degli spettatori.

  A151000005 

 Fra le opere sceniche da lui predilette era un dramma o commedia intitolata: Disputa tra un Avvocato ed un Ministro protestante.

  A151000006 

 Era attentissimo alle spiegazioni del maestro sul Catechismo; né mai lasciava passare cosa alcuna senza {5 [127]} che l'avesse ben compresa.

  A151000009 

 In quel tempo era stata posta la famosa lupa in una specie di serraglio {7 [129]} sulla cima settentrionale della gradinata di quel monte.

  A151000020 

 In quello spazio di tempo certamente gli uomini potevansi anche salvare; ma si poteva leggere e spiegare se non era ancora scritto? Quelli che vissero in quel tempo o leggevano il Vangelo prima che fosse scritto; o non potevano leggerlo e quindi non potevano salvarsi.

  A151000032 

 Certamente egli avrebbe dovuto palesare ai suoi genitori l' incontro e il ragionamento tenuto con quello sconosciuto: ma egli non si avvedeva del pericolo cui si era esposto.

  A151000058 

 I nostri ministri asseriscono che la dottrina dei riformatori era conosciuta ai tempi degli' apostoli, e che poi rimase celata fino all'epoca della riforma da cui fu nuovamente pubblicata.

  A151000083 

 Prima di tal tempo la Chiesa di questi eretici non era visibile?.

  A151000108 

 In quel momento Massimino si accorse che l'ora era assai tarda, perciò chiudendo il libro disse: Buon giorno, amico mio, a rivederci altro giovedì, se così vi piace.

  A151000110 

 Prima dell'ora solita Massimino era già sulla piazza del Campidoglio e tutto occupato di se stesso si trastullava macchinalmente da solo con una palla elastica saltellando e scorrazzando.

  A151000116 

 Il Salvatore poteva da se solo predicare e convertire tutto il mondo con un solo atto di volontà, ma egli ha voluto stabilire s. Pietro capo della Chiesa: ed era perciò necessario che a s. Pietro succedesse un altro capo, il quale ne facesse le veci.

  A151000120 

 Ma siccome la Chiesa doveva esistere dopo san Pietro, era perciò necessario un successore per governarla.

  A151000146 

 Il pretesto principale è quello cotanto decantato, cioè che la Chiesa Cattolica era caduta nell'idolatria.

  A151000153 

 Ditemi adunque: L'arca dell'Alleanza era ben una immagine materiale?.

  A151000154 

 Si era un oggetto materiale, che racchiudeva le tavole della divina legge.

  A151000157 

 Dunque il popolo ebreo aveva immagini ossia oggetti materiali, che venerava senza far male, anzi era rigorosamente comandato di rispettarla e farla venerare anche dagli altri.

  A151000159 

 Il nostro maestro ci ha sempre detto che l'arca dell'Alleanza era una {56 [178]} immagine che figurava il tabernacolo della nuova legge, in cui si contiene non solamente la legge divina, ma l'autore della stessa legge, cioè il divin Salvatore.

  A151000161 

 Oh per la barba di Giove! Siete venuto adesso dal mondo della luna? Non vi ricordate più, che quando alcuni israeliti portavano a seppellire un morto, spaventati dai ladri fuggirono in una spelonca, in cui da un anno era sepolto il corpo di Eliseo profeta? Ora avvenne che la bara del {57 [179]} defunto fu appressata alla tomba del santo profeta ed in quell' istante il morto risuscitò.

  A151000182 

 Tuttavia mi pare che questo ne sia il senso: Fino allora Brasi adorato Dio con sacrifizi carnali, con agnelli, vitelli e con altre offerte materiali, che si riferivano à Gesù Redentore, in cui era riposta ogni speranza, e da cui dipendeva il valore dei sacrifizi.

  A151000182 

 Tutto l'antico testamento era un complesso di figure, di fatti, di profezie riguardanti {66 [188]} all'aspettato Salvatore.

  A151000199 

 Ho parlato con te, e nell'udirti a parlare io ricordava tutte le cose {73 [195]} da me studiate nelle scuole, quando era di tua età, quando appunto godeva la pace del cuore, quando era Cattolico.

  A151000205 

 La madre restò sbalordita in pensando al pericolo di perversione cui Massimino si era esposto.

  A151000205 

 Volle poi andare a salutare i genitori di Massimino; e loro raccontò per minuto quanto era passato tra {76 [198]} lui e il loro figlio; fece ai medesimi generose offerte in danaro, perchè facessero continuare gli studi al prezioso figliuolo.

  A151000215 

 Questo ridicolo sistema de' Calvinisti era generalmente insegnato da Calvinisti al tempo di s. Francesco di Sales che dovette confutarlo.

  A151000225 

 S. Pietro l'anno 33 dell'Era volgare con l'intervento di Maria Vergine, di undici apostoli e di cento venti fedeli o discepoli nel cenacolo del monte Sion elegge un successore a Giuda Iscariota nell'apostolato (atti degli apostoli cap.

  A151000230 

 Gregorio XIV stabilì meglio la separazione delle funzioni delle coronazioni e possesso, poiché colla erezione del palazzo Quirinale, era cessato il motivo per cui i papi, dopo coronati in Vaticano, subito si recavano al Laterano pel possesso e vi restavano ad abitare.

  A151000234 

 per il miserevole stato di mia sorella; tutti piangevamo; in quel momento di dolore, vennemi come un'ispirazione dal cielo, lui sovvenni quanti miracoli la Vergine Santissima e quante grazie e favori Ella dispensava a citi l'invocava, mi raccolsi in me stesso, c rannicchiatomi in un cantuccio, coll'animo entusiasmato e colle lagrime agli occhi, pregai caldamente e con fervore la Salus Infirmorum, feci voto che se mia sorella guarisse scriverci alla S. V. ed intanto consacrava nove giorni, recitando in ciascun giorno, tre Pater, tre Ave, tre Gloria Patri, e tre volte l'antifona Salve Regina; ed oli portento divino! l'ultimo giorno della novena lo stato di mia sorella d'un subito migliorò, cadde prima in dolce assopimento, e svegliatasi sentissi meglio, chiese da mangiare, e dopo alcun i dorai di convalescenza, ell'era guarita perfettamente.


don bosco-notizie storiche intorno al miracolo del ss. sacramento.html
  A153000008 

 Mentre governava la santa Romana Chiesa Nicolò V, e Ludovico di Savoia era duca di Torino, avvenne uno strepitoso miracolo nella città di Torino.

  A153000010 

 Era il sei di giugno 1453, verso le cinque pomeridiane, quando giunsero in Torino innanzi ad una chiesa dedicata a {7 [7]} S. Silvestro.

  A153000013 

 Era questi {9 [9]} da tre anni inchiodato in un letto per dolorosissima malattia di podagra.

  A153000017 

 Nel 1521 i Decurioni della Città, desiderosi che sempre più viva si mantenesse la memoria di un tal miracolo, ottennero dall'Arcivescovo la facoltà di fabbricare un'altra chiesa più vasta, ma nel medesimo luogo, vale a dire, racchiudendo il sito in cui era avvenuto il miracolo.

  A153000026 

 Era la sera del giorno 6 di giugno, precisamente all'ora che il popolo da tutte le vie ingrossava per vedere le lunghe schiere di sacri ministri e di corporazioni religiose che incominciavano la processione, quando un parrucchiere di nome N., uomo irreligioso e di mali costumi, quasi indispettito per la gran folla che ivi accorreva: Sciocconi, disse schiamazzando, sciocconi... correre tanto per vedere il miracolo del mulo.

  A153000027 

 Io era atterrito, e mi cadevano le lagrime: così asserisce un altro.

  A153000051 

 Qui la Sacra Ostia, scioltasi dal carico in cui era involta, in aria levossi;.

  A153000066 

 Era pur ben chiuso il sepolcro del Salvatore, pesante il macigno che lo chiudeva; ciò nonostante Dio con un atto del suo volere agitò il sepolcro, smosse la pietra, atterrò le guardie, e niuno potè impedire che si effettuasse quanto Dio voleva.


don bosco-notizie storiche intorno al santuario di nostra signora della pieve in vicinanza di ponzone.html
  A154000009 

 Roma anzi per essere in quei tempi come il centro del paganesimo, era eziandio una cloaca della più abietta scostumatezza.

  A154000016 

 In una famiglia posta nei dintorni del Santuario era una fanciulla muta a nativitate, che i suoi genitori mandavano a guardare l'armento.

  A154000016 

 La sua bellezza non era cosa terrena, un soavissimo sorriso le fioriva sulle labbra, e dagli sguardi le usciva una bontà e dolcezza che sapeva di Paradiso.

  A154000016 

 » Ma che fa la fortunata pastorella? Tutta in tripudio volò senza un ritardo alla paterna casa, e come fu al cospetto de' suoi genitori, li salutò di tratto coi cari nomi di padre e di madre, nomi che non erano mai risuonati su quelle labbra, e appresso si fece a narrare brillando di gioia l'apparizione di Maria SS, e come era bella, e come piena di luce, come vestita, come amabile nel suo tratto, e riferi per minuto le parole uscite {22 [446]} da quella bocca celeste, e le amorose intenzioni che Maria le aveva aperti, e che ella povera indegna sua serva veniva a far conoscere.

  A154000017 

 Certo è, che in vista d'un avvenimento sì prodigioso, non dubitarono quella essere una vera apparizione di Maria, e però nell'esuberanza della gratitudine e del gaudio, dopo d'aver tributati i più sinceri ringraziamenti all'amorosa loro Benefattrice, si affrettarono di partecipare a tutti i vicini ed amici quanto di straordinario era avvenuto.

  A154000020 

 Questo colle, che da prima era tutto informe e disuguale, venne nell'anno 1852 e nei successivi abbassato alquanto e spianato in modo, che a dritta ed a manca del suo dorso si poterono costrurre 14 cappelle collo stazioni della Via crucis condotte in affresco dal pittore Ivaldi già nominato.

  A154000035 

 Ora è debito dello storico esporre, che nei primi anni del secolo decimo settimo il molto Reverendo D. Biagio Fatuto Arciprete di Ponzone, inteso che molti infermi essendosi raccomandati alla Madonna della Pieve, avevano, mediante Lei, ottenuto in modo straordinario la guarigione, divotissimo qual era di Nostra Signora, si recò a dovere di raccogliere i particolari delle più insigni di queste grazie tenute comunemente per prodigiose coll'animo di sottoporle all'esame ed al giudizio dei {50 [474]} Superiori Ecclesiastici.

  A154000037 

 Là il suo male andò crescendo, più frequenti ne divennero gli assalti, e tale ne era l'impeto, che fino a tre o quattro volte per giorno il povero epilettico stramazzava a terra.

  A154000038 

 Era già scorso presso ad un anno, che la Maria Giuliano stava in questa tribolazione, e vedendo ella che tutti i rimedi praticati per suggerimento anche {57 [481]} d'altri chirurghi non le giovavano punto, si trasmutò all'ospedaletto di Genova, e qui per sette mesi incirca continuò la sua cura sempre senza vantaggio, sicchè sfidata dai maestri dell'arte se ne tornò in patria.

  A154000039 

 Dolentissimi erano i genitori di vedere una figliuola, che era l'idolo del loro cuore, ridotta ad uno stato sì compassionevole senza trovar modo di sollevarnela, e inconsolabile la fanciulla sì per le acerbe doglie, che le trafiggevano le mani, {60 [484]} come per timore di rimanere storpia.

  A154000039 

 La figlia divotissima che era di Maria SS. applaudì alla proposta del padre, e sì, sì, proruppe tosto con gran fervore e fiducia, mi raccomando fin d'ora a N. S. della Pieve, che voglia guarirmi da questo mio male, e se mi fa la grazia, verrò con voi a portarle in ringraziamento la devota offerta delle due mani.

  A154000039 

 Niente valse a vincere il male, tanto era intenso; e questo crebbe a tale, che per l'acerbità dei dolori più non poteva la Marietta nè prender sonno, nè quietare un momento.

  A154000040 

 Non si può descrivere con parole quanto rimasero attoniti i Ponzonesi tutti alla notizia, che il giovanetto era guarito così di subito da una malattia sì grave, sì acerba, sì trascurata, quando tutti aspettavano da un giorno all'altro il segno della sua morte.

  A154000040 

 Otto giorni erano passati di questo modo quando tornò la madre, e trovato il {64 [488]} figliuolo nello stato più misero, fu sollecita di far venire il medico, che esaminata la qualità e crudezza della malattia, si dolse che l'avesse chiamato si tardi, e aggiunse che il pericolo era grande.

  A154000040 

 Preso costui da mal di costa il 2 novembre 1636 in quella, che la madre per nome Bianchina era assente da casa, per essere egli poco giudizioso, come portava la sua età, non si curò di chiamare il medico, e non prese rimedio di sorta.

  A154000043 

 » E questo egregio Arciprete di Ponzone ben era degno, che nella sua avanzata età di presso a settant'anni, la SS. Vergine lo liberasse da quel suo male in modo straordinario, stantechè oltre all'essere tenerissimo di N. S. della Pieve, si adoprò con ogni zelo e premura a raccogliere le grazie avvenute per sua intercessione, ed appoggiarle con autentici documenti, mirando a questo, che fiorisse ogni giorno più nel diletto suo gregge la divozione di Maria, si propagasse attorno la fama del suo Santuario, e la memoria di tante sue grazie pervenisse fino ai più tardi posteri.

  A154000045 

 Alle suppliche e ai gemiti del popolo era sordo il cielo.

  A154000045 

 Il cielo era pienamente sereno; ma oh misericordia ineffabile di Maria! Rivolto alla gran Vergine, protesta il Pastore piissimo colle lagrime agli occhi di non volersi staccare dai piedi della sua Signora e Madre, se prima non sia fatta la grazia: il cuore gli dice che egli è esaudito; ed ecco al primo uscire che fa di chiesa la processione, comparisce sull'estremo orizzonte una nuvoletta; in men che' l dico si avanza per le vie dell'aria, si dilata, si addensa mano mano che la processione nel suo corso procede verso Ponzone, e non rientra ancora nella chiesa parrocchiale la moltitudine col suo Pastore, che già si scioglie il cielo in dirottissima pioggia, giubilandone tutti come d'una benedizione singolarissima dovuta al benigno interporsi di Lei, che è speranza e {78 [502]} conforto del popolo cristiano.

  A154000081 

 Vergine avventurata, il Messaggero celeste aggiunse al suo saluto che il Signore era con Voi, Dominus tecum, perchè per opera dello Spirito Santo da quel punto concepiste e portaste nel vostro purissimo seno il divin Figlio umanato; deh! Voi rendetemi ansioso e degno di unirmi sovente al vostro caro Gesù nella santa Comunione colle più fervide disposizioni.

  A154000098 

 Consideriamo, che Maria in punto di morte fu gloriosa, perchè in vita si era apparecchiata a ben morire, e ciò con una brama ardentissima di vedere Iddio, e starsi unita al suo Figliuolo, e col merito inarrivabile di sua consumata perfezione: e riflettendo quanto sia differente da quella di Maria la nostra condotta nell'apparecchiarci a morire, preghiamola così:.


don bosco-notizie storiche sul convento e sul santuario di santa maria delle grazie presso nizza.html
  A155000007 

 {64 [416]} Era dunque il 29 gennaio ultimo scorso, festa patronale di tutti gl'Istituti Salesiani; e D. Bosco, come Superiore dei medesimi, erasi appositamente portato in Roma per assistere alla solennità e pronunciarvi un discorso analogo alla circostanza.

  A155000008 

 Imponente era l'udienza vuoi per il numero come per la qualità dei personaggi più illustri o per nascita, o per dottrina, o per dignità, o per singolare pietà, sì ecclesiastici che laici.


don bosco-nove giorni consacrati all-augusta madre del salvatore.html
  A156000001 

 Oltre le operette pubblicate intorno al culto e maraviglie di Maria invocata col titolo di Aiuto dei cristiani era da molti richiesta una novena, la quale mentre spiegasse lo scopo di questa divozione potesse servire di guida a celebrare divotamente la solennità instituita ad onore di questa augusta Regina del cielo.

  A156000020 

 Già si era combattuto con grande accanimento un'ora intiera, e la vittoria pendeva tuttorà {15 [267]} indecisa, quand'ecco cade morto il capo dei Turchi.

  A156000020 

 Ognuno riconobbe che una vittoria così portentosa era dovuta a Maria, la quale nel momento stesso che la faceva riportare, degnavasi eziandio di rivelarla in Roma al suo divotissimo Pio con una celeste visione.

  A156000028 

 Santa Geltrude nella festa dell'Assunzione vide Maria con sotto il manto un coro di bellissime giovanette; e intese che quel fortunato drappello era di quelle anime, che si erano divotamente apparecchiate a quella sacra solennità; e che perciò Maria d'allora in poi le guardava con occhio più benigno, e gli angeli le custodivano con maggior affetto.

  A156000033 

 Alla metà della novena mio figlio era fuori di pericolo, ed ora gode ottima salute.

  A156000041 

 Nell'antica legge era loro minacciata la morte sotto colpi di pietra: qui polluerit illud morte morietur

  A156000062 

 L'infermo dopo seria malattia era all'estremo della vita.

  A156000064 

 La grazia era fatta, la madre fuori di sè per la gioia prorompe in singulti, con lei tutte le persone l'accompagnano; e ad alta voce ringrazia la sua Liberatrice, e ne annunzia dapertutto la bontà e la potenza

  A156000072 

 Malgrado tutto ciò che aveva già fatto, il suo cuore non era ancora appagato.

  A156000075 

 La Comunione frequente era il desiderio, il sostegno e la più dolce consolazione dei fedeli nel tempo delle sanguinose persecuzioni.

  A156000079 

 La madre ignara dell'avvenuto era inquieta ed afflitta di non vedere il caro figlio, e lo andava cercando per la città.

  A156000080 

 Se Maria (che senza dubbio era quella donna vestita di porpora) portò così straordinario aiuto ad un fanciullo, che senzi sapere ciò che facesse, aveva ricevuto la santa Comunione, quali grazie non farà a quei divoti, che frequentemente e colle dovute disposizioni si accostano a questo divin Sacramento? {53 [305]}.

  A156000103 

 L'otto Agosto del 1858 scrivevano da Carignano quanto segue: «Erano trascorsi ormai cinque mesi da che la {61 [313]} mia genitrice era travagliata da acutissimi dolori di capo.

  A156000103 

 La novena non era ancora terminata, ed ella era già restituita a sanità perfetta.

  A156000119 

 Col giorno 29 corrente mese si compirà l'anno, in cui io fui improvvisamente colpito da una malattia che mi privò d'ogni senso, che fu giudicata mortale dai sig. medici subito nei primi giorni, e che andavano dicendo che per guarirla era necessario un miracolo.

  A156000129 

 A san {79 [331]} Luigi Gonzaga perla sua cagionevole salute era stato proibito di trattenersi avanti a Gesù Sacramentato.

  A156000129 

 Il santo giovane vi ubbidiva; ma quaundo doveva passare innanzi al Sacramento si sentiva tirare così fortemente a fermarsi, che era obbligato a prorompere in questa preghiera: O Gesù, lasciatemi andare, lasciatemi andare.

  A156000129 

 S. Francesco Saverio, quando era nelle Indie, dopo aver passato il giorno in aiuto delle anime, spendeva poi gran parte della notte avanti al SS. Sacramento, dove egli trovava il suo ristoro, anzi il Paradiso anticipato.

  A156000131 

 Una donna cristiana era da lungo tempo paralitica d'un braccio, aveva usato ogni mezzo prescritto dai medici, ma senza ottenere alcun sollievo ai suo male.

  A156000154 

 Ma una cosa mancava ancora, ed era un giorno dell'anno destinato in modo speciale ad onorare Maria Ausiliatrice, che è quanto dire, una festa con rito, Messa, officio dalla Chiesa approvato.

  A156000155 

 Di seicento e più mila soldati, di cui era composto il suo esercito, appena cinquanta mila poterono salvarsi; i rimanenti perirono.

  A156000155 

 Mentre il Capo della Chiesa gemeva prigioniero, ai cristiani altro più non rimaneva che imitare i fedeli della Chiesa primitiva, quando s. Pietro era tenuto prigione, cioè pregare.

  A156000156 

 Fu scelto questo giorno perchè appunto nel 1814 egli era stato fatto libero, e potè ritornare alla sua Sede tra gli applausi di tutti i cattolici.

  A156000182 

 Questo regolamento fu approvato dall'autorità ecclesiastica il 18 Aprile 1869, quando l'Associazione era canonicamente eretta.


don bosco-novella amena di un vecchio soldato di napoleone i.html
  A157000001 

 Era un giorno festivo, ed una moltitudine di giovanetti si trastullavano con piacevole ricreazione, quando sopravvenne una dirotta pioggia, che li costrinse tutti a rifugiarsi sotto ad un porticato che cingeva il giardino di ricreazione.

  A157000088 

 Vedi il nostro amico Carlo; tu lo conoscevi quando era giovane, egli era un vero diavolo, e dopo che è divenuto buon cristiano, che gran cangiamento! Va ancora con uomini cattivi? è forse di continuo arrabbiato? Dacchè egli non spende più il suo danaro all'osteria, e lo mette nella sua casa, vedi quanto la sua moglie è fortunata, mentre che ella può dar pane a' suoi ragazzi, e far onore agli affari di sua famiglia.

  A157000133 

 - E per lui, la sua anima era preparata a comparir davanti a Dio?.

  A157000134 

 - Affè egli era come sono io un po' bamboccio.

  A157000149 

 Io era coperto di rossore.

  A157000159 

 Trombetta volendoli cavar tutti d'imbroglio, {39 [263]} va bene, dice tra se stesso, se io avessi avuto l'aria di far loro riverenza, il mio affare era spedito: sembrava che io burlassi; ciò è curioso; mi servirà di regola per altra volta.

  A157000170 

 Trombetta agile come un fulmine si alza, si slancia sopra il suo aggressore, e con una mano gagliarda lo prostra a terra, e mettendogli il piede sopra la gola, si dispone a fargli passare un quarto d'ora in quell'atteggiamento: {42 [266]} allorchè ricordandosi che egli era Cristiano, e che perciò egli doveva perdonare: Basta, gli dice, io potrei fiaccarti come una mela cotta, ma alzati, io ti perdono.

  A157000173 

 Da questo momento tutto è finito; Trombetta senza boria e senza ostentazione aveva dimostrato ciò che egli era, e che niuna cosa avrebbe potuto fargli cangiare risoluzione.

  A157000187 

 Era eccellente musico e si {49 [273]} compiaceva di cantare le glorie di Maria per cui aveva tenerissima predilezione.

  A157000187 

 Fatto sacerdote il suo zelo per la salute delle anime sembrava non aver limiti, ed il suo desiderio pel martirio era grande come può rilevarsi da quel che scrisse ad un missionario in risposta all'avviso datogli di non esporsi senza profitto ai pericoli: «È vero, Padre, io sono circondato da molti pericoli, ma Dio non vuole ancora che io cada nelle mani del nemico; i miei peccati ne sono senza fallo la cagione ed io mi vedo privo del bene di patire pel suo nome.

  A157000190 

 Anche il vice prefetto ed il capo di circondario avevano sempre dovuto chiudere gli occhi davanti la propaganda religiosa di cui era l'anima da 14 anni non solo nel suo villaggio, ma nei dintorni ancora.

  A157000190 

 Chi sa quante volte egli protesse il missionario nel suo nascondiglio e le suore nel loro convento? Era di una calma e coraggio {53 [277]} incomparabile, quando tutti tremavano al primo segno d'allarme egli solo restava impavido e dava cuore a' suoi.

  A157000190 

 Egli era in età di 62 anni ed {52 [276]} aveva una numerosa famiglia e senza essere letterato poteva stare a fronte di qualsivoglia dotto.

  A157000190 

 Era d'indole stabile, di portamento altero, di tuono alto; al vederlo l'avresti detto un generale d'armata.

  A157000190 

 La sua gran fede poteva sola raddolcire l'aspro suo carattere e ciò nondimeno era da tutti rispettato senza eccettuare i pagani.

  A157000190 

 Quando il sacerdote era assente la vigilia delle grandi feste andava in persona a cercarlo nelle altre cristianità affinchè la sua non fosse priva di messa.

  A157000194 

 Emanuele fu condotto per l'ultima volta alla presenza del governatore che così l'interrogò: Vuoi tu far ritorno alla tua famiglia e vivere tranquillo ed onorato? Abbandona quella religione per cui sei condannato alla morte.» Emanuele non esitò a rispondere: Se l'alto mandarino vuol mandarmi a casa assolto, bene sta; e se vuole tronenrmi la testa è padrone; ma io non posso rinunziare alla mia santa religione.» Portarono allora una tavola sulla quale in grandi caratteri era scritta la sentenza {57 [281]} seguente: «Le Van Phung, che già fu il primo aggiunto al podestà del suo villaggio, ha osato insegnare una dottrina perversa.

  A157000194 

 Il giorno era quasi finito {56 [280]} e la esecuzione della sentenza fu procrastinata fino al domani.

  A157000194 

 Per conseguenza noi dichiariamo che Le Van Phung è ribelle alla legge, ed ordiniamo che sia strangolato senza misericordia.» In quanto a Pietro Qui si contentarono di attaccargli al collo una tavoletta ove era scritto il suo nome e le parole: Ultimo supplizio senza indicare per qual motivo lo conducessero alla morte.

  A157000195 

 Il suo martirio era consumato, e la sua anima volava in seno a Dio per riunirsi con quella del compagno Pietro ehe era stato decollato nella stessa ora.


don bosco-novelle e racconti.html
  A158000001 

 Era poi nostro desiderio di far precedere a vita di lui; ma il lettore la può avere nel fascicolo delle Letture Cattoliche publicato nel mese di dicembre del 1862, o nella Storia d'Italia del Sac. Bosco Giovanni

  A158000004 

 Avvenne che l'incontrò per una strada nell'atto che quel giovane, sostenendo un vecchio cappuccino, gridava con decoro contro alcuni mascalzoni, dai quali era stato urtato.

  A158000004 

 Una volta egli era adirato con un giovane del quale gli era stato riferito qualche grave torto.

  A158000006 

 Era imposto ad un ufficiale di recarsi ad una pericolosissima spedizione; un suo amico, temendo pei giorni di lui, gli andava pur suggerendo plausibili pretesti di esentarsi dall'esecuzione di quell'ordine.

  A158000008 

 Un celebre medico era all'agonia; molti de' suoi confratelli lo circondavano, e deploravano sì gran perdita.

  A158000009 

 Un esempio insigne di figliale rispetto leggesi nella vita di Lorenzo Celso, il quale, essendo doge della repubblica di Venezia, e sapendo che il padre suo, qual membro del senato, non avrebbe potuto dispensarsi dal piegare le ginocchia avanti di lui, siccome {8 [400]} era ai senatori prescritto dalla solenne cerimonia, mise sul proprio berretto ducale una croce, affinchè l'umil atto potesse considerarsi fatto dal padre non già verso la persona del figliuolo, ma verso quell'augusto simbolo di religione.

  A158000015 

 M' arrampicai anelando fino alla sua vetta; ma che? allora vidi intorno altri monti più eccelsi, e mi trovai lontano dal cielo quanto n'era distante in pianura.

  A158000016 

 Altri intanto era corso pel medico, il quale coll'arte sua ravvivò quell'infelice.

  A158000018 

 Roma era piena de' maggiori disordini.

  A158000023 

 Spedirono perciò della gente al luogo, ove era stata demolita la ricca e popolosa città, per ricostruirne immediatamente le mura.

  A158000024 

 Un giorno egli vinceva il nemico, e non {17 [409]} di rado avveniva che il domani egli era lo sconfitto.

  A158000025 

 {18 [410]} e questi per la straordinaria sua prontezza d'ingegno era carissimo non solo ai genitori, ma a tutti quelli che lo conoscevano.

  A158000029 

 Il giovanetto era sì attento e docile agli ammaestramenti di Cimabue, che presto si fece avanti nell' arte, e diventò il primo pittore de' suoi tempi

  A158000031 

 I medici gli fecero intendere che, per allungare i suoi giorni, l'unica strada era una vita sobria, tutta opposta all' antecedente.

  A158000034 

 E campò fino a 98 anni, e come era vissuto placido e temperato, così morì nel 1565.

  A158000035 

 Era venuto il mese di marzo.

  A158000035 

 Quantunque i terreni ancor non mostrassero frutti o grani di sorta, spuntavano su d'ogni colle le violette, verdeggiavano i campi, i prati, gli alberi: l' aria si era fatta meno fredda, e il cielo sereno.

  A158000037 

 Appena il maestro terminò di parlare, Faustino, che era uno de' meglio forniti di cibo, girò l'occhio intorno e visto in un cantuccio Tonietto, ch'era stracciato e scalzo, disse fra se: questi è miserabile! » e corse a porgergli una porzione della sua colezioncella.

  A158000037 

 Il maestro, che ben sapeva quale de' suoi scolari era agiato e quale non l'era, con bei ragionamenti li persuadeva a dividere i panetti, le mele, le pere co' più miserabili fra' loro compagni.

  A158000039 

 Fanciulli benedetti, il cielo vi dia una vita lunga e onorata! - Fecesi accennare da Tonietto qual era stato il più generoso {28 [420]} di quei fanciulli: egli additò Faustino, e il vecchierello accostatosi a lui, esclamò: - Oh fanciullo benefico! io non posso dimostrarvi la mia gratitudine, che abbracciandovi teneramente, chiamandovi figlio, e pregandovi a condurmi dai vostri genitori, ai quali voglio attestare la vostra gran bontà.

  A158000039 

 Il pover uomo era magro, calvo in fronte, con una zazzera di capelli bianchi: ma tanto pulito, e di un fare così soave che imponeva rispetto.

  A158000039 

 Un bel di che la scuola era piena di ragazzi, ecco entrarvi Tonietto accompagnato da un vecchierello curvato sul bastone.

  A158000041 

 Faustino e Giannetto entrarono in un giardino, e colà videro certi susini, ch' era bisognato puntellare acciocchè il peso delle frutta non ne schiantasse i rami.

  A158000042 

 » - Egli era stato in procinto {30 [422]} di far del male, tentando di soddisfare l'arsura della sete e l'ingordigia colle frutta che non erano sue.

  A158000048 

 Il grano era ben maturo? - Non ci ho badato.

  A158000051 

 Era {34 [426]} presente uno zio dei due giovanetti, il quale disse: « Leopoldo ha gli occhi in capo: il voglio con me.

  A158000051 

 Leopoldo invece avea preso notizia degli operanti, rese conto che il grano era poco stagionato, e però conveniva venderlo o farlo macinare: che dai vicini aveva inteso come il raccolto fosse scarso, onde si potea cavarne un buon prezzo; che aveva fatto raccogliere le frutta per venderle sul mercato, e delle migliori n'aveva portato un panierino al fattore malato, il quale gli avea dato mille benedizioni.

  A158000052 

 Una volta non osservò che il freddo era scemato, e che v'erano de' crepacci: andò innanzi senza far mente, e il ghiaccio gli si ruppe sotto.

  A158000053 

 Indi a poco quegli ch'era in sulla brage esclama: Maledetto fuoco! ei mi brucia.

  A158000053 

 Questi che era lontano soggiunse: Oh! io son freddo freddo come prima; e chiamano l'oste.

  A158000054 

 Il primo costumando con lui, un altro lui sembrava; poichè ne' dolori di Fronimo sapeva cambiar colore di volto, mandar affievolita la voce, e mostrarsi più ch'egli stesso non era da dolore trafitto; nelle prospere fortune poi avreste detto ch'egli ne fosse il felice.

  A158000055 

 Quegli, tra perchè metteva a lui rispetto la voce, il discorso, il portamento del medico, e perch'era pregato di poco, fra labbro e labbro si mise con certo mal garbo il bicchiere; ma appena s'accorse di tanta dolcezza, che addentato il vetro più giù trangugiò l'amaro liquore, e come l'ebbe in istomaco solo s'avvisò dell'inganno: e sputando, e tossendo dava segno dell'amarezza che il travagliava.

  A158000057 

 Qui vi era un infelice a soccorrere, un'anima a salvare; bisognava assai di meno per determinare il ministro di Gesù Cristo a sospendere il suo cammino.

  A158000058 

 L'infermo era preso da una di quelle malattie per cui ogni soccorso umano riesce indarno, il suo corpo già apparteneva alla terra.

  A158000072 

 » Avea appena finite queste parole, che una moneta d'oro coll'effigie di Pio IX cadde a' suoi piedi; ella si slanciò verso l'uscio, ma l'agente protettore era scomparso.

  A158000076 

 Il Sommo Pontefice recavasi un giorno al Vaticano in piccol treno, era solo nella Sua carozza di città; senza guardie nobili alle portiere, e senza accompagnamento d'onore, allorchè incontrò per via un convoglio {51 [443]} funebre, solitario, isolato, senza parenti, senz' amici.

  A158000085 

 Compra un fiasco più grande che non era il rotto, fallo riempiere di vino d' Orvieto, e tua {53 [445]} madre invece di batterti, ti abbraccierà due volte.

  A158000115 

 « Già sono moltissimi anni, una nobile e grande famiglia degli Stati romani s' era condotta, secondo l' uso, nel principio dell'ottobre, a una bella villa che possedeva a sei miglia da Sinigaglia.

  A158000117 

 - Era io.


don bosco-pratiche divote per l-adorazione del ss. sacramento.html
  A162000005 

 Nei primi tempi della Chiesa i fedeli non assistevano mai al santo Sacrificio della Messa senza ricevervi la SS. Eucaristia: la qual cosa era divenuta tanto abituale che il non farla sarebbe stato oggetto di scandalo.

  A162000016 

 Bisogni spirituali, bisogni temporali, bisogni per noi stessi, bisogni per la famiglia, pericoli da evitare, grazie da ottenere, lagrime da rasciugare, vittorie da conseguire, tentazioni da superare, oh quante altre necessità sconosciute per lo più alla comune degli uomini, ma tanto più note a chi ne sente il peso, fornirebbero materia abbondante alle nostre suppliche! Se si trattasse solo di bisogni temporali, se un gran signore offrisse ad un mendico ampia libertà di rovistare a piene mani ne' suoi scrigni, che direste di questo mendico se invece di approfittare di si bella occasione impadronendosi di quei tesori venisse a domandare a' miei lettori cosa abbia da fare? Or bene Gesù sacramentato rivelò a s. Teresa che il modo più grato con cui si potesse ringraziarlo {20 [272]} dopo la santa comunione era il domandargli delle grazie.


don bosco-raccolta di curiosi avvenimenti.html
  A163000040 

 E poiché Giuliano tra quella brigata era considerato come il più fervoroso cristiano, le dimande furono a lui dirette.

  A163000067 

 Mi son fatto cattolico perchè era e sono persuaso che la religione cattolica, è la sola religione di Gesù Cristo.

  A163000233 

 - Massimino non sapeva altro che il Pater e l' Ave; Melania ne sapeva poco più, tantoché per la sua ignoranza non era ancora stata ammessa alla Comunione.

  A163000233 

 Massimino, figlio di Pietro Giraud, falegname del borgo di Corps, era un fanciullo di 11 anni: Francesca Melania, figlia di poveri parenti, nativa di Corps era una giovinetta d'anni 15.

  A163000235 

 Or la sera del giorno stesso, nel far ritorno a casa col bestiame, Melania disse a Massimino: «domani chi sarà il primo a trovarsi sulla montagna?...» E all'indomani, 19 settembre, che era un sabato vi salivano insieme, conducendo ciascuno quattro vacche e una capra, che apparteneva all'istesso padre di Massimino.

  A163000236 

 La giornata era bella e senza nuvole, il sole brillante.

  A163000236 

 Verso il mezzo giorno, sentendo suonare la campana dell' Angelus, prendono le loro provvisioni da bocca e vanno a mangiare presso una piccola sorgente, che era a sinistra d'un ruscello.

  A163000241 

 Essa era in mezzo a noi due, e ci disse, piangendo tutto il tempo che ci parlò: (ho veduto benissimo le sue lagrime!).

  A163000268 

 - Oh! se noi avessimo saputo ch'era una gran Santa, noi le avremmo detto di condurci con essa.

  A163000268 

 E io gli dissi: - E se essa vi fosse ancora?... - Allora Massimino slanciò la mano per raggiungere un poco del chiarore, ma tutto era scomparso.

  A163000270 

 Essa aveva una piccolissima catena, alla quale era appesa una croce col suo Cristo; a dritta eravi una tenaglia, a sinistra un martello; all'estremità della croce un'altra gran catena pendeva, come le rose attorno al suo fazzoletto da collo.

  A163000278 

 Tu t'inganni: la Dama che tu hai veduto, non era altro che una nube luminosa.

  A163000279 

 Massimino: Ma una nube non parla; e poi non vi era nube alcuna.

  A163000283 

 E voi, o signore, non vi annoiate {60 [428]} (era un prete) di dire tutti i giorni la Messa?.

  A163000290 

 In molte case rispettabili si fece entrare tutto ad un tratto Melania: fu messa davanti ad una dama, che essa non aveva mai veduta, e le si disse: la Dama che tu hai veduta era essa più grande o più piccola di questa? Rispose senza esitanza: «Ella era più grande.» Si fece {61 [429]} entrare in seguito Massimino, gli si fece la medesima domanda, e rispose immediatamente «essa era più grande.».

  A163000299 

 - Un'altra volta rispose: «Sì, si è lasciato portare lui stesso; ma allora non era ancor glorificato.».

  A163000324 

 Quando egli era al borgo di Corps fu condotto per quattro o cinque giorni alla rappresentazione {66 [434]} della Passione, che si dava da comici ambulanti.

  A163000333 

 Gli risposi che era un segreto.

  A163000334 

 La risposta era giustissima e perentoria.

  A163000361 

 Aveva egli avuto notizia del fatto, mentre era Nunzio in Francia.

  A163000362 

 In una prima visita mi ripetè quanto aveva detto al S. Padre, mi disse di aver letto con attenzione, secondo che era dover suo, quei libri, dalla prima fino all'ultima linea, e che quindi non vedea alcuna difficoltà, che Mons. Vescovo di Grenoble continuasse l'opera incominciata, e facesse fabbricare sul luogo dell'Apparizione un santuario modellato su vaste e belle proporzioni, e vi si sospendessero tante tavolette di voto, quanti sono i miracoli registrati ne'miei libri, e quanti per avventura succedessero.

  A163000363 

 «Fin dai primi giorni che eravamo a Roma, vedemmo il P. Rubillon, il quale, come ebbe letto gli scritti sulla Salette, mi disse, che egli era profondamente convinto della verità del fatto; che era impossibile che fossero stati quei fanciulli o ingannatori o ingannati, e finalmente che Mons. di Grenoble poteva con sicurezza far costrurre una Cappella sul sito dell'apparizione».

  A163000366 

 Il secreto dei due fanciulli colà portato da noi era atto di sua natura a screditare o a confermare lo stesso fatto della Salette; e se quel secreto fosse stato puerile, e indegno di colei che lo affidò, or son cinque anni, anche il fatto che vi si riferisce doveva cadere in discredito.

  A163000370 

 La fontana, presso alla quale erasi riposata la gran Dama, cioè la Vergine Maria, era, come dicemmo, asciutta; e, a detta di tutti i pastori e paesani di quei contorni, non dava acqua se non dopo abbondanti pioggie e dopo lo scioglimento delle nevi.

  A163000381 

 La domenica seguente, Paolina, fedele alla sua promessa, tornò all'ospedale, e Gabriele era tutto sorpreso, nè sapeva comprendere come in quella giovane albergasse {86 [454]} tanta carità, e, curioso di conoscere il motivo di quelle visite, le rivolse la parola in questi termini: «Signora, voi non mi conoscete che da» poco tempo, come può essere che mi» amiate tanto e prendiate tanto interesse» per me?» Cui rispose Paolina, facendogli conoscere che il suo amore era quello raccomandato da Gesù Cristo, e gli dimostrò la immensa differenza che vi ha tra le affezioni frivole e mondane, e l'amore evangelico, ossia la carità; e come le sue sollecitudini a suo riguardo le fossero consigliate da G. C. medesimo.

  A163000387 

 Dopo la lettura dell'orazione soggiunse: «Gradite ancora questa piccola medaglia» sopra la quale è effigiata Maria che» spande i suoi favori sopra de'suoi divoti, e promettetemi di tenerla presso di voi.» Era questa la medaglia miracolosa dell'Immacolata Concezione.

  A163000391 

 Gabriele era sorpreso in udire le cose che gl'insegnava, così chiare e degne della maestà di Dio e dignità dell'uomo, e a mano a mano che gli parlava, il suo volto si avvicinava al mio, animato da una nuova vita che gli infondevano le verità che gli spiegava.

  A163000396 

 Era mia intenzione di dargli tempo a meditare e riflettere seriamente sopra tuttociò che gli aveva detto, e perché {94 [462]} conoscesse di per se stesso la felice ventura che aveva avuto di conoscere la verità; ma vedendo che le ore erano preziose, e che la sua vita si estingueva lentamente, e già era prossima a spegnersi, e di più la monaca addetta all'ospedale avendomi detto che forse nella notte stessa avrebbe pagato il tributo alla natura, presi la risoluzione di compiere l'opera.

  A163000398 

 Desiderate voi, ripresi allora, di farvi callolico?... Mi avvidi che questa mia interrogazione lo avea immerso in profondo riflesso, la sua anima era agitata, il cuore gli palpitava fortemente, ed una specie di tremito convulsivo si era impossessato di tutto il suo corpo; lo confortai con dolci parole, e dopo alcuni minuti rimessosi un poco, mi rispose sommessamente: oh sì, lo desidero! Ma... che cosa dirà mia madre, quando venga a sapere che mi son fatto cattolico?... che cosa diranno i miei amici?... Mio figlio, risposi, che volete mai che vostra madre dica di voi? che cosa volete che pensino i vostri conoscenti? «Ricordatevi che è da uomo leale e di carattere» abbandonare tosto l'errore, quando si» giunge a conoscere la verità! Ora credete voi fermamente che vi ha un Dio» in tre persone realmente distinte, cioè» Padre, Figliuolo e Spirito Santo?... Sì,» mi rispose, lo credo.

  A163000399 

 Alzando al cielo gli occhi pieni di lagrime di consolazione: Oh Gran Dio, veggo ora per qual cagione mi avete ridotto alla miseria, oppresso da questa malattia, e condotto a guest'ospedale; egli è perchè voi mi amavate, mentre io non vi amava ancora, anzi vi offendeva; egli è perchè io negava di conoscere Gesù Cristo, mentre egli mi cercava per salvarmi! Voi, mio Dio, mi avete ferito mortalmente il corpo per guarirmi l'anima, voi mi colmaste dei vostri benefizi, mentre io vi era ingrato! La vostr'opera è compiuta, io sono vostro figlio, sono cattolico, e da questo momento non desidero, non voglio che quello che voi desiderate e volete da me! vi ringrazio e vi benedico le mille volte, o mio Dio!.

  A163000399 

 Era appunto il dì 30 novembre, giorno dedicato a S. Andrea Apostolo, e suo onomastico.

  A163000404 

 Il giorno dopo, tornando Paolina all'ospedale per visitarlo, Gabriel non era più! nella notte spirò l'anima nella pace del Signore, confortato dalle consolazioni che la sola Religione Cattolica sa e può apportare ai fedeli!.

  A163000407 

 Prima di andare alla Chiesa il padrino ch'era un uomo alieno dai catechismi e dalle istruzioni parrocchiali, aveva consultato il suo almanacco, e fu assai contento di aver trovato un bel nome pel suo figlioccio.


don bosco-regolamento per le case della societa di s. francesco di sales.html
  A165000028 

 Da circa quarant' anni tratto colla gioventù, e non mi ricordo d' aver usato castighi di sorta, e coll' aiuto di Dio ho sempre ottenuto non solo quanto era di dovere, ma eziandio quello che semplicemente desiderava, e ciò da quegli stessi fanciulli, cui sembrava perduta la speranza di buona riuscita.


don bosco-regole o costituzioni della societa di s. francesco di sales secondo il decreto di approvazione.html
  A167000010 

 E Gesù gli rispose che egli non era buono pel paradiso: Nemo mittens manum ad aratrum et respiciens retro aptus est regno Dei.

  A167000018 

 S. Pietro di Alcantara mentre andava al monastero {12 [210]} a farsi religioso, fuggendo dalla casa di sua madre, alla cui obbedienza era rimasto dopo la morte del padre, si trovò impedito a poter passare avanti da un gran fiume, raccomandossi a Dio, ed in un tratto si vide trasportato all' altra riva.

  A167000107 

 Di qui nasceva che tali persone, essendo meno attente sopra se stesse, il loro operare era più languido, e la comunità ineguale nelle sue pratiche.

  A167000110 

 Ben lo sapeva colui il quale era solito a dire, che dalla sua orazione giudicava quale sarebbe il rimanente di sua giornata.


don bosco-rimembranza di una solennita in onore di maria ausiliatrice.html
  A173000012 

 Noi abbiamo sentito quasi la medesima gioia che tu e gli imitatori del tuo zelo avete provato, quando per mezzo della tua lettera siamo venuti a conoscere che era stato condotto a termine in cotesto nobilissima città, e che era già stato a Dio consacrato il nuovo tempio dedicato al nome della Beatissima Vergine AIUTO DEI CRISTIANI. Imperocchè sebbene non abbiamo noi potuto trovarci presenti a quel giocondo spettacolo, tuttavia l'industria tua ci fece quasi avere sotto agli occhi la fronte esterna della chiesa, per le medaglie che ci mandasti, egregiamente cesellata, e contemplare la stessa imagine della madre di Dio.

  A173000016 

 Lo scopo era di provvedere al bisogno religioso di numerosa schiera di giovanetti ed alla popolazione del vicinato specialmente nei giorni festivi.

  A173000016 

 Ma un desiderio generalmente sentito era quello di dare un pubblico segno di ossequio all'Augusta Madre di Dio pei benefizi ricevuti e per quelli assai maggiori che da Lei si attendono.

  A173000042 

 Coloro poi che erano stati beneficati {21 [23]} nella sanità, nelle sostanze, nelle famiglie o altrimenti, oltre l'ansietà di intervenire eglino stessi, invitavano i loro parenti ed amici perchè venissero a rendere pubblico omaggio alla celeste loro Benefattrice in quello stesso edifizio che era stato oggetto della compiacenza del Signore.

  A173000043 

 La vigilia di quella memoranda giornata era fra noi un continuo movimento di cose e di persone.

  A173000045 

 Nello stesso convoglio e nella medesima ora coi giovani Mirabellesi era parimenti giunto Monsignor Pietro Maria Ferrè vescovo di Casale col suo segretario il canonico Masnini che dovevano prendere parte alle sacre funzioni.

  A173000049 

 A quel punto delle sacre funzioni era tale la moltitudine di gente, che quelli che erano in chiesa non potevano più muoversi; e per gli sforzi che facevano gli uni per entrare, gli altri per uscire a stento potevano udirsi in tutti i lati della chiesa le belle espressioni pronunziate dal Vescovo di Casale.

  A173000053 

 Una delle grandi difficoltà era quella di regolare il tempo musicale in tanta distanza che parecchi non potevano vedere il maestro principale il quale doveva colla battuta dar norma e guida a tutti i cantori.

  A173000058 

 Sopra il calice era una elegante e ricca palla ovvero animetta coll'immagine del Redentore.

  A173000063 

 Le maraviglie della bontà del Signore nel provvedere quanto occorreva pel divin culto non vennero meno in tutto ciò che era necessario ad onesto sostentamento di que' giorni.

  A173000064 

 Ma la povera nostra condizione ci rendeva incapaci di provvedere quanto era necessario per tanti illustri personaggi.

  A173000066 

 Fra i venerandi prelati già pervenuti all'Oratorio era monsignor Ghilardi vescovo di Mondovì che doveva predicare e prendere parte alle funzioni religiose.

  A173000067 

 Nostro scopo era di dare un segno di gratitudine verso tanti benemeriti oblatori della chiesa e dello stabilimento invocando le celesti benedizioni sopra di loro e sopra le loro famiglie.

  A173000075 

 Alla metà della novena mio figlio era fuori di pericolo ed ora gode ottima salute.

  A173000084 

 A quel giorno la mia Rosa era perfettamente guarita.

  A173000092 

 Questo venerando Prelato, ventidue giorni prima, era già intervenuto a consacrare le cinque campane che formano il nostro concerto, e in quella occasione aveva proferito un interessante discorso intorno all'uso delle campane e che cosa intenda la Chiesa nel benedirle, nel consacrarle, e nel farle suonare per convocare i fedeli in chiesa, o per invitarli a pregare nelle loro case, o perchè si preghi per qualche defunto ne' casi di mortuari avvenimenti.

  A173000101 

 Mia moglie era ammalata da lungo tempo, e malgrado ogni cura dell'arte medica ella trovavasi all'estremo della vita.

  A173000107 

 Io era affetta da una pericolosa enfiagione ai piedi, e fatta la novena a Maria Ausiliatrice, ne fui perfettamente guarita.

  A173000109 

 Era una giovanetta in sui venti anni che veniva qua condotta nella speranza di guarire da una paralisia, per cui aveva come morto un braccio colla metà del corpo.

  A173000127 

 Privo di speranza nell'arte umana, feci ricorso a colei che ogni giorno chiamiamo Aiuto dei Cristiani, e ad esempio di alcuni miei patrioti feci una novena con qualche promessa: La novena non era ancora terminata e il mio figlio era guarito.

  A173000151 

 Pieno di fiducia, di tutto cuore recitando la piccola preghiera, tosto il suo male cominciò notabilmente a diminuire, così che non era ancora terminato il giorno prefisso che egli si poteva già dire pienamente ristabilito.

  A173000152 

 Non era ancora finita la novena e la vedova si trovava guarita dal suo tumore.

  A173000152 

 Una sua nipote, Gastaldi Giuseppa, era anch'essa colpita da vari malori per tutta la persona per cui nulla giovarono i ritrovati dell'arte umana, anzi rimanendo in letto immobile il suo corpo per la violenza del male veniva attratto e contorto.

  A173000153 

 Un giovanetto da Chieri era travagliato da una piaga in un braccio, che gli faceva soffrire dolori acutissimi.

  A173000161 

 Io era stata colpita, vi si legge, da un colpo di paralisia che mi lasciò morta per metà con minaccia di ulteriori attacchi.

  A173000165 

 Quest'anno l'uditorio era nobile e rispettabile.

  A173000171 

 Era eziandio presente il Can.

  A173000175 

 Di poi segue la relazione fatta dal direttore spirituale, che dà ragione di quanto era avvenuto e come egli sia appositamente venuto a fare un'offerta alla chiesa di Maria Ausiliatrice.

  A173000177 

 Il 29 maggio ultimo, venerdì, fu chiamato per la povera inferma, spasimante fra suoi dolori, il sacerdote per confessarla a letto, poichè a suggerimento del medico stava in pericolo della vita, attesa specialmente l'estrema debolezza a cui la sofferente giovane era ridotta.

  A173000201 

 Di giorno il Tabernacolo era coperto da una nuvola, e dalla sera fino al mattino avea sopra di sè come una fiamma.

  A173000202 

 Presso gli Ebrei, la cui religione era figurativa dei misteri di grazia, e rappresentava le benedizioni spirituali sotto la forma de' temporali beneficii, il Tempio era il luogo in cui il Signore si piaceva di esaudire le preghiere del suo popolo per liberarlo da tutte le sventure e per ricolmarlo di ricchezze e di prosperità terrene.

  A173000210 

 Tutto il popolo crede fermissimamente il dogma fondamentale che l'uomo col morire non fa che disciogliersi, separandosi la di lui anima dal corpo a cui era unita, che se il corpo per tale separazione rimane senza vita, vive però sempre l'anima, e che verrà giorno {131 [133]} in cui ricongiungendosi per divina virtù l'anima stessa al suo corpo, l'uomo risorgerà per vivere una vita immortale.

  A173000223 

 La novena non era ancora terminata, che ella era in perfetta sanità.

  A173000223 

 Scrivono da Carignano: «Erano trascorsi ormai cinque mesi da che la mia cara genitrice era travagliata da acutissimi dolori di capo.

  A173000227 

 Chi {155 [157]} lo crederebbe? La notte stessa del primo giorno della novena potei riposare assai bene, cosa che da più mesi non mi era più avvenuta.

  A173000227 

 Da oltre un anno io era travagliata da convulsioni e da sfinimenti così frequenti, che mi ridussero all'estremo della vita.

  A173000227 

 Quel miglioramento fu tale, che nel giorno seguente io era perfettamente guarita.

  A173000227 

 Tale era la mia debolezza, che poteva nemmeno più inghiottire un cucchiaio d'acqua.

  A173000230 

 Da lì ad alcuni mesi, quando veduta l'inutilità dei rimedi temporali, si era totalmente affidata alla protezione della SS. Vergine, appunto nell'epoca, che, secondo le previsioni dei medici, doveva aver fine la vita, cominciò sentirsi meglio, e tale miglioramento continuò.

  A173000230 

 Sebbene non fosse costretta a tenere il letto, tuttavia dai dottori e professori in medicina il suo male era giudicato tale da non lasciarle più che alcuni mesi di vita.

  A173000245 

 Il mio Carlo, dopo seria malattia, era a quel punto che chiamasi l'estremo della {161 [163]} vita.

  A173000328 

 ERA STATA DIPINTA UN'IMAGINE DI MARIA.


don bosco-sagra congregazione dei vescovi e regolari consultazione per la congregazione speciale.html
  A174000005 

 Tanto più che Benedetto XIV quando era Arcivescovo di Bologna non si ricusava di ammettere i Regolari al privilegio dell' extra tempora purchè compariscano coi dovuti requisiti, Notif.

  A174000018 

 Il Noviziato venne letteralmente diretto ed uniformato a quanto era stato prescritto o consigliato dai benemeriti Emi Cardinali di quella autorevole Congregazione.


don bosco-sagra congregazione dei vescovi e regolari consultazione per una congregazione particolare.html
  A175000002 

 Per cui dopo un quinquennio di esperimento si condusse il Superiore Generale in Roma allegando dei riflessi, pei quali si era deciso a modificarne alcune, come lo comportava lo scopo del novello Istituto, e tralasciare delle altre per non comprometterne l'esistenza innanzi al rigore delle leggi Civili.

  A175000003 

 Ottenute tali concessioni avvenne che un' allievo originario d'Ivrea di età adulta mentre alimentato a tutte spese della società era per compiere il quarto anno di Teologia desiderava di essere promosso agli ordini sacri, ed in questa circostanza con rescritto SSmo in data 13 Agosto 1869 fu rilasciata l' implorata facoltà benchè l' ordinando fosse stato ricevuto dalla società dopo il quattordicesimo anno, la quale grazia poco dopo fu estesa per la Ordinazione {55 [391]} di sette individui.


don bosco-scelta di laudi sacre.html
  A176001081 

 Penso qual era un dì.

  A176001294 

 Uomo fatto s'era Iddio;.


don bosco-severino.html
  A177000001 

 Molti parenti ed amici si recavano con premura a visitarlo e udivano con gran gusto il racconto delle cose cui egli aveva preso parte o ne era stato testimonio.

  A177000006 

 Io era il maggiore di cinque fratelli.

  A177000006 

 Mio padre si era acquistala buona riputazione e col discreto patrimonio di stabili, e con un sufficiente capitale in commercio procacciavasi mezzi per fare del bene al suo simile, e perciò era da tutti amato ed onorato.

  A177000010 

 Il mio pranzo ordinario, diceva, era un tozzo di pane con un pezzetto di cacio, acqua fresca e talvolta un bicchiere di vino offertomi da qualche generoso compratore.

  A177000011 

 Presso di lui lo stanco trovava riposo; il debole era ristorato; il cencioso veniva vestito, il pellegrino bene accolto.

  A177000012 

 Gli affari di mio padre riuscivano prosperamente, ed ogni impresa per lui era un guadagno; ma una grande tribolazione aveva in colei che avrebbe dovuto essergli di aiuto e di conforto.

  A177000025 

 Fu giuocoforza porre in vendita anche un corpo di casa ed una cascina che con duri stenti si era procacciata.

  A177000025 

 Il buon genitore conobbe allora il cattivo passo; ma era troppo tardi.

  A177000025 

 Si aggiunga per sopra più che il debito in realtà era assai maggiore di quanto si diceva; inoltre ogni cosa doveva pagarsi entro brevissimo termine.

  A177000031 

 Io era sano, robusto ed in breve ho potuto abituarmi ai pesanti lavori di mastro muratore.

  A177000032 

 Una sera per altro trovandosi molto stanco strinse tra le sue mani le mie, e {23 [23]} al rimirarle incallite e livide per le insolite fatiche, osservando la mia faccia tutta abbronzala ed annerita dal sole, sospirando esclamò: Povero Severino, miglior sorte era serbata per te.

  A177000039 

 È vero che egli non era molto pratico dei nuovi pesi e delle nuove misure di capacità che si andavano introducendo, ma io aveva già acquistate quelle cognizioni nelle scuole percorse, sicchè alla sera notava e talvolta correggeva quanto era del caso.

  A177000043 

 Sebbene mio padre facesse grandi sforzi per dimostrarsi rassegnato e fidente in un miglior avvenire, tuttavia era scomparsa dal suo volto quella giovialità con cui rallegrava parenti ed amici.

  A177000053 

 Nè voi mi abbandonaste, perciocchè dal cielo pregaste per me e mi otteneste di poter uscire dall'abisso in cui mi era sventuratamente precipitato.

  A177000054 

 Fino allora era sempre stato guidato dalla prudenza di mio padre, ma in quel punto io mi trovava come un poliedro non buono ad altro che a correre e saltellare sbadatamente e con pericolo di rovinarmi.

  A177000054 

 Trista in vero era la condizione di mia famiglia, ma bisognava prendere qualche risoluzione per provvedere almeno le cose {35 [35]} più necessarie alla vita.

  A177000057 

 - Quest'Oratorio una volta era nella nostra chiesa di s. Francesco d'Assisi, ed ora venne traslocato in altro angolo della città.

  A177000065 

 Era un prato dove oggidì appunto avvi una fonderia di getto ovvero di ghisa; una siepe di bosso lo cingeva.

  A177000066 

 Non voleva interrogare nissuno, perchè era estatico di maraviglia come chi si trova in un mondo nuovo pieno di cose curiose, desiderate ma non ancora conosciute.

  A177000066 

 Un compagno accorgendosi che io era novizio tra loro, mi si avvicinò e in un modo garbato, amico, mi disse, vuoi giuocare con me alle piastrelle? Questo era il mio giuoco prediletto, perciò con trasporti di gioia accettai la proposta.

  A177000067 

 La camminata era quasi di tre chilometri, e sebbene non osassi associarmi cogli altri, tuttavia spinto dalla novità li accompagnava a poca distanza, prendendo parte alle comuni preghiere.

  A177000077 

 {41 [41]} L'Oratorio era stato trasferto in Valdocco propriamente nel sito dove in appresso fa fondata la chiesa e la casa nota sotto al nome di S. Francesco di Sales.

  A177000079 

 Ascoltate: una domenica a sera era tutto intento in un giuoco che tra noi si chiamava bara rolla.

  A177000079 

 Io vi era attentissimo e a motivo della calda stagione stava in manica di camicia.

  A177000079 

 Non mi era peraltro ancora accostato al sacramento della confessione.

  A177000098 

 La chiesa poi, debbo dirlo, non era una chiesa, ma parte di un meschino edifizio.

  A177000098 

 Una rimessa bassa, assai lunga, accomodata sotto di una tettoia era la magnifica nostra basilica.

  A177000099 

 Era per altro molto adattata al celebre Teol.

  A177000099 

 In un angolo di essa era una cattedra sopra cui non tutti potevano ascendere per predicare.

  A177000100 

 La funzione era cominciala quando il vescovo salendo all'altare doveva secondo il rito mettersi la mitra, ma ne fu impedito perchè urtava colla volta della chiesa.

  A177000102 

 Se era di mattino i giovani partivano {46 [46]} schierati e per la strada si pregava o si cantavano inni e laudi sacre.

  A177000103 

 Quando esso era stanco di parlare, ripigliava la musica ora vocale ora istrumentale.

  A177000108 

 Non vi era momento più caro di quello che poteva passare nella lettura di qualche libro storico.

  A177000112 

 Intanto si avanzava a gran passo l'invernale stagione ed io era sprovveduto di danaro, di alimenti e di vestimenta.

  A177000112 

 Venuto l'autunno desiderava di recarmi a casa dove era atteso; imperocchè i muratori sogliono andar a passare l'inverno in patria portando alla famiglia il fruito de' sudori dell'estate.

  A177000113 

 Io era stimolato, anzi minacciato dai miei creditori; nè più osava presentarmi al solito benefattore, cui aveva troppo malamente corrisposto.

  A177000114 

 Possibile, andava tra me dicendo, che Severino un tempo così diligente, laborioso, onorato ed anche benestante, ora debba morir di fame o mettersi per la via del disonore? Che io non possa più ritirarmi dall'abisso che mi si para dinanzi? - Un amico sciagurato, informato del punto disperato cui era ridotto, Severino, mi disse, avrei un mezzo a suggerirti per liberarti dalle angustie in cui li trovi.

  A177000114 

 Quest'amico vi era, io ben lo conosceva, ma quel solo che avrebbe posto rimedio a' miei mali, era il solo cui non voleva avvicinarmi.

  A177000139 

 Gli era piaciuta assai la mia {57 [57]} schiettezza; col mio compagno aveva detto che sperava di illuminarmi purchè avessi frequentato le sue lezioni, nè egli avrebbe risparmiato alcuna cosa per farmi progredire negli studi.

  A177000151 

 I nostri l'hanno più volte avvisato di tacere e andarsene mentre era sano e salvo; ma rifiutando di arrendersi dovettero venire ai fatti.

  A177000160 

 Era la Pasqua dell' anno 1374 quando gli eretici vedendo le popolazioni in folla abbandonare i loro errori per seguire il nostro Beato risolsero di compiere l'empio {64 [64]} loro disegno.

  A177000162 

 Questo fatto accrebbe i miei dubbi intorno alle massime protestanti; ma la mia posizione era tale da non potermi allontanare da loro senza avere almeno fatto qualche studio sui motivi di credibilità della loro religione.

  A177000172 

 Lo ringraziai, e siccome aveva alcune ore del giorno pienamente libere, così ho potuto verificare quanto aveva letto nel libro che mi era stato dal pastore valdese proposto come un secondo vangelo.

  A177000176 

 Cita poi un altro autore di nome Marco Aurelio Rorengo priore di Luserna, cui fa chiamare i Valdesi apostolici poi lo introduce a continuare così: « Della origine de' Valdesi non si può ancora fissar bene l'epoca precisa; nel secolo nono e decimo non era setta nuova; sempre, e ad ogni tempo esistettero nella valle di Angrogna.

  A177000189 

 A sì terrible fatto, che era evidentemente una vendetta del cielo, Valdo restò spaventato, e risolvette di abbandonare tutte le sue sostanze per condurre vita povera, penitente e praticare ciò che il Divin Salvatore disse ad un giovane: Se vuoi essere perfetto, va, vendi quanto possedi, donalo ai poveri e seguimi.

  A177000189 

 Nei tempi antichi Luserna era un forum, ossia un amporio dei Romani, e per cagione del transito e del deposito delle merci dell'Italia in Francia e dalla Francia in Italia, essa aveva molta importanza militare.

  A177000189 

 Questi sulle prime era cattolico; e un di un suo compagno mentre infuriato bestemmiava, e aggiugneva lo spergiuro alla bestemmia, cadde morto {76 [76]} sull'istante.

  A177000202 

 In sul principio la dottrina dei Valdesi era nella maggior parte quella della Chiesa cattolica.

  A177000204 

 In secondo luogo diceva che la povertà de' primi fedeli, i quali non avevano nulla in proprio e vendevano le possessioni per darne il prezzo ai poveri, era assolutamente necessaria alla salvezza.

  A177000216 

 Me lo strapparono con violenza, dicendomi che quel libro era pieno di scempiaggini contrarie alla Bibbia.

  A177000219 

 Ogni pastore spiega le cose come vuole ed a suo modo; spesso uno parla contro dell'altro; mi avvenne più volte nel medesimo mattino udire un pastore insegnare che nella Santa Eucarestia vi era il Corpo di Gesù Cristo e ascoltarne un altro che asseriva essere una semplice rimembranza della passione e della morte del Salvatore, oppure contenere il corpo del Salvatore, mentre un altro diceva che Gesù Cristo nella Eucarestia è soltanto transitoriamente, cioè nel momento della consacrazione.

  A177000219 

 Qui io era testimonio di una vera Babilonia.

  A177000222 

 Entrato in casa vedo una donna di robustezza erculea in furia contro al Pastore suo marito, che dopo avere spesi molti danari in gozzoviglie, quella sera era ritornato a casa più ubbriaco che altro.

  A177000224 

 All'inaspettata mia comparsa e all'udirsi alcuni vivi rimproveri quella si calmò, ed io potei rialzare da terra il marito che era assai malconcio.

  A177000224 

 Quello era il momento opportuno per iniziare una conferenza morale o religiosa!.

  A177000239 

 La mia posizione era assai delicata, perciocchè tra i Valdesi io non era in buona fede e per dimorare tranquillo tra oro doveva sempre tener celati gli interni miei intendimenti.

  A177000239 

 È vero che nelle dispute era sempre contro di loro, non di meno si mostrarono ognor soddisfatti della mia schiettezza.

  A177000245 

 E siccome l'ora in cui in cotale occasione si suonarono le campane era quella delle undici del mattino, in memoria di questo faustissimo avvenimento da allora in poi si è sempre tra di noi suonato e tuttora si suona il mezzodì alle undici ore.

  A177000246 

 Questo giogo delle Alpi Pennine era detto dagli antichi Mons Iovis, monte consacrato a Giove.

  A177000253 

 Nel secolo decimo era di molto scaduto, quando Bernardo dell'illustre casato di Menthon venne a ristorarlo o piuttosto a ricostruirlo dalle fondamenta.

  A177000253 

 Questo uomo straordinario, che ancor secolare già aveva praticato in modo esemplare tutte le cristiane virtù, era arcidiacono della Cattedrale di Aosta.

  A177000255 

 Io era tutto ansioso di girare e vedere le particolarità che circondano questo singolare altipiano che forse è il luogo più alto che sia costantemente abitato dagli uomini, quando uno di que' Monaci venne con premura ad avvisarci che andassimo tosto con lui nell'Ospizio.

  A177000264 

 Barrì era il nome con cui lo chiamavamo; esso ci aiutò a salvare molti di quegli infelici.

  A177000271 

 Io sapeva che il vangelo era stato quivi predicato dai primi tempi del cristianesimo e {122 [122]} sapeva anche come l'eresia vi si era da più secoli introdotta.

  A177000274 

 Calvino Giovanni era nato in Noyon città di Francia; suo padre era procuratore, di nome Couvin.

  A177000274 

 Il padre riusci male ne' suoi affari ed incorse in varie condanne; la madre era donna di cattiva fama.

  A177000274 

 {125 [125]} E ciò per favore singolare del Vescovo e dei magistrati, giacchè il rogo era la pena dalle leggi stabilita per quel delitto.

  A177000277 

 Da Ginevra Calvino fece varie scorrerie in Italia, ma appena veniva conosciuto per uomo perturbatore era ovunque cacciato via.

  A177000280 

 Dunque la cosa era ridotta a questo punto: tentare di fare qualche miracolo od essere tenuto da tutti per impostore.

  A177000280 

 Giunto davanti alla casa dove la scena era preparata sente le finte grida e gli urli della moglie ipocrita, che pareva in preda al dolore ed alla disperazione.

  A177000280 

 L'impostore dimandando che cosa fosse entra in casa, cade in ginocchioni con tutto il suo seguito e prega Dio ad alta voce di voler mostrare la {130 [130]} sua potenza e rendere la vita a quell'uomo: così avrebbe fatto risplendere la sua gloria in faccia di tutto il popolo e attestato che esso, Calvino, era veramente da Dio inviato a riformare la Chiesa.

  A177000290 

 Io era in Ginevra per fare lo studio della Bibbia, del latino e del greco, ma a dir vero questi studi, che da tanto tempo vagheggiava, erano troppo gravi e per la troppa vivacità del mio carattere e per la mia età di 27 anni.

  A177000297 

 Fin qui tanto i Valdesi di Luserna quanto i protestanti di Ginevra mi avevano trattato bene, ed io faceva quanto era in me per corrispondere alla loro benevolenza {143 [143]} occupandomi energicamente in lavori ora scientifici ora materiali che mi vennero affidati.

  A177000299 

 Era la prima volta che tale immoralità macchiava la mia coscienza.

  A177000299 

 I miei superiori mi fecero condurre da un valente dottore il quale mi prodigò ogni sorta di cura; ma dopo molte sollecitudini finì col dirmi che il mio male era di lunga durata e non facile a guarirsi.

  A177000299 

 Io era nei ventisette anni e la mia vita era sempre stata onorata ed onesta.

  A177000299 

 Malediceva Ginevra, il compagno infame, i protestanti, i Valdesi, detestava il momento in cui mi era dato nelle loro mani.

  A177000302 

 Io era nell'ospedale dei protestanti dove nulla mancava di quanto poteva giovarmi.

  A177000314 

 Io pensavo che la malattia del mio amico dovesse durare più lungo tempo, ma {148 [148]} nel di seguente mi accorsi che la sua vita era in grave pericolo.

  A177000320 

 Il mattino andai per tempo dall'amico, ma era già cadavere.

  A177000321 

 Io l' ascoltai volentieri; ed era la prima cui assisteva da molti anni.

  A177000321 

 Portai quindi lo sguardo ad un confessionale intorno a cui era molta gente: a quella vista mille pensieri mi corsero alla mente.

  A177000332 

 Ciò eragli confermato da una persona, che, avendo osservato quanto era avvenuto nella chiesa dei PP. cappuccini, ne aveva ragguagliato il Pastore Evangelico.

  A177000332 

 Una cosa mi cagionava rincrescimento, ed era di non poter più vedere il padre cappuccino cui aveva promesso di ritornare.

  A177000345 

 Io di fatto aveva preso sonno e il Ministro non mi volle disturbare, ma quando mi svegliai e mia madre mi raccontò l'avvenuto; conobbi che io era soccorso, ma {158 [158]} nel tempo stesso tenuto come schiavo dai protestanti.

  A177000355 

 Si dava a tutti per risposta che io non voleva; che il mio male non era grave, che il medico lo aveva proibito.

  A177000356 

 Per la qual cosa temeva che si volesse rinnovare in me quanto era avvenuto al povero Bordis; quindi cresceva in me ognora maggior abborrimento per una credenza che pretende sostenersi coll'oro e coll'inganno.

  A177000356 

 Questo era menzogna ed inganno, poichè io desiderava ardentemente di vedere se non il curato almeno qualche prete che mi aiutasse a prepararmi alla morte.

  A177000363 

 - Ciò dicendo apre l'uscio di mia camera; e mentre il ministro gridava forte: non si può, non si può, egli era già accanto al mio letto.

  A177000400 

 Io era felice per quanto si può esserlo in questo mondo.

  A177000402 

 Si temeva qualche disastro nel mio trasporto, ma Dio era con noi, ed ogni cosa riuscì prosperamente.

  A177000422 

 Io era guarito.

  A177000426 

 E siccome ogni mezzo per campare era nelle mie mani, così io aveva una certa libertà per incoraggiarla, e se era duopo anche a correggerla de' suoi difetti.

  A177000426 

 Ma davanti a Dio era decretato che mia madre morisse.

  A177000426 

 dove la mia vita anteriore non era per nulla conosciuta.

  A177000429 

 Dio pietoso volle egli stesso indicarmelo; la mia missione era compiuta; mia madre era fuori di pericolo: io doveva seguirla alla tomba.


don bosco-societa di s. francesco di sales. anno 1874.html
  A180000001 

 Era tanto vivo in lui il desiderio di fare il bene, che provava amaro rincrescimento quando non poteva fare tutte le cose che giudicava tornare alla maggior gloria di Dio.


don bosco-societa di s. francesco di sales. anno 1877.html
  A181000005 

 Ben compreso che l' ozio è origine di tutti i vizi, era sua cura, in tempo di ricreazione mettersi in mezzo ai giovani, disporre giuochi, animarli e insieme mantenere ordine e perfetta disciplina.

  A181000005 

 Correvagli anche per la mente come egli fosse indegno della Congregazione cui aspirava, ma questa non era che un' insidia del nemico, che sotto le apparenze della virtù cerca allontanarci dalla retta via, destando in noi apprensioni e scrupoli, che turbano la mente e inquietano il cuore, e talvolta spingono a deliberazioni, le quali sono poi causa di sciagure irreparabili.

  A181000007 

 Era intanto scorso un anno dacchè aveva professato con voti triennali, e avendo compiuti i corsi di Teologia era mestieri emettere i voti perpetui, a fine di potersi presentare alle Sacre Ordinazioni.

  A181000014 

 Or chi potrà dubitare non {30 [344]} essere questo il segreto di tutti quei tanti straordinari favori, onde Iddio lo volle premiare anche in questa vita? Chi per poco conosce l' eccellenza di questa virtù, ne' giovani sopratutto, tanto più preziosa, quanto più rara, l' inestimabile pregio, che ha davanti a Dio, e di quali grazie spirituali e temporali ricolmi i suoi fedeli cultori, abbellendone il cuore, nobilitandone la mente ed ornandone assai spesso, come aureola luminosa, la fronte stessa, più non farà maraviglia allo scorgere nel giovanetto Antonio tanta abbondanza di celesti favori, per cui primo nella pietà, era pur sempre il primo anche in qualsivoglia più ardua materia scolastica.

  A181000014 

 Questa grazia segnalata di Maria accese viemaggiormente in petto al nostro Antonio quell' amore e quella divozione che già aveva vivissima verso di Lei, instillata come era in lui, con la vita stessa, e cresciuta quindi nel suo vergine cuore come in proprio terreno.

  A181000015 

 Che se i suoi occhi, timidi spesse volte di preziose lacrime, sollevavansi dal suolo, era solo per affissarli in quell' adorato tabernacolo dove si racchiudeva Gesù, delizia e sospiro dell' anima sua.

  A181000015 

 E doveva egli un cuore sì candido e puro bruttarsi nelle sozzure del mondo? Doveva un' anima così pia e virtuosa, perdersi fra le vanità del secolo? No, non mai; un fiore così delicato e gentile non doveva più a lungo patire l' alito pestifero di questa misera valle, ma trapiantarsi lungo i chiari fonti d' un chiuso giardino; Dio lo voleva a sè solo consacrato, segregato dal mondo, che non ne era degno, e solo inteso alla sua spirituale perfezione; lo voleva insomma nello stato ecclesiastico, e più ancora nello stato religioso.

  A181000015 

 {31 [345]} Come era poi ammirabile il raccoglimento nella preghiera! Col capo chino a terra, le mani giunte al petto, immobile nella persona, l' avreste detto non un uomo della terra, ma un serafino del cielo.

  A181000016 

 E frutto di questa esattezza e dell' ingegno, che Dio gli aveva dato singolare, era 1' eccellente riuscita che fece negli studi, sicchè nella Licenza Ginnasiale dell' anno 1873 riuscì il primo tra i numerosi compagni, che con lui subirono il pubblico esame al R. Ginnasio Monviso in Torino.

  A181000016 

 Era l' Ottobre del 1872, quando egli, dopo d' aver ne' due anni antecedenti frequentata la III e IV classe Ginnasiale nel Collegio d' Alaggio, vi entrava come convittore a compiervi la Quinta, risoluto di vestire subito l' abito clericale e cominciar l' anno di prova richiesto dalle nostre costituzioni.

  A181000016 

 Era poi illimitata la confidenza, che aveva nel suo Superiore, a tal segno che, qualunque cosa interna od esterna fossegli succeduta, tosto correva ad aprirsene con lui, con tutta schiettezza ed umiltà, chiedendone consiglio e norma pel viver suo.

  A181000017 

 Di questo impedimento fu sulle prime assai accorato; ma si rasserenò tosto, solito come era a rassegnarsi in ogni cosa alla volontà di Dio.

  A181000018 

 Ciò fu nel Settembre del 1874, e qual fosse la gioia dell' animo suo, lo dicono le lettere, che scrisse in quella circostanza ai confratelli ed amici, lettere che, mentre sono un modello di bello scrivere, rivelano l' elevato grado di virtù, a cui era giunto in sì poca età, e l' ardente desiderio, che era in lui di sempre maggior perfezione.

  A181000019 

 Era egli soggetto fin da piccolo a frequente mal di capo, il quale aggravandosi ogni dì più col crescere dell' età, rincrudì ad un tratto nel Gennaio del 1875; cagionando oppressione di petto, con tosse.

  A181000019 

 Invano gli si prodigarono tutte quelle cure, tutti quei rimedi, che l' arte medica e l' affetto dei parenti ed amici, di cui era a buon diritto la pupilla, seppero trovare.

  A181000022 

 Esso abbracciò con gioia questa deliberazione de' suoi, perchè così gli si apriva la via ad effettuare un secreto suo pensiero, qua! era quello di abbracciare lo stato ecclesiastico.

  A181000023 

 Occorrendo poi al novello paroco di parlare con molte persone, ora già uomini fatti, i quali furono suoi condiscepoli, tutti decantano del nostro Vigliocco cose straordinarie affermando che già da giovinetto era fatto segno alla stima ed affetto universale per prudenza, carità e mansuetudine.

  A181000025 

 Era il nostro Giacomo.

  A181000026 

 Ubbidiente ed umile qual era, egli vi andò, e tutto il giorno se ne stette tranquillamente in quella scuola attento alla lezione del maestro.

  A181000027 

 La sua divozione principale, alla quale anche cercava modo di attrarre gli altri, era verso Gesù Sacramentato, e verso Maria Ausiliatrice, e non lasciava mai nelle ricreazioni, almeno una volta al giorno, di andare a far qualche visita in chiesa.

  A181000027 

 Ne' suoi doveri scolastici era esatto: rimanendogli tempo libero si metteva a leggere, ma non intraprendeva mai la lettura d' un libro, senza domandarne consiglio ai superiori; nò mai fu visto leggere altro, prima di avere compiuti i suoi doveri.

  A181000028 

 L' amore che pose all' oratorio ed a' suoi superiori, la vista del gran campo che al suo zelo offriva la Congregazione Salesiana fecero si, che prima della fine dell' anno, esso era già decisissimo di abbracciare la vita religiosa, ascrivendosi alla nostra Congregazione, per cui inoltrò formale domanda nel Settembre 1874.

  A181000030 

 Da questo momento la sua condotta, che era già tanto buona anzi ottima, divenne angelica: ed il suo maestro può attestare che in tutto 1' anno del noviziato non ebbe il più piccolo dispiacere per riguardo di lui; che anzi servì di esèmpio vivente a' suoi compagni, tra cui venne il proverbio: "Bisognerebbe esser buono come Vigliocco.

  A181000031 

 Allorchè venne neir Oratorio una delle sue prime cure si fu di domandare quando, dove, e da chi vi fosse comodità di confessarsi, e come seppe che D. Bosco stesso, per quanto gli era possibile, confessava tutti i giorni chi gli si presentasse, subito con gran giubilo, lo scelse come suo confessore, e d' allora in poi ogni settimana andava senza manco a trovarlo, nè più lo abbandonò, finattanto che la lunga e dolorosa malattia lo costrinse a star lontano dai fianchi dell' amato padre.

  A181000031 

 Nò ciò gli bastava, poichè anche mentre era già gravemente malato e debolissimo di forze, soleva recarsi con grande stento a Torino per avere la soddisfazione di confessarsi da lui.

  A181000033 

 Faceva con frequenza la Comunione spirituale, ed ogni volta che gli era possibile, si portava in chiesa a visitare Gesù Sacramentato e Maria SS. Oh! potessimo imitarti, caro Giacomo, nel tuo amore ardente verso Gesù e Maria!.

  A181000035 

 Cercò in vari libri il metodo che si doveva tenere; pendeva dalle labbra del maestro, quando spiegava le regole che aiutano a farla con profitto, ed era bello il vederlo {43 [356]} al principio d' ogni meditazione raccogliersi talmente in so, da non udire o vedere più altro, se non ciò che a quel soggetto si appartenesse.

  A181000036 

 Un suo secreto per far bene la meditazione era questo: sul principio, nel porsi alla presenza di Dio, si figurava proprio che gli comparisse visibilmente Gesù Crocifisso, e che dalla Croce stesse osservandolo se la faceva con tutto l' impegno possibile.

  A181000037 

 Il pensare continuamente a Gesù Crocifisso nelle sue meditazioni, era ciò che gli faceva prendere le grandi risoluzioni pratiche, le quali cercava poi con ogni possa di eseguire, che gli faceva scrutare ogni più recondito ripostiglio del suo cuore, per vedere se vi fosse ancora il germe di qualche vizio da estirpare, o di quali virtù maggiormente abbisognasse per arricchirsene.

  A181000037 

 Oh quante volte non potendo {44 [357]} contenere la piena del cuore andava poi sfogandosi col maestro, indicando il desiderio di dare la vita per salvar anime; il desiderio di patire per amor di Gesù Cristo, più che tutti gli uomini del mondo; il desiderio di slanciarsi tra gli uomini procurando la loro conversione! Fu nella frequente Comunione e nella meditazione, che imparò a vincere talmente se stesso, che i suoi compagni e superiori non trovavano neppure la più piccola cosa da appuntargli! Fu a queste due fonti che attinse quell' amore ai disprezzi, per cui non solo non si offendeva quando era ingiuriato o disprezzato, ma che gli fecero domandare più volte al suo maestro licenza di fare qualche stranezza, per poterne aver dispregio dai compagni....

  A181000039 

 Ne era contento di far esso così; ma invitava altri chierici suoi compagni a praticare lo stesso.

  A181000039 

 Non era solito giuocare molto, perchè amava trattenersi in ragionamenti morali o scientifici; ma quando si trattava di far del bene, lasciava subito le cose di suo maggior gradimento per appigliarsi a quello: e noi lo vedemmo molte volte, per caparrarsi i più cattivelli, giuocare e far con loro ogni sorta di facezie e di divertimenti, per scegliere poi un momento adatto, e suggerir loro un buon pensiero, dire una buona parola ad animarli alle cose di pietà.

  A181000039 

 Si tratteneva sempre, quando gli era permesso, in mezzo ai giovani, ed i più dissipati erano la sua porzione.

  A181000040 

 Al suo maestro manifestò più volte, che questo desiderio di far del bene ai giovani era in lui così grande, da non poterlo trattenere in cuore; avere bisogno di sfogarlo, e domandava consiglio, perchè aveva paura di fare imprudenze e finir con male invece di bene.

  A181000040 

 E andava esclamando: Oh potessi un po' dare la vita tra i più acerbi spasimi, per procurare la salute eterna di qualcuno di essi! Oh come volentieri per ciascuno di essi vorrei soffrire tutti i dolori immaginabili! Più volte, quando era già cominciata la sua malattia, domandò il permesso di potere parlar molto con loro, per esortirli {46 [359]} alla virtù.

  A181000041 

 Fin dai primi giorni che era nell' Oratorio, si pose con impegno ad osservare tutte le regole della casa: ma quando fu nella Congregazione, allora questo divenne l' impegno più grande della sua vita.

  A181000042 

 Era talmente puntuale nella levata, che difficilmente, quando finiva la campana di suonare, egli era ancora in letto.

  A181000043 

 Con questa applicazione progredì in modo, che possiamo proprio dire straordinario, e già era riputato abile a coprire gli uffizi anche più difficili e delicati.

  A181000043 

 Il suo discorso in ricreazione, se non era di cose che direttamente alla pietà riguardassero, era rivolto a cose di studio.

  A181000043 

 Ridendo alenila volta i suoi compagni, per qualche cosa avvenuta in pubblico, e da tutti avvertita, era bello scorgere poi lui alzar la testa, e girare gli occhi quasi dicesse: che cosa c' è stato che si ride? E la maggior parte delle volte neppure si accorgeva del disturbo generale.

  A181000043 

 " {47 [361]} Nello studio la sua applicazione era tale, che non si accorgeva di quanto si facesse attorno a sè.

  A181000044 

 Desideroso com' era di lavorare molto alla maggior gloria di Dio, e solito a prendere il desiderio del superiore come un espressione della volontà di Dio, accettò ben volentieri l' incarico, sebbene si credesse a mille miglia lontano dall' essere capace d' eseguirlo a dovere.

  A181000044 

 Non era ancora compito l' anno del suo noviziato, quando in vista delle doti straordinarie che esso aveva, essendo mancato altro maestro, si venne nel pensiero di affidare a lui questi giovani.

  A181000057 

 Fu inutile il dire: esso stesso non conosceva, che la sua malattia presa a tempo era curabile; trascurata poteva rendersi fatale.

  A181000058 

 Egli ne fa contento ugualmente, sia perchè era solito assoggettare sempre con prontezza il suo parere a quello dei superiori; sia perchè diceva: son malaticcio, chi sa se ho tempo a finirli? Qualora poi guarissi intieramente, domanderò di farli perpetui, subito un altr' anno, e spero che allora mi si concederà.

  A181000058 

 Vigliocco desiderava ciò con tutto l' ardore dell' animo suo, e si preparava a quel passo con una pietà straordinaria; solo temeva che non gli fosse ciò permesso, perchè era infermiccio.

  A181000062 

 Anche a casa gli si osarono tutte le cure immaginabili; {54 [368]} ma egli era sempre un po' afflitto e per non essere in mezzo ai compagni, e perchè dimorando distante dalla parrocchia, non aveva la comodità di assistere alla santa Messa tutte le mattine, e di fare la comunione secondo il solito.

  A181000070 

 La sola cosa che ancora lo consolasse in questi ultimi giorni era la tenera divozione, che nutrì sempre in tutta la vita verso Maria Santissima; e Maria la quale già tanto lo aveva protetto nel corso della vita, non era per abbandonarlo in morte; e pare anzi che proprio visibilmente lo consolasse in quegli ultimi momenti, e scegliesse il giorno della sua Natività su questa terra, per far nascere il nostro Giacomo in cielo.


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  A182000002 

 Delle cose ecclesiastiche egli voleva tutto fare, tutto vedere, tutto imparare e di tutto chiamare spiegazione; ma il voto più ardente del suo cuore era di poter vestire le divise clericali, servire con la cotta la santa Messa, udir prediche ed assistere a grandiose funzioni di chiesa.

  A182000002 

 Onde quando finito il ginnasio fu accettato nell'Oratorio, egli si trovò come fuori di se pel contento di vedere così appagati i suoi desiderii, e ad un compagno che gli chiamava se era contento d'essere venuto nell'Oratorio, rispose: "Puoi immaginartelo; tu ben sai che mio più grande desiderio fu sempre di assistere a solenni funzioni ecclesiastiche, a prediche, aver comodità di accostarmi ai santi Sacramenti; qui ho insieme tutte queste cose; non ho altro di meglio da desiderare".

  A182000003 

 Alla sera poi era bello il vederlo prima di coricarsi, inginocchiato accanto al letto pregare a lungo il Signore, affinchè non solo chierico, ma santo chierico potesse riuscire.

  A182000003 

 Conoscendo di quanta importanza fosse il passo che stava per fare col vestire le clericali divise, lo si vedeva ad ogni mattina accostarsi alla santa Comunione, onde preparatisi meglio; e lungo il giorno le frequenti e lunghe visite a Gesù Sacramentato, facendogli detestare {26 [360]} sempre più i difetti della vita passata, come diceva esso, lo innamoravano oltre ogni dire del nuovo tenor di vita che era per abbracciare.

  A182000005 

 L'obbedienza alle regole della Congregazione, la puntualità nell'eseguire gli ordini dei superiori e di accorrere al suono del campanello, la premura di fare dei piaceri ai compagni quando era in sua facoltà di farlo e la sua precisione nel compiere i suoi doveri religiosi e scolastici, iniziarono e si può dire che formarono la sua vita da chierico.

  A182000008 

 L'umiltà che adoperava inverso i compagni era tale, che subito domandava scusa di qualunque disturbo od offesa avesse loro fatto; ed un suo vicino di scuola e di studio attestava d'esserne persino mortificato; poichè, diceva, per ogni piccola cosa me ne chiama scusa e perdono incolpando se stesso di villano e perverso, da parere che io sia un superiore ed egli un gran malfattore.

  A182000009 

 Metteva un impegno speciale per far bene la meditazione; non la tralasciava mai; quando per qualche motivo non poteva farla cogli altri, trovava tempo lungo il giorno e la faceva da sè, ed anche quando era già ammalato, si sforzava di fare quel poco che per lui si potesse.

  A182000009 

 Quando non vi era tanto assiduo, cadeva con molta maggior frequenza ne' miei difetti.

  A182000010 

 Sebbene così malandato di sanità, l'unico suo pensiero nel partire era di cercare dal suo superiore qualche consiglio sul modo di diportarsi a casa e qualche libro adattato, onde poter fare anche in famiglia la meditazione e le pratiche di pietà.

  A182000011 

 Siccome la malattia gli lasciava molti giorni liberi e non l'obbligava a stare continuamente a letto, quando poteva, frequentava molto le pratiche di pietà, si prestava alle funzioni di chiesa; visitava con frequenza il Ss. Sacramento nella parrocchia, e, quando era bel tempo, andava a visitare una divota chiesa della B. V. Addolorata in molta venerazione presso i Vinovesi, e colà consolavasi nei dolori di Maria.

  A182000012 

 La sua sanità pareva dunque in buono stato; la sua condotta era ottima, ed essendo virissimo {31 [365]} oltremodo il suo desiderio di consacrarsi tatto a Dio nella Congregazione, fu ammesso ai voti triennali.

  A182000013 

 Contento poi d'aver potuto fare i voti all'epoca degli esercizi, lamentava che in causa della malattia non aveva potuto farli perpetui, come era stato suo ardente desiderio per incorporarsi intieramente alla Congregazione.

  A182000013 

 Perdurò in questo stato varii mesi, durante i quali gli furono prodigate tutte le cure possibili, ma era giunto il tempo stabilito da Dio per chiamarlo a sè; e malgrado o-gni consulto ed ogni medicina, il male si aggravava ognora.

  A182000013 

 Vi è tanto bisogno sia qui che nelle missioni di operai, ed io non fo che disturbare chi lavorerebbe in altro; ma se il Signore dispone che io guarisca, oh lo prometto io, che voglio compensarlo questo tempo che perdo e che fo perdere!" {32 [366]} Ciò che formava il soggetto più consueto de' suoi discorsi e persino de' suoi vaneggiamenti era la passione di nostro Signor Gesù Cristo.

  A182000017 

 Persuaso che questa era voee del Signore, anche in mezzo alle grandi fatiche ed ai lavori contadineschi, frequentemente pregava Iddio con fervidi sospiri, perchè gli desse modo di eseguire la sua chiamata.

  A182000017 

 Un pensiero però sempre dominava la sua mente, ed era quello di consacrarsi a Dio nello stato ecclesiastico; e vedendosi dalla povertà chiusa la via, cotidianamente pregava il Signore che gli desse mezzo di poter mandare ad effetto questo suo ardentissimo {35 [369]} desiderio.

  A182000019 

 Egli lasciò scritti i pensieri di quella giornata nel modo seguente: "Che farò io mai per ringraziare il Signore di tanto benefizio? Farò così: voglio che non vi abbia un istante in mia vita, che non sia consacrato a Lui; voglio che il mio cuore sia tutto, tutto suo; oh potessi un po' anche avere la fortuna di consacrargli il mio corpo e la mia vita in testimonianza dell'amore che gli porto; potessi un dì morir martire per la fede in qualche remota-regione tra i selvaggi, dov'io tanto bramo d'andar in missione!" Era questo come uno sguardo profetico, il {36 [370]} quale doveva seguirlo nel restante di sua vita, e doveva compiersi, ahi troppo presto! se non proprio con un martirio di sangue, tuttavia con un martirio di pene e di fatiche apostoliche.

  A182000021 

 Ci gode il cuore al poter assicurare che non solo la sua classe allora era tenuta tra le più studiose e buone del collegio, ma che gli scolari conservarono {37 [371]} i fratti di questa educazione, ed ora molli sono chierici e benissimo incamminati per la strada del Santuario.

  A182000022 

 Oh con qual gaudio vide giungere il tempo in cui avrebbe potuto offrire a Dio per la prima volta l'Incruento Sacrifizio! E con qual fervore nel giorno della sua prima Messa non celebrò l'augustissimo Mistero! Il collegio di Lanzo era in festa straordinaria, ed il paese intiero preso parte a tanta gioia, tutti rallegrandosi nel vedere con questo soddisfatte le mire dell'amato maestro dei proprii figliuoli.

  A182000025 

 E qui a Varazze nuovamente più forte che mai gli si fece sentire l'acceso desiderio di consacrare la sua vita a Dio nelle Missioni; e di fatto non era più lontano il giorno in cui il Signore gli aprirebbe la {39 [373]} anche a questo passo, la quell'anno appunto incominciarono le trattative per una missione Salesiana nell'America del Sud, ed egli fece tante istanze presso il suo superiore che si credette bene il compiacerlo, quantunque l'uffizio che copriva allora di Direttore Spirituale nel predetto collegio di Varazze fosse assai delicato, ed in quello si fosse attirato tanto la stima dei superiori, quanto la benevolenza degli allievi.

  A182000027 

 " Recatosi a Genova per l'imbarco, quivi provò la più forte emozione; poichè, se la separazione da ogni altro luogo e persona è dura per chi tanto si allontana, oh come più dura a noi riesce la separazione dall'amato D. Bosco! Il nostro missionario si trovava forte, perchè sua fortezza era in {40 [374]} Dio, pel cui amore aveva già più volte offerta la sua vita, tuttavia in quell'istante non potè a meno che dare in un forte scoppio di pianto.

  A182000039 

 " {45 [379]} In questo medesimo tempo il Console Gazzolo, stupito del bene che si cominciava a fare in Buenos Ayres, non si potè trattenere, in riguardo a Don Baccino, di scrivere a D. Bosco: "Fin dai primi giorni D. Baccino fece una pesca eccellente; il primo pesce era di 36 libbre, voglio dire che fu un uomo, il quale da 36 anni non si era piò confessato; il secondo era un facsimile di questo.

  A182000041 

 Il caro D. Bosco aveva prevenuto i suoi desiderii; la sua lettera era già per viaggio quando D. Baccino scriveva, e pochi giorni dopo il nuovo missionario fu consolato dai caratteri dell'amato Padre, da una lettera tutta piena di espressioni tenere ed incoraggianti; ed ecco come rispondeva il nostro confratello tutto ripieno di contentezza.

  A182000049 

 Intanto suonano le due {53 [387]} pomeridiane, ed egli dovette recarsi a fare un lungo catechismo ai ragazzi; non appena finito il quale, affrettatosi a vestire la cotta, procede al coro a dirigere il canto del Vespro, poichè la chiesa era già piena zeppa di gente che aspettava le funzioni.

  A182000049 

 Si recò adunque il nostro caro missionario, appena uscito dal confessionale, a refeziarsi un poco; ma non era ancora a metà della minestra, quando vengono ad avvisarlo, che una famiglia arrivata testè da lontani paesi per fare le sue divozioni, desiderava di confessarsi subito, per fare ancora la santa Comunione di quel giorno.

  A182000050 

 Era stanco, stanchissimo, il nostro missionario; ma non riflette pure se abbia da andare subito o da sospendere fino al mattino vegnente; va dall'uno, vola dall'altro e non tornava a casa che circa le 10 di sera, colla cena da fare, non avendo mangiato ancor quasi niente in tutto il giorno.

  A182000050 

 Pure la predica fatta gli fruttava sì, che al mattino seguente alle quattro il suo confessionale era di nuovo stipato di gente.

  A182000051 

 Era ancor giovane; ma aveva operato già del gran bene.

  A182000058 

 La stima che l'Arcivescovo aveva di D. Baccino era ben meritata; e non solo lo attestano il suo gran lavoro e lo zelo con cui lo faceva, ma anche la benevolenza universale che seppe attirarsi; poichè dobbiamo dire con grande nostra soddisfazione,che veniva amato e stimato da tutti.

  A182000059 

 Queste ed altre simili testimonianze ben ci addimostrano la stima in cui era universalmente tenuto; stima ben meritata e che il Signore gli mandava, come un pò di consolazione per alleviargli il peso delle fatiche che doveva sostenere.

  A182000060 

 Questo era necessario e l'abbiamo stabilito, ma ci porta grande aumento di lavoro; le assicuro che andiamo gobbi tutti e due, io e D. Baccino, il quale però non dice mai basta.

  A182000061 

 I nuovi fratelli arrivati in Buenos-Ayres, mentre lo aiutavano a tutta possa, ogni giorno restavano più maravigliati al vedere il bene immenso che si era già operato, e al pensare alla maravigliosa operosità di cui D. Baccino aveva dovuto dar prova nel primo anno delle sue fatiche apostoliche in quella grande capitale.

  A182000066 

 Parlò a lungo di noi; disse che la Congregazione Salesiana era un miracolo della Provvidenza, e tante cose, ecc.

  A182000071 

 Inoltre vi era uno squadrone di soldati datici dal governo, i quali chiudeano la marcia.

  A182000071 

 La moltitudine cresceva ad ogni istante, ed al momento d'entrar in chiesa la folla era tanto accalcata, che la maggior parte fu costretta a fermarsi sulla pubblica via.

  A182000071 

 Presso ciascun altare vi era un piano od un armonium, attorno a cui si radunavano i giovani nostri cantori a ciò preparati; si cantava il Tantum Ergo in musica e quindi si continuava.

  A182000075 

 - Egli era di grand'animo, ma umile, doti che lo fecero amare da tutta Buenos-Ayres.

  A182000075 

 Alle 3 pomeridiane la chiesa era piena zeppa; vennero i parroci circostanti, il Vicario generale dell'Arcidiocesi, Dottor Espinosa, accompagnato dai suoi segretari e dai curiali, e gran numero del Clero e degli Ordini religiosi.

  A182000075 

 Era riposo foriero di morte, e di quattro che eravamo intorno al suo letto, nessuno s'accorse di questa sua partenza pel paradiso.

  A182000075 

 Io che conosceva il vuoto immenso che la sua perdita lasciava a Buenos-Ayres, la difficile posizione nostra per non avere al momento uno con cui supplirlo, stetti tutto il giorno affatto ritirato in camera; era come fuori di me e dimenticai di mandare gli annunzi di sua morte, nè pensai per la sepoltura.


don bosco-societa di s. francesco di sales. anno 1880.html
  A183000002 

 Ma era scritto in cielo che ella non dovesse lunga pezza sopravvivere al suo marito, e di lì a poco lo seguì nella tomba, lasciando il povero orfanello doppiamente infelice.

  A183000005 

 Il perchè, poco fondato quale era nei sentimenti di fortezza e di rassegnazione cristiana, che soglionsi attingere alla fonte dei SS. Sacramenti, egli fu ad un pelo d'abbandonarsi alla disperazione.

  A183000008 

 "San Francesco di Sales (diceva egli), patrono principale della Congregazione, alla quale ho l'onore ed il vantaggio di appartenere, era pur di spiriti vivaci ed ardenti più che io non sia, ma con volontà ferma e costante, appoggiato alla grazia di Dio, senza la quale l'uomo non può far nulla di bene, riuscì a vincere se stesso.

  A183000009 

 Come Samuele alla voce di Dio, così egli a quella del superiore ed al suono della campana era prontissimo.

  A183000009 

 Contento del poco soffriva in pace e silenzio ogni privazione, facendone offerta a Gesù Crocifisso, di cui era devotissimo.

  A183000009 

 Intanto nello scorcio del 1876, volendosi impiantare una tipografìa nell'Ospizio di S. Vincenzo de' Paoli in S. Pier d'Arena, era colà reclamato un bravo compositore, il quale fosse capace eziandio di dirigere i giovani artigiani nell'arte del comporre.

  A183000014 

 E non si era ingannato.

  A183000014 

 La sera {46 [398]} del 20 gennaio 1879 non era più! Era già, come è dolce sperare, colassù in Cielo a godersi il premio meritato colle tante vittorie riportate sulle sue inclinazioni, lasciando a noi tutti un luminoso esempio di verace conversione e di fruttuosa penitenza con una vita veramente operosa ed eminentemente cristiana.

  A183000020 

 Di una modestia senza pari, era affabile e cortese con tutti; non alieno dal lieto conversare, sapeva talvolta rallegrare la conversazione e brigata con vivaci e spiritose facezie, per cui si rendeva caro ad ognuno.

  A183000022 

 Intanto il nostro giovane era giunto ad un'età ed a tal punto negli studii, in cui doveva pensare a scegliere uno stato.

  A183000022 

 Ma un'anima sì bella e pura andrà forse a lordarsi nel fango o nelle sozzure del mondo? cresciuto si può dire all'ombra degli altari, andrà ora a respirare gli aliti pestiferi del secolo? Egli, dopo maturo esame, conobbe che il mondo non era fatto per lui, e si sentì gagliardamente portato a darsi intieramente a Dio nello stato ecclesiastico non solo, ma nel religioso.

  A183000023 

 Infatti domandò, ed ottenne, di vestir l'abito clericale in questa stessa Congregazione Salesiana, nei cui Collegi era stato educato per molti anni, benchè persone autorevoli cercassero in tutti i modi di distorglierlo da sì fatta risoluzione.

  A183000024 

 Era solito dire che senza meditazione non mai avrebbe potuto vincersi dei tanti e radicati suoi difetti.

  A183000027 

 Il suo carattere era schietto: diceva francamente il suo parere: richiesto non faceva reticenze.

  A183000035 

 Mai tralasciò il catechismo e le sacre funzioni, e piccino era bello vederlo ogni giorno servir la s. Messa nella chiesa parrocchiale, accostandosi di quando in quando ai santi Sacramenti.

  A183000036 

 Finite le scuole del paese, era conveniente inviarlo alle scuole superiori; ma come ciò fare? I parenti non potevano sostenere le spese dello studio; la Provvidenza però venne in aiuto al pio giovanetto.

  A183000037 

 Qui fu dove il giovanetto diede prova di una volontà ferrea di progredire nello studio per arrivare alla meta de' suoi desideri, qual era di abbracciare la carriera ecclesiastica.

  A183000039 

 Egli era Bianchi Luigi.

  A183000040 

 Era pronto all'ubbidienza, fedele al comando, ed in tutto semplice, schietto ed amorevole.

  A183000040 

 In chiesa poi era sempre raccolto nella preghiera e frequente ai Santi Sacramenti.

  A183000040 

 Non aveva sortito da natura un ingegno dei più perspicaci; ma era di buona volontà: quindi studiando volontieri, occupandosi diligentemente nei compiti scolastici, nella scuola si sosteneva oltre i mediocri.

  A183000043 

 Del numero di questi non era certo il nostro Luigi.

  A183000043 

 Egli nelle vacanze sapeva conservare lo spirito religioso ed anche in mezzo all'indifferenza era caldo d'amor di Dio, e ben lungi dal lasciarsi travolgere nei vortici del peccato ebbe sempre esemplare ed edificante condotta.

  A183000045 

 Pieno di amore per Dio, a lui si rivolgeva con molte preghiere e frequenti giaculatorie, e siccome era perfettamente uniformato alla volontà del Signore, così con placida calma aspettava l'ora della morte per andarsene con Dio in cielo.

  A183000050 

 Se non che quanto era forte per resistere al male, altrettanto era facile e tenero pel bene.

  A183000052 

 Con sì promettenti auspicii, che il principio religioso solo ingenera e rafferma, il nostro caro Benna era per poco giunto a quell'età, in cui si pensa all'avvenire, e l'adolescente non privo di senno determina la carriera, cui gli pare di sentirsi chiamato.

  A183000054 

 Come quegli che era avvezzo al meditare, di eloquio era tardo anzi che no; ma giusto e preciso: semplice, vivo e all'uopo eziandio frizzante; ma non mai indiscreto od offensivo.

  A183000055 

 Era il 19 marzo, giorno sacro al glorioso s. Giuseppe, quando gli si permise di recarsi a casa, fermi nella speranza che colà presto avrebbe potuto riaversi ed ottenere la sospirata guarigione.

  A183000055 

 Ma ahi che già era vicino alla tomba! Assalito da malattia, andava dimagrando ad occhi veggenti ed infievolendosi per modo, che doveite porsi a letto.

  A183000056 

 Era affranto quel corpo; ma quell'anima appoggiata sulla fede, sorretta dalla speranza, accesa dalla carità era tuttavia forte e robusta; soffriva e soffriva grandemente, e pur taceva, anzi parea che godesse di soffrir di più.

  A183000057 

 Suo padre esercitava il mestiere di tornitore in legno e sua madre, ex-ricoverata dell'orfanotrofio, era nutrice e stiratrice.

  A183000059 

 Era allora Direttore il sig. D. Carlo Ferrerò sacerdote molto benemerito della gioventù.

  A183000060 

 Fu questo un grande privilegio, perchè lo scopo dell'Istituto, ove era ricoverato il nostro Trivero, è di render solamente i giovani atti a guadagnarsi il pane col lavoro manuale.

  A183000062 

 Quel buon Direttore, scorgendo il pericolo prossimo di veder andar in fumo tutte le belle speranze che su di lui si era formato, s'adoprò a tutto potere per cercargli un posto in altro istituto, affinchè, come si esprime lo stesso Direttore, quella pianticella prossima ad inaridire, trapiantata in tempo utile in buon terreno desse soddisfacenti frutti.

  A183000064 

 Com'era da aspettarsi, ne ebbe a pluralità di voti l'approvazione, e potè legarsi alla Congregazione il 25 settembre 1875.

  A183000064 

 Se grande era stato l'impegno suo per ben conoscere a quale stato chiamavalo il Signore, e quindi a prepararsi a seguirlo come si conveniva; se nell'anno di prova pose ogni suo studio per conoscere le regole della Congregazione e praticarle, quale non fu il suo slancio nel bene dopo la professione! Studiavasi egli allora di confermarsi viemaggiormente in quella vocazione, a cui il Signore l'aveva chiamato; le regole della Società erano per lui la guida costante delle sue azioni, conoscendo egli nell'esatta osservanza di esse consistere la vera perfezione.

  A183000066 

 Fra le cose di cui egli molto dilettavasi e che con grande amore coltivava, era la musica, alla quale consacrava maggior parte del tempo che libero gli rimaneva da altre occupazioni, e andava facendo in essa rapidi progressi.

  A183000067 

 Mentre però era intento a compiere esattamente i doveri che riguardavano gli altri, non trascurava quelli più strettamente a se risguardanti, sebbene la sua umiltà facessogli nascondere agli occhi eli molti parecchie virtù che ben eran palesi a chi più l'avvicinava.

  A183000068 

 Fin da quando era in Alassio presagiva che quella dovea per lui essere l'ultima malattia, disponevasi quindi al gran passo, senza che ombra di timore venisse mai a turbare la pace della sua coscienza.

  A183000068 

 In sulle prime non vi badò gran fatto, sperando si dileguerebbe, {69 [421]} come già negli anni addiétro era avvenuto.

  A183000069 

 A chi cercava confortarlo inducendolo a bene sperare, con dirgli che la malattia non era sì disperata come ei credeva, che anzi i medici avevano tutto a sperare ch'egli ancora n'uscirebbe, egli rispondeva: Io erodo invoce che non n'uscirò più; ma non importa.

  A183000069 

 Passati {70 [422]} pertanto alcuni mesi in S. Benigno, edificando ognuno colla rassegnaziono alla volontà di Dio, in compagnia di Gesù, che il mattino s'era accostato egli stesso a ricevere, passava a miglior vita il 17 agosto.

  A183000070 

 Il chierico Giacomo Delmastro, di cui qui solo n'è dato scrivere succintamente alcuni rapidi cenni biografici, era una di quelle anime veramente eccezionali, che per innato candor d'animo, tenerezza di affetti e santità di costumi paiono emulare quaggiù la vita degli angioli in cielo.

  A183000073 

 Giunto poi a casa, con una premura più unica che rara apprestavagli lo scanno, perchè vi si adagiasse, e poi gli tergeva il sudore e si faceva a narrargli ingenuamente le sue vicende: come la madre già avesse ammanito il pranzo e come il maestro in iscuola gli avesse detto parecchie volte: Bravo! Un giovinetto così buono ed ingenuo era amato da quanti il conosceano; perciò spesso accadeva che fosse regalato di una mela, di una pera, di dolci, confetti e simili cose.

  A183000076 

 Del resto forse Iddio avrebbe rinnovato il prodigio già avvenuto a prò della santa fanciulla Imelda; è certo però che nessuno mormorò punto del contegno eccezionale, che tenne il saggio parroco: tanto a tutto il popolo di Pralormo era nota la condotta eminentemente virtuosa del nostro pio Giacomino! Se non che ecco spuntare il faustissimo giorno della sua prima Comunione.

  A183000076 

 Il parroco grandemente se ne compiace, dice le meraviglie, fa lusinghieri pronostici del nostro Delmastro, e, quantunque non abbia peranco raggiunta l'età voluta per essere ammesso alla, mensa Eucaristica, sapendo che in quest'ottimo fanciullo la virtù supplisce di vantaggio al difetto dell'età, crede esser qui il caso di dover fare una eccezione da lui mai praticata, derogando alla legge generale che si era fatto.

  A183000079 

 Era la notte della prima Comunione e il nostro Giacomino si era placidamente addormentato col pensiero fisso in Dio: le ultime parole del suo lungo e fervoroso pregare erano: Gesù e Maria.

  A183000082 

 Nè egli era così buono sol perchè sotto gli occhi della vigilanza paterna.

  A183000086 

 Egli era tutto di Gesù e di Maria, e sua delizia era starsene con loro.

  A183000089 

 Con queste felici disposizioni egli nel settembre del 1878 inaugurava il suo anno di prova, che per lui non fu che la grande palestra, ove svolse e perfezionò tutte le virtù, onde era bellamente fregiato, porgendo agli ascritti suoi condiscepoli luminoso esempio di cristiana perfezione.

  A183000090 

 La grazia era ottenuta: quell'anima si ritirava ebbra di gioia dai piedi di Gesù in Sacramento, come se da un novello battesimo uscisse, a guisa di colomba, pura, monda e rivestita degli splendori della grazia; ed in tale stato che più le restava che di spiegare il volo in seno al suo Dio? La carità giunta a perfezione, dice l'Angelico, altro più non agogna che di sprigionarsi dagli ingombri del corpo per riunirsi al pelago immenso della carità per essenza, Gesù Cristo: Charitas cum ad perfectionem venerit quid dicit? Cupio dissolvi et esse cum Christo.

  A183000091 

 Intanto il sordo malore, che non valse ad arrestare nè il clima temperato di S. Benigno, nè il sottile di Lanzo, nè l'aria natia, venne a corrodergli lo stame di sua preziosa esistenza; ed egli a 18 anni e 20 giorni era in fin di vita.

  A183000091 

 Trovavasi presso i suoi parenti, ma il suo cuore era pure fra suoi amati superiori e cari compagni, ai quali faceva mandar da suo padre di tratto in tratto di sue notizie.

  A183000092 

 Era la mezzanotte del 4 al 5 di dicembre.

  A183000092 

 Poscia si riebbe come per incantesimo, tornogli faGilè il respiro e libera la parola... Era il miglioramento della morte.

  A183000093 

 Poi si ricompose il volto a gioia serena, la bocca atteggiò a dolce sorriso, aperse le labbra, su quelle posò il crocifisso... Giacomo mio, grida il desolato padre, sciogliendosi in pianto, Giacomo mio! Più non rispose! Era spirato nel bacio del Signore, nei dolcissimi cuori di Gesù, Giuseppe e Maria.


don bosco-societa di san francesco di sales. anno 1879.html
  A184000002 

 Accettato pertanto il nostro Becchio vi si recò nel CollegioConvitto di Alassio il 24 Novembre 1871, e non tardo molto a risplendere in grado eminente fra i compagni per le sue virtù particolari; quindi è che quantunque si trovasse con giovani a lui molto inferiori d'età, non fu mai che alcuno lo disprezzasse, o mostrasse di averlo in poca stima; imperocchè e colle sue belle maniere e colla sua pazienza e carità ben presto si era guadagnata la stima e l'affetto non {37 [5]} solo de' superiori, ma eziandio dei condiscepoli.

  A184000003 

 Ed era bello il vedere la divozione con cui assisteva in Chiesa alle sacre funzioni, ed agli altri esercizi di pietà, e quanto a tutti era di buon esempio e di caldo eccitamento ad imitarlo.

  A184000006 

 Persuaso d'essere sol buono a guastare l'opera altrui, se ne stava continuamente attorno a' suoi libri e solo quando era direttamente invitato proferiva graziosamente alcune sobrie parole per tosto ritirarsi quando la convenienza glielo permetteva.

  A184000009 

 Al tempo dèlia sua nascita, v'era tra le famiglie bisognose del luogo il costume di portarsi in Brescia a passar l'inverno, procacciandosi colà il vitto col lavoro, ed in difetto coli' elemosina.

  A184000009 

 Il compianto Omodei Stefano, era figlio di onesti ma poveri contadini di Tirano, grosso borgo in quel di Sondrio.

  A184000010 

 Il dolore della madre non era mitigato che dal vedersi crescere bene e con sentimenti pii e religiosi i figli.

  A184000012 

 Collo studio andava anche crescendo la sua pietà e n'era buona prova quella di vederlo spesso occupato in ornare altarini, nel comperarsi immagini e libri divoti, e leggendo far mostra di predicare o dir messa.

  A184000012 

 Era suo vivo desiderio di intraprendere il corso degli gtudii classici, ma la madre, che si sentiva incapace di sostenere le spese a cui andava incontro, lo consigliò per allora, a voler ripetere la quarta Elementare, persuadendolo, che la verde età {41 [9]} e la debole complessione in cui si ritrovava, erano nuotivi abbastanza importanti a non lasciarlo proseguire così in fretta.

  A184000012 

 Giunto all'età convenevole per frequentar le scuole; cominciò la sua carriera di studii con impegno superiore a quanto possa aspettarsi in quell'età; passava ogni anno la sua classe, ed era sempre uno dei più distinti della scuola.

  A184000012 

 Nello studio poi era così assiduo che all'età di 11 anni aveva già ultimate le quattro scuole Elementari.

  A184000013 

 Aveva una stima grande ed un rispetto profondo per i suoi professori e superiori, li amava di tutto cuore, ed era sua premura di non recar loro il minimo dispiacere.

  A184000013 

 Era in Tirano un collegio {42 [10]} pareggiato dove gli studii classici fiorivano da lunga data.

  A184000013 

 Era la prima volta che si allontanava dalla famiglia! {45 [13]} I primi giorni che passò all'Oratorio furono per lui una continua maraviglia: osservava tutto attentissimamente; si trovava in un piccolo mondo dove tutto selle sue singole particolarità gli piaceva: sebbene non potesse capire il come potessero le cose procedere con tanto ordine in moltiplichi così grande di giovani e di occupazioni.

  A184000013 

 Fatto consapevole di tale deliberazione, il cuore del giovane fu inondato di gioia; il primo passo era fatto; non mancava che sapersi mostrare giudizioso e costante nelle sue deliberazioni.

  A184000013 

 La premura sua per riuscir bene era ammirabile.

  A184000016 

 Un giorno il superiore l'ebbe a se e gli domandò: vuoi tu farti Salesiano? Egli che fin da fanciullo aveva avuto in mente non solo d'essere chierico, ma religioso: non cerco altro, rispose schiettamente, era da molto tempo che aveva questo in mente, e non sapeva come avrei potuto eseguire questo mio fermissimo desiderio.

  A184000020 

 Si era fisso di ringraziarne sempre chi l'avvisasse ed anche di pregare per lui, onde più volte pregò'il suo maestro a volerlo ammonire anche acerbamente ogni qualvolta l'avesse preso in fallo.

  A184000020 

 Una virtù faceva ai superiori passar inosservati questi difetti ed era l'amore con cui ricevette sempre ogni correzione.

  A184000022 

 Giudizii imperscrutabili della divina Provvidenza! Chi avrebbe mai detto che, forte e robusto qual era, non avrebbe neppure terminato, non che il triennio, ma neppure tre mesi della sua professione? Nel mese di Gennaio fu soprapreso da una fortissima febbre tifoidea in seguito ad una trascurata costipazione, e la violenza del male fu in breve così grande che in pochi giorni lo portava alla.

  A184000025 

 Quando seppe che la sua domanda era stata esaudita fu al colmo della gioia.

  A184000030 

 Io era andato a letto, avendolo assistito fino ad un'ora {54 [22]} dopo mezzanotte.

  A184000033 

 Egli era il primogenito dei cinque fratelli di cui si componeva la famiglia, e pare veramente che fosse un dono speciale, che Iddio avesse fatto ai suoi genitori, perchè fu sempre la loro consolazione in ogni tempo e la guida dei suoi fratelli nella via del bene.

  A184000034 

 {56 [24]} Fu ammirabile la costanza del giovane Ronchail, che per lo spazio di sette anni, in compagnia di soli pochi condiscepoli, nei sei mesi della stagione invernale era obbligato quasi ogni mattina aprirsi la strada in mezzo alla neve, che cade in quei paesi in abbondanza e bene spesso è alta più d'un metro.

  A184000035 

 Alle 4 ½, terminata la scuola, faceva ritorno a casa, e la strada allora era più difficile ancora perchè montuosa; bene spesso accadeva di vedere quei giovani scolari sdrucciolare sulla neve e rotolare giù dalle colline ed essere obbligati di rifare parecchie volte la salita.

  A184000036 

 Era l'anno 1870 quando terminando di frequentare il Ginnasio di Fenestrelle si trattava di scegliere una carriera.

  A184000036 

 In quel frattempo giunse un suo parente, che da qualche anno faceva parte della Congregazione Salesiana e siccome era un suo antico compagno di viaggio nel tempo che frequentava le scuole di Fenestrelle, gli faceva spesso delle visite, ed insieme con lui e qualche altro compagno di scuola si recava a visitare il Rettore D. Garcin, che per la bontà.

  A184000036 

 Pertanto era già stabilito che dovesse andare in un negozio a Lione, quando scoppiata la guerra Franco-Prussiana si seppe che la Francia aveva là peggio e che altri del paese dovevano rimpatriare.

  A184000036 

 Propendeva per lo stato Ecclesiastico, ma noni poteva risolversi per circostanze di famiglia e specialmente pel timore di dover poi essere soggetto al servizio militare e così interrompere la sua carriera, come era accaduto ad un chierico della località.

  A184000037 

 Il suo cugino ne parlò a D. Bosco presentandogli nello stesso tempo la domanda del R. D. Garcin, ed il giovane Ronchail fu oltremodo contento quando verso la metà di settembre ricevette la notizia, che era stato definitivamente accettato.

  A184000037 

 Quest'ultima speranza svanì quando giunse a Torino il giorno 1° ottobre, perchè suo cugino era partito il mattino stesso, destinato air insegnamento in un altro collegio della Congregazione.

  A184000038 

 Le virtù di cui era adorno il suo cuore brillarono in un modo particolare e se ne conserverà a lungo la memoria.

  A184000038 

 Sempre assiduo al suo dovere era poi un modello per l'assistenza nella ricreazione: il suo occhio vigile si portava dappertutto, ed il suo impegno e' ra di poter passare qualche ora coi giovani {59 [27]} pia discoli, e schermando, giuocando dar loro dei buoni consigli, e all'occasione di solennità, invitarli a compiere i loro religiosi doveri.

  A184000039 

 Amava teneramente i giovani e ne era da loro ricambiato.

  A184000039 

 Aveva così alta idea del sacerdozio, che tremante era innalzato a sì grande dignità.

  A184000039 

 Quantunque fosse debole di salute adempì però sempre scrupolosamente le sue incombenze, ed era suo impegno di mantenere la disciplina nei giovani, e di aumentare la loro divozione e rispetto in chiesa.

  A184000039 

 Tutta la vita può dirsi che era stata una preparazione a quel passo; ma i mesi che immediatamente lo procedettero furono, direi, un continuo atto di preparazione.

  A184000042 

 Era il 31 marzo, D. Bosco era giunto da Roma dove aveva soggiornato vari mesi.

  A184000042 

 Era venuto direttamente a Nizza per andar poi ad installare il caro Don {61 [29]} Ronchail Giovanni Battista nella nuova carica.

  A184000042 

 ancora nulla si adoperò in quel giorno perchè si potesse festeggiare il più solennemente possibile l'arrivo di D. Bosco, e quantunque avesse dovuto predicare due volte in quello stesso dì, perchè il Direttore era ammalato, volle ancora adoperarsi la sera per improvvisare un piccolo teatrino ed accrèscere così la solennità.

  A184000043 

 Al martedì D. Bosco partiva per Fréjus dove si doveva stipulare il contratto della nuova casa; egli fece dire che era ancora un poco stanco, ma che alle 10 si sarebbe alzato.

  A184000043 

 Conobbe anch'egli allora la gravità della malattia, disse egli stesso che non v'era più rimedio, e l'unica cosa che gli rincresceva si era di non poter più dare qualche aiuto ai suoi fratelli che tanto grandemente lo amavano; però era interamente rassegnato alla volontà del Signore.

  A184000043 

 Era contento in mezzo ai suoi dolori, specialmente perchè, diceva egli, aveva la sorte di morire assistito da D. Bosco.

  A184000043 

 Era l'ultimo sforzo che faceva.

  A184000046 

 Un'altra volta, avendo sentito che un confratello era indisposto, disse: "Si abbia cura della salute, è già una disgrazia che ci sia io ammalato, poi correggendosi subito: no, non è una disgrazia, è una grazia invece che mi fa il Signore nel visitarmi.

  A184000049 

 Finalmentenel mattino dell'11 aprile, mentre i giovani radunati nella cappella per i consueti esercizi di pietà innalzavano a Dio preghiere, perchè il Signore accordasse quanto era meglio pel caro infermo, quella bell'anima volò al cielo a cogliere il premio delle grandi sue virtù, come si spera.

  A184000052 

 Egli era nato l'undici Agosto 1860 da agiati genitori in Chiavari, nobile città della Riviera Ligure Orientale.

  A184000053 

 Era l'anno 1873; Cesare ne contava 13 dell'età sua, quando l'8 Novembre muoveva da casa per recarsi in collegio.

  A184000053 

 Grande fu il suo dolore nel separarsi per la prima volta dalla famiglia, ma non minore fu il dolore de' suoi nel vederlo partire, e tutti ne piangevano inconsolabilmente; segno che egli amava teneramente i suoi, e che a vicenda era riamato; poichè in mezzo alla sua dissipazione pur conservava sempre il dovuto amor figliale.

  A184000055 

 Questa fu l'opera di circa due anni, nel corso dei quali la lotta era visibile; e non è a dire che non mai l'indole od il demonio su lui non la vincesse; ma la grazia del Signore continuava potentemente a lavorare nel suo cuore.

  A184000057 

 La decisione era presa, di correre dritto alla mèta prefissagli dal Signore a fronte di qualunque ostacolo.

  A184000057 

 Le difficoltà, che montano? La tempra del Peloso non era tale da farlo indietreggiare alla vista delle difficoltà.

  A184000062 

 Si pose a frequentare tutti i giorni la santa Comunione, pose {71 [39]} una fiducia al tutto illimitata in Maria SS., cui era solito chiamare sua buona mamma, pregava fervorosamente, andava con molta frequenza a far visita a Gesù Sacramentato in tempo della ricreazione; sarebbe stato tutto il giorno in chiesa se l'obbedienza o qualche suo dovere non ne lo avessero allontanato.

  A184000065 

 - Non ti capisco: mi dici che non sei ammalato, che stai bene e poi... Restò un po' confuso, ma poi soggiunse, che non era andato a tavola per attendere ad una promessa fatta di digiunare in quel giorno.

  A184000065 

 Ascoltò silenziosamente l'ammonizione, e dopo alcuni giorni con grande titubanza e timidezza presentava al superiore un foglio, affinchè quegli approvasse quanto vi era scritto.

  A184000065 

 Credeva il superiore, che quella fosse una cosa isolata, e non volle per allora andar più oltre, ma come lo vide mancare un'altra volta, e ripensò, che già prima varie volte l'aveva fatto, venne in sospetto di quello che era.

  A184000068 

 L'obbedienza moderò quanto era necessario questi suoi slanci di fervore, ed egli continuava il suo anno di prova con vera edificazione de' suoi confratelli.

  A184000069 

 Ma se col corpo era fra' parenti, col cuore era tutto tra i suoi confratelli.

  A184000070 

 Lungo l'anno più volte venne tormentato dalla sua artritide e da malori contratti già da giovinetto; ma sempre li sopportò con molta rassegnazione; nè era sminuito in lui il desiderio di patire per amor del Signore.

  A184000074 

 Nel resto della malattia sopportò i suoi grandi dolori con cristiana rassegnazione, ripeteva {77 [45]} frequentemente giaculatorie, tra cui gli era tanto famigliare quella "Gesù mio, misericordia" e quest'altra "Maria Auxilium Christianorum, ora prò me.

  A184000074 

 Non avendo ancora ricevuto il viatico, volle riceverlo da quelle mani, che già tante volte l'avevano comunicato quando era in sanità.

  A184000077 

 Il padre negoziante, sebben di mediocre fortuna era assai conosciuto in quei dintorni sì per l'abilità ed attività sua, come per la rettitudine e giustizia con cui si regolava nei suoi affari.

  A184000084 

 Alla regola era puntuale, ed appena la voce del campanello lo chiamava a qualche dovere, non temporeggiava neppure un istante.

  A184000084 

 Anche in ricreazione per la maggior parte del tempo discorreva di cose scolastiche; fuggiva ogni compagno dissipato; la sua conversazione era bensì lieta, ma assennata.

  A184000084 

 Nelle ore di studio era applicato: si faceva scrupolo di perdere un ritaglio di tempo; non prese mai voto che fosse inferiore all'optime.

  A184000084 

 condotta non solo si puo affermare sia sempre stata buona, ma fu ottima, ed i suoi maestri e direttori dicono unanimi, che era un vero buon esempio da proporre agli altri compagni.

  A184000085 

 Era solito dire, che in questo non vi è mai niente da perdere, ma sempre molto da guadagnare sia in allegria, come in scienza ed in virtù.

  A184000085 

 Parlandosi di cose di chiesa egli era nel suo centro; e se in altre cose era piuttosto silenzioso, in queste parlava volentieri.

  A184000086 

 Tanti sforzi per progredire nella virtù gli meritarono speciali grazie da Dio: ma una egli metteva assolutamente superiore a tutte le altre, ed era quella di averlo illuminato {82 [50]} chiaramente riguardo alla sua vocazione e di avergli aperte le porte della Congregazione Salesiana, nella quale entrò come ascritto nell'ottobre del 1876.

  A184000088 

 Come grandemente umile, era persuaso d'essere pieno di difetti e solamente buono a guastare le cose.

  A184000089 

 Egli non ancora addestrato a queste battaglie, sentendosi così tentato, voleva persistere di più a pensare sulla cosa, che il demonio gli presentava come dubbia cercando di persuadersi del mistero su cui era tentato.

  A184000091 

 Anche questo pensiero per molto tempo tormentò il nostro Paolo, ed in chiesa e fuori di chiesa, o di giorno e di notte andava pensando: chi sa se io ancora potrò salvarmi? La sua più grande consolazione era nel trovarsi presso al caro padre dell'anima sua D. Bosco, che avvicinava ogni volta che gli era possibile, ed il caro padre conoscendo la sua ambascia interiore, lo sceglieva tra la turba dei giovani che l'attorniava, guardavalo con occhio benigno, mettevagli le mani sul capo, e sorridendo servivasi dell'analogia del suo cognome Salvo con lo stato di salvazione dicendogli: "Oh eccolo qui quegli che è sempre Salvo; esso anche facendo dei peccati, alla barba dei demonii è sempre salvo.

  A184000091 

 Era sempre modesto negli sguardi; altro san Luigi si sarebbe fatto scrupolo di fissare in faccia persona d'altro sesso.

  A184000091 

 Nel cibo era molto parco e temperante, e specialmente dopo essere stato ammaestrato, che questa mortificazione della gola era uno dei principali mezzi, per conservare detta virtù.

  A184000093 

 Noi meglio diciamo, che era volontà del Signore di prenderselo con sè essendo ornai maturo pel paradiso.

  A184000093 

 Siccome il medico assicurava, che l'aria nativa per la sua malattia era la miglior medicina che gli si potesse apprestare, e senza di questa temeva, che le altre non valessero, {87 [55]} si credette bene di consigliarglielo.

  A184000094 

 Era come l'unico {89 [57]} conforto, il sollievo più grande, la gioia del suo cuore l'invocar Maria.

  A184000094 

 Il suo nome gli era propriamente, come dice s. Bernardo, dolce alle labbra qual miele.

  A184000094 

 Nelle sue tentazioni, nei dubbi, nelle perplessità, la giaculatoria più favorita era: Maria Auxilium Christianorum, ora prò nobis.

  A184000094 

 Vi si reco il Paolo, e quivi fu trattato con ogni possibile attenzione; tutto si tentò per migliorarne la salute; ma ben presto si scorse, non che giovargli, quell'aria precipitare la sua malattia, ed il dottore di Varazze gli fe' premura che tornasse all'aria nativa, dove solo era da sperar qualche miglioramento.

  A184000095 

 Da un mese e mezzo era in letto, quando venne l'ultima sua ora.

  A184000095 

 Egli era preparato: aveva ricevuto giorni prima quel Dio, che era secondo lui, il suo bene, il suo tutto e il centro de' suoi pensieri.

  A184000095 

 Era la vigilia di N. S. del Carmelo, e nelle braccia di sua madre, che lo confortava a confidare in Dio spirava, o meglio si addormentava nel bacio del Signore.


don bosco-storia dell-inquisizione.html
  A188000006 

 L' uomo di legge non ebbe molta fatica a condurli ad un accomodamento, che evidentemente era loro {80 [258]} favorevole; e ciascuna famiglia fu messa bentosto in possesso dei loro beni.

  A188000011 

 Era una donna molto divota, la quale sosteneva molta molestia dal demonio, perocchè le appariva ora in una forma ora in un' altra, e davale molta tribolazione e pena: ed essa e con il segno della croce, e con l' acqua benedetta, e in ogni modo che poteva si studiava di cacciarlo; e per bene che il diavolo si partisse, in continente ritornava e faceva peggio che prima.

  A188000012 

 Era un eremita il quale per instigazione del demonio era molto tentato di vizio carnale.

  A188000014 

 Allora quella donna con li suoi figliuoli udendo questo, uscirono fuori, e forte gridando, i vicini trassero a quel rumóre; e quel trovando quasi {87 [265]} come morto, domandarono come era stato ferito.

  A188000014 

 Partito che fu il mercadante, la sua donna con li suoi figliuoli stando una volta in camera, uno dei loro servi instigato dal diavolo, pensava di ammazzarli tutti, e poi rubare quello che era in casa; e andò colla spada all' uscio della camera per entrar dentro.

  A188000015 

 Era un giovine che voleva andare oltremare con lo re di Francia, e la madre di questo giovane vedendo la volontà del suo figliuolo dissegli: figliuol mio tu non andrai senza me.

  A188000015 

 La madre di questo giovane guardando su per la ripa del mare, subitamente ebbe veduto il suo figliuolo con allegro viso; ed ella chiamandolo con molta tenerezza di pianto, e dimandandolo come era scampato da tanto pericolo, il giovane subito rispose e disse: Madre mia carissima, sappiti che cosi tosto come io cascai in mare, incontanente la gloriosa Vergine Maria alla quale mi raccomandasti, venne, e pigliommi con le sue mani, e mi ha sostenuto per otto di continui sopra il mare, e oggi in questo dì mi ha posto in questo luogo.


don bosco-storia ecclesiastica.html
  A189000029 

 D. Qual era lo stato degli uomini prima della venuta del Messia?.

  A189000030 

 R. Caduto il nostro primo genitore Adamo dallo stato d' innocenza in cui fu da Dio creato, egli e tutti i suoi posteri dovettero per molti secoli gemere {19[177]} sotto la dura schiavitù del demonio, il quale gran parte ne traeva seco ad eterna perdizione; nè vi era pell'uomo altro mezzo onde salvarsi, se non la venuta di quel Liberatore, che la bontà divina gli aveva promesso.

  A189000035 

 D. Chi era Maria madre di G. Cristo?.

  A189000036 

 R. Essa era figlia di S. Gioachino e di S. Anna, discendenti ambidue dalla Reale Stirpe di Davidde, e dimoranti in Gerusalemme città capitale del Regno di Giuda.

  A189000039 

 Maria assicurata che questa era tutta opera dello Spirito Santo, e che rimarrebbe vergine innanzi al parto, nel parto, e dopo il parto, si sottomise ai divini voleri, e consentì d'esser fatta madre del nostro S. G. C..

  A189000045 

 Era Gesù in età d'anni 12, quando andato co' suoi genitori in Gerusalemme a celebrar la Pasqua si smarrì, e dopo d' averlo cercato per ben tre giorni, eglino lo trovarono nel Tempio che disputava coi Dottori della legge.

  A189000052 

 Ivi nel meglio del pranzo mancando il vino il Salvatore convertì l'acqua in vino sì buono, che superava di gran lunga quello che prima era stato amministrato ai convitati.

  A189000054 

 Andò quindi dalla sorella, e le disse in secreto che era venuto Gesù.

  A189000054 

 Gesù a tale pianto conturbossi, e dimandò: dove l'avete posto? Gli risposero: Signore vieni e vedi; e lo condussero al monumento, che era una caverna chiusa da una pietra.

  A189000054 

 Gesù ritardò alcuni giorni ad andarlo a vedere; e giunse alla casa di lui (in Betania), che già da quattro giorni Lazzaro era stato sepolto.

  A189000058 

 I Sacerdoti giudei, i Dottori della legge, gli ipocriti Farisei, terribili nemici del Salvatore, già più volte avevano tentato {28[186]} di farlo perire, e il loro furore era sempre tornato inutile, perchè l'ora di Gesù Cristo non era ancor giunta.

  A189000061 

 Gesù, il quale sebben fatto uomo era sempre Dio onnipotente, con una sola parola tutti gettolli tramortiti a terra; ma egli era anche Dio Salvatore, e aveva risoluto di morir egli solo per dar la vita a tutto il mondo, perciò si consegnò di nuovo nelle mani de' suoi nemici.

  A189000069 

 E poichè era lo Spirito Santo che parlava per la di lui bocca, il suo discorso riuscì tanto efficace, che tre mila di coloro che l'avevano ascoltato credettero in Gesù Cristo, e ricevettero il battesimo (anno di Gesù Cristo 33).

  A189000069 

 V'era allora in Gerusalemme un gran numero di Giudei quivi accorsi da ogni parte del mondo per celebrar la festa della Pentecoste.

  A189000078 

 D. Chi era s. Paolo?.

  A189000082 

 Saulo che lo spavento aveva prosteso a terra, si rialza, ma egli era divenuto cieco in guisa, che fu costretto farsi condurre per mano da' suoi compagni sino a Damasco, dove ricevendo il battesimo acquistò miracolosamente la vista; quindi tosto si pose indefesso a predicare anch'egli il Santo Vangelo.

  A189000083 

 Ma Paolo lasciando dire, e pensare quel che ognuno voleva intorno alla sua conversione, si fortificava nella fede, e disputando contro gli Ebrei tutti li confondeva provando loro colle Sacre Scritture, e più ancora co'suoi miracoli che Gesù Cristo era veramente il Messia predetto dai Profeti, è inviato da {39[197]} Dio per esser il Salvatore degli uomini.

  A189000085 

 Esso era timorato di Dio, sovente digiunava e faceva abbondanti limosine.

  A189000087 

 Nata in Iconio da nobile famiglia, all'età di 18 anni ella era stata promessa in matrimonio ad uno dei più illustri giovani del paese, ma istrutta dall'Apostolo san Paolo (an.

  A189000091 

 Subito si udì una psalmodia celeste che echeggiava per tutta quell'abitazione, e continuarono quei celesti cantici per ben tre giorni, anche dopo che il cadavere di Lei era già stato processionalmente portato ad essere seppellito a Getsemani.

  A189000091 

 Vanno insieme cogli altri Apostoli al sepolcro, lo aprono, (era cessata la celeste psalmodia) guardano per entro, e più non veggono il corpo di Maria, bensì i soli pannolini in cui esso era stato avvolto, che tramandavano tuttora fragrantissimo odore.

  A189000102 

 S. Pietro fu condannato ad esser crocifisso sul monte Gianicolo, la qual sentenza venne eseguita il ventinove giugno l'anno 66 dell'era cristiana.

  A189000108 

 Già il Salvatore aveva predetto che in pena della loro perfidia, prima che fosse succeduta altra generazione, sarebbero stretti d'assedio nella loro città, ridotti a tanta calamità da chiamar fortunate quelle donne, che fossero rimaste sterili, e che quel popolo deicida disperso in tutte le parti andrebbe privo di principe, di Sacerdozio, di Tempio; anzi quello stesso lor Tempio in cui per l'avanti cotanto si era Iddio compiaciuto, sarebbe affatto distrutto, non rimanendo più pietra sopra pietra.

  A189000113 

 Lo stesso Tito confessò che un tal successo non era punto opera sua, e che egli non era stato altro che l'istrumento dell'ira divina.

  A189000122 

 Il suo più gran desiderio era di poter anch'egli ottener la palma del martirio, e ne fu appagato.

  A189000123 

 D. Quali' era l'estensione della Chiesa alla metà del secondo secolo?.

  A189000124 

 Essa si era già propagata perfino nei paesi dove le armi romane non avevano per anco potuto penetrare; nell'Armenia, nella Persia, e nell'Indie, presso i popoli più barbari, i Sarmati, i Daci, gli Sciti, i Mori, i Getuli, e perfino nelle isole più sconosciute trionfava la Chiesa di Cristo, e per tutto era pieno di cristiani.

  A189000130 

 A quest'inaspettato prodigio subito levarono la faccia all'insù, ricevendo così l'acqua nella lor bocca, tanto era ardente la loro sete; di poi empirono i loro elmi, e bevettero essi ed i loro cavalli.

  A189000130 

 Era nel bollor della state, e vi mancava l'acqua.

  A189000136 

 Egli era nato nella Misia, e fu educato nella fede cristiana; ma guidato dallo spirito di ambizione, bramava ardentemente esser fatto Vescovo, il che non avendo potuto ottenere, si diede al demonio, da cui venne realmente invasato.

  A189000140 

 La persecuzione si estese fin nella Francia, e s' accese principalmente nella città di Lione, ove era Vescovo s. Ireneo discepolo di s. Policarpo.

  A189000147 

 Origene era figlio del martire s. Leonida, il quale aveva saputo insinuare nel figlio tanto amor alla virtù, che la madre fu costretta a nascondergli i proprii abiti per impedirlo di offrirsi al martirio.

  A189000150 

 Collo stesso mezzo asciugò una palude che era causa altrui di discordia.

  A189000150 

 Esso era nato a Neocesarea nel Ponto da una famiglia nobile e ricca.

  A189000150 

 Ritornato da Cesarea, dove era andato per far i suoi studi, morti i suoi genitori, egli sprezzando le cariche onorevoli che gli venivano offerte, vendette quanti beni possedeva, e distribuite tutte le sue ricchezze ai poveri, riserbandosi la sola fede nella Provvidenza, si ritirò nella solitudine; risoluto di condur il rimanente di sua vita in una santa oscurità.

  A189000150 

 Un monte che era d' impedimento a fabbricar una chiesa, lo trasportò altrove col solo comando.

  A189000154 

 Marciava egli contro Aquileia, che si era ribellata, e gli aveva chiuse le porte.

  A189000158 

 R. Quest'orrenda persecuzione avrebbe infierito assai più, se quella man divina che attenta veglia sulla sua Chiesa non avesse tolto dal mondo chi ne era il primo motore.

  A189000164 

 Mentre era condotto al supplizio s. Lorenzo l'accompagnava, e colle lagrime agli occhi: « ah dove te ne vai, disse, o padre santo, senza di me tuo ministro? » Rispose il santo Pontefice: « fatti animo, entro tre giorni mi seguirai ».

  A189000164 

 R. Fu la pura e cieca crudeltà di quest'imperatore, il quale si lasciò persuadere dai Sacerdoti de' falsi Dei, che per riuscir in una guerra che era per intraprendere, dovevasi affatto annientar il cristianesimo.

  A189000170 

 Era in punto di sottoscrivere un terribile editto contro di loro, allorchè fu trattenuto da un fulmine caduto a' suoi piedi.

  A189000170 

 R. L'imperator Aureliano, che nei primi anni del suo regno non era contrario ai cristiani, si cangiò tutto ad un tratto.

  A189000172 

 Manete che ne fu l'autore era nato schiavo nella Persia; una vedova mossa a compassione di lui, non avendo prole, lo adottò, e fecelo allevare come suo proprio figliuolo, istituendolo erede di tutto il suo avere.

  A189000175 

 Vi furono esercitate tali e sì inaudite crudeltà, che si chiamò quest'epoca l'era dei martiri.

  A189000176 

 S. Claudio della Cilicia venne il primo condotto alla presenza del proconsole Lisia, e dichiarandosi risoluto a patir tutti i supplizi piuttosto di rinunziar a Gesù Cristo, il proconsole diede ordine fosse messo sull'eculeo, ossia cavaletto (era un istrumento, che tendeva i membri del paziente a segno, che quasi si rompevano), gli fece metter fuoco sotto i piedi, tagliar pezzi di carne ai talloni, e porgergli sotto gli occhi: « questa non è perdita che affligga, disse Claudio veggendoli, questi apparenti mali sono uno dei beni eterni ».

  A189000182 

 Galerio istigato dalla viziosa sua madre, che era tutto odio e furore contro dei cristiani, indusse Dioclesiano a soscrivere un editto in cui era segnato un termine al cristianesimo, e si doveva recar all'ultima sua distruzione.

  A189000187 

 Quello poi che faceva maggiormente stupire era l'insuperabile costanza, e la pazienza invincibile con cui questi generosi difensori della fede tolleravano i più crudeli tormenti.

  A189000188 

 Così più cristiani si uccidevano, più grande il lor numero diventava, di modo che si diceva, che il sangue dei martiri era un seme fecondo, da cui uscivano a moltitudine nuovi cristiani.

  A189000191 

 Il barbaro Massimiano non era ancora sazio di crudeltà, e a dispetto dei molti contrassegni di clemenza che il genero gli usava, fermò il reo disegno

  A189000193 

 {98[256]} di aver offeso Iddio, ma dagli spasimanti dolori, dai quali era straziato.

  A189000210 

 Il cuore di lui era retto e giusto, e fu esaudito.

  A189000212 

 Allorchè fece la sua entrata in Roma volle che la croce, la quale era stata pegno della sua vittoria, fosse il più bell'ornamento del suo trionfo.

  A189000212 

 La vera religione era divenuta rispettabile

  A189000214 

 R. L'imperatore Licinio tradita la fede che aveva dato a Costantino di non più perseguitare i cristiani, fece ancora molti martiri, tra i quali s. Biagio Vescovo di Sebaste nell'Armenia, assai chiaro per miracoli, e specialmente pei due che avvennero quando era condotto al martirio.

  A189000214 

 {109[267]} il quale soffocato da una lisca che gli era rimasta in gola, era per tramandar l'ultimo respiro.

  A189000217 

 S. Antero fece che si scrivessero più accuratamente gli atti dei martiri, secondo che era già stato stabilito fin dal primo secolo da s. Clemente, il quale istituì sette notai che scrivessero gli atti dei martiri, e li registrassero nei fasti della Chiesa.

  A189000220 

 D. Chi era Ario, e quale la sua dottrina?.

  A189000228 

 Egli era nato in Alessandria d' Egitto, e sebbene ancor molto giovine era intervenuto al Concilio Niceno, dove avea dato luminosi saggi di santità e dottrina, e l'anno appresso fu elevato alla dignità vescovile di sua patria.

  A189000230 

 Gli eretici contenti oltremodo di poter condurre Ario al possesso di quella Chiesa da cui era stato vergognosamente cacciato, stabilirono la prossima domenica, affinché la reintegrazione fosse più segnalata.

  A189000236 

 Questa formola non era punto eretica, ma non esprimeva sufficientemente la fede della Chiesa (anno 349).

  A189000239 

 Il suo letto era una stoia, o la nuda terra, si cibava una sol volta al giorno dopo il tramontar del sole di scarso pane ed acqua; il suo abito consisteva in un ciliccio

  A189000240 

 D. Qual era la vita degli antichi solitarii?.

  A189000242 

 Il lor lavoro che pur era continuo, consisteva nel fare stoie o canestri di giunco che vendevano dandone il prezzo ai poveri.

  A189000259 

 I Macedoniani avevano un esteriore grave, la lor vita era austera: sotto tale apparenza di pietà dilatarono la lor dottrina facendosi molti partigiani.

  A189000262 

 R. S. Damaso Spagnuolo Pontefice insigne per dottrina, prudenza e virtù, era succeduto a Liberio nel 366.

  A189000263 

 D. Chi era s. Girolamo?.

  A189000264 

 R. S. Girolamo nato in Stridone nella Dalmazia era versatissimo nella lingua greca, latina ed ebraica.

  A189000270 

 S. Agostino che aveva ispirato a' suoi colleghi questa moderazione fu uno dei sette eletti a difendere la causa de' cattolici, e provò ad evidenza che non v' era alcun legittimo motivo per rompere l' unità cattolica; e che i Donatisti non avevano altro partito a prendere per mettersi sulla strada della salute che ritornare nel grembo della Chiesa cattolica.

  A189000272 

 Desso era un ingegno sottile, artificioso ed ipocrita, il quale senza cangiar sentimento sapeva cangiar linguaggio.

  A189000273 

 Pelagio e i suoi partigiani pensarono meno a sottomettersi, che ad evitar il rossore della condanna, si tolsero la maschera, e si appellarono ad un concilio generale; ma s. Agostino fece lor vedere che questo concilio era illusorio, e che la Chiesa insieme adunata non farebbe altro che firmare ciò che era stato deciso dai Vescovi dell'Affrica, e ratificato dal Supremo Pontefice, e che in tal caso non trattavasi più di esaminar l'eresia, ma di reprimerla.

  A189000279 

 Quest'ostinazione obbligò i Vescovi a congregarsi in Effeso in numero di 200, dove s. Cirillo in qualità di legato pontificio presiedette al concilio, che era il terzo ecumenico.

  A189000281 

 Alla perfine crescendo la sua empietà insieme co' suoi mali, e improntato del marchio della riprovazione, il suo corpo vivo come era si risolse in marciume, la sua lingua organo di tante bestemmie imputridì, e fu rosa dai vermi; costretto anche a fuggire in quell'orribile stato, egli si uccise precipitando giù da cavallo nel 436.

  A189000281 

 Ma egli era divenuto un oggetto di maledizione, che ovunque recavasi, portava seco il terrore e lo spavento.

  A189000283 

 Con ardente zelo si levò contro Nestorio, e traviò egli stesso insegnando non esservi in Gesù Cristo che una sola natura, il che era un errore opposto a quello di Nestorio.

  A189000283 

 Esso era superiore d'un monastero vicino a Costantinopoli, e fino all'età avanzata aveva sempre mostrato il carattere d'una persona saggia e virtuosa.

  A189000283 

 L'imperatore volle assistere egli in persona alla sesta sessione, dichiarando però ad esempio di Costantino, che esso non era entrato in questa santa adunanza, se non per confermar e difendere colla sua imperial autorità le decisioni del concilio.

  A189000285 

 Questo Principe barbaro, detto il flagello di Dio per le stragi che ovunque menava, era passato dalle Gallie nell'Italia con formidabile esercito, e presa Acquileia, Pavia, e Milano, stava per dar il sacco a Roma senza che vi fosse chi a lui osasse far resistenza; mentrechè l'imperatore co'suoi Generali tremavano di paura alla vista di si potente nemico.

  A189000285 

 R. Leone I Toscano, per dottrina, sapienza e santità cognominato il Grande, fu eletto Papa appunto in que'tempi che più grande era il bisogno della Chiesa.

  A189000288 

 Combattè con tutto ardore gli errori di Nestorio e di {154[312]} Eutiche, e sì grande era la stima che si aveva di lui, che nel concilio romano celebrato sotto s. Ilario Papa, sedeva il primo dopo il Pontefice.

  A189000288 

 Era talmente affabile e caritatevole coi poveri, che se qualche forestiero avesse domandato ove abitasse il Vescovo, gli si rispondeva, che quando avesse trovato una casa circondata di poveri, vi entrasse che era quella del Vescovo.

  A189000293 

 Alla presenza d'una gran moltitudine di popolo colla sola virtù del segno {159[317]} della Croce risuscitò un novizio, che era stato schiacciato sotto la rovina d'una montagna.

  A189000301 

 Già dal secondo secolo la fede era stata predicata in questo vastissimo regno, ma dopochè i Sassoni popoli idolatri ne avevano fatto conquista, la luce del Vangelo era rimasta pressochè estinta.

  A189000306 

 Vi era un gran rigor pei peccatori che tornavano a penitenza.

  A189000307 

 Tutto questo che pur durava anche molti anni, facevasi prima che il peccatore fosse ammesso alla sacra comunione; tanto era il ribrezzo che si aveva per la gravezza del peccato.

  A189000314 

 D. Chi era Maometto, e quale la sua religione?.

  A189000315 

 Siccome vantavasi superiore a Gesù Cristo, subito gli si chiese che facesse miracoli, ed egli rispondeva che i miracoli erano stati operati da Gesù Cristo, e che egli era suscitato da Dio a ristabilir la religione colla forza.

  A189000316 

 Questa fuga di Maometto è chiamata col nome di Egira, che vuol dire persecuzione, da cui appunto cominciò l'era Musulmana, e corrisponde all'anno di Cristo 622.

  A189000319 

 Quando poi l'imperatore Eraclio ebbe vinto i Persiani, loro concedette pace a condizione, che tosto venisse restituita la santa Croce, che quattordici anni innanzi era stata rapita.

  A189000319 

 Quivi rimasto trecent'anni, era stata tolta dal Re di Persia.

  A189000319 

 R. Il santo legno della Croce nel 326 era già stato prodigiosamente ritrovato da s. Elena madre di Costantino, la quale ne avea mandato una parte a Roma, e parte aveva fatto onorificamente riporre {176[334]} in una chiesa eretta sul monte Calvario.

  A189000320 

 A queste parole l'imperatore si spogliò di {177[335]} tutti i contrassegni di sua dignità, e umilmente vestito, col capo scoperto, a piedi nudi ripigliato il sacro deposito, camminando senza difficoltà fin sopra il Calvario, lo ripose nel luogo medesimo, in cui era stato inalberato, allorché fu crocifisso il nostro Divin Salvatore; an.

  A189000324 

 R. Questo Principe aveva esercitato molte crudeltà verso il Papa ed altri, che si opponevano alla nuova eresia, ed era giunto perfino a far uccidere un suo fratello diacono, la cui immagine se gli presentava spesso in sogno con un calice pieno di sangue in mano dicendo: bibe frater, bevi, o fratello, questo sangue.

  A189000329 

 L'imperatore Leone Isaurico, che quanto era valente in cose di guerra, altrettanto era rozzo ed ignorante in fatto di religione, nel 726 prese ad insegnare che non si dovevano onorar le sante immagini, e perciò tutte si dovevano spezzare.

  A189000332 

 L'imperatore Leone fu talmente irritato {184[342]} per questi scritti, che, non potendo egli stesso por le mani indosso a Giovanni, l'accusò vilmente presso il Califfo (ossia principe Musulmano di cui era suddito) imputandogli i più iniqui misfatti.

  A189000343 

 Molte donne furono cotanto intrepide da abbandonarsi {191[349]} esse medesime nelle mani dei carnefici, nulla paventando il ferro e fuoco che loro era preparato.

  A189000344 

 Questa persecuzione parve mitigarsi un poco al colpo della divina vendetta verso Abderanno II, che ne era l'autore.

  A189000348 

 Egli era parente coll'imperatore di Costantinopoli, occupava la carica di primo Scudiere, e di primo Segretario.

  A189000348 

 Ma il Sommo Pontefice chiarito de'maneggi di Fozio consolò s. Ignazio, che era stato ne' modi più indegni trattato, e dichiarò quello intruso, e deposto da ogni autorità, e si preparava una formale condanna, se non che Iddio chiamò questo degno successor di s. Pietro alla ricompensa dei travagli e delle afflizioni pel bene della Chiesa tollerate.

  A189000350 

 R. Dopo la morte di s. Ignazio, Fozio ebbe il mezzo d'introdursi di bel nuovo sulla Sede da cui era stato vergognosamente cacciato.

  A189000358 

 Chiaro per miracoli in vita e dopo morte, il di lui corpo era ancora incorrotto quattrocento vent'anni appresso la sua morte.

  A189000358 

 Fondò vari monasteri; e tanta era l'impressione, che la santità sua produceva sugli animi altrui, che dovunque si fermava o passava ristabiliva la regolar osservanza, il fervore per la divozione, l'impegno alle più eroiche virtù.

  A189000358 

 Sentendosi animato ad una vita rigida ed austera, andò a ritrovare s. Marino uomo insigne per santità, che era Abate d'un monastero presso a Venezia.

  A189000360 

 Ella si scoprì in Orleans città della Francia, ove fu portata da una donna forestiera, che infettò ivi più persone, ma specialmente due insigni personaggi, uno per nome Stefano, l'altro Lisojo, i quali essendo tenuti per uomini dotti e santi, poterono in breve tempo {201[359]} dilatar molto la loro dottrina, la quale altro non era che un gruppo di errori che conducevano ad un vero ateismo.

  A189000362 

 Era questo il tempo che abbisognava d'un Pontefice saggio, e intrepido per combattere gli errori di Berengario che empiamente negava trovarsi Gesù Cristo realmente presente nell'Eucaristia.

  A189000369 

 Egli era quasi in continuo digiuno, e sempre a pane ed acqua, passando alle volte anche tre giorni senza gustare alimento alcuno, camminava a piè nudi, si dava la disciplina a sangue, faceva frequenti genuflessioni, si batteva spesse volte il petto, pregava a braccia distese, dormiva poco, e questo sopra una stuoia distesa sul duro terreno, dopo l'officio della notte diceva il Salterio sino a giorno.

  A189000371 

 Enrico stesso da tutti abbandonato, e dal proprio figliuolo spogliato dell'impero fu tolto dal mondo con morte improvvisa, e il di lui cadavere, perché era stato {211[369]} scomunicato, stette insepolto con gran disonore ed obbrobrio.

  A189000373 

 Mentre disputava con uno che negava d'esser reo di Simonia, gli comandò {212[370]} di recitare il Gloria Patri; lo cominciò tre volte, ma non potè mai profferire quelle parole «et Spiritui Sancto» perchè era colpevole dei delitti imputatigli.

  A189000379 

 {217[375]} Nutriva tenera divozione verso la Beata Vergine, e camminando per istrada, o lavorando nei campi recitava l'Ave Maria che era la sua orazione favorita.

  A189000380 

 La sua carità verso dei poveri era {218[376]} grandissima, e tutto quel tanto che gli rimaneva dallo scarso suo sostentamento, donavalo in limosina.

  A189000389 

 Col segno della croce guarì un Vescovo, che oppresso dal male era per esalar l'ultimo respiro; una donna, ed un fanciullo cieco, ed una fanciulla gobba furono da lui risanati alla vista di una gran moltitudine.

  A189000407 

 Era questa un mostruoso complesso di false dottrine, che conteneva le immondezze di tutte le eresie insorte ne'secoli anteriori.

  A189000413 

 Un giorno incontrò un uomo di buona famiglia, ma assai povero e mal vestito; egli ne fu sì commosso, che levatosi l'abito che s'era recentemente fatto fare, obbligò il mendico a vestirsene.

  A189000413 

 Uscì poscia dalla {239[397]} città d'Assisi, si pose a servir i leprosi e ad esercitar altre opere di misericordia, fissando dimora presso una Chiesa dedicata alla Madonna degli Angeli, detta anche della Porziuncola dal luogo in cui era situata.

  A189000419 

 Convien peró osservare che tal predicazione era accompagnata da continuo digiuno, preghiera, ed altre rigorosissime penitenze con una moltitudine di miracoli che lo fecero chiamar Taumaturgo ossia operator di miracoli.

  A189000426 

 Mentre il sacro Ministro era per porgergli il SS. Viatico gli chiese se credeva fermamente che quello fosse il corpo di Gesù Cristo: « meglio nol crederei, rispose, qualora lo vedessi in tutta la luce con cui è salito al cielo «.

  A189000428 

 Avvertito dal suo superiore di pensare che era a mensa del re, ne dimandò al Principe umile perdono; ma il re pieno di maraviglia, chiamò subito un segretario, a cui diè comando di scrivere la risposta a Manete.

  A189000428 

 Questi in età di cinque anni, fu messo in educazione nel monastero di Monte Cassino, ove fece sorprendenti progressi nelle scienze e nella pietà; ma sapeva sì ben nascondere il suo ingegno, che il suo silenzio passava per istolidezza, laonde da suoi condiscepoli era chiamato il bue muto.

  A189000438 

 R. Vi era costante tradizione in tutto il mondo cristiano, che chiunque nell'anno secolare visitasse la chiesa di s. Pietro in Roma, acquisterebbe indulgenza plenaria di tutte le sue colpe.

  A189000440 

 Urbano VI considerando che questo termine era ancor troppo lungo, ordinò, si celebrasse ogni 33 anni.

  A189000446 

 Santa Brigida discendente dai re di Svezia, sin {261[419]} dall'età di sette anni grandemente istruita nella via della perfezione metteva in pratica con tal coraggio le maggiori virtù, che la sua infanzia era stimata un prodigio della grazia divina.

  A189000448 

 Appena sonnacchiava un'ora nella notte, e tutto il resto del tempo era impiegato nell'orazione e nel lavoro.

  A189000448 

 R. S. Catterina da Siena, non men di s. Brigida famosa per le grazie straordinarie onde Iddio la colmò, all'età di soli cinque anni era da tutti chiamata la piccola santa, tanto era lo spirito di pietà e virtù che fin da quell'età dimostrava.

  A189000449 

 Ma mentre era dal Papa mandata a trattar alcuni affari colla regina di Napoli, giunta a Roma cadde in una grave malattia, per cui dopo aver mostrato la più eroica pazienza, consumata dall'amor di Dio e dalle sue inenarrabili austerità volò al suo celeste sposo l'anno 1380.

  A189000460 

 Egli veniva da Exilles, luogo vicino a Susa, che per alcuni trambusti di guerra era in quell'anno stato messo a sacco.

  A189000460 

 Ora fra le spoglie poste sul mulo v'era un ostensorio derubato alla Chiesa di quel luogo con entro un'ostia consacrata.

  A189000462 

 Non solo loro somministrava quanto era necessario, ma {277[435]} li convocava a mensa, e colle proprie mani li serviva.

  A189000464 

 A tali notizie tutta l'Italia era piena di terrore, lo stesso Pontefice tremava.

  A189000466 

 Meditabondo ed intelligente qual era, al vedere tutte le sere il sole partirsi dall'orizzonte, si persuase che al di là dell'oceano vi esistessero terre abitate da esseri intelligenti; laonde formò il disegno d' andarle a conoscere.

  A189000470 

 Avvisato che un ardente fornace di calcina era per cadere, egli corre, vi entra, e si ferma in mezzo al fuoco, sinchè riparata la spaccatura ne impedì la rovina.

  A189000470 

 Il suo {282[440]} letto era una pietra, il suo alimento erbe, radici, e un po'di acqua, un ciliccio armato di punte di ferro gli vestiva il corpo; bastava la vista di un crocifisso per rapirlo in estasi; se udiva parlar di Maria, gli cadevano le lacrime per tenerezza.

  A189000480 

 Sopra i loro stendardi era scritto; Piuttosto Turchi che Papisti.

  A189000487 

 Questi mali avrebbero durato di più, se Iddio non avesse tolto di vita chi ne era l'autore.

  A189000498 

 Sovente faceva celebrar la pompa dei proprii funerali per rassodar il pensiero, che era morto al mondo.

  A189000502 

 R. Calvino dopo d'averla fatta da tiranno alcun tempo in Ginevra, ne fu obbrobriosamente cacciato via, e si rifugiò in varie città, le quali tutte lo facevano fuggire appena lo scorgevano pericoloso e turbolento qual era.

  A189000509 

 Erigere altarini, ornarli, far ivi preghiere, imitar le cerimonie della Chiesa era suo divertimento.

  A189000509 

 Non si può concepire come un uomo solo abbia potuto effettuare tante numerose e grandiose azioni, se non con dire che la mano di Dio era con lui.

  A189000509 

 Vittima di carità, considerava la morte come sua corona; correva notte e giorno portando ovunque parole d'amore di conforto, e di confidenza; ministrava i santi sacramenti agli appestati, li serviva egli stesso; era sempre in azione, mangiava a cavallo per non perder tempo, in un sol giorno largheggiò in elemosina l'eredità di 40000 aurei, un'altra volta 20000.

  A189000510 

 D. Chi era s. Luigi Gonzaga?.

  A189000511 

 A quattro anni amava già la solitudine, ed era sovente ritrovato in qualche cantuccio della casa o sul solaio, ove genuflesso colle mani giunte avanti il petto fervorosamente pregava.

  A189000511 

 R. S. Luigi detto l'Angelico pel candore de'suoi costumi, e per l'ardore, che aveva di far penitenza, era primogenito de' marchesi Gonzaga padroni di Castiglione.

  A189000513 

 Gelosissimo custode d'illibata verginità, conosceva al solo odore chi era fregiato di questa virtù, e chi era macchiato del vizio opposto.

  A189000513 

 Il Signore attestò la santità di Filippo con molte maraviglie; era così infiammato d'amor di Dio che lo si sentiva sclamare « basta Signore, non più, chè io muoio d'amore».

  A189000513 

 Ma Iddio gli manifestò che il luogo di sua missione era la stessa Roma; per la qual cosa cominciò ad esercitar ogni Uffizio di carità verso i medici, gli infermi, e verso ogni sorta di bisognosi.

  A189000518 

 Vestito poi l'abito del terzo ordine di s. Domenico, raddoppió il fervore e le austerità; un ciliccio armato di punte di aghi le copriva la persona; di giorno e di notte portava un velo tessuto di pungentissimi aculei, il suo letto era un ammasso di nodosi bastoni, su cui ella prendeva scarso riposo, e il resto del tempo lo passava in orazione e in opere di carità.

  A189000524 

 In ogni luogo pei cristiani vi era persecuzione, orrore, sangue e morte; basti il dire che dal 1597 al 1650 furono {325[483]} martirizzati più d'un millione e duecento mila fedeli, la maggior parte con tormenti così crudeli, che quello del fuoco passava per una grazia.

  A189000526 

 All'uscire da una conferenza, in cui erasi preso il partito di sterminar il cristianesimo, fu improvvisamente sorpreso da alcune doglie di viscere tanto insopportabili ed impetuose, che fu costretto a mettere orrende grida, a divincolarsi, a dibattersi, a smaniare: era una cosa spaventevole le convulsioni che l'agitavano, la schiuma che gli usciva di bocca, gli urli, le istanze, che faceva, perché fosse allontanato un cristiano, che {326[484]} egli diceva veder armato di falce, e con essa minacciarlo incessantemente.

  A189000530 

 R. Al primo comparire de' missionari Vangelici in questo vastissimo emisfero, insorsero difficoltà gravissime per la predicazione, ma come si cominciò a perseguitare e cercar a morte i cristiani, si vide ben tosto che lo spargimento del loro sangue era seme fecondo di novelli cristiani, che più ne uccidevano, più copioso era il loro numero; quei popoli infelici da tanti secoli, ottenebrati dalle ombre di morte, dati all'ubbriachezza, all'impudicizia, ai ladronecci, e quel che fa maggiormente orrore, avvezzi a mangiar carne umana; pure illuminati dalla luce del Vangelo deposero tutta la loro fierezza, divennero casti, temperanti, e fervorosi a seguo da mostrarsi pronti ogni momento a spargere intrepidamente {329[487]} tutto il loro sangue per Gesù Cristo.

  A189000532 

 Confessare, predicare, portar caritatevoli soccorsi negli ospedali, nelle carceri, nelle case dei poveri era sua indefessa occupazione; guadagnò molti peccatori, converti parecchi {331[489]} ebrei, ritornò alla vera fede moltissimi eretici.

  A189000543 

 Rousseau che era giunto all'empietà di sfidare l'eterno Giudice a trovar un uomo migliore di sè, alla fine fu sorpreso da prodigiose paure e spaventi, per cui pensavasi, che tutti gli volessero dare la morte, onde disperato inghiottì il veleno, e per togliersi alla durata dei patimenti e al lento effetto del medesimo diedesi un colpo di pistola, an.

  A189000545 

 Il Papa era Clemente XIV. Tutto fu come lui annunciò

  A189000547 

 Regicida qual era, dopo la breve tirannia di diciotto {345[503]} mesi, bastanti però per riempir il mondo d'orrore, venne egli stesso in odio a coloro che lo applaudivano, gli si promove il processo per condurlo alla ghigliottina.

  A189000555 

 Così la Chiesa romana assalita nel suo Capo e nei suoi membri era esposta ad una persecuzione altrettanto ingiusta che odiosa; ed invece di lodi a Dio si facevano in Roma processioni civiche, e si cantavano inni alla libertà.

  A189000555 

 — Il Papa gliene diè uno, dicendo, « non posso darvi quest'altro, perchè (era l'anello pescatorio, che serve di sigillo a tutti i Papi) esso {351[509]} deve passare a' miei successori ».

  A189000557 

 Egli era menato schiavo dai suoi nemici, che studiavano segretezza, perchè non fosse conosciuto.

  A189000557 

 Il disegno dei nemici del Papa era di avvilir la religione nel suo Capo, ma questo viaggio non fu che una serie di trionfi tanto pel Pontefice quanto per la religione.

  A189000559 

 R. Dopo tanti viaggi e stenti, dopo tante inquietudini, contrarietà, disagi, ed insulti d'ogni maniera, specialmente tollerati nella sua prigione, questo illustre martire era giunto all'istante, in cui doveva {355[513]} ricevere la palma dovuta a' suoi patimenti.

  A189000563 

 Ma l'imperatore ricompensò questa condiscendenza del Papa colla più mostruosa ingratitudine, lasciandosi trasportar contro di lui ad eccessi, di cui fino allora non v'era esempio.

  A189000565 

 R. Napoleone, perchè il Papa l'incoronasse si protestava di voler essere ubbidientissimo figliuolo della santa Sede; incoronato che fu tolse la maschera, e si mostrò qual era; scrive lettere ingiuriose al Papa, contro il fatto giuramento cerca impadronirsi di Roma, e fare del Papa uno schiavo de' proprìi voleri.

  A189000567 

 Quello che realmente sorprende si è che quanto più i nemici studiavansi di avvilire il Vicario di G. Cristo, tanto più grande era la venerazione ed il rispetto che i popoli per ogni dove gli dimostravano.

  A189000571 

 La sua possanza colossale faceva tremar tutta l'Europa, il suo nome era temuto per tutto il mondo.

  A189000597 

 Giunto al luogo del supplizio s' inginocchiò e orò per alcun tempo, finché sospeso e legato sopra una croce offrì in sacrifizio la propria vita per amore di chi morto era per lui crocifisso, 11 settembre 1840.

  A189000597 

 In prigione poi era messo a ginocchia nude su d'una catena di ferro, con i cappelli stretti ad un cavicchio posto al di sopra della sua testa, che ritta dovea tenere, le braccia frattanto a destra ed a sinistra stirate venivano da dne corde, alle cui {381[539]} estremità era attaccato un enorme peso, onde lentamente sfinire I' invitto Confessore.

  A189000599 

 R. Alfonso Ratisbona delle più doviziose famiglie israelitiche di Strasburgo era tutto odio contro la religione cattolica, soprattutto perchè il suo fratello Teodoro erasi renduto cristiano e consecrato di poi al ministero sacerdotale.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000025 

 Era il Salvatore nell'età di trent'anni, quando diede principio alla sua predicazione.

  A190000025 

 Una moltitudine di gente di ogni età e di ogni condizione attonita per le opere straordinarie di cui era testimonio lo seguiva ovunque.

  A190000030 

 Figlio di Dio vivo: egli dà a Dio l'epiteto di vivo per distinguerlo dalle false divinità degli idolatri, che, essendo fatte dalle mani degli uomini, sono morte, ed era un dire: Voi siete vero figlio di Dio, figlio del Padre eterno, perciò con Lui creatore e supremo padrone di tutte le cose.

  A190000030 

 Pietro adunque divinamente inspirato dice: Voi siete Cristo: ed era quanto dire, Voi siete il Messia promesso da Dio venuto a salvare gli uomini.

  A190000035 

 Cioè Pietro era sicuro in quel punto della sincerità de'suoi affetti, ma non lo era egualmente per 1' avvenire.

  A190000039 

 S. Pietro volendo corrispondere a tanti segni di benevolenza, e mostrare al Divin Salvatore la sua gratitudine aveva ripetutamente dichiarato che era pronto a dare per lui la propria vita.

  A190000040 

 Imperocchè Gesù Cristo assicurò s. Pietro che egli aveva pregato, acciocchè la fede di lui non venisse mai a mancare: ma chi potrà mai mettere in dubbio che la preghiera di Gesù Cristo sia stata esaudita? E certamente il nostro Divin Salvatore accertò s. Pietro che la detta sua preghiera era stata pienamente esaudita, mentre come per legittima conseguenza gli diede il carico di confermare nella fede gli altri apostoli.

  A190000041 

 Essi poi secondo l'ordine avuto dal divin maestro ritornarono in Gerusalemme e si ritirarono nel {20 [20]} cenacolo che era una gran sala destinata daprima a uso di refettorio, ma poscia convertita dagli Apostoli nella prima chiesa cristiana.

  A190000045 

 - A quel tempo un gran numero di Giudei era in Gerusalemme per la festa di Pentecoste.

  A190000045 

 S. Pietro allora era soltanto conosciuto come un povero pescatore, ma ricevuta la pienezza dei doni dello Spirito Santo, si senti pieno di coraggio e di scienza da presentarsi al pubblico e predicare Gesù Cristo a quella stessa moltitudine che pochi giorni prima cogli schiamazzi lo aveva condannato a morte i Fratelli, prese loro a dire, ascoltate le mie parole.

  A190000048 

 - Era maraviglioso il tenore di vita di que'primi cristiani.

  A190000051 

 Egli era fra tutti segnalato pei molti miracoli che operava nel popolo e per la straordinaria sua sapienza.

  A190000054 

 Egli era nato a Tarso capitale della Cilicia da parenti Ebrei della tribù di Beniamino.

  A190000054 

 Esso era fariseo, vale a dire apparteneva a quella scuola di Ebrei, la quale si faceva uno studio particolare per istruirsi profondamente nella legge ed osservarla, benchè la loro pietà non fosse altro che cosa tutta esterna.

  A190000056 

 Ma egli superando ogni rispetto umano lasciava dire quello che ciascuno voleva, e disputava contro agli Ebrei provando colle Sacre Scritture e co'miracoli che Gesù Cristo era il Messia predetto dai profeti, inviato da Dio a salvare gli nomini.

  A190000058 

 Parlava ancora, allora che in modo sensibile discese lo Spirito {30 [30]} Santo sopra i suoi uditori e comunicò loro il dono delle lingue, siccome era accaduto nel cenacolo di Gerusalemme.

  A190000060 

 Da Antiochia s. Pietro andava a predicare nelle città e ne'paesi vicini, e dopo sette anni si recò a Roma nell'anno 42 dell'era cristiana.

  A190000060 

 S. Pietro dopo essersi fermato per tre anni incirca a Gerusalemme, costrettovi dalla persecuzione si trasferi in Antiochia che allora era la capitale dell'Oriente.

  A190000062 

 Subito si udì una salmodia celeste, la quale echeggiò tre giorni per tutta quell'abitazione, anche nel tempo in cui il corpo di lei era processionalmente portato ad essere seppellito nell'orto di Getsemani.

  A190000062 

 Va pertanto cogli altri Apostoli al sepolcro: lo aprono, (erano cessati i cantici celesti), mirano per entro e più non veggono il corpo di Maria, bensì i soli pannolini in cui quello era stato avvolto, e che tramandavano tuttora fragrantissimo odore.

  A190000063 

 Infatti egli risanava storpi, ciechi, sordi e malati di ogni genere portati a lui in sì gran numero, che non era quasi più possibile l'avvicinarlo.

  A190000065 

 Per definire la cosa formalmente s. Pietro convocò a concilio gli Apostoli, e gli ecclesiastici che erano in Gerusalemme, e quindi come capo e supremo pastore, che egli era, e vicario di Gesù Cristo sopra la terra, propose la questione, ragionò intorno alle cose da stabilirsi, e dopo lunga e viva discussione pronunzio {37 [37]} la sentenza, alla quale s. Giacomo pel primo, e poscia tutti gli altri aderirono.

  A190000066 

 Ma si stimò bene di proibirlo qui in modo esplicito e chiaro a motivo dei gentili, che venivano alla fede, i quali prima che ricevessero il lume del s. vangelo, non pensavano che la fornicazione fosse peccato; tanto in loro era offuscato il lume della ragione.

  A190000068 

 Affinchè si comprendano le cause delle persecuzioni è bene di notare come nel romano impero era severamente proibito di predicare o professare nuove credenze, che non fossero approvate dallo stato.

  A190000068 

 Altro motivo di persecuzione era il confondere spesso i cristiani cogli Ebrei che si volevano distrutti.

  A190000069 

 S. Pietro per umiltà chiese di essere crocifisso col capo all'ingiù, e riportò la gloriosa palma del martirio sul monte Gianicolo l'anno 67 dell'era volgare, 86 di sua età.

  A190000070 

 Al ritorno Pietro affidò a s. Lino una importante missione nella Gallia che era tuttora immersa nell'idolatria.

  A190000071 

 La elezione di s. Lino avveniva nell'anno sessantesimo settimo dell'era volgare.

  A190000072 

 Era l'anno di G. Cristo 71.

  A190000076 

 A Nerone era succeduto, come si disse, un imperatore di nome Galba e poi un altro di nome Vitellio, i quali pei loro vizi e per la loro tirannia furono deposti dal trono, ed in loro vece proclamato un gran generale di nome Vespasiano.

  A190000076 

 Costui amava la giustizia per quanto può amarla un re idolatra; ed era da tutti amato per una certa all'abilità e pel suo coraggio.

  A190000077 

 L'assedio incominciò mentre {45 [45]} gran numero di forestieri era ivi accorso per celebrare le feste pasquali: per lo che quella sventurata città trovandosi sovrapiena di gente, vennero tosto a mancare di alimento a segno che gli abitanti spinti dalla fame, l'un l'altro strappavansi di mano le cose più sozze per nou morire.

  A190000080 

 Ma i sacerdoti degli idoli dicendo che quel miracolo recava ingiuria agli Dei, obbligarono il timido Saturnino, tale era il nome del padre della fanciulla guarita, a condannare a morte il santo Pontefice.

  A190000081 

 Nato in Roma, egli era stato instruito da s. Pietro nella fede, ed aveva molto lavorato durante il pontificato di lui e del suo antecessore s. Lino.

  A190000088 

 Insomma che noi possiamo rallegrarci della carità e dell'ordine stabilito tra voi.» Quella lettera fece tale impressione sopra l'animo dei Corinti, che rientrando in se stessi riconciliaronsi coi propri pastori, chiesero perdono della loro ostinazione e venerarono tutti la parola del vicario di Gesù Cristo che era in Roma.

  A190000090 

 Tale era la testimonianza che un persecutore rendeva del numero e della santità dei cristiani.

  A190000099 

 - A s. Anacleto era succeduto papa s. Evaristo bellemita di nascita, il quale rimasto papa per circa 9 anni nel 121 terminò il pontificalo col martirio.

  A190000125 

 - S. Policarpo discepolo di san Giovanni evangelista e vescovo di Smirne, informato del gran numero di eretici che eransi portati a Roma, venne egli pure in questa città per dissipare le loro arti sotto al pontificato di s. Aniceto successore di san Pio I. La venuta di lui era molto opportuna perciocchè avendo egli conversato cogli Apostoli, godeva grande autorità presso tutti; perciò, come dice s. Ireneo, molti di quelli che erano stati sedotti dagli errori di Valentino e di Marcione, per l'efficacia della sua parola furono ricondotti alla Chiesa di Gesù Cristo.

  A190000127 

 Era questo uno dei punti più essenziali in cui san Policarpo dispiegava il suo zelo, cioè che i cattolici si tenessero lontani dagli eretici per conservare illibata la vera fede.

  A190000128 

 Questa tolleranza era diretta a compiacere quegli ebrei che di recente erano venuti alla fede.

  A190000129 

 Mentre s. Policarpo era in Roma seppe che la persecuzione tornava ad infierire nella sua diocesi.

  A190000136 

 Egli era stato mandato dal papa con altri ecclesiastici a predicare il Vangelo nelle Gallie, e governava da quarant'anni la sede di quella città.

  A190000137 

 Nella medesima persecuzione il pontefice san Sotero era coronato del martirio nel 177.

  A190000139 

 8).» È questo uno dei vari fatti della Chiesa primitiva, i quali ci mostrano la pratica già stabilita allora della Confessione sagramentale e della credenza che questa era instituita dal nostro Signor Gesù Cristo per la facoltà che egli diede agli apostoli di rimettere i peccati.

  A190000142 

 La lettera comincia col pregare il papa di volersi adoperare per dar la pace alla Chiesa, che in quei tempi era messa sossopra da Montano e dai suoi seguaci; perciocchè era proprio del supremo pastore della Chiesa l'invigilare, che si scoprissero gli errori e fossero condannati.

  A190000150 

 Di ciò sdegnato Teodoto si diede apertamente a predicare l'errore, insegnando, {75 [75]} che Gesù Cristo non era Dio.

  A190000150 

 Per fuggire l'obbrobrio in cui era caduto, venne a Roma, persuaso di poter qui vivere sconosciuto.

  A190000150 

 Riconosciuto dai Romani, era ovunque schivato, e niuno voleva partecipare con lui in cose sacre.

  A190000150 

 Sebbene applicato nelle fatiche dell'arte sua, che era di conciatore o negoziante in pelli, era tuttavia molto istrutto nelle sacre lettere.

  A190000157 

 Abbracciando le ginocchia di quanti erano presenti chierici e laici, loro mostrava i segni delle percosse con cui era stato punito e le cicatrici delle piaghe sofferte per la confessione del nome di Gesù Cristo.

  A190000157 

 Ma acciocchè non avesse a morire fuori della Chiesa chi era già stato confessore della fede, più e più volte gli apparve Gesù Cristo nel sonno riprendendolo del suo enorme misfatto.

  A190000160 

 Ma essendo morto l'imperatore Eliogabalo, per buona ventura era succeduto un altro di nome Alessandro Severo, che lasciò in pace i sognaci di Gesù C., {79 [79]} anzi sul principio del suo regno li favorì in più modi.

  A190000163 

 Anticamente era stabilito per legge presso ai Romani di non seppellire dentro alla citta i cadaveri, i quali perciò erano seppelliti nelle campagne, e bene spesso dopo essere stati abbruciati e ridotti in cenere.

  A190000168 

 Il santo sacrificio per lo più era offerto sopra la tomba di un martire da poco tempo morto per la fede.

  A190000169 

 - Nel pontificato di s. Callisto la Chiesa non ebbe a sostenere persecuzione generale, imperocchè Alessandro Severo era benevolo ai cristiani.

  A190000176 

 Il pontefice 1'accolse con bontà, di poi ringraziò il {85 [85]} Signore con queste parole: O Signore Gesù Cristo, vero l'astore e Redentore delle anime, benedici Cecilia tua serva, che quale ape industriosa si adopera per servirti; imperciocchè il suo sposo che era un leone feroce è divenuto mansueto agnello.

  A190000179 

 Nello stesso giorno Massimo era pure coronato del martirio.

  A190000201 

 In questa occasione Tertulliano scrisse un libro col titolo: Della corona del soldato, in cui dimostra che in quel caso tale cerimonia era atto d'idolatria, perciò illecito.

  A190000202 

 - Massimino decretò da prima la persecuzione contro tutti i cristiani, ma {94 [94]} quando s'accorse che quella era una parte troppo considerevole de'suoi sudditi, si limitò a proibire d'abbracciare la loro religione; e intanto diede ordine di mettere a morte specialmente i vescovi come autori dei progressi del cristianesimo.

  A190000203 

 Gli succedette s. Antero, cui dopo un mese di pontificato era troncata la testa.

  A190000205 

 La persecuzione sarebbe stata assai più lunga se Iddio non avesse tolto di vita chi ne era l'autore.

  A190000206 

 Le sferze, gli uncini di ferro, il fuoco, le bestie feroci, la pece bollente, le tanaglie infuocate, tutto era messo in opera per tormentare i confessori della fede.

  A190000207 

 S. Cipriano avendo ricevuto dal clero di Roma la relazione della morte di san Fabiano, rispondendo si esprime così: «Era già corsa voce fra noi, che il glorioso pontefice Fabiano era passato da questa vita, e questa notizia vagava incerta quando ho ricevuta una lettera che mi dà piena contezza della gloriosa sua morte.

  A190000209 

 Esso era nato a Neocesarea nel Ponto da nobile famiglia.

  A190000214 

 - Il celebre Origene era nato in Alessandria d'Egitto.

  A190000214 

 Allora Origene, giovine com'era, per sostenere la madre e i sei fratelli, cominciò a dar lezioni di grammatica e di belle lettere.

  A190000215 

 La fama di lui era divenuta così grande che niuno andava in Alessandria, fosse cristiano, fosse pagano, senza andarlo a visitare.

  A190000217 

 Il capo visibile della Chiesa era rappresentato dal clero di Roma, che, come dice s. Cipriano, ne assunse provvisoriamente il governo.

  A190000217 

 Questo spazio di tempo dicesi Sede vacante {102 [102]} perchè non era vi alcun papa, ed è quasi il tempo più lungo notato nella storia ecclesiastica, in cui la santa sede sia stata senza pontefice.

  A190000220 

 Perciocchè in que'calamitosi tempi di prevaricazione il solo cibarsi di quelle cose era dai gentili reputato indizio di aver negata la fede.

  A190000230 

 In tempo di sua giovinezza Novaziano, {106 [106]} essendo ancora idolatra, era stato posseduto dal demonio, ed essendone stato liberato per opera degli esorcisti deliberò di abbracciare la fede.

  A190000230 

 Mentre era catecumeno e facevasi istruire nel Vangelo cadde malato, perciò gli fu amministrato il Battesimo nel proprio letto.

  A190000240 

 - Informato l'imperatore di quanto era avvenuto nella casa di Cereale, arse di sdegno, e ordinò che tutti i novelli cristiani col pontefice fossero condotti nella via Appia a fare un sacrifizio a Marte, pena la morte a chi si rifiutasse.

  A190000243 

 Fra le altre falsità, diceva che non eravi distinzione reale tra le persone della SS. Trinità, che il Padre era la stessa persona che il Figliuolo e lo Spirito Santo.

  A190000243 

 {111 [111]} Martirizzato anch'esso dopo tre anni e tre mesi di pontificato, montò sul trono di san Pietro Sisto II. Era esso ateniese, e tenne il pontificato appena un anno.

  A190000249 

 Mentre era condono al supplizio, s. Lorenzo, suo diacono, l'accompagnava colle lagrime: «Ah! dove ne vai, diceva, o Padre santo, senza di me tuo ministro...?» A cui rispose il pontefice: «Fatti animo, fra tre giorni mi seguirai.

  A190000258 

 Aureliano vide che per fare giustizia ai cristiani di Antiochia in cosa appartenente ai loro interessi religiosi, la via più certa era di rimetterla al giudizio del papa, promettendo di farne eseguire la sentenza.

  A190000258 

 Primieramente che la venerazione dei fedeli verso il romano pontefice siccome loro capo supremo era si notoria a quei tempi che gli stessi gentili la conoscevano.

  A190000260 

 Il suo errore principale era che vi siano due Dei, l'uno buono e operatore del bene, l'altro cattivo e operatore del male.

  A190000261 

 {119 [119]} S. Cajo, come nipote dell'imperatore, non mancò di far vive rimostranze, ma tutto inutilmente, che anzi per fare cosa grata a'pagani, si rinnovò il decreto imperiale, per cui l'idolatria era proclamata la sola religione dell'impero.

  A190000262 

 Ma in fine si risolse a pronunciare anche contro di lui sentenza di {120 [120]} morte, tanto era l'odio che portava alla religione cristiana.

  A190000262 

 Sebbene Diocleziano desiderasse la distruzione dei cristiani, tuttavia sentiva ripugnanza a condannare s. Cajo, il quale, come suo stretto parente, gli era stato custode dell'infanzia, e che egli stesso conosceva essere uomo di grande virtù, e come tale aveva sempre amato e venerato.

  A190000263 

 Quel sacerdote era s. Marcellino che gli succedette nella santa sede.

  A190000263 

 Questa legione era così appellata perchè i militi che la componevano solevano coscriversi e radunarsi in Tebe, celebre città dell'Egitto.

  A190000266 

 Egli colla legione era a dieci miglia lontano dall'imperatore in un luogo allora detto Agauno, ed ora s. Maurizio a piè del Gran s. Bernardo.

  A190000267 

 - Erano già trascorsi diciott'anni da che Diocleziano e Massimiano governavano l'impero, e sebbene in quello spazio di tempo i cristiani fossero sempre perseguitati, tuttavia la persecuzione era lungi dall'essere giunta a quella spaventevole fierezza a cui arrivò negli ultimi anni del regno di Diocleziano.

  A190000267 

 Era dei Martiri.

  A190000268 

 Diocleziano era di età avanzata, e sebbene detestasse la cristiana religione, tuttavia aveva dovuto più volte ammirare la fedeltà e virtù eroica dei cristiani.

  A190000268 

 Era eziandio recente il fatto della Legion tebea, martirizzata dal suo collega Massimiano.

  A190000271 

 Un terzo decreto era diretto contro ai vescovi e sacerdoti i quali dovevano di preferenza essere cercati a morte, Massimiano confermò in Occidente quanto il suo collega aveva stabilito nella parte orientale dell'impero.

  A190000276 

 Dopo {127 [127]} nove mesi di prigione vennero di notte i suoi cherici, lo trassero da quel luogo e lo condussero ad una casa appartenente ai cristiani, ove era un oratorio segreto.

  A190000276 

 Massenzio, figliuolo di Massimiano, d'accordo con Galerio nel perseguitare i cristiani, appena seppe che Marcello era loro capo, lo fece mettere in prigione minacciandolo della morte se non rinunciava alla sua dignità e non faceva sacrifizio agli idoli.

  A190000276 

 Questo oratorio era nel luogo ove ora sorge la bella chiesa di s. Marcello in Roma in via del Corso.

  A190000293 

 - Costantino era figlio di Costanzo Cloro e di s. Elena.

  A190000294 

 Egli non era ancora istruito nella fede, ma amava i cristiani, e, avendone più volte sperimentata la fedeltà, aveva dato ordine che nella Gallia e Brettagna, dove egli comandava, si cessasse dalla persecuzione, e che ogni cristiano fosse considerato come ogni altro cittadino.

  A190000295 

 Pel vizio dell'avarizia e della crapula costui era divenuto dispregievole in faccia a tutti i buoni, così che da tutte parti s'invocava il nome di Costantino che venisse a liberarli da quel tiranno, e Costantino non si rifiutò di prendere le armi per abbattere il nemico dell'umanità e della religione.

  A190000298 

 - Secondo il detto Eusebio questo stendardo era una lunga picca ricoperta di oro e ad una certa altezza traversata da un pezzo di legno, che formava una croce.

  A190000298 

 Nella parte superiore, che s'innalzava al di sopra delle braccia, era attaccata una corona risplendente per oro e gioie, nel cui mezzo compariva il monogramma di Cristo formato da due lettere greche iniziati della parola Cristo

  A190000298 

 Sulla parte superiore della croce sotto alla corona ed al monogramma vi era collocato il busto in oro di Costantino e di due suoi figliuoli.

  A190000299 

 Uno scontro era già succeduto a Susa; più grave combattimento avvenne nella vasta pianura, che giace tra Rivoli e Torino, ove Costantino rimase vittorioso.

  A190000301 

 Volendo poi rendersi propizi gli Dei, offeriva loro donne e fanciulli, e mentre era tuttora fumante il sangue delle vittime, quel barbaro cercava nelle viscere di quegli infelici il presagio del suo destino.

  A190000304 

 Diciamo gloriosa, perchè senza dubbio era questo un avvenimento di grande importanza; e fu da questo tempo che i romani imperatori, avendo conosciuta la {137 [137]} santità del cristianesimo, cominciarono a proleggerlo e professarlo pubblicamente.

  A190000305 

 Il romano pontefice fino allora perseguitato divenne oggetto di riverenza al cristiano imperatore, che in esso venerando il vicario di quel Dio da cui egli riconosceva le sue vittorie ed il suo impero, pensò di provvedergli quanto era necessario al suo decoro.

  A190000309 

 I disordini crebbero a segno, che i Donatisti risolsero di appellarsi a Costantino che allora era nella Gallia.

  A190000309 

 Per ragione si adduceva che colui, il quale, lo aveva consacrato, era Felice vescovo di Aptunga, reputato traditore, cioè reo di avere in tempo di persecuzione consegnato i sacri libri ai persecutori, ed anche perchè a quella ordinazione non fosse presente il numero dei vescovi che secondo loro si richiedeva.

  A190000309 

 Quando per altro conobbe trattarsi di religione egli scrisse che non era di sua competenza, e che come laico non poteva profferir giudizio intorno ai ministri di quel Dio da cui doveva egli stesso fra breve essere giudicato.

  A190000309 

 Questa setta ebbe principio l'anno 311 ai tempi di Ceciliano vescovo di Cartagine, Era questi commendevole per scienza e virtù; ma venne accusato di essere stato consacrato vescovo in modo irregolare e nullo.

  A190000311 

 Ricevuta questa lettera, Melchiade si diede sollecitudine di preparare quanto era necessa¬rio pel Concilio, e affinchè ogni cosa fosse con profondità discussa e la sentenza avesse giudici competenti, oltre ai tre vescovi mandati da Costantino dalla Gallia, chiamò a Roma altri quindici vescovi d'Italia.

  A190000312 

 - Quel venerando Concilio era il primo che si teneva nella basilica lateranese.

  A190000314 

 La persecuzione si fece sentire specialmente in Sebaste dove era vescovo s. Biagio assai chiaro per la sua virtù e pei suoi miracoli.

  A190000314 

 Mentre esso era vicino al martirio, una madre addolorata si presentò e pose a'piedi del santo il suo figliuolo unico, il quale stava per essere soffocato da una lisca, ossia spina di pesce rimastagli in gola, ed era sul punto di morire.

  A190000316 

 L'urna che racchiudeva il sacro deposito era larga, alta e lunga cinque piedi.

  A190000317 

 Era esso un uomo ambizioso e pronto a qualunque delitto per soddisfare alla sua vanità.

  A190000322 

 Nato egli in Alessandria d'Egitto, era, benchè ancor molto giovane e solo diacono, intervenuto al Concilio Niceno, ove diede saggi luminosi di santità, zelo e profonda dottrina.

  A190000323 

 Gli eretici suoi seguaci oltremodo contenti di poter condurre Ario al possesso di quella chiesa, da cui era stato cacciato, stabilirono per questa festa la prossima domenica, affinchè la reintegrazione fosse più solenne.

  A190000324 

 Ad essa quindi vennero successivamente applicate l'una {150 [150]} dopo l'altra, pregando il Salvatore che facesse conoscere quella che era stata bagnata dal suo sangue.

  A190000324 

 Difficile era tale ricerca, perocchè i pagani, dopo aver accumulato della terra nel luogo del sepolcro, avevano formato ivi una gran piazza, nel cui centro avevano innalzato un tempio a Venere.

  A190000324 

 L'imperatrice era presente, e tutta la città stava ansiosa dell'evento.

  A190000327 

 Questa formola non era eretica, per altro non esprimeva sufficientemente la fede nicena.

  A190000329 

 Il suo letto era una stuoia o la nuda terra, si cibava una volta al giorno dopo il tramontar del sole con null'altro che scarso pane ed acqua; il suo abito consisteva in un cilicio e in un mantello di cuoio.

  A190000331 

 Il loro cibo non era generalmente se non erbe con nessun altro condimento che sale e qualche volta olio; a cui di rado aggiugnevano datteri o fichi secchi.

  A190000331 

 Il loro lavoro era penoso, materia continua di aspra mortificazione, e consisteva nel fare stuoie, canestri di giunco o di palme che vendevano, dandone quasi tutto il prezzo a'poveri.

  A190000332 

 - Satana inviperito per la caduta dell'idolatria nel romano impero tentò di farla rivivere per mezzo dell imperatore Giuliano, detto comunemente apostata, perchè abbandonata la religione cristiana, in cui era stato educato, si adoperò accanitamente {155 [155]} per distruggerla.

  A190000332 

 Egli era figlio di un fratello del grande Costantino, ed alla morte di Costanzo, divenuto padrone di tutto l'impero, diede mano a tutti i mezzi che potè per ristabilire il culto degli idoli.

  A190000333 

 «La vostra religione, conchiudeva, vi proibisce i processi e le querele.» Finalmente proibì a'cristiani di esercitare l'ufficio di maestri di scuola o di professori nelle accademie, dicendo, che lo studio delle lettere e delle scienze era inutile a coloro, i quali devono solo credere e non ragionare.

  A190000334 

 Egli era andato a combattere il re di Persia con animo di sterminare i cristiani subito dopo fosse ritornato vittorioso da quella guerra.

  A190000336 

 Lugubres vestes mutavit, secondo 1'espressione di s. Gerolamo, perchè il ritorno di s. Eusebio era il trionfo della verità cattolica.

  A190000339 

 Era allora imperatore Teodosio il grande e reggeva la Chiesa s. Damaso.

  A190000341 

 - S. Basilio magno era nato l'anno 319 in Cesarea di Cappadocia da illustre casato in cui la pietà poteva dirsi ereditaria.

  A190000343 

 Intanto la fama di Basilio si era omai divulgata per tutto l'Oriente, ed essendo morto Eusebio vescovo di Cesarea, egli fu innalzato alla sede vescovile di quella città.

  A190000344 

 Al solo imperatore Valente, che era ariano, dispiacque lo zelo di Basilio, anzi stava per mandarlo in esilio se il cielo non fosse venuto in suo aiuto; perocchè la sedia su cui sedeva l'imperatore e tre penne che successivamente prese per sottoscrivere la sentenza di esiglio, si spezzarono.

  A190000351 

 - S. Damaso spagnuolo, pontefice insigne per dottrina, prudenza e virtù, era succeduto a papa Liberio nel 366.

  A190000353 

 Pei Salmi per altro si continuò e si continua ad usare la traduzione latina che si era fatta fin dal tempo degli Apostoli.

  A190000358 

 Ben informato della questione, appoggiato all'autorità dei libri santi, provò ad evidenza che il legittimo vescovo di Cartagine era Ceciliano, valida l'ordinazione di lui e fatta secondo tutte le regole della Chiesa; che perciò non v'era alcun motivo di rompere l'unità cattolica; i donatisti non aver altro partito per mettersi sulla strada della salute se non ritornare nel grembo della Chiesa cattolica.

  A190000360 

 Ma s. Agostino non rifiniva di affermare che per condannare un errore non era di assoluta necessità un Concilio ecumenico, e bastava la sentenza dei concilii particolari confermata dal sommo Pontefice.

  A190000362 

 Agostino le ripeteva, e quando le sue labbra cessarono di pregare, l'anima di lui era già in seno al Creatore, al possesso di quella felicità per cui aveva impiegata la vita.

  A190000362 

 Finalmente dopo una vita tutta consumata nel sacro ministero, nell'austerità e nelle penitenze giunse al termine de'suoi giorni quando il mondo era assai travagliato da sciagure politiche e religiose.

  A190000364 

 Da questo primo errore ne deduceva un secondo, cioè che Maria Santissima non si può nè devesi punto chiamare madre di Dio, ma solamente madre del Cristo, che secondo lui non era altro che uomo, non deipara, ma cristipara.

  A190000368 

 Era costui superiore di un monastero vicino a Costantinopoli, ed essendosi levato con zelo piuttosto ardente che illuminato a combattere l'eresia {173 [173]} di Nestorio, cadde nell'errore opposto.

  A190000369 

 Il pontefice confermò quanto era stato definito riguardo alla fede, ma rigettò come nuovo e contrario a'decreti del Concilio Niceno ed ai privilegi delle chiese d'Alessandria e di Antiochia il canone 28 che conferiva al vescovo di Costantinopoli il primo grado dopo quello di Roma ed un'alta giurisdizione sulle tre diocesi del Ponto, dell'Asia e della Tracia.

  A190000370 

 Questo feroce conquistatore, detto il {175 [175]} flagello di Dio per le stragi che ovunque faceva, era passato dalle Gallie in Italia con formidabile esercito.

  A190000372 

 Affermava che essa assai più per la sua grazia originale che non per le sue doti corporali era divenuta un'abitazione degna del Figliuolo di Dio.

  A190000372 

 Era talmente caritatevole co'poveri, che se qualche forestiero avesse dimandato ove abitasse il vescovo, gli si rispondeva che quando avesse trovato una casa circondata di mendici vi entrasse, che era quella del vescovo.

  A190000376 

 Ma siccome prima di sedersi a tavola il santo abate era solito di fare il segno della croce, non appena fece questo segno augusto, che il bicchiere si ruppe con fragore, come se fosse {179 [179]} stato colpito da una pietra.

  A190000377 

 I monaci Benedettini si moltiplicarono così, che vari secoli appresso non vi era quasi città o paese in Europa ove non sorgesse qualche loro monastero.

  A190000378 

 Il primo di questi Capitoli riguardava gli scritti e la persona di Teodoro di Mopsuesta, dal quale Nestorio aveva attinta la sua dottrina; il secondo gli scritti di Teodoreto, vescovo di Ciro in cui erano alcune cose contro di s. Cirillo; il terzo era una lettera d'Iba, vescovo di Edessa, ad un eretico di Persia di nome Mari, ancor essa infetta di Nestorianesimo.

  A190000379 

 Col sorprendente suo ingegno aveva conseguite le prime cariche dello Stato: ma accortosi che le occupazioni mondane gli rubavano gli affetti del cuore rinunciò ad ogni dignità, vendè tutti i suoi averi, e distribuendoli parte ai poveri, parte in altre opere di carità, abbracciò lo stato monacale, a sua umiltà era così grande che si dovette fargli violenza per indurlo a lasciarsi ordinar sacerdote.

  A190000383 

 Questi segni esterni congiunti a viva fede erano rimedio efficace a guarire chi era assalito da quel male.

  A190000384 

 Vi era un gran rigore pei peccatori, che tornavano a penitenza.

  A190000386 

 A questa disciplina doveva sottomettersi anche per più anni il peccatore prima di essere ammesso alla sacra comunione, tanto era l'orrore che si aveva del peccato.

  A190000389 

 Questo diritto era stato riconosciuto dall'imperatore Costantino e dagli imperatori cristiani suoi successori.

  A190000392 

 Questa fuga di Maometto appellasi Egira, che vuol dire persecuzione, e da essa appunto cominciò l'Era Musulmana corrispondente all'anno di Gesù Cristo 622.

  A190000393 

 Ma allorchè l'imperatore Eraclio vinse i Persiani, obbligolli, fra le altre cose a restituire quella sacra reliquia, che era stata quattordici anni innanzi rapita.

  A190000393 

 Tutti gli astanti stavano attoniti, quando il vescovo di Gerusalemme, «Badate bene, disse, o principe, che con questo regale ornamento poco per avventura voi imitiate la povertà e 1'umiltà di Cristo, mentre egli portava questa medesima Croce.» L'imperatore allora si spogliò delle insegne di sua dignità, e umilmente vestito, col capo scoperto e a'piedi nudi ripigliò il sacro deposito che senza difficoltà portò fin sul Calvario riponendolo nel sito stesso, dove era stato inalberato quando fu crocifisso il divin Salvatore.

  A190000395 

 - Desideroso il novello imperatore di riparare ai gravi mali da suo padre cagionati alla religione scrisse a papa s. Agatone, che era succeduto a s. Martino, pregandolo a voler colla sua autorità convocare un Concilio nella città di Costantinopoli.

  A190000396 

 Che più? La stessa definizione di fede fu da loro completata conformemente alle lettere di s. Agatone e con le medesime sue parole, affermando non aver essi fatto altro che seguire la dottrina del papa, che era pur quella degli apostoli.

  A190000399 

 Imputandogli un attentato di tradimento faceva giugnere a quel principe una lettera in cui si era imitato il carattere del santo, che si accusava di macchinar una congiura contro di esso.

  A190000399 

 L'imperatore Leone si mostrò assai irritato per questi scritti e non potendo aver tra le mani s. Giovanni, lo calunniò vilmente presso il principe Musulmano, di cui era suddito e presso cui teneva il posto di segretario.

  A190000401 

 Era giorno di Natale, il Papa celebrava la santa messa, quando ad alta voce disse: «A Carlo piissimo, augusto, coronato da Dio, grande e pacifico Imperatore vita e vittoria.» Tutti gli astanti ad una voce ripeterono tre volte le stesse parole.

  A190000401 

 I Longobardi avendo messo sossopra l'Italia spogliarono perciò del suo patrimonio il Romano Pontefice, che allora era Leone III. E giunsero a tal segno che due scellerati avventandosi contro l'augusta persona del papa gli fecero gravi ferite.

  A190000403 

 - Tra le opere preclare di Carlo Magno devesi annoverare quella di avere restituito al Romano Pontefice il dominio temporale, che era stato quasi tutto invaso da Desiderio, re dei Longobardi.

  A190000404 

 Al principio del secolo VIII il dominio temporale dei Papi era pacificamente costituito per volontaria sottomissione dei popoli e per una tacita se non espressa approvazione dei sovrani.

  A190000405 

 - In quel tempo arse tra Teofilo imperatore di Costantinopoli e il Califfo una sanguinosa guerra in cui molti cristiani vennero fatti prigioni e condotti a Bagdat, che sorge ove era l'antica Babilonia.

  A190000412 

 Ma il Pontefice, chiarito de'maneggi di Fozio, mantenne nella sua sede s. Ignazio, che era stato trattato ne'modi più barbari, e dichiarò che Fozio era un intruso e affatto indegno di essere patriarca di Costantinopoli in luogo di lui.

  A190000412 

 {203 [203]} Era l'anno 858.

  A190000413 

 Interrogato perchè si andasse spacciando capo della Chiesa universale (questa era la pretesa principale dell'ambizione di Fozio), egli stette taciturno, restringendosi ad alcune insolenti risposte.

  A190000414 

 Tuttavia alla morte di s. Ignazio trovò Fozio il mezzo di introdursi nella sede, da cui era stato cacciato, adoperando ogni sorta di frodi e inganni.

  A190000418 

 La sua vita era una continua mortificazione.

  A190000419 

 Il suo corpo era ancora incorrotto quattrocento vent'anni dopo la morte.

  A190000422 

 - Berengario, di cui abbiamo già parlato, era arcidiacono della chiesa d'Angiò, e fu il primo che abbia osato a negare in modo pubblico e formale la presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucaristia.

  A190000423 

 Ma il mondo non era fatto per lui, perciò andò a seppellirsi in un romitaggio alle falde dell'Apennino nell'Umbria dove condusse vita veramente angelica.

  A190000423 

 Ogni giorno per lui era digiuno a pane ed acqua.

  A190000427 

 Quegli lo cominciò tre volte, ma non potè mai pronunciare quelle parole et Spiritui Sancto, perchè era colpevole dei delitti imputati.

  A190000430 

 (Era l'anno 1099).

  A190000431 

 Costoro si occupavano degl'infermi, e quando era d'uopo prendevano le armi e davano segni di gran valore.

  A190000432 

 Sentiva tenera divozione verso la Beata Vergine, e camminando per istrada o lavorando ne'campi recitava l'Ave Maria che era la sua orazione favorita.

  A190000434 

 Fine principale di questo concilio era di ristabilire la pace e la concordia tra il sacerdozio e l'impero turbata per le così dette investiture.

  A190000437 

 Era questo un orrido ricettacolo di ladroni che dal nome e dalla pelebrità di Bernardo venne in appresso appellato Chiaravalle.

  A190000439 

 - La santità di Bernardo era confermata da strepitosi e frequenti miracoli.

  A190000439 

 Benchè poi le rigide penitenze lo rendessero di sanità cagionevole, nulladimeno era sempre pronto ad ascoltare confessioni, predicare e mettersi in viaggio per compiere difficili legazioni, rappacificando principi e nazioni.

  A190000443 

 Suo scopo principale era di stabilire un mezzo atto ad evitare ogni disordine e scisma nella elezione dei papi.

  A190000444 

 Ma dopo molte splendide vittorie perì l'anno 1199 in un fiume della Cilicia, in cui era disceso a prendere un bagno.

  A190000461 

 Fra le sue stravaganze una delle più mostruose era quella che insegnava esservi due principii creatori, Dio e Satana: Dio aver create le anime, Satana i corpi.

  A190000461 

 Quest'eresia era un complesso di tutte quelle sorte nei secoli anteriori.

  A190000462 

 «Gittalo sul fuoco, disse un altro, e se si abbrucia, è segno che la nostra credenza è vera, se no, è vera quella dei cattolici.» La carta fu gettata nelle fiamme; e con istupore di tutti, dopo qualche tempo, saltò fuori intatta come vi era stata gettata.

  A190000463 

 Il suo nome primitivo era Giovanni e fu chiamato Francesco dal saper parlar bene la lingua francese.

  A190000463 

 Suo padre sdegnato perchè Francesco non voleva secondare le secolaresche sue mire ed era troppo liberale, lo diseredò e cacciollo di casa.

  A190000463 

 Uscì poi dalla città di Assisi, posesi a servire i lebbrosi e ad esercitare altre opere di misericordia, fissando sua dimora presso una chiesa dedicata alla Madonna degli Angeli, detta anche della Porzioncola dal luogo, in cui era situata.

  A190000465 

 Scopo principale di quella convocazione era di rimediare ai gravi danni cagionati alla Chiesa dal detto Federico II. Da giovanetto egli aveva ricevuti segnalati benefizi da Innocenzo III; ma fatto adulto era divenuto empio e crudele.

  A190000466 

 Il sacerdote interrogandolo se credeva a Gesù presente nell'ostia, «Meglio non crederei, rispose, se lo vedessi in tutta la luce, con cui salì al Cielo.» Negli ultimi istanti si fece coricare sulla cenere, e incrocicchiate le braccia sul petto cogli occhi al cielo rivolti recitò quelle parole del salmo: «Signore, io entrerò nella vostra casa, vi adorerò nel vostro tempio santo e glorificherò il vostro nome.» Era l'anno 1270.

  A190000467 

 - Quanto più il dogma della presenza reale era combattuto, altrettanto più cresceva ne'cattolici il fervore verso Gesù sacramentato: quindi la b.

  A190000468 

 Una volta l'immagine di Gesù Cristo crocifisso gli parlò e disse: «Tommaso, scrivesti bene di me: qual mercede vuoi?» Rispose: «Non altra mercede che te stesso, o mio Dio.» Sedendo un giorno a mensa con s. Luigi re di Francia, e ripassando in mente un punto di teologia, trovatane ad un tratto la soluzione, battè sulla tavola dicendo: «Questo è argomento, che abbatte l'eresia di Manete.» Avvertito dal suo superiore a badare che era in presenza del re, ne dimandò umile perdono; ma quel principe chiamò tosto un segretario, cui ordinò di scrivere i concetti del santo dottore.

  A190000470 

 Benchè dapprima fosse ritornato all'unità, tuttavia per la superbia di Michele Cerulario patriarca di Costantinopoli, si era definitivamente dipartita dall'obbedienza del romano Pontefice; quando Iddio nel secolo decimoterzo con gravissimi castighi la richiamò alla verità.

  A190000470 

 Lo scopo primario di esso era la riunione della chiesa greca scismatica colla Chiesa Cattolica.

  A190000471 

 Era l'anno 1287

  A190000473 

 - Era costante tradizione presso ai cristiani, che, chiunque nell'anno secolare andasse a Roma e visitasse la chiesa di san Pietro in Vaticano e le altre principali basiliche, acquisterebbe la remissione di tutti i peccati.

  A190000474 

 Urbano VI considerando che questo termine era ancora troppo lungo ordinò si celebrasse ogni 33 anni.

  A190000475 

 - A papa Bonifacio VIII era succeduto il b.

  A190000475 

 Cotesto ordine militare instituito a Gerusalemme al tempo delle crociate ebbe questo nome dall'abitazione che si erano eretta vicino al tempio innalzato presso al sepolcro di nostro Signore, e loro uffizio era difendere la Terra santa.

  A190000478 

 Essa in età di soli sette anni dimostrava un tale desiderio della perfezione da eccitare in tutti la maraviglia e costringerli a dire che questo era un prodigio della grazia divina.

  A190000480 

 In età di soli cinque anni era già appellata la piccola santa.

  A190000484 

 Alla morte di Benedetto XI la santa sede rimase vacante quasi un anno, finchè venne eletto Clemente V, che era francese, e fu coronato in Lione nel 1305.

  A190000486 

 Guerre civili, uccisioni, saccheggi, spogliamenti di chiese, monumenti preziosi spezzati, bruciati o vilmente venduti, ogni lavoro d'arte abbandonato, morta l'industria, cessato il commercio, povertà, stento e fame ci danno debole idea di quello che era Roma senza i papi.

  A190000490 

 I sovrani poi si usurpavano il diritto di dichiarare quale dei due dovesse essere tenuto per papa dai loro sudditi; e bene spesso impedivano loro di riconoscere quello che era legittimo.

  A190000490 

 Molti mali travagliarono la Chiesa durante questo scisma, perciocchè sebbene un gran numero di cattolici inclinasse a riconoscere papa quello che era stato eletto a Roma, tuttavia eleggendosene un altro in Avignone, il mondo cattolico era diviso in due parti.

  A190000492 

 Corifeo di eretici a que'tempi fu Giovanni Wiclefo, così soprannominato da Wiclif, città d'Inghilterra, dove egli era nato.

  A190000492 

 Lo stesso Wiclefo, predicando in disprezzo di s. Tommaso di Cantorberì, {253 [253]} fu assalito da terribile paralisia che cagionandogli mortali convulsioni lo deformò e gli contorse quella bocca che era stata strumento di tante bestemmie.

  A190000493 

 Egli è così appellato dalla città di questo nome nella Boemia ove era nato.

  A190000497 

 Una volta perchè non trovò di suo gusto una vivanda recatagli sulla mensa, ordinò che il cuoco venisse immediatamente fatto arrostire a quello stesso camino ove era stata cotta quella vivanda.

  A190000498 

 La salma del martire, mentre era trasportata dalle acque, apparve con una corona di stelle attorno al capo.

  A190000503 

 Essi venivano da Exilles, fortezza vicino a Susa, che in mezzo a gravi trambusti di guerra era stata messa a sacco.

  A190000503 

 La stessa chiesa era stata derubata d'ogni cosa, sino dell'ostensorio coll'ostia sacra, il quale insieme con altri effetti rubati fu posto su quel giumento.

  A190000508 

 Riflessivo ed intelligente qual egli era, vedendo tutte le sere il sole partirsi dall'orizzonte, si persuase che al di là dell'Oceano esistessero terre abitate da esseri intelligenti; laonde formò l'ardito disegno di andarle a conoscere.

  A190000512 

 Avvisato che un'ardente fornace di calce era per cadere, egli corre, vi entra e si ferma in mezzo al fuoco, sinchè riparata la spaccatura ne impedì la rovina.

  A190000512 

 Il suo letto era una pietra, il suo alimento erbe, radici e un po'd'acqua; un cilicio armato di punte di ferro gli vestiva il corpo.

  A190000512 

 Questa rapida dilatazione era effetto della santità e dei miracoli del fondatore, non che della santità de'suoi discepoli.

  A190000515 

 Era pure scopo del concilio di abolire una legge francese, conosciuta sotto il nome di Prammatica sanzione, colla quale derogavasi ad alcuni diritti della santa sede in cose di grave rilievo.

  A190000526 

 Sopra i loro stendardi era scritto: Piuttosto Turchi che Papisti.

  A190000528 

 Figlio di un povero sellaio era stato assistito dal suo vescovo, che mosso a compassione di lui avevagli fatto a proprie spese percorrere la carriera degli studi.

  A190000529 

 Imperocchè non volendo riconoscere in altri il diritto che egli si era usurpato di alterare e corrompere la dottrina cattolica, fece morire tra le fiamme Michele Serveto perchè aveva insegnato errori contrari al mistero dell'augustissima Trinità.

  A190000532 

 Era l'anno 1532.

  A190000532 

 Il sommo {271 [271]} pontefice vi si oppose, affermando che non potevasi permettere un secondo matrimonio mentre era valido il primo che aveva contratto con Catterina tuttora vivente.

  A190000541 

 Loro scopo era di promuovere coll'esempio e con ogni opera propria dell'ecclesiastico ministero la riforma dei costumi nel clero e nel popolo.

  A190000545 

 Ma per guardarsi da ogni illusione risolvè di recarsi a noma ad implorare il giudizio del vicario di G. Cristo, che era Clemente VII. «Beatissimo padre, disse al papa, io sono un povero sacerdote dell'ordine dei Frati Minori, a cui per altro niuna altra cosa è maggiormente a cuore che di osservare quella regola, che una volta con voto solenne promisi a Dio, e d'imitare, per quanto valgono le mie deboli forze, la vita del serafico padre che ora è trascurata.

  A190000549 

 Niuna cosa in lui era tanto ammirabile quanto la tenerezza pei poveri, largendo a favor dei medesimi le molte sostanze che i ricchi suoi genitori avevano messe in sue mani.

  A190000551 

 Fondò parecchi ospedali a proprie spese, dove serviva con gran cura gl'infermi, amministrando colle proprie mani quanto a quelli era necessario, fossero anche contagiosi.

  A190000551 

 Pel zelo ardente con cui attendeva alla salvezza dei prossimi era chiamato cacciatore di anime.

  A190000555 

 Pel gran fervore con cui pregava era rapito sovente in estasi, aveva il dono di profezia e la penetrazione dei cuori.

  A190000563 

 Il mondo era stupefatto al vedere questo nobile senatore, questo prode capitano vestito da povero e divenuto il padre degli orfani.

  A190000574 

 Principale scopo di questo concilio era di condannare e frenare le eresie di Lutero, di Calvino e degli altri eretici di que'tempi, e di fare nuove leggi disciplinari, specialmente riguardo al clero.

  A190000580 

 Intanto la considerazione dell'eternità felice o infelice la faceva spesso esclamare: «Come! per sempre felice? come! senza fine?» Questo pensiero la risolse a farsi santa, anzi a fare quanto era in lei per salire al più alto grado di santità.

  A190000583 

 Egli era sempre in azione, prendendo scarso cibo a cavallo per non perdere tempo.

  A190000586 

 Desiderava ardentemente di andare nelle missioni straniere per conseguire la palma del martirio; ma Dio gli manifestò che il luogo di sua missione era la stessa Roma.

  A190000586 

 Era così infiammato di amor divino, che udivasi esclamare: «Basta, Signore, non più, che io muoio di amore.» Quando pregava o celebrava la santa Messa, non di rado vedevasi sollevato in alto, circondato da vivo splendore.

  A190000586 

 Gelosissimo custode della verginità, conosceva al solo odore chi era adorno di questa {295 [295]} virtù e chi era contaminato dal vizio opposto.

  A190000586 

 Mosso dal desiderio di darsi tutto al Signore, abbandonò la casa paterna, di cui era unico figlio, rinunciò alle ampie sostanze di uno zio, che lo voleva costituire erede, e si recò a Roma.

  A190000587 

 - Mentre Dio era glorificato ne'suoi santi in tutte le parti del mondo, l'inferno suscitò nel Giappone una lunga e crudele persecuzione.

  A190000588 

 Suo padre era già stato condannato a morte, e Pietro stava compreso nello stesso decreto.

  A190000592 

 Prima che nascesse, la madre vide in sogno il suo bambino che portando una croce sul petto era condottare di altri fanciulli, che portavano il medesimo segno.

  A190000595 

 Un cilicio armato di punte di aghi le stava sulla viva carne; di giorno e di notte portava un velo tessuto di acutissime punte; il suo letto era un ammasso di nodosi bastoni, su cui ella prendeva scarso riposo, e il resto del tempo passava in orazione e in opere di carità.

  A190000596 

 - San Francesco di Sales fu dalla divina Provvidenza suscitato per combattere, e, si può dire, distruggere gli errori di Calvino e di Lutero in quella {301 [301]} parte della Savoia che dicesi Chiablese, e che era stata infetta da que'mostruosi errori.

  A190000596 

 Era la festa degli Innocenti del 1622.

  A190000600 

 Era uno spavento il vedere il contorcersi di tutto il corpo, la schiuma che gli usciva di bocca, gli urli, le istanze falle onde fosse allontanato un cristiano armato di falce, che diceva stargli innanzi minacciandolo incessantemente.

  A190000601 

 Ma era un errore.

  A190000602 

 Chiaro pel dono di profezia, per miracoli e per la penetrazione dei segreti del cuore, moriva in Roma in età di 92 anni, dopo aver predetto il ristabilimento e l'accrescimento del suo ordine, che allora era quasi spento.

  A190000602 

 Il santo istitutore la sostenne con inudile fatiche e con tale pazienza, che da tutti era chiamato un novello Giobbe.

  A190000602 

 Ma Iddio avendogli fatto conoscere che la sua missione era pei poveri fanciulli, ad essi rivolse le sue sollecitudini.

  A190000603 

 Da pastorello, che era, egli divenne collo studio e colle sue virtù sacerdote; quindi cadde schiavo dei Turchi, poi a Parigi fu vittima d'una calunnia.

  A190000604 

 - Al primo comparire de'missionari evangelici in quel vastissimo emisfero, si erano presentate difficoltà gravissime per la predicazione del s. Vangelo e per la conversione di que'selvaggi; ma quando per la loro ferocia vennero trucidati parecchi missionari, e cominciò a scorrere il sangue dei martiri, si vide ben tosto che lo spargimento di quello era, come ne'tempi primitivi della Chiesa, seme fecondo di novelli cristiani.

  A190000607 

 Dicendo messa sovente era rapito in estasi anche col corpo elevato da terra.

  A190000607 

 Il suo cuore era così acceso d'amor di Dio, che la parte della camicia che sopra gli posava, si trovava spesso come abbruciata, e le sue coste apparivano visibilmente rigonfie.

  A190000607 

 La vita di questi novelli apostoli era dare delle missioni, specialmente fra la gente rozza e di campagna.

  A190000609 

 Alcuni la fanno rimontare sino ai Maghi Egiziani dei tempi di Mosè; ma benchè da tempo antichissimo siano state delle società segrete, il cui oggetto era l'empietà e l'appagamento d'ogni passione, tuttavia la massoneria d'oggidì forse non ha la sua origine più in su di qualche secolo; mentre sul principio del secolo passato Dervent-Water stabilì la prima loggia nell'Inghilterra, e di poi se ne fondarono nella Francia, e finalmente per tutta Europa.

  A190000612 

 Rousseau, che era giunto alla stoltezza di sfidare l'eterno Giudice a trovar un uomo più coraggioso e migliore di sè, fu sorpreso da un certo spavento, per cui parevagli di vedere spettri e uomini che gli minacciassero incessantemente la morte; onde disperato inghiotti il veleno.

  A190000613 

 Rinvenuto in presenza di molte persone, loro disse: «Voi non sapete tutto... Io fui ad assistere il Papa che ora è morto.» Il Papa era {319 [319]} Clemente XIV. Tutto fu come egli annunziò

  A190000616 

 Tutto era sangue e strage.

  A190000617 

 Regicida qual era, dopo 18 mesi di tirannia cade in odio a coloro che lo applaudivano; gli s'intenta un processo, è condannato alla ghigliottina.

  A190000618 

 - A papa Clemente XIV era succeduto Pio VI, il quale ebbe il pontificato più lungo che sia stato sino a quello di Pio IX; ma quasi tutto pieno di amarezze e di angoscio.

  A190000620 

 Così la Chiesa romana, assalita nel suo Capo e ne'suoi membri, era esposta ad una persecuzione altrettanto ingiusta che odiosa: ed in vece di lodi a Dio si facevano in Roma processioni civiche e si cantavano inni alla libertà.

  A190000620 

 Il Papa gliene diede uno dicendo: Non posso darvi {324 [324]} quest'altro, perchè esso dee passare a'miei successori.» Era questo l'anello pescatorio, di cui soglionsi servire i papi per improntare o sigillare le carte di speciale importanza.

  A190000621 

 Egli era menato schiavo da'suoi nemici, che studiavano ogni segretezza perchè non fosse conosciuto.

  A190000624 

 Fra le preghiere, i voti, le gioie, la tristezza era un continuo esclamare: «Oh questi è un martire! questi è un martire!» Sul sepolcro di lui fu scritto il seguente epitafio: {327 [327]}.

  A190000624 

 Sparsa la nuova della sua morte, il popolo in grande calca correva alla cappella, ove era riposto il cadavere.

  A190000632 

 IN UNA ROCCA DOVE ERA CUSTODITO.

  A190000647 

 La sua potenza colossale faceva tremare tutta Europa, il suo nome era temuto per tutto il mondo.

  A190000654 

 Ebbe gran cura degli stabilimenti di pubblica beneficenza, i quali spesso visitava somministrandovi quanto era mestieri.

  A190000660 

 Molti sacerdoti, paroci e vescovi si levarono contro all'empietà; ma furono tosto deposti, spogliati delle proprie sostanze, chiusi in orrido carcere o mandati in esiglio nella Siberia {340 [340]} che era come condannarli a morire di freddo e di stento.

  A190000664 

 Prima della sua elezione al papato era venuto a Roma per arrotarsi nell'esercito pontificio, ma la sua sanità cagionevole ne lo impedì.

  A190000669 

 Il conte Rossi mentre entra nel palazzo della cancelleria, ove allora era la Camera dei deputati, è assassinato fra mille schiamazzi; sono disarmate le guardie del Quirinale; un dotto sacerdote di nome Ximenes è pugnalato; un colpo di archibugio fa cadere estinto monsignor Palma, segretario di Pio IX.

  A190000671 

 Sparsa la voce che il papa era a Gaeta, questa divenne tosto al pari di noma il centro della religione dove i fedeli di tutto il mondo facevano ricorso.

  A190000676 

 Per prima cosa quel governo impose tributi, spacciò un'immensità di carta monetata, si appropriò i beni della Chiesa: campane, calici, pissidi, ostensori, turiboli, ogni oggetto d'oro o di argento che fosse nelle chiese era involato per far danaro.

  A190000680 

 Fu tale il concorso di gente ed il trasporto di gioia, che forse non si era mai veduto altrettanto dal di in cui Pio VII rientrò in Roma dopo la sua prigionia.

  A190000682 

 - Appena il papa ritornò alla sua sede da tutte le parti gli giunsero i suffragi dei vescovi che attestavano generale credenza, che Maria fosse stata sempre preservata dal peccato originale, e che era ferventissimo desiderio dei loro diocesani che questa verità fosse dogmaticamente definita.

  A190000686 

 L'offerta a farsi non {351 [351]} era che di cinque centesimi per settimana, e insieme recitare ogni di un Pater ed un Ave.

  A190000686 

 L'opera era semplice, il fine santo, e Dio lo benedisse.

  A190000688 

 Egli era nato in Triora, paese della Riviera di Genova.

  A190000688 

 Ma egli confessò coraggiosamente che {353 [353]} era cristiano e che era pronto a morire mille volte piuttosto che dire o fare cosa contraria alla religione di cui era ministro.

  A190000735 

 era in quel sito.

  A190000827 

 Ivi era una deliziosissima pianura, in cui erano Sodoma, Gomorra, Adama, Seboim e Segor, appellate col nome di Pentapoli.

  A190000846 

 Aventino, uno dei sette colli sopra cui era fabbricata Roma antica, e sopra al quale sorge la chiesa di s. Sabina, ove per molto tempo dimorò s. Domenico.

  A190000854 

 Era edificata sulle rive dell'Eufrate in vicinanza all'odierna Bagdat.

  A190000905 

 era Babilonia: o. Irach-Arabi, cioè paese abitato dagli Arabi.

  A190000908 

 Calice, presso gli antichi era un semplice vaso per bere.

  A190000944 

 Cattedra di Mosè, ufficio d'insegnare che presso gli Ebrei era esercitato dai dottori della legge.

  A190000962 

 Chananea o Cananea, così chiamavasi la Terra santa prima che fosse posseduta dagli Ebrei, ed era così chiamata da Canaan figlio di Cam suo primo abitatore, o. Soria.

  A190001012 

 Esso era sempre un sacerdote e talvolta aveva il carattere {403 [403]} v. Quando era semplice sacerdote adempiva solo le funzioni che un Vescovo pud commettere ad un prete.

  A190001057 

 Ebron, città edificata poco dopo il diluvio, dove era la spelonca, di Masfa, in cui furono sepolti Abramo, Sara ed Isacco.

  A190001088 

 Era da aes, bronzo, poichè a.

  A190001089 

 Ercolano, città della Campania distrutta dall'eruzione del Vesuvio nell'anno 79 dell'Era volgare, scoperta alla metà del secolo scorso presso Portici.

  A190001094 

 Anticamente era un uffizio che si affidava spesso ad un chierico: quindi il 2° ordine minore del Clero è quello degli esorcisti.

  A190001112 

 della Siria sul Mediterraneo, ove era Tiro e Sidone, o. parte della Soria.

  A190001125 

 Frigia, regione nell'Asia Minore sull'Arcipelago, dove una volta era Troia.

  A190001298 

 Mesopotamia (greco, tramezzo ai fiumi ), era infatti racchiusa dai due fiumi Eufrate e Tigri; o. Diarbeck.

  A190001354 

 Novalesa, villaggio in Piemonte alla radice del Moncenisio, ove dal secolo VIII era un monastero celebre di Benedettini.

  A190001381 

 Ostiario (latino, portiere ), chierico insignito dei quattro ordini minori, il cui uffizio era di chiudere ed aprire a tempo le porte della chiesa, ed invigilare dentro di essa.

  A190001403 

 Parasceve (greco, preparazione ), presso gli Ebrei era il venerdì di ciascuna settimana, perchè in esso preparavano quanto era necessario alla vita pel seguente giorno di sabato, in cui dovevasi astenere da qualunque sia opera servile.

  A190001412 

 era d'oro o d'argento o anche di rame dorato, talvolta era di vetro o di legno: si adopera nella s. Messa per mettere sopra l'ostia.

  A190001504 

 Rescritti, scritti coi quali si risponde ad una domanda presentata in iscritto; e cui per lo più il romano Pontefice fa scrivere la risposta ai piedi della stessa carta in cui era la supplica.

  A190001527 

 Sabatico (anno), ogni settimo anno degli Ebrei era così chiamato perchè in quell'anno per ordine del Signore dovevano lasciare le terre incolte, producendo la terra nel sesto anno il triplo raccolto.

  A190001528 

 Sabato (ebraico, riposo ), presso gli Ebrei era il settimo giorno di ciascuna settimana, nel quale, d'ordine di Dio, si doveva cessare da qualunque opera servile.

  A190001537 

 Salmi graduali, 15 salmi che la Chiesa fa spesso cantare in coro, e che si cantavano dagli Ebrei uno per volta sopra ciascuno dei quindici gradini del tempio, su pei quali si fermava alquanto l'Arca, mentre era portata con grande solennità.

  A190001569 

 Scriba, dottor della legge il cui uffizio era trascrivere e spiegare i libri presso gli Ebrei.

  A190001589 

 Siloè, fontana vicino alle mura di Gerusalemme, che formava una grande Piscina o Peschiera, ed era una figura del Messia.

  A190001598 

 ne era re.

  A190001708 

 Perciò era anche detto lucernario dovendosi a tal fine accendere le lucerne.


don bosco-storia sacra.html
  A191000029 

 Era loro permesso cibarsi di ogni frutto che trovavasi in quel giardino, salvochè di quello di un solo albero.

  A191000029 

 Il demonio, che poco prima era stato cacciato dal paradiso e condannato all' inferno, invidioso della loro sorte, prese la forma di un serpente, e disse ad Eva: «Perchè non mangi del frutto di quest'albero?» Ella rispose: «Perchè Dio lo proibì sotto pena di morte.» «No, soggiunse l'astuto serpente, non morrete; anzi, subito che ne avrete gustato diverrete simili a Dio, sapendo il bene ed il male al par di lui.» La donna sedotta da queste parole, si ferma, mira il vietato frutto, stende la mano, ne stacca uno, lo mangia, poi ne dà al compagno, che segue il suo esempio.

  A191000052 

 Il governo de' discendenti di Set (che formano la serie de' patriarchi antidiluviani) era patriarcale, cioè ciascheduno de' patriarchi governava la propria famiglia; ma i discendenti di Caino dopo di avere costrutta la prima città, denominata Enochia da Enoc suo fondatore, pare che siansi governati con leggi comuni.

  A191000054 

 R. Continuando gli uomini a vivere in preda ad ogni sorta di vizi, quando Noè ebbe costrutta l'arca Iddio gl'ingiunse di entrarvi colla consorte, co' figli e colle loro mogli, e di introdurvi un pajo di ogni specie di animali immondi; de' mondi poi, cioè di quelli che a Dio potevano sacrificarsi, e di cui era lecito cibarsi, non due paja, ma sette in un colle vettovaglie necessarie per gli uomini e per le bestie.

  A191000058 

 Mandatala per la terza volta non ricomparve più, chiaro indizio che le piante già erano Scoperte e la terra era asciutta.

  A191000076 

 n Abramo riconoscente eresse un altare nel luogo in cui gli era comparso Iddio.

  A191000080 

 Avvenne che quattro di questi re, di cui Codorlaomo era capo, mossero guerra a cinque altri, fra i quali erano quelli di Sodoma e di Gomorra; e avendoli sconfitti fecero prigioniero anche Lot.

  A191000083 

 Questo infatti avvenne, quantunque Abramo e Sara fossero già molto avanzati in età, giacché quegli che parlava era un angelo che parlava a nome del Signore accompagnato da due altri angeli.

  A191000088 

 R. Ad Abramo era nato il figliuolo promessogli dagli angeli, a cui pose nome Isacco, il quale crescendo nel timor del Signore formava la delizia de' genitori suoi.

  A191000090 

 R. Abramo era già divenuto vecchio, e il Signore lo aveva benedetto in ogni cosa.

  A191000099 

 Su di essa saliva e discendeva un numeroso coro di angeli, e pella sommità vi era Iddio che così gli parlò a Io sono il Signore Iddio de' padri tuoi: dovunque andrai io sarò sempre teco, sarò tuo protettore e ti ricondurrò in questo paese.

  A191000103 

 R. Quando Labano si accorse che Giacobbe era di venuto ricco n'ebbe dispiacere, ed oltre che lo riguar.

  A191000104 

 " Sicchè non si passò più oltre che a sole parole, colle quali Labano, che era idolatra, rimproverò al genero la fuga e la rapina fattagli de' suoi idoli.

  A191000112 

 Asce, Giuseppe e Beniamino, de' quali il più virtuoso era Giuseppe, epperciò più amato dal padre.

  A191000118 

 » Ruben che era il maggiore si opponeva a questo reo disegno, e cercava modo di salvarlo.

  A191000120 

 R. Ritornato Ruben a' fratelli, intendendo quanto era avvenuto, tutto dolente fece loro le più vive lamentanze.

  A191000126 

 Il terzo giorno, che era natalizio di Faraone, queste predizioni si avverarono; il panattiere fu impiccato, il coppiere riammesso al suo primiero ufficio.

  A191000128 

 Allora il coppiere narrò al Re quanto era a lui avvenuto nella prigione e come fosse Giuseppe ottimo spiegatore di sogni.

  A191000134 

 R. I sette anni di fertilità giunsero presto come era stato predetto.

  A191000140 

 «Frattanto il grano provveduto era quasi consumato, {43 [43]} e Giacobbe instava perchè i suoi figliuoli tornassero nell'Egitto.

  A191000142 

 R. Arrivati questi felicemente nell'Egitto si fecero annunziare a Giuseppe, il quale udito che era con loro Beniamino, ordinò al maestro di casa che fosse apprestato un lauto banchetto.

  A191000150 

 In sulle prime gli parve un sogno ed una illusione l'intendere che Giuseppe viveva, e che era Vicerè dell'Egitto.

  A191000152 

 Sentendo poi avvicinarsi il tempo di sua morte chiamò Giuseppe che venne tosto conducendo ambidue i suoi figliuoli Effraimo e Manasse; ed offerendosi Giacobbe di benedirli, Giuseppe gli mise alla destra Manasse, che era il maggiore, ed Effraimo alla sinistra: ma Giacobbe incrocicchiando le mani, pose la destra sul capo di Effraimo, e la sinistra su quello di Manasse predicendó, che il fratello maggiore servirebbe al minore, e stringendoseli al seno li baciò e li benedisse.

  A191000160 

 Era capo di numerosa e florida famiglia composta di sette figliuoli e di tre figliuole.

  A191000160 

 Questo annunzio non era ancor finito quando sopraggiunto un altro prese a dire così: i vostri figliuoli e le vostre figliuole mangiavano in onesta allegria nella cosa del fratel maggiore, quand' ecco levatosi ad un tratto un vento impetuoso ha rovesciato la casa e tutti schiacciato sotto le rovine.

  A191000169 

 Egli fu allevato con ogni attenzione ed era e tutti carissimo per le sue eccellenti qualità.

  A191000174 

 " Lo prese e tornò verga siccome era prima.

  A191000176 

 Aronné era già stato di ogni cosa istrutto dal Signore; perciò senza esitazione, giunti nell'Egitto, radunarono gli anziani d'Israele, alla cui presenza Aronne si fece a ripetere tutte le parole del Signore, e Mosè operò parecchi prodigi per confermare quanto suo fratello annunziava.

  A191000191 

 R. Mosé era già stato da Dio avvisato che l'ultima piaga, colla quale avrebbe finalmente scosso Faraone, era la morte di tutti i primogeniti degli Egizi; che perciò andasse da Israele, ordinasse ad ogni capo di famiglia di prendere un agnello dell'anno e senza macchia, lo cuocesse e col sangue ne fossero tinte le porte.

  A191000193 

 Era la mezza notte: tutti gl' Israeliti adulti e fanciulli, eseguiti gli ordini del Signore, stavano aspettando il minacciato flagello; ed ecco lamentevoli voci e miserande grida di desolazione si levano per tutto l'Egitto.

  A191000193 

 Non v'era casa che non lamentasse il suo primogenito estinto.

  A191000195 

 ° che eccettuati gl' Israeliti e pochi altri, tutto il resto degli abitatori del mondo era involto nelle tenebre dell'idolatria 3.

  A191000197 

 R. Trecento quindici anni da che Giacobbe era andato nell'Egitto, dopo tanti prodigiosi segni della protezione Divina, il popolo Ebreo libero dalla barbara schiavitù di Faraone, trionfante e glorioso camminava verso il mare Rosso, ossia Eritreo, in numero di seicentomila {58 [58]} nomini atti, alle armi, senza contare le donne, i vecchi [...] fanciulli.

  A191000200 

 Era notte e gli Ebrei da ogni banda avevano chiuso il passo; perciocchè serrati nella gola di due montagne avevano il mare da un lato, di dietro il nemico.

  A191000200 

 » La colonna di nube dalla parte degli Ebrei era tutta risplendente, da quella degli Egiziani diffondevasi in dense tenebre, sicchè questi non potevano accostarsi a quelli durante la notte.

  A191000204 

 Arrivati gli Ebrei nel deserto di Sur, che era un'immensa solitudine del tutto sterile, cominciarono a mormorare contro di Mosè per l'amarezza delle acque che niuno poteva bere.

  A191000224 

 Non dissimularono però che il paese era abitato da gente forte e guerriera.

  A191000231 

 Arrivati alle rive del Giordano traghettar nol potevano, essendo sprovveduti di nave, nè poteva guadarsi, perchè era profondo e scorreva a pieno alveo.

  A191000231 

 Il Signore lo aveva renduto certo che siccome era stato con Mosè, così sarebbe stato con lui.

  A191000233 

 R. La terra di Canaan o Palestina, tante volte da Dio promessa ad Abramo ed a' suoi discendenti, era un paese fertilissimo.

  A191000234 

 Appena gl' Israeliti, passato il Giordano, poterono gustare i frutti saporitissimi di quel paese, cessò la manna che era per quarant'anni fino allora piovuta.

  A191000238 

 Ma tre giorni dopo avendo saputo che il lor paese era vicinissimo, e non volendo mancare al giuramento prestato.

  A191000245 

 Ma il Signore non era con lui.

  A191000257 

 I Filistei, come seppero che Sansone era autore di {74 [74]} tanta rovina, chiesero agli Ebrei con minacce di averlo nelle mani.

  A191000259 

 Venuta la mezanotte, Sansone levatosi di letto andò alla porta della città, e trovatala chinsa, ne staccò ambe le imposte in un cogli stipiti e colla sbarra, e messasi ogni cosa sulle spalle, tutto portò in cima di un alto monte che era vicino alla città, mostrando così a' Filistei quanto di loro si burlava.

  A191000261 

 Quantuoque {75 [75]} tre volte tradito tuttavia sconsigliato cedé alle ripetute lusinghe dell' iniqua Dalila, e le confessò che la sua forza era riposta ne' capelli, 'ií quali tagliati, egli diverrebbe simile agli altri uomini.

  A191000265 

 Era povera e per procacciarsi il vitto andò a spigolare nel campo di un uomo mo!to ricco chiamato Booz, e si mise dietro a' mietitori.

  A191000266 

 Figli' di un buon padre erano in tntto da lui dissomiglianti, ed oltre le lagnanze che cagionavano in privato, insultavano anche la gente che veniva ad offerire sacrifizii al Signore, togliendo con violenza per se quello che apparteneva al popolo; e ciò era di gravissimo scandalo,; perchè si allontanavano gli uomini dagli esercizi di pietà.

  A191000268 

 Il virtuoso Samuele in ogni cosa obbediente serviva all' altare con grande divozione e raccoglimento; nè mai si lasciò sedurre da' cattivi esempi (le, perversi figliuoli di Eli: perciò era caro a Dio ed agli uomini, Una notte mentre dormiva udì una voce che diceva: Samuele, Samuele.

  A191000273 

 Si oppose egli da principio, ma conosciuto che tale era il voler del Signore acconsentì.

  A191000276 

 Ma quando cominciò a trasgredire gli ordini Divini, e si volle perfino intromettere a maneggiar le cose sacre coli' offerire a Dio un sacrifizio, che solo dal sommo sacerdote doveva essere offerto, Iddio ne fu acremente sdegnato e mandò Samuele a manifestargli queste tremende parole: «operasti da stolto, rigettasti la parola d' Iddio, egli rigetterà te stesso; toglierà da te il regno per darlo ad un altro di te migliore.» Ciò detto Samuele si diparti piangendo sopra la sorte di Saulle che era stato da Dio riprovalo.

  A191000282 

 R. Siccome Davidde cantava bene e suonava l'arpa con grande maestria, cosi non andò molto che venutane la fama all'orecchio del Re fu invitato alla corte onde colla melodia del canto e coll' armonia del suono dissipasse lo spirito maligno e la tristezza da cui sovente era agitato.

  A191000284 

 L'nno era all'altro di stimolo per avanzarsi nel bene ed a vicenda si eccitavano alla pratica delle azioni virtuose e delle imprese che convengono agli uomini timorati di Dio.

  A191000284 

 Questi strinse con lui la più tenera amicizia, e il loro amore era reciproco; nè mai avversità potè minorarlo, siccome sincero e fondato snlla virtù.

  A191000286 

 R. Insorta una guerra tra gl' Israeliti ed i Filistei un uomo di gigantèsca statura ( era alto sei cubiti ed un palmo, circa ottant'oncie o tre metri e mezzo), coperto di una formidabile armatura, e avanzandosi verso degli Israeliti con arroganza li sfidava dicendo: «Se c'è alcuno fra voi, che ardisca venir meco a singolare tenzone, si manifesti; se quegli ucciderà me, noi Filistei saremo vostri servi; se io ucciderò quello, servirete a noi.

  A191000287 

 mandò per lui e al sentire che mentre era al pascolo aveva sbranato orsi e leoni colle proprie mani, e che altrettanto sperava di fare di colui coll'aiuto del Signore, lo rivesti della sua armatura, gli mise un elmo {82 [82]} di bronzo in testa, lo cinse di forte corazza e di spada.

  A191000289 

 Impercioachè assalito poco dopo dal maligno spirito, mentre Davidde coll'usato suono dell'arpa cercava di calmarlo, ci furioso gli avventò una lancia per trafiggerlo, e lo avrebbe infilzato, se Davidde non era destro a schivare con un salto il colpo.

  A191000291 

 R: Era morto Samuele, e Saulle senza ritegno abbandonatosi ad un odio implacabile contra Davidde lo faceva inseguire ovunque sapeva che si fosse rifuggito, e lo avrebbe più volse raggiunto e messo a morse se Iddio non lo avesse protetto e difeso.

  A191000308 

 Sapendo però dal Signore che questa gloria era riserbata a Salomone suo figliuolo impiegò ogni cura per ammassare oro, argento, bronzo, ferro, leguame, marmi e pietre preziose per una si santa e gloriosa impresa.

  A191000313 

 Tu mentisti, l' altra rispondeva, tu hai ucciso il tuo figlio e il mio è questi che vive.» Difficile era la questione, poiché non vi erano testimoni.

  A191000316 

 AI di fuori era un gran vaso rotondo di bronzo, per la sua ampiezza appellato Ilare, sostenuto da dodici buoi dello stesso metallo.

  A191000316 

 Dentro e fuori del tempio tutto era preziosissimo non men per la materia, che pel lavoro.

  A191000316 

 Era costrutto a tre ordini con grandi pietre esattamente riquadrate e connesse, le pareti, il santuario, I' altare, i cherubini accanto all' arca tutto era coperto di lastre d'oro maestrevolmente scolpito.

  A191000337 

 Elia che solo tra profeti d'Israele era sfuggito alla rabbia della regina intrepidamente si presenta, e in nome dell' Altissimo, disse ad Acabbo, in nome del Dio vivente del popolo d'Israele, alla cui presenza io sui trovo, in questi anni non cadrà nè pioggia nè rugiada se non alta mia parola.

  A191000343 

 Tutti i pozzi e le fontane erano asciutti, le campagne sembravano aridi deserti, tutto il paese era nella massima desolazione.

  A191000344 

 a Ed ecco d'improvviso cadere un fuoco dal cielo che consumò I' olocausto, le pietre e perfin t' acqua, la quale era nella fossi.

  A191000344 

 a Passò il mezzodi ed era vana ogni lor opera.

  A191000350 

 Eliseo era agricoltore e fu trovato in un campo che arava.

  A191000361 

 Caduto in grave malattia egli spedì messaggeri a consultare Belzebub che era una falsa divinità.

  A191000363 

 R. Eliseo, accortosi che la carriera di Elia in questo mondo era ben tosto al suo termine, gli stava sempre ai fianchi per vederne la fine.

  A191000374 

 {103 [103]} Questi ottenuto da Dio che rimanessero tatti ciechi, usci loro incontro, e offertosi di condurli dove era colui che cercavano li guidò in mezzo a Samaria.

  A191000376 

 Solo il capitano incredulo non poté goderne, perchè sulla porta della città ov' era stato messo di guardia fu soffocato ed ucciso dalla calca che si affrettava di uscire.

  A191000387 

 Da prima egli tentò di scuotere il giogo degli Assiri, de' quali era divenuto tributario.

  A191000391 

 Appena udiva, che un Israelita morto era gettato in qualche angolo, lasciava quanto aveva per le mani, ne andava in cerca, portava il cadavere in sua casa ed approfittava dell' oscurità della notte per seppellirlo.

  A191000398 

 E come era inesperto della via, prima di partire, secondo il comando avutone dal prudente e affezionato genitore, cercatosi un compagno, l' ebbe nell'Arcangelo Raffaele che mandato da Dio se gli offerse sotto umane sembianze senza darsi a conoscere, e con esso si pose in cammino.

  A191000398 

 E in verità l'Arcangelo non solo fece ricuperare al giovane Tobia il danaro che era andato a cercare, ma di.

  A191000398 

 Questi era stato inviato dal padre in Rages città della Media per riscuotere una somma di danaro imprestata ad un certo Gabelo.

  A191000398 

 più procurò che sposasse una certa Sara fanciulla assai distinta non solo per le molte ricchezze che le forniva il padre Raguele, di cui era unica figliuola, ma specialmente per le virtù al tutto particolari che la rendevano accetta a Dio, e cara a quanti la conoscevano.

  A191000399 

 Al fine lo vide in lontananza, e corsa frettolosamente a casa a darne avviso al suo marito, tanta era la gioia onde furono amendue ripieni che non la potevano più contenere nel cuore.

  A191000400 

 Visse ancor Tobia quarantadue anni, e accortosi, che era vicina l'ora della morte, chiamò a se il figliuolo, e raccomandatogli che si mantenesse costante nel santo timor d'Iddio, placidamente spirò nel bacio del Signore in età di anni cento due.

  A191000426 

 Egli amava il Signore ed il Signore era con lui, perciò ogni cosa gli riusciva prosperamente.

  A191000436 

 Ciò detto si accosta ad una colonna dei letto, impugna la scimitarra' che vi era appesa, la sguaina, e stringendo colla sinistra la chioma ad Oloferne, coll'altra gli recide la testa.

  A191000445 

 R. Era Geremia nativo di Anatot città non molto distante da Gerusalemme.

  A191000461 

 Una cosa sola cagionava loro conturbazione, ed era che dovendo cibarsi delle vivande del Re erano eziandio obbligati a mangiare que' cibi i quali dalla legge di Mosè erano proibiti.

  A191000463 

 Questa eroina della castità era stata falsamente accusata da due vecchioni giudici del popolo di un delitto così grave che doveva essere lapidata.

  A191000464 

 Condannata infatti a morte così crudele, mentre fra immenso popolo era condotta al supplizio, Daniele quantunque giovinetto ancora per Divina inspirazione in mezzo alla turba gridò: «Io sono innocente del sangue di questa donna, allontanate questi due vecchi l'un dall'altro, li giudicherò io.» Interrogatili quindi separatamente li fece presto cadere in contraddizione, perchè ambi erano mentitori.

  A191000466 

 Risposero costoro che avrebbero bensì spiegato il sogno quando questo venisse loro esposto, che altrimenti non era loro possibile indovinarlo ed interpretarlo.

  A191000477 

 Quindi gl' innalzò agli onori di prima, decretando che chiunque avesse profferto bestemmie contro al Dio di Anania, Misaele, Azaria fosse reo di morte, perchè quegli era il vero Dio.

  A191000486 

 Baldassar vincendo in empietà Nabucodonosor, a cui era succeduto nel regno, in un convito dato a' grandi del regno volle fossero recati i vasi sacri rubati nel tempio di Gerusalemme, e in quelli si diede sacrilegamente a bere egli e i suoi 'convitati.

  A191000498 

 R. V'era parimente in Babilonia un drago mostruoso che da tutti veniva adorato come un gran Dio.

  A191000503 

 R. Ester era una giovine Ebrea di rara e straordinaria {133 [133]} bellezza, la quale rimasta priva di padre e madre in fresca età era stata da Mardocheo suo zio con singolare cura allevata nel santo timor d' Iddio.

  A191000504 

 Fra' grandi della corte era il superbo Amano, il quale, uso a vedersi tutto il popolo genuflesso avanti per adorarlo ovunque passava, fu fieramente sdegnato perche Mardocheo gli ricusasse tale ossequio dovuto solo a Dio.

  A191000508 

 Inoltre avendo il Re Inteso che Mardocheo era zio di Ester, e che aveva già prestato importantissimi servigi alla corte il volle innalzato a grande {134 [134]} dignità, e rivocò l'iniqua legge.

  A191000510 

 Intesa si fausta novella quaranta mila Ebrei sotto la condotta di Giosuè Sommo Sacerdote e di Zorobabelle capo della tribù di Giuda ritornarono in Gerusalemme, rimanendo sotto al dominio dei Re di Persia, coll' assenso dei quali era permesso a' Giudei di eleggersi i Pontefici, i Capitani ed i Magistrati.

  A191000512 

 Ma il Signore li consolò col mandare il profeta Aggeo, il quale rianimò il loro coraggio, e li assicurò che quel tempio sarebbe stato più illustre e più glorioso del primo, perchè sarebbe onorato dalla presenza di Colui che era il Desiderato delle nazioni, alludendo al Divino Salvatore.

  A191000514 

 D. Qual era lo stato degli Ebrei dopo il ritorno dalla schiavitù? {136 [136]}.

  A191000515 

 La suprema autorità era presso il sommo Sacerdote e il gran consiglio degli anziani.

  A191000517 

 Dell a qual cosa facendo i suoi le maraviglie, Alessandro rispose, ricordarsi che in quella forma stessa, in cui era vestito il sommo Pontefice, eragli in una notte comparso Iddio da cui era incoraggiato ad intraprendere la guerra contro alla Persia.

  A191000527 

 Era Eleazaro un vecchio venerando di novant'anni, universalmente ammirato per la stia virtù e sapienza.

  A191000534 

 D. Chi era Matatia?.

  A191000535 

 R. Era un sacerdote di Gerusalemme.

  A191000535 

 Uccise pure il commissario che era l'istigatore, {143 [143]} distrusse l'altare, indi a tutta voce esclamò: Chiunque e nell'alleanza del Signore esca fuori dietro a me.

  A191000544 

 Il tempio e l'altare totalmente deserto, le spine, i virgulti cresciuti ne'cortili come nelle selve, le camere destinate a' Sacerdoti distrutte; tale era il lagrimevole aspetto del famoso tempio del Signore.

  A191000545 

 Giuda pieno di zelo cominciò dal rifare le porte del tempio, costrusse un nuovo altare, tolse quanto v' era d'immondo, e compiuto l' edilizio in ogni sua parte, lo {145 [145]} dedicò solennemente con inni, e cantici al suono di cetre, lire e cembali.

  A191000550 

 Ma siccome il suo pentimento non era sincero, giacché egli si pentiva pel solo orrore della morte, cosi Iddio non lo ascoltò e prendendo vie più forza il male, fra crudi spasimi disperatamente mori.

  A191000554 

 Per questo terribile apparato niente atterrito Giuda gli presentò la battaglia e avventandosi da quella parte, dove era il padiglione del Re, trucidò quattromila uomini avendo tutto il resto messo in costernazione.

  A191000563 

 Era occupato ad {150 [150]} abbattere una parte delle mura del tempio del Signore e improvvisamente divenne attratto, paralitico e muto di modo, che non potendo più profferire parola tormentato da dolori acerbissimi infelicemente mori.

  A191000563 

 R. Sparsa la nuova della morte di Giuda i suoi nemici alzarono il capo, e Bacchide, che tante volte era stato da lui sconfitto, senza contrasto potè sottomettere tutta la Gindea, impadronirsi di Gerusalemme e sollevare alla dignità di sommo sacerdote Alcimo Giudeo, empio apostata, traditore della patria e della religione.

  A191000573 

 la rocca di Gerusalemme che da venticinque anni era da truppe, nemiche occupata; rinnovò l'amicizia col Re di Siria, cogli Spartani e co' Romani, e temuto dalle nazioni vicine, niuno più ardiva muovergli guerra.

  A191000575 

 Assicurata in tale guisa la pace, Simone a nulla più pensò che a fortificare le città, sollevare gli afflitti, a far osservare la legge di Mosè, mettere in fiore le cose che rignardono al Divin culto, di modo che, come dice la Scrittura, ciascuno coltivava con sicurezza le sue terre e riposava tranquillo all'ombra della vite e del fico; i vecchi sedevano nelle piazze ragionando pacificamente delle cose pertinenti al pubblico bene, e non v'era chi li spaventasse.

  A191000578 

 Mentre Simone con due de' suoi figliuoli Giuda e Matatia visitava la città di Gerico, Antioco che ne era il governatore, lo invitò a pranzo, e quando sedevano a mensa, fece entrare nomini armati che con nero tradimento tutti e tre trucidarono.

  A191000587 

 R. Erode soprannominato il grande ( nome che solo può convenirgli in riguardo delle sue crudeltà, nella quale si è veramente segnalato) era figlio di Antipatro, di nazione Idumeo, di bassa condizione.

  A191000590 

 D. Qual era lo stato degli uomini prima della venuta del Messia? {157 [157]}.

  A191000591 

 R. Caduto il nostro primo genitore Adamo dallo stato d'innocenza in cui fu da Dio creato, egli e tutti i suoi posteri doverono per molti secoli gemere sotto la dura schiavitù del demonio, il quale grande parte ne traeva seco ad eterna perdizione, né c'era per l'uomo altro mezzo onde salvarsi, se non la fede in quel Liberatore, che la bontà Divinagli aveva promesso.

  A191000595 

 Assicurata che questo era tutto opera dello Spirito Santo, e che rimarrebbe vergine innanzi al parto, nel parto e dope il parto, si sottomise a' Divini voleri, e consentì di essere fatta Madre del Salvatore.

  A191000603 

 Usciti di Gerusalemme i Magi furono dalla medesima stella guidati fin là dove era il Divin fanciullo, dinanzi a cui prostrati offerirono oro, incenso e mirra, e avvisati da un angelo, per altra strada ritornarono al loro paese senza più nulla far sapere ad Erode, il quale con animo perverso {160 [160]} aveva pregato i Magi, che venissero ad informarlo d' ogni cosa.

  A191000605 

 R. Toccando Gesù i quaranta giorni fu da Giuseppe e da Maria presentato nel tempio fra le braccia del vecchio Simeone, a cui era stato rivelato che prima di morire avrebbe veduto il sospirato Messia.

  A191000608 

 Egli aveva aspettato invano il ritorno de' Magi, e forse gli era giunto all'orecchio quanto era accaduto nel tempio, perciò agitato da, mille sospetti ordinò che in Betlemme e ne' suoi dintorni tutti i fanciulli, i quali non, oltrepassassero i due anni, fossero trucidati, lusingandosi che nella comune strage dovesse altresì essere compreso il bambino Gesù.

  A191000611 

 Era travagliato da fame sì stimolante, che nulla bastava per satollarlo.

  A191000611 

 Oppresso da orribili dolori le sue viscere divennero piene di ulceri; il suo fiato era cattivo a segno, che niuno poteva accostarglisi; tutto il suo corpo divenuto un bulicame di vermi dava un' orrida puzza.

  A191000614 

 R. Era Gesù in età di dodici anni, allorchè andato co' suoi genitori in Gerusalemme a celebrare la Pasqua si smarrì, e dopo essere stato da essi cercato per tre giorni, alla fine del terzo dì lo ritrovarono nel Tempio {163 [163]} che disputava co' Dottori della legge, riempiendoli, tutti di stupore colle sue sapienti interrogazioni e risposte.

  A191000617 

 R. Sei mesi prima del nostro Divin Salvatore nacque s. Giovanni detto il Battista, perchè amministrava il Battesimo ed era stato scelto ad essergli precursore e preparare le genti a ricevere il Messia.

  A191000624 

 R. Siccome il miracolo è azione, che può venire solamente da Dio; così il nostro Salvatore per dimostrare al mondo che egli era uomo, e nel 'tempo stesso Dio onnipotente {166 [166]} diede principio alla sua predicazione co'miracolì.

  A191000651 

 Gesù Cristo che era venuto al mondo per salvare i peccatori molto volentieri si tratteneva con loro in famigliari colloqui, andava alle loro case mangiando con essi.

  A191000651 

 Lasciò queste nel loro cammino, e andò per valli e monti, per balze e dirupi in cerca di quella che allontanata si era dalle altre.

  A191000653 

 Il genitore che era impaziente di vedere il suo figlio a ritornare, lo stava osservando, e come lo scorse venire da lungi, tutto commosso uscì correndogli incontro, gli si gittò al collo e lo baciò.

  A191000653 

 Non era conveniente oggi far festa perche tuo fratello è tornato? Egli era morto, ora è risuscitato, era perduto e si è ritrovato.

  A191000653 

 R. Il Salvatore per dimostrare la benignità con cui la misericordia Divina accoglie i peccatori espose la seguente parabola: Un padre aveva due figliuoli a' quali provvedeva abbondantemente quanto era necessario.

  A191000653 

 » Il figliuolo maggiore che era sempre stato fedele a suo padre quando nel ritornare dalla campagna udì la musica e l'allegria grande perché suo fratello scialacquatore era ritornato, si lamentò.

  A191000653 

 » Il padre più non rispose, lo rialzò, e pieno di allegrezza disse a' suoi servidori: presto portate qui la miglior veste, mettetegli l'anello in dito e le scarpe ne' piedi, ammazzate il vitello più grasso, invitate gli amici e facciamo festa, perchè questo mio figlio era morto, ed ora è ritornato a vita, era perduto, e si è ritrovato.

  A191000658 

 Disse egli pertanto: Era un uomo il quale andava fastosamente vestito, ed ogni giorno si dilettava in apparecchiare lauti banchetti.

  A191000658 

 Eravi pure un mendico per nome Lazzaro il quale tutto coperto di piaghe giaceva alla porta di quel ricco, ed era così travagliato dalla fame, che desiderava saziarsi delle briciole che cadevano dalla mensa di quel ricco, e non gliele dava.

  A191000658 

 » Abramo rispose, che egli avendo malamente goduto di beni nella vita sua, meritava quelle pene, e che Lazzaro avendo soltanto sofferto patimenti era ben giusto che fosse al possesso di quella gloriai che vi era un {178 [178]} immenso abisso infra di loro, nè potevansi mai più avvicinare.» Allora il ricco: «Deh! almeno concedimi questo favore: mandalo a casa di mio padre a fine partecipi a'miei fratelli l'infelice mia sorte, onde non vengano anch'essi quaggiù a patire questi atroci tormenti.

  A191000662 

 Coloro però sapevano di certo che era morta, e lo burlavano.

  A191000662 

 Frattanto giunse la nuova che la figlia di Giairo era morta; onde pervenuto Gesù in casa di lui trovò uomini e donne che piangevano, e disponevano ogni cosa per accompagnarla al sepolcro.

  A191000664 

 Era un giovinetto figliuolo unico di una vedova la quale inconsolabilmente piangendo lo accompagnava con molte altre persone.

  A191000666 

 Gesù rispose: Non bisogna lasciarle partire così, date loro da mangiare.» Filippo {181 [181]} soggiunse: «Non bastano dugento danari di pane per darne un tozzo a ciascuno.» Gesù dimandò: «Quanti pani avete? e Andrea rispose: «C' è qui un fanciullo il quale ha cinque pani e due pesci, ma che cosa sono per tanta gente? e E Gesù: «Recatemeli quì, e fatteli tutti sedere sull'erba.» Si assisero tutti, e il loro numero era intorno a cinque mila uomini, 'senza contare le donne ed i ragazzi.

  A191000672 

 Nella stessa città la suocera di Pietro era in letto oppressa da grave febbre.

  A191000675 

 » Rispose egli: «Se sia peccatore non so, ma è certo che io era cieco ed ora vedo.

  A191000678 

 Gesù ritardò di andarlo a vedere e giunse alla casa di lui quando già da quattro giorni era stato seppellito.

  A191000678 

 » Andò quindi dalla sorella, e le disse in segreto che era venuto Gesù.

  A191000678 

 » Gesù a tale pianto conturbatosi, e avendo dimandato dove fosse, fu condotto al monumento, che era una caverna chiusa da una pietra.

  A191000683 

 Più volte i Farisei avevano tentato d' imprigionarlo, ma non mai riuscirono, perchè l' ora sua non era ancor giunta.

  A191000683 

 Un giorno diceva a molti, che lo ascoltavano «Distruggete questo tempio ed io lo riedificherò in tre giorni.» Il tempio era il suo corpo, il quale doveva risorgere tre giorni dopo la morte.

  A191000685 

 Uno di essi nominato Caifasso, il quale era pontefice in quell' anno, disse: «È meglio che uno muoia pel popolo, affinchè non perisca tutta la nazione.» Questo diceva non di suo capo, ma essendo pontefice di quell' anno profetizzò che Gesù doveva morire per salvare tutto il mondo.

  A191000687 

 » Avviaronsi, trovarono la giumenta ed il poledro sul quale poserole loro vestimenta, e vi siassise Gesù, acciocchè {187 [187]} si compiesse quello che era stato detto da' profeti: «dite agli abitanti di Gerusalemme: ecco il vostro.

  A191000701 

 Ma questa è l'ora vostra.» Ciò detto datosi nelle loro mani, lo legarono, e fra maltrattamenti lo' condussero ad Anna, indi a Caifasso, che in quell'anno' era sommo pontefice degli Ebrei.

  A191000701 

 Poscia disse alla turba: «Voi siete venuti ad arrestarmi {192 [192]} muniti di spade e di bastoni come fareste per un assassino, mentre io era ogni giorno con voi nel tempio, e non mi arrestaste.

  A191000706 

 Al mattino Giuda avendo inteso che Gesù era stato dichiarato reo di morte andò da' principi della Sinagoga, {193 [193]} e presentando il danaro che da loro aveva.

  A191000720 

 I soldati scossi dallo spavento e compresi dal dolore andavano esclamando: « Questi era veramente giusto, era figliuolo d'Iddio.» Alla vista di tali prodigi tutti que' che eransi trovati presenti allo spettacolo, ritornavano battendosi il petto per rincrescimento.

  A191000724 

 [17], il pose in un suo sepolcro nuovo scavato nel sasso, in cui niuno ancora era stato riposto, e chiusa la bocca del monumento con una grossa pietra se ne partì.

  A191000725 

 Pertanto andarono, e suggellarono la pietra, avendovi poste guardie sicchè niuno potesse togliere il corpo di Gesù con dire che era risuscitato.

  A191000726 

 Ma Gesù era Dio Onnipotente, padrone della vita, e della morte, perciò poteva risorgere quando voleva, e rendere vani tutti gli artifizi degli uomini.

  A191000729 

 Questi studiarono di corromperli con danaro a fine spacciassero che mentre dormivano era stato il corpo di Gesù rubato da''Discepoli.

  A191000733 

 ivi tornava piangendo al buio di ciò che era avvenuto.

  A191000735 

 Allora Gesù: O stolti, e tardi di cuore a credere cose tutte predette dai profeti! E spiegando loro le sacre scritture dimostrò come era stato predetto che Gesù doveva patire prima di entrare nella sua gloria.

  A191000735 

 Uno di essi rispose: « sei tanto forestiere da non sapere quanto sia avvenuto in questi giorni? » E gli raccontarono come Gesù Nazareno era stato condannato a morte e crocifisso.

  A191000738 

 R. Gli Apostoli avevano inteso da molti che Gesù era {203 [203]} risorto, ma non lo avevano ancor veduto, e pieni di paura colle 'porte chiuse stavano discorrendo di lui cogli altri discepoli, quando ad un tratto si trovano Gesù in mezzo a loro dicendo: «La pace sia con voi.


don bosco-storia sacra [10a edizione].html
  A192000010 

 La settima dalla nascita di G. C. sino all'anno 70 dell'era volgare, quando avvenne l' eccidio di Gerusalemme e la dispersione degli Ebrei

  A192000024 

 Da principio creò il cielo e la terra, ma questa era ancora senza forma, coperta dalle acque ed avvolta in dense tenebre.

  A192000031 

 E vedendo che ogni cosa era buona e procedeva secondo il suo Divin volere, nel settimo giorno si riposò, vale a dire cessò dal creare nuove cose.

  A192000037 

 Era loro permesso di cibarsi d' ogni frutto, che trovavasi in quel giardino di delizie, eccetto il frutto di un solo albero.

  A192000037 

 Il demonio, che era stato cacciato dal Paradiso e condannato all'inferno per superbia, mosso da invidia che altri,andasse a godere la felicita da esso perduta, prese la forma di serpente e disse ad Eva: Perché non mangi tu del frutto di quest'albero? Ella rispose: Perché Dio lo proibì sotto pena di morte.

  A192000042 

 Era Questi il Messia, ovvero un Redentore per la cui mediazione tutti gli uomini potessero riacquistare il perduto diritto alla vita eterna.

  A192000051 

 Il governo dei discendenti di Seth (che formano la serie dei dieci Patriarchi antidiluviani), éra patriarcale, cioè ciascun patriarca era capo della sua famiglia, che governava tanto nelle cose spirituali, quanto nelle temporali; ma i discendenti di Caino, dopo di aver costrutta la prima città denominata Enocchia da Enoc suo fondatore, pare siansi governati con leggi comuni.

  A192000052 

 Continuavano gli uomini a vivere in preda al vizio, quando Noè, costretta l'arca, ebbe da Dio il comando di entrarvi colla consorte, coi figli e colle loro mogli; e introdurvi un paio d'ogni specie d'animali immondi {15 [221]} vale a dire di quegli animali, di cui non era lecito cibarsi, nè far sacrifizio.

  A192000052 

 Degli animali mondi poi, (cioè di quelli che a Dio potevano sacrificarsi, e de' quali era lecito cibarsi) non un paio, ma sette in un con le vettovaglie necessarie per gli uomini e per le bestie.

  A192000055 

 Mandatala per la terza volta, non ricomparve più;'chiaro indizio che le piante erano già scoperte, e la terra era quasi asciutta.

  A192000056 

 Uscito Noè dall'arca, vedendo che la terra era deserta e priva di abitatori, lui solo colla famiglia salvato in maniera si miracolosa, compreso di gratitudine innalzò un altare ed offerì un sacrificio al Signore.

  A192000060 

 Quella torre era formata a spire ed ascendeva ad un'altezza smisurata.

  A192000065 

 Abramo riconoscente eresse un altare nel luogo in cui gli {20 [226]} era comparso Iddio: Questa chiamata di Dio e questa pronta ubbidienza d'Abramo, nonostante le più gravi difficoltà che gli, fu.

  A192000070 

 Melchisedecco era re di Gerusalemme, e nel tempo stesso sacerdote del vero Dio: vale a dire egli governava il suo popolo nelle cose spirituali e nelle temporali.

  A192000073 

 In questa guisa la giovane Rebecca, che nella casa paterna era stata modello di virtù per amore al lavoro e per ossequio ai parenti, divenne la moglie del virtuoso Isacco.

  A192000078 

 Di poi vestì Giacobbe degli abiti di Esaù, e perché questi era peloso, copri il collo e le mani di Giacobbe colla pelle dei capretti, quindi colla vivanda lo mandò ad Isacco.

  A192000080 

 Su di essa saliva e discendeva un numeroso coro di Angeli, e nella sommità era Dio, che tosi gli parlò: Io sono il Signore Dio di Abramo e di Isacco.

  A192000082 

 Pertanto colla famiglia e colle sostanze, all'insaputa dello zio, si parti; venti anni dappoichè era uscita dalla casa paterna.

  A192000082 

 Quando Labano si accorse che Giacobbe era divenuto ricco, n'ebbe dispiacere, ed oltre al guardarlo con occhi d'invidia, spesso.

  A192000083 

 Laonde non si venne che a parole, colle quali Labano rimproverò al genero la fuga e la rapina fattagli de' suoi idoli; perciocchè sebbene {29 [235]} Labano fosse stato istruito nella vera religione,' l' avevà nondimeno dimenticata ed era divenuto idolatra.

  A192000084 

 Giacobbe il quale si era allora accorto, che quegli con cui aveva combattuto era un angelo disse: Non ti laseierò partire prima che tu mi abbia data la tua benedizione.

  A192000084 

 Mentre ne aspettava il ritorno, di nottetempo gli si presentò un Angelo in sembianza d'uomo, che lottò con lui sino allo spuntar del giorno: ma Giacobbe era sempre vittorioso, perchè l'Angelo non voleva usar contro di lui tutte le sue forze.

  A192000091 

 Ruben, che era il maggiore di età, si opponeva a questo reo {32 [238]} disegno e cercava modo Ali salvarlo.

  A192000093 

 Ritornato Ruben a' fratelli, inteso quanto era avvenuto, tutto dolente fece loro i più severi rimproveri.

  A192000097 

 Il terzo giorno, che era il di natalizio di Faraone, queste predizioni si avverarono: il panattiere fu sospeso ad un patibolo, ed il coppiere riamesso {34 [240]} al suo primo ufficio.

  A192000098 

 Allora il coppiere narrò quanto nella prigione era avvenuto a lui e al capo-fornaio, e come fosse Giuseppe ottimo spiegatore di sogni.

  A192000099 

 Giuseppe era allora in età di 30 anni.

  A192000100 

 I sette anni di fertilità giunsero presto come era stato predetto.

  A192000104 

 Frattanto il grano provveduto era quasi consumato, e Giacobbe instava perchè i suoi figliuoli ritornassero nell'Egitto.

  A192000105 

 Questi, udito che era con loro Beniamino, ordinò al maestro di casa di far imbandire un lauto banchetto.

  A192000111 

 In sulle prime gli parve un sogno l'intendere che Giuseppe viveva, e che era Vicerò dell'Egitto.

  A192000113 

 {41 [247]} Offerendosi Giacobbe di benedirli, Giuseppe gli, mise alla destra Manasse, che era il maggiore, ed Effraimo alla sinistra.

  A192000116 

 Era capo di numerosa famiglia composta di sette figliuoli e di tre figliuole.

  A192000118 

 Questa notizia non era anco finita quando, sopraggiunto un altro, prese a dire: I tuoi figliuoli e le tue figliuole mangiavano in onesta allegria nella casa del fratel maggiore, quand'ecco levarsi un vento impetuoso, che rovesciò la casa e tutti ha schiacciati sotto quelle rovine.

  A192000125 

 Egli fu allevato con ogni attenzione, ed era a tutti carissimo per le sue eccellenti qualità.

  A192000128 

 Ma Iddio la fini con dirgli che Egli era con lui, e che avrebbegli mandato incontro il fratello Aronne, di cui avrebbe potuto valersi per parlare al popolo ed al re.

  A192000129 

 Aronne era già stato in ogni cosa istruito dal Signore: perciò senza esitazione andarono insieme nell'Egitto, radunarono gli anziani d'Israele, alla cui presenza Aronne si fede a ripetere tutte le parole del Signore, e Mosè {47 [253]} operò parecchi prodigi per confermare quanto suo fratello annunziava.

  A192000142 

 Iddio lo aveva avvisato che l'ultima piaga, colla quale avrebbe finalmente scosso Faraone, era la morte di tutti i primogeniti degli Egizi.

  A192000144 

 Era mezza notte; tutti gli Israeliti adulti e fanciulli, compiti gli ordini del Signore, stavano aspettando il minacciato flagello; ed ecco lamentevoli voci o miserande grida di desolazione si levano per tutto l'Egitto.

  A192000144 

 Non v'era casa che non lamentasse il suo primogenito estinto.

  A192000147 

 E cosa degna d'osservazione; 1° che gli Ebrei da una sola famiglia divennero un popolo numerosissimo tra cui si conservò costantemente la vera religione, la credenza nel futuro Redentore, anzi facevansi sacrifizi, ed erigevansi altari con molti segni di culto esterno; 2° che eccettuati gli Israeliti e pochi altri, tutto il resto degli abitanti del mondo era avvolto nelle tenebre dell'idolatria; 3° che erano già in fiore gl'imperi degli Egizi, della China, dell'Assiria ed altri {51 [257]}.

  A192000148 

 Era in numero di seicento mila uomini atti alle armi, senza contare le donne, i vecchi ed i fanciulli.

  A192000148 

 Trecento quindici anni dacchè Giacobbe era andato nell' Egitto, dopo tanti segni della protezione divina, il popolo Ebreo era fatto libero dalla schiavitù di Faraone, e glorioso camminava verso il mar Rosso, ossia golfo Arabico.

  A192000149 

 Era notte, e gli Ebrei da ogni banda si trovavano chiuso il passo, perciocchè, serrati nella gola di due montagne, avevano il mare in faccia, ed alle spalle il nemico.

  A192000149 

 La colonna di nube dalla parte degli Ebrei era tutta risplendente, da quella degli Egiziani diffondevasi in dense tenebre, sicchè questi non potevano accostarsi a quelli durante la notte.

  A192000151 

 Faraone, che, si era avanzato, mirando sì bella strada, in un col suo esercito insegue gli Ebrei fin dentro il mare; ma appena sono essi in salvo, Mosè per ordine di Dio ripercuote colla verga le onde ed improvvisamente escono di mezzo dalla prodigiosa colonna lampi e tuoni, che colpiscono gli Egizi, rovesciano i loro carri; le acque sospese, ritornando con fra casso spaventevole nel luogo primiero, coprono e sommergono il re, i cavalieri, i cavalli e i carri; l'esercito viene affatto distrutto ed ogni cosa seppellita negli abissi, per guisa che neppur uno potè scampare.

  A192000152 

 Giunti essi in una parte di quel deserto appellato Sur, che era un'immensa solitudine del tutto sterile, cominciarono a mormorare contro di Mosè per l'amarezza delle acque, che niuno poteva bere.

  A192000163 

 Esso era un tempietto fatto a guisa di padiglione portatile.

  A192000166 

 La festa dell' espiazione era un giorno di pubblica penitenza, in cui il Sommo Sacerdote offeriva a Dio un vitello pei suoi peccati, ed immolava un capro per espiare i peccati del popolo.

  A192000167 

 Il primo ministro era il Sommo Sacerdote, ossia il Pontefice, da cui dipendevano tutti gli altri ministri inferiori.

  A192000169 

 Gli altri dieci incominciarono a divulgare che i popoli di Canaan erano robusti, erano giganti invincibili, e che era impossibile abitare tra loro, perchè la stessa terra divorava gli abitatori.

  A192000172 

 II serpente di bronzo era figura di G. C., il quale doveva, essere innalzato in croce sul monte {60 [266]} Calvario, e colla sua morte avrebbe salvato tutti quelli che in Lui avessero riposta speranza.

  A192000174 

 Era giorno di Sabato, quando fu trovato in campagna un uomo che raccoglieva paglie e ramoscelli per suo particolare bisogno.

  A192000175 

 Allora egli umiliandosi disse che era pronto a ritornarsene, se Così l'angelo comandava.

  A192000175 

 Quel popolo, dice s. Ambrogio, fu con maggior maraviglia salvato da un solo sacerdote, che non era stato corrotto da un falso profeta, e la pietà dell'uno ebbe più forza, che l'avarizia e gl'inganni dell'altro.

  A192000180 

 Il Signore lo aveva accertato che, siccome era stato con Mosè, così sarebbe stato con lui.

  A192000181 

 La terra di Canaan, o Palestina, tante volte da Dio promessa ad Abramo ed a'suoi discendenti, {64 [270]} era un paese fertilissimo.

  A192000181 

 Passato il Giordano, appena gli israeliti poterono gustare i frutti saporitissimi di quel paese, cessò la manna la quale miracolosamente per 40 anni era loro piovuta dal cielo.

  A192000184 

 Alla nuova che gli Ebrei per divino comando sterminavano quanti loro si facevano incontro, gli abitanti di Gabaon, che era città distante circa quattro miglia da Gerusalemme, studiarono di evitare il comune sterminio con ingegnosa finzione.

  A192000184 

 Ma tre giorni dopo avendo saputo, che il loro paese era vicinissimo, e non volendo mancare al fatto giuramento, risparmiò loro la vita, ma in pena della loro frrde li condannò a vettureggiare acqua e legna secondo il bisogno degli Ebrei.

  A192000195 

 Ma quale non fu il suo cordoglio nel ritorno quando vide la propria figliuola che, cantando e danzando con altre zitelle, correvagli incontro per fargli festevole accoglienza! Si penti del voto fatto inconsideratamente, ma era tardi.

  A192000199 

 Quantunque tre volte tradito, tuttavia sconsigliato cedè alle rinnovate domande dell'iniqua donna, e le manifestò che la sua forza era riposta ne' capelli, tagliati i quali, egli diverrebbe simile agli altri uomini.

  A192000200 

 Egli si sveglia, tenta sciogliersi dai, legami e trovasi senza forze, perchè lo spirito del Signore si era da lui ritirato.

  A192000202 

 Era povera, e per procacciarsi il vitto andò a spigolare nel campo di un suo parente molto ricco, di nome Booz, e si mise dietro ai mietìtori.

  A192000204 

 Perciò era caro a Dio ed agli uomini.

  A192000211 

 «Operasti da stolto, rigettasti la parola di Dio, perciò Egli rigetterà te, ti toglierà il regno, e lo darà ad altri di te più fedele.» Ciò detto, Samuele si partì, piangendo sopra la sorte di Saulle, che era stato da Dio riprovato.

  A192000212 

 Egli abitava in Betlemme con sette suoi figliuoli, di cui Davidde era il più giovane.

  A192000214 

 Siccome Davidde cantava bene e suonava l'arpa con grande maestria, così fu invitato alla corte, affinchè colla melodia del canto e coll'armonia del suono dissipasse lo spirito maligno e la tristezza, onde Saulle era sovente travagliato.

  A192000215 

 L'uno era all' altro di stimolo per avanzarsi nel bene, ed a vicenda si eccitavano alla pratica delle azioni virtuose, e ad altre imprese.

  A192000215 

 Questi strinse con lui la più tenera amicizia, ed il loro amore era reciproco, nè mai avversità potè minorarlo, chè era sincero e fondato sulla virtù.

  A192000216 

 Mentre questi popoli preparavansi a sanguinose battaglie, un uomo di gigantesca statura, come quegli che era alto oltre a tre metri e mezzo, coperto di formidabile armatura, si {77 [283]} avanzava verso gli Israeliti e con arroganza li sfidava dicendo: Se c'è alcuno fra voi, che ardisca venir meco a singolar tenzone si manifesti e si avanzi.

  A192000218 

 Imperciocchè assalito poco dopo dal maligno spirito, mentre Davidde coll' usato suono dell'arpa cercava di calmarlo, egli furioso gli avventò una lancia per trafiggerlo e lo avrebbe infilzato, se Davidde non era destro a schivarne, il colpo.

  A192000219 

 Era morto Samuele, e Saulle senza ritegno, lasciatosi andare ad un odio implacabile contro Davidde, lo faceva inseguire ovunque sapeva si fosse rifuggito.

  A192000222 

 Essa era stata più anni nella casa di Abinadab in Gabaa, e di là trasportata nella casa di Obededom, dove rimasta tre mesi, fu sorgente di benedizioni per Obededom e per la sua famiglia.

  A192000226 

 Sapendo tuttavia dal Signore che questa gloria era riserbata a Salomone suo figliuolo, intese con ogni sollecitudine ammassare oro, argento, bronzo, ferro, legname, marmi e pietre preziose per quella gloriosa impresa.

  A192000229 

 Difficile era la quistione, poichò non vi erano testumoni.

  A192000230 

 Al di fuori era un gran vaso rotondo di bronzo, per la sua ampiezza appellato Mare, sostenuto da dodici buoi dello stesso metallo.

  A192000230 

 Era costrutto a tre ordini con grandi pietre esattamente riquadrate e connesse.

  A192000230 

 Le pareti, il Santuario, l'altare, i cherubini accanto all'arca, tutto era coperto di lastre d'oro maestrevolmente scolpito.

  A192000230 

 {84 [290]} Dentro e fuori del tempio tutto era preziosissimo, sì per la materia, sì pel lavoro.

  A192000239 

 E siccome la città di Samaria;era stata scelta per capitale del suo regno, così questa separazione fu detta scisma Samaritano.

  A192000240 

 Elia, che solo tra i profeti era sfuggito alla rabbia dell' empia regina, intrepidamente si presenta ad Acabbo, e In nome dell'Altissimo, gli dice, alla {88 [294]} cui presenza io mi trovo, in questi anni non cadrà nè pioggia, nè rugiada, se non alla mia parola.

  A192000244 

 Tutti i pozzi ed i fonti erano asciutti; le campagne sembravano aridi deserti, tutto il paese era nella massima desolazione.

  A192000245 

 Quindi accostatosi all'altare, così pregò: Signore Iddio di Abramo, d' Isacco, di Giacobbe, degnati ascoltarmi, era oggi conoscere a questo popolo, che tu sei il, vero Dio.

  A192000245 

 Venne il mezzodì ed era vana ogni loro opera.

  A192000248 

 Gezabele inferocita per la morte de' sacerdoti di Baal, giurò di farne terribile vendetta contro di Elia, che ne era l'autore.

  A192000249 

 {91 [297]} Eliseo era agricoltore e fu trovato in un campo cherarava Elia se gli accostò e ponendogli il suo mantello sopra le spalle, gli manifestò gli ordini del Signore.

  A192000254 

 Caduto in grave malattia spedì messaggeri a consultare Belzebub, che era una falsa divinità.

  A192000261 

 di Siria, era stato colpito dalla lebbra, malattia schifosa e contagiosa.

  A192000265 

 Soltanto il capitano incredulo non ebbe a goderne, perchè sulla porta della, città, ov'era stato messo di guardia, fu soffocato dalla calca che si affrettava di uscire.

  A192000271 

 Da prima questi tentò di scuotere il giogo degli Assiri, dei quali era divenuto tributario.

  A192000276 

 E in verità l'Angelo non solo fece ricuperare al giovane Tobia il danaro, che era andato a cercare, ma di più procurò che sposasse una ricca e virtuosissima donzella di nome Sara, figliuola unica di Raguele.

  A192000276 

 Ignorando che quegli era un angelo di Dio, Buon giovane, gli disse cortesemente, chi sei, conosci la via che conduce nella Media? Io sono Israelita, rispose, conosco il cammino che accenni, ed ho assai tempo dimorato con Gabelo in Rages.

  A192000278 

 Visse ancora Tobia quarantadue anni; di poi accortosi che era vicina l'ora della sua morte, chiamò a sè il figliuolo, e dopo avergli raccomandato si mantenesse costante nel santo servizio di Dio, tranquillamente spirò nella pace del Signore in età d'anni cento due.

  A192000292 

 Egli amava il Signore, ed il Signore era con lui; perciò ogni cosa gli riusciva prosperamente.

  A192000299 

 Questo santo profeta era nativo di Anatot, città poco distante da Gerusalemme.

  A192000308 

 Una cosa per altro conturbava assai que'virtuosi giovanetti, ed era il cibarsi delle vivande del re, perciò il mangiare cibi dalla legge di Mosè proibiti.

  A192000310 

 Condannata a morte crudele, fra immenso popolo era condotta al supplizio, quando Daniele, sebbene giovinetto di dodici anni, per divina inspirazione in mezzo alla turba gridò: Io sono innocente del sangue di questa donna; allontanate questi due vecchioni l'uno dall'altro, e li giudicherò io.

  A192000310 

 Questa eroina della castità era stata falsamente accusata da due giudici del popolo di un delitto così grave, che meritava di essere lapidata.

  A192000316 

 Quindi li restituì alle primiere loro cariche, e decretò, che chiunque avesse proferito bestemmia contro al Dio di Anania, Misaele, Azaria, fosse reo di morte, perchè quegli era il vero Dio.

  A192000321 

 Baldassare vinse in empietà Nabucodonoser, a cui era succeduto nel trono.

  A192000324 

 Presentatisi a Dario, ottennero un decreto con cui era stabilito, che per trenta giorni non si dovessero porgere preghiere ad altro Dio eccetto al re, e chiunque avesse prestato adorazione a qualsiasi uomo o Divinità, fosse reo di morte.

  A192000328 

 Era parimenti in Babilonia un drago mostruoso simile ad un serpentaccio, che si adorava qual potente potente divinità.

  A192000332 

 Ester era una giovane ebrea di straordinaria bellezza.

  A192000332 

 Rimasta priva di padre e di madre in fresca età, era stata allevata nel timor di Dio da uno zio di nome Mardocheo,' uno degli ebrei condotti in ischiavità.

  A192000332 

 Solito costui a vedersi tutto il popolo genuflesso avanti per adorarlo ovunque passasse, fu fieramente sdegnato, perché Mardocheo gli ricusava quell'ossequio, che in verità era dovuto soltanto a Dio.

  A192000333 

 Inoltre, avendo il're inteso che Mardocheo era zio di Ester e che aveva prestato importantissimi servigi alla corte, il volle innalzato a grande.

  A192000334 

 Egli era della stirpe sacerdotale, e fu de'primi menati in Babilonia con leconia, re di Giuda.

  A192000334 

 Per questo motivo tra' Giudei era proibito di leggere il principio ed il fine de' suoi -scritti a chi non fosse in età di trent'anni: Tra le visioni di lui avvi la seguente: Lo Spirito di Dio condusse questo profeta in una vasta e spaziosa pianura, coperta d' -ssa spolpate e secche.

  A192000353 

 La sùprema autorità si conservò nella tribù di Giuda presso al Sommo Sacerdote e presso al gran Sinedrio, ovvero Consiglio degli Anziani, che era una specie di Senato.

  A192000354 

 Della qual cosa facendo i suoi le meraviglie rispose; ricordarsi che in quella forma istessa, nella quale {127 [333]} se gli appresentava il Pontefice, eragli una notte,-apparso Iddio, da cui era stato incoraggiato ad intraprendere la guerra contro la Persia.

  A192000358 

 Era corsa voce tra' Giudei che Antioco re di Siria fosse morto.

  A192000358 

 La voce era falsa, ma Antioco, altamente irritato, marciò contro Gerusalemme con poderoso esercito.

  A192000363 

 Era Matatia un sacerdote di vita esemplarissima.

  A192000363 

 Uccise eziandio il commissario, che ne era l'istigatore, distrusse l'altare, indi a piena voce esclamò: Chiunque è nell'alleanza del Signore, esca fuori e mi segua.

  A192000365 

 Appena Giuda si trovò alla testa dell' esercito, ebbe tosto occasione di far prova del suo valore contro di Apollonio, che a nome di Antioco governava a Giudea, ed era venuto ad assalirlo con formidabile apparecchio guerresco.

  A192000368 

 Il tempio e l'altare del tutto deserto, le spine e i virgulti cresciuti ne' cortili come nelle selve, le stanze destinate a' sacerdoti, distrutte;_ tale era il lagrimevole aspetto del grande tempio del Signore.

  A192000369 

 Giuda, pieno di zelo, cominciò dal rifare le porte del tempio, costrusse un nuovo altare, tolse quanto v'era di profano e, compiuto l'edificio in ogni sua parte, lo dedicò solennemente con inni e cantici, al suono di cetre, lire e cembali.

  A192000370 

 Ma siccome il suo pentimento non era sincero, giacchd egli si pentiva pel solo timore della morte, così Iddio non lo ascoltò, e prendendo vie più forza il male, fra crudi spasimi miseramente morì.

  A192000372 

 Per questo terribile apparato non atterrito Giuda gli presentò battaglia e avventandosi da quella parte, ove era il padiglione del Re, trucidò quattro mila uomini, mettendo tutto il resto in costernazione.

  A192000375 

 Giuda era.

  A192000376 

 Questo popolo, al quale era già pervenuta la fama di quell'eroe, accolse con piacere i legati, li assicuro della intera alleanza inverso di loro.

  A192000376 

 Tutto il popolo per molti giorni lo pianse, e andava pubblicamente esclamando: Come mai è perito l'eroe, che era la salute del popolo d'Israele! (A. del m.

  A192000382 

 Egli debellò e cacciò fuori della Giudea i nemici che la molestavano; liberò la fortezza di Gerusalemme, che da venticinque anni era da schiere nemiche occupata; rinnovò l' amicizia col re di Siria, cogli.

  A192000383 

 Di modo che, come dice la Scrittura, ciascuno coltivava con sicurezza le sue terre, e riposava tranquillo all'ombra della vite e del fico; i vecchi sedevano nelle piazze ragionando pacificamente delle cose attenenti al pubblico bene, e non era chi li spaventasse.

  A192000384 

 In quella che Simone con due suoi figliuoli, Giuda e Matatia, visitava la città di Gerico, Antioco, che ne era il Governatore, lo invitò a pranzo.

  A192000387 

 Erode, soprannominato il' grande (nome che solo può convenirgli a cagione della sua crudeltà) era figlio di Antipatro di nazione Idumeo, di baassi natali.

  A192000393 

 - Se noi osserviamo la genealogia del Salvatore esposta nel Vangelo, vediamo che Gesù Cristo era della tribù di Giuda.

  A192000404 

 4° Che perciò Gesù Cristo è il vero Messia promesso da Dio, predetto dai profeti, nato nel tempo, che tutta la terra aspettava un Riparatore; che lo scettro non era più nella tribù di Giuda circa trentacinque anni prima che finissero gli anni fissati da Daniele.

  A192000407 

 Ciò avvenne circa l'anno ottavo dopo l'Ascensione di G. C., cuarantesimo primo dell'era volgare.

  A192000407 

 Egli era figlio di Alfeo, di professione pubblicano, ossia gabelliere.

  A192000409 

 - S. Luca, di Antiochia, era medicp di professione.

  A192000410 

 - S. Giovanni ebbe a padre Zebedeo, a madre Salome, ed era fratello di Giacomo il Maggiore.

  A192000411 

 S. Giovanni poi ha per simbolo l'aquila, perchè egli come aquila s'innalza a volo in verso il cielo in seno all'Eterno Padre, dicendo: Nel principio era il Verbo, ed il Verbo era presso Dio, e Dio era il Verbo.

  A192000415 

 Quaranta giorni dopo la nàscita, Gesù fu da Giuseppe e da Maria presentato nel tempio al vecchio Simeone, cui era stato rivelato, che prima di morire avrebbe veduto il sospirato Messia.

  A192000416 

 Aspettò invano il ritorno de' Magi, e forse gli era giunto all'orecchio quanto era accaduto nel tempio.

  A192000418 

 Era travagliato da fame sì stimolante che niente bastava per satollarlo.

  A192000419 

 Era Gesù in età di dodici anni {152 [358]} quando andò co'suoi parenti in Gerusalemme a celebrare la Pasqua, e fu da essi smarrito.

  A192000420 

 La storia della giovinezza di Gesti è compendiata in queste parole: Gesù era obbediente a Maria ed a Giuseppe, e cresceva in età ed in sapienza dinanzi a Dio ed agli uomini.

  A192000421 

 Esso era stato scelto Precursore del Messia.

  A192000425 

 Gesù era venuto sulla terra per distruggere il peccato, e s. Giovanni, qual Precursore, col più vivo zelo predicava contro i vizi del popolo.

  A192000439 

 Mentre tutte le nazioni si raccoglieranno dinanzi a lui, dividerà i buoni dai cattivi; e il Re della gloria direi a coloro, che sono alla sua destra: Io aveva fame e voi rni avete dato da mangiare; aveva sete e mi avete dato da bere, era nudo e mi avete vestito, era pellegrino e mi avete ricevuto ad albergo in casa vostra.

  A192000444 

 Frattanto giunse la nuova, che la figlia di Giairo era morta; onde, arrivato Gesù in casa di lui, trovò uomini e donne i quali piangendo assettavano le cose per la sepoltura.

  A192000444 

 Quelli per altro sapevano di certo che era morta e lo burlavano.

  A192000445 

 Era questi un giovanetto figliuolo unico di madre vedova, che inconsolabilmente piangendo gli teneva dietro, e lo accompagnava con molte altre persone.

  A192000446 

 Si assisero tutti, e il numero era intorno a cinque mila uomini senza contare le donne ed i fanciulli.

  A192000449 

 In Cafarnao era un indemoniato, il quale schiamazzava contro a Gesù, ed Egli così lo sgridò: Taci e partiti da costui.

  A192000450 

 Nella stessa città la suocera di Pietro era in letto travagliata da grave febbre.

  A192000454 

 Col cuore addolorato lasciò queste nel loro cammino, e andò per valli e per monti in cerca di quella che allontanata si era dalle altre.

  A192000455 

 Il Salvatore per dimostrare la somma benignità con cui la misericordia divina accoglie {172 [378]} i peccatori ravveduti, disse la seguente parabola: Un padre aveva due figliuoli a' quali provvedeva abbondantemente quanto era necessario.

  A192000455 

 Il padre non gli rispose" lo rialzò, e pieno di allegrezza disse a' suoi servitori: Presto portate qui la miglior veste, mettetegli l'anello in dito E le scarpe ne' piedi, uccidete il vitello più grasso, invitate gli amici e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed ora è ritornato a vita, era perduto e si è ritrovato.

  A192000459 

 Era eziandio un mendico per nome Lazzaro, il quale tutto coperto di piaghe giaceva alla porta del ricco, e sentivasi così travagliato dalla fame, che desiderava saziarsi delle briciole che cadevano dalla mensa di quel ricco, e non le poteva avere.

  A192000460 

 Abramo rispose, che avendo egli malamente goduto de' beni, nella vita sua, si meritava quelle pene e che Lazzaro, avendo soltanto sofferto patimenti, era ben giusto fosse al possesso di quella gloria: che vi stava un immenso abisso fra di loro, nè potevansi mai più avvicinare.

  A192000464 

 Più volte i Farisei avevano tentato di mettere in prigione il Salvatore, ma non mai riuscirono perchè l'ora sua non era ancora giunta.

  A192000464 

 Un giorno avendo convocato un concilio per trattare del modo con cui metterlo a morte, uno di essi nominato Caifasso, il quale era pontefice di quell'anno, disse: È meglio che uno muoia pel popolo, afnchà non perisca tutta la nazione.

  A192000474 

 Poscia disse alla turba: Voi siete venuti ad arrestarmi muniti di spade e di bastoni, come n' andaste ad un ladro; io era ogni giorno con voi nel tempio, e non mi avete arrestato.

  A192000474 

 Tosto lo legarono e con maltrattamenti lo condussero ad Anna, indi a Caifasso, il quale in quell'anno era pontefice degli Ebrei.

  A192000479 

 Il mattino vegnente avendo egli inteso che il divin Maestro era stato dichiarato reo di morte si recò da'principi della Sinagoga, e presentando il danaro da loro ricevuto disse: Ho peccato in tradire il sangue di un giusto.

  A192000480 

 Benché Caifasso avesse profferito sentenza di morte contro Gesù, tuttavia il sovrano potere non essendo più presso gli Ebrei, non poteva eseguirsi se non era confermata da Ponzio Pilato, mandato dai Romani a reggere la Giudea.

  A192000482 

 Consegnato Gesù nelle mani dei soldati, questi lo spogliarono delle vesti e tanto lo flagellarono, che il suo corpo, come predisse Isaia, dal capo a' piedi era una sola piaga.

  A192000486 

 Intanto i soldati si divisero le vesti di Gesù, ma non divisero la tunica perché era senza cucitura, e la tirarono a sorte.

  A192000490 

 Gli stessi soldati scossi dallo spavento e compresi di dolore, andavano esclamando: Questi era veramente giusto, era figliuolo di Dio.

  A192000491 

 Ciò fecero riguardo a' ladri che ancor vivevano, ma Gesù, come quegli che era già morto, fu invece d'una lancia trafitto nel costato, da cui usci sangue ed acqua.

  A192000491 

 [13], il pose in un Sepolcro {189 [395]} nuovo scavato nel sasso, ove niuno ancora era stato riposto; e chiusa con grossa pietra la bocca del monumento ae ne parti.

  A192000492 

 Ma Gesù era Dio onnipotente, padrone della vita e della morte, e perciò poteva risorgere quando volesse e rendere vani tutti gli artifizi degli uomini.

  A192000492 

 Pertanto andarono, e suggellando la pietra vi posero delle guardie, sicché niuno potesse togliere il corpo di Gesù e poi dire che egli era risuscitato.

  A192000493 

 Questi si studiarono di corromperli offerendo loro danaro, affinché spacciassero che, mentre dormivano, era stato il corpo di Gesù rubato dai discepoli.

  A192000493 

 Stette egli tre dì nel sepolcro, acciocché tutti conoscessero che era veramente morto.

  A192000495 

 Maria Maddalena, dopo aver significato agli Apostoli il corpo di Gesù non trovarsi più nel sepolcro,\tornava piangendo, ignara di quanto era avvenuto.

  A192000499 

 Con queste parole il Salvatore assicurò Pietro che la sua dottrina non sarebbe mai venuta meno, cioè che il suo insegnamento sarebbe stato infallibile, e che a lui e a'suoi successori era commesso il carico di confermare gli altri apostoli e i loro successori nella fede.

  A192000504 

 Salito al Cielo il nostro divin Salvatore, gli Apostoli ritornarono dal monte Oliveto in Gerusalemme e si ritirarono nel Cenacolo, che era una gran sala, dove -solevano radunarsi a far preghiera.

  A192000507 

 - A quel tempo un numero straordinario di Giudei era intervenuto a Gerusalemme, per celebrare la Pentecoste.

  A192000508 

 Era maraviglioso il tenor di vita di que' primi fedeli.

  A192000512 

 Egli era nato in Tarso, capitale della Cilicia, da parenti Ebrei della tribù di Beniamino.

  A192000515 

 Parlava ancora, quando in modo sensibile discese lo Spirito Santo sopra i suoi uditori e comunicò loro il dono delle lingue, siccome era accaduto in Gerusalemme.

  A192000520 

 Era così grande la moltitudine di storpi, ciechi, sordi e malati d'ogni sorta, i quali venivangli portati, che non era possibile di avvicinarsi a lui.

  A192000523 

 Lo scopo di Nerone era di far prevaricare i cristiani e a quest'effetto praticò i più atroci supplizi.

  A192000525 

 Ma l' ira del Signore non tardò a colpire colui, che era cagione di tanta ferocia.

  A192000527 

 Costoro senza saperlo, fatti strumenti dell'ira divina, cooperarono ad avverare quanto era scritto nel Vangelo riguardo allo sterminio degli Ebrei.

  A192000528 

 Tito, che già s'era fatto padrone di una parte della città, diede l'assalto al tempio e appiccò il fuoco alle porte, ordinando per altro di conservare il corpo dell'edifizio.

  A192000530 

 Lo stesso'rito confessò che il buon successo dell'impresa non era opera sua, e, che egli era soltanto stato strumento dell'ira divina.

  A192000539 

 Dopo il terzo secolo dell'éra cristiana l'imperatore Costantino abbracciò la religione di Cristo, fondò chiese in Roma, le forni di dote.

  A192000546 

 L'unità di peso presso gli Ebrei era il Seechel o Siclo parola che in ebraico vuol dir peso.

  A192000547 

 L' origine del cubito reale viene da questo, che per misurare una lunghezza si portava successivamente lungo di essa il braccio, piegato ad angolo retto col gomito, intercalando ad ogni braccio un palmo, la qual operazione naturalissima spiega il motivo per cui ogni misura era data da un numero di cubiti più un ugual numero di palmi.

  A192000547 

 L' unità fondamentale di lunghezza era il dito; 4 dita fanno un palmo, il quale si ha misurando alla prima piegatura le 4 dita della mano distesa tolto il pollice; 3 palmi ossia 12 dita fanno una spanna; 2 spanne ossia 24 dita, un cubito o gomito che è la distanza che corre dal gomito alla punta delle dita di un uomo di mediocre statura.

  A192000548 

 L'unità delle misure pei volumi era il Bato o Bat, il quale serviva pei liquidi; la stessa misura pei solidi chiamavasi Efa.

  A192000553 

 La terra di Gessen, dove abitarono gli Ebrei era paese molto fertile e pingue di pascoli, situato nel Delta tra il Nilo e l'Arabia.

  A192000555 

 - Eccettuati alcuni luoghi deserti, questo paese era d'una fertilità prodigiosa.

  A192000556 

 All'oriente del Giordano erano i monti di Galaad, che producevano un balsamo rinomato, e la catena dei monti Abarim fra cui era il monte Nebo celebre perchè su esso avvenne la morte di Mosè.

  A192000563 

 che era detta dei Gentili, perchè rinchiudeva molti pagani.

  A192000565 

 Era costrutta sopra 4 colline.

  A192000570 

 Babilonia che n'era la capit.

  A192000572 

 Rages, dove dimorava Gabelo, cui Tobia prestò dieci talenti, era una città considerevole all'oriente di Ecbatana.

  A192000572 

 era cinta da sette ordini -di mura, nel cui mezzo stava la reggia coperta di lastre d'argento.

  A192000576 

 Antiochia sull'Oronte era la capitale déi re successori di Alessandro e fu da questi molto abbellita.

  A192000576 

 Damasco, città principale della Celesiria, era già celebre ai tempi di Abramo -e di Davidde.

  A192000576 

 di Damasco vi era l' Iturea e la Traconitide, la cui popolazione abitava entro caverne.

  A192000577 

 La Fenicia era un paese sulle spiagge del Medit.

  A192000579 

 I tributi si pagavano a Cesare; ed è appunto per ubbidire al comando dell'imperatore romano, che la B. Vergine da Nazaretdove abitava andò a Betlemme, quando era imminente la nascita del Figliuolo di Dio.

  A192000580 

 70 dell'era Cristiana).


don bosco-strambi avvisi alle figlie cristiane.html
  A193000002 

 Lava il cuore col Sangue del Signore per mezzo del Sacramento della Penitenza; con desiderio amoroso, vivo ed ardente ricevi Gesù nel Santissimo Sacramento dell'Altare; in questo modo Santa Maria Maddalena de' Pazzi, anche da giovanetta era tutta di Dio, e viveva nel suo amore.

  A193000004 

 Santa Rosa di Viterbo era tenerissima per i poveri e per gli infelici.

  A193000014 

 Santa Perpetua era sì gelosa di questa decenza, che trovandosi esposta alle fiere, fu tutta sollecita per aggiustarsi le vesti squarciate da una vacca feroce che le fu lanciata contro.

  A193000028 

 La madre temendo che questa giovane si pervertisse colle sue compagne, non avendo tempo di applicarsi, come era necessario, all'educazione di sua figlia, non ostante le sue strettezze la mise in pensione con una virtuosa maestra per istruirla nella pietà, ed allevarla ne' santi principii della morale.

  A193000028 

 Questa donzella era di un naturale vivace ed inclinata alla dissipazione.

  A193000030 

 Allorchè essa fu restituita alla sua madre, Dorotea era l'esempio e la consolazione di tutta la famiglia.

  A193000037 

 Venendomi comandata qualche cosa, tosto mi ricordo che Gesù Cristo era sottomesso ed obbediente alla Santissima Vergine e a San Giuseppe, e così subito io unisco la mia ubbidienza alla sua.

  A193000039 

 Se si parla di me, se mi dicono spiacevoli cose, od ingiurie, io non rispondo e soffro il tutto con pazienza, riflettendo che Gesù Cristo soffrì in silenzio, senza lamentarsi, le accuse {12 [498]} le calunnie, i tormenti e gli obbrobrii i più crudeli: io penso allora che Gesù Cristo era innocente e non meritava tutto ciò che gli si faceva soffrire, invece che io sono peccatrice, e che merito molto più di quanto io possa soffrire.

  A193000043 

 Se sono in ricreazione e conversazione, io penso quanto Gesù Cristo era piacevole, affabile e santo conversando co' suoi Apostoli.


don bosco-una famiglia di martiri.html
  A194000012 

 Il padre chiamavasi Mario ed era figlio dell'Imperatore Maromeno.

  A194000012 

 La madre nominavasi Marta ed era figlia del vicerè Cusinite.

  A194000014 

 Fra le tombe venerate in Roma la più celebre era quella di S. Pietro posta ai piedi del monte Vaticano.

  A194000014 

 Nella legge antica era tenuto in grande venerazione il tempio di Salomone edificato in Gerusalemme.

  A194000015 

 Giunsero a Roma mentre governava la S. Sede s. Dionigi ed era Imperatore Claudio II, persecutore dei Cristiani.

  A194000016 

 Principale oggetto del viaggio de' nostri Santi era di andare a far preghiere sulla tomba di San Pietro.

  A194000016 

 Questo principe degli Apostoli era stato crocifisso sul monte Gianicolo, ma dopo il martirio il suo corpo fu portato ad essere sepolto a' piedi del monte Vaticano vicino alle mura dai giardini di Nerone, S. Anacleto fece costruire {9 [65]} una piccola chiesa su questa tomba che coll'andare del tempo divenne la famosa Basilica di S. Pietro in Vaticano che è il più maestoso tempio del mondo.

  A194000017 

 Colà seppero che tra i detenuti trovavasi un venerando vecchio di nome Cirino, il quale per la sua fermezza nella fede era stato spogliato di ogni avere, cacciato in prigione, e sottoposto a molte battiture.

  A194000017 

 Intanto la persecuzione infieriva viepiù contro ai Cristiani: {10 [66]} chiunque fosse come tale riconosciuto era tosto punito colla morte.

  A194000019 

 Con qne' santi martiri fu eziandio sepolto un tribuno di nome Blasto che pure era morto per la Fede.

  A194000021 

 Eravi soltanto un sacerdote, di nome Pastore, che loro raccontò quanto era avvenuto di lui.

  A194000032 

 Ma la grazia offerta all'Imperatore ed a' suoi assessori era rifiutata, e con tremendo e sempre adorabile giudizio Dio la toglieva agli empi per darla ad altri meglio disposti a riceverla.

  A194000037 

 E poichè tu apristi gli occhi al cieco nato, e richiamasti a nuova vita Lazzaro che già era fetente nel sepolcro, io invoco te che sei il vero lume e il Signore di tutti i principi e di tutta le potestà.

  A194000058 

 Claudio: «Dove prendeste il danaro necessario per sostenere tante gravi spese quante si ricercano in così lungo viaggio? E quali sono i vostri natali?» Audiface non era forse in grado di dare esatta risposta all'Imperatore, perciò Mario prese egli la parola e disse: «Dio Onnipotente lo sa, che noi apparteniamo a nobile famiglia.

  A194000062 

 Mario rispose:«I nostri tesori furono già dati a Nostro Signor Gesù Cristo che ce li aveva per poco tempo affidati a solo fine di promuovere il suo onore e la sua gloria.» Claudio da quel discorso conobbe che era deluso nella sua aspettazione, e perciò con aria di sprezzo li consegnò a Musciano suo Vicario dicendo: «Prendi costoro, menali via di qua; se non faranno sacrifizio agli Dei ed abbandoneranno la loro superstizione farai loro soffrire ogni genere di tormenti».

  A194000071 

 Era una specie di cavalletto formato con due travicelli alle cui estremità stavano fisse due girelle ovvero carrucole.

  A194000080 

 Musciano accorgendosi che ogni prova ed ogni dilazione era inutile sia perchè i martiri si mostravano costantemente intrepidi in mezzo ai tormenti, sia perchè il popolo comprendeva ognor più la vanità degli Dei, anzi molti venivano alla fede, perciò diede ordine che sul momento si conducessero al luogo del supplizio e fosse loro troncata la testa.

  A194000084 

 La medesima Felicita andò in cerca del corpo di Marta, lo trasse dal pozzo in cui era stato gettato e lo portò nel medesimo luogo ove erano i corpi di Mario, Audiface ed Abaco.

  A194000088 

 Nell'anno 817 dell'era cristiana sotto il pontificato di Pasquale I esse vennero estratte da quel sito ove erano state riposte presso al luogo del loro martirio, e furono trasportate nella città di Roma.

  A194000092 

 Il culto a questi santi martiri per lo addietro era assai esteso in Roma, e la memoria delle loro glorie più viva.

  A194000101 

 Scrisse egli tra le molte cose la storia della traslazione delle reliquie dei Ss. Marcellino e Pietro, e di altri Ss. martiri, fra le quali vi era anche parte di quelle dei Ss. martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco.

  A194000103 

 Era questo il luogo fissato per le sante reliquie che dovevano riporre nella chiesa recentemente da Eginardo costrutta, ed in cui aveva destinato di conservarle.

  A194000104 

 Tale però non era la volontà di Dio, ed i santi martiri apparsi a varie persone in differenti guise fecero conoscere chiaramente che volevano essere collocati non in questo luogo, ma in Mulinheim superiore, altra terra situata sul Meno ove un'altra chiesa vi aveva eretta Eginardo.

  A194000106 

 Cresceva ogni giorno il concorso; e siccome era più sovente discorso dei Ss. Marcellino e Pietro, dei quali si conoscevano le reliquie, che non degli altri, volle Iddio con uno speciale miracolo addimostrare, che egli si compiaceva pur anche della venerazione alle reliquie dei Ss. martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco, che, come sopra si narrò, erano state portate da Roma insieme coi corpi di S. Marcellino e Pietro.

  A194000107 

 Intanto il cieco trovato quel povero che gli era stato indicato, lo condusse nella parte superiore della chiesa, ed il lasciò presso alle predette reliquie, nel tempo appunto che recitavasi il mattutino, giusta quanto gli era stato prescritto.

  A194000107 

 Passato un mese dacchè io era costì venuto, spedii uno dei nostri per nome Ellebardo con ordine di recarsi quanto più presto potesse alla tomba dei Ss. martiri.

  A194000109 

 Tosto alcuni degli ecclesiastici insieme con quello cui era stato imposto di tenergli d'occhio accorsero a lui, e lo trovarono prostrato e giacente a terra presso all'altare, e la terra sopra cui stava appoggiata la bocca, tutta intrisa di sangue.

  A194000109 

 «Erano i monaci alla lettura della seconda lezione dell'ufficio notturno, quando quel povero, che dal cieco era stato condotto presso alle sante reliquie, diede un fortissimo grido, che arrecò non poco spavento a quanti l'udirono.

  A194000110 

 Le grazie si moltiplicarono a segno che il borgo di Mulinheim (ove anche il piccolo primitivo Monastero aveva preso maggiori proporzioni, ed era divenuto celebre abazia) lasciato il primo suo nome non più si chiamò Mulinheim, ma sibbene Seligen - Stadt, ossia città dei Beati (Vedi Bolland, die secunda iunii ).

  A194000116 

 Egli si portò ivi ad abitare, mosso dal desiderio di vita solitaria e da speciale divozione, che sentivasi pei nostri santi, di cui erano allora in Germania recenti i miracoli e la cui fama senza dubbio era passata di Germania anche a quelli della valle di Susa.

  A194000118 

 L'intento di quel zelante Pastore non andò fallito, ed egli riescì a riaccendere nei cuori l'affetto e la confidenza verso dei santi Patroni, e, come si esprime nelle sue memorie, a far rivivere nel luogo di Caselette quella pia divozione, che da tempo immemorabile radicata in questo Comune era stata sorgente d'innumerevoli grazie, e di segnalati favori.

  A194000129 

 Informatisi dello scopo di questa nuova costruzione e vogliosi di cooperare al cristiano intento di stabilire le stazioni del Calvario lungo la via che conduce alla divota cappella, offerivano quanto era necessario alla erezione di due altre cappellette.

  A194000129 

 Una nobile signora afflitta per una grave malattia, da cui era affetto il suo consorte, aveva nell'anno antecedente fatto promessa {68 [124]} a s. Abaco d'innalzare la prima una delle cappellette della Via Crucis, qualora Iddio si fosse compiaciuto di ridonarle entro quell'anno il marito in buona salute.

  A194000132 

 Comune {72 [128]} era lo slancio, la gioia, e la prontezza con cui tutti andavano a gara per faticare sotto al peso delle indossate materie, ripetere più volte la faticosa salita, sempre lieti, sempre freschi, sempre contenti, sempre bramosi di cooperare ai ristauri della cappella dei cari Patroni.

  A194000132 

 Era commovente spettacolo, allorchè dovevano farsi pesanti, faticosi trasporti o di pietre, o di mattoni, o di travi, o di tegole, o di calce, o di sabbia, o di acqua.

  A194000132 

 Il concorso della popolazione di Caselette era ammirabile.

  A194000132 

 Questi lavori furono precipua opera dei giorni festivi, quando terminate le funzioni di Chiesa, il Santuario di s. Abaco era come un convegno, ove a ristoro delle fatiche della settimana venivano quei buoni contadini ad offerire ai loro Patroni in tenue tributo di venerazione la gratuita fatica di alcune ore.

  A194000133 

 I nuovi lavori del 1855 attorno al Santuario, e le cappellette della Via Crucis nel 1856 lungo la strada erano appena compiuti, quando l'amministrazione si accorse {73 [129]} che la fatta ampliazione era ancora insufficiente al sempre crescente numero dei divoti che specialmente nel giorno della festa da ogni parte vi convenivano.

  A194000133 

 Il bisogno si toccava con mano, il desiderio era vivo in ogni cuore.

  A194000133 

 Ma dovendosi limitare la spesa alle scarse entrate non era sperabile di poter appagare la brama comune, salvo dopo qualche spazio di tempo, che avesse permesso d'ingrossare a questo fine il piccolo fondo coi proventi delle annue elemosine.

  A194000133 

 Per ultimo una nuova campana, dono di un erede di quel pio negoziante che già aveva fatto il legato sopraenunciato, innalzavasi {74 [130]} sul nuovo campanile, appunto in quest'anno 1860 in cui compievasi il centenario, dacchè l'altra campana era stata da mani sacrileghe involata.

  A194000162 

 Non era ancora finita la preghiera, che già sentitasi libera dall'incominciato accesso mutò la prece di domanda in quella di ringraziamento, e pochi giorni dopo si portò da ben sei miglia a compiere il voto, secondo la fatta promessa.

  A194000164 

 Il pericolo era imminente, ed a sperare una guarigione bisognava voler proprio un miracolo.


don bosco-una parola da amico all-esercito per vittorio marchale.html
  A195000001 

 La cosa in cui i periti dell'arte si accordavano {63 [147]} era questa: se il male veniva in suppurazione, locchè già si riconosceva inevitabile, sarei morto istantaneamente, altrimenti avrei dovuto fra breve egualmente soccombere alla violenza del male.

  A195000001 

 Una parte del capo e la guancia sinistra era venuta preda del morbo vorace.

  A195000004 

 L'allegrezza si spande per tutta la famiglia, ed in breve, potrei dire istantaneamente, mi trovai perfettamente guarito da un malore che a detta dei medici era {65 [149]} incurabile e qualora anche si fosse trovato metodo di cura, avrebbe richiesti mesi ed anni di dolorosa e difficile convalescenza.


don bosco-una preziosa parola ai figli ed alle figlie.html
  A196000015 

 Il beato Leonardo da Porto Maurizio ancor giovinetto era andato un {18 [454]} giorno per alcuni affari co' suoi compagni alla città di Oneglia situata sulla riva del mare, distante da Porto Maurizio poche miglia, quando per la spiaggia gli si fece incontro il capitano d'un vascello carico di polvere, ancora in vicinanza di detta città; procurò quel capitano di cattivarsi la benevolenza di quei semplici fanciulli, con regalar loro polvere e quantità di frutti, ma poi svelò il fine pessimo che aveva, e realmente tentò di sedurre quegli innocenti.

  A196000015 

 Sorpresi i poveri fanciulli a sì impensato incontro, e come fuori di sè per trovarsi timidi agnelli alla presenza di quel feroce lupo, in luogo dove non vi era fuor di Dio, da chi potessero sperar soccorso: Leonardo, illuminato da Dio, conoscendo fin da quella età tenera, che ne' combattimenti della castità il miglior mezzo per vincere e mantenersi puro è il fuggire, fatto cenno ai compagni, che fuggissero, egli il primo, e gli altri seguendo il suo esempio si misero in fuga.


don bosco-valentino o la vocazione impedita.html
  A198000001 

 La madre, buona cristiana, era tutta intenta a dar una soda educazione al figlio.

  A198000005 

 La violenza del male la impedi di oltre parlare, e pochi minuti dopo era già cadavere.

  A198000006 

 Valentino fu addoloratissimo per quella perdita, e passò più mesi travagliato da tale malinconia che la stessa sua esistenza era in pericolo.

  A198000008 

 Valentino aveva già compiuto il corso elementare e nel paese nativo non essendovi classi superiori era mestieri mandarlo in un collegio per fargli proseguire gli studi.

  A198000012 

 In collegio non era più così.

  A198000013 

 Inoltre pel passato le sue orecchie non avevano mai udito parole men dicevoli; ma coi novelli compagni si usava ogni libertà nel parlare, ogni frizzo immodesto era tollerato, anzi le cose erano a tal punto che libri e giornali osceni correvano liberamente dall'uno all'altro {10 [188]} allievo.

  A198000016 

 Gli venne in mente di condurlo dal suo prevosto, cui per lo avanti era sempre stato affezionatissimo, ma Valentino si rifiutò dicendo che dal prevosto ognuno deve recarsi a Pasqua per confessarsi, e non per cagionare disturbo lungo l'anno con visite inopportune.

  A198000024 

 Era già sul punto di prendere la disperata risoluzione di farlo chiudere in una casa di punizione, ma non volendo che il nome di carcere correzionale macchiasse l'onore della famiglia si appigliò a più mite consiglio.

  A198000026 

 Si avvicinava la fine di Ottobre, ed era giuocoforza deliberare intorno al luogo da scegliersi per Valentino.

  A198000043 

 Il padre giudicò d' informare il nuovo direttore di quanto era avvenuto del figlio e come nutrisse tuttora una grande affezione verso la defunta genitrice.

  A198000043 

 La difficoltà era nel poterlo risolvere a fare la sua confessione.

  A198000055 

 Da prima incontrava qualche difficoltà per abituarsi alla nuova disciplina, ma riflettendo che quello era il tenore di vita già praticato con sua madre ne {25 [203]} fu assai contento e ne provava continua allegria.

  A198000055 

 In tempo di vacanza era eziandio di grande conforto e di piacere al genitore che quanto più si andava avanzando alla vecchiaia, tanto più concentrava i suoi affetti e le sue speranze nel caro suo figlio.

  A198000069 

 Mia madre desiderava ardentemente che mi facessi prete, ed io era più ansioso di lei.

  A198000071 

 Quando io era fanciulletto mia madre mi condusse avanti un altare della Madonna, che è nella nostra chiesa, e dopo ripetute preghiere, ho più volte udita a dire: Maria, fate che questo mio figlio sia sempre vostro, e se non si oppone al bene dell'anima sua fatene uno zelante sacerdote.

  A198000072 

 Egli aveva una vistosa fortuna; Valentino era unico erede, e atteso il suo ingegno non ordinario, il suo amore alla fatica, la vivacità del carattere, la bontà e la pieghevolezza dell' indole se gli {30 [208]} presentava davanti una delle più brillanti carriere civili.

  A198000080 

 Questo Mari era uomo alquanto attempato, il quale aveva passata la vita ne' passatempi e ne' vizi, che solamente la sua età costringeva di abbandonare.

  A198000081 

 Quindi gli somministrò libri di materie oscene che a prima vista Valentino rigettò con orrore; ma che poco a poco cominciò a leggere per passatempo, di poi per curiosità, e non era ancora scorso un mese quando il povero Valentino erasi già abituato ad ogni genere di lettura e discorsi.

  A198000081 

 Valentino fu dolente e provò tale rincrescimento e giunse a tal segno di disperazione che era per precipitarsi giù da una finestra del terzo piano dell'albergo, se Mari non fosse corso a rattenerlo per gli abiti.

  A198000081 

 « In quel momento, disse più tardi Valentino, io giudicava che la morte fosse un male minore dei rimorsi di coscienza, da cui era in quell'istante travagliato.

  A198000088 

 Osnero era come colui che cammina tranquillo sopra un terreno coperto di fiori ignorando che sotto ai medesimi vi sia un abisso profondo, nè sarebbesi {39 [217]} giammai immaginato che il ritorno di Valentino dovesse per lui essere presagio d'immensi mali.

  A198000089 

 Il padre {40 [218]} si accorse allora del cattivo punto cui era stato condotto il figlio e per tentare di allontanarlo dai compagni e dallo stesso Mari pensò di mandarlo a fare il corso di filosofia in una città.

  A198000089 

 Ma non era più a tempo.

  A198000092 

 Ma mentre queste cose si trattavano giunse la notizia che Valentino si era associato ad alcuni malandrini i quali lo fecero prender parte ad una delle più nefande azioni.

  A198000094 

 Di Valentino erasi soltanto saputo come tradotto da uno ad un altro carcere, la sua causa era giudicata assai grave, la sua stessa vita in pericolo, di poi passarono più anni senza che niuno avesse potuto avere sentore di lui.

  A198000096 

 La forza pubblica si era impadronita di tutte le uscite e noi in numero di cinque cademmo nelle mani de' gendarmi.

  A198000101 

 » Mari non era famigliare nè col paroco, nè con altri preti, ma soleva trattare tutti con gentilezza e con grande cortesia; nè aveva mai mostrato contro al suo prevosto alcuna avversione se non quella che un uom mondano suole avere {53 [231]} pei ministri della religione.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. anacleto s. evaristo s. alessandro i.html
  A199000002 

 Anacleto era nato in Atene, illustre città della Grecia, dove S. Paolo aveva predicato.

  A199000002 

 Egli era un angelo di costumi, e perciò divenne in breve tempo un santo ministro di G. C..

  A199000005 

 Egli era in eta di cento ventanni quando fu denunziato e come cristiano e come discendente dalla stirpe di Davidde, che si voleva affatto distruggere.

  A199000007 

 Egli era stato discepolo di S. Giovanni l'Evangelista, e da parecchi anni governava con zelo veramente apostolico quella diocesi.

  A199000013 

 Colà fu visitato da un suo amico di nome Policarpo, vescovo di quella città, e che insieme con lui era stato discepolo di S. Giovanni evangelista.

  A199000013 

 Nel tempo che si fermò a Smirne fu anche visitato dai deputati di tutte le chiese vicine che venivano a salutarlo, e che ardentemente desideravano di partecipare a quella grazia e a quel fervore di cui era ripieno.

  A199000019 

 Alcuni proposero di guadagnare il popolo, come altre volle era accaduto, per conservare la vita a quel vecchio venerando.

  A199000019 

 Alla notizia del suo arrivo gli corsero incontro tutti i fedeli e si sentivano tutti pieni di gioia al vederlo e trattenersi con lui; ma provavano la più amara tristezza al pensiero che era venuto a Roma per morire.

  A199000019 

 Grande pure era la brama del Santo, perchè egli riguardava quella città come il luogo del suo trionfo e del suo martirio.

  A199000019 

 La commozione era universale.

  A199000023 

 S. Ignazio era persuaso che i santi, quando sono in cielo, non dimenticano d'invocare le divine benedizioni a favore di quelli che vivono sopra la terra.

  A199000025 

 La persecuzione di Traiano era egualmente terribile e sanguinosa in tutte le parti del Romano impero; perciò potrà ognuno facilmente comprendere quante fatiche s Anacleto abbia dovuto sostenere per governare la Chiesa di G. C. Il santo Pontefice trovò tempo e mezzo per provvedere a tutto.

  A199000027 

 S. Anacleto cominciò questo edifizio quando non era che semplice sacerdote, e si suole chiamare Memoria di s. Pietro, o trionfo degli apostoli, che in progresso di tempo divenne il maraviglioso tempio di s. Pietro in Vaticano, che si conta per una delle prime maraviglie del mondo.

  A199000038 

 La sua nascita avvenne l'anno 60 di G. C. Suo padre era Giudeo e chiamavasi Giuda.

  A199000039 

 Consacrato prete fu annoverato fra il clero Romano, e si sa che quando s. Ignazio fu condotto a Roma, la santità, lo zelo di Evaristo era universalmente ammirato.

  A199000040 

 Ella era in quel tempo da tutte parti perseguitata dai pagani e straziata dagli Eretici.

  A199000044 

 Il rito di benedire e di consacrare le {31 [475]} chiese era già praticato, nella legge antica, come leggiamo essersi fatto nella dedicazione del tempio di Salomone.

  A199000047 

 E questo era proprio il tempo predetto {33 [477]} dal nostro divin Redentore, quando disse che i persecutori avrebbero reputato di dar gloria a Dio perseguitando i suoi seguaci.

  A199000048 

 Il santo pontefice era troppo famoso in tutta la Chièsa, per poter rimanere nascosto ai persecutori.

  A199000051 

 A Traiano era succeduto un altro imperatore di nome Adriano; il quale sebbene non abbia decretato alcuna persecuzione, tuttavia essendo pazzamente innamorato degli dei, voleva che fossero adorati da tutti i suoi sudditi.

  A199000053 

 Ordinò pure che al canone della messa si aggiungessero alcune parole che cominciano: Qui pridie quam pateretur; colle quali parole chiaramente si esprime che il sacrifizio della messa non era altro che la rinnovazione del sacrifizio fatto da G. C. sul monte Calvario.

  A199000055 

 Se il profeta Eliseo collo spargimento di un po' di sale risanò l'acqua e da amara che era la raddolcì, con quanto più di ragione non potremo dire che l'acqua consacrata dalle parole divine sia più efficace a togliere il guasto delle cose umane, allontanare le insidie degli spiriti maligni? {39 [483]}.

  A199000063 

 Egli era infaticabile in ogni parte del sacro ministero.

  A199000065 

 L'imperatore in quel tempo era assente, e come giunsero a notizia di lui i progressi che faceva la cristiana religione fra i suoi sudditi, egli dalla città di Seleucia mandò a Roma il conte Aureliano, che mettesse a morte quanti cristiani gli fosse dato di scoprire.

  A199000070 

 Pochi anni sono io era del medesimo tuo parere, ma adesso sono di sentimento ben diverso.

  A199000078 

 Quando il mio Signore G. C era in croce, i giudei lo insultavano dicendo: se può, discenda egli dalla croce e noi crederemo in lui.

  A199000085 

 Quirino per assicurarsi che non gli facessero travedere le cose andò a riferire ad Alessandro la sfida fatta ad Ermete, di poi fece mettere un numero di guardie tre volte maggiore dell'ordinario, tanto intorno alla camera ove era Ermete, quanto intorno alla prigione dove era Alessandro.

  A199000087 

 Passò le porte, e le guardie, senza che alcuno cercasse di fermarlo, e andato coll'angelo alla casa di Quirino, entrò nella stanza dove era Ermete.

  A199000089 

 Egli stesso, quando era nel mondo e conversava cogli uomini, operò simili maraviglie dando la vista ai ciechi, l'udito ai sordi, la loquela ai muti, e perfino la vita ai morti.

  A199000090 

 Giunta dove era Alessandro ella gettossegli ai piedi e disse: Signore, fa che io ritorni cieca, e che questo figliuolo ritorni vivo.

  A199000090 

 Teneva allora in casa una serva, che aveva allevato quel mio figliuolo, la quale di poi era divenuta cieca.

  A199000096 

 Daniele era stato chiuso nella fossa dei leoni in Babilonia, e Iddio mandò un angelo al profeta Abacuc nella Palestina, e mentre esso portava gli alimenti ai mietitori de' suoi campi, l'angelo il prende pei capelli e in un istante lo porta in Babilonia.

  A199000097 

 Appena Quirino lasciò Alessandro, corse a casa, prese la figliuola e con essa andò alla prigione ove era Alessandro.

  A199000107 

 Ma egli ha voluto morire per farci vedere come egli era potente da vincere l'autore della morte.

  A199000108 

 Santa Balbina, di lui figliuola, serbava tanta gratitudine verso s. Alessandro che non cessava mai di baciare quella catena con cui era stata guarita.

  A199000124 

 Mentre era in simile atteggiamento, per lo più il paziente era sottoposto alla flagellazione, agli uncini di ferro, o ad altri tormenti di simil genere.

  A199000124 

 Quando poi il corpo era così straziato da quell'orribile tensione, si rallentavano in un tratto le funi, e allargandosi le due travicelle, il martire rimaneva sospeso pei piedi e per le mani.

  A199000124 

 Si accorse allora Aureliano che parlava inutilmente, perciò abbandonandosi all'impeto del suo sdegno, ordinò ai satelliti {66 [510]} di spogliare S. Alessandro e di poi stenderlo sopra l' eculeo ossia cavalletto, che era una tortura delle più dolorose.

  A199000125 

 Ma quei tormenti acuti e prolungati ben lungi dallo abbat'ere l'animo del santo pontefice, pareva che lo rendessero più ansioso di patire per la fede, perciocchè il suo cuore era cosi infiammato d'amor di Dio, che pareva insensibile ai più spietati tormenti; egli non faceva un lamento, non proferiva un sospiro.

  A199000125 

 Quando S. Alessandro fu così disteso sopra l'eculeo, Aureliano comandò che fosse battuto con verghe e lacerato con uncini di ferro; sicchè la sua carne era {67 [511]} strappata a brani, e il suo sangue scorreva sino a terra.

  A199000132 

 Mentre queste cose avvenivano ed Alessandro era tuttora sospeso sull'eculeo, la moglie di Aureliano, che chiamavasi Severina, siccome aveva fatto la moglie di Pilato quando era per condannare il Salvatore, mandò a dire queste parole al marito: libera te stesso da una grave sciagura, lascia in libertà codesto Alessandro.

  A199000148 

 L'anno 1061, un altrò sommo pontefice, anche chiamato Alessandro, e secondo di questo nome, concedette ai fedeli di Lucca, che è una città della Toscana, una reliquia insigne di S. Alessandro primo, insieme colle catene da {75 [519]} cui era stato legato.

  A199000149 

 Due giovani di nome Nadab ed Abiu si fanno capi squadra; prendono un turibolo e in faccia del popolo Ebreo mormorando contro ai ministri di Dio vogliono compiere una cerimonia che ai soli sacerdoti era permessa.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. aniceto s. sotero s. eleutero s. vittore e s. zeffirino.html
  A200000003 

 Egli era nato in Siria nella piccola città di Umisia.

  A200000003 

 {5 [209]} Per avere un mezzo onde instruirsi vie più nelle scienze sacre e mettersi in un luogo sicuro dai pericoli del mondo egli si ascrisse fra gli alunni del clero Romano, che era una specie di seminario esistente in Roma fin dai tempi degli Apostoli.

  A200000004 

 S. Aniceto era in Roma quando s. Pio I riportò la palma del martirio.

  A200000008 

 Egli era nato ebreo; ma conosciuta per tempo la santità della religione cristiana l'abbracciò con ardore e la praticò costantemente.

  A200000010 

 Egli è venuto a Roma sotto al pontificato di s. Aniceto e perseverò fino a quello di s. Eleutero, che allora era diacono di Aniceto».

  A200000013 

 Essendo poi giunto a Roma dimorai presso al pontefice Aniceto, di cui Eleutero era diacono.

  A200000016 

 È bene di notare che fin dal tempo degli Apostoli solevasi celebrare la Pasqua nella domenica che segue il plenilunio di {12 [216]} marzo, e che tale istituzione fu confermata con un decreto di Papa Pio I. Ma non era stato definito come verità di fede; perciò il Papa poteva pel bene della pace permettere a s. Policarpo e ad altri vescovi dell'Asia che giudaizzassero; cioè celebrassero la Pasqua nel plenilunio di marzo siccome chiedevano e dimostravano di voler osservare alcuni vescovi, alcuni sacerdoti e molti fedeli dalla religione giudaica venuti al Vangelo.

  A200000018 

 Montano era di Mizia, città della Frigia.

  A200000027 

 In mezzo agli assalti e alle burrasche da cui era gagliardamente scossa la navicella di Gesù Cristo, s. Aniceto governò la Chiesa colla sollecitudine degna del capo della cristianità.

  A200000027 

 Oltre la vigilanza contro gli eretici e lo zelo con cui si adoperava per convertire i gentili al Vangelo e per conservare nella fede quelli che avevano creduto, egli si occupò a stabilire molte cose riguardanti al clero; perchè sapeva che la buona condotta degli ecclesiastici era un mezzo {18 [222]} potentissimo per combattere l'errore.

  A200000033 

 Il lungo soggiorno che egli fece in questa specie di seminario, contribuì non poco a renderlo famoso per scienza e virtù, cosicchè eziandio prima del Pontificato {22 [226]} consideravasi come santo, ed era ascoltato come un oracolo.

  A200000046 

 Approfittando essi del tempo di persecuzione, sfogarono tutta la loro rabbia contro al venerando pastore, che allora era in età di circa novant' anni.

  A200000046 

 Egli era stato mandato {30 [234]} dalla S. Sede con altri ecclesiastici a predicare il Vangelo nelle Gallie, e governava da quarant'anni la sede di quella città come vescovo.

  A200000052 

 Questo Pontefice era nato in Nicopoli, città della Grecia (oggidì Prenesa) situata sopra un promontorio detto Azio.

  A200000054 

 Perciocchè era proprio del Supremo Pastore della Chiesa il far conoscere l'errore che si andava spargendo nel gregge dei fedeli, affinchè fosse conosciuta la verità, e ognuno potesse con sicurezza seguirla.

  A200000056 

 Era invecchiato e la sua vita aveva passato parte da cattolico, parte da eretico e parte da scomunicato, finchè Eleutero lo rigettò definitivamente dalla comunione de' fedeli, con sentenza che non sarebbe stato mai più accolto nella Chiesa, se non avesse ricondotto a pentimento quei Romani che {38 [242]} aveva pervertito.

  A200000061 

 Quando i santi missionarii entrarono in Inghilterra trovarono che la religione degli idolatri era amministrata da ventotto Flamini, ovvero Pontefici degli idoli, ed alla testa di essi eranvi tre Arciflamini, ossia tre capi dei Flamini.

  A200000062 

 Egli era in età di circa 94 anni, che aveva tutti impiegati nel promuovere la gloria di Dio e la salute delle anime lavorando indefessamente pel bene della Chiesa universale.

  A200000065 

 S. Vittore, primo di questo nome, era Africano, suo padre chiamavasi Felice.

  A200000066 

 Il che era lo stesso come negare il Vangelo e tutte insieme le verità della fede.

  A200000066 

 Per fuggire l'obbrobrio in cui era caduto presso a' suoi patriotti venne a Roma, persuaso di vivere colà sconosciuto.

  A200000066 

 Riconosciuto dai Romani era ovunque evitato e niuno voleva partecipare con lui in cose sacre.

  A200000066 

 Sebbene applicato nelle fatiche dell'arte sua, era tuttavia molto istruito nelle sacre dottrine.

  A200000066 

 Un abisso conduce ad un altro abisso, e Teodoto dopo aver rinnegata la fede si pose ad insegnare l'eresia dicendo, che Gesù Cristo non era Dio.

  A200000069 

 Di modo che, quando s. Policarpo venne a Roma e parlò di tale osservanza con s. Aniceto, si lasciò la cosa come era prima, cioè fu tollerato che una parte de' vescovi dell'Asia celebrassero la Pasqua nel decimoquarto giorno della luna di marzo.

  A200000095 

 Cioè fu confermato quanto era stato decretato da Pio I. e inculcato da s. Aniceto e definito da s. Vittore.

  A200000095 

 La conclusione del concilio Romano era espressa cosi: Per l'avvenire la Pasqua non sia più celebrata nel giorno decimo quarto della luna di marzo, ma si dovrà celebrare nella domenica che seguirà il plenilunio della medesima luna siccome fu insegnato dagli Apostoli.

  A200000099 

 Costoro in giorno di venerdì facevano molti giuochi e pranzi, e in queste gozzoviglie commettevano mille nefandità in onore della dea Venere, a cui tal giorno era consacrato.

  A200000099 

 Il santo Pontefice comandò ai cristiani che avessero quel giorno come tempo di tutto e di tristezza, e per quanto a ciascuno era possibile, si osservasse il digiuno in memoria della morte di Gesù Cristo in quel giorno avvenuta.

  A200000102 

 Egli era eletto a successore di s. Vittore il 2 di agosto dell'anno 203.

  A200000102 

 San Zefirino è il decimo sesto nella serie de' Sommi Pontefici: egli era romano; suo padre si chiamava Abbondio.

  A200000103 

 Era già stato dal Pontefice s. Vittore scomunicato l'empio Teodolo di Bisanzio, che tra le altre cose negava la divinità di Gesù Cristo.

  A200000104 

 Ma acciocchè non perisse fuori della Chiesa chi era già stato confessore della fede, più e più volte gli apparve Gesù Cristo nel sonno riprendendolo del suo enorme misfatto.

  A200000105 

 Egli abbracciava le ginocchia di quanti erano presenti chierici e laici; a tutti mostrava i segni delle percosse con cui era stato punito e le cicatrici delle piaghe sofferte per la confessione, del nome di Gesù Cristo, e intanto con grande umiltà implorava sopra di sè la clemenza della Chiesa e la misericordia {65 [269]} divina.

  A200000108 

 Questo Cecilio era un uomo dotto e conosceva bene la religione pagana; ma quando si vide sciolte tutte le difficoltà egli rinunziò a tutti gli errori che aveva fino allora professato, abbracciò la fede, visse santamente fino ad un'eta avanzata ed è venerato per Santo.

  A200000110 

 Questo decreto che allora era un semplice invito ai fedeli cristiani a celebrare santamente questa grande solennità venne di poi confermato e posto per obbligo ai fedeli cristiani, fino a giudicare scomunicato chi non adempie il precetto della comunione pasquale.

  A200000111 

 È pure attribuito a s. Zefirino un decreto con cui ordina che il calice e la patena da usarsi nella Santa Messa siano di vetro e non più di legno come era prima; e ciò fu fatto perchè la porosità, ovvero i piccoli buchi del legno, assorbivano inconvenientemente il Sangue del Salvatore {70 [274]} che lo toccava.

  A200000114 

 Cosi un peccato proibito dalla santa legge di Dio e dalla medesima ragion naturale era eziandio punito dalle leggi di un sovrano idolatra con tal rigore, che, come scrive un antico autore, in certi giorni erano condannate a morte fino a tre mila persone pel peccato di macchia ovvero disonestà.

  A200000114 

 Questo genere di condotta era derivato dall' idea orrenda che quei fedeli avevano di questo vizio, e dalla proibizione che lo stesso imperatore Severo aveva fatto di tal peccato.

  A200000119 

 Era io trafitta dal dolore al vedere che la mia famiglia era immersa nell'afflizione per cagion mia, e questa pena mi durò più giorni; ma andò a poco a poco dissipandosi, ed il carcere stesso mi divenne un piacevole soggiorno.

  A200000119 

 Felicita era pure di una casa illustre e sul fiore di sua età.

  A200000119 

 Infatti dopo la mia preghiera vidi una scala d'oro che ascendeva fino al cielo, ma stretta sì da non poter salirvi più d' una persona alla volta; da due lati era fiancheggiata di spade, di lance, di pugnali, talchè senza una grande attenzione e senza guardar fissamente in {77 [281]} alto era impossibile il non rimaner ferito per tutto il corpo.

  A200000119 

 Io lo raccomandai caldamente a mia madre, che era venuta a vedermi.

  A200000119 

 Ma ciò che più mi affliggeva era il non {76 [280]} aver con me mio figlio.

  A200000119 

 Oh che penosa giornata! Che caldo! Eravamo soffocati, tanta era la copia dei detenuti; a questo aggiugnete la brutalità dei custodi.

  A200000119 

 Perpetua era una giovane vedova di illustre condizione in età d'anni ventidue.

  A200000121 

 Era in uno stato d'oppressione da non potersi esprimere; si strappava pel dolore la barba, si gettava per terra e vi rimaneva boccone mandando grida e lamenti, e maledicendo la sua vecchiezza.

  A200000121 

 Tutta la città ne era informata, sicchè sulla piazza era raccolto un popolo immenso.

  A200000122 

 Finqui non erasi ella accorta di quanto era in lei accaduto, e dimandò: e quando dunque saremo lasciate in balia di questa belva? A persuaderla che aveva già cominciato a soffrire bisognò mostrarle lacere le sue vesti e le contusioni che aveva riportate nella persona.

  A200000122 

 La gioia era dipinta in quei volti, brillava loro negli occhi, appariva nei loro gesti, si manifestava nei loro discorsi.

  A200000122 

 Le due sante, Perpetua e Felicita, furono esposte in una rete alla furia di un toro, il quale attaccò Perpetua per la prima, la sollevò con violenza e la lasciò ricadere sul suo dosso; Perpetua si alzò, rannodò i suoi capelli, e visto che Felicita, attaccata essa pure dal furioso animale, era distesa sul suolo tutta ammaccata e coperta di ferite, le stese la mano e l'aiutò ad alzarsi.

  A200000122 

 Saturo che si era ritirato sotto uno dei portici dell'anfiteatro diceva al soprastante Pudenzio, che erasi convertito: Non ve lo aveva io {84 [288]} detto, che le prime belve non mi avrebbero fatto alcun male e che avrei ricevuto la morte da un leopardo.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. lino s. clemente.html
  A201000009 

 Siccome non vi era alcuna felicità fuori del paradiso terrestre, così fuori della chiesa cattolica non si può avere nè salvezza nè felicità eterna.

  A201000012 

 Inoltre siccome nella legge antica in tutto il mondo eravi un solo tempio in cui era adorato il vero Dio; così nella {6 [342]} legge del vangelo non vi è che una sola vera chiesa di G. C. in cui Dio possa essere adorato con quel culto che egli vuole dagli uomini.

  A201000019 

 Primo Capo della chiesa stabilito da Gesù Cristo fu s. Pietro; ma siccome egli era un uomo, e come tale doveva cessare di vivere, perciò era necessario che a lui succedesse un altro Capo a fare le veci di G. C. sopra la terra.

  A201000031 

 Così s. Pietro quando s'accorse che era imminente la sua morte designò s. Lino, s. Cleto, s. Clemente affinchè un di loro fosse eletto e consacrato suo successore.

  A201000036 

 Non vi era però ancora il conclave; {16 [352]} perciò alla morte di un Papa i Cardinali si radunavano in alcuna delle principali chiese di Roma o nella chiesa cattedrale di quel luogo dove potevano radunarsi.

  A201000046 

 Senza apporre difficoltà egli si arrese alla proposta del maestro, e pieno dello spirito che anima gli apostoli di G. C. passò le alpi, entrò in quei paesi, dove non era ancora giunta alcuna notizia del Messia, e si pose coraggiosamente a predicare Gesù Cristo.

  A201000047 

 Nell'arrivare Lino a Besanzone a distanza di 100 passi dalla città, si abbattè in un uffiziale chiamato Onosio, il quale era tribuno, cioè era primo magistrato stabilito per aver cura del popolo qualora fosse stato oppresso da qualche ingiustizia.

  A201000054 

 Il numero dei fedeli cresceva ogni giorno, e Besanzone era oramai tutta cristiana, quando il demonio mosso da invidia pei progressi del Vangelo, pose in opera ogni arte per arrestarlo.

  A201000062 

 Pare che s. Clemente sia stato designato il primo, ma forse perchè era più giovane cedette il suo posto a Lino, il quale fu con universale applauso eletto, e riconosciuto Papa nell' anno 70 di Gesù Cristo.

  A201000066 

 Egli diceva che era la virtù di Dio e che niuno poteva salvarsi se non era in suo nome battezzato; che il mondo non era stato creato da Dio, ma dagli Angeli.

  A201000066 

 Era morto Simone il Mago, ma con lui non morirono i suoi errori.

  A201000066 

 I fatti però dimostrarono che egli era un menzognero, perciocchè {34 [370]} egli stesso e i suoi discepoli dovettero soggiacere alla morte.

  A201000066 

 Quasi nell'anno stesso, cioè nel 73 di Gesù Cristo, Cerinto diede mano a Menandro per propagare presso a poco i medesimi errori; aggiungendo contro al concilio di Gerusalemme che la legge di Mosè era necessaria alla salute, e che alla fine del mondo gli uomini avrebbero goduto mille anni di piaceri terreni prima del giudizio universale.

  A201000067 

 Contro a questi eretici tutto si impiegò lo zelo di s. Lino, e come s. Pietro aveva allontanato dalla chiesa Simon mago, così Lino suo successore condannò le dottrine degli eretici e cacciò dalla Chiesa gli autori delle medesime, e con ragioni ricavate dalla sacra scrittura dimostrò che quel medesimo Dio che aveva parlato a Mosè era il creatore di tutti gli uomini e di tutti gli angeli e di tutte le cose che nel cielo e nella terra si contengono.

  A201000070 

 Scrisse anche due libri sul martirio di s. Pietro e di s. Paolo, di cui era stato testimonio.

  A201000076 

 Una porta del tempio di bronzo era di un peso così enorme, che ci volevano venti uomini per chiuderla: questa porta si trovò da se stessa aperta senza che uomo l' abbia toccata.

  A201000077 

 A Nerone era succeduto un imperatore di nome Galba e poi un altro di nome Vitellio, i quali pei loro vizi e per la loro tirannia furono deposti dal trono, ed in loro vece proclamato un gran generale di nome Vespasiano.

  A201000077 

 Costui amava la giustizia ed era da tutti amato per la sua affabilità, pel suo coraggio.

  A201000077 

 L'assedio cominciò in un tempo che un gran numero di forestieri era ivi accorso per celebrare le feste pasquali.

  A201000083 

 La parola Cleto significa chiamato quasi che il nome stesso venisse ad indicare come egli era in particolar maniera chiamato a governare la Chiesa in tempi difficilissimi.

  A201000084 

 Alla morte poi di Lino i tempi erano critici per la Chiesa, specialmente per la successione di Domiziano all' impero, che {50 [386]} era avversissimo al cristianesimo.

  A201000084 

 Durante il pontificato di s. Lino egli erasi con gran zelo adoperato sia per sostenere la fede in Roma, sia per andarla a portare in quei paesi dove non era ancora stato udito il nome di Gesù Cristo.

  A201000084 

 Esso era Romano; suo padre era gentile e chiamavasi Emiliano; per conseguenza il nostro Santo fu educato, come s. Lino, nell'idolatria.

  A201000084 

 Il suo vivo desiderio per la verità, coadiuvato dalla grazia, gli fece presto conoscere la nullità dell'idolatria e la santità del cristianesimo, e si pose interamente alla sequela del santo Apostolo, sia per prestargli quei {49 [385]} servigi di cui era capace, sia per vie più istruirsi nella fede.

  A201000084 

 Perciò era propriamente necessario un uomo che avesse l'ingegno e la pietà di s. Cleto per governare la Chiesa.

  A201000084 

 Quando poi s. Pietro era a Roma lo teneva per coadiutore, cioè prestavagli quei medesimi servigi che attualmente i Cardinali prestano al Sommo Pontefice.

  A201000084 

 Sotto alla direzione di tal maestro, quale era s. Pietro, egli fece maraviglioso progresso nella virtù e nella dottrina, sicchè ricevuto il Battesimo divenne presto il modello della crescente cristianità.

  A201000089 

 Il rigore era estremo, e Cleto per dare comodità ai cristiani di potersi recare da lui in caso di bisogno e praticare i doveri di religione fece una chiesa della stessa sua casa che era situata in un quartiere di Roma detto le Terme di Filippi nel Rione dei Monti.

  A201000096 

 Egli era andato a predicare il Vangelo in varie città dell'Asia.

  A201000101 

 Il miracolo era troppo evidente e troppo sensibile per essere senza effetto.

  A201000101 

 Mentre il nostro santo era colà in esilio, fu grandemente consolato da maravigliose rivelazioni, che furono da lui scritte e formano un libro sacro che noi chiamiamo Apocalisse.

  A201000102 

 Quando s. Paolo dalle prigioni di Roma scriveva ai cristiani di Filippi, annoverò fra i suoi coadiutori Clemente con altri santi predicatori il cui nome era scritto nel libro della vita.

  A201000103 

 Egli era figlio di un senatore Romano di nome Faustino; sua madre nominavasi Mattidia.

  A201000107 

 Era cura di questi notai di scrivere con diligenza e verità i trionfi dei martiri, gli interrogatorii sostenuti, le risposte date quando si trovavano dinanzi ai giudici, dinanzi agli imperatori, ed anche quando erano in mezzo ai supplizi.

  A201000111 

 La città di Corinto era stata istruita nella fede da s. Paolo, e quei fedeli furono per molto tempo proposti come modelli di virtù e santita.

  A201000117 

 «Vi raccomando, conchiudeva la sua lettera, dì far presto partire quelli che {69 [405]} vi portano questa lettera, affinchè possiamo tosto sapere se lo scisma sia cessato tra di voi, e se voi godete di quella pace, che noi tanto desideriamo e domandiamo continuamente al Signore colle nostre orazioni; insomma che noi possiamo rallegrarci della carità e dell'ordine stabilito tra voi.» Quella lettera fece tale impressione sopra l'animo dei Corinti, che rientrando in se medesimi si riconciliarono coi propri pastori, chiesero perdono della loro ostinazione e venerarono tutti la parola del Vicario di Gesù Cristo che era in Roma.

  A201000118 

 Divenuti grandicelli furono posti a servizio di Domitilla, che era una principessa nipote dell'imperatore.

  A201000118 

 La medesima padrona ne era come incantata, e volendo spesso discorrere di quella religione che faceva i suoi seguaci cotanto virtuosi, giunse essa medesima a conoscere la verità, e deliberò di rinunziare alle nozze vantaggiose che le erano offerte da un principe di nome Aureliano, per consacrare la preziosa virtù della verginità a Gesù Cristo.

  A201000118 

 La santità della loro vita era un modello per tutti.

  A201000125 

 Egli era amato da tutti; i medesimi pagani veneravano la sua virtù.

  A201000125 

 Il Pontefice s. Clemente era più d'ogni altro conosciuto sia per le sue elemosine, sia per la predicazione, sia per la dignità di Capo della Chiesa.

  A201000127 

 Ma che fa il santo pontefice a {78 [414]} queste dure prove? Egli alza gli occhi al cielo, adora i decreti di Dio, e richiamando alla memoria che il primo carattere del cristiano è quello di patire per G. C, egli si stima fortunato di poter così imitare quel Gesù di cui era Vicario.

  A201000128 

 Perciocchè il luogo era secco e quasi tutto coperto di orridi sabbioni, e in mezzo di quelle rupi che il cielo aveva arricchito di vene d' oro e d' argento, non si vedeva a scorrere goccia d'acqua, la quale perciò doveva con gran fatica essere colà trasportata da parecchie miglia.

  A201000130 

 Que' fedeli immersi in profonda afflizione si posero tutti ginocchioni, e mentre pregavano videro il mare allontanarsi dalle spiagge e scoprire il suo seno per lasciare via aperta e asciutta a chi volesse visitare la tomba che il Signore aveva fatto preparare al suo servo fedele; Tutti lieti per quel prodigio camminarono giù nel profondo delle acque e trovarono un tempio di marmo con entro una cassa che chiudeva il corpo del Santo, accanto a cui vedevasi il macigno col quale, era stato sommerso.

  A201000133 

 L'apostolo s. Mattia era stato annoverato fra i settanta discepoli mandati dal Salvatore a predicare il Vangelo.

  A201000135 

 S. Matteo Apostolo ed Evangelista era nato in Galilea, di professione pubblicano cioè esattore delle imposte pei Romani; uffizio molto spregevole presso gli Ebrei.

  A201000138 

 S. Filippo era nativo di Belzaida patria di s. Pietro.

  A201000140 

 Egli era cosi chiamato da Cana sua patria.

  A201000140 

 scrittore molto accreditato, asserisce che Simone era lo sposo delle nozze di Cana, cui assistevano Gesù e Maria, e dove il Salvatore operò il primo de' suoi miracoli cangiando l' acqua in vino.

  A201000141 

 Egli era fratello di s. Giacomo {89 [425]} il minore.

  A201000145 

 Questa predizione essendosi appuntino avverata, il generale, gli uffiziali e il re, che era in Babilonia, tutta la famiglia reale riconobbero la santità della cristiana religione e dimandarono il battesimo.

  A201000147 

 Andò poscia nell' Epiro oggidì Albania, quindi nell' Acaia dove era la città di Patrasso oggidì Batra che, appartiene alla Morea.

  A201000153 

 L' Agnello è tanto vivo dopo il sacrifizio quanto lo era prima di essere sacrificato.

  A201000155 

 Il popolo voleva ribellarsi contro al governatore per difendere il santo Apostolo da quell' ingiusta sentenza, ma Andrea lo pregò a non volergli differire la gloria del martirio che gli era preparato.

  A201000156 

 Il popolo commosso dalla pazienza e dal coraggio del santo martire era irritato contro la crudeltà di Egea, il quale temendo una sedizione mandò alcuni a deporre il Santo dalla croce.

  A201000165 

 e ciò per combattere gli errori di {102 [438]} Ebione, di Cerinto e di vari altri eretici, che negavano la divinità di G. C. Egli ha pure scritto tre lettere, le quali spirano ad ogni parola la più tenera carità, e mostrano ad ogni passo quanto egli fosse infiammato di quel fuoco divino, di cui era stato ricolmo il suo cuore, quando nell'ultima cena riposò nel seno stesso del Divin Salvatore.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. ponziano s. antero e s. fabiano.html
  A202000002 

 Ponziano era figliuolo di Calpurnio.

  A202000002 

 Questo Pontefice era romano di nascita.

  A202000002 

 ed avea passata la sua giovinezza fra il Clero di Roma, che era una specie di collegio o seminario in cui i giovanetti erano educati nella scienza e nel santo timor di Dio.

  A202000004 

 Non già che egli abbia stabilito il canto, poichè fin dal {4 [412]} tempo degli Apostoli, anzi quando era ancora il Salvatore fra gli uomini, si cantavano già salmi ed inni a Dio creatore.

  A202000008 

 Il loro odio era specialmente diretto contro ai ministri di Gesù Cristo, come quelli che sostenevano i Cristiani nella fede, ed ogni giorno convertivano idolatri al Vangelo.

  A202000013 

 Il giovanetto Ponzio, che allora era nella {9 [417]} età di circa 14 anni, udite cotali parole, si era fermato ad ascoltarle colla massima attenzione, di poi, tratto dal cuore un sospiro, andava riflettendo sul senso di quanto si cantava.

  A202000024 

 Appena usciti i fortunati giovanetti, come se avessero fatto il più gran guadagno del mondo, andarono exultantes et laetantes sicut agni pieni pascuo, cioè esultando e pieni di tale allegrezza che si può paragonare colla soddisfazione che provano gli agnelli dopo di essersi pasciuti di pascoli i più saporiti: ma la loro allegrezza era grande perchè avevano trovato alte anime loro un vero pascolo, che sono le verità della fede e le vie dell'eterna salute.

  A202000032 

 Era quello il momento che il Signore col lume della sua grazia voleva illuminare le folte tenebre del cuore di Marco, onde con una specie di ansietà disse al figlio: dove sono costoro, dove noi potremo trovarli?.

  A202000036 

 Marco, siccome abbiamo detto, era Senatore Romano, e quando seppe che Ponziano era il capo dei cristiani, lo ricevette coi più grandi segni di stima e di rispetto.

  A202000037 

 Il giovanetto Ponzio rimase inconsolabile per la perdita fatta, e potè soltanto trovare consolazione pensando che il genitore era morto da buon cristiano.

  A202000038 

 Ponziano aveva con tranquillità governata la Chiesa alcuni anni; l'Imperatore, da che era ritornato a Roma vittorioso dalle guerresche sue imprese, lasciò qualche tempo i cristiani in pace.

  A202000063 

 L'imperatore era già arrivato presso alla città di Magonza; i barbari atterriti ripassavano il Reno con precipitosa fuga, quando a tradimento venne assalito da alcuni de' suoi medesimi soldati e da loro venne trucidato.

  A202000064 

 Capo dei ribelli era un generale di nome Cajo Massimino, che io stimo bene di farvi conoscere perchè succedette ad Alessandro nell'impero e poscia divenne un feroce persecutore dei cristiani.

  A202000065 

 Massimino era di nazione barbaro, nativo della Tracia, paese che oggidì chiamiamo Romania nella Turchia Europea.

  A202000065 

 Tutto era strano in quest'uomo.

  A202000066 

 I Romani e specialmente i cristiani abbonavano l'atroce assassinio commesso sulla persona dell'imperatore Alessandro che era molto amato dal popolo; e questo fu il motivo per cui Massimino principiò ad averli in grande avversione e coglieva ogni pretesto per poterli perseguitare.

  A202000068 

 Egli sapeva che questi era il capo dei cristiani e diceva tra sè: io non otterrò il mio intento, se non quando avrò tolto dal mondo il capo dei cristiani.

  A202000069 

 E per avere ministri nella predicazione del Vangelo, oltre a quelli che erano ordinati dai vescovi in varii paesi della cristianità, tenne egli stesso due volte la sacra ordinazione nel mese di dicembre, che era l'epoca specialmente fissata a conferire gli ordini sacri.

  A202000070 

 Il degno Vicario di Gesù Cristo, richiamando a memoria i flagelli a cui fu sottoposto il Divin Maestro mentre era in terra, sostenne con gioia i più spietati tormenti, finchè tramandò l'ultimo respiro.

  A202000070 

 Intanto Ponziano sfinito dalle fatiche e consumato dai patimenti, nulla più gli mancava, se non la corona del martirio che gli era vicino.

  A202000071 

 Con un naviglio spedito apposta, accompagnato totius cleri supplicationibus, con una processione {44 [452]} di tutto il clero romano, il corpo del santo Pontefice ripassava in que' luoghi medesimi dove era passato cinque anni prima, con questa diversità che allora era condotto in catene accompagnato da manigoldi i quali bestemmiando quella religione che non conoscevano, studiavano ogni mezzo di fare patire S. Poliziano che ne era capo; adesso egli ritorna a Roma, accompagnato da fervorosi cristiani, che cantando lodi al Signore, invocano la prolezione del Santo, che sciolto dai legami del corpo gode e godrà in eterno ogni bene presso il Creatore.

  A202000073 

 Egli era nato in Petilia città della Magna Grecia, che ora diciamo Italia meridionale.

  A202000073 

 Quella parte d'Italia dicevasi Magna Grecia perchè anticamente era stata abitata da colonie greche venute ivi ad abitare.

  A202000074 

 Egli era appena eletto Papa quando ricevette notizie che la persecuzione contro ai cristiani infieriva orribilmente a Roma.

  A202000075 

 Egli trovò colà molti cristiani ed anche de' sacerdoti che lavoravano per la fede, ma non v'era alcun Vescovo.

  A202000076 

 Chi avesse detto di averlo conosciuto in patria, o gli avesse ricordato alcuno de' suoi parenti, che erano tutti povera gente, era sull'istante condannato a morte.

  A202000076 

 Da ciò ognuno può argomentare quali siano state la crudeltà esercitate contro ai cristiani, la cui vita esemplare era un continuo rimprovero alla sua barbarie, contro ai cristiani {48 [456]} che dai barbari e dai gentili erano giudicati nemici degli Dei, e per conseguenza nemici del medesimo Imperatore.

  A202000076 

 Erano costoro stati instituiti da S. Clemente sul finire del primo secolo dell'era cristiana, ed avevano per iscopo di scrivere gli atti dei martiri.

  A202000081 

 Durante questo breve pontificato giunse alla santa Sede una dimanda fatta dai vescovi {50 [458]} della Spagna per sapere, se era permesso ad un vescovo di passare dal governo di una a quello di un'altra diocesi.

  A202000082 

 Egli era di patria Romano, nato in quella parte di Roma che dicesi Monte Celio, oggidì S. Giovanni in Laterano.

  A202000082 

 S. Fabiano era tutto zelo per ogni opera di carità, ma più per dare sepoltura ai cadaveri di quei cristiani che erano lasciati qua e là dispersi, destinati per lo più a servire di pascolo alle bestie feroci.

  A202000082 

 Suo padre era un agiato cittadino di nome Fabio.

  A202000084 

 Affinchè ognuno potesse compiere bene il proprio ufficio, il santo Pontefice aggiunse altrettanti suddiaconi detti pure regionarii, il cui officio era di assistere i notai ed aiutarli a raccogliere gli atti de' martiri e quindi riportarli nell'archivio della santa Sade.

  A202000084 

 Il qual numero era divenuto insuficiente soprattutto quando infierivano le persecuzioni.

  A202000084 

 Roma era divisa in quattordici rioni ovvero regioni.

  A202000086 

 Due altri uffizi erano proprii dei suddiaconi regionarii: il primo era di aver cura dei poveri e dei fanciulli ignoranti od abbandonati, per cui i Sommi Pontefici si diedero in ogni tempo la più grande sollecitudine.

  A202000086 

 L'altro ufficio era l'annunziare al popolo cristiano quando e dove il Pontefice celebrava la santa messa o facevansi processioni, o vi erano stazioni.

  A202000091 

 Il fatto avvenne così: Nel 249 celebravasi l'anno secolare della fondazione di Roma, la qual festa accadeva ogni cento anni in memoria: della fondazione di quella famosa città, e poichè quello era il decimo anno secolare così cadeva pure l'anno millesimo, la quale cosa faceva che tutti si preparassero a celebrarla {58 [466]} colla massima pompa.

  A202000101 

 Egli però qual figliuolo di Dio e Dio egli stesso risuscitò da {62 [470]} morte tre giorni dopo, siccome era stato predetto, e dopo la sua risurrezione conversò cogli uomini per molti giorni.

  A202000101 

 Ma il demonio che per la sua superbia era stato cacciato dal cielo, vedendo l'uomo innalzato a tanto onore, mosso da invidia, lo persuase a fare una grande disubbidienza al Creatore, a quel Creatore che gli aveva dato tutte le cose.

  A202000101 

 Queste e molte altre cose, che si possono dire senza numero, i Giudei non vollero credere e mossi da invidia condussero il loro Salvatore a Ponzio Pilato governatore della Giudea, e così misero in croce colui che era venuto nel mondo per salvarli.

  A202000103 

 Allora S. Ponzio stimò bene di partecipare tale notizia a S. Fabiano e andargli a raccontare minutamente quanto era passato tra lui e i due imperatori.

  A202000104 

 Da prima per ordine degli imperatori fu atterrato il tempio di Giove, come era stato predetto.

  A202000105 

 Debbo qui notare che l'imperatore padre, prima che abbracciasse la religione cristiana, era dato a molti vizi, come sono la collera, la crapola, l'ambizione e simili; ma ricevuto il battesimo e contratte relazioni con S. Fabiano intraprese una maniera di vivere del tutto opposta, e divenne temperante, paziente, amante della virtù e del pubblico bene.

  A202000107 

 Di più reputando infami quelli che esercitavano tale mestiere, li escluse dai pubblici impieghi, nè alcun poeta era ammesso al pubblico insegnamento.

  A202000110 

 Era il giorno di Pasqua e tutti i fedeli cristiani si davano sollecitudine a purificare l'anima loro col sacramento della penitenza per rendersi degni di ricevere l'Ostia Santa.

  A202000111 

 Esso come capo dei cristiani poteva e doveva dire al principe quanto gli era necessario per l'anima sua; era principe, ma agli occhi di Dio era un cristiano colpevole.

  A202000112 

 Egli era nato in Alessandria d'Egitto.

  A202000112 

 Sì grande era il profitto del figlio nella pietà e nella scienza, che Leonida stesso godeva in cuor suo, e quando dormiva lo andava a visitare con santa compiacenza, e talvolta gli baciava il petto, ringraziando il Signore perchè in quel cuore abitava lo Spirito Santo come in un tempio vivente.

  A202000113 

 Appena Origene seppe che il genitore era per essere condotto al martino, sentissi ardere dal desiderio di patire per Gesù C, e voleva da se stesso offrirsi ai giudici pagani.

  A202000114 

 Allora Origene, {70 [478]} così giovine com'era, cominciò ad essene il sostegno della madre e di sei fratelli, e per avere mezzi onde sostenere la intera famiglia, intraprese a dar lezioni di gramatica e di belle lettere.

  A202000115 

 Egli era ascoltato con venerazione dagli stessi idolatri, a segno che, mentre molti suoi discepoli erano incarcerati e poscia martirizzati per la fede, molti pagani si convertivano al vangelo.

  A202000118 

 La fama di lui era divenuta così grande che niuno andava in Alessandria, fosse cristiano, fosse pagano, senza andarlo a visitare.

  A202000120 

 Ma questo grand'uomo ebbe pure le sue grandi tribolazioni, le quali gli furono suscitate perchè da giovane aveva spinto troppo oltre lo zelo onde preservarsi dalle tentazioni, e perchè era stato ordinato sacerdote fuori di diocesi ad insaputa del suo vescovo, ed anche perchè nella moltitudine de' suoi scritti aveva lasciato sfuggire alcuni errori.

  A202000121 

 Siccome era vissuto cattolico e voleva morire da buon cattolico, così per assicurarsi della verità indirizzò al Sommo Pontefice S. Fabiano una lettera umilissima con cui dichiara le sue intenzioni e spiega con quale modo gli sono stati apposti errori, che egli non aveva mai nè insegnato nè scritto.

  A202000122 

 In quei lunghi e profondi sotterranei non v'era che oscurita, nè vi penetrava altra luce che quella del fuoco, delle fiammelle dei lumi e delle lampade.

  A202000123 

 Egli era vescovo di Lambesa città dell'Africa: caduto in gravi errori fu avvisato da altri vescovi, a cui egli non diede ascolto.

  A202000127 

 Iddio ha voluto darci segni terribili per avvisarci dei flagelli che egli era per mandare sopra la terra.

  A202000128 

 Mentre egli cadeva combattendo a Verona, {80 [488]} suo figlio in età di circa anni 14 era messo a morte a Roma.

  A202000128 

 Questi era generale, quando mandato da Filippo nella Pannonia e nella Mesia per sedarvi una ribellione di soldati, si ribellò egli stesso contro a Filippo suo legittimo sovrano.

  A202000131 

 S. Cipriano avendo ricevuto dal clero di Roma la relazione della morte di S. Fabiano, rispondendo si esprime così: «era già corsa voce fra noi, che il glorioso Pontefice Fabiano era morto; e tale notizia vagava incerta quando ho ricevuto una lettera che mi dà piena contezza della gloriosa sua morte.

  A202000141 

 Questa città era in preda alla più sordida idolatria.

  A202000142 

 L'apostolo della Francia, S. Dionigi, si avanzò fino a Parigi, ove confermò nella {84 [492]} fede quella florida chiesa fondata da S Dionigi Areopagita nel primo secolo dell'era volgare; mentre molti compagni da Roma mandati sparsero la luce della verità nelle città vicine e fino nel Belgio.

  A202000143 

 Questa città era come la sede della superstizione dei Galli, ed aveva al pari di Roma un tempio che portava, il nome di Campidoglio.

  A202000144 

 Era questo appunto il momento del sacrifìcio, e già il toro che doveva immolarsi avvicinavasi coronato di fiori e di nastri, allorchè vedendo da lungi Saturnino si esclamò: ecco il nemico de' nostri dei; colui che consiglia di rovinarne i templi, e impedire i loro oracoli.

  A202000144 

 I sacerdoti idolatri, afflitti di tal cosa, dichiararono un giorno al popolo, che il capo della setta cristiana, la quale si andava formando in Tolosa, accendeva la collera degli Dei contro a quella {85 [493]} città cotanto favorita dal cielo, e che non era possibile riconciliarsi con essi se non versando il sangue del colpevole.

  A202000144 

 Il luogo di questo sacro edifizio era assai vicino al Campidoglio di maniera che Saturnino per andarvi dalla sua casa doveva passar innanzi a quel tempio profano.

  A202000144 

 La condotta di lui era attentamente osservata, ed alcuni credettero di accorgersi, che nel momento in cui egli passava, l'oracolo rimaneva muto.

  A202000144 

 La moltitudine era troppo irritata per intendere ragioni.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. sisto s. telesforo s. igino s. pio i.html
  A203000009 

 Con questo provvedimento era molto facile di scoprire quegli eretici che fìngevano di essere uniti al capo della Chiesa, che era in Roma, e intanto andavano insegnando una dottrina piena di errori.

  A203000009 

 Era romano di nascita, suo padre chiamavasi Pastore.

  A203000009 

 Siccome però avveniva che molti eretici vantandosi amici del papa gli attribuivano scritti che non erano suoi, cosi egli stabilì che niun vescovo si allontanasse dalla sua diocesi senza grave necessità, ma che per qualunque motivo si fosse allontanato, ritornando in Diocesi, egli dovesse portar con sè alcune lettere delle formate, da certe formole che in esse solevansi usare, mediante le quali il Romano Pontefice assicurava il gregge di quella Diocesi che il suo vescovo era in buon accordo colla Chiesa Romana, epperciò lo accogliessero senza timore che egli fosse infetto di eresia.

  A203000020 

 Egli era universalmente ammirato per la sua virtù, pe' suoi miracoli, per la sua grande carità verso i poveri, e per ciò da tutti conosciuto per fervoroso capo dei cristiani.

  A203000022 

 Ma lo sdegno del cielo pesava su quegli infelici; essi vennero interamente dispersi, cavate fino le fondamenta dell'antica loro città, che l'imperatore Adriano fece riedificare con altra forma, altre mura, altro recinto, e fin con altro nome, ordinando che fosse appellata Elia da Elio che era il cognome di Adriano.

  A203000028 

 È bene di notare qui di passaggio come il papa era incerto sulla scelta del corpo da concedere agli Alifani.

  A203000029 

 Alcuni volevano che quelle sacre reliquie fossero riposte nel centro della città, altri che fossero portate in un luogo appartato e più alto dove era la chiesa cattedrale.

  A203000029 

 Divulgatasi tal notizia, tosto il vescovo, il clero, il popolo di Alatri, che era pure orribilmente travagliato dalla peste, andarono processionalmente incontro al sacro deposito e con esso condussero il giumento in città.

  A203000037 

 Le veneriamo come era venerata 1' ombra di s. Pietro che risanava tutti gli infermi sopra cui fosse fatta passare.

  A203000040 

 Per la vita santa che tenevano e pei doni di cui erano da Dio arricchiti, i capi furono detti profeti, e i loro dipendenti figliuoli dei profeti; perchè il superiore era un vero padre spirituale che si adoperava pel loro bene spirituale e temporale, e specialmente per condurli a Dio.

  A203000044 

 Inoltre il digiuno quaresimale, che era {27 [27]} stato instituito da S. Pietro in memoria del digiuno di nostro Signore Gesù Cristo, obbligava tutti i cristiani laici e sacerdoti.

  A203000044 

 Ma tal cosa osservandosi solamente per tradizione, senza essere scritta, ne avveniva che o per le consuetudini che si andavano introducendo nelle varie chiese, o pel furore delle persecuzioni che impedivano i fedeli di recarsi alle istruzioni, ne avveniva, dico, che tal precetto in molti luoghi era trascurato, in altri diversamente osservato.

  A203000050 

 Ma era uso della Chiesa romana che il papa consacrasse quei vescovi che dovevano mandarsi nei paesi lontani.

  A203000051 

 L'anno quarto del pontificato di S. Telesforo (anno 146) si levò a turbare la Chiesa un eretico detto Valentino, che insegnava molte nefandità contro Gesù Cristo e contro alla santissima sua madre; fra le molte empietà predicava che il Salvalore era stato mandato giù dal cielo in corpo ed anima, che perciò non aveva preso umana carne da Maria Vergine.

  A203000052 

 Ed era proprio il primogenito di satanasso, giacchè il demonio medesimo non poteva suggerire maggiori nefandità di quelle che aveva immaginato Marcione.

  A203000053 

 Contro a quelle eresie si levò S. Telesforo, ed unendosi ad altri zelanti sacri ministri, condannò e scomunicò gli eretici e le loro eresie; quindi cogli scrìtti, colla predicazione e coll'esempio fece trionfare la cattolica dottrina, manifestando a tutto il mondo che la Chiesa di Gesù Cristo, di cui egli era vicario, era edificata sopra una ferma pietra, e che le porte dell'inferno non potevano prevalere contro di essa.

  A203000055 

 Egli era greco, nato in Atene, che è quella celebre città ove S. Paolo aveva predicato il Vangelo.

  A203000055 

 L'anno di Gesù Cristo 143, 16° del regno di Antonino Pio, era elevato sulla sede {35 [35]} pontificia S. Igino, che è il decimo vicario di Gesù Cristo sopra la terra.

  A203000055 

 La storia ci dice che era filosofo; la qual cosa vuol dire che egli era nato Gentile, e si era applicato molto alla scienza profana.

  A203000056 

 Confutato e convinto di errore dal santo pontefice, Cerdone finse di ravvedersi; venne in chiesa, fece la sua confessione, ma egli era uno scellerato; perciocchè un giorno faceva la confessione, l' altro si metteva ad insegnare l'eresia; rimproverato tornava a confessarsi {36 [36]} e per non essere da altri inquietato studiava il tempo e il luogo segreto ove radunare i suoi seguaci.

  A203000057 

 La qual cosa era stata comandata dal Salvatore quando disse, che occorrendoci di incontrare tali uomini per la strada, nemmeno restituissimo loro il saluto: Nec ave ei dixeritis.

  A203000058 

 Era già in uso nella Chiesa fin dal tempo degli Apostoli, che quando si amministrava il sacramento del battesimo vi fosse chi presentasse il battezzando al sacro ministro prima che ricevesse tal sacramento.

  A203000058 

 Era poi dovere del padrino e della madrina di aver cura dei battezzati e considerarli come loro figliuoli spirituali; di maniera che essi dovevano istruirli se erano ignoranti, e se fossero morti i loro genitori, eglino dovevano averne tutta quella cura che un buon padre deve avere pel bene spirituale ed anche temporale de' propri figliuoli.

  A203000060 

 Il medesimo s. Igino riordinò il clero, vale a dire, siccome s. Evaristo divise i titoli ad alcuni sacerdoti determinati, affinchè ciascuno avesse cura della parocchia a lui affidata; così s. Igino riordinò il clero e distinse i gradi in maniera che altri fossero superiori, altri inferiori; cosicchè si dicevano presbiteri o preti, diaconi, suddiaconi secondo l'ordine di cui erano {38 [38]} insigniti, e secondo l'autorità che loro era compartita pel sacro ministero.

  A203000063 

 Era nato in Aquileia città non molto distante da Venezia.

  A203000069 

 La sorella di questi fervorosi cristiani, che era s. Prassede, {43 [43]} pregò il santo pontefice a voler dedicare al divin colto una parte di quel vasto edifizio.

  A203000076 

 L'anno seguente, cioè 167, poco prima di sua morte, il santo pontefice scrisse al medesimo un'altra lettera quando egli era già stato creato vescovo di quella città.

  A203000078 

 Per comprendere meglio questa lettera e molti altri scritti antichi è bene di notare, come era uso delle chiese de' varii paesi della cristianità di scrivere colla massima esattezza gli atti dei martiri e poi mandarne copia a Roma.

  A203000080 

 Egli stesso era stato educato nel tempio; anzi era egli sommo sacerdote degli idolatri, e come tale interveniva ai sacrifizi, e prendeva parte nel farli.

  A203000080 

 Marco Aurelio è pure annoverato fra gli imperatori buoni, per quanto si può sperare da un pagano; ma era affezionatissimo a' suoi Dei.

  A203000081 

 Egli era indefesso: combattere gli errori degli eretici, instruire i gentili nella fede, animare i deboli, confortare i pericolanti, eccitare tutti a perseverare nella fede, erano le materie dell' instancabile suo zelo.

  A203000090 

 Frequentò qualche tempo un dotto maestro di quella setta, e gli pareva di acquistare alte cognizioni e già di essere sul punto di vedere lo stesso Dio, che era lo scopo della filosofia di Platone.

  A203000090 

 Suo padre {56 [56]} chiamavasi Prisco ed era idolatra: egli venne al mondo sul principio del secolo secondo.

  A203000093 

 Prestavasi fede alle loro parole perchè era forza di arrendersi alla loro autorità che confermavano con miracoli e predizioni.

  A203000100 

 Da questa città scrisse pure {63 [63]} una lettera ad un dotto filosofo di nome Diognete che era stato maestro dell'imperatore Marco Aurelio.

  A203000103 

 Aggiunge, che l'unica speranza dei cristiani era la vita e la felicità eterna che dopo morte aspettavano da G. C. il quale deve giudicare tutti gli uomini.

  A203000108 

 Uno di questi filosofi, che più alto degli altri alzava la voce in Roma contro ai cristiani, era un certo Crescenzio della setta dei Cinici.


don bosco-vita del giovane saccardi ernesto.html
  A204000006 

 Ma era ormai finita in Cielo la sua corona.

  A204000011 

 Debbo notare che il suo più gran timore era di essere mandato a casa, e il solo parlargliene facevagli aumentare il male.


don bosco-vita del giovanetto savio domenico.html
  A205000005 

 Anche in quell'età di naturale divagazione egli dipendeva in tutto e per tutto dalla sua genitrice: e se qualche volta da lei si allontanava era solamente per mettersi in qualche cantuccio della casa e fare con maggior libertà preghiere lungo il giorno.

  A205000006 

 Non solo era ubbidiente, pronto a qualsiasi nostro comando, ma studiava di prevenire le cose, che egli scorgeva tornar a noi di gradimento.» Erano poi curiose e nel tempo stesso piacevoli le accoglienze che faceva al padre quando il vedeva giungere a casa, dopo i suoi ordinari lavori.

  A205000006 

 Questo, dice il padre, era per me un dolce conforto nelle mie fatiche, ed io era come impaziente di giungere a casa per imprimere un tenero bacio al mio Domenico, che possedeva tutti gli affetti del mio cuore.

  A205000007 

 La sua divozione cresceva più dell'età, {13 [163]} ed a' soli quattro anni non occorreva più di avvisarlo di recitare le preghiere del mattino e della sera, prima e dopo il cibo, dell'angelus; che anzi era egli che invitava gli altri di casa a recitarle qualora se ne fossero dimenticati.

  A205000009 

 Maravigliato e mosso da pia curiosità ho voluto sapere chi fosse quel fanciullo, che era divenuto l'oggetto della mia ammirazione, e seppi essere il figliuolo del ferraio Carlo Savio.

  A205000009 

 Si noti che talvolta il terreno era coperto di tango, oppure cadeva neve o pioggia, ma egli a nulla badava e mettevasi colà per pregare.

  A205000010 

 Cominciò egli pure a venire alla scuola, e poichè era fornito d'ingegno ed era assai diligente nell' adempimento de' suoi doveri {15 [165]} fece in breve tempo notevole progresso nello studio.

  A205000010 

 Egli era costretto a conversare con giovani discoli e divagali, ma non mi è mai accaduto di vederlo in contesa.

  A205000011 

 Siccome era giovane di età e piccolo di statura, non poteva trasportare il messale; ed era cosa curiosa il vederlo avvicinarsi ansioso all'altare, levarsi sulla punta dei piedi, {16 [166]} tendere quanto poteva le piccole braccia, fare ogni sforzo per toccare il leggìo.

  A205000056 

 Non posso dire molte cose della sua condotta religiosa, perchè dimorando assai distante dal paese era dispensato dalla congregazione, a cui se fosse intervenuto avrebbe certamente fatto risplendere la sua pietà e divozione.

  A205000057 

 Egli era di una complessione alquanto debole e gracile, di aspetto grave misto al dolce con un non so che di grande e piacevole.

  A205000057 

 Era d'indole mitissima e dolcissima, di un umore sempre uguale.

  A205000057 

 Tal felice risultato del suo avanzamento nella scienza non è solo da attribuirsi all'ingegno non comune, di cui egli era fornito; ma eziandio al grandissimo suo amore allo studio ed alla sua virtù.

  A205000059 

 Mi riusci poi di grande consolazione quando seppi che egli era stato accolto fra i giovani dell'Oratorio di S. Francesco di Sales; essendogli così aperta la via alla coltura del raro suo ingegno e della sua luminosa pietà.».

  A205000063 

 Egli era giovane di età, ma assennato al pari di un uomo perfetto.

  A205000063 

 Quando lo rimirava in chiesa, io era compreso da alla maraviglia al vedere tanto raccoglimento in un giovanetto di cosi tenera età.

  A205000065 

 «Un giorno fu fatta una mancanza tra i miei allievi e la cosa era tale che il colpevole meritava l'espulsione dalla scuola: I delinquenti prevengono il colpo e portandosi dal maestro si accordano di gettare tutta la colpa sopra il buon Domenico.

  A205000066 

 Pieno di rincrescimento pei rimproveri fatti al supposto colpevole il presi da parte, e, Domenico, gli dissi, perchè non mi hai subito detto che tu eri innocente? Domenico rispose: perchè quel tale essendo già colpevole di altri falli sarebbe forse stato cacciato di scuola, dal canto mio sperava di essere perdonato essendo la prima mancanza di cui era accusato nella scuola; d'altronde pensava anche al nostro Divin Salvatore, il quale fu ingiustamente calunniato.

  A205000068 

 Era l'anno 1854 quando il nominato D. Cugliero venne a parlarmi di un suo allievo per ingegno e per pietà degno di particolare riguardo.

  A205000082 

 Bene: ora voglio provare se hai bastante capacità per lo studio: prendi questo libretto (era un fascicolo delle letture cattoliche), di quest'oggi studia questa pagina, domani ritornerai per recitarmela.

  A205000088 

 Aveva radicato nel cuore che la parola di Dio è la guida dell'uomo per la strada del cielo; perciò ogni massima udita in una predica era per lui un ricordo invariabile cui più non dimenticava.

  A205000089 

 Ogni discorso morale, ogni catechismo, ogni predica, quantunque prolungata, era sempre per lui una delizia.

  A205000090 

 Era l'anno 1854 in cui i cristiani di tutto il mondo erano in una specie di spirituale agitazione perchè trattatasi a Roma della definizione dogmatica dell'Immacolato concepimento di Maria.

  A205000091 

 Il Savio era uno di quelli che sentivansi ardere dal desiderio di celebrarla santamente.

  A205000095 

 Il professore Bonzanino ebbe più volte a dire che non ricordavasi di aver avuto alunno più attento, più docile, più rispettoso, quale era il giovane Savio.

  A205000095 

 Nel vestito e nella capigliatura non era punto ricercato; ma in quella modestia di abiti e nella umile sua condizione egli appariva pulito, ben educato, cortese, in guisa che i suoi compagni di civile ed anche nobile condizione, i quali in buon numero intervenivano alla detta scuola, godevano assai di potersi trattener con Domenico non solo per la sua scienza e pietà, ma anche per le sue civili e piacevoli maniere di trattare.

  A205000096 

 Domenico era oltremodo cruciato; desiderava di opporsi, e non sapeva come.

  A205000103 

 Tanto era l'odio dei due contendenti che a stento il Savio potè impedire che non venissero alle mani nel breve tratto di strada che era a farsi.

  A205000108 

 «In quel momento, asserisce uno di loro, io fui intenerito, un freddo mi corse per le membra, e mi sentii pieno di vergogna per aver costretto un amico si buono, come era Savio, ad usare misure estreme per impedire l'empio nostro divisamento.

  A205000110 

 Quello poi che in questo fatto onora singolarmente la condotta e la carità del Savio si è il silenzio in cui seppe tenere quanto era accaduto.

  A205000116 

 Per qualche giorno disse nulla, ma era meno allegro del solito, sicchè se ne accorsero i compagni e me ne accorsi anch'io.

  A205000127 

 Anche in patria era solito a fare ogni giorno una visita al Santissimo Sacramento, ed era per lui un vero guadagno quando poteva indurre qualche compagno ad andargli a tenere compagnia.

  A205000128 

 In tempo libero era l'anima della ricreazione; ma quanto diceva o faceva tendeva sempre al bene morale o di sè o d'altri.

  A205000137 

 Savio vi apparteneva ed era de' più zelanti: se avesse avuto un confetto, un frutto, una croce, una medaglia, un'immagine o simili, le riserbava per questo scopo.

  A205000139 

 Ma vedi, diceva l'altro, non era disposto, non mi sentiva... Poverino, soggiungeva Domenico, hai ceduto al demonio che era assai ben disposto a riceverti; ma ora ancor più sei indisposto, anzi ti vedo tutto di mal umore.

  A205000142 

 Questo era il motivo che tutti quelli che avevano qualche incomodo di salute dimandavano Domenico per infermiere, e quelli che avevano delle pene provavano conforto esponendole a lui.

  A205000143 

 Fra i doni, di cui Dio lo arricchì, era eminente quello del fervore nella preghiera.

  A205000143 

 Il suo spirito era cosi abituato a conversare con Dio che in qualsiasi luogo, anche in mezzo ai più clamorosi trambusti, raccoglieva i suoi pensieri e con pii affetti sollevava il cuore a Dio.

  A205000145 

 Terminate le sacre funzioni volle informarsi e sapere chi fosse quel fanciullo che era stato il soggetto della sua ammirazione: quel fanciullo era Domenico Savio.

  A205000146 

 La stessa sua ricreazione era quasi sempre dimezzata; una parte per lo più era passata in pia lettura o in qualche preghiera che egli andava a fare in chiesa con alcuni compagni in suffragio delle anime del purgatorio o in onore di Maria Santissima.

  A205000147 

 La divozione verso la Madre di Dio in Domenico era grande assai.

  A205000150 

 Non solo era egli divoto di Maria SS., ma godeva assai, quando poteva condurre un compagno a prestarle pratiche di pietà.

  A205000152 

 Domenico era tutto in faccende per questo affare; ma venendosi alla quota che ciascuno avrebbe dovuto sborsare: ohimè! esclamò, sì che stiamo bene; per questi affari ci vogliono danari, ed io non ho un quattrino in tasca.

  A205000154 

 Ognuno se ne dava grande sollecitudine, ma non essendosi potuto totalmente terminare l'apparato era mestieri lavorare la notte precedente alla festa.

  A205000158 

 Perciocchè la sua condotta era per ogni lato irreprensibile.

  A205000159 

 Al mattino poi faceva una sufficiente preparazione; ma il ringraziamento era senza limite.

  A205000159 

 Il suo apparecchio alla comunione era il più edificante.

  A205000159 

 Per lo più, se non era chiamato, dimenticava la colezione, la ricreazione, e talvolta fino la scuola, standosi in orazione, o meglio in contemplazione della divina bontà che in modo ineffabile comunica agli uomini i tesori della sua infinita misericordia.

  A205000160 

 Era per lui una vera delizia il poter passare qualche ora dinanzi a Gesù sacramentato.

  A205000160 

 La sua preghiera prediletta era una coroncina al sacro cuore di Gesù per compensare le ingiurie che riceve dagli eretici, dagli infedeli e dai cattivi cristiani.

  A205000161 

 Affinchè le sue comunioni fossero più fruttuose e nel tempo stesso avessero ogni giorno novello eccitamento a farle con fervore egli si era prefisso ogni giorno uno scopo speciale.

  A205000173 

 Gesù nella capanna di Betlemme e quando era in croce, era meno coperto di me.

  A205000173 

 In tempo di autunno e d'inverno lascio inoltrare la stagione senza accrescere coperte al letto, sicchè eravamo a gennaio, ed egli era tuttora coperto da estate.

  A205000173 

 La ragione per cui non gli si permettevano tali penitenze era per impedire che la sua cagionevole sanità non venisse rovinata intieramente.

  A205000183 

 Lo scopo era di assicurarsi la protezione della gran Madre di Dio in vita e specialmente in punto di morte.

  A205000223 

 Era cosi rassodato nella virtù che fu consigliato di trattenersi anche con alcuni {83 [233]} giovani alquanto discoli per far prova di guadagnarli al Signore.

  A205000223 

 Ognuno era amico con Domenico; chi non lo amava lo rispettava per le sue virtù.

  A205000224 

 Il Savio era dei più animati, e si può dire che in queste conferenze la faceva da dottore.

  A205000239 

 Ma la malattia che lo aveva portato sull'orlo della tomba, e che non era stata sradicata, in capo a due mesi ricomparve, e malgrado le sollecitudini dei medici e degli amici, non le si potè più trovare rimedio.

  A205000240 

 Quando seppe, che era spirato, volle andarlo a vedere per l'ultima volta, e mirandolo estinto, commosso gli diceva: addio, o Gavio, tu sei volato al cielo; prepara anche un posto per me.

  A205000260 

 Accadde un giorno che mancò dalla colezione, dalla scuola, e dal medesimo pranzo, e niuno sapeva dove fosse; nello studio non c'era, a letto nemmeno.

  A205000260 

 Avvenne più volte, che andando in chiesa, specialmente nel giorno che Domenico faceva la santa comunione, oppure vi era esposto il santissimo Sacramento egli restava come rapito dai sensi, sicchè lasciava passare tempo anche troppo lungo, se non era chiamato per compiere i suoi ordinarii doveri.

  A205000260 

 Riferita al Direttore tal cosa, gli nacque sospetto di quello che era realmente, che fosse in chiesa, siccome già altre volte era accaduto.

  A205000261 

 Un altro giorno terminato l'ordinario ringraziamento della messa io era per uscire dalla sacrestia, quando sento in coro una voce come di una persona che disputava.

  A205000265 

 Aggiustate colla massima prestezza le cose di quell'anima, giunge il Curato, che già prima si era fatto chiamare.

  A205000265 

 Esso potè appena amministrargli il sacramento dell'Olio Santo con una sola unzione, che l'ammalato era già cadavere.

  A205000272 

 Questo paese, mi disse uno che mi era vicino, è l'Inghilterra.

  A205000283 

 Il dottor Vallauri, di felice memoria, che era uno {101 [251]} dei benemeriti consulenti, pieno di ammirazione: che perla preziosa, disse, è mai questo giovinetto!.

  A205000288 

 Fra le cose in cui si occupava con gran piacere era il servire i compagni infermi qualora ve ne fossero stati nella casa.

  A205000288 

 Lo sfinimento di forze in cui si trovava non era tale da tenerlo a letto continuamente; {102 [252]} perciò talvolta andava a scuola, allo studio; oppure si occupava in cose di casa.

  A205000290 

 Mentre poi loro faceva de' servizi temporali, era accortissimo nel suggerire sempre qualche cosa di spirituale.

  A205000291 

 Del resto credi che questa tua bevanda sia tanto amara ed aspra quanto era amaro il fiele misto con aceto di cui fu abbeverato l'innocentissimo Gesù sopra la croce? Queste parole dette colla maravigliosa sua schiettezza facevano si che niuno osava più opporre difficoltà.

  A205000292 

 Io debbo dirlo; il rincrescimento era reciproco: io l'avrei tenuto in questa casa a qualunque costo, il mio affetto per lui era quello di un padre verso di un figliuolo il più degno di sua affezione.

  A205000292 

 Pure il consiglio de' medici era tale ed io voleva eseguirlo; tanto più che da alcuni giorni erasi in lui manifestata una ostinata tosse.

  A205000292 

 Sebbene la sanità del Savio fosse divenuta assai cagionevole, tuttavia l'andare a casa era cosa per lui la più disgustosa, perciocchè gli rincresceva interrompere gli studii e le solite sue pratiche di pietà.

  A205000312 

 Era già sulla porta del cortile quando lo vedo tornare indietro per dirmi:.

  A205000319 

 Dopo di che egli lasciava l'Oratorio dove era stato circa tre anni con tanto piacere {108 [258]} per sè, con tanta edificazione de' suoi compagni e de' medesimi suoi superiori e lo lasciava per non ritornarvi mai più.

  A205000320 

 Ma non era così, egli era maturo pel cielo; nel breve corso di vita erasì già guadagnata la mercede dei giusti, come se fosse vissuto a molto avanzata età, ed il Signore lo voleva sul fiore degli anni chiamare a se per liberarlo da' pericoli in cui spesso fanno naufragio anche le anime più buone.

  A205000327 

 Ma egli o fosse mosso da sentimenti di devozione, oppure fosse così inspirato da voce divina che gli parlasse al cuore, fatto sta che contava i giorni e le ore di vita come si calcolano colle operazioni dell' aritmetica, {113 [263]} ed ogni momento era da lui impiegato a prepararsi a comparire dinanzi a Dio.

  A205000336 

 Era la sera del nove marzo, egli aveva già ricevuto tutti i conforti di nostra santa cattolica religione.

  A205000337 

 Quale cosa suggerire per raccomandar l'anima ad agonizzanti di questa fatta? Dopo aver recitato con lui alcune preghiere il parroco era per uscire, quando Savio lo chiamò dicendo: Signor prevosto, prima di partire mi lasci qualche ricordo.

  A205000341 

 Lo lasciò alcuni istanti in quella posizione, ma testo volle chiamarlo, e si accorse ch'egli era già fatto cadavere.

  A205000343 

 Ma il maggior numero andavano dicendo: egli era {120 [270]} santo, ora è già in paradiso.

  A205000345 

 Quando tal deplorabile caso io vi rammentava era ben lungi dal pensare che il presente anno {121 [271]} avesse ad essere funestato da un somigliante duolo, e che tale esempio si avesse a rinnovare si presto in uno di quelli stessi che mi ascoltavano.

  A205000345 

 Voi forse vi ricorderete, come negli ultimi giorni, in cui frequentò la scuola, si mostrasse tormentato da una tosse maligna, che già mi faceva presagire una seria malattia, onde nessuno di noi si stupì quando udimmo, che era stato da quella obbligato ad assentarsi dalla scuola.

  A205000347 

 Prima ancora che l'età e gli stadi gli permettessero di frequentare la nostra scuola, essendo egli da tre anni annoverato tra quelli che hanno ricetto ed istruzione presso l'Oratorio di S. Francesco di Sales, io ne aveva più volte udito a fare parola dal direttore di quell'Oratorio, e lo aveva udito ad encomiare come uno tra i più studiosi e virtuosi giovani di quella casa; tale era il suo ardore nello studio, tale il rapido progresso che aveva fatto nelle primo scuole di latinità; onde sommo era il mio desiderio di porlo nel numero de' miei allievi e grande era l'aspettazione che io aveva della felicità del suo ingegno.

  A205000348 

 Ma una cosa destava in modo affatto particolare la mia attenzione, e traeva a sè la mia ammirazione, ed era il vedere, come quella giovanetta sua mente si mostrasse unita con Dio, ed affettuosa e fervida nelle preghiere.

  A205000348 

 Parmi ancora di vederlo, quando con quella modestia, che era tutta sua propria, entrava nella scuola, prendeva il suo luogo e in tutto il tempo dell'ingresso lungi dal vano cicaleccio consueto dei giovani della sua età, ripeteva la sua lezione, scriveva annotazioni, oppure si tratteneva in qualche utile lettura; e quindi cominciata la scuola con quale applicazione io vedeva quel suo angelico volto pendere dalle mie parole! Eppercio non fa maraviglia se non ostante la sua tenera età e la sua poca salute fosse grandissimo il profitto {125 [275]} che col suo ingegno dagli studi ricavava.

  A205000351 

 E si raccontano non poche grazie ottenute per le preghiere fatte a Dio dal giovane Savio mentre egli era ancora nella vita mortale.

  A205000354 

 Fra le preghiere che mi era prefisso di fare era questa: Caro compagno, tu che a somma mia consolazione e fortuna mi fosti condiscepolo più di un anno, tu che santamente meco gareggiavi per primeggiare nella nostra classe, tu sai quanto io abbia bisogno di subire il mio esame.

  A205000354 

 I malori di stomaco e di capo mi toglievano ogni speranza di poter subire il desiderato esame, che per me era cosa della massima importanza.

  A205000354 

 «Io era vicino agli esami, egli depone, e la mia salute trovavasi in deplorabile stato.

  A205000355 

 Non era ancora compiuto il quinto giorno della novena, quando la mia salute cominciò a fare così notevole e rapido miglioramento, che tosto potei mettermi a studiare e con insolita facilità imparare le materie {134 [284]} prescritte e prendere benissimo il desiderato esame.


don bosco-vita del sommo pontefice s. callisto i.html
  A206000002 

 Egli era nato in Trastevere nel borgo detto Urbs Ravennatum, cioè frazione della {3 [75]} città di Roma detta dei Ravennati, perchè ivi avevano avuto la loro dimora alcuni militari e marinai, che l'imperatore Augusto avea fatto venire a Roma dalla città di Ravenna, e che fissarono colà il loro domicilio.

  A206000005 

 Ma essendo morto l'Imperatore Eliogabalo, per buona ventura era succeduto un altro di nome Alessandro Severo, che lasciò vivere in pace i Cristiani, anzi sul principio del suo regno li favorì in più cose.

  A206000009 

 Anticamente era stabilito per legge presso ai Romani di non seppellire cadaveri nelle città; perciò erano seppelliti fuori nelle campagne, o piuttosto li abbruciavano.

  A206000010 

 Questi luoghi appellavansi tombe, parola, che vuol dire scavazione, o luogo scavato apposta, come appunto era la tomba del Salvatore, quella di S. Pietro, di san Paolo.

  A206000012 

 Lasciando da parte la lunga descrizione che se ne dovrebbe fare, qui trascrivo solamente quanto è scritto sopra una lapide di marmo, che era posta all'entrata di questo celebre cimitero.

  A206000016 

 Anticamente conferivansi soltanto gli ordini sacri nel mese di dicembre, perciò un solo tempo di digiuno era a questo uopo stabilito.

  A206000027 

 Oggi stesso mentre pieno di tristezza per la sciagura che ci colpì nell'atto del sacrifizio, io era al dì là del Tevere, mi venne fatto di udire una moltitudine di cristiani che con inni ed incantesimi adoravano il loro Iddio.

  A206000029 

 Palmazio fido agli ordini del sovrano, con tutta prestezza raccolse una gran quantità di soldati, e con essi, come se dovesse {17 [89]} marciare contro a formidabile esercito, venne al di là del Tevere, dove S. Callisto era con altri cristiani seco lui radunati.

  A206000030 

 Affinchè poi l'ordine venisse a notizia di tutti, l'Imperatore fece pubblicare un decreto in cui comandava, che gli abitanti di Roma dovessero recarsi tutti sul Campidoglio, e se qualcheduno in tal giorno, che era mercoledì, fosse trovato in casa, venisse senza riserva trucidato.

  A206000030 

 Alessandro era incerto di ciò che dovesse fare.

  A206000030 

 Ciò non pertanto temendo anch'egli che i cristiani potessero essere la cagione dei mali che opprimevano l'impero, pensò {20 [92]} d'invocare l'aiuto degli Dei facendo un sacrifizio a Mercurio che era una delle principali divinità dei gentili

  A206000030 

 Egli in questo fatto vedeva qualche cosa di più, che non era magìa, e già gli sembrava di ravvisare l'impotenza degli Dei e la virtù del Dio dei Cristiani che operava cose tanto maravigliose; perciò rispondendo all'Imperatore disse: se tal cosa è avvenuta per arte magica, io nol saprei, che se la cosa è tale, dove andò il valore de' nostri Dei.

  A206000030 

 Intanto un banditore era incaricato di percorrere le vie di Roma, dicendo: nel giorno di mercoledì ognuno senza dilazione si trovi col Principe al Campidoglio:pena la morte a chi non vi si troverà.

  A206000030 

 Ma quando dagli stessi soldati fu assicurato che niuno li aveva toccati, e che il Dio dei Cristiani era colui che li aveva ridotti a quello stato, ne fu spaventato; e temendo forse peggio per sè, reputò miglior partito fuggire co' suoi e riferire ogni cosa all'Imperatore.

  A206000030 

 S. Calipodio, facendo vedere che era l'ira divina che si andava aggravando sopra di loro, rispose: {18 [90]} non è l'oscurità del luogo che vi impedisca la vista, ma è Dio onnipotente, quel Dio che vede tutte le cose, egli è che acciecò gli occhi vostri.

  A206000031 

 Tra le donne che erano mantenute nel tempio al servizio della dea Vesta, vi era una vergine di nome Giuliana.

  A206000032 

 Onde spinto dalla bontà e dalla grazia di quel Dio che vuole la salvezza di tutti gli uomini, lascia ad altri la continuazione del sacrifizio, ed egli tutto solo corre al di là del Tevere, dove era S. Callisto.

  A206000034 

 Palmazio secondo gli ordini di S. Calipodio discese in quell'acqua, perciocchè l'uso di quei tempi era di amministrare il battesimo immergendo la creatura nell'acqua.

  A206000034 

 Quando fu abbastanza istrutto, S. Calipodio fece cavare acqua da un pozzo, che era in quella medesima casa, di poi la benedisse, come noi facciamo ancora oggidì, e ne riempì un vaso.

  A206000042 

 Erano trenta giorni da che Palmazio professava la religione cristiana, ed era tutto intento a far opere di carità, quando fu riferita all'Imperatore la conversione di lui.

  A206000047 

 Il dire che gli Dei non erano capici di rispondere, era condannati; interrogandoli temeva, anzi era certo di non aver da loro alcuna risposta, quindi screditarli sempre più; perciò passando sopra alla dimanda fatta da Palmazio, si fece ad interrogarlo cosi: se tieni per nulla i nostri dei, perchè fin dalla culla {27 [99]} tu li hai sempre adorati, ed ora li vuoi abbandonare?.

  A206000049 

 Alessandro si accorse che più s'inoltrava nel discorso, più era incagliato a rispondere, perciò facendo una specie di sorriso quasi per dar compatimento alla franchezza di Palmazio, lo consegnò sull'istante ad un senatore di nome Simplicio.

  A206000055 

 L'ordine era espresso così: «quelli che si ravvederanno e riconosceranno per veri i nostri Dei, siano lasciati in libertà, altrimenti metteteli tutti a morte, e per incutere terrore, i loro corpi siano sospesi alle mura delle porte della città.».

  A206000057 

 Egli si ritirò notte tempo in casa di certo Poliziano che era fervoroso fedele.

  A206000057 

 Una cosa addolorava profondamente il cuore di Callisto, ed era il modo indegno con cui era stato strascinato ed insultato il venerando cadavere di S. Calipodio, verso di cui egli aveva nutrito grande affetto.

  A206000060 

 Egli era da lungo tempo travagliato da ulceri, che gli cagionavano giorno è notte acutissimi dolori.

  A206000060 

 Ma le forze dell' uomo sono finite, e il Santo Pontefice, sia per la privazione dei cibi e per lo squallore delle carceri, sia pei tormenti, era ridotto presso che all'estremo della vita.

  A206000060 

 Quando poi seppe che Callisto era il Capo dei Cristiani e che per opera di lui molti venivano alla fede, ed erano da lui incoraggiti a rimanervi costanti, pensò di guadagnar molto mettendolo a morte.

  A206000060 

 Tra i custodi delle carceri eravi un soldato {37 [109]} di nome Privato, il quale era pieno di ammirazione per la santità, le lunghe preghiere e la pazienza del Santo Pontefice.

  A206000064 

 La casa di S. Poliziano, dove S. Callisto patì il martirio, era a poca distanza da S. Maria in Transtevere.

  A206000069 

 Stando già il sacerdote per portare i sacri pegni del beato Martire nella corte Cesarea, l'Imperatrice con gran fede viene {44 [116]} incontro, e santamente venerandoli, prega il soldato di Cristo di venir propizio all'Imperatore suo marito che era travagliato dalla podagra: quindi si affretta per andare dall'Imperatore medesimo, per annunziargli l'arrivo felice di Ospite tanto desiderato: comanda anche all'infermo Imperatore di chiedere e sperare da quello ogni prosperità.

  A206000071 

 E perchè il luogo in cui voleva deporre le sante reliquie era soltanto terminato per metà, credette bene riporle qualche tempo nel monastero detto Cella d'oro, di cui egli era direttore spirituale, e dove il sacro coro de' monaci giorno e notte vegliavano in orazione.

  A206000073 

 In quel tempo il principe Everardo, di cui abbiamo parlato, avendo saputo quanto era avvenuto riguardo a S. Callisto, chiese al vescovo Notingo di avere e trasportare le reliquie di S. Callisto in un monastero che esso aveva bellamente costrutto in Cisonio, paese vicino alla città di Fornaco.

  A206000075 

 Intanto la donna cieca, tenendo dietro al santo, nel giorno seguente pervenne a quel luogo; e udendo che le venerande reliquie avevano quivi riposato e che un miracolo vi era stato operato, andò a toccare e baciare la croce del Signore, e ciò facendo si addormentò.

  A206000076 

 Dopochè i popoli vicini conobbero che era venuto il santo martire Callisto in quelle loro parti, e udirono i miracoli che il Signore per mezzo di lui aveva operato per via, gli infermi di ogni genere a caterve presero a visitare il luogo dove riposava, affinchè pei meriti ed intercessione del Santo fossero liberati dai loro mali, e resa ai corpi la sanità li rendesse più forti nel servizio del Signore, Una notte finito il mattutino ed usciti tutti dalla chiesa, quegli infermi si diedero al sonno.

  A206000076 

 La chiesa che quivi era stata fabbricata, prima che vi fosse portato quel sacro pegno, era troppo piccola, e perciò Everardo desiderava che fosse demolita e ne fosse costrutta un'altra più grande e più maestosa.

  A206000076 

 Questi stava colà da qualche tempo ed era già noto a tutti fin dall'infanzia.

  A206000077 

 Era pure in questo monastero un servo di Dio chiamato Emmo, che dalla nascita aveva bensì avuto gli occhi aperti, ma era privo della vista.

  A206000086 

 Le quali parole si possono tradurre cosi: mentre io era occupata dai benemeriti soldati era detta grande taverna, ma ora che son fatta abitazione della Santa Vergine di vento e sono assai maggiore.


don bosco-vita del sommo pontefice s. urbano i.html
  A207000003 

 Egli era nato in Roma; ed apparteneva ad una delle più ricche e nobili famiglie: suo padre appellavasi Ponziano.

  A207000007 

 Fatte lavorare venticinque patene di argento le ripartì e le mandò in dono a ciascuno dei venticinque titoli ovvero parocchie, in cui era in quel tempo divisa la città di Roma.

  A207000010 

 Onde chi era instruito per ricevere il Battesimo, lo era pure per la Cresima.

  A207000013 

 Di qui appare essere già in certa maniera in uso la sedia gestatoria che dai tempi di s. Pietro solevano usare i Romani Pontefici nelle grandi funzioni sacre, ma solamente nel modo che era loro permesso dai tempi calamitosi delle persecuzioni.

  A207000014 

 Finchè la persecuzione fu in generale contro ai cristiani, s. Urbano si adoperava col massimo zelo per convertire i gentili, e conservare i fedeli nella fede, ma quando si accorse, che la persecuzìone era diretta specialmente contro al s. Pontefice, esso stimò bene di andarsi a nascondere in alcune catacombe lungi tre miglia da Roma nella strada detta Appia, ora di s. Sebastiano.

  A207000016 

 Fra gli studii in cui ella occupavasi con piacere era la musica.

  A207000024 

 Ringraziò egli il Signore per la conversione di Valeriano, e postosi ginocchioni alzò le mani al cielo pregando cosi: O Signore Gesù Cristo, seminatore di casti consigli, ricevi e benedici il frutto della semente che Cecilia ha sparso nel cuore di Valeriano, Signor Gesù Cristo, {18 [312]} vero Pastore e Redentore delle anime nostre, benedici Cecilia tua serva, che quale ape industriosa si adopera indefessa per servirti; imperciocchè lo sposo che aveva ricevuto, era come leone feroce, ed ora l'ha condotto a te, ed è divenuto mansuetissimo agnello: certamente se non credesse a te, o Dio di bontà, egli non sarebbe qua venuto.

  A207000025 

 Essendo quella la prima volta che Valeriano era testimonio di tali comparse rimase come fuori di sè.

  A207000025 

 Quel vecchio era s. Paolo Apostolo delle genti.

  A207000025 

 Sul fare del giorno, vestito di bianco coma era, andò alla casa di s. Cecilia.

  A207000025 

 Valeriano non era mai stato testimonio di apparizioni soprannaturali e fu preso da spavento a segno che, cadendo a terra, non osava più alzare la faccia.

  A207000031 

 Egli era simile a quei cristiani, che, soliti a tenere in non cale i sacri ministri per le dicerie dei malevoli, vorrebbero sempre rimanere lontani da essi.

  A207000034 

 Era la prima volta che Tiburzio ascoltava dottrine di tal fatta; onde dimandò puerilmente, chi mai fosse andato a vedere le cose dell'altra vita, di poi fosse tornato a raccontarle agli uomini viventi.

  A207000035 

 Quando poi Cecilia ebbe in breve narrato come il Figliuolo di Dio era egli medesimo venuto dal cielo in terra per farsi Uomo e diventar cosi infallibile maestro degli uomini, ed aveva insegnato la strada che conduce alla vita eterna, e per conferma della sua dottrina aveva operato i più stupendi miracoli; quando fece osservare come egli per la salvezza nostra aveva patito, era morto e risuscitato, ed aveva propagato la sua dottrina per mezzo degli Apostoli, i quali per la fede avevano pur sacrificata la vita; Tiburzio pieno di compunzione si pose a piangere e sospirare.

  A207000039 

 Almacchio era molto dedito alla crapula per cui spendeva grandi somme di danaro.

  A207000039 

 Prima di partire affidò il governo delle cose pubbliche ad un prefetto di nome Almacchio, dandogli autorità di giudicare le cose che succedevano in città e di farne le veci in sua assenza, sicchè dopo l'imperatore il prefetto era a temersi più d'ogni altra persona.

  A207000060 

 Nel tempo di questo Supplizio il valoroso giovane diceva alla moltitudine che era accorsa o popolo di Roma, la vista delle nostre sofferenze ti faccia palese la verità.

  A207000061 

 - Un segretario di Almacchio, di nome Massimo, era stato incaricato di accompagnarli al luogo del supplizio con buona scorta di soldati.

  A207000066 

 Santa Cecilia andò sollecitamente con altre pie persone a seppellire i corpi di Valeriano, di Tiburzio e di Massimo nel cimitero detto di Pretestato, che era una delle diramazioni delle vastissime catacombe di s. Callisto, dove da qualche tempo dimorava il medesimo s. Urbano.

  A207000086 

 La persecuzione andava ogni giorno vie più infierendo, perchè l'imperatore per le sue guerre continuando ad essere lontano da Roma, tutto il potere era nelle mani di Almacchio, il quale esercitava in Roma una vera tirannia.

  A207000086 

 Ma dopo il martirio di questa vergine, del suo sposo Valeriano, del suo cognato Tiburzio e di molti altri santi, egli si accorse che quello non era più luogo adattato per essere visitato dai cristiani.

  A207000086 

 S. Urbano dimorò qualche tempo nella casa di s. Cecilia, che dal pubblico era chiamata casa di Gordiano.

  A207000089 

 Ad un segno convenuto, conoscendo chi era cristiano e chi no, quando era mestieri li introducevano nelle catacombe e li conducevano dal Papa.

  A207000090 

 Almacchio aveva già fatto soffrire ai cristiani i più spieiati tormenti; il suo odio contro ai cristiani era cresciuto assai per la confusione provata nella disputa con santa Cecilia, e perchè nella casa di lei non aveva trovato i tesori che erasi immaginato.

  A207000090 

 Trattasi di cercare Urbano capo dei cristiani, egli vive nascosto, non so dove; io vorrei che ti dessi la massima sollecitudine per trovarlo e condurlo alla mia presenza.» Partì Carpasio alla testa di sue guardie, e come altrettanti cani da caccia correndo in tutti i lati ed in tutti i buchi, giunsero a scoprire s. Urbano che era nascosto nelle catacombe con tre Diaconi e due Sacerdoti.

  A207000095 

 Carpasio sottentrò ai discorso di Almacchio, e rivolto a lui ed al numeroso popolo, che in gran folla era corso per vedere il capo dei cristiani, disse ad alta voce: che sembra a voi, o cittadini, che si debba fare di codesti sacrileghi?.

  A207000096 

 In esso entravasi per una porta, e chiunque vi entrava era obbligato ad offerire incenso a Giove, altrimenti era severamente punito, e talvolta decapitato.

  A207000096 

 Quel tempio era posto quattro miglia {51 [345]} fuori della città.

  A207000097 

 Appena entrati, alla vista dei maltrattamenti cui era stato esposto il Vicario di Gesù Cristo, ne furono commossi e prostratisi a terra tra le lacrime ed i sospiri, gli dimandavano l' Apostolica benedizione.

  A207000108 

 Questo tormento era assai sensibile, perciocchè le battiture facevano venire la carne livida e tutta ammaccata, ma non rompevano la pelle, nè laceravano la carne; la qual cosa era cagione che le piaghe dei Martìri fossero veramente dolorose e spesso si cangiassero in cancrene.

  A207000110 

 Urbano non potè soffrire che si attribuisse alla magia la fortezza dei Martiri, che era tutto dono della grazia di Dio.

  A207000111 

 Almacchio era simile a coloro che si mostrano offesi quando sentonsi parole di verità che vanno a ferire i loro vizi.

  A207000116 

 E siccome in que' tempi si operavano ogni giorno miracoli fra' cristiani, ed era continuo il rifiuto di piegare i ginocchi per adorare le ridicole loro divinità; cosi erano quotidiani i pretesti per far condannare a morte i cristiani.

  A207000119 

 Anolino aveva già in altra congiuntura ammirato la bontà de' cristiani e gli rincresceva che non per delitti, ma solo per motivo di religione fossero così maltrattati; onde tosto acconsentì che entrassero nel carcere dove era Urbano.

  A207000119 

 Ma quella notte passò come un momento; tanto era grande il piacere che ciascuno provava nel lodare Iddio e sentire a ragionare di lui.

  A207000119 

 era custodita da un Diacono di nome Marziale che conosceva i mentovati sacerdoti; e come li udì a bussare andò tosto a darne notizia al Pontefice.

  A207000122 

 Almacchio era stupito che Anolino, poco prima timido carceriere, appena ricevuto il battesimo fosse divenuto così coraggioso.

  A207000123 

 Di notte tempo fece apparecchiare un alto tribunale in mezzo {64 [358]} ad una gran sala alquanto oscura; le pareti e la cattedra su cui doveva sedere erano coperte di neri tappeti; era egli persuaso che tale apparato di morte avrebbe influito sull' animo dei carcerati.

  A207000126 

 Vicino al tempio di Giove era un luogo detto dei trucidati, perchè ivi erano stati martirizzati s. Valeriano e s. Tiburzio con molti altri confessori della fede.

  A207000133 

 Carpasio trovavasi in difficoltà: far morire uomini, di cui non conosceva delitto, gli sembrava barbarie; trasgredire gli ordini del Prefetto era un compromettere il suo impiego e la sua autorità.

  A207000143 

 Queste atrocità in vece di spaventare i Confessori della felle facevanli divenire più intrepidi, e animati dall'esempio di quelli che morivano nei tormenti, e confortati dalla grazia di nostro Signor Gesù Cristo, sentivansi vie più ardere di desiderio pel martirio che di fatto era loro imminente.

  A207000144 

 L'ordine era espresso cosi: Se ricuseranno di sacrificare, {73 [367]} sìa loro sull'istante tagliata la testa.

  A207000146 

 I corpi di que' santi Martiri rimasero cinque giorni insepolti davanti al tempio di Diana, perciocchè era proibito sotto pena di morte il dar loro sepoltura.

  A207000148 

 Carpasio era divenuto simile a quegl' infelici del Vangelo che dal demonio erano portati ora sulle montagne, ora nelle valli, ora erano gettati nell'acqua, ora nel fuoco e niuno li potea trattenere

  A207000149 

 Ella ne fu atterrita, ma fu tosto persuasa di ciò che era in realtà, cioè che l'oppressione da Carpasio usata ai cristiani fosse stata la cagiono della trista fine di lui.

  A207000150 

 Tale casa era situata a sinistra della via Appia vicino ad un borgo fatto edificare da Vespasiano in distanza di circa tre miglia da Roma.

  A207000159 

 Il far radere il capo tagliando la capellatura era uno de' più gravi insulti che si potessero fare alle matrone Romane, perciocchè esse {84 [378]} facevano consistere gran parte del loro sfarzo nell'abbigliamento de' capelli e nell'adornare il capo con grande eleganza.

  A207000161 

 Io era indegna di patire per te e tu nella tua infinita misericordia me ne hai fatta degna.

  A207000161 

 Lucina, così chiamavasi la figlia di Marmenia, avendo udito che la sua genitrice era stata messa in prigione, e che presto sarebbe stata condotta al martirio, distribuì prestamente ai poveri le sostanze che aveva in casa.

  A207000161 

 Mentre s. Marmenia era condotta in prigione esultava di allegrezza, ed appena vi fu entrata cominciò a cantare le lodi del Signore dicendo: Sta gloria a te, o G. C., sia gloria al tuo Padre Eterno con cui e collo Spirito Santo vivi e regni per tutti i secoli de' secoli.

  A207000169 

 Cosi nell'oscurità delle tombe, dove in vita aveva tollerato fame, sete ed innumerabili patimenti per amore di Gesù Cristo, dopo morte egli era glorificato con luminosi tratti della potenza divina in quello stesso luogo ove era stato umiliato ed oppresso.

  A207000174 

 Questo miracolo fu seguito da un altro operatosi a favore di un certo Lottano che era uno degli uomini stati destinati ad accompagnare l'urna.

  A207000176 

 Quell'infelice andava soggetto a tal malore fin dalla nascita, e gli accessi divennero così frequenti che ne era sorpreso tutti i giorni ed anche più volte al giorno.

  A207000177 

 Era appena operato questo prodigio quando fu veduto un padre a portare tra le braccia un suo figliuolo attratto in tutte le membra in modo che non poteva movere un passo.

  A207000181 

 Desiderava esso di andare ad intercedere la sua guarigione presso l'urna del Santo; ma la sua paralisìa era tale che l'aveva reso immobile in tutte le membra.

  A207000181 

 Gli significò che egli era Urbano la cui protezione egli andava ad invocare.

  A207000188 

 Ma che? Egli era fatto cadavere: però le opere di Dio non si fanno solamente per metà.

  A207000190 

 Egli era già andato alla cappella del santo per ringraziarlo del favore ottenuto.

  A207000190 

 Giunti i malandrini ad una certa parte della selva ove le piante ed i cespugli erano assai più rarefatti, e perciò più difficile l'esimersi dalla loro vista, egli appunto si liberò nell' atto che era tenuto sotto a vigilante custodia.

  A207000190 

 Nello stesso momento un monaco, che era custode del Santuario, essendo a caso uscito dalla cappella, vide il giovanetto che a forza era tratto nei lunghi andirivieni della foresta.

  A207000192 

 Nè prima le guardie si svegliarono, se non quando era già in salvo.

  A207000192 

 Pregava ancora, quando {99 [393]} si sciolsero le catene da cui era legato, e come le guardie fossero addormentate o cieche egli passa in mezzo di loro senza essere veduto.

  A207000200 

 Questa maniera d'invocare i santi era già praticata prima della venuta del Salvatore.


don bosco-vita della beata maria degli angeli.html
  A208000004 

 Era suo diletto il fare altarini, recitare orazioni, udire a parlare di Dio e dei Santi.

  A208000011 

 Un giorno per divina disposizione ella si abbattè in un abbandonato crocifisso, {14 [288]} il quale rotte le gambe, spezzate le braccia, e lasciato tra le spazzature era sfigurato in modo, che piuttosto di muovere a pietà una tenera fanciulla doveva colla sua vista naturalmente impedirla dal raccoglierlo.

  A208000014 

 Aveva già Marianna passati gli undici anni e mezzo dell' età sua, e non era ancora stata ammessa alla Comunione.

  A208000014 

 Il suo cuore era fisso in Gesù, suo Tesoro; a Lui si rivolgeva di frequente con infiammate giaculatorie.

  A208000014 

 Questo ritardo però riusciva alla pia giovanetta assai doloroso, poichè specialmente dopochè ella si era data intieramente alla virtù, niente le era più caro che potersi stringere al suo Gesù, ricevendolo nel proprio cuore.

  A208000015 

 L' unico suo diletto era intrattenersi col suo amato Gesù, al quale spesso andava ripetendo queste care parole: Voi siete il mio amore, altro io più non voglio che Voi.

  A208000017 

 Era farle un grande piacere condurla negli ospedali a visitare i {26 [300]} poveri infermi, e spesso pregava la madre di concederle quel favore.

  A208000020 

 Ma un' ostinata malattia ridusse Marianna a mal punto di salute a segno che fu giudicato necessario farle respirare un' aria più confacente al suo naturale, e sotto questo pretesto la madre la richiamò a Torino, non senza lagrime di quelle monache, delle quali Marianna già si era guadagnato i cuori.

  A208000021 

 Marianna che era di natura affettuosa non volendosi loro mostrare ingrata, sentivasi già quasi eccitata a riamarli, non senza pericolo dell' anima sua.

  A208000021 

 Si accorse la giovane della tentazione, e veduto il paricolo, in cui si era trovata, piena di confusione e insiemie di spavento si gettò ai piedi del Signore, domandandogli colle lagrime umilmente perdono per non aver usato bastante vigilanza sugli affetti del suo cuore.

  A208000023 

 Un immenso popolo era accorso a quel religioso e raro spettacolo.

  A208000025 

 Specialmente a queste ultime parole Marianna si senti riempiere di un santo sdegno, e preso un tono alquanto più serio rispose alla madre francamente; che il suo parlare non era di madre che l'amasse; che prima dei parenti ella doveva ubbidire a Dio; che già si era consecrata per isposa a Gesù Cristo, e perciò più non le parlasse delle cose di questa terra, ma solo di quelle del Cielo, e in fine per amor di Dio la supplicava che volesse consolarla permettendole di farsi religiosa.

  A208000029 

 La tentò il demonio di abbandonare la religione in cui era entrata, di lasciare la pratica della virtù; ma ella a dispetto del nemico si mantenne ferma sulla strada del bene, e in mezzo a quelle battaglie spaventose spesso rinnovando il proponimento di essere tutta di Gesù, e di farsi santa, riportò gloriosa vittoria.

  A208000030 

 Si usarono tutti i rimedii che si seppero per restituirla in salute, ma nulla giovava, e già era a tale stato ridotta da fare temere assai della sua vita.

  A208000040 

 Fatti i voti solenni cominciarono per lei quegli interni travagli, a cui era già andata altre volte soggetta.

  A208000040 

 Quando era in libertà mi donavate consolazioni e dolcezze; ora che sono legata non mi date altro che amarezze».

  A208000041 

 Teneva ella una veste in mano, ed era questa veste bianca, ma di un bianco molto differente da questo della terra: era tutta tempestata di preziose gioie, ma non simili a quelle che ho altre volte vedute, e le sopra vanzavano di gran lunga.

  A208000045 

 Era solita ad uscire in infuocate giaculatorie, le quali non potevano fare a meno che andare a ferire dolcemente il cuore del suo amato Gesù, e ad eccitarlo a sempre meglio compiacersi della diletta sua sposa.

  A208000045 

 Tanto era assidua nel pensare a Dio, che giunse al punto che anche volendo non avrebbe potuto allontanarne il pensiero.

  A208000046 

 Era solito suo detto: nel patire non bisogna mai dir basta.

  A208000046 

 La croce era tutto il suo desiderio, e fuori della croce non trovava contento.

  A208000046 

 Quindi nelle malattie, le quali furono moltissime e dolorose, ella mostravasi tutta allegra, e tanto era lungi dal chiedere anche il più tenue sollievo, che nzi quando le consorelle gliene offrivano qualcuno, rispondeva che l' unico suo sollievo era patir molto pel Signore.

  A208000046 

 V' era qualche cosa da fare che richiedesse incomodo? Essa la prendeva per se.

  A208000046 

 digiunava spesso a pane ed acqua e oltre il suo cibo ordinario era scarsissimo e grossolano, il più delle volte lo rendeva ancora insipidio e digustoso collo spargevi sopra cenere od assenzio.

  A208000047 

 Era sempre la prima a recarsi al luogo dove la richiedeva qualsiasi atto della comunità.

  A208000047 

 Era solita ad affermare che l'unica cosa, a cui si arrendeva con pena la sua ubbidienza, era il manifestare ad altri la grazia straordinaria che Iddio le faceva.

  A208000047 

 Era sua massima universale, che si dovesse ricevere la volontà dei superiori come quella di Dio, assoggettandosi intieramente anche nelle cose più indifferenti alla loro assoluta dipendenza.

  A208000047 

 Essendo ancora in casa coi genitori {64 [338]} tale era la sua prontezza nell' ubbidire, che la rendeva loro cara più che tutti.

  A208000047 

 Fattasi poi religiosa appena ella seppe che la virtù dell' ubbidienza era l'anima della religione, e la strada più sicura e più breve per giungere alla santità, che ne imprese con tale intrepidezza l' acquisto, da esserne in breve non più discepola, ma sperimentata maestra.

  A208000047 

 Ma la priora che molto l' amava, temendo che ella desse nell' eccesso, usava ogni modo per ritenerla Questo rincrebbe alquanto alla Beata, la quale ritrovandosi un di colla sorella, lasciossi sfuggir di bocca che non poteva molto arrendersi alla sua superiora, perchè era troppo stretta di cuore.

  A208000047 

 Negli ultimi anni di sua vita era sfinita di forze a segno che non potevasi trovare per tempo al coro qualora avesse aspettato il segno della campana; a ciò ella rimediava recandosi qualche momento prima.

  A208000047 

 Nelle infermità, fossero pur gravi, fossero lunghe, era esattissima versò le infermiere la sua ubbidienza, talmente che non prendeva cosa alcuna anche di poco sollievo, se prima non ne avesse avuto da loro la permissione.

  A208000047 

 Tanta era la stima che aveva per questa virtù, che essendo superiora o maestra niente raccomandava di maggior cuore.

  A208000048 

 Vedendosi ridotta a tale stato la moribonda signora, e ben conoscendo la virtù e santità di Suor Maria degli Angeli, fece ricorso al padre Luigi confessore della serva di Dio, pregandolo che volesse comandare alla sua penitente che le ottenesse dal Cielo quel ristabilimento, che per corso naturale più non era da sperarsi.

  A208000051 

 A costo di preghiere ebbe per più di diciasette anni a suo ricovero una cella, la quale, perchè stretta e mal situata, si era lasciata come in abbandono.

  A208000051 

 Fra le ragioni, per cui la nostra Beata godeva di essere fuggita dal secolo, una si era di vedersi lontana dalle pompe e vanità mondane, e in occasione di poter più facilmente imitare la povertà dello sposo Gesù.

  A208000051 

 Quanto al vestire godeva di avere quegli abiti, che si dismettevano dalle altre monache, nè era mai che si acconciasse a {76 [350]} prenderne dei nuovi, se non costretta dall' ubbidienza.

  A208000052 

 Ma degno di essere notato si è che la povertà della nostra Beata partiva ed era accompagnata da spirito di profonda umiltà.

  A208000055 

 Laonde, quanto umile nella sua insufficienza, altreltanto {81 [355]} confidata al poter di Dio, non era difficoltà, nè contrasto, che valesse ad allontanarla dal servizio di Lui, ben potendo esclamare con s. Paolo: « Omnia possum in eo qui me conforlat.

  A208000057 

 Bruciò quanto le era stato imposto di scrivere della sua vita, ed avendola i superiori obbligata a scriverla nuovamente coll' espresso comando di più non bruciare lo scritto, ella ubbidiente più non lo bruciò, ma ne impastò i fogli insieme affinchè leggere non.

  A208000057 

 L' umiltà della nostra Beata era come certi bellissimi fiori che cercano di star {82 [356]} nascosti.

  A208000058 

 Accostavasi l' ultima alla Comunione, l' ultima era nel porgere il suo giudizio, come l' ultima voleva essere trattata in ogni cosa.

  A208000058 

 Che se tutto ciò era mirabile nello stato di suddita, di più grande stupore lo fu in quello di superiora.

  A208000058 

 Il godimento che in quelle occasioni ella provava era tale, che un superbo non lo avrebbe avuto più grande nel vedersi esaltato con un panegirico di lodi.

  A208000059 

 Ma vi era una grave difficoltà a superare; mancavano in lei sette anni per giungere all' età richiesta dal Concilio di Trento pel grado di superiora.

  A208000059 

 Si adoperarono subitamente più rimedii per rinvenirla; ma tutto era invano; si sarebbe forse dovuto piangere fin d' allora la sua morte, se non veniva in pronto l' ubbidienza.

  A208000061 

 Imperocché la Beata intimamente persuasa della sua incapacità, tutta diffidente di se medesima appoggiò il suo governo alla protezione di s. Giuseppe, di Cui era divotissima.

  A208000061 

 {90 [364]} Era avveduta e pronta nel sovvenire, umile nell' ordinare, intelligente ed esperta nel trattare e disbrigare i negozi, retta nel distribuire gli uffizi, e con mirabile proprietà assegnava agli stessi operai i loro lavori.

  A208000062 

 Conosciuto per esperienza che la Beata Maria degli Angeli era dotata di sifatti doni, le religiose desideravano di spesso parlare e intrattenersi con Lei, e quindi santamente avare in godersela solevano dividersi gelosamente le ore, affinchè ognuna ne avesse la sua porzione.

  A208000063 

 I1 suo pensiero, il suo cuore era ognora rivolto all' amore del suo Gesù; tutto ciò che faceva intendeva di farlo per amor di Gesù, e per questo universale amore soleva dire: « Vengo dall' Amore, vado all' Amore, penso all' amore, e tutto fo per l' Amore.» Al solo immaginarsi di essere nella possibilità di lasciare qualche istante di amar Dio tutta spaventata amorosamente esclamava: «O Dio, amarvi tanto, e trovarmi in potere di offendervi!».

  A208000063 

 Questo divino amore si era talmente insignorito di lei, che l' aveva intieramente trasformata in Dio, sicchè ben poteva dire con s. Paolo che ella più non viveva che colla vita e col cuore di Gesù, suo diletto sposo.

  A208000063 

 Tale e si grande era l' abbondanza e la gagliardia dell' amore, che divampava nel petto della nostra Beata, che anche nel forte dell' inverno sudava cotanto da bagnarne gli abiti; e crebbe a segno quel celeste ardore, che più non potendo tollerarne la vampa le si dovevano concedere copiose bibite di acqua fresca, affinchè non ne venisse meno, e non ne morisse.

  A208000064 

 E perciò per quanto fu permesso al suo stato era estremo l' ardore col quale s' impiegava per impedire l' offesa di Dio, e molte anime trarre dalla strada del peccato.

  A208000064 

 Il che sapeva fare con tanta grazia e naturalezza, che ognuno l' udiva sempre volentieri, ed era osservazione comune che bastava conversare alcun poco con Maria degli Angeli per tornare migliorato.

  A208000064 

 Laonde quando si vedeva qualche religiosa allegra e accesa in volto fuori del consueto, soleva dirsi che ella era stata poc' anzi a colloquio colla beata, ed era cosi veramente.

  A208000064 

 Quando si sapeva che vi era qualche peccatore ostinato, e che erano già riusciti vani tutti i tentativi per convertirlo, lo si raccomandava in allora alle preghiere della Beata Maria degli Angeli, e ne era sicura la conversione.

  A208000064 

 Qui era il vasto campo, ove esercitavasi vittoriosamente l' amante di Dio.

  A208000067 

 Difatto Iddio, il quale non lascia di aiutare chi in Lui confida, e cerca la sua gloria, provvide sempre alla Beata quanto le era necessario e sul principio e nel progresso dell' opera.

  A208000067 

 Piena di fiducia in Dio, a quelli, che avrebbero voluto distorta da quell' opera, ella rispondeva, che con molto meno la loro madre s. Teresa faceva le sue fondazioni; che quell' opera doveva essere tutta della Provvidenza; che il glorioso s. Giuseppe, al cui onore ella intendeva di consecrare quel monastero, avrebbe avuto cura di soccorrerlo; che infine quella non era opera sua, ma di Dio, il quale poteva fare il {102 [376]} tutto con nulla.

  A208000070 

 Vivissima era la fede della nostra Beata.

  A208000071 

 Quante e quali fervorose preghiere non faceva ella durante la guerra dei Turchi! Non vi era rigore di penitenza, a cui ella non si abbandonasse per ottenere da Dio il trionfo della Religione e dei suoi figli.

  A208000073 

 Aveva Maria degli Angeli grande divozione verso parecchi santi, che si era presi per avvocati.

  A208000074 

 Divotissima era pure la nostra Beata della gran Madre di Dio.

  A208000074 

 Frequentissima nel riceverlo nella santa Comunione, cogli affetti suoi sfidava i serafini, e confessava che il toglierle questo pane era uno strapparle la vita.

  A208000074 

 La sua preparazione era singolare, e {109 [383]} ben faceva vedere quanto fosse grande l' amore, quanto viva la divozione sua verso Gesù Sacramentato.

  A208000074 

 Lo stare da Lui lontana era per lei cosa dolorosa, e perciò tutte le ore che poteva rubare alle occupazioni esterne le consumava nel tener compagnia al Sacramentato suo Bene.

  A208000074 

 Tanta era la sua fiducia in Maria, che fissava persino il giorno della liberazione.

  A208000074 

 Tutta Torino era in quei giorni ai piedi di Maria Consolatrice, la {113 [387]} quale non tardò di venirla a consolare, come aveva promesso.

  A208000075 

 Fu una volta interrogata da qualcuno come mai ella, che dall' età di quindici anni era stata sempre rinchiusa nel monastero, e perciò non aveva praticato il mondo, potesse tuttavia soddisfare sapientemente a tante e si diverse domande, che le venivano fatte or dall' uno, or dall' altro {118 [392]} anche intorno a cose temporali? Al che l' umile serva ai Dio con tutta semplicità rispose, che siccome essa mai non andava a parlare con persone secolari se non per ubbidienza e per motivi di carità; cosi, conoscendo la sua insufficienza, prima di andarvi si metteva ai piedi di Gesù, e lo pregava a darle quei lumi che erano necessarii, e metterle in bocca quelle parole che fossero più efficaci per giovare ai suoi prossimi.

  A208000075 

 Ma questo ancor non basta; imperocchè saputosi, che Maria degli Angeli era in ogni cosa guidata dallo spirito di Dio, a lei ricorreva altresì per affari temporali ogni sorta di persone; e secolari ed ecclesiastici, nobili e principi, gli stessi sovrani venivano a lei, e tutti rappresentando chi l' estremità delle sventure, chi la difficoltà dei maneggi, e chi persino l' altezza dei governi, ella statali tutti ad ascoltare con una singolare umiltà, pazienza, dolcezza, e senza mai conturbarsi rispondeva a ciascuno, dava il suo parere pronto, adattato, in modo ehe ognuno ne rimaneva soddisfatto e consolato.

  A208000075 

 Santa Teresa nel riformare l' Ordine del Carmelo protestò che il suo fine principale si era di risarcire i danni, che riceveva la Chiesa dalla sempre più baldanzosa eresia, cooperare alla salute delle anime.

  A208000075 

 {116 [390]} Piena di questo spirito della santa Riformatrice, e più ancora spinta dall' amore di Dio, la nostra Beata si era fissa in mente di fare del bene a chiunque avesse occasione di parlare, o si fosse a lei raccomandalo, anzi a tutti quelli, a cui in qualsiasi modo avesse potuto.

  A208000076 

 E già era essa in ordine per la partenza, quando una dama sua conoscente andò affannata a darne avviso a Maria degli Angeli.

  A208000076 

 Era stato condannato a morte, come disertore, un soldato di cavalleria, che aveva moglie e figliuoli.

  A208000076 

 In una famiglia delle più illustri di Torino era nata discordia fortissima tra marito e moglie, tanto che, tornati inutili gli sforzi che si erano fatti tra congiunti ed amici per ricomporre la pace, la moglie era venuta nell' ostinata risoluzione di partirsi affatto {122 [396]} dal marito ed allontanarsi dalla città.

  A208000076 

 Quando era fatta superiora riserbava pure per se l' uffizio d' infermiera, come il suo più caro e prediletto; e il medico del monastero attestò che non aveva mai trovato alcuno di tanta carità verso gli infermi, quanta ne aveva potuto scorgere nella Beata Maria degli Angeli.

  A208000078 

 Quando era superiora si occupava in lavorar pianete, per mandarle poscia a qualche sacerdote in particolare, o a qualche chiesa, affinchè fossero celebrate delle messe in sollievo di quelle penanti spose di Dio.

  A208000084 

 Era insomma si famigliare e continuo in lei questo celeste dono, e lo possedeva in sì alto grado, che anche non volendo ne scopriva l' eccellenza.

  A208000084 

 La sua virtù, e la continua esperienza era quella che aveva posto in tal credito i detti suoi, e in tanta venerazione le sue cognizioni.

  A208000085 

 Allora la Beata le disse: «Mia figlia, tu non sei venuta da me per dirmi questo; narrami quel tanto che ti passa per la mente, che è appunto ciò per cui sei qua venuta.»- Una novizia parendole una domenica di non poter fare la comunione, meditava il modo di lasciarla senza farlo sapere alla priora, che era Maria degli Angeli; quand' ecco la Beata madre a lei si avvicinò e le disse che lasciasse pure di comunicarsi, e che dopo la funzione andasse a trovarla in cella.

  A208000085 

 Insomma la fama che suor Maria degli Angeli conosceva le cose occulte, i {135 [409]} segreti del cuore, i pensieri della mente era giunta a tal segno, che molti secolari prima di recarsi da lei cercavano di confessarsi; e le monache dicevano schiettamente che non era possibile di fare o pensare alcuna cosa senza che la Beata madre lo sapesse.

  A208000085 

 La novizia vi andò, e la Beata le manifesta quanto le era passato nell' interno, esortandole ad un tempo ad amare Iddio, e tenersi lontana da quei pensieri.

  A208000085 

 Non meno mirabile era in lei il dono di conoscere i segreti del cuore.

  A208000087 

 Ma affinchè Maria degli Angeli operasse dei miracoli non era sempre necessario che intervenisse l' ubbidienza ad imporglielo.

  A208000087 

 Ma la priora che era presente per toglierle ogni motivo di ripugnanza le comandò in virtù di santa ubbidienza che compartisse quella benedizione con una reliquia di s. Teresa.

  A208000088 

 Arricchita di tutti quei privilegi e favori, che possono rendere un' anima grande al cospetto di Dio e degli uomini, la Beata Maria degli Angeli era venuta in grande stima non solo presso le religiose, che avevano la bella sorte di godere sempre la sua compagnia, e ammirare da vicino le sue virtù, ma eziandio presso tutta la {140 [414]} città, la Real Corte, e gli stessi prelati di santa Chiesa.

  A208000088 

 Era quindi, si può dire, continuamente assediata da persone di alto merito, da nobili di primo grado; e principi e principesse frequentemente la visitaano protestando di non trovare piacere più dolce, che nell' intrattenersi insieme con lei in famigliari discorsi.

  A208000088 

 Grandissima era pure la stima che ne aveva il Sovrano, tanto che non solo egli si raccomandava in modo speciale alle sue orazioni, non solo godeva di conversare con lei famigliarmente; ma compiacevasi di consultarla eziandio in alcuni affari del suo governo, riguardandola come un oracolo del Cielo, e mostrandosi sommamente contento, che ai tempi suoi, e ne' suoi stati, avesse Iddio suscitata un' anima cosi grande, e al suo divin Cuore cosi gradità.

  A208000088 

 Ma tanti onori, tanta stima che da tutte {142 [416]} parti le si professava punto non la fece insuperbire, che anzi tutto ciò le era di stimolo a maggiormente umiliarsi.

  A208000088 

 Somma era la stima che aveva per lei Madama Reale, madre dell' allora regnante Vittorio Amedeo II duca di Savoia, e poscia re di Sardegna; e perciò in tutti i suoi bisogni a lei ricorreva, godendo assai di stare con lei a parlare di cose spirituali.

  A208000088 

 {141 [415]} Nè punto minore era il concetto di santità, in cui la tenevano, e il nunzio apostolico Monsignor Sforza, e l' arcivescovo di Torino monsignor Vibò, non che altri cospicui ecclesiastici e prelati.

  A208000089 

 Acconsenti il prelato alle preghiere di lei, e restituitosi a Torino, fu da lei in sul finire di novembre, e interrogatala come stesse di salute si ebbe questa risposta: «Poco bene, e presto intenderà il motivo per cui l' ho supplicato di affrettare il suo ritorno!»Ma siccome era vissuta finora per ubbidienza, cosi parve che dall' ubbidienza ella attendesse il morire, e cosi fu difatto.

  A208000089 

 Dal canto suo questa serafina di amore ardeva di vedersi una volta finalmente libera dalla prigione di questo corpo, per andarsi ad unire in Cielo al suo caro Gesù; e questo desiderio le si era di tanto accresciuto in quest' ultimo tempo, che la faceva dare in tali slanci amorosi, da metterla più volte in pericolo della vita, e nella cara necessità di morire di amor di Dio, come la Beatissima Vergine.

  A208000089 

 Nelle più fervorose preghiere, nelle più aspre penitenze, nell' esercizio delle più {143 [417]} eroiche virtù, colma di meriti, venerata dagli uomini, ammirata dagli angeli, prediletta da Dio, la nostra Beata era giunta all' anno 1717, ultimo della sua mortale carriera.

  A208000090 

 Tra le molte ragioni addusse pure che oltre la sua incapacità naturale, trovandosi ora per le frequenti malattie estremamente debole di forze, le era impossibile reggere a un tal carico, {145 [419]} senza la dispensa da qualche regola; necessità questa per lei intollerabile, perchè piuttostochè di solamente dire e non fare, eleggerebbe di morire.

  A208000093 

 Ad un solo liquore di caro prezzo inviatole dall' insigne pietà dei Sovrani mostrò qualche ripugnanza, dicendo essere un tale medicamento non convenevole ad una povera religiosa, quale si era.

  A208000095 

 Domandò quindi di poter ancora una volta ricevere il suo caro Gesù, quel Gesù che era stato in ogni tempo la sua speranza, la delizia del suo cuore.

  A208000097 

 Allora ella con voce alquanto più spiccata rispose: « Cupio dissolvi et esse cum Christo.»Intanto vedendosi da tutti che il parlarle era come uno scuoterla e disturbarla come da un qualche celeste godimento, fu lasciata per più ore in quell' invidiabile riposo.

  A208000097 

 Cosi oppressa come era nell' eccesso dei suoi mali, spirava tuttavia un' aria dolce, risplendente quale infuocato serafino, in quel modo appunto che soleva vedersi nelle estasi.

  A208000099 

 Ciò eseguito pregò monsignor Costanzo che rendesse ai sovrani per parte sua infinite grazie delle tante beneficenze, colle quali ella era stata dalla loro indicibile benignità si parzialmente favorita, e che li assicurasse pure che non sarebbesi dimenticata giammai di far loro sperimentare presso Dio gli effetti del suo tenero amore, e perpetua riconoscenza.

  A208000100 

 Ed era invero un piacere contemplare quella beli' anima, che pervenuta al termine del suo pellegrinaggio, cominciava a gustare le gioie di quella beatitudine, alla quale aveva di continuo aspirato.

  A208000101 

 Si accorsero di ciò le sue figlie, e mosse a pietà di Lei, per non vederla più a penare in quella dolorosa aspettazione, pregarono il confessore di soddisfare pur finalmente, se così era in piacer di Dio, i desiderii della loro tenera madre, col mezzo dell' ubbidienza.

  A208000102 

 Ne giunse la fama a Madama Reale, la quale tosto mandò soldati per ritenere in freno quella pietosa innondazione di gente; ma giovò poco il militare riparo, essendo così impetuosa la piena, che ogni argine era incapace a ritenerla nei termini.

  A208000109 

 Aveva costui due figliuoli entrambi storpiati, ed uno per soprappiù era gobbo innanzi al petto.

  A208000109 

 L' altro era ancora rimasto difettoso, ma la pia madre perseverando nella preghiera, in fine si {171 [445]} vide esaudita, essendo egli pure perfettamente guarito.

  A208000110 

 A questo povero uomo era caduta addosso una grossa trave, la quale gli slogò l' osso ischio, e le due ultime vertebre.

  A208000110 

 Tali slogamenti furono dichiarati incurabili, sicchè il poverello era ridotto ad uno stato che faceva pietà.

  A208000112 

 Fu visitata dal chirurgo, il quale disse che non vi era altro {172 [446]} rimedio fuorchè il taglio, e ehe se ancora si fosse tardato si sarebbe convertito in cancrena, e le avrebbe cagionato la morte.

  A208000112 

 Nel 1778 alla signora Maddalena Cavassa di Torino era cresciuto in una delle narici un polipo, ossia una escrescenza carnosa della grossezza di una piccola prugna, il quale non solo le impediva la respirazione da quella parte, ma le cagionava acuti dolori.

  A208000113 

 Era costei ormai ridotta agli estremi per un scirro, ossia tumor duro, generatosi internamente, il quale dopo averla tribolata per ben due anni in quella parte dello stomaco, che chiamasi piloro, erasi infine degenerato in cancro, obbligandola a giacersi in letto straziala dai dolori.


don bosco-vita di s. giovanni battista.html
  A209000001 

 Era vicino il tempo in cui doveva nascere il Messia promesso da Dio ad Adamo, e prenunziato dai profeti.

  A209000001 

 Ma prima che queste cose avessero il loro compimento doveva venire il precursore {3 [381]} del divin Verbo che era stato predetto da Malachia profeta con queste parole: « Ecco che io mando il mio angelo, il quale preparerà la strada innanzi a me.

  A209000001 

 S. Giovanni Battista era destinato da Dio ad essere questo precursore.

  A209000002 

 Nel tempo in cui lo scettro di Giuda era passato nelle mani di uno straniero, cioè ai tempi di Erode re di Giudea, eravi a Gerusalemme un Sacerdote per nome Zaccaria della stirpe {4 [382]} di Abia, e la moglie di lui che discendeva da Aronne si chiamava Elisabetta.

  A209000005 

 Imperocchè da Nazaret che era in fondo alla Galilea sino a Ebron che era all'altra estremità delle montagne di Giuda vi erano per lo meno ottanta miglia.

  A209000005 

 L'arcangelo Gabriele discese una seconda volta dal cielo, non più in Gerusalemme, la città reale, nè nel tempio, che ne faceva la grandezza, nè nel santuario, che ne era la parte più sacra, nè fra gli esercizi più santi di una funzione tutta divina, nè ad un uomo famoso per la dignità di sua carica e per lo splendore di sua nascita sacerdotale, ma bensì in una città di Galilea, provincia delle meno considerate, e di più in una piccola città, il cui nome era appena noto.

  A209000005 

 Questa notizia la sorprese senza dubbio, ma le fu cagione di grande gioia, di maniera che l'angelo ritiratosi, essa se ne partì da Nazaret e se ne andò con diligenza alla città ove dimoravano Zaccaria ed Elisabetta che discendeva da Aronne per mezzo del padre, e per mezzo della madre da Davidde, ed era prossima parente di Maria.

  A209000006 

 È un atto ben autentico della riconoscenza che essa aveva per tutti i favori di cui Iddio l'avea ricolmata, ed una gloriosa confessione della bassezza, dalla quale era stata tratta, per essere elevata alla {12 [390]} dignità di Madre di Dio, e dove la profonda sua umiltà la faceva rientrare, per manifestare in se medesima la verità di quanto essa espresse nel suo mirabil cantico riguardo alla gloria degli umili e dei piccoli, e all'abbondanza dei veri beni di cui Iddio arricchisce quelli che sono nell' indigenza.

  A209000009 

 Da molto tempo non si era più veduto alcun profeta in Israele, e se ne aspettava qualcuno con molta ansietà, perciò al nascer di questo fanciullo, credevano e con ragione che sarebbe stato un profeta mandato da Dio.

  A209000009 

 Era prescritto dalla legge che all'ottavo giorno della sua nascita il bambino fosse circonciso, è nella circoncisione gli si dava il nome, che d'ordinario era quello del padre.

  A209000009 

 Tutti le rappresentarono che questo nome era straniero nella sua famiglia, e che non vi era alcuno di tutta la parentela che portasse tal nome.

  A209000011 

 Essendo egli nato da vecchi e sterili genitori che pregavano Dio di dar loro un figlio, era perciò il figlio della grazia, cosicchè dopo i nomi SS. di Gesù e di Maria quello di Giovanni è il più degno d' ammirazione.

  A209000012 

 Egli non esce punto dal deserto per conoscere quello che l'aveva rallegrato, quando ancora era nel seno materno, e di cui esso doveva essere il precursore, ed al quale doveva preparare le vie; ma egli se ne sta nel {20 [398]} deserto finchè lo Spirito Santo gli insegni quale sia il tempo di manifestare il Redentore del mondo.

  A209000012 

 La mano del Signore, come dice s. Luca, era con quel bambino, per guidare i suoi passi.

  A209000013 

 Esso non viveva che di locuste, che i poveri del paese mangiavano qualche volta nelle più grandi loro necessità, e di miele silvestre che era molto amaro ed insipido, o di quanto il deserto produceva senza arte e coltura.

  A209000013 

 Imperocchè il suo abito non era composto che di peli di camello; e si cingeva con una cintura di cuoio come Elia; e questo fece si che nei primi secoli della Chiesa fu tenuto come l'autore ed il modello degli anacoreti.

  A209000013 

 Predicando la penitenza egli doveva preparare la strada al Messia, ma per dar forza alla sua parola era necessario mostrar coll'esempio il disprezzo dei piaceri e l'amor del rigore.

  A209000013 

 Sempre digiunando, pregando, meditando passò il tempo che gli era necessario per prepararsi a compiere degnamente la sua missione.

  A209000014 

 Dio avendolo così tenuto molto tempo nascosto nel fondo del deserto, lo manifestò finalmente al mondo nell' anno quintodecimo dell' impero di Tiberio Cesare, quando la Giudea, che era senza re, dopo che Archelao era stato mandato in esiglio, era governata dal procuratore Ponzio Pilato, e essendo pontefici Anna e Caifa.

  A209000014 

 E fermatosi intorno al Giordano cominciò a predicare la penitenza a tutti; e a dichiarare che il regno de' cieli era vicino.

  A209000014 

 Quantunque egli non facesse miracoli, tutti erano persuasi che era un profeta, e tanto più avevano ardore di accorrere ad udirlo, in quanto che da molto tempo non si era più veduto profeta alcuno in Israele.

  A209000015 

 Giovanni predicando, parlava con una autorità che sembrava renderlo padrone di tutti quelli che l'ascoltavano, e questo non era altro che l'effetto dell' opinione che tutti avevano della sua santità.

  A209000016 

 Non solo egli dichiarò che non era il Messia, ma si pose tanto al dissotto di lui fino a dire che non era degno di gettarsegli ai piedi e di sciogliere le coreggie delle scarpe.

  A209000016 

 Questo punto fu la più forte prova della virtù del nostro santo; e si vede in questa occasione, che se egli era il più grande degli uomini, ne era anche il più umile.

  A209000016 

 » Ai pubblicani poi che erano tenuti dagli Ebrei come gente infame, perchè prendevano in appalto le gabelle e le pubbliche entrate, e per questo erano molto odiati dagli Ebrei, non prescriveva di lasciar l'impiego, perchè era loro necessario per guadagnarsi il sostentamento, ma solo di non esigere più di quello che loro era stato fissato.

  A209000017 

 Da dieci mesi circa Giovanni Battista instancabile predicava al popolo ed attendeva alla sua missione di precursore del Messia, quando Gesù che era sui trent'anni, stava per dar principio alla sua predicazione.

  A209000017 

 E Giovanni, al quale era stato rivelato dallo Spirito Santo che quegli era il Messia Redentore del mondo fu molto sorpreso quando vide avvicinarsi colui che doveva togliere i peccati del mondo e chiedergli il battesimo in mezzo alle turbe dei peccatori, come se fosse stato di quel numero.

  A209000017 

 Era volere di Dio che Gesù, ostia del peccato, {30 [408]} e che doveva toglierlo col gravarsene, volontario si ponesse nella turba dei peccatori; questa è la giustizia che gli conveniva di adempiere.

  A209000017 

 Ma non potendo trovare che ridire che quegli che era al dissopra di lui, lo vincesse anche in umiltà fu obbligato di cedergli.

  A209000019 

 Appena Gesù è uscito dalle acque del Giordano nelle quali si era sepolto, si spalancò il cielo, e lo Spirito Santo, che insino allora solo il Battista avea veduto, discese palesemente a vista di tutti sopra il Salvatore in forma di colomba e posò sopra di lui.

  A209000019 

 Nel medesimo tempo una voce muove come {31 [409]} folgore dall'alto, e si odono chiare e distinte queste parole: Tu sei il mio Figliuolo diletto, in te mi sono compiaciuto: con che egli disegnato era il Figliuol di Dio unigenito.

  A209000022 

 Egli rispose che non era quel profeta, anzi che egli non era nemmeno profeta, quantunque lo fosse in verità, e secondo la testimonianza di Gesù C. più che profeta.

  A209000022 

 Giovanni poteva dire con verità ch'egli lo era, come Gesù Cristo stesso lo disse, perchè ne adempiva la funzione, e ne aveva lo spirito e lo zelo.

  A209000022 

 Giovanni rispose loro che il suo battesimo non era che per fare conoscere quegli che doveva venire dopo di lui, che era più di lui, e in mezzo di essi senza che fosse da loro conosciuto.

  A209000022 

 Gli chiesero in seguito se era il profeta promesso da Mosè che i Giudei distinguevano dal Messia, quantunque Mosè intendesse il Messia medesimo.

  A209000022 

 I deputati finalmente gli domandarono non quello che non era, ma quello che egli era.

  A209000022 

 Il senso nel quale s. Giovanni aveva ragione di dire che non era profeta, è questo: che quantunque egli fosse al di sopra dei profeti, perchè mostrava col dito quello che i profeti non avevano annunziato che molto lungi; tuttavia non profetava {34 [412]} quello che doveva accadere dopo la sua morte sulla terra, come fatto avevano gli antichi profeti.

  A209000022 

 Loro disse dunque che non era altro che: la voce di colui che grida nel deserto, raddrizzate la via del Signore, come aveva detto il profeta Isaia.

  A209000022 

 Ma di due sensi veri, prendendo quello che non era soggetto ad equivoco, e che era più favorevole alla sua umiltà, disse che non era Elia.

  A209000022 

 Questi è Colui del quale ho detto: dopo di me viene uno che è più di me perchè era prima di me: e io nol conosceva, ma affinchè egli fosse riconosciuto in Israele, per questo son io venuto a battezzare nell'acqua....

  A209000022 

 Qui Giovanni dimostrò di nuovo quanto fosse umile, e quanto fosse lontano di lasciar intendere sè essere quello che non era, e perciò disse altamente a quelli che lo interrogavano {33 [411]} che egli non era il Cristo.

  A209000023 

 A ben comprendere queste parole: Ecco l'Agnello di Dio, ecco Colui che toglie i peccati del mondo, convien sapere che tutti i giorni sera e mattina immolavasi nel tempio un agnello, e questo era quel che chiamavasi sacrificio continuo e perpetuo; questo fu quel che diede occasione a Giovanni di pronunziare le anzi dette parole; e forse ancora Gesù accostossi a lui nell' ora in cui tutto il popolo sapea che si offeriva questo sacrificio.

  A209000024 

 Era un principe vile, dato ai piaceri, lascivo e libertino.

  A209000024 

 Erode Antipa in quel tempo era Tetrarca della Galilea, Esso era figlio di Erode il grande, l'uccisore degl' innocenti.

  A209000024 

 Il marito era uno spirito dolce e moderato che reggeva bene il {38 [416]} suo piccolo governo, e si compiaceva assai in rendere giustizia al suo popolo, e con tanto ardore che arrestava spesso il suo cocchio nelle vie ed ascoltava con pazienza i più poveri del suo regno che avessero qualche lite, per metterli d'accordo.

  A209000024 

 La moglie invece era uno spirito superbo, ambizioso ed impudico.

  A209000025 

 Di più nella lezione che gli dava, dimostrò come il disprezzo di Dio era, sopratutto da temersi, e che doveva guardare all'interesse del suo fratello, al cattivo esempio che dava alla sua famiglia, al mormorare del popolo; insomma non {40 [418]} dimenticò nulla che potesse toccare il cuore di lui e farlo rientrare nella buona strada.

  A209000025 

 Gli fece conoscere gli obblighi della legge alla quale era soggetto come tutti gli altri, gli mostrò l'esempio dei buoni re che l'aveano preceduto, i castighi dei cattivi che aveano sperimentato il peso della giustizia di Dio.

  A209000025 

 Il sant'uomo non era una canna da piegar ad ogni più piccolo soffio di vento, ed alzò risolutamente la voce e gli disse: Non ti è lecito di tener la moglie del tuo fratello: quindi soggiunse che era un adulterio odioso al cuore di Dio e scandaloso per tutti i suoi sudditi.

  A209000026 

 E per questo, vedendo che Erode non poteva rifiutarle cosa alcuna, gli insinuò che Giovanni era pericoloso al bene dello stato, e che era capace, tanto avea del potere sul popolo, di sollevarglielo contro, per farsi strada al trono; che era una grande arroganza il voler trovare a ridire al suo padrone, che perciò dovea essere {41 [419]} punito.

  A209000026 

 Lo spirito di Erode non era del tutto cattivo, nè ancora abbandonato da Dio, perciò ascoltava s. Giovanni, concepiva qualche volta un po' di rimorso di quel suo scandalo; ma appena veduto Erodiade dimenticava tutto, e non si ricordava più delle parole dell'uomo di Dio, o se sene ricordava non osava dimostrare scrupolo alcuno del suo matrimonio, tanto quella donna malvagia aveva d'impero sul suo cuore.

  A209000027 

 E per questo avendo udito da essi i miracoli che facea Gesù Cristo, gli mandò dalla sua prigione due di essi per chiedergli se era colui che era aspettato da tanti secoli, cioè il Messia.

  A209000028 

 Dice che fra i nati di donna non venne mai al mondo chi fosse maggiore di Giovanni, e che non era una canna che si lasciasse scuotere e volgere da ogni banda dal vento, nè uno che potesse tradire la sua coscienza e lasciarsi vincere dalle delizie della corte.

  A209000028 

 Essendo adunque venuti i due discepoli da Gesù gli dissero che Giovanni li avea mandati per sapere se egli era colui che doveva venire su questa terra, o se doveano aspettarne un altro.

  A209000028 

 Queste erano prove sufficienti che attestavano che era Dio, e che era stato mandato dal padre suo per salvar gli uomini.

  A209000029 

 Erodiade non dormiva di un buon sonno col suo Erode, mentre s. Giovanni era ancora in vita, temendo sempre che il suo preteso marito, che essa stimava assai leggiero, non fosse preso di compassione e lo lasciasse libero, o che il popolo che lo teneva come un santo non forzasse le prigioni per metterlo in libertà, perciò risolvè di vederne la fine per dare ogni libertà alle sue sfrenate passioni.

  A209000029 

 Erodiade vedendo che la sua figlia Salome era un potente istrumento per effettuare i suoi disegni, e che Erode era estremamente contento quando la vedeva ballare, la scongiurò di adoperare ogni industria, ogni gentilezza per guadagnare il cuore del re.

  A209000031 

 Erode si rattristò a tale domanda, perchè aveva giurato in presenza dei grandi di concederle qualunque cosa ella avesse domandato, ma per paura di rattristarla dà il barbaro comando al carnefice di andare nella prigione del castello, poichè essi per quel festino erano andati al castello di Macheronte, dove era rinchiuso il santo Precursore, e di tagliare il capo di Giovanni.

  A209000033 

 Quindi pregustando la felicità che gli era riserbata, offerì il collo al carnefice e gli fu spiccata la testa.

  A209000041 

 La sua moglie, che era assai ambiziosa, cercava incessantemente di inspirar al suo preteso marito i proprii {53 [431]} sentimenti di ambizione.

  A209000044 

 I Greci lo onorarono coll'alzare molte chiese sotto il suo nome, e nella sola città di Costantinopoli quindici furono le chiese il cui principale protettore era s. Giovanni Battista.

  A209000045 

 Ne vennero poi tratte nel 395 e furono poste nella chiesa che Teodosio imperatore fece edificare col nome del santo, nel luogo in cui era stato il tempio di Serapide, ed allora si fecero distribuzioni di quelle sacre reliquie ad alcune chiese.

  A209000045 

 Presa questa capitale dai Francesi nell'anno 1204 un gentiluomo, {59 [437]} Wallon di Sortons, che era presente alla presa della città trovò il capo di s. Giovanni in un vecchio palazzo e portò ad Amiens in Francia una parte di questa testa, cioè tutto il viso, trattane la mascella, inferiore, e la diede alla sua chiesa.


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  A210000002 

 Quindi Giuseppe non era per se, ma per Gesù Cristo.

  A210000003 

 Era adunque nell' economia della Divina Provvidenza che s. Giuseppe si mantenesse oscuro mostrandosi solamente quanto era necessario per autenticare la legittimità del matrimonio con Maria, e sgombrare ogni sospetto sopra quella di Gesù.

  A210000010 

 Giusta quanto gli era stato riferito dai parenti stessi del Salvatore, egli ci dice che Giacobbe ed Eli erano fratelli e che Eli essendo morto senza figli, Giacobbe ne aveva sposata la vedova siccome era prescritto dalla legge di Mosè, e da questo matrimonio nacque Giuseppe.

  A210000010 

 [3] si chiamava Eli; ma la più comune e la più antica opinione si è quella che ci fu tramandata da Giulio Affricano che scrisse sullo scorcio del secondo secolo dell'era cristiana.

  A210000011 

 Anzi ciascun Israelita era artigiano, imperocchè ogni padre di famiglia, qualunque fosse la sua fortuna e l'altezza del suo grado, era obbligato a far imparare un mestiere al figliuolo a meno che, diceva la legge, ne avesse voluto fare un ladro.

  A210000011 

 D' altronde la professione di artigiano, che in se ha nulla di abbietto, era in grande onore presso il popolo d'Israele.

  A210000011 

 Se si pon mente alla tradizione, suo padre era un povero operaio che si guadagnava il cotidiano sostentamento col sudore della sua fronte.

  A210000012 

 Il santo libro si contenta di dirci che era un uomo giusto.

  A210000012 

 Oh ammirabile parola che esprime da se sola ben più che intieri discorsi! Giuseppe era un uomo giusto ed in grazia di questa giustizia egli doveva esser giudicato degno del sublime ministero di padre putativo di Gesù.

  A210000014 

 Egli apprese il mestiere di legnaiuolo, il quale, secondo la tradizione, era altresì il mestiere del padre.

  A210000017 

 E ciò che ci conferma in codesta credenza si è l'asserzione di s. Girolamo, il quale ci dice che Giuseppe non si era mai curato del matrimonio prima di diventare lo sposo di Maria.

  A210000017 

 Giuseppe, la cui anima pura aveva in orrore la più leggiera immondezza, si era aggregato ad una classe del popolo, le cui regole sì bene corrispondevano alle aspirazioni del suo cuore; aveva anzi, come dice il venerabile Beda, fatto un voto formale di perpetua castità.

  A210000018 

 Tale era stata la sua gioventù, tale altresì, a suo credere, desiderava trascorrere la sua vecchiaia.

  A210000020 

 Della stirpe di Davide essa era figlia dei due santi vecchi Gioachino ed Anna, e si chiamava Maria.

  A210000020 

 Suo padre e sua madre erano morti da parecchi anni, ed il carico della sua educazione era rimasto tutto intiero ai sacerdoti d'Israele.

  A210000024 

 Era appena spuntato il nuovo sole, che già la gioventù era impaziente di sapere il proprio destino.

  A210000025 

 Nissuna verga era fiorita.

  A210000026 

 Il Sommo Sacerdote prostratosi colla faccia a terra davanti al Signore, interrogollo della sua volontà, e se per sua poca fede, ovvero per non aver compreso la sua voce, non era apparso nei rami il segno promesso.

  A210000031 

 L'indomani era di nuovo congregata la radunanza intorno al Sommo Sacerdote, ed ecco sul ramo di Giuseppe sbucciati fiori candidi e spessi colle foglie tenere e molli.

  A210000041 

 Il corteggio nuziale condusse i due sposi fino alla casa di Giuseppe, dove da lui era stato preparato il festino di nozze.

  A210000044 

 La casa della Vergine si componeva di due camere principali, di cui l'una serviva di laboratorio per Giuseppe, e l'altra era per Maria.

  A210000046 

 Era assai semplice la vita che menavano codesti sposi privilegiati.

  A210000047 

 Sempre assiduo al lavoro bene spesso il sole era di già da lunga pezza tramontato quando egli rientrava in casa {26 [306]} pel piccolo pasto della sera, che la sua giovane e virtuosa compagna non gli faceva al certo aspettare, anzi ella stessa gli rasciugava la fronte molle di sudore, gli presentava l' acqua tiepida ch' ella aveva fatto riscaldare per lavargli i piedi, e gli serviva la cena frugale che doveva ristorare le sue forze.

  A210000048 

 Maria era sola in casa e secondo la sua abitudine pregava stando occupata a filare del lino.

  A210000048 

 Un giorno Giuseppe si era recato a lavorare in un paese vicino.

  A210000049 

 » E per darle una prova della onnipotenza di Dio, l'arcangelo Gabriele soggiunse: « Ecco che Elisabetta tua cugina ha concepito un figlio nella sua vecchiaia, e quella che era sterile è di già al sesto mese della sua gravidanza.

  A210000050 

 Il Verbo di Dio si era incarnato per la salute degli uomini.

  A210000050 

 {29 [309]} L'Angelo disparve; il mistero dei misteri era compiuto.

  A210000051 

 Verso la sera, allorchè Giuseppe all'ora solita rientrò, terminato il suo lavoro, Maria nulla gli disse del miracolo di cui ella era stata l'oggetto.

  A210000052 

 Si contentò di annunziargli la gravidanza di sua cugina Elisabetta: e siccome ella desiderava di andarla a visitare, da sposa sottomessa domandò a Giuseppe il permesso di intraprendere quel viaggio che a dir vero era lungo e faticoso.

  A210000054 

 Egli non tardò ad accorgersi che Maria era in uno stato interessante e quindi veniva tormentato da mortali inquietudini.

  A210000057 

 L'impero Romano era allora arrivato all'apice della sua grandezza.

  A210000058 

 Sotto il suo regno avevano cessato tutte le guerre, e il tempio di Giano era chiuso

  A210000059 

 Dovette adunque Giuseppe abbandonare la sua povera casa per obbedire agli ordini dell' imperatore; e siccome egli era della stirpe di Davide e questa illustre famiglia era originaria di Betlemme, colà doveva andare per farsi inscrivere.

  A210000060 

 Era una mattina trista e nebbiosa del mese di dicembre, l'anno 752 di Roma, Giuseppe e Maria lasciavano la loro povera abitazione di Nazareth per recarsi a Betlemme, dove li chiamava l'obbedienza dovuta agli ordini del sovrano.

  A210000060 

 Giuseppe mise dentro ad un sacco alcune vestimenta, preparò la tranquilla e mansueta cavalcatura, che doveva portare Maria che era già nel nono mese di sua gravidanza, e si avviluppò nel suo largo mantello.

  A210000061 

 La cavalcatura di Maria era stanca; Maria d'altronde aveva un grande bisogno di riposo: perciò Giuseppe si mise sollecitamente in cerca di alloggio.

  A210000062 

 Egli era il primo degli uomini cui toccasse l'incomparabile onore di offrire i propri omaggi a Dio disceso sopra la terra per riscattare i peccati dell'umanità.

  A210000062 

 Era la mezzanotte, Giuseppe adorando il divino fanciullo lo inviluppò con pannicelli, e lo pose entro alla mangiatoia.

  A210000065 

 D'altronde egli era venuto al mondo per miracoloso concepimento, e non aveva da sottostare a veruna delle leggi che riguardavano gli uomini.

  A210000065 

 Maria e Giuseppe intendevano molto bene che tal segno non era per nulla necessario a Gesù.

  A210000065 

 Questa dolorosa funzione era una pena che conveniva ai peccatori, ed aveva per iscopo di cancellare il peccato originale.

  A210000065 

 {38 [318]} Tuttavia Maria e Giuseppe ben sapendo che Gesù non era venuto a sciogliere la legge, ma ad adempierla; che veniva per recare agli uomini l' esempio della perfetta obbedienza, disposto a soffrire tutto ciò che la gloria del Padre Celeste e la salute degli uomini gli avrebbe imposto, non ristettero dal compiere sul Divino fanciullo la penosa cerimonia.

  A210000067 

 » O nome santissimo! o nome sopra ogni nome! quanto convenientemente in questo momento tu sei per la prima volta pronunciato! Dio volle che il bambino venisse chiamato Gesù alloraquando incomincerebbe a sparger sangue, perchè se egli era e sarebbe Salvatore, ciò era appunto in virtù e per effetto del suo sangue, per cui entrò nel santo dei santi una volta sola e {40 [320]} col sacrifizio di tutto se stesso consumava la Redenzione d'Israele e di tutto il mondo.

  A210000069 

 Quel Dio che era disceso sulla terra per far della casa d'Israele e delle genti disperse una sola famiglia voleva intorno alla sua culla i rappresentanti dell'uno e dell'altro popolo.

  A210000073 

 Riconoscendo a questo segnale che il momento era giunto, frettolosamente se ne partirono, e guidati sempre dalla stella giunsero a Gerusalemme.

  A210000077 

 Appena Giuseppe era rientrato nella povera casa ai Nazareth, un angelo del Signore gli apparve in sogno e {46 [326]} gli disse: « Alzati, togli teco il fanciullo e sua madre e fuggi in Egitto, e rimani colà finchè io non ti dica di ritornare.

  A210000078 

 E ciò non era che troppo vero.

  A210000082 

 Era una banda di scellerati, i quali devastavano la contrada, la cui fama spaventevole si estendeva molto lontano.

  A210000082 

 Giunta la sera, era mestieri rassegnarsi a dormire a cielo scoperto.

  A210000082 

 Giuseppe aveva arrestato la cavalcatura di Maria, e pregava il Signore in silenzio; imperocchè era impossibile qualunque resistenza.

  A210000083 

 Da questo istante sino al termine del loro viaggio non videro più davanti a se, che un immenso deserto di sabbia, la cui aridità non era interrotta che a ben rari intervalli da qualche oasi, ossia da alcuni tratti di terreno fertile e verdeggiante.

  A210000083 

 Quante notti Giuseppe, che era vecchio e povero, si vide risospinto, quando tentava di avvicinarsi alla fonte, cui la carovana si era arrestata per dissetarsi!.

  A210000086 

 Gli era mestieri di cercarsi un alloggio.

  A210000086 

 Ma non era ancora questo il termine delle sue pene.

  A210000087 

 Questa casa, che si fa vedere ancora in Egitto, era una specie di grotta, di venti piedi di lunghezza sopra quindici di larghezza.

  A210000088 

 Egli senza dubbio ebbe a provare ben molti rifiuti, e a tollerare ben molti umilianti disprezzi! Egli era povero, e sconosciuto; e ciò bastava perchè venisse rifiutata l'opera sua.

  A210000088 

 Tuttavia in mezzo alle sue pene quante consolazioni per Giuseppe! Era per Gesù che lavorava, e il pane che il divino fanciullo mangiava era egli che l'aveva acquistato col sudore della sua fronte.

  A210000089 

 Tradito dal suo proprio figlio, roso vivo dai vermi, Erode era morto, portando con se l'odio de' Giudei, e la maledizione de' posteri.

  A210000091 

 Appena sbarcati ad Ascalonia, Giuseppe intese che Archelao era succeduto nel trono a suo padre Erode.

  A210000091 

 Indi per Giuseppe era una nuova sorgente di inquietudini.

  A210000095 

 I capi di famiglia vennero a dare il benvenuto a Giuseppe, e a stringere la mano del vecchio, la cui testa era incanutita lungi dalla sua patria.

  A210000095 

 Le figlie salutarono l'umile Vergine, la cui grazia era ancora aumentata dalle cure, delle quali ella circondava il suo divino fanciullo.

  A210000096 

 L' erba selvaggia era cresciuta sopra le mura, e la tignuola si era impossessata dei vecchi mobili della santa famiglia.

  A210000097 

 Era invecchiato nelle fatiche, ma il suo braccio era pur sempre robusto, ed il suo ardore si era ancora accresciuto dopo che si trovava egli incaricato di nutrire il Salvatore degli uomini.

  A210000098 

 E il Creatore del mondo si lasciava guidare dal suo fedele servitore, che egli si era scelto per padre! {64 [344]}.

  A210000099 

 Giuseppe, che era assiduo agli uffizi nel sacro tempio, come era diligente dei doveri del suo lavoro, osservava rigorosamente la legge di Mosè e la religione de' suoi antenati.

  A210000101 

 Così Giuseppe non vedendo Gesù presso di se lo credette, come era naturale, presso la madre sua o coi ragazzi di sua età.

  A210000101 

 Egli non era con essi.

  A210000101 

 Giuseppe venne a ritrovare Maria; ma quale non fu la loro sorpresa ed il loro dolore quando si domandarono reciprocamente dove era Gesù? Nè l'uno, nè l'altro l'aveva veduto dopo l'uscita dal tempio; i ragazzi dal canto loro non potevano darne alcuna notizia.

  A210000101 

 La carovana era assai numerosa.

  A210000103 

 Era senza dubbio Giuseppe che ne aveva dato il modello e che aveva diretto nella sua bottega la mano del Creatore di ogni cosa.

  A210000103 

 Il santo Vangelo dopo aver raccontato i principali tratti della vita di Gesù fino all' età di dodici anni, giunto a {69 [349]} questo punto conchiude tutta la vita privata di Gesù fino a trent' anni in queste brevi parole: « Gesù era obbediente a Maria ed a Giuseppe, et erat subditus illis.

  A210000103 

 S. Cipriano, vescovo di Cartagine, scriveva circa l'anno 250 dell'êra cristiana, che si conservavano ancora con venerazione aratri fatti dalla mano del Salvatore.

  A210000105 

 La sola distrazione che si permetteva era di conversare bene spesso col Salvatore, le cui parole rimanevano profondamente scolpite nel suo cuore.

  A210000106 

 Compieva la sua vocazione, perchè come gli apostoli erano ministri di Gesù Cristo {71 [351]} conosciuto, Giuseppe era il ministro ed il compagno della sua vita nascosta.

  A210000106 

 E questi, la cui umiltà era tanto grande quanto l'obbedienza, serbava entro se stesso il mistero che era incaricato di proteggere colla sua presenza.

  A210000107 

 Le fatiche ed i travagli d'ogni sorta avevano logorato la tempra robusta di Giuseppe, e sentiva egli stesso che la sua fine era ben prossima.

  A210000107 

 {72 [352]} D'altronde la sua missione sulla terra era terminata; ed era giusto che egli ricevesse finalmente la ricompensa che meritavano le sue virtù.

  A210000108 

 Egli era pronto a comparire innanzi a Dio.

  A210000108 

 Tutta la sua vita non era stata che una serie di atti d'obbedienza alla volontà divina e poco gl'importava della vita, poichè si trattava d'ubbidire a Dio che lo chiamava alla vita beata.

  A210000109 

 Quando si risvegliò, il suo viso era illuminato e come trasfigurato da una beltà tutta celeste.

  A210000111 

 E vero che Giuseppe trovandosi continuamente in compagnia di Lei veniva compensato di quanto soffriva, ma se questo era un argomento di conforto per l'uno, non era cagione che dispensasse il cuore tenerissimo dell'altra dal sentimento di gratitudine.

  A210000113 

 L'ultimo momento era giunto, Giuseppe fece uno sforzo supremo per alzarsi e adorare colui che gli uomini consideravano quale suo figlio, ma che Giuseppe conosceva per suo Signore e Dio.

  A210000113 

 {80 [360]} Era il diciannovesimo giorno di marzo, l'anno di Roma 777, il venticinquesimo dalla nascita del Salvatore.

  A210000115 

 I funerali del povero operaio furono modesti come modesta era stata tutta la sua vita.

  A210000119 

 Troviamo nei privilegi e nei favori di cui fu ricolmato l'antico Giuseppe, il quale non era che l'ombra del nostro vero Giuseppe,una figura del credito onnipossente di cui gode nel cielo il santo sposo di Maria.

  A210000123 

 Santa Teresa ci dichiara che ella non ha mai domandato niente a Dio per intercessione di s. Giuseppe che non l'abbia tosto ottenuto: e la testimonianza di questa santa ne vale mille altre, giacchè era fondata sulla quotidiana esperienza de' suoi benefizii.

  A210000124 

 È difatto che potrebbe negare Gesù Cristo a Giuseppe, il quale niente negò mai a lui nel tempo della sua vita? Mosè non era nella sua vocazione se non il capo ed il conduttore del popolo d'Israele, eppure si portava con Dio con tanta autorità, che quando lo prega in favore di quel popolo ribelle ed incorreggibile, la sua preghiera sembra farsi comando, il {87 [367]} quale leghi in certo modo le mani alla divina maestà, e la riduca a non poter quasi castigare i colpevoli, finchè egli ne abbia renduto la libertà: Dimitte me, ut irascatur furor meus contro eos et deleam eos.

  A210000134 

 Alla dignità di Gesù Cristo era di somma convenienza che s'inculcasse esser egli nato da una vergine per opera dello Spirito Santo; ora il metter innanzi la memoria di s. Giuseppe sposo di Maria avrebbe fatto ombra a quella dogmatica credenza presso alcune menti deboli, non ancor illuminate intorno ai miracoli della potenza divina.


don bosco-vita di s. ireneo vescovo di lione e martire.html
  A211000002 

 Speriamo che esso vorrà colle sue preghiere ottenere a tutti gli ecclesiastici dei tempi nostri una porzione di quello zelo che lo animava e di quella santità ond' egli era adorno, e si degni pure di intercedere presso Dio per tutti i fedeli un vivo attaccamento a quella Chiesa fuori di cui non è salute, e per cui egli impiegò la sua vita e sostenne un glorioso martirio.

  A211000006 

 A quei tempi era vescovo di Smirne {52 [148]} il celebre S. Policarpo, il quale, come abbiamo detto, era stato discepolo di san Giovanni l'Evangelista, e che dopo avere governato quella Chiesa per molti anni con zelo apostolico, terminò poscia la sua carriera episcopale con morire tra le fiamme per la fede di G. C. Ora questo s. Vescovo si prendeva gran cura nell'allevare dei giovani pel santo ministero dell'altare, istruendoli diligentemente nella dottrina del santo Vangelo, e nella storia e disciplina ecclesiastica, e informandoli con amore a tutte le virtù che debbono ornare un sacerdote di G. C. e delle quali egli era il primo a loro porgere un eccellente modello.

  A211000006 

 Ireneo, a giudicarne da quanto egli scrive nella sua lettera a Pierino, sin dalla fanciullezza si dedicò con tutta l'anima al servizio di Dio, e fu uno di que' giovani avventurati, i quali ebbero la sorte invidiabile di ricevere la loro educazione da un maestro sì dotto e sì santo qual era S. Policarpo.

  A211000007 

 Io potrei riferire i sermoni, che egli faceva alla moltitudine, e come egli raccontasse la sua famigliarità e il suo conversare con Giovanni e con gli altri, che avevano veduto il Signore, e come egli era solito narrare quanto egli stesso {54 [150]} aveva udito da lui (Giovanni) intorno al Signore: così pure parroi di poter ricordare siccome egli affermasse tutte le cose, riguardo alla dottrina e ai miracoli del Signore, le quali egli aveva udite da coloro che avevano veduto il Verbo della vita coi loro propri occhi, essere conformi alle Scritture, Imperocche tutte queste cose (che al certo fu una misericordia di Dio verso di me), io allora diligentemente ascoltava; non già scrivendole sulla carta, ma stampandole nel mio cuore; le quali ora per la grazia di Dio sempre rivolgo in mente e schiettamente esprimo.».

  A211000007 

 Ireneo, fornito com'era di fino accorgimento, intese la bella ventura che gli era dato di godere, pose ogni studio sì nell'apprendere le sante lezioni del suo esimio maestro, come nel trarne il maggior profitto {53 [149]} possibile.

  A211000007 

 Quantunque non ci rimanga più tutta la lettera sovra citata, ch'egli scrisse a Fiorino, pure il sovra detto Eusebio ce ne conservò uno squarcio, dal quale rilevasi il grande amore di Ireneo verso il suo maestro, e il desiderio vivissimo di imparare, di cui il suo cuore era acceso.

  A211000010 

 Non si sa di certo, se s. Ireneo sia stato promosse alla dignità sacerdotale, mentre era ancora in patria, epperò da s. Policarpo, oppure se sia stato innalzato a tanto onore dopo che venne a Lione: come anche non si conosce in modo certo la ragione per cui egli lasciò Smirne e valicò sì gran tratto di mare per recarsi ad abitare nella capitale della Gallia Narbonese cioè in Lione.

  A211000011 

 Imperocchè egli è assai verosimile che vi fosse maggior numero di ecclesiastici nell'Asia minore, ove la Chiesa si era assai propagala fin dal principio del cristianesimo, che non nelle Gallie convertite di fresco alla fede.

  A211000011 

 Non dee recar maraviglia, che il vescovo di questa città si rivolgesse a quello di Smirne, che era sì lontano.

  A211000012 

 La prima difficoltà che ebbe da vincere, fu di imparare la lingua latina, che era a quei tempi la lingua comune degli abitanti, e che dai Greci era chiamata barbara.

  A211000013 

 A dir breve tali e tante erano le doti richieste a fare un buon vescovo, che chi ne era adorno non abbisognava d'altro a meritarsi il titolo di santo.

  A211000013 

 A s. Ireneo dolse amaramente che la maggior parte dei cittadini fossero ancora sì stolti da adorare gli idoli, e che in conseguenza fossero schiavi di Satanasso e fuori della via della salute; epperò decise di fare quanto era in lui per convertirli alla fede di G. C. e farli tutti figliuoli di Dio.

  A211000013 

 Era uopo predicare, catechizzare e scrivere libri.

  A211000013 

 Quando egli venne {60 [156]} a Lione, i cristiani erano ancora pochi, perchè non era ancora gran tempo che la fede era stata predicata in quella città.

  A211000013 

 Questo era un impegno per {61 [157]} varii rispetti più difficile.

  A211000013 

 Quindi a Lione non v'era ancora stato altro che un vescovo solo, cioè s. Frotino.

  A211000013 

 Se l'uffizio di vescovo è sempre mai eccessivamente difficile, e al dire di s. Paolo è un peso tale da atterrire gli stessi angeli, lo era assai più nei primi secoli della Chiesa.

  A211000014 

 A' tempi di s. Ireneo la Chiesa era travagliata da molte eresie, che facevano un guasto orribile delle anime; ma fra esse la più maligna e formidabile era quella dei Gnostici, i quali sotto mostra di professare la religione del puro vangelo, volevano introdurre di bel nuovo l'idolatria.

  A211000014 

 E perchè mai di sacerdote della vera Chiesa divenne un eretico epperò un ministro dell'errore? Cel dice Tertulliano nel suo libro contro i Valentiniani (cap 4): Perchè non avendo potuto ottenere in Egitto la dignità di vescovo, che era il suo desiderio, per vendetta si arruolò alla bandiera di Satanasso, {63 [159]} e fecesi a perseguitare la Chiesa con predicare l'eresia.

  A211000014 

 I Valentiniani si chiamavano così da un certo Valentino, il quale quando era cattolico era stato promosso al sacerdozio, ed aveva predicato in Egitto e quindi a Roma con grandissimo applauso.

  A211000019 

 Ma Lutero e Calvino fondatori del protestantismo è circa 300 anni che cominciarono a predicare la loro dottrina: adunque essi furono gente nuova che vennero fuori a insegnare ciò che non si era mai insegnato per oltre a 1500 anni.

  A211000020 

 Quindi s. Epifanio discorrendo dei Valentiniani nel libro sovracitato, dice che s. Ireneo, «adorno siccome era in ogni modo dei doni dello Spirito Santo, e siccome un generoso atleta messo in campo dal Signore, e cosperso delle grazie celesti della vera fede e scienza, combattè e sconfisse tutta la dottrina ciarliera di questi eretici».

  A211000021 

 7), narra che Francesco I re di Francia s'era già lasciato ingannare da' protestanti o falsi cattolici sì fattamente che era sul punto di voltare le spalle al Vicario di Gesù Cristo, per mettersi sotto le bandiere di Lutero e Calvino, quando il cardinale Tournon arcivescovo di Lione gli mostrò il libro del suo predecessore Ireneo, e accennatogli il capo terzo del libro terzo, gli fece leggere, come, secondo ciò che quivi scrisse il s. Martire, gli apostoli e loro discepoli portassero o raccomandassero un odio implacabile ad ogni eresia, e prendessero e inculcassero ogni diligenza nello schivare il consorzio degli eretici.

  A211000023 

 Un certo Fiorino, che insieme col nostro santo vescovo aveva avuto la sorte di essere discepolo di S. Policarpo, divenuto prete della Chiesa romana, dimenticossi dei santi insegnamenti del suo maestro, e fecesi a predicare le più empie bestemmie, e tra le altre, che Dio era autore del peccato.

  A211000029 

 A S. Ireneo premeva assai che i Quartodecimani si sottomettessero al comando del papa S. Vittore, ma nel tempo stesso gli rincresceva, che ove disobbedissero, venissero scomunicati in pena della loro disobbedienza; perchè vi era pericolo che la scomunica invece di ravvederli, li irritasse maggiormente, e cagionasse peggiori scandali e divisioni più gravi.

  A211000030 

 E tanta era la stima che papa Vittore nodriva per S. Ireneo, che accondiscese a' suoi desideri, e sospese la scomunica sui Quartodecimani, tollerando che osservassero la loro pratica e la osservarono sino all'anno 325, in cui si celebrò il Concilio di Nicea nella Bitinia.

  A211000032 

 Durante questo tempo furono imperatori di Roma Marco Aurelio, poi Commodo suo figlio, a cui succedette Pertinace, poi Didio Giuliano, che comperò l'impero all' incanto, finalmente Severo, il quale, prima era stato governatore di Lione.

  A211000034 

 Altre fiate era il popolo il quale stimolato da gente malvagia e per mezzo delle più sfacciate calunnie contro del clero, e specialmente dei vescovi, con pubblici schiamazzi domandava la loro morte ai magistrati.

  A211000037 

 Adunque nell'anno 480 san Paziente vescovo di Lione, desiderando di rendere onore a un suo predecessore così illustre qual era S. Ireneo, fece costruire una magnifica basilica.

  A211000038 

 Anticamente era si grande la venerazione dei fedeli verso del santo martire, che gli stessi canonici della detta basilica non osavano accostarsi al sepolcro di esso se non a piedi nudi e dopo essersi purgata la coscienza d'ogni peccato; e nessuno dei cittadini o forestieri era ammesso a visitare quel sepolcro se non vi si apparecchiasse nella stessa maniera.

  A211000038 

 E il santo martire era sì liberale e sì possente in ottenere grazie dall'Altissimo a prò dei suoi devoti, che della loro descrizione se ne erano empiti tre libri, i quali furono poi dati alle fiamme dagli eretici Calvinisti.

  A211000042 

 Adunque i Calvinisti di Francia tra altre città, ove segnatamente agognavano di dare sfogo al loro odio contro la Chiesa cattolica, era Lione, della quale eransi impadroniti li 30 aprile del 1562.

  A211000042 

 Allora fu che tutti i cittadini si rallegrarono sommamente alla notizia che il capo del {82 [178]} loro santo Vescovo era stato preservato, e ordinatasi pubblica festa, in mezzo alla gioia ed esultanza di tutto il popolo, quella preziosa reliquia insieme con quelle degli altri martiri furono riportate al loro luogo primiero, cioè alla chiesa di S. Ireneo.

  A211000042 

 Ma come S. Ireneo per essere stato uno de' campioni più illustri delle dottrine cattoliche era fatto segno speciale al loro odio, così le sacre sue reliquie dovevano porgere un pascolo più squisito alla loro avidità di sacrilegio.

  A211000048 

 Che se S. Ireneo pregò S. Vittore di non scomunicare i Vescovi dell'Asia, benchè questi ricusassero di obbedire a' suoi ordini riguardo alla celebrazione della Pasqua, egli non negava già al Papa il diritto di scomunicare i vescovi disobbedienti, ma solo il pregava a non usare di un tal diritto in quel caso particolare per non dare occasione al male di farsi assai più grave di quello che era.

  A211000052 

 S. Ireneo adunque credeva fermamente: 1° che a' suoi tempi molti miracoli erano operati dai cristiani; 2° che questo dono era esclusivo dei cattolici, ed era una prova della verità della Chiesa cattolica.


don bosco-vita di s. pancrazio martire.html
  A212000004 

 Ma quando vennero a sapere che Diocleziano era stato intimo amico di Cleonio, padre del nostro giovine, vollero usargli un tratto di particolare bontà col renderne partecipe lo imperatore prima di dargli la morte.

  A212000004 

 Pancrazio significò loro con franchezza che egli era veramente cristiano e adoratore di Gesù Crocifìsso, e senza opporre alcuna difficoltà si diede nelle loro mani.

  A212000005 

 Quella predicazione produsse copiosi frutti e s. Agostino dopo aver convertito molti alla fede era giunto al bel momento di purgare un tempio idolatra dalle sozzure dei gentili per consacrarlo al culto cattolico.

  A212000007 

 Giunto egli al luogo ove presentemente esiste la chiesa, quelle reliquie si mossero, e gli sfuggirono dalle mani; cosicchè fu costretto di ritornare in Lantosca, e manifestare ciò che gli era accaduto.

  A212000008 

 «Non fuggirono la punizione del cielo alcuni soldati nell'anno 1542, quando Nizza era assediata dai Turchi.

  A212000016 

 Il marito senza accorgersi che la moglie era a lui vicina, stendendo inconsideratamente il braccio, coll'affilata falce le troncò intieramente la gamba sinistra.

  A212000016 

 L'anno mille quattrocento cinquanta, il dodici di maggio, certo Andrea Casella era applicato a segare l'erba in un suo praticello.

  A212000017 

 Egli era pieno di grazia e di candore; palesava l'età di circa quattordici anni.

  A212000017 

 Era di statura e di forme eleganti, di complessione forte e robusta.

  A212000017 

 Uno era fuori di sè per l'affanno, l'altra cominciava a provare le angustie di morte, quando si videro comparire innanzi in sembiante militare, un leggiadrissimo giovine che alla serenità del volto, e allo splendore, de' suoi abiti si poteva credere disceso dal cielo per loro soccorso.

  A212000018 

 Egli in amabili e dolci maniere si fa vicino all'addolorato marito ed alla agonizzante moglie, e dimostrando di prendere parte alla loro disgrazia, assicurò il Casella che qualora facessero voto di fabbricare quivi un pilastro o cappelletta in onore di s. Pancrazio martire; (la cui memoria era onorata in quel giorno da santa Chiesa), e insieme promettessero di festeggiarlo ogni anno, conseguirebbe la {63 [257]} disperata salute della moglie.

  A212000018 

 L'abito suo era una pretesta, ossia una veste che gli giungeva fino sotto ai ginocchi; ed una bulla, ovvero globetto d'oro, gli pendeva dal collo.

  A212000019 

 Il povero contadino, che mai in vita sua era stato testimonio di cose soprannaturali, rimase spaventato; e col cuore pieno di consolazione e nel tempo stesso confuso, si accostò all'orecchio della moglie quasi agonizzante, e fortemente gridò: su via, moglie, tu sei sana, se al glorioso s. Pancrazio martire fai voto... Non potè più oltre parlare l'affannato marito, e la moglie sforzandosi con le tremole labbra di far eco agli ultimi accenti del marito: fate pur volo, rispose.

  A212000024 

 Ma che possono mai valere gli umani disegni quando non sono conformi al volere del cielo? Tutto ciò che si fabbricava di giorno nella strada, di notte tempo era trasportato in mezzo al podere e propriamente in quel luogo, dove era accaduto il fatto sopra riferito.

  A212000026 

 Ma il continuo concorso che i fedeli spesso ivi facevano in rendimento di grazie pei favori da Dio ricevuti, e la protezione speciale che ne presero i doviziosi marchesi di Pianezza accrebbero e la chiesa e i locali vicini a segno che nell'anno 1648 il pilastro del Casella era {66 [260]} divenuto un vero santuario circondato di case ed affidato ad una famiglia di monaci Agostiniani.

  A212000031 

 L'anno 1652, certa Giovanna Vacara {69 [263]} di Rivoli, per motivo di parto era per tramandare l'ultimo respiro.

  A212000031 

 Mentre era travagliata da mortali angustie pensò di ricorrere a s. Pancrazio promettendo con voto di dare il nome di Pancrazio se avesse avuto un figlio, e di Maria ove fosse una figlia.

  A212000033 

 Essendo riusciti vani tutti gli altri rimedii, mosso dalla fama e dal gran numero di maraviglie che udiva operarsi da s. Pancrazio di Pianezza, {70 [264]} in momento che egli era pienamente consapevole di se stesso, fece voto di venire in persona a questo santuario, onde essere da Dio liberato da quegli spiriti che lo tiranneggiavano.

  A212000033 

 L'anno 1562 il 12 di maggio, un certo Michele nativo di Arvio nella Savoia, era da molti anni tormentato orribilmente da spiriti maligni.

  A212000033 

 Pareva che in lui abitasse una legione di demonii, che lo agitassero come quell'energumeno di cui si parla nel vangelo, il quale talvolta era portato nell'acqua, nel fuoco, sopra i tetti delle case e sopra le montagne senza che alcuno il potesse rattenere.

  A212000039 

 MENTRE ERA TERRIBILMENTE TRAVAGLIATO.

  A212000046 

 Che mai dirò degli storpii guariti, che si possono dire senza numero! Lodovico Rossano era da molti anni zoppo ed impotente a camminare, tuttavia si risolse di andare al tempio di s. Pancrazio.

  A212000047 

 L'anno 1650 nello stesso giorno della festa del nostro Santo ottenne eziandio una grazia segnalata la figliuola di certo Giovanni Costa, che già da molto tempo nelle braccia e nelle coscie era tutta raggruppata.

  A212000049 

 L'anno 1652 certo Antonio Folea, cocchiere di corte, il 4 di luglio disponevasi per un viaggio secondochè gli era stato ordinato.

  A212000050 

 Era egli salito sopra di un'alta scala, quando essendosi scossa quella, egli medesimo piombò a rompicollo a terra, sicchè rimase quasi tutto pesto nella persona.

  A212000051 

 Consultatosi con varii periti dell'arte e dandosi da tutti disperata la guarigione era quasi risoluto di sottoporsi all'atrocità del rimedio proposto.

  A212000054 

 Egli era così estenuato dal male che pareva un sacco di ossa.

  A212000055 

 Si provarono medici e medicine d'ogni genere senza alcun risultato: il giovinetto era per tramandare l'ultimo respiro.

  A212000057 

 Da otto settimane era come inchiodato in un letto.

  A212000057 

 Era esso un tedesco di nome Cristoforo Eerta della guardia reale, cui l'essersi dato smoderatamente al bere cagionò un colpo di paralisia che lo rese del tutto immobile.

  A212000058 

 Una fanciulla di Rivoli era giunta all'età di anni otto cieca d'ambi gli occhi.

  A212000060 

 Agli strepiti del figlio corse tostamente la madre, sollevò da terra il figlio languente, ma si accorse che egli era all'estremo della vita, essendogli interamente soffocato il respiro.

  A212000063 

 Notte e giorno per lei era lo stesso.

  A212000063 

 [5] era tiranneggiata da sì terribile malore che pareva da forza incognita trascinata a stranezze inudite.

  A212000066 

 Io Pelino Giovanni ad onore della verità, a maggior gloria di Dio e di s. Pancrazio asserisco quanto segue: Mentre era dinanzi al Santuario con alcuni amici, vidi giungere un ammalato condotto sopra un carrettone proveniente dalla città, di Genova.

  A212000070 

 L'anno 1815 in Rivoli il giorno del Corpus Domini era morto il Sacerdote D. Glionetti.

  A212000070 

 Si avvicina al letto in cui era stato riposto l'agonizzante fanciullo, e con universale sorpresa lo trova privo d'ogni male.

  A212000072 

 Era loro intenzione di verificare coi loro occhi le molte cose che udivano dire operarsi da s. Pancrazio in quella notte.


don bosco-vita di s. paolo apostolo.html
  A214000001 

 Egli fu stabilito Capo della Chiesa; ma la sua missione era particolarmente diretta alla conversione degli Ebrei.

  A214000002 

 Onde s. Paolo essendo nato a Tarso era cittadino romano, qualità che portava con sè molti vantaggi; perciocchè si poteva godere dell' immunità dalle leggi particolari di tutti i paesi soggetti o alleati al romano impero, ed in qualunque luogo un cittadino Romano poteva appellarsi al senato od all' imperatore per essere giudicato.

  A214000002 

 S. Paolo era Giudeo della tribù di Beniamino.

  A214000004 

 Il padre di Saulo era Fariseo, vale a dire professava la setta più severa fra gli Ebrei, la quale faceva consistere la virtù in una grande esterna apparenza di rigore, massima affatto contraria allo spirito di umiltà del Vangelo.

  A214000005 

 Era costume presso gli Ebrei di far imparare ai loro figliuoli un mestiere mentre attendevano allo studio della Bibbia.

  A214000006 

 E poichè la sua età non gli permetteva di prender parte all' esecuzione della sentenza, così egli quando Stefano era per essere lapidato custodiva le vestimenta de' suoi compagni e li eccitava con furia a scagliare pietre contro di lui.

  A214000007 

 In quei tempi fu suscitata una violenta persecuzione contro alla Chiesa di Gerusalemme e Saulo era colui che mostrava una smania feroce per disperdere e mandare a morte i discepoli di Gesù Cristo.

  A214000010 

 Ma quello era il luogo della divina misericordia.

  A214000010 

 Saulo colle sue lettere commendatizie pieno di ardore divorando la strada era vicino alla città di Damasco, e già.

  A214000015 

 La qual cosa fece il Signore per assicurare Saulo che Anania era colui che mandava per manifestargli i suoi voleri.

  A214000017 

 Passati appena alcuni giorni coi discepoli di Damasco, si mise a predicare il Vangelo nelle sinagoghe dimostrando colle sacre Scritture che Gesù era figliuolo di Dio.

  A214000020 

 Egli riguardava come suo indispensabile dovere il presentarsi a Pietro dal quale non era ancora conosciuto, e così dar conto della sua missione al Vicario di Gesù Cristo.

  A214000020 

 Sebbene la Giudea non fosse il campo affidato al suo zelo, era però santo il {14 [180]} motivo di questo suo viaggio.

  A214000025 

 Egli era cugino di {19 [185]} Barnaba ed era stato condono da Gerusalemme in Antiochia nell'occasione che andarono colà a portar le limosine.

  A214000025 

 Esso era figliuolo di quella pia vedova nella cui casa erasi rifuggito S. Pietro quando fu miracolosamente da un angelo liberato di prigione.

  A214000025 

 Saulo era in Antiochia quando ebbe una maravigliosa visione nella quale fu rapito al terzo cielo, cioè fu sollevato da Dio a contemplare le cose del Cielo più sublimi di cui sia capace un uomo mortale.

  A214000027 

 In quest' occasione Saulo prese il nome di Paolo sia in memoria della conversione di quel governatore, sia per essere meglio accolto fra i Gentili, perciocchè Saulo era nome ebreo, Paolo in vece era nome romano.

  A214000029 

 Da Perga S. Paolo andò con S. Barnaba ad Antiochia di Pisidia, così detta per distinguerla da Antiochia di Siria che {22 [188]} era la gran capitale dell' Oriente.

  A214000031 

 Fino a questo punto voi non avete colpa alcuna, perchè la luce della verità non era ancor giunta fino a voi.

  A214000036 

 Paolo e Barnaba cacciati dalla Pisidia si recarono nella Licaonia, altra provincia dell'Asia Minore, e si portarono ad Iconio che ne era la capitale.

  A214000037 

 E secondo tale erronea supposizione chiamavano Barnaba Giove, perchè lo scorgevano di sembiante più maestoso, e Paolo che parlava con maravigliosa facondia, chiamavano Mercurio, il quale presso ai gentili era l'interprete e messaggero di Giove e il dio dell'eloquenza.

  A214000037 

 Era in Listri un uomo storpio fin dalla nascita che non aveva mai potuto fare un passo co' suoi piedi.

  A214000037 

 Giunta la notizia del fatto al sacerdote del tempio di Giove, che era fuori della città, esso giudicò suo dovere di offrire ai grandi ospiti un solenne sacrifizio ed invitare tutto il popolo a prendervi parte.

  A214000037 

 La moltitudine che era stata presente a tal miracolo si sentì trasportata da entusiasmo e da maraviglia: Costoro non sono uomini, si andava a tutte le {28 [194]} parti esclamando, ma sono Dei rivestiti di sembianze umane discesi dal Cielo in mezzo a noi.

  A214000039 

 I discepoli con altri fedeli, avendo saputo, o forse veduto ciò che era stato fatto a Paolo, si radunarono intorno al corpo di lui piangendolo come morto.

  A214000041 

 All'intendere poi la grande stima che ne aveva fatto il Salvatore ed il gran premio che era riserbato in Cielo a coloro che hanno la bella sorte di conservarla, si sentì ardere di desiderio di consacrarsi a Gesù Cristo e rinunziare a tutti i vantaggi delle nozze terrene.

  A214000043 

 Dopo le fatiche e i patimenti sofferti da Paolo e da Barnaba nella loro terza missione, contenti delle anime che loro era riuscito di condurre all'ovile di Gesù Cristo ritornarono ad Antiochia di Siria.

  A214000045 

 Ivi trovarono i fedeli molto agitati per una questione derivata da ciò, che i Giudei volevano obbligare i Gentili a sottomettersi alla circoncisione e alle altre cerimònie della legge di Mosè, che era lo stesso come dire essere necessario divenire prima buon Ebreo per divenire di poi buon Cristiano.

  A214000049 

 Mentre i due principi degli Apostoli dimoravano in Antiochia avvenne che Pietro per compiacere agli Ebrei praticava alcune cerimonie della legge mosaica; la qual cosa era cagione di una certa avversione per parte de' Gentili senza che s. Pietro ne fosse consapevole.

  A214000050 

 Forse esso desiderava di cancellare la macchia che si era fatta in quell'occasione, perciò voleva di nuovo essere in loro compagnia.

  A214000053 

 Si recò dapprima a Derbe, di poi {40 [206]} a Listri, dove alcun tempo addietro il santo Apostolo era stato lasciato per morto.

  A214000055 

 Per la qual cosa ritornò indietro e andò a Troade che è una città e provincia ove anticamente era una famosa città appellata Troia.

  A214000056 

 Mentre s. Paolo era nella Troade gli apparve un Angelo vestito da uomo ad uso dei Macedoni, il quale stando in piedi innanzi a lui si fece a pregarlo così: Deh! abbi pietà di noi; passa nella Macedonia e vieni in nostro soccorso.

  A214000057 

 Egli era un medico di Antiochia di grande ingegno, che scriveva con purezza ed eleganza il greco.

  A214000057 

 Egli fu per Paolo quello che S. Marco era per S. Pietro; e al pari di lui scrisse il Vangelo che noi leggiamo sotto il nome di Vangelo secondo Luca.

  A214000063 

 I padroni di quella fanciulla avendo veduto che col demonio era andata ogni speranza di guadagno, si sdegnarono fortemente contro S. Paolo, e senza aspettare sentenza alcuna presero lui e i suoi compagni e li condussero al Palazzo della Giustizia.

  A214000063 

 Il popolo sentendo che era offesa la religione montò in furore e si scagliò contro di loro da tutte le parti.

  A214000065 

 Era la mezzanotte e cantavano tuttora e benedicevano Iddio, quando d'improvviso sentesi un fortissimo terremoto che con orribile scroscio fa tremar fin dalle fondamenta quell'edifizio.

  A214000067 

 Ascoltando essi con umilta di cuore la parola di Dio, impararono in breve quanto era necessario per diventare cristiani.

  A214000068 

 Quei messi portarono ai magistrati questa risposta; i quali avendo inteso che erano cittadini romani furono presi da forte timore, imperciocchè il battere un cittadino romano era delitto capitale.

  A214000069 

 Egli si mise a predicare, e per tre sabati continuò a provare colle sacre Scritture che Gesù Cristo era il Messia, il Figliuolo di Dio, che le cose a lui avvenute erano state annunziate dai Profeti, perciò doversi o rinunziare alle profezie o credere alla venuta del Messia.

  A214000070 

 A Berea Paolo si mise a predicare nella Sinagoga degli Ebrei, cioè si pose nello stesso pericolo, da cui poco prima era stato quasi per miracolo liberato.

  A214000071 

 S. Paolo era principalmente {54 [220]} cercato come colui che sosteneva in particolar maniera la predicazione.

  A214000072 

 Era Atene una delle più antiche, più ricche, più commercianti città del mondo.

  A214000072 

 Tutti poi adoravano più dei, e non vi era delitto che non fosse favorito da qualche insensata divinità.

  A214000076 

 Convien qui notare che fra gli Ateniesi era severamente proibito di dire la minima parola contro alle loro innumerevoli e stupide divinità, e riputavano delitto capitale il ricevere od aggiungere tra di loro qualche Dio forestiero, che non fosse attentamente esaminato e proposto dal Senato.

  A214000076 

 Da queste cose intendesi facilmente il pericolo in cui era s. Paolo predicando il vero Dio {58 [224]} a quella terribile assemblea e cercando di atterrare tutti i loro dei.

  A214000082 

 Era questi un fervoroso {62 [228]} cristiano che per evitare la persecuzione pubblicata dall'imperatore Claudio contro i cristiani, era fuggito dall' Italia con sua moglie di nome Priscilla, ed era venuto a Corinto.

  A214000083 

 Essi partirono per Atene dove intesero che Paolo n'era già partito e lo andarono a raggiungere a Corinto.

  A214000088 

 Egli era succeduto a Grispo nella prefettura della sinagoga.

  A214000090 

 Quando era per terminare il tempo del voto dovevasi fare un sacrifizio nel tempio con varie {67 [233]} cerimonie prescritte dalla legge di Mosè.

  A214000090 

 Quel voto era simile a quello de' Nazarei, il quale consisteva particolarmente nell'astenersi per un dato tempo dal vino e da qualunque altra cosa atta ad ubbriacare, e di lasciarsi venir lunghi i capelli, il che presso gli antichi era segno di lutto e di penitenza.

  A214000094 

 Esso era un uomo eloquente e profondamente istruito nella Sacra Scrittura.

  A214000100 

 Era pure accaduto che un giovine aveva commesso grave peccato con sua matrigna.

  A214000101 

 Demetrio ne era l'artefice principale, è con ciò somministrava lavoro e sostentamento alle famiglie di molti operai.

  A214000101 

 Egli era in Efeso quando si destò contro di lui una terribile persecuzione per arte di un orefice chiamato Demetrio.

  A214000103 

 Alcuni falsi predicatori si diedero a screditar s. Paolo e le sue predicazioni asserendo che la dottrina di lui era diversa da quella degli altri Apostoli e che la circoncisione e le cerimonie della legge di Mosè erano assolutamente necessarie.

  A214000108 

 Quel discepolo espose al santo Apostolo come la sua letterà {80 [246]} aveva prodotto salutari effetti tra i Cristiani di Corinto, che il nome di Paolo era carissimo a tutti e che ognuno ardeva del desiderio di presto vederlo.

  A214000109 

 Avendo poi inteso che quel giovane, scomunicato nella sua prima lettera, si era sinceramente convertito, anzi udendo da Tito che il dolore lo aveva quasi spinto alla disperazione, il santo Apostolo raccomandò di usargli riguardo, lo assolvette dalla scomunica, e lo restituì alla comunione dei fedeli.

  A214000109 

 Colla lettera raccomandò molte cose a viva voce da comunicarsi per mezzo di Tito che ne era il portatore.

  A214000112 

 Aquila con altri suoi amici, avendo inteso che era cessata la persecuzione, eransi di nuovo recati a Roma.

  A214000112 

 Essa era portata da una diaconessa ovvero monaca di nome Feba, che l'Apostolo raccomanda molto presso ai fratelli di Roma.

  A214000112 

 In questa lettera s. Paolo non parla di s. Pietro perchè esso era occupato nella fondazione di altre chiese.

  A214000114 

 Accadde che la vigilia della partenza di Paolo, era primo giorno della settimana, cioè giorno di Domenica, in cui i fedeli solevano radunarsi per ascoltare la parola di Dio ed assistere ai divini sacrifizi.

  A214000115 

 Mentre tutti erano intenti al ragionamento di Paolo, un giovanetto di nome Eutico, o per desiderio di vedere l'Apostolo o per poterlo meglio ascoltare era montalo sopra una finestra e si assise sul davanzale.

  A214000115 

 Paolo, che era per partire all'indomani, prolungò il discorso a notte alquanto avanzata e per illuminare il cenacolo erano state accese molte lampade.

  A214000120 

 Il giorno dopo giunsero a Rodi, isola molto celebre specialmente pel suo colosso, che era una statua di straordinaria altezza e grossezza.

  A214000125 

 Ciò detto partirono alla volta di Gerusalemme con un certo Mnasone che era stato discepolo e seguace di G. Cristo.

  A214000126 

 Il giorno dopo andarono a visitare il Vescovo della città, che era s. Giacomo il Minore, presso cui eransi pure radunati i sacerdoti primarii della Diocesi.

  A214000128 

 Si recò nel tempio e la funzione era sul finire, quando alcuni Giudei venuti dall'Asia eccitarono il popolo contro di lui gridando: aiuto Israeliti, aiuto.

  A214000129 

 I sediziosi vedendo le guardie cessarono di percuotere Paolo e lo consegnarono al tribuno, che fattolo legare ordinò che fosse condotto nella torre Antonia, che era una fortezza ed un quartiere di soldati vicino al tempio.

  A214000129 

 Lisia, tale era il nome del tribuno, desiderava di sapere il motivo di quel tumulto, ma nulla potè sapere, perchè le grida e gli schiamazzi del popolo soffocavano ogni voce.

  A214000135 

 Queste parole fecero nascere gravi dissensioni tra gli uditori; chi era contro di Paolo, chi a favore di lui.

  A214000140 

 Da questa disperata risoluzione comprese Lisia che il ritenere più a lungo Paolo in Gerusalemme era lasciarlo in pericolo, da cui forse non lo avrebbe potuto salvare.

  A214000141 

 Ti mando quest'uomo che, preso dai Giudei, era sul punto di essere da loro ucciso.

  A214000141 

 Volendo poi informarmi qual delitto avesse commesso lo condussi nel Sinedrio, e trovai che egli era accusato per conto di certe gare di religione.

  A214000144 

 inteso come egli era di Tarso, io, dissegli, ti ascolterò quando saranno giunti i tuoi accusatori.

  A214000148 

 Qualche tempo dopo il Governatore forse per appagare sua moglie, che era Giudea, fece venire Paolo alla sua presenza per udirlo a parlare di religione.

  A214000149 

 Erano omai due anni da che il santo apostolo era tenuto prigione, quando a Felice succedette un altro governatore di nome Festo.

  A214000150 

 Questo appello del nostro Apostolo era giusto e secondo le leggi romane; perciocchè quel governatore dimostravasi {107 [273]} disposto a dare un cittadino romano, conosciuto innocente, in potere degli Ebrei, che a qualunque costo il volevano morto.

  A214000152 

 Egli era venuto con sua sorella, di nome Berenice, a fare i dovuti complimenti al nuovo governatore della Giudea.

  A214000160 

 Il centurione, che li accompagnava, si accorse tosto che Paolo non era uomo volgare, e ammirandone le virtù cominciò a trattarlo con riguardo, e sbarcati a Sidone gli diede piena licenza di visitare gli amici, trattenersi con essi e ricevere qualche ristoro.

  A214000161 

 Da Sidone navigarono lungo le coste dell'isola di Cipro, e poichè il vento era alquanto contrario, traversarono il mare della Cilicia e della Panfilia, che è una {113 [279]} parte del Mediterraneo, e giunsero a Mirra città della Licia.

  A214000162 

 Si pentirono allora di non aver secondato il consiglio di Paolo, ma era tardi.

  A214000164 

 Era la mezzanotte, quando nel buio delle tenebre parve ai marinari di avvicinarsi a terra.

  A214000169 

 Or mentre li metteva sopra il fuoco, una vipera che era dentro intorpidita dal freddo, scossa dal calore saltò fuori e coi denti si attaccò alla mano di Paolo.

  A214000170 

 Aspettarono un bel pezzo e veduto che nulla gli avveniva di male, cangiato il giudizio in contrario, dicevano che Paolo era un qualche Dio disceso dal cielo.

  A214000172 

 Il governatore dell' Isola, che era un principe di nome Publio, uomo molto ricco, come seppe il modo maraviglioso con cui que' forestieri erano stati salvati dalle acque, e informato o essendo stato testimonio del miracolo della vipera, egli mandò ad invitare Paolo e i suoi compagni che erano colà approdali in numero di 276.

  A214000175 

 Quivi il Vangelo era già stato predicalo da s. Pietro, il quale vi aveva ordinato vescovo s. Marciano.

  A214000181 

 Le novelle dell'arrivo del grande Apostolo in Italia erano già pervenute a Roma, ed i fedeli di quella città, bramosi di conoscere in persona l'autore della famosa lettera che loro era stata scritta da Corinto, vennero a incontrarlo fino al Foro di Appio, oggidì Fossa nuova, che è una citta distante circa 50 miglia da Roma.

  A214000182 

 Ivi la fede cristiana, come si è detto, era già stata predicata da san Pietro, il quale da diciotto anni vi teneva la sede Pontificia.

  A214000183 

 Il nome di quell'illustre romano era Afranio Burro, di cui la storia fa molto onorevole menzione.

  A214000183 

 Paolo giunto a Roma fu consegnato al prefetto del pretorio, cioè al generale delle guardie pretoriane, così appellate perchè era loro special cura di custodire la persona dell' imperatore.

  A214000183 

 Paolo però aveva sempre al braccio la catena quando era in casa; che se usciva, la catena che legavagli il braccio, passava dietro a tenergli seco legato il soldato che lo accompagnava; di maniera che quel soldato era sempre attaccato con Paolo per la medesima catena.

  A214000187 

 Tale era il desiderio di ascoltare e tale l'ansietà di predicare, che il discorso di Paolo fu prolungato da mattina fino a sera.

  A214000191 

 Il santo Apostolo esprime egli medesimo la grande sua consolazione pel progresso che faceva il Vangelo durante la sua prigionia scrivendo ai fedeli di Filippi: Quando voi, o fratelli, avete saputo che io era tenuto in prigione a Roma, ne avrete provato pena, non tanto pel conto della mia persona, quanto per la predicazione del Vangelo.

  A214000192 

 Egli era medico, pittore e scultore.

  A214000193 

 Due fatti sono specialmente memorabili nella vita di questo santo Apostolo mentre era prigione in Roma.

  A214000195 

 Come poi intesero che Paolo era tenuto prigioniero a Roma, s'immaginarono che fosse nel bisogno, perciò fecero una considerevole colletta; e perchè riuscisse più cara ed onorevole la inviarono per mano di S. Epafrodito loro vescovo.

  A214000196 

 Questo santo prelato giunto a Roma trovò Paolo che non solo aveva bisogno di sussidii pecuniarii ma di assistenza personale; poichè egli era andato soggetto a grave infermita cagionatagli dalla prigionia.

  A214000197 

 I Filippesi come seppero che Epafrodito era mortalmente ammalato furono immersi nella più profonda costernazione.

  A214000199 

 Questo Filemone era stato guadagnato alla fede da S. Paolo, e corrispose così bene alla grazia del Signore che egli era considerato come modello dei cristiani, e la sua casa era chiamata chiesa perchè era sempre aperta per le pratiche di pietà e per {134 [300]} l'esercizio della carità verso i poveri.

  A214000206 

 Epafra di cui parla qui s. Paolo era stato da lui convertito alla fede, quando predicava nella Frigia.

  A214000210 

 Lo zelo del nostro Apostolo era instancabile, e poichè le sue catene lo tenevano a Roma, egli s'ingegnava o di mandare i suoi discepoli o scriveva lettere ovunque ne avesse conosciuto il bisogno.

  A214000216 

 Il suo scopo era di consolarli e premunirli contro alle seduzioni di alcuni altri Giudei.

  A214000217 

 Egli era giunto fino a far assassinare sua madre.

  A214000217 

 Erano già scorsi quattro anni dacchè il santo Apostolo era tenuto in prigione; due li aveva passati in Cesarea, due a Roma.

  A214000219 

 Era morto il governatore Festo; il suo successore non era ancora entrato in carica: i Giudei approfittarono di quell'occasione per portarsi in folla dal sommo sacerdote, chiamato Anano, figlio di quell' Anna, e cognato di quel Caifasso che avevano fatto condannare il Salvatore.

  A214000220 

 La storia ci dice che egli pregava con tale assiduità che la pelle dei suoi ginocchi era divenuta come quella del cammello.

  A214000220 

 Non beveva nè vino nè altro liquore che potesse ubbriacare; era rigidissimo nel digiunare, parco nel mangiare, nel bere e nel vestirsi.

  A214000220 

 Riusciti a farlo condannare temevano {145 [311]} grandemente il popolo che lo amava qual tenero padre e si specchiava nelle sue virtù; ed era da tutti nominato il Giusto.

  A214000229 

 Egli fu come il sole che illumina tutto il mondo dall' oriente all' occidente sicchè piuttosto a Paolo era mancato mondo e popoli da convertire, che Paolo sia mancato ad alcuno degli uomini.

  A214000229 

 Questa è la misura del suo zelo e della sua carità.» Mentre Paolo era occupato nelle fatiche dell' apostolato, seppe che in Roma era scoppiata una fiera persecuzione sotto all'impero di Nerone.

  A214000230 

 A questi che si erano quasi sempre dimostrati ostinati predicava imminente l' adempimento delle profezie {150 [316]} del Salvatore, con cui era predetta la distruzione della città e del tempio di Gerusalemme colla dispersione di tutta quella nazione.

  A214000233 

 Con s. Paolo era eziandio venuto a Roma s. Pietro, che da 25 anni ivi teneva la sede della cristianità.

  A214000233 

 Esso era eziandio andato altrove a predicare la fede, e come fu informato della persecuzione suscitata contro ai Cristiani ritornò tosto a Roma.

  A214000237 

 Essendo costui venuto a Roma ed avendo inteso {154 [320]} che Paolo, suo antico maestro e padre in Gesù Cristo, era in carcere, io andò a trovare e si offerì di servirlo.

  A214000238 

 Intanto Nerone ritornò da Corinto tutto indispettito perchè l'affare dell'istmo non era riuscito.

  A214000238 

 Primieramente egli fu battuto colle verghe, e mostrasi ancora in Roma la colonna a cui era legato quando sostenne quella flagellazione.

  A214000238 

 Questa battitura era l'apparecchio per essere di poi decapitato.

  A214000239 

 Paolo era condannato a morte perchè aveva oltraggiato gli Dei; per questo solo titolo era permesso di tagliare la testa ad un cittadino romano.

  A214000242 

 Egli è certo che il primo a cui egli dovette render grazie fu santo Stefano al quale dopo Gesù era debitore della sua conversione e della sua salvezza.

  A214000244 

 In quei primi tempi era grandissima la sollecitudine dei Cristiani per raccogliere e seppellire i corpi di coloro che davano la vita per la fede.

  A214000245 

 Ciò era solamente nòto ai Cristiani, i quali lo tenevano segreto come il più caro tesoro, e gli rendevano quel maggior onore che potevano.

  A214000245 

 Quantunque i Gentili sapessero che il corpo di Paolo era stato seppellito dai Fedeli non poterono però mai saperne il luogo.

  A214000247 

 Questa grande riverenza era molto accresciuta {160 [326]} dai continui miracoli che a quel sepolcro si facevano.

  A214000252 

 Era di statura piccolo, di complessione forte e robusta, e ne diedero prove le lunghe e gravi fatiche da luii sostenute nella sua carriera, senza essere mai stato ammalato ad eccezione dei mali cagionatigli dalle catene e dalla prigionia.

  A214000252 

 Paolo era di aspetto e di presenza non molto avvenente, siccome dice egli stesso.

  A214000253 

 Egli era versatissimo nella scienza della religione Ebrea.

  A214000253 

 Era profondamente erudito nelle sacre scritture, e tale scienza aiutata dai lumi dello Spirito Santo e dalla carità di G. C. lo rese quel grande Apostolo che fu soprannominato il dottore dei Gentili.

  A214000253 

 Era tale il suo coraggio e la sua fermezza che traeva forza e vigore dalle stesse difficoltà e dai pericoli.


don bosco-vita di s. policarpo.html
  A215000001 

 È vero che Dell'esporre le azioni dei Papi abbiamo più volte avuto occasione di parlare di questo luminare della Chiesa; tuttavia ci sembrò conveniente che di lui si parlasse più appositamente: che anzi giustizia voleva, che, per quanto era in noi, procacciassimo di rendere ai meriti di questo gran martire tutto l'onore che si deve, ravvivando la divozione dei fedeli verso di un santo il quale e colle sue fatiche episcopali e collo spargimento del suo sangue tanto fece per quella Chiesa di cui siamo figli.

  A215000002 

 E prima di S. Girolamo, S. Policarpo era stato lodato diffusamente e dal suo discepolo S. Ireneo nella lettera a Fiorino, e da Eusebio di Cesarea nella sua storia ecclesiastica (anno VII dell'impero di Marco Aurelio) e dalla Cronaca di Alessandria d'Egitto.

  A215000002 

 Non appena questo santo vescovo ebbe finita la sua carriera episcopale col morire per Gesù Cristo, che la chiesa di Smirne, di cui egli era stato pastore per tanti anni, scrisse una lettera a tutte le altre chiese, nella quale descrive minutamente il suo martirio.

  A215000003 

 Questi le aveva imparate da S. Ireneo, che era stato, (come lo vediemo a suo tempo) discepolo di San Policarpo, conciossiachè esso Cajo avesse conversato con S. Ireneo.

  A215000004 

 Pionio soggiugne, che S. Policarpo stesso gli era apparso e gli aveva rivelato, essere sua intenzione, che la sua vita scritta da Socrate, e che era caduta in dimenticanza, fosse richiamata in memoria; e che Pionio dalle cose rivelategli in quell' apparizione, potè esaminare la verità di quanto Socrate aveva scritto.

  A215000006 

 5), quindi ne viene in conseguenza che questo Stratea era fratello di Timoteo.

  A215000006 

 E siccome questi mostrava una grande inclinazione alla pietà, ed era docile assai e modesto, così ella gli prese amore di madre: ed avendo dovuto assentarsi da casa per qualche tempo, lo fece amministratore generale e dispensiere d'ogni suo avere.

  A215000006 

 Egli era figliuolo di Eunice, la cui {7 [103]} madre era quella Loide, che l'apostolo commenda nella sua prima lettera a Timoteo (cap.

  A215000006 

 Smirne, città della Ionia nell'Asia minore, e situata sul mare mediterraneo, era a quei tempi rinomatissima per bellezze e per commercio.

  A215000007 

 Ed egli lasciandosi vincere dalla pietà, loro distribuiva olio, vino, pane e danaro, confidando che la sua padrona non lo avrebbe a male, veggendo che essa era di cuore assai pio e inclinato al bene.

  A215000009 

 Era così modesto, che se alcuno fissava in lui gli occhi, la sua verecondia ne pativa: e si guardava attentamente da coloro che erano vani e ciarlieri; che se non li poteva schivare, procurava di parlare solo quanto bastava alle regole della prudenza, e poi taceva.

  A215000009 

 Quantunque giovane, aveva nell' aspetto la serietà di un uomo maturo, e {11 [107]} nel camminare era grave, e come di persona avanzata in età, e il cuore aveva pienamente libero da ogni affetto alle cose terrestri.

  A215000010 

 Era cosi caritatevole, che quando fuori di città incontrava poveri, specialmente vecchi, che portavano legna al mercato, egli sentendo compassione della loro fatica, loro dimandava se speravano di vendere quella legna appena che fossero entrati in città.

  A215000012 

 A quei tempi era vescovo di Smirne un certo Bucolo, il quale accortosi della pietà, della modestia e purità e altre belle doti di Policarpo, e veduto come esso desiderasse ardentemente d'istruirsi nelle scienze sacre, gli prese un amore singolare e lo guardava come suo figlio.

  A215000013 

 Era infine obbligo dei diaconi il ricevere le oblazioni dei fedeli, e con queste sovvenire alle necessità dei poveri, specialmente quando erano ammalati, e sovrattutto aiutare le vedove e gli orfani.

  A215000013 

 Era loro dovere l'istruire non solo i fedeli, ma anche gli idolatri, che mostravano inclinazione a farsi cristiani: epperò era necessario che conoscessero a fondo tutte le dottrine del S. Vangelo, e sapessero esporle bene e con frutto di chi li ascoltava.

  A215000013 

 Era pure loro dovere lo assistere alla celebrazione dei santi misteri, lo invigilare che nei luoghi sacri ogni cosa procedesse con ordine, lo amministrare il santo Battesimo, il portare il SS. Viatico agli infermi, visitare i cristiani che erano in carcere per causa della fede, e loro procurare tutti i soccorsi spirituali e corporali che loro occorrevano.

  A215000013 

 L'uffizio dei diaconi a quei tempi era assai {14 [110]} più importante, che non è al presente.

  A215000014 

 Fatto diacono, confermò pienamente colla sua santa condotta le speranze concepite da lui; e mostrandosi pieno dello stesso spirito, di cui era stato ripieno il diacono S. Stefano, con gran libertà confatava i Giudei, i Gentili e gli Eretici, e arrendendoci alla persuasione del suo {16 [112]} vescovo, benchè per modestia vi sentisse gran ripugnanza, fecesi pure a predicare i santi misteri agli stessi cattolici.

  A215000015 

 V'era però un solo, che si opponeva, e che contrastava al desiderio comune; e questi era Policarpo, che quanto più era realmente degno di quell'onore, altrettanto se ne riputava indegno.

  A215000015 

 [3] Bucolo faceva tanta stima di Policarpo, che avrebbe voluto ordinarlo sacerdote molti anni prima, se le leggi della Chiesa non gliel' avessero proibito: ma subitochè questi arrivò all'età fissata, che a quei tempi era verso i 30 anni, e i capelli, che già incominciavano a imbianchire erano prova, ch'esso era uomo maturo, Bucolo si fece premura di promuovere il suo caro discepolo alla dignità altissima e sovrumana di sacerdote di Gesù Cristo.

  A215000017 

 La qual còsa recò tanta gioia al buon vecchio, che quando era sul morire, si prese la mano di Policarpo, e se la pose sul petto e poi sul volto, per mostrargli com'egli trasmettesse a lui il potere di fare tuttociò ch'egli aveva fatto colle facoltà dell' anima e del corpo per la gloria di Dio.

  A215000017 

 Ma venuta l' ora di rendere gli ultimi uffizii al vescovo defunto, e portatone il cadavere al cimitero della Basilica detta Efesiaca, tutti concordemente fecero istanza a Policarpo che celebrasse la messa in suffragio dell'anima del loro pastore; il che era un dirgli che volevano lui per successore.

  A215000017 

 Quei che erano presenti alla morte del loro pastore già cominciavano a tenere tra loro ragionamenti sull'eleggergli per successore Policarpo, benchè questi non vi pensasse per nulla, come quegli, la cui mente era del continuo assorbita dalle cose eterne.

  A215000019 

 Appena fu consacrato, incominciò ad esercitare il suo uffizio col predicare al popolo che era accorso alla sua elezione, e nella predica, dopo avere parlato della difficoltà estrema che incontrasi nel compiere esattamente gli obblighi di vescovo, si raccomandò caldamente alle preghiere di tutti, ed esortò i sacerdoti e diaconi della sua diocesi ad aiutarlo col loro zelo nel grave incarico.

  A215000022 

 Mentre era vescovo, ebbe la consolazione di dare ospitalità al suo caro condiscepolo s. Ignazio, vescovo di Antiochia, quando questi essendo tratto a Roma, per essere esposto alle fiere, ebbe da soffermarsi a Smirne.

  A215000023 

 A quei tempi simile viaggio era assai lungo e faticoso per tutti, ma lo era assai più per Policarpo, che allora già toccava oltre i 90 anni dell'età sua.

  A215000023 

 Questo Santo ci narra, che il suo maestro fece un viaggio a Roma per ristabilire la pace della Chiesa, la quale era alquanto turbata da ciò, che non tutti andavano d'accordo sul giorno in cui dovevasi celebrare la solennità della Pasqua: mentre altri la celebravano il giorno 14 della luna di marzo, in qualunque dì della settimana esso potesse cadere, e altri la celebravano la domenica seguente, secondo la pratica introdotta da s. Pietro ed osservata costantemente a Roma.

  A215000024 

 Il suo attaccamento alla fede cattolica, e il suo orrore per gli eretici era tale, che un dì mentre era in Roma l'eretico Mansione, essendosi avvicinato al santo vescovo, e avendo osato domandargli: «Mi conosci tu, e sai tu chi io sono?» S. Policarpo immantinenti risposegli: «si, ti conosco, e bene assai, imperocchè io so che tu sei il primogenito di Satanasso».

  A215000025 

 Questo era uno dei punti essenzialissimi, sui quali s. Policarpo era pieno di attività e di fuoco, cioè il procurare che i cattolici conservassero la fede illibata, e per conseguenza stessero lontani dagli eretici.

  A215000025 

 Tale incontro lo colpì di tal timore, che immantinenti uscì, affermando, che siccome là entro era Cerinto, nemico della verità, così vi correva gran pericolo che l'edifizio crollasse in un istante e cadesse a terra.

  A215000027 

 Dalle quali parole del nostro Redentore vedesi chiaro come s. Policarpo menava vita povera assai, mentre era ricco di meriti, ed era come nel crogiuolo della tribolazione, per parte degli idolatri e degli eretici, che lo perseguitavano a morte.

  A215000027 

 Ma egli era fermo nel servizio di Dio, e pronto a tutto patire, e a morire mille volte piuttosto che tradire la fede, o mancare al suo dovere.

  A215000027 

 [5] della chiesa di Smirne scrivi: queste cose dice Quegli che è il Primo e l'Ultimo, era morto ed ora è vivo; io conosco la tua tribolazione, e la tua povertà; ma tu sei ricco: e tu sei bestemmiato da coloro che chiamano se stessi giudei

  A215000031 

 Altri giunsero a tale costanza, che nè una parola nè un gemito uscì loro di bocca: e tutti questi martiri di Cristo, generosi oltre modo, ci mostrarono che, mentre la loro carne si trovava fra i tormenti, le loro anime in certo modo erano lontane; o piuttosto Cristo era presente e conversava con loro; ed essi obbedendo alla grazia divina, disprezzavano le torture di questo mondo, e col patire di un'ora, si riscattavano dai tormenti eterni.

  A215000031 

 Il fuoco era per essi quasi un ristoro della crudele carnificina che avevano subito: imperocche la sola cosa che essi avevano in mente, era di schivare l'eterno incendio che non si spegne mai; e cogli occhi della mente già vedevano i beni che sono riservati a chi persevera.

  A215000032 

 Un certo Germanico, d'animo generosissimo, combattendo da valoroso contro le bestie feroci, colla sua costanza infuse coraggio in chi era di cuor pusillanime.

  A215000033 

 «Ma un certo cristiano per nome Quinto, che era venato di fresco dalla Frigia, vedute le fiere si sentì venir meno il coraggio; e questi di sua spontanea volontà aveva esposto se stesso ed altri al martirio: e il Proconsole esortandolo con molte ragioni, lo indusse a giurare per gli Dei, e a loro offrire sacrificio.».

  A215000035 

 Aspettandosi coloro, che lo cercavano, {32 [128]} Policarpo passò ad un' altra casuccia; e subito si presentarono coloro che ne indagavano i pàssi; e non trovandolo, si impadronirono di due giovanetti, dei quali uno costrettovi dai tormenti scopri il luogo ove era Policarpo.

  A215000035 

 Molti però lo persuasero di allontanarsi; ed egli si ritirò in una casa di campagna non lungi dalla città, ove fermossi con pochi, e dì e notte non fece altro che pregare per le chiese di tutto il mondo, come era il suo costume.

  A215000038 

 Del resto grande era il tumultuare della moltitudine per aver udito che Policarpo era stato preso.

  A215000038 

 Nell'anfiteatro vi era un grandissimo tumulto, sicchè non era possibile udire alcuna cosa.

  A215000039 

 «Policarpo dicendo queste ed altre cose simili, si riempì di fiducia e di gaudio, e tanta era la grazia che gli compariva sul volto, che non solo non si perdeva d'animo, nè si turbava per le cose che gli erano state dette; ma per contro lo stesso Proconsole ne era maravigliato.».

  A215000040 

 Dicendo queste cose, facevano schiamazzi, e pregavano Filippo governatore dell'Asia, che mandasse un leone contro di Policarpo; ma Filippo rispose che ciò non gli era permesso, perchè i giuochi delle fiere erano già terminati.

  A215000042 

 Imperocchè quanto usciva dalla bocca di lui, o era già stato adempito o certo doveva adempirsi.

  A215000048 

 Egli pare assai verisimile che il martirio di s Policarpo accadesse il 26 marzo, nel dì del sabato santo, nell'anno 169 dell'era cristiana, essendo il santo vescovo in eta di anni 102.

  A215000049 

 Anche s. Giovanni benchè fosse l'apostolo della carità, pure aveva gli eretici in tanto orrore, che non volle {44 [140]} rimanersi nel bagno in cui era entrato, subitochè seppe che dentro vi era l'eretico Cerinto, e s. Policaipo disse all'eretico Marcione, che esso conosceva in lui il primogenito di Satanasso.


don bosco-vita di san martino vescovo di tours.html
  A216000007 

 Questo Santo glorioso, che tanto faticò perla predicazione del Vangelo; che operò tanti prodigi per diffondere la fede di Cristo fra gli idolatri e conservarla fra gli eretici mentre era mortale in terra; ora che è Beato in cielo {VII [395]} si degni volgere uno sguardo pietoso sopra di noi, e ci ottenga da Dio perseveranza e coraggio da poter vivere e morire nella santa cattolica religione, unica vera, unica santa, unica confermata da miracoli, unica che in ogni tempo abbia avuto uomini santi, e fuori della quale niùno può salvarsi.

  A216000009 

 Egli era nato l'anno 310 nella città di Sabaria nella Pannonia (oggidì Zombateli nell'Ungheria).

  A216000009 

 Suo padre era ascritto nella milizia Romana, e giunse a divenir tribuno di una legione; carica che in quel tempo era una delle prime nell'armata poco presso come presentemente i colonnelli.

  A216000010 

 Martino era di un'indole buona, e fin da quella età sapeva già affezionarsi i fanciulli ben educati, e schivar destramente coloro che nelle loro azioni, o discorsi si danno a conoscere scostumati.

  A216000012 

 In quel medesimo tempo Costantino era divenuto padrone di tutto il Romano impero, e dopo aver fatto cessare le persecuzioni contro ai Cristiani, egli stesso professava pubblicamente il Cristianesimo.

  A216000013 

 Egli reputava di servire a Dio adempiendo i suoi doveri; era umile cogl'inferiori, affabile e liberale coi poveri, compassionevole e misericordioso con tutti.

  A216000013 

 Seppe egli guardarsi da quei vizi in cui pur troppo è solita a cadere la gente di guerra; si studiava di acquistarsi l'affetto e la stima di tutti quelli che vivevano con lui; era così sobrio e moderato nel vitto che pareva un monaco, non un soldato.

  A216000014 

 Il maggior suo piacere era di poter coprire i nudi, nella qual opera di pietà è molto memorabile il fatto seguente.

  A216000014 

 Il misero non era stato esaudito da veruno di loro.

  A216000014 

 Or avvenne che l'esercito, in cui era Martino, passando per la città di Amiens, un poverello tremante, quasi {13 [401]} nudo e colle carni esposte alla rigidezza dell'aria chiese qualche soccorso da quei soldati.

  A216000022 

 Ma Iddio pietoso che chiama tutti gli uomini alla conoscenza della verità, nella {19 [407]} guisa che mandò Pietro a battezzare il Centurione e la sua famiglia, fece altresì conoscere a Martino come era volontà sua che egli si recasse in patria onde lavorare per la conversione de' suoi genitori.

  A216000022 

 Una cosa doleva grandemente all'animo del nostro santo; ed era il pensare che la sua patria e i suoi genitori medesimi fossero involti negli errori del gentilesimo.

  A216000023 

 Mentre il conduceva, era pieno di stupore rimirando la serenità che traspariva dal volto di Martino, e a poco a poco deposta la solita sua aria feroce, quasi provasse compassione per lui e volesse consolarlo, cominciò a dimandargli chi fosse e dove andasse.

  A216000024 

 Il Signore che vuole la conversione e non la morte del peccatore compiè l'opera sua; quel ladrone lasciò i suoi compagni, abbracciò la vita religiosa, e fu egli medesimo che raccontò quanto era avvenuto tra lui e Martino, quando nel trapassar le Alpi cadde tra le mani degli assassini.

  A216000028 

 Contento egli, che ad esempio degli Apostoli era stato degno di patire qualche cosa pel nome di Gesù Cristo, preso il cammino verso la Francia.

  A216000030 

 Ma giunto in Italia intese che in Francia le cose di religione erano sossopra, e quello che gli cagionò sensibile afflizione fu che lo stesso s. Ilario era stato perseguitato dagli eretici e per loro arte mandato in esiglio.

  A216000035 

 S. Martino tutto ansioso di rivedere il {26 [414]} suo amico e maestro, portossi a Roma sperando di poterlo quivi trovare: ma il santo vescovo era partito quando egli giunse colà.

  A216000035 

 Uno era qual figlio che dopo lunghi sospiri giunge a rivedere suo padre; l'altro era qual padre che appagava i suoi desiderii nel rivedere un figlio amato e adorno di tante virtù.

  A216000037 

 Mentre Martino per motivo del divin servizio era da tre giorni lontano da casa, quel suo discepolo fu assalito da una febbre violenta, e contro ad ogni aspettazione fu tolto di vita senza che potesse ricevere il battesimo.

  A216000039 

 Come l'anima sua fu separata dal corpo si presentò al tribunale del Giudice supremo, ed era stata condannata ad una spaventevole prigione: ma avendo due angeli detto quell'anima essere appunto quella per cui pregava Martino, egli (il divin Giudice) comandò loro di rimetterla a ravvivare il corpo, e farne un presente al servo di Dio, per cui, con suo contento, videsi tornare in vita.

  A216000041 

 Mosso a compassione ricerca quale ne sia la causa, e gli fu risposto che un servo di quel signore con un laccio si era tolta la vita.

  A216000043 

 Ma la loro disapprovazione fu giudicata una pazzia, perchè quanto dicevano in suo discredito era appunto quello che formava il più bello elogio di lui e lo rendeva degno del vescovado.

  A216000044 

 Fra quei monaci niuno riteneva cosa propria: tutto si metteva in comune: non era permesso nè di comperare, nè di vendere.

  A216000049 

 Quindi ordinò agli uccelli di andarsene, e quegli animali irragionevoli furono immediatamente obbedienti alla voce di quell'uomo, cui la morte medesima era sottomessa, e tutti volarono via.

  A216000050 

 Ciò che reca particolar maraviglia si è che mentre il suo cuore era intento a far bene agli altri, egli stesso coi detti e coi fatti dimostrava che non usciva mai dalla presenza di Dio.

  A216000052 

 A tal vista di pecorelle traviate e smarrite, pensando che per quelle era inutile la Passione e morte del Salvatore, il santo Prelato si sentì profondamente commosso, ed animato dallo Spirito del Signore si pose a predicar loro la parola di Dio, esortandoli a non differire di usare i mezzi necessarii per conseguire la loro eterna salute.

  A216000052 

 Costoro alla fama del Santo uscendo dalle loro case correvano in folla per vederlo; era tanta la moltitudine dei contadini, che si vedea una vasta pianura tutta coperta di gente.

  A216000053 

 Mentre stava così ragionando si presentò una donna alla quale poco prima era morto il figliuolo unico.

  A216000054 

 Niuna cosa vi era che fosse capace di fargli ostacolo; non le fatiche dei viaggi, nè le persecuzioni dei gentili, non le opposizioni dei falsi Cristiani.

  A216000059 

 Saputosi il suo arrivo a Milano ed il motivo per cui era venuto, l'imperatore, d'indole severa, eccitato da sua moglie che professava l'eresia d'Ario, diede ordine che Martino non fosse ammesso alla sua presenza; e ciò faceva per torgli l'occasione di fargli la grazia che domandava.

  A216000061 

 [5] dall'imperatore Massimo: Costui era stato proclamato imperatore nella Gran Brettagna dalle legioni romane coll'uccisione di Graziano, cui sarebbe toccato l'impero, ed erasi impadronito delle Gallie e di tutta la Spagna.

  A216000062 

 S. Martino che era tutto carità non voleva che si venisse a questa strage, e andò a presentarsi all'imperatore medesimo dimandando perdono pei primi, e facendo vive istanze che non si mandassero in Ispagna gli uffiziali destinati contro ai Priscillianisti, perchè, egli diceva, {47 [435]} sotto a tale pretesto saranno eziandio perseguitati que' buoni cattolici, che menano vita penitente, come se appartenessero a quella setta, ed anche perchè la Chiesa di Gesù Cristo desidera e procura la conversione degli eretici e non la loro morte.

  A216000063 

 Massimo protestò di non avere accettato l'impero se non perchè vi era stato sforzato dall'esercito; che le sue fortunate imprese parevano manifestare la volontà di Dio, e che di tutti i suoi nemici neppure uno era stato ucciso ad eccezione di quelli che avevano perduta la vita in battaglia.

  A216000067 

 Il molivo che lo allontanava dal trattare con Itacio era il sentimento barbaro con cui voleva persuadere l'imperatore ad uccidere gli eretici, e Martino desiderava persuaderli e convertirli secondo ciò che Dio dice nella Bibbia: {51 [439]} non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva.

  A216000067 

 Intanto il vescovo Itacio, che godeva il favore dell'imperatrice, indispettito perchè Martino faceva andare a vuoto i suoi disegni e mosso eziandio all'invidia dalle accoglienze che egli riceveva alla corte, non poteva soffrire di vedersi co' suoi seguaci separato dalla comunione di sì grande prelato, quale era Martino, e perciò indusse Massimo a negargli le grazie che aveva dimandate se non comunicava con lui e con quelli del suo partito.

  A216000069 

 A questo proposito soleva dire che da quel tempo in poi egli provava maggiori difficoltà a far miracoli ed era costretto a fare più lunghe preghiere che non faceva prima per discacciare gli spiriti maligni.

  A216000070 

 Costui da giovanetto era stato ricevuto nel monastero di s. Martino ed aveva menato una vita molto edificante.

  A216000072 

 Vi fu chi lo voleva persuadere a fare il dovuto risentimento, a cui Martino soleva rispondere: Cristo ha tollerato Giuda, e perchè io non tollererò Brizio? Anzi dalla sopraddetta visione avendo conosciuto che Brizio era dai demonii incitato contro la sua persona, non cessava di porgere calde preghiere al Signore per la sua conversione.

  A216000074 

 Ma ella era decisa di evitare non solo i pericoli dell'anima, ma fin l'ombra di pericolo.

  A216000076 

 Passando un giorno vicino ad un prato vide che una parte di quello era stata pascolata dai buoi, una altra parte era stata scavata e guasta dai porci, e l'altra parte era intatta e coperta di erbe e di fiori vaghissimi.

  A216000077 

 In un luogo molto discosto dal suo monastero trovò una chiesa con un altare eretto dai suoi predecessori: vicino a quell'altare era stato sepolto un uomo che taluni o per malizia o per troppa credulità pretendevano che fosse un martire.

  A216000081 

 Una volta arrestò la violenza del fuoco, che da un tempio, che egli voleva abbruciare, si era appiccato ad una casa vicina.

  A216000083 

 Egli era divenuto il terrore dei demonii.

  A216000083 

 Egli stesso fu prodigiosamente preservato dall'incendio di sua camera, dove era circondato da fiamme, mentre dormiva.

  A216000083 

 Il demonio disse due volte «ch'egli era Gesù Cristo; ma siccome «l'umiltà è un mezzo efficacissimo per «iscoprire gli artifizi dello spirito maligno, il quale è tutto orgoglio, Martino non tardò a persuadersi che quello «era l'angelo delle tenebre: Gesù Cristo, «egli disse, non ha detto che sarebbe «venuto coperto di porpora, nè coronato di prezioso diadema.

  A216000083 

 Una volta fu guarito istantaneamente da contusioni cagionate da una caduta, per cui era stato quasi sfracellato.

  A216000084 

 Per la qual cosa fu pieno di contentezza, perchè ogni sua azione, ogni parola era stata rivolta a quell'ultimo giorno di vita; anzi verso il finire de' suoi giorni pareva impaziente di essere sciolto dai lacci del corpo per unirsi a Gesù e così ricevere quel gran premio che il Salvatore ha promesso a quelli che lo amano e lo servono in vita.

  A216000085 

 Era già pervenuto all'età di ottantaquattro anni quando gli fu da Dio rivelato essere giunto il tempo di partire di questo mondo ed essere terminato l'esilio di questa misera terra.

  A216000085 

 Si accorse allora essere quello il tempo e il luogo in cui doveva finirei suoi giorni; perciò radunò i suoi discepoli e {64 [452]} loro disse come egli era prossimo al suo fine e doveva lasciarli.

  A216000085 

 Tale era Martino.

  A216000087 

 A cotali parole intenerito il servo di Dio non si potò contenere dal piangere egli pure con loro, perciocchè se grande era l'affetto dei discepoli verso il loro maestro e padre, assai più grande era quello di Martino verso di loro, che formavano la delizia e la consolazione del suo paterno cuore.

  A216000087 

 Iddio voleva dal suo servo questo novello sacrifizio per accrescergli la ricompensa; ma era giunto il tempo che voleva chiamarlo fra beati in cielo.

  A216000088 

 Giaceva egli, come era solito, su la cenere, e sul cilicio; e i discepoli vedendolo nello stato di estrema debolezza lo pregarono con molta istanza che permettesse almeno di essere posto sopra un pagliariccio: «no, egli «disse, non si conviene, o figliuoli, che «il cristiano muoia in altra maniera che «sopra la cenere, e se io non ve ne do «esempio, me ne chiamo in colpa.» Ciò detto ritornò a porsi supino alzando gli occhi e le mani al cielo.

  A216000089 

 Il nemico del genere umano che negli ultimi istanti fa ogni sforzo per guadagnare le anime, non tralasciò di presentarsi anche a Martino per fare l'ultimo sforzo e provare se mai avesse potuto riportare qualche vantaggio in morte contro a colui che era stato il suo flagello in vita.

  A216000089 

 La sua morte avvenne sulla mezzanotte da un sabbato venendo alla domenica, regnando Onorio e Arcadio imperatori, mentre governava la S. Sede san Silverio papa, l'anno 400 dell'era volgare.

  A216000092 

 Il corpo di lui fu deposto in un cimitero dei cristiani vicino al luogo dove era stato sepolto san Graziano.

  A216000098 

 Giosuè essendosi accorto che gli era apparso il principe dell'esercito del Signore, cadde prostrato e lo adorò: Cecidit pronus in terram et adoravit.

  A216000112 

 Una donna da dodici anni era travagliata da flusso di sangue.

  A216000119 

 Lo scheletro conservava la sua forma e la sua posizione; le braccia stavano incrociate dietro le spalle, le gambe riunite, ed una corda che avea servito a legar le mani era aderente al tumulo.

  A216000121 

 Geronimo era nativo dell'Arabia.

  A216000123 

 Ma la sua mente era sempre occupata dalle memorie della religione cristiana ed all'età di pressochè venticinque anni, vinto dalle attrattive della verità che continuamente l'invitava, fece ritorno ad Orano, abiurò l'islamismo, prese in moglie una donna cristiana e visse varii anni nella pratica della religione cattolica e delle virtù delle quali essa è madre feconda.

  A216000125 

 Gli arabi erano in quel tempo padroni di Algeri, ed Alì-Bassà {84 [472]} che ne era il governatore, divenne il padrone di Geronimo.

  A216000126 

 Scoprì ben tosto che il suo schiavo era arabo di nascita, e che si era fatto cristiano e cattolico; e tentò tutti i mezzi, adoperando ogni genere di minacce, di castighi e di promesse seducenti per ridurlo ad apostatare dalla fede; ma Geronimo la antepose sempre alla libertà ed alle ricchezze che gli venìano proferte; ed a tutte le seduzioni e minaccie null'altro rispondeva che queste parole: Io sono cristiano.

  A216000129 

 Chiama Michele di Navarra, che era il capo muratore, ed additandogli un cassone già preparato, ma non ancora pieno di terra.

  A216000130 

 Ciò detto, egli se ne ritornò a Dar-Soulthan, chiamato al giorno d'oggi Djenina, che era in que' tempi il palazzo dei governatori di Algeri.

  A216000131 

 Era prossima la sera; Michele dopo di aver preparato il cassone, raduna tutti gli operai e con essi ritorna alla prigione.

  A216000142 

 Uno spagnnolo chiamato Tamango, che si era reso musulmano prendendo il nome di Diafar, saltò a piè giunti nel cassone sopra Geronimo, afferrò un pestello gridando a tutta gola che gli si apportasse della terra, locchè fu tantosto eseguito.

  A216000144 

 Il cassone era ricolmo di terra, ed il martire rimase per tre secoli nella gloriosa sua tomba.


don bosco-vita di san pietro.html
  A217000004 

 Ma l'autorità di Pietro, secondo le parole del Salvatore, doveva mantenersi visibile fra gli uomini sino alla consumazione de' secoli, e poichè S. Pietro era uomo, e come tale doveva pure cessare di vivere, quindi per legittima conseguenza dovevasi trasmettere a' suoi successori (i Sommi Pontefici) quella stessa autorità che egli aveva da Cristo ricevuta.

  A217000012 

 Era S. Pietro di nascita giudeo, e figlio di un povero pescatore di nome Giona ossia Gioanni, il quale abitava in una città della Galilea detta Betzaida, situata sulla {11 [303]} sponda occidentale del mare di Genezaret, comunemente detto mare di Galilea o di Tiberiade, che in realtà non è altro che un vasto lago di dodici miglia di lunghezza e sei di larghezza.

  A217000014 

 Era in quel tempo invalso il pensiero nella mente di tutti, che fosse imminente la venuta del Messia; anzi taluno andava dicendo che era già nato fra gli Ebrei.

  A217000014 

 La qual cosa era cagione, che S. Pietro usasse la massima diligenza per venirne in cognizione.

  A217000014 

 Siccome Tiberiade era situata ove il Giordano sbocca nel mare di Galilea, perciò molto adattata alla pesca, così San Pietro colà stabilì la sua ordinaria dimora e continuò ad esercitare il mestiere di pescatore.

  A217000015 

 S. Andrea fratello di Simone era dei più fervorosi discepoli di lui.

  A217000020 

 Intanto il popolo, avendo inteso che il Salvatore era venuto colà, si affollava intorno a lui per ascoltare la sua divina parola.

  A217000028 

 Già si avanzava la notte, ed erano ormai giunti al lido, quando levossi una burrasca così terribile, che la nave agitata dalle onde e dal vento era in procinto di affondarsi.

  A217000030 

 A tali parole niuno degli Apostoli ardì parlare; solo Pietro, e per l'impeto del suo amore verso Gesù, e per accertarsi che non era un'illusione, Signore, disse, se siete veramente voi, comandate che {22 [314]} io venga a voi camminando sopra le acque.

  A217000033 

 Dalla città di Cafarnao Gesù era andato nei contorni di Cesarea di Filippo, città non molto distante dal fiume Giordano della di poi Panea.

  A217000033 

 In parecchie occasioni il Divin Salvatore aveva fatto conoscere che aveva disegni particolari sopra la persona di san Pietro; ma non si era ancora spiegato così chiaramente, come noi siamo per vedere nel fatto seguente, che si può dire il più memorabile della vita di S. Pietro.

  A217000036 

 Pietro divinamente inspirato dice: Voi siete Cristo ed era lo stesso che dire: voi siete il Messia promesso da Dio, venuto a salvare gli uomini: siete figlio di Dio vivo, per significare che G. C. non era figliuolo di Dio, come erano le divinità degli idolatri fatte dalle mani o dal capriccio degli uomini, ma figlio di Dio vivo e vero, cioè figlio del Padre eterno, epperciò con Lui Creatore e supremo Padrone di tutte le cose, con che veniva a confessarlo per la seconda persona della SS. Trinità.

  A217000041 

 Pietro, che amava teneramente il suo maestro, inorridì all'udire i mali cui era per essere esposta la sacra di Lui persona, e, trasportato dall'amore che un tenero figlio ha per suo padre, lo trasse in disparte, e prese a persuaderlo, che si recasse lontano da Gerusalemme, per evitare quei mali e conchiuse: lungi da voi, Signore, cotesti mali.

  A217000042 

 Pietro allorchè giunse sul monte; forse stanco dal viaggio, si era posto a dormire cogli altri due; ma tutti in quel momento destandosi videro la gloria del loro divino Maestro.

  A217000043 

 Era un trasporto d'amore pel suo Maestro e un vivo desiderio della felicità.

  A217000043 

 Pietro, come ci attesta il Vangelo, era fuori di sè e parlava senza sapere quai cosa dicesse.

  A217000048 

 Come lo vide il Salvatore, cui ogni cosa era manifesta, lo chiamò a sè e gli disse: dimmi, o Pietro, chi sono quelli che pagano il tributo, sono i figliuoli del re ovvero gli estranei della famiglia del re? Pietro rispose: sono gli estranei.

  A217000048 

 L'apostolo eseguì quanto gli era stato comandato, e dopo qualche intervallo di tempo ritornò pieno di stupore colla moneta indicatagli dal Salvatore.

  A217000051 

 Si volse pertanto a Gesù, e, Maestro, gli disse, e se il nemico ci facesse sette volte ingiuria, e sette volte mi venisse a dimandare perdono, dovrei sede volte perdonare? Gesù, il quale era venuto per mitigare i rigori della legge antica colla santità e purezza del Vangelo, rispose a Pietro che non solamente doveva perdonare sette volte, ma settanta volte sette se tante fossero le offese.

  A217000051 

 Un giorno il divin Salvatore si pose ad ammaestrare gli Apostoli intorno al perdono dei nemici, e avendo detto che si doveva perdonare qualsiasi ingiuria, Pietro rimase pieno di stupore; perciocchè egli era prevenuto, come tutti gli Ebrei, in favore delle tradizioni giudaiche, le {37 [329]} quali permettevano alla persona offesa d'infliggere una pena all'offensore

  A217000052 

 Abbiamo fatto quello che avete comandato, quale adunque sarà il premio che a noi darete? Il Salvatore gradì la domanda di Pietro e mentre lodò il distacco degli Apostoli da ogni terrena sostanza notò che loro era riserbato un premio particolare, perchè dopo di aver lasciate le loro sostanze lo avevano seguito.

  A217000053 

 Uscito quindi Gesù dalla città e passando vicino ad una pianta di fico, {39 [331]} che era stata da lui maledetta, Pietro si maravigliò e avvertì il divin Maestro che quella pianta era divenuta arida e secca.

  A217000054 

 Era quello il giorno primo della Pasqua degli Ebrei, che suole chiamarsi degli azimi.

  A217000054 

 La virtù però che Cristo voleva profondamente radicare nel cuore degli Apostoli era l'umiltà e di questa in molte occasioni diede loro luminosi esempi specialmente la vigilia di sua passione.

  A217000055 

 Giunta la sera di quella notte, che era l'ultima della vita mortale del Salvatore, volendo egli istituire il Sacramento dell'Eucaristia {40 [332]} premise un fatto che dimostra la purezza d'anima con cui ogni cristiano si deve accostare a questo sacramento del divino amore e nel tempo stesso serve a frenare la superbia degli uomini fino alla fine del mondo.

  A217000055 

 Mentre era a mensa co' suoi discepoli, verso il fine della cena, il Signore si leva da tavola, piglia uno asciugatoio, se lo cinge ai fianchi, versa dell'acqua in un catino, mostrando di voler lavare i piedi agli Apostoli che seduti e maravigliati stavano aspettando qual cosa volesse fare il loro Maestro.

  A217000058 

 Essi poi riamavano il Salvatore col più intenso affetto ed erano stretti tra di loro dai vincoli di specialissima amicizia; della quale il medesimo Redentore mostrò di compiacersi perchè era fondata sulla virtù.

  A217000058 

 Si è già potuto osservare {42 [334]} come il divin Redentore portava speciale affetto a questi due Apostoli, ad uno per la sublime dignità a cui era destinato, all'altro per la santità e candidezza de' costumi.

  A217000059 

 Mentre adunque Gesù era a mensa coi suoi Apostoli, alla metà della cena predisse che uno di essi lo avrebbe tradito.

  A217000059 

 Questo diletto apostolo aveva preso posto vicino a Gesù, e la situazione era tale che appoggiava il suo capo sul seno di lui; e il capo di Pietro appoggiavasi su quello di {43 [335]} Giovanni.

  A217000060 

 Dopo l'ultima cena quando Gesù era per uscire dal cenacolo si volse a' suoi apostoli e disse: questa notte è assai dolorosa per me e di gran pericolo per tutti voi: avverranno di me tali cose che voi rimarrete scandalizzati, e non vi parrà più vero quello che avete conosciuto e che ora credete di me.

  A217000063 

 Giunto ad una parte di quel monte detto Getsemani, dove era solito a ritirarsi per far orazione, si allontanò dagli apostoli un tiro di pietra.

  A217000063 

 Pietro, vedutili appena, corse loro incontro per allontanarli, e vedendo che facevano resistenza mise mano alla spada, che era un grosso e lungo coltello, e vibrando un colpo alla ventura tagliò l'orecchio ad un servo del pontefice chiamato Malco.

  A217000065 

 Gesù era dentro nelle mani degli Scribi e de' Farisei che lo avevano accusato a quel tribunale.

  A217000072 

 Mentre il divin Salvatore era strascinato nei varii Tribunali e di poi condotto sul Calvario a morire in croce, Pietro certamente non lo perdette di mira, perchè desiderava di vedere dove andasse a finire quel luttuoso spettacolo.

  A217000072 

 Se non che questa sua umiliazione era appunto {52 [344]} quella che tirava sopra di sè la benignità di Gesù.

  A217000073 

 Con tutto ciò egli non ebbe ardire di entrare, ed inchinatosi alquanto all'imboccatura vide i pannolini in cui era stato avvolto il corpo di Gesù.

  A217000073 

 Poco dopo sopraggiunse anche Pietro, il quale, fossa per l'autorità maggiore che sapeva di godere, fosse perchè era di un carattere più risoluto e pronto, senza fermarsi {53 [345]} al di fuori, discese dentro, lo esaminò in tutte le sue parti, tastò ancora da per tutto, e altro non vide che i medesimi pannolini ed il sudario, avviluppato in disparte.

  A217000073 

 Sull'esempio di Pietro entrò di poi anche Gioanni, il quale fatto il medesimo esame e vedute le medesime cose rimase al pari di lui persuaso che il corpo di Gesù era stato tolto come altri avevano detto.

  A217000078 

 Pietro che in ogni cosa era il più pronto ed ubbidiente, udito quell'ordine salì subitamente nella nave, e da sè solo tirò a terra la rete piena di 153 grossi pesci.

  A217000080 

 Le quali parole vengono a significare che Pietro era sicuro in quel punto della sincerità de' suoi affetti, ma non lo era egualmente per l'avvenire.

  A217000090 

 Ora vediamo come egli abbia cominciato {62 [354]} ad esercitare l'autorità di Sommo Pontefice di cui era stato investito da Gesù Cristo.

  A217000091 

 Dopo l'ascensione dei Salvatore, s. Pietro cogli altri Apostoli si ritirarono nel cenacolo, che era un'abitazione situata sopra la parte più elevata di Gerusalemme detta monte Sion.

  A217000091 

 Egli al par di noi era stato eletto al medesimo ministero.

  A217000093 

 Gettarono pertanto la sorte, e la sorte cadde sopra Mattia, il quale fu annoverato cogli undici Apostoli, e riempì così il duodecimo posto che era rimasto vacante.

  A217000094 

 L'abbondanza di questa forza di cui Pietro abbisognava per una sì grande impresa, era riserbata ad una grazia speciale da infondersi mercè i doni dello Spirito Santo, che dovevano {65 [357]} illuminare l'anima sua e infiammarla del fuoco del santo amor di Dio.

  A217000094 

 Noi abbiamo considerato in Pietro una fede viva, umilia profonda, ubbidienza pronta, carità fervente e generosa; ma queste belle qualità erano ben lontane dal metterlo in grado di esercitare l'alto ministero, cui era destinato.

  A217000095 

 Era il giorno di Pentecoste, cioè cinquantesimo dopo la risurrezione di G. C. decimo dacchè Pietro era nel cenacolo in orazione cogli altri discepoli, quando improvvisamente all'ora terza si udì sopra il monte Sion un grande strepita, simile al rumoreggiar del tuono accompagnato da un vento gagliardissimo.

  A217000101 

 {70 [362]} Ma era Iddio che parlava per bocca del suo ministro, e perciò la predicazione di Pietro produsse effetti maraviglisi.

  A217000104 

 Non potendosi reggere egli era ogni dì colà trasportato per vivere chiedendo limosina a quelli che venivano al tempio.

  A217000104 

 Tutta la gente che era stata testimonio del fatto, e vedeva lo storpio camminare da sè, non durava fatica a ravvisare in quella guarigione un vero miracolo.

  A217000105 

 E questo il primo miracolo, che dopo {73 [365]} l'ascensione di Cristo venisse operato dagli Apostoli; ed era conveniente che san Pietro ne fosse il primo strumento, perciocchè egli tenea fra tutti la prima dignità nella Chiesa.

  A217000115 

 Come poi ebbero udito il racconto di quanto era avvenuto, ognuno rese grazie a Dio pregandolo a voler loro dare forza e virtù di predicare la divina parola a fronte di qualsiasi pericolo.

  A217000117 

 Molti seguirono l'esempio di lui e andavano a gara per dar segno del loro distacco dalle cose terrene, di maniera che in breve quei fedeli formavano una sola {81 [373]} famiglia, di cui S. Pietro era capo.

  A217000117 

 Per le prediche di S. Pietro e per lo zelo degli altri Apostoli, il numero dei fedeli era grandemente cresciuto.

  A217000120 

 Pietro ebbe speciale rivelazione dell'inganno, ed appena Anania comparve al suo cospetto, senza dargli tempo di proferir parola, con tuono autorevole e formidabile, si fece a rimproverarlo così: perchè ti sei lasciato sedurre dallo spirito di satana, fino a mentire allo Spirito Santo, fraudando una porzione del prezzo di quel tuo campo? Non era esso in tuo potere prima di venderlo? e dopo di averlo venduto non era a tua disposizione tutta la somma ricavata? Perchè dunque hai dato ricetto a questo reo disegno? Devi perciò sapere che hai mentito non agli uomini ma a Dio.

  A217000121 

 Una pena così esemplare era necessaria per insinuare venerazione pel cristianesimo a tutti quelli che venivano alla fede e procacciare rispetto al principe degli Apostoli, come eziandio per dare a noi un esempio del modo terribile con cui Dio punisce lo spergiuro, e in pari tempo ad ammaestrarci ad essere fedeli alle promesse fatte a Dio.

  A217000122 

 Era tale la fiducia che tutti i fedeli avevano in lui e nelle sue virtù, che da tutte le parti, anche da paesi lontani, venivano in Gerusalemme per essere spettatori de' suoi miracoli.

  A217000122 

 Perciò portavano gl'interni sopra i pagliaricci nelle pubbliche piazze e nelle strade in modo che passando di colà S. Pietro, almeno l'ombra del suo corpo giugnesse a toccarli: la qual cosa era bastante per far guarire ogni genere di infermità.

  A217000122 

 Santo Agostino assicura che un morto, sopra del quale era passata l'ombra di Pietro, immantinente risuscitò.

  A217000122 

 Talvolta avveniva che egli era attorniato da tal quantità di storpii e da tanti ammalati, che non era più possibile di potersegli avvicinare.

  A217000122 

 Un ammalato che fosse stato in contatto col {84 [376]} corpo degli Apostoli, era tosto guarito.

  A217000128 

 Quivi Pietro ripetè quello che altre volte aveva detto intorno alla vita, passione e morte del Salvatore; conchiudendo sempre che loro era impossibile di tacere quelle cose che secondo gli ordini ricevuti da Dio dovevano predicare.

  A217000129 

 Ma ne furono distolti da un certo Gamaliele, che era uno dei dottori della legge colà radunati.

  A217000131 

 Tal cosa era cagione di malcontento presso ad alcuni fedeli, quasi che fossero tenuti in poca considerazione o disprezzati.

  A217000133 

 E fu allora che si conobbe come la provvidenza di Dio non permetta alcun male senza ricavarne del bene, perciocchè si servì della persecuzione per ispargere il Vangelo in altri luoghi, e si può dire che ciascun fedele era un predicatore di G. C. in tutti que' paesi ove andava a ricoverarsi.

  A217000134 

 Bestemmiando diceva che egli era la virtù di Dio e quello stesso Spirito Santo, che era disceso sopra gli Apostoli.

  A217000136 

 Codeste parole sembrano dimostrare che egli fosse pentito, ma non {94 [386]} lo era, egli non pregò gli Apostoli di impetrargli da Dio misericordia, bensì di tenere da lui lontano il flagello.

  A217000136 

 Simone temendo forse che accadesse a lui ciò che era accaduto ad Anania e Zafira tutto spaventato rispose: È vero: pregate eziandio voi per me onde in me non si verifichi tale minaccia.

  A217000140 

 Quando Pietro voleva dar principio alla predicazione in quella città incontrava grave ostacolo per parti del governatore che era un principe di nome Teofilo.

  A217000140 

 Volle però venire a disputa con lui intorno alla fede che predicava, e sentendolo a dire che G. C. per amore degli uomini era morto in croce, disse: costui è matto, non bisogna più ascoltarlo.

  A217000141 

 Già ti aveva detto che si era fatto uomo, ed essendo uomo non dovevi tanto maravigliarli che egli fosse morto, poichè il morire è proprio dell'uomo.

  A217000145 

 S. Paolo che era stato convertito alla fede con uno strepitoso miracolo, sebbene fosse stato instruito da Gesù Cristo e da lui stesso mandato a predicare il Vangelo ai gentili, tuttavia volle recarsi da S. Pietro, per venerare in lui il capo della Chiesa, e da lui ricevere quegli avvisi e quelle istruzioni che fossero state a proposito.

  A217000146 

 S. Pietro era stato dal divin Salvatore deputato a governare nella fede tutti i {100 [392]} fedeli cristiani, e poichè molte chiese si andavano fondando or qua or là dagli Apostoli, dai Diaconi e da altri discepoli, perciò S. Pietro e per mantenere l'unità della fede, e per usare della podestà suprema conferitagli dal Salvatore, mentre teneva la sua ordinaria dimora in Antiochia andava a visitare personalmente le chiese che in quel tempo erano già state fondate o si andavano fondando.

  A217000148 

 Costui era attratto e tutto immobile nelle membra e da otto anni non si era più mosso dal suo lettuccio.

  A217000149 

 Quivi dimorava una vedova cristiana di nome Tabita, la quale e per le sue limosine, e per molte altre opere di carità era universalmente chiamata la madre dei poveri.

  A217000152 

 Grandissimo fu il giubilo che si levò in tutta la casa; da tutte parti piangevano di allegrezza, parendo a quei buoni cristiani di aver riacquistato un tesoro in quella sola donna, che veramente era la consolazione di quella città.

  A217000154 

 La Sacra Scrittura gli fa un elogio dicendo, che egli era un uomo religioso e pieno di timor di Dio.

  A217000154 

 Le quali parole vogliono dire che egli era gentile, ma che aveva lasciata l'idolatria nella quale {105 [397]} era nato, adorava il vero Dio, faceva molte limosine ed orazioni, viveva religiosamente secondo il dettame della retta ragione.

  A217000156 

 Stanco dalle sue fatiche il santo apostolo un giorno era venuto a casa del suo ospite per ristorarsi, e secondo il solito si portò prima in una camera posta nel piano superiore per fare orazione.

  A217000159 

 Pietro pieno di umiltà lo rialzò immantinenti avvisandolo che egli era al par di lui un semplice uomo.

  A217000163 

 Dipoi espose minutamente quanto era avvenuto in casa di Cornelio e come in presenza di molti era disceso visibilmente lo Spirito Santo.

  A217000163 

 Giunto in Gerusalemme, alcuni si presentarono a lui parlandogli arditamente così: perchè sei tu andato da uomini non circoncisi, ed {111 [403]} hai mangiato con essi? Pietro alla presenza di tutti i fedeli radunati, senza far conto della fatta interrogazione, diede loro ragione di quanto aveva fatto, cominciando dalla visione avuta in Ioppe, del vaso ripieno d'ogni sorta d'animali immondi, dell'ordine ricevuto da Dio di cibarsi di essi; della ripugnanza che mostrò di ubbidire per timore di contraddire alla legge; e della voce che si fece di nuovo udire di non più chiamare immondo quello che era stato da Dio purificato.

  A217000163 

 Per la qual cosa egli giudicò bene di recarsi in quella città per disingannare gl'illusi, e far conoscere che quanto aveva operato era ordine di Dio.

  A217000164 

 Mentre la parola di Dio predicata con santo zelo dagli Apostoli, e da' discepoli produceva frutti di vita eterna fra gli Ebrei e fra i Gentili, la Giudea era governata da Erode Agrippa nipote di Erode il Grande.

  A217000167 

 Erode vedendo che la morte di S. Giacomo era piaciuta ai Giudei, pensò di procacciar loro un più dolce spettacolo col far imprigionare S. Pietro, per poi lasciarlo in balìa del loro cieco furore.

  A217000169 

 Considerato poi bene il luogo dove era, andò difilato alla casa di certa Maria, madre di Giovanni, soprannominato Marco, dove molti fedeli stavano radunati in orazione supplicando Iddio che si degnasse di venire in soccorso del capo della Chiesa.

  A217000169 

 Egli era tutto rassegnato alle divine disposizioni, egualmente preparato a vivere e morire per la gloria del suo Signore; perciò nel buio di quell'orrida prigione dimorava colla maggior tranquillità dell'animo suo.

  A217000169 

 Era già la notte precedente al giorno fissato per la morte di Pietro.

  A217000169 

 Era la mezzanotte, ogni cosa in cupo silenzio, quando improvvisamente una luce sfolgoreggiante illumina tutto quel carcere; mentre un angelo mandato da Dio scuote Pietro, lo risveglia dicendogli: presto, levati su.

  A217000170 

 Ma ella continuava ad asserire che era veramente desso.

  A217000171 

 Ciò li mosse a correre in fretta ad aprire, e conobbero che era veramente Pietro.

  A217000175 

 Per alcuni affari politici da Gerusalemme egli era andato nella città di Cesarea, e mentre si pasceva degli applausi, con cui il popolo follemente lo adulava chiamandolo Dio; in quell'istante medesimo fu colpito da un Angelo del Signore; venne portato fuori della piazza, e fra indicibili dolori rosicato dai vermi spirò.

  A217000177 

 Era, dice S. Leone, un pelago immenso d'iniquità, una sentina di tutti i vizi, una selva di bestie frementi.

  A217000177 

 Il demonio medesimo era adorato con nefande sozzure; le azioni più vergognose reputavansi atti di virtù.

  A217000179 

 La fama però delle virtù e dei miracoli di Gesù Cristo era già ivi pervenuta.

  A217000180 

 Sì grande era il numero di quelli che chiedevano il Battetesimo, che Pietro aiutato da altri suoi compagni lo amministrava sulle rive del Tevere, nella stessa guisa che S. Gioanni Battista lo amministrava su quelle del Giordano.

  A217000185 

 Perciò tra le prediche udite e quel tanto che in famigliari trattenimenti aveva imparato dal Maestro, e colla inspirazione dello Spirito Santo era realmente in grado di appagare i pii desiderii di quei fedeli.

  A217000186 

 Così la città di Roma, capitale di tutto l'impero, la città di Alessandria che era la prima dopo Roma, quella di Antiochia, capitale di tutto l'Oriente, ebbero per fondatore il principe degli Apostoli, e divennero perciò le tre prime sedi patriarcali, tra cui fu per più secoli ripartito il dominio del mondo cattolico, salvo sempre però la dipendenza dei patriarchi Alessandrino ed Antiocheno dal Pontefice Romano capo di tutta la Chiesa, pastore universale, centro di unità.

  A217000187 

 Roma era ordinaria dimora del principe degli Apostoli, ma le sue vigilanze dovevano estendersi a tutti i fedeli cristiani.

  A217000196 

 S. Paolo accorgendosi che tale condotta di Pietro poteva generare scandalo nei fedeli, pensò di correggerlo pubblicamente dicendo: Se tu, essendo Giudeo, hai conosciuto per la fede di poter vivere e vivi difatti come i gentili, e non come i giudei, perchè col tuo esempio vuoi costringere i gentili all'osservanza della legge giudaica? S. Pietro fu molto contento di tale avviso, perciocchè con tal fatto veniva pubblicato in faccia a tutti i fedeli, che la legge cerimoniale di Mosè non era più obbligatoria, e come colui che ad altri predicava l'umiltà di Gesù Cristo, seppe praticarla egli medesimo, non dando il minimo segno di risentimento.

  A217000196 

 S. Pietro era certamente persuaso che le cerimonie della legge di Mosè non fossero più obbligatorie pei Gentili, tuttavia quando trovavasi cogli Ebrei mangiava all'uso giudaico, temendo di disgustarli se avesse praticato altrimenti.

  A217000196 

 Tale condiscendenza era cagione che molti Gentili si raffreddassero nella fede; quindi nasceva avversione tra gentili ed ebrei, e veniva a rompersi quel vincolo di carità che forma il carattere dei veri seguaci di Gesù Cristo.

  A217000197 

 Bisogna però qui notare co' Ss. Padri che quanto faceva s. Pietro non era male in sè, ma somministrava a' cristiani motivo di discordia.

  A217000198 

 Nella sua crudeltà egli aveva fatto mettere a morte un virtuoso filosofo di nome Seneca, che era stato suo maestro.

  A217000200 

 Era morto un giovine di nobile famiglia e parente dell'imperatore.

  A217000204 

 Così fu fatto, e colui che prima era estinto seguitava a giacere qual sasso privo di spirito e di moto.

  A217000205 

 Al comando di questa voce, cui la morte era avvezza ad ubbidire, lo spirito tornò prontamente a vivificare quel freddo corpo; e perchè non sembrasse un'illusione, si alzò in piedi, parlò, camminò e gli fu fatto prender cibo.

  A217000205 

 Quella buona donna non sapeva come esprimere la sua gratitudine {140 [432]} verso il santo, e lo pregò umilmente a non partire dalla sua casa, perchè non fosse abbandonato chi era risorto per le sue mani.

  A217000206 

 Rimaneva ora che il Mago fosse condannato a morte, e già una turba di popolo era pronta ad opprimerlo sotto un nembo di pietre, se l'Apostolo, mosso a pietà di lui, non avesse dimandato che fosse lasciato in vita, dicendo essere per lui castigo assai grande la vergogna che aveva provato.

  A217000207 

 Con questo pensiero si portò egli un giorno da Nerone, e gli disse come egli era disgustato de' Galilei, cioè dei cristiani, e che aveva risoluto di abbandonar il mondo, e che per dare a tutti una prova infallibile della sua divinità, voleva salire da se stesso al Cielo.

  A217000208 

 A Nerone piacque assai la proposta; e poichè desiderava trovar sempre nuovi pretesti onde perseguitare i cristiani, fece avvisar s. Pietro, il quale secondo lui passava per un gran conoscitore di magia, e lo sfidò a fare altrettanto e mostrare che Simone era un bugiardo; che se ciò non avesse fatto, veniva egli stesso giudicato bugiardo ed impostore, e come tale l'avrebbe pagata colla testa.

  A217000208 

 Il giorno in cui facevansi queste pratiche religiose era sabato, e di qui è venuto il digiuno del sabato, che ai tempi di s. Agostino praticavasi ancora in Roma in memoria di questo avvenimento.

  A217000209 

 Immensa folla di popolo era radunata nella gran piazza di Roma.

  A217000209 

 Mentre si diffondeva in pomposi discorsi, improvvisamente apparve in aria un carro di fuoco; (era tutto illusione diabolica e giuoco di fantasia) e ricevutovi {143 [435]} dentro il mago alla vista di tutto il popolo il demonio lo levò di terra, e lo trasportò su per l'aria.

  A217000211 

 Ma colui che da lungo tempo faceva professione di disprezzare le grazie del Signore, era troppo difficile che si arrendesse anche in questo caso che Iddio abbondava nella sua misericordia.

  A217000213 

 In mezzo al furore di quella persecuzione Pietro era indefesso nell'animare i fedeli ad essere costanti nella fede fino alla morte, e nel convertire nuovi gentili, sicchè il sangue de' martiri ben lungi dall'atterrire i cristiani e diminuirne il numero, era un seme fecondo che ogni giorno li moltiplicava.

  A217000213 

 Nerone però al vedere una moltitudine di persone abbandonare il {146 [438]} profano culto degli dei per professare la religione predicata da s. Pietro, ed essendosi accorto che la predicazione del santo Apostolo era giunta a guadagnare persone da lui molto favorite e quelle stesse che in corte erano strumento d'iniquità; tutte queste cose gli fecero raddoppiare la sua rabbia contro ai cristiani.

  A217000215 

 Da tali parole conobbe Pietro che era imminente la propria crocifissione, poichè sapendo che il Signore non poteva più essere nuovamente crocifisso per se medesimo, doveva esserlo nella persona del suo Apostolo.

  A217000221 

 Finalmente era giunto il momento che si dovevano compiere le predizioni fatte da Gesù Cristo intorno alla morte del suo Apostolo.

  A217000222 

 Era un mattino, quando Pietro vide aprirsi la carcere.

  A217000223 

 Prima di essere condotto al supplizio, il santo Apostolo secondo le leggi romane dovette essere sottoposto a dolorosa flagellazione; la qual cosa gli cagionò somma gioia, perchè egli vedevasi seguire il suo Divin Maestro negli stessi tormenti; perciocchè prima di essere posto, in croce egli era stato sottoposto a crudelissima flagellazione.

  A217000224 

 S. Pietro egli pure dopo aver sottomesso quasi il mondo intiero al soave giogo di Cristo, vien tratto fuori dal carcere detto Mamertino e per la medesima strada condotto al luogo ove si preparavano quelle grandi solennità e celebrava anch'egli la cerimonia del trionfo ed offeriva se stesso in olocausto al Signore fuori della porta di Roma siccome {156 [448]} fuori di Gerusalemme era stato crocifisso il suo Divin Maestro.

  A217000225 

 Egli che non solo ove si trattava di gloria, ma nell'ignominia medesima, aveva imparato a scegliere l'ultimo luogo, reputava onore per lui troppo grande morire nella stessa maniera che era morto il suo Divin Maestro.

  A217000225 

 Fra il colle Gianicolo ed il Vaticano era una valle dove raccogliendosi delle acque formavasi una palude.

  A217000225 

 In riva a questa palude era il luogo destinato al martirio del più grand'uomo del mondo.

  A217000225 

 L'intrepido atleta giunto al luogo del patibolo ride che gli era apparecchiata la croce sopra cui era condannato a morire.

  A217000226 

 Era stato accompagnato al luogo del supplicio da una turba infinita di cristiani e d'infedeli.

  A217000227 

 S. Pietro riportava sopra la croce così nobile trionfo il 29 giugno, l'anno settantesimo di Gesù Cristo e sessantesimo sesto dell'era volgare.

  A217000228 

 Così mentre era imminente la distruzione della città santa di Gerusalemme, e doveva essere arso il suo tempio, Roma che era la capitale e la padrona di tutte le nazioni, diventava per mezzo di quei due apostoli la Gerusalemme della nuova alleanza, la città eterna; e tanto più gloriosa della vecchia Gerusalemme, quanto la grazia del vangelo e il sacerdozio della nuova alleanza sono più grandi del sacerdozio, di tutte le cerimonie e figure della legge antica.

  A217000231 

 E poichè conobbero che sarebbe stato inutile il cercare di comperarle con danaro, pensarono di rubarle quasi come cosa loro propria e riportarle in quei luoghi donde il santo era venuto.

  A217000231 

 Era da poco tempo colà sepolto il corpo del Principe degli Apostoli, quando alcuni cristiani venuti dall'Oriente, considerando qual prezioso tesoro sarebbe stato il possedere quelle reliquie, vennero a Roma per farne acquisto.

  A217000232 

 Quando pertanto {160 [452]} quegli orientali andarono per compiere il loro disegno, si sollevò un temporale con un turbine sì gagliardo, che pel rumoreggiare de' tuoni, pel saettare dei fulmini furono costretti a lasciarlo nel luogo stesso ore era stato riposto.

  A217000233 

 Si accorsero dell'avvenuto i cristiani di Roma ed in gran folla usciti dalla città ripigliarono il corpo del santo Apostolo, e lo portarono nuovamente sul monte Vaticano donde era stato tolto.

  A217000250 

 Neppure ignoriamo che Giuseppe Flavio non parla di questa venuta di s. Pietro a Roma; come neppure parla di s. Paolo; ma che importava a lui di parlare de' cristiani? Suo scopo era di scrivere la storia del popolo ebreo, e della guerra giudaica, e non i fatti particolari {171 [463]} altrove avvenuti.


don bosco-vita di san pietro [3a edizione].html
  A218000005 

 Egli viveva in Roma ed era Rettore del Seminario Ibernese.


don bosco-vita e martirio dei sommi pontefici san lucio i e santo stefano i.html
  A220000025 

 Era nato in Roma sul principio del terzo secolo; suo padre chiamavasi Porfirio.

  A220000025 

 Per assicurarsi che le massime del mondo non guastassero il cuore dell' amato loro figlio, lo fecero inscrivere nel clero romano, che era una specie di collegio, dove i giovanetti erano allevati nella scienza e nel santo timor di Dio.

  A220000026 

 Con unanime consenso fu eletto s. Lucio, che era appena allora ritornato dall' esilio.

  A220000027 

 Se non che, mentre era tutto intento a procurare il bene della Chiesa, la burrasca della persecuzione si versò tutta sopra di lui.

  A220000028 

 Come seppesi che s. Lucio era ritornato dall'esilio, e che con zelo e sollecitudine ripigliava le cure della Chiesa universale, erangli indirizzate lettere dalle varia parti della cristianità, in cui i fedeli dimostravano la consolazione che provavano pel ritorno del Sommo Pontefico nella santa Sede.

  A220000030 

 Ma pubblicavano che quel Dio, il quale essi adoravano, ed è pure il nostro Dio, era potente a liberarli dalla fornace di fuoco, ed a scamparli dalle mani del re e dai tormenti presenti.

  A220000037 

 Questo celebre dottore della Chiesa parlando di san Gregorio Taumaturgo, che allora era vescovo in Neocesarea, principale città di quel regno, ha quanto segue.

  A220000038 

 Era il momento del sacrifizio quando odesi da tutte parti una voce, che si innalza e va ad unirsi a quella degli altri per formare un solo suono, dicendo: O Giove, ascoltaci, Giove, liberaci dai flagelli.

  A220000039 

 Il morbo era prenunziato così: compariva sopra lo case un orribile spettro, ovvero un fantasma in forma di mostro spaventoso, e tosto gli abitatori di quelle erano invasi dal morbo.

  A220000041 

 In breve fu conosciuta la cagione del morbo; cioè che quel demonio che eglino invocavano per esserne liberati era quello stesso che, permettendolo Iddio, ora parlatore del flagello.

  A220000043 

 Chi per assicurarsi di essere liberato dal morbo, chi perchè era convinto della santità della religione cristiana; fatto sta che si può dire i Gentili di quella vasta provincia essere quasi tutti venuti alla fede.» ( V. Greg.

  A220000046 

 Questo abito è detto Dalmatica, perchè la forma di esso era già in uso nella Dalmazia.

  A220000048 

 Questo decreto era specialmente diretto contro ai Novaziani, i quali avevano inventate varie menzogne, ed asserivano che quelle erano state predicate da s. Cornelio.

  A220000055 

 La qual cosa dimostra che era persona di gran credito presso ai fedeli, e presso ai medesimi Sommi Pontefici.

  A220000055 

 Mentre era condotto al supplizio incontrò un suo arcidiacono di nome Stefano.

  A220000055 

 Questo Stefano è quel medesimo, cui s. Cornelio aveva già consegnata ogni sua sostanza quando era condotto al martirio.

  A220000055 

 Vedendo che rimaneva fermo nel suo proposito, e che la sua fermezza era eccitamento a molti gentili di venire alla fede, fu proferita contro di lui la sentenza di morte.

  A220000058 

 Ucciso il santo Pontefice, i suoi carnefici se ne andarono pei fatti loro, e la turba di gente, che era accorsa, si sciolse.

  A220000063 

 Costui era nato nella Mauritania da oscurissima famiglia.

  A220000063 

 Egli era governatore della Misia, quando fu proclamato imperatore in luogo di Gallo e Volusiano, che passavano il loro tempo nel lusso e nella crudeltà.

  A220000065 

 Egli era nato in Roma sul finire del secondo secolo.

  A220000065 

 Quando s. Lucio era condotto al martirio, affidò il governo della Chiesa al suo arcidiacono Stefano, e già durante la prigionia di questo Pontefice egli la fece da Vicario Pontificio nell'amministrazione universale della Chiesa.

  A220000066 

 In circostanze così gravi il virtuoso Pontefice si mostrò, come era infatti, il flagello dell'eresia, il difensore dei sacri canoni, l'oracolo di tutta la cristianità.

  A220000072 

 Era dottrina costante della Chiesa Cattolica, che gli eretici battezzassero validamente, purchè conferissero questo sacramento colla materia e colle parole del Vangelo, siccome comandò Gesù Cristo, vale a dire: Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo.

  A220000073 

 La cosa però non era così, e tale dottrina toccando la validità dei sacramenti diventava un punto di fede.

  A220000073 

 Scrisse a s. Cipriano ed ai vescovi che si erano uniti a lui; ripetè loro che ogni innovazione era illecita, e che dovevasi seguire quanto erasi costantemente fatto nella Chiesa ed attenersi inviolabilmente alla tradizione che veniva dagli Apostoli.

  A220000078 

 Allora Valeriano, che da due anni era stato proclamato imperatore da un esercito stanziato vicino alle Alpi, fu riconosciuto legittimo imperatore, e recandosi a Roma potè salire sul trono.

  A220000080 

 Costui era un mago, anzi capo dei maghi d'Egitto.

  A220000084 

 La persecuzione di Valeriano contro ai cristiani da prima era alquanto mite, nè vi era alcun ordine di perseguitarli.

  A220000084 

 S. Ippolito era fervoroso discepolo di s. Stefano, e istruito da tale maestro aveva acquistato profonda cognizione delle verità del Vangelo, ed era specialmente erudito nelle cose che si trasmettono per tradizione apostolica.

  A220000084 

 Siccome era da tutti conosciuto per uomo di grande {54 [200]} istruzione, così i cristiani ed i medesimi gentili venivano a lui per interrogarlo e istruirsi nella religione.

  A220000102 

 Il fatto era grave, e per agire con prudenza condussero Massimo da santo Stefano.

  A220000107 

 Eusebio, quel sacerdote che era stato testimonio della conversione di Massimo, nol perdette di vista in mezzo ai pericoli, notò il luogo dove era stato {65 [211]} gettato; andò in cerca del suo corpo, ed avendolo trovato, lo portò a seppellire nel cimitero di s. Callisto.

  A220000151 

 Perciocchè nell'atto che era tratta dal fonte battesimale si mise gridare ad alta voce: {76 [222]} Ecco che io vedo un uomo, il quale mi toccò gli occhi, ed una gran luce era attorno a lui.

  A220000155 

 Mentre Massimo era tuttora prostrato dinanzi al dio Marte a dæmonio arripitur, il demonio, ossia uno spirito maligno, lo assale, lo agita, lo tormenta e lo mette come in una specie di furore.

  A220000165 

 Sulla sera giunse a casa la moglie di Olimpio, che chiamavasi Esuperia, cui egli con premura raccontò quanto era succeduto nella guarigione della figlia di Nemesio e nel simulacro di Marte; e come tutto fosse avvenuto alla semplice invocazione del nome di Gesù Cristo.

  A220000179 

 Gallieno, che pure era presente, prese egli la -parola e disse: Olimpio, bada bene a quello che fai ed a quello che dici.

  A220000194 

 Mentre era sottoposto a crudele flagellazione, Tertullino sollevando i suoi affetti a Dio diceva ad alta voce: Ti ringrazio, Signor mio Gesù Cristo, che non mi hai separato da Olimpio mio padrone, il quale mi ha preceduto nel martirio.

  A220000200 

 Tale discorso sembrò al Prefetto una bestemmia, perciò diede ordine che gli fosse pestata la faccia con una pietra: tale era la pena stabilita contro ai bestemmiatori.

  A220000204 

 Tertullino pativa ogni cosa con gioia, nè altro diceva, se non queste parole: Signor mio Gesù Cristo, deh non abbandona questo tuo servo, che confessa il tuo santo nome; donami forza dì perseverare nel tuo servizio per salvare quest'anima, che tu hai riscattato dalla schiavitù del demonio, e così io la possa rendere a te pura siccome lo era allorchè l'hai mondata nel santo Battesimo.

  A220000205 

 Santo Stefano, quando seppe che il suo caro discepolo era stato coronato del martirio, venne in quel luogo co' suoi sacerdoti e con altri fedeli.

  A220000207 

 Mentre il Vicario di Gesù Cristo era condotto tra le catene, molti fedeli cristiani lo seguivano piangendo i mali a cui era esposto il padre delle anime loro.

  A220000216 

 Appena videro estinto il santo Pontefice, un gran numero di fedeli corse piangendo intorno al suo corpo; ma quel pianto era misto con gioia, perchè il loro pastore colla gloria del martirio era volato al regno celeste.

  A220000218 

 Alcuni cristiani, informati del martirio di Tarsiccio, andarono a prendere il corpo di lui e lo portarono a seppellire nel cimitero di s. Callisto, a poca distanza dal luogo ove era stato sepolto s. Stefano.

  A220000218 

 Egli era nato in Inghilterra da nobile e doviziosa famiglia.

  A220000241 

 Ma con loro stupore videro il trombettiere sull'orlo del precipizio sano e salvo! Di più il medesimo cavallo, che era sgraziatamente caduto dentro, fu tratto fuori senza aver sofferto alcuna rottura o lesione.


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  A221000007 

 E potria dunque essere, che una religione così tra se stessa opposta sia la vera, e che nella medesima si possa piacere a Dio e ottenere salute? È proprio cosi: fuori della Chiesa Cattolica non vi è salute, come già fuori dell'arca di Noè, che, a detta dei Ss. PP., ne era il simbolo, la figura, nessuno potè scampare dal diluvio universale.

  A221000015 

 Ve ne avverte lo stesso gran padre S. Agostino, che era pur caduto nell'eresia de'Manichei, e a cui per ritornare sul buon sentiero furono necessarii sforzi magnanimi, e una grazia straordinaria di Dio per rompere catene simili che l'avevano avvinto.

  A221000018 

 A questa vostra dimanda bisogna, che mio malgrado risponda diversamente; {29 [209]} notate però, che io era allora assai giovine, e quindi non conosceva ancora le mondane allegrezze e soddisfazioni.

  A221000018 

 Amava gli esercizi divoti; mi consolavano le sante funzioni ecclesiastiche, al cui servizio anzi mi dedicava con piacere; la presenza dei sacri ministri mi era gratissima; ascoltava volentieri le prediche, le istruzioni, i catechismi, e passava le ore di libertà ed i giorni di vacanza scolastica nel gradito divertimento del canto e della musica, con qualche lieta passeggiata e partita con buoni compagni nella stessa casa de'miei o dei loro genitori.

  A221000025 

 Quante contraddizioni proferite voi mai stasera! Un momento dite, che la vita degli antichi vostri buoni amici era da voi invidiata; ed un altro momento dite, che il loro è un vivere malinconico e tristo.

  A221000042 

 Voi sapete che io dapprima era sì amato dal cappellano, che sempre mi voleva seco alla passeggiata; ebbene adesso non mi guarda più nemmeno, il perchè io faccio lo stesso verso di lui.

  A221000063 

 La moglie di questo era maomettana; ma scorgendo nella modestia e nella pazienza dello schiavo qualche cosa di grande, a cui non era assuefatta, andava frequentemente a vederlo alla campagna ove lavorava, e gli faceva mille dimande sulla religione de'cristiani, sui loro usi e sulle loro cerimonie.

  A221000063 

 Questo padrone impiegava Vincenzo ai lavori della terra, ed il Santo doveva naturalmente credersi assai lontano dal riacquistare la sua libertà; ciò nulladimeno era questo più vicino che noi pensasse; vale a dire per mezzo della conversione del suo padrone e della sua padrona.

  A221000063 

 Un uomo colmo dello spirilo de'salmi si rammentò senza pena di quelle commoventi parole dal dolore dettate a'figli d'Israele, allorché erano prigionieri in Babilonia, come era egli schiavo in Africa.

  A221000066 

 Fortunato quel Nizzardo, che segui i santi consigli di un sacerdote pieno di zelo quale era S. Vincenzo de'Paoli; ma non meno fortunati saranno tutti coloro, i quali, trovandosi fuori della Cattolica Religione, seguiranno sì bello esempio, facendo ritorno a questa Cattolica Religione, unica santa, unica Religione di Gesù Cristo, fuori di cui niuno può salvarsi.





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