Parola «Roma» [ Frequenza = 2651 ]

don bosco-angelina.html
  A002000157 

 - Sembra che Dio abbia gradito il sacrifizio che Angelina faceva della sua vita; giacchè poco dopo il Romano Pontefice, fatto libero di se stesso, partiva da Fontainebleau e ritornava pacificamente sul suo trono a Roma.


don bosco-angelina [v.13].html
  A003000043 

 Si aggiunge poi il titolo di Romana, perchè il suo capo, che è il Papa, è vescovo di Roma, e per questo motivo questa città, una volta capitale del Romano impero, ora è il centro della religione, la capitale del mondo cattolico.

  A003000044 

 Ma ditemi, come può il Papa da Roma governare i cristiani che sono per tutto il mondo?.


don bosco-apparizione della beata vergine sulla montagna di la salette.html
  A004000047 

 Indi il vescovo inviò due sacerdoti a portare a Roma questo misterioso dispaccio.

  A004000063 

 Noi ci serviamo delle stesse parole con cui è raccontato dal giornale La Frusta di Roma, 7 marzo e dalla Décentralisation giornale di Francia.

  A004000108 

 Il sacerdote Ratisbona, il famoso Ebreo convertito dalla Regina dei cieli in Roma nella chiesa di s. Andrea delle Fratte, e quanti cattolici si trovavano nei dintorni ci prendevan parte.

  A004000178 

 «Roma dal Conv. di S. M. sopra Minerva li 8 dicembre 1870.


don bosco-associazione dei divoti di maria ausiliatrice.html
  A009000020 

 In quel momento gli apparve la santa Vergine rivelandogli il trionfo delle navi cristiane, il quale trionfo s. Pio V annunziò tosto per la città di Roma prima che alcuno avesse in altra guisa potuto portare quella notizia.

  A009000026 

 {16 [354]} Quello di Maometto, più ricco ancora e che si inalberava in mezzo del campo fu mandato a Roma e presentato al Papa.

  A009000030 

 Ma siccome dove c'è il Papa là vi è il Capo della religione e quindi il concorso di tutti i veri cattolici, così Savona divenne in certo modo un'altra Roma.

  A009000031 

 Si crede comunemente che il Pontefice abbia promesso alla santa Vergine di instituire una festa per onorare l'angusto titolo di Maria Aiuto dei Cristiani, qualora egli avesse potuto ritornare a Roma sul trono pontificio.

  A009000033 

 Allora la giustizia potè fare di nuovo il suo corso; il Pontefice venne subito messo in libertà; Roma l'accolse col massimo entusiasmo, e il Capo della cristianità fatto libero e indipendente potè ripigliare l'amministrazione della Chiesa universale.

  A009000034 

 Ritornato di poi a Roma volle compiere la seconda parte della sua promessa instituendo nella Chiesa una festa speciale, che attestasse alla posterità il gran prodigio.

  A009000035 

 Fu scelto quel giorno perchè appunto in esso l'anno 1814 egli era stato fatto libero e potè ritornare a Roma fra i più vivi applausi dei Romani.

  A009000037 

 L'anno 1817 era compiuto un dipinto che doveva essere collocato in Roma nella Chiesa di s. Maria in Monticelli, diretta dai Sacerdoti della Dottrina Cristiana.

  A009000053 

 Dato a Roma ad dì 23 settembre 1868.

  A009000093 

 Dato in Roma presso S. Pietro sotto l'anello del Pescatore il giorno 16 marzo 1869, l'anno 23 del nostro pontificato.

  A009000279 

 Dato in Roma presso S. Pietro sotto l'anello Pescatorio addì 22 maggio 1868.


don bosco-avvisi ai cattolici.html
  A011000007 

 Agli altri Apostoli succedettero i Vescovi, i quali in ogni tempo ed' in ogni luogo formarono un solo ovile, riconoscendo solo Gesù Cristo per pastore supremo e capo invisibile, ed il Pontefice di Roma per supremo pastore e capo visibile.


don bosco-biografia del giovane mazzarello giuseppe.html
  A012000002 

 L'esempio di s. Filippo Neri in Roma lo incoraggiva e spronava alla grande impresa.


don bosco-biografie dei salesiani defunti negli anni 1883 e 1884.html
  A016000187 

 E come no, quando si pensa che questa così prodigiosa divozione, promossa in modo particolare da S. Francesco di Sales, propagatasi largamente per opera di una figlia della Visitazione, la Beata Margherita Alacoque, doveva ora ricevere come un suggello della sua consacrazione in un monumento innalzato per opera di una Congregazione, che del Salesio appunto prende il nome, e di questa divozione diventa come la custode e la depositaria nella città di Roma, sede del Vicario di Gesù Cristo?.


don bosco-biografie dei salesiani defunti nel 1882.html
  A017000111 

 Trovandosi nella casa di Albano Laziale presso Roma, scriveva di là ad un suo confratello ed intimo amico dell'Oratorio di Torino: « Ho visto in Roma molte belle e care cose; ho visitato molte belle chiese, ma, che vuoi? nessuna più m'inspira divozione, nessuna mi piace più della cara nostra chiesa di Maria Ausiliatrice.


don bosco-breve notizia sullo scopo della pia societa salesiana e dei suoi cooperatori.html
  A020000022 

 Costantino LEONORI di Roma: Brevi cenni sulla Pia Società Salesiana.


don bosco-breve ragguaglio.html
  A021000003 

 L'Esule illustre, sebbene venerato in Gaeta come Capo della Chiesa universale, tuttavia per la fretta con cui dovette fuggire di Roma, spoglio d'ogni suo avere era privo dei mezzi, necessaria per sopperire alla moltiplicità delle spese, che le relazioni col mondo cattolico fanno indispensabili.

  A021000037 

 Quando giunse tra noi la notizia che il Sommo Pontefice eia pacificamente rie tornato a Roma, grande fu l' allegrezza dei giovani dell'Oratorio.


don bosco-cenni storici intorno alla vita della b. caterina de-mattei.html
  A028000132 

 Circa l'anno 1517 venendo da Roma passò per Racconigi Claudio di Seyssel, uomo di grande scienza e pietà, il quale fu vescovo di Marsiglia, e quindi arcivescovo di Torino.


don bosco-cenno istorico sulla congregazione di s. francesco di sales [1874].html
  A032000019 

 Finalmente munito delle Commendatizie di ventiquattro Vescovi mi recai a Roma.


don bosco-congregazione particolare dei vescovi e regolari.html
  A034000063 

 Roma li 9 Maggio 1873.

  A034000150 

 N. B. Si esibiscono in opuscoli separati le regole del 1873 nonchè le modificate Costituzioni recentemente stampate in Roma coi tipi di Propaganda.


don bosco-conversazioni.html
  A035000187 

 Ora nel 1215 ebbe luogo una di queste radunanze generali di vescovi sotto la presidenza del Papa in Roma, in una chiesa dedicata a s. Gioanni, e situata in un quartiere chiamato Laterano, d'onde venne il nome Concilio di Laterano.

  A035000374 

 In quest'Ordine ottenne di essere fatto parroco di una chiesa di Roma.


don bosco-conversione di una valdese.html
  A036000090 

 In quanto alla successione dei Vescovi delle diocesi in particolare possiamo dire che, sebbene di molte diocesi siansi perduti i libri che riferiscono le azioni dei Vescovi, tuttavia non si può muovere alcun dubbio che tali diocesi non siano sempre state dipendenti da quella di Roma.

  A036000188 

 Ed io credo che questo sia stato uno dei molivi per cui la Chiesa cattolica ha proibito l'uso del magnetismo usato nella maniera con cui fu esposto a Roma.


don bosco-cooperatori salesiani [1877].html
  A038000012 

 Scritto a Roma appo s. Pietro sotto l'anello del Pescatore nel di 9 di Maggio 1876.

  A038000029 

 14 o Possono acquistare tutte le Indulgenze Plenarie e Parziali di tutte le Basiliche, Chiese e Luoghi Santi di Roma, Gerusaleme, Porziuncola {15 [353]} e di s. Giacomo in Compostella, di tutte le stazioni notate nel Messale Romano.


don bosco-deliberazioni del capitolo generale della pia societa salesiana tenuto in lanzo torinese.html
  A042000008 

 Fu allora che Mons. Franzoni Arcivescovo di Torino con apposita commendatizia indirizzava il sac. Bosco a Roma per avere norme e consiglio intorno ad una Congregazione Ecclesiastica.

  A042000046 

 Sac. Giuseppe Scappini, Direttore Spirituale dei Concettini in Roma.

  A042000098 

 I Superiori facciano leggere a mensa nei tempi stabiliti e facciano osservare, per la parte che loro appartiene, i due Decreti emanati a Roma dalla Congregazione sullo stato dei Regolari l' anno 1848.


don bosco-deliberazioni del terzo e quarto capitolo generale della pia societa salesiana.html
  A045000011 

 Il Parroco a nominarsi sia ad nutum Superioris, secondo la Costituzione Firmandis di Benedetto XIV, 5 Novembre 1744, e la sua nomina sia fatta secondo la prassi che si tiene in Roma pei regolari, ad annum, con facoltà di riconferma d'accordo coll'Ordinario del luogo.


don bosco-dialogi intorno all-istituzione dal giubileo.html
  A047000019 

 Dato in Roma presso S. Pietro l'8 dicembre 1864 anno decimo della dommatica definizione dell' Immacolata Concezione di M. V. Madre di Dio.

  A047000039 

 Il Giubileo poi dicesi parziale quando si concede solamente in alcuni luoghi determinati come sarebbe in Roma, o in Gompostella nella Spagna.

  A047000069 

 I primi Pontefici, che succedettero a S. Pietro nel governo della Chiesa, continuarono a mantenere viva tale pratica religiosa, concedendo grandi favori a quelli che in determinati tempi si recassero in Roma a visitare la chiesa, dove era sepolto il corpo di S. Pietro

  A047000071 

 In certi anni si vedevano vecchi, giovani, ricchi e poveri partire da lontanissimi paesi, superare i più gravi disagi delle strade per recarsi a Roma, nella piena persuasione di ottenere grandissime indulgenze.

  A047000072 

 S. Gregorio Magno, desiderando di secondare lo spirito religioso ne' fedeli cristiani, e volendo nel tempo stesso regolare il frequente loro concorso a Roma, nel secolo sesto stabili che ogni cento anni si potesse guadagnare l' Indulgenza plenaria, ovvero Giubileo da tutti quelli, che nell' anno secolare, detto anche anno santo, si portassero a Roma per visitare la basilica vaticana dove era stato sepolto il Principe degli Apostoli.

  A047000076 

 - Correva l' anno 4300, quando {38 [112]} una straordinaria quantità di gente dello Stato Romano e forestiera accorse a Roma in tanto numero che pareva essersi colà aperte le porte del cielo.

  A047000076 

 - Perchè siete venuto a Roma? - Per guadanare le grandi Indulgenze.

  A047000076 

 - Quando? - Cento anni fa mio padre mi portò secolui a Roma, e mi disse che ogni cento anni in Roma si potevano ottenere grandissime Indulgenze, e che se io fossi ancora stato vivo di lì a cento anni, non avessi trascurato di recarmi {39 [113]} a visitare la basilica del Principe degli Apostoli.

  A047000079 

 Ecco quali sono le parole del Pontefice: «Una fedele e antica tradizione di uomini da lungo tempo vissuti assicura, che a quelli, i quali vengono a visitare l' onorevole basilica del Principe degli Apostoli in Roma, sono concesse grandi Indulgenze e remissione de' peccati.

  A047000079 

 Il numero de' forestieri a Roma giunse fino a due milioni contemporaneamente.

  A047000079 

 {41 [115]} Conosciuta la Bolla del Papa, è incredibile l' entusiasmo che si destò da ogni parte per fare il pellegrinaggio a Roma.

  A047000080 

 - Ora comprendo benissimo quanto nella Chiesa sia antica la pratica del Giubileo, ma quello che celebriamo oggidi mi pare assai diverso; sia perchè sentesi più spesso a parlar di Giubileo sia perchè non si va più a Roma per acquistarlo.

  A047000081 

 Inoltre l' obbligazione di recarsi a Roma impediva che molti o per la distanza, o per l' età, o per malattia potessero approfittare, de' favori spirituali del Giubileo.

  A047000081 

 Per la qual cosa i romani Pontefici concedettero la medesima Indulgenza, ma invece dell' obbligazione di recarsi a Roma, sogliono imporre alcune obbligazioni da adempiersi da quelli che vogliono fare il santo Giubileo.


don bosco-due conferenze intorno al purgatorio.html
  A049000099 

 S. Agostino vescovo d'Ippona scrive di sua madre, che mentre dall'Italia recavasi in Africa, giunta al porto di Ostia, non molto distante da Roma, cadde gravemente ammalata.

  A049000137 

 Qui è bene di osservare che questa liturgia è seguita non solo dalle chiese greche dell'Impero Ottomano che dipendono dal patriarcato di Costantinopoli; ma è parimenti seguita da tutte le chiese {46 [82]} greche che sono in Occidente, a Roma, nella Georgia, nella Mingrelia, nella Bulgaria e in tutta la Russia.

  A049000258 

 Dovrei perciò negare l'esistenza di Roma? Mai no, direte voi, sarebbe opporsi al sentimento universale di tutti i libri che ne parlano, di tanti viaggiatori che vi sono andati.

  A049000258 

 io non sono mai andato a Roma, e da me solo non ci saprei andare.

  A049000336 

 I Milanesi l'attribuiscono a S. Ambrogio, che difatti compose molti inni e preghiere pei divini uffizi: però se noi confrontiamo la liturgia di Milano con quella di Roma troviamo soltanto qualche diversità nell'ordine delle cose; ma la dottrina è perfettamente la medesima.

  A049000336 

 La storia ci assicura che quella di Roma viene da S. Pietro.

  A049000336 

 Ma in fondo è quella medesima praticata in Roma nei quattro primi secoli della Chiesa.

  A049000336 

 Se vogliamo una {116 [152]} prova palpabile del grande attaccamento delle chiese alle loro liturgie, l'abbiamo nella fermezza con cui i Milanesi conservarono la loro, malgrado le sollecitudini dei papi per unirli a quella di Roma.


don bosco-elenco degli oggetti graziosamente donati a benefizio degli oratorii [v.14].html
  A053000088 

 Botaudi sac. Antonio, Roma.

  A053000096 

 Bertinetti don Raffaele can., Roma.

  A053000196 

 Focardi Canori, coronaro di S. S. in Roma.

  A053000276 

 Oreglia di S. Stefano monsig. don Luigi, prelato can. di san Gio. in Laterano, Roma.

  A053000286 

 Giovanni, Roma.

  A053000331 

 Salviati S. E. duca, Roma.


don bosco-episodi ameni e contemporanei.html
  A054000187 

 «Nel mese di giugno dell' anno scorso il Giornale di Roma annunziava le commoventi accoglienze fatte dal venerabile Pio IX ad un contadino brettone, ed alla sua famiglia.

  A054000198 

 Un giorno Monsignor De Segur viaggiando per le belle campagne di Roma, incontrò, non lungi d' Albano un giovane pastorello delle montagne del Lazio.


don bosco-esercizio di divozione alla misericordia di dio.html
  A056000002 

 - Dato in Roma dalla Sacra Congregaz.

  A056000004 

 Dato in Roma presso S. Maria Maggiore sotto l'anello del Pescatore nel giorno VII di agosto MDCCCXLVI, del Pontifica'.


don bosco-esposizione alla s. sede dello stato morale e materiale della pia societa di s. francesco di sales.html
  A057000062 

 Desiderosi i Salesiani di cooperare alle pie intenzioni del {11 [247]} S. Padre in numero di 10 si recarono a Roma per ricevere la benedizione e la missione dal Vicario di Gesù Cristo, e il 14 del Novembre di quell'anno partirono da Genova, e giunsero il 14 del seguente mese in Buenos-Ayres, capitale della Repubblica Argentina.


don bosco-esposizione del sacerdote giovanni bosco agli eminentissimi cardinali della sacra congregazione.html
  A058000014 

 Al 4 Gennaio di questo anno l'Arcivescovo fece una benevola Commendatizia, affinchè le Costituzioni Salesiane fossero dalla S. Sede approvate, e la consegnò nelle mani del Superiore Generale; ma con grande sua sorpresa Don Bosco giunto a Roma trovò lettere scritte dall'Arcivescovo medesimo alle Sacre Congregazioni, nelle quali biasimava quanto aveva poco prima commendato.

  A058000067 

 Vitelleschi con lettera 31 Maggio 1874 scrisse a D. Bosco, dicendogli {16 [64]} che per togliere a Monsignor Arcivescovo ogni pretesto d'opposizione se ne manderanno copie autentiche da Roma; " che se poi, il detto Arcivescovo, ne farà ancora taluna irragionevole, la S. Congregazione è sempre per sostenere le grazie e i diritti conceduti dalla Santa Sede.

  A058000073 

 Diremo tra poco la risposta che gli venne fatta da Roma.

  A058000074 

 Il 5 Gennaio il prelodato Monsignor Vitelleschi consola D. Bosco nelle sue tribolazioni, dicendogli che la Sacra Congregazione già tiene preparata una lettera per l'Arcivescovo, in cui si risponde ad alcuni suoi quesiti (i sopranotati), e della quale si darà pure copia a lui, D. Bosco, e che se l'Arcivescovo si porta in Roma egli (Mons.

  A058000078 

 Nella di Lui venuta in Roma, che Ella mi annunzia, io ed altri gli parleremo perchè desista da una opposizione, che ha qualche cosa di sistematico.

  A058000094 

 L'Arcivescovo di Torino, venuto a conoscere tale Istituzione, scrive tosto a Roma biasimando ed opponendosi a tutta forza all'Opera suddetta, sebbene fosse già benedetta e commendata dal S. Padre.

  A058000102 

 Gastaldi, per opporsi a che si concedessero Privilegi alla Congregazione Salesiana, fra le altre cose scrive a Roma: "Che se si /tanno" da conferire nuovi Privilegi alla Congregazione Salesiana si aspetti almeno il mio decesso, o mi si dia tempo" di ritirarmi dal posto che occupo.

  A058000140 

 Nel mese di Giugno l'Arcivescovo di Buenos-Ayres Monsignor Federico Aneyros, essendo andato a Roma ad ossequiare il Sommo Pontefice, fece sapere che passando per Torino prenderebbe albergo nell'Oratorio di S. Francesco di Sales.

  A058000141 

 E intanto quale concordanza tra le Encicliche dei Sommi Pontefici, che raccomandano tanto vivamente le missioni estere, e questa Circolare di Monsignor Gastaldi, che le combatte a carico dei Salesiani! {30 [78]} Sul finire di Agosto alcuni pellegrini del Brasile nel loro ritorno da Roma passando per Torino vennero ad o spitare nell'Oratorio di S. Francesco di Sales.

  A058000161 

 Nè si contentò di scrivere a D. Bosco, ma usò tutti i mezzi per fare annullare da Roma il Breve medesimo.

  A058000165 

 Dacchè la controversia era stata da Vostra Eccellenza deferita a Roma, non era forse più opportuno che colà si fosse aggiustata? La Sacra Congregazione vedrà se veramente questa pubblicazione sia giunta a proposito.

  A058000208 

 Desidero vivamente di compiacerla, d'altro canto non vorrei compromettere la povera Congregazione Salesiana in faccia alle Congregazioni di Roma.

  A058000231 

 Ho differito fino a domani la mia partenza per Roma, per attendere l'effetto de' suoi buoni uffizi presso S. E. Reverendissima nostro sempre veneratissimo Arcivescovo.

  A058000264 

 La cosa gravissima era la faccenda di Don Bonetti, al quale per certe lettere venutegli da Roma aveva da prima fatto dire, che gli restituiva assolutamente la facoltà di ascoltare le Confessioni, ma poscia gli notificava che era tuttora sospeso per Chieri, facendolo credere colpevole nel campo stesso dei suoi sudori.

  A058000274 

 Dopo di che egli, Monsignor Arcivescovo, ha scritto quello che gli piacque a carico dei poveri Salesiani anche alle Sacre Congregazioni di Roma, senza che si possano fare le dovute risposte.

  A058000298 

 Questo fatto mise sottosopra Mons. Arcivescovo, il quale rimandò la lettera a D. Bosco, e costrinse la Sacra Congregazione del Concilio a intimargliela da Roma.

  A058000322 

 Dopo un lungo colloquio, D. Bosco credendo alla lealtà e sincerità delle promesse del Colomiatti, fu stabilito verbalmente che l'Arcivescovo rivocherebbe tutti i reclami spediti a Roma contro D. Bonetti, contro D. Bosco e contro tutta la Congregazione Salesiana in mille modi infamata; {61 [109]} e che D. Bonetti sarebbe sciolto da ogni molestia o sospensione, come era prima del 12 e 14 febbraio 1879, e come pure era già stato concesso dall'Arcivescovo la sera del 26 Maggio dell'anno medesimo.

  A058000327 

 L'Arcivescovo, appena avuto questo scritto dal Colomiatti, senz'altro vi unisce la seguente sua lettera, e spedisce tosto ogni cosa non già a D. Bosco, perchè riconosca se l'atto è secondo le intelligenze prese coll'avvocato, ma direttamente a Roma all'E. mo Sig. Card. Prefetto della S. Congregazione del Concilio.

  A058000331 

 Egli, invece di riportare in persona a D. Bosco il suo scritto con quello dell'Arcivescovo prima di spedirlo alla S. Congregazione del Concilio, gliene manda solo copia, dopo che gli originali erano stati spediti a Roma.

  A058000337 

 Colomiatti e dall'Arcivescovo; imperocchè l'avvocato aspettò più giorni a darne avviso a D. Bosco; poi invece di ripassare in persona a fare la risposta verbale, come erano le intelligenze, la fa per lettera; non basta, in luogo di mandargli la lettera a mano per far più presto, egli la manda per posta per fare più tardi; così che dall'invio dell'atto dell'Arcivescovo a Roma sino al ricevimento di detta lettera per parte di D. Bosco passò una settimana.

  A058000340 

 D'altro lato io non l'avrei spedito a Roma, e, quando ciò si fosse, non avrei mandato così un pezzo di carta senza unirvi una lettera quale conviensi ad un EmoSig. Cardinal Prefetto di sì autorevole Congregazione.

  A058000345 

 - Don Bosco a questa sorpresa capisce vie più il giuoco dell'avvocato fiscale, e quindi lo licenzia, promettendogli che penserebbe ancora qualche giorno prima di rompere affatto le trattative; imperocchè, se erasi scritto e telegrafato a Roma, era solo per impedire i temuti equivoci, ma non per chiudere ogni via ad un ulteriore accomodamento.

  A058000348 

 Ma mi sono sempre più convinto che l'atto Arcivescovile non corrisponde alle nostre intelligenze, lascia D. Bonetti nello stato, in cui si trovava, e non revoca per niente {65 [113]} le carte inviate a Roma a carico dello scrivente e della nostra povera Congregazione.

  A058000349 

 Forse, se Ella avesse osservate le intelligenze di tenere il mio scritto come cosa confidenziale a Lei ( vale a dire non mandarlo a Roma così prima di tempo ), farlo vedere e poi comunicarmi il tenore di quello che si voleva unire ad esso, la vertenza avrebbe potuto appianarsi con qualche modificazione; ma non fu così.


don bosco-fatti ameni della vita di pio ix.html
  A059000001 

 [1]: Roma e Pio IX del Balehidier: La parola di Pio IX, Roma nel 1848-49 e da altri accreditati autori o da rinomati periodici.

  A059000005 

 Quando Gioanni Maria Mastai fu ordinato sacerdote a Roma, si consacrò intieramente alle opere più umili del sacro ministero.

  A059000013 

 La vettura adunque del cardinale, che andava a Roma, e che poteva divenir Papa era un vero avvenimento.

  A059000016 

 Malgrado gli schiamazzi degli astanti, delle ruote, i nitriti de'cavalli, lo schioppettare delle fruste, la colomba sta sempre al suo luogo e pare che cammini verso Roma con un futuro Papa.

  A059000032 

 Mentre il nome di Mastai correva viemaggiormente di bocca in bocca, il suo volto si illuminava, e la più grande impazienza regnava in Roma.

  A059000044 

 Tale fu l'esito di quest'ultima unione del Conclave che doveva dare a Roma un sovrano, al mondo cattolico un pastore ed un padre.

  A059000045 

 L'esimio Pontefice predestinato dalla Provvidenza ad esser Padre di tutti i fedeli, cominciò il santo suo ministero in Roma, nell'ospizio Tata-Giovanni, dove si fece padre di poveri figli abbandonati.

  A059000064 

 Sgherani armati si sono impadroniti di Pio VI; egli è prigioniero, e si vuol condurlo lontan da Roma.» A queste parole, il fanciullo che sino allora era stato ascoltando con tenerezza sua madre, si pose a piangere insiem con lei e incrociando le sue manine, pregò con tutto il fervore di un angelo.

  A059000076 

 Infine invitò a Roma tutti i {43 [93]} vescovi che potessero facilmente venirvi.

  A059000079 

 Una superba colonna eretta sulla piazza di Spagna, a Roma, consacra per sempre la memoria del fatto sì glorioso a Maria.

  A059000109 

 L'esempio di Roma, la madre e maestra di tutte le chiese, risvegliò nel mondo intiero l'ardore e lo zelo dei figli di Maria.

  A059000118 

 Col tempo Maria prenderà possesso della Roma protestante.

  A059000121 

 Il Santo Padre si prevalea delle vacanze di Pasqua nell'aprile del 1855, per recarsi a una piccola partita di diporto religioso ed archeologico nella villa di Coazzo a selle miglia da Roma dove sono le catacombe, che il Papa andava a visitare.

  A059000129 

 Tutti attribuirono a un intervento speciale della provvidenza la preservazione dei giorni del Santo Padre, e il consiglio Municipale di Roma si rese interprete di un tal sentimento ordinando si rendessero solenni azioni di grazie alla santa Vergine e si festeggiasse un triduo in onore della Immacolata sua Concezione, il quale cominciò il 16 aprile nella Chiesa dell' Ara Coeli.

  A059000171 

 Leggiamo in una corrispondenza da Roma dell' Unione:.

  A059000173 

 Quelle anime buone lasciarono Roma, e piene di gioia fecero {81 [131]} ritorno al loro paese natio.

  A059000173 

 «Una povera serva animata da una fede e da un coraggio non comune, alcuni mesi or sono, si pose in istrada con una sua giovinetta di dodici anni, tacendo un viaggio di parecchie centinaia di leghe, quasi sempre a piedi, e se ne venne a Roma per assistere alle feste di Pasqua.

  A059000176 

 Appena fummo in Roma io chiesi se il Santo Padre usasse mai dir messa in qualche chiesa dove le signore potessero comunicarsi.

  A059000176 

 Io non ebbi mai tanto spirito per manifestarvi il {82 [132]} progetto che tenea fisso nel mio cuore venendo a Roma colle mie due bimbe, quello cioè di farle comunicare la prima volta per mano del Santo Padre.

  A059000176 

 «Oh sì che se aveste prevedute le consolazioni che io dovea gustare a Roma, voi non vi sareste provata a dissuadermi dal farne il viaggio.

  A059000188 

 Due o tre giorni prima la persona benefattrice venne per un'altra volta a visitare le sue protette e a partecipar loro una lettera che avea ricevuta da Roma, nella quale era parola delle strettezze e angustie del Sovrano Pontefice.

  A059000189 

 E quella, cui altri affari chiamavano poco dopo a Roma, partì, recando seco i cento franchi e la lettera che consegnò in proprie mani del Papa.».

  A059000192 

 Con qual nobile orgoglio il padre suo sei sarebbe ricondotto alle patrie mura, circondato dallo stuolo dei propri amici e parenti per farlo sedere ad un giocondo banchetto! Con quanta allegrezza sopra tutti la {97 [147]} madre sua, con quel suo buon cuore, avrebbe anelato averlo in disparte, e là, sola con Lui a'pie delle care immagini di Gesù e di Maria, dinanzi alle quali fecero altra volta insieme le loro orazioni, come si sarebbe inebriata di quel suo sguardo celeste! Come sarebbe stata pendente dalle sue labbra quando avesse udito da lui raccontarle le prime soavi impressioni del giovine suo figlio elevato al sacerdozio! Ma il santo, il grande, l'eroico Pio IX credette suo debito disporre altrimenti: la prima volta che le sue mani levarono il calice di redenzione non fu nell'illustre basilica di Sinigaglia, non nella sua città natia, bensi fra le mura meschine di un Orfanotrofio in Roma.

  A059000207 

 Allora che 1'abate Mastai, ora Pio IX ritornò dal Chili trovò un novello pontefice a Roma, Leone XII. La pubblica fama avea già riferito al successore di Pio VII quali erano le buone {100 [150]} opere e la santità dell'abate Mastai: per conseguenza appena fu di ritorno ritrovò prontissima la ricompensa dei ferri portati nelle isole, del Mediterraneo, e dei suoi tanti servigi nella missione al Chili.

  A059000211 

 Anzi tutto volle trovarsi in mezzo alle famiglie povere e tribolate, senza lasciarne pur una dimenticata, fra le vedove, fra gli orfani, fra i vecchi infermi ed abbandonati, e dopo di tutto ciò vedendo così là, come a Roma molto male accanto a molto bene, tratto come era sempre a diminuire la moltiplicità dei dolori e delle lacrime che incontravansi co'suoi sguardi, si mise in opera a prima giunta di porre le fondamenta di un ospizio in favore di tutti i miseri della sua diocesi.

  A059000213 

 Un giorno, senza altra compagnia che un suo cameriere, era salito in una delle più squallide casipole di Roma, ricovero di una povera famiglinola di miserabile vedova, di {104 [154]} due fanciulle di quattordici anni, e di due garzoncelli.

  A059000218 

 Il povero avvocato se la vivea in Roma molto meschinamente a cagione di ruinosi disastri, che avean colpita la sua famiglia.

  A059000222 

 L'insalata di Sisto V andò in proverbio a Roma.

  A059000225 

 Fra i tanti edifizi egli possiede in Roma un ampio fabbricato ridotto in piccoli appartamenti d'una o due camere ad uso di famiglie indigenti.

  A059000231 

 Jn Roma evvi un quartiere riservato esclusivamente agli ebrei, nomato altrimenti Ghetto.

  A059000237 

 Dopo la lavanda dei piedi, il Papa interrogò l'abate Lauvensen del motivo che l'ebbe fatto venir sino a Roma, poi lo lasciò dopo avergli regalato qualche soccorso.

  A059000237 

 Un giorno Pio IX si portò all'ospizio della Trinità dei Pellegrini, dove si alberga ogni cristiano che viene a Roma per sue devozioni.

  A059000266 

 Si ha da Roma in data del 4 marzo 1865 alla Gazette du Midi:.

  A059000270 

 Il giornale di Roma del 17 ottobre 1865 contiene la relazione della visita fatta dal Santo Padre, nel giovedi precedente, allo spedale di Santa Maria della Consolazione.

  A059000275 

 Il Santo Padre visitava lo spedale di San Giacomo in Roma quando incontrò una donna di mala vita omai moribonda, ed accostatosi al letto di lei le fe'udire parole di benevolenza e di consolazione.

  A059000276 

 Una sera d'estate il sovrano pontefice, passeggiando presso a porta Cavaleggieri in Roma, s'incontrò con un convoglio di condannati tradotti ai bagni di Civitavecchia.

  A059000292 

 Leggiamo in una corrispondenza di Roma.

  A059000293 

 «Il Santo Padre ricevette in solenne udienza un buon numero di pellegrini francesi, venuti a bella posta a Roma per depositare ai piedi del Sommo Pontefice l'omaggio della loro devozione.

  A059000299 

 Si leggo nel giornale di Roma del 18 luglio 1859:.

  A059000312 

 Il cristiano frappone quel nomea tutte le sue preghiere, la contadinella delle campagne {153 [203]} lo pronuncia recitando il suo rosario, il prete lo ripete nell'offrire la vittima senza macchia; e la sera nel pregare Gesù che benedica i loro sonni, i bambinelli supplicano il loro padre che è in cielo di proteggere il loro padre che è in Roma.

  A059000319 

 Allora alzando al cielo un'occhiata tutta inspirata dalla fede, il Vicario di Gesù Cristo colla voce di divino afflato conosciuta si bene dai pellegrini che vengono da Roma, disse: «Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il nome tuo, venga a noi il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.» {155 [205]}.

  A059000320 

 Scriveano da Roma nel febbraio dell'anno 1864.

  A059000321 

 Eccoci in piena quaresima: le predicazioni sono incominciate in quasi tutte le chiese di Roma, e i sacerdoti incaricati di distribuire il pane della divina parola, si conformano alle istruzioni date loro son pochi giorni da Pio IX.

  A059000322 

 Andate dunque, e mettetevi all'impegno di fruttar buone opere, evangelizzate il popolo di Roma.

  A059000322 

 Nei tempi andati un uomo, chiamato il flagello di Dio, venne a gran passi per abbattere Roma {157 [207]} dalle sue fondamenta.

  A059000333 

 Roma fu testimone d'uno spettacolo che non le era stato dato di veder mai più dai tempi di Gregorio VII

  A059000338 

 Il papa si affacciò al poggiuolo della chiesa di s. Giuseppe dei Falegnami fabbricata superiormente al carcere Mamertino, e alla commossa moltitudine rivolse una tenera allocuzione tutta sopra al flagello che decimava Roma.

  A059000338 

 Per implorare la misericordia divina, il Clero di Roma andò a visitare processionalmente il Crocifisso miracoloso di campo Vaccino.

  A059000344 

 «Il Papa o deve regnare nelle catacombe o nella gran luce di Roma.

  A059000354 

 Scriveano da Roma li 2 luglio 1864.

  A059000355 

 Dal magnifico tempio ricostruito con tanta maestria entrò nel convento attiguo e quivi furongli presentati i poveri sacerdoti, reliquie del clero della Polonia, accolti amorevolmente in Roma dal Santo Padre, e fatti ospitare nella casa della Trinità ai pellegrini, dove sono alimentati e mantenuti a tutta spesa sua.

  A059000367 

 «Negli scorsi giorni arrivarono a Roma cinque pellegrini, ma mica di quei pellegrini che viaggiano sui battelli a vapore, o sulle strade di ferro, o per lo meno in vettura, intendo di quei pellegrini dei bei tempi cristiani, che attraversavano l'Europa a piedi, col bordone alla mano, col crocifisso appoggiato sul loro cuore.

  A059000372 

 Anzi a Michele si restituiva e lettera e libro e l'imitazion di Cristo e il suo borsellino, alleggerito però di un qualche dramma del {187 [237]} proprio peso, ed era anche prima pur tanto leggiero! Michele è Polacco, è cristiano, è contadino, tre qualità che riunite gli danno un santo destino ed egli nuovamente si mette sul cammino di Roma.

  A059000372 

 Interrogato si limita à rispondere: Loreto, Roma.

  A059000375 

 «Non andò gran tempo, e Michele fu libero di andare pei fatti suoi, e così poco dopo entrò in Roma, quindi al Vaticano ed ivi fu ricevuto dal Papa.

  A059000380 

 Quanta strada ha da Varsavia a Roma e v'è ben lunghissima, mangiò sempre pan biscotto e beve sempre d'acqua.

  A059000383 

 «Eccola intanto a Roma, e fu fedele a consegnare i suoi 20 franchi al Papa da una mano all'altra senza bisogno di intermediario.» {191 [241]}.

  A059000398 

 «Dato in Roma, presso s. Pietro, il 26 maggio 1864 l'anno decimo ottavo del nostro Pontificato.

  A059000406 

 Il Santo Padre, fedele allo spirito di mansuetudine che gli è tanto proprio, nella contingenza del matrimonio della principessa Pia di Savoia non volle ricordarsi, siccome è noto, delle controversie esistenti fra Roma e Torino.

  A059000432 

 Ecco in quali termini 1'eloquente Vescovo di Perpignan, Monsignor Gebert, parla di Pio IX nella sua bella conferenza sopra Roma.

  A059000434 

 {214 [264]} Scrivevano da Roma l'11 agosto 1865:.

  A059000443 

 Nel giornale il Monde leggesi una lettera da Roma in data del 28 Ottobre 1862: {221 [271]}.

  A059000444 

 I nostri lettori non facciano dunque la ricevuta alle narrazioni dei giornali, che ci figurano la Roma papale come una tomba, il popolo gemente nella sua schiavitù, e piagnucoloso a foggia di un nuovo Malco.

  A059000445 

 «Nel giorno 27 Pio IX, uscendo dal Vaticano, si era avviato in carrozza sui poggi di monte Mario, e poichè fu smontato per fare due passi, seguito dai prelati della propria casa, da'suoi domestici e scortato da sei guardie nobili, passò davanti alle osterie, ove il basso popolo mischiato {222 [272]} co'borghesi di Roma, si porta a frotte in questi ultimi giorni dell'Ottobre per bere e ballare.

  A059000446 

 A un giornale di Parigi scriveano da Roma la seguente lettera:.

  A059000447 

 «L'entrata del Santo Padre a Roma ritornato dal suo viaggio nel regno di Napoli, fu un vero trionfo.

  A059000461 

 Comprate con questo danaro uno o due animali, ingrassateli, e quest'altro anno quando i presciutti nuovi saranno stagionati, portatemeli a Roma, e li prenderò come miei.

  A059000465 

 «Oh! si, Santissimo Padre, rispose l'un d'essi, e perchè non ci vieni dunque più spesso? Staresti assai meglio qui in mezzo a noi, perchè startene sempre laggiù in quella tua Roma?».

  A059000466 

 Scriveano da Roma il 15 Luglio 1865.

  A059000475 

 Un giovane prete, colto il destro delle vacanze per un viaggetto di diporto a Roma, fu ricevuto in udienza {236 [286]} dal padre di tutti i fedeli.

  A059000480 

 Ecco un tratto grazioso narrato dal duca di Belluno, antico segretario dell'ambasciata francese a Roma:.

  A059000486 

 Un generale francese alquanto enfatico andava per Roma facendo il Rodomonte.

  A059000558 

 Sbarcano a Civitavecchia, e prendono la via di Roma.

  A059000563 

 Una persona di sua conoscenza partiva da Alby per Roma.

  A059000568 

 «Il Papa nostro Signore non limita soltanto a Roma le opere di sua carità inesausta e di sua sovrana munificenza: ma al contrario desideroso di portar soccorso a tutti quelli, che soffrono, stende le sue largizioni a tutte le parti del mondo.

  A059000569 

 Diamo qualche novella tolta dall'esimio giornale la Corrispondenza di Roma.

  A059000573 

 Al momento lo spedale dei pazzi a Roma è al livello degli stabilimenti più rinomati in tal genere nell'Europa.

  A059000579 

 Si legge in una lettera da Roma del 14 Agosto 1865:.

  A059000588 

 Il General M... era alla vigilia di partirsi da Roma e suo desiderio era di presentare i proprii omaggi al Santo Padre e ricevere un'ultima benedizione; ma lo {271 [321]} teneva uno scrupolo.

  A059000589 

 Un uffiziale superiore scrivea così da Roma:.

  A059000594 

 Appena ritornato da Gaeta il Santo Padre si diè sollecito pensiero di fondare in Roma una messa di requiem quotidiana in perpetuo all'anima di coloro che morirono combattendo pel patrimonio della Chiesa; ora però istituì una rendita per altra messa perpetua da celebrarsi ogni giorno nella cappella del Seminario Pio ad intenzione dei benefattori della Santa Sede.

  A059000597 

 Se noi sai, laggiù nel mio paese vi è un uomo commilitone, che ebbe già l'onore di venire all'udienza tua; di più tiene una medaglia donatagli da te, e ogni otto giorni raduna le genti del villaggio a parlar loro di Roma, del santo Padre, delle Catacombe, e sopra tutto di S. Pietro, e sa prender così bene i suoi uditori, che il curato dice lui valere un predicatore.

  A059000602 

 Una santa religiosa Domenicana d'Italia, il cui processo di canonizzazione è già aperto in Roma, avea predetto assai lungo tempo prima, che la Chiesa, dopo Gregorio XVI di santa memoria, avrebbe un Pontefice che, giusta le sue frasi, sarebbe pio d'indole e di nome.

  A059000604 

 «Ad un prete, da cui l'ebbe inteso l'autore della sua vita, la Taigi manifestò quel tanto più che gli empi doveano commettere in Roma e come l'abbiam visto pur troppo verificato.

  A059000617 

 La dama forestiera trovandosi dunque a Roma sollecitò un'udienza da Pio IX, e si gettò a'suoi piedi narrandogli de'suoi dolori, civile tentazioni, e degli atti da disperata, ai quali era in preda.

  A059000622 

 Se il venire a convalescenza è ottima cosa, qual non sarà allorchè ci si viene per via miracolosa! Io non mi proverò a dipingere la somma contentezza provata dal principe Livio Odescalchi, e da'suoi figliuoli, nè parlerò dello sbalordimento del medico; vi dirò solamente che questa miracolosa guarigione felicitò un gran numero di persone, cominciando dagli amici della famiglia e terminando ai poveri di Roma.

  A059000627 

 Estrotto di una lettera di Madama de la Barre-Bodenham al R. P. di Villefort a Roma.

  A059000636 

 La famiglia sedutasi intorno al letto accolse il voto e mandò un dispaccio a Roma.

  A059000662 

 S. Pietro, primo papa, venuto a Roma circa 10 anni dopo la morte del nostro Divin Salvatore, occupò questa sede 25 anni, 2 mesi e 7 giorni.

  A059000671 

 A qual somma ammontassero le offerte in questa occasione non sappiamo: bensì sappiamo che l'Unità Cattolica scriveva al 14 di giugno: «Per l'anniversario della esaltazione al Pontificato del nostro santo Padre speriamo di poter fare una nuova spedizione a Roma, che sarà la quinta in quest'anno.

  A059000671 

 Nella stessa Italia, nella stessa Roma il popolo die segni di letizia.

  A059000671 

 Si avvicinava intanto il giorno 16 di giugno e nuove e numerose deputazioni recavansi a Roma a congratularsi col santo Padre: la belgica, la svizzera, la tedesca, la francese, la spagnuola, la portoghese, la polacca, la irlandese, l'inglese e non so quante altre.

  A059000672 

 Le feste pel Giubileo pontificale si protrassero in Roma di un mese oltre al giorno 16, ed ogni giorno un gran numero di deputazioni di ogni paese presentavasi al santo Padre.

  A059000674 

 Un'epoca ancor più memoranda si avvicinava, quella del giorno 23 di agosto; avvegnacchè in questo giorno Pio IX sorpassava gli anni e i giorni del pontificato di s. Pietro, il quale aveva governata la Chiesa di Roma venticinque anni, due mesi e sette giorni.

  A059000680 

 Un giovine forestiere erasi condotto a Roma per cercarvi lavoro, ma non avendone trovato, e ridotto presto all'indigenza, risolvette di scrivere alla meglio una supplica, e così piena di spropositi, come era, la indirizzò a Pio IX e la mise in posta.

  A059000685 

 Noi qui ne accenneremo alcuni avvenuti testè in Roma, a salutare ammaestramento di tutti.

  A059000687 

 Il terrore prodotto da questo fatto fu grande in tutta Roma.

  A059000688 

 Il principale tra i chiassosi declamatori era un vetturino troppo ben conosciuto in Roma.

  A059000689 

 L'ultimo fatto che citiamo avvenne parimenti in Roma il di 7 settembre.

  A059000723 

 Se non che in Roma v'ha un cuore che sa soccorrere a tutti gli estremi.

  A059000725 

 Così alla colletta di limosine in favore de'danneggiati dalle recenti innondazioni in Italia, da Lui aperta con offerta generosa, voglionsi aggiungere i soccorsi spediti ai poveri superstiti dallo spaventoso tremuoto, che tante migliaia di vite ha mietuto sulle coste delle repubbliche dell'Equatore e del Perù, e l'altro sussidio, di cui parla in questi termini il Giornale di Roma: «La Santità di Nostro Signore, commosso dallo stato lacrimevole, cui per le innondazioni testè sofferte sono ridotte alcune contrade della Svizzera, volendo adoperare verso tanti infelici nella stessa guisa, che in somiglianti circostanze fece verso agli abitatori di altre regioni, ha per il pietoso scopo rimesso all'incaricato di Affari della Santa Sede in Lucerna quel soccorso che al suo cuore benefico è stato consentito dalle sue strettezze economiche.».

  A059000727 

 Del quale magnifico dono leggemmo nel Giornale di Roma de'ventisei febbraio: «Alcuni giornali, nel render conto del presente, che recentemente la Santità di nostro Signore ha fatto a Sua Maestà Cattolica la Regina di Spagna coll'inviarle la Rosa d'Oro, hanno asserito che l'ultimo invio di tal dono fosse precedentemente diretto alla Regina di Napoli nel 1849.

  A059000729 

 Codesti cammei, cesellati con sommo magistero d'arte, rappresentano vari emblemi allegorici della corazza di una magnifica statua, trovata di recente in Roma negli scavi di Campo di Fiori, e che per universale consentimento degli archeologi, ritrae le sembianze di Cesare Augusto.

  A059000732 

 Tratto tratto i nemici di Roma parlano e perorano in favore della Polonia, ma quella nazione in lutto non ha che un protettore, il quale abita nel Vaticano »... «Sì (esclama il Figaro con accento commosso), il nemico, il solo nemico de'moderni Scribi, è il Papa di Roma, è quel Papa, Re d'appena un milione d'uomini, è quell'augusto vegliardo, che ad ottant'anni mena la vita più rigorosa che un prete abbia mai vissuto.

  A059000735 

 L'augusto Pontefice, provvedendo così a'presenti bisogni della sua Roma, e fermo restando a difendere i suoi diritti, nuovo titolo glorioso ha acquistato alla riconoscenza ed all'ammirazione di tutti.

  A059000741 

 Ma nell'uno come nell'altro caso ognuno avrà almeno la consolante certezza di sapere ciò che si dice quando si parla e ciò che si fa quando si opera; la certezza o di avversare o di seguitare la vera e non sofistica Chiesa di Roma.

  A059000753 

 Roma, 10 Ottobre 1868.


don bosco-favori e grazie spirituali concessi dalla santa sede alla pia societa di s. francesco di sales.html
  A061000107 

 L'anno 1858 munito di una Commendatizia dell'Arcivescovo di Torino fui a Roma dal 18 Febbraio al 18 Marzo.

  A061000113 

 Dato in Roma dalla Segreteria della Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari in questo giorno 23 Luglio 1864.

  A061000122 

 Ma il summentovato Fondatore, venuto testè a Roma, insistette appresso alla S. Sede, perchè si degnasse approvare la prefata Congregazione e le sue Costituzioni.

  A061000123 

 Dato a Roma dalla Segreteria della S. Congregazione dei Vescovi e Regolari addì 1 Marzo 1869.

  A061000144 

 Dato a Roma presso S. Pietro sotto l'Anello del Pescatore addì 11 Marzo 1870, del nostro Pontificato Anno ventesimo quarto.

  A061000148 

 Dato in Roma presso S. Pietro sotto l'Anello del Pescatore addì 5 Aprile 1870, del Nostro Pontificato l'Anno ventesimo quarto.

  A061000164 

 Dato a Roma dalla Segreteria della ricordata S. Congregazione dei Vescovi e Regolari il 13 Aprile 1874.

  A061000178 

 Roma, 13 Gennaio 1875.

  A061000196 

 Inoltre concediamo ai Preti Missionarii della predetta Congregazione, che sono e che saranno, che nel tempo delle Missioni e degli Esercizi Spirituali, che essi, come sopra è detto, avranno tenuto, fuori di Roma solo col consenso degli Ordinarii, e, purchè siano approvati a ricevere le Confessioni Sacramentali, possano benedire le piccole Croci e le Medaglie Sacre fatte di metallo, e le Corone di preghiere, coll'applicazione delle Indulgenze, osservando le prescrizioni, {70 [196]} che sono nel Decreto della S. Congregazione delle Indulgenze, pubblicato addì 14 di Maggio 1853.

  A061000197 

 Dato a Roma presso S. Pietro sotto l'Anello del Pescatore addì 26 Febbraio 1875, del Nostro Pontificato Anno vigesimonono.

  A061000204 

 Dato a Roma, presso S. Pietro, sotto l'Anello del Pescatore addì 30 Luglio 1875, del Nostro Pontificato Anno trigesimo.

  A061000216 

 Roma, 1° Novembre 1875.

  A061000218 

 Dato a Roma dal Palazzo della detta Sacra Congregazione, addì 14 Novembre 1875.

  A061000236 

 7° Di benedire col consenso del R. P. Ordinario per un quinquennio fuori di Roma Corone di preghiere, Croci, e Sacre Medaglie, e di applicar loro le Indulgenze giusta il foglio stampato ed inserto, non che quelle dette di s. Brigida;.

  A061000246 

 Roma, presso S. Pietro addì 17 Novembre 1875, del Nostro Pontificato Anno trigesimo.

  A061000259 

 Per la qual cosa confidati nella misericordia di Dio Onnipotente e nell'Autorità de' suoi Apostoli Pietro e Paolo, a tutti e singoli i Preti, che sono ora e che saranno per lo innanzi nella detta Congregazione Salesiana, concediamo che a partire da questo giorno, per tutto il Decennio prossimo seguente, fuori della città di Roma, purchè, col consenso degli Ordinarti, siano approvati a ricevere le confessioni sacramentali, possano benedire Croci e Medaglie Sacre coll'applicazione dell'Indulgenza Plenaria da conseguirsi in articulo mortis, e Corone di preghiere coll'applicazione delle Indulgenze dette di s. Brigida pubblicamente, nella forma che è consueta nella Chiesa, al tempo delle Missioni e degli Esercizi Spirituali, che essi abbiano tenuti al popolo oppure anche in privato.

  A061000274 

 Dato a Roma appo S. Pietro sotto l'Anello del Pescatore nel dì 9 Maggio 1876, del Nostro Pontificato Anno trigesimo.

  A061000290 

 Dato a Roma presso S. Pietro, sotto l'Anello del Pescatore, addi 12 Settembre 1876, del Nostro Pontificato Anno trigesimo primo.

  A061000294 

 Dato a Roma presso S. Pietro, sotto l'Anello del Pescatore, addì 12 Settembre 1876, del Nostro Pontificato Anno trigesimo primo.

  A061000298 

 Dato a Roma presso S. Pietro sotto l'Anello del Pescatore, il 2 Marzo 1877, del Nostro Pontificato Anno trigesimo primo.

  A061000309 

 Dato a Roma presso S. Pietro sotto l'Anello del Pescatore, addì 22 Aprile 1879, del Nostro Pontificato Anno secondo.


don bosco-fondamenti della cattolica religione.html
  A062000026 

 Agli altri Apostoli succedettero i Vescovi, i quali in ogni tempo ed in ogni luogo formarono un solo ovile, riconoscendo solo Gesù Cristo per Pastore Supremo e Capo invisibile, ed il Pontefice di Roma per supremo Pastore e Capo visibile.

  A062000153 

 Ed i Pontefici? I Pontefici, acquietatesi le burrasche politiche, poterono ritornare gloriosi a Roma e ripigliare possesso del loro trono, esercitare la pienezza del loro potere per tutto il mondo.


don bosco-frassinetti giuseppe industrie spirituali; m. segur il papa.html
  A063000004 

 Il cardinale Vicario di Roma in una circolare diramata per ordine di Sua Santità agli Arcivescovi e Vescovi degli Stati Pontificii in favore delle Letture Cattoliche fra le altre cose dice:.


don bosco-i concili generali e la chiesa cattolica.html
  A065000011 

 Di questi se ne celebrarono molti in Roma sotto ai papi, i quali oltre all'essere pastori supremi di tutta la Chiesa sono ancora patriarchi di Occidente, e primati d'Italia.

  A065000032 

 il nostro santo padre Pio IX al concilio ecumenico che convocò per quest'anno in Roma non credette bene d'invitare alcun principe.

  A065000043 

 Eccola dunque: L'anno 51 di G. C. Pietro per ordine dell'imperatore Claudio essendo stato da Roma {27 [27]} esiliato insieme con tutti gli altri che vi dimoravano, ritornò a visitare la Chiesa di Gerusalemme.

  A065000072 

 Or Gesù Cristo disse a s. Pietro e nella sua persona disse a tutti i suoi successori nella sede di Roma: «Tu sei Pietro, e sopra questa pietra io fabbricherò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno non la potranno vincere

  A065000081 

 Una bella prova ne diedero al regnante Pio IX in Roma 1'anno 1867 circa cinquecento vescovi nell'occasione del centenario di s. Pietro.

  A065000137 

 L'empio capitano giunto a Roma comanda ad un emissario che entri nel tempio di s. Marco, e mentre il pontefice celebra la s. Messa lo metta a morte.

  A065000137 

 Pel che sdegnato l'Imperatore mandò a Roma un capitano affinchè uccidesse il papa e lo conducesse a lui in Costantinopoli.

  A065000137 

 Questi desideroso di riparare ai gravi mali da suo padre cagionati alla Chiesa scrisse al papa s. Agatone, il quale era succeduto a s. Martino nella sede di Roma, e lo pregò che volesse colla sua autorità suprema convocare un concilio nella città di Costantinopoli, promettendogli tutti gli appoggi e aiuti necessari.

  A065000151 

 Al contrario osserva, mio caro, quanto gloriosa si fece mai sempre vedere la sede di Roma.

  A065000153 

 Egli venne celebrato in Roma nella Chiesa detta di s. Giovanni in Laterano, motivo per cui è chiamato lateranese primo.

  A065000156 

 - Arnaldo poi nemico accerrimo del dominio temporale del Papa, non ristando dal vomitare calunnie contro alla Chiesa, ardi portarsi a Roma, ove per odio contro al Pontefice tentò di far assassinare un cardinale, che ebbe una pericolosa ferita.

  A065000156 

 Temendo poi una pena proporzionata al suo delitto Arnaldo fuggì da Roma, ma giunto in Toscana {106 [106]} fu preso e dal potere civile consegnato alle fiamme.

  A065000158 

 L'undecimo generale concilio è il terzo di Laterano, convocato da Alessandro III e celebrato in Roma l'anno 1179 coll'intervento di 302 vescovi.

  A065000160 

 Il duodecimo concilio universale è il lateranese quarto, celebrato in Roma l'anno 1215 da Innocenzo III, coll'intervento di 473 vescovi e 800 abati, presieduti dallo stesso Papa personalmente.

  A065000164 

 Il Papa avea eziandio invitato s. Tommaso d'Aquino, detto l'Angelo delle scuole, e già stato suo compagno di studio in Parigi; ma mentre Tommaso si recava a Lione, cadde ammalato vicino a Roma, e vi moriva della morte dei giusti.

  A065000175 

 Il primo di questi fu convocato dal Papa Giulio II l'anno 1512 in Roma, e tenuto nella basilica di Laterano.

  A065000179 

 Roma al tempo della repubblica proibì e fece cercare per distruggerli, i libri delle Baccanti, nei quali insegnavansi {125 [125]} pratiche abbominevoli; e Cesare Angusto punì coll'esiglio uno dei più celebri poeti

  A065000188 

 In quanto al luogo sarà tenuto in Roma, sotto la presidenza del papa, nel gran tempio di s. Pietro in Vaticano, motivo per cui questo concilio, che è il ventesimo degli ecumenici, sarà chiamato vaticano primo.

  A065000227 

 Si poco egli teme e le trame, e le mene, che oggi stesso ha chiamato a concilio in Roma tutti i vescovi dell'universo.


don bosco-i papi da s. pietro a pio ix.html
  A066000003 

 S. Pietro dopo d'aver fondata la Chiesa d'Antiochia, dove per la prima volta i seguaci del Nazareno furono detti Cristiani, e dopo d'aver predicato l'Evangelio nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadoccia, nell'Asia e nella Bitinia, venne a fissare la sua sede a Roma.

  A066000003 

 S. Pietro si trovava a Roma con s. Paolo sotto l'imperatore Nerone a' tempi in cui Simon Mago facevasi ammirare per diversi prodigi, ch'ei faceva col mezzo della magia divertendo il popolo non meno che l'imperatore colle sue sacrileghe azioni.

  A066000004 

 Egli per consolarli ubbidì, ma giunto alle porte della città, gli apparve Gesù Cristo in atto di voler entrare in Roma.

  A066000004 

 Gesù Cristo gli rispose: Vado a Roma per essere crocifisso un'altra volta.

  A066000004 

 Qualche tempo prima che s. Pietro fosse incarcerato, i fedeli lo animarono a fuggire da Roma per evitare la persecuzione.

  A066000006 

 « La Chiesa di Dio che è a Roma, alla Chiesa di Dio che è a Corinto; a coloro che sono chiamati e santificati per la volontà di Dio in N. S. G. C., che la grazia e la pace di Dio onnipotente, per Gesù Cristo si accresca in ciascuno di voi e sia reciproca.

  A066000009 

 Possa ella sempre la Francia meritar quest'immortale onore, e non dimenticare che a Roma ella deve la sua Fede.

  A066000011 

 I Pontefici di Roma sostenevano vigorosamente anco contro la potenza imperiale queste confessioni della fede ed essi stessi sovente soffrivano per la stessa cagione; la persecuzione.

  A066000013 

 Gli si dice: Voi avete tre giorni per deliberare, se volete sottoscrivere e ritornare a Roma, oppure pensate in che luogo volete essere condotto in esilio.

  A066000013 

 Ma il popolo di Roma chiama ad alte grida il suo Pontefice.

  A066000013 

 Per questa cagione è trascinato fuori di Roma nel più fitto della notte, con gran difficoltà dopo le più minute precauzioni per timore del popolo che lo ama.

  A066000013 

 Rifiuta costantemente di sottoscrivere una nuova formola preparata dagli eretici e più che mai inculca ai fedeli il rispetto dovuto alle decisioni di Nicea ed è obbligato di uscire ancora una volta da Roma.

  A066000014 

 Egli arricchì di doni prodigiosi la maggior parte delle grandi chiese di Roma, non contentandosi delle sue liberalità personali, ma esortando ancora e cogli esempi e colle parole l'Imperatore Valentiniano a segnalare per lo stesso oggetto la sua munificenza.

  A066000019 

 Attila si era diffuso in minaccie contro Roma; esacerbato dalla collera dopo la sconfitta di Chàlons, furioso delle sue perdite piombò sopra l'Italia deciso di apportarle l'ultimo colpo; ma egli ignorava che là appunto Dio lo aspettava per vincerlo colla sola presenza del suo Vicario.

  A066000020 

 Che cosa fecero allora i poteri costituiti, e i difensori naturali di Roma per respingere il terribile {23 [349]} Genserico? Tutti si diedero a fuggire vergognosamente.

  A066000020 

 L'ultimo rampollo della dinastia di Teodosio erasi {22 [348]} fuggito tutto tremante da Ravenna, e cercava un asilo nell'orgogliosa Roma, la patria di Fabrizio, la quale non aveva altri ripari, nè altri difensori che il suo augusto Pontefice.

  A066000020 

 Roma fu liberata dalle calamità che la minacciavano.

  A066000020 

 ma questa volta non piacque a Dio di sottrarre intieramente la città corrotta di Roma dai disastri che piombavano su di essa.

  A066000021 

 Non si cessò durante questi tre giorni di digiunare e di pregare fin tanto che il cielo per mezzo di indizii miracolosi, scopri il fuggitivo, che fu preso e ricondotto a Roma.

  A066000021 

 Si nascose nei boschi e nelle caverne durante tre giorni, i quali furon tempo di desolazione per il popolo Romano, più inquieto di questa evasione che delle ostilità dei Longobardi, che in que' tempi assalivano Roma.

  A066000024 

 Contro sua voglia pertanto dovette ritornare a Roma.

  A066000024 

 Ecco ciò che era accaduto: {28 [354]} Passando un giorno il santo sul mercato di Roma fu colpito dalla bianchezza straordinaria e dalla bellezza di qualche schiavo Inglese esposto in vendita.

  A066000024 

 II Pontefice vi acconsentì sebbene con qualche pena; ma il popolo romano affollandosi a questa nuova, e riempiendo la via per cui il Papa andava a s. Pietro, si mise a gridare: Lasciando andare Gregorio voi offendete il Principe degli Apostoli e cagionate la ruina di Roma.

  A066000026 

 Un giorno parecchi giudei di Cagliari vennero a lamentarsi a Roma perchè uno di essi recentemente convertito si era reso padrone della loro sinagoga, il domani del suo battesimo.

  A066000027 

 Essi esigettero somme esorbitanti per lasciare Roma tranquilla, ma nulla parve troppo grave al caritatevole pastore per alleviare il suo infelice gregge, ed egli trovò mezzo di tutto provvedere.

  A066000027 

 Questi nemici venivano parte anco fino a Roma a saccheggiare e commettere grandi crudeltà.

  A066000028 

 Si custodiva nel palazzo di Laterano un grosso volume contenente il nome, l'età e lo stato di tutti i poveri che era solito ad assistere tanto in Roma che nei dintorni, ed anco nelle lontane provincie.

  A066000030 

 Egli trovò modo di far condurre fuori di Roma il successore di Pietro, e costringerlo ad imbarcarsi per Costantinopoli, dove trovavasi l'imperatore.

  A066000034 

 Voi credete di spaventarci dicendoci: io manderò soldati a Roma per ispezzare l'immagine di s. Pietro e farò portar via Papa Gregorio carico di catene, come già si fece al Papa Martino.

  A066000036 

 Gli imperatori d'Oriente, risiedendo a Costantinopoli non portavano più che il vano titolo di Padroni di Roma e dell'Occidente.

  A066000037 

 In questo stato di cose il Papa Stefano, dopo parecchie inutili suppliche all'imperatore perchè venisse con un esercito a liberare Roma {39 [365]} e l'Italia, e anteponendo per altra parte la dominazione de' Francesi a quella de' Longobardi, ebbe ricorso alle armi Francesi.

  A066000037 

 Più occupati di scolastiche sottigliezze e di far la guerra all'ortodossia che di vegliare alla grandezza ed alla sicurezza dell'impero, lasciavano che i Longobardi facessero impunemente delle escursioni per tutta l'Italia e perfino alle porte di Roma.

  A066000038 

 Parecchi anni dopo, Carlomagno, figliuolo di Pepino, essendo a Roma ed avendo vinto di nuovo il re dei Longobardi, che rifiutava di rendere alla santa Sede le concedute città; {40 [366]} confermò la donazione di suo padre in favore della Chiesa romana, e vi aggiunse eziandio nuove provincie.

  A066000039 

 Noi felicitiamo, {41 [367]} con tutto il cuore, la Santa Sede e tutta la Chiesa di questo potere temporale che essa esercita sopra la città di Roma, e le altre Provincie ad essa sottomesse; e noi preghiamo il Signore a conservarlo adesso per sempre nella sua integrità, affinchè possa essere più libera e più indipendente nell'esercizio del potere spirituale che ha sopra tutta la terra.

  A066000040 

 Tutti questi diritti sono legittimi e non è permesso di contestarli ai preti più che ai laici; e, per ritornare alla Chiesa romana, sarebbe cosa ingiustissima disputarle la sovranità {42 [368]} di Roma e di una gran parte dell'Italia che da tanti secoli possiede; poichè la maggior parte de' principi non hanno miglior titolo che quello del lungo possesso.

  A066000042 

 È un bene per tutti ch'egli non abbia la sua residenza nè presso i Francesi nè presso i loro rivali, ma nell'antica Roma lungi dalle mani degli Imperatori Alemanni, lungi da quelle dei Re di Francia e dei Re di Spagna, tenendo la bilancia uguale fra i re cattolici, inclinandola alcun poco verso il più forte, ma rilevandosi sopra di lui, {43 [369]} quand'egli diviene oppressore.

  A066000051 

 Quante tribolazioni non ebbe a soffrire Papa Gregorio da questi empii pel suo zelo a distrurre il vizio, ed a far regnare la virtù! Enrico per vendicarsi della sua scomunica, aveva fatto eleggere un antipapa di nome Guiberto, arcivescovo di Ravenna, che era stato anch'egli scomunicato per i suoi delitti, e che prese il nome di Clemente III. L'Imperatore volendo mettere ad ogni costo il suo antipapa sul trono di Pietro, marciò contro Roma con un esercito e forzò Gregorio ad uscire dalla città eterna, donde non potè fuggire che con pena.

  A066000055 

 » E altrove lo stesso Leibnitz va più avanti ancora e soggiunge: « Io sarei d'avviso di stabilire a Roma un tribunale per giudicare le dispute dei principi, e di farne presidente il Papa come altra volta egli figurava difatto il giudice tra i diversi principi cristiani.

  A066000057 

 Un nuovo Tiberio era impossibile, Roma l'avrebbe schiacciato.

  A066000057 

 « Il potere papale, disponendo delle {51 [377]} corone, impediva che il dispotismo divenisse atroce; difatto in quei tempi di tenebre noi non vediamo nessun esempio di tirannia paragonabile a quella dei Domiziani a Roma.

  A066000064 

 Eugenio IV nel 1437 approvò quella di Caën, e sotto lo stesso Pontefice e circa nello stesso tempo ebbe luogo in Allemagna l'invenzione della stampa, ed abili operai in quest'arte accorsero da ogni parte a Roma, a Venezia ed in altri luoghi d'Italia ove le lettere sotto la protezione dei Papi erano specialmente coltivate.

  A066000066 

 Gregorio XIII alla fine del secolo XVI riformò, in seguito alle osservazioni de' sapienti ch'egli aveva a questo fine riuniti a Roma, il calendario detto di Giulio Cesare, che era difettoso, e fece usare il calendario nuovo chiamato dal suo nome Gregoriano, che noi adoperiamo oggidì, e che rende importanti servizii alla società, fissando colla maggior precisione possibile il tempo della rivoluzione annuale del nostro pianeta intorno al sole.

  A066000067 

 Rendeva egli stesso la giustizia al suo popolo ed i suoi giudizi erano così profondi e pieni di sapienza, che parecchi avvocati ed anche parecchi uomini sapientissimi venivano a Roma solo per ascoltarlo e confessavano di istruirsi maggiormente nelle sue udienze, che non nelle stesse scuole.

  A066000068 

 I grandi artisti musici hanno sempre attinto dalla religione le loro più sublimi inspirazioni; ed è anche a Roma che eglino presso il papato vanno a perfezionare il loro genio come alla pura fonte che contiene tutto ciò che si ha di più divino nella loro arte.

  A066000070 

 Il superbo obelisco anticamente consecrato al sole da un re d'Egitto e dappoi trasportato a Roma ove Nerone ne aveva fatto il principale ornamento del suo circo, periva seppellito dietro la sacrestia della Chiesa di s. Pietro.

  A066000076 

 I termini più bassi, le più grossolane ingiurie, le buffonerie più sporche, e minaccie contro Roma e contro tutto ciò che non addottava la sua empia novità, uscivano continuamente dalla sua bocca nel tempo che la sua licenziosa condotta dava i più vergognosi scandali.

  A066000082 

 Sotto Gregorio XIII una deputazione solenne di giapponesi convertiti, mandati dallo stesso re del Giappone, giunse a Roma, dove il Sovrano Pontefice l'accolse con una gioia e con un entusiasmo senza limiti.

  A066000085 

 Pio VI occupava il seggio di Roma al tempo di questa rivoluzione.

  A066000086 

 Quattro mila vennero a ricoverarsi a Roma ove Pio VI li accolse colla più tenera carità, prodigando a tutti i soccorsi che la loro posizione domandava; quando la Repubblica s'impadronì eziandio degli Stati della Chiesa essa fece strappare il sommo Pontefice da Roma da' suoi soldati; e lo strascinò prigioniero in più città d'Italia, e finalmente in Francia a Valenza ove lo lasciò morire prigioniero.

  A066000087 

 Essi irruppero di comune accordo, e quasi come se si fossero dato un appuntamento, sopra l'Italia e sopra Roma di cui s'impadronirono.

  A066000092 

 Noi potremmo aggiungerne una quarta che forma il più bell'elogio di questo illustre pontefice mentre tutti i potenti d'Europa incrudelivano e contro Napoleone {83 [409]} caduto e contro tutta la sua famiglia col discacciarla da ogni paese, il Papa non solo le aprì le porte di Roma ma la trattò sempre come l'infelice sua sorte si meritava ancora.

  A066000097 

 (DAL MAGUIRE: Storia del Sovrano di Roma ).


don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067000337 

 Questa Chiesa è la Romana, così detta perchè riconosce per suo capo visibile il Vescovo di Roma, successore di S. Pietro, Vicario di Gesù Cristo in terra.

  A067000383 

 Che se noi consideriamo la successione dei Pastori di tutte le Chiese particolari, troviamo, che tutte vanno a congiungersi con quella di Roma, a cui furono in ogni tempo unite e da cui furono sempre dipendenti.

  A067000420 

 Questo non può avvenire, perchè i concilii ecumenici sono, come abbiamo detto, sempre presieduti ed approvati dal {9 [315]} Papa, e quindi sono infallibili; e negli altri concilii, oltre a ciò, che i Vescovi si studiano di uniformare interamente i loro decreti allo spirito della Chiesa, nelle cose di dogma e disciplina, che hanno maggiore importanza, mandano sempre a Roma le loro decisioni per averne l' approvazione dal Papa.

  A067000448 

 S. Clemente, discepolo di S. Pietro e terzo Papa dopo di lui, scrisse da Roma una lunga lettera ai cristiani che dimoravano nella città di Corinto, per sedare alcune discordie insorte tra loro; e que' fedeli si sottomisero al Capo della Chiesa, come docili figli si sottomettono al tenero loro padre.

  A067000546 

 S. Irineo, che visse nel secondo secolo, dice espressamente: La Chiesa di Roma è la principale, e bisogna che tutte le altre siano a lei unite.

  A067000554 

 que' Santi Prelati si esprimono così: Quegli che tiene la sede di Roma, è il primo in quel modo stesso, che lo fu S. Pietro, cui venne data da Gesù Cristo la pienezza della potestà, avendolo costituito suo vicario qui in terra.

  A067000651 

 citati a comparire in un concilio a Roma, ove, perseverando nella pertinacia furono come scismatici condannati.

  A067000787 

 Il Sommo Pontefice Leone decimo nel desiderio di condurre a termine la grande Basilica che in Roma già da molto tempo erasi cominciata in onore di S, Pietro, principe degli Apostoli, invitò i fedeli Cristiani {107 [413]} di tutto il mondo cattolico a concorrere con volontarie limosine, concedendo alcune particolari indulgenze a quelle persone che si fossero prestate a quell'opera di pietà.

  A067000795 

 Leone decimo, che allora governava la Chiesa, usò tutte le possibili sollecitudini per farlo ravvedere, scrisse a lui e ad altri lettere le più amorevoli; da Roma mandò legati in Germania affinchè lo persuadessero a non allontanarsi da quella.

  A067000951 

 In secondo luogo, che i pastori della Chiesa Cattolica continuarono a governare le rispettive loro Chiese tutte unite a quella di Roma, la quale continuò pure ad essere, come era da 1500 anni, la sede del Vicario di Gesù Cristo.

  A067000971 

 Francesco di Sales derideva i Protestanti: «Eh!, diceva, forseche tutti gli uomini del mondo dormivano, quando Roma formava nuovi Sacramenti, nuovi sacrifizi, nuove dottrine? Non si trova punto un solo storico, nè greco ne latino, nè vicino nè lontano, il quale abbia vesso o lasciato alcun cenno ne' suoi commentari, o qualche osservazione nelle sue memorie, di una cosa sì grande? Certamente sarebbe cosa maravigliosa, segli storici, che furono sì minuti da notare fino le minime circostanze delle città e dei popoli, avessero dimenticato il più notevole di quanto può farsi in questo basso mondo, cioè il cambiamento di una Religione universale, nella città e provincia più segnalata di si vasto impero, quali sono Boma e l'Italia

  A067001021 

 Il protestante Blondel così si esprime: «Roma essendo una Chiesa consacrata dalla residenza dell'Apostolo S. Pietro che tutta l'antichità riconosce essere stato il capo della Chiesa Apostolica, ha potuto essa facilmente essere riguardata dal Concilio di Calcedonia come il capo della Chiesa »

  A067001021 

 Il protestante Dumolin parla così: «Chiunque legge i loro scruti (dei Ss. Padri) vedrà che quelli del quarto e quinto secolo accordano il primato al Vescovo di Roma, ed Affermano che a lui spetta ha cura e la sollecitudine di tutte le Chiese


don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html
  A068000081 

 In Roma stessa i padroni gettavano a morire in un' isola del Tevere i loro schiavi malati o inetti al lavoro per sottrarsi al disagio di assisterli; e non di rado li davano pascolo alle murene delle loro peschiere.

  A068000081 

 In Roma, nella Grecia ed altrove si sacrificavano eziandio vittime umane agli Dei mani, al sole, alla luna e alle stelle.

  A068000298 

 La vostra fede, scriveva con gioia s. Paolo ai cristiani di Roma, viene celebrata pel mondo tutto; ed ai Colossesi, che il Vangelo di Gesù Cristo era pervenuto per tutto il mondo e fruttificava e cresceva maravigliosamente.

  A068000317 

 Da allora in poi Paolo divenne zelantissimo predicatore del Vangelo in tutto il mondo; e dopo aver anch'esso sopportato moltissimi travagli e persecuzioni, chiuse la sua vita in Roma colla gloriosa corona del martirio.

  A068000370 

 Sant'Ireneo, che visse nel secondo secolo, dice espressamente: La Chiesa di Roma è la principale, e bisogna che tutte le altre siano a lei unite (lib.

  A068000376 

 In quella veneranda assemblea parlandosi del Romano Pontefice, da que' santi Prelati fu stabilito così: Quegli che tiene la Sede di Roma è il primo: a quel modo istesso che lo fu s. Pietro, al quale venne data da Gesù Cristo la pienezza della potestà, avendolo costituito suo Vicario qui in terra.

  A068000451 

 Essa è detta Romana, perchè riconosce per Capo visibile il Vescovo di Roma, successore di s. Pietro, Vicario di Gesù Cristo in terra.

  A068000486 

 Qui voglio farvi avvertire che la Chiesa di Gesù Cristo era già nei primi tempi distinta dalle altre società col nome di Cattolica; tanto che se uno, come già diceva s. Agostino, entrando in una città avesse chiesto quale fosse la Chiesa dei Cattolici, gli sarebbe stato di subito risposto essere quella che ha sede in Roma ed ha per Capo supremo il Papa, Vescovo di quella città eterna.

  A068000489 

 È Cattolica eziandio riguardo al luogo: perciocchè se s. Pietro fondò la sua Sede in Roma, la sua fede però si estende in tutte le parti della terra.

  A068000502 

 Dopo la morte del Salvatore san Pietro esercitò alcuni anni la sua autorità in Gerusalemme ed in Antiochia, quindi si recò a Roma, che divenne così il centro della suprema autorità.

  A068000514 

 Questo santo dottore nel suo libro contro le eresie così parla: « Troppo lungo sarebbe riferirvi la successione dei Vescovi di ciascuna Chiesa particolare; laonde per confondere gli eretici e scismatici basta provare questa successione nella più grande, più antica e più nota di tutte le Chiese fondata a Roma dai santi Apostoli Pietro e Paolo.

  A068000517 

 Che se noi consideriamo la successione dei Pastori di tutte le Chiese particolari, troviamo che esse nella loro fondazione tutte vanno a rannodarsi con quella di Roma, a cui si trovarono in ogni tempo unite e da cui furono sempre dipendenti.

  A068000529 

 La Chiesa poi: 1° Ha come suddiviso in vari ordini il ministero dei diaconi coll'aggiungere i suddiaconi, gli accoliti, i lettori, gli esorcisti e gli ostiari; 2° Ha stabilito che tra i sacerdoti alcuni avessero la cura di una parte della Diocesi, ossia del gregge commesso al governo del Vescovo: e diede a questi il nome e l'uffizio di paroci, dividendo per tal modo le diocesi in parochie; 3° Ha stabilito che i Vescovi fossero divisi in provincie, e che ciascuna provincia avesse a capo un Arcivescovo con qualche giurisdizione sopra i Vescovi di essa provincia, i quali perciò detti sono suffraganei; 4° Che in certi regni o imperi le varie {165 [165]} provincie avessero in capo un Vescovo Primate o Patriarca, il quale tiene sotto di sè gli stessi Arcivescovi e le varie provincie governate da essi; 5° Che i Vescovi delle città prossime a Roma, capitale e centro del cattolicismo, e i sacerdoti e i diaconi addetti alle Chiese principali di quest'alma citta formassero, come dire, il Senato del Pontefice, avessero essi solamente il diritto di eleggere il Papa e gli fossero di aiuto nell'amministrazione della Chiesa universale.

  A068000531 

 Di modo che puossi ben dire che i Cattolici, quantunque disseminati nelle varie regioni del mondo formano una sola famiglia sotto il governo di un solo padre che dimora in Roma.

  A068000544 

 P. Questo non può avvenire; perchè i Concilii Ecumenici sono, come notammo, sempre presieduti ed approvati dal Papa, e quindi sono infallibili; negli altri Concilii poi i Vescovi studiano di uniformare interamente i loro decreti allo spirito della Chiesa; e nelle cose di maggior momento mandano sempre a Roma le loro decisioni per averne l'approvazione dal Papa.

  A068000646 

 Cacciati poscia dalla città di Lione, furono citati a comparire in un Concilio a Roma, ove, perseverando nella pertinacia, furono come scismatici condannati.

  A068000780 

 Il sommo Pontefice Leone decimo desiderando di condurre a buon termine la stupenda basilica, a cui in Roma già da molto tempo erasi posto mano, ad onore del Principe degli Apostoli, invitò i fedeli di tutto il mondo ad aiutare il compimento della grande costruzione con volontarie limosine, concedendo particolari indulgenze agli oblatori.

  A068000786 

 Scrisse a lui e ad altri diverse lettere piene di carità e di benevolenza; da Roma inviò legati in Germania, affinchè lo persuadessero a non allontanarsi da quella Religione, in cui era stato da Dio creato, istruito, e che egli aveva insegnato essere la sola vera, l'unica che presenti i caratteri della divinità.

  A068000918 

 Il suo sovrano è detto Czar (Tsar) ovvero Cesare, come appellavansi gli antichi imperatori di Roma.

  A068000937 

 In secondo, luogo come i pastori della Chiesa Cattolica seguitarono a governare le rispettive loro Chiese tutte unite a quella di Roma, la quale continuò pure ad essere, come è da diciannove secoli, la sede del Vicario di Gesù Cristo.

  A068000955 

 Certamente sarebbe cosa mirabile se gli storici, i quali furono sì minuti nel notare le minime circostanze delle città e dei popoli, avessero dimenticato il più notevole di quanto può farsi in questo mondo, cioè il cambiamento universale di religione nella città e provincia più segnalata di sì vasto impero, quali sono Roma e l'Italia

  A068000955 

 Su di che mi piace qui recarvi in mezzo le parole con cui s. Francesco di Sales derideva i Protestanti: « Eh! {298 [298]} diceva, forsechè tutti gli uomini del mondo dormivano quando Roma formava nuovi sacramenti, nuovi sacrifizi, nuove dottrine? Non si trova punto un solo storico, vuoi greco, vuoi latino, vicino o lontano, il quale abbia messo o lasciato alcun cenno ne'suoi commentari, o qualche osservazione nelle sue memorie di una cosa così grande.

  A068001004 

 Il protestante Blondel così si esprime: « Roma essendo una Chiesa consacrata dalla residenza dell'Apostolo s. Pietro, che tutta l'antichità riconosce essere stato il Capo della Chiesa Apostolica, ha potuto essa facilmente essere riguardata dal Concilio di Calcedonia come il capo della Chiesa »

  A068001004 

 Il protestante Dumolin parla così: « Chiunque legge i loro scritti (cioè dei ss. Padri) vedrà come quelli del quarto e quinto secolo accordino il primato al Vescovo di Roma, ed affermino che a lui spetta la cura e la sollecitudine di tutte le Chiese


don bosco-il cattolico provveduto per le pratiche di pieta.html
  A069000090 

 Neppure presta orecchio {73 [81]} a quelli, i quali dicono che alcuni comprano da Roma la licenza di poter mangiar grasso nei giorni di vigilia; imperciocchè questa è una pretta invenzione dei cattivi, i quali perchè essi non osservano questo comandamento, vogliono far supporre di aver comperata una tale licenza; oppure cercano di spargere il disprezzo su questa legge della Chiesa, come se tornasse solo a profitto dei preti.

  A069000607 

 Ad istanza de' sacerdoti della pia unione del sacro cuore di Gesù, ossia di s. Paolo il P. Pio VII con Rescritto dei 14 gennaio 1815 per organo dell'Arcivescovo di Filippi allora Vice-gerente di Roma (che si conserva nella Segretaria dell'Em.

  A069000658 

 Questi nemici ferocissimi del Cristianesimo minacciavano strage a tutti i popoli cattolici, e dopo avere messo ogni cosa a ferro e a fuoco in quei luoghi ove già avevano esteso il loro dominio, fatti audaci da così prosperi successi miravano niente meno che a venire in Italia e portar la desolazione nella stessa Roma.

  A069001060 

 A Roma non si fanno difficoltà di annettere indulgenze a corone di cristallo, o altra materia, purchè offrano qualche consistenza.

  A069001174 

 Congregazione dei Missionari del preziosissimo Sangue {670 [678]} in Roma, concesse 100 giorni d'indulgenza, per ogni volta che col cuore almeno contrito si recita la seguente orazione tanto efficacemente insinuata dal Ven.

  A069001202 

 Roma al tempo della repubblica proibì e fece cercare, per distruggerli, i libri delle Baccanti, ne' quali insegnavansi le cerimonie di certe funzioni abbominevoli; e Cesare Augusto punì coll'esiglio uno dei più celebri poeti, per aver composto un poema licenzioso.

  A069001617 

 Agli altri Apostoli succedettero i Vescovi, i quali in ogni tempo ed in ogni luogo formarono un solo ovile, riconoscendo solo Gesù Cristo per pastore supremo e capo invisibile, ed il Pontefice di Roma per supremo Pastore e capo visibile.


don bosco-il centenario di s. pietro apostolo.html
  A070000002 

 Metteremo la circolare pontificia con cui i vescovi del mondo cattolico sono invitati di recarsi a Roma;.

  A070000006 

 Questi terminati, coll'aiuto di Dio e della sua Madre, il giorno 29 dello stesso mese, nel quale ogni anno si celebra la festa dei beati apostoli Pietro e Paolo, ed in cui inoltre, per singolare circostanza, si celebrerà con letizia somma il centenario di quel giorno, quando Roma fu bagnata col sangue glorioso dei santi principi, metterà nel catalogo dei santi con decreto solenne i beati martiri, confessori e vergini, cioè:.

  A070000015 

 Del resto è d'uopo riflettere, essere volere del sommo Pontefice, che tutti coloro che crederanno di portarsi qui, siano considerati come se avessero intrapreso il viaggio di Roma per soddisfare al debito di visitare i sacri Limini degli Apostoli secondo il prescritto della sacra memoria di Sisto V, che comincia Romanus Pontifex; e ciò tanto più che se mai vi ha tempo nel quale convenga e conforti di portarsi a venerare i sepolcri dei padri e maestri della verità Pietro e Paolo, illuminanti le anime dei fedeli (come diceva Teodoreto), questo è certamente {XI [11]} in cui si deve celebrare la festa che secondo le parole di s. Leone Magno « oltre quella riverenza, che meritò in tutto il mondo, deve essere venerata con esultanza speciale e propria della nostra città, affinchè dove fu glorificato il transito de' principali Apostoli, ivi nel giorno del loro martirio sia il colmo della letizia.

  A070000017 

 Dato a Roma dalla s. Congregazione del Concilio, il giorno 8 dicembre 1866, sacro alla Concezione Immacolata della Madre di Dio.

  A070000019 

 A questo computo di anni, pel quale vien fissato il martirio degli apostoli a quel tempo, corrispondono i venticinque anni e quasi due mesi nei quali s. Pietro tenne la Cattedra episcopale in Roma; numero di anni che fu sempre riconosciuto da tutta l'antichità, e che sarebbe oltrepassato o diminuito se si volesse riportare ad altro anno la morte di lui.

  A070000020 

 Durante la prima persecuzione contro ai cristiani mossa da Nerone accusati di aver dato fuoco alla città, mentre n'era l'imperatore stesso l'autore, erasi recato a Roma Simon mago con animo di affrontare di nuovo il Principe degli apostoli col suo collega s. Paolo.

  A070000020 

 Ed anche il Pontefice s. Clemente, scrivendo ai cristiani di Corinto, parla del martirio sostenuto dagli apostoli sotto i Prefetti lasciati da Nerone nel partire per la Grecia donde non ritornò in Roma che dopo il 67.

  A070000020 

 Ma dopo che Simon mago cadde dall'alto per le preghiere di s. Pietro, Nerone sebben assente di {XIV [14]} Roma per mezzo di chi governava la città cercò pretesto di perdere l'Apostolo, e diede l'ordine di catturarlo insieme con s. Paolo, per sentenziarli in seguito a morte.

  A070000020 

 Ora Nerone, secondo le affermazioni dello storico Tacito, era partito di Roma per l'Acaia sulla fine dell'anno 66, correndo il consolato di C. Svetonio Paolino, e C. Lucio Telesino; non fece ritorno a Roma se non quando era principiato l'anno 68 sotto il consolato di C. Silio Italico, e M. Galerio Tracalo; e morì nei primi giorni di giugno di quell'anno medesimo.

  A070000022 

 Roma, tip.

  A070000158 

 Governò Pietro questa chiesa d'Antiochia sette anni, finchè così inspirato da Dio trasferì la sua cattedra a Roma, come noi racconteremo a suo tempo.

  A070000175 

 La famiglia di Cornelio fu la prima di Roma e d'Italia che abbracciasse la fede.

  A070000191 

 Dopo di che s. Pietro secondando gl'impulsi dello {130 [146]} Spirito Santo decise di trasferire la sua sede a Roma.

  A070000192 

 Finalmente giunse a Roma l'anno quarantesimo secondo di Gesù Cristo, mentre teneva il Romano impero un imperatore di nome Claudio.

  A070000192 

 Pertanto dopo di aver tenuta la sua cattedra in Antiochia sette anni parti alla volta di Roma.

  A070000194 

 S. Pietro adunque appoggiato al solo aiuto del Signore entra in Roma per formare della metropoli dell'impero la prima sede del Sacerdozio, il centro del Cristianesimo.

  A070000195 

 Pietro cominciò a predicare il Vangelo agli Ebrei che abitavano allora in Transtevere, che è una parte della città di Roma posta al di là del Tevere.

  A070000195 

 Si vedevano uomini elevati alle prime cariche di Roma abbandonare il culto dei falsi Dei per mettersi sotto al soave giogo di Gesù Cristo.

  A070000196 

 Giunto in Roma Pietro abitò il sobborgo detto Trastevere a poca distanza dal luogo dove fu poi edificata la Chiesa di santa Cecilia.

  A070000196 

 Quella casa fu bentosto cambiata in un tempio consacrato a Dio sotto il titolo del Pastore, il più antico di Roma, e si crede che sia quel medesimo che presentemente è detto di s. Pudenziana.

  A070000197 

 La Chiesa Cattolica celebra la festa dello stabilimento della cattedra di s. Pietro in Roma il 18 gennaio.

  A070000197 

 S. Pietro vedendo come Roma fosse così ben disposta a ricevere la luce del Vangelo, e nel tempo stesso un luogo molto adattato per tener relazione con tutti i paesi della Cristianità, stabilì la sua cattedra in Roma, vale a dire stabilì che Roma fosse centro e luogo di sua special dimora, ove dalle varie parti del mondo dovessero ricorrere i cristiani nei dubbi di religione e nei varii loro spirituali bisogni.

  A070000199 

 Poichè le occupazioni che s. Pietro aveva in Roma non gli permettevano più di potersi recare a visitare quelle chiese che in varii paesi aveva fondato, scrisse una lunga e sublime lettera indirizzata specialmente ai Cristiani che abitavano nel Ponto, nella Galazia, nella Bitinia e nella Cappadocia, che sono provincie dell'Asia Minore.

  A070000201 

 Vi salutano i cristiani che sono in Babilonia cioè in Roma, e vi saluta poi in modo particolare Marco mio figlio in Cristo.

  A070000204 

 Così la città di Roma, capitale di tutto l'impero, la città di Alessandria che era la prima dopo Roma, quella di Antiochia, capitale di tutto l'Oriente, ebbero per fondatore il principe degli Apostoli, e divennero perciò le tre prime sedi patriarcali, tra cui fu per più secoli ripartito il dominio del mondo cattolico, salva sempre la dipendenza dei patriarchi Alessandrino ed Antiocheno dal Pontefice Romano Capo di tutta la Chiesa, pastore universale, centro di unità.

  A070000204 

 Mentre s. Pietro mandava tanti suoi discepoli a predicare altrove il Vangelo, egli in Roma ordinava Sacerdoti, consacrava Vescovi, tra cui aveva scelto s. Lino per Vicario a fare sue veci nelle occasioni in cui qualche grave affare lo avesse obbligato ad allontanarsi da quella città.

  A070000204 

 S. Pietro da Roma mandò vari suoi discepoli in diverse parti d'Italia e in molti altri paesi del mondo.

  A070000205 

 Roma era ordinaria dimora del principe degli Apostoli, ma le sue vigilanze dovevano estendersi a tutti i fedeli cristiani.

  A070000206 

 S. Pietro pertanto si recò da Roma a Gerusalemme per convocare un concilio generale.

  A070000214 

 Da Antiochia s. Pietro andò a predicare in varie città, finchè fu avvisato da Dio di recarsi a Roma per assistere i fedeli in una fiera persecuzione eccitata contro ai cristiani.

  A070000223 

 Il giorno in cui facevansi queste pratiche religiose era sabato, e di qui è venuto il digiuno del sabato, che ai tempi di s. Agostino praticavasi ancora in Roma in memoria di questo avvenimento.

  A070000224 

 Immensa folla di popolo era radunata nella gran piazza di Roma.

  A070000228 

 Solamente gli Ebrei di Roma, forse stimolati dagli Ebrei della Giudea, si mostravano ostinati.

  A070000229 

 Quando poi si accorsero essere impossibile che egli potesse più a lungo star nascosto, lo consigliarono ad uscire da Roma e ritirarsi in luogo dove fosse men conosciuto.

  A070000230 

 L'Apostolo benchè fosse sorpreso da questa inaspettata comparsa, nondimeno secondo la sua prontezza di spirito {163 [179]} si fece animo di interrogarlo dicendo: O Signore, dove andate? Domine, quo vadis? Rispose Gesù: Io vengo a Roma per essere di nuovo crocifisso.

  A070000232 

 Dopo quell'avviso s. Pietro ritornò indietro, e interrogato dai cristiani di Roma sulla cagione di si presto ritorno, raccontò loro ogni cosa.

  A070000237 

 La divina Provvidenza dispose che Nerone dovesse per affari di governo allontanarsi {169 [185]} qualche tempo da Roma; sicchè s. Pietro dovette star circa nove mesi nelle carceri.

  A070000238 

 I viaggiatori che vanno a Roma si fanno premura di visitare la carcere Mamertina che è a piè del Campidoglio, nel cui fondo scaturisce tuttora la prodigiosa fontana.

  A070000241 

 Così celebrava eziandio la cerimonia del trionfo ed offeriva se stesso in olocausto al Signore fuori della porta di Roma siccome fuori di Gerusalemme era stato crocifisso il suo divin Maestro.

  A070000246 

 Giorno veramente glorioso per tutte le chiese della cristianità, ma speciamente per quella di Roma, la quale dopo essere stata da Pietro fondata, e lungamente pasciuta colla dottrina di ambidue {175 [191]} questi Principi degli Apostoli, è ora consacrata dal loro martirio, dal loro sangue, e sublimata sopra tutte le chiese del mondo.

  A070000247 

 Così mentre era imminente la distruzione della città santa di Gerusalemme, e doveva essere arso il suo tempio, Roma che era la capitale e la padrona di tutte le nazioni, diventava per mezzo di quei due apostoli la Gerusalemme della nuova alleanza, la città eterna; e tanto più gloriosa della vecchia Gerusalemme, quanto la grazia del vangelo e il sacerdozio della nuova alleanza sono più grandi del sacerdozio, di tutte le cerimonie e figure della legge antica.

  A070000248 

 Tenne poi la sua cattedra sette anni in Antiochia, il rimanente a Roma.

  A070000250 

 Poco tempo dopo la morte di s. Pietro vennero a Roma alcuni cristiani dall'Oriente, i quali riputando essere per loro un gran tesoro il possedere le reliquie del santo apostolo risolsero di farne acquisto.

  A070000251 

 Iddio per altro che aveva chiamato quel grande apostolo a Roma, perchè la rendesse gloriosa col martirio, dispose eziandio che il suo corpo fosse conservato in quella città e rendesse quella chiesa la più gloriosa del mondo.

  A070000252 

 Si accorsero dell'avvenuto i cristiani di Roma ed in gran folla usciti dalla città ripigliarono il corpo del s. Apostolo, e lo portarono nuovamente sul monte Vaticano donde era stato tolto.

  A070000258 

 I viaggiatori che si recano a Roma per visitare la gran basilica di s. Pietro in Vaticano, al primo vederla restano come incantati, e i personaggi più celebri per ingegno e scienza giunti nei loro paesi non sanno darne se non una debole idea.

  A070000260 

 Solo in rarissimi casi i papi hanno {188 [204]} permesso che le reliquie di questo gran protettore di Roma fossero altrove trasportate; perciò pochi luoghi della cristianità possono vantare di possederne; tutta la gloria è in Roma.

  A070000265 

 Noi crediamo che questo solo fatto varrà a far conoscere a tutto il mondo la grande mala fede che regna presso di costoro; giacchè il mettere in dubbio la venuta di san Pietro a Roma è lo stesso che dubitare se vi sia luce quando il sole risplende in pieno mezzodì; perciò la sola ignoranza o mala fede può esserne cagione.

  A070000266 

 Che poi s. Pietro abbia esercitata questa sua autorità in Gerusalemme, in Antiochia, in Roma od altrove, questa è discussione storica estranea alla fede.

  A070000267 

 È pur bene di avvisare i protestanti che fino al secolo decimoquarto, nello {192 [208]} spazio di circa millequattrocento anni, non trovasi un autore nè cattolico nè eretico il quale abbia mosso il minimo dubbio sopra la venuta di s. Pietro a Roma; e noi li invitiamo a citarne un solo.

  A070000269 

 S. Clemente papa, discepolo di san Pietro, e successore di lui nel pontificato, nella sua prima lettera scritta ai Corinti, dà come pubblica e certa la venuta di s. Pietro a Roma, la lunga sua dimora ivi fatta, il martirio ivi sofferto.

  A070000272 

 A poca distanza da costoro abbiamo le illustri testimonianze di s. Irineo e di s. Dionigi, i quali hanno lungamente conosciuto e conversato coi discepoli degli Apostoli, ed erano informatissimi delle cose avvenute in seno alla Chiesa di Roma

  A070000272 

 Quasi nel tempo stesso fiorirono san Clemente Alessandrino, s. Caio prete di Roma, Tertulliano di Cartagine, Origene, s. Cipriano e moltissimi altri i quali vanno d'accordo nel riferire il gran concorso de' fedeli alla tomba di s. Pietro in Roma martirizzato; e tutti pieni di venerazione pel primato, che godeva la chiesa di Roma, dicono che da quella si devono attendere gli oracoli dell'eterna salute, perchè G. C. ha promesso la conservazione della fede al suo fondatore s. Pietro.

  A070000274 

 Che più? i medesimi protestanti alquanto celebri in dottrina, come sono il Cave, Ammundo, Pearsonio, Grozio, {196 [212]} Usserio, Biondello, Scaligero, Basnagio, e Newton con moltissimi altri convengono essere un fatto incontestabile la venuta del principe degli Apostoli a Roma e la morte di lui accaduta in questa metropoli dell'universo.

  A070000275 

 E' vero che nè gli atti degli Apostoli, nè s. Paolo nella sua lettera ai Romani fanno menzione di questo fatto; ma oltrechè scrittori accreditati riconoscono in questi autori abbastanza chiaramente accennato tale avvenimento, noi osserviamo che l'autore degli atti degli Apostoli non aveva per iscopo di scrivere le azioni di s. Pietro, nemmeno quelle di s. Paolo che riferisce solamente fino al suo arrivo in Roma; lo stesso dicasi di s. Paolo nella sua lettera ai Romani.

  A070000275 

 Neppure ignoriamo che Giuseppe Flavio non parla di questa venuta di s. Pietro a Roma; come neppure parla di s. Paolo; ma che importava a lui di parlare de' cristiani? Suo scopo era di scrivere la storia del popolo ebreo e della guerra giudaica, e non i fatti particolari altrove avvenuti.

  A070000276 

 Altronde non è una follia il fidarsi più di un ebreo che non parla, che dei primi cristiani i quali proclamano tutti ad una voce s. Pietro morto in Roma dopo di avervi dimorato molti anni? E non gli si dovrebbe negar fede quando anche avesse scritto il contrario? Neppure vogliamo omettere la difficoltà che taluno va facendo, sul disaccordo degli scrittori nel fissare {198 [214]} l'anno della venuta di s. Pietro a Roma; perciocchè ai nostri tempi gli eruditi vanno comunemente d'accordo nella cronologia da noi seguita.

  A070000276 

 Ma tutti questi autori riferiscono con franchezza tal venuta di s. Pietro a Roma, e ne accennano le minute circostanze riguardanti la sua dimora e morte in quella città avvenuta.

  A070000277 

 Per lo spazio di mille e quattrocent'anni non vi fu mai alcuno che abbia mosso il minimo dubbio contro alla venuta di {199 [215]} s. Pietro a Roma.

  A070000278 

 Dunque voi, o protestanti d'oggidì, contrastando la venuta di s. Pietro a Roma, vi opponete a tutta l'antichità; vi opponete all'autorità degli uomini ì più dotti e più pii dei tempi andati; vi opponete ai martirologi, ai menelogii, alle liturgie, ai calendarii dell'antichità; vi opponete a quanto scrissero i vostri maestri medesimi.

  A070000279 

 Va a Roma donde emana la nostra autorità.

  A070000285 

 Si aggiunge poi il titolo di Romana, perchè il suo capo, che è il Papa, è vescovo di Roma, e per questo motivo questa città, una volta capitale del Romano impero, ora è il centro della religione, la capitale del mondo cattolico.


don bosco-il cristiano guidato alla virtu ed alla civilta.html
  A073000005 

 Andarono quindi in Avignone, ove caritatevolmente ebbero ospitalità presso Monsignore Vicelegato, che poscia seco li condusse a Roma.

  A073000051 

 Uno de'suoi missionari il quale non aveva stabile soggiorno in Roma credè a proposito, ad oggetto d' interessare vie più a suo prò i Cardinali, di cominciare ne' loro domini le missioni, di cui il Santo Padre avevagli lasciata libera la scelta.

  A073000096 

 «Voi pretendete, Signore, che la Chiesa di Roma sia guidata dallo Spirito di Dio, diceva l' eretico al nostro Santo, ma questo appunto è ciò eh' io non posso credere; poichè da una parte si vedono i cattolici della campagna abbandonati a Curati viziosi ed ignoranti, senza essere istruiti de' loro doveri, senza che la magior parte sappiano neppure che cosa sia la cristiana religione, e dall' altra si veggono le città ripiene di preti e di monaci che nulla fanno, e lasciano nulladimeno quella povera gente nell'ignoranza spaventosa, per cui si perdono tutti i giorni; e voi vorreste persuadermi che ciò sia guidato dallo Spirito Santo? Io non lo crederò mai più.».

  A073000307 

 Che nato in Francia l'anno 1676, sedendo sopra la Cattedra di s. Pietro Gregorio XIII, destinato alla custodia della paterna greggia, applicato agli studi, laureato in teologia, ordinato sacerdote, fatto schiavo da' Barbari, venduto a tre padroni, l' ultimo apostata riconduce alla fede, riceve in Roma secreti importantissimi per Enrico IV. Parroco zelantissimo e vigilantissimo rifabbrica in Clichy senza spese de' parrocchiani la chiesa che provede di mobili ed ornamenti, passa a Chatillon in Bresse, riforma i disordini dei clero, converte eretici, soccorre i poveri, e il popolo traviato per l' errore riconduce sul sentiero della verità, ventottesimo abate di a.

  A073000308 

 canonizzato in Roma da Clemente XII nel 1736, ammirato dappertutto come eroe della Cristiana carità ed umiltà venerato con culto singolare dagli Ecclesiastici.


don bosco-il cristiano guidato alla virtu ed alla civilta [2a edizione].html
  A074000010 

 Andarono quindi in Avignone, ove ebbero caritàtevole ospitalità presso Monsignore Vicelegato, che poscia seco li condusse a Roma.

  A074000055 

 Uno de'suoi missionari, il quale non avera stabile soggiorno in Roma, credè a proposito, ad oggetto d'interessare vie più a suo pro i Cardinali, di cominciare ne'loro dominii le missioni, di cui il Santo Padre avevagli lasciata libera la scelta.


don bosco-il galantuomo del 1871.html
  A076000007 

 Poco tempo dopo la morte di s. Pietro vennero a Roma alcuni cristiani dall'oriente, i quali riputando essere per loro un gran tesoro il possedere le reliquie del santo apostolo, risolsero di farne acquisto.

  A076000008 

 Iddio per altro, che aveva chiamato quel grande apostolo a Roma, perchè la rendesse gloriosa col martirio, dispose eziandio che il suo corpo fosse conservato in {24 [388]} quella città e rendesse quella chiesa la più gloriosa del mondo.

  A076000009 

 Si accorsero dell'avvenuto i cristiani di Roma ed in gran folla, usciti dalla città ripigliarono il corpo del santo apostolo, e lo riportarono nuovamente sul monte Vaticano donde era stato tolto.

  A076000017 

 I viaggiatori che si recano a Roma per {30 [394]} visitare la gran basilica di s. Pietro in Vaticano, al primo vederla restano come incantati, e i personaggi più celebri per ingegno e scienza, giunti nei loro paesi non sanno darne se non una debole idea.

  A076000020 

 Solo in rarissimi casi i papi hanno permesso che le reliquie di questo gran protettore di Roma fossero altrove trasportate; perciò pochi luoghi della cristianità possono vantare di possederne; tutta la gloria è in Roma.


don bosco-il galantuomo pel 1855.html
  A078000042 

 Nelle catacombe di Roma se ne ritrovarono alcuni, ma quand'anche niun confessionale di quel tempo ci sia rimasto, che importa? Quando erano vecchi e tarlati, si distruggevano rimpiazzandoli con altri nuovi, come si fa anche al presente.


don bosco-il galantuomo pel 1862.html
  A085000016 

 È un grande avvenimento che in mezzo a tanti progetti, tanti desiderii, il papa abbia potuto rimanere tranquillo in Roma, e conservare libere le sue relazioni con tutti i paesi della cristianità.


don bosco-il galantuomo pel 1865.html
  A086000008 

 Giuseppe Calasanzio? Novecento e più erano gli allievi che frequentavano le scuole da lui aperte in Roma.


don bosco-il galantuomo pel 1868.html
  A088000001 

 Dunque, dunque io ho messo in pratica il consiglio dei miei padri: chi ha tempo non aspetti tempo; oppure quello; Non si cerchi l'incerto domani - Se quest'oggi c'è dato goder! Con buona scorta di amici in saccoccia e con tante belle idee nella mente me ne partii alla metà di giugno per Roma.

  A088000001 

 In due giorni fui a Roma.

  A088000001 

 Pensate se ne ho da raccontarvene, sono stato a vedere Roma, le feste del centenario dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo, il Papa! Ma come, come! dirà qualcheduno de' miei lettori, tu pure, o galantuomo, hai intrapreso un viaggio così lungo e così pericoloso? Oh bella! aveva forse da aspettare ad un altro centenario per andarvi? Forse allora non ci sarebbero più {3 [313]} stati tanti miei amici, non ci sarebbe più stato l'adorabile Pio IX, che ne ebbe la felice inspirazione; e poi chi sa se da qui a cent'anni io avrei ancora avuto la bella compiacenza di parlarvi.

  A088000005 

 Sentii pure la voce del Papa; come era sonora, piena, robusta! E pensare che quella voce era poi tanto potente e presso gli uomini e più ancora presso Dio! tutte le bellezze di Roma le visitai studiosamente.

  A088000006 

 Lasciar Roma è presto detto, ma il pensiero doloroso era che non vi sarei più tornato.

  A088000006 

 Mi dicevano che io portava il cholera da Roma, e lo trovai ne' miei cari paesi.

  A088000006 

 Visitai la casa di s. Pudente abitata da s. Pietro, come si crede, per la prima volta che fu a Roma; fui al carcere Mamertino seconda abitazione di Pietro; bevetti alla fontana miracolosa che il medesimo santo fece scaturire per battezzare i suoi custodi; {8 [318]} vidi il Campidoglio, la via sacra, il foro romano, i diversi tempii di Roma antica; e fu chi mi mostrò la torre dove è tradizione che Nerone fosse asceso quando diede il fuoco a Roma, accusandone poi i cristiani.

  A088000006 

 È vero che anche a Roma comparve poi il morbo micidiale ma allora non esisteva che nella mente e nella volontà di alcuni maligni.


don bosco-il galantuomo pel 1870.html
  A090000001 

 Ed ecco il gran medico delle anime, il glorioso Papa Pio IX, dolente sui mali gravissimi, onde è afflitta la misera umanità, bandisce un gran consiglio, invitando tutti i vescovi della religione cattolica a raccogliersi in Roma e cercare un rimedio adattato.

  A090000001 

 Sarà pure un grande spettacolo veder tanti e tanti Pastori, animati tutti da un medesimo sentimento, venire a Roma, come gli apostoli si radunarono a Gerusalemme agli inviti di s. Pietro, ed invocare il Padre dei lumi, e ridonare altra vita al mondo.

  A090000001 

 Ve ne sono di quelli che han dovuto viaggiare per tre mesi continui, e per istrade faticosissime, ma come l'arabo nel gran deserto ha sempre l'occhio rivolto all'Oreb, e lo saluta con trasporto di gioia come lo vede da lungi, così essi non pensando che a Roma, non volendo che Roma, sopportarono con gioia gli strappazzi de'mari e de'vapori, e gli incomodi de'lontani trasporti; e come il viaggiatore, se arriva finalmente alla meta de suoi desideri,.

  A090000004 

 Termino augurando buon viaggio agli Augusti che recherannosi a Roma, felice dimora in essa, e glorioso ritorno alle loro sedi.


don bosco-il galantuomo pel 1878.html
  A097000010 

 Roma al tempo della repubblica proibì e fece cercare, per distruggerli i libri delle Baccanti, ne' quali insegnavansi le cerimonie di certe funzioni abbominevoli; e Cesare Augusto punì coll' esiglio uno de' più celebri poeti, per aver composto un poema licenzioso.


don bosco-il galantuomo pel 1879.html
  A098000002 

 Vi dirò che anch'io, come tutti gli altri, non volli credere alle prime notizie che fosse morto davvero, e che ci volle anzi tutta l'autorità del mio buon Parroco per farmelo credere; che anch'io nonostante la mia età è la distanza ho voluto correre a Roma per bearmi ancora una volta in quelle venerate sembianze e baciar per l'ultima volta quei piedi che portavan la pace.


don bosco-il giovane provveduto.html
  A105000111 

 Desiderando di giovar maggiormente al prossimo col dare la propria vita, questo fece ancora; imperciocchè in una pestilenza avvenuta in Roma ottenne di servire agli appestati, e dove più erano schifosi gl'infetti più volentieri Luigi prestava il suo ministero.

  A105000111 

 {63 [243]} Fattosi religioso scorreva per la città di Roma onde istruire i mendici; quindi li menava seco da qualche confessore affinchè fossero assolti dalle loro colpe e rimessi in grazia d'Iddio.


don bosco-il giovane provveduto [1885-101a edizione].html
  A107001946 

 Agli altri apostoli succedettero i Vescovi, i quali in ognitempo ed in ogni luogo formarono un solo ovile, riconoscendo solo Gesù Cristo per Pastore supremo e Capo invisibile, ed il Pontefice di Roma per supremo Pastore e Capo visibile.

  A107002071 

 Ed i pontefici? I pontefici, acquietatesi le burrasche politiche, poterono ritornare gloriosi a Roma a ripigliare possesso del loro trono, esercitare la pienezza del loro potere per tutto il mondo.


don bosco-il giovane provveduto [42a edizione].html
  A108000012 

 Disposti gli affari domestici, partì per Roma dove, dopo di aver ricevuto la benedizione dal Papa, e visitati i Cardinali suoi parenti, entrò nella Compagnia di Gesù in età d'anni 18 nel 1585.

  A108000013 

 Un giorno il Cardinale Bellarmino, nel dettare gli esercizi spirituali in un collegio di Roma, quando dava a quegli alunni alcuni precetti per ben meditare, loro diceva sovente: Ho imparato questo dal nostro Luigi.

  A108000015 

 Ritornato a Roma la trovò afflitta da grave pestilenza che terribilmente travagliava tutta l'Italia.

  A108000041 

 Fattosi religioso scorreva per la città di Roma, per istruire i mendici; quindi li menava seco da qualche confessore, affinchè fossero assolti dalle loro colpe, e rimessi in grazia di Dio.

  A108000041 

 Imperciocchè in una pestilenza avvenuta in Roma ottenne di andare a servire gli appestati e dove più erano schifosi gli infetti, più volentieri Luigi prestava il suo ministero.


don bosco-il giubileo.html
  A109000015 

 Dato in Roma presso San Pietro il dì 1° agosto dell'anno 1854.

  A109000042 

 Essa consiste in una grande venerazione avuta dai fedeli per una Chiesa di Roma dedicata a S. Pietro, principe degli Apostoli, ove era sepolto il corpo di questo Santo.

  A109000043 

 I primi Pontefici, che succedettero a S. Pietro nel governo della Chiesa, continuarono a mantenere viva tale pratica religiosa, concedendo grandi favori a quelli che in determinati tempi si recassero in Roma a visitare la chiesa, dove era sepolto il corpo di S. Pietro

  A109000044 

 A certi anni determinati si vedevano vecchi, giovani, ricchi e poveri partire da lontanissimi paesi, superare i più gravi disagi delle strade per recarsi a Roma, nella piena persuasione di ottenere grandissime indulgenze.

  A109000045 

 Gregorio Magno, nel desiderio di secondare lo spirito religioso ne'fedeli cristiani, e volendo nei tempo stesso regolare il frequente loro concorso a Roma, nel secolo sesto stabilì, che ogni cento anni si potesse guadagnare l'Indulgenza plenaria, ovvero Giubileo da tutti quelli, che nell'anno secolare, detto anche anno santo, si portassero a Roma per visitare la basilica del Principe degli Apostoli.

  A109000047 

 - Correva l'anno 1300, quando una straordinaria quantità di gente dello Stato Romano, e forestiera accorse a Roma in numero tale, che pareva essersi colà aperte le porte del cielo.

  A109000047 

 - Perchè siete venuto a Roma? - Per guadagnare le grandi Indulgenze.

  A109000047 

 - Quando? – Cento {25 [503]} anni fa mio padre mi portò secolui a Roma, e mi disse che ogni cento anni in Roma si potevano ottenere grandissime Indulgenze, e che se io fossi ancora stato vivo di lì a cento anni, non avessi trascurato di recarmi a visitare la basilica del Principe degli Apostoli.

  A109000050 

 Ecco quali sono le parole del Pontefice: «Una fedele relazione degli antenati assicura, che a quelli i quali vengono a visitare l'onorevole basilica del Principe degli Apostoli in Roma, sono concesse grandi Indulgenze e remissione de'peccati.

  A109000051 

 Ora comprendo benissimo quanto nella Chiesa sia antica la pratica del Giubileo, ma quello che celebriamo oggidì, {27 [505]} mi pare assai diverso; sia perchè sentesi più spesso a parlar di Giubileo, sia perchè non si va più a Roma per acquistarlo.

  A109000052 

 Inoltre l'obbligazione di recarsi a Roma impediva che molti o per la distanza, o per l'età, o per malattia potessero approfittare de'favori spirituali del Giubileo.

  A109000052 

 Per la qual cosa i romani Pontefici concedettero la medesima Indulgenza, tolta l'obbligazione di {28 [506]} recarsi a Roma, ed invece soglionsi imporre alcune obbligazioni da adempiersi da quelli che ne vogliono approfittare.


don bosco-il giubileo del 1875.html
  A110000008 

 Pertanto appoggiati nella misericordia di Dio e nell'autorità dei beati Apostoli di lui Pietro e Paolo, in forza di quella suprema potestà di legare e di sciogliere, che Iddio volle a noi, quantunque immeritevoli, conferita, a tutti i singoli fedeli di Cristo tanto dimoranti in questa nostr'alma città, o che saranno per venire in essa, quanto a tutti quelli esistenti fuori della detta città, in qualunque parte del mondo e che si trovano nella grazia e nell'obbedienza dell'Apostolica Sede, i quali veramente pentiti, confessati e comunicati, una volta al giorno per quindici giorni continui, o interpolati, naturali o ecclesiastici, da computarsi cioè dai primi {13 [199]} vesperi di un giorno fino all'intero vespertino crepuscolo del giorno seguente, visiteranno i primi le Basiliche dei ss. Pietro e Paolo, di san Giovanni in Laterano e di s. Maria Maggiore in Roma, e i secondi la loro Chiesa cattedrale o maggiore, e altre tre Chiese della stessa città o luogo, ovvero dei suburbii del medesimo, da designarsi dagli Ordinarii dei luoghi o dai loro Vicarii, o da altri per comandamento dei medesimi, dopo che saranno venute loro a notizia queste nostre lettere; ed ivi innalzeranno umili preghiere al Signore per la prosperità ed esaltamento della Cattolica Chiesa e di questa Sede Apostolica, per la estirpazione delle eresie, per la conversione di tutti gli erranti, per la pace ed unità di tutto il popolo Cristiano, e secondo la nostra mente, concediamo e misericordiosamente impartiamo nel Signore, che una volta nell'annuo spazio di tempo di sopra memorato possano conseguire la pienissima indulgenza dell'anno del Giubileo, e {14 [200]} piena remissione e perdono di tutti i loro peccati; quale indulgenza concediamo che possa essere applicata per modo di suffragio e valga per quelle anime che congiunte a Dio nella carità partirono di questo secolo.

  A110000016 

 Dato in Roma appresso s. Pietro il giorno 24 decembre, l'anno 1874, del nostro Pontificato vigesimo nono.

  A110000021 

 Si osservi che a Roma per fare a piedi le visite delle Basiliche designate pel Giubileo non bastano tre ore di cammino.

  A110000050 

 Il Giubileo poi dicesi parziale, quando si concede solamente in alcuni luoghi determinati, come sarebbe in Roma, o in Compostella nella Spagna.

  A110000080 

 I primi Pontefici, che succedettero a s. Pietro nel governo della Chiesa, continuarono a mantenere viva tale {58 [254]} pratica religiosa, concedendo grandi favori a quelli che in determinati tempi si recassero in Roma a visitare la chiesa, dove era sepolto il corpo di s. Pietro

  A110000082 

 In certi anni si vedevano vecchi, giovani, ricchi e poveri partire da lontanissimi paesi, superare i più gravi disagi delle strade per recarsi a Roma, nella piena persuasione {59 [255]} di ottenere grandissime indulgenze.

  A110000083 

 S. Gregorio Magno, desiderando di secondare lo spirito religioso nei cristiani, e volendo nel tempo stesso regolare il frequente loro concorso a Roma, nel secolo sesto stabilì che ogni cento anni si potesse guadagnare l'Indulgenza plenaria, ovvero Giubileo da tutti quelli, che nell'anno secolare, detto anche anno santo, si portassero a Roma per visitare la Basilica Vaticana, dove era stato sepolto il principe degli Apostoli.

  A110000089 

 Ecco quali sono le parole del Pontefice: «Una fedele e antica tradizione di uomini da lungo tempo vissuti assicura, che a quelli i quali vengono a visitare l'onorevole Basilica del principe degli Apostoli in Roma, sono concesse grandi Indulgenze e remissione dei peccati.

  A110000090 

 Conosciuta la Bolla del Papa, è incredibile l'entusiasmo che si destò da ogni parte per fare il pellegrinaggio a Roma.

  A110000090 

 Il numero dei forestieri a Roma giunse fino a due milioni contemporaneamente.

  A110000091 

 - Ora comprendo benissimo quanto nella Chiesa sia antica la pratica del Giubileo, ma quello che celebriamo oggidì, mi pare assai diverso; sia perchè se ne parla più spesso, sia perchè non si va più a Roma per acquistarlo.

  A110000092 

 Inoltre l'obbligazione di recarsi a Roma impediva che molti o per distanza, o per età, o per malattia potessero approfittare dei favori spirituali del Giubileo.

  A110000092 

 Per la qual cosa i romani Pontefici concedettero la medesima Indulgenza, ma invece dell'obbligazione di recarsi a Roma, sogliono imporre alcune obbligazioni da adempiersi da quelli che vogliono fare il santo Giubileo.


don bosco-il mese di maggio consacrato a maria ss. immacolata.html
  A111000051 

 Si aggiunge poi il titolo di Romana, perchè il suo capo, che è il Papa, è vescovo di Roma, e per questo motivo questa città, una volta capitale del Romano impero, ora è il centro della religione, la capitala del mondo cattolico.

  A111000054 

 Ogni anno si fa una festa in Roma il 20 gennaio in memoria di tal prodigio nella chiesa di s. Andrea delle fratte, luogo ove fa operato il prodigio.

  A111000054 

 Per diporto egli venne a Roma l'anno 1842.

  A111000059 

 Mosso unicamente dal desiderio di conoscere la verità, si dismise dalle funzioni di presidente del concistoro, e si applicò colla massima sollecitudine allo studio dei dogmi cattolici Egli impiegò quattro anni in tale studio, e in tutto questo tempo egli pregava con fervore la santa Vergine a fargli conoscere la verità, intimamente persuaso di essere fuori della verità finchè fesse vissuto nel protestantismo, il 29 di febbraio 1844; partì per Roma con fermo disegno di dichiararsi fedelissimo figlio, come egli si esprime, di quella tenera madre che è la Chiesa cattolica.

  A111000194 

 Al tempo di s. Gregorio Magno infieriva in molte parti d'Europa e specialmente in Roma una grande pestilenza.


don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html
  A113000006 

 Dicesi Camerlengo del Clero Romano, quello cui è confidata l' amministrazione del tesoro o delle rendite che il Clero ossia i Paroci di Roma possedono in comune per certi usi determinati.

  A113000021 

 Nei quattro primi secoli della Chiesa il Papa veniva eletta dal Clero di Roma, che ora diciamo Collegio dei Cardinali, alla presenza del popolo.

  A113000021 

 Perciò diciamo che i primi Papi vennero designati dall' Apostolo Pietro coll' approvazione del Clero e del popolo Cristiano di Roma.

  A113000021 

 S. Pietro governò la Chiesa tre anni da Gerusalemme, per sette anni da Antiochia, di poi trasportò la sua Sede in Roma Capitale del mondo.

  A113000023 

 Cessato il regno dei Goti, pretesero il medesimo diritto gli Imperatori di Oriente, cominciando da Giustiniano I fino a Leone III Isaurico, {18 [18]} sotto cui Roma e suoi dintorni si diedero spontaneamente al poter temporale del Papa.

  A113000024 

 Perciò quando il Clero di Roma avesse eletto il Papa senza darne notizia all' imperatore, oppure il Papa eletto a lui non piacesse, egli spesso eleggeva un Antipapa, suscitando così nella Chiesa gravi disordini.

  A113000025 

 In seguito fino al secolo quarto i Papi si eleggevano dal Clero Romano ed anche dai Vescovi delle altre parti del mondo, qualora nel tempo della elezione si trovassero in Roma, come avvenne nella elezione di papa Cornelio nel 254.

  A113000025 

 Ma nel secolo undecimo furono prima esclusi i principi, poscia il popolo, e finalmente furono fatti elettori una sola parte del Clero di Roma, cioè i Cardinali.

  A113000025 

 Questo diritto di elettori era tuttora riserbato indistintamente a tutto il Clero di Roma, il quale essendo molto numeroso, e fra i suoi membri non andandosi sovente d' accordo nella persona da eleggersi, succedevano ancora spesso disordini perniciosi alla Chiesa.

  A113000031 

 Se la elezione si fa in Roma il Conclave si tiene al palazzo Vaticano, o al Quirinale, secondo le circostanze dei tempi.

  A113000032 

 Se accetta, si fa un segno dal Conclave al Castel S. Angelo, che è la {29 [29]} fortezza di Roma, affinchè il comandante con colpi di cannone ne dia avviso alla Città.

  A113000042 

 Quando essi muoiono {35 [35]} sono sepolti col Pallio, il quale perciò non si trasmette al successore, che un nuovo ne riceve da Roma.

  A113000050 

 - S. Pietro, dopo di aver governata la Chiesa da Gerusalemme e da Antiochia, per divino consiglio partì alla volta di Roma, capitale del mondo, e nell' anno quarantadue dell' E. V. e al diciotto Gennaio vi piantava sua dimora.

  A113000053 

 Dall' aver s. Pietro esercitato l' apostolico ministero sulla Cattedra in Roma ne venne che per Cattedra o Sede Romana s' intenda spesso la potestà o giurisdizione di s. Pietro e de' suoi successori.

  A113000067 

 Il mattino del 7 febbraio una vaga voce si diffonde per Roma: Pio IX è gravemente ammalato.

  A113000068 

 Il cardinale Vicario ordinò immediatamente che in tutte le chiese di Roma fosse esposto il SS. Sacramento, da tutte parti si pregava; era un affaccendarsi generale; chi andava al Vaticano, chi veniva; ad ogni passo l' uno interrogava l' altro di ciò ch' era o non era.

  A113000069 

 Lacrime, sospiri, tristezza ed anche svenimenti, pianti e grida facevano eco in tutta Roma.

  A113000082 

 Gregorio X aveva stabilito, che alla morte del Pontefice, i Cardinali presenti in Roma aspettassero dieci giorni soltanto, e poi entrassero in Conclave, siano o no arrivati i Cardinali che trovansi fuori di Roma.

  A113000083 

 Secondo queste disposizioni della S. Sede, sebbene il Conclave si possa tenere in qualsiasi paese, purchè sia formato dai Cardinali, tuttavia in questa occasione dopo molti e gravi riflessi fu deciso che si teneva in Roma nel palazzo Vaticano.

  A113000105 

 Ogni cosa essendo in pronto, e quasi tutti gli Eminentissimi Cardinali in Roma, nulla ostava che, in osservanza delle Costituzioni Pontificie, il Sacro Collegio entrasse in Conclave il giorno 18 febbraio.

  A113000118 

 [2] perchè la distanza dei luoghi non permise che giungesse a Roma in tempo.

  A113000135 

 In un baleno la notizia si diffuse per tutta Roma.

  A113000152 

 La solennità dell' Incoronazione si suole fare in giorno di Domenica in qualcuna delle Basiliche di Roma, e quando i tempi lo permettono in San Pietro in Vaticano o in S. Giovanni Laterano.

  A113000200 

 Imperciocchè questo non è vero Possesso del Sommo Pontificato, ma solamente del Vescovado di Roma, di cui quella Basilica è Chiesa Cattedrale.

  A113000205 

 In quell' anno stesso uscì dal collegio di Viterbo, e passò a Roma sotto la custodia di un suo zio.

  A113000205 

 Nei suoi studi in Roma non conobbe mai compagnie, conversazioni, divertimenti o giuochi.

  A113000213 

 Situata lontana da Roma e sui confini del regno di Napoli veniva scorrazzata per ogni verso da bande armate di masnadieri, che vi commettevano a man salva stragi e devastazioni, gettando nel popolo lo spavento ed il {107 [107]} terrore.

  A113000215 

 Laonde con acri parole venutosi a dolere con lui, spinse le sue rimostranze sino al punto di minacciarlo di recarsi a Roma per farlo deporre dal suo uffizio.

  A113000219 

 Quindi nel {113 [113]} Concistoro del 27 gennaio del 1843 lo creò Arcivescovo di Dannata in partibus infidelium, e lo destinò Nunzio Apostolico nel Belgio presso la corte di Leopoldo I. Il 19 del seguente febbraio Monsignor Pecci veniva consacrato in Roma dal Cardinale Luigi Lambruschini nella Chiesa di S. Lorenzo in Panisperna, e saliva così all'ordine episcopale, giovane di non ancora trentatrè anni.

  A113000221 

 Nè meno intenso fu l'amore che egli nutrì sempre verso del Belgio; anzi vi si affezionò cotanto, che ritornato in Italia fece del suo palazzo 1'asilo di ogni suo cittadino che vi si fosse presentato; e nel tempo delle vacanze vi accoglieva spesso gli alunni del Collegio Belga di Roma, nel quale egli pure soleva alloggiare quando pei negozi della Chiesa doveva trasferirsi nella metropoli del cristianesimo.

  A113000222 

 Il Nunzio, che prima di rientrare in Roma desiderava visitare una parte dell'Europa, domandò se le commissioni del re fossero urgenti - Basta, Monsignore, gli rispose il Principe, basta che voi stesso rimettiate il piego nelle mani del Papa al vostro ritorno.

  A113000224 

 La città di Perugia aveva perduto il suo Pastore; quindi tuttora memore del saggio governo di Monsignor Pecci già suo Delegato mandò in quei giorni una Deputazione di Notabili a Roma per ottenere da Sua Santità 1'onore di averlo per suo Vescovo.

  A113000225 

 Monsignor Pecci dopo aver preso parte in Roma al lutto della Chiesa per la perdita dell'illustre suo Capo visibile, e del proprio benefattore, dopo aver assistito alle feste di gioia fatte a Pio IX datogli per Successore, si decise di recarsi a prendere possesso della sua Chiesa.

  A113000234 

 Laonde il grande Pontefice per divina inspirazione, e come presago, se non certo, che egli avesse a succedergli un giorno, con atto concistoriale del 21 Settembre del 1877 lo chiamò presso di sè ad esercitare in Roma l'uffizio di Camerlengo.

  A113000235 

 L'Eminentissimo Cardinale Donnet, arcivescovo di Bordeaux, ritornato da Roma ascese il pergamo, e pronunciò una commovente Allocuzione che leggiamo nella Semaine Catholique de Toulose, dalla quale togliamo questo bellissimo episodio dell'elezione del S. Padre, felicemente regnante, Leone XIII:.

  A113000236 

 Ogni volta che io sono andato a Roma, ho avuto con questo venerabile Principe della Chiesa relazioni frequenti, e ben posso dirvi che i legami della più intima amicizia univano i nostri cuori.

  A113000240 

 Voi siete giovani tutti e due, e lunga sarà la vostra vita; ma senza ingannarmi, questa è l'ultima volta che mi vedete; che forse per un gran pezzo non tornerete più a Roma.

  A113000245 

 - Il cardinal Moraes Cardoso, patriarca di Lisbona, fu a Roma una sola volta.

  A113000248 

 - Il Cardinale Bartolini è di una ospitalità proverbiale in Roma; ha percorso l'Europa e l'Oriente, sa di tutto, teologia, politica, archeologia, storia, viaggi, ecc.

  A113000251 

 Andato a Roma, ed entrato nella prelatura, veniva successivamente nominato prima alla delegazione di Benevento,

  A113000253 

 Nacque in Roma al 10 gennaio 1806, parente del Cardinale Di Pietro, che tanto si segnalò a gloria della Chiesa Cattolica sotto il primo Impero napoleonico.

  A113000253 

 Ritornato da Lisbona, fu a Roma per qualche tempo presidente del Consiglio di Stato.

  A113000256 

 Dopo aver professato belle lettere, e insegnato lingua greca, divenne lettore di filosofia nel Collegio di Parma, poi nel Collegio di Napoli, e da ultimo nel Collegio di Roma, dove pure insegnò la logica, la metafisica e il diritto naturale.

  A113000256 

 Nell'Ordine dei Barnabiti coperse tutte le cariche più eminenti, e fu assistente del generale a Roma.

  A113000257 

 Carlo Luigi Monchini nasceva in Roma il 21 novembre 1805, figlio del celebre medico, che lasciò tanta fama di sè nell'Eterna Città.

  A113000257 

 Nel 1837, durante l'invasione colerica in Roma, avea mostrata una carità veramente sacerdotale, sicchè Gregorio XVI fe' coniare in suo onore una medaglia d'oro.

  A113000260 

 Di rado andò a Roma dopo gli ultimi politici avvenimenti; l'amore del suo clero e del suo popolo gli hanno resa carissima la sua residenza tra i suoi diocesani.

  A113000265 

 Ma quando colla legge Siccardi s'incominciò la guerra contro la Chiesa, allora il Nunzio pontificio abbandonò Torino e tornò a Roma, dove fu traslato dall'Arcivescovato {165 [165]} di Tarso in partibus, alla sede residenziale di Ancona e Umana il 5 settembre del 1851.

  A113000266 

 Entrò nell'Ordine dei Minori Conventuali, e per la sua dottrina ascese presto alle prime cariche dell'Ordine, e fu reggente del Collegio di San Bonaventura in Roma.

  A113000267 

 Gregorio XVI lo elevò a consultore delle Sacre Congregazioni di Propaganda e dell'Indice; lo nominò a professore onorario dell'Università di Roma, a direttore della tipografia Poliglotta della Sacra Congregazione di Propaganda Fide, e vice presidente della {168 [168]} pontificia Accademia dei nobili ecclesiastici, e lo fregiò col titolo e grado di cameriere segreto soprannumerario della pontificia Corte.

  A113000267 

 L'anno 1829 si trasferì a Roma, dove diresse con somma lode gli Annali delle scienze religiose, dotta effemeride, nella quale ebbe agio a mostrare la vastissima sua erudizione.

  A113000267 

 Richiamato a Roma il Cardinale De Luca ebbe successivamente onorevolissime cariche.

  A113000269 

 A Parigi, a Cambrai, a Roma riscosse applausi, e meritò che il Santo Padre Pio IX, il quale sapeva apprezzare gli eletti ingegni, lo destinasse, il 17 gennaio del 1848, al governo della diocesi di Carcassona.

  A113000270 

 È nato a Dublino il 27 aprile 1803, ed abbandonata 1'Irlanda, venne in Italia a studiarvi teologia, e fu alunno del Collegio Urbano di Propaganda a Roma.

  A113000271 

 Ma siccome i Cardinali sono tenuti a risiedere in Roma, egli vi ritornò, smentendo col fatto gli ingiuriosi sospetti gettati contro di lui da una stampa nemica ad un tempo della Chiesa e delle oneste persone.

  A113000271 

 Tornato in Roma col Papa, nel 1857 fu preconizzato Arcivescovo di Edessa e scelto per elemosiniere segreto del Santo Padre.

  A113000271 

 Una indisposizione di salute lo costrinse ad abbandonare Roma e tornarsene in Germania.

  A113000272 

 Il 13 marzo 1868 lo stesso Pio IX volendone rimeritare le grandi virtù sacerdotali, e dare un contrassegno della sua stima ed affetto verso Napoleone III, il quale aveva spedito una sua divisione per difendere Roma nell'ottobre del 1867, lo creò Cardinale del titolo di Santa Pudenziana.

  A113000272 

 Il principe Luciano Bonaparte {176 [176]} aveva appena vent'anni quando vide Pio Nono, per l'ingratitudine degli uomini, costretto a fuggire dalla sua Roma, e lo vide trionfante farvi ritorno.

  A113000272 

 In Roma poi i conosciuta la sua carità.

  A113000272 

 Luciano Luigi Giuseppe Napoleone Bonaparte nacque in Roma addì 28 novembre 1828 da Carlo, principe di Canino e Musignano, e da Zenaide, figlia di Giuseppe Bonaparte, re di Napoli e poi di Spagna.

  A113000272 

 Nei giorni della Repubblica il Bonaparte dimorò a Napoli, e poi, tornato a Roma, continuò per qualche tempo a condurre una vita molto pia, finchè, dopo molto esitare per la sua delicata coscienza, Pio Nono l'ordinò prete, nominandolo suo cameriere segreto e protonotario apostolico.

  A113000273 

 Il cardinale Ferrieri è indefesso nell'occuparsi delle varie pratiche a lui affidate, epperciò vive ritiratissimo in Roma, dove gode grande riputazione di dottrina e di esperienza.

  A113000274 

 Ebbe l'insigne onore di ricevere all'Epitaffio, presso Terracina, Pio Nono che nell'aprile del 1850 ritornava in Roma.

  A113000274 

 Egli nasceva a Ceccano il 28 settembre del 1810, e feoe i suoi primi studi al Collegio di Ferentino, poi li compì in Roma al Collegio Romano.

  A113000274 

 Rimasto a Roma, Pio Nono, per rimunerarlo de' suoi servigi, lo creò e pubblicò {180 [180]} Cardinale dell'Ordine dei preti nel Concistoro del 13 marzo 1868, conferendogli il titolo di San Pietro e Marcellino.

  A113000276 

 Andò a Roma in giovane età, e ivi, alla presenza del Santo Padre Pio IX, die splendido saggio de' suoi studi, in occasione della sua laurea dottorale in teologia ed ambe leggi.

  A113000276 

 Per la morte del cardinale Patrizi, avvenuta in dicembre del 1876, essendo rimasta vacante la carica di Vicario generale di Roma, Pio Nono la conferì al cardinale Monaco, riputandolo degno per la pietà e prudenza di cui va adorno, di succedere a quell'illustre Porporato.

  A113000279 

 Fu 1'ultimo Cardinale forastiero che andò a visitare il Santo Padre nell'ultimo mese di sua vita, e Pio Nono festosamente lo accolse esclamando: Evviva Cambrai! Evviva Lilla! A mezzo il gennaio il Cardinale Regnier passava da Torino reduce da Roma, ed interrogato sulla salute del Santo Padre, manifestava tristi presentimenti: - Temo, diceva egli, di dover fra dieci giorni tornare a Roma per il Conclave! - E sgraziatamente si appose.

  A113000280 

 Finalmente il 22 dicembre 1873 Pio Nono lo {189 [189]} creò Cardinale del titolo di Santa Maria del Popolo, ed alla morte dell'eminentissimo Patrizi lo nominò gran Priore in Roma dell'Ordine gerosolimitano, e arciprete della patriarcale arcibasilica Lateranense.

  A113000280 

 Flavio de' principi Chigi, zio del principe Mario Chigi, che fu custode del Conclave e maresciallo di Santa Romana Chiesa, nacque in Roma il 31 maggio 1810 da Agostino Chigi e da Amalia dei principi Barberini; e dopo aver fatto parte del Corpo delle guardie nobili di Sua Santità, nel 1850 entrò nel Seminario di Tivoli in età di quarant'anni.

  A113000281 

 Reduce a Roma dalla nunziatura di Spagna, vi si fermò qualche tempo e nel 1871 fu spedito a Costantinopoli in {190 [190]} qualità di ambasciatore straordinario per appianare la controversia sorta in occasione dello scisma armeno.

  A113000283 

 Ed egli tornossene in Roma ed il Santo Padre, per dimostrare che se egli cessava di rappresentare la Santa Sede in Portogallo, non era per nessun demerito, lo creò e pubblicò Cardinale nel Concistoro del 22 dicembre 1873, dandogli il titolo di Santa Anastasia, e nominandolo prefetto della Sacra Congregazione delle indulgenze e sacre reliquie.

  A113000283 

 Passò quindi a Roma nell'Accademia ecclesiastica, dove compì lodevolmente la sua educazione religiosa, ed attese allo studio delle lingue principalmente della tedesca, in cui è valentissimo.

  A113000285 

 I superiori dell'Ordine non tardarono a promuoverlo alle cariche più importanti, e fu reggente degli studi e del Collegio di Sant'Agostino in Roma, segretario dell'Ordine e da ultimo assistente generale.

  A113000285 

 Nel tempo medesimo che attendeva a queste svariate ed importanti attribuzioni, il P. Martinelli esercitava con pietà e sollecitudine grandissima l'ufficio di sagrestano nella chiesa di Sant'Agostino di Roma, zelando l'incremento del culto e il decoro della Casa del Signore.

  A113000286 

 Roggero Antici-Mattei, che Pio Nono fregiava della sacra porpora, riserbandolo in petto nel Concistoro del 17 marzo 1875, e pubblicandolo in quello del 17 settembre dello stesso anno, è un piissimo Prelato, appartenente alla nobile famiglia Antici di Recanati ed alla nobilissima dei Mattei di Roma, la quale spesso godette di segnalatissime onorificenze per grazia dei Romani Pontefici, e tra le altre dell'antico privilegio di custodire i punti in tempo di Conclave.

  A113000287 

 Con biglietto della Segreteria di Stato nel marzo 1858 monsignor Giannelli veniva promosso nunzio apostolico presso la Corte di Napoli invece del cardinale Ferrieri, trasferito a Lisbona, e durò in queste funzioni fino a che il re Francesco II, costretto di allontanarsi dai suoi stati, dovette egli fare ritorno a Roma.

  A113000287 

 Luigi Teste lo chiama "uno dei membri più eruditi del Sacro Collegio" e ne ammira {200 [200]} lo zelo, la pietà, la modestia ed in ispecie quell'amabilità, "che è tutta propria degli antichi Prelati di Roma.

  A113000287 

 Reduce in Roma monsignor Giannelli divenne segretario della Sacra Congregazione del Concilio, e addì 15 marzo 1875 fu creato e pubblicato Cardinale del titolo di Sant'Agnese fuori le mura.

  A113000288 

 Il Cancelliere dell'Impero tedesco avrebbe voluto farlo allontanare da Roma, dove la sua presenza aveva un altissimo significato, ma Pio Nono accolse il Cardinale in Vaticano, e lo pose in tal modo in sicuro contro nuove minacce e persecuzioni.

  A113000288 

 Il cardinale Ledochowski uscì dalla prigione di Ostrowo nel febbraio del 1876 e si ridusse {202 [202]} in Roma presso il Santo Padre, che gli conferi in quell'anno il titolo di S. Maria in Ara coeli e lo ascrisse a varie Congregazioni.

  A113000288 

 Lo accolsero quindi i ginnasi di Redom e Varsavia; entrò nel seminario di quest'ultima città a diciotto anni, e compì i suoi studi nel Collegio dei nobili a Roma, dove fu ordinato prete nella basilica di San Giovanni in Laterano il 13 luglio 1845.

  A113000288 

 Reduce a Roma venne preconizzato Arcivescovo di Tebe e Nunzio nel Belgio; verso la fine del 1865 Pio IX lo propose ai suffragi dei due Capitoli di Posen e Gnesen, e fu eletto Arcivescovo per acclamazione, e riconosciuto ufficialmente dal Governo prussiano.

  A113000289 

 Nacque egli in Brooklyn il 20 marzo 1810, Si recò a Roma, dove trascorse alcuni anni, e si addottorò in teologia e diritto canonico.

  A113000290 

 Era una splendida conquista che Dio aveva accordato alle cure incessanti del cardinale Wiseman nel promuovere in Inghilterra il ritorno alla Chiesa di Roma.

  A113000290 

 Ordinato da lui sacerdote, Manning si recò a Roma a ritemprare la sua scienza nelle pure dottrine professate nel centro {205 [205]} della cattolicità, sotto gli occhi del Romano Pontefice.

  A113000294 

 Egli desiderava ardentemente di recarsi a Roma per prendere parte al conclave, ma lo stato cagionevole di sua salute ne lo impedì.

  A113000295 

 Dopo qualche anno lo troviamo in Roma prefetto degli studi nel liceo pontificio del Seminario Romano, esaminatore dei Vescovi, Prelato domestico di Sua Santità e protonotario apostolico partecipante.

  A113000296 

 Il Cardinal Vicario di Roma lo ebbe fra i membri più ragguardevoli della Commissione di archeologia sacra, che sotto la sua presidenza sopravveglia.

  A113000296 

 Il suo nome è invento in Roma per la dottrina che lo adorna, per la bontà dell'animo e per tutte le virtù che sono proprie di un esemplarissimo Principe di Santa Chiesa.

  A113000296 

 Questo dottissimo Porporato sorti i natali in Roma il 16 maggio 1813.

  A113000296 

 alle antichità di Roma cristiana.

  A113000301 

 Si recò a Roma nel 1862 per la canonizzazione dei martiri giapponesi e nel 1869 pel Concilio Vaticano.

  A113000305 

 Intervenne in Roma alla canonizzazione dei martiri giapponesi nel 1802, al centenario dei santi apostoli Pietro e Paolo nel 1867, ed al Concilio Vaticano nel 1869, e si ricordano ancora i suoi dotti ed eloquenti discorsi in quell'augusta assemblea.

  A113000307 

 Gli Inglesi, cattolici e protestanti, che vanno a Roma, non cessano dal tributargli grandissime lodi.

  A113000307 

 Ma dopo breve tempo mutò l'assisa militare coll'abito chiericale, e fu ricevuto come alunno nell'Accademia dei nobili ecclesiastici di Roma.

  A113000308 

 " La promozione dell'eminentissimo Howard fu applauditissima in Roma, e gli applausi del Tebro risuonarono in riva al Tamigi.

  A113000316 

 Si recò a Roma in occasione della festa per la canonizzazione dei martiri giapponesi, e vi sottoscrisse il celebre indirizzo che i Vescovi colà congregati presentarono al Santo Padre, nel quale era in così splendida guisa reso omaggio all'infallibile suo magistero, e vi ritornò in occasione del Concilio Vaticano, facendosi ammirare per la sua devozione all' autorità del Papa.

  A113000324 

 Nato in Magliano il 7 giugno 1808, conseguì la laurea in ambe le leggi e fu in Roma ascritto alla romana prelatura.

  A113000336 

 Andò a Roma e fu tra gli allievi del Collegio Romano.

  A113000338 

 E Pio Nono vi mandò Vescovo, addì 27 settembre 1871, monsignor Lucido M. Parocchi, il quale, ricevuta in Roma la consacrazione episcopale, si recò subito nella sua diocesi.

  A113000343 

 Essendosi Edoardo destinato alla carriera ecclesiastica, venne in Roma, ed ascritto nei primi tempi del Pontificato di Pio Nono alla romana Prelatura, il Pontefice lo ebbe tra' suoi camerieri segreti partecipanti e segretario d'ambasciata.

  A113000345 

 In questo momento non avvi opera cattolica, la quale in Roma o fuori non sia sicura di trovare nell'eminentissimo Borromeo il più caldo e zelante fautore.

  A113000345 

 " Il suo palazzo in Roma è aperto a tutti, e colà convengono i primarii rappresentanti del mondo cattolico, che si recano a Roma per venerare la tomba di S. Pietro e rendere atto di ossequio al suo successore.


don bosco-il pontificato di s. caio papa e martire.html
  A114000006 

 Faticò non poco nella predicazione del Vangelo durante il Pontificato di S. Felice e di S. Eutichiano, e quando quest'ultimo riportò la corona del martirio egli trovavasi a Roma tutto intento a sostenere i fedeli divenuti il bersaglio della persecuzione.

  A114000006 

 Il padre per secondarlo il mandò a Roma.

  A114000028 

 Essendo poi in Roma il centro della persecuzione egli metteva in opera ogni sorta di industria per impedire la prevaricazione.

  A114000029 

 Marco, Marcelliano, Tranquillino, e lo stesso prefetto di Roma di nome Cromazio con tutta la sua famiglia con più di mille persone, tutti i servi furono guadagnati alla fede da Sebastiano e dal santo Pontefice accolti nella Chiesa.

  A114000032 

 Ma tante erano le spie poste ad ogni luogo per andar in traccia di cristiani, che Cromazio giudicò necessario uscir di Roma per sottrarsi agli occhi degli esploratori.

  A114000032 

 Partendo da Roma disse al papa e a s. Sebastiano, che tutti i cristiani i quali avessero voluto fuggire la rabbia de' persecutori avrebbero potuto liberamente andare con lui, dove sarebbero ben accolti, mantenuti e provveduti di quanto occorreva per la vita.

  A114000033 

 Ambidue amavano di rimanere in Roma per combattere e morire per amore di Gesù Cristo.

  A114000035 

 Di poi s. Cajo voltosi a Sebastiano disse: tu, o Sebastiano, che da Dio avesti il dono del coraggio e della fortezza, e puoi sotto alle divise militari {26 [388]} liberamente assistere gli altri fratelli rimasti qui a Roma, dove minaccia terribile persecuzione, sii da me nominato difensore della Chiesa.

  A114000037 

 Per essere da poco tempo battezzato ed in età molto giovanile il Pontefice non giudicava di ritenerselo seco a Roma e voleva mandarlo col padre fuori di pericolo; ma altro era l'animo ed il coraggio del giovane.

  A114000038 

 Il santo Pontefice maravigliato a tanto fervore scioglievasi in lagrime ed abbracciando Tiburzio mille volte il benedisse pregando Iddio per lui e per tutti quelli che restavano a Roma, affinchè dall'esempio di quel giovanetto animati tutti arrivassero alla corona del martirio pei meriti di Gesù Cristo.

  A114000039 

 Quando Cromazio partì per la sua villeggiatura con que' fedeli che lo vollero seguire il Pontefice coi due fratelli Marco, Marcelliano e col padre loro Tranquillino rimasero in Roma.

  A114000042 

 Mentre queste cose avvenivano in casa di Castulo accadde un fatto maraviglioso per le vie di Roma.

  A114000050 

 Ma il prefetto di Roma essendone {35 [397]} stato informato lo denunziò all'Imperatore che tosto lo fece venire alla sua presenza.

  A114000056 

 Il padre morendo lo affidò a suo fratello Dionigi, che poco dopo la morte dei genitori giudicò bene di trasferirsi col nipote a Roma.

  A114000075 

 Compose alcuni libri contro i pagani, a segno che in Roma era {54 [416]} riputato fra i più dotti nelle scienze divine ed umane.

  A114000075 

 Venuto a Roma con s. Cajo si diede con lui alla studio, e conosciuta la santità della cristiana religione ricevette il battesimo.

  A114000076 

 Essa era eziandio molto celebrata per le sue doti di animo e di corpo, ed in Roma il nome di Susanna era quello di una delle più illustri letterate.

  A114000076 

 In occasione che in Roma celebravasi una grande festa, l'Imperatore spedi suo cugino

  A114000132 

 Quest'orto trovavasi annesso alla città di Roma tra la porta Salaria e la porta Numentana.

  A114000179 

 Roma moderna.

  A114000188 

 Suo padre, di nome Pollemio, {97 [459]} lo condusse a Roma dove per le sue ricchezze e per la sua dottrina fu fatto senatore.

  A114000189 

 Carpoforo accolse il nobile giovanetto, lo instruì nelle verità della fede e finalmente gli amministrò il battesimo, trrisanto ne fu così contento, e sentissi tale coraggio che si pose a predicare il vangelo per le vie e per le piazze di Roma.

  A114000190 

 Pervenute queste cose a notizia di Celerino, prefetto di Roma, mandò a chiamare i due santi {99 [461]} e facendo loro vivi rimproveri li consegnò a Claudio Tribuno acciocchè loro facesse cangiare proposito.

  A114000196 

 Venute anche a notizia dell'Imperatore le maraviglie che Iddio operava per opera di Grisanto e di Daria non potè più frenare lo sdegno ed ordinò che fossero sull'istante condotti fuori di Roma e coperti di terra e di pietre.

  A114000216 

 Le sante reliquie per la maggior parte furono dipoi portate a Roma e poste in una bella Chiesa che s. Felice papa, bisavolo di s. Gregorio Magno, fece fabbricare a loro onore.


don bosco-il pontificato di s. dionigi.html
  A115000006 

 Questa vita più angelica che umana tenne più anni s. Dionigi, finchè fu richiamato a Roma, e fu aggregato al clero pontificio, che è come dire al ceto dei cardinali.

  A115000007 

 Presentemente quella famosa città è ridotta ad un meschino {6 [258]} villaggio; ma ancora oggidì avvi in Roma un cardinale che porta il titolo di vescovo d'Ostia, ed è tuttora colui che fa la sacra funzione nella consacrazione dei papi.

  A115000007 

 S. Dionigi fu consacrato papa da S. Massimo vescovo di Ostia, che era una celebre città distante circa quindici miglia da Roma, edificata alla foce del Tevere, cioè in quel luogo dove il Tevere versa le sue acque nel mar Mediterraneo.

  A115000026 

 A tutti questi mali tenne dietro la peste, ed in Roma fu si violenta che i morti giunsero a più migliaja al giorno.

  A115000029 

 Il papa che aveva un grande concetto del vescovo di Alessandria camminò con molta cautela nel proferire sentenza, e considerata attentamente la quistione radunò in Roma un concilio di più vescovi.

  A115000029 

 Il papa e gli altri vescovi radunati a Roma esaminarono bene lo stato della quistione, ma non potendo comprendere esattamente quali fossero i principii di S. Dionigi d'Alessandria, gli scrissero una lettera in cui lo invitavano ad esporre chiaramente il suo modo di pensare intorno ai dubbi nati sulla sua dottrina.

  A115000029 

 Il santo prelato ricevette con venerazione l'invito proveniente da Roma; e tosto diè mano a scrivere una lunga relazione in un modo chiaro e appoggiato sulla Sacra Scrittura e sui santi padri dei primitivi secoli.

  A115000031 

 A {21 [273]} questo supremo tribunale si è sempre fatto ricorso fin dai primi tempi della Chiesa; si fece ricorso dai fedeli cristiani e dai medesimi vescovi dai luoghi vicini a Roma e dai paesi più lontani.

  A115000031 

 Dalle questioni insorte tra i vescovi della Pentapoli che accusavano s. Dionigi d'Alessandria, e dalla difesa da esso fatta contro a' suoi accusatori, che per avere un sicuro giudice ricorsero al vescovo di Roma, apparisce chiaramente la generale ed antica crederai che nella Chiesa Romana esista il primo tribunale per sentenziare nelle controversie religiose.

  A115000043 

 L'anno 265 s. Dionigi papa nello scopo d'impedire la maggior diffusione del male convocò pure a Roma un concilio in cui fu esaminata la dottrina di Paolo e la sentenza {28 [280]} dei vescovi d'Antiochia.

  A115000043 

 Roma condannò l'eresia di Paolo ed approvò l'insegnamento del concilio Antiocheno.

  A115000045 

 La casa vescovile appartenga a colui, al quale i vescovi di Roma indirizzeranno le loro lettere.

  A115000045 

 Paolo non avendo più alcune relazioni con Roma fu costretto ad allontanarsi e lasciare in pace quella diocesi.

  A115000050 

 Mentre per altro estendeva le sue sollecitudini {31 [283]} alla chiesa universale non dimenticava le cose che lo riguardavano come vescovo di Roma.

  A115000054 

 Ora debbo notarvi che la città di Roma era già stata divisa in più parochie fin dai primi pontefici; ma le persecuzioni, specialmente quella di Valeriano, misero tutto sossopra.

  A115000057 

 In Roma poi, quando il papa non teneva esso l'ordinazione, deputava un {34 [286]} vescovo a farne le veci siccome si pratica ancora presentemente.

  A115000057 

 Nei paesi lontani da Roma gli ecclesiastici erano consacrati dai vescovi secondo la loro ordinaria autorità.

  A115000059 

 Dionigi approvò la decisione di quell'assemblea, condannò l'errore; di poi volle in Roma stessa dare un pubblico segno di affetto verso la grande Madre di Dio colla erezione di una chiesa a lei dedicata nel luogo detto oggidì scuola greca o bocca della verità.


don bosco-il pontificato di s. felice primo e di s. eutichiano papi e martiri.html
  A116000010 

 Tutti ebbero la loro sede in Roma, professarono la medesima fede, la medesima legge, praticarono il medesimo culto esterno per quanto i tempi di persecuzione permettevano; amministrarono i medesimi Sacramenti, e furono sempre riconosciuti come capi della Santa religione di Gesù Cristo.

  A116000015 

 Conferì l'ordine episcopale ad un santo sacerdote di nome Reveriano; di poi con dieci compagni lo mandò da Roma per tener dietro all'Imperatore.

  A116000016 

 Aureliano come intese essere in Autun predicatori venuti da Roma ordinò che fossero ricercati e condotti alla sua presenza.

  A116000031 

 La persecuzione di Aureliano infieriva in tutte le provincie del Romano {22 [360]} impero, ma assai più nella città di Roma; la qual cosa diede occasione a s. Felice papa di esercitare il suo zelo e la sua grande carità sia per istruire e sostenere i fedeli nella fede, sia per incoraggiare quelli che erano condotti al martirio.

  A116000047 

 L'imperatore pensò allora di poter vincere la sua fermezza facendola battere in varie guise, ma scorgendo ogni cosa tornare invano chiamò il governatore di Roma e dissegli: Prendi questa fanciulla e procura di risolverla a far sacrifizio agli Dei; che se ella ricusa, la farai morire nei tormenti.

  A116000057 

 Finalmente venne condotta fuori di Roma, ove compiè il suo glorioso martirio coll'esserle tagliata la testa il 15 di luglio otto giorni dopo la morte dei cinquanta soldati.

  A116000059 

 L'Imperatore la trattò coi riguardi dovuti ad una grande eroina: volle bensì che fosse condotta a Roma come una rarità del suo trionfo, ma le diede ampia libertà di vivere qual dama romana.

  A116000060 

 In Roma poi si pose a considerare la fugacità delle umane grandezze; entrò in se stessa, s'instruì meglio nelle verità della fede, e credesi che abbia ricevuto il battesimo.

  A116000061 

 Mentre s. Felice Papa, faticava in Roma provvedeva eziandio ai bisogni della Chiesa universale inviando missionari a propagare il Vangelo fra gli infedeli, a sostenere, ad incoraggiare quelli che pativano per la fede.

  A116000078 

 Dopo la morte di s. Felice la Sede pontificia fu soltanto vacante cinque giorni, perciocchè infuriando ognor più la persecuzione, il clero di Roma colla massima segretezza si radunò prestamente ed elesse un novello pontefice.

  A116000083 

 Quando giunse a Roma la notizia dell'assassinio di Aureliano il Senato elesse un altro imperatore di nome Probo.

  A116000086 

 Egli ne portò le ceneri sul monte Aventino che è uno dei sette colli di Roma antica, e sopra di quelle ceneri edificò una chiesa dedicata alla medesima santa, dove cominciò a farsi molto concorso di popolo.

  A116000124 

 Il corpo di s. Eutichiano fu portato a seppellire nel cimitero di s. Callisto nella via Appia, tre miglia da Roma.


don bosco-il pontificato di s. marcellino e di s. marcello papi e martiri.html
  A117000002 

 Pertanto a ciascun fascicolo, che tratti de' sommi Pontefici, si farà precedere un ragguaglio delle cose e de' monumenti più memorabili di Roma antica confrontandoli coi moderni e dandone quella più popolare spiegazione che sarà possibile.

  A117000003 

 Qui comincierò a dare un breve cenno sopra la topografia di Roma antica, ovvero darò una breve descrizione de' luoghi ove fu edificata Roma notando gli edifizi più memorabili che in progresso di tempo furono ivi costrutti.

  A117000004 

 - Questo fiume entra nella città di Roma circa 18 kilometri prima di versare le sue acque nel mare Mediterraneo, seguendo una linea diritta; ma almeno 30 girando secondo le sue molteplici tortuosità.

  A117000004 

 Anticamente fu chiamato Albula dal colore biancastro tendente al ceruleo che ha presso Roma, quando non è intorbidato dalle pioggie.

  A117000004 

 Esso separa dal rimanente della città tutta quella parte di Roma che si appella Trastevere, in cui è compreso tutto il {4 [4]} lungo dorso del Gianicolo, il Vaticano, il Castel s. Angelo ed il mausoleo di Adriano.

  A117000005 

 Questo fiume forma entro i recinti di Roma un'isola detta Tiberina od isola di s. Bartolomeo.

  A117000006 

 - L'origine di quest'isola rimonta fino al tempo dell'ultimo re di Roma.

  A117000007 

 - Roma antica era fondata sopra sette colli i quali giaciono sulla riva sinistra del Tevere.

  A117000007 

 Colli di Roma.

  A117000007 

 Per farci un'idea della figura di Roma sopra questi colli notiamo che uno di essi è quasi posto come centro, e gli altri, che gli stanno intorno facendo corona, ti rendono una figura, la quale più che ad ogni altra, si avvicina a quella d'un ferro da cavallo.

  A117000008 

 - Questa parola si vuole derivata da Palatium città di un popolo antico dei contorni di Roma detto Aborigene.

  A117000010 

 Sul Palatino Roma ebbe i suoi principj da Romolo, il quale ne determinò i confini con un solco, che egli formò intorno del colle secondo il rito etrusco.

  A117000011 

 Finalmente fu chiamato in latino Capitolium, o mons capitolinus, perchè ai tempi di Tarquinio re di Roma gettandosi le fondamenta di un tempio dedicato a Giove si trovò la testa di un uomo sepolto chiamato Tolio.

  A117000013 

 Numa Pompilio secondo re di Roma vi eresse una statua al falso Dio Termine, e così di seguito gli altri re lo abbellirono con vari monumenti.

  A117000013 

 Questo colle essendo forte per natura a cagione de' suoi dirupi, non vasto per estensione e prossimo al Palatino fu dopo questo il primo ad essere cinto di mura per formare la cittadella di Roma.

  A117000015 

 - Abbiamo già notato che il Campidoglio era la rocca di Roma antica e ne formava la fronte verso il Campo Marzio;quindi è chiaroche da quella parte non solo non si poteva salire, ma a maggior sicurezza si fecero lavori onde potesse resistere a qualunque assalto.

  A117000018 

 Avendo egli grandemente accresciuta la popolazione di quella capitale cogli abitanti delle città conquistate sopra i Latini a fine d'intimorire i malfattori lo edificò nel centro di Roma.

  A117000018 

 Questa prigione fu costrutta da Anco Marzio quarto re di Roma circa l'anno 137 della città.

  A117000019 

 Servio Tullio altro re di Roma aggiunse a questo un altro carcere inferiore sotterraneo, detto perciò Tulliano.

  A117000022 

 - Vicino al colle Palatino quasi dalla parte opposta al Campidoglio verso l'estremo di Roma sorge il colle Aventino.

  A117000023 

 Nei tempi posteriori, ancora più antichi della fondazione di Roma, gli fu dato {13 [13]} il nome di Aventino da Aventino re di Alba Lunga, città poco distante da Roma, che fa su questo colle sepolto.

  A117000025 

 Questo colle comincia dal Palatino e si estende con lunga coda fin presso la chiesa di S. Croce all'estremo limite di Roma antica: oggidì si suol appellare Letterano dal maestoso palazzo di un antico romano detto Plauzio Laterano.

  A117000026 

 - Ad Oriente eziandio del Palatino, ma tendente più verso settentrione, cioè verso il centro di Roma, innalzasi l'Esquilino detto anche semplicemente Esquilia, perchè varia è l'ortografia colla quale incontrasi scritto.

  A117000027 

 Questo colle dividesi in due parti che distaccansi da una specie di ripiano generale verso occidente ossia il centro di Roma.

  A117000028 

 La prima di queste due parti è detta monte Appio, perchè, secondo il celebre scrittore latino Varrone, un certo Appio condusse in Roma dei soldati Tusculani, mentre il re Tulio Ostilio faceva guerra coi Vejenti ed accampossi nel piano detto Carina vicino a questa parte del colle Esquilino.

  A117000029 

 Venuto egli a Roma nella stessa occasione, ivi si accampò a difesa di quella parte dell'Esquilino, che è rivolta al vico Patrizio verso il colle Viminale.

  A117000032 

 - Il Quirinale è l'ultimo dei sette colli di Roma-antica.

  A117000032 

 Ma altri vogliono che Quirinale derivi dai Quiriti, i quali venuti a Roma quivi si accamparono.

  A117000035 

 Gli antichi celebravano nel mese di dicembre in onore dei sette colli di Roma una grande solennità e la dicevano Settemonzio; V. Festo.

  A117000036 

 Oltre i sette colli finora descritti sorgono presentemente entro le mura di Roma altre colline.

  A117000037 

 - Fra i colli naturali avvi il Pincio, che sorge al confine di Roma moderna a mezzodì.

  A117000040 

 Una parte soltanto di questo colle è compresa nel recinto di Roma, l'altra è coperta di vigne e di amene villeggiature.

  A117000041 

 Dei monti artificiali entro il recinto di Roma il primo è il Giordano.

  A117000044 

 Si sa che gli anfiteatri di Roma antica erano edifizi che servivano pei pubblici spettacoli in cui combattevano uomini contro ad uomini, oppure uomini con fiere.

  A117000056 

 - Sulla sponda destra del fiume Tevere, sui confini di Roma moderna, avvi un gran dorso di monte, che domina tutta la riva del fiume pel tratto di oltre quindici miglia.

  A117000059 

 Notiamo a questo riguardo, che il luogo dove l'anno 750 prima dell'era volgare fu edificata Roma, era molti anni addietro occupato dal Mediterraneo.

  A117000066 

 Così Roma cessando di essere la capitale del mondo pagano diveniva libera capitale del mondo cristiano.

  A117000069 

 Poco dopo la esaltazione di s. Marcellino al pontificato vennero a Roma i soldati della legion Tebea guidati da s. Maurizio.

  A117000070 

 Ripigliando poscia il loro cammino giunsero a Roma, come si disse, pochi mesi dopo la elezione di s. Marcellino.

  A117000071 

 Da Roma traversarono l'Italia e valicando le Alpi Pennine, che ora diconsi gran s. Bernardo, andarono a raggiungere l'imperatore Massimiano che col resto dell'esercito li attendeva nelle vaste pianure del Vallese presso una città allora detta Ottoduro ed ora Martigny.

  A117000074 

 Grisogono o Crisogono era un nobile e ricco cittadino di Roma che sotto al pontificato di s. Marcellino impiegava le sue sostanze e le sue fatiche in favore della religione.

  A117000079 

 Il Prefetto di Roma la condannò ad essere sommersa nelle acque.

  A117000085 

 Ricordava eziandio il senno di Cromazio prefetto di Roma, di Sebastiano Generale di sue truppe, ed altri prodi fatti morire per la fede.

  A117000094 

 Pel desiderio poi di fare cosa che al medesimo tornasse gradita, Massimiano divisò d'innalzargli in Roma un maestoso edifizio, noto nella storia sotto il nome di terme ovvero bagni di Diocleziano.

  A117000115 

 Tenne egli due volte la sacra ordinazione nel mese di dicembre, in cui ordinò quattro sacerdoti e due vescovi che mandò al governo di alcune diocesi lungi da Roma.

  A117000119 

 Allora Marcellino ritornò a Roma agitato dai rimorsi, presentossi all' Imperatore, lo rimproverò intrepidamente della sua crudeltà, e così ottenne il martirio.

  A117000121 

 S. Agostino parla di questo fatto rispondendo all' eretico Petiliano come segue: «Che bisogno avvi di confutare le accuse portate da Petiliano contro {58 [58]} ai vescovi di Roma che egli copre di calunnie e d' imposture con un accanimento incredibile? Egli accusa Marcellino di aver consegnato i libri santi ai gentili e offerto incenso agli idoli; ma un rimprovero che è fondato sopra niente, può egli stabilire a suo favore la colpa di quello? Petiliano assicura che egli è stato sacrilego, ed io rispondo che esso è innocente.

  A117000125 

 Ma il governo arbitrario e tirannico di Galerio provocò una rivoluzione in Roma dove fu proclamato imperatore Massenzio figliuolo di Massimiano.

  A117000128 

 Divise nuovamente la città di Roma in venticinque parochie come in altrettante diocesi; deputò a ciascuna un prete che più tardi prese il nome di cardinale.

  A117000128 

 Già s. Evaristo aveva divisa Roma in venticinque rioni o quartieri, a ciascuno dei quali deputò un sacerdote incaricato della cura dei cristiani e dei gentili che avessero abbracciato la fede; ma quei sacri ministri erano stati o mandati in esilio o martirizzati, le loro abitazioni atterrate, i libri abbruciati; sicchè non appariva quasi più traccia di quanto aveva quel Pontefice stabilito, s. Marcello approfittando del tempo in cui il Romano impero era agitato per l' abdicazione degli imperatori Massimiliano e Diocleziano e per le discordie insorte tra i varii pretendenti, si occupò colla massima sollecitudine in quel tratto di tempo almeno in apparenza pacifico per consolidare la disciplina ecclesiastica e riordinare le cose o distratte {67 [67]} o sconvolte dalla persecuzione.

  A117000128 

 Nella medesima città di Roma a stento i fedeli potevansi radunare nelle tombe o nelle grotte per assistere ai divini misteri.

  A117000132 

 Di più Massenzio, che ebbe il governo di Roma, sul principio del suo regno vedeva di buon occhio i cristiani e concesse loro diversi favori.

  A117000137 

 Emidio rispose: Noi siamo nati e stati nudriti nella Germania; ci siamo portati a Roma guidati dallo spirito di orazione, ed avvisati da un Angelo siamo venuti qui ai piedi tuoi.

  A117000137 

 Ma a motivo della sanguinosa persecuzione mossa in quella città ai servi di Dio fui costretto di fuggire e venire a Roma.

  A117000142 

 L' esecuzione della sentenza fu affidata al vicario di Roma di nome Carpasio.

  A117000146 

 Avvoltili in un lenzuolo li unse con aromi, e nottetempo li pose sopra di un pavone, che è una specie di piccolo feretro, quindi accompagnato da alcuni fervorosi cristiani, li trasportò in un podere della medesima Lucina in distanza di sette miglia da Roma nella via di Ostia che presentamente dicesi di s. Paolo.

  A117000148 

 Ma l' Imperatore giudicando forse tal cosa fatta in suo dispetto, mandò i suoi soldati a profanare il santo luogo, lo empiè di animali e lo cangiò in un catabalo ovvero stalla pei giumenti, che in Roma solevansi mantenere in luoghi determinati ad uso pubblico.

  A117000148 

 Per manifestare poi speciale rabbia contro s. Marcello, fecelo condurre alla sua presenza minacciandolo delle più gravi sciagure, se non rinunziava alla dignità di vescovo di Roma.

  A117000148 

 Una largizione cosi vistosa fece grande rumore in Roma; quando poi la notizia giunse all' Imperatore, ne fu altamente sdegnato e condannò Lucina all' esilio.

  A117000149 

 Il coraggioso Pontefice rimproverò l' Imperatore della crudeltà usata contro ai servi di Dio osservando che, quanto egli ed i cristiani facevano, era tutto scevro di colpa e diretto al pubblico bene; perciò nessuna minaccia, nessun male del mondo avrebbegli fatto rinunziare al glorioso titolo di vescovo di Roma, e di vicario di Gesù Cristo.

  A117000151 

 Il suo corpo fu tolto di notte da un sacerdote di nome Giovanni il quale in compagnia di altri sacerdoti e di altri fedeli lo portarono ad essere seppellito nel cimitero di s. Priscilla nella via Salaria tre miglia lungi da Roma.

  A117000153 

 Gli atti che riferiscono il martirio di s. Marcello, di s. Ciriaco e dei suoi compagni, dopo di avere esposto i loro patimenti e la loro morte gloriosa, raccontano la trista fine di Carpasio vicario di Roma, che con inudito accanimento si era studiato di tormentare i servi del Signore.

  A117000154 

 Circa l' anno 550 il suo corpo fu portato entro la città di Roma, ma molte parti vennero concesse ad altri paesi.

  A117000189 

 Frattanto Massimiano sceso in Italia per ritornare a Roma si fermò in Milano dove seppe molte cose dei ss. confesori.


don bosco-il pontificato di san sisto ii e le glorie di san lorenzo martire.html
  A118000002 

 Abbiamo già veduto e lo vedremo ognor più nella vita de' sommi Pontefici, che poveri pescatori, contadini, guardiani di armenti, e semplici operai, nati in paesi assai lontani da Roma, pure chiamati da Dio acquistarono scienza e virtù necessaria e pervennero alla dignità di supremo gerarca della Chiesa.

  A118000003 

 A fine di erudirsi vie maggiormente nella cristiana religione, andò a Roma, e per mettersi al ripiro dai grandi pericoli che s'incontrano nelle grandi città, entrò ne' canonici regolari; cioè entrò in una specie di seminario, dove i genitori solevano mettere i loro figliuoli per farli progredire nella scienza e nella pietà, lungi dai pericoli del mondo.

  A118000004 

 I suoi grandi progressi nella dottrina e nella virtù lo resero celebre fra tutto il clero di Roma, e dopo aver percorso i vari gradi della milizia sacerdotale, fu da santo Stefano innalzato alla dignità di arcidiacono, che corrisponde alla dignità di cardinale arcidiacono, che si può considerare come la prima dignità dopo il Papa.

  A118000005 

 S. Sisto ne fu rapito, e volle vederlo, e considerando il gran bene che il giovane ministro avrebbe potuto fare nella capitale della cristianità, lo risolse a venir secolui a Roma.

  A118000020 

 Giudicando Sisto che un ingegno cosi raro avrebbe in Roma trovato maggior comodità per istruirsi, e più vasto campo per promuovere la gloria di Dio, seco lo condusse in quella grande capitale.

  A118000021 

 S. Lorenzo giungeva con s. Sisto a Roma quando la Chiesa era orribilmente travagliata dalla persecuzione, dall'eresia e dagli idolatri.

  A118000023 

 S. Sisto amava molto questo suo caro discepolo, perchè l'aveva egli medesimo {12 [280]} condotto a Roma, e perchè l'aiutava grandemente ne' varii uffizi del sacro ministero.

  A118000070 

 Questa fonte prodigiosa sussiste ancora oggidì in una chiesa dedicata al nostro santo martire in Roma, sotto al titolo di s. Lorenzo in Fonte ( V. Nibi, Roma m.

  A118000085 

 La sentenza fu eseguita fuori della città presso ad una porta detta Salaria, perchè anticamente i Romani solevano per quella condurre il sale dal mare entro la città di Roma.

  A118000088 

 Io fui instruito in {38 [306]} mia patria, e di poi ho continuato a ricevere in Roma gli ammaestramenti intorno alla divina legge del Signore.

  A118000096 

 Il luminoso martirio di questo eroe cristiano compievasi la notte del 10 agosto l'anno 261 sopra un colle di Roma detto Viminale, dai vimini ovvero giunchi onde era coperto quando si cominciò sopra di esso la costruzione delle case.

  A118000097 

 Noi qui ricorderemo alcuni monumenti innalzati in onore di lui in Roma, di poi accenneremo alcuni di quelli innalzati in altri paesi della cristianità.

  A118000098 

 Questa Chiesa fu edificata un miglio da Roma fuori della porta Tiburtina, detta oggidì porta s. Lorenzo in onore di questo Santo ed anche perchè da questa porta si va al Campo Verano ove essa è edificata.

  A118000101 

 ( Nibi, Roma moderna.

  A118000104 

 La Basilica di s. Lorenzo fuori delle mura è parrochia; si annovera la quinta fra le cinque patriarcali, ed è una delle sette chiese più celebri della città di Roma.

  A118000105 

 Questa chiesa è nella città di Roma in un vico detto una volta patrizio ed oggidì via urbana.

  A118000108 

 È detta in Miranda a cagione degli antichi e maravigliosi vestigi dell antica Roma che la circondavano.

  A118000109 

 Essa è cosi chiamata perchè è la più piccola tra le chiese di Roma dedicate a s. Lorenzo.

  A118000111 

 Nell' interno della chiesa vi sono belle pitture che rappresentano i varii fatti della vita del Santo cui fu dedicata ( V. Nibi, Roma moderna ).

  A118000113 

 S. Agostino considerando la grande venerazione che in Roma già avevasi a' suoi tempi verso il glorioso martire s. Lorenzo, esprime così la sua maraviglia:.

  A118000114 

 Quanto sia efficace la protezione del glorioso martire s. Lorenzo chi mai lo ignora? Chi mai pregò colà (in Roma) e non fu esaudito? Quanti favori egli ottenne a' suoi divoti, favori anche temporali che egli sprezzò? Egli ottenne la sanità a molti infermi, non perchè tali doni si restringessero a beneficare il corpo, ma affinchè quelli che ricevevano benefizi temporali sollevassero i loro cuori a dimandare cosa migliori, cose celesti ( Sermone 302).

  A118000119 

 ( Roma, sott.

  A118000121 

 Aveva udito che se avesse potuto fare una visita ai una chiesa dedicata a s. Lorenzo avrebbe certamente riacquistato la primiera sanita, e perciò risolse di andare a Roma.

  A118000121 

 Ella diede ordine ai marinai che non dirigessero il cammino alla volta di Roma; ma andassero per diversi porti, e si fermassero in varii lidi simulando di viaggiare verso Roma.

  A118000122 

 L'Imperatrice diceva: se è stabilito che per intercessione di s. Lorenzo mio marito debba acquistare la vista, ciò Iddio può farlo qui egualmente che a Roma.

  A118000122 

 Mentre i marinai, secondo le istruzioni avute, vanno di luogo in luogo per deludere i desiderii di quel sovrano, l'Imperatrice raduna una moltitudine di operai e nel più breve spazio di tempo fa innalzare una bellissima chiesa in onore di san Lorenzo secondo la misura della basilica dedicata al medesimo in Roma.

  A118000123 

 Cosi egli è persuaso di entrare nella basilica di s. Lorenzo in Roma, ed invece entra nella chiesa fatta costruire da sua moglie a Costantinopoli.

  A118000123 

 Intanto l'Imperatore fu ricondotto alle mura di Costantinopoli, facendogli credere di essere giunto a Roma.


don bosco-l-amico della gioventu (1848).html
  A122000021 

 Ieri 29 settembre il popolo di Roma ne ha dato una di queste lezioni, ma così a proposito, così toccante, che non sarà facilmente dimenticata.

  A122000022 

 Chi ha veduto le feste che questa magnifica Roma consacrava non ha guari al suo adorato Pio IX non creda poter immaginare quella d'ieri.

  A122000024 

 Che religioso spettacolo! Il pontefice benediceva il suo popolo, ed il popolo benediceva il suo re: il pontefice era commosso, ed il popolo in gran parte piangeva... Oh! come era facile in quel momento indovinare ciò che passavasi nel gran cuore di Pio e nel cuore del buon popolo di Roma, cui la più raffinata arte non è giunta a corrompere!.

  A122000074 

 Pochi mesi or sono, l'egregio sacerdote D. Bosco recavasi a Roma, e Pio IX si trattenne con bontà veramente degna di un lai Pontefice a discorrere di questi giovanetti.

  A122000088 

 Il primo novembre, festa d'Ognissanti, i reverendi missionari, dei quali abbiamo fatto parola nel nostro numero di sabbato, portatisi a Roma ad unico fine di ricevere l'apostolica benedizione del Vicirio di Gesù Cristo, furono ricevuti in particolare udienza dal Santo Padre.

  A122000091 

 «Figlio affezionato dell'ottimo signor don Bosco, sono assai mortificato dei mal composti elogi che testé ne pubblicò un giornale di Roma, riferiti nell' Unità Cattolica nel suo numero 187, poiché ben so che, salve poche eccezioni, laudari ab impiis, vituperari est.

  A122000110 

 ) - Ieri, festa di San Patrizio, apostolo della cattolica Irlanda, si tenne in Roma la seconda Conferenza dei cooperatori salesiani.

  A122000110 

 Dietro invito di don Bosco, che si trova da qualche settimana in Roma, si raccolse nella ricca e splendida cappella delle Nobili Signore Oblate di Santa Francesca Romana in Tor de' Specchi, una scelta di persone d'ambo i sessi, non avresti saputo se più illustri per lignaggio o per iscienza e virtù.

  A122000118 

 ) - Non voglio tardare a comunicarvi una notizia che da qualche giorno va spargendosi in Roma e che vi tornerà cara.

  A122000118 

 Per soddisfare ai religiosi bisogni della popolazione, che per l'ingrandimento di Roma va ogni anno crescendo sul monte Esquilino, fu scelto all'uopo un sito bellissimo a Castro Pretorio sulla via di San Lorenzo fuori le Mura, non lungi dalla stazione ferroviaria.

  A122000120 

 Persona che credo bene informata mi assicura inoltre che Don Bosco intenda di acquistare eziandio, se già non l'ha acquistato, un terreno ed un fabbricato attiguo alla chiesa; e ciò allo scopo di formarne un Ospizio di carità, capace di accogliervi un 500 giovanetti poveri, di tutte le nazioni, i quali si trovino in Roma pressoché abbandonati.

  A122000147 

 Ieri 29 settembre il popolo di Roma ne ha dato una di queste lezioni, ma così a proposito, così toccante, che non sarà facilmente dimenticata.

  A122000148 

 Chi ha veduto le feste che questa magnifica Roma consacrava non ha guari al suo adorato Pio IX non creda poter immaginare quella d'ieri.

  A122000150 

 Oh! come era facile in quel momento indovinare ciò che passavasi nel gran cuore di Pio e nel cuore del buon popolo di Roma, cui la più raffinata arte non è giunta a corrompere!.

  A122000183 

 - del S. Cuore in Roma 260, 261;.

  A122000196 

 - di Roma (S. Cuore) 260, 261;.


don bosco-l-arca dell-alleanza.html
  A123000003 

 E Maria figurata dall'Arca non fu sempre in tutti i secoli l'aiuto potentissimo del popolo cristiano? La li berazione di Vienna, la vittoria di Lepanto, il ritorno di Pio VII a Roma, per tacere di mille altri fatti, non sono opere di quella dolcissima Madre che meritamente è invocata, col titolo di Auxilium Christianorum?.


don bosco-l-aritmetica ed il sistema metrico [7a edizione].html
  A124000093 

 2° La città di Roma sul principio dell'anno contava di popolazione circa 290 000, sul finire si trovano registrati nel libro dei morti 8187; quanti rimangono ancora?.


don bosco-l-armonia (1849-1863).html
  A125000004 

 Edotti essi dei luttuosi eventi di Roma, e dell'essere il padre comune dei fedeli ridotto alla condizione di esule, vollero spontanei concorrere col loro obolo ad ingrossare quel tributo di figliai venerazione, che a Torino si vuol raccogliere per deporlo ai piedi del Vicario di Cristo.

  A125000152 

 Lo stesso è notato nella lettera scritta dalle carceri di Roma al suo discepolo Timoteo: «Quello che tu hai imparato, egli dice, procura di farlo intendere ad uomini religiosi e capaci d'intulcarlo ad altri dopo di te», pag. 134.

  A125000159 

 Riferisce come S. Cleto stabilì in Roma 25 presbiteri, perchè avessero cura d'anime, come hanno attualmente i nostri parrochi; che i presbiteri furono più tardi detti sacerdoti; quindi apparisce essersi introdotta niuna variazione nella Chiesa, nè quanto ai parrochi, nè quanto ai sacerdoti; la variazione essere tutta da parte dei protestanti, i quali, non ammettendo il sacramento dell'ordine, sono eziandio privi di sacerdozio, perciò senza parrochi, e senza sacerdoti.


don bosco-l-unita cattolica (1864-1888).html
  A127000045 

 E non i soli Torinesi vollero prendere parte a tanta solennità, ma concorsero da tutti i paesi vicini e anche da lontani; da Genova, da Milano, da Firenze, da Bologna e fin anche da Roma partirono insigni personaggi e si recarono a Torino per assistere alla dedicazione della nuova chiesa.

  A127000079 

 Furono suggeriti molti mezzi per riparare lo scandalo che dalle bestemmie contro Gesù Cristo si proffersero in Roma.

  A127000116 

 Il primo novembre, festa d'Ognissanti, i reverendi missionari, dei quali abbiamo fatto parola nel nostro numero di sabbato, portatisi a Roma ad unico fine di ricevere l'apostolica benedizione del Vicario di Gesù Cristo, furono ricevuti in particolare udienza dal Santo Padre.

  A127000121 

 I novelli missionari, reduci da Roma, dove il primo novembre erano stati paternamente accolti e benedetti dal Sommo Pontefice Pio IX, aveano pure avuto la mattina del giorno 11 la consolazione di un'amorevole accoglienza per parte di S.E. reverendissima monsignor Lorenzo Gastaldi, arcivescovo di Torino, il quale con tutta l'effusione del suo cuore paterno diede loro, nel suo privato oratorio, la pastorale benedizione e con essa un prezioso ricordo da portare nella loro lontana missione.

  A127000160 

 Qui è proprio il caso di ammirare la illuminata bontà del Santo Padre che, nel congedarci a Roma, ci diede facoltà di ascoltare la confessione quocumque Ecclesiæ loco.

  A127000174 

 Credetelo, signor Direttore, ogni cosa che venga da Roma qui è accolta con vero entusiasmo, anche da quelli che non sono ferventi cattolici.

  A127000174 

 In altro Breve l'incomparabile Pio Nono con espressioni più da padre che da Pontefice ricorda con piacere la visita fattagli a Roma prima della nostra partenza, ci rinnova la sua benedizione, ci anima nella incominciata impresa evangelica; approva l' Opera di Maria Ausiliatrice, che fa sperare buoni preti per le diocesi, candidati per gli Ordini religiosi, operai per le missioni estere.

  A127000265 

 Aveva fatto i suoi studi in Roma, ed era stato in tutte le parti d'Europa.

  A127000350 

 «Figlio affezionato dell'ottimo signor don Bosco, sono assai mortificato dei mal composti elogi che testé ne pubblicò un giornale di Roma, riferiti nell' Unità Cattolica nel suo numero 187, poiché ben so che, salve poche eccezioni, laudari ab impiis, vituperari est.

  A127000381 

 Vorrei ancora pregarlo, benemerito signor teologo, di volere, capitandogliene l'occasione, ringraziare da parte mia la signora marchesa Clotilde Vitél-leschi di Roma per le paramenta ed arredi di chiesa che ci ha inviato a nome di una pia Associazione di matrone romane di cui ella fa parte.

  A127000395 

 Chi la narrazione restringe in sì angusti confini, col pretesto di edificare i lettori con fatti splendidi e virtuosi, se da una parte corre rischio di corrompere il criterio dei giovinetti, e di creare una schiera di visionarli, che, sprezzando il presente, sognano di tornare a vita le antiche istituzioni romane, dimentica dall'altra il merito più singolare che abbia Roma verso l'umanità.

  A127000398 

 Traversando la chiesa stipata di popolo, si recarono alle vetture che attendevanli, poiché l'ora era tarda, e salutati da vivi applausi furono alla stazione di Porta Nuova, donde partirono alla volta di Roma per ossequiare il Sommo Pontefice e ricevere l'apostolica benedizione.

  A127000437 

 La loro casa madre è sempre stata l'ospedale di Santo Spirito in Roma; e siccome tra essi non vi sono sacerdoti, anzi sono esclusi gli studi classici e letterari, così la direzione spirituale ne fu per regola affidata ai reverendissimi Padri cappuccini.

  A127000489 

 Egli è monsignor Pietro Ceccarelli, che da Roma andò poi nella Repubblica Argentina, e divenne parroco di S. Nicolas de los Arroyos, ed in quella seconda patria opera prodigi di zelo, acclamato da tutti pel suo ingegno, per la sua eloquenza, per la sua carità.

  A127000489 

 Tornato in Roma coli'Arcivescovo di Buenos-Ayres per prendere parte alle feste del giubileo episcopale di Pio Nono, volle visitare Torino, e passare alcuni giorni con D. Bosco e co' suoi salesiani, che lo stesso monsignor Ceccarelli contribuì ad introdurre nella Repubblica argentina, dove già operarono tanto bene, e si procacciarono tanta riconoscenza ed affetto.

  A127000491 

 Dalla città di San Nicolas de los Arroyos, nella Repubblica Argentina, venuto a Roma per ossequiare il Santo Padre, son ben lieto di potere, prima {215 [215]} di ritornare alla mia amata parrocchia, dare un pubblico attestato della mia profonda venerazione verso il Vicario di Gesù Cristo, accettando la bella proposta che la S.V. fece nel suo accreditato giornale il giorno 30 luglio p.

  A127000491 

 La semplicità e la popolarità tuttavia non dovrà essere tale da escludere che siano trattate o nel corpo del libro, od in apposite appendici, chiaramente e con solidi argomenti la venuta di S. Pietro in Roma e l'infallibilità pontificia.

  A127000522 

 Siccome avevamo annunziato, partirono in detta sera i novelli missionari salesiani per recarsi prima a Roma a prendere la benedizione del Santo Padre, e quindi per salpare nelle remote terre della Repubblica Argentina, dell'Uruguay e della Patagonia a salvare anime e guadagnarle a Gesù Cristo.

  A127000525 

 E, dopo aver accennato alle cose che dovranno fare colà arrivati, ai pericoli da superarsi, soggiunse: «Voi ora partite per Roma, e vi prostrerete ai piedi di quell'impareggiabile nostro benefattore, il Santo Padre Pio Nono; andrete da lui a prendere, non solo la benedizione, ma la missione.

  A127000527 

 Finito il discorso ed impartita la benedizione col Santissimo Sacramento, ebbe luogo l'abbraccio fraterno, e subito dopo partirono alla volta di Roma, ove riceveranno la benedizione del Santo Padre, la quale li accompagnerà e sosterrà nel loro viaggio ed in mezzo alle loro fatiche.

  A127000533 

 Nell'introito della santa messa, che oggi abbiamo celebrato della dedicazione della principal chiesa di questa nostra Roma, io leggeva alcune parole, che a prima vista fan meraviglia, e sono: Terribilis est locus iste! Come? interrogai me stesso, come mai la chiesa è un luogo {230 [230]} terribile, mentre è luogo dove noi veniamo a depositare le nostre amarezze, ad elevare la mente ed il cuor nostro a Dio, a domandargli aiuto nelle nostre afflizioni e necessità? E risposi a me stesso: Sì, la chiesa è terribile, ma solo per certuni.

  A127000577 

 - Ieri, festa di San Patrizio, apostolo della cattolica Irlanda, si tenne in Roma la seconda Conferenza dei cooperatori salesiani.

  A127000577 

 Dietro invito di don Bosco, che si trova da qualche settimana in Roma, si raccolse nella ricca e splendida cappella delle Nobili Signore Oblate di Santa Francesca Romana in Tor de' Specchi, una scelta di persone d'ambo i sessi, non avresti saputo se più illustri per lignaggio o per iscienza e virtù.

  A127000580 

 Passando poscia a rispondere a quelli che ripetutamente gli domandavano perché non apra pur anche in Roma una Casa di arti e mestieri, egli disse che a molti dei poveri giovanetti di Roma e de' suoi dintorni si era finora provveduto coll'accoglierli nell'Oratorio di Torino od in altri Ospizi, in cui presentemente se ne trova un centinaio; che tuttavia desiderava di aprire in Roma altresì un simile Instituto, e coll'aiuto di Dio e col concorso dei benevoli cooperatori e cooperatrici, sperava che ciò si sarebbe tra non molto effettuato.

  A127000581 

 - Egli confortò i suoi detti con un esempio tratto dalla vita di San Silvestro Papa: «Questo grande e caritatevole Pontefice, così l'eminentissimo Porporato, fece ricercare in Roma e prendere nota di tutti i poveri, degli orfani e miserabili di ogni fatta, e dispose che fossero alimentati e provveduti quotidianamente di quanto abbisognasse alla vita».

  A127000581 

 Disceso Don Bosco dalla tribuna, vi salì l'eminentissimo Cardinale Vicario, il quale pronunziò un discorso, quale uscir non poteva che dalla bocca di un personaggio che occupa in Roma il primo posto dopo il Papa, e tutto zelo per la salute delle anime.

  A127000581 

 Dopo aver giustamente rimpianto la rovina di tanti insti-tuti di beneficenza eretti in Roma dalla munificenza de' suoi Pontefici, egli con nobili parole eccitò i suoi uditori a supplirvi oggidì con più abbondanti opere di carità, commentando le parole d'Isaia: Frange esurienti panem tuum, et ege-nos vagosque induc in domum tuam; cum videris nudum, coperi eum: et carnem tuam ne despexeris: Rompi il tuo pane al famelico, e i bisognosi ed erranti conduci in casa tua; vedendo un nudo, coprilo; e non avere in dispregio il tuo simile.

  A127000584 

 Durante il suo eloquente discorso, Sua Eminenza fece più volte conoscere quanto sarebbe tornato gradito fa lei ed al Santo Padre un Istituto salesiano in Roma, che avesse per iscopo di ricoverare i giovanetti più poveri ed abbandonati, {246 [246]} e, mediante una morale educazione, mediante un'arte o mestiere, renderli buoni cristiani e savii cittadini.

  A127000585 

 Ci auguriamo che non solo i cooperatori e cooperatrici, ma tutti i caritatevoli signori, di cui si vanta la città di Roma, facciano tesoro delle preziose parole dell'eminentissimo Cardinale Vicario, e col consiglio e colla mano concorrano ad allontanare o a scemare almeno i gravi pericoli, a cui la tristizia dei tempi e l'arte degl^eretici espongono oggidì tanta gioventù romana.

  A127000653 

 Il 5 di aprile a Roma, nella chiesa della eccellentissima casa delle nobili signori oblate di Torre de' Specchi, ebbe luogo con consenso dell'eminentis-simo Cardinale Vicario una Conferenza dei salesiani.

  A127000655 

 - Non voglio tardare a comunicarvi una notizia che da qualche giorno va spargendosi in Roma e che vi tornerà cara.

  A127000655 

 Per soddisfare ai religiosi bisogni della popolazione, che per l'ingrandimento di Roma va ogni anno crescendo sul monte Esquilino, fu scelto all'uopo un sito bellissimo a Castro Pretorio sulla via di San Lorenzo fuori le Mura, non lungi dalla stazione ferroviaria.

  A127000657 

 Persona che credo bene informata mi assicura inoltre che Don Bosco intenda di acquistare eziandio, se già non l'ha acquistato, un terreno ed un fabbricato attiguo alla chiesa; e ciò allo scopo di formarne un Ospizio di carità, capace di accogliervi un 500 giovanetti poveri, di tutte le nazioni, i quali si trovino in Roma pressoché abbandonati.

  A127000657 

 Quindi un instituto, alla foggia dell'Oratorio di San Francesco di Sales in Torino, sarebbe per Roma una vera provvidenza, perché, nel tempo stesso che in opportune scuole si darebbe la conveniente istruzione ad un mezzo migliaio di poveri fanciulli, si porgerebbe loro il mezzo di guadagnarsi onoratamente il pane della vita, mediante l'apprendimento di un'arte e mestiere.

  A127000658 

 Se il Santo Padre affidò questo incarico a Don Bosco, abbiamo la più grande fiducia di vedere tra non molto una bella chiesa dedicata al dolcissimo Cuore di Gesù, ed una nuova casa di beneficenza in questa Roma, la quale fu e sarà sempre non solo il centro della vera fede, ma il focolare della più accesa carità.

  A127000662 

 Fin dal 1878, per iniziativa dèi regnante Sommo Pontefice, veniva stabilita un'apposita Commissione di ragguardevoli personaggi, sotto la presidenza del-Peminentissimo Cardinale Vicario, allo scopo di innalzare una chiesa al Sacro Cuore di Gesù con Ospizio annesso sul monte Esquilino in Roma.

  A127000663 

 Tutti i cooperatori potranno far pervenire le loro oblazioni in Roma a S.E. il cardinale Raffaele Monaco La Valletta, vicario generale di S.S., od al sacerdote dottore Francesco Dalmazzo, Torre de' Specchi, 36, Roma; oppure al sacerdote Giovanni Bosco in Torino.

  A127000665 

 E a Roma? Qui, soggiungeva Don Bosco, qui a Roma troviamo un osso duro.

  A127000665 

 Mancano i mezzi a effettuare grandi cose, e io spero che voi coopererete con le vostre offerte per affrettare la vittoria del cattolicismo sul protestantesimo in questa Roma, capitale del mondo cattolico.

  A127000675 

 Ah, perché esser prodighi col mondo, avari e tegnenti con Dio? Perché non dare alla Chiesa, larga con noi di tanti beni? Signori, io domando il vostro obolo in nome di Roma cattolica.

  A127000730 

 La pia radunanza sarà onorata e presieduta da Sua Eminenza Reverendissima il signor Cardinale Gaetano Alimonda, nostro veneratissimo Arcivescovo, il quale vi pronuncierà altresì un sermoncino, come soleva praticare, con insigne benevolenza, nella varie Conferenze tenute in Roma».

  A127000732 

 Egli esordì manifestando il contento, col quale negli anni passati assisteva alla Conferenza dei cooperatori di Roma, e dicendo che ora il suo giubilo era di gran lunga maggiore, perché a Roma egli assisteva alla Conferenza come confratello, in Torino invece vi poteva assistere e presiedere come padre.

  A127000732 

 «In Roma io m'interteneva {279 [279]} a discorrere con vivo interesse dell'Opera salesiana col suo fondatore; ed allora chi l'avrebbe detto, esclamò Sua Eminenza, che la divina Provvidenza mi avrebbe inviato Pastore ed Arcivescovo in Torino, dove quest'Opera medesima è nata e cresciuta, e donde già si diffuse in tante altre parti a vantaggio della società e della religione? Oh! se in Roma io l'amava e la promuoveva come Opera di Don Bosco, qui in Torino io l'amo e l'amerò anche come opera mia».

  A127000736 

 Quindi a Roma, a Firenze, a Spezia, a Ventimiglia e qui in Torino fonda case di istruzione e chiese presso a quelle dei protestanti, a fine d'impedire che questi eretici seminino i loro errori, e pervertano la mente ed il cuore dei cattolici.

  A127000739 

 Si farà la questua a beneficio dei due Ospizi, che si stanno ora fabbricando per la povera gioventù abbandonata, l'uno in Roma presso la chiesa del Sacro Cuore di Gesù, e l'altro in Torino presso la chiesa di San Giovanni Evangelista.


don bosco-la chiesa cattolica e la sua gerarchia.html
  A131000032 

 Ora questi segni si trovano solamente nella Chiesa, che ha per suo Capo visibile il Papa, il vescovo di Roma, cioè nella Chiesa Romana, e non si trovano nelle altre.

  A131000037 

 Agli altri apostoli succedettero i vescovi, i quali in ogni tempo ed in ogni luogo formarono un solo ovile, riconoscendo solo Gesù Cristo per pastore supremo e Capo invisibile, ed il Pontefice di Roma per supremo pastore e Capo visibile.

  A131000045 

 - Sebbene per Chiesa Romana s'intenda la stessa Chiesa Cattolica sparsa per tutto il mondo, e avente per Capo visibile il Papa, tuttavia spesse volte con questo titolo s'intende solamente la Chiesa particolare di Roma, quella porzione cioè di Chiesa Cattolica che ha per suo vescovo il Papa.

  A131000047 

 Siccome poi in tutta la Chiesa tante sono le sedi quanti sono i vescovi, che nelle rispettive diocesi esercitano la loro particolare autorità, così per esprimere la Sede principale, la madre, e la maestra di tutte le altre, invalse l'uso di chiamare la Sede di Roma, la Sede Apostolica.

  A131000048 

 - Anticamente eranvi pure altre chiese, altre sedi chiamate apostoliche, perchè state stabilite da qualche apostolo; ma la Chiesa, la Sede di Roma fu sempre chiamata Apostolica per antonomasia, ossia per eccellenza.

  A131000048 

 - Fin dai primi secoli si dava il titolo di apostolica alla sede di Roma a preferenza delle altre.

  A131000048 

 - Gli stessi eretici quando erano condannati e scomunicati dai vescovi {32 [216]} si appellavano alla Sede di Roma; da lei volevano essere ascoltati, a lei ricorrevano per essere assolti.

  A131000048 

 - Nelle controversie ognuno si atteneva alle decisioni della Sede di Roma.

  A131000048 

 - Tutti i santi padri danno alla Sede di Roma i più bei titoli.

  A131000048 

 A questo proposito abbiamo una bella testimonianza di s. Agostino, il quale parlando di due concilii, uno di Cartagine, l'altro di Milevi, celebrati l'anno 416 contro l'eresia di Pelagio, dice: Per questa causa due concilii sono già stati mandati alla sede apostolica, e già ne venne l'approvazione, Roma parlò: la causa è finita: voglia il Cielo che si finisca pur anche l'errore

  A131000048 

 Anche la nuova Roma, Costantinopoli, bruttamente soggiacque all'errore; ma la Sede di s. Pietro sempre mai ne trionfò.

  A131000048 

 Come si scorge ivi il santo Pontefice chiama la Sede di Roma, Sede Apostolica, e le altre appella solamente vescovile giudizio.

  A131000048 

 La sola Sede di Roma, la Sede dell'apostolo Pietro si mantenne incorrotta nel corso di tanti secoli.

  A131000048 

 Ma la Sede di Roma ad onta di ogni urto nemico da diciannove secoli sta immobile ed incrollabile sfidando altre procelle.

  A131000048 

 Non senza ragione la Sede di Roma è chiamata Sede Apostolica.

  A131000048 

 Venne meno la sede di Antiochia, ma Roma stette; cadde la sede di Alessandria, ma Roma rimase invitta.

  A131000049 

 Santa Sede e Sede Apostolica indicano adunque la medesima cosa, cioè quella Chiesa particolare che ha per vescovo il Papa, che risiede a Roma.

  A131000050 

 Il Papa si chiamerebbe però sempre vescovo di Roma, ancorchè Roma venisse distrutta dalle fondamenta, e ciò per conservar chiara e distinta la linea di successione dei Sommi Pontefici.

  A131000050 

 La città di Roma è stata preparata dalla divina provvidenza per essere la Sede irremovibile del successor di Pietro.

  A131000050 

 Tuttavia è bene di sapere che nel caso che il Papa si dovesse allontanare da cotesta città, la Sede apostolica pur non cesserebbe di esistere, e colà si trasporterebbe dove è il Papa, perchè ubi Papa ibi Roma, e come dice s. Ambrogio, dov'è Pietro, ossia il Papa, là vi è la Chiesa.

  A131000050 

 È nel Papa solamente che risiede ogni autorità; è solo il Papa che dà il privilegio alla Sede di Roma di essere la prima Sede del mondo, la Sede apostolica; perciò allorquando il Papa dimorava in Avignone, in Avignone trovavasi la Sede apostolica; quando Pio IX {34 [218]} esulava in Gaeta, in Gaeta era la Sede apostolica.

  A131000052 

 Nei primi tempi della Chiesa, cioè l'anno 254, avvenne lo scisma di Novaziano, così detto dal suo autore che era un ecclesiastico di Roma.

  A131000054 

 S. Policarpo, che fu discepolo di s. Giovanni, e vescovo di Smirne, trovandosi un giorno a Roma s'incontrò coll'eretico Marcione.

  A131000069 

 La Chiesa latina fu detta quella diffusa nell'impero latino, nel quale parlavasi la latina favella, ed aveva per capitale Roma, poscia anche Milano.

  A131000070 

 Intanto Ignazio ingiustamente cacciato dalla sede ricorse al Papa s. Nicolò I, il quale ne sostenne le ragioni e scomunicò Fozio in un concilio tenuto in Roma l'anno 862.

  A131000074 

 Questa fu la sorte infelice toccata al patriarcato di Costantinopoli che volle eguagliarsi alla sede di Roma.

  A131000081 

 Dopo la loro morte le chiese da loro fondate si accrebbero, si dilatarono, e così vennero unite nella medesima fede formando quel magnifico e grandiosissimo albero della chiesa cattolica, il quale avendo le sue radici in Roma s'innalza sublime e frondoso al Cielo, si stende sopra tutta la terra, raccogliendo sotto i suoi rami, sotto l'ombra sua benefica tutti i popoli della terra.

  A131000093 

 Quindi è che sotto Gregorio VII l'anno 1073 si tenne in Roma un concilio, nel quale fu stabilito che d'allora in poi il nome di papa si desse solamente al Romano Pontefice, siccome colui che è il supremo pastore di tutta la Chiesa, il padre di tutti i cristiani, e che riceve la potestà dall'apostolo Pietro, di cui è legittimo successore.

  A131000103 

 - Pietro dopo aver per tre anni governata la Chiesa da Gerusalemme, e per anni sette da Antiochia, trasportò la sua sede in Roma capitale del mondo, dove dopo aver ivi tenuta venticinque anni la sede pontificia, morì crocifisso per sentenza del crudele Nerone.

  A131000103 

 In generale sì può dire che nei quattro primi secoli della Chiesa il Papa veniva eletto dal clero di Roma, rappresentato ora dal collegio dei cardinali, alla presenza del popolo.

  A131000103 

 Perciò diciamo che i primi Papi vennero designati dall'apostolo Pietro coll'approvazione del clero e del popolo cristiano di Roma.

  A131000103 

 È bene di notare che per molti secoli il popolo, specialmente in Roma, soleva intervenire alla elezione non con voto deliberativo.

  A131000104 

 Cessato il regno dei Goti pretesero il medesimo diritto gl'Imperatori di Oriente, cominciando da Giustiniano I fino a Leone III Isaurico, sotto del quale Roma e suoi dintorni si diedero spontaneamente al poter temporale del Papa.

  A131000105 

 Perciò quando fosse avvenuto che il clero di Roma avesse eletto il Papa senza darne notizia all'imperatore, oppure il Papa eletto a lui non piacesse, egli spesso eleggeva un antipapa, suscitando così nella Chiesa gravi disordini.

  A131000106 

 Questo diritto di elettori era ancora riserbato indistintamente a tutto il clero di Roma, il quale essendo molto numeroso, e fra i suoi membri non andandosi sovente d'accordo nella persona da eleggersi, succedevano ancora spesso disordini perniciosi alla Chiesa.

  A131000107 

 In seguito fino al secolo quarto i papi si eleggevano dal clero romano ed anche dai vescovi delle altre parti del mondo qualora nel tempo della elezione si trovassero in Roma, come per esempio avvenne nell'elezione di papa Cornelio nel 254.

  A131000107 

 Ma nel secolo undecimo furono prima esclusi i principi, poscia il popolo, e finalmente il clero, e fatti elettori una sola parte del clero di Roma, cioè i cardinali.

  A131000111 

 Se accetta, si fa un segno dal conclave al Castel s. Angelo, che è la fortezza di Roma, affinchè il comandante con colpi di cannone ne dia avviso alla città.

  A131000113 

 San Cleto terzo papa (90) eseguendo gli ordini di s. Pietro, affinchè i cristiani già di molto accresciuti potessero essere meglio instruiti e confermati nella fede, divise la città di Roma in circa venticinque titoli

  A131000113 

 Siccome queste chiese erano considerate come le principali di Roma così vennero pure chiamate chiese o titoli cardinalizi, e cardinali i preti che ne erano gli amministratori.

  A131000114 

 Queste diaconie, o titoli diaconali, che vennero poi anche accresciute di numero, erano pure considerate come chiese principali di Roma, e dette perciò ancor esse cardinalizie.

  A131000114 

 San Fabiano creato papa l'anno 258 avendo diviso Roma in sette rioni, o regioni ecclesiastiche, ad ognuna di esse con altrettante chiese o titoli prepose uno dei diaconi per amministrarle.

  A131000115 

 Ma circa la medesima epoca e probabilmente dal pontefice Stefano III fu stabilito che portassero questo nome i vescovi delle {108 [292]} città vicine a Roma, chiamati vescovi suburbani e talora anche vescovi romani, i quali più spesso erano invitati ad assistere il Capo della Chiesa negli affari di maggior importanza.

  A131000116 

 Nei primi secoli e anche in seguito non solo in Roma, ma in altre città, i principali sacerdoti, e poscia i canonici erano fregiati del titolo di cardinali; ma s. Pio V nel 1567 tolse quest'uso ordinando espressamente che niun'altra chiesa meno quella di Roma si arrogasse l'istituzione dei cardinali, nè a verun altro si addicesse questo nome fuorchè ai cardinali della Santa Romana Chiesa, creati dal sommo Pontefice.

  A131000119 

 I cardinali sono obbligati alla residenza in Roma per assistere il sommo Pontefice coi consigli e coll'opera loro, e non se ne possono allontanare, o fermarsi altrove senza permesso del medesimo.

  A131000119 

 Tuttavia non essendo strettamente necessario che tutti i cardinali si trovino in Roma, potendo ai pochi mancanti supplire i rimanenti, il Papa oltre ai vescovi delle città suburbane concede pure il titolo di cardinale ad altri vescovi più insigni nella {111 [295]} Chiesa, permettendo loro che si fermino nelle proprie diocesi, dove possono egualmente adoperarsi pel bene universale dei fedeli, e prestar aiuto al Capo della Chiesa

  A131000121 

 - Il Papa nello eleggere uno al cardinalato gli assegna in Roma una chiesa da amministrare.

  A131000129 

 In Antiochia Pietro stette sette anni vescovo e papa; in Alessandria, città frequentatissima mandò s. Marco suo discepolo a fondarvi una chiesa, la quale crebbe e fu fioritissima; in Roma venne egli stesso a stabilire la sua dimora, a piantare e bagnare co' suoi sudori e col suo sangue quella Sede che doveva durare sino alla fine del mondo.

  A131000129 

 Perciò il Papa non solo è il primo, ma è il patriarca dei patriarchi in quella guisa che Roma non solo era la metropoli dell'occidente, ma di tutto il mondo.

  A131000129 

 S. Pietro le fondò nei tre punti principali del romano impero, cioè in Roma, Alessandria ed Antiochia, dove per commercio confluiva grande moltitudine di gente.

  A131000130 

 I vescovi trovandosi molto lontani da Roma e dal loro Capo, e poche essendo e difficili e lunghe le vie di comunicazione con lui, erano spesso imbrogliati nel loro pastorale ministero, e dubbiosi sul da farsi.

  A131000132 

 In poco tempo questa città divenne una nuova Roma.

  A131000132 

 L'imperatore Costantino avendo abbracciata la Religione cristiana, veduto che non gli sarebbe stato possibile mantenere il decoro imperiale in Roma accanto al Papa da tutto il mondo riverito e venerato qual Vicario di Gesù Cristo, pensò di trasferire altrove la capitale dell'impero.

  A131000133 

 Tuttavia il Papa per tenere viva la memoria di quelle antiche e venerande sedi patriarcali ne conferisce il titolo a vescovi di altre diocesi, oppure a vescovi che hanno nessuna diocesi, i quali perciò o si fermano in Roma al servizio del Papa, si portano nelle parti degli infedeli ad esercitarvi l'episcopale ministero quali missionari.

  A131000143 

 - Anche il Papa ha il suo vicario generale per ciò che concerne il vescovato di Roma.

  A131000146 

 I primi Papi divisero la città di Roma in molte parochie con altrettante chiese, destinando a ciascuna un sacerdote.

  A131000146 

 Queste dalla città di Roma si estesero poi nelle campagne, e poscia in tutta la Chiesa, e al tempo di Costantino il Grande trovavansi già stabilite le parochie e i parochi in molte parti.

  A131000157 

 Quando essi muoiono sono sepolti col Pallio, il quale perciò non si trasmette al successore, che un nuovo ne riceve da Roma.

  A131000165 

 - San Pietro, dopo di aver per qualche tempo governata la Chiesa da Gerusalemme e da Antiochia, partì per divino consiglio alla volta di Roma, capitale del mondo, e nell'anno quarantadue dell'E. V. ai diciotto di Gennaio vi piantava sua dimora.

  A131000167 

 Dall'aver s. Pietro esercitato l'apostolico ministero sulla cattedra in Roma ne venne che per Cattedra o Sede Romana s'intenda spesso la potestà o giurisdizione di s. Pietro e dei suoi successori.

  A131000177 

 - Loggia della benedizione è un edifìzio aperto e sostenuto da colonne fuori del tempio di s. Pietro in Roma, e delle principali basiliche della santa città.


don bosco-la figlia cristiana provveduta [4a edizione].html
  A132000096 

 Luigi, dopo una vita penitente ed innocente, dopo aver portato all'eroismo la pratica delle virtù cristiane, rendeva in Roma l'anima al Signore il 21 giugno 1591, in età di ventitrè anni.

  A132000116 

 Fattosi religioso, scorreva la città di Roma per istruire i mendici; conducevali seco da qualche {67 [245]} confessore, affinchè fossero assolti dalle loro colpe, e così rimessi in grazia di Dio.

  A132000116 

 Imperciocchè in una pestilenza avvenuta in Roma ottenne di andare a servire gli appestati, e dove più, erano schifosi gli infetti, più volentieri Luigi prestava il suo ministero.

  A132001748 

 Agli altri apostoli succedettero i Vescovi, i quali in ognitempo ed in ogni luogo formarono un solo ovile, riconoscendo solo Gesù Cristo per Pastore supremo e Capo invisibile, ed il Pontefice di Roma per supremo Pastore e Capo visibile.

  A132001843 

 Ed i pontefici? I pontefici, acquietatesi le burrasche politiche, poterono ritornare gloriosi a Roma a ripigliare possesso del loro trono, esercitare la pienezza del loro potere per tutto il mondo.


don bosco-la pace della chiesa ossia il pontificato di s. eusebio e s. melchiade.html
  A135000001 

 Continuò a servire per quest' uso sino a che furono cacciati da Roma i Tarquinia quando fu abolito il governo Monarchico.

  A135000001 

 Nella storia profana ed ecclesiastica, nelle vite de' santi, nelle antichità e nelle rimembranze che tuttora in Roma si conservano, si ricorda ad ogni momento il Campo Marzio; sarà pertanto cosa non disagradevole al lettore che qui se ne dia una breve descrizione.

  A135000001 

 Pell' uso a cui serviva poteva chiamarsi la piazza d' armi di Roma: ivi si esercitavano le milizie nelle arti della guerra con finti assalti ed attacchi; ivi il resto della gioventù dedicavasi a giuochi ginnastici ed al nuoto, ivi ancora radunavasi il popolo per ratificare le leggi e per eleggere i magistrati.

  A135000001 

 Questa valle era stata da Romolo, primo {3 [175]} re di Roma, riservata per appannaggio, cioè pel mantenimento della famiglia reale.

  A135000001 

 Roma essendosi di poi ampliata e divenuta potente, fu questo spazio di terreno in gran parte coperto di magnifiche fabbriche.

  A135000001 

 Si dava il nome di Campo Marzio ad una vasta pianura che spiegavasi innanzi a chi attraversando il Tevere entrava in Roma dalla parte del Vaticano.

  A135000002 

 I primi teatri fabbricati in Roma erano di legno, e si rizzavano ogniqualvolta avveniva di dare spettacoli.

  A135000004 

 Giulio Cesare dopo essere stato per la morte di Pompeo il solo padrone dell' impero, sebbene sapesse colla sua dolcezza farsi da tutti amare, fu in essa ucciso a colpi di pugnale e cadde prostrato ai piedi della statua di Pompeo, che si conserva ancóra in Roma nel palazzo della famiglia Spada.

  A135000004 

 Nerone poi accrebbe la magnificenza di questo teatro in occasione che, essendo venuto a Roma Tiridate re di Armenia, per ostentare la Romana grandezza lo fece tutto dorare in un giorno solo.

  A135000007 

 Allorquando il successore di Urbano, Pasquale II, lasciò Roma per andare nella Puglia commise a lui ed a Leone Frangipane il governo di Roma.

  A135000007 

 Nella sedizione avvenuta l' anno 1116 per la creazione del prefetto di Roma, carica alla quale Pier di Leone voleva far promuovere il figlio contro la volontà del popolo; questo infuriato corse ad assalirne il Castello.

  A135000008 

 L' altro suo figliuolo Giordano si fece creare patrizio di Roma l' anno 1143 e si ribellò dal Papa Lucio II. Laonde mòrto questo Pontefice e creato Papa Eugenio III lo scomunicò.

  A135000011 

 Il teatro Balbo terzo dei grandi teatri di Roma antica, con le sue rovine diede origine al colle Cenci come già si disse in un altro fascicolo.

  A135000012 

 A suo tempo parleremo dei teatri e degli anfiteatri di Roma.

  A135000014 

 Erano presenti e facevano parte del corteggio il Senato, l' ordine equestre, le loro mogli, la guardia, e tutti gli altri per cosi dire che allora trovavansi in Roma.

  A135000015 

 Così rimase chiuso fino all' anno 409 dell' era volgare, quando Alarico condottiero dei Goti, popoli delle regioni settentrionali, concepì l' audace disegno di impadronirsi di Roma e dell' impero.

  A135000015 

 Ma corse in Roma una terza volta, la strinse d' assedio, la prese, e l' abbandonò al saccheggio dei suoi barbari.

  A135000017 

 dei barbari fu rispettato, perchè in certo modo fosse monumento ai posteri della primitiva grandezza di Roma.

  A135000018 

 Sotto l' altare maggiore pose 28 carri de' corpi loro estratti dai tanti cimiteri di Roma.

  A135000019 

 Solo ci limiteremo a dire, che Raffaello di Urbino, famoso dipintore, che cessò di vivere nel fiore di sua età ai 6 aprile 1520, avendo ordinato che si ristaurasse una delle sue cappelle, e scegliendola per sepoltura sua, volle che nell' altare fosse collocata una statua della B. Vergine portata da Gerusalemme in Roma, che si crede dipinta da S. Luca.

  A135000020 

 (Piazza Enterologie di Roma a 4 febbraio).

  A135000020 

 questa Romolo, fondatore di Roma, peri vittima di una cospirazione senatoria mentre in mezzo ad un orribile temporale faceva la rassegna dell' esercito.

  A135000031 

 Era questi figliuolo di Massimiano, e succedendo al padre nel trono aveva la sede a Roma.

  A135000038 

 Costantino con poca resistenza acquistò Milano, Brescia con molte città {32 [204]} che tutte si abbandonarono alla sua clemenza onde egli potè senza gravi contrasti avanzarsi fino alle porte di Roma.

  A135000039 

 Quando per altro venne assicurato che Costantino a grandi passi marciava alla volta di Roma, si scosse, mise in piede un forte esercito e lo inviò accamparsi al di là del Tevere.

  A135000041 

 Di questo non soddisfatto mandò anche a consultar gli oracoli, da cui ebbe in risposta: Se l' imperatore uscirà di Roma, il nemico del popolo romano perirà in battaglia.

  A135000044 

 Nato nella Grecia egli era venuto a Roma per istruirsi maggiormente nella fede.

  A135000044 

 Ora che vi ho raccontato le principali azioni del prode Costantino passiamo a parlare de' sommi Pontefici che in tempo di queste guerre dovettero in Roma sopportar ogni genere di patimenti.

  A135000047 

 Ma in Italia e specialmente in Roma, dove comandava Massenzio, continuò la persecuzione contro ai cristiani.

  A135000053 

 Rimasto orfano di padre in tenera età fu da Restituta sua madre condotto a Roma perchè avesse mezzi opportuni per istruirsi nelle scienze e nella religione.

  A135000065 

 Il corpo di questo Pontefice rimase {47 [219]} per qualche tempo sepolto in Sicilia, ma poco dopo, quando Costantino concedette pace alla Chiesa, fu trasportato a Roma e sepolto nel cimitero di s. Callisto.

  A135000066 

 Siamo a s. Melchiade, trentesimo terzo pontefice da s. Pietro, trionfatore e superstite della decima persecuzione, glorioso per molti titoli ma specialmente per aver accolto in Roma Costantino il grande.

  A135000067 

 Il prefetto di Roma accondiscese, e così molti che erano stati ridotti all' estrema indigenza poterono di nuovo riacquistare i loro averi; Ciò per altro deve soltanto intendersi dei cristiani di Roma, perocché nelle altre parti dell' impero continuò ad infierire la persecuzione.

  A135000070 

 Compievasi il primo anno del pontificalo di Melchiade, quando succedette {50 [222]} la disfatta e morte di Massenzio, la grande vittoria e la trionfale entrata di Costantino in Roma.

  A135000070 

 Di più l' imperatore Costantino divenuto padrone di Roma, non solo favorì i cristiani, ma cominciò egli stèsso una vita da buon credente, proibì la persecuzione, richiamò gli esigliati, liberò i carcerati, riparò i danni a coloro che erano stati spogliati.

  A135000072 

 Anche questo imperatore, divenuto padrone di Roma, andò a fissare dimora {52 [224]} sul monte Celio nel palazzo Laterano.

  A135000073 

 Più tardi il medesimo Costantino lo donò per intiero ai pontefici e fece accanto di esso innalzare la grande basilica di San Giovanni in Laterano che suole chiamarsi la madre e il capo delle chiese di Roma e di tutto il mondo: Ecclesiarum urbis et orbis mater et caput.

  A135000077 

 Disse in fine che tanto gli accusatori quanto gli accusati si scegliessero ciascuno dieci vescovi e si recassero a Roma con Ceciliano e con Maggiorino; colà dal Gerarca Melchiade sarebbe ogni cosa discussa e con solenne giudizio esaminata e definitivamente giudicata.

  A135000078 

 Mentre compievansi gli ordini di Costantino in Affrica e gli invitati si preparavano alla partenza per Roma {55 [227]} egli scrisse una lettera a s. Melchiade che qui trascrivo voltata in lingua italiana.

  A135000079 

 Per la qual cosa ho giudicato bene che Ceciliano vada a Roma con dieci vescovi di quelli che lo accusano, con altri dieci che egli reputa necessari per chiarire e tutelare la sua causa.

  A135000080 

 Ricevuta questa lettera Melchiade si diede sollecitudine di preparare quanto era necessario pel concilio e affinchè ogni cosa fosse con profondità discussa e la sentenza avesse giudici competenti, oltre a tre vescovi mandati da Costantino dalla Gallia, chiamò a Roma altri quindici principali vescovi d' Italia.

  A135000085 

 Ma l' accorto monarca scoprì tosto le loro insidie, e come conobbe lo scopo del loro viaggio esclamò: Pazzi arrabiati che siete? Vi pensate che nelle cose di religione si possa introdurre l' appello comesi fa nei tribunali dei gentili? Costoro sono in grande inganno; vogliono lasciare il giudizio celeste pronunciato a Roma per attenersi al giudizio terrestre, quale appunto è quello che potrei pronunciare io stesso.

  A135000085 

 Ma secondo il costume degli eretici, ritornati in patria respinsero la decisione di Roma e si appellarono all' imperatore.

  A135000085 

 Quindi in ogni tempo, presso a tutti i buoni cattolici quando Roma parla ogni questione è terminata.

  A135000098 

 Mentre s. Melchiade si occupava col massimo zelo per regolare la disciplina della Chiesa non mancava di portar le sue sollecitudini anche ne' paesi lontani da Roma.


don bosco-la perla nascosta di s.e. il cardinale wiseman arcivescovo di westminster.html
  A136000044 

 il sito più malsano del territorio di Roma....

  A136000078 

 - Vecchio imbecille! T'immagini forse che io voglia rischiare il mio collo per liberarti dai tuoi nemici? Io miro più alto: questa piccola carta contiene {40 [64]} la sorte del più nobil patrizio di Roma.


don bosco-la persecuzione di decio e il pontificato di san cornelio i papa.html
  A137000003 

 Ed appunto i vari paesi della cristianità nei gravi bisogni spirituali continuarono a ricorrere alla Chiesa di Roma.

  A137000003 

 Il capo visibile della Chiesa era rappresentato dal clero di Roma, che, come dice s. Cipriano, ne assunse provvisoriamente il governo.

  A137000014 

 Per esempio s. Giovanni Evangelista si suole appellare martire, perchè per la fede fu in Roma gettato in una caldaia di olio bollente, da cui venne prodigiosamente liberato, e dopo molti anni terminò i suoi giorni in pace.

  A137000066 

 La gloriosa martire santa Vittoria era nata a Tivoli città non molto distante da Roma.

  A137000066 

 Volevano darle uno sposo di nome Eugenio, ricco signore di Roma, il quale era bensì dotato di buone qualità morali, ma era pagano.

  A137000121 

 In queste diffìcili condizioni, al santo Vescovo venne in soccorso la Chiesa di Roma.

  A137000122 

 Come giunse a Roma la notizia dei mali che turbavano i Cristiani di Cartagine, il clero Romano si radunò e scrisse una lettera al clero Cartaginese per raccomandargli di lavorare con zelo, e di aver cura dei Cristiani di quella diocesi, specialmente nell'assenza del pastore.

  A137000123 

 I Cartaginesi, {52 [52]} ed in generale tutta l'Africa ricevettero da Roma precetto ed esempio per condursi in quei tempi diffìcili, precetti ed esempi che furono, secondo il bisogno, praticati da s. Cipriano e da' suoi colleghi.

  A137000124 

 Ma per avere una regola sicura nelle verità di fede fece una raccolta di tutti i suoi scritti, ed unendovi una lettera speciale, mandò tutto a Roma perchè ogni cosa fosse esaminata, se era consentanea ai principii della Chiesa cattolica.

  A137000125 

 Era questo il punto di dottrina intorno a cui s. Cipriano consultava la Chiesa di Roma.

  A137000125 

 I preti e i diaconi del clero Romano con alcuni vescovi, che allora trovavansi a Roma, si radunarono in concilio, e dopo avere attentamente ogni cosa esaminata, risposero con una stupenda lettera, in cui approvano il modo di pensare del Santo, e biasimano l'indiscrezione de' suoi oppositori.

  A137000131 

 Sì, Cornelio fu fatto vescovo della chiesa di Roma per giudizio di Dio e del suo figliuolo Gesù Cristo, per testimonio di tutto il clero, per suffragio del popolo presente, e in mezzo ai ministri più anziani e più santi, quando niun altro era stato eletto prima di lui, quando in luogo di Fabiano, vale a dire in luogo {59 [59]} di Pietro, la cattedra pontificale era vacante.

  A137000131 

 Trovaronsi presenti alla sua elezione parecchi de' nostri colleghi che in quei giorni erano a Roma, e ci scrissero lettere onorevolissime intorno all'ordinazione di lui.

  A137000133 

 Dal medesimo s. Cipriano si raccoglie che Cornelio prima di sua elezione aveva lavorato molto per la religione; e che durante la vacanza della santa sede, quando il clero di Roma estendeva le sue sollecitudini alla Chiesa universale, s. Cornelio ne fu il principale sostegno.

  A137000134 

 Vago di gloria e di novità Novato aveva passato il mare per recarsi a Roma e propagare colà i suoi errori.

  A137000136 

 In Cartagine insisteva che dovessero assolversi gli apostati, ora in Roma dolevasi della troppa facilità colla quale erano ammessi alla penitenza.

  A137000138 

 Esso voleva essere papa a qualunque costo, e a tale effetto mandò a cercare alcuni vescovi, li fece condurre a Roma, chiudere in sua casa e di notte avanzata con modi veramente indegni li costrinse ad imporgli le mani ed ordinarlo vescovo di Roma, come se la sede fosse stata vacante.

  A137000144 

 Egli ricevette la lettera di Roma quando appunto quei venerandi prelati erano radunati in conferenza.

  A137000144 

 Tuttavia nel desiderio di essere pienamente informato di quanto era avvenuto nella elezione di s. Cornelio, ed essere così in {67 [67]} grado di dare sicure risposte a' suoi colleghi, mandò alcuni sacerdoti a Roma affinchè riportassero autentiche testimonianze dei fatti.

  A137000146 

 S. Cipriano scrisse colla medesima occasione una lettera ai confessori di Roma, che erano caduti nello scisma di Novaziano; ma ordinò che tali lettere fossero prima presentate al Papa, e da lui lette; e che non venissero ricapitate se il pontefice nol giudicava a proposito.

  A137000147 

 Giunto a Roma si presentò arditamente dal Papa accompagnato da una turba di scismatici pronti a qualsiasi spergiuro per far riconoscere Fortunato vescovo di Cartagine.

  A137000147 

 I scismatici elessero un vescovo di nome Fortunato, che mandarono a Roma per farlo approvare dal Papa.

  A137000150 

 Dipoi s. Cipriano mandò gli atti del concilio a Roma affinchè venissero approvati dal sommo Pontefice.

  A137000150 

 Il papa, e per trattare quanto riguardava alla Chiesa di Cartagine ed anche per confermare altre cose che riguardavano la disciplina, convocò in Roma un concilio di sessanta vescovi con molti sacerdoti e diaconi.

  A137000151 

 Allora questo scismatico vedendosi confuso a Roma stimò bene di mandare in Africa Novato con alcuni suoi aderenti per farsi colà novelli seguaci.

  A137000152 

 Novato usciva di Roma, e con lui usciva la principal causa dei torbidi e delle discordie.

  A137000155 

 Avuta relazione di tutto questo, il papa radunò il suo clero con parecchi vescovi che trovavansi a Roma.

  A137000165 

 Questa dottrina di s. Cipriano dimostra chiaramente come in ogni tempo fu giudicato principio di fede invariabile l'unità della dottrina; che questa unità deve cercarsi unicamente nella Chiesa Cattolica e che la Chiesa di Roma fu sempre considerata maestra di questa unità presso a tutte le chiese del mondo.

  A137000169 

 Ma appena Gallo e Volusiano furono tranquilli possessori di Roma si posero di bel nuovo a perseguitare i cristiani, e richiamarono in vigore i sanguinosi decreti che Decio aveva promulgato.

  A137000170 

 Nella stessa Roma avvi un prefetto deputato all'esecuzione dei sanguinosi editti.

  A137000173 

 Alla fermezza e costanza del pastore i cristiani di Roma, ben lungi dal disperdersi, accorsero in folla intorno a lui; e molti che già avevano prevaricato vennero coraggiosamente a riparare il loro scandalo confessando con intrepidezza il nome di Gesù Cristo.

  A137000174 

 S. Cipriano parla di questo fatto come di uno de' più gloriosi spettacoli, che tutti i fedeli di Roma unitamente col loro pastore abbiano, quasi fossero un sol uomo, confessata la fede.

  A137000177 

 Queste cose crescono di pregio al considerare che tu fosti guida a' fratelli nella confessione, cosicchè mentre tu precedi gli altri alla gloria, ti fai molti compagni di quella gloria medesima e facesti sì che l'intero popolo di Roma diventasse confessore mentre tu il primo eri pronto a confessare per tutti.

  A137000181 

 Di che l'imperatore provò gran dispiacere, e richiamò Cornelio a Roma per farsi rendere conto dei disordini, come egli dicea, che per cagion sue ogni giorno avvenivano.

  A137000181 

 Le relazioni che il santo pontefice aveva coll'intrepido s. Cipriano, le lettere che {89 [89]} egli scriveva a varii vescovi della cristianità, il grande concorso che da tutte parti facevasi a Civitavecchia per consultarlo come capo della Chiesa, fecero sì, che Roma sembrasse colà traslocata.

  A137000190 

 S. Girolamo lo annovera fra gli scrittori ecclesiastici de' tre primi secoli della Chiesa, e fra le altre cose dice quanto segue: «Cornelio vescovo della santa romana chiesa scrisse una lettera a s. Fabiano vescovo d'Antiochia, dove parla del concilio tenuto in Roma e di quello tenuto in Cartagine.

  A137000192 

 A' tempi di Carlo il Calvo re di Francia (secolo IX), trasportavansi alcune reliquie di s. Cornelio da Roma in Compiègne, città di quel regno.

  A137000193 

 Le parti principali del corpo di S. Cornelio sono in Roma; parecchie parti però di esso furono trasportate in varii paesi della cristianità, e furono sempre avute quali sorgenti di benedizioni presso a que' popoli che le hanno possedute.

  A137000195 

 L'anno 950 una parte delle reliquie di questo pontefice da Roma furono portate in Fiandra in una città detta allora Rotnaco ed oggi appellata Ronse.


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  A138000020 

 Preparato quindi il necessario corredo pel culto religioso, pel personale e pel suppellettile di camera e scuola, si recarono a Roma per avere la benedizione, e cosi la missione cogli opportuni consigli del Vicario di G. C. Muniti poscia dalla E. V. Reverendissima delle facoltà di missionari Apostolici, al giorno 14 novembre 1875 partirono {222 [308]} per 1' America del Sud, e al 14 del susseguente mese dicembre giunsero nella capitale della Repubblica Argentina.


don bosco-la storia d-italia.html
  A139000009 

 Allorchè, miei cari giovani, leggeste la Storia Sacra, avrete senza dubbio notato che i prodi Maccabei mandarono ambasciadori a Roma per fare alleanza coi Romani già divenuti padroni di tutta l'Italia.

  A139000016 

 Sulle medesime vette degli Apennini d'Etruria, ma un po' più al mezzodì, trae la sua sorgente il gran fiume Tevere, il quale passa nel mezzo di Roma, e va a scaricare le sue acque nel mare di Toscana, vicino al porto d'Ostia.

  A139000047 

 Dicesi che quattrocento anni prima della fondazione di Roma, un principe di nome Enea, dopo la distruzione d'una città dell'Asia Minore chiamata Troia, venisse in Italia, e fondasse la città ed il regno di Alba, e che da uno dei discendenti di Enea nascessero Remo e Romolo.

  A139000047 

 Riuscirono a cacciarlo dal regno, e quindi diedero principio alla fondazione di Roma in quel medesimo luogo ove erano stati salvati.

  A139000049 

 Romolo fratricida le diede il suo nome, la chiamò Roma e facendone ricettacolo di ogni sorta di masnadieri si costituì loro Re.

  A139000050 

 Roma fu fondata alle falde di un colle detto Palatino, e coll'andare del tempo ampliata, venne a rinchiudere fino a sette colli.

  A139000051 

 Finse egli di voler celebrare in Roma una gran festa, e la fece annunziare a suon di tromba, invitando i popoli vicini ad intervenirvi.

  A139000051 

 Gli abitanti d'Alba, i Sabini accorsero in folla a Roma; ma in breve ebbero a pentirsi della {18 [18]} loro curiosità; perciocchè nei grandi spettacoli vi sono grandi pericoli.

  A139000051 

 Perciò altamente sdegnato per l'oltraggio fatto a' suoi sudditi, si pose alla testa di un formidabile esercito, e marciò contro ai Romani che in breve costrinse a rinchiudersi dentro le mura di Roma.

  A139000052 

 Allora fu conchiusa la pace a queste condizioni i Sabini lasciando la loro città detta Curi o Quiri, verranno a porre le loro stanze in Roma; Tazio regnerà congiuntamente a Romolo sui due popoli uniti.

  A139000052 

 Entrati così i Sabini in città appiccarono tre sanguinose battaglie in Roma medesima, ed i Romani sarebbero forse stati interamente distrutti se le zitelle dei Sabini, divenute spose dei Romani, non si fossero colle lor preghiere interposte per far cessare le ostilità.

  A139000070 

 Egli era nel quarantesimo anno della sua età quando si presentarono due messaggieri ad offerirgli la dignità reale a nome del popolo e del senato di Roma.

  A139000070 

 Fu estrema la gioia in Roma, allorchè si seppe che Numa era Re dei Romani.

  A139000070 

 Lasciatemi adunque vivere tranquillo nella mia dimora, e tornate a Roma senza di me.» Gli ambasciadori rinnovarono le loro istanze, e Numa non accondiscese se non quando gli fu comandato da suo padre, a cui egli prontamente obbedì.

  A139000072 

 A tal fine trasferì a Roma il culto di parecchie divinità che erano venerate in altri paesi d'Italia.

  A139000079 

 La Provvidenza che destinava Roma ad essere dominatrice di tutta l'Italia, dispose che al pacifico Numa succedessero l'un dopo l'altro due re coraggiosi e guerrieri, i quali dilatarono assai i confini della potenza Romana sopra gli altri popoli d'Italia.

  A139000080 

 Erano in Roma tre giovani fratelli, forti, robusti e guerrieri detti i tre Orazi, e questi furono scelti dai Romani per quella decisiva tenzone.

  A139000081 

 Gli Albani furono condotti a Roma, dove per grazia si permise di fabbricarsi le loro abitazioni sopra un colle detto monte Celio, e così la nazione degli Albani divenne Romana.

  A139000081 

 Lo stesso Tullo intimò la guerra ai Fidenati ed ai Vejenti, tutti popoli guerrieri abitanti non lungi da Roma; ma dopo sanguinose battaglie dovettero tutti arrendersi alla crescente potenza dei Romani.

  A139000083 

 Anco Marzio nipote di Numa, quarto re di Roma, diede principio al suo regno col ristabilire le sacre cerimonie ed il culto degli dei, trascurato dal suo antecessore.

  A139000084 

 Malgrado il suo amore per la pace, Anco fu costretto a prendere le armi contro ai Latini, popoli dimoranti a poca distanza da Roma.

  A139000085 

 Anco non si limitò ad aumentare con le sue conquiste il numero de' sudditi {29 [29]} e a fortificare le città, egli fece altresì scavare alla foce del Tevere, cioè nel luogo in cui quel fiume si scarica nel Mediterraneo, un porto profondo per accogliere le navi che portassero in Roma le provvisioni necessarie alla sussistenza.

  A139000085 

 Tuttavia egli seppe usare generosità verso i vinti, e loro impose soltanto di venire ad abitare in Roma, permettendo di costruirsi case sopra un colle detto monte Aventino.

  A139000087 

 Un cittadino di Corinto, per nome Demarato, era venuto a stabilirsi in Tarquinia città dell' Etruria, donde il suo figliuolo non tardò a recarsi a Roma cangiando il suo primo nome di Lucumone in quello di Tarquinio.

  A139000096 

 Servio divenuto re attese con grande zelo a migliorare la sorte del popolo di Roma, ingrandì considerevolmente quella città, riformò gravi abusi nell'amministrazione della giustizia togliendo al popolo i mezzi di sentenziare intorno agli affari di grande importanza a pluralità di voti.

  A139000099 

 A quel tempo vivea in Roma un giovanetto chiamato Giunio di cui Tarquinio aveva fatto morire il padre e il fratello spogliandoli di tutti i loro beni.

  A139000100 

 La fortezza del Campidoglio era fabbricata nel centro di Roma per servire a difesa della città.

  A139000103 

 Allora Bruto, deposta l'apparente stupidità, fece giurare al padre ed al marito di Lucrezia di sterminare Tarquinio e tutta la sua famiglia: prese quindi le armi, si diè a correre per Roma gridando; «chi ama la patria a me si unisca per iscacciare Tarquinio e gl'infami suoi figli autori di tanti mali.» La sollevazione fu generale e Tarquinio, il quale allora trovavasi all'assedio di Ardea città del Lazio, s'avviò tosto verso Roma, che gli chiuse le porte in faccia.

  A139000104 

 Sette re governarono Roma nello spazio di 240 anni; l'ultimo fu Tarquinio detto il superbo per distinguerlo dall'altro Tarquinio soprannominato il vecchio.

  A139000109 

 I Tarquinii, avendo invano provato la via delle negoziazioni per risalire sul trono, tentarono una nuova rivoluzione in Roma.

  A139000112 

 Porsenna pertanto con un esercito numeroso e munito di ogni sorta di macchino da guerra venne ad assediare la città di Roma, persuaso di poter costringere i cittadini ad assoggettarsi alle sue armi.

  A139000112 

 Tarquinio respinto dai Romani eccitò l'Italia tutta contro di Roma.

  A139000115 

 Stupì Porsenna a tanto coraggio, e risolvette di soggiogare i Romani colla fame, vale a dire facendo sì che niuna sorta di commestibili potesse entrare in Roma.

  A139000116 

 Porsenna stupefatto a tanto coraggio, rimandò Muzio libero a Roma, il quale in memoria di quella coraggiosa azione ricevette il soprannome di Scevola, cioè monco.

  A139000120 

 Roma, divenuta repubblica, lungi dal provare le felicità di un buon governo, si accorse che in luogo di un padrone, doveva sopportarne molti, i quali la facevano da tiranni.

  A139000122 

 Ma appena Larzio uscì di carica, le oppressioni ricominciarono così violente, che alzatosi un grido d'indignazione la maggior parte della plebe uscì di Roma e si ritirò sopra un vicino monte, donde fece sapere ai senatori che non voleva più star soggetta a padroni più spietati di Tarquinio medesimo.

  A139000123 

 Intanto i nemici di Roma si apparecchiavano ad assalirla, profittando delle discordie dei cittadini.

  A139000128 

 In questa maniera Roma mitigando la sua ferocia raccoglieva dagli Etruschi e da altre nazioni vicine il mezzo di promuovere le scienze e le arti, in modo che {42 [42]} gli uni potessero attendere al commercio ed alla coltura dei campi, gli altri pensare all'amministrazione dello Stato e alla difesa della patria.

  A139000130 

 Dove noi vediamo ora la Campagna di Roma, era anticamente paese dei Volsci, popoli che furono lungo tempo formidabili ai Romani, e fecero loro toccare molte sconfìtte.

  A139000131 

 Bandito da Roma mi offro a te: e se la tua repubblica non vuole servirsi di me, io ti abbandono la mia vita.

  A139000131 

 Condottolo poscia nel palazzo, concertarono, insieme è allestito un esercito, marciarono tosto contra Roma.

  A139000131 

 Il dolore che provava per l'ingratitudine de' suoi cittadini, il rincrescimento per dover vivere lontano dalla madre, dalla moglie e da' suoi figliuoli, lo posero talmente fuori di sè, che andò ad unirsi ai Volsci, a danno di Roma.

  A139000131 

 Tuttavia dopo molti servigi resi alla patria, cadde in sospetto ai Romani, quasi che egli ambisse diventare re, e fu costretto ad uscire di Roma e andarsene in esilio.

  A139000132 

 A tali parole Coriolano profondamente commosso, colle lagrime agli occhi corre, abbraccia sua madre, sua moglie, suoi figli, dicendo: Andate, voi salvate Roma ma perdete il figlio.

  A139000132 

 Alla nuova che Coriolano veniva alla volta di Roma alla testa di un forte esercito di Volsci, il terrore invase l'animo di tutti i cittadini; nè eravi generale tanto abile che potesse stare a petto di Coriolano.

  A139000132 

 Sono io schiava o libera in questi tuoi alloggiamenti? Forse il destino mi riserbò ad una sì lunga vecchiaia per vedermi un figlio prima esiliato, poi nemico? Come mai ti resse l'animo di mettere a sangue e fuoco quel terreno stesso in cui fosti allevato e nutrito? Me infelice! {44 [44]} Se io non ti avessi generato; Roma non sarebbe saccheggiata.

  A139000133 

 Al ritorno di Veturia Roma si colmò di gioia e fu fatta una gran festa.

  A139000137 

 In una occasione che i Veienti marciavano minacciosi sopra Roma, una famiglia detta Fabia, composta di trecento uomini, pensò di affrontare quegli assalitori.

  A139000138 

 Gli Equi ed i Volsci, popoli essi pure non molto distanti da Roma, vennero a dichiarare la guerra ai Romani.

  A139000138 

 Tale trista novella pose tutta Roma nella più grave costernazione, nè eravi chi ardisse portar soccorso al pericolante esercito.

  A139000140 

 Giunto a Roma allestì colla massima prestezza un esercito, e quasi prima che i nemici potessero avvedersene, piombò loro addosso.

  A139000146 

 Ritornati que' tre personaggi a Roma, fu affidato a dieci magistrati l'incarico di esaminare quelle leggi e ridurle a forma di codice civile, che fecero scolpire sopra dodici tavole di bronzo.

  A139000149 

 Le sue campagne sono {48 [48]} fertilissime, ed i Romani ne traevano tanti prodotti, che fu molto tempo appellata il granaio di Roma.

  A139000167 

 Essi avevano sempre dato che fare ai Romani, e Veio loro capitale primeggiava sopra la stessa Roma per grandezza, ricchezza e potenza.

  A139000167 

 In quei tempi i Veienti erano i nemici di Roma meglio esercitati alle armi che tutti gli altri popoli d'Italia.

  A139000169 

 Per questa gloriosa conquista Camillo fu condotto in trionfo per la città di Roma.

  A139000170 

 Ma i Romani non tardarono a pentirsi della loro ingiustizia verso Camillo, quando si videro i Galli alle porte di Roma.

  A139000172 

 I cittadini di Chiusi spaventati da que' formidabili conquistatori mandarono a Roma perchè fosse loro recato soccorso.

  A139000172 

 Il Senato mandò tre ambasciatori per invitare i Galli a rispettare gli amici di Roma.

  A139000173 

 Allora Brenno senza alcuna resistenza con incredibile prestezza pervenne alle porte di Roma, la quale trovò vuota di abitanti: perciocchè all'avvicinarsi di quei formidabili nemici erano per la maggior parte fuggiti, ad eccezione di quelli i quali dalla vecchiezza o dalle infermità erano stati impediti.

  A139000173 

 Per la qual cosa montato in gran furore Brenno risolse di marciare coll'esercito contro a Roma per farne vendetta.

  A139000173 

 Questi indegni modi di operare accesero Brenno di sdegno, e mandò a farne lagnanze a Roma.

  A139000174 

 Fu appiccato il fuoco alle case, le quali tutte furono incenerite, sicchè Roma divenne un mucchio di rovine.

  A139000174 

 I Galli entrando trionfanti in Roma, trovarono i vecchi senatori, che imperturbabili sedevano sulle loro sedie di avorio.

  A139000175 

 E venuto quindi alle mani costrinse l'esercito nemico ad allontanarsi da Roma

  A139000175 

 Mentre Brenno incalzava l'assedio, intese che il valoroso Camillo invitato da' suoi veniva per salvare la patria e che con forte esercito era giunto alle porte di Roma.

  A139000176 

 Già Roma risorgeva dalle site rovine, allorchè un'orribile pestilenza dopo aver desolato molti paesi dell'Italia si dilatò fino a Roma.

  A139000179 

 I popoli della Campania mandarono ad implorare la protezione dei Romani contro alle infestazioni dei Sanniti; ed il senato di Roma ordinò a questi che cessassero dalle ostilità.

  A139000182 

 È questa l'unica volta che i soldati Romani siano stati costretti a passare sotto il giogo, e ne furono sì pieni di vergogna, che camminarono in silenzio verso Roma, nè vollero entrarvi se non di notte, e ciascuno andò a nascondersi nella propria casa.

  A139000187 

 Furono mandati da Roma ambasciadori a chiedere soddisfazione, ed eglino stessi vennero gravemente oltraggiati.

  A139000193 

 Ed egli senza muoversi nè punto sbigottirsi, sorridendo disse al re: «Questi terrori possono sopra di me nè più nè meno dei regali che ieri mi offriste.» Attonito Pirro a tanta nobiltà e fermezza d'animo, appagò i desiderii di lui, e gli diede i prigionieri da condursi a Roma sopra la sola sua parola, che li dovesse nuovamente a lui condurre a semplice richiamo.

  A139000202 

 La loro capitale era Cartagine, città fondata due secoli prima di Roma: ricca, potente, guerriera, {64 [64]} floridissima pel suo commercio, per le arti ed i mestieri, posta dirimpetto all'Italia e da essa divisa soltanto per un tratto del Mediterraneo, era considerata quasi come la padrona del mare.

  A139000208 

 A {66 [66]} tale effetto mandarono a Roma ambasciatori, e con essi lo stesso Regolo già da quattro anni rinchiuso in una oscura prigione, persuasi che avrebbe sollecitato il Senato ad accondiscendere; con giuramento però che ove le cose non si fossero accomodate egli sarebbe ritornato a Cartagine.

  A139000209 

 Giunti gli ambasciatori a Roma furono accolti in Senato, e ciascuno era disposto a dare il voto per la pace; soltanto Regolo rinunziando all'utile proprio, pieno di amor di patria, asserì che non dovevasi accettare alcuna condizione di pace se non quando Cartagine avesse ceduto a Roma.

  A139000209 

 Il Senato aderì al consiglio di Regolo, ma lo consigliò a non più partire da Roma perchè i Cartaginesi l'avrebbero fatto morire.

  A139000210 

 Roma stanca anch'essa la concedette alle stesse condizioni già proposte da Regolo cioè:.

  A139000213 

 3° Non potessero mover guerra agli alleati di Roma, nè condurre alcun legno da guerra in paese romano.

  A139000214 

 4° Fossero immediatamente spediti a Roma i prigionieri ed i disertori senza verun riscatto.

  A139000218 

 Malgrado il trattato di pace conchiuso tra Roma e Cartagine, Annibale si risolse di attaccare i Romani, e con un esercito di cento cinquanta mila uomini traversò il Mediterraneo, penetrò nella Spagna, assalì e distrusse Sagunto, città alleata dei Romani, e ciò per farsi strada a venire in Italia.

  A139000226 

 Diffatto se dopo la sconfitta di Canne Annibale fosse andato a Roma, la guerra sarebbe stata finita, e la gloria dei Romani abbattuta per sempre.

  A139000226 

 Un uffiziale di Annibale il consigliava di correre immediatamente a Roma, e come venne rifiutato il consiglio, soggiunse: generale, voi sapete vincere, ma non profittare della vittoria.

  A139000227 

 Pervenuta a Roma la notizia del disastro di Canne, la costernazione fu universale: grida e gemiti da tutte parti; niuno sapeva a che partito appigliarsi.

  A139000228 

 Quando però volle riporsi in viaggio e marciare su Roma, si accorse, ma troppo tardi, che i soldati avevano perduto l'abitudine delle fatiche e dei disagi.

  A139000229 

 Annibale, perduta ogni speranza di poter abbattere Roma, si allontanò da quella città dopo di averla appena veduta, e pieno di dispetto andò a nascondersi vicino a Taranto, all'estremità dell'Italia.

  A139000231 

 Tuttavia Roma mancava ancora di un capitano da mettere a fronte di Annibale, e le perdite da loro sofferte coi Cartaginesi si attribuivano all'inabilità dei generali.

  A139000232 

 Tornato a Roma e fatto console, per costringere Annibale ad uscire dall'Italia, reputò miglior consiglio passare coll'armata in Africa e portare lo spavento alle porte di Cartagine, nel tempo stesso che essa aveva un esercito vicino a Roma.

  A139000233 

 Amaramente pentito di non essere marciato su Roma dopo la battaglia di Canne, versando lagrime di dolore, abbandonò le bellissime contrade d'Italia, che egli aveva occupate con le armi sedici anni.

  A139000246 

 Egli fu ricevuto in Roma cogli onori del trionfo, e per ricordare ai posteri la memoria delle sue grandi vittorie gli fu dato il soprannome di Scipione Africano.

  A139000256 

 Egli ottenne le più insigni cariche di Roma, e finalmente fu creato Censore.

  A139000256 

 Viveva in quel tempo in Roma un uomo di vita rigida ed austera di nome Porzio, soprannominato Catone, vale {76 [76]} a dire astuto, nome che assai gli conveniva, perchè passava pel più scaltro degli uomini del suo tempo.

  A139000258 

 Egli andava sempre ripetendo che bisognava distruggere Cartagine, altrimenti Roma avrebbe sempre avuto una formidabile rivale.

  A139000259 

 Dopo una resistenza inutile, ma accanita, la città intera cadde in poter dei Romani, i quali abusando della vittoria distrussero la più grande, la più ricca, la più florida delle città, fondata anticamente dai Fenicii molti anni prima di Roma.

  A139000260 

 Intanto le vittorie luminose che i Romani avevano riportate sopra le più potenti nazioni della terra, trassero in ammirazione i popoli che abitavano in luoghi lontanissimi da Roma, e tutti si davano premura di fare alleanza coi Romani.

  A139000261 

 Lo stesso Giuda Maccabeo, quell'uomo valoroso, di cui a lungo vi ho parlato nella Storia sacra, stordito dalle gloriose imprese che i Romani compievano in pace ed in guerra, mandò a Roma due illustri personaggi per conchiudere con loro un trattato d'amicizia.

  A139000269 

 Fu questa la prima volta che Roma nelle sedizioni interne vide scorrere il sangue de' suoi figli: trista conseguenza cagionata da chi ricusa di sottomettersi al legittimo governo.

  A139000269 

 Si viene alle mani ed il sangue cittadino scorre per le vie di Roma.

  A139000271 

 A tale notizia Gracco fuggì di Roma, ma vedendosi vicino a cadere nelle mani de' suoi nemici, si fece uccidere da un suo schiavo.

  A139000280 

 Mario ricevette dai Romani i più grandi onori, e fu considerato come il fondatore di Roma e il salvatore dell'Italia.

  A139000284 

 Questo titolo fece inorgoglire i Romani a segno che, tenendo come schiavi tutti gli altri popoli d'Italia, s'impadronivano dei loro beni; e si giunse fino a stabilire con legge che niun forestiere potesse più fermarsi in Roma.

  A139000285 

 Or accadde in quel tempo che tutti i popoli dell'Italia stanchi di tanta oppressione ricorsero a Roma chiedendo al Senato di poter anch'essi godere del diritto di {84 [84]} cittadinanza, poichè essi pure dovevano pagare i tributi e concorrere alle occorrenze della guerra con danaro e con soldati.

  A139000287 

 Una corona solare comparve subitamente a vista di Roma; il Vulcano che è presso Napoli fece una straordinaria eruzione, vale a dire mandò fuori una gran quantità di fuoco; i simulacri di bronzo stillarono sudore dal volto, i topi corrosero parecchi scudi d'argento; i cani ulularono a guisa di lupi; l'idrofobia, malattia volgarmente detta rabbia, si spiegò negli armenti; si videro animali a piangere, si udirono voci sotterranee e simili, le quali cose sebbene fossero prive di significato in rapporto alla guerra, tuttavia i Romani le ebbero come indizi delle loro sventure.

  A139000289 

 Questo fatto è notevolissimo nella storia perchè tutta l'Italia si unì con Roma e ne divenne un popolo solo.

  A139000294 

 Mario credendosi sicuro tornò senza indugio a Roma alla testa di una truppa di schiavi e pastori, ed unendosi al console Cinna, malvagio al par di lui, commisero la più infame azione, facendo morire senza pietà tutti gli amici di Silla.

  A139000294 

 Trasportato dall'odio e dal furore entra in Roma, comanda che siano messi a morte tutti i partigiani di Mario, e per compiere più presto la desiderata strage, fa un elenco di questi, detto tavola di proscrizione; e coloro che erano ivi registrati, furono detti proscritti, ovvero condannati, perchè ognuno aveva ordine di ucciderli ovunque gl'incontrasse.

  A139000301 

 Ritornato trionfante a Roma, Pompeo godeva in pace la gloria de' suoi trionfi nell'amore e nell'amicizia di tutti i buoni.

  A139000302 

 Il loro disegno era di uccidere i consoli, la maggior parte dei senatori, impadronirsi dell'erario pubblico, appiccare il fuoco a' quattro angoli della città, e così, sotto il pretesto di libertà, mettere Roma a sangue e a fuoco.

  A139000303 

 Catilina uscito precipitosamente da Roma corse nell'Etruria, dove unitosi con altri ribelli, combattè accanitamente fino all'ultimo respiro.

  A139000307 

 Questi tre personaggi per aver liberato Roma e l'Italia dalle invasioni dei nemici e dalle guerre intestine, furono riconosciuti per veri padroni della repubblica.

  A139000308 

 In quel momento Cesare trovandosi nelle Gallie si mosse col suo esercito contro di Pompeo, il quale trovavasi in Roma.

  A139000309 

 Pompeo, all'accostarsi del suo avversario, non osando affrontarlo, uscì di Roma seguito da molti soldati e dalla maggior parte dei senatori, e si ritirò nella Grecia.

  A139000311 

 Ritornato Cesare a Roma e divenuto il solo padrone dell'impero, quelli che avevano sostenuto la parte di Pompeo si aspettavano una tremenda vendetta, ma egli invece di vendicarsi concedette una generale amnistia, vale a dire un generoso perdono a tutti quelli che si erano uniti a Pompeo per combattere contro di lui.

  A139000315 

 Bruto e Cassio fuggirono da Roma, e noi fra poco Vedremo a quale sventura li abbia condotti il loro delitto.

  A139000318 

 Antonio luogotenente di Cesare era allora console, e dopo la morte di questo, per tutto il tempo del suo consolato esercitò in Roma un'assoluta autorità.

  A139000320 

 Mentre il sangue cittadino scorreva per le piazze di Roma e delle altre città d'Italia, Bruto e Cassio avevano raccolto in Grecia un grande esercito per opporsi ad Antonio ed Ottaviano.

  A139000327 

 Ottaviano, giunto in Roma, depose ogni pensiero di guerra, e tutto si occupò nel consolidare il suo governo {96 [96]} e rendere la pace al mondo già da tanti anni dalle guerre agitato e sconvolto.

  A139000328 

 Pertanto circa l'anno del mondo 4000, di Roma 752, del regno di Augusto 45 nacque il Messia.

  A139000332 

 Laonde Roma si può meglio appellare centro ove concorsero gli eroi, anzichè esserne la patria.

  A139000332 

 Voglio però che voi, miei cari amici, notiate bene lo straordinario ingrandimento di questa potenza non essere tutto dovuto ai Romani, perchè noi potemmo osservare che la maggior parte di que' prodi, i quali si segnalarono nella gloria Romana, erano corsi a Roma dalle varie parti d'Italia.

  A139000334 

 Primo imperatore dei Romani, come vi ho già raccontato, fu Ottaviano Cesare, il quale ritornato a Roma vittorioso di Antonio fu accolto con indicibile applauso dal popolo e dal Senato.

  A139000336 

 Spesso camminava a piedi per Roma, trattava famigliarmente con tutti e accoglieva con bontà chi a lui ricorreva.

  A139000338 

 Passeggiando un giorno per Roma incontrò un artefice che aveva ammaestrato un corvo a dire: ti saluto, o Cesare vincitore, imperatore.

  A139000347 

 Intorno a questo tempo venne a Roma Archelao per succedere a suo padre Erode il Grande nel regno della Giudea, e l'ottenne.

  A139000347 

 Ma invece di essere il padre del popolo, come deve essere un buon sovrano, ne divenne {102 [102]} l'oppressore; perciò fu citato a Roma.

  A139000353 

 Tutta Roma trovavasi nella massima costernazione, e lo stesso Augusto profondamente addolorato, si vestì a lutto, si lasciò crescere la barba ed i capelli, il che era il maggior segno di cordoglio che dar potesse un Romano; e qua e là correndo come un forsennato, esclamava: Varo, rendimi le mie legioni.

  A139000354 

 Finalmente Augusto indebolito dall'età, dalle fatiche e dal dolore cagionatogli dalla sconfitta della Selva Nera, abbandonò Roma per ritirarsi in campagna e godere alquanto di quiete.

  A139000357 

 Un generale di nome Germanico, nipote di Tiberio, combatteva vittoriosamente i Germani, e Tiberio geloso della gloria di lui, lo chiamò a Roma sotto lo specioso pretesto di fargli godere la gloria del trionfo.

  A139000358 

 Le ceneri di lui vennero portate a Roma, e quando furono deposte nel sepolcro di Augusto, si fece d'improvviso un cupo silenzio, ed i magistrati, i {105 [105]} soldati e il popolo, si posero a gridare che la repubblica era perduta.

  A139000362 

 La dignità di pontefice era tra le prime di Roma.

  A139000370 

 Questa monarchia eterna da fondarsi sopra le rovine delle quattro antecedenti, era la Religione Cattolica, la quale doveva dilatarsi per tutto il mondo, per modo che la città di Roma, già capitale del Romano impero, diventasse gloriosa sede del Vicario di G. C. del Romano Pontefice.

  A139000371 

 Egli aveva già {109 [109]} tenuto sette anni la sede apostolica nella città di Antiochia: l'anno quarantesimo secondo dell'Era Cristiana venne a stabilirsi in Roma, città in quel tempo data in preda ad ogni sorta di vizi, perciò niente disposta a ricevere una Religione che è tutta virtù e santità.

  A139000372 

 Tuttavia Dio che è padrone del cuore degli uomini fece sì, che il Vangelo fosse ricevuto in molti paesi d'Italia, in Roma e nella stessa corte dell'imperatore.

  A139000373 

 Egli fece appiccare il fuoco a parecchi quartieri della città, vietando severamente che l'incendio si smorzasse; e mentre globi di fiamme e di fumo s'innalzavano da tutte le parti, Nerone vestito da commediante salì sopra una torre d'onde vedendo tutta Roma in combustione se ne stava cantando sulla cetra l'incendio di Troia, cioè quel famoso avvenimento di cui si parla nella Storia Greca.

  A139000376 

 Il giorno stesso S. Paolo fu condotto tre miglia distante da Roma nel luogo detto le acque Salvie dove gli fu troncata la testa.

  A139000382 

 A questa notizia egli venne a Roma, e al proprio nome aggiunse il titolo di Cesare, col quale si contraddistingueva il capo dell'Impero.

  A139000384 

 Così Vitellio senza alcun contrasto potè entrare trionfalmente in Roma e salire sul trono de' Cesari.

  A139000384 

 Quando Ottone udì che Vitellio si avanzava verso Roma colle sue genti gli andò incontro e si scontrarono a Bebriaco ora Cividale fra Mantova e Cremona.

  A139000387 

 Quando fu annunziato a Vitellio che i soldati di Vespasiano erano già penetrati nel campo di Marte ed in Roma stessa, egli non pensò che a mangiare e a bere fino ad ubbriacarsi.

  A139000394 

 Egli esercitò pure alcuni atti di crudeltà condannando alla morte più illustri personaggi di Roma.

  A139000398 

 Una violenta peste devastò una parte dell'Italia; un nuovo incendio ridusse in cenere parecchi quartieri di Roma, la quale dopo l'incendio di Nerone cominciava a ripigliare 1'antico suo splendore.

  A139000409 

 S.Giovanni l'Evangelista dall'Asia fu condotto a Roma, e presso la porta Latina per sentenza dell'imperatore fu immerso in una caldaia d'olio bollente, da cui però venne prodigiosamente liberato.

  A139000410 

 Lo seppe l'imperatore, e comandò che fosse arrestato e condotto a Roma.

  A139000418 

 Traiano, nato nella Spagna, primo tra i Romani imperatori di nascita non italiana, fu uno dei migliori sovrani che abbia avuto Roma pagana.

  A139000430 

 In memoria di questo fatto s'innalzò in Roma un monumento, che sussiste ancora ai nostri dì, in cui si vede scolpito in bassorilievo questo avvenimento così glorioso al cristianesimo.

  A139000435 

 Presentatosi ai Pretoriani (così chiamavansi i soldati che formavano la guardia del corpo degli imperatori, stavano sempre nel loro campo dentro Roma, e sommavano almeno a 16 mila uomini) promise di dare a ciascuno di loro una somma corrispondente a 2300 fr.

  A139000436 

 Finalmente prese le armi, sfidò a battaglia i Pretoriani, che non osarono uscire dal campo; allora si rivolse agli eserciti che militavano nelle varie parti dell'impero e li incaricò della cura di salvar Roma dai Pretoriani e dall'imperatore.

  A139000437 

 Questi siccome più vicino a Roma vi giunse prima de' suoi due rivali.

  A139000437 

 Quindi Severo, dopo avere sconfitto Pescennio e Clodio, rientrò in Roma, mandò in esilio, mise in prigione ed anche a morte una gran parte degli amici de' suoi rivali; riordinò i Pretoriani introducendovi molti de' suoi più fidi soldati, e sicuro di essi regnò col terrore.

  A139000452 

 Egli mandò a Roma una pomposa ambasciata di quattrocento giovani persiani dei più ben fatti e con tutta eleganza vestiti.

  A139000453 

 Dopo molte sanguinose battaglie, Alessandro riuscì a forzare i Persiani a rispettare le frontiere dell'impero, e ritornò a Roma a ricevere gli onori del trionfo.

  A139000458 

 Il Senato allora conferì la dignità imperiale a due senatori Claudio Pupieno, e Decimo Celio; ma il popolo li ricusò ambidue e volle per imperatore Gordiano III figlio di Gordiano II. Massimino a tale notizia correva furioso verso Roma, se non che giunto in Aquileia, città posta sulla sponda dell'Adriatico, fu trucidato dai medesimi suoi soldati in un col figlio.

  A139000462 

 Oltre all'anno detto secolare, cioè che dava principio ad un altro secolo, occorreva pure l'anno millesimo dalla fondazione di Roma, perciò vi fu una solennità straordinaria con innumerevole concorso di gente.

  A139000462 

 Regnando questo principe fu {134 [134]} celebrato con indicibile festa l'anno millesimo della fondazione di Roma, solennità che aveva luogo ogni cento anni; e il centinaio che seguiva dicevasi secolo nuovo.

  A139000463 

 Il figlio poi rimasto a Roma vi fu ucciso dai pretoriani.

  A139000471 

 Roma, la quale per tanto tempo era stata capitale del vastissimo romano impero, si preparava a divenire la città eterna e la capitale del mondo cattolico.

  A139000478 

 Il principe ordinò che ognuno dovesse stare a quanto avesse giudicato il vescovo di Roma, fin da quei tempi riconosciuto capo della cristianità.

  A139000493 

 Mentre i vari imperatori guidavano i loro eserciti dispersi nelle varie parti dell'impero, Massenzio, figliuolo di Massimino, si fece in Roma proclamare Augusto dal popolo.

  A139000495 

 Costantino allora s'inoltrò sin sotto Roma, donde Massenzio non si era mai attentato di uscire, perchè i suoi astrologhi gli avevano predetto che, se ne usciva, sarebbe perito.

  A139000496 

 I soldati Romani ed Italiani, ansiosi di essere liberati dalla tirannia di Massenzio tosto piegarono, gli altri combatterono valorosamente, ma in fine, rotta la cavalleria, tutto il campo voltò le spalle per rifuggirsi in Roma.

  A139000497 

 Costantino fece inoltre innalzare una statua ordinando che fosse posta nel luogo più bello di Roma.

  A139000507 

 Tutte queste avversità resero a Costantino fastidiosa la dimora di Roma, e lo risolsero a stabilire altrove la capitale dell'impero.

  A139000508 

 Costantino trasportando la sede imperiale a Costantinopoli lasciò libero il primato di Roma al sommo Pontefice.

  A139000508 

 In questa guisa il sassolino veduto da Nabucodonosor, vale a dire l'umile religione di Gesù Cristo atterrava la grande statua che raffigurava l'impero Romano, la cui magnificenza doveva passare nella cristiana religione, e Roma capitale del romano impero divenire capitale del mondo cristiano.

  A139000554 

 Onorio, per ricompensare Stilicone, il fece montare con lui sopra un magnifico carro, e gli fece godere gli onori del trionfo, entrando in Roma fra un'immensa popolazione che lo applaudiva.

  A139000554 

 Questo è l'ultimo trionfo che vide Roma.

  A139000556 

 Radunatisi costoro sulle sponde del Danubio, e della Vistola, fiumi a voi noti, discesero in Italia, guidati da un loro capitano nomato Radagasio, e s'incamminarono verso Roma.

  A139000558 

 Per la qual cosa Alarico montato in furore si pose a devastare l'Italia, marciando verso Roma per impadronirsene.

  A139000559 

 Roma assediata al di fuori, agitata da parecchi barbari che quali schiavi si trovavano nell'interno della città, era sul punto della sua rovina.

  A139000560 

 Alfine una notte gli schiavi Goti aprirono le porte ad Alarico e diedero 1'antica Roma in balìa degli assediane.

  A139000565 

 Roma in questa maniera umiliata da Alarico perdette tutto il suo antico splendore, e divenne il bersaglio dei barbari, e la maestà del nome romano cadde irreparabilmente.

  A139000578 

 No, Torino non cadrà sotto le armi di Attila, se voi piangendo le vostre colpe placherete l'ira divina eccitata dai peccati degli uomini.» Le parole di Massimo si avverarono ed Attila invece di venire a Torino si volse verso Roma oggetto primario delle sue brame.

  A139000584 

 Questi assunse il titolo d'Imperatore, e regnò per soli due mesi, durante i quali Roma fu un'altra volta saccheggiata da un barbaro chiamato Genserico, re de' Vandali.

  A139000590 

 L'Italia gemeva da sei anni sotto la tirannide di Ricimero, quando Leone I imperatore d'Oriente collocò sul trono di Roma un generale famoso appellato Antemio.

  A139000598 

 Con questa mutazione di cose fu spento l'impero d'Occidente dopo aver durato 507 anni dalla battaglia d'Azio, e 1229 dalla fondazione di Roma.

  A139000598 

 Roma si sottomise al nuovo padrone, e i barbari spargendosi per tutta l'Italia, l'assoggettarono interamente 1'anno 476.

  A139000599 

 Finì sotto Romolo Augustolo, il quale per un tratto di somiglianza tutto singolare aveva il medesimo nome del fondatore di Roma e quello del fondatore del romano impero.

  A139000601 

 Siccome però gli usi ed i costumi degli antichi italiani ci sono in gran parte sconosciuti e quel poco che ne sappiamo ha strettissima relazione colla Storia Romana; così noi ci limiteremo a notare l'ordine civile de' romani fin dai primi tempi di Roma.

  A139000625 

 Nei primi tempi di Roma Romolo divise l'anno in dieci mesi cominciando da marzo, indi aprile, maggio, giugno, quintile, sestile, settembre, ottobre, novembre, dicembre; i quali mesi componevano un anno di 304 giorni.

  A139000627 

 Nei primi tempi di Roma non eravi misura fissa del tempo; solamente verso la fine della prima guerra punica, cioè dugento cinquanta anni prima dell'era volgare, fu recato a Roma dalla Sicilia il primo orologio a sole, che era una specie di meridiana.

  A139000627 

 Nundinae o giorni novesimi, erano chiamate le pubbliche fiere e mercati che si tenevano in Roma di nove in nove giorni, e dove le genti di campagna venivano per vendere e provvedersi quanto loro faceva di bisogno.

  A139000635 

 In tempo di pace erano occupati a dissodare terreni incolti, a innalzare fortezze, a scavar canali, a costruire città, a formare strade, che talvolta da Roma prolungavano a remotissime distanze.

  A139000641 

 Servio Tullo, sesto re di Roma, fu il primo a far coniare il rame: vi fu impressa la figura di una pecora onde venne il nome di pecunia.

  A139000646 

 Quando i Romani divennero i soli padroni dell'Italia, le pietre delle strade portavano scritta la distanza di quel punto da Roma.

  A139000647 

 Pei combattimenti delle bestie feroci ne veniva condotta a Roma un'incredibile quantità.

  A139000649 

 Il più bel teatro di Roma poteva capire sino a 80,000 spettatori ed era costrutto di marmo all'aria aperta.

  A139000656 

 Ai tempi della fondazione di Roma vi erano già moltissime città costrutte con pietre e con mattoni e ben fortificate.

  A139000661 

 Non si dimandava più altro in Roma, non si parlava più d'altro tra i Romani che di lauti pranzi, di giuochi o di spettacoli, le quali cose accelerarono grandemente la rovina del romano impero.

  A139000686 

 Il Pontefice espose all'imperatore le intenzioni di Teodorico, il quale considerato il pericolo dei cattolici d'occidente, promise di lasciare in pace gli ariani d'oriente, ed accomiatò il Pontefice facendogli ricchi doni per le chiese di Roma.

  A139000692 

 Come si fece vedere in Italia molte città gli aprirono le porte, e venne difilato a Roma in cui entrò pacificamente senza il minimo contrasto.

  A139000693 

 Il novello principe corse tosto a cingere d'assedio la città di Roma, donde fu costretto ad allontanarsi dalle genti di Belisario.

  A139000701 

 Alla nuova delle gloriose vittorie di Totila l'imperatore Giustiniano spedì nuovamente Belisario in Italia, ma con sì pochi soldati e danari, che non potè impedire al re Goto d'impadronirsi di quasi tutta l'Italia e della città stessa di Roma, la quale fu più volte presa dai barbari e ripresa dai Greci.

  A139000712 

 Senza combattere egli s'impadronì di tutta l'Italia sino alle porte di Roma e di Ravenna.

  A139000744 

 Egli lo aveva alcune volte felicemente difeso dai barbari, egli procurava che a Roma affluissero le elemosine della cristianità, e le spendeva in opere pubbliche ed in soccorso dei poveri.

  A139000744 

 Fra queste città si novera Roma.

  A139000744 

 Laddove in Roma il Papa sovrastava per la sua dignità spirituale, e pei continui benefizi che compartiva al popolo.

  A139000745 

 Liutprando cominciò il suo regno coll'aggiungere nuove leggi al codice Longobardo, e Gregorio II cominciò il suo pontificato col provvedere alla sicurezza di Roma, rifacendo a sue spese una parte delle mura della città.

  A139000747 

 All'esecuzione di tal editto si oppose in Roma il pontefice Gregorio, scrivendo anche lettere risentite all'imperatore, ma questi rispose insistendo con più calore, {206 [206]} e minacciando di deporlo dal trono pontificale.

  A139000747 

 Inviperito vie più Leone, ordina che i pochi soldati imperiali esistenti in Italia si rechino a Roma per arrestare il Papa; ma il popolo Romano ed altre provincie italiane si armano, e pongono in fuga gli imperiali.

  A139000747 

 Sdegnato per tale opposizione l'imperatore, mandò più e più volte sicarii a Roma incaricati di uccidere Gregorio; ma il popolo, come seppe insidiata la vita di lui, si sollevò ed uccise anche alcuni dei sicarii.

  A139000748 

 Nuove forze raccoglie Esilarato, duca di Napoli, e si avvia contro Roma, ed il popolo le sconfigge, prende Esilarato col figliuolo, e li mette a morte; poi caccia di Roma il governatore imperiale.

  A139000750 

 Alle {207 [207]} paterne ammonizioni del Pontefice rimase Liutprando così commosso, che gli si gittò ai piedi invocando perdono; poi solo entrò in Roma, e sopra il sepolcro del principe degli Apostoli depose il manto reale e quanto aveva di prezioso, facendone dono a S. Pietro.

  A139000750 

 Leone accortosi omai che così andava perdendo quella parte d'Italia che era sua, offrì a Liutprando di cedergli molti castelli e terre, a patto ch'egli movesse contro Roma, per ristabilirvi il dominio imperiale.

  A139000751 

 Ad istigazione di questo si muove nuovamente Liutprando contro Roma, e contro alle terre da essa dipendenti; allora il Pontefice vedendosi quinci assalito dai Longobardi, e quindi insidiato dagl'imperiali, ricorse per soccorso a Carlo Martello, re di Francia.

  A139000760 

 Ciononostante i Papi non possedevano ancora su Roma un dominio temporale.

  A139000760 

 Ciò fatto, niun imperatore ebbe di poi residenza in Roma, e quando Teodosio creò due imperi, quello d'occidente e quello d'oriente, Milano, e non più Roma, fu la capitale dell'impero Occidentale.

  A139000760 

 Cosicchè da Costantino in poi gl'imperatori, i re, i principi non vennero più a Roma se non come viaggiatori, e Roma divenne la sede del Sommo Pontefice, la stanza del principe dei cattolici.

  A139000760 

 Quindi per uno di quei consigli, che non si spiegano secondo il mondo, trasporta il suo trono ai confini dell'Europa nella città di Bisanzio, rinunziando alla splendida Roma per la povera Bisanzio, che volle denominata Costantinopoli.

  A139000761 

 Infatti Leone lsaurico, come abbiam detto, imperatore d'oriente avendo dichiarato guerra alle sacre immagini pretendeva che il papa Gregorio II le spezzasse in Roma, sperdesse le reliquie dei Martiri e così negasse l'intercessione dei Santi presso Dio.

  A139000761 

 Roma allora si diede al Papa come molte altre città già si erano date ai pontefici, perchè sotto il loro governo trovavano pace, giustizia e soccorsi dove che i principi laici riponevano il diritto nella spada.

  A139000762 

 Così Roma fu evacuata del trono imperiale per dar luogo al trono pontificale: così Roma divenne indipendente dall'impero e propria dei Pontefici, senza che questi la conquistassero coi raggiri o colle armi.

  A139000773 

 Ruppe di nuovo la tregua giurata da' suoi predecessori, andò ad impadronirsi di Ravenna, e assalì la stessa città di Roma.

  A139000774 

 Egli intanto, nudi i piedi, portando un gran crocifisso sopra le spalle percorre in processione le vie di Roma seguito dal clero e dal popolo asperso di cenere, rompendo in lagrime e facendo portare innanzi appesa ad una croce la carta della tregua infranta dal re.

  A139000774 

 Il Re de' Longobardi violando la data parola non mancò d'assalire Roma un'altra volta e dopo di averle cagionato gravi mali la sottopose ad un grave tributo.

  A139000791 

 Chiamato egli in Italia da Leone III sommo Pontefice per sistemare alcuni affari che riguardavano al bene della Chiesa ed alla pace d'Italia, egli si arrese prontamente all'invito, e ridotta tutta l'Italia in pace andò a Roma.

  A139000812 

 Invitati dal duca di Benevento a ritornare ne' loro paesi, non gli diedero ascolto; presero le armi e recarono il saccheggio e la strage fin sotto Roma, senzachè cosa alcuna sacra o profana potesse fuggire alle loro rapine.

  A139000813 

 Il novello quartiere così fortificato servì di potente difesa contro ai barbari e fu unito all'antica Roma sotto al nome di città Leonina, vale a dire borgo di Leone dal pontefice Leone IV che ne fu il fondatore.

  A139000814 

 L'imperatore che temeva la conseguenza della scomunica, si portò a Roma per ricevere dal Papa l'assoluzione dimostrandosi pentito e disposto a fare la debita penitenza.

  A139000839 

 Giunto a Milano, quasi in compenso delle discordie che andava sedando, fu coronato re di Lombardia dal Papa di quel tempo detto Giovanni XII, di poi insignito a Roma della dignità imperiale, che d'allora in poi non fu più disgiunta dalla corona di Germania.

  A139000842 

 In mezzo agli avvenimenti che vi ho poco fa raccontato, o giovani cari, la città di Roma, che fu in ogni tempo il bersaglio delle vicende politiche, andò pure soggetta a gravi turbolenze.

  A139000843 

 Fra gli altri turbolenti fu Crescenzio console di Roma, e capo di quel senato, che aveva in suo potere il castello di S. Angelo.

  A139000844 

 Aveva Ottone riconfermato al Papa il temporale suo dominio sugli Stati della Chiesa, Crescenzio di ciò irritato avendo aspettato che Ottone fosse tornato in Germania, di nuovo prese a tribolare il Papa Gregorio, e nell'anno 997 lo costrinse a fuggire di Roma, e fece investire se stesso del dominio temporale.

  A139000844 

 Prese questi a perseguitare il Papa Giovanni XV così che esso dovette fuggirsene di Roma e ricoverarsi in Toscana: ma Crescenzio temendo la venuta dell'imperatore mandò a pregare il Papa che tornasse alla sua sedia, e col senato gli dimandò perdono.

  A139000844 

 Venne infatti in Italia l'imperatore Ottone III, ed {234 [234]} avendo processato Crescenzio lo condannò all'esilio, ma il Papa Gregorio V, successore di Giovanni, intercedette per lui, cosicchè rimase in Roma.

  A139000845 

 Si coperse di cilicio, andò a pie nudi da Roma fino al Santuario di S. Michele sul monte Gargano nel regno di Napoli; passò quaranta giorni dormendo sopra una stuoia e in rigoroso digiuno.

  A139000890 

 Allora Enrico montato in furore, e lasciandosi trasportare ad ogni eccesso perseguitò accanitamente la Chiesa, cercò uno scomunicato al par di lui, lo creò egli stesso Papa, e a mano armata lo condusse in Roma, e costrinse Gregorio a ritirarsi nella fortezza di Castel S. Angelo.

  A139000942 

 Questa accondiscendenza del romano Pontefice appagò Federico, il quale senza più lasciò Roma in libertà e ritornò in Germania.

  A139000976 

 Il Papa, che allora regnava a Roma, chiamato Innocenzo III, aveva egli pure invitato tutti i sovrani di Europa a prendere la croce; ma soltanto un buon numero di signori francesi ed italiani s'accinsero a quella nuova guerra santa.

  A139000996 

 Diedesi a perseguitare gli ecclesiastici spogliandoli ed esiliandoli, impose alle chiese ed ai monasteri gravissime contribuzioni, e giunse fino a sollevare i Ghibellini di Roma contro alla persona del Papa.

  A139001001 

 Innocenzo IV, che allora regnava a Roma, vedendo il regno di Napoli senza legittimo sovrano, offerì di cederne il possesso a quello tra i principi dell'Europa, che volesse riconoscersi suddito e protettore della Chiesa, come aveva fatto Roberto l'Intrepido.

  A139001013 

 Allora i Ghibellini di Roma offersero al principe tedesco un buon numero di soldati e tutti quei tesori, che il Papa nella sua fuga aveva dovuto abbandonare nelle Chiese.

  A139001013 

 Corradino si avanzò a Roma, d'onde il Papa era partito a precipizio per ricoverarsi in una città vicina.

  A139001040 

 Le belle arti, miei cari amici, cioè la pittura, la scultura e l'architettura, che dopo Costantino erano andate in decadimento, cominciarono a ristorarsi in Roma, {293 [293]} grazie ai bisogni che occorrono pel culto religioso.

  A139001047 

 Quell'inviato raccolse i più bei disegni che potè avere dai pittori da lui visitati; i quali tutti avevano sfoggiato nella perizia loro, colla speranza di venire eletti ad eseguire le pitture di S. Pietro di Roma.

  A139001048 

 Pareva che poco provasse quel semplice tondo; perciò tenendosi quasi per beffato, disse: non ho io ad aver altro disegno che questo? Cui rispose Giotto: «Egli è anche troppo, mandatelo a Roma insieme con gli altri, e vedrete che ben sarà conosciuto.».

  A139001063 

 Ma in quel momento Firenze detestava le discordie e lo spargimento del sangue; i bianchi sostenuti dai Ghibellini furono vinti; e Dante che aveva avuta gran parte in quelle discordie, mentre trovavasi in Roma per una ambasceria presso il Pontefice, venne condannato ad essere arso vivo.

  A139001076 

 Allorchè vi ho parlato dello stabilimento della sede pontificia nella città di Roma, abbiamo altresì potuto osservare come questa città da capitale dell'impero Romano sia divenuta capitale del cattolicismo.

  A139001076 

 Pure per una serie di tristi avvenimenti dovette abbandonare la sede di Roma, e trasferirsi ad Avignone, grande e bella città della Francia, situata sulle rive del fiume Rodano.

  A139001077 

 Costui favorì molto i ribelli di Roma, e specialmente la famiglia detta dei Colonna e degli Orsini, i quali erano tutto rabbia contro al Romano Pontefice.

  A139001078 

 Intanto la prigionia del Pontefice dispiaceva oltremodo a quei di Anagni, i quali prima mossi a compassione, indi a furore, impugnarono le armi, cacciarono via i sacrileghi, ed uniti a quelli che da Roma erano accorsi a liberare il loro padre e sovrano lo condussero sano e salvo nella sua sede tra le acclamazioni e gli applausi della fedele città.

  A139001079 

 Dopo questo avvenimento i Papi non ebbero più libertà in Roma, anzi i cardinali incontravano gravissime difficoltà per radunarsi ad eleggere un successore al defunto Pontefice.

  A139001079 

 In tal guisa Avignone divenne la stanza dei Papi per circa 70 anni, e Roma e l'Italia restarono prive del loro principale ornamento.

  A139001079 

 Ma fu di breve durata il contento di Roma; imperciocchè trentatrè giorni dopo il suo ritorno il Papa morì consumato dagli anni e sfinito dalle oppressioni.

  A139001079 

 Per questi motivi il Pontefice Clemente V, vedendo l'Italia insanguinata da orribili fazioni, e da inimicizie spietate ed implacabili, scorgendo essere impedita la libertà della Chiesa, se continuava a dimorare in Roma, trasportò la Romana Sede in Avignone, amando meglio accomodarsi a volontario esilio, che assistere a tante stragi e rovine.

  A139001080 

 Io non posso enumerarvi ad una ad una le tristi vicende, cui andò soggetta Roma e direi tutta l'Italia nel tempo che i Romani Pontefici dimorarono in paesi stranieri.

  A139001081 

 Le scienze, le arti ed i lavori di Roma, che avevano servito di modello a tutte le altre nazioni, cessarono quasi interamente, anzi all'ordine, alle scienze, alle arti sottentrarono il disordine, la guerra civile e lo spargimento di sangue.

  A139001082 

 I Ghibellini fatti arditi per l'assenza del Papa invitano un re di Alemagna di nome Enrico Settimo; e questo sotto al pretesto di riacquistare i diritti de' suoi antecessori viene in Italia, sottomette molte città; impone gravi tributi, si fa incoronare re in Milano; va difilato a Roma per cingersi la corona imperiale.

  A139001083 

 Ma in Roma vi erano gli Angioini, cioè i partigiani di Roberto d'Angiò, che sostenendo le parti dei Guelfi, costringono il novello imperatore a ritirarsi in Toscana nella città di Pisa, dove poco dopo sorpreso da improvvisa malattia muore.

  A139001084 

 Come tale viene a furia di popolo cacciato di Roma.

  A139001084 

 In quel momento un figliuolo di un oste, di nome Cola di Rienzo, uomo ardito ed intraprendente, col disegno di liberare la patria da quelle oppressioni, si unisce al dotto letterato Francesco Petrarca e vanno insieme dal Papa in Avignone per supplicarlo a ritornare a Roma per istabilire l'ordine e la tranquillità.

  A139001084 

 Nella stessa Roma i seguaci dei Colonna, ostinati nemici del Papa, tentano farla da padroni, altri si oppongono, e si viene a sanguinosa battaglia tra i medesimi cittadini.

  A139001084 

 Per tanti mali che l'Italia patì in quel tempo, i settant'anni passati dai Papi in Avignone, soglionsi chiamare i settant'anni di schiavitù babilonica, sia per i gravi danni che ne avvennero all'Italia, sia perchè il Romano Pontefice che è vescovo di Roma, dovendo vivere lontano dalla sua sede, ne seguivano eziandio gravi sconcerti a tutta la cristianità.

  A139001094 

 Divolgatasi la fama del suo grande ingegno, molti illustri personaggi italiani stabilirono di dargli un attestato {309 [309]} pubblico di stima offerendogli di coronarlo in Roma con un serto d'alloro.

  A139001095 

 Ma il Petrarca amò meglio di cingersi l'alloro in quella Roma in cui erano entrati in trionfo gli eroi dell'Italia antica.

  A139001102 

 Ma il pontefice Urbano V desiderava ardentemente di ristabilire in Roma la residenza dei sommi Pontefici, desiderio vivamente dimostrato da tutta la cristianità.

  A139001103 

 Benchè però la vostra sede sia per tutto ove Gesù Cristo ha degli adoratori, Roma ha con voi particolari {312 [312]} legami.

  A139001103 

 «Considerate, egli diceva al Papa, che la Chiesa di Roma è vostra sposa.

  A139001105 

 Urbano mosso da tali motivi e dai caldi inviti degli Italiani, d'altro canto temendo che sopravvenissero altri ostacoli ad arrestarlo, si affrettò ad effettuare la partenza per Roma.

  A139001106 

 Fin dal primo momento che sbarcò a terra tutti i personaggi illustri e costituiti in qualche dignità, corsero a fargli omaggio, e i deputati di Roma andarono a consegnargli la intera signoria della loro città colle chiavi della fortezza di Castel sant'Angelo, che sino allora avevano conservate.

  A139001108 

 Ma il suo successore, di nome Gregorio XI, ritornò a stabilire la sua Sede in Roma nel 1377, e da allora in poi Roma non è più stata senza Papa.

  A139001110 

 Voi intanto, o miei teneri amici, ritenete ben a memoria questo grande avvenimento, e notate che quando i disordini e le discordie costringono il Romano Pontefice ad allontanarsi da Roma, egli è per l'Italia e per la religione un presagio di gravi mali.

  A139001153 

 La Chiesa cattolica era allora travagliata da gravi discordie a segno che molti prelati e cardinali, radunati a concilio in Basilea, città della Svizzera, elessero sommo Pontefice il duca Amedeo mentre un altro papa di nome Eugenio IV regnava a Roma.

  A139001178 

 Così nell'anno 1453, duemila cento cinquanta cinque anni dalla fondazione di Roma, mille cento ventitre dacchè Costantino il Grande vi trasferi la sede dell'impero, mentre regnava un altro Costantino cadde la città di Costantinopoli: caduta terribile che trasse le più belle nazioni del mondo in tetra barbarie, sicchè coloro i quali non vollero conoscere la legittima autorità del successore di s. Pietro dovettero sottomettersi alla barbara oppressione ed alla dura schiavitù degli infedeli che la fecero da tiranni.

  A139001182 

 Intanto Maometto fortemente irritato della sconfitta ricevuta nella Lombardia e più ancora per la resistenza e perdita toccata nell'assedio di Rodi decise di volersi a qualunque costo impadronire dell'Italia, venire a Roma, cacciare il Papa, e della capitale del cattolicismo fare la sede del Maomettismo.

  A139001189 

 Ma il primogenito della famiglia de' Pazzi, chiamato Francesco, era vivamente roso da invidia perchè vedeva primeggiare la famiglia de' Medici, e piuttosto di rimanere in patria andò ad accasarsi a Roma, ove il seguì la maggior parte de' suoi parenti.

  A139001210 

 Roma, Venezia, Parigi ebbero i loro tipografi.

  A139001295 

 A tale effetto egli chiamò a Roma un celebre architetto fiorentino, detto Bramante, e lo incaricò di fare del {377 [377]} palazzo Vaticano, ove dimoravano i papi, il monumento più vasto e magnifico che fosse mai stato al mondo.

  A139001295 

 Intorno a quel tempo medesimo l'antecessore di papa Leone, che si chiamava Giulio II, nel desiderio di rendere Roma la più bella città del mondo, come essa era già la più celebre, determinò di fare un grande edifizio.

  A139001296 

 Mentre il Bramante eseguiva gli ordini del Papa, e dirigeva i lavori del Vaticano, si accorse che la sua avanzata età non gli avrebbe dato campo a terminare l'opera che aveva intrapreso; laonde supplicò il Papa di chiamare il Buonaroti a Roma.

  A139001297 

 Giulio II non ebbe pace, finchè non l'indusse a recarsi a Roma {378 [378]} per dedicare il suo ingegno all'abbellimento del Vaticano, che il Bramante andava facendo.

  A139001298 

 Egli continuò i suoi lavori a Roma per quasi tutto il pontificato di Leone X; ma insorti alcuni dispareri tra lui e Buonaroti, egli partì da Roma, e passò in Francia, ove sapeva che il re lo teneva in gran conto.

  A139001302 

 Dicevano che i più belli capi - lavori di Michelangelo erano di gran lunga inferiori alle statue spezzate e monche, le quali si andavano scoprendo fra le rovine dell'antica Roma.

  A139001307 

 Ma fra gli uomini celebri, di cui Leone X si compiaceva di circondarsi, si dee annoverare Raffaele Sanzio, nativo di Urbino, città non molto distante da Roma.

  A139001307 

 Questo quadro riputato come il primo del mondo era stato dai Francesi nel 1797 trasportato in Francia, ma dopo il 1814 fu restituito a Roma.

  A139001324 

 Fino allora Carlo V aveva rispettato la religione, ma il Papa, che chiamavasi Clemente VII, essendosi rifiutato di concedere cose che egli riputava contro coscienza, Carlo ne fu sdegnato e per far vendetta ordinò al Contestabile di Borbone, il quale comandava gli eserciti spagnuoli in Lombardia, di marciare contro di Roma, impadronirsi della città e della persona del pontefice.

  A139001325 

 Il duca di Borbone con una turba di soldati mercenarii, tra cui tredicimila Tedeschi luterani, le cui brame nulla poteva saziare, si pose in marcia alla volta di Roma.

  A139001327 

 In quel momento, miei cari, nacque in Roma un tale scompiglio che non si può descrivere.

  A139001328 

 Per tre mesi la misera Roma è data in preda alla rabbia di quella sfrenata soldatesca.

  A139001329 

 Pigliando abiti da lutto egli finse profondo dolore pei mali che il Papa aveva patito, e si condusse in persona a Roma.

  A139001342 

 Carlo V dopo essersi rappacificato col Papa mandò quel medesimo esercito, che aveva saccheggiato Roma, a cingere d'assedio Firenze, e così costringere quella città a ricevere quel sovrano, che poco prima aveva cacciato, chiudendogli in faccia le porte.

  A139001366 

 Gregorio si accorse di tale inconveniente, e nel desiderio di ripararlo radunò in Roma i più rinomati astronomi di quel tempo, cioè quegli uomini che in maniera particolare si erano dedicati a studiare il corso del sole e delle stelle, e i varii loro movimenti, e d'accordo con essi stabilì che ogni quattro secoli ci fosse un giorno bisestile di meno, il quale periodo di tempo giunge appunto a formare un giorno pell'accumulazione degli undici minuti di ciascun anno.

  A139001409 

 A tal fine egli si {418 [418]} recò a Roma ove fu solennemente ricevuto dal Sommo Pontefice; tutto si apparecchiava per quella gran cerimonia, se non che ben diverse erano le disposizioni del cielo.

  A139001409 

 Il suo corpo nobilmente vestito, e con la chioma cinta d'alloro, fu portato con solenne pompa per le vie di Roma al sepolcro.

  A139001418 

 Desideroso che il suo sistema fosse approvato dalla Chiesa, Galileo andò a Roma, e vi riscosse grandi applausi per le nuove sue scoperte.

  A139001419 

 Io sono stato costretto a {422 [422]} «ritrattare la mia opinione, e in punizione mi furono «proibiti i miei dialoghi, e venni congedato dopo sei «mesi di dimora in Roma.

  A139001478 

 Allora l'Alberoni comprese che si era dato al maneggio di affari non adatti alla sua vocazione; perciò tutto confuso si ritirò in Roma, dove nell'afflizione finì i suoi giorni nel 1752, insegnando come le umane grandezze siano il bersaglio degli uomini, e come in un momento rendano infelice chi il giorno prima si trovava al colmo della prosperità.

  A139001489 

 Egli era figlio di un povero mercante di Roma, il quale per mancanza di mezzi non poteva mandare a scuola il figliuoletto; ma un certo avvocato di nome Gravina sentendolo un giorno a recitare alcune rime all'improvviso, lo prese con sè e lo ammaestrò nelle lettere greche, latine e italiane.

  A139001536 

 Roma e la Romagna formavano lo stato della Chiesa.

  A139001542 

 Il Papa Pio VI sospettava della loro mala fede; tuttavia non volendo risparmiar cosa alcuna che potesse contribuire a rimuovere almeno da una parte de' suoi sudditi quei flagelli, e salvare la città di Roma dall'invasione francese, pagò la somma richiesta; e poichè non trovava modo di radunar tanto denaro, fu costretto a vendere molte cose sacre.

  A139001542 

 Ma quando i Francesi comandati dal generale Berthier ebbero tra le ingorde mani il chiesto denaro, entrarono in Roma, pubblicarono che il Papa era decaduto dal suo potere temporale, allontanarono le guardie romane e in luogo di quelle vi misero soldati francesi.

  A139001542 

 Quindi il Piemonte perduto il suo re, fu ridotto a repubblica detta subalpina; Milano fu la capitale della repubblica denominata cisalpina, e così l'esercito francese avanzandosi era giunto presso Roma.

  A139001545 

 Sebbene nulla temesse per sè, tuttavia i gravi mali, che vedeva sovrastare alla religione, la sua età avanzata, molti incomodi corporali facevanosì che il cadente Pontefice mostrava vivo desiderio e chiedeva quasi per grazia di potersene morire a Roma.

  A139001546 

 Di notte oscura, per cattivo tempo, il Papa venne da Roma condotto in un convento di Certosini a Firenze.

  A139001555 

 E fu proprio un tratto della provvidenza divina che gli Austriaci venissero a scacciare i repubblicani da Roma, e trasportassero il teatro della guerra in Piemonte; onde i cardinali poterono radunarsi a Venezia ed eleggere papa un cardinale di nome Chiaramonti, che prese il nome di Pio VII..

  A139001556 

 Compiuta tale elezione il Papa si portò a Roma, e venne solennemente ristabilito sul trono pontificio.

  A139001556 

 In simile guisa quando Napoleone chiese al Papa di recarsi a Parigi per andarlo a coronare imperatore era tranquillo possessore di Roma.

  A139001557 

 Pertanto Pio VII si parte da Roma, attraversa una gran parte della Francia, e fra universali acclamazioni entra in Parigi, e mette la corona imperiale sul capo di Napoleone nel 2 dicembre 1804.

  A139001559 

 Così nel 1809 mentendo alle fatte promesse e dando un segno di nera ingratitudine verso il Papa dichiarava lo Stato Romano annesso alla Francia, e Roma la seconda città dell'impero.

  A139001559 

 Perciò Napoleone cominciò coll'imporre alla Santa Sede un tributo di parecchi milioni, per pagare i quali il Papa fu costretto a vendere molti oggetti destinati al divin culto; poscia comandò ad un {464 [464]} suo generale d'impadronirsi degli Stati Romani, e della medesima città di Roma.

  A139001560 

 Perciocchè se si può appellare ladroneccio lo spogliare un sovrano del suo Stato, che diremo di Napoleone monarca cattolico, che osò detronizzare, e mandare in carcere il sommo Pontefice capo della cattolica religione, dal quale aveva ricevuto tanti servigi, ed a cui era debitore della sua consacrazione imperiale, tanto più che Roma in confronto de' molti regni da lui conquistati era poca cosa? Ma l'ambizione conduceva Napoleone a tali eccessi, e questa medesima ambizione servì molto ad alienargli i buoni, sicchè fin d'allora si potè prevedere che la sua potenza non sarebbe durevole.

  A139001562 

 Nel 1811 creò re di Roma un proprio suo figliuolino, nato da Maria Luigia, figlia dell'imperatore d'Austria.

  A139001574 

 Con questo mezzo potè compiere un suo desiderio di recarsi a Roma per disegnare i capo-lavori degli antichi artisti.

  A139001577 

 A questi mali si aggiunsero i disordini per cui il Papa fu allontanato da Roma; di che il Canova disgustato, si ritirò in sua patria ed ivi dimorò finchè l'imperatore d'Austria lo chiamò alla sua corte per fargli eseguire alcuni lavori, promettendogli pensione e buoni stipendi; a patto però che mettesse studio a Vienna.

  A139001577 

 E ciò fu sempre verificato dalla storia, che quando i disordini mettono scompiglio in Roma, che si può a buon diritto chiamare madre delle arti, colla miseria vi succede il decadimento delle scienze e delle arti.

  A139001577 

 Nell'anno 1798 essendo Roma invasa dalle soldatesche della repubblica francese, non v'era più chi volesse spendere danaro in quadri, statue e architettura: quindi le arti languivano e la miseria era generale.

  A139001578 

 Acquietate alquanto le cose di Roma, Canova vi si ricondusse e venne accolto onorevolmente dal Papa che lo creò cavaliere ed ispettore delle belle arti.

  A139001579 

 - Come vanno le cose a Roma?.

  A139001580 

 - Maestà, Roma languisce, gli antichi monumenti rovinano, il commercio è interrotto.

  A139001581 

 - Visiterò Roma; amo il bene dell'umanità, e quello voglio.

  A139001584 

 Conversando poi famigliarmente col gran capitano lo {472 [472]} ritrasse in creta per iscolpirlo in marmo, e appena ebbe compiuto il suo lavoro si mise in viaggio alla volta di Roma, vivo oggetto de' suoi desideri e sua dimora prediletta.

  A139001586 

 Mentre stava compiendo il suo lavoro, il valente scultore conversando con Napoleone spesso colle lagrime agli occhi, diceva: - Maestà, io vi raccomando le accademie di Roma, di Venezia e di Firenze.

  A139001590 

 Caduto Napoleone, il Sommo Pontefice Pio VII ritornato a Roma incaricò il Canova di andare a Parigi a riconoscere i monumenti d'arte che i Francesi avevano trasportati da Roma e dagli Stati papali.

  A139001590 

 Quei monumenti con indicibile gioia del popolo italiano vengono restituiti a Roma.

  A139001591 

 Non potendo il Canova rifiutare il dono del sovrano ne usa così nobilmente, che meglio non possono fare i principi, distribuendo quel danaro alle accademie, ai giovani più studiosi, agli artisti poveri di Roma.

  A139001592 

 Le sue sculture furono tutte riguardate quali altrettanti capo-lavori; tra i quali una effigie colossale di Pio VI che forma tuttodì uno speciale ornamento del tempio di S. Pietro in Roma.

  A139001607 

 La Provvidenza preservò per allora la città di Roma dai disastri della guerra.

  A139001618 

 Il piano era di fare una repubblica sola di tutta l'Italia, e perciò allontanare il Papa da Roma e detronizzare tutti i re d'Italia.

  A139001632 

 E noi abbiamo argomenti per credere che nella maggior parte quegli atti di ossequio e di rispetto fossero sinceri; ma un numero considerevole, per lo più forestieri, erano accorsi a Roma per eccitare lo spirito di rivolta e {489 [489]} approfittare di quei medesimi favori, che il Papa concedeva per valersene a danno di lui.

  A139001632 

 Gl'Inglesi, che sono protestanti, i Turchi, che sono avversi al nome cristiano, andavano a gara a far regali e dare segni di stima e di venerazione verso il Pontefice di Roma.

  A139001632 

 Mentre le sciagure si andavano moltiplicando sopra i Piemontesi, gravissimi disastri avvenivano in Roma.

  A139001633 

 Molti uomini che già avevano messe sossopra le cose d'Italia negli anni precedenti, quasi quei medesimi che avevano messo a soqquadro le cose politiche nei varii regni della penisola, si recano a Roma, per indurre il Papa a dichiarare la guerra agli Austriaci.

  A139001634 

 Allora si cominciò a gridare più che mai che il Papa dovesse dichiarare la guerra agli Austriaci; gli schiamazzi giunsero a tal segno, che minacciavasi di stabilire in Roma un governo provvisorio, qualora il Papa se ne fosse rifiutato.

  A139001634 

 Nulla valse il loro coraggio e dovettero ritornar a Roma dopo di aver toccate varie sconfitte.

  A139001637 

 In tutti i paesi, che egli ebbe a percorrere, fece conoscere la grande sua abilità nel maneggio dei grandi affari, specialmente presso la nazione francese, che lo rivestì della dignità di ambasciatore dei Francesi presso alla corte di Roma; e sostenne con gloria l'incarico affidatogli da quella nazione.

  A139001644 

 Da quel momento il novello ministro si pose con coraggio a riordinare le cose di Roma; e mentre si adoperava pel riordinamento civile dello Stato Romano, trattava in Napoli, in Firenze ed in Torino le basi di una confederazione degli Stati Italiani.

  A139001661 

 Questo, miei teneri amici, è il ritratto delle cose di Roma.

  A139001663 

 Comunque fosse, venne arrestato prima dell'esecuzione del nero progetto, e incatenato fu condotto a Roma, condannato alla galera a vita.

  A139001669 

 La fuga del Papa da Roma è fissata.

  A139001671 

 Di qui a poco vi racconterò le vicende del sovrano Pontefice durante la sua assenza dalla santa Sede; ora facciamo ritorno alle cose di Roma.

  A139001672 

 I buoni rimasero addolorati, perchè sebbene sperassero che il Papa sarebbe poi ritornato a Roma, tuttavia temevano le conseguenze di quella precipitosa partenza.

  A139001672 

 Quelli che erano indifferenti rimasero stupidi perchè non s'immaginavano un fatto di tal genere; e fuvvi chi disse fin d'allora, che l'aver costretto il Papa a fuggire da Roma era un costringere le potenze straniere a venirlo a restituire sul suo trono.

  A139001672 

 Solamente i ribelli fecero feste di allegrezza: sulle prime essi invitarono il papa a ritornare a Roma, al quale invito certamente Pio IX non potè risolversi di accondiscendere, perciocchè avrebbe esposto la sua persona e la sua autorità ai pericoli di prima.

  A139001674 

 Rimarrò qui in Roma senza lasciarmi spaventare.

  A139001674 

 Se essi lasciarono Roma e seguirono il Santo Padre, lo fecero per amore e per ubbidienza; così se io qui rimasi, fu per ubbidienza e per amore al Santo Padre, il quale desiderò che io non abbandonassi questo stabilimento che dà ricovero a tanti giovani sventurati.

  A139001677 

 E quasi per formare una stabile unione e fratellanza, Mazzini dalla Toscana si portò a Roma.

  A139001677 

 I rivoluzionari della Toscana, stimolati da Mazzini, capo degli sconvolgimenti di questi tempi, proclamarono eziandio la repubblica e si unirono ai Romani per far Roma capitale della Gran Repubblica Italiana.

  A139001682 

 Roma era tutta in disordine.

  A139001684 

 La Spagna crede «che le potenze cattoliche non potrebbero «abbandonare la libertà del Papa all'arbitrio della città di «Roma, e permettere che, mentre tutte le nazioni si «fanno premura di dare al Pontefice prove del loro «profondo rispetto, una sola città d'Italia ardisca «oltraggiare la sua dignità, e porlo in uno stato di «dipendenza di cui ella potrebbe abusare un giorno «come potere religioso.

  A139001686 

 Intanto cosa ben degna d'essere osservata si è, che i due soli Re cattolici i quali non poterono prestarsi per ricondurre il Papa a Roma, fossero ambidue in breve costretti a lasciare il proprio trono ed andarsene in esilio.

  A139001687 

 Quei soldati avevano la fronte serena come il cielo, il cuore quieto; erano contenti e alteri, perchè andavano a combattere per la più giusta e più santa fra tutte le cause; andavano a Roma per atterrare la tirannia; e senza por mente al pericolo pensavano alla verace gloria.

  A139001688 

 Solamente i Francesi camminarono verso Roma che era il centro dove erano radunati i nemici.

  A139001689 

 Sicchè gli alleati andando a Roma si può dire che andavano a distruggere e combattere un nido di colpevoli fuorusciti che si erano radunati nella capitale della cristianità.

  A139001689 

 Venne ad unirsi a loro Garibaldi, nativo di Nizza marittima, famoso {505 [505]} capitano di ventura, alla testa di mille e cinquecento uomini scelti, i quali furono accolti con entusiasmo da quelli che avevano in mano il governo di Roma.

  A139001690 

 Tuttavia io debbo confessarvi che i francesi, volendo per quanto era possibile risparmiare lo spargimento del sangue, malgrado il loro coraggio e il loro valore dovettero combattere circa tre mesi sotto alle mura di Roma prima di poter entrare in città.

  A139001692 

 Immensa folla circonda lo stato maggiore; ognuno accorre intorno al cavallo su cui sta il comandante in capo di nome Oudinot, per vedere più da vicino il vincitore delle bande rivoluzionarie, il liberatore di Roma.

  A139001694 

 Allora Oudinot per dare un segno di venerazione al Santo Padre e far conoscere al mondo tutto che egli intendeva di sostenere la causa del capo della cristianità, mandò immediatamente le chiavi di Roma a Pio IX; poscia si occupò per ristabilire l'ordine e la tranquillità negli Stati Pontifici.

  A139001694 

 In quelle incertezze un certo Mareschi, mal vestito, piccolo di statura e di aspetto ordinario, coperta la fronte da un berretto di seta nera, e sopra a questo un cappello a tese larghe si presenta alla porta del Governatore {507 [507]} di Roma di nome Rostolan.

  A139001694 

 Ma incontrava grave difficoltà, perchè quasi tutte le persone capaci di coadiuvarlo eransi allontanate da Roma.

  A139001718 

 Da tutte le parti s'indirizzavano congratulazioni al generale Oudinot perchè aveva liberata Roma.

  A139001722 

 Quando il generale francese mandò le chiavi della città a Pio IX, gli partecipò eziandio la liberazione di Roma e degli Stati Romani, significandogli che poteva liberamente ritornare sul trono.

  A139001724 

 Ah! parlatemi de' miei figli di Roma e di Francia! Quanto debbono aver sofferto! quanto pregai per loro!» ed ascoltava con paterna premura il racconto dei patimenti dell'esercito francese e le circostanze minute de' suoi lavori molto prolungati per risparmiare alla santa città disastri irreparabili.

  A139001724 

 Pio IX sarebbe immediatamente ritornato a Roma, ma fu giudicata cosa prudente il ritardare finchè le cose fossero {510 [510]} alquanto consolidate, ed egli avesse anche avuto tempo di provvedere ai bisogni dello stato.

  A139001724 

 Quando giunse a Pio IX la notizia che Roma era stata liberata, ne fu commosso fino alle lagrime.

  A139001725 

 Da ogni parte affollavansi le popolazioni sulla via che doveva prendere l'augusto Pontefice; uomini e donne, vecchi e fanciulli, da ogni parte venivano colla gioia sul volto e le benedizioni sulle labbra a contemplare il sembiante di un sovrano che seco riportava la fortuna di Roma.

  A139001725 

 Il Sommo Pontefice volle passare a Napoli, e di là prese il cammino per Roma.

  A139001725 

 Sparsa la notizia che Pio IX era per far ritorno a Roma, tutte le città de' suoi Stati si preparavano ad una gran festa; moltissimi illustri personaggi dai vari paesi della cristianità si recarono a Roma che divenne ingombra di carrozze e di forestieri, tutti là accorsi per assistere e cooperare alla grande solennità.

  A139001727 

 Il dì seguente il Papa continuò il suo cammino verso Roma.

  A139001730 

 Finalmente giunto sulla piazza del Vaticano i soldati della Francia, i liberatori di Roma, schierati come in ordine di battaglia, s'inginocchiano e presentano le armi e chiedono dal Papa la benedizione.

  A139001731 

 La religione cattolica personificata in Pio IX tornava in Roma, e tornava potente offerendo la misericordia all'ingratitudine, ed il perdono ai pentiti.

  A139001731 

 Poche ore dopo Roma apparve un immenso fuoco.

  A139001732 

 Così dal ritorno di Pio IX a Roma fino a' nostri dì non ci fu più alcun fatto politico che abbia dato qualche importanza alle cose d'Italia.

  A139001732 

 I Francesi gloriosi d'aver ricondotto sul suo trono il capo della cristianità ritornarono in gran parte al loro paese, lasciando una guernigione in Roma sufficiente per opporsi ai disordini che per avventura i malevoli venissero a suscitare.

  A139001763 

 Napoleone I facendo condurre il Papa lontano da Roma ed appropriandosi i suoi domimi si scavò la fossa sotto ai piedi e vi rovinò dentro; al contrario Napoleone III, {522 [522]} allora solamente presidente della Repubblica francese, essendosi adoperato di ricondurre il Papa a Roma, fu dal cielo benedetto.

  A139001795 

 Oggi è monte dell'Aglio, o Rocca del Papa, in Campagna di Roma.

  A139001796 

 Allia, fiume che ha sbocco nel Tevere, poco lungi da Roma, oggidì riviera di S. Giovanni della Torre.

  A139001800 

 Anagni o Anagnia, antica città dell'Italia nella Campagna di Roma.

  A139001803 

 Teverone, torrente ne' Sabini, che si versa nel Tevere vicino a Roma.

  A139001805 

 Terracina, città nella Campagna di Roma.

  A139001814 

 Ardea, città considerevole del Lazio, situala a venti miglia da Roma verso il mezzodì.

  A139001816 

 Ariccia, piccola città della Campagna di Roma.

  A139001831 

 Aventino, uno de' sette colli sopra cui è fabbricata Roma, og.

  A139001848 

 Boii, popolo della Gallia, che nel quarto secolo di Roma, passate le Alpi, si fissò nell'Umbria e nell'Etruria.

  A139001882 

 Celio, uno de' sette Colli di Roma, og.

  A139001950 

 Fidena, città del territorio Sabino sul Tevere, vicino allo sbocco dell'Aniene, a cinque miglia da Roma.

  A139001956 

 Fregelli, antica città del Lazio, oggi Ponte Corvo, nella Campagna di Roma.

  A139001960 

 Gabio, città del Lazio, all'oriente di Roma, sussistente prima di Romolo, sulla slrada di ponente, og.

  A139002001 

 Laurento, oggi S. Lorenzo, nella Campagna di Roma.

  A139002002 

 Dicevasi Lazio antico dalla Toscana e dal Tevere fino a Terracina; e questo oggidì è la Campagna di Roma.

  A139002070 

 Giace all'imboccatura del Tevere, distante dieci miglia da Roma.

  A139002074 

 Palatino, uno dei sette colli sopra cui è fabbricata Roma.

  A139002077 

 Preneste, antica città d'Italia, nella Campagna di Roma.

  A139002102 

 Palestrina, città del Lazio, verso l'Oriente di Roma.

  A139002116 

 Dopo la dissoluzione dell'impero occidentale, Roma divenne capitale del callolicismo, mondo morale.

  A139002116 

 Roma, città capitale dell'impero Romano, fino a che questo rimase intero.

  A139002174 

 Tevere, fiume notissimo dell'Italia, sul quale risiede Roma, e che anticamente divideva l'Etruria dagli Umbri, dai Sabini e dal Lazio.

  A139002175 

 Aniene, torrente che si versa nel Tevere vicino a Roma.

  A139002177 

 Tibur, ora Tivoli, città celebre lontana 15 miglia da Roma sull'Aniene.

  A139002194 

 Tuscolo, città del Lazio, nelle vicinanze di Roma, ora è detta Frascati.

  A139002212 

 Volsci, popolo del Lazio, che occupava un tratto di territorio lungo il mare Tirreno, che corrisponde ad una porzione dell'odierna Campagna di Roma.


don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html
  A140000025 

 Allora che, miei cari giovani, leggeste la Storia Sacra, avrete senza dubbio notato come i prodi Maccabei centosessanta anni circa prima della venuta del Salvatore mandarono ambasciadori a Roma per fare alleanza coi Romani già divenuti padroni di tutta l'Italia

  A140000032 

 Sulle medesime vette degli Appennini d' Etruria, ma un po' più a mezzodì, trae la sorgente il gran fiume Tevere, il quale passa nel mezzo di Roma e va a scaricare le sue acque nel mare di Toscana vicino al porto d'Ostia.

  A140000061 

 Cacciatolo dal regno {21 [21]} diedero principio alla fondazione di Roma in quel medesimo luogo ove erano stati salvati.

  A140000061 

 Devo qui farvi notare che la stirpe, la nascita di questi due fratelli e la fondazione di Roma sono mischiate di molte favole; ond'io esporrò quanto sembrami più degno di essere creduto nelle storie antiche.

  A140000061 

 Dicesi adunque che 400 anni prima della fondazione di Roma un principe di nome Enea, dopo la distruzione di una città dell'Asia Minore detta Troia, approdasse alla foce del Tevere e prendesse terra nel vicino paese del Lazio.

  A140000063 

 Così quella che doveva divenire la regina delle città fondavasi da un' orda di avventurieri, e Romolo fratricida le dava il suo nome, chiamandola Roma e, facendola ricettacolo di ogni sorta di masnadieri, si costituì loro Re.

  A140000064 

 Roma fu fondata alle falde di un colle detto Palatino, e coll'andare del tempo ampliata venne a rinchiudere nella sua cerchia fino a sette colli.

  A140000065 

 Finse egli di voler celebrare in Roma una grande festa e la fece annunziare a suon di tromba, invitando i popoli vicini ad intervenirvi.

  A140000065 

 Questi altamente sdegnato per l'oltraggio fatto a' suoi sudditi si pose alla testa di un formidabile esercito e mosse contro ai Romani, i quali in breve furono costretti a rinchiudersi dentro le mura di Roma.

  A140000066 

 Allora fu conchiusa la pace a queste condizioni: I Sabini lasciando la loro città detta Curi o Quiri verranno a porre le loro stanze in Roma; Tazio regnerà congiuntamente a Romolo sui due popoli uniti.

  A140000084 

 Era nel quarantesimo anno dell' età quando si presentarono due messaggieri ad offrirgli la dignità reale a nome del popolo e del senato di Roma.

  A140000084 

 Fu grandissima la gioia in Roma, allora che si seppe che Numa era re dei Romani

  A140000086 

 A questo fine trasportò in Roma il culto di parecchie divinità venerate in altri paesi d'Italia.

  A140000092 

 Erano in Roma tre giovani fratelli, robusti e guerrieri detti i tre Orazi.

  A140000092 

 La provvidenza che destinava Roma ad essere dominatrice di tutta l'Italia, dispose che al pacifico Numa succedessero l'un dopo l'altro due re coraggiosi e guerrieri, i quali dilatassero i confini della potenza romana sopra gli altri popoli italiani.

  A140000094 

 Gli Albani vennero condotti a Roma, dove per grazia loro si permise la costruzione di case sopra un colle detto monte Celio; e così la nazione degli Albani divenne romana.

  A140000095 

 Lo stesso Tullo dopo avere intimata la guerra ai Fidenati, la mosse eziandio contro ai Veienti, popoli guerrieri abitanti non lungi da Roma, i quali dopo sanguinose battaglie dovettero anche arrendersi alla crescente potenza dei Romani.

  A140000096 

 Anco Marzio nipote di Numa, quarto re di Roma, diede principio al suo regno col ristabilire le sacre cerimonie ed il culto degli Dei, trascurato dal suo antecessore.

  A140000097 

 Malgrado l'amor che aveva per la pace fu costretto a prendere le armi contro ai Latini, i quali dimoravano a poca distanza {31 [31]} da Roma.

  A140000098 

 Ma seppe usare generosità verso i vinti, avendo ad essi soltanto imposto di venire ad abitare in Roma, dove permise loro di costruirsi case sopra un colle detto monte Aventino.

  A140000099 

 Egli non si contentò di aumentare colle sue conquiste il numero dei sudditi e di fortificare la città, ma fece altresì scavare alla foce del Tevere, cioè nel luogo in cui quel fiume si scarica nel Mediterraneo, un porto profondo per accogliervi le navi, che portassero in Roma le provvigioni necessarie alla sussistenza.

  A140000101 

 Un cittadino di Corinto per nome Demarato era venuto a stabilirsi in Tarquinia, città dell'Etruria, donde Lucumone suo figliuolo recossi a Roma, cangiando il nome in quello di Tarquinio.

  A140000113 

 A quel tempo viveva in Roma un giovanetto chiamato Giunio, di cui Tarquinio aveva fatto morire il padre e il fratello spogliandoli de' loro beni.

  A140000114 

 La fortezza del Campidoglio era fabbricata sulla sommità del colle, che trovandosi nel centro di Roma poteva servire a difesa della città.

  A140000116 

 Prese quindi le armi, si diede a correre per Roma gridando: «Chi ama la patria a me si unisca per iscacciare Tarquinio e gl'infami suoi figli, autori di tanti mali.» La sollevazione fu generale, e Tarquinio, il quale allora trovavasi all'assedio di Ardea, città del Lazio, si avviò tosto verso di Roma, che gli chiuse le porte in faccia.

  A140000118 

 Sette re governarono Roma nello spazio di 240 anni; l'ultimo fu Tarquinio detto il Superbo per distinguerlo dall'altro Tarquinio soprannominato Prisco ovvero il Vecchio.

  A140000122 

 I Tarquinii avendo invano provato la via delle negoziazioni per risalire sul trono, tentarono una nuova rivoluzione in Roma.

  A140000124 

 Porsenna pertanto con un esercito numeroso e munito di ogni sorta di macchine da guerra andò ad assediare la città di Roma, persuaso di poterne costringere i cittadini ad assoggettarsi alle sue armi.

  A140000124 

 Tarquinio respinto dai Romani eccitò l'Italia tutta contro di Roma.

  A140000126 

 Stupì Porsenna a tanto coraggio; e risolvette di soggiogare i Romani colla fame, vale a dire facendo sì che niuna sorta di commestibile potesse entrare in Roma.

  A140000127 

 Porsenna stupefatto a tale eroismo rimandò Muzio libero a Roma, il quale in memoria di quella coraggiosa azione ricevette il soprannome di Scevola, cioè monco.

  A140000132 

 Roma divenuta repubblica, lungi dal provare la felicità di un buon governo, si accorse che in luogo di un padrone doveva sopportarne molti, i quali la facevano da tiranni.

  A140000133 

 I Latini, che erano già stati vinti da Anco Marzio, approfittando delle intestine discordie dei Romani, non vollero più riconoscere l'autorità di Roma, e contro quella impugnarono le armi.

  A140000136 

 Qui devo farvi notare come, uscito appena Larzio di carica, le oppressioni ricominciarono così violente, che alzatosi un grido d'indignazione la maggior parte della plebe uscì di Roma e si ritirò sopra un vicino monte.

  A140000137 

 Intanto i nemici di Roma si apparecchiavano ad assalirla profittando delle discordie dei cittadini.

  A140000140 

 In questa maniera Roma mitigando la sua ferocia raccoglieva dagli Etruschi e da altre nazioni vicine il mezzo di promuovere le scienze e le arti in modo, che gli uni potessero attendere al commercio ed alla coltura dei campi, gli altri pensare all'amministrazione dello Stato e alla difesa della patria.

  A140000141 

 Dove noi vediamo ora la campagna di Roma, era anticamente il paese dei Volsci, popoli che furono molto tempo formidabili ai Romani, e fecero loro toccare molte sconfitte.

  A140000142 

 Bandito da Roma mi offro a te; e se la tua repubblica non vuole servirsi di me, io ti abbandono la mia vita.

  A140000142 

 Condottolo poscia nel palazzo, concertarono insieme per allestire un esercito, e marciare tosto contro Roma.

  A140000142 

 Il dolore che provò per l'ingratitudine de' suoi concittadini, il rincrescimento di dover vivere lontano dalla madre, dalla moglie e da' suoi figliuoli lo posero talmente fuori di se, che andò ad unirsi coi Volsci a danno di Roma.

  A140000142 

 Tuttavia dopo molti servigi renduti ai Romani cadde loro in sospetto, quasi che ambisse di essere fatto re; fu perciò costretto ad uscire di Roma per andarsene in esilio.

  A140000143 

 Alla nuova che Coriolano veniva alla volta di Roma con forte esercito di Volsci, il terrore invase l'animo di tutti i cittadini; ne eravi generale tanto abile che potesse stare a fronte di Coriolano.

  A140000143 

 Forse il destino mi serbò ad una sì lunga vecchiaia per vedermi un figlio prima esiliato, poi nemico? Come ti regge l' animo di mettere a sangue e fuoco quel terreno stesso, in cui foste allevato e nutrito? Me infelice! Se io non ti avessi generato, Roma non sarebbe saccheggiata: se io non fossi madre, tua moglie e i tuoi figliuoli non paventerebbero le catene.» A così fatte parole Coriolano profondamente commosso colle lagrime agli occhi corre, abbraccia la madre, la moglie ed i figliuoli, dicendo: «Andate; voi salvate Roma, ma perdete il figlio, prevedo la mia sorte, ciò non ostante appago i vostri desideri e non sia mai che una madre abbia pianto invano ai piedi di un suo figliuolo.» Al ritorno di Veturia, Roma si colmò di gioia e fu fatta grande festa.

  A140000147 

 In una occasione in cui i Veienti marciavano minacciosi sopra Roma, una famiglia detta Fabia composta di trecento uomini; pensò di affrontare quegli assalitori.

  A140000148 

 I Volsci e gli Equi, popoli essi pure non molto distanti da Roma, vennero a dichiarare la guerra ai Romani.

  A140000148 

 Questa trista novella pose Roma {45 [45]} nella più grave costernazione; nè trovavasi chi ardisse portare soccorso al pericolante esercito.

  A140000149 

 Tosto il Senato gli mandò ambasciatori a pregarlo di accettare la dittatura e venire a salvare Roma.

  A140000150 

 Giunto a Roma allestì colla massima prestezza un esercito, e quasi prima che i nemici potessero avvedersene piombò loro addosso.

  A140000155 

 Era in Roma una virtuosa fanciulla di nome Virginia.

  A140000155 

 Ritornati quei tre patrizi a Roma, fu affidato a dieci magistrati l'incarico di esaminare quanto essi avevano raccolto, e ridurlo a forma di codice civile, cui fecero scolpire sopra dodici tavole di bronzo.

  A140000157 

 Tutta Roma è in rivolta.

  A140000158 

 Poco dopo furono suscitate nuove discordie in Roma.

  A140000160 

 Le sue campagne sono fertilissime, ed i Romani ne traevano tanti prodotti, che fu per molto tempo appellata il granaio di Roma.

  A140000177 

 Essi avevano sempre dato che fare ai Romani, e Veio loro capitale aveva il primato sopra la stessa Roma per grandezza, ricchezza e potenza.

  A140000177 

 In quei tempi i Veienti erano gli avversari di Roma meglio esercitati nelle armi che tutti gli altri popoli d'Italia.

  A140000179 

 Ne riportarono ricco bottino, e per questa gloriosa conquista Camillo fu condotto a Roma in trionfo.

  A140000181 

 Costoro, guidati da Brenno loro re, invasero varie parti d'Italia, e penetrati nell'Etruria andarono ad assediare la città di Chiusi alleata di Roma.

  A140000182 

 Il Senato spedì tre ambasciatori per invitare i Galli a rispettare gli amici di Roma.

  A140000183 

 Allora Brenno senza alcuna resistenza con incredibile prestezza pervenne alle porte di Roma, che trovò quasi vuota di abitanti: perciocchè all'avvicinarsi di quei formidabili nemici eransi i cittadini in massima parte dati alla fuga, ad eccezione di quelli i quali per vecchiezza o per infermità non avevano potuto muoversi.

  A140000183 

 Di che montato Brenno in grande furore, risolvette di avviarsi coll'esercito contro Roma per farne terribile vendetta.

  A140000183 

 Queste indegne maniere di operare accesero Brenno di sdegno, il quale mandò a farne querela a Roma.

  A140000184 

 Fu appiccato il fuoco alle case, le quali tutte rimasero incenerite, cosicchè Roma divenne un mucchio di rovine.

  A140000185 

 Mentre Brenno {54 [54]} incalzava l'assedio, intese che il valoroso Camillo, invitato da'suoi, veniva per salvare la patria e che con forte esercito era giunto alle porte di Roma.

  A140000186 

 Venuto quindi alle mani costrinse l' esercito nemico ad allontanarsi da Roma.

  A140000187 

 Già la città risorgeva dalle sue rovine, allora che un'orribile pestilenza, dopo avere desolati molti paesi dell'Italia, si dilatò fino a Roma.

  A140000189 

 I popoli della Campania {55 [55]} avevano mandato ad implorare la protezione de' Romani contro alle infestazioni dei Sanniti, ed il Senato di Roma ordinò a questi che cessassero dalle ostilità.

  A140000191 

 Poco dopo questa vittoria l' esercito di Cornelio si ammutinò, e già si avanzava contro Roma, quando il Settato mandò loro incontro Valerio, il quale colla sua affabilità seppe placare gli animi dei ribelli ed allontanare cosi una guerra civile.

  A140000195 

 E questa l'unica volta che i soldati romani siano stati costretti a passare sotto al giogo: e ne furono sì pieni di vergogna, che camminarono in silenzio verso di Roma, nè vollero entrarvi se non di notte, andando ciascuno a nascondersi nella propria casa.

  A140000199 

 Furono mandati da Roma ambasciatori a chiedere soddisfazione, e questi stessi vennero gravemente oltraggiati.

  A140000209 

 In questo modo liberavano Roma dai pericoli, cui suole essere condotta una città da un popolo numeroso e stretto dalla miseria, e nello stesso tempo raffrenavano i vinti e ne impedivano le ribellioni.

  A140000209 

 Ma Roma non avrebbe certamente potuto conservare il frutto di tante vittorie, se la politica del Senato non avesse saputo inventare un mezzo per tenere a freno i popoli vinti.

  A140000210 

 Le conquiste fatte dai Romani nello spazio di cinque secoli erano estese a tutti i paesi d'Italia, così che cinquecento anni dopo la fondazione di Roma erano considerati come i soli padroni della penisola.

  A140000212 

 La loro capitale era Cartagine, fondata due secoli prima di Roma.

  A140000218 

 A questo effetto mandarono a Roma ambasciatori, e con essi lo stesso Regolo già da quattro anni rinchiuso in oscura prigione, persuasi che avrebbe sollecitato il Senato ad accondiscendere.

  A140000219 

 Giunti gli ambasciatori a Roma furono accolti in Senato, tutti i senatori erano disposti a dare il voto per la pace, soltanto Regolo rinunziando all' utile proprio, pieno di amore di patria, asserì che non dovevasi accettare alcuna condizione di pace, se non quando Cartagine avesse ceduto a Roma.

  A140000220 

 Il Senato aderì al consiglio di Regolo, ma lo consigliò a non più partire da Roma, perchè i Cartaginesi lo avrebbero fatto morire.

  A140000221 

 Roma stanca anch'essa, la concedette alle stesse condizioni già proposte da Regolo, cioè:.

  A140000224 

 3° Non potessero muovere guerra agli alleati di Roma, nè condurre alcun legno da guerra in paese Romano.

  A140000225 

 4° Fossero tostamente spediti a Roma i prigionieri ed i disertori senza verun riscatto.

  A140000228 

 Annibale fatto adulto, malgrado la pace conchiusa tra Roma e Cartagine, risolvè di attaccare i Romani, e con una armata di ben cento cinquanta mila uomini traversò il Mediterraneo, penetrò nella Spagna, assalì e distrusse Sagunto, città alleata dei Romani, e ciò per farsi strada a venire in Italia.

  A140000236 

 Difatto se dopo la sconfitta di Canne Annibale fosse andato a Roma, la guerra sarebbe stata finita, e la potenza dei Romani abbattuta per sempre.

  A140000236 

 Un ufficiale di Annibale il consigliava a correre immediatamente su Roma, e come vide rifiutato il suo consiglio soggiunse: Generale, voi sapete vincere, ma non sapete approfittare della vittoria.

  A140000237 

 Pervenuta a Roma la notizia del disastro di Canne, la costernazione fu universale: grida e gemiti da tutte parti: niuno sapeva a che partito appigliarsi.

  A140000238 

 Quando poi volle riporsi in viaggio e marciare su Roma, si accorse, ma troppo tardi, che i soldati avevano perduto l'abitudine delle fatiche e dei disagi.

  A140000239 

 Annibale, perduta ogni speranza di poter abbattere Roma, si allontanò da quella città, dopo di averla appena veduta, e pieno di sdegno andò a nascondersi vicino a Taranto, alla estremità dell'Italia.

  A140000240 

 Roma mancava tuttora di un capitano da mettere a fronte di Annibale, e le perdite dai Romani sofferte si attribuivano sempre all'inabilità dei generali.

  A140000241 

 Tornato a Roma e fatto console, per costringere Annibale ad uscire dall'Italia, reputò ottimo consiglio passar coll'armata in Africa e portare lo spavento alle porte di Cartagine, nel tempo stesso che essa aveva un esercito vicino a Roma.

  A140000242 

 Amaramente pentito di non essere marciato su Roma dopo la battaglia di Canne, versando lacrime di dolore, abbandonò {68 [68]} le bellissime contrade d'Italia, da lui colle armi occupate per sedici anni.

  A140000255 

 Egli fu ricevuto in Roma cogli onori del trionfo, e per ricordare ai posteri la memoria delle sue grandi vittorie gli fu dato il soprannome di Scipione Africano.

  A140000264 

 Egli copri le più insigni cariche di Roma, e finalmente fu creato Censore.

  A140000264 

 Viveva in quel tempo in Roma un uomo di vita rigida ed austera, di nome Porzio, soprannominato Catone, vale a dire astuto; nome che assai gli conveniva perchè era tenuto {71 [71]} pel più scaltro degli uomini del suo tempo.

  A140000265 

 Abusando della vittoria egli distrusse la più grande, la più ricca, la più florida delle città, fondata anticamente dai Fenici molti anni prima di Roma.

  A140000265 

 Egli andava sempre ripetendo che bisognava distruggere Cartagine, altrimenti Roma avrebbe sempre avuto una formidabile rivale.

  A140000267 

 Intanto le vittorie luminose, che i Romani avevano riportate sopra le più potenti nazioni della terra, traevano in ammirazione i popoli che abitavano in luoghi lontanissimi da Roma; e tutti si davano premura di fare alleanza coi Romani: Lo stesso Giuda Maccabeo, quell'uomo valoroso, di cui lungamente vi parlai nella Storia Sacra, sbalordito dalle gloriose imprese che i Romani compievano in pace ed in guerra, mandò a Roma due illustri personaggi per conchiudere coi Romani un trattato di amicizia.

  A140000272 

 Fu questa la prima volta che Roma nelle sedizioni interne vide scorrere il sangue de' suoi figli: trista conseguenza cagionata da chi ricusa di sottomettersi al legittimo governo.

  A140000272 

 Si venne alle mani ed il sangue cittadino scorse per le vie di Roma.

  A140000273 

 A quella notizia Gracco fuggi di Roma; ma vedendosi vicino a cadere nelle mani de' nemici, si fece uccidere da un suo schiavo.

  A140000281 

 Mario fu colmato dai Romani di grandi onori, e considerato come un nuovo fondatore di Roma e il salvatore dell'Italia.

  A140000283 

 Questa prerogativa fece inorgoglire i Romani a segno, che giudicando schiavi gli altri popoli, s'impadronivano dei loro beni; e si giunse fino a {77 [77]} stabilire con legge che niun forestiere potesse più fermarsi in Roma.

  A140000285 

 Una corona solare comparve subitamente a vista di Roma; il vulcano, che è presso Napoli, fece una straordinaria eruzione, vale a dire mandò fuori una grande quantità di fuoco; i simulacri delle divinità stillarono sudore dal volto; i topi corrosero parecchi scudi d'argento; i cani ulularono a guisa di lupi; l'idrofobia, morbo volgarmente detto rabbia, si spiegò negli armenti; si videro animali a piangere; si udirono voci sotterranee, e simili altre cose, le quali sebbene fossero prive di significato in rapporto alla guerra, tuttavia dai Romani erano avute come indizi di imminenti sventure.

  A140000286 

 D'allora in poi, quando si radunavano i comizi, la folla del popolo, che accorreva da tutte le parti dell'Italia a Roma, era si grande, che non potendo essere contenuta nel campo di Marte o nel Foro, in gran numero salivano sui tetti de' templi e delle case per vedere almeno da lontano ciò che si faceva.

  A140000286 

 Questo fatto è notabilissimo nella storia, perchè tutta l'Italia si uni con Roma e divenne un popolo solo.

  A140000289 

 Mario allora credendosi sicuro tornò senza indugio in Roma alla testa di una truppa di schiavi e di pastori; ed unitosi al console Cinna, malvagio al pari di lui, commisero la più infame {79 [79]} delle azioni, facendo morire senza pietà tutti gli amici di Silla.

  A140000289 

 Trasportato dall'odio e dal furore entrò in Roma, comandò che fossero messi a morte tutti i partigiani di Mario; e per compiere più presto la desiderata strage fè' un elenco di questi, detto tavola di proscrizione.

  A140000294 

 Ritornato trionfante a Roma, Pompeo godeva in pace della gloria de' suoi trionfi nell'amore e nell' amicizia di tutti i buoni, quando Catilina nobile romano pose a rischio le sorti della patria.

  A140000294 

 pubblico, appiccare il fuoco ai quattro angoli della città, e così sotto colore di libertà mettere Roma a sangue e a fuoco.

  A140000295 

 Catilina uscito precipitosamente da Roma corse nell'Etruria, dove raccolto il suo esercito di ribelli, {81 [81]} combattè accanitamente.

  A140000297 

 Altro personaggio egualmente celebre fiorì a questo tempo in Roma e fu Marco Ponzio Catone, assai rinomato per la esemplarità de' suoi costumi.

  A140000298 

 Amico di Catone era pure in Roma altro personaggio, che divenne ancor più celebre di Pompeo e di Cicerone, e fu Giulio Cesare.

  A140000299 

 Questi tre personaggi per avere liberato Roma e l'Italia dalle invasioni dei nemici e dalle guerre intestine furono riconosciuti per veri padroni della repubblica.

  A140000300 

 In quel momento Cesare trovandosi nelle Gallie si mosse col suo esercito contro di Pompeo, il quale era in Roma.

  A140000300 

 Pompeo non osando affrontare il suo avversario uscì di Roma seguito da molti soldati e dalla massima parte dei senatori e si ritirò nella Grecia.

  A140000302 

 Ritornato Cesare a Roma e divenuto il solo padrone della repubblica, i partigiani di Pompeo si aspettavano una terribile vendetta; ma egli invece di vendicarsi concedette generale amnistia, vale a dire un generoso perdono a tutti quelli che si erano uniti a Pompeo per combattere contro di lui.

  A140000305 

 Bruto e Cassio fuggirono da Roma, e noi fra poco vedremo a quale sventura li abbia condotti il loro delitto.

  A140000307 

 Antonio luogotenente di Cesare era allora console, e dopo la morte di questo, per tutto il tempo del suo consolato, esercitò in Roma un'assoluta autorità.

  A140000309 

 Mentre il sangue cittadino scorreva per le piazze di Roma e delle altre città d'Italia, Bruto e Cassio avevano raccolto in Grecia buon nerbo di truppe per opporsi ad Antonio e ad Ottaviano.

  A140000311 

 Ottaviano ebbe l'Occidente, vale a dire l'Italia, le Gallie, la Spagna con tutti gli altri paesi vicini a questi, e già sottomessi a Roma.

  A140000315 

 Ottaviano ginnto in Roma depose ogni pensiero di guerra, e tutto si occupò nel consolidare il suo governo e nel rendere la pace al mondo già da tanti anni dalle guerre agitato e sconvolto.

  A140000316 

 Pertanto circa l'anno del mondo 4000, di Roma 752, del regno di Augusto 45, nacque il Messia.

  A140000318 

 Laonde Roma si potrebbe meglio appellare centro ove concorsero gli eroi, anzichè esserne la patria.

  A140000318 

 Voglio per altro che voi, miei cari amici, notiate lo straordinario ingrandimento di questa potenza non essere da attribuire ai soli Romani, perchè noi potemmo osservare come la maggior parte di quei prodi, i quali, si segnalarono nella gloria Romana, erano corsi a Roma dalle varie parti d'Italia.

  A140000320 

 Primo imperatore dei Romani, come vi raccontai, fu Cesare Ottaviano, il quale, ritornato a Roma vittorioso di Antonio, fu accolto con indicibile applauso dal popolo e dal Senato.

  A140000322 

 Spesso camminava a piedi per Roma, trattava famigliarmente con tutti, e accoglieva con bontà chi a lui ricorreva.

  A140000324 

 Passeggiando un giorno per Roma incontrò un artefice, {90 [90]} che aveva ammaestrato un corvo a dire: Ti saluto, o Cesare vincitore, imperatore.

  A140000334 

 Intorno a quel tempo andò a Roma Archelao per succedere a suo padre Erode il Grande nel regno della Giudea, e l'ottenne.

  A140000334 

 Ma invece di essere il padre del popolo, come deve essere un buon sovrano, ne divenne l'oppressore; perciò fu citato a Roma.

  A140000339 

 Roma trovavasi sommamente costernata, e lo stesso Augusto senza fine addolorato si vestì a lutto, si lasciò crescere la barba ed i capelli, il che era segno del maggior cordoglio che dare potesse un Romano, e qua e là correndo come forsennato, esclamava: Varo, rendimi le mie legioni!.

  A140000340 

 Finalmente Augusto indebolito dall'età, dalle fatiche e dal dolore cagionatogli dalla sconfitta della Selva Nera, abbandonò Roma per ritirarsi in campagna e godere alquanto di quiete.

  A140000342 

 Un generale di nome Germanico, nipote di Tiberio, combatteva vittoriosamente i Germani, e Tiberio geloso della gloria di lui, lo richiamò a Roma sotto colore di fargli godere la gloria del trionfo.

  A140000343 

 Le ceneri di lui vennero portate a Roma, e quando furono deposte nel sepolcro di Augusto, si fece all'improvviso un cupo silenzio ed i magistrati, i soldati ed il popolo si posero a gridare, che la repubblica era perduta.

  A140000348 

 La dignità di pontefice era tra le prime di Roma; ed egli volle che sua moglie e di poi il suo cavallo fossero sommi pontefici.

  A140000355 

 Questa monarchia eterna, da fondarsi sopra le rovine delle quattro antecedenti, era la religione Cattolica, la quale doveva dilatarsi per tutto il mondo in modo, che la città di Roma, già capitale del Romano impero, diventasse gloriosa sede del Vicario di Gesù Cristo, del Sommo Pontefice.

  A140000356 

 Egli, che aveva già tenuto sette anni la sede apostolica nella città di Antiochia, l'anno quarantesimo secondo dell'Era Cristiana venne a stabilirsi in Roma, città in quel tempo data in preda ad ogni sorta di vizi, perciò niente affatto disposta a ricevere una religione che è tutta virtù e santità.

  A140000356 

 Tuttavia Dio, che è padrone del cuòre degli uomini, fece sì, che il Vangelo fosse ricevuto in molti paesi d'Italia, in Roma e nella stessa corte dell'Imperatore.

  A140000357 

 Egli {98 [98]} fece appiccare il fuoco a parecchi quartieri della città, vietando severamente che l'incendio si smorzasse; e mentre globi di fiamme e di fumo s' innalzavano da tutte parti, Nerone in abito di commediante sali sopra una torre, d'onde vedendo tutta Roma in combustione, se ne stava cantando sulla cetra l'incendio di Troia, cioè quel famoso avvenimento, di cui si parla nella storia Greca.

  A140000360 

 Il giorno stesso s. Paolo, condotto tre miglia al di là di Roma nel luogo detto Acque Salvie, ebbe troncata la testa.

  A140000364 

 A questa notizia egli venne a Roma, e al proprio nome aggiunse il titolo di Cesare, col quale si contraddistingueva il capo dell'Impero.

  A140000365 

 Così Vitellio senza contrasto potè entrare trionfalmente in Roma e salire sul trono de' Cesari.

  A140000365 

 Quando Ottone udì che Vitellio si avanzava verso Roma colle sue genti gli andò incontro e scontrollo a Bebriaco, ora Canneto, fra Mantova e Cremona.

  A140000367 

 Quando fu annunziato a Vitellio, che i soldati di Vespasiano erano già penetrati nel campo di Marte ed in Roma stessa, egli non pensò più ad altro se non a mangiare e a bere fino ad ubbriacarsi.

  A140000373 

 {103 [103]} Egli esercitò eziandio vari atti di crudeltà, condannando alla morte molti illustri personaggi di Roma.

  A140000375 

 Una violenta peste desolò molti paesi d'Italia; un nuovo incendio ridusse in cenere parecchi quartieri di Roma, la quale dopo l'incendio di Nerone cominciava a ripigliare l'antico suo splendore.

  A140000384 

 S. Giovanni l'Evangelista dall'Asia fu condotto a Roma, e presso la porta Latina per sentenza {106 [106]} dell'Imperatore immerso in una caldaia d'olio bollente, da cui però venne prodigiosamente liberato.

  A140000385 

 Lo seppe Domiziano, e comandò che fosse arrestato e condotto a Roma.

  A140000392 

 Questi, nato nella Spagna, primo tra i romani imperatori di nascita non italiana, fu uno de' migliori sovrani, che abbia avuto Roma pagana.

  A140000401 

 In memoria del fatto si innalzò in Roma un monumento, che sussiste ancora ai nostri dì, in cui si vede scolpito in bassorilievo questo avvenimento così glorioso al Vangelo.

  A140000406 

 Allora si rivolsero agli eserciti, che militavano nelle varie parti dell'impero, e li pregarono di venire a liberare Roma dai Pretoriani e dall'Imperatore.

  A140000407 

 Questi, siccome più vicino a Roma, vi giunse il primo.

  A140000407 

 Severo, dopo avere sconfitto Pescennio e Clodio, rientrò in Roma, mandò in esilio, mise in prigione ed anche a morte una grande parte degli amici de' suoi rivali; riordinò i Pretoriani introducendovi molti dei suoi più fidi soldati, e sicuro di essi regnò col terrore.

  A140000420 

 Un semplice soldato persiano di nome Artaserse, fattosi proclamare re di Persia, mandò a Roma una pomposa ambasciata di quattrocento giovani persiani dei più ben fatti e con tutta eleganza vestiti.

  A140000421 

 Dopo molte sanguinose battaglie, Alessandro riusci a respingere i Persiani; obbligandoli a rispettare le frontiere dell'impero; di poi ritornò a Roma per ricevere gli onori del trionfo.

  A140000426 

 Il Senato allora conferì la dignità imperiale a due senatori Claudio Pupieno e Decimo Celio; ma il popolo li ricusò ambidue e volle per imperatore Gordiano III, figliuolo di Gordiano II. Massimino a tale notizia correva furioso verso Roma, se non che giunto in Aquileia, città posta sulla sponda dell'Adriatico, fu trucidato dai medesimi suoi soldati in un col figliuolo.

  A140000429 

 Anche ogni cento anni solevasi solennemente celebrare in Roma l'anniversario della {117 [117]} fondazione di quella città; ma questa volta, oltre all'anno detto secolare, cioè che dava principio ad un altro secolo, occorreva eziandio l'anno millesimo da tale fondazione; pel che vi fu una solennità straordinaria con innumerabile concorso di gente.

  A140000429 

 Regnando Filippo fu celebrato con indicibile festa l'anno millesimo della fondazione di Roma.

  A140000430 

 Suo figlio rimasto a Roma vi fu ucciso dai pretoriani.

  A140000436 

 Roma, per tanto tempo capitale del romano impero, si preparava a divenire la città eterna e la capitale del mondo cattolico.

  A140000443 

 Il principe ordinò che ognuno dovesse stare a quanto giudicherebbe il vescovo di Roma, fin da quei tempi riconosciuto capo della cristianità.

  A140000456 

 Mentre i vari imperatori guidavano i loro eserciti dispersi nelle varie parti dell'impero, Massenzio, figliuolo di Massimiano, si fece in Roma proclamare Augusto dal popolo.

  A140000457 

 Costantino allora s'inoltrò fin sotto Roma, donde Massenzio non era mai uscito, perchè i suoi astrologhi gli avevano predetto, che se ne usciva, sarebbe perito.

  A140000458 

 I soldati romani e gli italiani, ansiosi di essere liberati dalla oppressione di Massenzio, presto piegarono, gli altri combatterono valorosamente, ma in fine rotta la cavalleria, tutto il campo voltò le spalle per rifugiarsi in Roma.

  A140000459 

 Costantino fece innalzare una statua, ordinando fosse posta nel luogo più bello di Roma.

  A140000459 

 Se mai, o giovani, vi accadrà di recarvi a Roma, a poca distanza da un maestoso monumento detto Colosseo, voi troverete un alto e magnifico arco trionfale, appellato Arco di Costantino.

  A140000467 

 Tutte queste avversità rendettero a Costantino fastidiosa la dimora in Roma, pel che risolse di stabilire altrove la capitale dell'impero.

  A140000468 

 Costantino trasportando altrove la sede imperiale lasciò libero il primato di Roma al sommò Pontefice.

  A140000468 

 Per simile guisa il sassolino veduto da Nabucodonosor, vale a dire l'umile religione di Gesù Cristo, atterrava la grande statua, simbolo del romano impero, la cui magnificenza doveva passare nella religione; e Roma, fino allora capitale del medesimo impero, diveniva capitale del mondo cristiano.

  A140000508 

 Onorio per ricompensare Stilicone volle che seco montasse sopra un carro magnifico, e facendogli godere gli onori del trionfo, entrò in Roma fra immensa popolazione che lo applaudiva.

  A140000508 

 Questo è l'ultimo trionfo che vide Roma.

  A140000510 

 Radunatisi costoro sulle sponde del Danubio e della Vistola, discesero in Italia guidati da un loro capitano nomato Radagasio, e s'incamminarono alla volta di Roma.

  A140000512 

 Di che Alarico montato in furore si pose a devastare l'Italia, marciando verso di Roma per impadronirsene.

  A140000513 

 Roma assediata al di fuori, agitata da parecchi barbari, che tenuti come schiavi si trovavano nell'interno della città, era sul punto della sua rovina.

  A140000514 

 Al fine una notte gli schiavi Goti aprirono le porte ad Alarico, e diedero l'antica Roma in balia degli assedianti.

  A140000518 

 Roma in questa maniera umiliata da Alarico, perdette il suo antico splendore, divenne il bersaglio dei barbari, e la maestà del nome romano cadde irreparabilmente.

  A140000529 

 No, Torino non cadrà sotto le armi di Attila, se voi piangendo le vostre colpe placherete l'ira divina eccitata dai peccati degli uomini.» Le parole di s. Massimo si avverarono, ed Attila invece di venire a Torino si volse verso Roma, oggetto primario delle sue brame.

  A140000533 

 Questi succedutogli prese il titolo di imperatore, ma regnò soltanto due mesi, durante i quali Roma fu un'altra volta saccheggiata da un altro barbaro, chiamato Genserico, re dei Vandali.

  A140000536 

 L'Italia gemeva da sei anni sotto la tirannide di Ricimero, {144 [144]} quando Leone I imperatore d'Oriente collocò sul trono di Roma un generale appellato Antemio.

  A140000542 

 Con questa mutazione di cose fu spento l'impero d'Occidente dopo aver durato 507 anni dalla battaglia d'Azio, e 1229 dalla fondazione di Roma.

  A140000542 

 Finì sotto Romolo Augustolo, il quale per un tratto di somiglianza tutto singolare aveva il medesimo nome del fondatore di Roma e quello ilei fondatore del romano impero.

  A140000542 

 Roma si sottomise al nuovo padrone, e i barbari spargendosi per tutta l'Italia l'assoggettarono interamente l'anno 476.

  A140000543 

 Nei primi tempi di Roma il Re era eletto dal Senato e riconosciuto dal popolo.

  A140000549 

 CURULE. - Si distinguevano in Roma due specie di cariche: Curuli e non Curuli.

  A140000552 

 PROCONSOLATO. - Il proconsolato conferivasi per lo più ai consoli usciti di carica, quando erano inviati a governare le provincie lontane da Roma.

  A140000554 

 Più tardi, anno di Roma 387, la pretura divenne una carica particolare.

  A140000571 

 Era l' anno di Roma.

  A140000571 

 NOMI DEI MESI. - Ne' primi tempi di Roma Romolo, adottando le usanze dei Latini, divise l'anno in dieci mesi.

  A140000571 

 Quell'imperatore chiamò a Roma un dotto egiziano, di nome Sosigene.

  A140000578 

 Nundinae o giorni novesimi erano chiamate le pubbliche fiere ed i mercati che si tenevano in Roma di nove in nove giorni, e dove le genti di campagna venivano per vendere e provvedersi di quanto loro faceva mestieri.

  A140000581 

 OROLOGI. - Ne' primi tempi di Roma non eravi misura fissa del tempo; solamente verso la fine della prima guerra punica, cioè ducento cinquant'anni prima degl'era volgare, fu recato a Roma dalla Sicilia il primo orologio a sole, che era una specie di meridiana.

  A140000590 

 In tempo di pace venivano occupati a dissodare terreni incolti, a innalzare fortezze, a scavare canali, a costruire città, a formare strade, che talvolta da Roma prolungavansi a remotissime distanze.

  A140000596 

 Servio Tullio, sesto re di Roma, fu il primo che facesse coniare il rame, imprimendovi la figura di una pecora, onde venne il nome di pecunia.

  A140000601 

 Quando i Romani divennero i soli padroni dell'Italia, le pietre delle strade portavano scritta la distanza di quel punto da Roma.

  A140000603 

 Pei combattimenti delle bestie feroci ne veniva condotta a Roma una incredibile quantità.

  A140000605 

 Il più bel teatro di Roma poteva capire sino a 80,000 spettatori, ed era costruito di marmo all'aria aperta.

  A140000606 

 Al loro ritorno, estrassero quanto fu trovato più adattato ai paesi nostri, e prendendo per base le leggi e le usanze in vigore presso i Romani, composero una specie di codice nell'anno 300 di Roma e ne distribuirono la materia in dodici parti, facendo scrivere ossia incidere ciascuna parie sopra una tavola di avorio.

  A140000606 

 Questa legge fu fatta dal console Spurio Cassio nell'anno 260 di Roma.

  A140000614 

 U. C. voleva dire: Urbis conditae, ossia dalla fondazione della città di Roma.

  A140000615 

 Fino alla fondazione di Roma sembra essere stata costantemente parlata e scritta.

  A140000616 

 Quando Roma estese le sue conquiste in Italia si parlavano tre lingue, Osca, Greca, Latina.

  A140000616 

 Questa lingua, usata dai primi Romani, giunse al suo perfezionamento al 600 e continuò a fiorire per due secoli, sino all'ottocento di Roma.

  A140000619 

 Ai tempi della fondazione di Roma vi erano già moltissime città costruite con pietre, con mattoni, e ben fortificate.

  A140000624 

 In Roma non si dimandava più altro, nè di altro si ragionava, se non di pane e circensi, cioè di gozzoviglie, di pranzi, di giuochi, di spettacoli.

  A140000629 

 Poichè il nome d'imperatore era caduto in discredito in Occidente, egli si contentò del titolo di patrizio di Roma, che ottenne dall'imperatore d'Oriente.

  A140000640 

 Il Pontefice espose all'imperatore gli intendimenti di Teodorico, e Giustino considerato il pericolo dei cattolici d'Occidente, promise di lasciare in pace gli ariani d'Oriente, ed accomiatò il Papa, facendogli ricchi doni per le chiese di Roma.

  A140000645 

 Come si fece vedere in Italia, molte città gli aprirono le porte; pel che egli potè venire difilato a Roma, ed entrarvi pacificamente senza il minimo contrasto.

  A140000646 

 Il novello principe corse tosto a cingere di assedio la città di Roma, donde fu costretto di allontanarsi dalle genti di Belisario.

  A140000651 

 Alla nuova di queste gloriose vittorie l'imperatore Giustiniano spedi nuovamente Belisario in Italia, ma con pochi soldati e con pochi danari, tanto che non potè impedire al re Goto d'impadronirsi di quasi tutta la penisola e della stessa Roma, la quale venne più volte presa dai barbari e ripresa dai Greci.

  A140000686 

 Egli lo aveva alcune {183 [183]} volte felicemente difeso dai barbari; egli procurava che a Roma affluissero le elemosine del mondo cristiano, e le spendeva in opere pubbliche ed in soccorso dei poveri.

  A140000686 

 Fra queste città si novera Roma, la quale era bensì sottomessa a un governatore greco, ma questi nè per dignità, nè per ricchezze, nè per soccorsi poteva competere col sommo Pontefice.

  A140000686 

 In Roma il papa sovrastava per la sua dignità spirituale, e pei continui benefizi che compartiva, al popolo.

  A140000687 

 Liutprando cominciò il suo regno coli'aggiungere nuove leggi al codice Longobardo; e Gregorio II il suo pontificato col provvedere alla sicurezza di Roma, rifacendo a sue spese una.

  A140000689 

 All'esecuzione di queir editto si oppose in Roma il pontefice Gregorio, il quale scrisse anche lettere risentite all'imperatore; ma questi rispose insistendo con più calore, e minacciando di deporlo dal trono pontificale.

  A140000689 

 Inviperito vie più Leone di queste cose ordina ai pochi soldati imperiali esistenti in Italia, di recarsi a Roma per arrestare il Papa; ma il popolo romano e di altre provincie italiane si armano e pongono in fuga gl'imperiali.

  A140000689 

 Sdegnato per questa opposizione l' imperatore spedì più e più volte sicari a Roma, incaricati di uccidere Gregorio; ma il popolo come seppe insidiata la vita di lui, si sollevò ed uccise alcuni dei sicari.

  A140000690 

 Nuove forze raccoglie Esilarato, duca di Napoli, e si avvia contra Roma, ed il popolo lo sconfigge; prende Esilarato col figliuolo e li mette a morte; poi caccia di Roma il governatore imperiale.

  A140000692 

 Alle paterne ammonizioni del Pontefice rimase Liutprando così commosso, che gli si gittò ai piedi, invocando perdono; poi solo entrò in Roma e sopra il sepolcro del principe degli Apostoli depose il manto reale e quanto aveva di prezioso, facendone dono a san Pietro.

  A140000692 

 Leone accortosi ornai che così andava perdendo quella parte d'Italia, che era sua, offrì a Liutprando molte castella e terra a condizione che egli movesse contra Roma per ristabilirvi il dominio imperiale.

  A140000693 

 Ad istigazione di lui si mosse nuovamente Liutprando contro di Roma e contro alle terre da essa dipendenti.

  A140000701 

 Ciò fatto niun imperatore ebbe dipoi residenza in Roma; e quando Teodosio creò due imperi, uno in Occidente, l'altro in Oriente, Milano e non più Roma fu la Capitale dell'impero occidentale.

  A140000701 

 Ciò non ostante i Papi non possedevano ancora su Roma un dominio temporale, quale già ottenevano sopra le cinque città di Ancona, di Umana, di Pesaro, di Fano e di Rimini, dette la Pentapoli: tuttavia vi godevano di una sovranità morale, che presto si convertì in vero dominio.

  A140000701 

 Così che da Costantino in poi gli imperatori, i re e principi non vennero più a Roma se non come viaggiatori, e Roma divenne la sede del sommo Pontefice, la stanza del Capo dei cattolici.

  A140000701 

 Quindi per uno di quei consigli, che non si spiegano secondo la saviezza del mondo, trasporta il suo trono ai confini d'Europa nella città di Bisanzio, rinunziando alla splendida Roma per la povera Bisanzio, che volle denominata Costantinopoli.

  A140000702 

 Per tal modo Roma fu liberata dal trono imperiale per dare luogo al solo trono pontificale; Roma divenne indipendente dall'impero e propria dei Pontefici, senza che questi la conquistassero coi raggiri o colle armi.

  A140000712 

 Ruppe di nuovo la tregua giurata dai suoi predecessori, andò ad impadronirsi di Ravenna, e assali la stessa città di Roma.

  A140000713 

 Egli intanto, nudi i piedi, con un grande crocifisso sopra le spalle, percorre in processione le vie di Roma, seguito dal clero e dal popolo asperso di cenere, rompendosi in lagrime e facendosi portare innanzi appesa ad una croce la carta della tregua infranta dal re.

  A140000713 

 Il re dei Longobardi violando la data parola non mancò di assalire Roma di bel nuovo, e dopo di averle cagionato gravi mali la sottopose ad un grave tributo.

  A140000731 

 Chiamato egli in Italia da Leone III sommo Pontefice per ordinare alcuni affari, che riguardavano il bene della Chiesa e la pace della penisola, egli si arrese prontamente all'invito, e ridottala in pace andò a Roma.

  A140000750 

 Invitati dal duca di Benevento a ritornare nei loro paesi, non gli diedero ascolto; anzi presero le armi e recarono il saccheggio e la strage fin sotto Roma, senza che cosa sacra o profana potesse sfuggire alle lóro rapine.

  A140000751 

 Il novello quartiere così fortificato servì di potente difesa contro ai barbari, e fu unito all'antica Roma sotto al nome di città Leonina, vale a dire borgo di Leone dal pontefice Leone IV, che ne fu il fondatore.

  A140000752 

 L'imperatore, che temeva la conseguenza della scomunica, si recò a Roma per riceverne dal Papa l'assoluzione, dimostrandosi disposto a fare la debita penitenza.

  A140000764 

 Venuto finalmente a Roma, fu insignito della dignità imperiale, che d'allora in poi non si disgiunse più dalla corona di Germania.

  A140000766 

 In mezzo agli avvenimenti che vi ho poco fa raccontati, o giovani cari, la città di Roma, che fu in ogni tempo il bersaglio delle vicende politiche, andò eziandio soggetta a gravi turbolenze.

  A140000766 

 Questi era console di Roma e capo di quel senato, che aveva in suo potere la fortezza di Castello Sant'Angelo.

  A140000767 

 Crescenzio di ciò irritato, aspettò che Ottone fosse ritornato in Germania, e poscia di nuovo prese a tribolare il papa Gregorio; e nell'anno 997 lo costrinse a fuggire di Roma, investendo se stesso del dominio temporale.

  A140000767 

 Prese costui a perseguitare papa Giovanni XV, così che esso dovette fuggire di Roma e ricoverarsi in Toscana; ma Crescenzio, temendo la venuta dell'imperatore, mandò a pregare il Papa di tornare alla sua sedia, e col Senato gli domandò perdono.

  A140000767 

 Reggeva tuttora l'impero di Germania Ottone II. Egli venne di fatto in Italia, ed avendo processato Crescenzio lo condannò all'esilio; ma il papa Gregorio V, successore di Giovanni, intercedette per lui, cosichè rimase in Roma.

  A140000768 

 Si coperse di cilicio, andò a pie nudi da Roma fino al santuario di s. Michele sul monte Gargano, dove passò quaranta giorni in rigoroso digiuno, dormendo sopra una stuoia.

  A140000801 

 Allora Enrico montato in furore, e lasciandosi trasportare ad ogni eccesso perseguitò accanitamente la Chiesa, cercò uno scomunicato al pari di lui, creollo egli stesso papa, ed a mano armata il condusse {215 [215]} in Roma, costringendo Gregorio di ritirarsi nella fortezza di Castel S. Angelo.

  A140000874 

 Il Papa che allora regnava a Roma, chiamato Innocenzo III, aveva eziandio invitato tutti i sovrani d'Europa a prendere la croce; ma soltanto un buon numero di signori Francesi e di Italiani si accinsero a quella nuova guerra santa.

  A140000895 

 Diedesi a perseguitare gli ecclesiastici spogliandoli ed esiliandoli; impose alle chiese ed ai monasteri gravissimi balzelli e giunse fino a sollevare i Ghibellini di Roma contro alla persona del Pontefice.

  A140000900 

 Innocenzo IV, che allora regnava in Roma, vedendo il regno di Napoli senza legittimo sovrano, si dispose di cèderne il possesso a quello tra i principi d'Europa, che volesse riconoscersi suddito e protettore della Chiesa, come fatto aveva Roberto l'Intrepido.

  A140000909 

 Allora i Ghibellini di Roma offersero al principe tedesco un buon nùmero di soldati e quei tesori, che il Papa nella sua fuga aveva dovuto abbandonare nelle chiese.

  A140000909 

 Corradino si avanzò a Roma, d'onde il Papa era partito precipitosamente per ricoverarsi in una città vicina.

  A140000930 

 Le belle arti, ed in ispecie la pittura, la scultura e l'architettura, che dopo Costantino erano andate in decadimento, cominciarono a ristorarsi in Roma, pigliando vita ed inspirazione dal cristianesimo, servendo ai bisogni del culto religioso.

  A140000935 

 Quell'inviato raccolse i più bei disegni che potè avere dai pittori da lui visitati; i quali tutti avevano sfoggiato nella perizia loro sulla speranza di venire eletti ad eseguire le pittare di s. Pietro in Roma.

  A140000936 

 Pareva che poco provasse quel semplice circolo; perciò il gentiluomo tenendosi quasi per beffato, disse: Non ho io ad avere altro disegno che questo? E Giotto a lui: «Egli è anche troppo, recatelo a Roma insieme cogli altri, e vedrete che ben sarà conosciuto.».

  A140000947 

 Ma in quel momento Firenze detestava le discordie e lo spargimento del sangue; i Bianchi tuttochè sostenuti dai Ghibellini furono vinti, e Dante che aveva avuto mano in quelle discordie, mentre trovavasi in Roma per una ambascierìa presso il Pontefice, venne condannato ad essere arso vivo.

  A140000957 

 Allora che vi parlai dello stabilimento della sede pontificia nella città di Roma, voi notaste sicuramente, come questa città da capitale del Romano impero sia divenuta capitale del cattolicismo.

  A140000957 

 Pareva che il Papa vescovo di Roma non dovesse cangiare la sua dimora.

  A140000958 

 Costui favori molto i ribelli di Roma, e specialmente la famiglia detta dei Colonna e degli Orsini, i quali erano tutto rabbia contro al romano Pontefice.

  A140000959 

 Intanto la prigionia del Pontefice dispiaceva oltremodo a quei di A-nagni, i quali prima mossi a compassione, indi a furore, impugnarono le armi e cacciarono via i sacrileghi; ed unitisi a quelli, che da Roma erano accorsi per liberare il loro padre e sovrano, lo condussero sano e salvo nella sua sede tra le acclamazioni e gli applausi della fedele città.

  A140000960 

 Dopo questo avvenimento i Papi non ebbero più libertà in Roma, anzi i cardinali incontravano gravissime difficoltà per radunarsi ad eleggere un successore al defunto Pontefice.

  A140000960 

 In cotesta guisa Avignone divenne la stanza dei Papi per circa 70 anni; e Roma e l'Italia restarono prive del loro principale ornamento.

  A140000960 

 Ma fu di breve durata il contento di Roma, imperocchè trentatrè giorni dopo il suo ritorno Bonifacio mori consumato dagli anni e sfinito dalle oppressioni (an.

  A140000960 

 Per questi motivi il pontefice Clemente V, vedendo l'Italia insanguinata da orribili fazioni, da inimicizie spietate ed implacabili, ed essere impedita la libertà della Chiesa, se continuava a dimorare in Roma, trasportò nell'anno 1305 la romana sede in Avignone, amando meglio accomodarsi a volontario esiglio, che assistere a tante stragi e rovine.

  A140000961 

 Io non posso enumerarvi ad una ad una le triste vicende, cui andò soggetta Roma, e direi tutta l'Italia nel tempo che i romani Pontefici dimorarono in paesi stranieri.

  A140000961 

 Le scienze, le arti belle di Roma, che avevano servito di modello a tutte le altre nazioni, mancarono quasi {259 [259]} interamente, siccome prive di alimento; anzi all'ordine, alle scienze, alle arti pacifiche sottentrarono il disordine, la guerra civile e lo spargimento di sangue.

  A140000962 

 I Ghibellini, fatti arditi per l'assenza del Papa, invitano un re di Alemagna, di nome Enrico VII, il quale sotto pretesto di riacquistare i diritti dei suoi antecessori viene in Italia, sottomette molte citta, impone molti balzelli, si fa incoronare re in Milano, di poi va difilato a Roma per cingersi della corona imperiale.

  A140000963 

 Ma in Roma erano gli Angioini, cioè i partigiani di Roberto d'Angiò, i quali sostenendo le parti dei Guelfi costringono l'imperatore a ritirarsi in Toscana nella città di Pisa, dove poco stante, sorpreso da improvvisa malattia, muore.

  A140000965 

 Frattanto formossi una lega di Guelfi, a cui non potendo resistere i Ghibellini invocarono l'aiuto dell'imperatore di Germania, che allora era Lodovico IV. Venne esso in Italia, e per farsi danaro ed amici vendette a Gastruccio il titolo di duca; e da lui accompagnato se ne andò a Roma, ove si fece incoronare a dispetto del Papa.

  A140000965 

 Ma poco dopo morì Gastruccio, e la lega Guelfa avendo ripreso animo, costrinse l'imperatore a partirsi di Roma.

  A140000966 

 Come tale a furia di popolo è cacciato di Roma.

  A140000966 

 In quella il figliuolo di un oste, di nome Gola di Rienzo, uomo operoso ed ardito, col disegno di liberare la patria da quelle oppressioni, si unisce al dotto letterato Francesco Petrarca, e con lui si presenta al Papa in Avignone, per supplicarlo di ritornare a Roma, a fine di ristabilire l'ordine e la tranquillità.

  A140000966 

 Per tanti mali che l'Italia patì in questo spazio di tempo, i settanta anni passati dai Papi in Avignone soglionsi chiamare i settant'anni di schiavitù babilonica, vuoi pei gravi danni che ne avvennero all'Italia, vuoi perchè il romano Pontefice, che è vescovo di Roma, dovendo vivere lontano dalla sua sede, ne seguitarono eziandio gravi sconcerti a tutto il cristianesimo.

  A140000966 

 Roma intanto liberata dai nemici esterni andò soggetta a gravi discordie civili.

  A140000975 

 Anche l'università di Parigi desiderava {263 [263]} conferirgli cotesto onore; ma snl consiglio del cardinale Giovanni Colonna egli preferì Roma a Parigi.

  A140000975 

 Divulgatasi da per tutto la fama del suo grande ingegno, molti illustri personaggi Italiani stabilirono di dargli un attestato pubblico di stima, offerendogli di incoronarlo in Roma con un serto di alloro.

  A140000976 

 Ma il Petrarca amò meglio di cingersi l'alloro in quella Roma, in cui erano entrati in trionfo gli eroi dell'Italia antica.

  A140000982 

 Ma il pontefice Urbano V desiderava ardentemente di ristabilire in Roma la residenza pei sommi Pontefici, e questo suo desiderio era vivamente {265 [265]} manifestato da tutto il cristianesimo.

  A140000982 

 S. Caterina da Siena si recò in Avignone a bella posta per animare il Pontefice a far ritorno in Roma.

  A140000983 

 Questo io ben so, santissimo Padre, e a Dio non piaccia r che io restringa la vostra autorità; anzi vorrei piuttosto dilatarla, se fosse possibile, e godo nel sapere che essa non ha alcun confine; ma benchè la vostra sede sia per tutto, ove Gesù Cristo ha degli adoratori, Roma ha con voi1 particolari legami: siccome ciascuna delle altre città possiede il suo vescovo, così voi siete il vescovo della regina di tutte le città.

  A140000983 

 «Considerate, egli diceva al Papa, che la Chiesa di Roma è vostra sposa.

  A140000985 

 Urbano, mosso da questi motivi e dai caldi inviti degli Italiani; e d'altro canto temendo che sopravvenissero altri ostacoli ad arrestarlo, si affrettò di effettuare la partenza per Roma.

  A140000986 

 Giunto in Italia, fin dal primo momento che pose piede a terra, tutti i personaggi più illustri e costituiti in qualche dignità corsero a fargli omaggio; e i deputati di Roma andarono a consegnargli la intera signoria della loro città colle chiavi della fortezza di Castel sant'Angelo, che sino allora avevano conservate.

  A140000987 

 Gregorio fece il suo ingresso a cavallo, e attraversò la città di Roma in compagnia di tredici cardinali, seguito da un popolo innumerabile, che non sapeva come esprimere la sua allegrezza.

  A140000987 

 Ma Gregorio XI, suo successore, trasferì di nuovo la santa sede in Roma nel 1377; e d'allora in poi Roma più non restò senza papa.

  A140000988 

 Voi intanto, o miei amici, ritenete bene a memoria questo grande avvenimento, e notate che quando i disordini e le discordie costringono il romano Pontefice ad allontanarsi da Roma, sono a temersi gravi mali per l'Italia e per la religione.

  A140001037 

 La Chiesa cattolica era allora travagliata da gravi discordie a segno, che molti prelati e cardinali, radunatisi a concilio in Basilea, città della Svizzera, elessero a sommo Pontefice il duca Amedeo, mentre un altro papa di nome Eugenio IV regnava a Roma.

  A140001062 

 Così, nell'anno 1453, duemila cento cinquantacinque anni dalla fondazione di Roma, mille cento ventitrè dacchè Costantino il grande vi trasferi la sede dell'impero, regnando un altro Costantino, cadde la seconda capitale dell'impero Romano.

  A140001067 

 Intanto Maometto, fortemente irritato della toccata sconfitta presso le Alpi, e più ancora della resistenza e della perdita sofferta all'assedio di Rodi, deliberò di volersi a qualunque costo impadronire dell'Italia, venire a Roma, cacciare il Papa, e della capitale del cattolicismo fare la sede, del maomettismo.

  A140001073 

 Ma il primogenito della famiglia dei Pazzi, chiamato Francesco, era vivamente roso da invidia, perchè vedeva la famiglia de' Medici tenersi il primato; e piuttosto di rimanere in patria, andò ad accasarsi in Roma, ove lo seguì la maggior parte de' suoi parenti.

  A140001094 

 In pochi anni l'invenzione di Guttemberg si propagò in tutta Europa: Roma, Venezia, Parigi ebbero i loro tipografi.

  A140001161 

 A questo fine chiamò a Roma un celebre architetto fiorentino, detto Bramante, e lo incaricò di fare vicino al palazzo Vaticano, ove dimoravano i papi, una Basilica con tale magnificenza, che avesse a riputarsi il più grandioso monumento del mondo.

  A140001161 

 Intorno a quel tempo medesimo l'antecessore di papa Leone, che era Giulio II, desideroso di rendere Roma la più bella città del mondo, come essa ne era già la più celebre, determinò di innalzare un grande edifizio.

  A140001162 

 Mentre Bramante eseguiva gli ordini del Papa e dirigeva i lavori del Vaticano si avvide che la sua avanzata età non gli avrebbe dato campo di terminare l'opera incominciata; perciò supplicò il Papa a chiamare il Buonarotti in Roma.

  A140001163 

 Giulio II non ebbe pace, finchè non lo indusse a recarsi in Roma per dedicare il suo ingegno all'abbellimento del Vaticano, che il Bramante andava facendo.

  A140001164 

 Continuò i suoi lavori a Roma per quasi tutto il pontificato di Leone X; ma insorti alcuni dispareri tra lui e Buonarotti, egli partì di Roma e passò in Francia, ove sapeva che il re lo teneva in gran conto.

  A140001167 

 Dicevano che i più belli lavori di Michelangelo erano di gran lunga inferiori alle statue spezzate e monche, le quali si andavano scoprendo fra le rovine dell'antica Roma.

  A140001171 

 Fra gli uomini celebri, di cui Leone X si compiaceva, si deve ancora annoverare Rafaele Sanzio, nativo di Urbino, città non molto distante da Roma.

  A140001171 

 Questo quadro riputato come il primo del mondo era stato dai Francesi nel 1797 trasportato insieme con molti altri capolavori in Francia; ma dopo il 1814 venne restituito a Roma.

  A140001190 

 Fino allora Carlo V aveva rispettata la religione; ma il Papa, che chiamavasi Clemente VII, avendo rifiutato di concedere cose, che egli riputava contro coscienza, Carlo ne fu sdegnato; e per farne vendetta ordinò al Contestabile di Borbone, il quale comandava gli e-serciti Spagnuoli in Lombardia, di marciare contro di Roma, impadronirsi della città e della persona del Pontefice.

  A140001191 

 Il duca di Borbone con una turba di soldati mercenari, tra'quali tredicimila Tedeschi luterani, le cui brame nulla poteva saziare, si volse alla volta di Roma.

  A140001193 

 Il Papa fu colto all' improvviso, perciocchè non s'immaginava che un principe cristiano volesse voltare le {329 [329]} armi contro al Capo della propria religione; ma ne rimase tristamente disingannato, allora che vide le soldatesche Spagnuole alle porte di Roma.

  A140001194 

 In tali strette, miei cari, nacque in Roma un tale scompiglio, che non si può descrivere.

  A140001195 

 Per tre mesi la misera Roma è data in preda alla rabbia della sfrenata soldatesca.

  A140001195 

 Pigliando abiti da lutto e fingendosi profondamente addolorato pei mali che il Papa aveva sofferto, si condusse in persona a Roma.

  A140001207 

 Carlo V, dopo essersi rappacificato col Papa, mandò quel medesimo esercito, che aveva saccheggiato Roma, a cingere di assedio Firenze per costringerla a ricevere il sovrano, che poco prima aveva cacciato chiudendogli in faccia le porte.

  A140001232 

 Gregorio si accorse di questo inconveniente, e col desiderio di ripararlo radunò in Roma i pia rinomati astronomi di quel tempo.

  A140001233 

 Ih breve riuscì ad allontanare da' suoi stati i malandrini, che in gran numero infestavano le terre Romane; condusse acqua in Roma da grande distanza; innalzò un alto obelisco nella piazza di san Fietro in Vaticano, e provvide alle finanze, che erano quasi esauste.

  A140001265 

 A questo fine egli fu invitato di recarsi a Roma, e fu solennemente ricevuto dal Papa.

  A140001265 

 Egli non aveva che cinquantun'anni; il suo corpo nobilmente vestito e colla chioma cinta d'alloro venne trasferito con molta pompa per le vie di Roma fino al sepolcro.

  A140001272 

 Desideroso che il suo sistema fosse approvato dalla Chiesa, Galileo andò a Roma, e vi riscosse grandi applausi per le nuove sue scoperte.

  A140001273 

 Io fui costretto a ritrattare la mia opinione, e in punizione mi furon proibiti i miei dialoghi, e venni congedato dopo sei mesi di soggiorno in Roma.

  A140001286 

 Altri continuarono a sostenere le parti di Masaniello, finchè alcuni malcontenti chiamarono in soccorso il duca di Guisa, discendente da Carlo d'Angiò, che allora era a Roma.

  A140001297 

 A quindici anni entrò nella Compagnia di Gesù in Roma, dove attese agli studi sacri e letterarii.

  A140001297 

 Ritornato a Roma pose mano a scrivere molte opere, tra cui sono specialmente commendevoli: L'uomo di lettere, la Ricreazione del saggio, La Geografia, I Simboli trasportati al morale.

  A140001298 

 Daniele Bartoli terminava la sua vita mortale in Roma nel 1685.

  A140001301 

 Caduto malato a Roma, ivi settuagenario cessò di vivere nel 1694.

  A140001301 

 Questi era nato a Roma nel 1673, apparteneva pure alla Compagnia di Gesù, e moriva a Sinigalia il 1713.

  A140001301 

 Volendo poi accondiscendere ai ripetuti inviti di persone autorevoli si recò a predicare nelle città di Perugia, di Mantova e nel Vaticano a Roma.

  A140001348 

 Egli era figliuolo di un povero mercante di Roma, il quale per mancanza di mezzi non poteva mandare a scuola il figliuoletto; ma un valente avvocato di nome Gravina, udendolo un giorno recitare alcune rime all'improvviso, lo prese con sè e lo ammaestrò nelle lettere greche, latine e italiane.

  A140001362 

 Roma e la Romagna formavano lo Stato della Chiesa.

  A140001363 

 {388 [388]} Durante il suo breve pontificato egli abbellì Roma, compì un museo, che da lai fa detto Clementino, e molto promosse le belle arti.

  A140001372 

 Il papa Pio VI ben sospettava della mala fede del generale; tuttavia non volendo risparmiare cosa alcuna, che potesse contribuire a rimuovere almeno da una parte de' suoi sudditi que' flagelli e salvare la città di Roma dall'invasione francese, in un trattato conchiuso (anno 1797) a Tolentino, città della Marca d'Ancona, acconsentì alle domande di Napoleone e pagò la somma richiesta; e siccome non trovava modo di radunar tanto danaro (che trattavasi di trenta milioni, due terzi in contanti, un terzo in diamanti e pietre preziose), fu costretto a vendere molti oggetti sacri.

  A140001372 

 Ma quando i Francesi, comandati dal generale Berthier, ebbero il chiesto danaro, entrarono in Roma, pubblicarono che il Papa era decaduto dal potere temporale, allontanarono le guardie Romane e in luogo di esse misero soldati Francesi.

  A140001372 

 Milano diventò la capitale della repubblica denominata Cisalpina; e cosi l'esercito Francese avanzandosi era giunto presso Roma.

  A140001375 

 Sebbene nulla temesse per sè, tuttavia i gravi mali che vedeva sovrastare alla religione, la età avanzata, i suoi molti incomodi corporali facevano sì, che il cadente Pontefice mostrasse vivo desiderio e chiedesse quasi per grazia di potere morire in Roma.

  A140001376 

 Di notte oscura, per cattivo tempo, il Papa venne da Roma condotto in un convento di Certosini a Firenze.

  A140001388 

 E fu veramente un tratto della Provvidenza divina, che i Tedeschi venissero a scacciare i repubblicani da Roma, si trasportasse il teatro della guerra in Piemonte e così i cardinali potessero assembrarsi a Venezia, per eleggere Papa un cardinale di nome Chiaramonti, che prese il nome di Pio VII..

  A140001389 

 Compiuta la elezione, il Papa andò a Roma, e venne solennemente ristabilito sul trono pontificio.

  A140001389 

 In simile guisa, quando Napoleone chiese al Papa di recarsi a Parigi per incoronarlo imperatore, Pio Settimo era tranquillo possessore di Roma.

  A140001389 

 Partitosi impertanto da Roma, attraversò una grande parte della Francia e fra universali acclamazioni entrò in Parigi, e mise la corona imperiale sul capo di Napoleone nel due dicembre 1804.

  A140001393 

 Così nel 1809, mentendo alle fatte promesse e dando un tristissimo esempio di nera ingratitudine verso il Papa, dichiarava lo Stato romano annesso alla Francia, e Roma la seconda città dell'impero.

  A140001393 

 Di che Napoleone cominciò coll'imporre alla santa Sede un tributo di parecchi milioni, per pagare i quali il Papa fu costretto di vendere molti oggetti destinati al divin culto; poscia comandò ad un suo generale di impadronirsi degli Stati pontificii e della medesima città di Roma.

  A140001394 

 Perciocchè, se si può appellare ladroneccio lo spogliare un re del suo stato, che diremo di Napoleone, sovrano cattolico, il quale osò togliere dal trono, mandare in carcere il sommo Pontefice capo della cattolica religione, da cui aveva ricevuto tanti servigi ed a cui era debitore della sua consacrazione imperiale? E poi, che cosa era Roma in confronto dei tanti regni da lui conquistati? Ma l'ambizione aveva acciecato Napoleone e il conduceva a cosiffatti eccessi, i quali sempre più servirono ad alienargli i buoni, di sorte che fin d'allora si potè presagire la sua potenza non sarebbe stata duratura.

  A140001396 

 Nel 1811 creò re di Roma il proprio suo figliuolo, natogli da Maria Luigia figliuola dell'imperatore {399 [399]} d'Austria

  A140001415 

 La Provvidenza preservò per allora la città di Roma dai disastri della guerra.

  A140001422 

 L'intendimento era sempre di fare un solo regno, oppure una repubblica sola di tutta Italia, e perciò di allontanare il Papa da Roma e sbalzare dal trono tutti i re della penisola.

  A140001435 

 E noi abbiamo argomenti per credere che nella maggior parte quegli atti di ossequio e di rispetto fossero sinceri; ma pure sappiamo che un numero considerabile di gente, in gran parte forestiera, erano accorsi a Roma per eccitare lo spirito di ribellione e approfittare di que' medesimi favori, che il Papa concedeva, por volgerli a danno della santn Sede.

  A140001435 

 Gl'Inglesi, che sono protestanti, i Turchi, che sono ancora più avversi al nome cristiano, andavano a gara nel far regali e dare segni di stima e di venerazione verso il Pontefice di Roma.

  A140001435 

 Mentre le sciagure si andavano moltiplicando sopra i Piemontesi, gravissimi disastri avvenivano in Roma.

  A140001436 

 Molti di quegli uomini, che già avevano messo sossopra le cose d'Italia negli anni precedenti, corsero espressamente a Roma per indurre il Papa a dichiarare guerra agli Austriaci.

  A140001437 

 A nulla valse il loro coraggio, e dovettero ritornare a Roma dopo di aver toccate molte sconfitte.

  A140001437 

 Allora si cominciò a gridare più che mai che il Papa dovesse, senza por tempo in mezzo, dichiarare la guerra agli Austriaci; gli schiamazzi giunsero a tal segno, che minacciavasi di stabilire in Roma un governo provvisorio, qualora il Papa si fosse più oltre rifiutato.

  A140001445 

 Da quell'istante il novello ministro si pose con coraggio a riordinare le cose di Roma; e mentre si adoperava pel riordinamento civile dello stato, trattava in Napoli, in Firenze ed in Torino le basi di una confederazione degli stati italiani.

  A140001461 

 Questo, miei cari amici, è il ritratto delle cose di Roma.

  A140001463 

 Checchè fosse, venne arrestato prima dell'esecuzione di quel nero divisamento, e condotto incatenato a Roma, fu condannato alla galera a vita.

  A140001468 

 In que' gravi momenti Pio IX, privato delle sue guardie, tenuto prigione nel suo palazzo, scorgendo essergli tolto il libero esercizio del suo potere tanto spirituale, quanto temporale, deliberò di fuggire da Roma.

  A140001468 

 La fuga del Papa da Roma è fissata.

  A140001469 

 Di qui a poco vi racconterò le vicende del sovrano Pontefice durante la sua assenza dalla santa Sede; ora facciamo ritorno alle cose di Roma.

  A140001470 

 I buoni furono addolorati, perchè, sebbene sperassero che egli sarebbe presto ritornato a Roma, tuttavia temevano le conseguenze di quella precipitosa partenza; quelli, che erano indifferenti, rimasero stupiti, perchè non s'immaginavano un avvenimento di quel hi fatta; e fu chi disse fin d'allora, che l'aver costretto il Papa a fuggire da Roma era un costringere le potenze cattoliche di venirlo a ristabilire sul trono.

  A140001470 

 Solamente i ribelli fecero feste di allegrezza; sulle prime essi invitarono il Papa a ritornare a Roma, al quale invito certamente non potè Pio IX risolversi ad accondiscendere, poichè avrebbe esposto la sua persona e la propria autorità ai pericoli di prima.

  A140001472 

 Rimarrò qui in Roma senza lasciarmi spaventare.

  A140001472 

 Sappiate che io non ho punto paura di voi, e non l' hanno neppure i miei colleghi usciti di Roma.

  A140001472 

 Se essi lasciarono Roma e seguirono il santo Padre, il fecero per amore e per obbedienza; così se io qui rimasi fu per obbedienza e per amore del santo Padre, il quale desiderò che io non abbandonassi questo instituto, che dà ricovero a tanti sventurati.

  A140001475 

 E quasi per formare una stabile unione e fratellanza, Mazzini dalla Toscana si recò a Roma.

  A140001475 

 I rivoluzionari della Toscana, stimolati dal genovese Giuseppe Mazzini, capo dei rivoltamenti di questi tempi, proclamarono eziandio la repubblica, e si unirono ai Romani per far Roma capitale della grande repubblica italiana.

  A140001479 

 Roma era tutta in disordine.

  A140001481 

 La Spagna crede che le potenze cattoliche non potrebbero abbandonare la libertà del Papa all'arbitrio della città di Roma, e permettere che, mentre tutte le nazioni si fanno premura di dare al Pontefice prove di profondo rispetto, una sola città d'Italia ardisca oltraggiare la sua dignità e porlo in uno stato di dipendenza, di cui quella potrebbe abusare un giorno come potere religioso.

  A140001483 

 Intanto è cosa ben degna d'essere notata, che soltanto i {424 [424]} due sovrani, i quali non poterono prestare la loro opera a fine di ricondurre il Papa a Roma, fossero ambidue in breve costretti a lasciare il proprio trono ed andarsene in esilio.

  A140001485 

 Solamente i Francesi camminarono verso Roma, che era il centro dove erano radunati i nemici.

  A140001486 

 In questo spazio di tempo i capi repubblicani si prepararono in Roma a fare la più viva resistenza.

  A140001486 

 Sicchè gli alleati andando in Roma si può dire che andassero a combattere e distruggere un nido di colpevoli fuorusciti, che si erano radunati nella capitale della cristianità.

  A140001486 

 Venne ad unirsi loro Garibaldi, nativo di Nizza marittima, famoso capitano di ventura, alla testa di mille cinquecento uomini scelti, i quali furono accolti con entusiasmo da quelli che avevano in mano il governo di Roma.

  A140001487 

 Tuttavia io devo confessarvi che i Francesi volendo, per quanto era possibile, risparmiare lo spargimento del sangue, malgrado il loro coraggio e il loro valore, dovettero combattere circa tre mesi sotto alle mura di Roma prima di poter entrare in città.

  A140001488 

 Ognuno accorre intorno al cavallo, su cui sta il comandante in capo, di nome Oudinot, per vedere più davvicino il liberatore di Roma.

  A140001490 

 Allora Oudinot per dare un segno di venerazione al santo Padre e far conoscere al mondo tutto, che egli intendeva di sostenere la causa del capo della cristianità, mandò immediatamente le chiavi di Roma a Pio IX; poscia si occupò a ristabilire l'ordine e la tranquillità negli Stati pontificii.

  A140001491 

 In quelle incertezze un certo Mareschi, mal vestito, piccolo di statura e di aspetto ordinario, coperta la fronte da una berretta di seta nera e sopravi un cappello a tesa larga, si presenta alla porta del governatore di Roma, di nome Rostolan.

  A140001515 

 Da tutte parti s'indirizzano congratulazioni al generale Oudinot, perchè aveva liberato Roma.

  A140001519 

 Quando il generale francese mandò le chiavi della città a Pio IX, gli partecipò eziandio la liberazione di Roma e degli Stati romani, significandogli che poteva liberamente ritornare sul trono.

  A140001520 

 Ah! parlatemi de' miei figli di Roma e di Francia! Quanto devono aver sofferto! Quanto pregai per loro!».

  A140001520 

 Quando giunse a Pio IX la novella che Roma era stata liberata, ne fu commosso fino alle lagrime.

  A140001521 

 Finalmente il desiderio di vedere i suoi popoli lo determinò a sormontare tutte le difficoltà, e sul principio di aprile 1850 avviossi a Roma.

  A140001521 

 Pio IX sarebbe immediatamente ritornato a Roma, ma fu giudicata cosa prudente il ritardare, finchè le cose fossero alquanto consolidate, ed egli avesse anche avuto tempo di provvedere ai bisogni dello stato.

  A140001522 

 Il sommo Pontefice volle passare a Napoli, e di là prese il cammino per Roma.

  A140001524 

 Il di seguente il Papa continuò il cammino verso Roma.

  A140001527 

 Finalmente giunto sulla grande piazza del Vaticano, i soldati della Francia, i liberatori di Roma, schierati come in ordine di battaglia, s'inginocchiano e presentano le armi e chiedono al Papa la benedizione.

  A140001528 

 La religióne cattolica personificata in Pio IX tornava in Roma, e tornava potente offerendo la misericordia all'ingratitudine, ed il perdono ai pentiti.

  A140001528 

 Poche ore dopo Roma apparve come avvolta in un immenso fuoco.

  A140001529 

 Così dal ritorno di Pio IX a Roma fino al 1859 non ci fu più alcun fatto politico, che abbia rtato qualche importanza alle cose d'Italia.

  A140001529 

 I Francesi, gloriosi dell'esito delle loro armi, ritornarono in parte al loro paese, lasciato soltanto una guarnigione in Roma sufficiente per opporsi ai disordini, che per avventura i malevoli avessero tentato di suscitarvi.

  A140001529 

 Il ritorno di Pio IX a Roma si può dire l'ultimo dei grandi avvenimenti compiutisi in Italia.

  A140001549 

 Napoleone I facendo condurre il Papa lontano da Roma ed appropriandosi i suoi dominii, si scavò la fossa, in cui rovinò; al contrario Napoleone III, quand'era solamente presidente della repubblica francese, essendosi adoperato a ricondurre il Papa a Roma, fu dal Cielo benedetto, divenne imperatore dei Francesi, e finchè protesse la Chiesa ebbe gloria e prosperità nel suo impero.

  A140001582 

 Allora finalmente egli potè appagare il suo desiderio di recarsi a Roma per disegnare i capo-lavori degli artisti antichi.

  A140001585 

 A questi mali si aggiunsero i disordini per cui il Papa fu allontanato da Roma.

  A140001585 

 Nel 1798, essendo Roma stata invasa dalle soldatesche francesi, non vi era più chi volesse spendere danaro in quadri, statue od architettura; perciò le arti languivano e la miseria era generale.

  A140001585 

 Perciocchè quando i disordini mettono lo scompiglio in Roma, che si può a buon diritto appellare madre {450 [450]} delle arti, colla miseria succede il decadimento delle scienze e delle arti.

  A140001586 

 Acquetatesi alquanto le cose di Roma, Canova vi si ricondusse e venne accolto onorevolmente dal Papa che lo creò cavaliere ed ispettore delle belle arti.

  A140001587 

 - Come vanno le cose a Roma?.

  A140001588 

 - Maestà, Roma languisce, gli antichi monumenti rovinano, il commercio è interrotto.

  A140001589 

 - Visiterò Roma; amo il bene dell' umanità, e quello voglio.

  A140001592 

 Conversando poi famigliarmente col grande capitano lo ritrasse in creta per iscolpirlo poscia in marmo; e appena compiuto il suo lavoro sìmise in viaggio alla volta di Roma, vivo oggetto de'suoi desideri e sua dimora prediletta.

  A140001595 

 - Maestà, io vi raccomando le accademie di Roma, di Venezia e di Firenze.

  A140001600 

 Caduto Napoleone, il sommo Pontefice Pio VII ritornato a Roma incaricò il Canova di andare a Parigi per riconoscere i monumenti d'arte che i Francesi avevano trasportato dalle rive del Tevere e da ogni parte degli stati papali.

  A140001600 

 Quei monumenti con indicibile gioia del popolo italiano vennero restituiti a Roma.

  A140001601 

 Non potendo il Canova rifiutare il dono del sovrano, ne usa così nobilmente clic meglio non possono fare i principi; distribuisce quel danaro alle accademie, ai giovani più studiosi, ed agli artisti poveri di Roma.

  A140001613 

 Era allora legato di Ferrara il cardinale Borghese, che, conosciuta la bella indole del giovine poeta, il prese a proteggere; e perchè avesse le comodità necessarie per istudiare, seco lo condusse a Roma col titolo di suo segretario.

  A140001614 

 Mentre era in Roma conóbbe il conte Alfieri d'Asti, le cui tragedie si rappresentavano in quella città con molto saccesso.

  A140001615 

 Era questi un incaricato della repubblica francese spedito a Roma per propagare idee rivoluzionarie.

  A140001616 

 Il poeta introduce l'ombra di Baswille a parlare con Luigi XVI intorno a Roma nel modo seguente:.

  A140001617 

 L' ombra di Luigi XVI quasi atterrita da somiglianti parole prega caldamente quella di Baswille che, se mai ritorna a Roma, non manchi di raccomandare la Francia al Pontefice:.

  A140001631 

 La fama del sapere e delle rare virtù di cui andava fornito giunse a notizia del sommo Pontefice che lo chiamò a Roma.

  A140001633 

 Era un ameno spettacolo quando visitava in Roma il collegio di Propaganda.

  A140001636 

 Quando Pio IX per le calamità de'tempi dovette allontanarsi da' suoi stati, il Mezzofanti rimase in Roma.

  A140001657 

 In quella congiuntura strinse amicizia coll'abate Mauro Gappellari, assunto poco dopo al Pontificato col nome di Gregorio XVI. Durante quel soggiorno a Roma il Pontefice Pio VII lo esortò ad occuparsi di.

  A140001657 

 Invitato dal patriarca di Venezia ad accompagnarlo in Roma, Rosmini accettò l'invito.

  A140001658 

 Venuto di nuovo a Roma, udì una seconda volta la voce del supremo Gerarca, che allora era Pio VII, il quale lo esortò a proseguire nell'impresa incominciata.

  A140001665 

 Qui fece progresso notabilissimo sotto alla direzione del chiaro Mons. Antonio Traversi, che, amico a Gregorio XVI e da lui chiamato a Roma, mori Patriarca di Costantinopoli.

  A140001722 

 Il Re di Napoli si rifugia a Roma.

  A140001726 

 Napoleone III riconosce il Regno d'Italia, dicendo a Vittorio Emanuele che lascierà le sue truppe a Roma finchè l'Italia non sia conciliata col Papa.

  A140001729 

 - Tentativi del Ministro Ricasoli per andare a Roma senza il consenso della Francia.

  A140001731 

 - L'Inghilterra si adopera presso la Francia onde richiami le sue truppe da Roma.

  A140001734 

 - Canonizzazione in Roma dei SS. Martiri Giapponesi, presenti 287 Vescovi convenuti da tutte le parti dell'Orbe Cattolico.

  A140001736 

 - Garibaldi predica una crociata su Roma.

  A140001740 

 - Il gabinetto italiano dichiara all'estero la necessità di dar Roma all'Italia.

  A140001742 

 - Il gabinetto italiano invita la Francia a richiamare le sue truppe da Roma, promettendo di guarentire l' indipendenza della S. Sede.

  A140001752 

 - La Francia si obbliga a ritirare gradatamente entro due anni le sue truppe da Roma.

  A140001759 

 - In omaggio alla Convenzione del 15 settembre le truppe francesi si restringono ad occupare Roma, Civitavecchia e Viterbo.

  A140001792 

 - Attentato di sollevazione in Roma.

  A140001811 

 - 2 agosto - Napoleone III richiama in Francia le truppe d'occupazione di Roma.

  A140001813 

 - 4 agosto - Le truppe Francesi abbandonano Roma.

  A140001815 

 - 6 agosto - Sbarco a Tolone delle truppe provenienti da Roma.

  A140001822 

 - Nel Consiglio de' Ministri a Firenze si decide l'occupazione di Roma.

  A140001826 

 - 15 settembre - Il Generale Cadorna chiede al ministro dell'armi pontificie, General Kanzler, libero l'ingresso in Roma alle proprie truppe.

  A140001827 

 - 17 settembre - Il General Kanzler risponde che S.S. {496 [496]} desidera veder occupata Roma dalle proprie truppe, non da quelle di altro Sovrano; essere pertanto risoluto a far resistenza.

  A140001828 

 1870, 19 settembre - Rescritto del S. Padre al General Kanzler sul modo di condur la difesa di Roma

  A140001830 

 - 20 settembre - Entrata in Roma del General Cadorna per la breccia di Porta Pia.

  A140001832 

 - 2 ottobre - Plebiscito in Roma.

  A140001837 

 - 29 dicembre - Inondazione di Roma.

  A140001840 

 - 3 febbraio - Promulgazione della legge pel trasferimento della Capitale da Firenze a Roma.

  A140001852 

 - 13 maggio - Promulgazione in Roma della legge delle guarentigie per assicurare l'indipendenza della S. Sede.

  A140001861 

 - 2 luglio - Ingresso ufficiale del Re Vittorio Emanuele in Roma.

  A140001867 

 - Inaugurazione del Parlamento a Roma.

  A140001876 

 - Protesta del S. Padre contro la soppressione degli ordini religiosi in Roma.

  A140001892 

 - La Gallia Transpadana (così detta perchè posta al di là del Po rispetto a Roma) comprendeva il paese che trovasi tra le Alpi, il lago di Garda e il Po.

  A140001895 

 - La Gallia Cispadana (cosi detta perchè trovavasi di qua dal Po rispetto a Roma) comprendeva il paese che dalla Trebbia si estende fino all'Adriatico, e dal Po fino agli Apennini e al Rubicone.

  A140001901 

 Oltre alla città di Roma, che conteneva nel suo recinto sette colli, {502 [502]} sorgevano nel Lazio le città del Cures, di cui rimangono alcune rovine presso Corrose, Reate (Rieti), Tibur (Tivoli), Ostia, Arata, che conservano le stesso nome, Lavinium (S. Lorenzo), Alba Longa, che fa distratta da Tullo Ostilio, Tusculum (Frascati), Praeneste (Palestina) Anagnia (Anagni), Arpinum (Arpino), Antium ora distrutta, Suessa Pomoetia, Circae (Circello), Terracina che ha lo stesso nome, Minturnae, ora affatto distrutta.


don bosco-le scuole di beneficenza dell-oratorio di s. francesco di sales in torino.html
  A143000074 

 Roma, addì 16 Maggio 1879.


don bosco-lettera del sacerdote d. giovanni bosco al p. alessandro checcucci d.s.p..html
  A144000001 

 Che dirò poi del locale magnifico, spazioso, ventilato come quello che risiede in uno dei punti più elevati del centro di Roma, a cui aggiungono pregio, le nuove sale, colla infermeria, e con altri utili ornamenti, onde l'avete recentemente non senza grave dispendio arricchito? Ma questo sarebbe poco, se nelle mie visite al Nazareno non avessi sopra tutto ammirato l'indole ingenua e modesta sì, ma disinvolta e festiva dei vostri alunni, di guisa che apparivano chiari sul volto di ciascheduno i benevoli affettuosi sensi di un animo sinceramente buono senza orpello e finzione.

  A144000001 

 Con quanto vivi e sinceri sensi di gioia e di compiacenza visitai mesi sono il vostro Collegio Nazareno, con altrettanto e maggior dolore ho inteso la terribile Sciagura che ha colpito la Città d'Albano, dove il Collegio stesso, erasi ridotto in quel suo magnifico locale, a temperare gli estivi calori di Roma, ed a passarvi, secondo il costume, le ferie autunnali.

  A144000001 

 Ed a mostrarne la piena soddisfazione che ne ebbi, ed il gran piacere che ne sentii, ve ne sia buona prova il ragionarne che feci con molti in Roma stessa, ed anche col Santo Padre, che ne ebbe sincera consolazione per quell'amore che so che Egli porta al vostro Collegio.


don bosco-maniera facile per imparare la storia sacra.html
  A148000727 

 Furono ambidue martirizzati in Roma; S. Pietro fu crocifisso col capo all'ingiù, a S. Paolo fu tagliata la testa.

  A148000869 

 ROMA, città capitale del vasto romano impero, ora divenuta capitale del cattolicismo.


don bosco-maraviglie della madre di dio.html
  A149000076 

 Quelli che visitano le catacombe di Roma, e ne siamo testimoni oculari, trovano tuttora in quei sotterranei antiche immagini che rappresentano o lo sposalizio di Maria con s. Giuseppe, o l'assunzione di Maria al cielo, ed altre esprimono la Madre di Dio col bambino in braccio.

  A149000132 

 In quel momento gli apparve la santa Vergine rivelandogli il trionfo delle navi cristiane, il quale trionfo s. Pio V annunziò tosto per Roma prima che alcuno avesse in altra guisa potuto portare quella notizia.

  A149000138 

 Quello di Maometto, più ricco ancora, e che si inalberava in mezzo del campo, fu mandato a Roma e presentato al Papa.

  A149000144 

 I fatti gloriosi contro i Nestoriani e contro agli Albigei; le parole da Maria dette a s. Domenico allora che gli raccomandava la predicazione del Rosario, che la stessa Beata Vergine nominò magnum in Ecclesia praesidium; la vittoria di Lepanto, di Vienna, di Buda, la Confraternita di Monaco, quella di Roma, di Torino e molte altre erette in vari paesi della cristianità, fanno abbastanza conoscere quanto sia antica e diffusa la divozione a Maria Ausiliatrice, quanto questo titolo torni a lei gradito e quanto vantaggio arrechi ai popoli cristiani.

  A149000148 

 Ma siccome dove c' è il Papa là vi è il {89 [281]} Capo della religione e quindi il concorso di tutti i veri cattolici, così Savona divenne in certo modo un'altra Roma.

  A149000149 

 Si crede comunemente che il Pontefice abbia promesso alla Santa Vergine di instituire una festa per onorare l' Augusto titolo di Maria aiuto dei Cristiani, qualora egli avesse potuto ritornare a Roma sul trono Pontificio.

  A149000151 

 Allora la giustizia potè fare di nuovo il suo corso; il Pontefice venne tosto messo in libertà; Roma l'accolse col massimo entusiasmo, e {91 [283]} il Capo della Cristianità fatto libero e indipendente potè ripigliare l' amministrazione della Chiesa universale.

  A149000152 

 Ritornato di poi a Roma volle compiere la seconda parte della sua promessa instituendo nella Chiesa una festa speciale, che attestasse alla posterità quel gran prodigio.

  A149000153 

 Fu scelto quel giorno perchè appunto in esso l'anno 1814 Egli era stato fatto libero e potè ritornare a Roma fra i più vivi applausi dei Romani

  A149000154 

 L'anno 1817 era compiuto un dipinto che doveva essere collocato in Roma nella chiesa di s. Maria in Monticelli diretta dai Sacerdoti della dottrina cristiana.

  A149000237 

 Torino, Genova, Bologna, Napoli, {133 [325]} ma più di ogni altra città, Milano, Firenze, Roma furono le città che, avendo in modo speciale provata la benefica influenza della Madre delle grazie invocata sotto al nome di aiuto dei cristiani, dimostrarono eziandio la loro gratitudine colle oblazioni.


don bosco-maria ausiliatrice col racconto di alcune grazie.html
  A150000047 

 Sommo Pontefice, che allora era Pio VII, a cedergli formalmente i suoi dominii temporali, da prima glieli tolse colla forza, poscia cacciò di Roma cardinali, vescovi, preti e frati, privandoli parimente dei loro beni.

  A150000048 

 Ma siccome dove è il Papa, ivi è il centro della religione, così Savona divenne il punto di concorso di tutti i veri cattolici, e come un'altra Roma.

  A150000050 

 Vuolsi che allora appunto Pio VII abbia promesso alla santa Vergine di istituire una festa per onorarla sotto il titolo di Aiuto dei Cristiani, qualora egli avesse potuto ritornare a Roma sul trono pontificale, cosa che allora pareva follia sperare.

  A150000054 

 E intanto Pio VII, ridonato alla libertà, poté rientrare in Roma, dove fu accolto con indicibile entusiasmo, e ripigliata l'amministrazione della Chiesa e de' suoi dominii, per rendere perpetua la memoria della prodigiosa liberazione sua, dei cardinali e dei vescovi e della libertà ridonata alla Chiesa, istituì la festa di Maria auxilium Christianorum, da celebrarsi ogni anno al giorno 24 maggio; giorno, in cui egli nel 1814 libero e trionfante era rientrato in Roma.

  A150000082 

 Una di queste campane è dedicata al supremo gerarca della Chiesa Pio IX; un'altra a mons. Riccardi in allora arcivescovo di Torino; una alla famiglia del conte Francesco Viancino; altra alla famiglia del conte De Maistre; una a quella di Rosa Mercurelli di Roma.

  A150000110 

 E stato lavorato in Roma dall'artista Luigi Medici, ed inviato a questa chiesa a compimento di promessa fitta e di grazia ricevuta.

  A150000142 

 L'anno 1867, nel centenario di san Pietro, appena fu annunziato che avrebbe avuto luogo in Roma il maraviglioso canto dei tre cori Tu es Petrus, il sacerdote Gio. Cagliero, nostro direttore di musica, si recava colà, e mercè la cortesia usatagli potè assistere alle prove, ali' esecuzione, trattare con maestri,.

  A150000150 

 E certo si deve attribuire alla speciale protezione della'Vergine se in mezzo a tanta gente venuta da tutte parti, da Milano, da Venezia, da Bologna, da Firenze, da Roma, da Napoli ed altrove, non ebbesi a lamentare il minimo disordine nè in chiesa nè fuori di chiesa.

  A150000159 

 Torino, Genova, Bologna, Napoli, ma più di ogni altra città, Milano, Firenze, Roma, avendo in modo speciale provata la benefica influenza della Madre delle grazie, invocata sotto al nome di aiuto dei cristiani, dimostrarono eziandio la loro gratitudine colle oblazioni.

  A150000295 

 Roma, 20 agosto 1868.

  A150000550 

 Paolo Ranzacini di Roma era travagliato da oppressione di petto che gli rendeva penosissimo il respiro.


don bosco-massimino.html
  A151000001 

 Il buon genitore scorgendo nel fanciullo ingegno svegliato e precoce, ed una memoria tenacissima, deliberò di recarsi a Roma per procacciargli e maestri e comodità di farlo istruire, quando Massimino toccava gli anni cinque.

  A151000001 

 Massimino era nato in una città poco distante da Roma.

  A151000008 

 Per lo più si limitavano a scorrazzare sulla piazzetta che precede alla scalinata del Campidoglio, a valicare due o tre volte quel celebre colle di Roma, gesticolando e saltellando per ogni scalino, pei piani e pianerottoli che si presentano nelle falde e sulla vetta del medesimo

  A151000032 

 Se mai ne lascia scappare qualcheduna, voglio metterlo in canzone per tutta Roma.

  A151000109 

 Voglio insistere, convincerlo, confonderlo, e in fine strapazzarlo perchè è venuto in Roma a mettere in dubbio la nostra religione.

  A151000132 

 S. Ireneo, che visse nel secondo secolo, dice espressamente: La Chiesa di Roma è la principale, e bisogna che tutte le altre siano a lei unite.

  A151000137 

 Nel palazzo annesso alla chiesa abitava Costantino quando venne a Roma.

  A151000138 

 Io vi assicuro che provo la più grande consolazione quando mio padre conducendomi per le vie di Roma mi dice queste parole: O Massimino mio, ricordati bene, che noi siano fortunati, perché, ci troviamo nella cattolica religione, e viviamo in una città abitata dai sommi pontefici da G. C. fino a noi.

  A151000138 

 Se dal regnante Pio IX andiamo di papa in papa rimontiamo fino a s. Pietro stabilito Capo della Chiesa dallo stesso G. C. Parimenti partendo da s. Pietro, che portò il Vangelo a Roma, noi vediamo i papi succedersi: no all'altro e' trasmettersi a vicenda il depoposito della fede fino ai nostri giorni.

  A151000188 

 Date uno sguardo sopra di Roma; quante maraviglie della B. V. Maria! Osservate la Basilica di santa Maria Maggiore; di santa Maria in Trastevere, di santa Maria sopra Minerva; mirate questa Veneranda Chiesa di Ara Coeli, la {69 [191]} bella colonna che ricorda la definizione dommatica dell' Immacolato suo concepimento.

  A151000188 

 Queste e migliaia di altre Chiese in Roma e fuori di Roma, anzi in tutti i paesi della Cristianità proclamano altamente le glorie e la protezione dell'Augusta Regina del Cielo e la universale venerazione di tutti i popoli.

  A151000204 

 Intanto mi sono ascritto ad una società fatale, che presentemente ha già venti logge sotto ad un solo capo in Roma.

  A151000204 

 Siccome poi egli erasi sgraziatamente fatto ascrivere ad una società, per cui non aveva più sicura la vita in Roma, così e per evitare i dileggi di alcuni compagni, e per non cader vittima di qualche scellerato risolvette di ritornare in patria.

  A151000205 

 Io sono appositamente venuto in Roma, rispose, per assistere il mio Massimino, e colle mie fatiche spero poterlo provvedere di quanto gli sarà necessario per la sua educazione.

  A151000224 

 La dimora dei papi a Roma è certamente argomento grave della loro successione nel pontificato; perciò crediamo assai a proposito dare qui un cenno intorno ai luoghi in vari tempi da loro abitati.

  A151000225 

 Tenne di poi sette anni la sede in Antiochia e sul finire dell'anno 44 andò a Roma, dove li 18 gennaio del 45 stabilì la primazia dell'apostolato e la sede suprema del sacerdozio.

  A151000227 

 I contro Pormeno dice che i vescovi venuti a Roma a concilio l'anno 313: Una convenerunt in domuni Faustae in Laterano.

  A151000229 

 Gregorio XI il 17 gennaio 1377 restituì la residenza papale a Roma nel Vaticano.

  A151000229 

 In quello spazio di tempo il palazzo Vaticano venne occupato dai vicari legati, che i papi spedivano in Roma.

  A151000230 

 Per questo medesimo motivo (come ricavasi dalla collezione dei Diarii di Roma incominciata nel 1716) i pontefici del secolo scorso dopo la incoronazione passavano dal Vaticano al Quirinale ove abitavano.

  A151000231 

 Partito da esso e da Roma il 24 novembre 1848, ritornava alla sua sede al 12 aprile 1850 fissando sua dimora al Vaticano dove tuttora abita correndo l'anno 28 del suo pontificato, 1874.


don bosco-notizie storiche intorno al miracolo del ss. sacramento.html
  A153000015 

 [3] di far costrurre un magnifico tabernacolo, per conservare in luogo più degno l'ostia prodigiosa, la quale si conservò, finchè venne ordine da Roma, che fosse consumata secondo il sacro rito.

  A153000082 

 I molti decreti per questo oggetto emanati dalle autorità civili ed ecclesiastiche, i lunghi e rigorosi esami fatti a Roma prima di approvare l'uffizio proprio, l'approvazione dell uffizio, della festa, de' riti e delle cerimonie che l'accompagnano, ci sono mallevadori di certezza.


don bosco-notizie storiche intorno al santuario di nostra signora della pieve in vicinanza di ponzone.html
  A154000009 

 Quando s. Pietro Principe degli Apostoli, e primo Vicario di G. C. in terra venne a stabilire la sua cattedra in Roma, capitale del mondo allora conosciuto, questa gran Metropoli, e tutte le altre città d'Italia stavano immerse nelle tenebre dell'idolatria.

  A154000009 

 Roma anzi per essere in quei tempi come il centro del paganesimo, era eziandio una cloaca della più abietta scostumatezza.

  A154000010 

 Or mentre Roma, e l'Italia erano allagate da questo torrente di abbominazioni, s. Pietro si portò sul Tevere a stabilire in quella nuova Babilonia, la sua dimora, e compiere così la missione altissima, che gli venne affidata dal suo divin Maestro.

  A154000011 

 Lo zelo di s. Pietro non si tenne ristretto alla città di Roma, ma si allargò anche alle altre città d'Italia.

  A154000011 

 Qualunque però sia stato il primo Nunziatore del Vangelo in queste contrade, egli è indubitato, che la santa fede vi penetrò fin dai tempi apostolici; segnalato benefìzio, che ricevettero questi popoli fortunatissimi da s. Pietro quando per divina disposizione venne a stabilire la suprema sua Sede in Roma, e di là qual sole risplendentissimo diffuse per ogni terra d'Italia, e diffende tuttora per mezzo dei suoi Successori i raggi sereni della luce evangelica.

  A154000011 

 Si crede anzi non senza fondamento, che lo stesso s. Pietro recatosi da Roma nelle terre Acquesi abbia di sua bocca ammaestrati quegli abitanti nella fede ortodossa ed esiste ancora negli archivi del Vescovado un'antica pergamena in cui s. Pietro vien chiamato Protettore, maestro e dottore di questa Chiesa: Huius Episcopii protector, magister et doctor.


don bosco-notizie storiche sul convento e sul santuario di santa maria delle grazie presso nizza.html
  A155000007 

 Non potendo dilungarmi, appagherò almeno in breve il loro giusto e pio desiderio, servendomi all'uopo di quanto sta scritto nel Bollettino Salesiano (fascicolo di marzo 1878) all'articolo: La festa del Dottore s. Francesco di Sales e la prima Conferenza dei Cooperatori in Roma.

  A155000007 

 {64 [416]} Era dunque il 29 gennaio ultimo scorso, festa patronale di tutti gl'Istituti Salesiani; e D. Bosco, come Superiore dei medesimi, erasi appositamente portato in Roma per assistere alla solennità e pronunciarvi un discorso analogo alla circostanza.


don bosco-nove giorni consacrati all-augusta madre del salvatore.html
  A156000020 

 Ognuno riconobbe che una vittoria così portentosa era dovuta a Maria, la quale nel momento stesso che la faceva riportare, degnavasi eziandio di rivelarla in Roma al suo divotissimo Pio con una celeste visione.

  A156000155 

 Ma siccome dove è il Papa la vi è il Capo della Chiesa, così Savona divenne in certo modo un'altra Roma.

  A156000155 

 Si crede comunemente che il Pontefice abbia in quel tempo promesso alla Santa Vergine d'istituire una festa per onorarla sotto 1'augusto titolo di Aiuto dei Cristiani, qualora egli avesse potuto ritornare a Roma sul trono papale.

  A156000156 

 Pio VII venne subito messo in libertà, Roma lo accolse colla più viva gioia.


don bosco-novelle e racconti.html
  A158000018 

 Roma era piena de' maggiori disordini.

  A158000023 

 Prima d'accingersi a ridurre le città ribellate alla obbedienza, mosse alla volta di Roma per costringere il Papa a seguire il suo partito.

  A158000060 

 Un abitante del quartiere dei Monti in Roma possedeva una sola carretta e un vecchio cavallo che ebbe la sventura di perdere.


don bosco-opera di maria ausiliatrice per le vocazioni allo stato ecclesiastico.html
  A159000011 

 Scritto in Roma appo S. Pietro, sotto l' anello del Pescatore nel dì 9 Maggio 1876.

  A159000028 

 Possono acquistare le Indulgenze Plenarie e Parziali di tutte le Basiliche, Chiese e Luoghi santi di Roma, Gerusalemme, Porziuncula e di S. Giacomo in Compostella, di tutte le stazioni notate nel Messale Romano.

  A159000051 

 Quegli Associati Sacerdoti, che celebreranno tre Messe pei loro parenti defunti all' Altare stabilito dai Superiori della Congregazione Salesiana guadagnano per essi, pei parenti defunti l' Indulgenza Plenaria che guadagnerebbero celebrando all' Altare di s. Gregorio, oppure di s. Sebastiano fuori le mura di Roma.


don bosco-raccolta di curiosi avvenimenti.html
  A163000355 

 Indi il Vescovo inviò due sacerdoti, che godono di tutta la sua confidenza, a portare a Roma questo misterioso dispaccio.

  A163000358 

 Aveva già anch'egli avuto contezza del fatto della Salette per informazioni avute dal P. Basilio, coadiutore del priore della Certosa di Roma.

  A163000358 

 «Appena giunti a Roma, riferiscono i mentovali sacerdoti, avevamo fatto la conoscenza di Mons. Fioramonti, secretano di S. S. per le lettere latine.

  A163000363 

 «Fin dai primi giorni che eravamo a Roma, vedemmo il P. Rubillon, il quale, come ebbe letto gli scritti sulla Salette, mi disse, che egli era profondamente convinto della verità del fatto; che era impossibile che fossero stati quei fanciulli o ingannatori o ingannati, e finalmente che Mons. di Grenoble poteva con sicurezza far costrurre una Cappella sul sito dell'apparizione».

  A163000366 

 «A Roma si esaminò bene prima di credere: eppure a Roma, quanti hanno esaminato il fatto della Salette, lo vedono verissimo e ben provato.


don bosco-rimembranza di una solennita in onore di maria ausiliatrice.html
  A173000013 

 Dato a Roma addì 23 settembre 1868.

  A173000022 

 Gussone torinese ad eccezione del primo a destra entrando che fu lavorato a Roma dall'artista Luigi Medici a spese di un patrizio Bolognese.

  A173000036 

 Dato in Roma presso s. Pietro sotto l'anello pescatorio addì 22 maggio 1868.

  A173000053 

 L'anno scorso nel centenario di san Pietro, appena fu annunziato che avrebbe avuto luogo il maraviglioso canto dei tre cori Tu es Petrus, il sacerdote Gio. Cagliero nostro direttore di musica si recava a Roma per prenderne cognizione nel miglior modo a lui possibile.

  A173000146 

 Per queste ragioni si vedevano raccolti parecchi augusti personaggi provenienti da Torino, da Milano, da Venezia, da Bologna, da Firenze, da Roma, da Napoli, ed altrove.

  A173000243 

 Roma, 20 agosto 1868.


don bosco-sagra congregazione dei vescovi e regolari consultazione per la congregazione speciale.html
  A174000033 

 L'anno scorso umiliai alcune dimande di cose che mi parevano necessarie; ma dopo il carteggio di un anno dovetti recarmi a Roma per farmi assistere da persona pratica dei vari uffizi, cui ognuno devesi indirizzare.


don bosco-sagra congregazione dei vescovi e regolari consultazione per una congregazione particolare.html
  A175000002 

 Ottenuta benignamente l'Udienza, il Bosco espose al S. Padre il motivo, e lo scopo della sua venuta, e n'ebbe confortante incoraggiamento, e prudenti consigli, i quali sono riprodotti in un opuscolo stampato qui in Roma coi tipi di Propaganda.

  A175000002 

 Per cui dopo un quinquennio di esperimento si condusse il Superiore Generale in Roma allegando dei riflessi, pei quali si era deciso a modificarne alcune, come lo comportava lo scopo del novello Istituto, e tralasciare delle altre per non comprometterne l'esistenza innanzi al rigore delle leggi Civili.

  A175000002 

 Tali norme furono poste in esecuzione in via di sperimento per lo spazio di circa sei anni, decorsi i quali in vista del crescente progresso di Operai in palpabili beneficenze a pro de' miseri, il zelante Sacerdote con le Commendatizie di molti Vescovi si ricondusse in Roma per ottenere nella sua qualifica di Fondatore, e Superiore Generale la conferma Apostolica della sua Società.


don bosco-severino.html
  A177000272 

 Così Ginevra divenne la Roma del protestantesimo, come la chiama taluno, volendola in cotal modo paragonare alla città di Roma centro del cattolicismo.


don bosco-societa di s. francesco di sales. anno 1878.html
  A182000066 

 Amato padre, fra 15 giorni avrà con lei Mons. {60 [394]} Arcivescovo, il Dottor Ceccarelli ed altri molti che si portano a Roma per il Giubileo episcopale del Santo Padre.

  A182000066 

 Egli stesso mi interpellò, dicendo: Se i Salesiani non gli poteano dar alloggio in Roma ed in Genova? Desidera visitar la casa di Torino ed altre.

  A182000066 

 La Confraternita della Misericordia incarica lei di rappresentarla a Roma nella faustissima occorrenza; ma di ciò le parlerà più a lungo D. Bodrato.


don bosco-societa di s. francesco di sales. anno 1880.html
  A183000029 

 Pertanto nell'autunno del 1877, riputandolo capace a prestar con molto vantaggio degli allievi l'opera sua in qualche casa della Congregazione, fu da essi destinato al CollegioSeminario di Magliano Sabino a poca distanza da Roma.


don bosco-societa di san francesco di sales. anno 1879.html
  A184000042 

 Era il 31 marzo, D. Bosco era giunto da Roma dove aveva soggiornato vari mesi.


don bosco-specchio della dottrina cristiana cattolica.html
  A187000039 

 Romana finalmente si dice la Chiesa, perchè essendo s. Pietro morto in Roma, i Vescovi di Roma furono e saranno sempre i soli capi della Chiesa, e chiunque non ha la Chiesa veramente per madre, non potrà mai avere Gesù Cristo per padre.


don bosco-storia ecclesiastica.html
  A189000089 

 In seguito si portò a Roma per confondere s. Pietro, che vi predicava il Vangelo, e lo sfidò a dar prove della verità di sua dottrina, proponendogli di levarsi per aria sopra un carro trionfale alla presenza di tutto il popolo Romano, siccome lui che levossi di fatto.

  A189000094 

 S. Pietro portò la dottrina Evangelica in Antiochia, dove i seguaci di Cristo presero il nome di cristiani, scorse la Siria; e dopo sette anni si recò a Roma.

  A189000099 

 Questo Principe insensato e crudele aveva incendiato tutta la città di Roma, solo per piacer di vederla abbruciare; poi gettò tutta la malvagità di quest' azione sovra i cristiani, ch'egli sommamente odiava, perchè s. Paolo aveva fatto delle conversioni sin nel proprio di lui palazzo.

  A189000101 

 R. In questa prima persecuzione, appunto questi due principi degli Apostoli in Roma coronarono il loro lungo, e faticoso apostolato colla palma del martirio.

  A189000102 

 Lo stesso giorno s. Paolo fu condotto tre miglia distante da Roma nel luogo detto le acque Salvie, dove giunto gli fu troncata la testa.

  A189000105 

 Nerone non men vile che feroce, dalla soverchia paura parve tratto di senno; punto più non badando a migliorar il suo destino, fuggì da Roma di mezzanotte involto in un vile {50[208]} mantello, per ritirarsi così travisato nella casa villereccia di Faone, uno de' suoi liberti a distanza di circa tre miglia dalla città.

  A189000116 

 Questo miracolo avvenne in Roma vicino {57[215]} alla porta Latina (an.

  A189000154 

 Finalmente una calca di soldati si avventarono contro di lui, e lo trucidarono in mezzo alla sua tenda, e ne mandarono la testa a Roma.

  A189000164 

 Così avvenne, poiché tre giorni dopo il prefetto di Roma sdegnato contro Lorenzo perché non poteva aver i tesori della Chiesa, i quali erano stati distribuiti ai poveri, comandò distenderlo sopra una graticola infuocata.

  A189000197 

 R. Massenzio degno figlio di Massimiano fuggiva armato in Roma per sottrarsi dall'esercito di Costantino che temerariamente aveva assalito; ma giunto sopra un ponte che egli aveva fatto fare sul Tevere ad insidia dei nemici; gravato dalla calca infinita di fuggiaschi si ruppe il ponte, cadde nell'acqua dove annegò.

  A189000210 

 Massenzio tiranno fattosi padrone di Roma, disputava la corona imperiale a Costantino.

  A189000210 

 Questi s' avviò alla volta di Roma per combattere il suo rivale, e intanto già prevenuto a favor dei cristiani, scongiurava il loro Dio a farsegli conoscere.

  A189000210 

 Roma tosto apri le porte a Costantino, il quale d'allora in poi ebbe in grand' onore la vera fede, e la protesse pubblicamente.

  A189000212 

 Allorchè fece la sua entrata in Roma volle che la croce, la quale era stata pegno della sua vittoria, fosse il più bell'ornamento del suo trionfo.

  A189000259 

 Pubblicò dapprima una legge, che stabiliva la communione colla Chiesa romana, come un segno sicuro di cattolicità; poscia per turare affatto la bocca agli eretici, mandò a Roma, se la intese col Papa s. Damaso per la convocazione d' un concilio, quindi invitò tutti i Vescovi dell'oriente a recarsi in Costantinopoli, e vi si trovarono in numero di cento cinquanta.

  A189000262 

 Edificò varie Chiese, tra cui quella di san Lorenzo in Roma; ordinò che in fine dei salmi si recitasse il Gloria Patri.

  A189000262 

 Scrisse molte opere tanto in verso che in prosa, chiamò in Roma s. Girolamo per servirsene come di segretario nelle risposte alle lettere latine.

  A189000272 

 Recatosi a Roma, colla sua ipocrisia giunse ad acquistarsi la stima di molte persone dabbene.

  A189000273 

 Dopo questo decreto del Papa s. Agostino {145[303]} riguardava la causa come terminata: « Roma ha parlato, diceva questo santo dottore, ha confermato i decreti dei Vescovi, la causa è finita, piaccia a Dio, che sia pur finito l'errore! » Il desiderio di s. Agostino non fu appagato.

  A189000285 

 Questo Principe barbaro, detto il flagello di Dio per le stragi che ovunque menava, era passato dalle Gallie nell'Italia con formidabile esercito, e presa Acquileia, Pavia, e Milano, stava per dar il sacco a Roma senza che vi fosse chi a lui osasse far resistenza; mentrechè l'imperatore co'suoi Generali tremavano di paura alla vista di si potente nemico.

  A189000290 

 Abolì e tolse da Roma le feste lupercali, che si celebravano in onor del dio Pane nel mese di febbraio, instituendo in vece la processione colle candele in mano nella festa della Purificazione, che già celebravasi senza tal cerimonia.

  A189000290 

 Egli tenne in Roma un concilio di molti Vescovi, in cui decretò quali fossero i libri autentici del vecchio e nuovo Testamento, e quali apocrifi.

  A189000292 

 I giovani tirati dallo splendor delle virtù di lui e dai miracoli che egli operava, andavano in folla a trovarlo, e gli uomini più illustri di Roma gli davano i lor figliuoli a educare.

  A189000292 

 Mandato a studiare a Roma, vi fu preso da tale spavento per la corruzione dei giovani di sua età, che a quindici anni secretamente abbandonò la città, e {157[315]} si ritrasse in una profonda e oscura caverna a distanza di quaranta miglia.

  A189000299 

 Fornito d'un ingegno sorprendente, in breve tempo giunse a conseguir le più onorifiche cariche di Roma.

  A189000299 

 Gregorio spaventato a questo sentore, si adoprò a {164[322]} tutta possa per dissuadere gli elettori, e riuscito vano ogni suo pretesto travestito fuggì da Roma, e si andò nascondere entro una selva; ma una colonna di fuoco comparsavi sopra lo manifestò al popolo romano, che inconsolabile lo cercava, e dovette accettar la dignità pontificia nel 590.

  A189000302 

 Fece venir a Roma buon numero di giovani inglesi, affinché quivi fossero istruiti ne'monasteri, per mandarli poscia nel loro nativo paese a propagar la religione cristiana.

  A189000304 

 In una pestilenza che vi fu in Roma, parecchi morivano nell'atto di starnutare e di sbadigliare.

  A189000319 

 R. Il santo legno della Croce nel 326 era già stato prodigiosamente ritrovato da s. Elena madre di Costantino, la quale ne avea mandato una parte a Roma, e parte aveva fatto onorificamente riporre {176[334]} in una chiesa eretta sul monte Calvario.

  A189000322 

 L'imperatore Costante sdegnato per questa sentenza mandò a Roma un capitano perché trucidasse Martino, o lo conducesse a lui in Costantinopoli.

  A189000322 

 Questo Pontefice nato in Rodi città dell'Italia, eletto nel 649, al nascere di quest'eresia convocò in Roma un Concilio di cento {178[336]} cinque Vescovi e la condannò.

  A189000337 

 In contraccambio degli importanti servigi prestati alla Chiesa fu chiamato a Roma, e l'anno 800 da Papa Leone III venne solennemente coronato imperatore dei romani.

  A189000341 

 Intendendo che molti fedeli pegli oltraggi dei Musulmani erano costretti andar errando a guisa di animali selvatici nelle foreste, ebbe di loro pietà, e partitosi da Roma si portò in persona a recar soccorso a quegl'infelici; fece edificar la città di Leopoli che loro servì di asilo.

  A189000352 

 R. Il decimo secolo è molto deplorabile per la prepotenza usata in Roma dal conte Adalberto, e dalle sue figliuole Marozia {196[354]} e Teodora.

  A189000369 

 In una di queste legazioni, mentre ritornava da Roma, giunto in Faenza in un monastero dedicato a Maria SS. ma colto da una violenta febbre, andò a ricevere il guiderdone delle lunghe sue fatiche e austerità nel 1072 in età d'anni ottantatre.

  A189000373 

 Col segno della santa Croce spense un terribile incendio avvenuto in Roma.

  A189000373 

 R. Questo incomparabile Pontefice dopo d'aver colla sua scienza e pietà fatto cangiar faccia a tutto il mondo cristiano, per iscansar le trame dell'empio Enrico, che lo perseguitava, dovette da Roma ritirarsi a Salerno, dove cadde in una grave malattia.

  A189000375 

 Papa Urbano II, chiamò s. Brunone a Roma per farlo Vescovo di Reggio, ma non volle mai accettare tale dignità.

  A189000377 

 Venuto a Roma si presentò a Papa Urbano II, a cui dipinse sì al vivo lo stato lagrimevole di que' luoghi, che il Pontefice tutto si adoperò per la liberazione di Terra santa.

  A189000385 

 Arnaldo non ristando dal vomitar calunnie contro la Chiesa, ardì portarsi a Roma, ove per odio verso il Papa tentò far assassinar un Cardinale, il quale ebbe una pericolosissima ferita.

  A189000385 

 Temendo poi una pena proporzionata al suo delitto, si fuggì da Roma; ma giunto nella Toscana fu preso e posto sopra una croce, quindi consegnato alle fiamme.

  A189000396 

 Convocato un concilio innalzò alla santa sede un Antipapa, onde ne venne scomunicato da Alessandro III. Per questo divenuto smanioso marciò contro Roma, ma un'epidemia costringendolo a ritirarsi, perduto il nerbo delle sue armate si voltò verso Alessandria della Paglia, che il Papa aveva fatto fabbricare per ripararsi dai suoi furori.

  A189000398 

 Conobbe da ciò, che Dio lo destinava al riscatto degli schiavi, e per accertarsi vieppiù della volontà divina, si portò da s. Felice di Valois, che menava vita santa nel deserto; il quale alla vista di un nuovo prodigio si unì a s. Giovanni, e andarono ambidue a Roma acciocchè fosse approvato dal Papa un ordine, che avesse per suo scopo particolare {229[387]} il riscatto degli schiavi, e qualora ciò non si potesse col danaro, si facesse colla propria persona.

  A189000399 

 I mali sofferti in questi viaggi, le cure quotidiane nel visitar gli ospedali, sollevar poverelli, le austerità della vita lo fecero alla perfine soccombere in Roma nel 1212.

  A189000401 

 L'anno 680 per celeste avviso in Roma fu eretto un altare ove furono trasferite le reliquie di s. Sebastiano, {231[389]} per allontanare un orribile peste, che tosto cessò.

  A189000404 

 Nel decimo secolo Giovanni XV in un sinodo tenuto in Roma l'anno 993 registrò nei fasti dei santi Uldarico vescovo di Augusta con rito pubblico, e solenne, con una bolla che dicesi di canonizzazione; il che non erasi mai usato.

  A189000428 

 Il Papa Gregorio X avendo stabilito di {249[407]} convocare un Concilio a Lione, vi chiamò espressamente s. Tommaso, il quale partì alla volta di Lione, ma giunto a Piperno vicino a Roma, cadde ammalato, e fu costretto a ritirarsi in un convento di Cisterciesi.

  A189000430 

 Conosciuto il singolar talento e prudenza di lui, fu creato generale del suo ordine, poscia da Clemente IV venne nominato all'Arcivescovado di York in Inghilterra, del che egli atterrito, andò a Roma a gettarsi ai piedi di sua Santità, e gli fece tante istanze, che lo esentò da tal carica, Gregorio X in virtù di assoluta ubbidienza, l'obbligò ad accettar la dignità di Cardinale, e di Vescovo d'Albano.

  A189000438 

 R. Vi era costante tradizione in tutto il mondo cristiano, che chiunque nell'anno secolare visitasse la chiesa di s. Pietro in Roma, acquisterebbe indulgenza plenaria di tutte le sue colpe.

  A189000440 

 Altre volte vedevasi durante il Giubileo un immensa moltitudine recarsi a Roma da tutte parti dell'Europa; ora i sommi Pontefici concedono a tutti i paesi cattolici la licenza di fare il Giubileo, senza obbligare le persone a recarsi a Roma.

  A189000444 

 Questa commozione dilatatasi in modo speciale nelle {260[418]} città di Torino, di Chieri, d'Asti, e nella stessa Roma, produsse grandi vantaggi fra cristiani; ma non essendo approvata dal Papa, nè dai Vescovi, presto degenerò in superstizione, indi in eresia.

  A189000446 

 Da simile ardore di penitenza animata intraprese il faticoso pellegrinaggio de' luoghi santi, ma nel suo ritorno, giunta a Roma, cadde gravemente inferma.

  A189000449 

 Ma mentre era dal Papa mandata a trattar alcuni affari colla regina di Napoli, giunta a Roma cadde in una grave malattia, per cui dopo aver mostrato la più eroica pazienza, consumata dall'amor di Dio e dalle sue inenarrabili austerità volò al suo celeste sposo l'anno 1380.

  A189000449 

 Ma quello, che maggiormente illustrò questa santa, e per cui noi Italiani le siam debitori d'una obbligazione eterna, fu l'essere ella stata non pur occasione, ma causa principale, che Urbano IV dopo la settuagenaria schiavitù Avignonese malgrado le ingiuste rimostranze del re di Francia, tornasse a trasferire la sua sede nel cuor dell'Italia in Roma, che a ragione fu detta la {266[424]} città santa, perché fu essa, che ha destinata Iddio ad esser sede del suo Vicario in terra.

  A189000511 

 Fattosi religioso nella {313[471]} Compagnia di Gesù desiderava ardentemente di morir martire, ed ottenne la palma del martirio di carità; giacchè sorta in Roma una fierissima peste, Luigi chiese di andar a servire gli appestati, e venne anch'egli colto dallo stesso morbo in guisa, che trasferito al convento in breve fu ridotto all'estremo di sua vita.

  A189000513 

 Ma Iddio gli manifestò che il luogo di sua missione era la stessa Roma; per la qual cosa cominciò ad esercitar ogni Uffizio di carità verso i medici, gli infermi, e verso ogni sorta di bisognosi.

  A189000513 

 Recatosi a Roma per far i suoi studii, si sentì un vivo desiderio di andare nelle {314[472]} missioni straniere per ottenere la palma del martirio.

  A189000549 

 Questi rivoltosi sotto la scorta del Generale Napoleone penetrati nell'Italia, avevano manomesso e profanato i più venerandi santuari, decisi d'entrare in Roma, impadronirsene, detronizzare il Papa e renderselo schiavo contro la fede data di non ledere Roma, nè il suo Sovrano.

  A189000552 

 Nel secolo XVII Clemente VIII ordina che nelle chiese di Roma si facesse successivamente l'orazione delle 40 ore.

  A189000555 

 Così la Chiesa romana assalita nel suo Capo e nei suoi membri era esposta ad una persecuzione altrettanto ingiusta che odiosa; ed invece di lodi a Dio si facevano in Roma processioni civiche, e si cantavano inni alla libertà.

  A189000557 

 In una notte spaventevole (28 febbraio 1798), mentre infuriava un orribile temporale accompagnato {352[510]} da tuoni e lampi, il Papa posto in una cattiva carrozza, privo de' suoi ministri, consegnato nelle mani di due commissari, vien condotto segretamente fuori di Roma per non entrarvi mai più.

  A189000557 

 R. Lo sventurato, ma sempre grande Pontefice all'intimazione di dover abbandonar la sua Sede, attesa l'età di ottant'anni, la sanità cagionevole, e i vari suoi incommodi corporali, mostrava vivo desiderio di morirsene a Roma; « io, gli replicava l'inesorabile Haller, non ascolto nè ragioni nè pretesti, se voi non partirete di buona volontà, vi faremo partire per forza ».

  A189000561 

 Egli si porta a Roma, e viene solennemente ristabilito nella santa Sede e Sovrano di Roma.

  A189000561 

 R. La repubblica Francese stimavasi al colmo di sua gloria per la morte di Pio VI. Le armate francesi occupavano Roma con tutta Italia, il Capo della Chiesa morto in esilio, i membri del sacro collegio erano ritenuti in ceppi, o quà e là dispersi e fugati.

  A189000561 

 Un'armata Austriaca assale i Francesi, li scaccia fieramente da Roma, e dall'Italia, li ristringe in un piccolo angolo tra il Genovesato ed il Piemonte.

  A189000563 

 Parte egli da Roma l'anno 1804, attraversa la Francia entra glorioso in Parigi, e pone la corona imperiale sul capo di {360[518]} Napoleone.

  A189000565 

 Dopo la pace della Chiesa Valente fu il primo degli imperatori che abbia con violenza da Roma rapito il sommo Pontefice, e Napoleone il secondo a commettere un simil sacrilego misfatto.

  A189000565 

 In capo ad una mano di soldati Radet dà la scalata al palazzo Pontificio, abbatte gli usci a colpi di scure, spezza le finestre, e a mano armata penetra nella camera del santo Padre, e di notte tempo in modo violento lo costringe a partire da Roma senza seguito, spoglio di ogni cosa, coi soli abiti che aveva indosso, chiuso a chiave in una carrozza fra gendarmi, come un malfattore.

  A189000565 

 R. Napoleone, perchè il Papa l'incoronasse si protestava di voler essere ubbidientissimo figliuolo della santa Sede; incoronato che fu tolse la maschera, e si mostrò qual era; scrive lettere ingiuriose al Papa, contro il fatto giuramento cerca impadronirsi di Roma, e fare del Papa uno schiavo de' proprìi voleri.

  A189000565 

 Vuole esso che il Papa gli conceda cose, a cui la sua coscienza non permette d'acconsentire; l'imperatore {361[519]} ingiustamente sdegnato assale Roma, se ne impadronisce, la saccheggia, si sforza il palazzo Papale, sono mandati in esilio e parte incarcerati i suoi più fedeli ministri anche Vescovi e Cardinali.

  A189000569 

 Dopo quattro mesi di cammino, Pio VII fece la sua solenne entrata in Roma e con indicibile trasporto di gioia non solo di Roma, ma di tutto il mondo cristiano, fu riposto sulla santa Sede, e {365[523]} riammesso al possesso dei beni che Napoleone aveva usurpato.

  A189000576 

 R. Pio VII ritornato dalla sua cattività, impiegò il resto del suo Pontificato per riparare i danni che le logge massoniche e Bonaparte avevano cagionato alla Chiesa; ed a tal fine stabili una missione pel clero e pel popolo di Roma, riammise fra gli ordini religiosi la compagnia di Gesù; approvò l'associazione per l'opera della propagazione della fede, mostrando sempre quel petto sacerdotale con cui s'oppose ai più potenti nemici.

  A189000578 

 1799, dicevano, che, morto Pio VI non vi sarebbe più stato altro Papa a Roma; lo stesso ripetevano nel 1810 e nei seguenti anni della prigionia di Pio VII. Ma loro malgrado videro, e vedranno mai sempre ferma e trionfante la suprema autorità del Romano Pontefice Vicario di G. Cristo in terra, e Capo universale della sua Chiesa.

  A189000582 

 L'anno 1826 Lanteri col Sacerdote Giuseppe Loggero si recò a Roma, perchè le loro regole fossero approvate dal Sommo Pontefice, il quale dietro alle reiterate istanze di Monsignor Rey Vescovo di Pinerolo, e del re di Sardegna Carlo Felice, dopo accurati esami delle loro costituzioni, colla sua autorità apostolica confermò il nuovo {373[531]} istituto sotto il nome di Congregazione degli Oblati di M. V.

  A189000599 

 A cagione di diporto venuto a Roma familiarizzò col Barone di Bussieres già di protestante alla cattolica credenza convertito, il quale insistendo inutilmente per far al Ratisbona aprire gli occhi alla verità, pregollo almeno di prendere una medaglia di M. V. Immacolata.

  A189000599 

 Il dì seguente Bussieres uscito col Ratisbona per Roma entrano ambidue in una chiesa, e avendo egli alcunché a {383[541]} trattare in quel convento, prega l'ebreo di aspettar quivi un pochissimo.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000017 

 Che a Roma i Vescovi delle città prossime a questa capitale, e i Sacerdoti, e i Diaconi addetti alle chiese principali di quest'alma città formassero come il senato del Pontefice ed avessero essi soli il diritto di eleggere il Papa, e lo aiutassero nell'amministrazione della Chiesa universale.

  A190000059 

 Venne eziandio a Roma per ispargere i suoi errori tra quel popolo tuttora immerso nell'idolatria; ma mentre voleva dar segno di sua potenza sollevandosi in aria sostenuto invisibilmente dai demoni, san Pietro e s. Paolo fecero preghiera a Dio, e il misero Simone cadendo precipitosamente a terra, si sfracellò le membra e fece manifesta la sua impostura.

  A190000060 

 Da Antiochia s. Pietro andava a predicare nelle città e ne'paesi vicini, e dopo sette anni si recò a Roma nell'anno 42 dell'era cristiana.

  A190000068 

 Per questi motivi, appenachè la fede cominciò a predicarsi in Roma, quasi subito principiò ad essere accanitamente perseguitata.

  A190000069 

 Lo stesso giorno s. Paolo fu condotto tre miglia al di là di Roma nel luogo detto Le acque salvie dove gli fu troncata la testa.

  A190000069 

 Saputa la fierezza della persecuzione, essi portaronsi prontamente a Roma per amministrare i conforti della religione e assistere quelli che si trovassero in pericolo della fede.

  A190000069 

 Sperando che colla morte dei capi i cristiani sarebbersi dispersi, nè più sarebbesi di loro parlato nel mondo, Nerone feceli ambidue cercare e chiudere nel carcere Mamertino, che è la più tetra prigione di Roma a piè del Campidoglio.

  A190000070 

 Inviato da'suoi parenti a Roma per coltivare gli studi, ebbe la buona ventura di udire s. Pietro che in quella città dava principio alla predicazione del vangelo, instruito nella fede da sì gran maestro, divenne tosto un fervoroso cristiano.

  A190000070 

 Scoppiata poco appresso la persecuzione di Nerone, Lino ritornò a Roma per aiutare s. Pietro, che difatto assistè nel compiere i doveri del s. ministero e governare la Chiesa durante la prigionia dei due principi degli Apostoli.

  A190000070 

 Si suppone che quando egli andò al concilio di Gerusalemme, abbia ordinato vescovo s. Lino e lo ubbia lasciato suo vicario in Roma durante la sua assenza.

  A190000076 

 Lo stesso Nerone lo aveva già inviato contro agli Ebrei; ma quando Vespasiano fu proclamato imperatore, lasciò Tito suo ligliuolo sotto le mura di Gerusalemme a continuare quella guerra, ed egli se ne venne a Roma.

  A190000077 

 In esso si osserva tuttora il candelliere con sette rami tolto dal tempio di Gerusalemme, e il magnifico antiteatro che porta il nome di Tito Flavio e di cui rimangono ancora in Roma stupende reliquie.

  A190000077 

 S. Lino potè vedere i miseri Ebrei che fatti {46 [46]} schiavi da Tito giungevano a Roma a schiere a schiere, per essere condannati a penosissimi lavori, fra quali quello di innalzare un arco trionfale al loro vincitore.

  A190000080 

 Un uomo {47 [47]} consolare, vale a dire che aveva coperta una delle prime cariche di Roma, aveva sua figlia travagliata dallo spirito maligno e da altri mali.

  A190000081 

 Egli si dava gran pensiero della propagazione del vangelo dentro e fuori di Roma, quando Domiziano diede ordine di cercare il capo de'cristiani e porlo a morte.

  A190000081 

 Fra le cose attribuite a s. Cleto è la divisione della {48 [48]} città di Roma in 25 rioni, ossia regioni, a ciascun dei quali deputò un sacerdote od almeno un diacono, che avesse cura dei bisogni spirituali ed anche temporali dei fedeli.

  A190000081 

 Nato in Roma, egli era stato instruito da s. Pietro nella fede, ed aveva molto lavorato durante il pontificato di lui e del suo antecessore s. Lino.

  A190000082 

 Crescendo il male, si pensò di ricorrere alla Chiesa che è madre e maestra di tutte le altre chiese, cioè a quella di Roma, indirizzando una lunga lettera al sommo Pontefice.

  A190000084 

 «La Chiesa di Dio, che è a Roma, a quella di Corinto, a coloro che sono chiamati e santificati per la volontà di Dio nel Nostro Signore Gesù Cristo.

  A190000087 

 I Corinti avevano mandato a Roma un fervoroso cristiano dì nome Fortunato per esporre alla santa Sede la trista divisione di quella città.

  A190000088 

 Insomma che noi possiamo rallegrarci della carità e dell'ordine stabilito tra voi.» Quella lettera fece tale impressione sopra l'animo dei Corinti, che rientrando in se stessi riconciliaronsi coi propri pastori, chiesero perdono della loro ostinazione e venerarono tutti la parola del vicario di Gesù Cristo che era in Roma.

  A190000096 

 Temeva per altro che i fedeli di Roma colle preghiere ottenessero da Dio la grazia che le fiere non lo divorassero; perciò scrisse loro una commoventissima lettera, scongiurandoli di non opporsi che egli potesse quanto prima essere stritolato sotto i denti di quelle bestie feroci come grano sotto alla macina, e così al più presto come pane mondo essere fatto degno di riunirsi con Gesù Cristo in cielo per tutti i secoli.

  A190000096 

 Traiano trovandosi in Oriente volle venire con esso a disputa sulle cose della religione, ma non polendo prevalere, e restando confuso, diede ordine che il santo Vescovo fosse legato con catene e condotto a Roma per servire nell'anfiteatro di Flavio di pubblico spettacolo al popolo, e di pascolo alle fiere.

  A190000098 

 Giunto in Roma, egli fu tosto condotto all'anfiteatro e gettato alle fiere, le quali in breve lo sbranarono, non rimanendo di lui altro che alcune ossa.

  A190000098 

 Questi avanzi del prezioso di lui corpo furono da prima {56 [56]} portati in Antiochia, e poscia riportati a Roma, ove ora si venerano nella chiesa di san Clemente.

  A190000098 

 «Ignazio, chiamato anche Teoforo, ossia apportatore della misericordia divina, che egli ha conseguito dall'immensa bontà dell'altissimo Padre Iddio, e di Gesù Cristo suo figliuolo unigenito, alla Chiesa romana, che per divina volontà opera quanto si appartiene alla fede ed alla carità di G. Cristo nostro Salvatore, la quale ha la sua sede in Roma, Chiesa degnissima di Dio, degna di governare: Chiesa purissima, che dall'esimia carità di Gesù Cristo e dal nome del padre si intitola piena dello Spirito Santo.

  A190000100 

 Ma quantunque giovane predicava con tale efficacia che giunse a convertire alla fede il prefetto di Roma di nome Ermete e la sua famiglia con mille dugento cinquanta suoi servi.

  A190000100 

 Quando l'imperatore ebbe quella notizia, ne senti rammarico tale, che dalla città di Seleucia, dove allora si trovava, mandò tosto a Roma il conte Aureliano che mettesse a morte quanti cristiani avesse potuto scoprire.

  A190000125 

 - S. Policarpo discepolo di san Giovanni evangelista e vescovo di Smirne, informato del gran numero di eretici che eransi portati a Roma, venne egli pure in questa città per dissipare le loro arti sotto al pontificato di s. Aniceto successore di san Pio I. La venuta di lui era molto opportuna perciocchè avendo egli conversato cogli Apostoli, godeva grande autorità presso tutti; perciò, come dice s. Ireneo, molti di quelli che erano stati sedotti dagli errori di Valentino e di Marcione, per l'efficacia della sua parola furono ricondotti alla Chiesa di Gesù Cristo.

  A190000125 

 S. Policarpo a Roma.

  A190000128 

 Eusebio di Cesarea aggiugne che s. Policarpo venne a Roma anche per conferire col sommo Pontefice intorno a cose che riguardavano il bene della Chiesa; e che le loro controversie furono tutte terminate con vicendevole carità.

  A190000129 

 Mentre s. Policarpo era in Roma seppe che la persecuzione tornava ad infierire nella sua diocesi.

  A190000130 

 - S. Felicita, vero modello delle madri cristiane, apparteneva alle prime famiglie di Roma.

  A190000133 

 Allora l'astuto Montano si portò a Roma colle sue due false profetesse e riusci a sedurre vari incauti cristiani, anzi fu abbastanza ardito di presentarsi al medesimo Aniceto per farsi aggregare al clero romano.

  A190000135 

 L'imperatore riconobbe questo favore dalle preghiere dei cristiani e per conservarne la memoria venne il fatto scolpito in basso rilievo sulla colonna di marmo, che fu eretta in Roma, la quale fu chiamata la colonna Antonina e che conservasi ancora oggidì.

  A190000143 

 - La dimora di s. Ireneo in Roma non fu infruttuosa; imperciocchè prima del suo arrivo il pontefice aveva deposti due preti della Chiesa Piomana di nome Biasio e Fiorino, i quali erano caduti nell'eresia di Simon Mage che insegnava essere Iddio autor del male.

  A190000143 

 S. Ireneo a Roma.

  A190000144 

 In oltre egli dice, che converrebbe ricorrere alle chiese che furono fondate e governate dagli apostoli per sapere la verità; ma che essendo cosa troppo lunga lo andarle a consultare una per una, basta per tutte il ricorrere alla Chiesa più grande, più antica e conosciuta da tutto il mondo, alla Chiesa fondata in Roma dai gloriosi apostoli Pietro e Paolo, la quale conserva la tradizione che ha ricevuta da'suoi fondatori, e che è pervenuta sino a noi per una successione non interrotta.

  A190000146 

 Rimanevano ancora in Roma i seguaci di Montano, che colla speranza di ingannare la gente con eccessi di penitenza esteriore, avevano introdotto il costume di tre quaresima, a cui attaccavano fini superstiziosi.

  A190000146 

 Tal decreto fatto in forma {72 [72]} di lettera fu specialmente diretto alle chiese nelle Gallie, che avevano mandato a Roma santo Ireneo per consultare la s. Sede sopra i dubbi mentovati.

  A190000149 

 Ma o fosse che s. Vittore non gli desse il vescovado {74 [74]} di Cartagine, siccome egli a quanto pare desiderava, o fosse perchè il romano pontefice condannasse l'eresia di Montano a cui egli cominciava aderire, fatto sta che Tertulliano partì di Roma con animo esacerbato; e ritornato in patria si dichiarò apertamente avverso alla Chiesa romana.

  A190000149 

 Sul principio del suo pontificato portossi a Roma Tertulliano, uomo di grande ingegno, già conosciuto pe'suoi scritti ripieni di profonda dottrina.

  A190000150 

 Per fuggire l'obbrobrio in cui era caduto, venne a Roma, persuaso di poter qui vivere sconosciuto.

  A190000158 

 Questo fatto ci dimostra chiaro, come fin dai primi tempi della Chiesa siasi creduto necessario che chi aveva apostatato dalla Chiesa, cadendo nell'eresia, quando pentito del suo misfatto amasse di rientrarvi, venisse a Roma a riconciliarsi col Capo supremo della religione, {78 [78]} e ricevere l'assoluzione del suo delitto.

  A190000160 

 Si racconta per tradizione antica, che in una parte di Roma posta in Transtevere, alla nascita del Salvatore sia prodigiosamente uscita una fonte d'olio, che scaturì per lo spazio di un giorno intiero.

  A190000161 

 Quella notizia portò a san Callisto grande consolazione; e per mostrare la sua gratitudine a Dio per tanto benefizio animò i cristiani a costruire in quel luogo una Chiesa, che è la prima innalzata pubblicamente in Roma a gloria della Beata Vergine Maria.

  A190000161 

 Questa Chiesa venne quindi riguardata come una delle prime basiliche di Roma, o presso all'altar maggiore {80 [80]} si mostra ancora un foro adorno di marmo, che segna il luogo del prodigio

  A190000165 

 - Catacomba è parola greca, e vuol dire presso i sotterranei, imperocchè le sepolture de'cristiani in alcuni luoghi, ma specialmente in Roma, furono stabilite in anditi scavati sottoterra a bella posta per questo santo fine di riporvi le salme dei fedeli.

  A190000169 

 Tuttavia trovandosi egli assente da Roma molti cristiani vi perirono vittima di una insurrezione popolare.

  A190000170 

 - A s. Callisto succedeva s. Urbano che apparteneva ad una ricca e nobile famiglia di Roma.

  A190000179 

 - Almacchio, prefetto di Roma, come intese la conversione, lo zelo di Valeriano e di Tiburzio, chiamolli alla sua presenza e loro fece molte interrogazioni, ma confuso dalle loro sapienti risposte, nè sapendo egli che dire, nè che fare, un suo assessore per trarlo d'impaccio soggiunse: Condannati alla morte tutti due, di poi avrai i loro beni.

  A190000207 

 S. Cipriano avendo ricevuto dal clero di Roma la relazione della morte di san Fabiano, rispondendo si esprime così: «Era già corsa voce fra noi, che il glorioso pontefice Fabiano era passato da questa vita, e questa notizia vagava incerta quando ho ricevuta una lettera che mi dà piena contezza della gloriosa sua morte.

  A190000215 

 Desideroso di intendere quanto meglio gli l'osse possibile la dottrina di Gesù Cristo, egli (anno 221) intraprese un viaggio a Roma per osservare attentamente gli insegnamenti ed usi di quella Chiesa che egli chiama principale e maestra di tutte le altre.

  A190000216 

 Non contento di questa figliale sommessione volle venire in persona a Roma per ispiegare a voce i suoi pensieri al pontefice e ricevere da lui consigli che valessero ad assicurarlo di trovarsi nella Chiesa {101 [101]} Cattolica, in cui voleva conservarsi finn alla morte.

  A190000217 

 E ciò perchè, come ce ne assicura s. Cipriano, l'imperatore conoscendo quanto fosse grande ed estesa la potenza del papa, preferiva di avere un competitore nell'impero piuttosto che avere in Roma un pontefice investito di tanta autorità.

  A190000217 

 Ed appunto i vari paesi della cristianità nei gravi bisogni spirituali continuarono a ricorrere alla Chiesa di Roma.

  A190000217 

 Il capo visibile della Chiesa era rappresentato dal clero di Roma, che, come dice s. Cipriano, ne assunse provvisoriamente il governo.

  A190000226 

 Così s. Giovanni evangelista si suole appellare martire, perchè per la fede fu in Roma gettato in una caldaia d'olio bollente, da cui venne prodigiosamente liberato: terminando poscia molti anni dopo i suoi giorni in pace.

  A190000230 

 Vago di gloria Novato recavasi a Roma a fine di propagare colà i suoi errori.

  A190000231 

 In Cartagine insisteva che dovessero assolversi gli apostati, ora in Roma dolevasi della troppa facilità colla quale gli apostati erano ammessi alla penitenza.

  A190000232 

 Volendo ad ogni {107 [107]} costo essere papa chiamò a Roma alcuni vescovi e fattili chiudere in sua casa, di notte avanzata con modi indegni li costrinse a consacrarlo, come se la Sede Romana fosse tuttora vacante.

  A190000235 

 - Sia per la persecuzione che tuttora infieriva, sia per le turbolenze suscitate da Novaziano, il pontefice Cornelio dovette allontanarsi da Roma e recarsi a Civitavecchia ove le molte lettere che egli scriveva ogni dì, ed il concorso che da tutte le parti a lui si faceva, dimostrava che Roma per quello che riguardava i cristiani erasi come là traslocata.

  A190000250 

 Il prefetto di Roma ordinò tosto a s. Lorenzo di consegnargli sull'istante i tesori della Chiesa.

  A190000258 

 Dopo inutili istanze i cattolici ne porsero querela ad Aureliano, il quale esaminata la questione, diede in proposito questa memorabile sentenza: «La casa vescovile sia data a colui al quale la concedono i prelati italiani della leligione cristiana, e il pontefice romano,» vale a dire il vescovo di Roma e il suo clero.

  A190000261 

 Nato da nobili e ricchi genitori fu mandato a Roma per attendere agli studi, ed ivi ebbe occasione di conoscere la santità del Vangelo e si fece cristiano; più tardi abbracciò lo stato ecclesiastico.

  A190000263 

 Sul principio del suo pontificato vennero a Roma i soldati della Legione tebea guidati da s. Maurizio.

  A190000264 

 Giunti a Roma, presentaronsi al papa supplicandolo di amministrare la santa Cresima a quelli che non 1'avevano ancora ricevuta.

  A190000265 

 - Da Roma traversarono l'Italia e valicando le Alpi Pennine, che ora diconsi Gran s. Bernardo, andarono a raggiungere Massimiano che col resto dell'esercito li attendeva nelle pianure del Vallese presso una città allora detta Ottoduro, ed ora Martigny.

  A190000268 

 Ricordava eziandio il senno di Cromazio, prefetto di Roma, di Sebastiano, generale delle sue truppe, ed altri prodi fatti morire per la fede.

  A190000276 

 Questo oratorio era nel luogo ove ora sorge la bella chiesa di s. Marcello in Roma in via del Corso.

  A190000279 

 Ma in Italia e specialmente in Roma, dove comandava Massenzio, la persecuzione continuò ad infierire sino a che piacque alla divina provvidenza di dare pace alla sua Chiesa e farla risplendere e trionfare per mezzo di Costantino il Grande.

  A190000283 

 San Clemente stabilì sette notai o scrivani fra i quali divise la città di Roma in sette rioni o compartimenti, affinchè avessero cura di raccogliere gli alti dei martiri.

  A190000288 

 Papa s. Fabiano distribuì le sette regioni di Roma a sette diaconi per la cura dei poveri, ed instituì altrettanti suddiaconi per raccogliere ed ordinare gli atti dei martiri redatti da'notai che assistevano agli interrogatori, ai tormenti ed alla morte dei campioni della fede.

  A190000299 

 Egli con poca resistenza acquistò Milano e Brescia con altre città che si abbandonarono alla sua clemenza: onde senza gravi contrasti potè avanzarsi fino alle porte di Roma.

  A190000299 

 Entrata di Costantino in Roma.

  A190000304 

 - La gloriosa ventura di ricevere in Roma il gran Costantino toccò al pontefice s. Melchiade.

  A190000305 

 Costantino divenuto padrone di Roma richiamò i cristiani esigliati, liberò i carcerati, riparò i danni a coloro che erano stati spogliati.

  A190000307 

 Il nome Laterano deriva da Plauzio Laterano, console di Roma ai tempi di Nerone.

  A190000308 

 Più tardi il medesimo Costantino lo donò per intiero ai pontefici e fece accanto ad esso innalzare la grande basilica di s. Salvatore in Luterano, appellata poscia di s. Giovanni, e che suole chiamarsi la madre e il capo delle chiese di Roma e di tutto il mondo: Ecclesiarum urbis et orbis mater et caput.

  A190000309 

 Disse in {139 [139]} fine che tanto gli accusatori quanto gli accusati si scegliessero ciascuno dieci vescovi e si recassero a Roma con Ceciliano e con Maggiorino; colà dal gerarca Melchiade sarebbe ogni cosa discussa e con solenne giudizio esaminata e definitivamente giudicata.

  A190000310 

 - Mentre compievansi gli ordini di Costantino in Africa e gli invitati si preparavano alla partenza per Roma egli scrisse a s. Melchiade una lettera in cui diceva: «Da parecchie lettere inviatemi da Anolino mio proconsole in Africa venni a conoscere che Ceciliano, vescovo di Cartagine, è da'suoi colleghi accusato di molti delitti.

  A190000310 

 Per la qual cosa ho giudicato bene che Ceciliano vada a Roma con dieci vescovi di quelli che lo accusano, e con altri dieci che egli reputa necessari per chiarire e tutelare la sua causa.

  A190000311 

 Ricevuta questa lettera, Melchiade si diede sollecitudine di preparare quanto era necessa¬rio pel Concilio, e affinchè ogni cosa fosse con profondità discussa e la sentenza avesse giudici competenti, oltre ai tre vescovi mandati da Costantino dalla Gallia, chiamò a Roma altri quindici vescovi d'Italia.

  A190000316 

 - Costantino a fine di dare splendore al cristianesimo costrusse molte chiese, tra cui è celebre quella di s. Giovanni in Laterano, quella di s. Paolo fuori di Roma, e la Basilica di s. Pietro in Vaticano, così detta dal colle alle radici del quale fu edificata.

  A190000324 

 Elena non sopravvisse molto al suo viaggio in Gerusalemme, che colma di meriti innanzi a Dio ed agli uomini breve tempo appresso spirava in Roma fra le braccia di Costantino e venne onorata dalla Chiesa come santa.

  A190000351 

 Chiamò a Roma s. Girolamo per servirsene come di segretario nelle lettere latine.

  A190000351 

 Edificò varie chiese, tra cui quella di s. Lorenzo in Roma; ordinò che in fine dei salmi si aggiugnesse il Gloria Patri.

  A190000353 

 Studiò a Roma, percorse le Gallie, venne a Costantinopoli per essere ammaestrato da s. Gregorio Nazianzeno, e poi passò nel deserto di Calcide in Siria, ove menò vita tutta di austerità, studio e preghiere.

  A190000356 

 Per evitare le insidie degli eretici e prepararsi meglio alla morte, da Roma si recò in Betlemme dove s. Paola, dama romana, aveva eretto due monasteri, uno per uomini, l'altro per donne.

  A190000359 

 Recatosi a Roma, potè acquistarsi la stima di alcune persone dabbene.

  A190000369 

 Il pontefice confermò quanto era stato definito riguardo alla fede, ma rigettò come nuovo e contrario a'decreti del Concilio Niceno ed ai privilegi delle chiese d'Alessandria e di Antiochia il canone 28 che conferiva al vescovo di Costantinopoli il primo grado dopo quello di Roma ed un'alta giurisdizione sulle tre diocesi del Ponto, dell'Asia e della Tracia.

  A190000370 

 Presa Aquileja, Pavia e Milano, marciava verso Roma per darle il sacco senza che alcuno gli si potesse opporre; imperciocchè l'imperatore ed i suoi generali tremavano in solo pensare a quel potente nemico.

  A190000373 

 Abolì le feste lupercali che in Roma celebravansi in onore del dio Pane in febbraio, surrogandovi la festa della Purificazione, che già celebravasi in molti paesi.

  A190000373 

 Egli tenne in Roma un Concilio di molti vescovi, in cui dichiarò quali fossero i libri autentici dell'antico e del nuovo Testamento, e quali apocrifi.

  A190000374 

 Intanto le famiglie più illustri di Roma godevano di potergli affidare l'educazione dei propri figliuoli.

  A190000374 

 Mandato a Roma per farvi i suoi studi, fu spaventato {178 [178]} dalla corruzione de'suoi coetanei, onde risolse di abbandonare il mondo e ritirarsi in una profonda e oscura caverna a distanza di quaranta miglia dalla città, quando toccava appena quindici anni di età.

  A190000379 

 - S. Gregorio I, detto il grande per la straordinaria sua santità, eloquenza e sapienza, nacque in Roma da nobile e ricca famiglia.

  A190000381 

 Per lo che crescendo la necessità di avere dei sacri {183 [183]} ministri, che conoscessero bene la lingua e i costumi del paese, il papa volle che fossero inviati a Roma dei giovani inglesi per farli istruire nelle scienze sacre e nella pietà, e quindi fatti sacerdoti, rinviarli nella loro patria.

  A190000383 

 In una pestilenza che devastò Roma parecchi morivano nell'atto di starnutare o di sbadigliare.

  A190000394 

 L'empio capitano giunto a Roma comanda ad un suo scudiere, che entri nella Chiesa di santa Maria maggiore e metta a morte il pontefice, mentre celebra la s. Messa.

  A190000396 

 Agatone infatti viene chiamato santissimo arcivescovo dell'apostolica e suprema sede di Roma.

  A190000401 

 Carlo Magno fattosi protettore della Chiesa, alla testa di poderoso esercito marciò alla volta dell'Italia, e varcato il Moncenisio sconfisse re Desiderio, il quale voleva impedirgli il passo a poche miglia da Susa, ristabilì l'osservanza delle leggi ovunque passava, e venne a Roma.

  A190000404 

 A Roma si aggiunse Ancona, Umana, Pesaro, Fano e Rimini, le quali per essere cinque si chiamarono la Pentapoli.

  A190000404 

 L'imperatore portò poscia il suo trono a Costantinopoli, e Roma cominciò ad essere non più capitale di tutto il Romano impero, ma a poco a poco divenire anche nel suo stato civile proprietà del Papa e della Chiesa.

  A190000404 

 Quando l'imperatore Leone Isaurico, come fu detto, faceva guerra alle sacre imagini, pretendeva che Papa {198 [198]} Gregorio II le spezzasse in Roma stessa, sperdesse le reliquie dei martiri e così negasse l'intercessione dei Santi presso Dio.

  A190000404 

 Roma co'suoi territorii forma lo stato della Chiesa abbastanza grande perchè i Papi siano indipendenti a casa loro, ma abbastanza piccolo da non divenire mai potentati tremendi come quelli della terra.

  A190000407 

 In fatti col segno della croce egli estinse un terribile incendio scoppiato in Roma, e con breve preghiera sterminò un orribile serpente, che col suo morso velenoso dava la morte a molti cittadini.

  A190000407 

 Papa Leone IV, addolorato perchè non pochi fedeli spogliati de'loro averi erano costretti ad {200 [200]} errare frale selve, si adoperò quanto potè in loro soccorso: e per rassicurar la città di Roma dalla ferocia di que'nemici fece edificare una serie di case tra Castel s. Angelo e il Vaticano, cingendole di mura e incorporandole con Roma, da cui erano separate pel Tevere.

  A190000415 

 – Il decimo secolo della Chiesa è molto deplorabile per la prepotenza esercitata in Roma dal conte Adalberto e dalle sue figliuole Marozia e Teodora.

  A190000423 

 Mentre ritornava a Roma da una legazione fu assalito in Faenza da violenta febbre, per cui cessava di vivere nel 1072.

  A190000425 

 Fin da fanciullo presagì la sua futura grandezza; imperocchè ignaro affatto di lettere, scherzando nella bottega di un falegname con trucioli, cioè con quelle sottili falde che trae la pialla in ripulire il legname, formò queste parole: «comanderai da un mare all'altro.» Dapprima si fece religioso a Cluny, {211 [211]} poi a s. Paolo presso Roma, ma la sua dottrina, santità, perspicacia e fermezza gli meritarono di essere creato cardinale, e in tutta realtà fu sotto cinque pontefici suoi antecessori valido sostegno della santa sede.

  A190000426 

 - Questo incomparabile pontefice dopo di avere colla scienza e colla pietà fatto cangiar faccia al mondo, per iscansare le trame dell'empio Enrico, da {212 [212]} Roma ritirossi a Salerno, dove cadde in grave malattia.

  A190000428 

 Col segno della santa croce spense un terribile incendio avvenuto in Roma.

  A190000430 

 Venuto a Roma si presentò ad Urbano II, cui dipinse così al vivo lo stato lagrimevole di que'luoghi che il pontefice tutto si adoperò per liberarli dalla profanazione.

  A190000434 

 - Il Concilio nono ecumenico fu eziandio celebrato a Roma nella chiesa di s. Giovanni in Laterano, d'onde fu chiamato lateranese.

  A190000436 

 Arnaldo poi, nemico accerrimo del dominio temporale del papa, non ristando dal vomitare calunnie contro alla Chiesa, ardi portarsi a Roma, ove per odio contro al pontefice, tentò di far assassinare un cardinale.

  A190000436 

 Temendo poi la pena dovuta al delitto fuggi da Roma, ma giunto in Toscana fu preso, e dal potere civile condannato alle fiamme.

  A190000444 

 Dopo aver incendiate e ridotte ad un mucchio di rovine le città di Susa, Asti, Milano, convocò un concilio ed innalzò alla santa sede un antipapa scomunicato da Alessandro III. Pieno d'ira contro al pontefice legittimo, risolse di marciare contro a Roma per farne aspra vendetta.

  A190000445 

 Avendo esso avuto la stessa visione, si unì a s. Giovanni per andare a Roma e chiedere al papa l'approvazione di un ordine, che avesse per iscopo il riscatto degli schiavi, e qualora ciò non si potesse col danaro, i religiosi stessi offrissero la propria persona in cambio degli schiavi che intendevano riscattare.

  A190000446 

 Affranto dai mali sofferti in questi viaggi e dalle austerità della vita Gioanni moriva in Roma nel 1212.

  A190000454 

 - L'anno 680 per celeste avviso in Roma venne eretto un altare, ove furono trasferite le reliquie di s. Sebastiano per allontanare un'orribile peste, che tosto cessò.

  A190000457 

 Nel nono secolo Gregorio IV ordinò che la solennità d'Ognissanti, già introdotta in Roma nel secolo settimo, fosse celebrata in tutta la Chiesa.

  A190000461 

 - Il principio del tredicesimo secolo fu illustrato dal duodecimo concilio generale, che è il Lateranese quarto, celebrato in Roma l'anno 1215 da Innocenzo III, coll'intervento di 473 vescovi e 800 abati.

  A190000473 

 - Era costante tradizione presso ai cristiani, che, chiunque nell'anno secolare andasse a Roma e visitasse la chiesa di san Pietro in Vaticano e le altre principali basiliche, acquisterebbe la remissione di tutti i peccati.

  A190000474 

 Altre volte vedevasi durante il Giubileo immensa moltitudine di gente recarsi a Roma.

  A190000479 

 Mossa da spirito di viva fede intraprese il faticoso pellegrinaggio dei Luoghi santi, ma nel suo ritorno cadde gravemente inferma in Roma, dove rendè placidamente l'anima al Signore in età d'anni 71 nel 1375.

  A190000480 

 Ma quello che maggiormente illustrò questa santa fu che ella contribuì potentemente al ritorno dei papi da Avignone alla loro legittima dimora in Roma.

  A190000480 

 Mandata dal papa a trattare alcuni affari colla regina di Napoli, essa cadde malata in Roma, ove rendè 1'anima al suo celeste Sposo l'anno 1380.

  A190000482 

 - La sede antica del romano pontefice, nella quale s. Pietro per divina inspirazione collocò il centro di tutta la Chiesa e dell'orbe cattolico, è Roma.

  A190000483 

 Egli voleva, come si è detto, immischiarsi nelle cose di religione, e quindi fece cacciare da Roma il pontefice perchè si opponeva a'suoi perversi {249 [249]} disegni.

  A190000485 

 Le discordie, le prepotenze continuavano in Roma; la libertà, la stessa vita dei papi e dei cittadini erano in pericolo, perciò il novello pontefice giudicò bene di stabilire la sua dimora in Avignone.

  A190000486 

 Guerre civili, uccisioni, saccheggi, spogliamenti di chiese, monumenti preziosi spezzati, bruciati o vilmente venduti, ogni lavoro d'arte abbandonato, morta l'industria, cessato il commercio, povertà, stento e fame ci danno debole idea di quello che era Roma senza i papi.

  A190000486 

 Infatti l'Italia priva del papa perdette il suo splendore, e Roma divenne bersaglio della sventura.

  A190000486 

 Perciò da tutte parti si facevano caldi inviti ai papi perchè la santa sede venisse di nuovo trasferita a Roma.

  A190000486 

 Si conobbe allora la necessità de'papi a Roma, tanto pel bene di questa città, quanto per la {250 [250]} tranquillità e pace del mondo.

  A190000488 

 Gregorio XI, quel coraggioso pontefice che restituì la sede apostolica all'eterna città di Roma, cessava di vivere nel 1378.

  A190000488 

 Per timore che il nuovo papa ritornasse in Francia, una moltitudine di malcontenti si radunò intorno al conclave, chiedendo che per niun motivo fosse eletto un papa francese, e che chiunque venisse eletto dovesse promettere di tener la sede in Roma.

  A190000489 

 Intanto la elezione cadde sopra l'arcivescovo di Bari, chiamato Bartolomeo Prignano, che {251 [251]} prese il nome di Urbano VI. Ma i nemici della pace promossero disordini, e minacciando la vita al papa e ai cardinali li costrinsero a cercare scampo nella fortezza di Castel s. Angelo e in case private o fuggendo da Roma.

  A190000490 

 Molti mali travagliarono la Chiesa durante questo scisma, perciocchè sebbene un gran numero di cattolici inclinasse a riconoscere papa quello che era stato eletto a Roma, tuttavia eleggendosene un altro in Avignone, il mondo cattolico era diviso in due parti.

  A190000514 

 - La Chiesa cattolica, sempre intenta a provvedere nuovi mezzi per combattere sulla terra il peccato e promuovervi la virtù, esordiva il secolo decimosesto con un concilio ecumenico che fu tenuto a Roma in Laterano, e presieduto da papa Giulio II. Incominciato nel 1512 fu continuato da Leone X, ed ebbe fine nel 1517.

  A190000517 

 Roma al tempo della Repubblica proibì e distrusse i libri delle Baccanti, nei quali insegnavansi pratiche abbominevoli, e Cesare Augusto punì coll'esiglio Ovidio, uno dei più celebri poeti, per avere composto un poema licenzioso

  A190000532 

 Enrico acciecato dalle passioni si sottrasse all'autorità del papa, si fece capo della chiesa d'Inghilterra, sprezzò le ammonizioni di Roma, perseguitò il clero, lo spogliò e sposò la scaltra Anna Bolena.

  A190000550 

 Presa in Pavia la laurea in ambe leggi, si recò a Roma, dove il papa gli affidò la carica di protonotario apostolico.

  A190000554 

 Nella devastazione di Roma fatta l'anno 1527 dall'esercito di Carlo V, condotto dal conestabile di Borbone, quest'ordine correva rischio di perire appena sorto.

  A190000556 

 In Roma, la notte di Natale, meritò di ricevere tra le sue mani il Bambino Gesù, portogli dalla Beatissima Vergine.

  A190000566 

 S. Ignazio stabilì sua special dimora in Roma, dove impiegò il rimanente di sua vita nel consolidare la sua instituzione.

  A190000573 

 Andava a render conto della freddezza con la quale si oppose al protestantismo cui avrebbe potuto soffocare nella sua nascita, e dello scandalo sacrilego che diede al mondo col saccheggio di Roma e della prigionia di papa Clemente VII. {286 [286]}.

  A190000584 

 Desiderava ardentemente di morir martire, ed ottenne il martirio di carità in Roma.

  A190000586 

 Desiderava ardentemente di andare nelle missioni straniere per conseguire la palma del martirio; ma Dio gli manifestò che il luogo di sua missione era la stessa Roma.

  A190000586 

 Mosso dal desiderio di darsi tutto al Signore, abbandonò la casa paterna, di cui era unico figlio, rinunciò alle ampie sostanze di uno zio, che lo voleva costituire erede, e si recò a Roma.

  A190000593 

 Per una piaga dolorosissima in una gamba andò a Roma nell'ospedale degl'incurabili; ma conosciuto il suo merito, gli si confidò l'amministrazione del medesimo ospedale.

  A190000594 

 Consumato dai digiuni, dalle fatiche e da cinque diversi mali, chiamati da lui le misericordie del Signore, munito {300 [300]} di tutti i sacramenti, nell'ora da lui predetta, santamente morì in Roma nel 1614, sessagesimo quinto dell'età sua.

  A190000594 

 La sua grande carità risplendette in modo particolare quando Roma fu fieramente travagliata dalla carestia e dalla pestilenza.

  A190000602 

 Chiaro pel dono di profezia, per miracoli e per la penetrazione dei segreti del cuore, moriva in Roma in età di 92 anni, dopo aver predetto il ristabilimento e l'accrescimento del suo ordine, che allora era quasi spento.

  A190000602 

 Ma avvertito da celesti visioni andò a Roma nel 1592.

  A190000607 

 A Roma fu consigliato a studiare teologia, quindi venne consacrato sacerdote da papa Benedetto XIII. Ritiratosi con alcuni compagni nella solitudine del monte Argentario in Toscana, gli apparve la Beata Vergine, mostrandogli una veste di colore oscuro decorata delle insegne della passione del suo Figlio.

  A190000607 

 Dati molti utili avvisi ai suoi, come in testamento, confortato da celeste visione, se ne morì in Roma nel giorno da lui predetto l'anno 1775, di sua età 82.

  A190000618 

 Que'ribelli sotto alla scorta di Napoleone I invasero l'Italia, e dopo aver profanato e spogliato i più venerandi santuari entrarono in Roma per impadronirsi del Papa contro alla fede data di non fare insulto nè a Roma, nè al suo sovrano.

  A190000620 

 Così la Chiesa romana, assalita nel suo Capo e ne'suoi membri, era esposta ad una persecuzione altrettanto ingiusta che odiosa: ed in vece di lodi a Dio si facevano in Roma processioni civiche e si cantavano inni alla libertà.

  A190000620 

 Persecuzione in Roma.

  A190000621 

 - Il perseguitato, ma sempre grande Pontefice, attesa l'età di ottant'anni, la sanità cagionevole e i vari suoi incomodi, mostrava vivo desiderio di morirsene a Roma, e si rifiutava di sottomettersi al comando di partire.

  A190000621 

 Se voi non partirete di buona volontà, vi faremo partire per forza.» In una spaventevole notte, quella del 28 febbraio 1798, mentre infuriava un orribile temporale, il Papa posto in una cattiva carrozza, privo de'suoi ministri, consegnato nelle mani di due commissari, viene condotto segretamente fuori di Roma per non entrarvi mai più.

  A190000639 

 - Alla morte di Pio VI i repubblicani francesi erano padroni di Roma e di tutta l'Italia.

  A190000640 

 I cardinali allora fatti liberi si radunano a Venezia, eleggono il cardinale Chiaramonti di Cesena, che prende il nome di Pio VII. Egli si porta a Roma, rientra solennemente nel possesso del governo temporale che Iddio gli ha dato per l'indipendenza del suo ministero.

  A190000640 

 Un esercito austriaco assale i Francesi, li scaccia da Roma, dall'Italia, e li restringe in un picciol angolo tra il Genovesato ed il Piemonte.

  A190000641 

 Prova evidente che Iddio li aveva da prima renduti vittoriosi pel bene della sua Chiesa; cioè affinchè si eleggesse il nuovo papa e quindi ritornasse in possesso di Roma.

  A190000642 

 Al rifiuto del papa l'imperatore assale Roma, se ne impadronisce, la deruba dei capi d'arte più preziosi, sforza il palazzo papale, manda in esiglio, incarcera i suoi ministri, anche vescovi e cardinali, ed incarica il generale Radei della sacrilega impresa di rapire il papa.

  A190000642 

 Dopo che fu donata la pace alla Chiesa dal Grande Costantino, l'imperatore Costante II, protettore degli eretici Monoteliti, fu il primo degli imperatori che da Roma abbia con violenza rapito il sommo pontefice; Napoleone il secondo.

  A190000642 

 Egli parte da Roma l'anno 1804, attraversa la Francia, che in ogni parte lo onora, e fra mille applausi entra in Parigi e mette la corona imperiale sul capo di Napoleone.

  A190000642 

 Per ottenere l'incoronazione {331 [331]} protestava di voler essere figliuolo ubbidientissimo della santa sede; ma appena incoronato scrisse lettere ingiuriose al papa, e pochi anni dopo fece marciare le sue truppe su Roma.

  A190000643 

 Radet, circondato da'suoi, impone al pontefice di partire immediatamente da Roma.

  A190000645 

 Suo ritorno a Roma.

  A190000646 

 Dopo quattro mesi di cammino Pio VII fece solenne entrata nella città eterna con indicibile gioia di Roma e di tutti i buoni.

  A190000663 

 Di più iniziò un concordato con Roma, per mezzo del quale erano ristabiliti parecchi vescovadi con libera giurisdizione.

  A190000664 

 Intraprese in Roma la direzione e l'amministrazione di due insigni stabilimenti, uno conosciuto sotto al nome di Tata Giovanni, l'altro di san Michele a Ripagrande, dove sono ricoverati più centinaia di poveri fanciulli.

  A190000664 

 Prima della sua elezione al papato era venuto a Roma per arrotarsi nell'esercito pontificio, ma la sua sanità cagionevole ne lo impedì.

  A190000666 

 Molti uomini, che già avevano turbata la pace in altri paesi, recaronsi a Roma, e solto aspetto di unire i loro applausi a quelli che tutto il mondo faceva al gran Pio IX, studiavansi d'indurlo a dichiarare guerra all'Austria.

  A190000669 

 Il santo padre, per ultima prova, concedette altri favori, chiamò a Roma il conte Pellegrino Rossi, valente politico, e lo fece presidente de'suoi ministri, raccomandandogli di adoperarsi in tutte le guise per conservare l'ordine e la pace nello Stato.

  A190000669 

 Rivoluzione in Roma.

  A190000675 

 Repubblica in Roma.

  A190000675 

 Soltanto i nemici dell'ordine giudicandosi all'apice della fortuna si radunarono, e con atto iniquo e sacrilego costituirono in Roma una Repubblica con un triumvirato, ossia con tre capi: Mazzini, Armellini e Saffi.

  A190000677 

 Perciò i sovrani come figli affezionati risolsero di venire in aiuto del padre comune, il cui domicilio è in Roma.

  A190000677 

 Pertanto una schiera di prodi Francesi camminò direttamente sopra Roma, la quale avrebbero potuto prendere assai più presto se avessero voluto usare tutti i mezzi violenti di cui potevano disporre; ma volendo risparmiare i monumenti di quella città e più ancora il sangue per quanto potevano, v'impiegarono tre mesi.

  A190000677 

 Roma liberata.

  A190000677 

 Spagna, Napoli, Austria, Baviera, Francia si accordarono sul modo di liberar Roma; e mentre l'Austria manteneva l'autorità del papa nella parte principale dello Stato pontificio, la Francia, benchè allora retta a repubblica, si prese il compito di cacciare da Roma que'ribelli.

  A190000679 

 - La notizia della liberazione di Roma fu tosto recata al sommo pontefice, che tutto commosso esclamò: «Sia benedetto il Cielo; ora cessa lo spargimento di sangue tra i miei figli.».

  A190000680 

 Fu tale il concorso di gente ed il trasporto di gioia, che forse non si era mai veduto altrettanto dal di in cui Pio VII rientrò in Roma dopo la sua prigionia.

  A190000680 

 Molti desideravano che egli facesse immantinenti ritorno a Roma, ma le persone prudenti lo consigliarono a differire.

  A190000682 

 Infine invitò a Roma tutti i vescovi che potessero facilmente venirvi.

  A190000688 

 Compiuti gli studi a Roma partiva per le missioni straniere.

  A190000744 

 Albano - Amena città nella campagna di Roma.

  A190000766 

 Anagni o Anagnia, città della, campagna di Roma.

  A190000792 

 Anxur o. Terracina, città nella Campagna di Roma.

  A190000846 

 Aventino, uno dei sette colli sopra cui era fabbricata Roma antica, e sopra al quale sorge la chiesa di s. Sabina, ove per molto tempo dimorò s. Domenico.

  A190000912 

 Campagna di Roma, regione che corrisponde all'antico Lazio.

  A190000932 

 Cardinali, ecclesiastici i quali hanno in cura e titolo una delle chiese di Roma.

  A190000945 

 2° La festa anniversaria del giorno, in cui san Pietro ricevette da Gesù Cristo quest'autorità che trasferì in Antiochia, 3° La festa anniversaria del giorno, in cui s. Pietro dopo avere tenuta la sua sede in Antiochia per 7 anni, la trasferì e la fissò a Roma.

  A190000945 

 4° La cattedra materiale sopra cui s. Pietro sedeva in Roma, e che conservasi nel Vaticano.

  A190000950 

 Celio, uno dei sette colli di Roma, sopra cui è o. s. Giovanni in Laterano.

  A190000996 

 Colosseo, anfiteatro che l'imperatore Flavio Vespasiano innalzò in Roma.

  A190001031 

 Anticamente si usava solo in Roma nelle funzioni papali, poi per concessione del Papa il suo uso divenne generale.

  A190001036 

 Dataria, Tribunale di Roma detto anche Curia Graziosa, perchè in essa trattasi appunto di grazie, come sono benefizi, insegne prelatizie, dispense, assoluzioni e simili.

  A190001150 

 Gianicolo, uno dei colli di Roma, detto anche Molitorio dalla sabbia gialla che vi si trova.

  A190001184 

 Ora è il catalogo dei libri che la Chiesa proibisce; Congregazione dell'Indice è quella che in Roma esamina libri da proibirsi.

  A190001212 

 Latini, abitanti del Lazio o. Campagna di Roma.

  A190001216 

 Dicevasi Lazio antico dal Tevere a Terracina, o. Campagna di Roma; Lazio nuovo da Terracina al Oarigliano.

  A190001229 

 Ivi approdò san Paolo quando recavasi a Roma per presentarsi a Nerone.

  A190001267 

 Mamertino ( carcere ), antico carcere di Roma sotterraneo a'piè del Campidoglio, dove furono prigionieri s. Pietro e s. Paolo.

  A190001378 

 Ostia, città del Lazio all'imboccatura del Tevere, distante 15 miglia da Roma, o. quasi rovinata.

  A190001392 

 Prenestre, città d'Italia nella Campagna di Roma.

  A190001418 

 Penitenziere maggiore è quel Cardinale che in Roma assolve dai casi riservati al Papa.

  A190001419 

 Penitenzieria apostolica, tribunale instituito in Roma per concedere certe grazie e dispense nel foro interno, cioè nei casi occulti di coscienza.

  A190001461 

 Preneste o Palestrina, città del Lazio all'oriente di Roma.

  A190001468 

 Primato, primo posto, che appartiene al sommo Pontefice, come successore di s. Pietro nella Sede di Roma, che nella Chiesa universale ha il primato non solo di onore, ma di giurisdizione.

  A190001514 

 Roma, c.

  A190001523 

 Rupe Tarpea, colle scosceso che fa parte del Campidoglio in Roma, da cui si precipitavano i condannati a morte.

  A190001572 

 Sede Apostolica, l'autorità di s. Pietro che risiede a Roma centro della verità ed unità Cattolica, Capo, Madre e Maestra di tutte le Chiese.

  A190001607 

 Furono dette anche stazioni la visita che il Papa col suo clero facevano in una delle Basiliche di Roma; in ciascun giorno {446 [446]} della Quaresima, nelle feste di Pasqua e Pentecoste fermandosi ivi a celebrare la s. Messa e i divini uffizi.

  A190001649 

 Tevere, fiume sul quale risiede Roma e che a.

  A190001650 

 Aniene, torrente che si versa nel Tevere vicino a Roma.

  A190001653 

 Tibur, o. Tivoli, città lontana 15 miglia da Roma.

  A190001683 

 Tuscolo, città del Lazio in vicinanza di Roma o. Frascati.

  A190001698 

 Vaticano, celebre colle di Roma ove sorge la maestosa Basilica di s. Pietro e palazzo Vaticano, abitazione attuale dei Pontefici.


don bosco-storia sacra.html
  A191000584 

 Per la qual cosa questi due fratelli divennero tra di loro nemici irreconciliabili, sinchè Pompeo capitano delle truppe romane venuto nella Giudea prese Gerusalemme, mandò a Roma Aristobolo co';suoi figliuoli, restituì il pontificato e il regno ad Ircano fatto però tributario a' Romani.

  A191000587 

 Andato a Roma a forza di maneggi e di frodi riuscì a far dichiarare Antigono nemico del popolo romano, e col favore di Antonio dallo stesso senato romano ottenne per se il titolo di Re della Giudea mediante lo sborso di 8oo talenti.


don bosco-storia sacra [10a edizione].html
  A192000386 

 Per la qual cosa questi duo fratelli divennero tra di loro nemici irreconciliabili, sinchè Pompeo, capitano delle schiere romane, venuto nella Giudea, prese Gerusalemme, mandò a Roma Aristobolo ce' suoi figliuoli, e restituì il pontificato ed il regno ad Ircano, fatto per altro tributario a' Romani.

  A192000387 

 Andato a Roma, a forza di secrete trame e di frodi riuscì a far credere Antigono nemico del popolo Romano, e, col favore di Antonio, dallo stesso Senato Romano ottenne per sè il titolo di Re della Giudea mediante lo sborso di 800 talenti.

  A192000408 

 Fedele compagno di s. Pietro, lo seguì né suoi viaggi fino a Roma.

  A192000516 

 Venne eziandio a Roma per ingannare quel popolo tuttora immerso nell'idolatria.

  A192000518 

 Di poi predicò nella Siria, nell' Asia Minore, e dopo sette anni si recò a Roma.

  A192000523 

 Questo-principe, che la storia chiama carnefice del genere umano, aveva dato alle fiamme la città di Roma {204 [410]} pel solo piacere di vederla bruciare: e avendo questa cosa cagionato grande indignazione fra i suoi sudditi, egli addossò la malvagità di quest' azione sopra i cristiani.

  A192000524 

 Furono ambidue chiusi nel carcere Mamertino, che è in Roma ap piè del Campidoglio.

  A192000524 

 Lo stesso giorno s. Paolo fu condotto tre miglis più in là da Roma nel luogo detto Acque salvie.

  A192000525 

 Per non cadere nelle mani dei suoi nemici, egli fugge da Roma e finisce col darsi volontariamente la morte.

  A192000539 

 Cosi Roma divenne ner divina provvidenza la città del Vicario di Cristo.

  A192000539 

 D'allora in poi gli imperatori, i re che dominarono in Italia, non soggiornarono:più in Roma, ma solamente la traversarono come viaggiatori, risiedendo a Ravenna, o a Pavia, o a Milano.

  A192000539 

 Dopo il terzo secolo dell'éra cristiana l'imperatore Costantino abbracciò la religione di Cristo, fondò chiese in Roma, le forni di dote.

  A192000539 

 S. Pietro, capo della Chiesa, parti di Antiochia e condottosi a Roma, capitale allora del mondo intiero, vi stabili la sua sede.

  A192000543 

 Cristo ed a Servio Tullio re di Roma nel 550.

  A192000578 

 Dalla città di Roma fondata sul Tevere l'anno 753 prima di G. C., e dal piccolo territorio in cui stettero lungo tempo rinchiusi in Italia, i Romani si stesero, ed a poco a poco si fecero padroni di tutto ciò che i Greci avevano prima posseduto.

  A192000580 

 S. Pietro trasferì la sua cattedra da Antiochia a Roma l' an.


don bosco-una famiglia di martiri.html
  A194000014 

 Da paesi lontanissimi si intraprendevano penosi viaggi pei venire a Roma, comunemente detta città eterna, perchè da Dio scelta per centro del Cattolicismo, e sede del Vicario di Gesù Cristo, la cui religione deve dorare in eterno.

  A194000014 

 Fra le tombe venerate in Roma la più celebre era quella di S. Pietro posta ai piedi del monte Vaticano.

  A194000015 

 Giunsero a Roma mentre governava la S. Sede s. Dionigi ed era Imperatore Claudio II, persecutore dei Cristiani.

  A194000015 

 Mario e Marta coi loro figliuoli Audiface ed Abaco risolvettero di fare uno di questi pellegrinaggi dalla Persia a Roma.

  A194000017 

 Divulgato quell'editto furono subito presi 260 cristiani e condotti fuori di Roma per la via Salaria.

  A194000022 

 Ma un vescovo di nome Calisto, che per evitare la persecuzione erasi anch'egli rifugiato a Roma, confortò quei fedeli dicendo: Animo, non temere; è Gesù Cristo che bussa alla porta.

  A194000042 

 Claudio aveva allontanato quei fedeli da Roma pesandosi che la lontananza dai parenti e dagli amici, la privazione delle dignità e delle ricchezze avessero forza a {22 [78]} farli prevaricare.

  A194000042 

 Egli portò un severa sguardo sopra Mario, Marta, Audiface ed Abaco, e dal loro atteggiamento giudicandoli personaggi illustri li separò dagli altri, e comandò che Asterio colla sua famiglia fosse condotto in Ostia, città distante 15 miglia da Roma, per assoggettarlo colà a rigoroso esame.

  A194000053 

 Usciva di Roma verso la via Flaminia passando per quella porta che ora dicesi Porta del popolo.

  A194000056 

 Claudio: «Per qual motivo avete intrapreso un sì lungo viaggio e siete venuti a Roma?».

  A194000060 

 Mario rispose: «Non occorre qui che io ti risponda per quale ragiene noi non adoriamo gli Dei: ti dirò solamente che noi siamo servi di Gesù Cristo e siamo venuti a Roma per far preghiera ai piedi degli Apostoli servi di lui, affinchè essi intercedano per noi presso al Signore Iddio».

  A194000088 

 Nell'anno 817 dell'era cristiana sotto il pontificato di Pasquale I esse vennero estratte da quel sito ove erano state riposte presso al luogo del loro martirio, e furono trasportate nella città di Roma.

  A194000092 

 Il culto a questi santi martiri per lo addietro era assai esteso in Roma, e la memoria delle loro glorie più viva.

  A194000094 

 Iddio aveva destinato che il culto a questi Ss. Martiri non rimanesse ristretto nella {45 [101]} sola città di Roma; perciò dispose che la loro gloria, fatta più chiara con singolari miracoli, destasse in molti luoghi il desiderio di possederne le reliquie.

  A194000095 

 Fino dall'anno 826, nove anni dopo che Pasquale I le aveva estratte dalle catacombe, porzione di esse fu trasportata da Roma a Mulinheim, ora Seligenstadt, città della Diocesi di Magonza, unitamente ai corpi dei Ss. Martiri Marcellino e Pietro.

  A194000096 

 Nel 1130 i PP. Benedettini di Cremona ne arricchirono pure il proprio Monastero, e fu Lamberto abate di s. Lorenzo che se le procurò da Roma, e nella chiesa di s. Lorenzo le ripose insieme con quelle di s. Urbano Pontefice, e Quirino martiri; le quali tutte nel 1462 furono collocate in una elegante urna di marmo.

  A194000097 

 Nel 1137 Arnulfo abate del Monastero di Gemblours nel Belgio ne recò da Roma quando vi fu consacrato da Innocenzo II, ed in quella chiesa le portò.

  A194000097 

 {46 [102]} Nel 1590, allora che furono in Roma ritrovate nella chiesa di s. Adriano, il Cardinale Agostino Cusano ne mandava a Monsignor Wendewil Vescovo di Tournai, il quale le pose nella chiesa di Courtrai.

  A194000102 

 Riguardo ai Ss. martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco è da ricordare, come al momento in cui Ratleico stava per partire da Roma con seco i corpi de' Ss. Marcellino e Pietro, il Diacono Deusdona gli consegnò un involto, contenente altre reliquie di santi martiri, destinate pure ad Eginardo.

  A194000103 

 Partitosi di Roma con quel sacro deposito Ratleico venne per Pavia, ove si fermò alcuni giorni: quindi passate le Alpi discese a S. Maurizio nel Vallese, di là pel cantone e città di Soleure calò pel Reno {51 [107]} fino a Strasborgo d'onde accompagnato da immensa moltitudine di fedeli, che si recavano a venerare le sante reliquie, arrivò a Michlinstadt.

  A194000106 

 Cresceva ogni giorno il concorso; e siccome era più sovente discorso dei Ss. Marcellino e Pietro, dei quali si conoscevano le reliquie, che non degli altri, volle Iddio con uno speciale miracolo addimostrare, che egli si compiaceva pur anche della venerazione alle reliquie dei Ss. martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco, che, come sopra si narrò, erano state portate da Roma insieme coi corpi di S. Marcellino e Pietro.

  A194000109 

 Poco dopo quello stesso Ratleico che aveva portato da Roma quelle sacre ceneri, si recò da me con un libro che conteneva molti capitoli, e dissemi esser egli venuto, perchè quel cieco di cui si parlò gli aveva imposto, a nome di questi martiri, di scrivere quei capitoli e di portarmeli {56 [112]} affinchè ne prendessi conoscenza, e li leggessi allo stesso Imperatore.» (Fin qui Eginardo nel suo libro, De Historia Translationis Ss. Marcellini et Petri.

  A194000161 

 «Mario, Marta coniugi, Audiface ed Abaco loro figliuoli nobili persiani, sotto Claudio Imperatore furono in Roma coronati del martirio.

  A194000184 

 Dato in Roma presso s. Pietro sotto l'anello pescatorio il giorno 20 dicembre 1859, del nostro pontificato decimo quarto.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. anacleto s. evaristo s. alessandro i.html
  A199000001 

 La persecuzione non aveva permesso al clero di Roma di radunarsi più presto per eleggergli un successore.

  A199000002 

 Egli serviva il santo Apostolo nelle sacre funzioni, e soleva anche accompagnarlo ogniqualvolta si allontanava da Roma pel bene della religione.

  A199000002 

 S. Pietro mosso dalla pietà, dall'integrità de' costumi e dal raro ingegnò di cui il Signore aveva dotato il suo discepolo, lo ammise fra il clero di Roma, e lo ordinò diacono.

  A199000012 

 Perciò troncando ogni questione proferì contro a S. Ignazio questa sentenza: Ordiniamo che Ignazio, il quale si gloria di portare con sè il crocifisso, sia messo in ferri, condotto a Roma per essere esposto alle fiere, e servire di spettacolo al popolo.

  A199000013 

 Quindi fu lasciato in balia di uno stuolo di crudele soldatesca incaricata di condurlo a Roma.

  A199000014 

 Ma la lettera che dimostra il suo tenero e vivo desiderio {9 [453]} di morire per Gesù Cristo, è quella scritta alla chiesa di Roma.

  A199000015 

 A tal fine scrisse una lettera degna dell'ammirazione di tutti i buoni, e la mandò per mano di alcuni cristiani che dovevano giungere prima di lui a Roma.

  A199000015 

 Egli comincia cosi: «Ignazio chiamato eziandio Teoforo, ossia portatore della misericordia divina, che egli ha conseguito dalla munificenza dell'altissimo Padre Iddio e di G. C. suo figliuolo unigenito, alla Chiesa Romana che per divina volontà opera quanto si appartiene alla fede ed alla carità di G. C. e nostro Salvatore, la quale ha la sua presidenza in Roma.

  A199000015 

 Ma temeva molto che i fedeli di Roma o colle loro preghiere o con qualche altro mezzo entassero di liberarlo dai supplizii, e così egli perdesse la gloria del martirio.

  A199000016 

 Giugnendo a Roma spero che troverò le bestie pronte per divorarmi.

  A199000019 

 Alla notizia del suo arrivo gli corsero incontro tutti i fedeli e si sentivano tutti pieni di gioia al vederlo e trattenersi con lui; ma provavano la più amara tristezza al pensiero che era venuto a Roma per morire.

  A199000019 

 Dopo aver passato qualche giorno a Smirne s. Ignazio parti per Roma.

  A199000031 

 Mi sia mostrato, dice s. Agostino, mi sia mostrato in Roma in onore di Romolo un tempio tenuto in tanto onore quale si è la Memoria di s. Pietro! Ma non pensatevi che coi nostri templi e coi nostri altari noi dìventiarno idolatri.

  A199000034 

 Tra i sacerdoti ordinati da questo pontefice merita di essere nominato s. Cloro, uomo eruditissimo della città di Roma.

  A199000039 

 Consacrato prete fu annoverato fra il clero Romano, e si sa che quando s. Ignazio fu condotto a Roma, la santità, lo zelo di Evaristo era universalmente ammirato.

  A199000039 

 Ricevuto appena il battesimo divenne il {27 [471]} modello dei cristiani di Roma.

  A199000040 

 Difatti s. Evaristo si pose a vegliare con tale sollecitudine alla custodia del suo gregge che, sebbene la più parte degli eretici venisse a Roma per fare degli apostati, tuttavia per, lo zelo del santo Pontefice il veleno dell'eresia non potè mai farsi strada a guadagnare il cuore di un solo fedele.

  A199000040 

 I seguaci di Simon Mago, i discepoli di Monandro, di Saturnino, di Basilide e di altri eretici, animati da odio contro al {28 [472]} vangelo, facevano tutti i loro sforzi ed impiegavano tutti i loro artifizi per ispargere ovunque il veleno dell' empietà, e singolarmente a Roma.

  A199000041 

 Egli distribuì i titoli di Roma ad alcuni sacerdoti particolari perchè ne avessero la cura.

  A199000050 

 L'anno secondo del pontificato di S. Evaristo e notevole per essere stato colpito dal fulmine il Panteon, famoso tempio di Roma, dedicato a tutti gli dei, e posto sotto la protezione di Giove, che i gentili nella loro ignoranza reputavano padre di tutti gli dei.

  A199000063 

 Egli poi in Roma faceva sentire la sua voce in tutti i lati e appresso ogni condizione di persone.

  A199000064 

 Lo stesso prefetto di Roma, di nome Ermete, mosso dai miracoli e dalle verità che S; Alessandro praticava, si convertì egli co' suoi figli, e con 1250 servi, e tutti ricevettero il battesimo.

  A199000065 

 L'imperatore in quel tempo era assente, e come giunsero a notizia di lui i progressi che faceva la cristiana religione fra i suoi sudditi, egli dalla città di Seleucia mandò a Roma il conte Aureliano, che mettesse a morte quanti cristiani gli fosse dato di scoprire.

  A199000066 

 Appena entrato in Roma vennero a lui i sacerdoti degl' idoli, e interpretando sinistramente tutte le cose che riguardavano i Cristiani, eccitarono Aureliano a far mettere in prigione Ermete e il papa Alessandro.

  A199000067 

 Vedi a che stato sei ridotto; tu prefetto di Roma, tu ricco, ora privato di ogni cosa, e quale schiavo chiuso in prigione.

  A199000143 

 Egli riportava la corona del martirio il tre di maggio l'anno 132, nella via Numentana, sette miglia lungi da Roma, dopo aver governata la santa Sede anni dieci, mesi cinque, giorni venti.

  A199000144 

 Ella pertanto andò e a sette miglia lungi da Roma, in un suo podere sulla via Numentana, seppellì Alessandro, Evenzio in un medesimo monumento, e seppellì Teodolo solo in un luogo separato.

  A199000148 

 Più tardi il corpo di S. Alessandro fu trasportato in Roma nella chiesa di santa Sabina.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. aniceto s. sotero s. eleutero s. vittore e s. zeffirino.html
  A200000002 

 {3 [207]} Il sassolino figurava la santa Religione di Gesù Cristo, che sotto umili sembianze portata dal Ciclo in terra per mezzo del nostro divin Salvatore, fu per opera di s. Pietro dalla Palestina portata a Roma.

  A200000003 

 La storia non ci dice in qual tempo e per qual motivo egli siasi recato a Roma, ma si crede che abbia intrapreso quel viaggio per eseguire alcuni ordini del suo vescovo presso la Santa Sede, ed anche per sostenere la fede in tante guise combattuta dagli eretici accorsi in gran numero nella capitale della cristianità.

  A200000003 

 {5 [209]} Per avere un mezzo onde instruirsi vie più nelle scienze sacre e mettersi in un luogo sicuro dai pericoli del mondo egli si ascrisse fra gli alunni del clero Romano, che era una specie di seminario esistente in Roma fin dai tempi degli Apostoli.

  A200000004 

 S. Aniceto era in Roma quando s. Pio I riportò la palma del martirio.

  A200000005 

 Di più una misera donna, detta Marcellina, {6 [210]} della setta de' Gnostici, d'accordo con Valentino erasi pure di recente portata a Roma per sedurre coi vizii quelli che non potevano sedursi coll'errore.

  A200000005 

 L'eresiarca Valentino, venuto a Roma sotto al Pontificato di s. Igino, faceva tuttora grandi sforzi per dilatare la sua eresia.

  A200000007 

 Cosi Roma fu in tutti i tempi centro della verità e della fede non meno che dell' unità.

  A200000007 

 Questa è la testimonianza che della Chiesa Romana fa s. Egisippo, il quale venne a Roma sotto il pontificato di s. Aniceto.

  A200000008 

 Dopo aver trattato con molti vescovi della Cristianità si recò a Roma ove dimorò parecchi anni, cioè dal principio del pontificato di s. Aniceto sino a quello di s. Eleutero, che comprende lo spazio di circa vent'anni.

  A200000010 

 Egli è venuto a Roma sotto al pontificato di s. Aniceto e perseverò fino a quello di s. Eleutero, che allora era diacono di Aniceto».

  A200000013 

 Essendo poi giunto a Roma dimorai presso al pontefice Aniceto, di cui Eleutero era diacono.

  A200000013 

 Il medesimo Egisippo scrive di aver visitato molte chiese mentre veniva a Roma.

  A200000014 

 Il principale motivo che aveva indotto questo vescovo a recarsi a Roma fu la questione sulla celebrazione della Pasqua.

  A200000014 

 La venuta a Roma di questo santo prelato fu molto opportuna, poichè avendo egli conversato cogli Apostoli godeva grande stima e grande autorità presso a tutti.

  A200000014 

 S. Policarpo, vescovo di Smirne, discepolo di s. Giovanni Evangelista, essendo {11 [215]} stato informato degli assalti che l'eresia dava alla fede, venne a Roma sotto al pontificato di s. Aniceto.

  A200000015 

 «Mentre governava la Santa Sede Aniceto venne a Roma s. Policarpo.

  A200000019 

 Allora l'astuto eretico si portò a Roma colle sue due profetesse e riuscì a sedurre varii incauti cristiani; anzi fu abbastanza ardito di presentarsi al medesimo Santo Aniceto per farsi aggregare al clero Romano.

  A200000021 

 Il primo è una micidiale pestilenza che fece strage in tutto il Romano impero e specialmente in Roma.

  A200000024 

 Felicita, vero modello delle madri cristiane, apparteneva ad una delle prime famiglie di Roma.

  A200000032 

 Il duca Daltemps avendo ottenuto dal Papa il corpo di s. Aniceto gli fece fabbricare in Roma una sontuosa cappella, dove in superba tomba conservasi il venerato deposito.

  A200000033 

 Andato a Roma per fare i suoi studi si aggregò fra i chierici regolari.

  A200000036 

 Mentre la sua carità provvedeva ai bisogni dei fedeli lontani, non trascurava coloro che pativano nella vicinanza di Roma.

  A200000038 

 Anzi talora furono veduti insigni personaggi, principi e re, i quali, rovesciati dalla fortuna nella miseria, andarono nella capitale della cristianità a trovar conforto e soccorso presso il Pontefice di Roma.

  A200000045 

 L' imperatore riconobbe questo favore dalle preghiere dei cristiani, e in memoria di questo prodigio fu fatta in Roma una iscrizione in basso rilievo nella colonna Antonina, che conservasi ancora oggidì.

  A200000052 

 Venuto a Roma per coltivare lo studio e la pietà, fu consacrato prete da s. Pio I e da lui medesimo aggregato al clero Romano.

  A200000055 

 Che se sapessimo che il posto apporta giustizia a chi lo occupa, noi te lo avremmo principalmente raccomandato qual prete della Chiesa, che tale è appunto il suo grado.» Da questa sì calda raccomandazione che gli ecclesiastici e fedeli di Lione fanno di Ireneo al Papa, noi abbiamo motivo di conchiudere che passato a miglior vita s. Frotino, loro vescovo, essi desiderassero s. Ireneo per suo successore nell'episcopato, e lo mandassero a Roma pregando Papa Eleutero ad approvare la loro elezione ed a consacrare egli stesso il nuovo vescovo.

  A200000055 

 S. Ireneo dimorò qualche tempo a Roma anche per consultare il Sommo Pontefice intorno a più cose che riguardavano alcuni punti di dottrina malamente spiegati dagli eretici.

  A200000056 

 L'eretico Marcione viveva ancora in Roma.

  A200000057 

 Rimanevano ancora in Roma i seguaci di molti eretici.

  A200000057 

 Tal decreto fatto in forma di lettera fu specialmente diretto alle chiese di Francia, che avevano mandato a Roma s. Ireneo per consultare la Santa Sede sopra i dubbii mentovati.

  A200000061 

 Fra le altre {42 [246]} cose è degno di annotazione quanto avvenne ad Elvano, inviato da Lucio a Roma.

  A200000065 

 Ma fosse che s. Vittore non gli accordasse il vescovado di Cartagine, siccome egli ardentemente desiderava, o fosse perchè il Romano Pontefice condannasse l' eresia di Montano a cui egli cominciava fin d'allora ad aderire, fatto sta che egli partì di Roma con animo esacerbato, e ritornato in patria si pose a scrivere contro al Romano Pontefice perchè non lo aveva secondato ne' suoi ambiziosi disegni.

  A200000065 

 Sul principio del pontificato di s. Vittore portossi a Roma Tertulliano, uomo di grande ingegno, e già conosciuto pe' suoi scritt ripieni di profonda dottrina.

  A200000066 

 Per fuggire l'obbrobrio in cui era caduto presso a' suoi patriotti venne a Roma, persuaso di vivere colà sconosciuto.

  A200000069 

 Di modo che, quando s. Policarpo venne a Roma e parlò di tale osservanza con s. Aniceto, si lasciò la cosa come era prima, cioè fu tollerato che una parte de' vescovi dell'Asia celebrassero la Pasqua nel decimoquarto giorno della luna di marzo.

  A200000073 

 Gli atti del concilio di Gerusalemme cominciano così: «Papa Vittore, vescovo di Roma, diede autorità a Teofilo, vescovo di Cesarea, di convocare un concilio nel luogo medesimo dove il Signore, il Salvatore del mondo, aveva dimorato in carne, e questo concilio fosse per stabilire il modo uniforme, con cui il giorno di Pasqua si debba da tutti i cattolici celebrare.».

  A200000094 

 Gli atti di questo concilio furono inviati a Roma per essere sottoposti all'approvazione del Papa, che provò grande consolazione al rimirare il pieno accordo di quei vescovi colla dottrina della Chiesa Romana.

  A200000095 

 Eusebio, vescovo di Cesarea, riferisce il decreto delle chiese di Roma, di Francia, della Palestina, della Grecia, del Ponto e di altre moltissime, con dire: Tutti di un solo sentimento, con unanime giudizio proferirono la medesima sentenza intorno alla celebrazione della Pasqua.

  A200000095 

 Mentre in tutta la cristianità si discuteva la questione della Pasqua, s. Vittore stabilì di convocare in Roma un sinodo, a cui invito il medesimo Teofilo, primate della Palestina.

  A200000096 

 La qual cosa avrebbe effettuata se s. Iriaco ed altri vescovi non avessero pregato il Papa a sospendere quella grave pena ecclesiastica, ed esortato i vescovi dell'Asia a rispettare i decreti di Roma.

  A200000102 

 Questo Pontefice in simile guisa scelto da Dio, e dal suo potente aiuto confortato potè resistere alla persecuzione dell'imperatore Severo, e combattere l'eresia che in mille modi cercava di insinuarsi nella stessa città di Roma.

  A200000104 

 Natale avea già nel cospetto del giudice confessata coraggiosamente la fede cristiana nella città di Roma; ma in seguito fu di nuovo messo in libertà.

  A200000106 

 Questo fatto ci fa ammirare la bontà di s. Zefirino e nel tempo stesso ci ammaestra come fin dai primi tempi della Chiesa siasi creduto necessario di venire a Roma, riconciliarsi col Papa, per appartenere alla Chiesa cattolica che in ogni tempo fu sempre giudicata la Chiesa di Gesù Cristo.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. lino s. clemente.html
  A201000026 

 Più tardi fu solamente attribuito al Vescovo di Roma.

  A201000027 

 Il Papa è così chiamato perchè è Vescovo della chiesa di Roma; e perchè la città di Roma che fu tanto tempo la capitale del mondo, sembra essere stata dalla divina provvidenza stabilita capitale e centro della cristianità.

  A201000027 

 S. Leone I Papa nel 450 s'intitolava vescovo della chiesa cattolica che ha la sua sede nella città di Roma.

  A201000027 

 S. Zozimo Papa nell'anno quattrocento {13 [349]} diciotto s'intitolava vescovo di Roma.

  A201000028 

 È però bene di notare che non è necessario che il Papa dimori a Roma per essere riconosciuto Capo della Chiesa; perchè furono e possono pur troppo di nuovo succedere tempi calamitosi in cui il Papa debba allontanarsi da Roma, come ha fatto Pio VII ai tempi di Napoleone, quando fu costretto di recarsi a Fontainebleau in Francia e come pure dovette fare Pio IX in questi ultimi tempi quando fuggi a Gaeta.

  A201000036 

 Non vi era però ancora il conclave; {16 [352]} perciò alla morte di un Papa i Cardinali si radunavano in alcuna delle principali chiese di Roma o nella chiesa cattedrale di quel luogo dove potevano radunarsi.

  A201000041 

 La divina provvidenza che sembra aver destinato l'Italia come centro del cristianesimo, e Roma per capitale del mondo cattolico, dispose che il primo successore di s. Pietro fosse italiano.

  A201000042 

 I suoi genitori procurarono di educarlo nella religione pagana; ma giunto all'età di ventidue anni suo padre vedendolo ben istrutto nelle scienze che poteva apprendere in Volterra lo mandò a Roma perchè facesse i suoi studi nella casa di certo Fabbio molto amico di suo padre.

  A201000043 

 Iddio però che è ricco nella sua misericordia e che non manca di venire in aiuto a chi con cuor puro lo invoca, dispose che quasi nel medesimo tempo, l'anno 42, s. Pietro venisse a Roma per dar principio alla predicazione del Vangelo.

  A201000045 

 L'anno 50 di G. C. dovette s. Pietro allontanarsi da Roma sia per portare la luce del vangelo in lontani paesi, sia anche per intervenire al concilio di Gerusalemme, ove fu sciolta la questione sull' obbligo della circoncisione, e delle cerimonie della legge di Mosè.

  A201000045 

 Lino aveva cura del gregge entro le mura di Roma, s. Cleto governava le chiese fondate nei sobborghi della città e nei paesi circonvicini.

  A201000057 

 Intanto Lino, secondo il consiglio del Salvatore che dice: dove non sei ascoltato cessa di parlare, ritornò a Roma, dove Dio lo chiamava a succedere al suo maestro s. Pietro nel governo della Chiesa.

  A201000060 

 Da ciò si può dedurre, che la famiglia di Lino fosse divenuta tutta cristiana, e che da Volterra si fosse trasferita a Roma.

  A201000061 

 Dalla Gallia Lino giunse a Roma nei giorni che maggiormente infieriva la persecuzione di Nerone.

  A201000071 

 Questo santo Pontefice tanto celebre per la sua fede e per la sua pietà riempiva Roma collo splendore delle sue virtù e de' suoi miracoli.

  A201000072 

 Saturnino, uomo consolare, cioè uno dei governatori di Roma, avendo una sua figliuola inferma, ricorse al nostro santo, il quale col segno della santa croce la liberò sull' istante dallo spirito maligno che da molto tempo la travagliava.

  A201000077 

 S. Lino {44 [380]} potè vedere gli Ebrei fatti schiavi giungere, a Roma a schiere a schiere, ed essere condannati a gravi lavori per innalzare un arco trionfale a Tito, ove si osserva tuttora il candelliere con sette rami tolto dal tempio di Gerusalemme.

  A201000084 

 Durante il pontificato di s. Lino egli erasi con gran zelo adoperato sia per sostenere la fede in Roma, sia per andarla a portare in quei paesi dove non era ancora stato udito il nome di Gesù Cristo.

  A201000084 

 Fortunatamente egli si recò a Roma quando s. Pietro ivi predicava il Vangelo.

  A201000084 

 Quando poi s. Pietro era a Roma lo teneva per coadiutore, cioè prestavagli quei medesimi servigi che attualmente i Cardinali prestano al Sommo Pontefice.

  A201000084 

 S. Pietro non ebbe più difficoltà di ordinarlo prete e di poi vescovo, affinchè in sua assenza facesse le sue veci nei borghi e nelle città vicine a Roma.

  A201000085 

 S. Pietro negli ultimi anni di sua vita aveva conosciuto il bisogno di ripartire la cura dei fedeli di Roma tra più ministri, affinchè ciascuno avesse cura di quella porzione di gregge che venivagli affidata.

  A201000089 

 Il rigore era estremo, e Cleto per dare comodità ai cristiani di potersi recare da lui in caso di bisogno e praticare i doveri di religione fece una chiesa della stessa sua casa che era situata in un quartiere di Roma detto le Terme di Filippi nel Rione dei Monti.

  A201000089 

 Si dice che dal concorso che i cristiani facevano a questa chiesa abbiano avuto origine i pellegrinaggi alle varie chiese di Roma; che furono di poi detti Stazioni, perchè il popolo giunto al luogo stabilito si fermava per ascoltare la parola di Dio o per assistere ai divini misteri.

  A201000097 

 Il santo apostolo fu bandito da Efeso, e dopo qualche tempo condotto a Roma carico di catene, chiuso in orrida prigione.

  A201000100 

 Avvi in Roma una grande piazza vicino alla porta chiamata Latina, perchè essa conduce alle città del Lazio, ovvero paese di un antico popolo detto Latino, che oggidì si chiama Campagna di Roma.

  A201000102 

 Quando s. Paolo dalle prigioni di Roma scriveva ai cristiani di Filippi, annoverò fra i suoi coadiutori Clemente con altri santi predicatori il cui nome era scritto nel libro della vita.

  A201000104 

 Avendo s. Clemente seguito s. Paolo a Roma, ebbe la bella sorte di udire a predicare s. Pietro, e di essere testimonio dei miracoli che i due apostoli operarono.

  A201000105 

 S. Pietro lo scelse pel suo coadiutore e a tal fine lo aveva consacrato vescovo e suo vicario, affinchè lo aiutasse specialmente nel tempo che egli si allontanava da Roma; anzi il medesimo s. Pietro lo mandò a predicare in vari paesi.

  A201000107 

 Egli pertanto stabilì sette notai, ovvero scrivani, ai quali divise la città di Roma in sette rioni ossia scompartimenti affidandone uno a ciascheduno.

  A201000113 

 Il Pontefice cominciò cosi: «la Chiesa di Dio, che è a Roma, a quella di Corinto, a coloro che sono chiamati e santificati per la volontà di Dio nel nostro Signor Gesù Cristo.

  A201000113 

 In mezzo a quei mali non trovarono migliore spediente che ricorrere alla Chiesa Madre e maestra di tutte le altre, a quella di Roma.

  A201000116 

 I Corinti avevano mandato a Roma un fervoroso fedele di nome Fortunato, per esporre alla santa sede la trista divisione di quella città.

  A201000117 

 «Vi raccomando, conchiudeva la sua lettera, dì far presto partire quelli che {69 [405]} vi portano questa lettera, affinchè possiamo tosto sapere se lo scisma sia cessato tra di voi, e se voi godete di quella pace, che noi tanto desideriamo e domandiamo continuamente al Signore colle nostre orazioni; insomma che noi possiamo rallegrarci della carità e dell'ordine stabilito tra voi.» Quella lettera fece tale impressione sopra l'animo dei Corinti, che rientrando in se medesimi si riconciliarono coi propri pastori, chiesero perdono della loro ostinazione e venerarono tutti la parola del Vicario di Gesù Cristo che era in Roma.

  A201000125 

 Preso e condotto alla presenza del governatore di Roma, detto Mamertino, fu da esso accolto con bontà.

  A201000139 

 Una parte delle sue reliquie fu portata a Costantinopoli; l'altra a Roma.

  A201000157 

 Dopo la morte di Domiziano il senato di Roma annullò i decreti di persecuzione fatti da quel tiranno; e il santo apostolo potè ritornare alla sua chiesa di Efeso, dove passò tranquillo il rimanente de' suoi giorni.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. ponziano s. antero e s. fabiano.html
  A202000002 

 Aveva già lavorato molto sotto ai Papi suoi antecessori, e quando S. Urbano fu coronato del martirio, i principali membri del Clero di Roma, che ora diciamo cardinali, si radunarono ed elevarono Ponziano alla Sede Pontificia.

  A202000002 

 ed avea passata la sua giovinezza fra il Clero di Roma, che era una specie di collegio o seminario in cui i giovanetti erano educati nella scienza e nel santo timor di Dio.

  A202000038 

 Alla vista che i loro templi erano pressochè deserti, i sacerdoti degli idoli si presentarono all'Imperatore, gli dipinsero il Vescovo di Roma come nemico degli Dei e perciò nemico dell'impero.

  A202000038 

 Fu pertanto emanato un ordine imperiale in forza di cui il Pontefice dovette abbandonare Roma e recarsi in una selvaggia isola allora detta Bucina, ed ora detta del Tavolato che è in vicinanza e a levante della Sardegna.

  A202000038 

 Ponziano aveva con tranquillità governata la Chiesa alcuni anni; l'Imperatore, da che era ritornato a Roma vittorioso dalle guerresche sue imprese, lasciò qualche tempo i cristiani in pace.

  A202000039 

 Ella è indirizzata ad un fervoroso cristiano di nome Felice Succibono, che alcuni credono che fosse un dotto e fervoroso causidico di Roma.

  A202000071 

 Con un naviglio spedito apposta, accompagnato totius cleri supplicationibus, con una processione {44 [452]} di tutto il clero romano, il corpo del santo Pontefice ripassava in que' luoghi medesimi dove era passato cinque anni prima, con questa diversità che allora era condotto in catene accompagnato da manigoldi i quali bestemmiando quella religione che non conoscevano, studiavano ogni mezzo di fare patire S. Poliziano che ne era capo; adesso egli ritorna a Roma, accompagnato da fervorosi cristiani, che cantando lodi al Signore, invocano la prolezione del Santo, che sciolto dai legami del corpo gode e godrà in eterno ogni bene presso il Creatore.

  A202000071 

 Tre anni dopo il Pontefice san Fabiano, di cui avrò presto a parlarvi, fece trasportare le ceneri di S. Ponziano a Roma con grande solennità.

  A202000074 

 Egli era appena eletto Papa quando ricevette notizie che la persecuzione contro ai cristiani infieriva orribilmente a Roma.

  A202000075 

 Sant'Antero {47 [455]} scelse un sacerdote segnalato per virtù, scienza, prudenza e lo consacrò vescovo di quella città, indi continuò il suo viaggio per Roma.

  A202000081 

 Queste parole dimostrano che in tutti i tempi non solo i semplici fedeli, ma i medesimi vescovi furono sempre dipendenti dal vescovo di Roma, riconoscendo in lui il successore di S. Pietro ed il Vicario di Gesù Cristo.

  A202000081 

 così S. Pietro apostolo dalla città di Antiochia trasferì la sua Sede a Roma pel bene universale della Chiesa.

  A202000082 

 Egli era di patria Romano, nato in quella parte di Roma che dicesi Monte Celio, oggidì S. Giovanni in Laterano.

  A202000082 

 Egli esercitava in simile guisa il sacro ministero quando ebbe notizia che il clero {52 [460]} di Roma erasi radunato per eleggere il novello Pontefice.

  A202000082 

 Sarai coronato pontefice di Roma.

  A202000084 

 Roma era divisa in quattordici rioni ovvero regioni.

  A202000091 

 Disse dunque a S. Ponzio: vieni con noi, e andiamo a renderci propizi gli Dei, quegli Dei che hanno conservato questa nostra città dalla fondazione di Roma sino a questo giorno.

  A202000091 

 Il fatto avvenne così: Nel 249 celebravasi l'anno secolare della fondazione di Roma, la qual festa accadeva ogni cento anni in memoria: della fondazione di quella famosa città, e poichè quello era il decimo anno secolare così cadeva pure l'anno millesimo, la quale cosa faceva che tutti si preparassero a celebrarla {58 [466]} colla massima pompa.

  A202000102 

 Cominciarono pertanto i due principi dal non prendere più parte alcuna ai sacrifizi degli idoli, e nella festa che si stava facendo in memoria della fondazione di Roma, si limitarono ad assistere ad alcuni spettacoli pubblici che non avevano relazione alcuna con le cose di religione.

  A202000106 

 Due cose in Roma erano sorgente di pubblica immoralità.

  A202000115 

 221), intraprese un viaggio a Roma affine di osservare attentamente gli usi di quella Chiesa ch'egli chiama principale e maestra di tutte le altre chiese del mondo.

  A202000121 

 Non contento di questa filiale sommessione volle venire in persona a Roma per ispiegare i {74 [482]} suoi pensieri al Sommo Pontefice e ricevere da lui tutti quegli avvisi e consigli che potessero assicurargli di vivere nella Chiesa cattolica, in cui egli intendeva di conservarsi fino alla morte.

  A202000122 

 Cominciò egli a far costruire alcune chiese, o piuttosto consacrò ad uso di chiesa alcuni privati edifizi che vari ricchi fedeli di Roma offerivano volentieri al Pontefice perchè li destinasse al divin culto.

  A202000128 

 Mentre egli cadeva combattendo a Verona, {80 [488]} suo figlio in età di circa anni 14 era messo a morte a Roma.

  A202000131 

 S. Cipriano avendo ricevuto dal clero di Roma la relazione della morte di S. Fabiano, rispondendo si esprime così: «era già corsa voce fra noi, che il glorioso Pontefice Fabiano era morto; e tale notizia vagava incerta quando ho ricevuto una lettera che mi dà piena contezza della gloriosa sua morte.

  A202000142 

 L'apostolo della Francia, S. Dionigi, si avanzò fino a Parigi, ove confermò nella {84 [492]} fede quella florida chiesa fondata da S Dionigi Areopagita nel primo secolo dell'era volgare; mentre molti compagni da Roma mandati sparsero la luce della verità nelle città vicine e fino nel Belgio.

  A202000143 

 Questa città era come la sede della superstizione dei Galli, ed aveva al pari di Roma un tempio che portava, il nome di Campidoglio.

  A202000145 

 S. Ponzio fu dei primi ad essere scoperto e condotto al tribunale dal Governatore che cominciò ad interrogarlo così: tu adunque sei quel Ponzio, che non so con quale inganno hai messo sossopra la città di Roma? sei tu colui che con raggiri hai allontanati i pii nostri principi dal culto degli dei?.

  A202000146 

 S. Ponzio rispose: Io non ho turbato alcuno, neppure ho messo sossopra la città di Roma; quello che ho fatto non te lo nascondo; ho procurato di allontanare tutti quelli che ho potuto dal culto del demonio, per condurli alla conoscenza del vero Dio.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. sisto s. telesforo s. igino s. pio i.html
  A203000003 

 Nascono forse discordie che minacciano scisma? Si ricorre a Roma, e Roma si pone mediatrice, parla, definisce, e la voce dei vescovo di Roma è ascoltata come quella di Gesù Cristo; così avvenne ai tempi di S. Clemente nello scisma di Corinto.

  A203000009 

 Con questo provvedimento era molto facile di scoprire quegli eretici che fìngevano di essere uniti al capo della Chiesa, che era in Roma, e intanto andavano insegnando una dottrina piena di errori.

  A203000010 

 Posto cosi un argine all'errore, S. Sisto si occupò indefessamente per rendere {7 [7]} uniformi alcune osservante religiose che si praticavano già nella Chiesa, ma che, in alcuni paesi, per lo più lontani da Roma, andavano soggette a variazioni.

  A203000016 

 Sul finir del suo regno, quasi per riposarsi delle fatiche, si ritirò nella sua villeggiatura di Tivoli, che è una deliziosa città, distante circa quindici miglia da Roma.

  A203000043 

 Dopo di avere illustrato il suo ordine colla pratica delle più sublimi virtù egli venne a Roma.

  A203000050 

 A tale fine egli scelse tra i cristiani di Roma trentatre giovani, secondo il numero degli anni di Gesù Cristo, che fossero di Una condotta veramente esemplare e da tutti conosciuta, e dopo di avere loro conferito i sacri ordini li mandò, come aveva fatto il Divin Maestro, a predicare il Vangelo.

  A203000050 

 Dalle quali cose apparisce che i romani pontefici non solamente provvedevano ai bisogni della chiesa di Roma, ma delle chiese di tutto il mondo.

  A203000050 

 I vescovi furono mandati al governo di diverse diocesi nelle provincie, ove erane bisogno; dei preti e dei diaconi si servi pel sacro ministero in Roma e nelle città vicine.

  A203000050 

 Oggidì quando trattasi della creazione di un {32 [32]} vescovo, esso va a Roma per ricevere la consacrazione; oppure il papa delega alcuni vescovi a compiere questa sacra funzione nel paese di colui che deve essere ordinato.

  A203000050 

 Per lo più i romani pontefici ordinavano solamente quei sacri ministri di cui avevano bisogno nella città di Roma; negli altri paesi ciascun vescovo, come si fa ancora oggidì, secondo il bisogno dava la sacra ordinazione a coloro che si giudicavano esservi da Dio chiamati.

  A203000052 

 In quei gravi bisogni molti santi personaggi vennero a Roma per aiutare il papa, e fra gli altri S. Policarpo.

  A203000052 

 L'anno quinto del medesimo pontificato (147) venne a Roma un altro eretico (come assicura Tertulliano) di nome Marcione, che oltre a spacciar errori in fatto di religione, permetteva a' suoi seguaci cose le più nefande e turpi.

  A203000054 

 I fedeli di Roma come videro estinto il corpo del loro padre spirituale lasciarono che gli idolatri si allontanassero, di poi con glande venerazione lo seppellirono sul monte Vaticano vicino al corpo di S. Pietro.

  A203000054 

 Il martirologio romano parlando di S. Telesforo al 5 di gennaio si esprime così: in Roma occorre il transito di S. Telesforo papa, il quale sotto all'impero di Antonino Pio, dopo molte fatiche sostenute nel confessar Gesù Cristo, conseguì un illustre martirio.

  A203000056 

 S. Ireneo che viveva ai medesimi tempi, dice quanto segue di questo Pontefice: «Ai tempi di Igino venne a Roma l'eretico Cerdone per diffondervi i suoi errori.

  A203000063 

 Dalla, più tenera età palesò molta bontà di vita e grande altitudine per le scienze; e suo padre lo mandò a Roma affinchè si perfezionasse nelle scienze e nella religione.

  A203000063 

 Il progresso che Pio ivi fece nella scienza è nella virtù lo fecero presto conoscere ai cristiani di Roma e allo stesso sommo pontefice.

  A203000065 

 S. Pio desideroso di conservare l'unità della fede e della disciplina, e quel che è più conservare invariabile quanto gli apostoli avevano instituito, convocò a Roma un concilio composto dei preti della chiesa romana che ora si chiamano cardinali; ad essi unironsi parecchi altri vescovi.

  A203000069 

 Egli stesso celebrò più volte la santa messa, ed affinchè i divini uffizi fossero regolarmente celebrati deputò suo fratello Ermete a governarla, e dal soprannome di Pastore dato a lui, quella chiesa prese dipoi il nome di chiesa del Pastore, e forma il titolo di uno dei cardinali di Roma.

  A203000070 

 E si sa dalla storia che i forestieri venendo a Roma erano accolti nelle terme di Novato, le quali erano situate ai pie del monte Viminale nel luogo detto oggidì villa Patrizi.

  A203000076 

 Prima che tu partissi da Roma, la nostra sorella Euprepia fece dono di sua casa alla Chiesa.

  A203000076 

 «Pio vescovo della chiesa di Roma al fratello Giusto sacerdote.

  A203000077 

 «Pio vescovo della Chiesa di Roma al fratello Giusto vescovo.

  A203000078 

 Gli atti dei martiri viennesi portati a Roma da S. Attalo, siccome parla questa lettera, sono un esempio di tale usanza.

  A203000078 

 Per comprendere meglio questa lettera e molti altri scritti antichi è bene di notare, come era uso delle chiese de' varii paesi della cristianità di scrivere colla massima esattezza gli atti dei martiri e poi mandarne copia a Roma.

  A203000082 

 Appena morto i fedeli di Roma procurarono di avere il suo corpo e lo portarono a seppellire sul monte Vaticano vicino al corpo di san Pietro.

  A203000100 

 Questo discorso dettò egli in Roma dove aveva fissato sua dimora.

  A203000101 

 S. Giustino avendo fissato il suo soggiorno in Roma gli si apri un largo campo di far risplendere in quella grande città capitale dell'imperio il suo ardente zelo, non solamente nell'ammaestrare nella fede tutti coloro che a lui concorrevano, ma ancora nel prendere con grande libertà e intrepidezza la difesa della religione contro alle calunnie dei gentili, i quali imputavano ai cristiani atroci delitti.

  A203000108 

 Uno di questi filosofi, che più alto degli altri alzava la voce in Roma contro ai cristiani, era un certo Crescenzio della setta dei Cinici.

  A203000110 

 Infatti fu Giustino poco dopo arrestato con sei altri cristiani, che erano in sua compagnia, e tutti furono condotti davanti al prefetto di Roma per essere interrogati e giudicati.

  A203000111 

 Fu presentato Giustino al prefetto di Roma per nome Rustico sedente nel suo tribunale, da cui fu in primo luogo esortato a ubbidire agli Dei e agli editti imperiali.

  A203000111 

 Son venuto a Roma per la seconda volta, ne conosco quasi altro luogo della città.

  A203000114 

 Così quegli intrepidi confessori della fede lodando e benedicendo Iddio che li aveva trovati degni di lui, conservando la serenita nel volto e la gioia nel cuore, dopo crudele flagellazione furono condoni fuori di Roma, ove terminarono il loro glorioso martirio coll'essere decapitati.


don bosco-vita del giovanetto savio domenico.html
  A205000090 

 Era l'anno 1854 in cui i cristiani di tutto il mondo erano in una specie di spirituale agitazione perchè trattatasi a Roma della definizione dogmatica dell'Immacolato concepimento di Maria.

  A205000272 

 Se però andrà a Roma, lo dica a Pio IX.

  A205000273 

 L'anno scorso (1858) essendo andato a Roma, ho voluto raccontare tale cosa al Sommo Pontefice, che la sentì con bontà e con piacere.

  A205000312 

 Se va a Roma, si ricordi della commissione dell'Inghilterra presso il Papa, preghi affinchè io possa fare una buona morte e a rivederci in paradiso.


don bosco-vita del sommo pontefice s. callisto i.html
  A206000002 

 Egli era nato in Trastevere nel borgo detto Urbs Ravennatum, cioè frazione della {3 [75]} città di Roma detta dei Ravennati, perchè ivi avevano avuto la loro dimora alcuni militari e marinai, che l'imperatore Augusto avea fatto venire a Roma dalla città di Ravenna, e che fissarono colà il loro domicilio.

  A206000005 

 Si racconta comunemente che in una parte di Roma posta in Trastevere, alla nascita del Signore sia prodigiosamente {4 [76]} uscita una fonte d'olio, che scaturì per lo spazio di un giorno intiero.

  A206000007 

 Questa Chiesa è considerata come una delle prime Basiliche di Roma.

  A206000007 

 Tale notizia fece provare a S. Callisto grande consolazione; e per dare un segno di gratitudine a Dio pel benefizio ricevuto, animò i cristiani a costruire in quel luogo medesimo una chiesa che è la prima innalzata pubblicamente in Roma ad onore della Beata Vergine Maria.

  A206000011 

 Questa parola viene pure dal greco, e vuol dire secondo i sotteranei, perchè queste scavazioni erano fatte anticamente fuori di Roma per cavar tufo od altra terra per fare porcellane ed altri lavori di creta.

  A206000030 

 Affinchè poi l'ordine venisse a notizia di tutti, l'Imperatore fece pubblicare un decreto in cui comandava, che gli abitanti di Roma dovessero recarsi tutti sul Campidoglio, e se qualcheduno in tal giorno, che era mercoledì, fosse trovato in casa, venisse senza riserva trucidato.

  A206000030 

 Intanto un banditore era incaricato di percorrere le vie di Roma, dicendo: nel giorno di mercoledì ognuno senza dilazione si trovi col Principe al Campidoglio:pena la morte a chi non vi si troverà.

  A206000056 

 Il suo corpo venne strascinato per le vie di Roma, e finalmente gettato nel Tevere in faccia ad un'isoletta detta Licaonia.

  A206000058 

 Se a te, o lettore, accadesse di andare a Roma, troverai a ponente di quella gran città una porta detta anticamente porta Aurelia, ed ora appellata di S. Pancrazio.

  A206000059 

 Il corpo di S. Calipodio fu più tardi tolto da questo cimitero e trasportato nella chiesa di S. Maria in Transtevere, ove tuttora si venera ( Vedi Arringo, Roma subterranea Niby, Roma Moderna ).

  A206000064 

 V.Niby: Roma moderna.

  A206000067 

 Si conservano delle reliquie di S. Callisto in molti luoghi: cioè nella chiesa di S. Sebastiano presso Roma, il capo.

  A206000070 

 Mi limito solamente a riferirne alcuni, e questi li ricavo letteralmente dagli atti della traslazione di una parte del corpo del Santo da Roma a Cisonio.

  A206000071 

 Questo uomo di Dio, ripieno di gaudio partì da Roma.

  A206000071 

 «Molti secoli dopo il martirio di S. Callisto e de' suoi compagni, Notingo Vescovo di Brescia, città della Lombardia, spinto da divino amore andò a Roma, per ottenere dal Papa il corpo di qualche martire, e collocarlo in un monastero che stava preparando in un suo podere.

  A206000078 

 In questo ospizio nell'anno di Roma 753, alla nascita del Redentore scaturì una fonte di olio, che per tutta una giornata prosegui a scorrere verso il Tevere, come narra Eusebio di Cesarea.

  A206000078 

 Questo edifizio, che credesi il primo innalzato pubblicamente in Roma alla Madre di Dio, fu costrutto al di là del Tevere alle radici del monte Gianicolo sopra un ospizio detto anticamente Taberna meritoria.

  A206000079 

 V. Nibi: Roma moderna delle Chiese.

  A206000080 

 Onde quando {56 [128]} a Cesare fu decretata la perpetua podestà tribunizia, per un giorno intiero corse in Roma un fonte di olio, che fu segno evidentissimo in terra per quelli che non intendevano le profezie, che per tutto un giorno, cioè per tutto il tempo del Romano impero l' Unto, cioè Cristo e da lui gli Unti, cioè i cristiani, sarebbero abbondantemente e senza mai cessare usciti dalla Taverna meritoria, cioè dal largo ed ospitale seno della santa Chiesa.


don bosco-vita del sommo pontefice s. urbano i.html
  A207000003 

 Egli era nato in Roma; ed apparteneva ad una delle più ricche e nobili famiglie: suo padre appellavasi Ponziano.

  A207000003 

 Portatosi il santo cadavere di lui nel cimitero di S. Calipodio, il clero di Roma, che ora diciamo collegio de' cardinali, si radunò per eleggere un {6 [300]} successore.

  A207000007 

 Fatte lavorare venticinque patene di argento le ripartì e le mandò in dono a ciascuno dei venticinque titoli ovvero parocchie, in cui era in quel tempo divisa la città di Roma.

  A207000009 

 Questa vostra dimanda sarà appagata qualora osserviate che fra i cristiani si annoveravano parecchi illustri e ricchi cittadini di Roma.

  A207000013 

 Difatto il Papa è soltanto portato sopra questa sedia nelle grandi solennità, quando a Roma interviene gran numero di persone da tutte le parti della terra.

  A207000014 

 Finchè la persecuzione fu in generale contro ai cristiani, s. Urbano si adoperava col massimo zelo per convertire i gentili, e conservare i fedeli nella fede, ma quando si accorse, che la persecuzìone era diretta specialmente contro al s. Pontefice, esso stimò bene di andarsi a nascondere in alcune catacombe lungi tre miglia da Roma nella strada detta Appia, ora di s. Sebastiano.

  A207000015 

 S. Cecilia apparteneva a una delle prime famiglie di Roma.

  A207000017 

 Giunta all'età di circa vent'anni i genitori, ignari che ella erasi tutta consacrata a Dio, vollero darla in isposa al nobile Valeriano, ricco signore di Roma.

  A207000039 

 Intorno a quel tempo la persecuzione {28 [322]} prese ad infierire assai, perchè la primavera dell'anno 230 l'imperatore dovette allontanarsi da Roma a cagione di una guerra suscitata ai confini dell' impero.

  A207000060 

 Nel tempo di questo Supplizio il valoroso giovane diceva alla moltitudine che era accorsa o popolo di Roma, la vista delle nostre sofferenze ti faccia palese la verità.

  A207000061 

 Guidato da sordido interesse il Prefetto comandò che fossero ambidue condotti ad un tempio di Giove, distante quattro miglia da Roma, con ordine che fossero decapitati se avessero rifiutato di offerire incenso a quella divinità.

  A207000086 

 La persecuzione andava ogni giorno vie più infierendo, perchè l'imperatore per le sue guerre continuando ad essere lontano da Roma, tutto il potere era nelle mani di Almacchio, il quale esercitava in Roma una vera tirannia.

  A207000088 

 Di là usciva talvolta per fare qualche comparsa in Roma in casi di grave bisogno; ma tosto ritornava alla ordinaria sua dimora.

  A207000089 

 Di là mandava i suoi ordini nei più remoti paesi della terra, a segno che ambasciatori delle più lontane, parti d'Oriente e di Occidente venivano a Roma, andavano nella via Appia.

  A207000150 

 Tale casa era situata a sinistra della via Appia vicino ad un borgo fatto edificare da Vespasiano in distanza di circa tre miglia da Roma.

  A207000171 

 La maggior parte del suo corpo fu tratta fuori dalle catacombe e portata nella chiesa di s. Cecilia a Roma; molte reliquie però furono mandate, in altre parti della cristianità per appagare re, principi, e molti {88 [382]} altri celebri personaggi che ne facevano dimanda alla S. Sede.

  A207000171 

 Noi ne scegliamo soltanto alcuni de' più luminosi che si operarono quando parte di tali reliquie furono portate da Roma in Francia in una città anticamente detta Catalauno ed oggidì Chalon.

  A207000171 

 Questo principe aveva mandato a Roma alcuni religiosi per ottenere reliquie di s. Urbano e di s. Tiburzio martiri

  A207000173 

 Usciti da Roma i portatori si fermarono presso ad una chiesa dedicata a s. Alessandro.

  A207000183 

 In Roma ve ne sono due assai celebri.

  A207000185 

 L'altra chiesa dedicata al medesimo santo Pontefice è più nell'interno di Roma: essa è fabbricata sul principio della via detta Alessandrina vicino al Foro ovvero piazza Traiana.

  A207000203 

 Io tengo sott'occhio la circolare con cui S. E. il Cardinale Vicario di Roma, secondando la mente di Sua Santità, invitava gli Arcivescovi e vescovi degli Stati Pontificii a promuovere la diffusione delle LETTURE CATTOLICHE nelle loro Diocesi; e mi sento un forte impulso a raccomandarle di nuovo, {106 [400]} specialmente ne' luoghi dove non sono ancora guari conosciute, e sono persuaso che voi pure meco lo sentirete, e quindi le proporrete con sollecitudine alle vostre popolazioni.


don bosco-vita della beata maria degli angeli.html
  A208000059 

 Non si arrestò in faccia a questo ostacolo, e senza lasciar nulla trasparire alla Beata si fece tosto ricorso a Roma per ottenere la dovuta dispensa.

  A208000088 

 Da Roma, da Genova, da Milano, da Venezia, e da altre ragguardevoli città d' Italia molte persone scosse dalla fama di sua santità si raccomandavano alle sue preghiere; ed io più non la finirei se volessi accennare tutti gli attestati di stima che ella ricevette ancor vivente.


don bosco-vita di s. giovanni battista.html
  A209000041 

 Ad Erode rincresceva di fare questo viaggio, ma la sua moglie fece tanto che egli prese la strada di Roma, sognando a nuovi piaceri appena sarebbe di ritorno.

  A209000041 

 Essa lo persuase di fare un viaggio a Roma per ingrandirsi col favore dei Romani, e portare quindi apertamente con proprio titolo il nome di Re.

  A209000041 

 Ma giunto a Roma, invece di essere bene accolto e festeggiato, trovò gli animi indisposti verso di lui.

  A209000046 

 Si dice che a Roma si custodisse una parte di questa medesima testa, ma alcuni volevano che si fosse confuso s. Giovanni Battista con un altro s. Giovanni che fu martirizzato a Roma, il perchè papa Clemente VIII per torre ogni dubbio fece arricchire la chiesa di s. Silvestro di una porzione del capo del santo precursore che si venera in Amiens.


don bosco-vita di s. giuseppe.html
  A210000060 

 Era una mattina trista e nebbiosa del mese di dicembre, l'anno 752 di Roma, Giuseppe e Maria lasciavano la loro povera abitazione di Nazareth per recarsi a Betlemme, dove li chiamava l'obbedienza dovuta agli ordini del sovrano.

  A210000113 

 {80 [360]} Era il diciannovesimo giorno di marzo, l'anno di Roma 777, il venticinquesimo dalla nascita del Salvatore.

  A210000140 

 Una parte del manto con cui s. Giuseppe ravvolse il santo bambino Gesù è conservata in Roma nella chiesa di santa Cecilia in Transtevere dove si conserva pure il bastone che questo santo portava viaggiando.


don bosco-vita di s. ireneo vescovo di lione e martire.html
  A211000012 

 Ora da questa sì calda raccomandazione che gli ecclesiastici e fedeli di Lione fanno di Ireneo al papa noi abbiamo motivo di conchiudere che passato a miglior vita s. Frotino loro vescovo, essi desiderassero Ireneo per suo successore nell'episcopato e lo mandassero a Roma, pregando papa Eleuterio ad approvare la loro elezione e a consacrare egli stesso il nuovo vescovo.

  A211000014 

 I Valentiniani si chiamavano così da un certo Valentino, il quale quando era cattolico era stato promosso al sacerdozio, ed aveva predicato in Egitto e quindi a Roma con grandissimo applauso.

  A211000032 

 Durante questo tempo furono imperatori di Roma Marco Aurelio, poi Commodo suo figlio, a cui succedette Pertinace, poi Didio Giuliano, che comperò l'impero all' incanto, finalmente Severo, il quale, prima era stato governatore di Lione.

  A211000045 

 I Protestanti insegnano, che per essere cristiano non è necessario di rispettare il Papa siccome nostro primo pastore e maestro, ma che si può essere veri cristiani anche ricusando obbedienza e rispetto al Vescovo di Roma.

  A211000045 

 Infatti dopo {85 [181]} aver detto, siccome abbiamo veduto, essere nostro dovere ricorrere alle chiese che furono governate dagli Apostoli per sapere la verità; egli continua ad osservare che sarebbe cosa troppo lunga lo andare a consultare una per una le chiese, fondate e governate da ciascun degli Apostoli, e quindi così conchiude: «Dobbiamo soprattutto ricorrere alla chiesa più grande, piu antica, e conosciuta da tutto il mondo; alla chiesa fondata in Roma dai gloriosi Apostoli Pietro e Paolo, la quale conserva la Tradizione che ha ricevuta da' suoi fondatori, e che è pervenuta sino a noi per una successione non interrotta.

  A211000047 

 S. Ireneo dunque riconoscca nel Vescovo di Roma tanta autorità, che secondo lui ogni altra chiesa, epperò ogni altro Vescovo, doveva rivolgersi al Papa per {86 [182]} essere sicuro di insegnare la dottrina degli Apostoli.


don bosco-vita di s. pancrazio martire.html
  A212000077 

 Questo Pontefice nel desiderio dianimare i fedeli cristiani a ricorrere spesso e con fiducia a s. Pancrazio ne varii bisogni della vita con un decreto dato in Roma il 17 marzo 1778 concedette indulgenza plenaria a tutti quelli che confessati e comunicati in qualsiasi giorno dell'anno visiteranno questa chiesa.


don bosco-vita di s. pancrazio martire [4a edizione].html
  A213000004 

 Questo Pontefice nel desiderio dì animare i fedeli cristiani a ricorrere spesso e con fiducià a s. Pancrazio ne' vari bisogni della vita, con un decreto dato in Roma il 17 marzo 1778, concedette indulgenza plenaria a tutti quelli, che confessati e comunicati in qualsiasi giorno dell'anno visiteranno questa chiesa.


don bosco-vita di s. paolo apostolo.html
  A214000072 

 Gli stessi romani avevano mandato in Atene per raccogliere leggi che portarono a Roma come oracoli di saggezza.

  A214000106 

 Durante il soggiorno di s. Paolo in Efeso Dio gli fece conoscere in ispirito che lo {79 [245]} chiamava nella Macedonia, nella Grecia, in Gerusalemme e a Roma.

  A214000112 

 Aquila con altri suoi amici, avendo inteso che era cessata la persecuzione, eransi di nuovo recati a Roma.

  A214000112 

 Essa era portata da una diaconessa ovvero monaca di nome Feba, che l'Apostolo raccomanda molto presso ai fratelli di Roma.

  A214000112 

 Ma pel grande rispetto, che in ogni tempo si ebbe per la dignità della Chiesa di Roma, è annoverata la prima tra le quattordici lettere di questo s. Apostolo.

  A214000136 

 Nella notte gli comparve e gli disse: fatti animo: dopo di avermi renduta testimonianza in Gerusalemme, tu farai altrettanto in Roma.

  A214000150 

 I santi padri riflettono, che non il desiderio della vita, ma il bene della Chiesa, lo inspirò di appellarsi a Roma, dove per divina rivelazione sapeva quanto doveva lavorare per la gloria di Dio e per la salute delle anime.

  A214000152 

 Ma poichè non ho alcuna cosa certa da scrivere al nostro sovrano, ho giudicato bene di condurlo davanti a voi, e principalmente avanti a te, o re Agrippa, acciocchè lo ascolti, lo interroghi, e dipoi mi dica che cosa debba scrivere, non parendomi cosa conveniente mandare un prigioniero a Roma senza dare informazioni intorno alla causa di sua prigionia.

  A214000160 

 Come fu da Festo deciso che Paolo sarebbe stato condotto a Roma per mare, venne affidato insieme con molti altri prigionieri ad un centurione di nome Giulio.

  A214000174 

 I maltesi erano pieni di entusiasmo per Paolo e per la dottrina da lui predicata, per modo che oltre di venire in folla alla fede andavano eziandio a gara {122 [288]} per somministrare a lui e a suoi compagni quanto occorreva e pel tempo che dimorarono in Malta, e per fare il viaggio fino a Roma.

  A214000175 

 Venuta la primavera e decisa la partenza per Roma, il centurione Giulio si aggiustò con una nave che da Alessandria andava verso l'Italia, e che per insegna aveva due dei chiamati Castore e Polluce, che gli idolatri credevano protettori della navigazione.

  A214000181 

 Continuando il cammino, giunsero alle Tre Taverne che è un luogo distante circa 30 miglia da Roma, dove {126 [292]} ne trovò molti altri che erano venuti fin là per fargli festevole accoglienza.

  A214000181 

 Le novelle dell'arrivo del grande Apostolo in Italia erano già pervenute a Roma, ed i fedeli di quella città, bramosi di conoscere in persona l'autore della famosa lettera che loro era stata scritta da Corinto, vennero a incontrarlo fino al Foro di Appio, oggidì Fossa nuova, che è una citta distante circa 50 miglia da Roma.

  A214000182 

 Accompagnato da quel gran numero di fedeli che non si potevano saziare di specchiarsi in quel gran ministro di G. C. egli giunse in Roma come condotto in trionfo.

  A214000183 

 Paolo giunto a Roma fu consegnato al prefetto del pretorio, cioè al generale delle guardie pretoriane, così appellate perchè era loro special cura di custodire la persona dell' imperatore.

  A214000184 

 Tre giorni dopo il suo arrivo egli mandò ad invitare i principali Ebrei che dimoravano in Roma, pregandoli di venire a lui nel suo alloggio.

  A214000185 

 Questa è la sola cagione per cui sono stato condotto a Roma.

  A214000188 

 Il santo Apostolo vedendo tanta ostinazione da parte di coloro che avrebbero dovuto essere i primi a credere, disse loro queste dure parole: di questa inflessibile ostinazione che io scorgo qui tra di voi in Roma, come pure ho trovato in tutte le parti del mondo, la colpa è vostra.

  A214000191 

 Il santo Apostolo esprime egli medesimo la grande sua consolazione pel progresso che faceva il Vangelo durante la sua prigionia scrivendo ai fedeli di Filippi: Quando voi, o fratelli, avete saputo che io era tenuto in prigione a Roma, ne avrete provato pena, non tanto pel conto della mia persona, quanto per la predicazione del Vangelo.

  A214000193 

 Due fatti sono specialmente memorabili nella vita di questo santo Apostolo mentre era prigione in Roma.

  A214000195 

 Come poi intesero che Paolo era tenuto prigioniero a Roma, s'immaginarono che fosse nel bisogno, perciò fecero una considerevole colletta; e perchè riuscisse più cara ed onorevole la inviarono per mano di S. Epafrodito loro vescovo.

  A214000196 

 Questo santo prelato giunto a Roma trovò Paolo che non solo aveva bisogno di sussidii pecuniarii ma di assistenza personale; poichè egli era andato soggetto a grave infermita cagionatagli dalla prigionia.

  A214000199 

 Questi essendosi dato sventuratamente ai vizi aspettò l'occasione di farla franca e rubando una grossa somma di danaro al padrone fuggì a Roma.

  A214000206 

 Andò egli a Roma per visitare s. Paolo e fu posto con lui in prigione.

  A214000210 

 Lo zelo del nostro Apostolo era instancabile, e poichè le sue catene lo tenevano a Roma, egli s'ingegnava o di mandare i suoi discepoli o scriveva lettere ovunque ne avesse conosciuto il bisogno.

  A214000216 

 Da Roma scrisse egli pure la sua lettera agli Ebrei, cioè ai Giudei della Palestina convertiti alla fede.

  A214000217 

 Erano già scorsi quattro anni dacchè il santo Apostolo era tenuto in prigione; due li aveva passati in Cesarea, due a Roma.

  A214000229 

 Paolo s'immaginò tosto il bisogno grave di sostenere la fede in simili occasioni, e prese immediatamente il cammino verso Roma.

  A214000229 

 Questa è la misura del suo zelo e della sua carità.» Mentre Paolo era occupato nelle fatiche dell' apostolato, seppe che in Roma era scoppiata una fiera persecuzione sotto all'impero di Nerone.

  A214000233 

 Con s. Paolo era eziandio venuto a Roma s. Pietro, che da 25 anni ivi teneva la sede della cristianità.

  A214000233 

 Esso era eziandio andato altrove a predicare la fede, e come fu informato della persecuzione suscitata contro ai Cristiani ritornò tosto a Roma.

  A214000234 

 Egli è dalla prigione dì Roma che scrisse la seconda lettera a Timoteo.

  A214000237 

 Essendo costui venuto a Roma ed avendo inteso {154 [320]} che Paolo, suo antico maestro e padre in Gesù Cristo, era in carcere, io andò a trovare e si offerì di servirlo.

  A214000238 

 Primieramente egli fu battuto colle verghe, e mostrasi ancora in Roma la colonna a cui era legato quando sostenne quella flagellazione.

  A214000239 

 Desidero di essere svincolato da questo corpo per unirmi a G. C. Finalmente da una masnada di sgherri egli fu tratto di prigione e condotto fuori di Roma per la porta che dicesi di Ostia e facendolo camminare verso una palude lungo il Tevere, giunsero ad un luogo chiamato acque Salvie circe tre miglia lontano da Roma.

  A214000243 

 Il giorno che s. Paolo fu fatto morire fuori di Roma alle acque Salvie fu lo stesso in cui s. Pietro riporto la palma del martirio a pie del monte Vaticano il 29 giugno; essendo s. Paolo in età d' anni 65.

  A214000244 

 Due donne chiamate una Basilissa, l'altra Anastasia studiarono il modo e il tempo di avere il cadavere del santo Apostolo, e di notte gli diedero sepoltura due miglia lungi dal luogo ove aveva sofferto il martirio, a distanza di un miglio da Roma.

  A214000245 

 Ma la stima che i Fedeli avevano di quelle reliquie giunse a tale che alcuni mercanti d'Oriente venuti a Roma tentarono di rubarle e portarsele nel loro paese come appartenenti {159 [325]} ad un uomo del loro paese.

  A214000245 

 Saputasi tal cosa, i Cristiani di Roma andarono a prendere il corpo di Paolo e lo portarono al suo primo luogo lungo la via di Ostia.

  A214000245 

 Segretamente lo sotterrarono nelle catacombe due miglia distanti da Roma, aspettando tempo propizio per trasportarlo.

  A214000248 

 Gregorio XI fu il primo che in una pubblica calamità quasi costretto dalle preghiere e dalle istanze del popolo di Roma prese il Capo del Santo, lo levò in alto, lo mostrò alla moltitudine che piangeva di tenerezza e di divozione, e sull'istante lo ripose donde lo aveva tolto.

  A214000249 

 Ora il Capo di questo grande Apostolo è nella chiesa di S. Giovanni di Laterano, il rimanente del corpo fu sempre conservato nella basilica di S. Paolo lungo la via di Ostia un miglio da Roma.


don bosco-vita di s. policarpo.html
  A215000022 

 Mentre era vescovo, ebbe la consolazione di dare ospitalità al suo caro condiscepolo s. Ignazio, vescovo di Antiochia, quando questi essendo tratto a Roma, per essere esposto alle fiere, ebbe da soffermarsi a Smirne.

  A215000023 

 Arrivato a Roma si portò dal Vicario di Gesù Cristo, e trattò con lui lungamente sul giorno, che i cristiani avevano da celebrare la Pasqua: e quantunque la questione per allora non potesse ricevere lo scioglimento che poi ricevette nell' anno 325, quando il Concilio di Nicea decretò che la Pasqua aveva da essere solennizzata da tutti la prima domenica dopo il plenilunio di marzo; tuttavia s. Policarpo ottenne da papa Aniceto, che non venissero scomunicati quei che osservavano una pratica diversa; e che per questo punto di disciplina ecclesiastica, la Chiesa non avesse ad essere turbata da scismi.

  A215000023 

 Questo Santo ci narra, che il suo maestro fece un viaggio a Roma per ristabilire la pace della Chiesa, la quale era alquanto turbata da ciò, che non tutti andavano d'accordo sul giorno in cui dovevasi celebrare la solennità della Pasqua: mentre altri la celebravano il giorno 14 della luna di marzo, in qualunque dì della settimana esso potesse cadere, e altri la celebravano la domenica seguente, secondo la pratica introdotta da s. Pietro ed osservata costantemente a Roma.

  A215000023 

 S. Policarpo, a cui nulla stava più a cuore che la pace, la buona armonia e la carità, fece dal canto suo quanto potè per impedire, che i fedeli fossero divisi tra di loro, e onde riuscirvi, {24 [120]} determinò di abboccarsi col Sommo Pontefice, s. Aniceto, epperò di intraprendere il viaggio di Roma.

  A215000024 

 Il suo attaccamento alla fede cattolica, e il suo orrore per gli eretici era tale, che un dì mentre era in Roma l'eretico Mansione, essendosi avvicinato al santo vescovo, e avendo osato domandargli: «Mi conosci tu, e sai tu chi io sono?» S. Policarpo immantinenti risposegli: «si, ti conosco, e bene assai, imperocchè io so che tu sei il primogenito di Satanasso».

  A215000024 

 S. Policarpo, mentre si prendeva cura di questo affare, non cessava di esercitare il suo zelo nella conversione degli eretici, epperò s. Ireneo ci assicura, che durante il suo soggiorno in Roma, esso convertì molta gente che si erano lasciati ingannare dagli eretici Marcione e Valentino, {25 [121]} i quali insegnavano non esservi un Dio solo, ma molti dei.


don bosco-vita di san martino vescovo di tours.html
  A216000035 

 S. Martino tutto ansioso di rivedere il {26 [414]} suo amico e maestro, portossi a Roma sperando di poterlo quivi trovare: ma il santo vescovo era partito quando egli giunse colà.


don bosco-vita di san pietro.html
  A217000144 

 Governò Pietro questa chiesa d'Antiochia sette anni, finchè così inspirato da Dio trasferì la sua cattedra a Roma, come noi racconteremo a suo tempo.

  A217000161 

 La famiglia di Cornelio {110 [402]} fu la prima di Roma e d'Italia che abbracciasse la fede.

  A217000176 

 Dopo di che S. Pietro secondando gl'impulsi dello Spirito Santo decise di trasferire la sua sede a Roma.

  A217000176 

 Finalmente giunse a Roma l'anno quarantesimo secondo di Gesù Cristo, mentre teneva il Romano impero un imperatore di nome Claudio.

  A217000176 

 Pertanto dopo di aver tenuta la sua cattedra in Antiochia sette anni partì alla volta di Roma.

  A217000178 

 S. Pietro adunque appoggiato al solo aiuto del Signore entra in Roma per formare della metropoli dell'impero la prima sede del Sacerdozio, il centro del cristianesimo.

  A217000179 

 Da prima Pietro cominciò a predicare il Vangelo agli Ebrei che abitavano allora in Transtevere, che è una parte della città di Roma posta al di là del Tevere.

  A217000180 

 Si vedevano uomini elevati alle prime cariche di Roma abbandonare il culto dei falsi Dei per mettersi sotto al soave giogo di Gesù Cristo.

  A217000181 

 Giunto in Roma Pietro abitò il sobborgo detto Trastevere vicino al luogo dove fu di poi edificata la Chiesa di santa Cecilia.

  A217000181 

 Quella casa fu bentosto cambiata in un tempio consacrato a Dio sotto il titolo del Pastore, il più antico di Roma, e si crede che sia quel medesimo che presentemente è detto di S.a Pudenziana.

  A217000183 

 La Chiesa Cattolica celebra la festa detto stabilimento della cattedra di S. Pietro in Roma il 18 gennaio.

  A217000183 

 S. Pietro vedendo come Roma fosse così ben disposta a ricevere la luce del Vangelo, e nel tempo stesso un luogo molto adattato per tener relazione in tutti i paesi della Cristianità, stabilì la sua cattedra in Roma, vale a dire stabilì che Roma fosse centro e luogo di sua special dimora, ove dalle varie parti del mondo dovessero ricorrere i cristiani nei dubbi di religione e nei varii loro spirituali bisogni.

  A217000184 

 Poichè le occupazioni che S. Pietro aveva in Roma non gli permettevano più di potersi recare a visitare quelle chiese che egli in varii paesi aveva fondato, scrisse una lunga e sublime lettera indirizzata specialmente a' Cristiani che abitavano nel Ponto, nella Galazia, nella Bitinia e nella Cappadoccia, che sono provincie dell'Asia minore.

  A217000186 

 Così la città di Roma, capitale di tutto l'impero, la città di Alessandria che era la prima dopo Roma, quella di Antiochia, capitale di tutto l'Oriente, ebbero per fondatore il principe degli Apostoli, e divennero perciò le tre prime sedi patriarcali, tra cui fu per più secoli ripartito il dominio del mondo cattolico, salvo sempre però la dipendenza dei patriarchi Alessandrino ed Antiocheno dal Pontefice Romano capo di tutta la Chiesa, pastore universale, centro di unità.

  A217000186 

 Mentre S. Pietro mandava tanti suoi discepoli a predicare altrove il Vangelo egli in Roma ordinava Sacerdoti, consacrava Vescovi, tra cui aveva scelto S. Lino per Vicario a fare sue veci in occasione che qualche grave affare lo avesse obbligato ad allontanarsi da quella città.

  A217000186 

 S. Pietro da Roma mandò vari suoi discepoli in diverse parti d'Italia e in molti altri paesi del mondo.

  A217000187 

 Roma era ordinaria dimora del principe degli Apostoli, ma le sue vigilanze dovevano estendersi a tutti i fedeli cristiani.

  A217000198 

 Da Antiochia s. Pietro andò a predicare in varie città, finchè fu avvisato da Dio di recarsi presto a Roma per assistere i fedeli in una fiera persecuzione eccitata contro a' cristiani.

  A217000198 

 Egli aveva fatto appiccare il fuoco in vari lati di Roma, pel che la città con molti cittadini rimase in gran parte consumata dalle fiamme.

  A217000208 

 Il giorno in cui facevansi queste pratiche religiose era sabato, e di qui è venuto il digiuno del sabato, che ai tempi di s. Agostino praticavasi ancora in Roma in memoria di questo avvenimento.

  A217000209 

 Immensa folla di popolo era radunata nella gran piazza di Roma.

  A217000214 

 Ma vedendo essere impossibile che egli potesse più a lungo star nascosto, lo consigliarono ad uscire da Roma e ritirarsi in luogo dove fosse men conosciuto.

  A217000215 

 L'Apostolo benchè fosse sorpreso da questa inaspettata comparsa, nondimeno secondo la sua prontezza di spirito si fece animo di interrogarlo dicendo: O Signore, dove andate? Domine, quo vadis? Rispose Gesù: Io vengo a Roma per essere di nuovo crocifisso.

  A217000216 

 Dopo tale avviso del Salvatore s. Pietro ritornò indietro, e interrogato dai Cristiani di Roma sulla cagione disi presto ritorno, raccontò loro ogni cosa.

  A217000221 

 La Divina Provvidenza dispone che Nerone dovesse per affari di governo allontanarsi per qualche tempo da Roma; sicchè s. Pietro dovette star circa nove mesi nelle carceri.

  A217000224 

 S. Pietro egli pure dopo aver sottomesso quasi il mondo intiero al soave giogo di Cristo, vien tratto fuori dal carcere detto Mamertino e per la medesima strada condotto al luogo ove si preparavano quelle grandi solennità e celebrava anch'egli la cerimonia del trionfo ed offeriva se stesso in olocausto al Signore fuori della porta di Roma siccome {156 [448]} fuori di Gerusalemme era stato crocifisso il suo Divin Maestro.

  A217000227 

 Giorno veramente glorioso per tutte le chiese della cristianità, ma specialmente per quella di Roma, la quale dopo essere stata da Pietro fondata, e lungamente pasciuta colla dottrina di ambidue questi Principi degli Apostoli, è ora consacrata {158 [450]} dal loro martirio, dal loro sangue, e sublimata sopra tutte le chiese del mondo.

  A217000228 

 Così mentre era imminente la distruzione della città santa di Gerusalemme, e doveva essere arso il suo tempio, Roma che era la capitale e la padrona di tutte le nazioni, diventava per mezzo di quei due apostoli la Gerusalemme della nuova alleanza, la città eterna; e tanto più gloriosa della vecchia Gerusalemme, quanto la grazia del vangelo e il sacerdozio della nuova alleanza sono più grandi del sacerdozio, di tutte le cerimonie e figure della legge antica.

  A217000229 

 Tenne poi la sua cattedra sette anni in Antiochia, il rimanente a Roma.

  A217000231 

 Era da poco tempo colà sepolto il corpo del Principe degli Apostoli, quando alcuni cristiani venuti dall'Oriente, considerando qual prezioso tesoro sarebbe stato il possedere quelle reliquie, vennero a Roma per farne acquisto.

  A217000232 

 Iddio però che aveva chiamato quel grande Apostolo a Roma, perchè la rendesse gloriosa col martirio, dispose eziandio che il suo corpo fosse conservato in quella città e rendesse quella chiesa la più gloriosa del mondo.

  A217000233 

 Si accorsero dell'avvenuto i cristiani di Roma ed in gran folla usciti dalla città ripigliarono il corpo del santo Apostolo, e lo portarono nuovamente sul monte Vaticano donde era stato tolto.

  A217000234 

 Il colle Vaticano in progresso di tempo fu rinchiuso nella città di Roma, ed i papi hanno ivi fatto costruire la chiesa di s. Pietro che è il più superbo ed il più magnifico edifizio del mondo.

  A217000236 

 I Papi non hanno mai permesso che le reliquie di questo gran protettore di Roma fossero altrove trasportate; perciò niun luogo della cristianità può vantare di possederne; tutta la gloria è in Roma.

  A217000241 

 Noi crediamo che questo solo fatto varrà a far conoscere a tutto il mondo la grande ignoranza, e direi piuttosto, la grande malizia di cui servonsi i nemici della fede per ingannare; giacchè il mettere in dubbio la venuta di S. Pietro a Roma è lo stesso che dubitare se vi sia luce quando il sole risplende in pieno mezzodì; perciò la sola ignoranza o malizia può esserne cagione.

  A217000242 

 Stimo però bene di dar qui di passaggio un avviso a tutti coloro che si fanno a scrivere o parlare di questo argomento, di non considerarlo come punto dogmalico {166 [458]} e religioso; e ciò sia detto tanto pei cattolici come pei protestanti; perciocchè Iddio stabilì s. Pietro capo della Chiesa e questo è dogma e verità di fede; che poi s. Pietro abbia esercitata questa sua autorità in Gerusalemme, in Antiochia, in Roma od altrove, questa è discussione storica estranea alla fede.

  A217000243 

 È pur bene di avvisare i protestanti che fino al secolo decimoquarto, nello spazio di circa millequattrocento anni, non trovasi un autore nè cattolico nè eretico il quale abbia mosso il minimo dubbio sopra la venuta di s. Pietro a Roma; e noi li invitiamo a citarne UN SOLO. Il primo che abbia messo in campo tal dubbio fu Marsilio di Padova che vendette la sua penna all'imperatore Lodovico il Bavaro, i quali, uno colle armi, l'altro colle perverse dottrine, si scatenarono contro al primato del Sommo Pontefice; tal dubbio però fu da tutti considerato come ridicolo, e svanì colla morte del suo autore.

  A217000245 

 S. Clemente papa, discepolo di S. Pietro, e successore di lui nel pontificato, nella sua prima lettera scritta ai Corinti dà come pubblica e certa la venuta di Pietro a Roma, la lunga sua dimora ivi fatta, il martirio ivi sofferto.

  A217000247 

 A poca disianza da costoro abbiamo le illustri testimonianze di S. Ireneo e di S. Dionigi, i quali hanno lungamente conosciuto e conversato coi discepoli degli Apostoli, ed erano informatissimi delle cose avvenute in seno alla chiesa di Roma

  A217000247 

 Quasi nel tempo stesso fiorirono s. Clemente Alessandrino, s. Caio prete di Roma, Tertulliano di Cartagine, Origene, s. Cipriano e moltissimi altri i quali vanno d'accordo nel riferire il gran concorso de' fedeli alla tomba di s. Pietro in Roma martirizzato, e tutti pieni di venerazione pel primato che godeva la chiesa di Roma, dicono che da quella si devono attendere gli oracoli dell'eterna salute, perchè G. C. ha promesso la conservazione della fede al suo fondatore S. Pietro.

  A217000249 

 Che più? i medesimi protestanti alquanto celebri in dottrina, come sono il Cave, Ammondo, Pearsonio, Grozio, Usserio, Biondello, Scaligero, Basnagio e Newton con moltissimi altri convengono essere un fatto incontestabile la venuta del principe degli Apostoli a Roma e della morte di lui accaduta in questa metropoli dell'universo.

  A217000250 

 Neppure ignoriamo che Giuseppe Flavio non parla di questa venuta di s. Pietro a Roma; come neppure parla di s. Paolo; ma che importava a lui di parlare de' cristiani? Suo scopo era di scrivere la storia del popolo ebreo, e della guerra giudaica, e non i fatti particolari {171 [463]} altrove avvenuti.

  A217000250 

 È vero che nè gli atti degli Apostoli, nè s. Paolo nella sua lettera ai Romani fanno menzione di questo fatto; ma oltrechè scrittori accreditati riconoscono in questi autori abbastanza chiaramente accennato tale avvenimento; noi osserviamo che l'autore degli alti degli apostoli non aveva per iscopo di scrivere le azioni di s. Pietro, nemmeno quelle di s. Paolo che riferisce solamente fino al suo arrivo in Roma; lo stesso dicasi di s. Paolo nella sua lettera ai Romani.

  A217000251 

 Altronde non è una follia il fidarsi più di un ebreo che non parla, che dei primi cristiani i quali proclamano tutti ad una voce s. Pietro morto in Roma dopo di avervi dimorato molti anni? E non gli si dovrebbe negar fede quando anche avesse scritto il contrario? Neppure vogliamo omettere la difficoltà che talun va facendo, sul disaccordo degli scrittori nel fissare l'anno della venuta di s. Pietro a Roma; perciocchè ai nostri tempi gli eruditi vanno comunemente d'accordo nella cronologia da noi seguita.

  A217000251 

 Ma tutti questi autori riferiscono con franchezza tal venuta di s. Pietro a Roma, e ne accennano le minute circostanze riguardanti la sua dimora e morte in quella città avvenuta.

  A217000252 

 Per lo spazio di mille e quattrocent'anni non vi fu mai alcuno che abbia mosso il minimo dubbio contro alla venuta di s. Pietro a Roma.

  A217000253 

 Dunque voi, o protestanti d'oggidì, contrastando la venuta di s. Pietro a Roma, vi opponete a tutta l'antichità; vi opponete all'autorità degli uomini i più dotti e più pii dei tempi andati; vi opponete ai martirologi, ai menologii, alle liturgie, ai calendarii dell'antichità; vi opponete a quanto scrissero i vostri maestri medesimi.

  A217000254 

 Va a Roma donde emana la nostra autorità.


don bosco-vita di san pietro [3a edizione].html
  A218000004 

 L'opera sua, che ha per titolo Acta s. Petri Apostoli ex sacris Scripturis, fu stampata in Roma dal tipografo Antonio Zannetti l'anno mille cinquecento novantasette, colla revisione ed approvazione del P. Giovanni Saragosa, Maestro del sacro Palazzo.

  A218000005 

 Egli viveva in Roma ed era Rettore del Seminario Ibernese.

  A218000012 

 Noi crediamo che questo solo fatto varrà a far conoscere a tutto il mondo la grande mala fede che regna presso di costoro; giacchè il mettere in dubbio la venuta di san Pietro a Roma è lo stesso che dubitare se vi sia luce quando il sole risplende in pieno mezzodi; perciò la sola ignoranza o mala fede può esserne cagione.

  A218000013 

 Stimo per altro bene di far qui notare ai protestanti che fino al secolo decimo quarto, nello spazio di circa mille quattrocento anni, non trovasi un autore nè cattolico nè eretico il quale abbia mosso il minimo dubbio sopra la venuta di s. Pietro a Roma; e noi li invitiamo a citarne un solo.


don bosco-vita e martirio dei sommi pontefici san lucio i e santo stefano i.html
  A220000025 

 Era nato in Roma sul principio del terzo secolo; suo padre chiamavasi Porfirio.

  A220000028 

 Ma contro ad ogni umana aspettazione la Divina Provvidenza, che veglia al bene della sua Chiesa, dispose che Lucio fosse richiamato dall'esilio e ricondotto a Roma.

  A220000031 

 Si noi intendiamo perchè costi, a Roma, sia poc' anzi repentinamente sorta la persecuzione, e perchè il potere secolare siasi subitamente scagliato contro la Chiesa di Cristo, e contro al beato Vescovo e martire s. Cornelio, e contro voi tutti.

  A220000033 

 Forse egli nel richiamarvi a Roma volle che la vostra gloria non rimanesse occulta, ove lungi da Roma aveste consumato il martirio della vostra confessione.

  A220000047 

 S. Lucio cominciò permettere ai diaconi di portare la Dalmatica nelle sacre funzioni; {31 [177]} s. Silvestro poi comandò che fosse usata dal clero di Roma; e più tardi venne introdotta ed è tuttora in uso presso a tutti i paesi della cristianità.

  A220000059 

 Più tardi il corpo di s. Lucio fu dal Sommo Pontefice s. Pasquale trasportato nella Chiesa di s. Cecilia, entro le mura di Roma.

  A220000061 

 Le quali parole dimostrano come nei tempi antichi della Chiesa da tutte parli si ricorreva alla Chiesa di Roma come al centro dell'unità e della verità, il Romano Pontefice fu sempre il vero giudice delle questioni riguardanti al bene spirituale delle anime.

  A220000063 

 Emiliano marciò tosto alla volta di Roma per combattere i due imperatori, che furono dai loro proprii soldati trucidati nell' atto appunto che si apparecchiavano ad una decisiva battaglia contro ai ribelli.

  A220000065 

 Egli era nato in Roma sul finire del secondo secolo.

  A220000078 

 Allora Valeriano, che da due anni era stato proclamato imperatore da un esercito stanziato vicino alle Alpi, fu riconosciuto legittimo imperatore, e recandosi a Roma potè salire sul trono.

  A220000084 

 Lo spargimento di sangue cominciò in Roma, di poi continuò in tutte le parti del romano impero.

  A220000084 

 Questa frequente relazione giunse a notizia del prefetto di Roma, che la deferì allo stesso imperatore.

  A220000109 

 Que' manigoldi, contenti come se avessero scoperto il più gran tesoro del mondo, li condussero tutti nel Foro Traiano, che è una vasta piazza nel centro di Roma.

  A220000129 

 Secondiano, prendendo un aspetto feroce, diede ordine che Neone e Maria fossero condotti fuori di Roma ad un luogo detto Pietra scellerata, e colà sotto gli occhi del padre venisse loro tagliata la testa.

  A220000138 

 Santo Stefano comandò che nel dì seguente {72 [218]} i fedeli si radunassero nella cripta detta Nepoziana, che trovasi entro la città di Roma ai piedi del colle Viminale, nel viottolo detto anche oggidì Patrizio

  A220000153 

 Una sera nell'oscurità della notte, mentre camminava lungo la via Appia, a mezzogiorno di Roma, giunse presso ad un tempio di Marte, in cui erano un certo Valerio ed il console Massimo, che, secondo il rito de' gentili, facevano sacrifizio ai demonii.

  A220000175 

 Nemesio, dopo aver con maravigliosa fortezza assistito al martirio della figlia, fu condotto fuori di Roma tra la via Appia e la via Latina, dove gli venne troncata la testa il giorno 24 luglio l'anno 259.

  A220000181 

 Gallieno vedendo che nulla poteva ottenere, pieno di sdegno disse: Se questa gente non sarà distrutta, la città di Roma diverrà tutto seguace dei cristiani.

  A220000184 

 Per dare a tal fatto maggiore pubblicità, ordinarono che l' editto fosse {92 [238]} affisso in tutti i luoghi più frequentati di Roma.

  A220000213 

 Rimasto libero santo Stefano, si unì ai cristiani che lo circondavano, e andò con loro al cimitero di santa Lucina, che è distante due miglia da Roma lungo la medesima via Appia.

  A220000218 

 Andato a Roma, contrasse relazione con s. Stefano, di cui divenne fervoroso e dotto discepolo.

  A220000219 

 Questo fatto conferma quanto abbiamo già detto altrove, che tutte le Chiese hanno sempre avuta dipendenza da quella di Roma, come madre di tutte le altre, e che i fondatori delle varie chiese o diocesi della cristianità furono predicatori evangelici mandati o almeno andati col consenso del vescovo di Roma, in ogni tempo venerato per successore di s. Pietro e vicario di Gesù Cristo sopra la terra.

  A220000220 

 Condottele {106 [252]} a viva forza dinanzi al Prefetto di Roma, gli disse: Ti conduco qua codeste giovani che sono due sacrileghe; esse violano le nostre leggi, negano gli Dei, abbandonano i templi, ed operano contro al benessere de' nostri principi.

  A220000230 

 Archisilao le condusse lungo la via Cornelia lungi dieci miglia da Roma in un luogo detto Busso.

  A220000234 

 Volendo dare un segno particolare di divozione verso al medesimo, ordinò una magnifica processione e portò le venerande ceneri entro alla città di Roma in una chiesa detta s. Silvestro de capite

  A220000235 

 Più tardi una parte di quelle reliquie fu donata a varie chiese di Roma, ed altre mandate in diversi paesi d'Italia, di Francia.

  A220000236 

 Una insigne reliquia di esse fu {112 [258]} da Roma portata nella città di Trani nel regno di Napoli.





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