Parola «Pasqua» [ Frequenza = 214 ]

don bosco-apparizione della beata vergine sulla montagna di la salette.html
  A004000053 

 Ma ciò che fa sentire vie più la potenza di quella voce venuta dal Cielo, è che si produsse un mirabile cambiamento di costumi negli abitanti di Corps, di La Salette, di tutto il cantone e di tutti i dintorni, e in lontane parti ancora si diffonde e si propaga... {23 [423]} Hanno cessato di lavorare la Domenica: hanno dismessa la bestemmia... Frequentano la Chiesa, accorrono alla voce dei loro Pastori, si accostano ai santi Sacramenti, adempiono con edificazione il precetto della Pasqua fino a quel momento generalmente negletto.

  A004000120 

 La Pasqua era passata, ma egli non avea potuto o voluto accostarsi ai Sacramenti.


don bosco-associazione dei divoti di maria ausiliatrice.html
  A009000253 

 Indulgenza plenaria alla Nascita di Gesù Cristo, {83 [421]} alla Pasqua di Risurrezione e alla festa degli apostoli Pietro e Paolo, all'Epifania e alla domenica di Pentecoste.

  A009000257 

 Finalmente Indulgenza plenaria a Natale, Pasqua e alle solennità dei ss. apostoli Pietro e Paolo.


don bosco-biografie dei salesiani defunti negli anni 1883 e 1884.html
  A016000011 

 Quivi fece con grande edificazione la sua prima comunione alla Pasqua del 1870, essendo in sui dodici anni.


don bosco-cenni storici intorno alla vita della b. caterina de-mattei.html
  A028000068 

 Nell'anno ventesimo quarto della sua età, il terzo giorno dopo pasqua, circa l'aurora, meditava il mistero della lunga orazione e del sudor di sangue di Gesù Cristo nell'orto, e intanto pregava caldamente il suo sposo {41 [41]} Gesù che le facesse la grazia di potere a lui rassomigliare ne' suoi patimenti.

  A028000213 

 Si esaminò il fatto e si venne a sapere che i primi erano quasi tutti infetti della eresia di Lutero; i secondi all'opposto essendo cattolici, e trovandosi allora nel tempo pasquale, avevano già fatto la loro Pasqua, ed aggiustate le cose di loro coscienza.


don bosco-cenni storici sulla vita del chierico luigi comollo.html
  A029000052 

 Come ebbe parlato col signor Direttore, il quale tosto conobbe alcuni sintomi del peggio di sua malattia, mi diede licenza di passare coll'infermo la notte del 30 marzo precedente al solenne giorno di Pasqua.

  A029000052 

 Il sabbato a sera, vigilia di Pasqua, andatolo a visitare, « poichè, mi {52[52]} disse, dobbiamo lasciarci, e fra poco io debbo presentarmi al Giudizio, avrei caro che tu vegliassi meco questa notte, perciò dimanderò licenza, e spero mi sarà concesso ».

  A029000054 

 Intanto avvertito l'infermo essere cosa buona che in quel giorno ricevesse i ss. Sacramenti, occorrendo appunto la solennità di Pasqua, « volontieri ripigliò, e poichè dicono che il Signore risuscitò dal sepolcro in circa quest'ora (erano le quattro, e mezzo del mattino) vorrei che risuscitasse anche nel mio cuore coll'abbondanza della sua grazia.

  A029000062 

 Sorpreso verso la sera del giorno di Pasqua da violento accesso di febbre accompagnato dalle più dolorose convulzioni, a stento si poteva trattenere; se non che trovossi uno spediente efficacissimo per acquetarlo.


don bosco-cenni sulla vita del giovane luigi comollo [2a edizione].html
  A030000022 

 Egli forse non potrebbe venire a fare la sua pasqua, perchè ne ha un paio tutti rotti.

  A030000132 

 Il sabato a sera, vigilia di Pasqua, andatolo a visitare: « Poichè, mi disse, dobbiamo lasciarci e tra poco io debbo presentarmi al giudizio, avrei caro che tu vegliassi meco questa notte.

  A030000132 

 Mottura, scorgendo l'infermo camminare di male in peggio, mi concedette assai volentieri che passassi presso di lui la notte, che era quella del 30 marzo precedente al solenne giorno di Pasqua.

  A030000135 

 Sebbene lo stato della malattia del Comollo apparentemente sembrasse assai migliorato, tuttavia sul fare dell'alba ho stimato di avvertirlo essere cosa buona che in quel giorno ricevesse i ss. Sacramenti, occorrendo appunto la solennità di Pasqua.

  A030000147 

 Sulla sera del giorno di Pasqua apparve così prostrato che appena poteva articolare e pronunciare qualche parola, quando fu sorpreso da nuovo e più violento accesso di febbre, accompagnato da dolorose convulsioni, sicchè a stento si poteva trattenere.

  A030000155 

 Ma siamo nelle feste di Pasqua.


don bosco-cenno biografico sul giovanetto magone michele.html
  A031000115 

 Nella Pasqua di quell'anno (1858) fece gli spirituali esercizi con grande esemplarità dei compagni e con vera consolazione {36 [190]} del suo cuore.


don bosco-chi e d. ambrogio.html
  A033000021 

 Se in quel paese vi era un ubbriacone, uno che non andasse a messa, un altro che non facesse pasqua, oppure mangiasse grasso nei giorni proibiti; in una parola se nel paese vi era un cattivo cattolico, costui era tosto quello cui piaceva questo predicatore, che lo lodava, lo applaudiva.


don bosco-conversazioni.html
  A035000011 

 Tacete, disse un di loro ridendo, tacete, non toccate la religione, perchè siamo a Pasqua, ed il nostro Curato domenica ha già dato avviso di andarci a confessare.

  A035000017 

 Mia moglie andava ogni giorno ripetendo: il Curato domenica scorsa ha detto: bisogna confessarsi almeno una volta all'anno, e comunicarsi alla Pasqua di Risurreiione.

  A035000024 

 Ben venuto, sig. Curato, abbiamo separato la Pasqua dalla Quaresima.

  A035000025 

 Abbiamo fatto Pasqua.

  A035000026 

 Volete dire che faceste Pasqua questa mattina, e quest'oggi avete fatto un testino.

  A035000029 

 Parlavamo appunto di Pasqua e di confessione, sig. Curato, e siete proprio venuto a tempo: il nostro amico Andrea, sebbene non sia tanto cattivo, nulladimeno perchè ha studiato da avvocato, e perchè vive in città, getta giù tali spropositi, che mi sbalordisce, e godo che siate giunto in questo momento, perchè voi certamente sarete in grado di soddisfarlo.

  A035000030 

 Miei cari amici, lasciatemi parlare con voce di padre; perchè trasgredite questo dovere? perchè non andate a confessarvi almeno una volta all'anno e comunicarvi alla Pasqua di risurrezione secondo il precetto di Santa Madre Chiesa?.

  A035000048 

 Di più la Messa, e la preghiera, e la Pasqua, e la castità dei pensieri, delle parole e l'osservanza della quaresima, e delle vigilie, il rispetto per la religione, il perdono delle ingiurie son forse cose da contar per niente? Tutti questi mancamenti non recano danno ad alcuno, come voi dite.

  A035000182 

 Un mio compagno mi ha fatto vedere un libro che dice la confessione essere stata stabilita nel secolo 13°,cinquecento cinquant'anni fa, nel Concilio di Laterano, e che solamente d'allora in poi fu imposto l'obbligo di confessarsi almeno una volta l'anno, e comunicarsi alla Pasqua di risurrezione: a parlare schiettamente io non saprei dire che cosa siasi trattato in questo Concilio.

  A035000189 

 Il Concilio, cioè i capi della Chiesa colà radunati, ordinarono a tutti i cristiani di confessarsi almeno una volta all'anno e comunicarsi alla Pasqua.


don bosco-cooperatori salesiani [1877].html
  A038000015 

 1° Indulgenza plenaria e remissione di tutti i peccati nelle principali solennità di N. S. Gesù Cristo, cioè Natale, Circoncisione, Epifania, Pasqua, Ascensione, Pentecoste, SS. Trinità, e Corpus Domini.


don bosco-corona dei sette dolori di maria.html
  A039000020 

 Il terzo dolore della Beata Vergine fu quando al tempo della Pasqua, dopo di essere stata col suo sposo Giuseppe e coll'amato figlio Gesù Salvatore in Gerusalemme, nel ritornarsene alla sua povera casa, lo smarrì e per tre giorni continui sospirò la perdita del suo unico Diletto.


don bosco-deliberazioni del capitolo generale della pia societa salesiana tenuto in lanzo torinese.html
  A042000151 

 Nelle solennità dell' Immacolata Concezione, Natale, Pasqua, Pentecoste, di S. Francesco di Sales, di S. Luigi Gonzaga, di Maria Ausiliatrice, del Patrono di ciascuna casa, nell' ultimo giorno degli Esercizi Spirituali, nell' ultimo giorno di carne vale e nel giorno onomastico di ciascun Direttore si darà a tutti una pietanza di più.


don bosco-deliberazioni del secondo capitolo generale delle figlie di maria ss. ausiliatrice.html
  A044000265 

 Nelle solennità dell'Immacolata Concezione, Natale, Pasqua, Pentecoste, di Maria Ausiliatrice, di S. Francesco di Sales, nell'ultimo giorno degli Esercizi Spirituali, nell'ultimo giorno di carnevale, nel giorno onomastico di ciascuna Direttrice, e in un giorno della visita ordinaria della Superiora generale, si aggiungerà per tutte una pietanza al vitto comune.

  A044000387 

 Ogni anno, o prima o dopo Pasqua, tutte le allieve avranno gli Esercizi spirituali di tre giorni intieri.


don bosco-episodi ameni e contemporanei.html
  A054000015 

 Fu per altro una terribile lezione a quei compagni, che non giudicarono di fare opera migliore, se non coll' andare al più presto possibile ad un convento di cappuccini per confessarsi e fare la loro Pasqua.


don bosco-fatti ameni della vita di pio ix.html
  A059000121 

 Il Santo Padre si prevalea delle vacanze di Pasqua nell'aprile del 1855, per recarsi a una piccola partita di diporto religioso ed archeologico nella villa di Coazzo a selle miglia da Roma dove sono le catacombe, che il Papa andava a visitare.

  A059000173 

 «Una povera serva animata da una fede e da un coraggio non comune, alcuni mesi or sono, si pose in istrada con una sua giovinetta di dodici anni, tacendo un viaggio di parecchie centinaia di leghe, quasi sempre a piedi, e se ne venne a Roma per assistere alle feste di Pasqua.


don bosco-favori e grazie spirituali concessi dalla santa sede alla pia societa di s. francesco di sales.html
  A061000259 

 Inoltre ai Soci medesimi che nelle quattro principali feste di N. S. G. C, in quelle della Concezione, della Natività, della Presentazione, dell'Annunziazione, della Visitazione, della Purificazione e dell'Assunzione della B. V. M. Immacolata, nei dì Natalizi dei SS. Apostoli, di S. Giuseppe Sposo della Vergine Madre di Dio, di S. Anna Madre della stessa Madre di Dio Maria, di S. Gioachino, di D. Francesco Zaverio, di S. Luigi Gonzaga, dei SS. Angeli Custodi, nella ter za Domenica dopo la Pasqua di Risurrezione, nella Solennità di Tutti i Santi dai primi vespri fino a tutto il giorno della Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti, e nel giorno che immediatamente segue la festa di S. Francesco di Sales, nel qual giorno si celebral'uffizio funebre per le anime dei Confratelli defunti e' di coloro, che beneficarono la Congregazione, ogni anno dal nascere fino al tramontare del sole di questi giorni, veramente pentiti, come si è detto sopra, confessati e comunicati, devotamente abbiano visitato la propria Chiesa od Oratorio, o, se da giusta cagione siano impediti, la Chiesa, dove siansi accostati alla Sacra Mensa, e quivi abbiano innalzato a Dio divote preghiereper la concordia dei Principi Cristiani, per la estirpazione delle eresie, per la conversione dei peccatori e per l'esaltazione della S. Madre Chiesa, in quello dei predetti giorni, che {95 [221]} avranno ciò fatto, concediamo loro nel Signore la Plenaria Indulgenza e remissione di tutti i loro peccati.

  A061000306 

 1° A tutti coloro che frequentano gli Oratorii Festivi e le Case della Congregazione Indulgenza Plenaria in articolo di morte, nel giorno del SS. mo Natale, nel dì dell'Immacolata Concezione, di S. Giuseppe, dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, S. Francesco di Sales, nella Solennità di Pasqua.


don bosco-i concili generali e la chiesa cattolica.html
  A065000124 

 Oltre agli errori di Ario questo primo concilio condannò pure quelli dei Quartodecimani, i quali dicevano che la Pasqua dovevasi celebrare come gli Ebrei nel giorno decimoquarto della luna di marzo, e stabilì invece che questa solennità fosse celebrata nella prima domenica dopo il decimoquarto giorno della luna di marzo, come tuttora si pratica.

  A065000160 

 - Siccome poi in quel tempo molti cristiani raffreddati nella pietà passavano anni intieri senza accostarsi alla Confessione ed alla Comunione, così fu comandato che ciascuno giunto all'età della discrezione si fosse confessato almeno una volta all'anno, e accostato alla comunione a Pasqua nella propria parecchia; e fu decretato che chiunque non avesse adempiuto questo precetto fosse proibito di entrare in Chiesa, e qualora fosse morto in questo miserabile stato gli venisse negata la sepoltura ecclesiastica; volendo con ciò significare che chi non riceve questi Sacramenti nei tempi prescritti s'intende che voglia rinunziare al nome di cristiano.


don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067000460 

 La cosa fu deferita a S. Vittore Romano Pontefice; e appena egli decise, che la festa di Pasqua fosse celebrata nella domenica consecutiva al plenilunio di marzo, ogni dubbio fu sciolto, tutti i fedeli si sottomisero.

  A067000460 

 Sul fine del secondo secolo della Chiesa insorse grave questione sul giorno, in cui si dovesse celebrare la Pasqua; se nel giorno del plenilunio (luna piena) di marzo, oppure nella domenica immediatamente dopo questo plenilunio.

  A067001285 

 - Li presero alle buone, li condussero a casa; e siccome era Sabbato Santo, così il padre fece una buona parlata a tutti quei di casa, si, pentì d'essere andato alle prediche de' Protestanti, mise sul fuoco la Bibbia eretica, ed al dì seguente, di buon mattino, andarono marito, moglie e figli a fare la loro Pasqua.


don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html
  A068000392 

 i precetti di s. Chiesa, coi quali ci è comandato di ascoltare la Messa ne' giorni festivi, di osservare i digiuni e l'astinenza dalle carni nei giorni determinati, di confessarci almeno una volta l'anno e comunicarci alla Pasqua.

  A068001256 

 - Presili alle buone li ricondussero seco; e siccome correva il Sabato Santo, il padre fece un sermoncino a tutti quei di casa; si mostrò pentito d'essere andato alle istruzioni dei Protestanti, gittò sul fuoco la Bibbia eretica; e il dì seguente, assai di buon mattino, marito, moglie e figli recaronsi a fare santamente la Pasqua.


don bosco-il cattolico provveduto per le pratiche di pieta.html
  A069000092 

 Comunicarsi alla Pasqua di Risurrezione.

  A069000092 

 La Chiesa vide con dolore la morte spirituale di tanti cristiani, e per liberarneli comandò che ogni cristiano giunto all'uso della discrezione si accostasse alla santa Eucaristia almeno alla Pasqua, minacciando della scomunica chiunque ricusasse di sottomettersi a questa sua legge.

  A069000092 

 Quanti cristiani perciò per non incorrere in questa gravissima pena si presentano alla Pasqua a ricevere il loro Signore, e cominciano a condurre una migliore condotta! Ah! volesse il cielo che tutti i cattolici si mostrassero frequenti a questa mensa celeste! Veramente non par possibile che sia in taluni sì poca fede! non par possibile che taluni non possano farsi un'idea della grande felicità che si prova nel ricevere il Re del Cielo, da stare tanto tempo privi di questo gran bene, {80 [88]} lungi dal buon Gesù.

  A069000093 

 Dal santo Natale poi sino all'Epifania e per tutta l'ottava di Pasqua {82 [90]} è vero che la Chiesa non è più immersa nel duolo, ma ella si trova allora in una somma allegrezza tutta di paradiso pei grandi misteri di cui celebrasi la memoria: sarebbe perciò contrario allo spirito del cristianesimo darsi ad un'allegrezza mondana, ad un'allegrezza temporale e terrena.

  A069000672 

 In Quaresima e specialmente dalla domenica di Passione sino alla Pasqua conviene ricordare i misteri dolorosi.

  A069000673 

 Dalla domenica di Pasqua all'ottava della Pentecoste e nella festa dell'Assunzione di Maria è conveniente il recitare i misteri gloriosi.

  A069000783 

 Digiunar la Quaresima, cioè i quaranta giorni, che, escluse le Domeniche, precedono la solennità della Pasqua, i mercoledì e venerdì dell'Avvento; i mercoledì, venerdì e sabati delle quattro tempora e le vigilie delle principali feste, e non mangiar carne nei venerdì e nei sabati.

  A069000785 

 Confessarsi almeno una volta l'anno, e comunicarsi alla Pasqua.

  A069001050 

 [26], o quella dei dolori di Maria, un rosario, oppure la terza parte, o l'uffìzio divino, o quello della beata Vergine, o dei Defunti, o i sette salmi penitenziali, od avrà la santa abitudine d'insegnare agli altri la dottrina cristiana, o {579 [587]} visitare i prigionieri, o gli ammalati negli ospedali, o di soccorrere i poveri, o di assistere alla santa Messa, (o di celebrarla se è sacerdote) potrà guadagnare, purchè sia esatto nel compiere alcune delle opere indicate, indulgenza plenaria in ciascuno dei giorni seguenti: Natale, Epifania, Pasqua, Ascensione, Pentecoste, Trinità, Corpus Domini, Immacolata Concezione, Natività, Annunziazione, Purificazione, Assunzione di Maria ss., la festa di s. Giovanni Battista, di Ognissanti, di s. Giuseppe, e di tutti gli Apostoli.


don bosco-il centenario di s. pietro apostolo.html
  A070000066 

 Era quello il giorno primo della Pasqua degli Ebrei che doveva {35 [51]} durare sette giorni e che suole chiamarsi degli azimi.

  A070000066 

 Gesù mandò Pietro e Giovanni in Gerusalemme dicendo: Andate e preparate le cose necessarie per la Pasqua.

  A070000182 

 E poichè correva la settimana degli azimi, che per gli Ebrei è tempo di giubilo e di preparazione alla Pasqua, non volle funestare la pubblica {122 [138]} allegrezza di quei giorni col supplizio di un uomo preteso reo.


don bosco-il giovane provveduto.html
  A105000273 

 Il terzo dolore della B. Vergine fu quando al tempo della Pasqua dopo di essere stata {115 [295]} col suo sposo Giuseppe e coll'amato figlio Gesù in Gerusalemme nel ritornarsene alla sua povera casa lo smarri e per tre giorni continui ne sospirò la perdita.


don bosco-il giovane provveduto [1885-101a edizione].html
  A107000405 

 Il terzo Dolore della Beata Vergine fu quando al tempo della Pasqua, dopo di essere stata col suo sposo Giuseppe e coll'amato Figlio Gesù in Gerusalemme, nel ritornarsene alla sua povera casa lo smarrì, e per tre giorni continui lo cercò lamentandone la perdita.

  A107000577 

 Plenaria da lucrarsi nel Giovedì stesso o nella prossima Domenica di Pasqua; e di dieci anni e dieci quarantene per ciascun' altra volta che si visiti come sopra, con fermo proposito di confessarsi.

  A107000633 

 Pio VII concede a tutti i Fedeli, che contriti di cuore reciteranno divotamente le suddette Preghiere, Indulgenza di cento giorni una volta al dì, e Plenaria una volta al mese; di trecento giorni in tutti i Mercoledì dell'anno ed in ciascun giorno delle due Novene precedenti la festa principale di san Giuseppe (19 Marzo) e quella del suo Patrocinio (terza Domenica dopo Pasqua), e Plenaria in ciascuna delle dette Solennità, purchè confessati e comunicati.


don bosco-il giovane provveduto [42a edizione].html
  A108000101 

 Confessarsi almeno una volta l'anno, e comunicarsi alla Pasqua.

  A108000277 

 Il terzo dolore della B. Vergine fu quando al tempo della Pasqua, dopo di essere stata col suo sposo Giuseppe e coll'amato figlio Gesù in Gerosalemme, {134 [134]} nel ritornarsene alla sua povera casa lo smarrì e per tre giorni continui lo cercò lamentandone la perdita.


don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html
  A113000044 

 Dopo alcun tempo essi sono tosati, e la lana dalle monache pulita si manda al Papa, che la benedice nel giorno di Pasqua.

  A113000064 

 Le feste in cui il Papa dà la benedizione dalla Loggia sono quattro: Il Giovedì Santo, Pasqua, Ascensione, e l' Assunta.

  A113000065 

 Nel Giovedì Santo e nella Domenica di Pasqua la Benedizione Pontificia viene data dal Papa dalla Loggia di S. Pietro in Vaticano; nel dì dell' Ascensione dalla Loggia di S. Giovanni in Laterano; nel dì dell' Assunta da quella di S. Maria Maggiore.


don bosco-il pontificato di s. marcellino e di s. marcello papi e martiri.html
  A117000187 

 Il giorno della festa è il 14 aprile in cui fu martirizzato, ma il maggior concorso al suo santuario osservasi nel lunedì dopo la festa di Pasqua.


don bosco-l-arca dell-alleanza.html
  A123000190 

 (Era la terza dopo Pasqua, festa del Patrocinto di S. Giuseppe).


don bosco-l-armonia (1849-1863).html
  A125000038 

 Gli oggetti esposti sommeranno in breve a più di tremila; non parleremo del valore dei medesimi, che la sarebbe troppo lunga cosa, diremo solo che concorsero a questa lotteria ragguardevoli personaggi, fra cui ci è lieto nominare S. M. la Regina regnante, S. M. la Regina Vedova, il Duca Pasqua, prefetto dei R. Palazzi, l'Ill.


don bosco-l-oratorio di s. francesco di sales ospizio di beneficenza.html
  A126000064 

 S. E. il Duca Pasqua Prefetto del Real palazzo, cui questo Dicastero ha dovuto trasmettere per ragion di competenza il ricorso stato presentato da V. S. M. R., ha con suo foglio del 25 ultimo scorso mese notificato che, avendo rassegnato alle reali determinazioni le inoltrate instanze, S. M. vide con vera sua soddisfazione la determinazione presa dalla S. V. e dalle altre pie persone, di raccogliere giovani nell'Oratorio quivi stabilito onde procurar loro una religiosa e morale educazione.


don bosco-l-unita cattolica (1864-1888).html
  A127000270 

 Dopo Pasqua proveremo ad eseguire il piano di Monsignore.

  A127000270 

 Ma verrà meno la carità dei fedeli in un affare che riguarda direttamente la salvezza delle anime? Non si potrà dalle mani dei ricchi, dai viaggi, dai passatempi detrarre qualche cosa da impegnare per queste anime, che loro chiedono soccorso e pietà? Ad ogni modo, sebbene in così piccolo numero, coll'aiuto di qualche Padre, a Pasqua faremo un esperimento con una muta di spirituali esercizi ai soli Italiani (la prima volta, credo, dopo che è piantata l'America).

  A127000339 

 Corrono i cavalli, corrono le carrozze, corrono numerosi i carri, i tramwais mettono i sonagli, si aprono le botteghe, e dappertutto si odono ripetuti saluti dell' Alleluia e gli augurii della Pasqua.

  A127000342 

 Il giorno di Pasqua la nostra chiesa italiana era stipata di uomini e di donne per compiere il precetto pasquale, e quattro confessori ebbero da lavorare buona parte della notte, tutto il mattino, e, direi, tutta la giornata.

  A127000673 

 Il mondo, allontanatosi da Gesù, non vuol più pratiche religiose, né sacramenti; molti non fanno più neanco la Pasqua... Ci è la tavola di salvamento, la confessione, e il mondo la disprezza.


don bosco-la chiave del paradiso.html
  A129000123 

 Confessarsi almeno una volta l'anno, e comunicarsi alla Pasqua.


don bosco-la chiesa cattolica e la sua gerarchia.html
  A131000159 

 Dopo alcun tempo essi sono tosati, e la lana dalle monache pulita si manda al Papa, che la benedice nel giorno di Pasqua.

  A131000178 

 Le feste in cui il Papa dà la benedizione dalla loggia sono quattro: Il Giovedì Santo, Pasqua, Ascensione, e l'Assunta.

  A131000178 

 Nel Giovedì Santo e nella domenica di Pasqua la benedizione pontificia viene data dal Papa dalla loggia di s. Pietro in Vaticano; nel dì dell'Ascensione dalla loggia di s. Giovanni in Laterano; nel dì dell'Assunta {150 [334]} da quella di Santa Maria Maggiore.


don bosco-la figlia cristiana provveduta [4a edizione].html
  A132000333 

 Il terzo dolore della B. Vergine fu quando al tempo della Pasqua, dopo di essere stata col suo sposo Giuseppe e coll'amato figlio Gesù in Gerusalemme, nel ritornarsene alla sua povera casa lo smarrì, e per tre giorni continui lo cercò lamentandone la perdita.


don bosco-la forza della buona educazione.html
  A133000137 

 Come ognuno può facilmente conoscere, il buon Pietro aggiustò alla bella meglio alcuni sentimenti forse uditi nelle prediche del triduo fatto in preparazione alla Pasqua, nel modo che gli parevano più applicabili a se medesimo.

  A133000283 

 Pietro sapeva che quel Dio che aveva ricevuto una prima volta, voleva e comandava di riceverlo almeno una volta all'anno, alla Pasqua di Risurrezione.


don bosco-la pace della chiesa ossia il pontificato di s. eusebio e s. melchiade.html
  A135000094 

 La Domenica poi fra i cristiani si può considerare come una commemorazione che in ogni otto giorni si fa della solennità di Pasqua.


don bosco-la storia d-italia.html
  A139001020 

 Nel giorno 30 marzo del 1281 nella seconda festa di Pasqua, un soldato francese fu tanto insolente e villano da porre le mani addosso ad una fanciulla, che si avviava modestamente alle nozze.

  A139001096 

 Nel giorno di Pasqua dell'anno 1344 le persone deputate ad eseguire quella gloriosa cerimonia si recarono al palazzo ove dimorava il Petrarca.


don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html
  A140000915 

 Nel giorno 30 marzo del 1282, che era la seconda festa di Pasqua, un soldato francese fu tanto insolente e villano da porre le mani addosso ad una fanciulla, che si avviava modestamente alle nozze; il fidanzato, ossia lo sposo, venuto alle mani col francese, lo uccise.

  A140000977 

 Nel giorno di Pasqua dell'anno.


don bosco-le due orfanelle.html
  A141000007 

 I direttori spirituali ed i superiori erano consolati e vedevano con gioia che la pasqua di quest'anno 1862 in cui preparazione davansi gli esercizii fosse un vero passaggio del Dio delle misericordie fra quelle mura dove per lo più teneva sede il maligno spirito.

  A141000007 

 Venne il giorno di pasqua in cui dovevano quelle donne accostarsi alla mensa Eucaristica, ed una che si trovava male in arnesi chiese a quella sciagurata giovanetta una veste ad imprestito; ma essa rispose con maligno e beffardo riso: Volentieri te la impresterei se si trattasse di qualunque altra cosa, ma per accostarti alla Comunione nol farò giammai; io non voglio che la mia roba sia in questo modo contaminata.


don bosco-maniera facile per imparare la storia sacra.html
  A148000291 

 Questa cerimonia fu chiamata Pasqua, e gli Ebrei celebrarono ogni anno questa solennità.

  A148000292 

 Dopo la celebrazione della Pasqua che cosa fecero gli Ebrei?.

  A148000293 

 Dopo la celebrazione della Pasqua gli Ebrei uscirono dall'Egitto sotto la condotta di Mosè.

  A148000507 

 Essendo Egli andato a Gerusalemme per celebrare la Pasqua, fu smarrito.

  A148000635 

 Noi celebriamo il giorno della risurrezione del Salvatore nella Domenica di Pasqua.


don bosco-maria ausiliatrice col racconto di alcune grazie.html
  A150000212 

 Si fece dare la benedizione, praticò alcune preghiere suggerite in onore di Maria per un tempo stabilito, cioè da Pasqua fino all'Ascensione del Signore.


don bosco-notizie storiche intorno al santuario di nostra signora della pieve in vicinanza di ponzone.html
  A154000025 

 La seconda festa che si celebra cade nella quinta domenica dopo Pasqua, in cui i venerandi confratelli dell'Oratorio di Ponzone sogliono per consuetudine antichissima recarsi in processione al Santuario per ivi fare in corpo la Via crucis, ed assistore alle funzioni parrocchiali, che in tal giorno è solito tenervi il molto Reverendo signor Arciprete di Ponzone.


don bosco-raccolta di curiosi avvenimenti.html
  A163000373 

 ... Hanno cessato di lavorare la domenica: hanno dismessa la bestemmia... Frequentano la chiesa, accorrono alla voce dei loro pastori, si accostano ai Santi Sacramenti, adempiono con edificazione il precetto della Pasqua fino a quel momento generalmente negletto.


don bosco-regolamento dell-oratorio di s. francesco di sales per gli esterni.html
  A164000211 

 Il tempo stabilito per la elezione del Priore è la sera del giorno di Pasqua.

  A164000214 

 Le scuole dell' Oratorio comprendono l' intero corso elementare annuale, le scuole serali dal principio di novembre alla Pasqua o le autunnali.

  A164000258 

 Non più tardi della metà della Quaresima debbono essere cresimati perchè vi sia tempo a prepararli per la Pasqua.

  A164000270 

 La Domenica della Risurrezione è destinata alla Pasqua degli artigiani.

  A164000272 

 Due volte all' anno conviene ordinare le classi; dopo Pasqua, perchè allora arrivano molti giovanetti forestieri, e d' altra parte bisogna dare un nuovo posto a coloro, che furono poco prima promossi alla santa Comunione.

  A164000278 

 Nella seconda Domenica dopo Pasqua si fa la lotteria per quelli che hanno frequentato l' Oratorio festivo.


don bosco-rimembranza di una solennita in onore di maria ausiliatrice.html
  A173000083 

 Essa si fece dare la benedizione, praticò alcune preghiere suggerite in onore di Maria per un tempo stabilito cioè da Pasqua fino all'Ascensione del Signore.


don bosco-severino.html
  A177000160 

 Era la Pasqua dell' anno 1374 quando gli eretici vedendo le popolazioni in folla abbandonare i loro errori per seguire il nostro Beato risolsero di compiere l'empio {64 [64]} loro disegno.

  A177000160 

 Sembra ch'egli nè abbia avuto qualche rivelazione, imperocchè sul finir della settimana di Pasqua, mentre facevasi radere la barba, disse al barbiere: Acconciatemi bene, poichè sono invitato alle nozze.


don bosco-societa di s. francesco di sales. anno 1878.html
  A182000010 

 Pazienza! Vedrò se domenica mi sarà ciò concesso e potrò così passare una santa Pasqua.

  A182000010 

 Poveretto! Pochi giorni dopo la sua partenza scriveva: "La speranza di ristabilirmi presto in sanità fu delusa; invoco di migliorare peggioro, Un pensiero {30 [364]} ora domina la mia mente: chi sa se vedrò ancora l'Oratorio? Questo pensiero mi affligge; ma non importa, già mi son rassegnato e mi dispongo a far Pasqua nel prossimo giovedì Santo, ed a morirmene col Signore nel venerdì: Cupio dissolvi et esse cum Christo.

  A182000010 

 " E Iddio lo volle consolare con leggero miglioramento, per cui al mattino di Pasqua potè ricevere il sospirato Signore.

  A182000010 

 " Ed una settimana dopo, mesto nuovamente scriveva: "Ieri, giovedì, non ho poi potuto far Pasqua; mi confessai la vigilia, mi levai quel mattino, e quando fui in chiesa da un poco, uno svenimento mi sorprese e fui portato via.

  A182000040 

 Dopo Pasqua comincieremo, coll'aiuto di alcuni preti di qui, a lavorare in altri due angoli della città, sicchè presto, avremo tre {47 [381]} oratorii festivi.


don bosco-storia ecclesiastica.html
  A189000045 

 Era Gesù in età d'anni 12, quando andato co' suoi genitori in Gerusalemme a celebrar la Pasqua si smarrì, e dopo d' averlo cercato per ben tre giorni, eglino lo trovarono nel Tempio che disputava coi Dottori della legge.

  A189000060 

 R. Approssimatasi l'ora che Gesù aveva più volte predetto a'suoi discepoli, di voler tutto spargere il suo sangue per la redenzione del genere umano; Egli sei giorni prima della Pasqua fu ricevuto in trionfo nella città di Gerusalemme; il giovedì seguente vigilia di sua morte verso sera, dopo aver mangiato l'agnello pasquale co' suoi Apostoli istituì il SS. Sacramento dell'Eucaristia, poscia andò con loro nel giardino degli Olivi, dove patì lunga, e si penosa agonia, che copioso sudar {29[187]} di sangue grondando dal suo corpo scorreva sulla terra.

  A189000110 

 Avvenne questo circa le solennità della Pasqua, in cui una grande moltitudine di Giudei da tutte parti intervenuti si trovavano quivi rinchiusi, onde la penuria dei viveri si fece ben tosto terribilmente sentire.

  A189000216 

 Fu istituita la celebrazione della Domenica, del Natale di N. S., dell'Epifania, della Pasqua, dell'Ascensione e della Pentecoste.

  A189000217 

 {112[270]} Nel terzo secolo poi s. Zefirino eletto nel 202, morto nel 218, ordinò sotto precetto, che da tutti i fedeli cristiani si facesse la comunione al tempo di Pasqua.

  A189000304 

 Istituì le litanie dei Santi e la processione per la festa di san Marco; ordinò che dalla Settuagesima sino alla Pasqua non si dicesse l' alleluja; fu pure sotto questo Pontefice che si operò un gran miracolo del SS. Sacramento.

  A189000362 

 Acquetate appena queste turbolenze, Michele Cerulario Patriarca di Costantinopoli scrisse una lettera al Papa, in cui accusava la Chiesa Romana, perchè celebrava messa col pane azimo (senza lievito) perchè digiunava ne' sabbati in tempo di quaresima, nè si asteneva dal mangiar sangue, e tralasciava l' alleluja dalla Settuagesima fino a Pasqua.

  A189000411 

 Siccome poi in quel tempo molti cristiani raffreddati nella pietà, passavano anni intieri senza accostarsi al Sacramento della Penitenza, e dell'Eucaristia: perciò fu decretato che a quei fedeli i quali non si fossero confessati almeno una volta l'anno, e comunicati alla Pasqua di risurrezione, non fosse più permesso di entrar in Chiesa, e qualora fossero morti in questo miserabile stato, venisse loro negata la sepoltura ecclesiastica.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000128 

 Aniceto sebbene desiderasse l'uniformità per tutta la Chiesa, nulla di meno credette bene di non dispiacere ai vescovi dell'Asia, e tollerare in que'paesi la celebrazione della Pasqua nel detto plenilunio.

  A190000128 

 Venne anche a trattare della Pasqua: cioè se questa si doveva celebrare nella domenica che segue il plenilunio di marzo, come erasi celebrata fin dal tempo degli apostoli, oppure nello stesso plenilunio, cioè nel decimo quarto giorno della luna di marzo, come si usava in certe chiese dell'Asia.

  A190000282 

 domenica e delle feste del santo Natale, dell'Epifania, della Pasqua, dell'Ascensione, della Pentecoste, il digiuno della Quaresima, delle quattro Tempora, l'uso dell'acqua benedetta, del segno della santa croce, l'Agape, o Convito comune di carità sono tutte cose attribuite a s. Pietro.

  A190000284 

 - Papa s. Vittore stabilì che solamente a Pasqua ed a Pentecoste, e con acqua appositamente benedetta, il battesimo fosse solennemente amministrato.

  A190000383 

 Ordinò che dalla Settuagesima sino a Pasqua non si dicesse l' Alleluia.

  A190000421 

 Acquetate appena queste turbolenze Leone ricevette una lettera dal patriarca di Costantinopoli, chiamato Michele Cerulario, che accusava la chiesa romana perchè celebrava la messa con pane azimo (senza lievito), digiunava ne'sabati e tralasciava l' Alleluja dalla settuagesima a Pasqua.

  A190000461 

 Siccome in quel tempo molti cristiani raffreddati nella pietà passavano anni interi senza accostarsi alla confessione ed alla comunione, così fu comandato che ciascuno, giunto all'età della discrezione, dovesse confessarsi almeno una volta l'anno, e accostarsi alla comunione a Pasqua nella propria parocchia; e fu decretato che chiunque non avesse adempiuto questo precetto, fosse proibito di {230 [230]} entrare in chiesa, e dopo morte (ove morisse impenitente) gli venisse negata la sepoltura ecclesiastica.

  A190000978 

 Ciclo pasquale, periodo di 532 anni, alla fine dei quali la Pasqua cade nello stesso giorno di domenica, ed i cicli della luna, del sole, la lettera domenicale, le feste mobili, le epatte, le nuove lune, ricominciano come 532 anni prima.

  A190000978 

 Dicesi pasquale, perche serve a fissare la Pasqua e ricondurla al medesimo giorno di prima.

  A190001384 

 Le ottave della Pasqua e Pentecoste sono così solenni, e in esse non si fa l'ufficio di alcun Santo.

  A190001408 

 Pasqua (ebraico, passaggio ), festa solenne presso gli Ebrei, che ricordava la loro liberazione dalla schiavitù dell'Egitto, e la più grande solennità dei Cristiani in memoria della gloriosa risurrezione di G. C..

  A190001422 

 Presso ai Cristiani essa è il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua, e si celebra in memoria della discesa dello Spirito S. sugli Apostoli.

  A190001487 

 Quartodecimani o Protopaschiti, coloro che pretendevano si dovesse celebrare la Pasqua nel giorno quattordicesimo della luna di marzo, a differenza della Chiesa, che stabilì di celebrarla nella domenica seguente.

  A190001490 

 Quinquagesima, settima domenica prima di Pasqua perchè da quel giorno a questa solennità vi sono 50 giorni ovvero 7 settimane.

  A190001580 

 Sessagesima, ottava Domenica prima di Pasqua, perchè da questo giorno fino alla Pasqua corrono 60 giorni.

  A190001582 

 Settuagesima, nona Domenica prima di Pasqua, perchè da questo giorno a Pasqua vi sono 70 giorni, figura dei 70 anni della schiavitù Babilonica degli Ebrei.

  A190001607 

 Furono dette anche stazioni la visita che il Papa col suo clero facevano in una delle Basiliche di Roma; in ciascun giorno {446 [446]} della Quaresima, nelle feste di Pasqua e Pentecoste fermandosi ivi a celebrare la s. Messa e i divini uffizi.


don bosco-storia sacra.html
  A191000193 

 In rimembranza di questo memorabile avvenimento fu dagli Ebrei istituita la festa della Pasqua.

  A191000614 

 R. Era Gesù in età di dodici anni, allorchè andato co' suoi genitori in Gerusalemme a celebrare la Pasqua si smarrì, e dopo essere stato da essi cercato per tre giorni, alla fine del terzo dì lo ritrovarono nel Tempio {163 [163]} che disputava co' Dottori della legge, riempiendoli, tutti di stupore colle sue sapienti interrogazioni e risposte.

  A191000629 

 R. Andato Gesù in Gerusalemme per celebrare la Pasqua si portò al tempio che vide profanato da negozianti.

  A191000690 

 D. Quando celebrò l'ultima Pasqua co'suoi discepoli?.

  A191000708 

 A siffatto confronto propose quale de' due salvar volessero, essendo costume in tempo di Pasqua dare la libertà ad un reo di morte.

  A191000728 

 Alla mattina del terzo giorno, domenica di Pasqua, sentissi un gran terremoto.


don bosco-storia sacra [10a edizione].html
  A192000145 

 Istituzione della Pasqua.

  A192000146 

 In memoria di questo avvenimento, Mosè per ordine di Dio institui la solennità della Pasqua, da celebrarsi ogni anno il giorno decimo quarto della luna di marzo.

  A192000146 

 Noi cristiani celebriamo la Pasqua in memoria della risurrezione del Salvatore, che ci liberò dalla schiavitù del peccato.

  A192000146 

 Pasqua è parola ebraica, che vuol dire passaggio, perchè l'angelo sterminatore, nella strage degli Egiziani, vedendo una casa colle imposte tinte dal sangue dell'agnello, passava oltre senza fare alcun male a chi vi abitava.

  A192000166 

 Le feste poi istituite da Mosè erano quattro: Pasqua e Pentecoste, di cui si è parlato, quella dei tabernacoli e dell'espiazione.

  A192000419 

 Era Gesù in età di dodici anni {152 [358]} quando andò co'suoi parenti in Gerusalemme a celebrare la Pasqua, e fu da essi smarrito.

  A192000427 

 Andato Gesù in Gerusalemme per celebrare la Pasqua, si recò al tempio e lo vide profanato da' trafiicatori.

  A192000467 

 Sul fine della cena disse a' suoi Apostoli: Ho grandemente desiderato di celebrare con voi questa Pasqua, prima che io vada a patire.

  A192000481 

 Frattanto le turbe instavano perché Gesù fosse condannato a morte, ma Pilato, conoscendolo innocente, ed essendo costume di dare a Pasqua la libertà ad un reo di morte, {185 [391]} propose la scelta tra Cristo ed un assassino appellato Barabba, e chiese quale de' due salvar si volesse.

  A192000493 

 La mattina del terzo giorno, domenica di Pasqua, udissi un grande terremuoto.


don bosco-valentino o la vocazione impedita.html
  A198000012 

 Alla messa gli allievi intervenivano solamente nei giorni festivi, le confessioni avevano luogo una sola volta all'anno, alla Pasqua di risurrezione.

  A198000016 

 Gli venne in mente di condurlo dal suo prevosto, cui per lo avanti era sempre stato affezionatissimo, ma Valentino si rifiutò dicendo che dal prevosto ognuno deve recarsi a Pasqua per confessarsi, e non per cagionare disturbo lungo l'anno con visite inopportune.

  A198000058 

 Alla pasqua del quinto anno del ginnasio dovendosi cominciare gli esercizi spirituali egli disse che in quest' occasione {26 [204]} desiderava trattare della sua vocazione e sebbene da qualche tempo si sentisse grande propensione allo stato ecclesiastico, tuttavia temeva di esserne impedito dalla sua cattiva condotta passata.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. aniceto s. sotero s. eleutero s. vittore e s. zeffirino.html
  A200000014 

 Il principale motivo che aveva indotto questo vescovo a recarsi a Roma fu la questione sulla celebrazione della Pasqua.

  A200000015 

 Vennero anche a trattare della Pasqua, e non potendo andare d'accordo, il Pontefice tollerò che tale disciplina fosse ancora nell'Asia praticata come praticavano gli Ebrei venuti alla fede».

  A200000016 

 È bene di notare che fin dal tempo degli Apostoli solevasi celebrare la Pasqua nella domenica che segue il plenilunio di {12 [216]} marzo, e che tale istituzione fu confermata con un decreto di Papa Pio I. Ma non era stato definito come verità di fede; perciò il Papa poteva pel bene della pace permettere a s. Policarpo e ad altri vescovi dell'Asia che giudaizzassero; cioè celebrassero la Pasqua nel plenilunio di marzo siccome chiedevano e dimostravano di voler osservare alcuni vescovi, alcuni sacerdoti e molti fedeli dalla religione giudaica venuti al Vangelo.

  A200000065 

 Il pontificato di questo gran Papa fu specialmente agitato da tre cose: dagli eretici, dalla questione della Pasqua e dalla persecuzione che l'imperatore Severo {45 [249]} suscitò contro ai Cristiani.

  A200000069 

 Abbiamo osservato nella vita di s. Pio I come egli abbia stabilito che la Pasqua si dovesse celebrare la domenica seguente al plenilunio della {48 [252]} luna di marzo.

  A200000069 

 Di modo che, quando s. Policarpo venne a Roma e parlò di tale osservanza con s. Aniceto, si lasciò la cosa come era prima, cioè fu tollerato che una parte de' vescovi dell'Asia celebrassero la Pasqua nel decimoquarto giorno della luna di marzo.

  A200000069 

 Fu questo la questione della Pasqua.

  A200000070 

 Così Montano abusando dell'indulgenza del Romano Pontefice pretendeva di porre obbligo a tutti i cristiani di celebrare la Pasqua cogli ebrei; e perciò s. Vittore {49 [253]} giudicò di non più tacere, affinchè il suo silenzio non passasse in consenso, o la permissione venisse giudicata un precetto.

  A200000070 

 Si accinse pertanto con tutto vigore per venire ad una definitiva risoluzione del giorno in cui si dovesse celebrare la Pasqua; e perchè tutto il mondo cattolico vi prendesse parte, volle che tutti i vescovi della cristianità si radunassero in altrettanti sinodi, secondochè tornava a maggior comodità di ciascheduno.

  A200000073 

 Gli atti del concilio di Gerusalemme cominciano così: «Papa Vittore, vescovo di Roma, diede autorità a Teofilo, vescovo di Cesarea, di convocare un concilio nel luogo medesimo dove il Signore, il Salvatore del mondo, aveva dimorato in carne, e questo concilio fosse per stabilire il modo uniforme, con cui il giorno di Pasqua si debba da tutti i cattolici celebrare.».

  A200000075 

 Allora i vescovi dissero unanimi: se prima non investigheremo come il mondo sia stato da principio, non possiamo ordinare alcuna osa salutevolmente intorno all'osservanza della Pasqua.

  A200000090 

 Teofilo disse: Ora bisogna deliberare in qual tempo si debba celebrare la Pasqua?.

  A200000093 

 Ecco le ragioni per cui si deve celebrare la Pasqua in giorno di Domenica».

  A200000095 

 Eusebio, vescovo di Cesarea, riferisce il decreto delle chiese di Roma, di Francia, della Palestina, della Grecia, del Ponto e di altre moltissime, con dire: Tutti di un solo sentimento, con unanime giudizio proferirono la medesima sentenza intorno alla celebrazione della Pasqua.

  A200000095 

 La conclusione del concilio Romano era espressa cosi: Per l'avvenire la Pasqua non sia più celebrata nel giorno decimo quarto della luna di marzo, ma si dovrà celebrare nella domenica che seguirà il plenilunio della medesima luna siccome fu insegnato dagli Apostoli.

  A200000095 

 Mentre in tutta la cristianità si discuteva la questione della Pasqua, s. Vittore stabilì di convocare in Roma un sinodo, a cui invito il medesimo Teofilo, primate della Palestina.

  A200000097 

 Ma cresciuto il numero dei fedeli, per decoro della religione e per dimostrare la {58 [262]} grandezza di questo Sacramento, fu stabilito da s. Vittore che solamente a Pasqua ed a Pentecoste, con acqua allora benedetta, fosse amministrato solennemente il Battesimo.

  A200000098 

 La consuetudine di battezzare solamente a Pasqua ed a Pentecoste durò sino ai tempi di Carlo Magno, quando fu ordinato che il Battesimo fosse conferito in ogni tempo dell'anno per evitare molti inconvenienti.

  A200000098 

 Sebbene s. Vittore abbia stabilito che solamente a Pasqua ed a Pentecoste si dovesse amministrare il Battesimo, nulladimeno eccettuò i casi di necessità in cui è permesso a tutti di battezzare in qualsiasi tempo dell'anno facendo uso di qualsiasi acqua, purchè sia acqua naturale e si usi la forma ordinata da Gesù Cristo, che è quella stessa che ha sempre usato ed usa tuttodì la Chiesa cattolica.

  A200000110 

 Il santo Pontefice primieramente stabilì che i fedeli cristiani giunti alla pubertà, cioè all'età di anni dodici, tutti facessero a Pasqua la Santa Comunione.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. ponziano s. antero e s. fabiano.html
  A202000110 

 Era il giorno di Pasqua e tutti i fedeli cristiani si davano sollecitudine a purificare l'anima loro col sacramento della penitenza per rendersi degni di ricevere l'Ostia Santa.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. sisto s. telesforo s. igino s. pio i.html
  A203000044 

 Ecco le parole del Pontefice: «Per la qual cosa, o fratelli, sappiate che da noi e da tutti i vescovi in questa santa ed apostolica sede radunati, fu decretato che per le sette settimane che precedono la Pasqua del Signore, tutti i sacri ministri si astengano dal cibarsi di carne, perchè siccome la vita dei sacerdoti deve essere diversa da quella dei laici, così deve esservi differenza nel digiuno.

  A203000063 

 Prima materia del suo zelo fu la questione insorta intorno alla celebrazione della Pasqua.

  A203000064 

 Gli apostoli istruiti da Gesù Cristo stabilirono la Pasqua dei cristiani nella prima domenica che segue la luna piena di marzo in memoria della risurrezione del Divin Salvatore.

  A203000064 

 Là Pasqua fu sempre celebrata dagli Ebrei con grande solennità nel giorno quattordici della luna di marzo, e la {40 [40]} celebravano in memoria della liberazione prodigiosa dalla schiavitù di Egitto.

  A203000065 

 Dopo di avere sentito il parere del concilio, il santo pontefice decretò che tutte le chiese del mondo si dovessero uniformare alla tradizione apostolica osservata in ogni tempo dalla chiesa romana sopra la celebrazione della Pasqua per non concorrere cogli {41 [41]} Ebrei nel celebrare questa solennità.

  A203000065 

 Ma gli Ebrei convertiti alla fede avevano una segreta inclinazione alla pratica delle cerimonie giudaiche e perciò molti celebravano la Pasqua nel dì quattordicesimo della luna di marzo.

  A203000066 

 Di tale instituzione della Pasqua parlano antichissimi scrittori delle cose ecclesiastiche.

  A203000066 

 In un' altra lettera scritta ai cristiani di Filippi raccomanda la stessa dottrina quindi conchiude così: Se qualcheduno celebra la Pasqua co' Giudei, o riceve i simboli della loro solennità, egli partecipa alla colpa di quelli che uccisero il Signore e i suoi Apostoli.

  A203000066 

 S. Ignazio poi, vescovo di Antiochia e discepolo degli Apostoli, in una lettera scritta ai Magnesii, popoli dell'Asia, loro ricorda il precetto apostolico di celebrare la Pasqua in domenica.

  A203000066 

 S. Proterio vescovo di Alessandria in una lettera scritta al pontefice s. Leone Magno parla della Pasqua celebrata in questo giorno secondo il precetto degli Apostoli.

  A203000067 

 Il sommo pontefice fu eziandio spinto a tal decreto della Pasqua da una rivelazione fatta da un angelo.

  A203000067 

 «Mentre san Pio I governava la Chiesa, un suo fratello di nome Ermete, soprannominato Pastore, scrisse un libro in cui racconta come l'angelo del Signore gli apparve in abito di pastore, e gli comandò di riferire al santo pontefice essere voler di Dio che la santa Pasqua si celebrasse in giorno di Domenica.».

  A203000068 

 Terminata così la questione della Pasqua Pio I rivolse le sue sollecitudini ad altri regolamenti della disciplina ecclesiastica.


don bosco-vita di s. giovanni battista.html
  A209000044 

 Sappiamo che fu qualche tempo prima della Pasqua.


don bosco-vita di s. giuseppe.html
  A210000099 

 Ogni anno alle tre grandi solennità giudaiche, alle feste di Pasqua, della Pentecoste e dei Tabernacoli, egli si recava al tempio di Gerusalemme in compagnia di Maria.

  A210000100 

 Essi rimasero circa sette giorni nella città santa per celebrare la Pasqua e compiere i sacrifizi comandati dalla legge.

  A210000100 

 Quando Gesù ebbe raggiunta l'età di dodici anni, ed approssimandosi le feste di Pasqua, Giuseppe e Maria lo giudicarono abbastanza forte per sopportare il viaggio, e lo condussero con loro in Gerusalemme.

  A210000145 

 Dietro fervorosa domanda e dello stesso Ordine e di molte Chiese della Cristianità {97 [377]} la sacra Congregazione dei Riti con decreto del 1680 fissava questa solennità alla terza Domenica dopo Pasqua.

  A210000145 

 Fin dal 1621 l'Ordine dei Carmelitani scalzi avendo solennemente riconosciuto s. Giuseppe come patrono e padre universale del loro Istituto consacrava una delle Domeniche dopo Pasqua a celebrarne la solennità sotto il titolo di Patrocinio di s. Giuseppe.


don bosco-vita di s. ireneo vescovo di lione e martire.html
  A211000026 

 A quei tempi oltre l'idolatria e le eresie che travagliavano la Chiesa, v'erano dissenzioni anche tra i cattolici su di un punto di disciplina assai importante, cioè sul giorno in cui dovevasi celebrare la solennità della Pasqua.

  A211000027 

 Imperocchè ve ne erano di coloro, i quali invece di solennizzare la Pasqua nella prima domenica dopo il plenilunio di marzo, siccome avevano insegnato i santi Apostoli Pietro e Paolo e i sommi pontefici, la celebravano nel giorno stesso del plenilunio, qualunque fosse il dì della settimana in cui questo cadeva.

  A211000029 

 Che fece egli adunque? Egli fece quanto gli suggerì la sua carità, e mostrandosi degno del suo bel nome, che significa pacifico, ossia amante di pace, egli si rivolse a un certo Blasto prete della Chiesa {71 [167]} romana, uno dei Quartodecimani più caldi (conciossiacchè insegnava, esservi un precetto divino di celebrare la Pasqua il dì 14 della luna del primo mese), e gli scrisse un trattato Dello Scisma (che non giunse fino a noi ), onde indurlo a mutar parere, e a non disturbare più oltre la pace della Chiesa.

  A211000030 

 Nel tempo stesso secondo l'ordine ricevuto dal sommo pontefice egli radunò a Lione un concilio provinciale, a cui intervennero tredici vescovi, e in cui si stabilì che secondo la tradizione degli Apostoli, la Pasqua si celebrasse nella domenica che segue il di decimoquarto della luna nell'equinozio di primavera.

  A211000030 

 {72 [168]} In esso fu prescritto sotto pena di scomunica, che si dovesse celebrare la Pasqua nella prima domenica dopo il plenilunio di marzo.

  A211000037 

 {77 [173]} E quivi tutte queste reliquie riposarono sino all'anno 1562, celebrandosi ogni anno l'anniversario di tale traslocazione prima il 5 aprile, e poscia la seconda domenica dopo Pasqua.

  A211000048 

 Che se S. Ireneo pregò S. Vittore di non scomunicare i Vescovi dell'Asia, benchè questi ricusassero di obbedire a' suoi ordini riguardo alla celebrazione della Pasqua, egli non negava già al Papa il diritto di scomunicare i vescovi disobbedienti, ma solo il pregava a non usare di un tal diritto in quel caso particolare per non dare occasione al male di farsi assai più grave di quello che era.


don bosco-vita di s. pancrazio martire.html
  A212000010 

 Nel 12 di maggio e nella seconda festa di Pasqua e di Pentecoste si fa una processione, durante la quale queste sante reliquie sono esposte alla pubblica venerazione.

  A212000011 

 «Dalla mentovata festa di Pasqua fino al giorno otto di settembre, in cui si celebra la nascita della Beata Vergine, si può dire che avvi una continua processione di forestieri di ogni condizione che da tutte parti vengono a questo santuario.


don bosco-vita di s. policarpo.html
  A215000023 

 Arrivato a Roma si portò dal Vicario di Gesù Cristo, e trattò con lui lungamente sul giorno, che i cristiani avevano da celebrare la Pasqua: e quantunque la questione per allora non potesse ricevere lo scioglimento che poi ricevette nell' anno 325, quando il Concilio di Nicea decretò che la Pasqua aveva da essere solennizzata da tutti la prima domenica dopo il plenilunio di marzo; tuttavia s. Policarpo ottenne da papa Aniceto, che non venissero scomunicati quei che osservavano una pratica diversa; e che per questo punto di disciplina ecclesiastica, la Chiesa non avesse ad essere turbata da scismi.

  A215000023 

 Questo Santo ci narra, che il suo maestro fece un viaggio a Roma per ristabilire la pace della Chiesa, la quale era alquanto turbata da ciò, che non tutti andavano d'accordo sul giorno in cui dovevasi celebrare la solennità della Pasqua: mentre altri la celebravano il giorno 14 della luna di marzo, in qualunque dì della settimana esso potesse cadere, e altri la celebravano la domenica seguente, secondo la pratica introdotta da s. Pietro ed osservata costantemente a Roma.


don bosco-vita di san pietro.html
  A217000054 

 Era quello il giorno primo della Pasqua degli Ebrei, che suole chiamarsi degli azimi.

  A217000054 

 Gesù mandò Pietro e Giovanni in Gerusalemme dicendo: andate e preparate le cose necessarie per la Pasqua.

  A217000167 

 E poichè correva la settimana degli azimi, che per gli Ebrei è tempo di giubilo e di preparazione alla Pasqua, non volle funestare la pubblica allegrezza di quei giorni col supplizio di un uomo preteso reo.





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