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  San Giovanni Bosco - Opere Edite.

REGOLE O COSTITUZIONI PER L'ISTITUTO DELLE FIGLIE DI MARIA SS AUSILIATRICE AGGREGATE ALLA SOCIETÀ SALESIANA

 

 

Laudabit usque ad mortem anima mea Dominum.

L'anima mia loderà il Signore fino alla morte. (Eccli. LI, 8)

 

 

TORINO

TIPOGRAFA E LIBRERIA SALESIANA

1878. {1 [291]} {2 [292]}

 

 

[è premesso agli scritti attribuiti o attribuibili a Don Bosco]

 

 

 

 

INDEX

 

Alle Figlie di Maria SS. Ausiliatrice  2

Regole o Costituzioni dell'Istituto delle Figlie di Maria SS. Ausiliatrice  2

Titolo I. Scopo dell'Istituto. 2

Titolo II. Sistema generale dell'Istituto. 3

Titolo III. Regime interno dell’Istituto. 4

Titolo IV. Elezione della Superiora Generale, Vicaria, Economa, e delle due Assistenti. 4

Titolo V. Elezione della Direttrice delle Oase particolari e rispettivo CapitoloCapitolo Generale. 6

Titolo VI. Sella Maestra delle Novizie. 6

Titolo VII. Condizioni di accettazione. 7

Titolo VIII. Della Vestizione e della Professione. 7

Titolo IX. Virtù principali proposte allo studio delle Novizie, ed alla pratica delle Professe. 8

Titolo X. Distribuzione del tempo. 8

Titolo XI. Particolari pratiche di pietà. 9

Titolo XII. Della Clausura. 9

Titolo XIII. Del voto di Castità. 10

Titolo XIV. Del voto di Obbedienza. 10

Titolo XV. Del voto di Povertà. 11

Titolo XVI. Regole generali. 11

Formolario per la vestizione delle Figlie di Maria Ausiliatrice. 14

Formola per la professione delle Figlie di M. Ausiliatrice. 20

Indice  22

 


Alle Figlie di Maria SS. Ausiliatrice

 

            Mercè la bontà del nostro Padre Celeste l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, al quale fortunatamente appartenete, prese da qualche tempo un grande sviluppo. Nello spazio di pochi anni noi abbiamo potuto inaugurare un buon numero di Case in Piemonte, in Liguria, in Francia; anzi nelle più lontane regioni d'America.

            Finchè l'Istituto era concentrato nella Casa-Madre di Mornese, alcune copie delle Regole manoscritte potevano bastare a che ogni Suora ne potesse venire in cognizione; ma ora che {3 [293]} per la Divina Provvidenza si sono moltiplicate le Case e le Suore ivi ripartite, esse non sono più sufficienti.

            Per la qual cosa io ho giudicato della maggior gloria di Dio, e di vantaggio all'anima vostra, il farle stampare; ed ora ve le presento. Esse hanno già avuta l'approvazione di più Vescovi, i quali le trovarono pienamente adattate a santificare una Figlia, che aspiri ad essere tutta di Gesù, e che voglia nel tempo stesso impiegare la propria vita a servizio del suo pròssimo, specialmente alla educazione delle povere fanciulle. Anzi di più: lo stesso Istituto fu con decreto speciale collaudato ed approvato dal Rev.mo Vescovo di Acqui, nella cui diocesi nacque nel 1872 e prospera tuttora.

            Abbiate dunque care le regole che lo governano, leggetele, meditatele; ma soprattutto non dimenticate mai che a nulla varrebbe il saperle ben anche a memoria, se poi non le metteste in pratica. Perciò ognuna si dia {4 [294]} la più viva sollecitudine per osservarle puntualmente; a questo miri la vigilanza e lo zelo della Superiora; a questo la diligenza e l'impegno delle suddite. Così facendo voi troverete nella vostra Congregazione la pace del cuore, camminerete per la via del Cielo, evi farete sante.

            Intanto io colgo volentieri questa propizia occasione per raccomandarvi che nelle vostre preghiere abbiate ognora presente l’anima del Molto Reverendo D. Domenico Pestarino, primo Direttore delle Suore di Maria Ausiliatrice, del quale il Signore si servì per gettare le fondamenta di questo Istituto. Egli per la sua carità e zelo si merita davvero la nostra più viva gratitudine.

            Pregate anche le une per le altre, affinchè il Signore vi faccia costanti e fedeli nella vostra vocazione, e vi renda degne di operare del gran bene alla sua maggior gloria. Pregate in in modo speciale per le Consorelle {5 [295]} che già si portarono, e per quelle che ancor si porteranno nelle più lontane parti della terra per diffondervi il nome di Gesù Cristo, e farlo conoscere ed amare. Pregate sopratutto per la Chiesa Cattolica, pel suo Capo Visibile, pei Vescovi e Pastori locali; pregate altresì per la Società Salesiana, alla quale siete aggregate; e non vogliatevi dimenticare di me, che vi desidero ogni felicità.

            La Vergine Ausiliatrice ci protegga e difenda in vita ed in morte; e colla sua potente intercessione ci ottenga dal suo divin Figliuolo la bella grazia di trovarci un giorno tutti insieme raccolti sotto il suo manto nella eterna Beatitudine.

            Torino, Festa dell'immacolata Concezione, 1878.

 

Sac. GIOVANNI Bosco. {6 [296]}

 

 

Regole o Costituzioni dell'Istituto delle Figlie di Maria SS. Ausiliatrice

 

 

Titolo I. Scopo dell'Istituto.

 

            1. Lo scopo dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice è di attendere alla propria perfezione, e di coadiuvare alla salute del prossimo, specialmente col dare alle fanciulle del popolo una cristiana educazione.

            2. Pertanto le Figlie di Maria Ausiliatrice prima di ogni altra cosa procureranno di esercitarsi nelle cristiane virtù, di poi si adopreranno a benefizio del prossimo. Sarà loro cura speciale di assumere la direzione di Scuole, Educatorii, Asili infantili, Oratorii festivi, ed anche aprire laboratorii a vantaggio delle zitelle più povere nelle città e villaggi. Ove ne sia il bisogno si presteranno pure all'assistenza dei poveri infermi, e ad altri simili uffici di carità. {7 [297]}

            3. Potranno altresì ricevere nelle loro Case zitelle di mediocre condizione, alle quali però non insegneranno mai quelle scienze e quelle arti, che sono proprie di nobile e signorile famiglia. Tutto l'impegno loro sarà di formarle alla pietà, renderle buone cristiane e capaci altresì di guadagnarsi a suo tempo onestamente il pane della vita.

            4. L'Istituto è composto di figlie nubili, le quali professano in tutto vita comune con voti temporanei di tre in tre anni. Il Superiore Maggiore d'accordo col Capitolo Superiore, compiti una o due volte i voti triennali, può anche ammettere ai voti perpetui, qualora giudichi tale cosa tornare utile alla Religiosa ed all'Istituto.

 

 

Titolo II. Sistema generale dell'Istituto.

 

            1. L'Istituto è sotto l'immediata dipendenza del Superiore Generale della Società di S, Francesco di Sales, cui danno il nome di Superiore Maggiore. In ciascuna Gasa egli potrà farsi rappresentare da un Sacerdote col titolo di Direttore delle Suore. Direttore Generale sarà un membro del Capitolo Superiore della Congregazione Salesiana. {8 [298]} Al Direttore Generale il Superiore Maggiore affiderà la vigilanza e la cura di tutto ciò che riguarda al buon andamento materiale e spirituale dell’Istituto.

            2. Tutte le Case dell'Istituto in ciò, che concerne all’amministrazione dei Ss. Sacramenti ed all'esercizio del culto religioso, saranno soggette alla giurisdizione dell'Ordinario. Le Suore poi di ciascuna Casa avranno per Confessore il Direttore particolare, proposto dal Superiore Maggiore, ed approvato per le confessioni nella Diocesi.

            3. Egli per via ordinaria non ha ingerenza nel governo e nella disciplina della Casa. Si eccettuano però i casi, in cui a-vesse determinate incombenze dal Superiore Maggiore.

            4. Le Suore e le giovinette degli Stabilimenti saranno soggette alla giurisdizione del Parroco in quelle cose, che riguardano ai diritti parrocchiali.

            5. Le Suore entrando nell’ Istituto conservano i diritti civili anche dopo fatti i voti, ma non potranno amministrare i loro beni se non nel limite e nel modo voluto dal Superiore Maggiore.

            6. I frutti degli stabili e mobili, portati in Congregazione, devono cedersi alla medesima.

            7. L'Istituto provvederà a ciascuna quanto è necessario pel vitto, pel vestito, e per quelle {9 [299]} cose, che possono occorrere sia nello stato di sanità, sia in caso di malattia.

            8. Se alcuna morisse senza far testamento le succederà chi di diritto, secondo le leggi Civili.

            9. I voti obbligano finchè si dimora in Congregazione. Se alcuna per ragionevole motivo, o dietro prudente giudizio dei Superiori dovesse uscire dall’Istituto, potrà essere sciolta dai voti dal Sommo Pontefice o dal Superiore Maggiore. Per altro faccia ognuna di perseverare nella vocazione fino alla morte, memore sempre delle gravi parole del Divin Salvatore: Chiunque mette mano all’aratro e poi si rivolge indietro non è atto pel regno di Dio.

            10. Qualunque delle Suore venisse ad uscire di Religione, per quel tempo che ivi è rimasta, non potrà pretendere corrispettivo di sorta per qualsiasi ufficio esercitato in Congregazione. Potrà tuttavia pretendere quegli stabili ed anche quegli oggetti mobili nello stato che si troveranno, di cui avesse conservata la proprietà entrando nell'Istituto. Ma non ha alcun diritto di domandar conto ai Superiori dei frutti e dell’amministrazione dei medesimi, pel tempo che ella visse in Religione. {10 [300]}

 

 

Titolo III. Regime interno dell’Istituto.

 

            1. L'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice è governato e diretto da un Capitolo Superiore, composto della Superiora Generale, di una Vicaria, Economa, e due Assistenti, dipendentemente dal Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana.

            2. Il Capitolo Superiore sarà presieduto dal Superiore Maggiore, o dal Direttore Generale o dal Direttore locale a ciò delegato.

            Si terrà il Capitolo Superiore quando si dovesse aprire una nuova Casa o Stabilimento, o per qualsiasi altro affare, che riguardi gli interessi generali dell'Istituto.

            3. Non si potrà mai aprire Casa, o prendere la Direzione di qualche Istituto, Asilo infantile, Scuola e simili, prima che il Superiore Maggiore abbia trattato col Vescovo, e sia con Lui di pieno accordo per quanto riguarda l'autorità ecclesiastica.

            4. La Superiora Generale avrà la direzione di tutto l'Istituto, e da lei dipenderà il materiale ed il morale delle Case delle Figlie di Maria Ausiliatrice, subordinatamente al Superiore Maggiore. A lei spetta il destinare gli ufflcii alle Suore, e traslocarle da una ad un'altra Casa, secondo {11 [301]}

il bisogno. Nei casi di compra e rendita di beni stabili, nel demolire edifizi, o nell’intraprendere nuove costruzioni, dovrà prima intendersi col Direttore Generale, ed ottenere il consenso del Superiore Maggiore.

            5. La Vicaria supplirà la Superiora Generale, e sarà come il centro delle entrate e delle uscite di tutta la Congregazione; avrà cura dei legati e delle donazioni riguardanti alle Case dell'Istituto, e ne terrà registro. L’amministrazione dei mobili ed immobili e i loro frutti è pure affidata alla sua cura e responsabilità. Essa però dipenderà dalla Superiora Generale, cui dovrà rendere conto della sua gestione ogni trimestre.

            6. Alla Vicaria verrà pure affidato l'ufficio di segreta ammonitrice della Superiora Generale, ma non le darà alcun avvertimento se non per motivi gravi, e non prima di aver pregato e consultato Iddio, per conoscere se è a proposito l'ammonizione da farsi, la maniera, il luogo, il tempo, in cui potrebbe essere più vantaggiosa. La Superiora stessa di quando in quando chiederà se non ha osservazioni a farle, affinchè le somministri opportunità di prestarle più facilmente il caritatevole servizio.

            7. L’Economa avrà cura di tutto ciò che riguarda al materiale delle Case. Le riparazioni {12 [302]} degli edifizi, le nuove costruzioni, le compre, le vendite, i testamenti e il modo di farli, le provviste all'ingrosso per abiti, Vitto, suppellettili, e tutte le cose relative a questa gestione, sono in modo particolare affidate all’Economa, dipendentemente dalla Superiora.

            8. La prima Assistente terrà le corrispondenze del Capitolo Superiore con tutte le Case dell’Istituto, ed anche cogli esterni, dietro però l'incarico della Superiora Generale. Terrà conto dei decreti, delle lettere e d'ogni altro scritto, che si riferisca alle autorità ecclesiastiche, municipali e civili.

            9. Alla seconda Assistente sarà affidato quanto riguarda le scuole e l'insegnamento nelle varie Case dell'Istituto.

 

 

Titolo IV. Elezione della Superiora Generale, Vicaria, Economa, e delle due Assistenti.

 

            1. La Superiora Generale e le altre Ufficiali dureranno nella loro carica sèi anni, e possono essere rielette.

            2. Le elezioni si potranno fare in tutti i tempi secondo il parere del Superiore Maggiore, ma se non avvi. impedimento verranno fatte nell'ottava di Maria Ausiliatrice. {13 [303]} Perciò tre mesi prima la Superiora Generale darà avviso a tutte le Case, che spira il tempo della sua carica e quella delle sue Ufficiali.

            Contemporaneamente il Superiore Maggiore ordinerà preghiere da farsi per ottenere i lumi celesti, ed ammonirà tutte quelle che concorrono alle nuove elezioni dell'obbligo di dare il voto a quelle, che giudicheranno più idonee al governo dell'Istituto, e più atte a procurare la gloria di Dio e il bene delle anime.

            3. La elezione della Superiora Generale non dovrà protrarsi più di quindici giorni dopo che è scaduta dal suo ufficio. Nel qual tempo la stessa Superiora Generale farà da Vicaria in tutto ciò, che si riferisce alla direzione ed amministrazione dell’Istituto.

            4. All’elezione della Superiora Generale concorreranno il Consiglio Superiore e le Direttrici di ciascuna Casa. Avvenendo il caso che taluna non possa recarsi a dare il suo voto, la elezione sarà valida egualmente

            5. Il modo di questa elezione sarà il seguente: Posto sopra un altarino, o tavolino, il Crocifisso, ed accese due candele, il Superiore Maggiore od il suo delegato intuonerà il Veni Creator, cui seguirà l'Oremus, Deus qui corda ecc. Poi, fatta da lui breve allocuzione in proposito, le votanti andranno per ordine {14 [304]} a deporre la schedala piegata nell'urna appositamente preparata. In ogni cosa si serberà rigorosa segretezza, di modo che una non possa conoscere il voto delle altre Suore nè prima, nè dopo la votazione.

            Quella che avrà riportata la maggioranza assolata dei voti, sarà eletta a Superiora Generale. Per maggioranza assoluta s'intende che oltre la metà delle schede poste nell'urna siano in suo favore.

            6. Se la elezione non potrà effettuarsi nella prima votazione, questa nello stesso giorno o nei susseguenti si potrà ancor ripetere due volte.

            Qualora poi la elezione per dispergimento di suffragi non fosse avvenuta dopo la terza prova, sarà in facoltà del Superiore Maggiore di eleggere quella, che riporto la maggioranza dei voti relativa.

            7. Se avvenisse che due Suore riportassero egual numero di voti, il Presidente darà il suo voto a quella delle due, che davanti a Dio crederà più idonea per tale carica. Fuori di questo caso il Presidente non darà mai il suo voto.

            8. Il Superiore Maggiore confermerà colla sua autorità la fatta elezione.

            9. La elezione della Vicaria, dell’Economa e delle due Assistenti si farà allo stesso modo, ma la elezione sarà valida colla sola maggioranza relativa dei voti, vale a {15 [305]} dire si terrà per eletta quella, che avrà ottenuto più suffragi che ogni altra.

            10. Lo scrutinio sarà fatto dal Presidente e da due Suore elette dal Capitolo votante. Dopo si canterà il Te Deum.

            11. Una Suora per essere eletta Superiora Generale, Vicaria, Economa ed Assistente dovrà; 1° Avere 35 anni di età e 10 di Professione, ma in caso di bisogno il Superiore Maggiore potrà modificare queste condizioni; 2° Essere stata sempre esemplare; 3° Dotata di prudenza, carità e zelo per la regolare osservanza; 4° Essere Professa perpetua.

            12. Verificandosi il caso che qualcuna del Capitolo Superiore, prima de' sei anni, debba cessare dal suo ufficio, la Superiora Generale, col consenso del Superiore Maggiore, eleggerà una supplente che meglio crederà nel Signore; ma questa starà soltanto in carica sino alla fine del sessennio già cominciato da colei, che l'avea preceduta.

            13. Qualora durante il sessennio accadesse la morte della Superiora Generale, o questa per ragionevoli motivi dovesse lasciare il suo uffizio, si verrà alla elezione di una nuova Superiora nel modo sopra descritto.

            14. In questo caso la Vicaria terrà temporaneamente il governo dell'Istituto, ne darà avviso a tutte le Case, e d'accordo col Congiglio {16 [306]} Superiore, e col Superiore Maggiore, sceglierà il tempo opportuno per la elezione della nuova Superiora.

            15. La Superiora Generale visiterà ciascuna Casa almeno una volta all'anno. Ove per la distanza e pel numero delle Case non possa ciò fare in persona, eleggerà col consenso del Capitolo Superiore alcune Visitatrici, alle quali darà l'incarico di compiere le sue veci. Le Visitatrici faranno le parti della Superiora Generale nelle cose e negozi loro affidati.

 

 

Titolo V. Elezione della Direttrice delle Oase particolari e rispettivo CapitoloCapitolo Generale.

 

            1. In ogni Casa dell'Istituto presiede una Direttrice, cui le Suore ivi assegnate presteranno obbedienza. Questa poi dipenderà dalla Superiora Generale, che presentemente risiede a Mornese, ma può dimorare in qualunque Casa dell'Istituto, e, per quanto sarà possibile, insieme col suo Capitolo Superiore.

            2. Dal Capitolo Superiore sarà eletta la Direttrice di ciascuna Casa ed un Capitolo particolare proporzionato al numero delle Suore che in essa convivono. Le prime ad {17 [307]} essere elette saranno la Vicaria e le Assistenti secondo il bisogno. Alla elezione di queste concorrerà col Consiglio Superiore anche la nuova Direttrice.

            3. La Direttrice potrà amministrare i beni portati in Congregazione e donati per la sua Casa in particolare, ma sempre nel limite fissato dalla Superiora Generale. Essa non potrà comperare, nè vendere immobili, nè costruire nuovi edifizi, nè fare novità di rilievo senza il consenso della Superiora Generale. Nell'amministrazione essa devo aver cura di tutto 1’andamento morale, materiale e scolastico, se vi sono scuole, è nelle cose più importanti radunerà il suo Capitolo, e nulla delibererà senza che ne abbia il consenso. Ogni anno essa darà esatto conto della sua amministrazione alla Superiora Generale.

            4. La Vicaria farà le veci della Direttrice, quando questa sia assente, e suo ufficio sarà pure di amministrare le cose temporali. Perciò avrà occhio vigilante sopra tutto quello, che riguarda l'economia domestica. Procurerà che nulla manchi, nulla si sprechi o si guasti, e farà tutte le provviste necessarie per la Casa. La stessa Vicaria dovrà render conto della sua gestione alla Direttrice qualunque volta ne la richieda.

            5. Le Assistenti interverranno a tutte le {18 [308]} deliberazioni di qualche rilievo, ed aiuteranno la Direttrice nelle cose scolastiche, domestiche, ed in tutto quello che verrà loro assegnato.

            6. Ogni sei anni si terrà un Capitolo Generale, cui prenderanno parte il Superiora Maggiore, il Capitolo Superiore e le Direttrici di ciascuna Casa, se la distanza ed altre circostanze lo permettono. Ivi saranno trattati gli affari di generale interesse, e si potranno anche modificare gli articoli delle Costituzioni, ma secondo lo spirito dell’Istituto.

 

 

Titolo VI. Sella Maestra delle Novizie.

 

            1. Dal Capitolo Superiore e dalle Diret trici di ciascuna Casa sarà costituita la Maestra delle Novizie, al modo stesso che è al titolo IV, n. 9.

            2. La Maestra delle Novizie bisogna che sia una Suora di provata virtù e prudenza, abbia una profonda e chiara intelligenza delle regole, e sia conosciuta pel suo spirito di pietà, di umiltà e di pazienza a tutta prova. Deve avere 30 anni almeno di età, e 5 di Professione: essa durerà in carica 6 anni.

            3. La Maestra delle Novizie si darà massima {19 [309]} cura di essere affabile e piena di bontà, affinchè le sue figlie spirituali le aprano l'animo in ogni cosa, che possa giovare a progredire nella perfezione. Essa le dirigerà ed istruirà nell'osservanza delle Costituzioni, specialmente in ciò che riguarda il voto di castità, povertà ed obbedienza. In ogni cosa sia loro di modello, affinchè si adempiano tutte le prescrizioni della regola. Le si raccomanda pure d'inspirare alle Novizie lo spirito di mortificazione, ma di usare intanto una grande discrezione, affinchè non indeboliscano di soverchio le loro forze da rendersi inette agli uffizi dell'Istituto.

 

 

Titolo VII. Condizioni di accettazione.

 

            1. Le zitelle che desiderano essere aggregate all'Istituto di Maria Ausiliatrice ne faranno dimanda alla.Superiora Generale, che o per sè, o per mezzo di una sua Vicaria le esaminerà, e prenderà le opportune informazioni intorno alla loro condizione, condotta ecc., e trovatele fornite delle necessarie qualità, le ammetterà tra le Postulanti.

            2. Condizioni personali: Natali legittimi, ottimi costumi, buona indole, sincera disposiz.ione {20 [310]} alle virtù proprie dell’Istituto, attestato di buona condotta riportato dal Paroco, e fedi del medesimo comprovanti l'onestà della famiglia della Postulante competente sanità e certificato di vaccinazione o di sofferto vaiuolo; età dai 15 ai 25 anni.

            3. Le Postulanti pagheranno la pensione di fr. 30 mensili pel tempo di prova. Porteranno pure un sufficiente corredo, secondo la nota che verrà trasmessa. La somma della dote non sarà minore di lire Mille, La Superiora Generale col consenso del suo Superiore può modificare questo articolo, quando si giudichi tornare a maggior gloria di Dio.

            4. Venendo ad uscire o a morire una figlia nel tempo di questa prova sarà restituita alla sua famiglia la dote ed il corredo, rimanendo però a carico dei parenti le spese di pensione, malattia e funerali.

            5. Se esce o muore Novizia verrà restituito ai parenti il corredo nello stato in cui si trova, a patto però che sulla dote si possano prelevare lire 15 mensili pel tempo decorso nel Noviziato.

            6. La dote ed il corredo passeranno per intiero all'Istituto se la Suora esce o muore Professa.

7. Del rimanente, che una Suora possiede oltre alla dote e corredo, potrà disporre per testamento. {21 [311]}

 

 

Titolo VIII. Della Vestizione e della Professione.

 

            1. La giovane accettata tra le Postulanti vi si trattiene non meno di 6 mesi nell'esercizio delle virtù proprie dell’Istituto; nell'apprenderne lo spirito, e nell’abilitarsi a tutto ciò che le potrà giovare nei vari uffizi, massime per fare scuola e catechismi.

            2. Terminata questa prima prova, la Superiora Generale si procurerà dal Superiore Maggiore la facoltà di farle dare l'esame di vocazione dal Direttore locale. Si procederà poi alla votazione del Capitolo di quella Gasa, in cui trovasi la Postulante, e se questa otterrà la maggioranza dei voti, se ne farà esatta relazione al Capitolo Superiore, che giudicherà intorno alla sua ammissione a vestire l'abito religioso colle cerimonie prescritte. In caso contrario saranno avvisati i parenti e verrà loro restituita.

            3. Dopo la Vestizione vi saranno due anni di Noviziato. Un mese prima del loro termine sarà di nuovo esaminata la condotta e l'attitudine della Novizia, e se nello scrutinio che si farà di lei otterrà la maggioranza dei voti favorevoli, sarà ammessa alla santa Professione, secondo il formulario prescritto. {22 [312]} Qualora poi non fosse approvata, farà ritorno alla propria famiglia, a meno che il Capitolo giudichi di prolungarne la prova per 6 mesi, dopo i quali si verrà alla definitiva votazione.

            4. La Vestizione sarà preceduta da alcuni giorni di ritiro; la santa Professione dai regolari esercizi spirituali.

            5. In ogni Casa dell'Istituto sarà custodito un libro, nel quale sia scritta l'età, patria, nome e cognome delle Suore ivi raccolte, e dei loro genitori. In altro libro apposito sarà pure registrato il dì della Professione colla firma della Professa e di due Suore testimoni.

            6. Dietro grave motivo di moralità e condotta le Novizie potranno essere licenziate dall'Istituto dalla Superiora Generale, e le Professe dal Capitolo Superiore col consenso del Superiore Maggiore, che in quell’ atto le dispensa dai voti.

 

 

Titolo IX. Virtù principali proposte allo studio delle Novizie, ed alla pratica delle Professe.

 

            1. Carità paziente e zelante non solo coll'infanzia, ma ancora colle giovani zitelle.

            2. Semplicità e modestia; spirito di mortificazione interna ed esterna; rigorosa osservanza di povertà. {23 [313]}

            3. Obbedienza di volontà e di giudizio, ed accettare volentieri e senza osservazione gli avvisi e correzioni, e quegli uffizi che vengono affidati.

            4. Spirito d’orazione, col quale le Suore attendano di buon grado alle opere di pietà, si tengano alla presenza di Dio, ed abbandonate alla sua dolce Provvidenza.

            5. Queste virtù debbono essere molto provate e radicate nelle Figlie di Maria Ausiliatrice, perchè deve andare ih esse di pari passo la vita attiva e contemplativa, ritraendo Marta e Maddalena.

 

 

Titolo X. Distribuzione del tempo.

 

            1. Perchè le occupazioni delle Figlie di Maria Ausiliatrice sono molte e varie, è necessaria una grande sollecitudine per disimpegnarle tutte con esattezza e buon ordine. A ciò tornerà utilissima una giusta ed accurata distribuzione delle ore del giorno.

            2. Pertanto la levata dal 1° giorno d'aprile a tutto agosto suonerà alle ore 5; dal 1° di settembre a tutto marzo alle 5 ½. Verrà concessa una mezz'ora per vestirsi ecc. Al suono della campana le Suore si porteranno {24 [314]} nella loro Cappella per farvi in comune le preghiere, giusta il formolario prescritto. Queste saranno seguite da mezz’ora di meditazione, di cui si leggerà a chiara voce il soggetto. Dopo ascolteranno la s. Messa. Il tempo, che seguirà fino all’ora del pranzo, sarà occupato nei lavori che loro verranno imposti dall'obbedienza, eccettuata una mezz'ora per la colezione.

            3. Un quarto d'ora prima del pranzo si porteranno in Chiesa per fare l'esame particolare, che durerà circa 10 minuti. Si recheranno poscia in refettorio in rigoroso silenzio. In tutto il tempo del pranzo si farà lettura di qualche libro spirituale bensì, ma ameno, ed adatto ad istruire ed a sollevare lo spirito.

            4. Prima e dopo il cibo si faranno le solite preghiere. Dopo il pranzo vi sarà circa un'ora di ricreazione. Durante questo tempo le Suore si tratterranno insieme con amor fraterno, animandosi vicendevolmente al divino servizio, e rallegrandosi per vedersi nella santa Casa di Dio, lontane dal pericolo di offenderlo. Per sollevare lo spirito ed il corpo non sono proibiti onesti ed innocenti giuocherelli. Niuna può assentarsi dalla ricreazione senza permesso. Terminata questa si recheranno alla Cappella a fare breve visita al SS. Sacramento.

            5. Dopo si porteranno in silenzio alle loro {25 [315]} occupazioni. È per altro permesso nel tempo del lavoro parlare sommessamente, quando lo richiedesse il bisogno o il dovere, come sarebbe la direzione del lavoro, compiere commissioni, dar sesto alle cose che venissero proposte da persone estranee alla Gasa.

            6. Alle ore quattro faranno in comune quindici minuti di lettura spirituale, e circa mezz'ora prima della cena si porteranno in Cappella, dove si reciterà la terza parte del Rosario. Se taluna non potrà compiere queste pratiche in comune, procurerà di eseguirle privatamente in altro tempo.

            7. Durante la cena si farà la lettura come a pranzo. Fatta mezz'ora di ricreazione andranno in Cappella, si reciteranno le preghiere in comune, e, letto il punto della meditazione pel mattino seguente, si andrà al riposo conservando rigoroso silenzio.

            8. All’infuori della ricreazione del dopo pranzo, colezione e cena si osserverà sempre il silenzio, come al N. 5°. Nei laboratorii comuni però si potrà rompere questo silenzio, per una mezz'ora, dopo le dieci del mattino e dopo le quattro della sera, ma con un parlare moderato e col canto di sacre lodi. {26 [316]}

 

 

Titolo XI. Particolari pratiche di pietà.

 

            1. Nelle Domeniche, ed in tutte le altre Feste di precetto, le Suore reciteranno l'ufficio della Beatissima Vergine, a meno che prendano parte alle funzioni parrocchiali, od assistano a qualche Congregazione. L’ufficio della B. V. sia recitato colla massima divozione, lentamente, con voce unisona, e facendo all'asterisco un po' di pausa.

            2. Al tribunale di penitenza si accosteranno regolarmente ogni otto giorni. Nell'accusa dei loro falli si studino di ommettere le circostanze inutili; siano brevi e dicano con semplicità ed umiltà le loro colpe in egual modo, che se le accusassero a Gesù Cristo. Verso il loro Confessore abbiano grande rispetto e confidenza, quale si conviene a chi è destinato da Dio ad essere Padre, Maestro e Guida delle anime loro, ma non parlino mai tra esse di cose di Confessione, e tanto meno del Confessore.

            3. Avranno ogni 6 mesi un Confessore straordinario deputato dal Superiore Maggiore, ed approvato per le confessioni nella Diocesi. Fuori di questo tempo, se alcuna ne abbisognasse, lo dimanderà alla Superiora.

            4. La SS. Comunione di regola ordinaria {27 [317]} si farà tutte le Domeniche e Feste di precetto, Giovedì e Sabato di ogni settimana; nei giorni anniversari della Vestizione e Professione. Ma ognuna può accostarsi alla sacra Mensa ogni giorno con licenza del Confessore.

            5. Saranno celebrate con particolare divozione e solennità le feste di s. Giuseppe, s. Francesco di Sales, santa Teresa, santa Angela Merici, che sono i Patroni particolari dell'Istituto.

            6. Nelle Domeniche ed altre Feste assisteranno alle sacre funzioni nella propria Cappella, oppure nella Chiesa parrocchiale.

            7. Sono Feste principali dell’Istituto le solennità dell’Immacolata Concezione e di Maria Ausiliatrice, precedute da divota novena. Le Suore vi si prepareranno con sentimenti di grande pietà, accostandosi ai Santissimi Sacramenti, e ringraziando il Signore e la Vergine Santissima d'aver loro accordato la grazia della Vocazione religiosa.

            8. Non vi è regola che prescriva alle Suore digiuni ed astinenze particolari, oltre a quelli ordinati da Santa Chiesa; nè in questi potrà alcuna seguire il proprio arbitrio, ma obbedirà al Confessore ed alla Superiora. Così pure non faranno penitenze corporali, senza chiederne prima il dovuto permesso.

            Tuttavia procureranno di uniformarsi alla {28 [318]} lodevole consuetudine di digiunare, ogni Sabato ad onore di Maria SS. Qualora nel corso della settimana vi fosse digiuno comandato dalla Chiesa, oppure il Sabato cadesse in giorno festivo, il digiuno resta dispensato.

 

 

Titolo XII. Della Clausura.

 

            Non potendo le Suore di Maria Ausiliatrice professare stretta Clausura a motivo degli uffici di carità, che debbono prestare al prossimo, osserveranno tuttavia le regole seguenti:

            1. Non introdurranno persone esterne se non in quella parte della Casa, che è destinata al ricevimento dei secolari, ovvero in caso di necessità nelle sole camere destinate alle educande. In tutte le altre, occupate dalle Suore, non sarà mai lecito introdurre altre persone fuorchè quelle, che il dovere e il bisogno quivi chiamasse, o quando intervenissero casi straordinari, in cui la Superiora giudicasse farne eccezione.

            Nella infermeria potranno introdursi il Medico, il Direttore ed i parenti più prossimi dell’ammalata, ma sempre accompagnati da una Suora.

            2. Nessuna potrà uscire di Casa, nè per {29 [319]} fare passeggiate, nè per visite, nè pel disimpegno di qualche uffizio, senza il permesso della Superiora, la quale ad ogni volta la farà accompagnare o da una Suora o da una pia Secolare.

            3. Eccetto di un'occasione di viaggio o di un'opera di carità, non si lascieranno prendere fuori di Gasa dòpo il cader del sole.

            4. Non si fermeranno mai per le strade a discorrere con chichessia, fuorchè per grave necessità, che le giustifichi in faccia di chi le vede.

            5. Non prenderanno mai nè alloggio, nè cibo, o bevanda presso dei secolari, fuorchè in caso di viaggio o di altra necessità.

            6. Per viaggio, se dovessero pernottare in qualche luogo, ove si trovassero Suore del medesimo Istituto, prenderanno sempre stanza presso di loro, ancorchè in quel paese avessero parenti o conoscenti.

            Le Religiose consorelle le riceveranno sempre con carità e benevolenza, non ricevendo alcun compenso per la usata ospitalità.

            7. Le Suore non frequenteranno neppure le case dei signori Parroci o di altri Sacerdoti, nè vi presteranno servigi, nè vi si fermeranno a pranzo, nè a radunanze di ricreazione o di divozione. {30 [320]}

 

 

Titolo XIII. Del voto di Castità.

 

            1. Per esercitare continui uffici di carità col prossimo, per trattare con frutto colle povere giovanette, è necessario uno studio indefesso di tutte le virtù in grado non comune. Ma la virtù angelica, la virtù sopra ogni altra cara al Figliuolo di Dio, la virtù della Castità deve essere collocata in grado eminente dalle Figlie di Maria Ausiliatrice. Primieramente perchè l'impiego, che esse hanno di istruire ed istradare i prossimi nella via della salute, è somigliante a quello degli Angeli santi; perciò è necessario che esse ancora vivano col cuor puro, ed in uno stato angelico, giacchè le Vergini sono chiamate Angeli della terra; in secondo luogo perchè la loro Vocazione per essere ben eseguita richiede un totale distacco interno ed esterno da tutto ciò che non è Dio.

            2. Per l'osservanza di questo voto viene loro inculcata la più vigilante custodia dei sensi, che sono come le porte per cui entra il nemico nell'anima. Esse non devono più vivere, nè respirare che pel loro Sposo Celeste, con tutta onestà, purità e santità di spirito, di parole, di contegno e di opere per mezzo di una conversazione immacolata {31 [321]} ed angelica, ricordandosi delle parole del Signore, che dice: Beati i mondi di cuore perchè vedranno Dio.

            3. Per custodire così gran tesoro gioverà molto il pensiero della presenza di Dio, rivolgendosi a Lui sovente con atti di viva fede, di ferma speranza, e di ardente carità; la fuga dell’ozio; la mortificazione interna ed esterna, la prima senza limiti, e la seconda nella misura, che dalla obbedienza verrà loro permessa.

            4. Servirà eziandio efficacemente a conservare la bella virtù la divozione verso di Maria SS. Immacolata, del glorioso san Giuseppe, e dell’Angelo Custode; come pure il non mai dimenticare che le fedeli Spose di Gesù Cristo, le quali saranno vissute e morte nello stato verginale, avranno in Cielo una gloria particolare, e con Maria canteranno al divino Agnello un inno, che non è concesso di cantare agli altri Beati.

 

 

Titolo XIV. Del voto di Obbedienza.

 

            1. La vita delle Figlie di Maria Ausiliatrice dovendo essere un continuo olocausto, mancherebbe al sacrificio il meglio, se vi entrasse la propria volontà, che appunto {32 [322]} col voto di obbedienza si offre alla Maestà Divina. Oltre di che sappiamo che il Divin Salvatore protestò di Se stesso, che Egli non venne fra noi in terra per fare la volontà sua, ma quella del Celeste Padre. Egli è per assicurarsi di eseguire in ogni azione la volontà di Dio, che le Figlie di Maria Ausiliatrice fanno il santo voto di obbedienza.

            2. Questo voto obbliga a non occuparsi che in quelle cose, che la Superiora giudicherà della maggior gloria di Dio e vantaggio delle anime, secondo le regole di questo Istituto.

            3. Le Suore dovranno ubbidire in ispirito di fede, riguardando Dio nella Superiora, e persuadendosi che quanto viene disposto dall'obbedienza tornerà loro di grande vantaggio spirituale.

            4. Sia la loro obbidienza volenterosa, e gioconda, cioè senza affanni, senza malinconia, senza Contestazione.

            5. Finalmente sia, pronta, senza voler esaminare.e criticare le ragioni occulte del comando.

            6. Nessuna Suora diasi affannoso pensiero di domandare cosa alcuna, o di ricusarla. Chi per altro conoscesse esserle qualche cosa nociva, o necessaria, lo esponga alla Superiora, che si darà sollecitudine di provvedere al bisogno. {33 [323]}

            7. Abbiano tutte gran confidenza colla Superiora, e la riguardino qual madre affettuosa. Ricorrano ad essa in tutti i loro dubbi, le manifestino le loro pene, ed ogni loro difficoltà.

 

 

Titolo XV. Del voto di Povertà.

 

            1. L'osservanza del voto di povertà nell'Istituto di Maria Ausiliatrice consiste essenzialmente nel distacco da ogni bene terreno, il che si praticherà colla vita comune riguardo al vitto e vestito, non riservando nulla a proprio uso, senza speciale permesso, della Superiora.

            2. È parte di questo voto tener le camere nella massima semplicità, studiando di ornare il cuore di virtù, e non la persona, o le pareti della propria abitazione.

            3. Nessuna potrà serbare nell'Istituto, o fuori, denaro in proprietà, nemmeno in deposito per qualsiasi causa, senza licenza espressa della Superiora.

            4. La povertà volontaria fa veri seguaci del Salvatore, il quale per lasciarcene un grande esempio la praticò dalla nascita fino alla morte. {34 [324]}

 

 

Titolo XVI. Regole generali.

 

            1. Ogni giorno le Suore faranno in sette volte commemorazione dei sette Dolori di Maria SS., ed al fine di ciascuno reciteranno un’Ave Maria colla preghiera, che ripeteranno anche spesso nel corso del giorno:

            Eterno Padre, vi offriamo ecc.

            Dai vespri poi del Sabato Santo fino a tutta la Domenica in Albis, e in tutta l'ottava dell'Assunzione di Maria SS. in Cielo, reciteranno a quelle stesse ore le sette Allegrezze di Maria SS., distribuite una per volta.

            2. Nel quarto d'ora assegnato per la lettura spirituale adopreranno quei libri che verranno loro indicati dalla Superiora. Si raccomandano poi, sopra tutti, l'Imitazione di G. C, la Monaca Santa, e la Pratica di amar Gesù Cristo del Dottore s. Alfonso, la Filotea di s. Francesco di Sales adattata alla gioventù, il Rodriguez, e le vite di quei Santi e Sante, che si dedicarono all'educazione della tenera età.

            3. Tutte le Suore de' vari Stabilimenti dovranno portarsi una volta all’anno alla Casa centrale, oppure, ove sia vi grande distanza, si recheranno a quella da cui dipendono, a {35 [325]} farvi gli Esercizi Spirituali. Se attese le opere cui devono applicarsi non sarà possibile, che tutte possano farli unitamente, li faranno ripartitamente in due, o più volte, secondo giudicherà la Superiora.

            4. Le lettere scritte alle Suore, o da esse scritte ad altri, saranno aperte e lette, ove si giudichi bene dalla Superiora, la quale potrà dar. loro corso o ritenerle.

            5. Avranno però il permesso di scrivere, senza chiederne licenza, al Sommo Pontefice, al Superiore Maggiore, ed alla Superiora Generale, e parimente riceveranno le risposte a tali lettere senza che alcuno possa aprirle.

            6. Quando saranno visitate dai, loro parenti o da altre persone, si porteranno al parlatorio accompagnate da una Suora a ciò deputata dalla Superiora. In simili occasioni di visite indispensabili si raccomanda alle Suore di usare grande prudenza e modestia cristiana, ed alle Superiore di prendere tutte le cautele necessarie per ovviare ad ogni inconveniente. Siccome le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno molte occupazioni, così quando non si trattasse di affari di rilievo, le medesime persone non si ammetteranno a visitarle più d'una volta al mese.

            7 Le Suore si ameranno tutte nel Signore, ma si guarderanno bene dal legarsi tra loro, o con qualsiasi persona, in amicizie particolari, {36 [326]}le quali allontanano dal perfetto amor di Dio, e finiscono per essere la peste delle Comunità.

            8. A nessuna è permesso dare commissioni, nè a fanciulle di scuola, nè ai parenti loro, nè a chicchessia, se non previa licenza della Superiora, alla quale si dovrà riferire qualunque ambasciata venisse fatta.

            9. Ognuna deve riconoscersi per la minima di tutte, perciò nessuna mancherà agli atti umili, nè si ricuserà dall'esercitare gli uffici più abbietti della Gasa, nei quali la Superiora la eserciterà a norma delle sue forze, e secondo che prudentemente giudicherà bene nel Signore.

            10. Le Figlie di Maria Ausiliatrice saranno sempre allegre colle sorelle, rideranno, scherzeranno ecc., sempre però come pare debbano fare gli Angeli tra loro; ma alla presenza di persone di altro sesso conserveranno ognora un contegno grave e dignitoso. Andando per le vie cammineranno colla massima compostezza e modestia, non fissando mai nè le persone, nè le cose che incontrano, dando tuttavia il saluto coll’inchino del capo a chi le saluta, e alle persone ecclesiastiche se loro passassero vicine.

            11. Nella Casa e fuori adopreranno sempre un parlare umile, non sostenendo mai il proprio sentimento, evitando soprattutto ogni parola aspra, pungente, di rimprovero, {37 [327]} di vanità relativamente a se stesse, od a riguardo di quel bene che il Signore si degnasse cavare dalle opere loro, facendo tutte le loro azioni private e comuni pel solo gusto di Dio. Non parleranno mai di nascita, di età o di ricchezze, se nel mondo ne avessero avute. Non alzeranno mai la voce parlando con chicchessia, quand'anche fosse tempo di ricreazione. Quando saranno alla presenza di persone di sesso diverso, terranno un parlare serio e grave, perchè se sono di condizione superiore alla loro, per es. ecclesiastici, così vuole il rispetto dovuto al loro stato; se sono laici, cosi richiede il decoro, e il buon esempio.

            12. Tutto il loro impegno sarà di mostrarsi nel tratto e nel contegno degli sguardi e di tutta la persona, quali debbono essere, cioè imitatrici di G. G. Crocifisso, e serve dei poveri. In Chiesa staranno colla massima compostezza, ritte sulla persona, e genufletteranno fino a terra passando avanti l'altare, ove si conserva il SS. Sacramento.

            13. Si rifocilleranno tutte insieme in Refettorio con quel cibo, che loro verrà somministrato. Non si lagneranno mai dei cibi, nè discorreranno di essi tra di loro, ma se avranno qualche bisogno lo manifesteranno confidentemente alla Superiora. Nessuna potrà andare in cucina senza permesso. {38 [328]}

            14. Permettendolo il locale, ciascuna dormirà in camera separata, ma non la potrà chiudere con chiave; nè potrà entrare in dormitorio fuori di tempo senza licenza. Non faranno uso del materasso che per malattia, od altro incomodo.

            15. Terranno presso al letto una piletta d'acqua benedetta, un Crocifisso colla croce di legno, un quadretto di Maria Ausiliatrice, o dell'Immacolata Concezione, con cornice nera.

            16. Tutto il vestiario sarà uniforme, modesto ed umile, quale si conviene a povere Religiose. L’abito sarà nero, le maniche lunghe fino alla nocca delle dita e larghe 46 centimetri; la mantellina sarà lunga fino presso alla cintura. Le scarpe saranno di pelle nera, quali si convengono a poveri. Non porteranno mai guanti, e occorrendo di farne uso, non saranno mai di seta, nè di pelle fina, nè di color chiaro. Appeso al collo le Professe porteranno il Crocifisso, le Novizie la Medaglia di Maria Ausiliatrice.

            17. La biancheria sarà pure adattata all'uso di poveri, e posta in comune dopo la santa Professione. Ciascuna Suora avrà cura di tener l'abito, e tutto ciò che è di suo uso, colla massima pulizia; perciò si farà premura di piegare il velo, il grembiale, le vesti ecc., ogni volta che deporrà questi oggetti. {39 [329]}

            18. Le posate ed il vasellame saranno il più che sia possibile di materia durevole, ma non di lusso.

            19. Ogni Sabato dalla Suora destinata ad aver cura della biancheria, che si terrà in guardaroba comune, si porterà sul letto di ciascuna tutto l'occorrente per cambiarsi, ed ogni sorella dovrà poi portare nel luogo a ciò assegnato gli oggetti deposti.

            20. Qualunque cosa venga portata in dono alle Suore sarà consegnata alla Superiora, che ne disporrà come crederà meglio, senza essere obbligata di rendere conto delle sue disposizioni. Le Suore poi non faranno regalo alcuno alle persone esterne, e neppur tra loro senza espressa licenza: come pure non sarà loro permesso d'imprestarsi, o cambiare cosa alcuna, se non col consenso della Superiora.

            21. Ciascuna avrà cura della propria sanità, perciò quando una Suora non si sentirà bene in salute, senza nascondere od esagerare il male, ne avviserà la Superiora, affinchè possa provvedere al bisogno. Nel tempo della malattia ubbidirà all'infermiera ed al medico chirurgo, affinchè la governino nel corpo, come meglio crederanno innanzi a Dio. Procurerà pure di mostrare pazienza e rassegnazione alla volontà di Dio, sopportando le privazioni inseparabili dalla povertà, e conservando sempre una imperturbabile {40 [330]} tranquillità di spirito in mano di quel Signore, che è Padre amoroso, sì nel conservar la salute, sì nell'affliggerci con malattie e dolori. Per avvalorarle vie maggiormente nello spirito, alle inferme obbligate al letto si darà la santa Comunione almeno una volta per settimana, ove ilgenere di malattia ed il luogo lo permetta.

            22. Le Suore procureranno di tenersi sempre strettamente unite col dolce vincolo della Carità, giacchè sarebbe a deplorarsi, se quelle che presero per iscopo l'imitazione di G. C. trascurassero 1’osservanza di quel comandamento, che fu il più raccomandato da Lui, sino al punto di chiamarlo il suo precetto.

            Adunque oltre lo scambievole compatimento ed imparziale dilezione, resta pure prescritto, che se mai accadesse ad alcuna di mancare alla Carità verso qualche sorella, debba chiederle scusa al primo momento, che con calma di spirito avrà conosciuta la sua mancanza, o almeno prima di andare a dormire.

            23. Per maggior perfezione della Carità ognuna preferirà con piacere le comodità delle sorelle alle proprie, ed in ogni occasione tutte si aiuteranno e solleveranno con dimostrazioni di benevolenza e di santa amicizia, nè si lascieranno mai vincere da alcun sentimento di gelosia le uno contro le altre. {41 [331]}

            24. Desiderino e procurino efficacemente di fare al prossimo tutto quel bene che lor sia possibile, intendendo sempre di aiutare e servire nostro Signor G. G. nella persona de' suoi poveri, specialmente coll'assistere, servire, consolare le consorelle malate ed afflitte, e col promuovere il bene spirituale delle fanciulle dei paesi in cui hanno dimora.

            25. Per avanzarsi nella perfezione religiosa gioverà molto il tenere il cuore aperto còlla Superiora, siccome quella che dopo il Confessore è destinata da Dio a dirigerle nella via della virtù. Pertanto una volta al mese, ed anche più spesso, se occorre, le manifesteranno il loro esterno operare con tutta semplicità e schiettezza, e ne riceveranno avvisi e consigli per ben riuscire nella pratica della mortificazione, e nell’osservanza delle sante regole dell'Istituto. Sono però escluse da questo rendiconto le cose interne, ed anche le esterne quando queste formassero materia di Confessione, a meno che per ispirito di umiltà e volontariamente si volessero manifestare per avere utili consigli e direzione.

            26. Tutte le Suore assisteranno alla conferenza che la Superiora terrà ogni Domenica per istruirle nei loro doveri, come per correggere quei difetti, che potrebbero far rallentare il fervore e l'osservanza nella Comunità. {42 [332]}

            27. Pongano tutte la massima premura per gli esercizi di pietà, dalla cui osservanza deriva quell'interno fervore, che ci muove dolcemente ad uniformarci in tutto a G. C. nostro divino Esemplare, e Sposo delle anime fedeli.

            28. La Carità poi, che ha tenuto unite le Figlie di Maria Ausiliatrice in vita, non dovrà cessare dopo la loro morte. Quindi, venendo alcuna sorella chiamata all'eternità, sarà comunicata la sua morte a tutte le Case, perchè vi facciano in suffragio dell’anima sua la S. Comunione con la recita del santo Rosario. Nella Casa ove ne avvenne il decesso sarà di più celebrata la santa Messa presente cadavere, con la recita dell'Ufficio dei morti o del Rosario intiero. Il cadavere sarà vestito degli abiti religiosi, ed accompagnato decorosamente alla sepoltura.

            29. Nella occasione della morte del Superiore Maggiore e della Superiora Generale, oltre i suffragi suddetti, sarà celebrato un funerale in tutte le Case dell'Istituto.

            30. Sopra quante seguiranno queste regole discenda copiosa la pace e la misericordia di Dio. {43 [333]}

 

 

Formolario per la vestizione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

 

Radunate in chiesa tutte le Suore della Casa, in cui dimora la Postulante, il Superiore od altro Sacerdote da lui delegato, vestito di cotta e stola, si metterà genuflesso sull’infimo gradino dell’altare. Quindi intonasi l’

 

INNO.

 

Veni, Creator Spiritus,

Mentes tuorum visita,

Imple superna gratia,

Quae tu creasti pectora.

Qui diceris Paraclitus,

Altissimi donum Dei,

Fons vivus, ignis, charitas,

Et spiritalis unctio. {44 [334]}

Tu septiformis munere,

Digitus paternae dexterae,

Tu rite promissum Patris,

Sermone ditans guttura.

Accende lumen sensibus,

Infunde amorem cordibus;

Infirma nostri corporis

Virtute firmans perpeti.

Hostem repellas longius,

Pacemque dones protinus,

Ductore sic te praevio,

Vitemus omne noxium.

Per Te sciamus, da Patrem,

Noscamus atque Pilium,

Teque utriusque Spiritum,

Gredamus omni tempore.

Deo Patri sit gloria,

Eiusque soli Filio

Cum Spiritu Paraclito,

In saeculorum saecula. Amen.

            Y. Emitte spiritum tuum et creabuntur.

            R). Et renovabis faciem terrae.

 

OREMUS.

            Deus, qui corda fidelium Sancti Spiritus illustratione docuisti, da nobis in eodem Spiritu recta sapere, et de eius semper consolatione gaudere. Per Christum Dominum nostrum, R) Amen. {45 [335]} Dopo ai recitano le

 

LITANIE DELLA B. VERGINE.

 

Kyrie, eleison.

Kyrie, eleison.

Christe, eleison.

Christe, eleison.

Kyrie, eleison.

Kyrie, eleison.

Christe, audi nos.

Christe, audi nos.

Christe, exaudi nos.

Christe, exaudi nos.

Pater de coelis Deus,

miserere nobis.

Fili Redemptor mundi Deus,

miserere nobis.

Spiritus Sancte Deus,

miserere nobis.

Sancta Trinitas unus Deus,

miserere nobis.

Sancta Maria,

ora prò nobis

Sancta Dei Genitrix,

ora

Sancta Virgo Virginum,

ora

Mater Christi,

ora

Mater divinae gratiae,

ora

Mater purissima,

ora

Mater castissima,

ora

Mater inviolata,

ora

Mater intemerata,

ora

Mater amabilis,

ora

Mater admirabilis,

ora

Mater Creatoris,

ora

Mater Salvatoris,

ora

Virgo prudentissima,

ora

Virgo veneranda,

ora

Virgo praedicanda,

ora

Virgo potens,

ora

Virgo clemens,

ora

Virgo fidelis,

ora

Speculum iustitiae,

ora {46 [336]}

Sedes sapientiae,

ora prò nobis

Causa nostrae letitiae,

ora

Vas spirituale,

ora

Vas honorabile,

ora

Vas insigne devotionis,

ora

Rosa mystica,

ora

Turris Davidica,

ora

Turris eburnea,

ora

Domus aurea,

ora

Foederis arca,

ora

Janua coeli,

ora

Stella matutina,

ora

Salus infirmorum,

ora

Refugium peccatorum,

ora

Consolatrix afflictorum,

ora

Auxilium Christianorum,

ora

Regina Angelorum,

ora

Regina Patriarcharum,

ora

Regina Prophetarum,

ora

Regina Apostolorum,

ora

Regina Martyrum,

ora

Regina Confessorum,

ora

Regina Virginum,

ora

Regina Sanctorum omnium,

ora

Regina sine labe originali concepta,

ora

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,

parce nobis, Domine.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,

exaudi nos, Domine.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,

miserere nobis. {47 [337]}

Y. Ora pro nobis, sancta Dei Genitrix.

R). Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

Y. Maria Auxilium Christianorum.

R). Ora pro nobis.

Y. Regina sine labe originali concepta.

R). Ora pro nobis.

Y. Domine, exaudi orationem meam.

R). Et clamor meus ad te veniat.

Y Dominus vobiscum.

R). Et cum spiritu tuo.

 

OREMUS.

            Omnipotens et misericors Deus, qui ad defensionem populi Christiani, in beatissima Virgine Maria perpetuum auxilium mirabiliter constituisti, concede propitius; ut tali praesidio muniti, certantes in vita, victoriam de.hoste maligno consequi valeamus in morte. Per Dominum nostrum etc.

            Quindi il Superiore si volge alle Postulanti, e le interroga così:

            (Se vi fosse una sola Postulante le interrogazioni e le risposte si farebbero in numero singolare).

            Sup. Figlie mie, che dimandate?

            Post. Domandiamo di essere accettate tra le Figlie di Maria Ausiliatrice, e di vestire l'abito di questa Congregazione. {48 [338]} Sup. Conoscete voi le regole di qnesta Congregazione?

            Post. Le conosciamo, e coll’aiuto di Dio speriamo di osservarle.

            Sup. Sapete che voglia dire vestire l'abito di questa Congregazione?

            Post. Vestire 1’abito della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice vuol dire rinunziare a tutte le vanità e a tutte le massime del mondo, vestirei di un altro abito nuovo, cioè praticare la ritiratezza, la mortificazione e specialmente la castità, 1’obbedienza e la povertà, consacrarsi a Gesù e prendere per modello Maria sua Madre Immacolata.

            Sup. Vi sembra di poter praticare le virtù che voi accennate?

            Post. Da noi sole conosciamo di essere capaci a niente; ma coll'aiuto di Dio e colla protezione della Beatissima Vergine speriamo di praticare queste virtù, e mostrare colle opere di essere degne Figlie di Maria.

            Sup. Il Signore sia con voi; il divino aiuto non vi verrà meno, e Maria vi proteggerà. Con animo dunque risoluto andate a deporre gli abiti del secolo, e a vestirvi di quelli della Religione. {49 [339]}

 

 

BENEDIZIONE DELL'ABITO RELIGIOSO.

 

            Y. Adiutorium nostrum in nomine Domini.

            R). Qui fecit coelum et terram.

            Y. Dominus vobiscum.

            R). Et cum spiritu tuo.

 

OREMUS.

            Domine Deus, bonarum virtutum dator et omnium benedictionum largus infusor, Te obnixis precibus deprecamur, ut has vestes, quas famulae tuae pro indicio cognoscendae religionis indui se volunt, bene † dicere, et santi † ficare digneris, ut omnes cognoscant tua benedictione tibi esse dicatas. Per Christum Dominum nostrum. Amen.

            Poscia il Sacerdote asperge gli abiti coll'acqua benedetta.

            Seguono le Litanie dei Santi fino all’Agnus Dei inclusivamente.

 

LITANIE DEI SANTI.

 

Kyrie, eleison.

Kyrie, eleison.

Christe, eleison.

Christe, eleison.

Kyrie, eleison.

Kyrie, eleison.

Christe, audi nos.

Christe, audi nos.

Christe, esaudi nos.

Christe, esaudi nos. {50 [340]}

Pater de coelis Deus,

miserere nobis.

Fili Redemptor mundi Deus,

miserere nobis.

Spiritus Sancte Deus,

miserere nobis.

Sancta Trinitas unus Deus,

miserere nobis.

Sancta Maria,

ora pro nobis.

Sancta Dei Genitrix,

ora

Sancta Virgo Virginum,

ora

Sancte Michael,

ora

Sancte Gabriel,

ora

Sancte Raphael,

ora

Omnes sancti Angeli, et Archangeli,

orate pro nobis.

Omnes sancti Beatorum Spirituum Ordines,

orate pro nobis.

Sancte Joannes Baptista,

ora pro nobis.

Sancte Joseph,

ora

Omnes sancti Patriarchae, et Prophetae,

orate pro nobis.

Sancte Petre,

ora pro nobis.

Sancte Paule,

ora

Sancte Andrea,

ora

Sancte Jacobe,

ora

Sancte Joannes,

ora

Sancte Thoma,

ora

Sancte Jacobe,

ora

Sancte Philippe,

ora

Sancte Bartholomaee.

ora

Sancte Mathaee,

ora

Sancte Simon,

ora

Sancte Thaddaee,

ora

Sancte Matthia,

ora {51 [341]}

Sancte Barnaba,

ora pro nobis

Sancte Luca,

ora

Sancte Marce,

ora

Omnes sancti Apostoli, et Evangelistae,

orate

Omnes sancti Discipuli Domini,

orate

Omnes sancti Innocentes,

orate

Sancte Stephane,

ora pro nobis.

Sancte Laurenti,

ora

Sancte Vincenti,

ora

Sancti Fabiane, et Sebastiane,

oratepro nobis.

Sancti Ioannes, et Paule,

orate

Sancti Cosma, et Damiane,

orate

Sancti Gervasi, et Pro tasi,

orate

Omnes sancti Martyres,

orate

Sancte Sylvester,

ora pro nobis.

Sancte Gregori,

ora

Sancte Ambrosi,

ora

Sancte Augustine,

ora

Sancte Hieronyme,

ora

Sancte Martine,

ora

Sancte Nicolae,

ora

Omnes sancti Pontiflces, et Gonfessores,

orate pro nobis.

Omnes sancti Doctores,

orate

Sancte Antoni,

ora pro nobis.

Sancte Benedicte,

ora

Sancte Bernarde,

ora

Sancte Dominice,

ora

Sancte Francisce,

ora

Omnes sancti Sacerdotes, et Levitae,

orate

Omnes sancti Monachi, et Eremitae

orate {52 [342]}

Sancta Maria Magdalena, ora pro nobis. Sancta Agatha,

ora

Sancta Lucia,

ora

Sancta Agnes,

ora

Sancta Gaecilia,

ora

Sancta Gatharina,

ora

Sancta Anastasia,

ora

Omnes Sanctae Virgines, et Viduae,

orate

Omnes Sancti, et Sanctae Dei,

intercedite

Propitius esto,

parce nobis, Domine.

Propitius esto,

exaudi nos, Domine.

Ab omni malo,

libera nos, Domine.

Ab omni peccato,

libera

Ab ira tua,

libera

A subitanea, et improvisa morte, libera Ab insidiis diaboli,

libera

Ab ira et odio, et omni mala voluntate,

libera

A spiritu fornicationis,

libera

A fulgure, et tempestate,

libera

A flagello terraemotus,

libera

A peste, fame, et bello,

libera

A morte perpetua,

libera

Per mysterium sanctae Incarnationis tuae,

libera

Per adventum tuum,

libera

Per Nativitatem tuam,

libera

Per Baptismum et sanctum ieiunium tuum,

libera

Per Grucem, et Passionem tuam,

libera

Per Mortem, et Sepulturam tuam,

libera

Per sanctam Resurrectionem tuam,

libera

Per adniirabilem Ascensionem tuam,

libera

Per adventum Spiritus Sancti Paracliti,

libera {53 [343]}

In die Judicii,

libera nos, Domine.

Peccatores,

te rogamus, audi nos.

Ut nobis parcas,

te rogamus, audi nos.

Ut nobis indulgeas,

te rogamus, audi nos.

Ut ad veram poenitentiam nos perducere digneris,

te rogamus, audi nos.

Ut Domnum Apostolicum et omnes Ecclesiasticos Ordines in sancta religione conservare digneris,

te rogamus, audi nos.

Ut inimicos sanctae Ecclesiae humiliare digneris,

te rogamus, audi nos.

Ut Regibus, et Principibus Christianis, pacem et veram concordiam donare digneris,

te rogamus, audi nos.

Ut cuncto populo Christiano pacem et unitatem largiri digneris,

te rogamus, audi nos.

Ut nosmetipsos in tuo sancto servitio confortare, et conservare digneris,

te rogamus.

Ut mentes nostras ad coelestia desideriaerigas.

te rogamus, audi nos.

Ut omnious benefactoribus nostris sempiterna bona retribuas,

te rogamus, audi nos.

Ut animas nostras, fratrum, propinquorum, et benefactorum nostrorum ab aeterna damnatione eripias,

te rogamus, audi nos.

Ut fructus terrae dare, et conservare digneris,

te rogamus, audi nos.

Ut omnibus fidelibus defunetis requiem aeternam donare digneris,

te rogamus.

Ut nos exaudire digneris,

te rogamus.

Fili Dei,

te rogamus, audi nos. {54 [344]}

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,

parce nobis, Domine.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,

exaudi nos, Domine.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi,

misererò nobis.

 

            Mentre si recitano le Litanie dei Santi le Postulanti vanno a vestirsi dell’abito religioso in una camera a parte. Ritornate si metteranno ginocchioni al luogo di prima fino a che siano terminate le Litanie; finite le quali, si benediranno le Medaglie di Maria Ausiliatrice come segue:

 

BENEDIZIONE DELLE MEDAGLIE

(serve anche per benedire i Crocifissi)

            Y. Adiutorium nostrum in nomine Domini.

            R). Qui fecit coelum et terram.

            Y. Dominus vobiscum.

            R). Et cum.spiritu tuo.

 

OREMUS.

            Omnipotens, sempiterne Deus, qui Sanctorum tuorum effigies sculpi non reprobas, ut quoties illas oculis corporis intuemur, toties eorum actus et sanctitatem ad imitandum memoriae oculis meditemur: has, {55 [345]} quaesumus, sculpturas in honorem et memoriam (se sono soli crocifissi) Unigeniti Filii tui Domini nostri Iesu Christi, (se sono sole medaglie) Virginis Mariae Matris Domini nostri Iesu Christi, adaptatas, bene † dicere, et sanctifi † care digneris: et praesta, ut quicumque coram illis (se crocifissi) Unigenitum Filium tuum, (oppure) Beatissimam Virginem suppliciter colere et honorare studuerit, illius meritis et obtentu a te gratiam in praesenti, et aeternam gloriam obtineat in futurum. Per Dominum nostrum etc.

            R). Amen.

            Per ultimo si aspergono d’acqua benedetta.

            Benedette le Medaglie, il Superiore ne darà una a ciascuna Postulante, e poi dirà:

            Sup. Ecco, figlie mie, l'immagine di Colei che oggi prendete ad imitare. La Santa Chiesa Cattolica proclama questa Madre celeste come sicuro Aiuto dei cristiani.

            Amatela, imitatela, ricorrete spesso a Lei, poichè niuno mai fece a Lei ricorso senza esserne stato prontamente esaudito.

            Le Novizie baciano la Medaglia e poi diranno tutte insieme:

            Nov. Vergine Santissima, cara Madre del mio Gesù, potente Aiuto dei cristiani, conforto dell'anima mia, in questo momento {56 [346]} io mi metto nelle vostre sante mani. Voi proteggetemi, difendetemi ed aiutatemi a perseverare nel divino servizio. Così sia.

            Se la Vestizione non è seguita da altra funzione, qui il Superiore o Direttore, se crede bene, farà una breve esortazione alle Novizie, dopo la quale intuonerà il Salmo:

            Laudate Dominum, omnes gentes: laudate eum, omnes populi.

            Quoniam confirmata est super nos misericordia eius: et veritas Domini manet in aeternum.

            Gloria Patri, etc.

 

 

Formola per la professione delle Figlie di M. Ausiliatrice.

 

            Si osserveranno le cose che precedono alla Vestizione; di poi il Superiore intuonerà l’inno Veni Creator etc, come a pag. 44.

            Y. Emitte Spiritum tuum et creabuntur.

            R). Et renovabis faciem terrae.

 

OREMUS.

            Deus, qui corda fidelium etc., come a pag. 45. {57 [347]}Poscia si reciteranno le Litanie della Beata Vergine, come a pag. 46.

            Y. Ora pro nobis, sancta Dei Genitrix.

            R). Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

            Y. Maria Auxilium Christianorum.

            R). Ora pro nobis.

            Y. Regina sine labe originali concepta.

            R). Ora pro nobis.

            Y. Domino, exaudi orationem meam.

            R). Et clamor meus ad te veniat.

            Y. Dominus vobiscum.

            R). Et cum spiritu tuo.

 

OREMUS.

            Omnipotens et misericors Deus, qui ad defensionem populi Christiani, in Beatissima Virgine Maria perpetuum auxilium mirabiliter constitituisti, concede propitius; ut tali praesidio muniti certantcs in vita, victoriam de hoste maligno consequi valeamus in morte. Per Dominum nostrum etc.

            Quindi il Superiore si rivolge alle Novizie e le interroga così:

            Sup. Figlie mie, che dimandate?

            Nov. Domandiamo di professare le regole della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice. {58 [348]} Sup. Avete già voi praticate queste regole?

            Nov. Abbiamo fatto quanto abbiamo potuto per praticarle nel tempo del nostro Noviziato, e benchè sia molto grande la nostra debolezza, tuttavia coll’aiuto di Dio speriamo di praticarle in avvenire con maggior zelo, con maggior edificazione delle nostre sorelle, e con maggior vantaggio dell'anima nostra.

            Sup. Avete considerato che voglia dire professare le regole di questa Congregazione?

            Nov. Crediamo di averlo considerato e ci pare di averlo capito. Professando queste regole dobbiamo promettere particolarmente di aspirare alla santificazione dell'anima nostra, colla fuga di qualunque peccato avvertito, con vivere in perfetta castità, in umile obbedienza, in povertà di spirito, e coll'offerire al Signore tutti i nostri pensieri, le nostre parole, tutte le nostre opere. Conosciamo pure che professando queste regole ci obblighiamo a promuovere il bene spirituale e temporale del nostro prossimo, specialmente delle povere fanciulle per quanto comporta il nostro stato e la nostra condiziona, e secondo le opportunità che ce ne darà il Signore.

            Sup. Per quanto tempo intendete emettere i santi voti? {59 [349]} Nov. Sebbene noi abbiamo ferma volontà di passare tutta la nostra vita in questa Congregazione, tuttavia per secondare quanto è stabilito dalle regole intendiamo di obbligarci per tre anni, piene di fiducia, che dopo di essi potremo fare i santi voti in perpetuo.

            (Se si emettono i voti perpetui si dirà):

            Essendo nostra ferma volontà di consecrarci per sempre al Signore nell'Istituto di Maria Ausiliatrice, intendiamo di fare i voti perpetui.

            Sup. Dio benedica questa santa risoluzione, e vi conceda di poterla fedelmente mantenere. Ora mettetevi alla presenza di Dio, e proferite la formola dei voti di castità, povertà ed obbedienza, secondo le regole della vostra Congregazione.

            Una per volta andranno a porsi ginocchioni in un sito preparato, ed a chiara ed intelligibile voce proferirà la seguente:

 

FORMOLA DEI VOTI.

            Conoscendo la debolezza mia, e temendo l'instabilità della mia volontà, mi metto alla vostra presenza, onnipotente e sempiterno Iddio, ed implorando i lumi dello Spirito Santo, l'assistenza della B. V. Maria, e del mio Angelo Custode, prometto a Dio ed a voi, mio Rev.mo Padre (se è persona delegata {60 [350]} si dirà: A voi che fate le veci del mio Superiore), e faccio voto di povertà, castità ed obbedienza per tre anni (se i voti sono perpetui dirà: per tutta la mia vita). Voi, o misericordioso Gesù, mi avete inspirato di fare questi voti, voi aiutatemi colla vostra santa grazia ad osservarli. - Vergine Immacolata, potente Aiuto dei cristiani, siate la mia guida, la mia difesa in tutti i pericoli della vita. Glorioso s. Giuseppe, Angelo mio custode, s. Francesco di Sales, Santi e Sante del Cielo, pregate Dio per me.

            Tutte risponderanno: Così sia.

            Finita la emissione dei voti, e ritornate ciascuna al proprio posto, il Sacerdote dirà:

            Ricordatevi di questa solenne promessa che ora avete fatta al Signore, ed Egli colla sua santa grazia vi aiuti a mantenerla, finchè vi presentiate a ricevere la ricompensa della vostra fedeltà al trono del Celeste Sposo Gesù Salvatore.

            Qui si canta:

            Ecce Dominus vocat nos. - Veni, Sponsa Christi, accipe coronam, quam tibi Dominus praeparavit in aeternum.

            Terminato il canto, se i Crocifissi non furono già prima benedetti, il Sacerdote li benedice come a pag. 55, e distribuitili poscia alle nuove Professe dirà: {61 [351]}

            Ecco, figlie mie, lo stendardo di nostra redenzione. Qui avete l'immagine di Gesù in croce, che vi ricorderà ogni giorno il celeste Sposo, che voi in questo momento prendete ad imitare. E vero che dovrete portare con lui la croce; ma vi sarà di grande conforto il pensiero dell'Apostolo S. Paolo, che dice: Colui che patirà con Gesù Cristo sulla terra, godrà poi con Lui in eterno coronato di gloria in Cielo.

            La nuova Professa bacia il Crocifisso e dice:

            Buon Gesù, caro Salvatore dell'anima mia, morto per me, io abbraccio la vostra croce e la terrò d'ora innanzi come il più preziosi mio ornamento e conforto. Fate colla vostra santa grazia che le mie risoluzioni sieno efficaci ed irremovibili.

            Ciò fatto il Sacerdote dirà:

            Y. Kyrie, eleison.

            R). Christe, eleison.

            Y. Kyrie, eleison.

Pater noster.

            Y. Et ne nos inducas in tentationem.

            R). Sed libera nos a malo.

            Y. Salvas  fac ancillas tuas, l'omino.

            R). Deus meus, sperantes in te.

            Y. Mitte eis, Domine, auxilium de sancto.

            R). Et de Sion tuere eas.

            Y. Nihil proiìciat inimicus in eis. {62 [352]}

            R). Et filius iniquitatis non apponat nocere eis.

            Y. Benedicamus Patrem et Filium cum Sancto Spiritu.

            R). Laudemus et superexaltemus eum in saecula.

            Y. Domine, exaudi orationem meam.

            R). Et clamor meus ad te veniat.

            Y. Dominus vobiscum.

            R). Et cum spiritu tuo.

 

OREMUS.

            Deus, cuius misericordiae non est numerus, et bonitatis infinitus est thesaurus, piissimae maiestati tuae pro collatis donis gra-tias agimus, tuam semper clementiam exo-rantes, ut qui petentibus postulata concedis, eosdem non deserens ad praemia futura di-sponas. Per Dominum etc. Amen.

            Y. Nos cum prole pia.

            R). Benedicat Virgo Maria.

            Y. Divinum auxilium maneat semper nobiscum.

            R). Amen.

            Secondo l'opportunità il Superiore volgerà alcune parole alle Professe. Se la emissione dei voti si fece unitamente alla prima funzione il discorso sarà pure diretto alle Novizie.

            Visto, se ne permette la stampa. Torino, 15 novembre 1878.

            ZAPPATA Vic. Gen. {63 [353]}

 

 

Indice

 

Alle Figlie di Maria SS Ausiliatrice

pag 3

Regole o Costituzioni dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice

7

Titolo I Scopo dell'Istituto

ivi

Titolo II Sistema generale dell'Istituto

8

Titolo III Regime interno dell'Istituto

11

Titolo IV Elezione della Superiora Generale, Vicaria, Economa e delle due Assistenti

13

Titolo V Elezione della Direttrice delle Case particolari e rispettivo Capitolo-Capitolo Generale

17

Titolo VI Della Maestra delle Novizie

19

Titolo VII Condizioni di accettazione

20

Titolo VIII Della Vestizione e della Professione

22

Titolo IX Virtù principali proposte allo studio delle Novizie, ed alla pratica delle Professe

23

Titolo X Distribuzione del tempo

24

Titolo XI Particolari pratiche di pietà

27

Titolo XII Della Clausura

29

Titolo XIII Del voto di Castità

31

Titolo XIV Del voto di Obbedienza

32

Titolo XV Del voto di Povertà

34

Titolo XVI Regole generali

35

Formolario per la Vestizione delle Figlie di Maria Ausiliatrice

44

Inno Veni Creator

ivi

Litanie della B Vergine

46

Benedizione dell'Abito Religioso

50

Litanie dei Santi

ivi

Benedizione delle Medaglie

55

Formola per la Professione delle Figlie di Maria Ausiliatrice

57

Formola dei Voti

60 {64 [354]} {65 [355]} {66 [356]}

 




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